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Gaza: Si continua a morire a caccia di cibo. In Cisgiordania libero il colono che ha ucciso l'attivista palestinese. E a Gerusalemme, il ministro di estrema destra Ben Gvir, viola di nuovo la spianata delle Moschee.Australia: 100 mila in piazza contro la guerra a Gaza, tra loro Assange.El Salvador: Bukele cancella i limiti di mandato e riscrive la democrazia a sua immagine Ucraina: scandalo corruzione nell'esercito a pochi giorni dal ripristino delle agenzie anti-corruzioneSiria: nuovi scontri nella città drusa di Sweida.Russia: la terra continua a tremare e dopo 600 anni si attiva vulcano.Sudan: dilaga il colera nella terra martoriata dalla guerra. Introduzione al notiziario: Genocidio, la verità non ha bisogno di permesso di Francesco MalavoltaQuesto e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Il Tribunale di Milano ha disposto misure cautelari nei confronti di sei persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica nel capoluogo lombardo. Gli arresti sono stati richiesti per evitare che gli indagati possano inquinare le prove o reiterare i reati di cui sono sospettati. Tutti sono accusati di corruzione, mentre su alcuni pesano anche le accuse di false dichiarazioni e induzione indebita.Intanto, sul fronte internazionale, le nuove decisioni sui dazi voluti da Donald Trump. Per quanto riguarda l'Unione Europea, restano validi gli accordi raggiunti con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, anche se manca ancora un testo definitivo.In Medio Oriente, cresce la pressione internazionale per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Aumentano inoltre le voci, tra giuristi e intellettuali, che parlano apertamente di "genocidio" a Gaza.Infine, sul fronte politico italiano, parliamo di come i partiti si stanno muovendo in vista delle elezioni regionali.
Cop29 a quella di Cop30, in Brasile. Nel mentre, i dati di Enea sulle emissioni italiane mostrano un aumento rispetto al 2024 – in direzione opposta ai target climatici al 2030.Anche il Canada e il Portogallo si aggiungono a Francia e Regno Unito nel voler riconoscere lo stato di Palestina alle Nazioni Unite a settembre. Nel frattempo, prosegue il genocidio a Gaza con sempre più persone che muoiono di fame ogni giorno. I canyon sottomarini dell'Antartide potrebbero dirci molto del clima terrestre e di come cambierà, dice una ricerca appena pubblicata dopo l'esplorazione di 332 canyon marini.Dario Falcini, direttore di Rockit, ci racconta della versione in piano solo di Urban Impressions, l'ultimo album di Dardust – eclettico compositore e musicista italiano che si ispira al brutalismo architettonico e lo converte in pianoforte. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: Da settembre i nuovi incentivi all'acquisto di auto elettriche: cosa sapere (e come prepararsi in anticipo)
Durante la tarde de este jueves ha aterrizado en la Base Aérea de Zaragoza un avión medicalizado del Ejército del Aire español en el que viajaban 13 menores gazatíes enfermos, que, posteriormente, han sido trasladados a distintos hospitales y para Margarita Robles, ministra de Defensa, es un ejemplo más de que España "se vuelca cuando se nos pide ayuda humanitaria". La ministra de Defensa ha evitado calificar en RNE si los ataques del Gobierno israelí en Gaza son un genocidio. "Lo que está ocurriendo en Gaza... llámenlo como quieran. El que quiera llamarlo genocidio o masacre que lo haga. El nivel de crueldad es insoportable e inaceptable. [...] Espero que los Tribunales Penales Internacionales tomen las decisiones oportunas", ha asegurado Robles que ha recordado, además, que los contratos que el Gobierno mantiene con Israel se encuentran en un "proceso de desconexión" que terminará "lo antes posible", cuando la industria española pueda sustituir a la tecnología israelí. Robles ha rechazado valorar si el fiscal general del Estado debiera dimitir tras la decisión del Supremo de avalar la investigación sobre García Ortiz. "Tiene derecho a la presunción de inocencia. La decisión la tiene que tomar él. [...] No seré yo la que diga lo que tiene que hacer", ha asegurado.Escuchar audio
Canadá es la última de las potencias que, después de Francia y Reino Unido, han anunciado su intención de reconocer oficialmente un Estado palestino en septiembre si Israel no declara un alto el fuego en Gaza y redirige sus esfuerzos hacia una solución negociada de dos Estados. La presión sobre Israel crece a la par de las alarmas por el riesgo de hambruna en el enclave palestino.
