Commune in Arad, Romania
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Dai progressi nelle terapie geniche al successo senza precedenti delle energie rinnovabili, passando per gli sviluppi nei sistemi delle intelligenze artificiali, è stato un anno di scienza ricco di novità e scoperte. E molte ci faranno compagnia anche nell'anno che sta per iniziare, seppure tra grandi incertezze negli Stati Uniti a causa dell'amministrazione Trump e dei suoi tagli alla ricerca. Per capire che cosa ci aspetta nel prossimo anno, ripercorriamo quello appena passato. Ma ci occupiamo anche di postumi da sbornia, dopo i pasti natalizi. Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Leggi anche: – Canto di Natale – Lost Science, New York Times – Come una persona può smantellare la sanità di mezzo mondo – Sette storie scientifiche positive per ritrovare la fiducia nel 2025 – Dieci persone che hanno contribuito a plasmare la scienza nel 2025– La storia del buco nell'ozono– La crescita apparentemente inarrestabile delle energie rinnovabili è la svolta scientifica dell'anno 2025 – La grande espansione del solare – La scienza nel 2026: gli eventi da tenere d'occhio nel prossimo anno– Come mai bere alcol di giorno sembra dare un effetto diverso Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi incontriamo Pietro Della Cà, sindaco di Brusio, presidente della Regione Bernina e granconsigliere nel Parlamento retico. Guida un comune periferico e di confine, affacciato sulla Valtellina, dove amministrare significa confrontarsi ogni giorno con la scarsità di risorse e la complessità dei rapporti transfrontalieri. Pietro Della Cà è stato eletto per la prima volta in Gran Consiglio il 6 giugno 2018, poi rieletto nel 2022. In Consiglio comunale è entrato nel 2020 in seguito a un'elezione suppletiva e nel 2023 è stato eletto presidente del Consiglio comunale. Nel marzo 2025 ha annunciato che non porterà a termine il mandato comunale, che lascerà alla scadenza del suo impegno a Coira nel corso del prossimo anno.In questa edizione cerchiamo di capire quali siano state le sfide affrontate in questo triplice incarico da parte di un uomo che alla politica si è avvicinato in età matura e senza alcuna esperienza pregressa. Classe 1948, sposato, due figli, Della Cà ha girato il mondo per lavoro come esperto di apparecchiature nel settore militare e, in anni più recenti, come consulente tecnico-commerciale. Uomo tutto d'un pezzo, è stato segnato dalla carriera militare che lo ha visto raggiungere il grado di maggiore: ha comandato la compagnia aviazione “Dieci”, l'unica compagnia di lingua italiana, dal 1983 al 1987.Nel suo impegno amministrativo ha posto al centro la governance locale e lo sviluppo territoriale, insistendo in particolare sulla necessità di infrastrutture più solide e di un'amministrazione più efficiente sul piano finanziario e operativo. Guidare un comune periferico e di confine, con una popolazione limitata ma un territorio vasto e complesso, ha significato per lui misurarsi quotidianamente con la scarsità di risorse, la gestione dei rapporti transfrontalieri e la rappresentanza di una comunità italofona in un contesto cantonale plurilingue. Con una comunicazione trasparente e un preavviso significativo per le sue dimissioni, Della Cà ha voluto lasciare un'eredità di serietà e rigore istituzionale, chiudendo la sua esperienza pubblica con il senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto il suo percorso.
Le dimissioni dopo giorni di polemiche e scambi di accuse fra la sindaca Alessia Bevilacqua, neo eletta in consiglio regionale, e l'ex vicensindaco Riccardo Masiero. Si sono dimessi cinque consiglieri comunali della Liga Veneta, il gruppo civico di Diego Zaffari, Forza Italia e il gruppo Misto.
