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Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La debolezza dell'Onu sulla guerra tra Israele e Hamas | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 15, 2021 2:05


Un appello alla fine del conflitto tra Israele e Hamas è giunto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "In segno di rispetto per lo spirito di Eid, chiedo un'immediata cessazione delle ostilità a Gaza e in Israele. "Troppi civili innocenti sono già morti e questo conflitto non può che aumentare la radicalizzazione e l'estremismo in tutta la regione". Mentre Guterres dettava agli organi di informazione questa poche scarne dichiarazioni, proseguivano a ritmo incessante i raid israeliani sulla striscia di Gaza e i lanci di razzi di Hamas contro gli israeliani, in una esclation militare senza fine. Non lascia speranze di azioni diplomatiche l'intervento del premier Benyamin Netanyahu. "Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L'ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario", La comunità internazionale, malgrado gli appelli alla de-escalation e qualche timido tentativo di mediazione, sembra assistere impotente. E quello che giunge dall'Onu è un debole segnale per un ancor più debole ruolo dell'Onu nella storia di tutti i conflitti moderni. Non basterebbero 1000 pagine per dimostrarlo. Dalla strage di Sbrenica a quelle in Kosovo, all'intero conflitto nei Balcani, alle tante guerre africane, mediorientali, asiatiche, sudamericane. La verità è che l'Onu andrebbe riformata e gli andrebbero tolti i troppi veti incrociati che ne impediscono un efficace funzionamento nella risoluzione dei conflitti contemporanei.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La debolezza dell'Onu sulla guerra tra Israele e Hamas | 15/05/2021 | Il corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 14, 2021 2:06


Un appello alla fine del conflitto tra Israele e Hamas è giunto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres."In segno di rispetto per lo spirito di Eid, chiedo un'immediata cessazione delle ostilità a Gaza e in Israele. "Troppi civili innocenti sono già morti e questo conflitto non può che aumentare la radicalizzazione e l'estremismo in tutta la regione"Mentre Guterres dettava agli organi di informazione questa poche scarne dichiarazioni, proseguivano a ritmo incessante i raid israeliani sulla striscia di Gaza e i lanci di razzidi Hamas contro gli israeliani, in una esclation militare senza fine. Non lascia speranze di azioni diplomatiche l'intervento del premier Benyamin Netanyahu. "Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L'ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario", La comunità internazionale, malgrado gli appelli alla de-escalation e qualche timido tentativo di mediazione, sembra assistere impotente. E quello che giunge dall'Onu è un debole segnale per un ancor più debole ruolo dell'Onu nella storia di tutti i conflitti moderni.Non basterebbero 1000 pagine per dimostrarlo. Dalla strage di Sbrenica a quelle in Kosovo, all'intero conflitto nei Balcani, alle tante guerre africane, mediorientali,asiatiche, sudamericane. La verità è che l'Onu andrebbe riformata e gli andrebbero tolti i troppi veti incrociati che ne impediscono un efficace funzionamento nella risoluzione dei conflitti contemporanei.

Spicchi di Ferrara
Con Leonardo Fiorentini parliamo di cannabis e della storica decisione "antiproibizionista" dell'ONU -s03-e053

Spicchi di Ferrara

Play Episode Listen Later Dec 10, 2020 39:04


in sede ONU è finalmente stato riconosciuta la funzione terapeutica della cannabis. Ne parliamo con Leonardo Fiorentini, direttore di Fuoriluogo, supplemento d il Manifesto che si occupa di poliche sulle droghe. Bagniamo la chiacchierata con una colonna sonora del 1982, per salutare Pablito Rossi che quell'anno cambiò un pezzo di vita a tutti.

FARNESINAXLEIMPRESE
COME FARE AFFARI CON LE NAZIONI UNITE CON IL SISTEMA DI PROCUREMENT GESTITO DALLE AGENZIE DELL'ONU?

FARNESINAXLEIMPRESE

Play Episode Listen Later Nov 25, 2020 2:53


L'ONU è alla ricerca continua di nuovi fornitori per soddisfare le sue necessità di beni e servizi che assicurino il mantenimento della pace e della sicurezza del mondo. Ma l'anno scorso, dei 19 miliardi spesi dalle Nazioni Unite, l'Italia si è aggiudicata solo 323 milioni di dollari.Voce: Lorenzo Angeloni, Direttore Generale delle Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese

Rassegna di geopolitica
Rassegna di Geopolitica. Il Nobel per la pace 2020 al Programma Alimentare Mondiale dell'ONU - Puntata del 10/10/2020

Rassegna di geopolitica

Play Episode Listen Later Oct 10, 2020 12:31


StarterPack
Episodio 47: la Cina ha preso il controllo dell'ONU?

StarterPack

Play Episode Listen Later Oct 5, 2020 15:31


Quest'oggi parliamo dell'ascesa cinese all'interno delle agenzie ONU.[Social]https://www.facebook.com/StarterPackDavideFerrarahttps://t.me/StarterPackDavideFerrara[Fonti]https://www.ilpost.it/2020/10/01/cina-onu/https://www.politico.com/news/magazine/2020/04/15/its-not-just-the-who-how-china-is-moving-on-the-whole-un-189029https://www.ilpost.it/2020/06/30/cina-approvato-controversa-legge-sicurezza-nazionale-hong-kong/https://www.foreignaffairs.com/articles/united-states/2020-09-24/united-states-cant-quit-unhttps://www.agi.it/fact-checking/trump_wto-6740528/news/2019-12-16/https://www.nytimes.com/2019/12/08/business/trump-trade-war-wto.htmlhttps://www.youtube.com/watch?v=um01AWtj5E0https://www.youtube.com/watch?v=BnqV3nso9KYhttps://www.ilpost.it/2019/12/11/trump-ha-bloccato-il-wto/https://www.youtube.com/watch?v=849VqZ4Jz5khttps://www.foreignaffairs.com/articles/china/2019-09-16/coming-soon-united-nations-chinese-leadership-and-authoritarian-valueshttps://www.hrw.org/news/2020/09/14/chinas-influence-global-human-rights-systemhttps://medium.com/@CDFerrara/le-democrazie-occidentali-si-stanno-orientalizzando-95c223981b64https://medium.com/@CDFerrara/la-diplomazia-di-trump-56e835bc001bhttps://medium.com/@CDFerrara/cina-il-grande-successo-delleconomia-di-mercato-socialista-e0a59f9c2eb0https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/chinese-communist-partys-ideology-global-ambitions/https://www.repubblica.it/esteri/2020/04/15/news/oms_stati_uniti_donald_trump_tagli_fondi_reazioni_gutteres-254064510/https://www.everyeye.it/notizie/caso-blitzchung-arrivano-risposta-ufficiale-blizzard-riduzione-ban-405006.htmlhttps://www.spreaker.com/user/davideferrara/ep41

Rassegna di geopolitica
Rassegna di Geopolitixca - I lavori della 75ª Assemblea (virtuale) dell'Onu al tempo del coronavirus - Puntata del 23/09/2020

Rassegna di geopolitica

Play Episode Listen Later Sep 23, 2020 14:49


Smart City
Smart City del giorno 01/06/2020: Decreto rilancio e sviluppo sostenibile

Smart City

Play Episode Listen Later Jun 1, 2020


Quanto presente e quanto futuro nel Decreto Rilancio? Se lo stanno chiedendo in molti e noi qui a smart city proviamo a farlo da un punto di vista peculiare, ovvero chiedendoci quanto sia coerente coi 17 obbiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU, la cosiddetta Agenda 2030, che vanno dalla giustizia sociale alla lotta al cambiamento climatico.L'occasione ce la offre un'analisi presentata pochi giorni fa davanti a numerose autorità da AsVis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, la più grande rete di organizzazioni della società civile in Italia. Asvis ha analizzato il decreto rilancio sia in base all'orientamento dei provvedimenti in termini di Protezione, Promozione, Prevenzione, Preparazione, Trasformazione; sia verificando la distribuzione delle risorse sui 17 millennium Goals. Ospite Enrico Giovanni, Fondatore di AsVis e Prof di Statistica all'Università Tor Vergata.

Periscritto
La sostenibilità è un'utopia necessaria - Enrico Giovannini

Periscritto

Play Episode Listen Later May 12, 2020 33:52


L'ospite di questo episodio è Enrico Giovannini che è un economista e docente universitario, già Ministro del lavoro e Presidente dell'Istat, cofondatore e portavoce di AsviS che è l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Enrico Giovannini è l'autore di un libro che s'intitola “L'utopia sostenibile” pubblicato da Laterza e che abbiamo cercato di approfondire in questa intervista.In questo libro Giovannini traccia il sentiero da percorrere per assicurarci un futuro che è quello della sostenibilità. Un'utopia realizzabile e necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dall'Agenda 2030 dell'ONU. La nozione di sostenibilità, i pilastri del modello di sviluppo sostenibile, la resilienza trasformativa e la rendicontazione delle imprese sul loro operato “sostenibile” sono alcuni degli argomenti affrontati in questa intervista.Per saperne di più visita il sito:www.periscritto.itVuoi contattarmi? Scrivi a:marzia.tomasin@periscritto.it

Non Solo Skunk
Altro che Viagra...

Non Solo Skunk

Play Episode Listen Later Mar 6, 2020 27:37


Primo caso accertato di priapismo connesso all'uso continuativo di marijuana! E intanto si è svolta una moscia sessione dell'ONU sulle droghe che ha deciso di posticipare al 2021 la declassificazione della cannabis dalle tabelle delle convenzioni internazionali. Il Lussemburgo va dritto verso la strada della legalizzazione anticipando la bozza del progetto statale mentre in Canada è ora certificato un decremento consistente del consumo tra i minorenni. Queste e molte altre notizie nella puntata odierna. Condividete!

Societa' 5.0 - Society 5.0
Agenda 2030 o 21 dell'ONU? Non dovrebbe influenzare Society 5.0

Societa' 5.0 - Society 5.0

Play Episode Listen Later Feb 18, 2020 1:09


Spesso, negli articoli su Society 5.0 ed Hitachi in Italia spunta fuori l'Agenda 2020 dell'ONU, ovvero un sorta di revisione dell'Agenda 21.Non solo Hitachi e' arrivata seconda in Italia nonostante a leggere gli articoli non sembri, ma il progetto Societa' 5.0 rifiuta totalmente qualunque agenda e/o posizione “ideologicaPer saperne di pu' sul progetto Societa' 5.0: https://societa50.com/

E il mondo? Chiedilo alla geografia!
La Libia e gli attori interni e esterni (17gen2020)

E il mondo? Chiedilo alla geografia!

Play Episode Listen Later Jan 17, 2020 10:28


La crisi libica forse potrà essere congelata nel prossimo incontro internazionale di Berlino; ma non certo risolta. I fattori che l'hanno scatenata e soprattutto quelli che la sostengono non vengono affrontati nella loro chiarezza perché molti attori, soprattutto stati esterni, sono ambigui e anche doppiogiochisti. Il generale Haftar non è riuscito a conquistare Tripoli in 8 mesi e la Turchia si è mossa, contro le dichiarazioni dell'ONU e per i suoi interessi, ma anche smuovendo uno stallo. Il mantra dell'integrità territoriale della Libia, cioè che sia stabile e pacifica solo se unita è la gabbia mentale dei pochi leader mondiali che contano che non consente loro di capire la realtà storica, geografica e umana della situazione in Libia oggi. Due o tre Libie potrebbero forse essere più pacifiche se tutte avessero il vantaggio (suddiviso) della rendita petrolifera e del gas.

E il mondo? Chiedilo alla geografia!
Una geopolitica di ipocrisie, guerre e ricatti economici a scapito dell'ambiente (24dic2019)

E il mondo? Chiedilo alla geografia!

Play Episode Listen Later Dec 25, 2019 13:14


Da recenti articoli di quotidiani il podcast sottolinea le ipocrisie e le frasi fatte a proposito del ruolo dell'ONU e dell'Unione Europea in presenza di dinamiche che vengono affrontate sempre secondo la logica del più forte o del più protetto dai pochi stati che contano. Casi recenti sono la riunione della NATO, le azioni della Turchia e le dinamiche interne e esterne alla Libia. In campo economico si fa riferimento alle pressioni USA contro il gasdotto North Stream 2 in contrapposizione al favore versi i gasdotti ucraini. Tutto a scapito dell'ambiente.

ANSA Voice Daily
La toilette, questa sconosciuta

ANSA Voice Daily

Play Episode Listen Later Nov 11, 2019 3:41


Non è facile pensarlo per noi, nati e cresciuti in Paesi in cui da anni si vive nelle comodità, ma oltre il 60% della popolazione mondiale fa quotidianamente i conti con la mancanza di servizi igienici in casa. Ciò vuol dire che 4,5 miliardi di persone nel mondo, secondo i dati dell'Onu, non sanno cosa significa avere una stanza da bagno.

In 4 Minuti
In + di 4 Minuti: Sabato, 21 Settembre

In 4 Minuti

Play Episode Listen Later Sep 20, 2019 31:53


Questa settimana: l'addio di Matteo Renzi al PD, il nuovo rapporto dell'ONU sul clima, la differenza in Italia fra percezione e realtà e le nuove elezioni in Spagna.

Bam Bam Bam
Bam Bam Bam di ven 12/07 (prima parte)

Bam Bam Bam

Play Episode Listen Later Jul 11, 2019 49:39


Parliamo del Punk Rock Raduno di Bergamo, dell'Università di Edinburgo che dopo 150 anni stampa il diploma di laurea alle sue prime sette studentesse, e del rapporto dell'ONU sugli omicidi nel mondo. (prima parte)

Esteri
Esteri di mar 25/06

Esteri

Play Episode Listen Later Jun 24, 2019 27:12


1-Il pianeta rischia un "apartheid climatico". E' l'allarme di Philip Alston, relatore speciale dell'Onu sull'estrema povertà. ..( Francesca Abruzzese, Gianni Silvestrini Club Kyoto) ..2- Texas. La vergogna dei lager per bambini migranti separati dai genitori. ( Roberto Festa) ..3- I giganti delle telecomunicazioni sotto attacco di hacker cinesi. La denuncia della società di sicurezza israeliana Cybereason. ( Marco Schiaffino – Securitynet.it) ..4- Boris Johnson un politico imbarazzante alle porte del potere i dubbi della stampa britannica sul futuro Premier. ( Alessandra Puppi) ..5- La Romania alle prese con il land grabbing. ..la situazione dell’accesso alla terra per i contadini è peggiorata. ( Marta Gatti)

Istruzioni per un genocidio
VIII - Intanto, a New York

Istruzioni per un genocidio

Play Episode Listen Later May 24, 2019 18:51


La pagina più brutta della storia dell'ONU viene scritta il 21 aprile 1994. Ma non la scrive "l'ONU". La scrivono i suoi dirigenti e, soprattutto, gli stati più potenti del mondo. Che impediscono alle Nazioni Unite di fermare un genocidio (musica: Kevin Mac Leod, Meditation Improptu 02).