En diálogo con La W, Sarit Michaeli, directora de Extensión Internacional de la ONG israelí B'Tselem, se refiere al rechazo de su organización hacia el genocidio en Gaza.
"El peor escenario de hambruna está en curso en la Franja de Gaza". Así lo advirtió la Clasificación de Seguridad Alimentaria (IPC), principal autoridad internacional sobre crisis alimentarias. La hambruna es la peor y más letal fase de la escala. Y Gaza está a un paso de padecerla. ¿Cómo se llegó a este punto? ¿Se podrá frenar una hambruna en este territorio castigado por la ofensiva y el bloqueo israelí?
Due Ong israeliane accusano Israele di genocidio. L'Olanda dichiara i ministri Ben-Gvir e Smotrich personae non gratae. Il Regno Unito e Malta riconosceranno la Palestina a settembre se Israele non accetta il cessate il fuoco.Venezuela: sale a 25 milioni di dollari la taglia USA su Nicolás Maduro.Angola: quattro morti nelle proteste a Luanda contro il caro carburante.Cina: villaggi intrappolati dalla pioggia, decine di morti.Addio a Joan Anderson, la donna dietro l'invenzione dimenticata dell'hula hoopIntroduzione al notiziario: Quando tutto è geopolitica, nulla lo è davveroQuesto e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Con Estefanía Molina, José María Lassalle y José Enrique Monrosi. Hablamos con Luis Moreno Ocampo, jurista y quien fue el primer fiscal jefe de la Corte Penal Internacional, para conocer su diagnóstico de lo que está ocurriendo en Gaza. Varios socios comunitarios muestran su descontento con el acuerdo comercial entre Bruselas y Washington que implica aranceles unilaterales del 15% a las exportaciones europeas hacia los EEUU. El Gobierno francés lo rechaza, mientras los ejecutivos de Alemania e Italia lo ven como un mal menor ante las amenazas de Trump. Balance el año político de Sánchez, quien se compromete a presentar los presupuestos de 2026. Por su parte, Feijóo insiste en pedir elecciones anticipadas y pide a sus barones que activen el modo electoral.
Israel y Netanyahu siguen bombardeando y matando de hambre a la población de Gaza, un centenar de muertos en las últimas 24 horas. En 'Las Mañanas de RNE' hablamos con Jesús Núñez, codirector del Instituto de Estudios sobre Conflictos y Acción Humanitaria (IECAH): "Lo que está ocurriendo en Gaza es un genocidio", califica. "Israel ha ido deconstruyendo cualquier posibilidad de que ocurra la existencia de un estado palestino viable y soberano". Ante la reacción de la comunidad internacional sobre las fotografias de niños que sufren hambruna, el codirector señala: "Es un concepto vacío que demuestra claramente que no hay voluntad política para forzar el guión que el gobierno Netanyahu está estableciendo desde hace mucho tiempo". Sobre el reparto de comida por la Fundación Privada apoyada por EEUU e Israel, Núñez afirma: "La Onu ha demostrado desgraciadamente que no tiene capacidad para poder cumplir lo que demanda". La principal necesidad de los palestinos es "la comida, agua y medicamentos; no son palabras ni gestos". Jesús Núñez asegura que el fin de la guerra llegará cuando Israel lo decida. "Ni la ONU ni la Unión Europea tienen la capacidad para romper ese guión", ha admitido. Entrevista completa en RNE Audio.Escuchar audio
Le Nazioni Unite raccontano la violenza mirata di Israele contro donne e ragazze a Gaza.Donne e ragazze alawite rapite e sequestrate in Siria.Le Olimpiadi bandiranno le donne transgender dalle competizioni.https://www.radiobullets.com/notiziari/29-luglio-2025-notizie-donne-mondo-podcast/
C'è una parola che l'Occidente continua ad aggirare come un ordigno inesploso: genocidio. Eppure il nuovo rapporto di B'Tselem, “Our Genocide”, non lascia più margini all'ambiguità. Non si tratta solo di una campagna militare, ma della sistematica distruzione della società palestinese a Gaza, attuata con l'intento di annientarla “in tutto o in parte”. Dal 7 ottobre 2023, Israele ha trasformato il diritto internazionale in carta straccia: 58.000 morti, ospedali rasi al suolo, fame usata come arma, campi profughi bombardati, bambini mutilati senza anestesia. La Corte internazionale dell'Aia indaga, ma l'indifferenza è già sentenza. Non è un'escalation accidentale: è una politica, costruita in anni di apartheid e impunità, e oggi divenuta