Triplete

Il sogno è diventato realtà, questa squadra incredibile ha vinto il Triplete. Serie A, Coppa Italia, Champions League. Nessuno in Italia lo aveva fatto prima. Nessuno ci è mai riuscito dopo. L'Inter di Jose Mourinho è nella storia.

Per la prima e unica volta in carriera Jose Mourinho si gioca lo Scudetto all'ultima giornata di campionato. Lo vincerà, grazie a Diego Milito. Il Principe, ancora lui. L'uomo del destino. L'eroe della favola interista. A fine partita lo Special One piange ma non sono lacrime di gioia. Sono lacrime di tristezza perchè ha già deciso di dire addio all'Inter al termine della stagione.

Il 5 maggio 2002 è il giorno più cupo nella storia dell'Inter. Il 5 maggio 2010 è l'alba della leggenda nerazzurra. La squadra di Jose Mourinho, grazie al gol di un Principe, batte 1-0 la Roma in finale di Coppa Italia, una partita in cui si intrecciano i destini di Mario Balotelli e Francesco Totti.

Tutti a Madrid. L'Inter torna in finale di Champions League 38 anni dopo l'ultima volta. La squadra di Jose Mourinho sopravvive a 90 minuti di pura sofferenza in cui la dedizione dei giocatori nerazzurri annichilisce il sogno di Remuntada del Barcelona.

Non è una partita comune, è LA partita per eccellenza. San Siro era tirato a lucido, bello come mai, pieno di gente in ogni angolo e seggiolino. Quel 20 aprile 2010 San Siro non tremava, batteva. È una partita caratterizzata da tre pullman. Quello che il Barcellona è costretto a prendere per raggiungere Milano a causa dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajökull. Quello che porta la squadra di Mourinho a San Siro e su cui Mario Balotelli preannuncia la fine della sua esperienza all'Inter. E infine, c'è quella raffigurato sulla coreografia della Curva Nord. Un pullman che viaggia verso Madrid, la sede della finale del 22 maggio e ai lati una scritta: “Andiamoci Insieme”.

Alla fine della stagione 2003/2004, deluso per un secondo posto in Premier League e un'eliminazione in semifinale di Champions League, il neo proprietario del Chelsea Roman Abramovich decise di esonerare l'allenatore per affidarsi ad un altro uomo che in quegli anni sta rivoluzionando il calcio europeo. Il matrimonio porta subito a dei risultati dato che il Chelsea nella stagione 2004/2005 vince la Coppa di Lega ma soprattutto il titolo in Premier League, il primo dal 1955 stabilendo il record di 95 punti. L'allenatore che porta i Blues al titolo è Jose Mourinho, arrivato a Londra per sostituire Claudio Ranieri. Si tratta del loro primo incontro ravvicinato e rappresenta la genesi della loro rivalità, ora estinta, ma che nella stagione 2009/2010 toccò il suo picco.

Negli ottavi di finale di Champions League l'Inter affronta il Chelsea di Carlo Ancelotti. La gara di andata finisce 2-1 per i nerazzurri grazie ai gol di Milito e Cambiasso. Nonostante questa vittoria, infatti, l'Inter al ritorno parte comunque sfavorita dato che il Chelsea è ancora imbattuto in casa fra tutte le competizioni e inoltre ai Blues basta vincere per 1-0 per passare il turno. La sera del 13 marzo 2010, a Stamford Bridge, quindi, serve un'impresa.

Il 9 gennaio 2005, complice una clamorosa rimonta contro la Sampdoria, nasce la leggenda della "Pazza Inter". Esattamente cinque anni dopo, il 9 gennaio 2010, l'Inter giocò una delle partite più incredibili della storia, e non solo dell'annata 2009/2010. Perché se chiedete a qualsiasi interista che partita vorrebbe rivivere di quella stagione vi risponderà proprio questa. Ah, sì. Ovviamente si tratta di una rimonta, una di quelle che farebbero saltare sul divano chiunque. Una rimonta iniziata all'86', proprio come cinque anni prima. Amala. Pazza Inter, amala.

“Il veleno di Mourinho è… il salmone”. Lo disse lo stesso Massimo Moratti, in un'intervista rilasciata a SportWeek il 22 maggio 2010. Sì, quel giorno lì. Quel sabato lì. Moratti racconta del suo rapporto con lo Special One, sapendo perfettamente che quella contro il Bayern Monaco sarebbe stata l'ultima partita di Mou sulla panchina nerazzurra. Ma la magica serata di Madrid non sarebbe mai arrivata se non ci fosse stata una partita. La madre delle partite dell'Inter di quella stagione, perchè segnò la svolta.

Non è una partita. È una mattanza. Gli inglesi lo definirebbero statement, un messaggio diretto a tutte le squadre del campionato italiano in cui l'Inter urla a squarciagola la sua potenza rifilando al Milan una delle sconfitte più umilianti di sempre nella sua storia. È anche la partita in cui Wesley Sneijder si presenta al pubblico nerazzurro e in cui Maicon comincia a scolpire la sua stagione capolavoro fatta di 7 gol e 12 assist fra tutte le competizioni. Triplete è un podcast che racconta la stagione 2009/2010 dell'Inter di Jose Mourinho attraverso le partite più significative e i personaggi più iconici di quell'annata prodotto da Andrea Agostinelli e Francesco Porzio.

Il 1° giugno 2009 è una data cruciale nella stagione dell'Inter. È il giorno in cui Florentino Perez torna ad essere il presidente del Real Madrid. Perez vince per plebiscito un'elezione in cui era l'unico candidato promettendo l'acquisto di Cristiano Ronaldo dal Manchester United. È il primo passo nella creazione dei Galacticos 2.0. Il rovescio della medaglia è che con tutti questi acquisti il tecnico Manuel Pellegrini si trova con una rosa di 35 giocatori a poche settimane dalla fine del calciomercato. Cedere diventa a quel punto la priorità assoluta. E Perez spinge per una cessione in particolare: quella di Wesley Sneijder.

Dieci anni fa una squadra si è consegnata all'immortalità sportiva vincendo tre trofei nella stessa stagione. Scudetto, Coppa Italia, Champions League: nessuno in Italia ci era mai riuscito prima e nessuno ci è mai riuscito dopo. È la storia di un capitano dal cuore nobile e di un Principe che segnava solo gol decisivi. È la storia di un allenatore speciale, il più speciale di tutti, e di una tifoseria che ha riempito uno stadio alle 6 del mattino. È la storia di come una parola spagnola sia entrata nel gergo sportivo italiano per diventare sinonimo di leggenda. È la storia del Triplete.