Il nuovo presidente cileno sarà José Antonio Kast, di estrema destra. Ma com'è possibile passare da Gabriel Boric al suo opposto in quattro anni? Poi torniamo in Italia, dove Repubblica e La Stampa stanno probabilmente per essere vendute, o forse svendute, a un editore greco. E infine, pochi giorni fa è stato il decennale dell'accordo di Parigi e allora ne approfittiamo per fare il punto e capire se è stato un fallimento o se ha davvero cambiato qualcosa nel mondo dell'energia.INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:50 - Come si spiega la svolta a destra del Cile00:08:16 - La vendita di Repubblica e La Stampa00:13:17 - Dieci anni dall'accordo di Parigi: tiriamo le sommeFonti: https://www.italiachecambia.org/podcast/svolta-a-destra-cile/Iscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEwVuoi sostenere Io Non Mi Rassegno? Abbonati a Italia che Cambia.
Valentina Rinforzi ha intervistato, durante la terza giornata di Più Libri Più Liberi 2025, la prof. ssa Marta Perrotta autrice del libro "Pioniere dell'etere. Dieci donne che hanno fatto la radio in Italia", Carocci, 2025.
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La struttura dell'Opera Orionina, destinata all'accoglienza di persone richiedenti asilo, celebra dieci anni di attività venerdì alle ore 16. in una cerimonia cui parteciperà anche il vescovo Guido Marini. Nello spazio condotto da Stefano Brocks, il legale rappresentante della struttura, Fabio Gandi, e don Flavio Peloso, già Superiore dell'Opera Orionina e studioso, a raccontare la storia della struttura, donata dall'omonimo benefattore a San Luigi Orione.
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Dieci concerti allestiti al Teatro Marenco e in altri luoghi, oltre alla collaborazione con il Perosi Festival e un Galà musicale con orchestre di alto profilo in arrivo nei prossimi giorni: nello spazio condotto da Brocks, la presidente dell'associazione Novi Musica e Cultura, Patrizia Orsini
In Emilia-Romagna ci sono città bellissime e tante curiosità da scoprire: ascolta il nuovo episodio e fai gli esercizi su www.podcastquattrostagioni.ch
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Vom Tellerwäscher zum Millionär. Fast: Rocco Delli Colli hatte Sehnsucht nach der Pizza, wie es sie nur in seiner Heimat gab. Darum eröffnete er 1990 in Rapperswil eine Pizzeria. Daraus wurde mit « Dieci » der grösste Pizza-Lieferant der Schweiz. Ein Gespräch über Erfolg, Integration und Heimat. Mit 18 Jahren packte Rocco Delli Colli seine Sachen und folgte seinem Vater in die Schweiz. «Dank meinem Fussballteam habe ich mich hier sofort wohlgefühlt». Er jobbte als Elektromechaniker und Schalttafelmonteur, doch innerlich wusste er schon damals, dass er ein Patron ist. Trotz des Erfolgs mit Dieci bleibt der 64-jährige umtriebig. Seine neuste Vision: Er will Italiens grösster Produzent von Bio-Olivenöl werden. Seit 20 Jahren ist Delli Colli auch Präsident vom FC Rapperswil-Jona. «Ich habe drei Familien: Fussball, das Unternehmen und meine Frau & Kinder. Letztere stehen zu Oberst.» ___________________ Habt ihr Feedback, Fragen oder Wünsche? Wir freuen uns auf eure Nachrichten an focus@srf.ch – und wenn ihr euren Freund:innen und Kolleg:innen von uns erzählt. ___________________ «Focus» ist ein Podcast von SRF -Host: Donat Hofer -Angebotsverantwortung: Anita Richner _____________________ Das ist «Focus»: Ein Gast – eine Stunde. «Focus» ist der SRF-Talk, der Tiefe mit Leichtigkeit verbindet. Nirgends lernt man Persönlichkeiten besser kennen.