esplicita. Le dichiarazioni dei leader israeliani, raccolte e analizzate nel rapporto, non mascherano l'obiettivo: cancellare Gaza. Il crimine non è solo nei numeri, ma nell'intenzionalità. E il dato più atroce è che la società israeliana, nel suo insieme, lo legittima: lo sostiene, lo giustifica, lo ignora. Nel rapporto, B'Tselem documenta anche l'espansione di questa violenza genocidaria in Cisgiordania e in Israele: stessa catena di comando, stesso impianto ideologico, stessi strumenti. Non è un'eccezione: è un modello. Il genocidio non si confina, si propaga. la ripetizione della storia con gli occhi ben chiusi. È un crimine collettivo che si compie con il consenso implicito di chi guarda altrove. B'Tselem ci chiede di guardare. Di non aspettare il verdetto postumo di una corte. Di dire ora ciò che è evidente: questa non è una guerra. È un genocidio. E il silenzio è complicità. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Con Estefanía Molina, José María Lassalle y José Enrique Monrosi. Hablamos con Luis Moreno Ocampo, jurista y quien fue el primer fiscal jefe de la Corte Penal Internacional, para conocer su diagnóstico de lo que está ocurriendo en Gaza. Varios socios comunitarios muestran su descontento con el acuerdo comercial entre Bruselas y Washington que implica aranceles unilaterales del 15% a las exportaciones europeas hacia los EEUU. El Gobierno francés lo rechaza, mientras los ejecutivos de Alemania e Italia lo ven como un mal menor ante las amenazas de Trump. Balance el año político de Sánchez, quien se compromete a presentar los presupuestos de 2026. Por su parte, Feijóo insiste en pedir elecciones anticipadas y pide a sus barones que activen el modo electoral.
C'è una parola che la comunità internazionale continua a evitare, come se nominarla rompesse un incantesimo: annessione. Eppure è ciò che è appena accaduto. Il parlamento israeliano ha approvato una mozione che proclama Giudea, Samaria e Valle del Giordano “parte inscindibile della patria storica del popolo ebraico” e chiede di estendere su questi territori la sovranità israeliana. In Cisgiordania, insomma, si cambia status: da occupazione a possesso, da disputa a conquista. Un atto gravissimo, che se pronunciato da altri paesi avrebbe provocato sanzioni, convocazioni d'urgenza dell'ONU, aperture dei telegiornali. Invece qui domina il silenzio, interrotto solo da qualche timido appello umanitario. Intanto, a Gaza, si consuma una tragedia senza precedenti: oltre cento organizzazioni denunciano una carestia di massa, con centinaia di bambini morti di fame. Ospedali assediati, aiuti umanitari respinti, giornalisti affamati come i civili che raccontano. Il diritto internazionale è ridotto a una foglia di fico. Israele rigetta ogni parere delle Nazioni Unite e afferma che “gli ebrei non possono essere occupanti nella propria patria”. Un'affermazione che rovescia secoli di diritto e legittima l'apartheid, come denuncia Ramallah. Le parole hanno un peso: e quando si consacra l'ideologia coloniale nella legge, non si è più davanti a una guerra. È un progetto. La fame, l'assedio, l'annessione: tutto grida, ma chi ascolta? L'Europa balbetta, gli Stati Uniti trattano tregue da uno yacht. Intanto, un'intera popolazione viene cancellata dalla mappa. Prima dai territori, poi dal linguaggio. Domani, dai libri. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Dopo quasi due anni di attacchi e tre mesi di assedio totale, le persone nella Striscia di Gaza muoiono di fame per via del blocco agli aiuti umanitari imposto da Israele. Il bosco Lanerossi a Vicenza non verrà abbattuto, dopo le forti proteste dei residenti e degli attivisti, e il sindaco ha comunicato che il cantiere della Tav sarà spostato in un'altra zona. Sembrano accendersi di nuovo gli scontri al confine tra Thailandia e Cambogia, con già 11 morti dal lato thailandese, per via di una rivalità politica che risale all'inizio del secolo scorso dopo la colonizzazione francese. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: Perché è scoppiata la guerra tra Cambogia e Thailandia?, Luigi Mastrodonato
Luis Carlos Reyes, exministro de Comercio, habló en 6AM sobre lo que qué hay detrás de la insistencia de Gustavo Petro de frenar la exportación de carbón a Israel.
