POPULARITY
Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervieni in diretta tramite WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: monsignor Gabriele Caccia, Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite; Lamberto Giannini, prefetto di Roma; Ileana Bello, direttrice Amnesty International Italia; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia; Alberto Amaro Jordán, giornalista casalingo; Andrea Monda, direttore de L'Osservatore Romano. Conducono Andrea De Angelis e Silvia Giovanrosa A cura di Andrea De Angelis e Silvia Giovanrosa Hanno collaborato le colleghe ed i colleghi Giancarlo La Vella, Marco Guerra, Filomeno Lopes, Giada Aquilino, Gianmarco Murroni e Benedetta Capelli Tecnici del suono Bruno Orti e Luca Rossi
I titoli: Lo spirito della speranza creò le Nazioni Unite. Le parole di mons. Caccia all'Onu ricordando Papa Francesco. I preparativi di Roma per il Conclave e l'elezione del nuovo pontefice. Ai nostri microfoni il sindaco della Capitale, Gualtieri. Conduce: Paola Simonetti In regia: Alberto Giovannetti
Un filmato pubblicato dal New York Times ha smentito l'esercito israeliano: i 15 paramedici a Rafah sono stati colpiti e uccisi dai soldati nonostante fossero chiaramente segnalati come operatori sanitari. Francesca Albanese, intanto, è stata confermata nella carica di inviata speciale nelle Nazioni Unite per i territori palestinesi.Leila Belhadj Mohamed, esperta di geopolitica, ci racconta delle difficili trattative tra i ribelli M23 che hanno conquistato zone del Congo, e il Congo stesso - tra le mediazioni del Qatar e dell'Unione africana.Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.
Il sisma in Myanmar potrebbe aver causato oltre diecimila vittime: questa la stima di esperti Usa. Il bilancio ufficiale provvisorio è di 1100 morti e 2400 feriti Putin chiede un'Ucraina sotto l'amministrazione Onu per poi trattare la pace. Nazioni Unite e Usa respingono la proposta La convalescenza del Papa a Santa Marta: lievi miglioramenti a livello respiratorio, motorio e nell'uso della parola
I salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008. Lo si legge nel Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale). L’Italia si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo con salari reali inferiori a quelli del 2008. È il risultato peggiore dei Paesi del G20. Commentiamo questi dati, in apertura di puntata, con Andrea Garnero, economista Ocse e autore con il giornalista Roberto Mania del libro La questione salariale (Egea).La legge di Bilancio 2025 ha introdotto un nuovo bonus fiscale per favorire la mobilità dei lavoratori neoassunti. Per accedere al beneficio, il lavoratore deve aver trasferito la residenza nel Comune di lavoro, distante oltre 100 km da quello precedente, e non aver superato un reddito da lavoro dipendente di 35.000 euro nel 2024. Con Ornella Lacqua, consulente del lavoro ed esperta per Il Sole 24 ORE, facciamo il punto sul funzionamento del bonus e sui requisiti necessari per accedervi.
La voce di Edith Bruck, sopravvissuta all'Olocausto, segna la riflessione della settimana contro le discriminazioni, portando un messaggio di accoglienza e di speranza per il futuro. La Settimana contro la discriminazione indetta dalle Nazioni Unite è un'opportunità importante per riflettere su temi delicati, come il razzismo, la discriminazione e l'intolleranza. Nell'ambito di questa settimana, il podcast realizzato dall'Istituto Tecnico Primo Levi di Quarto Sant'Elena ha dato voce a una delle figure più rappresentative della lotta contro l'odio e la discriminazione: Edith Bruck, una donna che ha vissuto in prima persona l'orrore dell'Olocausto e che oggi, attraverso la sua arte e la sua testimonianza, porta un messaggio di speranza e di accoglienza. Edith Bruck è una scrittrice e poetessa ungherese che, da bambina, ha vissuto le atrocità dei campi di concentramento nazisti, un'esperienza che l'ha segnata profondamente e che ha trasformato il suo modo di vedere il mondo. Nel corso dell'intervista, Edith ha raccontato i momenti più terribili della sua vita, come quando venne deportata nel campo di Auschwitz e in altri campi di concentramento. Le sue parole non sono solo un racconto del dolore, ma anche un monito sulla necessità di mantenere viva la memoria storica. La scrittura è stata per Edith Bruck una vera e propria salvezza. Come ha spiegato durante l'intervista, "la scrittura mi ha salvato", un atto che le ha permesso di liberarsi dal veleno emotivo accumulato durante gli anni di sofferenza. La scrittura non solo come terapia, ma come un potente strumento di resilienza. La sua vita è la testimonianza che, nonostante le esperienze più difficili, l'arte e la cultura possono aiutare a guarire le ferite dell'anima e a lottare contro l'odio. Il rapporto con l'Italia Un altro aspetto fondamentale del suo racconto riguarda il suo rapporto con l'Italia, un paese che l'ha accolta con il calore umano, nonostante la barriera linguistica. Edith ha raccontato di come, nel suo arrivo in Italia, la sensazione di accoglienza fosse tangibile attraverso i sorrisi della gente. Un'ospitalità che l'ha fatta sentire "a casa", un messaggio importante soprattutto oggi, quando troppe persone, soprattutto migranti e rifugiati, sono ancora vittime di intolleranza e discriminazione. Durante l'intervista, Edith ha risposto anche alla "domanda oscura", quella legata alla sua esperienza nei campi di concentramento. Con grande difficoltà, ha descritto la sofferenza indicibile di quei giorni, dicendo che non esistono parole sufficienti per raccontare il dolore e l'umiliazione vissuti. La sua testimonianza si fa, quindi, strumento di memoria collettiva, per ricordare le atrocità del passato e impedire che si ripetano in futuro. "Non si può raccontare, quella sofferenza è assolutamente indicibile", ha dichiarato, un monito per le generazioni future. Il racconto di speranza Tuttavia, il racconto di Edith non è solo un richiamo al dolore, ma anche un richiamo alla speranza. La sua vita, che ha attraversato il dolore e l'orrore, oggi è un esempio di forza, di speranza e di umanità. Le sue parole sono un invito a non dimenticare mai le sofferenze passate, ma anche a costruire un futuro di pace e di accoglienza, dove le differenze non siano motivo di divisione ma di arricchimento reciproco. La settimana contro la discriminazione, e le testimonianze di persone come Edith Bruck, sono fondamentali per sensibilizzare le nuove generazioni a combattere ogni forma di discriminazione. La sua storia di vita, unita alla sua capacità di trasformare il dolore in arte e di promuovere un messaggio di pace e solidarietà, ci insegna che solo attraverso la memoria storica e il rispetto delle differenze possiamo costruire una società più giusta e inclusiva.
