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Giorgia Bollati, Marta Musso"I vagabondi del mare"Prefazione di Alex BelliniCodice Edizioniwww.codiceedizioni.itSono nel mare, nei fiumi, in una pozzanghera. Sono anche in un bicchier d'acqua, tra le nostre mani a coppetta quando beviamo da una fontana. Tanto piccoli da passare inosservati, fluttuano leggeri, trasportati dalle onde. Eppure le loro funzioni fisiologiche possono cambiare il mondo intero. Sono batteri, virus e alghe, ma anche meduse, pesci, crostacei e altri invertebrati. In una parola, il plancton. Dal greco planktós, che significa “vagabondo”, “errante”, il plancton è un variegato universo formato da quegli organismi che sono incapaci di contrastare le correnti. Sono animali, piante o microbi alla base della piramide alimentare, responsabili di grande parte della produzione di ossigeno e dell'assorbimento di anidride carbonica del pianeta. Un micromondo (raramente macro) dal fascino alieno e del quale sappiamo ancora poco, che influisce sugli equilibri alimentari e chimici dell'ambiente, ma che come tutti gli esseri viventi risente del cambiamento climatico e dei suoi effetti, che agiscono sulla salute dell'intero ecosistema, sulla nostra economia e sulla nostra cultura.«Nell'ecosistema marino della nostra mente l'acqua è acqua, e ciò che non riusciamo a seguire in immersione non ha un posto. Se non quando scorgiamo della “luce”, quasi stelle cadenti, tra le onde, in superficie o in risposta a un nostro movimento, nei bagni di mezzanotte estivi. La bioluminescenza è la storia del plancton che ci raccontiamo.»«È proprio questo il messaggio più profondo che il plancton ci lascia: la vita, nella sua essenza, è un atto di equilibrio tra luce e oscurità, tra visibile e invisibile, tra fare e immaginare. Ed è nell'unione di questi opposti che risiede la vera conoscenza del mondo.»Alex BelliniGiorgia BollatiGiornalista specializzata in tematiche ambientali e scientifiche, collabora con il “Corriere della Sera” sulle pagine di “Pianeta 2030”. Ha scritto anche per “Sette”, “L'Economia” e sul quotidiano, firmando articoli su economia circolare, biodiversità, clima ed energia rinnovabile. Ama fare immersioni in apnea, dipingere, scalare e camminare nei boschi.Marta MussoBiologa marina, velista e illustratrice, si occupa di ocean literacy e comunicazione scientifica attraverso laboratori, conferenze e creazione di materiali educativi. Nel 2022 ha vinto il premio «Donna di mare» con Possea, un progetto di divulgazione portato avanti grazie a un furgone delle poste tedesche che si trasforma in un laboratorio-libreria di mare. Studia ingegneria oceanografica alla Technical University of Denmark (DTU) di Copenhagen, dove lavora come student assistant su meduse e zooplancton.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
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Antonio Scommegna"Sempre ritorni come l'onda"Prefazione di Gianfranco LauretanoSBS Edizioniwww.sbsedizioni.itIn "Sempre ritorni come l'onda", Antonio Scommegna affida alla poesia il suo canto, una riflessione profonda sulla vita, il tempo, la fede e l'amore per la propria terra. I suoi versi, densi di memoria e interrogativi, attraversano il dolore e la speranza, sfiorando l'anima con immagini vibranti e sensazioni che si imprimono nella mente del lettore. La crisi del sacro, il legame con le radici, il desiderio di infinito si intrecciano in un dialogo intimo con l'esistenza, mentre la parola diventa onda, in un perpetuo ritorno di emozioni e consapevolezza. Una silloge intensa e toccante, in cui il poeta si confronta con l'impermanenza delle cose e con la necessità di dare un senso ai propri passi. Il suo canto, pur segnato dalla malinconia, non rinuncia alla luce: come il mare che non cessa di tornare a riva, la poesia diventa un rifugio, un atto di resistenza alla fugacità del tempo.Penso che l'Autore della silloge, Antonio Scommegna, si possa quasi identificare con il mare, il suo mare, quello di Margherita di Savoia, una pagina bianca su cui scrivere