Defender la vida es deber de todos. En este programa en vivo desde Miami, Florida, Adolfo Castañeda de Vida Humana Internacional expone los temas más actuales en la lucha contra la cultura de la muerte. Sintonice y únase a la cultura de la vida
A distanza di 24 anni dalla violentissima repressione delle manifestazioni al G8 di Genova del 2001, molte di quelle domande di giustizia sociale e economica rimangono valide. Secondo un'analisi di Forensic architecture, Israele sta usando gli aiuti umanitari per perpretrare il genocidio nella Striscia di Gaza. Il premier Netanyahu è di nuovo convocato ai processi per corruzione, ma di nuovo non si presenterà. Dopo il caso della coppia di amanti inquadrata al concerto dei Coldplay, spuntano molti interrogativi, tra cui: ma esiste ancora l'anonimato nel 2025? Lucia Bellinello, esperta di geopolitica russa, ci racconta della sempre maggior censura che in Russia colpisce scrittori e artisti. E se ne parla anche in Italia per il concerto che si terrà a Caserta con Valery Gergiev, direttore d'orchestra vicino alle posizioni di Putin Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Puntata speciale News dal pianeta Terra: Ma l'intelligenza artificiale ha anche un passato? Con Teresa Potenza, giornalista, e Davide Moroni (CNR) Rassegna stampa: Israele usa gli aiuti umanitari per portare avanti il genocidio a Gaza. L'analisi di Forensic Architecture, Luigi Mastrodonato
C'è voluto un missile sulla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza, due donne cristiane dilaniate, otto feriti (tra cui il parroco Gabriel Romanelli) e il silenzio imbarazzato del Patriarcato per risvegliare Giorgia Meloni dal coma etico. Dopo mesi di mattanza trasmessa in diretta, la premier ha scoperto che "gli attacchi sui civili" - che stavolta non sono anonimi palestinesi, ma fedeli cristiani con nome, volto e parrocchia - "sono inaccettabili". Ben svegliata, presidente! Ma è tardi. E lei, su quel sonno selettivo, ha già lasciato diverse impronte. Le risoluzioni Onu boicottate, le armi italiane vendute, i silenzi coperti da formule ipocrite ("attacchi inaccettabili") a cui non seguono mai i fatti. La verità è che questo governo ha contribuito, anche con l'indifferenza, a rompere l'argine dell'umanità. E ora non può far finta che i cocci non siano anche suoi. Israele continua a colpire case, scuole, ospedali, tende di sfollati, chiese. La carneficina a Gaza è una routine. Decine di morti solo all'alba di ieri. Famiglie intere polverizzate, quartieri spianati, bambini mutilati. E se qualcuno osava chiamarlo crimine, era accusato di antisemitismo. Poi è arrivato un proiettile sul tabernacolo, e i muscoli della premier si sono contratti. Forse perché la politica estera italiana, in questo governo, è tutta una questione di categoria dell'empatia? I cristiani valgono, i palestinesi si contano? Se oggi si accorge delle vittime, non è perché ha aperto gli occhi che avrebbe potuto aprire 60mile vittime fa. Forse è perché il sangue ha sporcato anche i suoi. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Clara Brugada lanzará campaña contra el despojo en CDMXTermómetro al límite, hasta 45°C en el noroeste del paísGrupo de La Haya exige detener ofensiva israelí en GazaMás información en nuestro Podcast
Siria: violenze settarie a Sweida tra drusi e forze legate al governo, interviene anche Israele, decine di morti. In collegamento dentro gli scontri la nostra fixer siriana.Gaza: decine di palestinesi uccisi anche ieri, la maggior parte mentre cercava di trovare cibo.Francesca Albanese all'UE: "Sospendete l'accordo con Israele" Regno Unito: migliaia di afghani ricollocati in segreto dopo una fuga di dati.Ecuador: il presidente Noboa propone la castrazione chimica per gli stupratori.Introduzione al notiziario: “Genocidio riconosciuto: il prezzo morale di Gaza”Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Nella Galizia spagnola, un tribunale ha imposto alle autorità di risarcire i residenti per via dell'impatto degli allevamenti intensivi che violano i diritti umani. Sempre dalla Spagna arrivano proposte – insieme a altri 7 stati europei – per tassare i jet privati. Ora Israele ha vietato ai palestinesi anche il diritto di andare al mare. Ci sono però le prime mosse diplomatiche: martedì 30 stati si troveranno in Colombia – tra cui Cina, Spagna e Qatar – per capire come mettere fine all'occupazione israeliana in Palestina. Sono quasi 8 i mesi di detenzione di Alberto Trentini, italiano detenuto in Venezuela senza motivazioni ufficiali dal governo. Da mesi non ci sono prese di posizione ufficiali da parte del governo. Fabio Ciconte, esperto di filiera alimentare, ci racconta come i cittadini della Galizia abbiano denunciato gli allevamenti intensivi e le autorità della regione. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie sul sito di www.lifegate.it. Rassegna stampa: Sentenza storica in Spagna: l'inquinamento degli allevamenti intensivi viola i diritti umani degli abitanti, Valentina Neri
CFE garantiza luz en todo el país pese a calor extremo y alta demandaAlertan mar de fondo en playas de Guerrero desde el 15 de julioGaza será el tema a tratar en reunión del Grupo de La Haya en BogotáMás información en nuestro Podcast
Pablo Tallón entrevista al creador del documental 'Todos somos Gaza'
Sergio Pérez y Alma hablan de Superman, entrevistan a Jordi Oñate por Elio, Hazanavicius por La mercancía más preciosa, CelebriChic y Do-Re-Film.