Russia e Stati Uniti si parlano a Riad, in colloqui che vengono definiti “creativi” da Grigory Karasin, membro della delegazione russa e capo del Comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione. Dalla Casa Bianca intanto il Presidente Donald Trump afferma che si sta discutendo “di territori, linee di demarcazione e di energia”. Ne discutiamo con Marco Di Liddo, Direttore del Centro Studi Internazionali (CeSI). Commentiamo poi la giornata della politica italiana, con al centro la tensione fra il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini. Con noi Barbara Fiammeri, commentatrice politica de Il Sole 24 Ore. Secondo il Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale), i salari reali in Italia sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008, il risultato peggiore fra i Paesi del G20. Ci spiega tutto Morya Longo, giornalista de Il Sole 24 Ore.Var, novità in Coppa Italia: gli arbitri spiegheranno le decisioni a tutto lo stadio. Ci racconta tutto Giovanni Capuano.
Buon venerdì Stupefan!Come promesso la scorsa settimana, anche in questo episodio vi portiamo a Vienna, per recuperare le fasi finali della 68° Commission on Narcotic Drugs, il consesso delle Nazioni Unite preposto alla definizione delle politiche sulle droghe a livello internazionale. Parleremo delle sostanze che il CND ha tabellato, passeremo per il voto delle risoluzioni e dalla posizione dei singoli stati sulle decisioni prese. Cosa succede se le politiche Trumpiane si insinuano anche nelle assemblee onu sulle droghe? Quali sono state le risoluzioni più importanti? Cosa è cambiato dalla Midterm Review dello scorso anno? Lo scopriremo insieme, ma solo dopo una doverosa apertura sulla strage silenziosa, del diritto e delle persone, che si sta compiendo all'interno delle carceri del nostro Paese. È tutto pronto? Allora è il momento di cliccare play! Note dell'episodio:- Ancora record di suicidi in carcere: https://www.notizie.com/2025/03/20/da-gennaio-di-questanno-20-suicidi-in-carcere-perche-la-situazione-nelle-carceri-e-drammatica/ - Le sostanze tabellate: https://www.aboutpharma.com/sanita-e-politica/entrano-sotto-il-controllo-internazionale-5-nuove-sostanze-psicoattive-4-oppioidi-sintetici-e-un-farmaco/ - Le risoluzioni votate: https://www.unodc.org/unodc/en/commissions/CND/session/68_Session_2025/draft_proposals_draft_reports.html - Tutte le conclusioni del CND: https://www.unodc.org/unodc/frontpage/2025/March/cnd-68-concludes_-six-new-substances-controlled-six-resolutions-adopted.html - La posizione ufficiale americana: https://vienna.usmission.gov/explanations-of-votes-by-the-u-s-delegation-on-resolutions-at-the-68th-commission-on-narcotic-drugs/ - Se si rompe il sistema, il ruolo della società civile al CND: https://www.fuoriluogo.it/speciali/cronache-da-vienna/il-sistema-si-e-rotto-la-dichiarazione-di-idpc/ - La Midterm Review 2024 e il voto sulla riduzione del danno: https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/overdose-e-riduzione-del-danno-la-risoluzione-della-cnd/ - Una guida al funzionamento del CND: https://www.fuoriluogo.it/oltrelacarta/video/guida-al-funzionamento-della-commission-on-narcotic-drugs-cnd/ Entra in contatto con noi usando la mail stupefatticast@gmail.com o seguendo su Instagram il @stupefatti_podcast! Puoi anche iscriverti a STUPEGRAM, il nostro canale telegram, a questo link https://t.me/stupegram!
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Intervista con l'ambasciatore Giampiero Massolo, a New York per la presentazione dell'edizione in inglese del suo libro "Realpolitik - Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia". Incontriamo l'ex segretario generale della Farnesina e poi presidente dell'ISPI nell'aula dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite all'apertura dei lavori di "Change the World NYC", la riunione annuale che L'Associazione Diplomatici organizza nella serie "Change the World Model United Nations" ogni anno dal 2012. La conferenza di quest'anno accoglie oltre 3000 studenti provenienti da più di 133 Paesi diversi.Il tema principale della conferenza è: "Orizzonti Uniti in un Mondo di Opportunità: Promuovere la Cooperazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile, l'Innovazione e una Pace Inclusiva". Dopo l'intervento di Massolo che ha risposto davanti ai ragazzi alle domande poste in inglese dalla giornalista Maria Latella, l'ambasciatore ha risposto alle domande dell'Italpress. xo9/sat/gtr(Video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Marco Tardelli e Paulo Roberto Falcao, leggende del calcio italiano e brasiliano degli anni Ottanta, hanno raccontato a 3000 studenti che li ascoltavano all'Assemblea Generale dell'ONU le emozioni vissute al Mondiale 1982 in Spagna, quando gli azzurri vinsero 3-2 contro la nazionale verde-oro. I due campioni hanno dialogato con i giovani e hanno poi risposto alle domande dell'Italpress a margine dell'evento. L'Associazione Diplomatici organizza il Change the World Model United Nations (CWMUN) dal 2012. La conferenza del 2025 accoglie oltre 3000 studenti provenienti da più di 133 Paesi diversi. Il tema principale della conferenza è "Orizzonti Uniti in un Mondo di Opportunità: Promuovere la Cooperazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile, l'Innovazione e una Pace Inclusiva".xo9/sat/gtr(Video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Marco Tardelli e Paulo Roberto Falcao, leggende del calcio italiano e brasiliano degli anni Ottanta, hanno raccontato a 3000 studenti che li ascoltavano all'Assemblea Generale dell'ONU le emozioni vissute al Mondiale 1982 in Spagna, quando gli azzurri vinsero 3-2 contro la nazionale verde-oro. I due campioni hanno dialogato con i giovani e hanno poi risposto alle domande dell'Italpress a margine dell'evento. L'Associazione Diplomatici organizza il Change the World Model United Nations (CWMUN) dal 2012. La conferenza del 2025 accoglie oltre 3000 studenti provenienti da più di 133 Paesi diversi. Il tema principale della conferenza è "Orizzonti Uniti in un Mondo di Opportunità: Promuovere la Cooperazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile, l'Innovazione e una Pace Inclusiva".xo9/sat/gtr(Video di Stefano Vaccara)