Ascolta la Notizia
L'allarme dell'ONU: '1 milione di specie a rischio di estinzione'

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Play Episode Listen Later May 7, 2019 1:27


Uno studio dell'ONU ha rivelato che un milione di specie sono a rischio di estinzione. La ricerca è stata realizzata da un team di esperti internazionali, che si sono attenuti a migliaia di studi scientifici. Nei maggiori habitat terrestri come la Savana e la Foresta Amazzonica, - ha rilevato lo studio - la vita vegetale e animale è drasticamente diminuita del 20% durante l’ultimo secolo. Questo è principalmente dovuto al fatto che la popolazione umana sta crescendo a dismisura e la frequenza con cui consumiamo le risorse naturali costituisce preoccupanti ripercussioni sull’ecosistema. Inoltre, si aggiunge il riscaldamento globale a rendere lo scenario ancora più drammatico. L’aumento delle temperature sta causando l’estinzione di varie specie, dai mammiferi a insetti e piante. Secondo gli scienziati ormai non basta più promuovere politiche ambientali per prevenire la distruzione del mondo naturale. Sandra Dìaz, uno degli autori principali dello studio, afferma che è anche necessario “effettuare delle considerazioni sulla biodiversità nelle decisioni commerciali e infrastrutturali, nel modo in cui la salute e i diritti umani sono incorporati in ogni aspetto del processo decisionale sociale ed economico”.

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Venezuela, Mosca: «Mobiliteremo gli Stati che rispettano lo Statuto dell'Onu per contrastare intenti di intervento militare»

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Play Episode Listen Later May 3, 2019 1:11


"La nostra posizione rispetto ai piani Usa sul Venezuela sarà molto semplice: mobiliteremo gli Stati che, come noi, rispettano lo Statuto dell'Onu per contrastare simili intenti". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in relazione all'ipotesi di intervento militare americano in Venezuela "L'ingerenza di Washington negli affari del Venezuela è una flagrante violazione del diritto internazionale", ha affermato Lavrov. "Questa influenza distruttrice non ha nulla a che vedere con la democrazia" ha accusato ancora Lavrov "La ricerca di queste tappe aggressive è piena di conseguenze. Solo il popolo venezuelano ha il diritto di decidere il proprio destino, reclamando per questo il dialogo di tutte le forze politiche del Paese". Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha ribattuto dicendo che "è la Russia che destabilizza il Paese" e che "l'intervento di Russia e Cuba è stato destabilizzante per il Venezuela e per le relazioni bilaterali Usa-Russia".

E il mondo? Chiedilo alla geografia!
Libia - Forse meglio se divisa (28apr2019)

E il mondo? Chiedilo alla geografia!

Play Episode Listen Later Apr 28, 2019 15:00


Un commento sulla situazione in Libia nell'aprile 2019 a seguito dell'espansione militare di Khalifa Haftar che ha cercato di conquistare la città di Tripoli e il controllo su tutto il territorio proprio mentre il segretario dell'ONU era a Tripoli.La situazione, chi lo appoggia, chi lo contrasta. E il suggerimento che forse sarebbe più funzionale pensare ad una Libia temporaneamente divisa per dividere da subito i proventi del petrolio e dare tempo ad una soluzione negoziata (senza il feticcio dell'integrità territoriale e di elezioni che difficilmente si possono tenere su tutto il territorio). E ... dei migranti schiavizzati non importa a nessuno stato (solo all'ONU).

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La Francia dietro il caos in Libia?

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Play Episode Listen Later Apr 6, 2019 2:02


Khalifa Haftar sta marciando su Tripoli. Il governo Al-Serraj, riconosciuto dall'Onu, risponde con raid-aerei sui convogli del generale golpista a sud della capitale. Francia, Gran Bretagna, Italia, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, preoccupati dal sorgere di una nuova guerra civile, hanno lanciato un appello a tutte le fazioni libiche affinché cessino le violenze. Dietro a questo appello potrebbe celarsi una verità più complessa. Nel gioco delle potenze in Libia, né Haftar né Sarraj si promuovono autonomamente. Difficile che Haftar, coadiuvato da Egitto, Francia, Emirati, abbia scelto una rottura con i suoi sponsor internazionali avanzando su Tripoli. Qualche via libera deve essere giunto. Un articolo sul sito Libya Security Studies, che cita una fonte diplomatica anonima, parla di un'autorizzazione arrivata ad Haftar dalla Francia innescando l’avanzata verso Tripoli. La fonte parlava di un’avanzata del comandante dell’Esercito nazionale libico da sud, proprio come accaduto con la presa di Garian. La Francia è stata vittima del piano dell'ONU che ha causato lo slittamento delle elezioni e l’imposizione di una road-map utile anche all’Italia. Il governo gialloverde sembrava aver stabilito delle relazioni in Libia. Svelando però un punto debole: l’eccessivo potere di Haftar che ha segnato anche la sconfitta strategica italiana nel sostegno a Sarraj. La mossa di Haftar, mostra che Sarraj non ha la forza per continuare a sostenere la transizione del Paese. Gli alleati di Haftar, potranno sedersi al tavolo delle trattative in posizione di forza. La Francia scalpita di riprendersi la pax libica e nel colpire gli interessi italiani.

Esteri
Esteri di gio 29/11

Esteri

Play Episode Listen Later Nov 28, 2018 24:49


1-Russiagate: davanti ad una corte di New York l'ex avvocato personale di Donald Trump ..Michael Cohen si è dichiarato colpevole di aver mentito al senato per proteggere il presidente...( Roberto Festa) ..2-Crisi Russia - Ucraina: Angela Merkel tenta una difficile mediazione tra i presidenti Putin e Poroshenko. ( Emanuele Valenti) ..3-Panama Papers: perquisite le sedi tedesche della Deutsch Bank. ..Il colosso bancario avrebbe aiutato dei clienti a traferire i loro soldi in paradisi fiscali per evadere le tasse. ( Leo Sisti – Espresso) ..4-Migrazioni: il parlamento slovacco ha respinto oggi il Patto globale dell'Onu. Il Bundestag lo ha invece approvato. ( Flavia Mosca Goretta) ..5-Musica contro i muri: Il Reggae entra nel patrimonio dell’Unesco. ( Claudio Agostoni)

Anima Verde
15 Il buco dell'ozono sta guarendo, parola dell'Onu

Anima Verde

Play Episode Listen Later Nov 13, 2018 4:47


CSB Radio
15 Il buco dell'ozono sta guarendo, parola dell'Onu

CSB Radio

Play Episode Listen Later Nov 13, 2018 4:47


Mediorientarsi
S04E01 - Dall'Assemblea generale dell'Onu, gli iraniani tra incudine e martello

Mediorientarsi

Play Episode Listen Later Sep 29, 2018 28:16


Quella che si chiude è stata una settimana decisamente intensa, con l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha visto tutti i principali leader mondiali incontrarsi e presentare la propria posizione sulle questioni regionali e globali.Prima, però, sono avvenuti alcuni fatti apparentemente minori, ma davvero rilevanti:- nel cielo sopra Latakia, sulla costa mediterranea della Siria, l'antiaerea siriana ha abbattuto un cargo russo nel tentativo di colpire un caccia israeliano. La Russia ha subito puntato il dito contro Tel Aviv;- in Iran un attentato nell'ovest del Paese ha ucciso 25 persone e ferendone oltre 60, tra cui molti civili. Sia l'Isis sia il gruppo separatista al-Ahwaz hanno rivendicato l'attentato. Perché?- la Commissione diritti umani delle Nazioni unite ha rinnovato il mandato della commissione degli esperti che indaga da aprile sulle violazioni del diritto bellico e umanitario in Yemen.Nel suo secondo intervento davanti all’assemblea generale delle Nazioni Unite, martedì il presidente americano Trump ha sostituito la Corea del Nord, al centro di un bellico discorso nel settembre dello scorso anno, con l’Iran come bersaglio della politica estera del suo governo, improntata sempre più al confronto diretto con i propri principali rivali strategici. «L’Iran deve rimanere isolato fino a che continuerà a sostenere il terrorismo e finché le sue aggressioni continueranno», ha detto Trump, che però ha intenzione di stabilire “grandi relazioni” con Teheran, a patto che «l’Iran cambi atteggiamento».

News da Pandora TV . it
PTV News 19.07.18 - La Cina, silenziosamente, gira il timone

News da Pandora TV . it

Play Episode Listen Later Jul 19, 2018 5:29


1) La Cina, silenziosamente, gira il timoneGl’investimenti cinesi negli Stati Uniti sono crollati del 92% nel 2017 (da 24 miliardi di dollari a 2 miliardi. Cifre fornite da ber MacKenzie). E, nella prima metà del corrente anno, gl’investimenti diretti in Europa sono balzati a 20 miliardi di dollari. Come effetto complessivo gl’investimenti cinesi in Europa sono ora all’incirca 12 volte più alti che quelli negli USA. Non c’è molto “mercato” in questa rapidissima evoluzione. Le divergenze d’interessi politici appaiono dominanti. Che è come dire che la Cina è meno economia di mercato e più economica di stato di quanto si pensi. 2) Google paghi prima di entrare in servizio contro le fake news La Commissione europea ha inflitto una multa record di 4,3 miliardi di euro a Google per abuso di posizione dominante con il suo sistema operativo Android. La societa' statunitense e' accusata di aver obbligato i produttori di smartphone a preinstallare Google Search e a impostarlo come motore di ricerca predefinito o addirittura esclusivo. Ha negato cosi' ai concorrenti la possibilità di innovare e di competere sui meriti, e ai consumatori europei i vantaggi di una concorrenza effettiva. Tale operato e' contrario alle regole dell’antitrust europeo, spiega il commissario alla concorrenza Vestager. Un chiaro segnale che rientra nel quadro della guerra commerciale già in corso con gli Stati Uniti, nonostante la dichiarazione di Bruxelles che non si tratta di una decisione politica. La multa è la più alta mai comminata dall’Unione.3) Ungheria fuori dal Patto Migrazione dell’ONU Anche l'Ungheria fuori dal patto globale dell'Onu per la migrazione, che il ministro degli Affari Esteri, Péter Szijjártó, ha definito pericoloso per l'Ungheria e per il mondo intero. Budapest, contraria all'approccio che considera la migrazione "un diritto umano fondamentale", teme che l'accordo possa incoraggiare milioni di persone a muoversi. Il testo finale era stato concordato la settimana scorsa da tutti i membri dell'Assemblea Generale, ad eccezione degli Stati Uniti, ritiratisi dai negoziati in dicembre. L'accordo verrà formalmente adottato alla fine dell'anno a Marrakech, in Marocco, ma non avrà valore vincolante per i singoli Stati4) Lex americana contro il Nord Stream 2Continuail fuoco di sbarramento americano contro il Nord Stream-2, il nuovo gasdotto sotto il Baltico che collegherà Russia e Germania, bypassando Ucraina, Polonia e baltici. Lungo 1200 km porterà 55 miliardi di metrici all’anno e costerà 10 miliardi di euro. Partecipano, insieme a Gasprom, Engie, OMV, Shell, Basf e Uniper, le ultime due tedesche. Il pretesto (e la collera degli esclusi) è che ciò renderà l’Europa troppo dipendente dal gas russo. La Germania non è d’accordo. In realtà gli USA vogliono sostituire al gas russo, il loro gas. Il senatore repubblicano john Barracco ha presentato un disegno di legge che dovrebbe imporre sanzioni a tutte le imprese che partecipano al progetto. Lex americana.5 ) Mosca: sanzioni contro l’Iran illegali 1. Le sanzioni statunitensi contro l'Iran sono illegali. Pertanto, Mosca continuera' ad acquistare il petrolio iraniano anche dopo il 4 novembre, deadline stabilita da Washington per l'interruzione di ogni collaborazione con la repubblica mediorientale. Ad annunciarlo e' l'ambasciatore russo a Teheran, Levan Dzhagarjan. Avanti anche con la costruzione della centrale nucleare di Bushehr e della centrale termoelettrica di Sirik, e con i progetti di elettrificazione delle ferrovie iraniane, cui prendono parte societa' russe.6) Chi vuole invadere il Venezuela? Esiste una reale possibilita' che gli Stati Uniti invadano il Venezuela. Washington ha riesumato la dottrina Monroe sulla supremazia degli Stati Uniti nel continente americano, afferma l'ambasciatore russo a Caracas, Vladimir Zaemskij. Pertanto, non si può escludere un tentativo a stelle e strisce di risolvere con la forza la questione venezuelana. Gia' sappiamo, tramite l'Associated Press, che un anno fa Donald Trump aveva ventilato l'ipotesi con i suoi assistenti. Una soluzione militare sarebbe inammissibile per Mosca, poiche' non farebbe che aggravare la situazione del Venezuela e della regione.

News da Pandora TV . it
PTV News 22.06.18 - Stoltenberg a Londra- 'La NATO potrebbe non sopravvivere per sempre'