La guerra di Netanyahu. L'ultimo genocidio europeo: Srebrenica Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per riequilibrare la rappresentanza tra generazioni ed età nelle istituzioni politiche: https://shor.by/3nTj Dal 26 al 28 settembre a Torino Chora&Will Days, il primo festival di Chora e Will: scopri il programma e come partecipare su days.chorawill.com Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere una legge sul voto fuorisede: https://shor.by/GcvZ Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su willmedia.it/abbonati Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Han pasado 30 años desde que las tropas serbias mataron a más de 8.000 bosniacos en el municipio de Srebrenica. Hoy, miles de personas les rinden homenaje en una Bosnia que sigue sin superar sus heridas. “Lo peor sucedió. Para mí y mi familia, la familia de cuatro ha sido dividida por la mitad. Mi hijo y mi esposo fueron asesinados, solo mi hija y yo estamos seguimos vivas”, cuenta Fadila Efendić. Ella explica cmo durante semanas iba por las fosas buscando el cuerpo de sus seres queridos sin suerte. Ćamil Duraković tenía 16 años cuando huyó a las montañas escapando de las tropas serbias: “Estábamos todos los días bajo ataque de los serbios, capturando a gente, llevándosela. El primer día ya perdí a mi tío y a sus dos hijos. Todavía hoy, 30 años después, siento que sigo corriendo”, dice. Ellos no son los únicos, casi todos en Srebrenica tienen historias de aquel julio de 1995, cuando las tropas serbias dirigidas por Ratko Mladić entraron en este municipio al este de Bosnia y cerca de la frontera con Serbia. Allí atraparon a la mayor parte de los bosniacos (bosnios musulmanes), los mataron y los arrojaron en fosas comunes. Un total 8.372 personas perdieron la vida en cuestión de días. “El batallón [holandés] estaba del lado de Mladić” En ese momento, Bosnia llevaba tres años de conflicto armado que enfrentaba a las fuerzas serbias contra diferentes facciones bosnias y croatas, pero Srebrenica se consideraba una zona desmilitarizada y albergaba un batallón de la UNPROFOR, las fuerzas de Naciones Unidas que debían velar por el alto el fuego. Para ese entonces, los encargados de salvaguardar la seguridad de las alrededor de 30.000 personas que se refugiaban en esa ciudad, eran el batallón holandés Dutchbat III con unos 400 cascos azules allí presentes. Unos soldados que, como bien condenó La Haya, entregarían 350 bosniacos que se refugiaban en su basa a las tropas de Mladić. Fadila, quien fue una de las fundadoras de las Madres de Srebrenica, la organización que representa a las víctimas de Srebrenica y la que llevó a los tribunales al batallón holandés, enfatiza que “la ONU son responsables y culpables de que el batallón holandés no actuara, de que no nos protegiera. Si hubieran tenido la voluntad de protegernos, habrían enviado refuerzos a los soldados holandeses. [Los holandeses] se pusieron del lado de los Chetniks —tropas serbias—, y nos dejaron a nosotros en sus manos para que hicieran lo que quisieran”. Para Duraković, “el batallón estaba del lado de Mladić y esa historia no puede ser borrada. Todo lo que concierne al batallón holandés es una mala experiencia para nosotros. [Las pintadas encontradas en las paredes de sus cuarteles] son el mensaje que nos dejaron”. En las pintadas de las que habla, se leen expresiones racistas que los soldados holandeses escribieron sobre los bosnios durante su tiempo en Bosnia. “Los que tenemos hoy es negación” El genocidio de Srebrenica sería la última masacre que las tropas serbias realizarían en Bosnia. El conflicto se acabaría ese mismo año con la firma de los Acuerdos de Dayton, los cuales dividieron el país en dos entidades: la Federación Bosnia y la República Srpska. Hoy, Ćamil Duraković se ha convertido en el vicepresidente de la República Srpska y denuncia la negación de esta entidad al genocidio: “Lo que tenemos hoy es negación. Negación de las autoridades oficiales de la República Srpska, que siguen sin aceptar los hechos del pasado. Y cuando no aceptas la verdad, es muy difícil reconciliarse”, afirma. Y es que, aunque en 2004, el TPIY (Tribunal Penal Internacional para la ex Yugoslavia) reconoció oficialmente los crímenes cometidos en Srebrenica como genocidio, y en 2007 la Corte Internacional de Justicia (CIJ) lo confirmó, la República Srpska en cambio, aún reconociendo que los crímenes cometidos en Srebrenica fueron graves, asegura que no se trató de un genocidio y que el uso de tal término es un intento de criminalizar al pueblo serbio. Sin embargo, y a pesar de esto, el pasado año, la Organización de las Naciones Unidas (ONU) aprobó una resolución por la que se establece que hoy, 11 de julio, es el día anual para recordar este genocidio. “Desde el principio, se trató de demostrar la verdad y la justicia, de abrir las fosas comunes, de identificar a nuestros seres más queridos, de darles un entierro digno de un ser humano. Y, en particular, un gran logro fue la creación del centro conmemorativo, gracias al cual ahora se sabe dónde está el cementerio, desde dónde partieron y adónde regresaron, aunque lamentablemente en ataúdes. Y aún queda mucho por hacer: los criminales de guerra, por quienes hemos luchado, deben ser encontrados e identificados”, explica Efendić. Viviendo con el recuerdo Han pasado 30 años desde el genocidio de Srebrenica y desde el fin de conflicto en Bosnia, 30 años en los que su población ha tenido que seguir adelante con el recuerdo de las masacres que allí ocurrieron, y con un país que se organiza a través de los acuerdos derivados de este. Y es que Bosnia sigue funcionando bajo las directrices de Dayton, los que para Duraković “no son una solución justa para este país […] nadie en este momento vive según Dayton. Sólo tenemos la Constitución y el sistema de Dayton, pero todo el mundo actúa de forma diferente”. Este 11 de julio de 2025, miles de personas llegan de todas partes del mundo al memorial del genocidio, donde hoy se enterrarán los siete cuerpos identificados este año. De las más de 8.000 víctimas del genocidio aún quedan más de 1.000 sin localizar. Porque aunque hayan pasado 30 años desde el genocidio de Srebrenica, Bosnia y sus ciudadanos siguen viviendo con su recuerdo.
Empresas que operan en Colombia, Brasil, España y México aún continúan generando miles de millones de dólares gracias a la guerra en Gaza, según Francesca Albanese.
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El gobierno de Trump acusa a Albanese de colaborar con la Corte Penal Internacional para enjuiciar a ciudadanos estadounidenses e israelíes vinculados a la ofensiva militar en Gaza.
Reconocer el genocidio no es un acto simbólico. Permite buscar soluciones legales para sus víctimas y supervivientes. De ello habló la Nobel de la Paz Nadia Murad, quien espera que el Congreso de los Diputados retome el reconocimiento del genocidio yazidí. The Economist Intelligence Unit publicó su Índice de ciudades más habitables en 2025. Copenhague es la primera de la lista y Damasco la última, así que hablamos de la una y la otra con los periodistas Marta Montojo y Miguel Flores.En 1923 fue la última vez que el Sena estuvo abierto al nado público. Ahora, tras las pruebas en 2024 para los Juegos Olímpicos, París albergará en su río un sitio en el que nadar, como nos contó Carlos Cuevas, estudiante que se bañó allí en su primer día abierto.La Casa Real Británica anunció que dejará de usar el Tren Real después de más de 180 por cuestiones presupuestarias. Hablamos de ello con David Mathieson, abogado y exasesor de Robin Cook.
Hoy, en Cinco Continentes, hablamos del inicio de la Presidencia danesa de la UE, también analizamos un informe de Naciones Unidas sobre la Economía del Genocidio en Gaza, es decir, el lucro que hay detrás del asesinato de más de 50.000 palestinos. Hablamos también de los incendios en Grecia, concretamente en Creta y alrededores de Atenas. Comienza el juicio del expresidente portugués, Sócrates, acusado por corrupción. Además, nos preguntamos cómo está la situación del periodista francés condenado a 7 años de prisión en Argelia y terminamos el programa poniendo el foco en la controversia de la industria del salmón en el sur de Chile y Argentina.Escuchar audio
Albanese advirtió a las compañías de que se arriesgan a ser cómplices de crímenes de guerra en Gaza y la Cisjordania ocupada.
#gaza #genocidio #hambre Libre Sankara Vázquez ha visto morir a 30 personas conocidas en el conflicto Israelí-Gaza en los treces meses que lleva de voluntario de logística de los equipos médicos que han podido llegar a esa región. Son miles los muertos y con hambre. No hay excusas. El genocidio es en vivo y no se esconde que las relaciones de los países con Israel, en especial Estados Unidos, viabilizan el segundo plan de exterminación de una población en la historia de la humanidad. ¡Conéctate, comenta y comparte! #periodismoindependiente #periodismodigital
#gaza #genocidio #hambre Libre Sankara Vázquez ha visto morir a 30 personas conocidas en el conflicto Israelí-Gaza en los treces meses que lleva de voluntario de logística de los equipos médicos que han podido llegar a esa región. Son miles los muertos y con hambre. No hay excusas. El genocidio es en vivo y no se esconde que las relaciones de los países con Israel, en especial Estados Unidos, viabilizan el segundo plan de exterminación de una población en la historia de la humanidad. ¡Conéctate, comenta y comparte! #periodismoindependiente #periodismodigital
El reconocido reportero de guerra ha acudido a los estudios de Onda Cero para conversar con Alsina con relación al nuevo documental sobre la masacre en Palestina en el que está trabajando.
Il NUOVO libro di Nova Lectio, "L'Inganno dei confini": https://amzn.to/4jEy4hh Tutti gli altri libri di Nova Lectio: https://amzn.to/48dkPQo Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/NovaLectio Realpolitik, la mini-serie Podcast di Nova Lectio. Un viaggio tra geopolitica, economia e società per scoprire come funziona il mondo. Analisi, fatti e prospettive senza compromessi, per capire la realtà con pragmatismo e senza ideologie, "Realpolitik", appunto. Testo e ricerca, Jacopo Turco Voce, Alberto Lodi Mix e Sound Design, Davide Marcone Produzione, Nova Lectio Fonti: https://www.reuters.com/world/africa/under-attack-by-trump-south-africas-ramaphosa-responds-with-trade-deal-offer-2025-05-21/ https://www.npr.org/transcripts/1253616083 https://www.fpri.org/article/2025/04/the-us-south-africa-imbroglio-and-its-implications-for-us-africa-relations/#:~:text=But%20South%20Africa%20is%20a,%2C%20peace%2C%20and%20security%20negotiations. https://www.aljazeera.com/news/2025/3/26/kill-the-boer-the-anti-apartheid-song-musk-ties-to-white-genocide https://theconversation.com/trumps-afrikaners-are-south-african-opportunists-not-refugees-whats-behind-the-us-move-257017 https://theconversation.com/trumps-afrikaners-are-south-african-opportunists-not-refugees-whats-behind-the-us-move-257017 https://www.ilpost.it/2025/05/21/teoria-genocidio-afrikaner-sudafrica/ https://actsa.org/the-facts-land-reform-in-south-africa/ https://www.bbc.com/news/articles/cvg9w4n6gp5o https://www.bbc.com/news/world-africa-44278164 https://www.nytimes.com/2025/02/03/us/politics/south-africa-ramaphosa-trump-land-us-aid.html https://www.reuters.com/world/us/trump-makes-false-claims-white-genocide-south-africa-during-ramaphosa-meeting-2025-05-21/#:~:text=South%20Africa%20has%20one%20of,were%20linked%20to%20farming%20communities. https://www.lemonde.fr/en/le-monde-africa/article/2025/03/13/in-south-africa-the-courts-dismiss-the-myth-of-white-genocide_6739091_124.html https://www.nbcnews.com/news/world/us-government-considered-nelson-mandela-terrorist-until-2008-flna2D11708787 https://www.aljazeera.com/news/2025/4/24/can-south-africa-help-russia-and-ukraine-reach-a-peace-deal https://aluma.co.za/2025/02/14/south-africas-trade-relations-with-the-united-states/#:~:text=In%202023%2C%20South%20Africa's%20exports,its%20exports%20to%20the%20US. https://www.washingtonpost.com/business/2025/04/30/trump-china-minerals-south-africa-investment/ Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La Revolución Francesa, uno de cuyos presuntos frutos fue la libertad de expresión y de conciencia, se inauguró con una implacable persecución de la disidencia y un genocicio censurado .... La Vendee.
Greta Thunberg, la niña que en 2018 irrumpió en la escena mundial por hablar claro a los adultos y a los gobernantes del mundo sobre la urgencia de parar el cambio climático, es ahora punta de lanza activista contra el genocidio palestino. ¿Por qué este viaje político? ¿Cómo se ha dado esta evolución? ¿El cambio climático ha perdido un símbolo o es la confirmación de que todas las injusticias globales están conectadas? Con Raúl Rejón, periodista especializado en Medio Ambiente de elDiario.es, y con Sílvia Díaz Perez, investigadora experta en comunicación y movimientos sociales de la Universitat Pompeu Fabra, que ha seguido la evolución de Thunberg desde su aparición, respondemos estas preguntas y analizamos las claves de su éxito mundial. *** Envíanos una nota de voz por Whatsapp contándonos alguna historia que conozcas o algún sonido que tengas cerca y que te llame la atención. Lo importante es que sea algo que tenga que ver contigo. Guárdanos en la agenda como “Un tema Al día”. El número es el 699 518 743See omnystudio.com/listener for privacy information.
Por algo menos de mil euros se organizan tours en jeep o en barco para ver los bombardeos de Gaza. A esta terrible y morbosa "atracción" se la conoce como turismo de genocidio, una oferta pavorosa que algunas empresas ofrecen en Gaza. Para hablar de este asunto entramos el contacto con Loay Abu Alsaud, director del Departamento de Ciencias Sociales de la Universidad Nacional An-Najah en Nablus, Palestina.
En el programa de hoy, Fernando Villegas y Nicole Rodríguez analizaron la crisis diplomática entre Chile e Israel tras la intención del presidente Boric de cortar relaciones, lo que generó tensiones con Estados Unidos y fue interceptado por una llamada de Marco Rubio. Discutieron el acercamiento del gobierno chileno a China y los BRICS, así como las consecuencias geopolíticas de estas decisiones. También abordaron la problemática del abuso de licencias médicas en el aparato público y la necesidad de una revolución moral para enfrentar la corrupción estructural. Se criticó el actuar de la ministra de Defensa frente al conflicto Israel-Gaza, el rol ideologizado de la administración pública y el abandono de principios por parte de la Democracia Cristiana en pos de sobrevivencia política. Finalmente, evaluaron el tono de la campaña de Evelyn Matthei, contrastándolo con la estrategia más sobria de José Antonio Kast. Para acceder al programa sin interrupción de comerciales, suscríbete a Patreon: https://www.patreon.com/elvillegas 00:00:00 - Crisis Chile-Israel y llamada de EE.UU. 00:08:00 - Boric y su acercamiento a China 00:17:00 - Genocidio y contradicciones diplomáticas 00:25:00 - Licencias médicas y corrupción estatal 00:47:00 - Cónclave del oficialismo y rol de la DC 00:58:00 - Campañas de Matthei y Kast
31 mayo 2025
Il 27 maggio l'esercito israeliano ha aperto il fuoco per disperdere una folla di palestinesi affamati che avevano raggiunto il nuovo centro di distribuzione degli aiuti a Rafah, e almeno 47 persone sono rimaste ferite. Con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.ll 27 maggio l'amministrazione Trump ha deciso di sospendere i visti per tutti i nuovi iscritti universitari stranieri. Con Marco Arvati, giornalista Oggi parliamo anche di:Podcast • Gens soli - Italiani senza cittadinanza di Maria Russo e Fatima El MouhCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Nieves Concostrina habla sobre la mujer que murió en la Isla Grande de Tierra del Fuego, en Argentina, en 1974, a mediados del mes de mayo. Se llamaba Ángela Loij, y con ella murió oficialmente el último miembro del pueblo selknam.
Nieves Concostrina habla sobre la mujer que murió en la Isla Grande de Tierra del Fuego, en Argentina, en 1974, a mediados del mes de mayo. Se llamaba Ángela Loij, y con ella murió oficialmente el último miembro del pueblo selknam.
Nieves Concostrina habla sobre la mujer que murió en la Isla Grande de Tierra del Fuego, en Argentina, en 1974, a mediados del mes de mayo. Se llamaba Ángela Loij, y con ella murió oficialmente el último miembro del pueblo selknam.
Nieves Concostrina habla sobre la mujer que murió en la Isla Grande de Tierra del Fuego, en Argentina, en 1974, a mediados del mes de mayo. Se llamaba Ángela Loij, y con ella murió oficialmente el último miembro del pueblo selknam.