Ci sono episodi che sono importanti. Altri innovativi. Altri trascurabili. Altri divertenti.Questo e' uno di quei episodi per il quale sono orgoglioso di aver scelto questa linea editoriale, come si suole dire, del Caffe20.itOggi si parla di storia, di racconti umani, di sogni e di tecnologia. Di esilio, fascismo e persino di Star Trek in un modo che, se mi ascolterete, non potrete dimenticarlo piu'.Come ripeto e spiego piu' volte, invito Rai a mettere in vendita ad un euro il video della trasmissione per chi lo vuole comprare per uso personale, per formazione scolastica o aziendale.Questa lezione di storia narrata in stile Benigni, secondo metodi che Piero Angela aveva teorizzato lungamente negli anni, apre le menti come mai io sapro' fare. In pochi minuti vi riporto quello che Benigni mi ha trasmesso, aggiungendo del mio, ma andate a vedere subito su RaiPlay o con un media center, IL SOGNO.Non perdetelo. Cambia la vita.Fa capire come questa Europa sia nata con idee mature di sognatori senza potere che hanno riunito tutti nella diversità attorno ad un sogno comune, quello che ora la Commissione e il Consiglio potrebbero tradire, e ci sono vicinissimi a farlo.Credete nelle vostre idee. Discutetele in silenzio, per poter cambiare idea se vi sbagliate.Questo e' il doscro del metodo. il metodo per la pace.https://www.raiplay.it/video/2025/03/Il-Sogno-934482dc-d556-4191-a973-634d1756a1cc.htmlQuesta la dichiarazione Schuman Ministro degli esteri francese, che legge il testo preparato da Jean Monnet, mai citato !Il testo integrale della dichiarazione rilasciata il 9 maggio 1950, che diede origine al processo di integrazione europea:"La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. Uno degli Stati fondatori dell'idea di un'Europa unita ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra due nazioni centrali in Europa: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea questi due paesi.A tal fine, il governo di uno degli Stati propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo. Propone di mettere l'insieme della produzione di risorse strategiche sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione delle produzioni assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime. La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà sì che una qualsiasi guerra tra questi due paesi diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi così definiti, il governo è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti. Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più brevi: l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità; la fornitura, a condizioni uguali, delle risorse sui mercati dei paesi aderenti; lo sviluppo dell'esportazione comune verso gli altri paesi; l'uguagliamento verso l'alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie.Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di produzione e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione delle risorse tra i paesi aderenti sarà immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di produttività.Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l'espansione della produzione. I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza di un arbitro designato di comune accordo: costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione che sarà adottata.L'Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sarà composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive nei paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorità. Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nelle quale renderà conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici.L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all'autorità internazionale di una specifica regione e degli obblighi di qualsiasi natura imposti ad uno dei paesi, finché tali obblighi sussisteranno."La dichiarazione è stata rilasciata 75 anni fa, segnando l'inizio di un'importante fase storica per l'integrazione europea.
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Intervista con l'ambasciatore Giampiero Massolo, a New York per la presentazione dell'edizione in inglese del suo libro "Realpolitik - Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia". Incontriamo l'ex segretario generale della Farnesina e poi presidente dell'ISPI nell'aula dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite all'apertura dei lavori di "Change the World NYC", la riunione annuale che L'Associazione Diplomatici organizza nella serie "Change the World Model United Nations" ogni anno dal 2012. La conferenza di quest'anno accoglie oltre 3000 studenti provenienti da più di 133 Paesi diversi.Il tema principale della conferenza è: "Orizzonti Uniti in un Mondo di Opportunità: Promuovere la Cooperazione Globale per lo Sviluppo Sostenibile, l'Innovazione e una Pace Inclusiva". Dopo l'intervento di Massolo che ha risposto davanti ai ragazzi alle domande poste in inglese dalla giornalista Maria Latella, l'ambasciatore ha risposto alle domande dell'Italpress. xo9/sat/gtr(Video di Stefano Vaccara)
ROMA (ITALPRESS) - La rapida diffusione del virus altamente contagioso dell'influenza aviaria ha colpito milioni di polli in tutto il mondo, causando ingenti perdite economiche e mettendo a rischio la sicurezza alimentare, per questo, è necessario rafforzare la biosicurezza, il monitoraggio, la sorveglianza, i meccanismi di risposta rapida e la comunicazione del rischio, per salvaguardare il settore avicolo e proteggere i mezzi di sussistenza e le economie.È l'avvertimento della FAO - l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che ha organizzato un incontro sul tema nel suo quartier generale di Roma.Negli ultimi 4 anni c'è stato un cambiamento nell'aviaria in termini di diffusione geografica, con un aumento del contagio sui mammiferi e ingenti perdite di uccelli domestici, con un impatto sulla sicurezza alimentare e un aumento dei prezzi dei prodotti avicoli. Un gran numero di uccelli selvatici ha ceduto alla malattia, danneggiando la biodiversità con almeno 300 nuove specie colpite dal 2021 a oggi. A inizio 2025 negli allevamenti italiani si contavano oltre 50 focolai.Con la diffusione dell'aviaria – ha spiegato il vicedirettore generale della FAO, Godfrey Magwenzi, sono possibili «gravi impatti sulla sicurezza alimentare e sull'approvvigionamento alimentare, tra cui la perdita di preziose sostanze nutritive, posti di lavoro e reddito nelle zone rurali, shock alle economie locali e costi crescenti per i consumatori».L'influenza aviaria, evidenzia la FAO, ci pone davanti ad alcune sfide, in primis proteggere i sistemi di produzione avicola per garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione dei milioni di persone che dipendono dal pollame per carne e uova. Secondo la vicedirettrice generale della Fao, Beth Bechdol, si tratta di un problema transfrontaliero che richiede una risposta globale e coordinata: «La Fao è in prima linea nell'affrontare questo virus da oltre 20 anni, supportando i governi nell'individuazione, prevenzione e risposta alle epidemie. Lavorando insieme possiamo ridurre l'impatto dell'influenza aviaria e proteggere la salute degli animali e degli esseri umani».A tal fine la FAO e l'Organizzazione mondiale per la salute animale (WOAH) hanno lanciato una Strategia globale decennale per la prevenzione e il controllo dell'influenza aviaria ad alta patogenicità.gsl
