Venticinque anni fa, in Rwanda, i Tutsi venivano massacrati. Istruzioni per un genocidio racconta come si poteva evitare e perché si è deciso di non farlo. La foto è di Alessandro Rocca («Rwanda, istruzioni per un genocidio» è anche un libro del 2018, Infinito Edizioni).
Cosa è successo, dopo il genocidio? Cosa è cambiato, per quelle persone che, all’ONU, in Francia, negli Stati Uniti, hanno impedito che s’intervenisse per fermare il massacro dei Tutsi. Si sono sentite responsabili? Qualcuno ha chiesto loro di assumersi le proprie responsabilità? L’ultimo episodio di Istruzioni per un genocidio è dedicato a una delle più importanti lezioni che arrivano dal Rwanda: come facciamo i conti con la nostra responsabilità?
Il film "Hotel Rwanda", la serie "Earth Black Rising", libri e opere teatrali. Com'è stato raccontato, il genocidio dei tutsi? (Musica: Meditation Impromptu 02, di Kevin Mac Leod).
Non tutti gli occidentali sono scappati dal Rwanda, durante il genocidio. Alcuni - pochi in verità - sono rimasti per fornire l'aiuto di cui sono stati capaci. E poi ci sono stati strani aiuti, portati da Italia e Francia, e anche aiuti non arrivati per via di una ancor più strana equazione (musiche di Kevin MacLeod, Meditaion Improptu n. 2)
La pagina più brutta della storia dell'ONU viene scritta il 21 aprile 1994. Ma non la scrive "l'ONU". La scrivono i suoi dirigenti e, soprattutto, gli stati più potenti del mondo. Che impediscono alle Nazioni Unite di fermare un genocidio (musica: Kevin Mac Leod, Meditation Improptu 02).
È all'inizio che il genocidio dei tutsi raggiunge subito la sua fase più acuta. L'aprile del 1994 è dunque uno dei mesi più violenti della storia dell'umanità (Musica: Meditation Improptu n. 2 di Kevin Mac Leod).
La sera del 6 aprile 1994 l'aereo del presidente del Rwanda viene abbattuto. È la scintilla che fa esplodere il più grave massacro della fine del secolo scorso. (Musica di Kevin MacLeod, Meditation Improptu 02).
Nell'ottobre del 1993, in Rwanda arriva Romeo Dallaire. È a capo della missione di caschi blu che dovrebbe favorire il processo di pace teoricamente in atto. Ma non c'è nessun processo di pace: Dallaire se ne accorge e lancia l'allarme (musica: Meditation Improptu 2, di Kevin MacLeod).
Di una modernità impressionante: così è stato il genocidio dei Tutsi. I massacratori hanno saputo usare in modo pressoché perfetto i mezzi di comunicazione di massa (Musica: Reaching Out di Kevin MacLeod; foto di Alessandro Rocca).
Il machete è diventata l'icona del genocidio dei Tutsi, ma così ci siamo dimenticati che, nei tre anni precedenti al '94, il Rwanda ha comprato una quantità impressionante di ogni tipo di arma (Musica: Reaching Out di Kevin MacLeod; foto di Alessandro Rocca).
In Rwanda i colonizzatori arrivano, tardi ma arrivano. E dividono in modo netto e irreversibilela popolazione in Hutu, Tutsi e Twa, preparando così il terreno per il genocidio (Musica: Trio per piano, violino e viola. La foto è di Alessandro Rocca).
Il 7 aprile ricorre il XXV anniversario del Genocidio dei Tutsi, il peggior massacro della seconda metà del '900 (musica: Trio per piano, Violino e Viola di Kevin McLeoad. Foto di Alessandro Rocca).