News da Pandora TV . it

Play Episode Listen Later Jun 22, 2018 10:43


Stoltenberg a Londra: "La NATO potrebbe non sopravvivere per sempre""Non e' scolpito nella pietra che il Patto Atlantico sopravvivi per sempre. Ma credo che verra' mantenuto" cosi' il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg ieri, giovedi' 21 giugno, dalla Lancaster House, nell'ambito di una due giorni londinese in cui ha incontrato la premier Theresa May e i funzionari delle Difesa britannica. Un clima nervoso, che precede di poco il summit NATO previsto fra l'11 e il 13 luglio a Bruxelles, uno dei piu' tesi della sua storia soprattutto alla luce delle tensioni con l'amministrazione Trump su politica estera, commercio internazionale, accordo sul clima ed accordo sul nucleare iraniano. In marzo, il Ministro del tesoro USA Steve Mnuchin aveva annunciato come i paesi europei che alzeranno il contributo alla NATO potrebbero essere esentati dai dazi su acciao ed alluminio. Annuncio che suona come un ricatto. La visita di Stoltenberg avviene inoltre in concomitanza con dissapori interni a Downing Street proprio sulla spesa dedicata alla Difesa. Mentre il Segreatiro Nato ha infatti elogiato la Gran Bretagna per essere fra i 5 paesi che rispettano il 2% del PIL dedicato all'alleanza e per l'impegno nei Baltici, in Aghanistan e Iran, Il Financial Times ha appena riportato come Theresa May abbia messo in discussione lo status di potenza militare di prima classe del paese, accusando il suo Ministro Gavin Williamson di mala gestione della Difesa. Dalle colonne del The Times, Williamson sollecita inoltre gli altri paesi europei: "Bene che molti alleati europei stiano aumentando la spesa per la difesa, ma il continente deve prendersi ancora piu' responsabilita' per la propria sicurezza" e continua "Siamo in un momento cruciale della nostra storia, con la Gran Bretagna che sta per uscire dall'UE. Potremmo tronare nell'ombra oppure assumere un ruolo piu' grande all'interno della NATO, comandando piu' operazioni, provvedendo piu' truppe ed essendo piu' presenti in ogni angolo del pianeta". Downing Street smentisce le tensioni, ma restano le divisioni sulla Russia: mentre il Ministero ammonisce come "Mosca si stia preparando per la guerra", May preferisce rimanere ferma sul piano del contrasto alla cyber sicurezza. Lo stesso Stolterberg ha messo in guardia verso "una Russia piu' assertiva, che intimidisce i paesi vicini, creato dissesto nell'Ucraina orientale e tentato di assassinare cittadini britannici a Salisbury". Da Mosca il Ministero della Difesa, in merito alle proprie esercitazioni militari, parla di "risposta simmetrica alle attivita' della NATO presso i propri confini occidentali". Iran: accordo sul nucleare "sotto cure intensive""Gli Stati Uniti si stanno trasformando in 'uno stato canaglia', un fuorilegge che viola continuamente le norme internazionali. Non negozieremo con un paese che sta sabotando tutti gli accordi multilaterali uno dopo l'altro" Cosi' il Ministro degli esteri iraniano Javad Zarif in una nota ufficiale di mercoledi' 20 giugno ripresa dal Teheran Times. Naturalmente in ballo e' l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, da cui gli USA sono usciti unilateralmente, cosi' come dal NAFTA, dall'accordo sul clima e da alcuni organismi dell'ONU. Zarif risponde punto su punto alle 12 condizioni dettate da Washington, fra cui il ritiro delle proprie truppe iraniane dal territorio siriano - sebbene presenti su legittima richiesta del governo di Damasco - e la riforma delle politiche interne. E' di queste ore la riunione a Vienna richiesta da Teheran con gli altri partecipanti al JCPOA, che ne hanno ribadito l'adesione. Presenti delegati da Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna ed UE. "L'accordo e' sotto cure intensive. Siamo interessati a che gli altri paesi non aderiscano alle sanzioni e che continuino a lavorare con noi. Come, lo decideranno loro" commenta il vice ministro degli esteri Abbas Araghchi, nella speranza di salvare un accordo altrimenti compromesso e da cui l'Iran potrebbe uscire nelle prossime settimane. Promossa anche la formazione di un "Forum regionale del Golfo Persico" col fine di una regione piu' forte, priva di interferenze straniere. Un'alleanza basata sul rispetto della sovranita' e della integrita' territoriale dei paesi interessati. Corea del Sud-Russia: si rafforzano i rapporti bilateraliIl Presidente sudcoreano Moon Jae-in ha iniziato ieri giovedi' 21 giugno una tre giorni di visita di stato in Russia. Obiettivo: un summit bilaterale con l'omologo russo Vladimir Putin e con il Primo Ministro Dmitry Medvedev sulla cooperazione economica fra i due paesi e sugli sforzi comuni per la denuclearizzazione della Corea del Nord e che segue l'incontro al Forum economico Orientale del settembre scorso a Vladivostok. Secondo i funzionari russi, sia Moon che il nordcoreano Kim Jong-Un sono stati invitati al Forum Economico Orientale di quest'anno. Stando alle notizie dell'ultima ora, annunciati accordi di libero commercio fra Mosca e Seoul su servizi,investimenti e turismo per piu' di 30 miliardi di dollari ed un milione di visitatori fra i due stati entro il 2020, "per celebrare i 30 anni dall'inizio dei rapporti diplomatici" ha sottolineato Moon Jae-in di fronte a 280 delegati dei due paesi. L’Austria partecipa a V4Budapest, l’Austria partecipa all’incontro dei quattro paesi del Patto di VisegradSulla questione delle migrazioni, dobbiamo porre l'accento sui temi che ci accomunano, oggi vi sono due questioni di questo tipo: la protezione delle frontiere e la nostra vecchia proposta, secondo la quale hotspot e campi profughi esterni devono essere istituiti non all'interno del territorio dell'Unione europea, ma al di fuori di esso.Per le argomenti su cui non c'è accordo, come la questione delle quote, non vale la pena di forzare la questione.Sebastian Kurz, cancelliere dell'Austria (tedesco): "Ci concentreremo intensamente sul tema della sicurezza durante la nostra presidenza, vogliamo creare un'Unione Europea che protegga, in particolare vogliamo porre una maggiore attenzione alla sicurezza e alla politica di difesa, soprattutto in vista della nostra lotta contro l'immigrazione clandestina, credo che sia importante vedere che non è la distribuzione [dei ruoli] all'interno dell'Unione europea che dovrebbe essere una questione importante, ma piuttosto dovremmo concentrarci sulla protezione delle nostre frontiere esterne insieme. Solo se l'Unione europea sarà in grado di proteggere le sue frontiere esterne, potremo coltivare l'obiettivo di preservare un'Europa senza confini.

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PTV News 18.06.18 - La Russia vende d’un colpo metà del suo credito verso gli USA

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Play Episode Listen Later Jun 18, 2018 8:42


Pandora TVLa Russia vende d’un colpo metà del suo credito verso gli USA La Russia, in modo del tutto inatteso, ha venduto 47,5 miliardi di dollari di certificati di credito del Tesoro americano. Ne aveva 96,2, quindi ha quasi dimezzato. Il significato di una tale clamorosa svolta non è ancora chiaro, sebbene il suo contenuto politico appaia evidente. Come non meno evidente è l’inizio della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Mai in precedenza la Russia aveva fatto una mossa di tale portata, sebbene fosse in corso un graduale e sistematico processo di riduzione dell’investimento russo in dollari fin dal 2013. Allora il volume del credito russo presso la Federal Reserve era di oltre 150 miliardi di dollari. Ora la Russia è scesa al 22-esimo posto tra i creditori, al livello della Svezia e dell’Olanda.La Germania si spacca Prosegue la profonda crisi di governo che scuote la Germania e la Grosse Coalition a soli tre mesi dalla sua installazione. Due elementi hanno provocato la presa di posizione di Seehofer che ha accelerato la crisi: l’avvicinarsi delle elezioni di ottobre in Baviera dove la Csu rischia di perdere la maggioranza assoluta a favore delle posizioni anti-immigrazione di AfD; e la nascita di un “asse”promosso dall’Italia di Matteo Salvini che vede tra i leaders il premier ungherese Viktor Orban e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. L’immigrazione spacca dunque l’Europa. Italia contro Francia, Spagna contro Italia, Austria e Ungheria contro tutti e ora cristiano-sociali tedeschi contro cristiano-democratici tedeschi. Una diatriba potenzialmente più devastante di quelle transfrontaliere che rischia di produrrebbe il collassamento della coalizione tedesca, che farebbe perdere alla Merkel la maggioranza in Parlamento. Il CSU ha fretta, tant'e' vero che ha programmato per oggi una riunione per decidere il da farsi, nonostante i toni sulla stampa si siano leggermente distesi durante il weekend: "Nessuno nel CSU ha interesse nel mandare via la premier o distruggere la coalizione”, commenta Seehofer intervistato dal Bild am Sonntag, "quello che vogliamo e' una soluzione a lungo termine che consenta di rigettare i rifugiati al confine”. Seehofer ha già condiviso alcune valutazioni con Salvini che domani, martedì 19 giugno, incontrerà il ministro austriaco, Herbert Kickl. Mentre il premier italiano, Giuseppe Conte, oggi incontra Angela Merkel, dopo avere fatto visita a Emmanuel Macron venerdì scorso. Donald Trump, concentrato nella sua guerra economica che mira a riequilibrare la bilancia commerciale USA, in un'intervista a Fox News, parlando di Giuseppe Conte, ha chiosato: "Sembra che essere duri sull'immigrazione ora paghi”.Che ne sarà dei migranti sbarcati in Spagna? La nave Aquarius, di Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere, e' sbarcata ieri, in mondovisione, nel porto spagnolo di Valencia assieme alle italiane Dattilo, della Guardia Costiera e Orione, della Marina Militare. A bordo delle tre imbarcazioni, 630 rifugiati provenienti da 26 paesi diversi. I richiedenti asilo sarranno identificati e registrati ed otterranno un permesso temporaneo di 45 giorni. Dopo di che, l’ignoto. Si prevede anche il silenzio mediatico. La Francia di Macron, che si rifiuta di accogliere rifugiati via mare, si e' dimostrata pronta ad accogliere via terra parte parte degli sbarcati. "Chiederemo alle nostre navi, alla Guardia costiera di stare più vicini alle coste italiane, perchè in Mediterraneo ci sono tanti Paesi che possono intervenire, il Nord Africa, Francia, Spagna, Francia, Portogallo: non possiamo permetterci di portare mezza Africa sul territorio italiano" Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini nel programma 'L'arena' su La7. Interpellato dal Corriere della Sera, il Ministro continua: "Il governo italiano promuoverà interventi di sviluppo in Africa, per arginare l'immigrazione verso l'Europa. Non stiamo facendo niente di eccezionale ma qualcosa di assolutamente normale (...). Lo facciamo educatamente ma è finita la pacchia per i trafficanti di esseri umani che stanno facendo far soldi alle cooperative e alle ong." Il primo Ministro Giuseppe Conte insiste nel rivedere gli accordi di Dublino che impongono al paese in cui avviene lo sbarco il dovere di fornire asilo, senza distribuire le responsabilita' fra i paesi membri dell'Unione. Continua il supporto francese all’Arabia Saudita nello Yemen Le truppe della coalizione araba a guida saudita hanno occupato l'aeroporto di al-Hudayda dopo due giorni di combattimenti. Lo hanno riferito, sabato, membri dell'entourage del presidente yemenita in esilio, Mansour Hadi. Ma e' del giorno seguente la notizia, diffusa da fonti Houthi, del ripristino del controllo sull'aeroporto a seguito di un contrattacco. Sul terreno al fianco delle truppe emiratine, stando a quanto scrive Le Figaro citando due fonti militari, ci sarebbero anche uomini delle forze speciali francesi, ma non e' chiaro se siano direttamente coinvolti negli scontri. La notizia e' stata recentemente comunicata anche da una fonte parlamentare francese, mentre nessuna conferma, ne' smentita, arriva dal ministero della Difesa di Parigi. Nel frattempo, la situazione umanitaria si fa sempre piu' grave, tanto che il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunitosi giovedi', ha chiesto alle parti in conflitto di permettere il transito dei convogli umanitari dai porti di al-Hudayda e di al-Salif. Il Consiglio di sicurezza si riunira' nuovamente oggi, a porte chiuse, con la partecipazione dell'inviato speciale dell'Onu per lo Yemen, Martin Griffiths, che aggiornera' gli Stati membri sulle trattative con gli Houthi a Sana'a per il trasferimento di al-Hudayda sotto l'amministrazione indipendente dell’Onu. Contrari gli Emirati Arabi. Macedonia del Nord: UE e Nato aprono un’altra crisi nei Balcani Nonostante il dissenso del presidente macedone, Gjorge Ivanov, i ministri degli Esteri di Atene e di Skopje hanno firmato, domenica 17 giugno, l'accordo sulla ridenominazione dell'ex repubblica jugoslava in "Macedonia del Nord". Con loro, anche il vice Segretario generale delle Nazioni Unite, Rosemary DiCarlo, il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini e il commissario europeo per l'allargamento, Johannes Hahn. Per diventare effettivo, il documento dovra' prima passare all'esame dei due Parlamenti, ed essere sottoposto a referendum popolare in Macedonia. Ma gia' montano le proteste. Alla cerimonia di domenica sul Lago di Prespa, al confine tra i due Stati, la polizia ha circondato 500 manifestanti greci, contro di loro granate e gas lacrimogeni. Stesso scenario, domenica, a Skopje, dove sono rimaste ferite 7 persone, e sabato, ad Atene, mentre il Parlamento discuteva una mozione di sfiducia al governo Tsipras proposta dal partito di opposizione "Nuova Democrazia". Poi conclusasi con un buco nell'acqua. L'approvazione dell'accordo resta incerta, osteggiata anche dal ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, che nel voto parlamentare ha sfiduciato il suo governo. L’India aumenta i dazi sui prodotti americani Nuova Delhi cancella le agevolazioni tariffarie su 30 categorie di prodotti americani, per un importo pari a quello dei dazi Usa sull'acciaio e sull'alluminio indiani. Ovvero, circa 241 milioni di dollari. Le nuove misure riguarderebbero, per ora, motocicli, alcuni prodotti del ferro e dell'acciaio, acido borico e lenticchie. Ma Nuova Delhi si riserva il diritto di aumentare, "se necessario”, le tariffe anche su altre categorie di merci.

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PTV News 14.06.18 - La Fed alza i tassi. L'Europa sente odore di recessione

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Play Episode Listen Later Jun 15, 2018 10:18