Dieci anni per mostrarci i rettili. Zootropolis 2, regia di Byron Howard, Jared Bush e Josie Trinidad, prodotto da Walt Disney Animation Studios, distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Dieci anni dopo la sua morte e la presentazione della sua ultima opera cinematografica, eccoci qui a ricordare Claudio Caligari. La sua vita, il suo cinema e il suo ricordo a partire dagli anni '70 fino al ventunesimo secolo. Nel 2015 Caligari abbandonò questo mondo ma ci consegnò il suo capolavoro, "Non essere cattivo".Ma la storia di Claudio non poteva finire lì e quindi ecco che nel 2019 alla Mostra del Cinema di Venezia (luogo in cui furono proiettati tutti i film del regista) fu proiettato il documentario "Se c'è un aldilà sono fottuto-Vita e cinema di Claudio Caligari", resoconto della carriera del nostro e della sua tenacia che può rappresentare un esempio per tutti coloro che al cinema ci credono sempre e comunque. E io mi ritengo parte di questa squadra!
Ci sono storie che non fanno rumore, ma che nella loro semplicità sanno cambiare il volto di una comunità. È il caso di otto affiatatissime amiche di Breganze – Alessia, Elsa, Elisabetta, Laura, Luisa, Marina, Sara e Valentina – che da ormai un decennio dedicano almeno quattro o cinque weekend all'anno alla mensa di Casa Santa Lucia, in via Pasi 8 a Vicenza.
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La storica azienda di Vicenza che produce componenti per biciclette ha annunciato a120 esuberi su 300 fra impiegati e operai: lo storico marchio paga la crisi della bicicletta. La proposta è stata bocciata dai rappresentanti dei lavoratori, che sono entrati in stato di agitazione.
Famiglia nel bosco: la lezione di vita di Antonio Di Pietro!In un'Italia che giudica e allontana, l'ex pm Antonio Di Pietro risponde con una storia vera: la sua. Dieci anni senza bagno, senza acqua corrente, ma con la felicità negli occhi. Una riflessione potente su famiglia, diritti e libertà di scelta che mette in discussione il nostro concetto di benessere.#AntonioDiPietro #FamigliaNelBosco
Elvira Mujčić"La stagione che non c'era"Guanda Editorewww.guanda.itJugoslavia, 1990. L'aria è tesa, le voci dei nazionalisti si fanno sempre più insistenti. Ma c'è ancora tempo, c'è ancora spazio per scongiurare gli allarmi che arrivano dalle zone di confine. In questa atmosfera elettrica, due giovani fanno ritorno alla loro cittadina nella Bosnia orientale. Nene è un artista ossessionato dall'eventualità che il suo Paese possa d'improvviso non esistere più, che nessuno ricordi più cosa significa essere jugoslavi, e immagina di realizzare un'opera che testimoni il mondo in cui la sua generazione è cresciuta. Merima, l'amica degli anni della scuola, crede nella politica, nel sogno di «fratellanza e unità» dei popoli, e cerca di contrastare i venti burrascosi che soffiano nel Paese, sperando così anche di distrarsi da una ferita d'amore. E poi c'è Eliza, la figlia di Merima, una bambina di otto anni che sta pianificando un viaggio per raggiungere il padre che non ha mai conosciuto e di cui conserva solo un biglietto di auguri. Elvira Mujčić, che durante le guerre jugoslave era una bambina come Eliza, racconta i destini individuali attraverso cui si muove il destino di un Paese intero, animato dagli stessi sogni dei suoi protagonisti, che inevitabilmente si scontrano con la fine delle proprie utopie. La Jugoslavia diventa così il simbolo di ciò che accade quando il culto del passato si esaspera e si trasforma in violenza, teatro di paure e inquietudini così simili a quelle del nostro presente.Elvira Mujčić è una scrittrice e traduttrice bosniaca naturalizzata italiana. Nata nel 1980 in Jugoslavia, oggi abita a Roma. Ha pubblicato i libri Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica (2007), E se Fuad avesse avuto la dinamite? (2009), La lingua di Ana. Chi sei quando perdi radici e parole? (2012), Dieci prugne ai fascisti (2016), Consigli per essere un bravo immigrato (2019) e La buona condotta (2023).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
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PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Dieci anni dopo la sua morte e la presentazione della sua ultima opera cinematografica, eccoci qui a ricordare Claudio Caligari. La sua vita, il suo cinema e il suo ricordo a partire dagli anni '70 fino al ventunesimo secolo. La fortuna non ha mai favorito Caligari ma la sua tenacia lo ha sempre portato ad affrontare le sfide apparentemente impossibili. E Caligari riuscì persino a sfidare la morte, consegnandoci il suo ultimo e postumo film."Non essere cattivo" non è solo l'aggiornamento di quel mondo pasoliniano che aveva formato Caligari ma è anche il proseguimento di un Cinema che ha sempre guardato anche a Scorsese e al Peckinpah più crepuscolare per poi diventare un mondo che solo il compianto Claudio poteva raccontare con tutto il cuore e la passione di questo mondo. Dirigendo persino il suo capolavoro.