la sua vita. Leggiamo, infatti: “Al mare che ho dentro affido i miei pensieri”, i sogni, i desideri e soprattutto i ricordi, sempre vividi, salati e frizzanti nelle narici e nel cuore. Il mare è metafora della vita e dell'amore, calmo, sereno o tempestoso, che, però, offre sempre un porto sicuro. È per lui abbraccio, incanto, sogno, respiro, similitudini che ho ricavato dai titoli di alcune poesie. Nel libro, diviso in sezioni o argomenti, Scommegna affronta temi importanti. Inizia con riflessioni sul tempo della pandemia, che ci ha segnati tutti; nella poesia “Pandemico Natale” aleggia una nota di pessimismo, confrontando il Natale dei nostri giorni con quello vissuto nella sua terra in passato. Si chiede: “Perché affannarsi tanto, se poi non cambia nulla”; in affetti non è una domanda, è un'amara constatazione: ”Oggi di quel bambinello di gesso, che si baciava in chiesa non sanno più che farsene”. Emerge un senso di vuoto, di fede annebbiata. Torna, però la speranza: “Forse l'anno nuovo porterà qualcosa di buono”. Maria Franca Dallorto PeroniPresidente dell'Associazione Culturale “Massimiliano Kolbe” - Premio di Poesia.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
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Francesco Marilungo"Frammenti di Kurdistan"Prefazione di Silvia BallestraPolidoro Editorewww.alessandropolidoroeditore.itDal carcere alla montagna, dalla protesta delle madri dei desaparecidos curdi alle linee di confine che come cicatrici dividono in quattro parti una geografia mai diventata nazione.La letteratura curda riflette la condizione politica del paese da cui nasce: diviso, controllato, colonizzato. In un territorio in cui studiare nella propria lingua madreè impossibile, l'esilio diventa una tappa obbligata. Sparigliati per i sentieri della diaspora, gli scrittori curdi vivono il loro paese d'origine nella dimensione del frammento, della perdita, della distanza, ma anche della memoria tenuta in vita dalla lingua. Dai racconti di sapore testimoniale e civile, ai viaggi lisergici che trasmutano la realtà politica in assurde scomposizioni del corpo; dalle narrazioni epiche che affondano le radici nel patrimonio folkloristico curdo, al racconto dell'esilio e dell'emigrazione che costringono a rinegoziare la propria identità.Prefazione di Silvia Ballestra.Francesco Marilugno: è nato a Fermo nel 1983. Ha studiato letteratura italiana nelle università di Bologna e Roma e, dopo la laurea, si è trasferito per un periodo in Turchia, dove ha vissuto a Istanbul e Diyarbakır, cuore pulsante della geografia curda.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Fabrizio Boscaglia"Desmemoriado"Echi dello Smemorato di Collegno nella cultura luso-brasiliana Prefazione di Miguel Real Postfazione di Alessandro PertosaEdizione in lingua portoghese e italianahttps://www.amazon.es/dp/B0FBW3SH2L«La vicenda dello Smemorato - così come emerge da questo studio colto, appassionato e ramificato di Fabrizio Boscaglia, che ne esplora gli echi nella cultura luso-brasiliana - non si limita al campo della cronaca o della patologia, ma si dilata in quello del simbolico, dell'esistenziale, del poetico. L'uomo che nessuno seppe identificare con certezza, l'uomo che forse non fu capace di – o non volle – ricordare se stesso, si offre oggi a noi come specchio paradossale: non tanto perché privo di un'identità, ma perché al contrario e in modo clamoroso ne ha troppe.» Alessandro Pertosa«A história do Desmemoriado – tal como emerge deste estudo culto, apaixonado e ramificado de Fabrizio Boscaglia, que explora os ecos dela na cultura luso-brasileira – não se limita ao campo da crónica ou da patologia, mas dilata-se no campo do simbólico, do existencial, do poético. O homem que ninguém conseguiu identificar com certeza, o homem que talvez não conseguisse – ou não quisesse – lembrar-se de si próprio, oferece-se-nos hoje como um espelho paradoxal: não tanto porque lhe falte uma identidade, mas porque, pelo contrário e de forma retumbante, tem demasiadas.» Alessandro PertosaChi è l'autore Fabrizio Boscaglia"Mi chiamo Fabrizio Boscaglia e sono nato a Torino nel 1981. Dal 2008 vivo a Lisbona, in Portogallo, dove lavoro come docente universitario, ricercatore, curatore e consulente culturale negli ambiti della Cultura Portoghese, degli Studi Religiosi e del Turismo Letterario. Mi occupo soprattutto di studiare le influenze islamiche nella cultura portoghese, di editare e interpretare parte dell'opera di Fernando Pessoa, e di divulgare aspetti della mistica islamica, anche detta Sufismo. Inoltre, scrivo e traduco poesia e curo il blog Saudade di Collegno."IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Evelina Santangelo"La promessa del ritorno"Prefazione di Dario VoltoliniHopefulmonster Editorewww.hopefulmonster.netAnimali diversi si stagliano nel mondo creato da Santangelo, un mondo crudo, violento, il nostro. Una selvaggia pantera lotta contro la sottomissione e il fare noncurante degli uomini, una famiglia di tonni cerca vendetta davanti a mani feroci che frantumano, due cani combattono clandestinamente senza volerlo, un ragazzo invece cerca ancora il “domani”, insieme a suo nonno e alla sua gallina, con gli occhi pieni di speranza e di meraviglia mentre ammira il razzo volante ancora a terra. Si passeggia tra passato e presente, per l'antica Roma, nell'arena del Colosseo, tra i pescherecci che si affacciano su un mare colmo di sangue, in mezzo a gabbie galleggianti e un cielo pieno di stelle. Si cerca il “domani”, anche quando il confine tra bene e male sembra essere molto marcato.Titoli dei racconti: “La pantera che visse tre volte”; “La fossa”; “La vendetta dei tonni”; “La promessa del ritorno”.Saggio: “Perché scrivere favole oggi”. Evelina Santangelo è scrittrice, editor e insegnante di Tecniche della Narrazione. Per Einaudi ha pubblicato i racconti "L'occhio cieco del mondo" e diversi romanzi, tra i quali: "Il giorno degli orsi volanti" del 2005, "Senzaterra" del 2008 e "Da un altro mondo" del 2018 (libro dell'anno 2018 Fahrenheit, Rai Radio 3; Premio Feudo di Maida 17ª edizione; Superpremio Sciascia-Racalmare 30ª edizione; Premio Pozzale Luigi Russo 67ª edizione). Il suo ultimo libro è uscito per Einaudi nel 2023 "Il sentimento del mare" (Premio Costa Smeralda). Sempre per Einaudi ha curato Terra matta di Vincenzo Rabito, ha tradotto Firmino di Sam Savage e Rock 'n' Roll di Tom Stoppard. Suoi articoli sono usciti su quotidiani, blog e settimanali nazionali. Collabora con il settimanale "L'Espresso".IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Fabio Millevoi"Il filo a piombo del XXI secolo"10 parole per costruire un presente che ha fame di possibilitàPrefazione di Maria Chiara VociGraphe Edizioniwww.graphe.itBasta con le scuse sulla burocrazia e il caos globale. Fabio Millevoi, direttore ANCE e futurista, demolisce le false certezze del management tradizionale con Il filo a piombo del XXI secolo. Non troverete l'ennesimo manuale teorico, ma un alfabeto pratico di 10 valori intrecciati nella parola COSTRUIRE.Con linguaggio vivo e ironia pungente, Millevoi guida imprenditori e manager attraverso un percorso di consapevolezza brutalmente onesto. Il libro propone "un gioco interattivo basato sul potere del what if" per immaginare futuri alternativi, trasformando l'incertezza in opportunità strategica.Dai cantieri alle boardroom, dalle startup alle multinazionali: questo non è un libro da leggere passivamente, ma da attraversare attivamente. Per chi vuole smettere di lamentarsi del presente e iniziare a costruire il domani.No, questo non è l'ennesimo saggio sulla complessità. E no, non vi serve un master in geopolitica per leggerlo. Vi serve solo un po' di onestà e, forse, un filo di ironia.Il filo a piombo del XXI secolo non è un trattato, ma un invito. Un invito a smascherare le scuse con cui ci raccontiamo che la colpa è sempre della burocrazia, del caos globale, della società che non cambia. Forse il vero problema è un altro: non ci siamo ancora accorti di quanto siamo impreparati. Ma se lo facessimo – se ne diventassimo davvero consapevoli – potremmo iniziare a costruire qualcosa di diverso.A guidarci, un alfabeto fatto di dieci parole-valori intrecciate nella parola COSTRUIRE. Un filo a piombo, sì, ma non per riportarci in riga. Per aiutarci a trovare il nostro centro, in mezzo alla confusione.Con un linguaggio vivo, un dialogo aperto con accademici, imprenditori e innovatori, e un gioco interattivo basato sul potere del what if, questo libro ci accompagna a immaginare futuri alternativi. E soprattutto a fare pace con l'idea che il futuro non è già scritto: si scrive, passo dopo passo. Anche storti, ma verso qualcosa.Non si legge. Si attraversa. E se cercavate un manuale per salvarvi dal mondo, avete sbagliato scaffale.Fabio Millevoi, nasce a Trieste, città dallo sguardo presbite, nel 1958. Direttore di ANCE Friuli Venezia Giulia per professione e futurista per necessità. Consegue a Trieste la laurea in giurisprudenza e a Trento il Master in previsione sociale presso il Dipartimento di Sociologia. Docente a contratto in Futures studies e Sistemi anticipanti, presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste. Co-founder di AFI, Associazione Futuristi Italiani e di “Noi di Spoiler”. Vice Presidente di INARCH Triveneto. Ideatore e responsabile del Laboratorio dell'immaginazione delle Costruzioni Future (LICoF) promosso da ANCE FVG e da Area Science Park Ente Nazionale di ricerca e realizzato nell'ambito delle attività di “Cantiere 4.0” Chiamato alla III International Conference on Anticipation, tenutasi a Oslo nell'ottobre 2019, per illustrare il suo project work “Questa casa non è un albergo. E se lo fosse?”. Autore della teoria CASA, acrostico di Creatività, Attrattività, Sensibilità, Azienda. Con Graphe.it ha pubblicato la Breve storia sui futuri della casa (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sandro Calvani, Giuliano Rizzi"Protopia"Edizioni Città Nuovawww.edizionicittanuova.itLa “protopia”, definita da alcuni autori come la speranza dei laici, è l'insieme globale e integrato di ogni forma di partecipazione e responsabilità nei processi generativi socioeconomici a fronte della policrisi in atto. È di fatto la via alternativa sia a decine di distopie della convivenza disordinata di centinaia di popoli sia allo sviluppo sostenibile e inclusivo che sembra a molti un'irraggiungibile utopia. Una terza via, dunque, che milioni di persone hanno scelto nel mondo per sperimentare la felicità nella vita quotidiana, rifiutando l'incuria e l'apatia del comune tentativo di autogiustificazione: “e io che ci posso fare?”. Prefazione di Muhammad Yunus.Sandro Calvani è presidente dell'Istituto per il diritto internazionale della pace Giuseppe Toniolo, docente di Sviluppo sostenibile al Master ESG M. Yunus dell'Asian Institute of Technology. È stato capo missione delle Nazioni Unite e della Caritas in 135 Paesi. Membro del World Economic Forum, Global Agenda Council on Poverty. Specializzato in gestione delle emergenze, dello sviluppo e dei conflitti, si occupa con passione di innovazione sociale, nuove economie circolari e cittadinanza attiva. Autore di 31 libri e oltre 900 articoli, coautore di 27 libri.www.sandrocalvani.itGiuliano Rizzi è presidente dell'Istituto pace sviluppo innovazione delle ACLI del Trentino ed è da tempo impegnato nel volontariato sociale. Ingegnere e sociologo, ha lavorato nel campo dell'analisi dati e delle applicazioni della ricerca ai temi ambientali, nella cooperazione internazionale e nella pubblica amministrazione. Come formatore professionista si occupa di sostenibilità, cooperazione allo sviluppo e globalizzazione.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Dario Sorgato"Guarda dove cammini"Passi condivisi sui sentieri del possibilePrefazione di Luca Gianottiediciclo editorewww.ediciclo.itCamminare può essere un gesto d'amore. Dario lo sa. Da diversi anni ha messo a disposizione le sue capacità organizzative, la sua creatività e il suo tempo per organizzare viaggi a piedi con persone che come lui hanno disabilità sensoriali. Dario ci sente poco e ci vede peggio, come si diverte a dire, cercando di affrontare con umorismo le difficoltà della doppia disabilità. Incapace di lasciarsi fermare dai limiti fisici ha percorso i sentieri del mondo prima di fare del cammino uno strumento di inclusione sociale. In queste pagine ripercorre i passaggi che l'hanno portato a costruire una rete di relazioni e sentieri lungo tutta l'Italia, dove il cammino condiviso con chi vede poco o nulla diventa un modo per conoscere più da vicino la natura e i compagni di viaggio. In appendice, un vademecum con indicazioni utili per fare in modo che il cammino e l'accoglienza lungo i sentieri siano accessibili a persone con disabilità sensoriali. Prefazione di Luca Gianotti.Dario Sorgato, è nato nel 1978 a Sant'Angelo di Piove di Sacco (PD). A 16 anni gli viene diagnosticata una malattia degenerativa della vista e udito, la sindrome di Usher. Dopo la laurea viaggia molto ma è con il cammino di Santiago che trova il suo ritmo. Fonda l'associazione Noisy Vision per i cammini condivisi. www.noisyvision.orgIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Andrea Bosca"La voce blu"Prefazione di Francesco NapoliInterno Poesiawww.internopoesialibri.comAndrea Bosca torna ospite del Pavese Festival, questa volta in veste di poeta. Sabato 28 giugno presenterà infatti la sua prima raccolta di versi La voce blu (Interno Poesia), in dialogo con Riccardo Meynardi, curatore del festival di poesia Poeticôni.www.fondazionecesarepavese.itLa voce blu è un viaggio poetico nel quale l'anima perduta si riflette nei frammenti di corpi, incontri e parole. Andrea Bosca ci guida attraverso un percorso di trasformazione, in cui l'urto del mondo, le relazioni, il sogno e il dolore plasmano nuove verità. La voce diventa guida e incanto, rompendo il silenzio per rinascere più autentica e viva, tra piume, lame, città spaesate e amori tatuati nel sangue. In tre decadi e tre atti, Bosca racconta la lotta contro il vuoto interiore, fino a trasformarlo in alleato, riscoprendo infine, come una piuma che plana su una mano, la fragile leggerezza dell'amore. Questo libro è «un canzoniere all'amore», come suggerisce Francesco Napoli nella postfazione: una celebrazione della forza vitale della parola, che scava nei fondali dell'esistenza e ne riporta a galla la bellezza. È un invito a seguire una voce che intreccia passato e futuro, conoscenza e intuizione, offrendoci la possibilità di sentirci vivi, ancora, attraverso il colore della poesia.Andrea Bosca, attore e regista italiano, è nato a Canelli (AT), cresciuto nelle Langhe e attualmente vive a Roma. Diplomatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Torino fondata da L. Ronconi e diretta da M. Avogadro, lavora al Cinema, Teatro e Televisione in produzioni nazionali e internazionali, distinguendosi per la sua versatilità fisica, linguistica e creativa. Nel corso della sua carriera, è stato diretto dai maggiori registi, fra gli altri: F. Archibugi, M. Martone, M. Rovere, F. Özpetek, S. Mimica Gezzan, T. López, L. Lucini, A. Ferrara, G. Manfredonia, M. Pontecorvo, L. Luchetti, R. Donna, C. Elia. È socio fondatore dell'ETS Every Child Is My Child, per la tutela dei diritti dell'infanzia. Tra i suoi ruoli più noti si ricordano: Guido in Raccontami, Gigio in Si può fare, Mete in Gli sfiorati, Marco Pannella in Romanzo Radicale, Luca in 3 Caminos, Anguilla, Nuto e altri ne La luna e i falò, Milton in Una questione privata, Cornelio in La dama velata, Jonas ne La porta rossa, Andrea in Quantico, Giorgio in Romanzo famigliare e Giacomo in Belcanto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Andrea Covotta"Politica e pensiero"Storie e personaggi dei partiti del NovecentoMarcianum Presswww.marcianumpress.itUn saggio che ripercorre la storia del pensiero politico italiano dagli inizi del Novecento fino al 1978, anno emblematico con la morte tragica di Moro, l'elezione di Pertini al Quirinale e la particolarità dei tre “Papi”: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Il libro è una sorta di viaggio nelle culture politiche italiane (cattolica, comunista, socialista e della destra) attraverso un ritratto dei suoi principali protagonisti.C'è, inoltre, un approfondimento sui giornali di partito: «Il Popolo» per la Democrazia Cristiana, «l'Unità» per il Partito comunista, l'«Avanti!» per il Partito socialista e sulla storia delle loro sedi. La narrazione di una politica diversa da quella attuale, più inclusiva, con “tessitori” capaci di ricomporre i tanti frammenti sparsi della società. Cattolici, comunisti, socialisti e laici che, dopo aver combattuto nella Resistenza, insieme scrivono la Costituzione. Nasce così quell'idea alta della politica come risoluzione di problemi e mediazione tra interessi diversi.Prefazione di Marco FolliniAndrea Covottagiornalista, responsabile della Struttura RAI Quirinale. Autore di pubblicazioni: I Cattolici e l'Ulivo (2005), I costruttori di equilibri politici (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sabrina De Bastiani, Daniele Cambiaso"Le genovesi ribelli"Prefazione di Dario RigliacoNeos Edizioniwww.neosedizioni.itGenova è fatta di mare ma anche di donne che hanno imparato a navigarlo senza paura. Questa antologia è un viaggio attraverso le vite di donne straordinarie, di genovesi “ribelli” che hanno amato, sofferto, lottato. Venti racconti con protagoniste donne più o meno note, che, sotto la Lanterna, sono riuscite ad immaginare un futuro diverso, diventando esempi di tenacia.Tre racconti riguardano la venditrice ambulante Caterina Campodonico, “Catainin de rèste”, che a metà dell'800 lascia il marito violento e nullafacente, diventa indipendente vendendo frutta secca, collane di nocciole e canestrelli, tanto da commissionare allo scultore Lorenzo Orengo la statua funebre che ancora oggi, al cimitero monumentale di Staglieno, la rappresenta come simbolo di intraprendenza, tenacia e capacità di ribellarsi agli uomini, alla società, alle regole e persino al destino: un monumento di marmo che grida al mondo la dignità di una vita di fatica.«E come lei, prima e dopo di lei, molte altre genovesi sono riuscite ad affrancarsi da un sistema che le aveva sempre discriminate. Da queste pagine emerge una galleria di protagoniste che, da un lontano passato fino ai giorni nostri hanno scelto il convento per sottrarsi alle prescrizioni sociali, hanno preferito la scienza ai salotti, l'amore alle convenzioni, il buon senso alle norme, hanno sfidato il potere politico per portare avanti i loro ideali, hanno percorso strade fino a quel momento loro precluse, e anche donne che hanno combattuto con fermezza e coraggio una sorte crudele. Ogni pietra, ogni piazza, ogni porta, custodisce il sussurro di battaglie combattute, di scelte audaci e di destini intrecciati, mentre il mare, maestoso, come un grande protagonista abbraccia la città e la protegge, anzi la ispira» (Dario Rigliaco).La mistica Caterina Fieschi Adorno ha trasformato il dolore in carità, ha saputo imporsi come una guida spirituale, trovando nella fede la forza di combattere le ingiustizie e offrendo conforto, come direttrice dell'ospedale di Pammatone, a chiunque ne avesse bisogno. La beata Virginia Centurione Bracelli, fondatrice delle Suore di Nostra Signora del Rifugio, ha scelto di donarsi agli ultimi, sfidando le aspettative della nobiltà, opponendosi alla corruzione e allontanandosi dagli agi della sua condizione. Ha dedicato ogni istante della sua vita ad aiutare chi non aveva nulla. La sua ribellione è stata silenziosa e instancabile, una battaglia combattuta tra le mura degli ospedali e nei cuori di chi ha potuto beneficiare della sua immensa generosità. Clelia Durazzo Grimaldi ha preferito la scienza ai salotti, diventando una pioniera della botanica e creando un importante giardino nella sua villa di Pegli. Anna Schiaffino, una delle figure femminili più importanti del periodo risorgimentale, ha amato così tanto da sfidare il destino e legare il proprio nome a un amore immortale, è protagonista di una storia di passione e di sacrificio, un monito a non lasciare che il mondo definisca i nostri sentimenti o limiti il nostro diritto di vivere e amare come vogliamo.E poi la duchessa Maria Brignole Sale, fondatrice dell'ospedale Sant'Andrea; Flavia Steno, ovvero Amelia Cottini Osta, una delle prime giornaliste professioniste in Italia, scrittrice di romanzi d'appendice e direttrice del settimanale illustrato “Cordelia”; Maria Vitiello, che ha condiviso con il marito Giovanni Battista Canepa la vita in clandestinità e l'impegno nella Resistenza; l'aviatrice Carina Massone Negrone, una delle prime donne italiane a conseguire il brevetto di pilota; le attrici Lina Volonghi, Elsa Albani ed Eleonora Rossi Drago; la traduttrice e scrittrice Fernanda Pivano; la pittrice Anna Ramenghi; la giornalista, scrittrice ed attivista Rosanna Benzi, che ha vissuto per 29 anni in un polmone d'acciaio; la musicista metal Paola Robiolio Bose; la poliziotta Maria Teresa Canessa; la studentessa Sofia Sacchitelli, simbolo della lotta alle malattie rare. A cura di Sabrina De Bastiani e Daniele CambiasoRacconti di: Massimo Ansaldo, Gino Andrea Carosini, Enrico Chierici, Viviana Ciccarelli, Sabrina De Bastiani & Daniele Cambiaso, Claudio Di Tursi, Lorenzo Malvezzi, Maria Masella, Marco Mastroianni, Mirko Mignone, Clara Negro, Isabella Nicora, Andrea Novelli, Chiara Pieri, Ma ria Antonella Pratali, Nico Priano, Federica Storace, Nicoletta Tangheri, Maria Teresa Valle, Elisabetta Violani.Versi di Monica BiagginiCon la prefazione di Dario RigliacoCopertina di Giovanna BinelloI diritti d'autore saranno devoluti all'associazione Sofia nel cuore onlus a sostegno delle sue attività.“Le genovesi ribelli” è il terzo volume della collana di Neos Edizioni, dopo quelli dedicati alle donne veneziane e a quelle torinesi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Simona Garbarino"Taccuino delle molte me"Prefazione di Lella CostaLieto Colle Editorewww.ronzanieditore.itC'è un alberoabbastanza solo per godere appieno del sole,poi c'è un prato abbastanza verdeda far invidia,poi c'è un uomo né vecchio né giovaneche aspetta,la mano destra appoggiata al troncola fronte offerta al vento.Non so se l'autrice preferisca definirsi poeta o poetessa, e poco conta: il fatto è che Simona Garbarino sa scrivere poesie. Ma belle, eh? Belle proprio. Perché ama smodatamente le parole, e le sceglie con cura assoluta, e le combina con la sapienza di chi è insieme artista e artigiana. Perché ha un formidabile senso del ritmo, della metrica, delle rime, e contemporaneamente racconta storie – magari piccole, magari intime, spesso sorprendenti, e soprattutto sempre vestite da un'impercettibile, delicata ironia. Perché ha una voce. Mi ha fatto venire in mente Wisława Szymborska ma anche (Simo, guarda che per me è un complimentone!) Guido Gozzano, Emily Dickinson, Carol Ann Duffy, Vivian Lamarque. E Amelia Rosselli, perché ha un cuore che anch'io “preferisco largamente a ogni altra burrasca”. Perché ho una nuova amica, ed è un regalo bellissimo. Grazie, ragazza. (dalla prefazione di Lella Costa)Simona Garbarino (Genova, 1965) è attrice di teatro e attrice comica, con numerose esperienze televisive al fianco di Marcello Cesena (su Mediaset in diverse edizioni di “Mai dire…”, su Rai2 in varie edizioni di “Quelli che il calcio”, su TV8 all'interno del Gialappa Show). È pedagogista, formatrice, docente universitaria, poetessa. La prima pubblicazione risale al 2020 con Poesie del risveglio (Edizioni ZonaContemporanea), vincitrice nella sezione “Poetry” all'interno dell'“Actors&Poetry Festival” di Genova. Nel 2022 con la Rivista di Poesia «Fili d'aquilone» n°60 pubblica la silloge Cerimoniosi silenzi. Partecipa a festival di poesia in Italia e in Francia (Casa de la Poésie El Cactus di Ostuni, Versipelle – Comunità Poetica della Campania, Festival Faim di Lione etc.). Diplomata e specializzata presso la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari, conduce atelier di scrittura autobiografica, immaginativa e poetica. Promuove la diffusione della poesia in ambito sociale, educativo, riabilitativo e formativo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.