La Fed alza i tassi. L'Europa sente odore di recessione Jerome Powell, governatore della Federal Reserve, ha annunciato l'aumento dei tassi d'interesse dello 0,25% portandoli così in un range compreso tra l'1,75% e il 2%. La notizia era ampliamente prevista data la forza dell'economia americana, anche se alcuni analisti paventano il rischio che le attuali politiche monetarie restrittive porteranno alla lunga gli USA in recessione. Secondo altri invece questa decisione potrebbe sì portare la recessione ma in Europa. Infatti ormai lo spread tra i tassi americani ed europei è molto amplio avendo raggiunto il 2%. Ciò non potrà che obbligare la BCE a studiare una strategia di uscita dal Quantitative Easing che tiene in vita molti pezzi del sistema bancario europeo. Che la preoccupazione serpeggi nei piani alti della torre di Francoforte può essere dedotto anche da un'altra notizia passata praticamente sottotraccia sebbene data dall'Agenzia Bloomberg: la Bce ha chiesto infatti un'analisi e una revisione della valutazione degli assets di Deutsche Bank, Société General e BNP Paribas. A dimostrazione del fatto che non vi è a Francoforte la certezza che i bilanci dei maggiori colossi bancari europei siano corretti e di conseguenza non vi è la certezza che possano resistere alla futura chiusura del Quantitative Easing e ad un possibile aumento dei tassi da parte della BCE. Per dirla con Leonardo Sciascia: tutti i nodi vengono al pettine quando c'è il pettine. E purtroppo per l'Europa il pettine della politica monetaria è in mano a Washington.Disgelo Italia - Francia. Gelo governo - stampa "Macron mi ha detto che le frasi rivolte all’Italia non sono attribuibili a lui", ha confidato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in mattinata. Alla domanda se dopo la telefonata con Macron, il caso Italia-Francia, nato dalle dichiarazioni francesi sulla vicenda Aquarius, fosse da considerare definitivamente chiuso, il presidente del Consiglio ha risposto: "Direi assolutamente di sì. Adesso però bisogna lavorare alla riforma del regolamento di Dublino”. Nel frattempo, la Marina americana smentisce di aver abbandonato in mare i corpi di 12 migranti morti in un naufragio avvenuto due giorni fa al largo della Libia, precisando in una nota "di aver inizialmente visto circa 12 corpi in acqua che sembravano non rispondere" e nelle successive ricerche non sono state "trovate persone sul posto". "Se necessario - si precisa nel comunicato - le navi della marina Usa sono in grado di conservare i resti nel deposito refrigerato". Nella nota si ricorda che sono 40 le persone tratte in salvo e "portate subito a bordo della Trenton dove hanno ricevuto cibo, acqua, vestiario e assistenza medica". I media italiani avevano subito rimbalzato la notizia dell’abbandono in mare proveniente dalla ong Sea Watch senza verificarla. Come del resto dai soliti giornalai non viene verificato il business degli sbarchi e dell’accoglienza, non nascosto nemmeno dalla Bonino. Un impero “chiuso” La 66-esima riunione del Club Bilderberg, appena conclusa a Torino, è stata pensata di gran lunga prima delle elezioni del 4 marzo. Ma che si sia pensato all'Italia, nel ristretto numero di persone che progettano questi incontri e discussioni, indica che avevano percepito l'importanza degli eventi che si stavano preparando. Altra premonizione, dunque, è nel primo punto all'ordine del giorno: populismo in Europa. Una classe dirigente tutta intera è stata sbaragliata dall'ondata “populista". Il campanello d’allarme sta suonando fortissimo. E' evidente che i temi scelti sono quasi tutti quelli che un qualunque governo lungimirante, degno di questo nome, dovrebbe prendere in considerazione. C'è, come si é visto, la stretta attualità nei 12 punti (populismo in Europa, la sfida della disuguaglianza, il futuro del lavoro, le elezioni di mezzo termine negli USA, la leadership americana sul mondo, l'Arabia Saudita e l'Iran. Ma ci sono anche le grandi questioni del lungo (che diventa sempre più corto) periodo: l'intelligenza artificiale, il "quantum computing", il mondo della "post verità”. Il problema vero è che non sappiamo chi ha introdotto queste discussioni, cosa si è detto, chi ne ha parlato. Ma non c'è dubbio che si sia discusso tra persone che sanno quello che sta succedendo e che sono in grado di prevedere non poco di quello che succederà. E possono influire sul corso degli eventi futuri. Quello che colpisce è che nessun russo è stato invitato. Neanche un oligarcuccio qualsiasi. Ovviamente Putin, al contrario, saprà tutto nei minimi dettagli. Le sue orecchie siano state più attente a quanto si è detto a Torino che non agli squittii del G-7 canadese. L'altra assenza totale è stata quella cinese. Che, sommata a quella russa, ci dice che questo Club, nonostante la sua indubbia competenza, ha qualche problema di orientamento per quanto concerne il mondo contemporaneo nel suo complesso. C'è sicuramente, sia in Russia, che in Cina, qualcuno pronto a genuflettersi di fronte alla potenza dell’Impero. Ma cattivo impero è quello che chiude gli occhi.L’Antartide si scioglie Dal ’93 ad oggi l’Antartide ha perso circa 3mila miliardi di tonnellate di ghiaccio, perdita triplicata negli ultimi 5 anni, un'accelerazione senza precedenti. Due le zone maggiormente colpite: la Penisola antartica e la parte occidentale della Calotta glaciale. Il processo di scioglimento in queste aree è preoccupante perché qui gli strati di ghiaccio mantengono stabili i ghiacciai della parte continentale evitando che scivolino verso il mare. A rivelarlo su Nature uno studio di 84 scienziati provenienti da tutto il mondo che avverte sul rischio di innalzamento del livello del mare di oltre un metro entro il 2070. Con conseguenze catastrofiche per le città di tutto il mondo. Al destino dell’Antartide è legato il nostro, ogni variazione su questo continente influenza l’intero pianeta e rivela la pericolosità dei cambiamenti climatici che sempre più irrimediabilmente intaccano gli ecosistemi.Corea del Nord: Le sanzioni restano Mentre gli Stati Uniti attendono, inerti, la completa denuclearizzazione della Corea del Nord, Mosca e Pechino propongono passi reciproci sotto forma di allentamento delle sanzioni, invitando il Consiglio di sicurezza dell’Onu a sostenere iniziative diplomatiche idonee. Washington invece continua per la sua strada. Mike Pompeo: è ostinato: “Tutte le misure resteranno in vigore fino alla completa, verificabile e irreversibile denuclearizzazione della penisola coreana, circa due anni e mezzo”, ha dichiarato da Seul. A Pyongyang resta la promessa di Donald Trump di interrompere le manovre ai confini con la Corea del Nord. O forse, neanche quella, perche' il Pentagono, stando a quanto scrive la Reuters, fara' in modo che le truppe americane in Corea del Sud siano sempre pronte e ben addestrate, sospendendo, eventualmente, soltanto le esercitazioni su vasta scala.Yemen: a rischio 250mila vite L'attacco alla citta' portuale yemenita di al-Hudayda potrebbe trasformarsi in una catastrofe per tutto lo Yemen. I combattimenti dell'operazione "Vittoria dorata", lanciata mercoledi’ 13 giugno dalla coalizione araba a guida saudita, possano ostacolare le forniture di medicinali e di altri beni di prima necessità, mettendo a rischio la vita degli abitanti del Paese. Un colpo durissimo sarà inflitto anche alle prospettive di una risoluzione politica del conflitto. Se ne discutera' oggi, giovedi' 14 giugno, alla riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu convocata su richiesta del Regno Unito. Nello Yemen, intanto, si e' concluso con un fallimento il tentativo di sbarco condotto ieri dalla coalizione, durante il quale gli Emirati Arabi Uniti hanno perso, colpita da due missili nemici, una nave da guerra anfibia. L'aeroporto di al-Hudayda resta sotto il controllo degli Houthi, che nei combattimenti iniziati ieri avrebbero perso due importanti leader: il generale di brigata Ibrahim Mohammed al-Moutawkel, e il colonnello Ali Hussein al-Marani. Il gruppo assalto anfibio dei Marines americani guidato dalla portaerei Iwo Jima si trova al largo di Hodeida. Pronto all’assalto.Il caso Macedonia, Paese stretto tra Occidente e storia Scoppia il caso Macedonia. Il presidente dell paese balcanico, Gjorge Ivanov, si e' rifiutato di firmare l'accordo con la Grecia per la ridenominazione del Paese, definendolo "indegno" e "anticostituzionale”. La ridenominazione in "Macedonia del Nord" era stata concordata, martedi', ai colloqui tra Zoran Zaev e il suo omologo greco, Alexis Tsipras, e subito accolta con favore dalla Nato e da Bruxelles. "Sbagliato speculare sugli obiettivi strategici del nostro Paese", ha dichiarato Ivanov, aggiungendo che non cedera' ne' alle pressioni, ne' ai ricatti. Atene, intanto, continua ad accusare la Repubblica di aver usurpato il nome di una storica regione greca, mentre nella capitale macedone, Skopje, sono gia' in corso proteste popolari contro l'accordo.

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PTV News 05-06-18 - Non siamo razzisti, siamo populisti e anti sistema

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Play Episode Listen Later Jun 6, 2018 13:07


Non siamo razzisti, siamo populisti e anti sistema Giulietto Il nuovo ambasciatore USA in Germania contro Angela Merkel Giulia In Europa, la Casa Bianca sembra voler scommettere sul cambiamento. Il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, Richard Grenell, si e' ritrovato nel bel mezzo di uno scandalo prima ancora di mettersi al lavoro. Intervistato dal sito americano Breitbart, lo scorso 3 giugno, si e' detto favorevole alle politiche contrarie all'establishment, e ammicca al neoeletto cancelliere austriaco, Sebastian Kurz. Il diplomatico statunitense sarebbe già stato contattato da numerosi esponenti del conservatorismo europeo, che afferma di voler "assolutamente sostenere". Un proposito, questo, che Berlino non sembra aver apprezzato. Tanto che il ministero degli Affari Esteri della Germania ha già convocato Grenell, chiedendogli come andrebbero interpretate le sue dichiarazioni. Apparentemente dirette, soprattutto in riguardo alla politica migratoria della Germania, contro la cancelliera tedesca, Angela Merkel. "Abbiamo molto lavoro da fare, ma credo che l'elezione di Donald Trump abbia permesso alle persone di opporsi agli esiti predeterminati", sostiene Richard Grenell, che aggiunge: “E' un periodo davvero eccitante, in cui possiamo vedere oltre le parole di un piccolissimo gruppo elitista che ti dice che non hai alcuna chance di vittoria". Il vento del cambiamento sembra, tuttavia, risparmiare il settore militare, dove una delle prime missioni che l'ambsciatore americano dovra' portare a termine riguardera' la spesa per la NATO. Perché l’italiana UniCredit e la francese SocGen corrono verso la fusione? Masala Secondo il Financial Times, ripreso peraltro dai giornali italiani, Unicredit e la banca francese Société Générale starebbero correndo verso una fusione che creerebbe uno dei maggiori gruppi finanziari dell'Europa e del mondo. Se in apparenza questa può essere vista come una notizia che attesterebbe la dinamicità delle economie dei paesi coinvolti, la storia degli ultimi anni ci autorizza a nutrire qualche legittimo dubbio. Infatti, sia Unicredit che Société Générale, nei momenti peggiori della crisi economica e del caos finanziario, hanno rischiato più volte il fallimento e sono state salvate solo grazie a potenti iniezioni di capitale. Questo lascia ipotizzare che dietro questa possibile fusione vi sia in realtà la ricerca spasmodica di economie di scala da parte delle due banche al fine di abbattere i costi e tenere alti i livelli di profitto. Magari anticipando possibili e prossime tempeste economiche e finanziarie dovute alla fine del Quantitative Easing della BCE o alla guerra commerciale che si prospetta tra USA e UE. Insomma, potremmo essere di fronte al disperato tentativo da parte francese e italiana di mettere in sicurezza i loro due colossi dal piede d'argilla prima che i molti fattori di rischio che si profilano all'orizzonte diventino realtà. Vedremo se sarà sufficiente, ma nutrire qualche dubbio è legittimo. L’Iran risponde all’uscita degli USA dal trattato nucleare Margherita L’Iran risponde all'uscita degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare. L'ayatollah Ali Khamenei ha annunciato il via ai preparativi per riprendere l'arricchimento dell'uranio, precisando che "per ora” Teheran si muove "ancora nell'ambito dell'intesa". Khamenei ha anche avuto toni duri contro l'Europa che, a suo avviso, sta cercando di ingannare l'Iran, pretendendo che continui ad accettare i limiti al nucleare, senza godere di vantaggi economici. Poche ore dopo, il capo del programma di sviluppo nucleare, Ali Akbar Salehi, ha notificato all'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea) che la Repubblica islamica intende aumentare il numero delle sue centrifughe nucleari. "Se le condizioni lo permetteranno, già questa notte a Natanz, l’Iran aprirà un centro di produzione di nuove centrifughe” senza violare l'accordo che prevede che, nell'arco del primo decennio, Teheran possa costruire parti delle centrifughe senza pero' renderle operative, e che possa continuare ad avere un arricchimento dell'uranio al 3,67% (il 90% è la soglia per l'arma nucleare). Nei giorni scorsi, il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, in una lettera aveva esortato la comunità internazionale a opporsi al "bullismo di Washington" per salvare l'intesa, frutto di "colloqui multilaterali meticolosi, sensibili e bilanciati”. La Peugeot lascia il mercato iraniano trainata da Israele Margherita Mentre la Peugeot francese ha annunciato che si ritirerà dall’Iran per rispettare le nuove sanzioni americane, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, a sua volta, risponde a Teheran con un tour europeo mirante a esercitare pressioni contro lo storico rivale. Netanyahu ieri a Berlino ha incontrato la cancelliera Angela Merkel, mentre oggi vedrà il presidente Emmanuel Macron a Parigi. Allo stesso tempo, il ministro dell'Intelligence israeliano, Yisrael Katz, ha chiesto la formazione di una coalizione militare contro l'Iran se il Paese dovesse riprendere ad arricchire l'uranio per scopi militari. Il ministro israeliano ha chiesto quindi una presa di posizione da parte del presidente degli Stati Uniti e di tutta la coalizione occidentale. Siria: USA e Turchia si spartiscono Manbij Giulia Stati Uniti e Turchia hanno concordato la sorte della città siriana di Manbij, che finora aveva rappresentato un ostacolo nei rapporti tra i partner per la forte opposizione di Ankara alla presenza curda al suo interno. Lunedì, i ministri degli Esteri dei due Paesi hanno adottato una road map per stabilizzare la situazione a Manbij. Sebbene il contenuto del documento sia tuttora ignoto, il capo della diplomazia turca, Mevlüt Çavuşoğlu, ha spiegato che tra gli obiettivi dell'accordo c'e' anche il ritiro delle truppe curde dalla citta', che Ankara spera di terminare entro i prossimi sei mesi. Dopo di che, saranno i soldati turchi e americani a occuparsi della sua sicurezza. È interessante notare che né i rappresentanti dei curdi né le autorità ufficiali della Siria sono stati invitati alle trattative sul destino della città siriana. Nel frattempo, con l'obiettivo di liberare il Paese dagli occupanti americani, turchi e francesi, i rappresentanti di 70 tribù provenienti dalle province di Raqqa, di al-Hasaka e di Aleppo si sono riuniti, sabato scorso, nella citta' di Dayr Hafir, nel Nord della Siria, dove hanno annunciato la nascita della "Resistenza popolare delle tribù". Mentre e' di lunedì la notizia di un'esplosione nei pressi della base militare franco-americana nei pressi di Ayn Issa, nella parte settentrionale della provincia di Raqqa. A riferirlo e' l'emittente televisiva Kurdistan-24, secondo cui la base ospiterebbe 200 soldati americani e 75 francesi. Al momento non sono disponibili informazioni sulle circostanze dell'incidente o su eventuali danni a persone o materiali. L'assedio al porto yemenita di USA e Arabia Saudita aumenta la fame della popolazione Giulia Dopo un mese di battaglie, la coalizione araba a guida saudita ha chiesto il sostegno degli Stati Uniti nell'offensiva che mira a conquistare il porto yemenita di al-Hudayda, porto strategicamente cruciale anche per gli Houthi, che da lì ricevono armi, ma anche aiuti umanitari. La richiesta avanzata dagli Emirati Arabi Uniti e' ora al vaglio della Casa Bianca e, stando a quanto scrive il Wall Street Journal, consisterebbe nell'utilizzo di droni americani sul campo di battaglia. I funzionari di Abu Dhabi e di Riad hanno assicurato a Washington che si asterranno dal conquistare il porto finche' non avranno il sostegno degli americani. Ma l'amministrazione Trump teme che la situazione possa sfuggire di mano. "Non siamo completamente sicuri che la coalizione sia in grado di lanciare un attacco in modo pulito ed evitando una catastrofe", afferma un alto funzionario Usa, citato dal Wall Street Journal. Intanto, nel timore che oltre 200mila abitanti di al-Hudayda siano costretti a fuggire, l'inviato speciale dell'Onu per lo Yemen, Martin Griffiths, ha chiesto, lunedi', agli Houthi di abbandore la citta', lasciandone il controllo a non meglio precisati "osservatori internazionali". L'ayatollah Ali Khamenei, da parte sua, ha annunciato, ieri, che l'Iran continuera' a sostenere le "nazioni oppresse" in Medio Oriente.

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PTV News - 21-05-18 - Iran e Ue uniti nel contrastare le sanzioni Usa

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Play Episode Listen Later May 21, 2018 9:13


Pandora TVIran e Ue uniti nel contrastare le sanzioni Usa Iran e Unione Europea studieranno delle contro-misure per contrastare le nuove sanzioni americane contro Teheran entro l'8 agosto, data in cui entreranno ufficialmente in vigore. Lo ha annunciato l'Organizzazione per l'Energia Atomica iraniana sabato 19 maggio, subito dopo l'incontro con il Commissario europeo per l'energia ed il clima, Miguel Arias Canete. Secondo i funzionari iraniani, gli stati europei firmatari dell'accordo del 2015 stanno cercando di allestire un canale bancario per le transazioni finanziarie fra Europa ed Iran, mentre gli scambi commerciali saranno in euro, ha affermato il capo dell'Organizzazione per l'energia Atomica, Ali Akbar Salehi. Insomma, dalle parole ai fatti. "Il supporto politico dell'UE all'accordo non e' abbastanza", ha ribadito infatti il giorno dopo il capo della diplomazia iraniana, Javad Zarif, "bisogna passare all'azione. L'annuncio di un probabile ritiro dall'Iran da parte di alcune compagnie europee contrasta con le promesse". Il riferimento e' in particolare ai colossi dell'energia francese Total ed Engie. A tale proposito, la compagnia petrolifera cinese CNPC si e' gia' detta pronta a rimpiazzare Total in caso di un suo ritiro dal progetto South Pars.Per Donald Trump c'è posta dall'Iran Un articolo su Asia Times, a firma di Pepe Escobar, rivela l'esistenza di una lettera con cui ex alti funzionari americani chiedono delucidazioni a Donald Trump sull'operato di Israele nella Striscia di Gaza. Tra questi, gli ex funzionari della CIA, Phil Giraldi, del Pentagono, Michael Maloof e del Dipartimento di Stato, Scott Bennett, nonche' l'ex diplomatico e autore del libro "Visti per al-Qaeda", Michael Springmann, tutti ospiti della sesta conferenza internazionale "New Horizon" a Mashhad, in Iran. L'instabilita' della situazione attuale, avvertono, potrebbe creare i presupposti per una nuova campagna di operazioni psicologiche degli Stati Uniti. Copie della lettera sono state inviate anche alla Corte penale internazionale, al Consiglio di sicurezza dell'ONU, e ai presidenti di Russia, Turchia e del Parlamento europeo. Potra' essere usata come prova in tutte le indagini relative al trasferimento dell'ambasciata americana a Gerusalemme e all'uscita degli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano. La Casa Bianca, per ora, tace.Massacro di Gaza, la Turchia in prima linea contro Israele La reazione della comunità internazionale di fronte all'operato di Israele nella Striscia di Gaza dovrebbe essere più dura. Ad affermarlo sono il presidente turco, Recep Erdogan, e il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che nella conversazione telefonica di sabato scorso, hanno valutato positivamente la decisione del Consiglio per i diritti umani dell'ONU di condannare Israele e di istituire una commissione indipendente che indaghi sugli eventi nella Striscia di Gaza. "Purtroppo, ogni passo compiuto per garantire la giustizia è bloccato dagli Stati Uniti nel Consiglio di sicurezza. Intendiamo sottoporre nuovamente la questione all'Assemblea generale, auspicando nel sostegno di tutti i paesi islamici, e di tutti coloro che sostengono i principi di giustizia", ha dichiarato Erdogan alla riunione straordinaria dell'Organizzazione della cooperazione islamica, svoltasi domenica a Istanbul. Il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha proposto, da parte sua, di interrompere completamente ogni commercio con Israele e di rivedere le relazioni economiche e commerciali con gli Stati Uniti. Dopo gli Usa, anche la Francia si installa nell'Est della Siria L'ennesima base francese in Siria - la sesta, ormai - e' in via di costruzione in provincia di Raqqa. Secondo il sito Smart news, servira' ad addestrare 140 guerriglieri della cosiddetta opposizione moderata per operazioni di intelligence e di sicurezza. Come riporta la stampa turca, i francesi starebbero valutando, inoltre, di dispiegare sei batterie di artiglieria pesante al confine tra la Siria e l'Iraq, destinate al sostegno dei curdi. E mentre Parigi si addentra nel conflitto, gli Stati Uniti sospendono i finanziamenti ai tagliagole nel Nord-Ovest della Siria, tra cui Idlib, ormai sotto il controllo di Ankara. Una parte del denaro, che ammonta complessivamente a decine di milioni di dollari, sara' quindi riassegnata ad altri progetti, forse nel Nord-Est del Paese, dove gli americani, per usare le parole del capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, si sono solidamente installati sulla riva orientale dell'Eufrate e puntano sul collasso della Siria. CBS News, che cita fonti anonime nel Dipartimento di Stato, fa sapere che altri 200 milioni di dollari di finanziamenti sono attualmente in fase di revisione su richiesta di Donald Trump. L'esercito siriano, intanto, ha liquidato l'ultima sacca di tagliagole nel campo profughi di Yarmuk, ristabilendo cosi' il pieno controllo sull'area di Damasco, per la prima volta in sette anni. I territori tuttora sotto il controllo dei tagliagole si estendono ora lungo i confini con Turchia, Israele, Giordania e Iraq. Intanto, e' di queste ore la notizia di alcune esplosioni che avrebbero interessato la base iraniana a Sud di Damasco nella notte di lunedi'. Venezuela: Maduro, di nuovo presidente, si appella al dialogo Al 92.6% dei voti scrutinati, con circa il 68% e 5,8 milioni di voti, Nicolas Maduro ottiene per la seconda volta il mandato di presidente del Venezuela, incarico che ricoprira' fino al 2025. Secondo, col 21% e 1,8 milioni di voti il candidato dell'opposizione, Henri Falcon. L'affluenza alle urne e' stata del 48%, complice la chiamata all'astensione del MUD, la piattaforma che riunisce la maggior parte delle opposizioni. Numerosi, nel discorso di Maduro di ieri notte, i riferimenti all'imperialismo a guida statunitense e agli annunci di cambio di regime minacciati da piu' parti: "All'Impero io dico: dovete capire che il Venezuela e' il garante della stabilita' sociale e politica del Paese e dell'intera regione. Tentare di destabilizzare il Venezuela e' un peccato grave". Ma al contempo ribadisce l'appello al dialogo con tutti i partiti: "Sono il presidente di tutti, non solo di chi mi ha eletto. Quello di cui ha bisogno il Venezuela e' il dialogo permanente, non il conflitto". Maduro ha inoltre ringraziato i 150 osservatori internazionali provenienti da 30 paesi e che hanno garantito un voto libero. Ne' Falcon, ne' Jorge Bertucci, arrivato terzo con circa il 10% dei voti, accettano il risultato delle elezioni come legittime. Elezioni illegittime anche per Washington, mentre Mosca le da' per buone, nonostante “le ingerenze di Paesi terzi”. Sospesa la guerra commerciale tra Usa e Cina. A scapito dell'Europa? Stati Uniti e Cina hanno deciso di sospendere la guerra commerciale. Lo ha dichiarato il vice premier cinese, Liu He, a margine dei colloqui di sabato 19 maggio a Washington, dove le parti hanno concordato di rafforzare la cooperazione commerciale nei settori energetico, agricolo, sanitario, finanziario e dell'high-tech, oltre che nella sfera degli investimenti reciproci e della difesa della proprieta' intellettuale. Gli accordi raggiunti soddisfano le esigenze dei due popoli e del mondo intero, spiega il funzionario cinese, precisando, tuttavia, che la risoluzione dei problemi strutturali nei rapporti commerciali ed economici tra le parti necessita di un lavoro prolungato, pertanto nuove difficolta' dovranno essere affrontate in futuro. Da parte sua, il segretario americano al Tesoro, Steven Mnuchin, ha confermato la volonta' degli Stati Uniti di "mettere in pausa" la guerra commerciale e di sospendere l'introduzione di dazi. Durante il primo round di colloqui, svoltosi all'inizio di maggio a Pechino, Washington aveva chiesto alla Cina di ridurre di 200 miliardi di dollari lo squilibrio commerciale tra i due Paesi. Nella dichiarazione congiunta di sabato scorso, invece, non si accenna ad alcuna cifra. Ma c'e' chi fa notare che una parziale riduzione dello squilibrio potrebbe essere raggiunta a discapito delle merci europee. Parigi e' gia' in allarme: per il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, "gli Stati Uniti vogliono far pagare l'Europa per il cattivo comportamento della Cina". Un comportamento che definisce "totalmente assurdo e incomprensibile per degli alleati".

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PTV News 15-05-18 - L'asse del male gioca il tutto per tutto

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Play Episode Listen Later May 15, 2018 7:44


L'asse del male gioca il tutto per tutto E' di 61 morti e di quasi tremila feriti il bilancio provvisorio del sanguinoso massacro di ieri, lunedi' 14 maggio, a Gaza, quando l'esercito israeliano ha aperto il fuoco contro i partecipanti della Grande Marcia del Ritorno, indignati dalla decisione di Washington di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme. Un gesto che offende miliardi di credenti cristiani e musulmani. Sette palestinesi uccisi erano sotto i 18 anni, inclusa una ragazza. Almeno 203 dei feriti sono bambini e 79 donne. 76 casi si trovano in lotta tra la vita e la morte e altri 54 in condizioni critiche. Una bimba di otto mesi e' morta soffocata dai gas lacrimogeni. Annunciati tre giorni di lutto. Il massacro di Gaza dice una cosa chiarissima: Israele è convinta di poter fare quello che vuole. La protezione statunitense è assicurata. La stampa occidentale, inclusa quella italiana, lascia fare. Immaginate solo cosa sarebbe successo se a Mosca, o a Teheran, si contassero decine di morti inermi. Altro che sanzioni! Saremmo già pronti ad alzare in volo i nostri missili, i nostri aerei della Nato. Saremmo alla mobilitazione generale, ovviamente in nome dei “diritti umani”. Invece i morti palestinesi sono la norma. O quasi. Ogni misura è superata. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parla di autodifesa, appoggiato dalla Casa Bianca, che ha addossato ad Hamas la piena responsabilità della morte dei palestinesi. Di tutt'altro avviso la Turchia, che ha accusato Israele, “Stato terrorista”, di genocidio, e gli Stati Uniti di complicità nel massacro. E, assieme al Sudafrica, richiama il suo ambasciatore da Israele, ma anche dagli Stati Uniti. E se Donald Trump ha definito quello di ieri “un grande giorno”, per il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, è un giorno di grande vergogna. La violenza a Gaza, così come il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme, sono stati condannati dal presidente francese, Emmanuel Macron. Il Kuwait ha chiesto che venga convocato oggi, martedi' 15 maggio, il Consiglio di sicurezza dell'ONU, mentre Zeid Ra'ad Al Hussein, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha chiesto che i responsabili siano consegnati alla giustizia.UE, ancora sanzioni contro la RussiaSi allunga di cinque persone l'elenco di coloro, ora 155, che sono soggetti a misure restrittive per aver agito contro l'integrità territoriale dell'Ucraina. Colpevoli di aver partecipato all'organizzazione delle presidenziali russe del 18 marzo in Crimea, sono state aggiunte all'elenco ieri, lunedi' 14 maggio, dal Consiglio dell'Unione Europea. Per loro, congelamento degli attivi e divieto di ingresso nell'Unione. Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha accolto con favore la decisione di Bruxelles, mentre Mosca si riserva il diritto di rispondere adeguatamente all'ennesimo atto ostile dell'Europa. Un disegno di legge sulla responsabilità penale per l'attuazione delle sanzioni occidentali in Russia è gia' stato presentato alla Duma di Stato. “Le nuove misure dell'Unione Europea rivelano ancora una volta il suo reale atteggiamento nei confronti della popolazione della Crimea, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni”, ha dichiarato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, che aggiunge: “dimentica degli alti principi della democrazia e dei diritti umani, Bruxelles si ostina a punire coloro che contribuiscono all'espressione della democrazia nella penisola”. Come osserva la Zakharova, l'aumento del tenore di vita in Crimea dopo il 2014 non da' pace a Bruxelles, soprattutto se paragonato con la situazione in Ucraina, i cui cittadini si sentono comprensibilmente ingannati da chi aveva promesso loro “un futuro radioso”.Berlino si accorge dell'antisemitismo in UcrainaIl console ucraino ad Amburgo, Vasilij Marushinets, e' stato ritirato per antisemitismo. Il contenuto antisemita dei post pubblicati su Facebook dal diplomatico ucraino, in cui giustificava l'Olocausto e il Massacro di Babij Jar, e' salito agli onori della cronaca il 12 maggio scorso grazie alle indagini condotte dal giornalista Anatolij Sharij. “Dichiarazioni inammissibili”, le ha definite il ministero degli Esteri della Germania. Dal social network di Zuckerberg, infatti, Marushinets esortava all'assassinio di ebrei, russi, ungheresi e antifascisti, tanto che, secondo Sharij, l'intelligence tedesca lo sorvegliava ormai da tempo. Il capo della diplomazia ucraina, Pavel Klimkin, ha dichiarato, e verrebbe da aggiungere “non senza un velo di ironia”, che “per gli antisemiti e per coloro che incitano all'odio etnico non puo' esserci alcun posto ne' in una societa' civile, ne' tantomeno al ministero degli Esteri”. “Condanniamo con forza qualsiasi manifestazione di antisemitismo, xenofobia e discriminazione”, ha aggiunto la portavoce del dicastero ucraino, Mariana Betsa, annunciando la sospensione del console e precisando che si tratta di “un caso isolato”. Piu' tardi, pero', si è scoperto che i post apertamente nazisti pubblicati da Marushinets ricevevano regolarmente dei “like” da alcuni suoi colleghi; tra questi, anche l'ambasciatore dell'Ucraina in Portogallo.Crisi finanziaria: torna la paura a Cipro Nonostante gli sforzi profusi in questi anni in Europa per ricapitalizzare le banche e per alleggerirne i bilanci dalla massa di crediti inesigibili e incagliati, continuano a sorgere nuovi problemi. Questa volta, a finire nei guai è una banca cipriota, la Cooperative Bank, seconda banca del paese, nata ottanta anni fa per concedere credito agli agricoltori. La banca è schiacciata da oltre sei miliardi di crediti inesigibili pari a circa il 60% dei crediti totali concessi ed è a forte rischio di entrare il crisi di liquidità. Il governo cipriota ieri ha rotto gli indugi e ha ricapitalizzato immettendo 2,5 miliardi di euro. Non solo, l'esecutivo ha deciso di farsi carico di ulteriori 7,5 miliardi di assets tossici ripulendone il bilancio e rimettendola immediatamente sul mercato per un tentativo di privatizzazione. Un vero salasso per le casse dell'erario della piccola isola mediterranea già provate negli anni scorsi dalla fortissima crisi bancaria che costrinse il governo ad effettuare un bail-in bruciando in una notte 9,4 miliardi tra azioni, obbligazioni e risorse sui conti correnti. Un fantasma si aggira per l'Europa: quello di una nuova crisi finanziaria.

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PTV News 14-05-18 - Bombe sulla Siria alla vigilia dei colloqui di Astana

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Play Episode Listen Later May 14, 2018 1:32


Sorgente: Pandora TV - www.pandoratv.itNel fine settimana, la coalizione occidentale a guida americana ha condotto un doppio bombardamento nell'Est della Siria. Il primo sul villaggio di al-Hamadi, il secondo, invece, sul villaggio di Khidazh, entrambi nel governatorato di al-Hasaka. Come riporta la stampa siriana, l'attacco ha provocato 17 vittime tra i civili, tra cui quattro bambini. Il ministero degli Esteri russo ha ripetutamente condannato i bombardamenti della coalizione occidentale, effettuati senza il consenso di Damasco e senza una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno declinato l'invito del Kazakistan a partecipare al nono round dei colloqui di pace intersiriani ad Astana, con inizio oggi, lunedi' 14 maggio. Presenti, invece, le delegazioni degli Stati garanti, ovvero Russia, Turchia e Iran, del governo siriano e dell'opposizione armata. Anche l'inviato speciale dell'ONU per la Siria, Staffan de Mistura, è arrivato oggi nella capitale kazaka.

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PTV News 04-05-18 - Il Giro d'Italia parte da Israele nel quarto venerdì di proteste a Gaza

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Play Episode Listen Later May 5, 2018 8:35


Pandora TV1. Il Giro d'Italia parte da Israele nel quarto venerdì di proteste a GazaIl Giro d'Italia parte oggi, venerdi' 4 maggio, da Israele, contemporaneamente al quarto venerdi' di proteste nella Striscia di Gaza. Per la prima volta fuori dai confini europei, si articolera' in tre tappe, fra Gerusalemme ed Eilat e terminera' domenica 6. Una vetrina in cui il governo israeliano ha investito milioni di euro,e che tuttavia oscura completamente l'occupazione illegale dei territori palestinesi e gli almeno 44 morti e numerosi feriti durante le proteste della Grande Marcia del ritorno a Gaza. Fra questi, ironia della sorte, un ciclista professionista palestinese di 21 anni, Alaa al-Dali, ferito alla gamba proprio a Gaza il 30 marzo ed il cui arto e' stato amputato dopo che le autorita' israeliane hanno negato l'accesso a ulteriori cure. Il movimento di boicottaggio di Israele BDS ed altre ONG protestano, inoltre, contro la dicitura Gerusalemme invece che Gerusalemme Ovest, dando cosi' per scontato che la Citta' Santa sia di fatto la capitale di Israele ed avallando l'occupazione illegale di Gerusalemme Est. Ed evidenziano le contraddizioni: mentre l'organizzazione italiana RCS Sport punta ad una "internazionalizzazione dello sport esportando l'Italia nel mondo", a novembre scorso le autorita' israeliane hanno negato i visti agli atleti palestinesi che dovevano gareggiare in Tunisia. Su tutti questi aspetti sinora si registra un silenzio assordante dei media mainstream, italiani e non.2. Provocazioni chimiche e petrolioIn arrivo, in Siria, un'altra provocazione chimica a firma USA. Secondo la stampa russa, che cita una fonte anonima all'interno della Difesa siriana, la nuova messinscena sara' coordinata dall'ex membro di Daesh, Mishan Idriz al-Hamash. Il luogo designato per le riprese, il campo petrolifero di al-Jafra, a 27 km a Est di Deir el-Zor, dove starebbero gia' arrivando gli “attori”. Stavolta, pero', gli operatori potrebbero non essere i Caschi Bianchi, che stando alla CBS, non ricevono piu' finanziamenti dal Dipartimento di Stato americano, vedendo quindi il proprio budget diminuire di ben un terzo. Ma Washington non ha rinunciato alla guerra: continua, infatti, ad addestrare i tagliagole nell'area di al-Tanf e di Rukban. Lo ha dichiarato il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, che intervistato da Panorama, aggiunge: “benche' gli Stati Uniti abbiano giurato solennemente che il loro unico obiettivo era quello di cacciare i terroristi fuori dal Paese, in pratica si sono solidamente installati sulla riva orientale dell'Eufrate e puntano sul collasso della Siria”. Complessivamente, in Siria e in Iraq, ci sarebbero ora circa 5 mila soldati americani, fa sapere il Pentagono. Cui si aggiunge, pero', un numero imprecisato di mercenari, di cui Washington si e' servito attivamente dai tempi della guerra in Iraq.3. Noviciòk prodotto anche in Repubblica Ceca, crolla l'impalcatura di LondraIl presidente della Repubblica Ceca, Milosz Zeman dichiara in tv che il gas Noviciòk è stato sperimentato e prodotto in piccole quantità nei laboratori della Repubblica Ceca. Le televisioni russe hanno dato grande rilievo alla notizia. E si spiega: perché essa è l’ennesima — ma autorevole — smentita della accusa mossa alla Russia da Theresa May, la quale aveva dichiarato inequivocabile la firma russa dell’attentato a Skripal. In realtà sospetti assai pesanti sull’uso del gas Noviciòk nel caso di Skripal e della figlia Julia sono stati sollevati anche dalla dichiarazione di uno dei medici curanti, dell’Ospedale di Salsbury, il quale, scrivendo al Time di Londra, disse che nessuno dei tre avvelenati (i due Skripal e una guardia) presentò sintomi di avvelenamento da gas. Infine, se fosse stato il gas Noviciòk, i tre non sarebbero sopravvissuti. Il fatto evidente è che l’intera impalcatura dell’accusa britannica contro la Russia sta crollando.4. Teheran su YouTube: non rinegozieremo l'accordo “Non intendiamo appaltare la nostra sicurezza, ne' rinegoziare o ampliare un accordo che abbiamo gia' implementato in buona fede”. Non usa mezzi termini il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, che in un video in inglese pubblicato, giovedi', su YouTube, aggiunge: “gli Stati Uniti, al contrario, hanno costantemente violato l'accordo, in particolare dissuadendo gli altri Paesi dal fare affari con l'Iran”. “Quando si compra una casa”, continua il diplomatico iraniano, “e ci si trasferisce con la propria famiglia, oppure la si demolisce per costruire un grattacielo al suo posto, non si puo' tornare indietro due anni dopo e rinegoziare il prezzo”. Una chiara allusione al business di Donald Trump, che il prossimo 12 maggio sara' chiamato a esprimersi sul futuro dell'intesa. “Se gli Stati Uniti continueranno a violare l'accordo, o se si ritireranno una volta per tutte, eserciteremo il nostro diritto di rispondere in un modo di nostra scelta”, avverte Javad Zarif. Mosca, da parte sua, lancia un monito: “con il ritiro di Washington, il mondo perdera' uno dei documenti più importanti sul regime di non proliferazione delle armi nucleari”. Ai microfoni della BBC, anche il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, chiede alla Casa Bianca di restare nell'intesa, che definisce “un'importante vittoria diplomatica”. 5. Parlamento Europeo: le elezioni venezuelane vanno sospese Con 492 voti favorevoli, 87 contrari e 77 astensioni, il Parlamento Europeo ha chiesto ieri, giovedi' 3 maggio, "la sospensione immediata" delle elezioni presidenziali anticipate in Venezuela e di rinviarle "fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per elezioni credibili, trasparenti e inclusive". Un voto che trova il sostegno del Capo della Diplomazia europea, Federica Mogherini. Nella nota ufficiale del Parlamento si legge che "l'esclusione dalle elezioni del MUD, il tavolo di unita' democratica che raccoglie le opposizioni, rappresenta una violazione del principio di elezioni eque". Ci si dimentica, pero', che il MUD non e' stato affatto escluso, ma ha ripetutamente boicottato tutti i tavoli dei negoziati, boicottaggio disertato dal candidato di destra Henri Falcon, che di fatto partecipa alle elezioni. Ma tanto basta perche' la notizia del voto europeo venga ripresa immediatamente da giornali mainstream come Washington Post, mentre mercoledi' il FMI ha criticato il Venezuela per non aver fornito dati corretti su importazioni ed esportazioni. Maduro ha ribattuto di non curarsi dell'opinione delle oligarchie europee e statunitensi. Ci si chiede, inoltre, su che basi legali l'Unione Europea possa pronunciarsi in maniera cosi' netta sulle elezioni di uno stato sovrano sudamericano.6. Il CIO si appella contro la decisione del tribunale sportivo che ha scagionato 28 atleti russi Il Comitato Olimpico internazionale ricorrerà in appello contro la decisione del SAS, il tribunale di arbitraggio sportivo, che ha recentemente scagionato 28 dei 39 atleti squalificati a vita per doping. Il portavoce del CIO ha detto che l’organizzazione olimpica mondiale rimane ancorata alla “tolleranza zero nei confronti della violazione dei valori sportivi” e, per quanto concerne la sentenza dei giudici sportivi (le cui motivazioni ancora non sono pubbliche) non contiene "esplicite dichiarazioni di innocenza degli atleti”. Ha aggiunto che il ricorso non è stato deciso “per ottenere una vittoria”, ma "per una questione di principio”. “Siamo insoddisfatti per la decisione e le sue motivazioni”, ha aggiunto. L’appello sarà indirizzato a un Tribunale Federale Svizzero. Le autorità russe avevano riconosciuto alcune trasgressioni ma hanno sempre negato l’esistenza di un programma di stato a sostegno del doping.

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PTV News 26.04.18 - La dura minaccia di Israele allIran

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Play Episode Listen Later Apr 26, 2018 9:13


Pandora TVwww.pandoratv.it La dura minaccia di Israele all’Iran "Se l'Iran attaccherà Tel Aviv, Israele colpirà Teheran e distruggerà ogni postazione militare iraniana in Siria". A dirlo è il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, in un'intervista ad Elaph, un portale saudita basato a Londra. Anche Riad, come Israele, teme le manovre iraniane nella regione medio orientale. L'intervista arriva alla vigilia di un incontro di Lieberman a Washington con alti funzionari americani. Il ministro sottolinea che Israele non può tollerare la presenza dell'Iran in Siria. A suo parere, il regime iraniano è prossimo "ai suoi ultimi giorni" e il probabile ritiro americano dall'accordo nucleare lo porterà al crollo economico. Anche perchè, secondo Lieberman, Teheran avrebbe speso oltre 13 miliardi di dollari in Siria e ne spende altri due ogni anno per sostenere Hezbollah, Hamas e la Jihad Islamica. Israele, afferma Lieberman senza fornire altri dettagli, è impegnato in un dialogo con alcuni paesi arabi. "Le cose si stanno muovendo nella giusta direzione - afferma - siamo d'accordo al 75%”. I capi della diplomazia della Russia Sergey Lavrov, della Turchia Mevlut Cavusoglu e dell'IranMohammad Javad Zarif si incontreranno a Mosca il 28 aprile prossimo.USA, Francia e NATO contro l’accordo sul nucleare iraniano Emmanuel Macron non e' riuscito a convincere Trump sulla necessita' di preservare l'accordo sul nucleare iraniano. Infatti, e' vero il contrario. “La Francia non lascera' l'accordo, perche' lo abbiamo firmato. Ma il presidente Donald Trump ed io abbiamo deciso di lavorare a un nuovo accordo globale”, ha annunciato il leader francese dopo la sua visita negli Stati Uniti. Tra le condizioni del nuovo accordo, lo stop al programma missilistico di Tehran e la “promozione della stabilita' politica” nella regione. Due punti che rendono impossibile qualsiasi compromesso con il governo iraniano. “Il programma missilistico dell'Iran ci preoccupa in modo particolare, così come i suoi sforzi per destabilizzare la regione, il sostegno a vari gruppi terroristici e la minaccia alla libera navigazione”, ha dichiarato in queste ore a Bruxelles il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Dall'International Film Festival di Teheran, il regista americano, Oliver Stone, si e' detto scioccato dal discorso di Macron: “Ricordo molto bene quanto fui fiero quando il presidente Chirac disse di no a George Bush quando voleva invadere l'Iraq. E adesso vediamo questo giovane uomo che non ha per nulla il senso della storia, della grande tradizione della Francia. La Francia deve imparare che non puo' piu' essere imperialista. Macron deve imparare a non essere un imperialista”, spiega Oliver Stone. Nel frattempo, Mosca sottolinea che qualsiasi accordo preso senza la partecipazione di Russia e Cina, ma soprattutto dell'Iran, non avra' alcuna efficacia giuridica. D'altronde, come afferma il presidente iraniano, Hassan Rouhani, “l'uomo d'affari Donald Trump non ha alcuna competenza in materia di politica, di diritto e di trattati”.Israele risponderà L'uso della forza militare senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite favorisce i terroristi. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, che mercoledì 25 aprile, in occasione del nono incontro internazionale sulla sicurezza, ha accolto a Sochi i rappresentanti di alto livello di 118 Paesi. Questa prassi, adottata “da alcuni membri della comunità internazionale”, contribuisce all'inasprimento dei conflitti, genera instabilità politica, spiega il leader russo, con particolare riferimento ai recenti attacchi perpetrati dalla coalizione occidentale e da Israele sul territorio siriano, che presto potrebbero farsi più pericolosi. La fornitura di armi antiaeree a Damasco iniziera' a breve, annuncia lo Stato Maggiore russo, il quale, tuttavia, non specifica il tipo di sistema. Secondo alcune fonti, tra cui l'ambasciatore siriano a Mosca, potrebbe trattarsi di S-300. Che il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha già minacciato di distruggere. “E' importante che le armi difensive che i russi stanno fornendo alla Siria non vengano usate contro di noi”, ha detto, “altrimenti Israele rispondera'”. “Se qualcuno mirera' ai nostri aerei, lo annienteremo”. Israele si riserva cosi' il diritto di bombardare, impunito, uno Stato sovrano. Opac: "Nessuna arma chimica a Damasco"'L'OPAC conferma di non aver trovato nessun'arma chimica nel centro di ricerca Barzeh di Damasco’. Ad annunciarlo ieri, 25 aprile, è il generale Sergey Rudskoy, Capo della Direzione Operativa russa, che aggiunge: ‘In qualsiasi paese dove ci siano armi chimiche, queste vengono conservate e protette scrupolosamente. I tre edifici bombardati il 7 di aprile avrebbero dovuto provocare la morte immediata di migliaia di persone. Invece le persone sono sta immediatamente assistite e senza alcuna protezione'. L'annuncio arriva subito dopo il secondo sopralluogo degli ispettori a Douma e a poche ore dalla sessione straordinaria presso il quartier generale olandese dell'OPAC, all'Aja: proprio ora, mentre scriviamo, la Fact-Finding Mission - la commissione indipendente incaricata di verificare i dati - sta interrogando testimoni siriani. Pechino accusa Washington: “Non siete i paladini dei diritti umani” Il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato, martedi', un rapporto sulle violazioni dei diritti umani negli Stati Uniti. Nulla a che fare col documento pubblicato venerdi’ scorso dal Dipartimento di Stato americano che, nel suo consueto ruolo di difensore dei diritti umani in tutto il mondo, si esprimeva sugli affari interni di Cina, Russia, Iran, Corea del Nord, Turchia e Birmania. “La sensazione - afferma Pechino - e' che in questo mondo soltanto negli Stati Uniti esista la situazione ideale per il rispetto dei diritti umani”. Ma la realta’ americana e' ben diversa dalle sensazioni. Gravi violazioni dei diritti civili, discriminazione razziale sistemica, anche contro donne, bambini e disabili, vertiginoso aumento del divario tra ricchi e poveri. Nel 2017, più di 40 milioni di americani hanno vissuto in povertà. Di questi, quasi la metà, 18,5 milioni, in condizioni di povertà estrema. Un punto a parte, le operazioni militari statunitensi all'estero, per esempio in Siria, che hanno provocato migliaia di vittime. Mentre nel campo di prigionia di Guantanamo continuano le torture. Il Venezuela verso nuove elezioni tra le proteste Operazione Ragnatela. Cosi' l'opposizione venezuelana ha definito la nuova ondata di proteste pianificata per domani, venerdi 27 aprile. Obiettivo: obbligare il presidente Nicolas Maduro ad abbandonare il paese. Un'iniziativa elogiata dal Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro. Dopo il fallimento del negoziato con il governo, l'opposizione è determinata a non partecipare alle elezioni presidenziali e comunali del 20 maggio, nonostante la presenza di osservatori internazionali. Una chiara volonta' di boicottaggio del processo democratico. Nel frattempo, l'opposizione venezuelana radunata nel MUD, Tavolo di Unita' Democratica, ha dichiarato il suo sostegno alle violenti proteste in Nicaragua contro il governo sandinista di Ortega, che hanno visto sinora la morte di 30 persone e durante le quali, lunedi' 22 aprile, e' stata distrutta un'enorme statua riproducente l'ex leader venezuelano, Hugo Chavez. Nicolas Maduro condanna le violenze in Nicaragua, comparandole a quelle provocate dal MUD in Venezuela, con 125 morti in 4 mesi. Intanto, domenica inizia la campagna elettorale, sei i candidati in lizza, ma lo sfidante principale di Maduro rimane Henri Falcón, ex militare che non ha aderito al boicottaggio evocato dal MUD. Il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza, interpellato in una conferenza stampa presso la sede dell'ONU a New York, prevede piu' del 60% di partecipazione alle urne.

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PTV News 24-04-18 - Iran- "Tutto o niente"

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Play Episode Listen Later Apr 24, 2018 6:46


Pandora TVIran: “Tutto o niente” Tehran e' pronta a ripristinare il programma nucleare iraniano, se gli Stati Uniti usciranno dall'accordo sul nucleare o se ne modificheranno le condizioni. “Tutte le opzioni sono sul tavolo”, ha annunciato, non senza un velo di ironia, il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, intervistato domenica scorsa dalla CBS. “Se la Casa Bianca non rispettera' i propri impegni, Tehran reagira' in modo deciso”, ha precisato, martedi', il presidente iraniano, Hassan Rouhani. L'Iran, da parte sua, non solo continua a rispettare la propria parte di impegni, ma ha anche “migliorato significativamente l'accesso degli ispettori ai siti e alle informazioni”, ha dichiarato, lunedi', l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che assieme all'Unione Europea e alle Nazioni Unite invita le parti a preservare l'accordo. Gli Stati Uniti non fanno altrettanto, spiega Javad Zarif: negli ultimi 15 mesi, il presidente americano, Donald Trump ha preso tutte le misure per impedire all'Iran di beneficiare economicamente dell'accordo. “Non e' accettabile per noi avere un accordo unilaterale”, spiega il funzionario iraniano: “le trattative comportano un do ut des, nessuno e' preparato a dare se cio' che riceve e' solo temporaneo”. Nel gennaio scorso, su richiesta di Donald Trump, Regno Unito, Francia e Germania hanno istituito un gruppo di lavoro per “aggiustare” l'accordo, rendendolo piu' vantaggioso per gli Stati Uniti, che vorrebbero colpire anche il programma missilistico dell'Iran. Se l'obiettivo non sara' raggiunto, gli americani potrebbero ritirarsi entro il 12 maggio, ripristinando le sanzioni. Una possibilita' che i partner europei cercano di scongiurare. Emmanuel Macron e' gia' volato negli Stati Uniti, “non esiste un piano B”, ha detto; Angela Merkel, invece, arrivera' il 27 aprile. “Tutto o niente”, twitta, intanto, Javad Zarif: i leader europei dovrebbero incoraggiare Trump non solo a mantenere l'accordo sul nucleare, ma ancora più importante, a iniziare a implementare la sua parte degli accordi in buona fede”. Durante una visita a Pechino, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha concordato con il suo omologo cinese di bloccare qualsiasi tentativo degli Stati Uniti di sabotare l'accordo. Di altro avviso Israele, che ha criticato il patto fin dal suo sviluppo da parte dell'amministrazione Obama. Yemen: Colpito il leader degli Houthi Il leader politico degli Houthi, Saleh al-Sammad, e' stato ucciso, giovedi' scorso, assieme a sei membri del suo entourage, in un raid della coalizione a guida saudita nella provincia di al-Hudayda, sul Mar Rosso. A darne l'annuncio ieri, lunedi' 23 aprile, l’agenzia di stampa “Saba”. Proclamati tre giorni di lutto nella zona settentrionale dello Yemen controllata dagli Houthi. “Le forze di aggressione, guidate dagli Stati Uniti e dal regime saudita, hanno la responsabilità di questo orrendo crimine e delle conseguenze che ne derivano”, ha dichiarato il leader spirituale di “Ansar Allah”, Abdul-Malik al-Houthi. Ma a cadere sotto le bombe della coalizione araba non sono soltanto i politici e i militari: domenica, un bombardamento saudita ha ucciso almeno 33 persone che stavano partecipando a una festa di matrimonio nella provincia di Hajja, nel Nord-Ovest dello Yemen. Tra le vittime, diversi bambini e donne, sposa compresa, almeno 46, invece, i feriti, tra cui lo sposo. Il Segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha condannato l'attacco. E ha chiesto un'indagine. Una richiesta strana, questa, data la rapidità con cui l'Occidente, negli ultimi tempi, e' in grado di scoprire i colpevoli di un incidente senza bisogno di alcuna prova.Armenia: Fine delle proteste nell’anniversario del genocidio Nell'anniversario del massacro di 1,5 milioni di armeni sotto l'impero ottomano nel 1915, gli armeni sono confluiti da tutto il Paese verso la collina delle rondini a Erevan, con fiori e foto, per onorare le vittime della mattanza. L'evento quest'anno cade all'indomani delle dimissioni dalla carica di premier dell'ex presidente Sarkisian, architetto del passaggio dell'Armenia a repubblica parlamentare. Sarkisian si è dimesso a soli 10 giorni dalla nomina, sulla scia di proteste promosse dall'opposizione capeggiata da Nikol Pashinyan. Oggi, quella che doveva essere una nuova puntata delle manifestazioni di protesta, con Pashinyan a guidare un corteo sino al memoriale, è diventata un atto di unificazione: il leader dell'opposizione ha annunciato che avrebbe marciato assieme al neo-premier ad interim Karen Karapetyan. Il parlamento di Erevan ora deve eleggere un nuovo primo ministro nel giro di una settimana. Sulle sponde del Nilo Egitto ed Etiopia si dividono Addis Abeba la chiamerà "Grande diga del rinascimento etiope", sorgerà sul Nilo Azzurro e a costruirla sarà la multinazionale italiana Salini Impregilo. Lunga 1,8 chilometri e alta 155 metri, sarà la più grande struttura di questo genere in Africa, e sosterrà inoltre quella che sarà la maggiore centrale idroelettrica del continente nero: 6mila megawatt, una potenza pari a tutta quella installata in Africa orientale. Il progetto però non piace a Sudan ed Egitto, gli altri due Paesi nei quali scorre il fiume, che temono una riduzione dell'acqua a loro disposizione, con gravi potenziali ripercussioni sulla loro agricoltura. “L’acqua è una questione di vita o di morte”, ha dichiarato il presidente egiziano al Sisi, "nessuno può toccare la quota d’acqua dell’Egitto”. Il Paese in particolare teme che il progetto possa intaccare la propria disponibilità di risorse idriche e danneggiare le coltivazione, penalizzando una popolazione che già si trova a fare i conti con periodiche carenze idriche. Ecco quindi la prima reazione, difensiva, del Cairo. Il parlamento ha approvato una legge che vieta la coltivazione di piantagioni che richiedono l’utilizzo di molta acqua, come riso e banane. Previste multe fino a 3mila dollari e nei casi più gravi la reclusione.

Esteri
Esteri di mar 03/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 2, 2018 27:22


1-Il segretario generale dell'ONU, Guterres, chiede la riapertura del negoziato in Yemen. I ribelli Houthi, in difficoltà, potrebbero accettare la trattativa. 22 milioni di persone hanno bisogno immediato di aiuti (Laura Silvia Battaglia).2-Alleati nell'isolamento. Nella suo primo viaggio dopo la conferma al Cremlino Putin è andato ad Ankara da Erdogan. Russia e Turchia sempre più lontane dall'Occidente, ma sempre più vicine tra loro.3-Francia. I ferrovieri sfidano Macron. Prima giornata di protesta contro le riforme del lavoro. Ferme la stragrande maggioranza dei treni (Francesco Giorgini).4-Crisi catalana. La procura tedesca favorevole all'estradizione di Puigdemont, anche per il reato di ribellione. La decisione finale dei giudici nelle prossime settimane (Flavia Mosca Goretta).5-Il capofila del populismo europeo cerca il suo quarto mandato...Domenica le elezioni in Ungheria. Viktor Orban è sempre il favorito (Matteo Tacconi).6-Land grabbing. La foresta Mau in Kenya e il rischio di crisi idrica (Marta Gatti)

Crucchi o Terroni siamo tutti Fannulloni
06: targhe mancanti e forni a microonde in Kosovo, ovvero la puntata con Paola

Crucchi o Terroni siamo tutti Fannulloni

Play Episode Listen Later Mar 25, 2018 51:20


Dopo due puntate pese sulla politica nazionale ci distraiamo con un po' di politica internazionale! A 10 anni dalla dichiarazione di indipendenza del Kosovo, diamo uno sguardo allo stato dove vive Paola, riconosciuto da 110 dei 193 stati dell'ONU e potenziale candidato per l'ingresso all'Unione Europea. Ci occupiamo di storie recentissime tra omicidi politici, lacrimogeni in parlamento e problemi alla rete elettrica e proviamo a capire che cosa ci porterà il futuro in questo angolo di Balcani. Paola ci porta poi con il suo infinito amore per l'Est consigli su Varsavia e sul Kosovo in generale e impariamo nell'ultima rubrica che cosa ci fanno con i pollici un polacco, un serbo ed un tedesco... Nella prossima puntata parleremo con mamma Tina di cosa vuol dire fare feste in famiglia quando ci si è trasferiti in un'altra regione o paese. Alla prossimaaaaa Shownotes: Potete discutere della puntata sulla nostra pagina facebook: http://bit.ly/2n4G4xA Articolo del Post sui problemi di corrente: https://bit.ly/2oXZkO9 Un video del bravissimo Tom Scott a riguardo: https://bit.ly/2py59lK Articolo del Post sulla situazione del Kosovo a 10 anni dall'indipendenza: https://bit.ly/2I09h5H East Journal, il giornale al quale Paola contribuisce: https://bit.ly/2pyDFwg L'osservatorio Balcani e Caucaso: https://bit.ly/2pznyi8 La città dove vive Paola al momento, Mitrovica: https://bit.ly/2uiicNY Il monastero serbo del quale parlava Paola: https://bit.ly/2GgS9eB Prizren, la città kosovara assolutamente da visitare: https://bit.ly/2FY6Cgb Sempre a Prizren da vedere in agosto, il DokuFest: http://dokufest.com/ Il Museo di Varsavia consigliato da Paola, il Polin: http://www.polin.pl/en Un tour dei parchi di Varsavia: https://bit.ly/2ulitzJ

Tra Le Righe
Tra le righe - Le prossime elezioni in Italia e la politica internazionale

Tra Le Righe

Play Episode Listen Later Dec 27, 2017 31:28


Ultima puntata di Tra le Righe del 2017, un anno tormentato dal punto di vista politico con in vista le elezioni al prossimo Marzo e con una legislatura che si conclude in tono minore, tra le vicende dei crack bancari e le mancate riforme utili su lavoro, cittadinanza e cosÏ via. In campo internazionale, l'anno si chiude veleggiando tra la voglia di autodeterminazione dei Catalani, la riforma fiscale di Trump e il diniego dell'ONU alla risoluzione Statunitense di riconoscere Gerusalemme come capitale dello stato Israeliano.

I ragazzi del '99
I ragazzi del '99 del giorno 05/08/2017: Lea Cuccaroni, studentessa del liceo linguistico a Milano

I ragazzi del '99

Play Episode Listen Later Aug 5, 2017


"Professione youtuber. Piaccio ai miei 270mila followers perché sono spontanea, ma vorrei imparare ad essere un po' più timida". Lea Cuccaroni, studentessa del liceo linguistico a Milano. Parla tanto e vorrebbe imparare a calibrare meglio le cose che dice, ma a scuola ha 10 in condotta. I suoi genitori le hanno insegnato ad essere rispettosa degli altri. Ammira molto come donna Emma Watson, l'attrice di Harry Potter, perché è elegante, femminile e impegnata nel sociale come ambasciatrice dell'Onu e nelle lotte delle donne.

IusLaw Web Radio - speciali e news
CAPIRE L'ATTACCO IN SIRIA - LA CRONACA DAL PUNTO DI VISTA DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

IusLaw Web Radio - speciali e news

Play Episode Listen Later Apr 11, 2017 26:21


I crimini di guerra giustificano l'intervento unilaterale degli Stati?Martedì 11 Aprile alle 18.30 in diretta su Iuslaw Web Radio.Armi chimiche, crimini di guerra, interventi unilaterali, ruolo dell'ONU: un approfondimento giuridico di ogni aspetto dei recenti eventi internazionali.Elia Barbujani intervista Daniele Amoroso, Professore di Diritto Internazionale presso l'Università degli Studi di Cagliari.In diretta su www.webradioiuslaw.it/diretta

Esteri
Esteri di mar 14/03

Esteri

Play Episode Listen Later Mar 13, 2017 27:05


..1-Malversazione e appropriazione indebita di fondi pubblici: Fillon formalmente indagato nell'inchiesta sui lavori fittizi. Mancano 40 giorni alle presidenziali francesi. ( Luisa nannipieri) ..2-Brexit, le due sfide di Theresa May: oltre a un duro negoziato con Bruxelles la premier è attesa al varco dai movimenti indipendentisti. ( Emanuele Valenti)..3-“Il partito di Wilders cerca di vincere le elezioni mostrando che gli immigrati non sono immigrati ma sono musulmani “. Roberto Festa ha intervistato Kader Abdollah, scrittore olandese di origine iraniana...4- la Corte di giustizia europea ha stabilito che licenziare le donne con il velo non rappresenta alcuna violazione. Amnesty denuncia la sentenza di Strasburgo. ..5-Germania, giro di vite contro le notizie false e l'odio sulla rete. Multe fino a 50 milioni di euro ai social network che non eliminano le bufale. Presentato oggi il disegno di legge. ( Esteri)..6-la Gioconda è felice. Una ricerca dell'università di Friburgo ha risolto il mistero del sorriso.( Esteri)..7-Terre agricole. i pesticidi responsabili di circa 200 mila morti per avvelenamento all’anno. Il monito dell'Onu. ( Marta Gatti)

Esteri
Esteri di gio 21/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 20, 2016 26:38


1-Siria: Aleppo di nuovo teatro di violenti combattimenti. 100 mila rifugiati bloccati al confine con la Turchia. ( Emanuele Valenti ) ..2-Effetto siccità: in Etiopia due giorni di lutto per il massacro di 200 pastori nomadi. Il controllo dell'acqua e delle terre agricole tra tra i motivi delle tensioni etniche. ( Raffaele Masto ) ..3-Più prevenzione nella lotta alle droghe. Alla sessione straordinaria dell'Onu certificato il fallimento delle politiche repressive. ( Luisa Sanchez – Transform ) ..4-Parigi 48 marzo: folla oceanica a Place della République per l'Orchestre Dbout. Questa notte per gli indignati, 350 musicisti hanno eseguito “ la sinfonia dal nuovo mondo” di Dvorak. ..5-La Gazzetta del Danubio: A Budapest seppelliti i resti degli ebrei fucilati dalle milizie filonaziste ungheresi...( Massimo Congiu – Osme ) ..6-World music: il nuovo album dell'artista Aziza Brahim. Dai campi profughi della sahara occidentale un inno contro i muri. ( Marcello Lorrai ) ..7-Romanzo a fumetti. “ Gli Inumani, la graphic novell di Paul Jenkins e Jae Lee. ( Maurizio Principato )

Esteri
Esteri di ven 29/01

Esteri

Play Episode Listen Later Jan 28, 2016 23:46


1-A Ginevra il via i negoziati sulla Siria nell'incertezza assoluta. Non è ancora chiaro con che ruolo parteciperà l'opposizione. A Esteri l'ex vice-segretario generale dell'ONU, Giandomenico Picco: “Ci vuole coraggio e visione. Il Medio Oriente non è più quello di prima”.2-Alla periferia europea c'è un paese che rischia di esplodere...In Moldavia la piazza vuole le dimissioni del governo. La crisi, però, è diversa da quella ucraina (Bernardo Venturi, Istituto Affari Internazionali).3-Energia nucleare. La Cina fa sul serio e continua a costruire nuove centrali. La domanda energetica va oltre i dubbi sulla sicurezza (Gabriele Battaglia, Pechino).4-A rischio la tutela dei marchi dell'agroalimentare. L'ennesimo pericolo dal controverso Trattato di Libero Commercio tra Europa e Stati Uniti (Alfredo Somoza)

Esteri
Esteri di mar 19/01

Esteri

Play Episode Listen Later Jan 18, 2016 27:25


1-Libia: annunciata la formazione di un governo di unità nazionale. le milizie armate e l'Isis sono ora i principali ostacoli al processo di normalizzazione. ..Verso un intervento militare sotto l'egida dell'Onu. ( Redazione Esteri) 2-Crisi siriana. grande incertezza sull'incontro governo opposizione. Manca una settimana all'appuntamento di ..Ginevra.( Emanuele Valenti) 3-Crescita mondiale: Il Fmi taglia le stime del 2016. Il Pil della Cina rallenta al 6.9 %, mai cosi male da 25 anni.( Redazione Esteri e Gabriele Battaglia) ..4-l'odissea dei Migranti: donne e bambini nella morsa del generale inverno. Racconti da Serbia e Croazia...( Valentina Bollenbak - Save he Childeren, Giovanni Vale- Obc ) ..5-L'Italia vista da Bruxelles. Gli attacchi alla già debole commissione rischia di alimentare i nazionalismi. ..( Alessandro Principe) ..6-Indonesia. bilancio di tre mesi di incendi dolosi della foresta tropicale. Inquinamento senza precedente e ..impennata dei gas serra. Sotto accusa le multinazionale dell'olio di palma. ( Marta Gatti) ..

Esteri
Esteri di gio 18/06

Esteri

Play Episode Listen Later Jun 17, 2015 26:44


1-”Laudato si “: pubblicata l'enciclica verde di papa Francesco. Il punto di Esteri. ..2-Debito greco: vertice dell'Eurogruppo per trovare un accordo. Monito del fondo monetario a Tsipras...3-I dannati della guerra: 60 milioni di persone costretti a lasciare la propria casa secondo il rapporto dell'Onu...4-Hong Kong: il parlamento sfida Pechino. ..Bocciata la riforma elettorale che era stata osteggiata dal movimento Occupy. ..5-Land Grabbing e deforestazione: gli effetti devastanti ..della produzione dell'olio di palma. 6-le recensioni di Vincenzo Mantovani: La strada interrotta di ,  ..Patrick Leigh Fermor.

Esteri
Esteri di lun 11/05

Esteri

Play Episode Listen Later May 10, 2015 29:04


..1-Ebola: allarme finito ma l'epidemia poteva essere evitata. Un gruppo di esperti dell'Onu denuncia ritardi e negligenza dell'Oms. ..2-Libia: l'emergenza migranti sbarca al consiglio di sicurezza. All'esame il piano dell'unione europea...3-Medio oriente : il nuovo re saudita declina l'invito di Barack Obama. L'accordo sul nucleare iraniano allontana Washington dal suo più fedele alleato nella regione. ..4-Hollande all'havana. ..Il presidente francese è il primo leader occidentale ..che si reca a cuba dopo l'annuncio del disgelo con gli Usa...5-Cina: verso l'abolizione della politica del figlio unico. ..6-Rubrica sportiva: si ritira una legenda dell'atletica. L'etiope Gebreselasie, 42 anni, correrà solo per diletto. 7-romanzo a fumetti: soldi sporchi la graphic novell dell'ong Re Common.

Memos
Europa, migranti, austerità. Intervista con Barbara Spinelli.

Memos

Play Episode Listen Later May 5, 2015 28:37


Meno di tre settimane fa la strage nel Canale di Sicilia, con oltre settecento persone naufragate e morte mentre cercavano di arrivare in Italia. Da allora c'è stato un vertice straordinario dei leader europei con l'annuncio di voler combattere i trafficanti di essere umani e l'ipotesi di un intervento armato in Libia (la cosiddetta “operazione di polizia internazionale”). Di quest'ultima ipotesi si occuperà lunedì prossimo, l'11 gennaio, il Consiglio di sicurezza dell'Onu. A richiedere un intervento dell'Onu, anche dei caschi blu, era stata due settimane fa – tra gli altri - l'eurodeputata Barbara Spinelli (del gruppo della Sinistra unitaria). Da qui inizia l'intervista di oggi di Memos con la giornalista e scrittrice che da anni si occupa di diritti civili, democrazia, Europa. Con Spinelli abbiamo parlato anche del caso greco e del ruolo della Germania. Nel suo ragionamento Spinelli vede un filo conduttore che tiene insieme le debolezze europee sui migranti con le stesse “debolezze” che riguardano le politiche di austerità: è l'assenza di solidarietà.

Memos
L'Europa senza rigore. Urgenze umanitarie dopo l'ultima strage del Mediterraneo. Intervista con Piervirgilio Dastoli.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 20, 2015 25:39


“Siamo di fronte a crimini di guerra e sterminio in tempo di pace, commessi dall'Unione europea, dai suoi 28 stati, dagli europarlamentari e anche dall'alto commissariato dell'Onu. Il crimine non è episodico ma ormai sistemico , e va messo sullo stesso piano delle guerre e delle carestie prolungate”. Sono alcune frasi che ho preso dall'articolo di Barbara Spinelli, deputata europea del gruppo della sinistra unitaria, pubblicato questa mattina in prima pagina sul Sole 24 Ore, il quotidiano della Confindustria. Barbara Spinelli racconta così la strage di migranti nel Mediterraneo dell'altro giorno. E da qui comincia l'intervista di oggi a Memos. L'ospite è Piervirgilio Dastoli, europeista per storia politica e culturale, è stato assistente di Altiero Spinelli, fa parte del Movimento Federalista Europeo. «Abbiamo un dovere di solidarietà – racconta Dastoli - nei confronti di decine di migliaia di persone che fuggono ad una morte certa e l'Europa, fondata sui principi della democrazia e dei diritti, non può fare a meno di aiutare queste persone».

Esteri
Esteri di mer 01/04

Esteri

Play Episode Listen Later Mar 31, 2015 28:43


1-Nucleare iraniano: tempo scaduto ma non c'è ancora un accordo. Il punto di esteri. ..2-Yemen : sesto giorno dei raid della coalizione araba. ..Tante vittime civili e nessun mandato dell'Onu. ..3-Nigeria: la lezione di democrazia del gigante d'Africa. ..4-Stati Uniti: Mumia abu jamal ricoverato in gravi condizioni. L'ex pantera nera è da 33 anni in carcere...5-Pena di morte: nel rapporto annuale Amnesty denuncia l'allarmante aumento delle condanne. ..6-Musica e nuove tecnologie: lanciato ufficialmente ..la piattaforma streaming Tidal. 7-progetti sostenibili: in Colorado attività agricole per recuperare i veterani di guerra.

Localmentemosso
Localmentemosso di gio 22/01

Localmentemosso

Play Episode Listen Later Jan 21, 2015 55:04


In Lombardia ci sono ben 9 siti patrimonio dell'Unesco. Luoghi unici, che l'agenzia culturale dell'Onu ritiene siano da tutelare, valorizzare, far conoscere. Con Expo alle porte la regione se ne ricorda. Ma forse un po' in ritardo.... visto che mancano meno di cento giorni e alcuni di questi posti non sono nemmeno segnalati da cartelli turistici. Ne parliamo stamattina a Localmente Mosso e da voi vorremmo sapere qual è il vostro luogo imperdibile.

luoghi dell'onu in lombardia con expo dell'unesco
Esteri
Esteri di mar 20/01

Esteri

Play Episode Listen Later Jan 19, 2015 29:34


1-Yemen: palazzo presidenziale preso d'assalto dalle milizie sciite. Riunione straordinaria del consiglio di sicurezza dell'Onu. ..2-Quantitive easing – voto in Grecia: in una delle settimane più importanti per l' Eurozona latita la politica. Storie, commenti e analisi...3-Mano tesa verso le banlieues: il premier francese Valls denuncia l'apartheid territoriale, etnico e sociale. ..5-Ucraina: il dialogo ripartirà da zero. Tregua definitivamente saltata. ..6-suicidio o omicidio: in argentina l'autopsia non ha chiarito il giallo della morte del procuratore nisman. ..( Federico Larsen ) ..7-land grabbing: cosi i Masai hanno salvato le loro terre grazie agli appelli sui social network. ( marta Gatti) ..

Autista Moravo
Luciano Carrino, presidente dell'iniziativa KIPT dell'Onu, intervistato da Radio Popolare e Lapsus.

Autista Moravo

Play Episode Listen Later May 25, 2014 1:05


Autista Moravo
Luciano Carrino, presidente dell'iniziativa KIPT dell'Onu, intervistato da Radio Popolare e Lapsus.

Autista Moravo

Play Episode Listen Later May 25, 2014 1:05


Esteri
Esteri di mer 30/04

Esteri

Play Episode Listen Later Apr 29, 2014 28:57


1-Iraq, oggi si vota. Aggiornamenti ( da Baghdad Laura Silvia Battaglia) ..2-Sud sudan: 9 mila bambini impegnati nella guerra. ..la denuncia dell'Onu. ( Raffaele Masto) ..3-India: ottava tappa della maratona elettorale...Oltre alla corruzione, il tema più sentito dalla popolazione è la violenza sulle donne. ..( Diana Santini, Simona Vittorini Soas Londra) ..4-Stati Uniti: un esecuzione shock rilancia il dibattito sulla pena di morte. ..5-Imola, primo maggio 1994: 20 anni senza Ayrton Senna. ..( Giorgio Terruzzi autore del libro “ "Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna"  ..6-Musica e nuove tecnologie: “ Spotify sta per soprassare Itunes in Europa “. ( Niccolò Vecchia) ..7-Progetti sostenibili: Lublino, la valle del biologico in Polonia. ( www.fabiofimiani.it) ..8-Un nigeriano a Dakar: ristampa dell'album live di Dexter Johnson. ( Marcello Lorrai) ..Esteri torna lunedì 5 Maggio ! Buon Primo Maggio !!

Esteri
Esteri di lun 10/03

Esteri

Play Episode Listen Later Mar 9, 2014 27:05


1-Ucraina : diplomazia in azione a una settimana del ..referendum in Crimea. Il rebus degli aiuti internazionali. ( Emanuele Valenti, Laura Cappon) ..2-Centrafica: al via l'inchiesta dell'Onu ..sulla pulizia etnica. Il punto di esteri. ..3-Colombia: alle elezioni legislative vince l'alleanza che sostiene il presidente Juan Manuel Santos. Il voto conferma la linea del dialogo con le Farc. ..4- Evasione fiscale: in Germania Il presidente del Bayern Uli Hoeness ha ammesso di aver nascosto al fisco tedesco 18,5 milioni di euro. ..4-Fiction: “ the american”, la serie tv che racconta gli anni della guerra fredda. ( Massimo Alberti) ..6-rubrica sportiva: la F.A Cup si conferma ancora una volta un torneo ricco di sorpese. ( Dario Falcini)

Esteri
Esteri di lun 17/02

Esteri

Play Episode Listen Later Feb 16, 2014 25:44


1-Ucraina: prove di dialogo tra governo e opposizioni: ..In cambio dell'amnistia evacuati i principali edifici pubblici.( Da Kiev Danilo Elia, collaboratore dell'Osservatorio Balcani e Caucaso) ..2-Scozia, verso il referendum sull'indipendenza. ..Scontro tra Londra e Edimburgo sulle questioni economiche. ( Emanuele Valenti) ..3-Crimini contro l'umanità: le accuse dell'Onu alla Corea del Nord. ..4-Il record storico della Spagna: il debito sfiora i mille miliardi di euro. ..5-New York tende la mano ai sans papiers: Il sindaco Bill de Blasio promette una carta d'identità ai circa 500 mila migranti irregolari. ( Diana Santini) ..6-Fiction: Looking, la serie tv off limits in Russia. ..( Massimo Alberti) ..7-Rubrica sportiva: le ultime da Sochi ( Dario Falcini)

Esteri
Esteri di gio 31/10

Esteri

Play Episode Listen Later Oct 30, 2013 28:26


1-Armi chimiche, il regime siriano non rappresenta più un pericolo.La certificazione dell'Onu. ..2-"Germania esporta molto e importo poco": L'attacco del tesoro Usa. ..3-Eurozona, nuovo record della disoccupazione.4- ...la Gran Bretagna processo il sistema Murdoch. ..5-il ritorno del Nafta. ( appunti di Alfredo Somoza ) ..6-Mozambico, la pace a rischio. (Raffaele Masto www. buongiornoafrica.it) ..7-Recensione di “Hiroshima e il nostro senso morale “ di Paolo Agnoli. ( Vincenzo mantovani) ..Esteri torna Lunedì !!

Radio NK – Podcast
The SINK #83 – Il peggior Sanremo degli ultimi 12 mesi.

Radio NK – Podcast

Play Episode Listen Later Feb 17, 2009 213:15


Vi avevamo promesso un profluvio di bytes e così è stato, come è giusto e doveroso. Tre ore abbondanti di meerdammer sbrodoso sul vestival meno asciutto che la televisione italiana ricordi. Mamma mia che fatica arrivare alla fine. Ci siamo dovuti sorbire pure quell'inamidato dell'ONU, tal Brockman, il peraltro ottimo Benigni, i siparietti [...]