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La Liquid Factory, fondata dal valtellinese Fabrizio Capobianco – imprenditore con un lungo percorso nella Silicon Valley e già creatore di Funambol e TOK.tv – si conferma un progetto capace di attrarre giovani talenti da tutto il mondo. L'edizione 2025 ha raccolto 545 candidature provenienti da 38 Paesi, un risultato che triplica quello della prima edizione, a testimonianza dell'interesse crescente verso questo modello di “fabbrica di startup” nata tra le Alpi e sostenuta da un istituto di credito locale che ha messo a disposizione 4 milioni di euro che consentiranno ad ogni start up di contare su una dote di 200mila euro.Dieci giovani selezionati svilupperanno in Valtellina quattro nuove startup – Stelvio, Gavia, Mortirolo e Spluga – che nei prossimi mesi seguiranno un percorso di formazione e mentoring tra Sondrio e la Silicon Valley. Un'esperienza che unisce competenze tecnologiche, visione internazionale e radici territoriali, nel tentativo di trasformare idee ad alto potenziale in imprese pronte a crescere.Nell'intervista realizzata per Le Voci del Grigioni Italiano, Fabrizio Capobianco racconta la genesi e la filosofia della Liquid Factory: un laboratorio dove si parte dalle persone prima ancora che dalle idee, per formare una nuova generazione di imprenditori. Si parla anche di talento e formazione, di diversità di genere nel mondo tech, e delle sfide legate al lavoro remoto e alla cultura del rischio, in un dialogo che mette in relazione la Valtellina con i grandi centri dell'innovazione globale.
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Prosegue a Belém in Brasile la trentesima Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima. A dieci anni dall'edizione in cui il mondo si impegnò per contenere il riscaldamento globale, il contesto è oggi più problematico.
Sono andata in visita alle Iene, per le quali ho tenuto un micromonologo di 90 secondi. Come al solito, la condivisione social di questo contenuto ha generato una ridda di commenti, molti dei quali sgradevoli, diversi rivolti al mio aspetto fisico o alla mia età. Ma perché non si può invecchiare - o essere brutte - in santa pace? La parola della settimana è scrotox. Qui puoi iscriverti alle “Dieci lezioni di un certo genere”. - Il monologo alle Iene- L'intervista a Fabrizio Corona- Due letture sui corpi femminili: Carolina Capria, Campo di battaglia, e Giulia Blasi, Brutta. Storia di un corpo come tanti- Lo scrotox Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Giornata di commemorazione a Parigi, a dieci anni di distanza dagli attentati che colpirono la capitale francese il 13 Novembre 2015, causando 130 vittime e 350 feriti.
C'mon Tigre si distingue nella musica contemporanea con un approccio innovativo che abbraccia l'intero processo creativo, dalla composizione fino alle performance dal vivo. Il loro nuovo spettacolo, "Lumina", ne è la prova: un'opera che combina musica elettronica, strumenti acustici, robotica e arti visive.
La nuova serie di podcast “Conversazioni sull'America”, del prof. Mario Del Pero (Professore di Storia Internazionale presso SciencesPo, Parigi) e di Riccardo Alcaro (Coordinatore delle Ricerche e responsabile del Programma Attori globali dello IAI), si concentrano su fatti di cronaca politica americana attuali per cercarne paralleli storici, mettendo in luce le continuità col passato ma anche le differenze dell'oggi. La ottava puntata traccia un parallelo tra alcune fasi della storia americana in cui il governo federale ha fomentato e strumentalizzato più o meno diffuse, più o meno genuine, “ansie” sociali e politiche per punire avversari, criminalizzare il dissenso e la protesta e intimidire attori della società civile non allineati. Gli storici si riferiscono a queste fasi come la Red Scare, la “paura rossa” contro i movimenti di sinistra che in due ondate scosse gli USA alla fine degli anni Dieci e poi negli anni Cinquanta del ‘900. Si è cominciato a utilizzare l'espressione Blue Scare per definire la campagna dell'Amministrazione Trump contro i Democratici (il cui colore è il blu) e i movimenti di sinistra. A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina. https://storiainpodcast.focus.it - Canale Le questioni della Storia ------------ Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify https://open.spotify.com/show/293C5TZniMOgqHdBLSTaRc ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427. Siamo in tutte le edicole... ma anche qui: - Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/ - Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare) - YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo - Twitter: https://twitter.com/focusstoria - Sito: https://www.focus.it/cultura Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Una regione piccola ma bellissima, piena di cose da scoprire! Trascrizione ed esercizi su www.podcastquattrostagioni.ch
Enrico Macioci"Il grande buio"Neo Edizioniwww.neoedizioni.itMistero, qualcosa di oscuro, inafferrabile eppure tremendamente familiare.Una sensazione che provoca spaesamento, un turbamento dai contorni sfuggenti, il germe dell'arcano che seduce e affascina: questo è il perturbante. Non aggettivo, ma sostantivo, quasi fosse un'entità, una presenza.Dieci storie, ognuna delle quali cerca di afferrarne le possibili forme, prova a raccontarne gli improvvisi svelamenti.Una riunione di condominio è la scena, non di un crimine, ma della fine del mondo; una donna racconta del suo essere madre e il ricordo porta a un omicidio; marito e moglie fanno la solita passeggiata in montagna ma stavolta c'è qualcosa o qualcuno insieme a loro; una coppia di ospiti convive con un odore nauseabondo mentre il padrone di casa che li ospita è partito alla ricerca della propria compagna; un uomo è svegliato nel bel mezzo di una notte estiva, in strada qualcuno sta giocando a tennis, il poc, poc, poc della pallina è il richiamo verso l'ignoto.C'è poi chi dà un nome all'ignoto, è uno dei protagonisti, lo chiama “il grande buio”, dice che avvolge e permea il nostro mondo. E quando affiora, inghiotte.Enrico Macioci è nato a L'Aquila nel 1975. Laureato in Giurisprudenza, poi in Lettere moderne con una tesi su Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Da semplice lettore, è diventato un grande conoscitore di Stephen King e della sua produzione letteraria. Dopo la raccolta di racconti Terremoto (Terre di mezzo, 2010), ha pubblicato i romanzi La dissoluzione familiare (Indiana, 2012), Breve storia del talento (Mondadori, 2015) rivisto e ripubblicato in una nuova edizione col titolo L'estate breve (TerraRossa, 2024), Lettera d'amore allo yeti (Mondadori, 2017), Tommaso e l'algebra del destino (Sem, 2020), Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia (TerraRossa, 2022).Il grande buio segna il suo felice ritorno ai racconti.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Il 10 ottobre Enrico Mentana usa la parola “transumanza” in riferimento al ritorno della popolazione palestinese a Gaza City. Il 14 ottobre Maurizio Landini definisce “cortigiana” Giorgia Meloni. Alcune mie considerazioni sull'impiego di questi termini e sulle reazioni che hanno generato.La parola della settimana è phubbing. Qui puoi iscriverti alle "Dieci lezioni di un certo genere". - Mentana- Landini- Phubbing Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Meditazioni anchor.fm/giulio-maspero
Menù del giorno:- DEPT. Q- NORMAL PEOPLE vs DIECI CAPODANNI (con Mattia Mariotti) 1' 30''- 3 motivi per cui non dimenticheremo i COMA COSE (con Matteo Valsecchi) 26' 29''- Lista dell'attesa n°99 (Gatto, Mad Max The Wasteland, The Simpsons 2) 41' 16''ATTENZIONE: contiene anche Sally Rooney, Springfield, i Navigli, musica indie spagnola, Sanremo, Edinburgo, scene di sesso e cuoricini.
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti.La polizia locale di Milano ha recentemente sgomberato il campo rom di via Selvanesco, nel quartiere Gratosoglio, dove vivevano diverse famiglie nelle condizioni di grave disagio. Dopo il blitz, nell’area sono rimaste solo due roulotte, un furgone e tre adulti denunciati per maltrattamenti familiari. Dieci bambini e adolescenti di età compresa tra 4 e 17 anni erano lasciati a loro stessi. Partendo da questo sentiamo Carlo Stasolla, Presidente Associazione 21 Luglio, che da molti anni opera all’interno dei campi rom in Italia, svolgendo un monitoraggio costante e aggiornato.
Giovanna Maria Fagnani racconta la giornata di mobilitazione e astensione dal lavoro a sostegno dei palestinesi. Francesca Basso spiega che cosa potrebbe succedere nella Commissione Affari giuridici del Parlamento europeo, da cui uscirà una prima indicazione (non vincolante) sulla revoca dell'immunità all'europarlamentare. Viviana Mazza parla dell'annuncio di Trump sui presunti legami tra un antidolorifico e i rischi per il feto.I link di corriere.it:Milano, scontri in stazione Centrale durante il corteo per Gaza: cariche, fumogeni, vetri rotti. Dieci fermati, 60 agenti feritiIlaria Salis e la paura di tornare in carcere in Ungheria, il voto a Bruxelles che potrebbe toglierle l'immunità: «Non sono una terrorista»La nuova battaglia di Trump: «Il paracetamolo in gravidanza fa aumentare il rischio di autismo»
In questa puntata 579 Ilaria e Valeria vi portano in un viaggio che passa dai laboratori di biologia ai prati fioriti, con una sosta con Giuliana nel mondo dell'intelligenza artificiale. Tre storie molto diverse, ma tutte con un punto in comune: la scienza sa ancora sorprenderci.Valeria apre la puntata parlando di come le nostre cellule si difendono dai virus. Il sistema interferonico è come un allarme che si attiva al momento giusto e deve spegnersi quando la minaccia finisce. Ma che succede se un pezzo di questo sistema, la proteina ISG15, non c'è? Stranamente le cellule se la cavano lo stesso, mantenendo un “basso rumore di fondo” che le rende pronte a combattere. Da qui nasce l'idea: se stimoliamo artificialmente alcuni geni che imitano questa condizione, possiamo avere un antivirale universale? I primi esperimenti dicono di sì: dieci geni sembrano capaci di controllare infezioni diverse e ridurre i sintomi del COVID nei criceti. Non male come superpotere molecolare.Giuliana intervista Valeria Zuccoli, data scientist appassionata di computer vision che ha lavorato diversi anni nel settore della videosorveglianza. Insieme parliamo di come l'intelligenza artificiale viene applicata alle telecamere di videosorveglianza: dal ladro che cerca di entrare in casa nostra, alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, Valeria ci accompagna in un breve viaggio sugli occhi intelligenti che ci circondano, senza dimenticare qualche notizia curiosa.Infine, Ilaria porta tutti in un prato davanti a un soffione. Sembra un gioco da bambini, ma la fisica nascosta dietro quei semi è da premio scientifico. Dipende tutto da come tira il vento: alcuni semi volano via subito, altri resistono come se fossero incollati. Un trucco evolutivo che assicura la massima diffusione.Tre voci, tre mondi, una sola puntata. Pronti a scoprire come i virus, l'AI e i soffioni si intrecciano? Premete play e lasciatevi sorprendereDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scientificast-la-scienza-come-non-l-hai-mai-sentita--1762253/support.
Per ascoltare la puntata di Altre Indagini registrati gratuitamente qui Il 1° giugno 2001 una ragazza diciottenne di Arce, in provincia di Frosinone, scomparve. Si chiamava Serena Mollicone. Il suo corpo venne trovato due giorni più tardi, in un bosco. Era stata legata con nastro adesivo e fil di ferro, sulla testa aveva un sacchetto di plastica del supermercato Eurospin. Aveva una ferita alla testa, l'autopsia stabilì che era morta per soffocamento. Quella dell'omicidio di Serena Mollicone è una storia intricata e lunga, giudiziariamente ancora aperta. Ci sono stati due filoni di indagine. Un anno e mezzo dopo il delitto un uomo, Carmine Belli, di Arce, fu arrestato. Passò 17 mesi in carcere prima di essere assolto in tre gradi di giudizio. Dieci anni dopo vennero indagati e poi imputati il comandante della caserma dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, suo figlio Marco, sua moglie Anna Maria, e altri due carabinieri. Secondo l'accusa, Serena Mollicone era stata assassinata proprio all'interno della caserma in seguito a una lite con Marco Mottola. In questa vicenda ci sono state testimonianze mutate nel tempo, oggetti scomparsi e poi ritrovati, impronte digitali e tracce di Dna mai attribuite. Un carabiniere, Santino Tuzi, dichiarò di aver visto la mattina del 1° giugno 2001 una ragazza somigliante a Serena Mollicone entrare in caserma. Non l'aveva poi vista uscire. Ritrattò quella dichiarazione per poi tornare a confermarla. Pochi giorni dopo si uccise. Al centro degli ultimi processi ci sono state le analisi scientifiche, soprattutto su una porta danneggiata. Secondo l'accusa a provocarne la rottura era stato il capo di Serena Mollicone. La Corte di Cassazione ha annullato, questa primavera, il processo d'appello che aveva assolto Franco Mottola, suo figlio e sua moglie. Il processo andrà rifatto. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Per ascoltare la puntata di Altre Indagini registrati gratuitamente qui Il 1° giugno 2001 una ragazza diciottenne di Arce, in provincia di Frosinone, scomparve. Si chiamava Serena Mollicone. Il suo corpo venne trovato due giorni più tardi, in un bosco. Era stata legata con nastro adesivo e fil di ferro, sulla testa aveva un sacchetto di plastica del supermercato Eurospin. Aveva una ferita alla testa, l'autopsia stabilì che era morta per soffocamento. Quella dell'omicidio di Serena Mollicone è una storia intricata e lunga, giudiziariamente ancora aperta. Ci sono stati due filoni di indagine. Un anno e mezzo dopo il delitto un uomo, Carmine Belli, di Arce, fu arrestato. Passò 17 mesi in carcere prima di essere assolto in tre gradi di giudizio. Dieci anni dopo vennero indagati e poi imputati il comandante della caserma dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, suo figlio Marco, sua moglie Anna Maria, e altri due carabinieri. Secondo l'accusa, Serena Mollicone era stata assassinata proprio all'interno della caserma in seguito a una lite con Marco Mottola. In questa vicenda ci sono state testimonianze mutate nel tempo, oggetti scomparsi e poi ritrovati, impronte digitali e tracce di Dna mai attribuite. Un carabiniere, Santino Tuzi, dichiarò di aver visto la mattina del 1° giugno 2001 una ragazza somigliante a Serena Mollicone entrare in caserma. Non l'aveva poi vista uscire. Ritrattò quella dichiarazione per poi tornare a confermarla. Pochi giorni dopo si uccise. Al centro degli ultimi processi ci sono state le analisi scientifiche, soprattutto su una porta danneggiata. Secondo l'accusa a provocarne la rottura era stato il capo di Serena Mollicone. La Corte di Cassazione ha annullato, questa primavera, il processo d'appello che aveva assolto Franco Mottola, suo figlio e sua moglie. Il processo andrà rifatto. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices