Inspiring stories from the Karpos community, told by our ambassadors.
Silvan Schüpbach tells about the expedition that allowed to open a new route on the remote Siren Tower, in Greenland.Discover more on:www.karpos-outdoor.com
Il racconto di Matteo Della Bordella della sua ultima spedizione in Groenlandia, in compagnia dei compagni Silvan Schüpbach e Symon Welfringer. A seguire il podcast dell'altro nostro ambassador, Silvan.Scopri di più su:www.karpos-outdoor.com
Un tampone anti-Covid ha stravolto la spedizione di Matteo Della Bordella, Silvan Schüpbach e Symon Welfringer. Partiti per la Gronlandia con l'intento di realizzare una spedizione esplorativa, prima con una lunga traversata oceanica in kayak e poi con la salita di una parete inviolata di 1200 metri, si sono trovati bloccati in Islanda a dover riprogrammare tempistiche e obiettivi.Il racconto di Matteo in questo nuovo episodio.Scopri di più su:www.karpos-outdoor.com
Una nuova spedizione, una nuova avventura per il nostro ambassador Matteo Della Bordella, alle prese con una nuova meta remota ed inacessibile. La destinazione finale infatti è la Groenlandia, in una delle zone più sconosciute ed inesplorate del pianeta: lo aspettano oltre quattrocento chilometri di kayak in mezzo all'Oceano Artico prima di raggiungere la big wall da scalare.L'emozione è tanta e traspare chiaramente dalla voce di questo suo nuovo episodio.Scopri di più su:www.karpos-outdoor.com
"Il Giovane Guerriero" è la nuova via aperta sulla parete Est della Grandes Jorasses realizzata dal nostro ambassador Matteo Della Bordella, in compagnia dei suoi compagni di cordata Matteo Pasquetto e Luca Moroni.Una salita bella e logica raccontata a cuore aperto da Matteo Della Bordella, ricordando Matteo Pasquetto prematuramente scomparso nella successiva discesa. Un racconto sincero ed emozionante che vuole essere un'importante testimonianza in ricordo di un giovane amico e fortissimo alpinista, pieno di entusiasmo e amore per la montagna.Scopri di più su:www.karpos-outdoor.com
Nell'ultimo episodio Matteo ci aveva lasciato con il dubbio se abbandonare l’impresa o tentare il tutto per tutto con una scalata in velocità?La decisione non tarda ad arrivare, si parte alla conquista della cima: una salita leggeri e veloci, nel tentativo di percorrere ottocento metri di dislivello in una sola giornata.L’impresa non è di certo cosa da poco, soprattutto considerando che le altre vie, sulle altre pareti, sono state tutte tracciate in non meno di quattro giorni. Ma i tre "Ragni di Lecco" possono contare su un acclimatamento ottimale, un’intesa perfetta nella cordata e un’ottima attrezzatura, leggera, calda e affidabile. Così, a venti ore dall’inizio della scalata, gli alpinisti raggiungono la quota 6.193 metri della vetta, compiendo una prima salita, storica, della Parete Ovest del Bhagirathi IV.Ascolta l'ultima puntata del racconto di Matteo Della Bordella durante la sua ultima spedizione al Bhagirathi IV.
Matteo e i suoi compagni si trovano nuovamente di fronte alla stessa parete che li ha sconfitti una volta, con l’intenzione di scalarla, finalmente. I tre già stanno preparando il loro piano di attacco quando, imprevedibili, due scariche di sassi si staccano dalla cima della montagna e percorrono esattamente la linea che vogliono seguire, rendendola assolutamente impraticabile. Dodici giorni più tardi, e dopo un tentativo di scalata fallito, seguendo una linea alternativa, bisogna prendere una decisione: abbandonare di nuovo l’impresa o tentare il tutto per tutto, con una scalata in velocità?Ascolta il nuovo episodio del racconto di Matteo Della Bordella durante la sua ultima spedizione al Bhagirathi IV.
La leggenda narra che la Ganga scese dalla fronte di Shiva, seguì il re Bhagirath e si scavò il suo corso in una valle stretta e profonda che da allora prese il nome di Bhagirathi.I Bhagirathi, oltre ad essere considerati per la religione indiana luogo sacro, ove nasce il fiume Gange, offrono per gli alpinisti una sfida unica: pareti di roccia verticalissime che superano abbondantemente i 6000 metri di quota. Qui sono state scritte alcune delle più belle pagine della storia dell'alpinismo ad opera di scalatori provenienti da tutto il mondo e sebbene molte vie su queste pareti fossero già state aperte, vi era ancora una parete che aveva resistito ad innumerevoli tentativi dagli anni '90 sino ad oggi e rimaneva inviolata.Stiamo parlando della parete Ovest del Bhagirathi IV (6193 m), una sfida che i Ragni di Lecco Matteo Della Bordella, Luca Schiera e Matteo De Zaiacomo avevano già tentato senza successo nel settembre 2015.È il 3 settembre 2019 quando, quattro anni dopo il primo tentativo, Matteo ed i suoi due compagni si trovano nuovamente davanti alla stessa parete con l'intenzione di attaccarla il giorno successivo. Come un fulmine a ciel sereno, due enormi scariche di sassi si staccano dalla parte sommitale della montagna e percorrono esattamente la linea che i tre alpinisti avrebbero voluto seguire nei giorni successivi.Vi diamo il benvenuto al nostro nuovo podcast "Karpos Stories" con il primo capitolo del racconto di Matteo Della Bordella della sua ultima spedizione alla Parete Ovest del Bhagirathi IV.