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Le Nazioni Unite hanno ospitato una conferenza sull'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF), organizzata congiuntamente da Italia, Burkina Faso e Gibuti. Questo evento ha sottolineato l'impegno globale per porre fine a una pratica che viola i diritti umani di milioni di ragazze e donne in tutto il mondo. "L'Italia è in prima linea su questo fronte, con un grande impegno del governo italiano e della società civile", spiega all'Italpress l'ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d'Italia alle Nazioni Unite a New York.xo9/sat (video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Le Nazioni Unite hanno ospitato una conferenza sull'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF), organizzata congiuntamente da Italia, Burkina Faso e Gibuti. Questo evento ha sottolineato l'impegno globale per porre fine a una pratica che viola i diritti umani di milioni di ragazze e donne in tutto il mondo. "L'Italia è in prima linea su questo fronte, con un grande impegno del governo italiano e della società civile", spiega all'Italpress l'ambasciatore Maurizio Massari, Rappresentante Permanente d'Italia alle Nazioni Unite a New York.xo9/sat (video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (ITALPRESS) - Nel suo ruolo che detiene da quattro mesi di Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari e Coordinatore dei Soccorsi d'Emergenza, Tom Fletcher ha tenuto oggi la sua prima conferenza stampa presso il Quartier Generale dell'ONU a New York.Durante il suo intervento, Fletcher ha sottolineato che non è solo il governo degli Stati Uniti che sta riducendo il proprio impegno negli aiuti umanitari internazionali, ma anche altri paesi stanno facendo lo stesso.Dopo la conferenza stampa, Italpress ha ulteriormente chiesto al capo degli aiuti umanitari dell'ONU se e quali paesi europei avessero già ridotto i loro contributi agli aiuti umanitari, Fletcher ha risposto: "Il Regno Unito ha annunciato riduzioni dal 0,5% del PIL al 0,3%. Anche la Svezia ha ridotto il proprio budget complessivo per gli aiuti, e altri paesi in tutta Europa stanno apportando cambiamenti simili. Quindi, dobbiamo ribadire il nostro impegno a molti dei nostri tradizionali donatori per spiegare l'importanza di ciò che facciamo". E per quanto riguarda l'Italia? Ha già avuto contatti con il governo italiano?“Sì, ho avuto. Ieri sera ho incontrato l'Ambasciatore italiano (Maurizio Massari ndr), esponendo la nostra causa. Tuttavia, non ho dati aggiornati sui finanziamenti dell'Italia".Ma è ottimista a riguardo dell'Italia?“Devo restare ottimista. Devo essere sempre l'ultimo ottimista nella stanza, quindi sì, lo sono”.x09/mgg/gsl (Video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (ITALPRESS) - Nel suo ruolo che detiene da quattro mesi di Sottosegretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari e Coordinatore dei Soccorsi d'Emergenza, Tom Fletcher ha tenuto oggi la sua prima conferenza stampa presso il Quartier Generale dell'ONU a New York.Durante il suo intervento, Fletcher ha sottolineato che non è solo il governo degli Stati Uniti che sta riducendo il proprio impegno negli aiuti umanitari internazionali, ma anche altri paesi stanno facendo lo stesso.Dopo la conferenza stampa, Italpress ha ulteriormente chiesto al capo degli aiuti umanitari dell'ONU se e quali paesi europei avessero già ridotto i loro contributi agli aiuti umanitari, Fletcher ha risposto: "Il Regno Unito ha annunciato riduzioni dal 0,5% del PIL al 0,3%. Anche la Svezia ha ridotto il proprio budget complessivo per gli aiuti, e altri paesi in tutta Europa stanno apportando cambiamenti simili. Quindi, dobbiamo ribadire il nostro impegno a molti dei nostri tradizionali donatori per spiegare l'importanza di ciò che facciamo". E per quanto riguarda l'Italia? Ha già avuto contatti con il governo italiano?“Sì, ho avuto. Ieri sera ho incontrato l'Ambasciatore italiano (Maurizio Massari ndr), esponendo la nostra causa. Tuttavia, non ho dati aggiornati sui finanziamenti dell'Italia".Ma è ottimista a riguardo dell'Italia?“Devo restare ottimista. Devo essere sempre l'ultimo ottimista nella stanza, quindi sì, lo sono”.x09/mgg/gsl (Video di Stefano Vaccara)
Partono a Gedda i negoziati bilaterali Usa-Ucraina. Kiev propone il cessate il fuoco parziale. Oggi a Gedda, gli inviati di Kiev metteranno sul tavolo delle trattative la proposta di una tregua parziale ai negoziati bilaterali Usa-Ucraina. Se non è una svolta, poco ci manca. Il segretario di Stato americano, Marc Rubio, giudica il cessate il fuoco anche se non totale un'idea promettente, e auspica di poter risolvere la questione del taglio degli aiuti Usa all'Ucraina. Ma l'impresa di Rubio è complicata perché bisognerà vedere se la Russia accetterà una tregua a metà, e se le condizioni dettate da Mosca collimeranno con quelle chieste da Kiev. E' una strada stretta, tortuosa, in salita, ma non impossibile. Tutto dipenderà anche dai colloqui che in forma separata si avvieranno tra Stati Uniti e Russia, sempre in Arabia Saudita Oltre 30 Paesi alla riunione dei capi militari di Parigi. Intanto oggi a Parigi si riuniranno i funzionari militari di oltre 30 Paesi con il tentativo di creare una forza di sicurezza internazionale per l'Ucraina. La forza internazionale avrebbe lo scopo di dissuadere la Russia dal lanciare un'altra offensiva dopo l'entrata in vigore di un eventuale cessate il fuoco. La lunga lista di partecipanti include anche paesi asiatici e dell'Oceania. La composizione internazionale dei colloqui offre un'indicazione del lavoro diplomatico e militare di Francia e Regno Unito con l'intento di allargare il fronte dei cosiddetti volenterosi, cioè una coalizione di nazioni disponibili allo sforzo bellico di interposizione dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. La posizione del nostro Governo non cambia e l'ha ribadita il ministro degli Esteri Tajani. L'Italia non manderà militari italiani in missioni della Nato e in missioni europee in Ucraina, ma qualora ci fosse una decisione del Consiglio di Sicurezza di dar vita a un cuscinetto con una presenza militare sotto le bandiere delle Nazioni Unite, allora ci potrebbe essere una presenza di nostri soldati. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
L'ultimo dato disponibile diffuso dalle Nazioni Unite dice che gli abitanti sulla Terra sono 8,2 miliardi. Oltre la metà vive nel continente asiatico (4,5 miliardi), oltre 1,3 miliardi di persone vivono nel continente africano e solo dopo arriva l'Europa con circa 750 milioni di abitanti. Tenendo a mente questo contesto, nella puntata di oggi parliamo con il professore Zeno Leoni, docente di relazioni internazionali al King's college di Londra del rapporto tra la Cina e l'occidente, contestualizzandolo all'interno del cosiddetto ordine liberale internazionale. ... ➡️Qui per la Promo Primavera Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato ieri i cinque punti del piano ReArm Europe. Li vediamo insieme. Intanto il presidente ucraino Zelensky dice di essere pronto a lavorare per la pace sotto guida di Trump, mentre secondo Politico il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite sta chiudendo il suo ufficio nell'Africa meridionale a seguito dei tagli agli aiuti decisi dall'amministrazione Trump. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
ALGERI (ALGERIA) (ITALPRESS) - "Credo che prima di parlare dipresenza militare europea in Ucraina, bisognerà riflettere moltoattentamente". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio eministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa amargine degli incontri nell'ambito della sua visita ufficiale inAlgeria. "Io ho sempre detto che sarebbe meglio, finita la guerra, dar vita magari a una zona cuscinetto dove possa esserci una presenza militare sotto l'egida delle Nazioni Unite con una decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu proprio per garantire una pace giusta e duratura", hadetto il ministro.(ITALPRESS).abr/gtr(Fonte video: Farnesina)
ALGERI (ALGERIA) (ITALPRESS) - "Credo che prima di parlare dipresenza militare europea in Ucraina, bisognerà riflettere moltoattentamente". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio eministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa amargine degli incontri nell'ambito della sua visita ufficiale inAlgeria. "Io ho sempre detto che sarebbe meglio, finita la guerra, dar vita magari a una zona cuscinetto dove possa esserci una presenza militare sotto l'egida delle Nazioni Unite con una decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu proprio per garantire una pace giusta e duratura", hadetto il ministro.(ITALPRESS).abr/gtr(Fonte video: Farnesina)
Alessandra Morelli"Mani che proteggono"Storie, luoghi, volti dei miei trent'anni fra guerre e conflitti.Ancora Libriwww.ancoralibri.it«Le mani si uniscono a formare il tetto di una casa che protegge la persona. Le mani sono molto grandi. Enormi. Smisurate. A sostenerle, due rami di ulivo incrociati: l'emblema della pace, della speranza, della riconciliazione, della giustizia, della fratellanza. Questo è il simbolo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l'UNHCR, l'organizzazione umanitaria in cui ho prestato la mia opera per trent'anni. Questo simbolo è stata la mia seconda pelle. È stata la mia missione, il senso della mia vita».«Per trent'anni Alessandra Morelli ha lavorato nell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, impegnandosi in missioni altamente pericolose in svariati Paesi del globo afflitti da gravi criticità che provocavano esodi di massa, generavano sfollati, obbligavano alla fuga tante persone. Dopo il suo ultimo incarico in Niger, Alessandra ha sentito il bisogno di fare opera di memoria e di narrazione di quanto visto e vissuto, sentito e patito» (Luciano Manicardi).«Quello che Alessandra Morelli ha svolto in tanti anni sui fronti più pericolosi del globo è stato un ruolo chiave, di presidio umano e culturale, in tempi che tendono a disumanizzare per creare paure su cui lucrare politicamente ed economicamente. In tante situazioni estreme dove l'umanità si trasforma perché lotta per la sopravvivenza, lei ha interpretato il compito di servitore del bene comune nell'istituzione laica più alta preposta a farlo, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, senza cedimenti e deviazioni. E la ricerca dell'umano è sempre stata il suo faro» (Paolo Lambruschi). Alessandra Morelli, nata a Roma nel 1960, si definisce una donna di dialogo e mediazione. Fin da piccola è cresciuta tra i colori e le culture del mondo, grazie al continuo trasferimento lavorativo della sua famiglia. È stata Delegata dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) tra il 1992 e il 2021. Durante la sua esperienza per l'UNHCR ha gestito emergenze in zone di conflitto ad alto rischio, in dialogo con governi e milizie, organizzazioni intergovernative come la NATO e organizzazioni non governative internazionali e locali. Ha lavorato in ex Jugoslavia, Rwanda, Albania, Kosovo, Guatemala, Sri Lanka, Sahara Occidentale, Afghanistan, Indonesia, Georgia, Yemen, Birmania, Somalia, Grecia. La sua ultima missione è stata in Niger, paese crocevia nella rotta migratoria del Mediterraneo. Ha concluso la sua carriera nell'Alto Commissariato nel 2021, con la scelta di rientrare in Italia e sviluppare un percorso tematico sull'Arte dell'Umano per restare Umani, una riflessione esperienziale rivolta ai giovani sulla “pratica della cura”, da diffondere attraverso conferenze, incontri pubblici e itinerari formativi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
ROMA (ITALPRESS) - Si sono conclusi i tre giorni di negoziati della 16ma Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (Cop16) organizzata presso la sede della FAO a Roma. Un incontro importante, a quattro mesi dalla brusca sospensione dei lavori della Cop16 in Colombia a causa di un'accesa disputa tra i paesi ricchi e il resto del mondo. L'obiettivo è quello di raggiungere accordi sui temi strategici di conservazione della biodiversità e ripristino degli ecosistemi per fermare la perdita di natura entro il 2030. Un tre giorni però, che ha fatto molto discutere a causa della scarsa rappresentanza delle istituzioni italiane, nonostante siano ormai passati già tre anni dall'introduzione nell'articolo 9 della Costituzione della Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. A rappresentare l'Italia, alcuni tecnici del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), è anche il Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro. In segno di protesta Legambiente, Greenpeace, A Sud, Marevivo e WWF, le associazioni che compongono il Climate Pride, hanno dato vita a una “COP16 della natura” in cui sono le specie animali a decidere come salvaguardare la biodiversità proteggendo e ripristinando gli ecosistemi naturali in modo giusto ed equo, per le generazioni che verranno.mgg/gtr
I titoli: Nuovo miglioramento per le condizioni di salute del Papa, ricoverato da 13 giorni al Gemelli di Roma. Medioriente. Riconsegnati da Hamas altri 4 corpi di ostaggi israeliani deceduti a fronte di 140 detenuti palestinesi liberati da Israele. In aumento la pena di morte nel mondo. In 16 Paesi oltre il 30% in più di esecuzioni capitali. La denuncia dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Conduce: Paola Simonetti
Si è parlato, giustamente molto, della sorprendente confusione che si è venuta a creare, l'altro giorno, al Palazzo di Vetro, quando l' Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato due risoluzioni sull'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Lo stupore ci ha colti non soltanto per i tratti – quasi comici – di dilettantismo, messi in bella evidenza dalla diplomazia statunitense, la quale è addirittura arrivata a votare contro una risoluzione da essa stessa presentata, ma anche (e, forse, soprattutto) per il voto contrario espresso, verso la mozione – sostenuta dall'Ucraina e dall'Unione europea – da un Paese che, votando in quel modo, è parso davvero rinnegare se stesso. E stiamo parlando di Israele che, nel pronunciarsi – accanto agli Stati Uniti e ad altri campioni di democrazia come Russia, Bilorussia e Corea del Nord – a sfavore di un testo che propugnava il concetto di integrità territoriale dell'Ucraina, è parso proprio voltare le spalle a tutto il suo passato. Francamente, dall'America di Trump abbiamo rapidamente smesso di aspettarci qualcosa di buono, ma il fatto che gli Israeliani – sia pure condizionati, certamente, dalla loro dipendenza militare da Washington – si siano spinti fino a schierarsi sulle posizioni del pacifismo “ad ogni costo” di stampo putinian – trumpiano, non può che deludere profondamente chi, come noi, da sempre, sostiene le ragioni dello Stato ebraico. Naturalmente, ignoriamo i dettagli dell'iter diplomatico che ha portato il sia pur abitualmente cinico governo Netanyahu a lasciare da parte ogni forma – anche la più ipocrita – di pudore, per adeguarsi supinamente alla “voce del padrone” e votare in questa maniera davvero sconfortante. Tuttavia, sebbene consapevoli di quanto possa – specialmente in questo particolarissimo e delicatissimo momento della storia mediorientale – risultare imbarazzante per Israele non assecondare, in tutto e per tutto, le strategie umorali della Casa Bianca, ci stupisce, comunque e seriamente, il fatto che un Paese che, dal giorno stesso della sua nascita, combatte per affermare il suo diritto ad esistere – essendo minacciato da Paesi ed organizzazioni terroristiche che vorrebbero letteralmente cancellarlo dalla faccia della Terra – resti poi così indifferente di fronte al dramma di un altro popolo che sta battendosi anch'esso per la propria libertà. Altro significato avrebbe, ad esempio, potuto assumere un'astensione israeliana sul voto, ma qui, evidentemente, la “voce del padrone” cui accennavamo poc'anzi non è quella di chi i cani li ama, ma è, invece, quella di chi li tiene stabilmente legati alla catena…In conclusione, il fatto di leggere, affiancato a quelli delle tirannie più spietate, anche il nome del Paese che, da sempre, rappresenta l'unico faro di democrazia in un'area del Pianeta in cui si viene ancora, tranquillamente, messi a morte per le proprie tendenze sessuali o per i propri convincimenti religiosi, altro non è se non, purtroppo, l'indice della piega davvero preoccupante che stanno confusamente prendendo le sorti di un mondo che ci apparterrà sempre meno. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - “Tutti gli ostaggi devono tornare a casa e Hamas non deve restare a Gaza. Chiunque voglia una soluzione stabile per il Medio Oriente e per la pace deve sapere che Hamas non può restare in gioco. Siamo molto determinati su questo punto”. Lo ha detto ai microfoni dell'Italpress Danny Danon, ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, al Palazzo di Vetro. Danon è intervenuto al Consiglio di Sicurezza accompagnata dall'ex ostaggio Noa Argamani, che era stata rapita da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023.xo9/sat/gsl (Video di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - “Tutti gli ostaggi devono tornare a casa e Hamas non deve restare a Gaza. Chiunque voglia una soluzione stabile per il Medio Oriente e per la pace deve sapere che Hamas non può restare in gioco. Siamo molto determinati su questo punto”. Lo ha detto ai microfoni dell'Italpress Danny Danon, ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, al Palazzo di Vetro. Danon è intervenuto al Consiglio di Sicurezza accompagnata dall'ex ostaggio Noa Argamani, che era stata rapita da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023.xo9/sat/gsl (Video di Stefano Vaccara)
In questo primo episodio del nuovo spinoff di Actually "Long Run", parliamo del ruolo che ha avuto la finanza nella trasformazione dello spazio da ambito puramente scientifico a mercato “commerciale", di come si posiziona l'Europa rispetto al resto del mondo e del ruolo di India, Cina e Russia nella nuova corsa allo Spazio. L'ospite di questa puntata è Simonetta di Pippo, ex Direttrice dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico e oggi Professor of Practice di Space Economy in SDA Bocconi. Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con la membership. Per sostenere il nostro lavoro e ricevere contenuti esclusivi iscriviti alla membership su membership.willmedia.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Una decina di leader di paesi dell'Unione europea e della Nato si sono riuniti il 17 febbraio a Parigi per discutere dell'accelerazione dell'amministrazione statunitense sulla guerra in Ucraina. Con Jacopo Zanchini, vicedirettore di InternazionaleIl 15 febbraio Israele ha liberato 369 prigionieri palestinesi dopo il rilascio di tre ostaggi israeliani da parte di Hamas, nel quadro del cessate il fuoco entrato in vigore il 19 gennaio, ma nei giorni precedenti Hamas e Israele si erano scambiati accuse reciproche di violazioni. Con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.Oggi parliamo anche di:Sierra Leone • “Una storia che sparisce” di Jody Rayhttps://www.internazionale.it/magazine/karmela-padavic-callaghan/2025/02/13/un-computer-quantistico-puo-servire-a-qualcosa Documentario • Fiume o morte! di Igor BezinovićCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Si sono concluse da poco tre conferenze delle parti delle Nazioni Unite: quella più nota sul clima, ma anche quelle su biodiversità e desertificazione. Ne traiamo le conclusioni con gli esperti che vi hanno partecipato.Gli ospiti di oggi:Anna Pirani - ricercatrice del CMCCMarco Baccani - Istituto per la BioEconomia, Cnr-IbeAnna Luise - Consulente ISPRA DesertificazioneGianluca Gucciardi - Ricercatore presso DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, METODI QUANTITATIVI E STRATEGIE DI IMPRESA dell'Università di Milano Bicocca
Alessandra Morelli"Verso un'Economia della Cura"Arte per restare umaniAncora Editricewww.ancoralibri.it«Questo nuovo libro di Alessandra Morelli è una buona notizia per i lettori italiani. E per molte ragioni. È un libro testimonianza di una vita per molti versi straordinaria per i luoghi attraversati, in giro per il mondo e poi per l'Italia, quindi per i molti incontri avuti. Ma questo testo non è solo un racconto di una testimone dei nostri “tempi moderni”: è anche una riflessione profonda sulle esperienze, proprie e degli altri, fatta in compagnia di filosofi, economisti, teologi, scrittori, e tanta, tanta gente comune. Questa natura ibrida e meticcia è la nota più importante del libro, e la sua bellezza, la sua prospettiva dalla quale guarda al grande tema, a quella cifra squisitamente umana che è la cura».Questo tempo globalizzato ci appare complesso, frammentato e povero di gratuità. Sembriamo attratti solo da un'ideologia fortemente individualista e di profitto personale che ci rende inconsapevoli della nostra interdipendenza. L'idea che l'uomo sia un'isola e costruisca il suo io in modo indipendente è un abbaglio, perché la persona umana è parte di una comunità sociale e politica, pur conservando la propria unicità spirituale. La vita è un viaggio comunitario premuroso: ecco perché l'«economia della cura» è un urgente invito a un cambio di prospettiva e di postura dell'esserci. Ci invita a osare una transizione, ripensando il mondo come luogo dell'umano e dell'incontro per la crescita del bene comune, anche dove sembra che qualcosa sia danneggiato per sempre o irreparabile. Come nel Kintsukuroi, l'antica arte giapponese di «riparare con l'oro» ciò che è rotto, di cui l'immagine in copertina costituisce un magnifico esempio. Il vaso, la tazza, il piatto così riparato acquista un valore grandissimo perché mostra la sua intrinseca fragilità e al tempo stesso la sua capacità di essere rigenerato. Allo stesso modo, anche se la vita di una persona o un contesto sociale sembra “spezzato” per sempre, può essere ricomposto di nuovo. Con cura.Alessandra Morelli, nata a Roma, è stata per trent'anni funzionaria dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Si è formata professionalmente nella gestione delle emergenze nelle zone di conflitto ad alto rischio, dialogando e mediando con diversi governi, la NATO, ONG internazionali e locali, Organizzazioni Intergovernative e società civile. Dal 1992 è stata impegnata direttamente sul campo in negoziazioni e operazioni umanitarie e di coordinamento, garantendo protezione e assistenza a rifugiati, sfollati interni e rimpatriati nelle aree più calde e fragili del mondo. Ha lavorato in ex Jugoslavia, Ruanda, Albania, Kossovo, Guatemala, Sri Lanka, Sahara Occidentale, Afghanistan, Indonesia, Georgia, Yemen, Myanmar, Somalia, Grecia – paese che ha visto transitare sul proprio territorio più di un milione di persone in fuga da guerre e violenze – fino all'impegno ultimo nel 2021 in Niger, operazione complessa nel cuore del Sahel che si confronta duramente con la guerra al terrorismo e il cambiamento climatico. Conclusa la sua carriera ONU nel 2021, ha scelto di rientrare in Italia e sviluppare in questo tempo di società complessa un percorso tematico sull'«economia della cura», una riflessione esperienziale di pratica della cura come forza umanizzante per la nostra società, riflessione che diffonde attraverso conferenze, incontri pubblici, articoli e condivisioni accademiche. Ha pubblicato con Àncora nel 2022 Mani che proteggono. Storie, luoghi, volti dei miei trent'anni fra guerre e conflitti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il governo transitorio sta muovendo i suoi primi passi anche sulla scena internazionale con dichiarazioni distensive, ma preoccupano gli attacchi israeliani, spiegati da Tel Aviv come un semplice strumento di protezione dei propri confini ma condannati dalle Nazioni Unite e molti Paesi.
L'Australia ha votato a favore di una risoluzione delle Nazioni Unite che chiede a Israele di porre fine all'occupazione dei Territori Palestinesi, per la prima volta da oltre vent'anni.
Si è conclusa a Baku, in Azerbaijan, la COP 29, la più importante conferenza annuale delle Nazioni Unite per il contrasto al cambiamento climatico. L'accordo raggiunto durante i negoziati ha lasciato aperte questioni cruciali, sollevando critiche da molti dei Paesi partecipanti.
Ancora un paio di giorni e la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico terminerà. Si riuscirà a raggiungere un accordo?
È in corso la seconda settimana della 29° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Fin qui nessun progresso annunciato, ancora meno quelli attesi. Il clima, nel volger di poco tempo, ha perso molte posizioni nell'agenda dei Paesi industrializzati. Ne parliamo con Laura Bettini, inviata a Baku per la Cop 29 ed Enrico Giovannini (nella foto), economista, direttore scientifico Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
1) “La storia non perdonerà né dimenticherà la nostra inazione e complicità davanti a quanto accade a Gaza”. Il comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulla condotta israeliana in Palestina presenta all'assemblea generale il suo rapporto annuale. 2) Al G20 di Rio i paesi membri trovano un accordo per la bozza finale, ma la dichiarazione resta vaga su Ucraina, Medio Oriente e crisi climatica. (Luigi Spera) 3) “Il processo della vigliaccheria”. Giselle Pelicot torna a parlare in tribunale sul caso degli stupri di Mazan e parla direttamente ai suoi carnefici. (Luisa Nannipieri) 4) Spagna, domani la ministra dell'ambiente spagnola Teresa Ribera riferirà in parlamento sull'alluvione di Valencia. Una vicenda che i popolari spagnoli hanno trasformato in un caso politico europeo. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Stati Uniti. L'Ohio è diventato l'epicentro della violenta retorica razzista di Donald Trump. (Roberto Festa) 6) Nuova Zelanda, i Maori scendono in piazza contro un disegno di legge che mina i diritti delle comunità indigene. La più grande protesta nella storia del paese. (Elena Brizzi) 7) Rubrica Sportiva. L'incontro di boxe tra Jake Paul e Mike Tyson in diretta su Netflix è l'esempio di come lo sport entra nello show biz. (Luca Parena)
Prosegue a Baku in Azerbaigian la COP29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, descritta da alcuni esperti come sorpassata e "non più idonea allo scopo" in una lettera aperta alle Nazioni Unite.
Silvia Boccardi e Francesco Rocchetti parlano con Ferdinando Cotugno, giornalista di Domani, di cosa sta succedendo alla conferenza delle parti della convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si tiene in questi giorni a Baku, in Azerbaijan. . Puoi sostenere il lavoro di Will iscrivendoti alla membership: ci aiuterai a continuare a raccontare la complessità in modo chiaro, accessibile e senza lasciare indietro nessuno. Vai su membership.willmedia.it
Il giornalista Michele Giorgio analizza con noi i fatti più significativi per il Medio Oriente degli ultimi giorni, dalla sospensione dei negoziati in Qatar alle violenze ad Amsterdam passando per la vittoria elettorale di Donald Trump.
Comincia oggi a Baku, in Azerbaigian, la ventinovesima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Con Gabriele Crescente, edito di ambiente di InternazionalelDa settembre, oltre al vaccino contro l'influenza, si può fare anche quello contro il covid. Con Stefania Salmaso, epidemiologa.Oggi parliamo anche di:Libri • M. L'ora del destino di Antonio Scurati (Bompiani)Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La principale agenzia delle Nazioni Unite per la fornitura di servizi e assistenza ai rifugiati palestinesi dovrà smettere di operare entro 90 giorni. La decisione della Knesset ha attratto critiche anche dagli alleati più stretti di Israele.
Il 28 ottobre il parlamento israeliano ha approvato due leggi che impediranno all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi di lavorare in Israele e vietano ai dipendenti del governo israeliano di collaborare ufficialmente con l'agenzia. Con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati.La Corea del Nord ha inviato in Russia diverse migliaia di soldati che saranno addestrati e mandati a combattere nella guerra contro l'Ucraina. Con Junko Terao, editor di Asia di Internazionale. Disco • Strawberry hotel degli UnderworldCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Benjamin Netanyahu stavolta è diretto e chiede al segretario generale delle Nazioni Unite il ritiro di Unifil dalla Blue Line. E aggiunge che, restando, i soldati dell'Onu starebbero fungendo da scudi per Hezbollah. Dall'altra parte, Unifil si rifiuta di abbandonare la missione e considera gli attacchi di Israele una violazione del Diritto internazionale. Ne parliamo con Andrea Tenenti, portavoce di Unifil, Marco di Liddo, direttore del CeSi, e con Gabriele Della Morte, docente di Diritto internazionale all'Università Cattolica.
Il 24 settembre si è aperto a New York il dibattito della 79esima assemblea generale delle Nazioni Unite. Con Martino Mazzonis, giornalistaUna sorta di mini luna orbiterà intorno al nostro pianeta per qualche settimana, prima di sfuggire dal campo magnetico terrestre. Con Tullia Sbarrato, ricercatrice.Oggi parliamo anche di:Podcast • Il prossimo episodio del Mondo Cultura, il podcast del sabato di InternazionaleFilm • Il tempo che ci vuole di Cristina ComenciniCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Prima Joe Biden, poi Kamala Harris, infine Donald Trump. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è assicurato un colloquio con ognuno dei tre politici al momento più influenti degli Stati Uniti. Un lavoro diplomatico importante che, per decisione del Congresso, ha portato al paese invaso un nuovo pacchetto di aiuti da 7,9 miliardi di dollari. Ne parliamo con Mario Del Pero, professore di Storia degli Stati Uniti e Storia delle Relazioni Transatlantiche a Sciences Po, Parigi.Nel frattempo, al palazzo di vetro delle Nazioni Unite, Benjamin Netanyahu sostiene "di essersi presentato per smentire le bugie dette sul suo paese e dire la verità". Ne parliamo con Pejman Abdol Mohammadi, docente di Storia e Istituzioni del Medio Oriente all'Università di Trento.
Nella prima parte della trasmissione ci occuperemo di attualità. Conosceremo, innanzitutto, alcune delle sfide più importanti, affrontate dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite attualmente in corso a New York. Poi, parleremo di un rapporto delle Nazioni Unite che denuncia diffuse violazioni dei diritti umani in Russia. La notizia scientifica è dedicata alla discussione di uno studio che ha scoperto che i disegni vorticosi nell'iconico dipinto di Vincent van Gogh, La notte stellata, si allineano quasi perfettamente alle teorie della dinamica dei fluidi e della turbolenza. E infine, discuteremo di una questione molto delicata che coinvolge Italia e Francia: la rivendicazione francese della proprietà della scalinata di Piazza di Spagna a Roma. Cominceremo dall'allarme lanciato dagli allevatori di cozze italiani. Questa estate, le temperature insolitamente elevate delle acque del Mediterraneo hanno causato una drastica riduzione della loro produzione. Quello che per ora è un problema che riguarda i soli mercati ittici, con forniture ridotte e prezzi in ascesa, è destinato a diventare, nel lungo periodo, una questione ben più complessa. Concluderemo ricordando l'ex calciatore Totò Schillaci, scomparso di recente a causa di una grave malattia. Schillaci non fu solo il bomber della Nazionale. In quell'indimenticabile estate del Mondiale Italia '90, divenne l'incarnazione di un sogno collettivo, un simbolo che andava oltre il campo da calcio. - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è paralizzato a causa delle divisioni geopolitiche? - Un rapporto delle Nazioni Unite denuncia diffuse violazioni dei diritti umani in Russia - I vortici ne La notte stellata di Van Gogh si allineano ai modelli statistici della turbolenza - L'Italia è furiosa per la rivendicazione francese della proprietà della Scalinata di Trinità dei Monti - Il Mediterraneo rovente minaccia gli allevamenti di cozze italiane - Addio a Totò Schillaci, eroe d'Italia ‘90
Molte dichiarazioni ma poche soluzioni. All'assemblea generale delle Nazioni Unite si è parlato di equilibri internazionali "mai così tesi dalla Guerra Fredda", di linee rosse superate, di violazioni della carta dell'organizzazione inaccettabili ma non si è arrivati a un punto definitivo sulla risoluzione dei conflitti in atto. Ne parliamo con Gigi Donelli, nostro inviato a Kharkiv, con Francesco Semprini, inviato de La Stampa nella zona di Pokrovsk, e con Riccardo Sessa, già ambascaitore, presidente della SIOI (Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale).