Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autori. "ascoltare fa pensare" www.ilpostodelleparole.it
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Simona Garbarino"Taccuino delle molte me"Prefazione di Lella CostaLieto Colle Editorewww.ronzanieditore.itC'è un alberoabbastanza solo per godere appieno del sole,poi c'è un prato abbastanza verdeda far invidia,poi c'è un uomo né vecchio né giovaneche aspetta,la mano destra appoggiata al troncola fronte offerta al vento.Non so se l'autrice preferisca definirsi poeta o poetessa, e poco conta: il fatto è che Simona Garbarino sa scrivere poesie. Ma belle, eh? Belle proprio. Perché ama smodatamente le parole, e le sceglie con cura assoluta, e le combina con la sapienza di chi è insieme artista e artigiana. Perché ha un formidabile senso del ritmo, della metrica, delle rime, e contemporaneamente racconta storie – magari piccole, magari intime, spesso sorprendenti, e soprattutto sempre vestite da un'impercettibile, delicata ironia. Perché ha una voce. Mi ha fatto venire in mente Wisława Szymborska ma anche (Simo, guarda che per me è un complimentone!) Guido Gozzano, Emily Dickinson, Carol Ann Duffy, Vivian Lamarque. E Amelia Rosselli, perché ha un cuore che anch'io “preferisco largamente a ogni altra burrasca”. Perché ho una nuova amica, ed è un regalo bellissimo. Grazie, ragazza. (dalla prefazione di Lella Costa)Simona Garbarino (Genova, 1965) è attrice di teatro e attrice comica, con numerose esperienze televisive al fianco di Marcello Cesena (su Mediaset in diverse edizioni di “Mai dire…”, su Rai2 in varie edizioni di “Quelli che il calcio”, su TV8 all'interno del Gialappa Show). È pedagogista, formatrice, docente universitaria, poetessa. La prima pubblicazione risale al 2020 con Poesie del risveglio (Edizioni ZonaContemporanea), vincitrice nella sezione “Poetry” all'interno dell'“Actors&Poetry Festival” di Genova. Nel 2022 con la Rivista di Poesia «Fili d'aquilone» n°60 pubblica la silloge Cerimoniosi silenzi. Partecipa a festival di poesia in Italia e in Francia (Casa de la Poésie El Cactus di Ostuni, Versipelle – Comunità Poetica della Campania, Festival Faim di Lione etc.). Diplomata e specializzata presso la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari, conduce atelier di scrittura autobiografica, immaginativa e poetica. Promuove la diffusione della poesia in ambito sociale, educativo, riabilitativo e formativo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giannandrea Mencini"La battaglia dei semi"Come uscire dai monopoli alimentariPrefazione di Elena CiccarelloKellermann Editorewww.kellermanneditore.itDopo aver acceso i riflettori sulla cosiddetta "mafia dei pascoli" e sull'espansione incontrollata delle monocolture nelle terre alte, l'autore torna con una nuova inchiesta, rivolta alle dinamiche oscure del sistema sementiero. Con dati alla mano, Mencini svela come il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci siano monopolizzati da sole tre multinazionali, denunciando le gravi ripercussioni sociali, gli squilibri commerciali e la conseguente sottomissione di milioni di contadini e consumatori alle decisioni di pochi colossi. Un sistema che mette a repentaglio la sovranità alimentare dei Paesi e la biodiversità agricola.Tuttavia, l'autore non si limita alla denuncia, ma intraprende un viaggio avvincente attraverso l'Italia, soffermandosi in particolare in aree collinari e montane, alla scoperta di aziende agricole, associazioni, cooperative, progetti che portano avanti un modello produttivo sostenibile, basato sul recupero di saperi antichi, sullo scambio di semi e sulla valorizzazione dei prodotti locali. Realtà rurali ricche di storia, che continuano a sostenere il sistema agroalimentare italiano, nonostante la concorrenza spietata dell'agroindustria.Giannandrea Mencini, (1968), veneziano, giornalista e scrittore, si occupa di storia dell'ambiente e del territorio.Ha pubblicato numerosi saggi, libri e articoli, dove ha raccontato i problemi della salvaguardia di Venezia e del vivere in montagna tra i quali Il Turismo a Venezia e nel Veneto, problema o risorsa? (Supernova edizioni, 2013), Acqua in Piazza (Lineadacqua, 2016), Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese (Supernova Edizioni, 2019).È stato fra i curatori con contributi specialistici del primo Rapporto sullo stato dell'ambiente 2000 della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2000) e dello Stato dell'ecosistema lagunare veneziano a cura del Magistrato alle Acque di Venezia (Marsilio, 2010).Ha ricevuto una menzione speciale nell'ambito della terza edizione del Premio Nazionale di ecologia Verde Ambiente per i suoi scritti sulle tematiche ambientali e di difesa del territorio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Riccardo Dal Ferro / Rick Dufer"Dio era morto"Riscoprire il divino senza cadere nelle nuove superstizioni.Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itSalone Internazionale del Libro di TorinoSabato 17 maggio 2021, ore 16:30Allo stand Feltrinelli, firmacopie con Rick DuferQuasi un secolo e mezzo è trascorso da quando Nietzsche, in Così parlò Zarathustra, proclamò la scandalosa morte di Dio, evento tanto più terribile in quanto perpetrato dal suo figlio prediletto, l'uomo. Eppure oggi un nuovo seppur radicato concetto di Dio riemerge nei discorsi dei potenti, nei riti della moderna quotidianità. Se Dio è mai morto, ora sembra davvero “risorto”, ma in una sua rappresentazione distorta, che assume la forma di dipendenze o fanatismi settari. In ogni angolo del globo prosperano santoni, guru e sette, che rispondono a una rinnovata domanda di trascendenza e spiritualità. Filosofi e scienziati, nel tempo, hanno continuato a interrogarsi sulla natura di Dio, degradandone progressivamente il concetto da entità misteriosa cui aderire per fede a mero “dispensatore di miracoli”, che ben si sposa con i “miracoli” tecnologici e ben poco divini che caratterizzano l'oggi. Se Dio era morto, oggi più che mai è necessario riflettere sul suo antico significato per liberarci dalle distorsioni delle religioni e dei moderni tecnocrati.Rick Dufer esplora il concetto contemporaneo di Dio, ormai dilagante nelle risposte superficiali e nelle partigianerie. Così facendo, delinea un Dio per i nostri tempi: sfatando il mito della crescita, evoca un Dio della rinascita. Dalla prospettiva di un “diversamente ateo”, Dufer sostiene che l'uomo debba riscoprire l'idea di Dio tornando alle radici più profonde del proprio pensiero.Qualcuno diceva che Dio è morto, ma forse è giunto a conclusioni affrettate. Infatti, non c'è mai stato tanto Dio come in quest'epoca.Dal filosofo di Daily Cogito un libro che, tracciando una breve storia del divino, si interroga sul nostro imperituro bisogno di Dio, tra settarismi, nuove superstizioni, religioni che zombificano e oracoli algoritmici.Riccardo Dal Ferro (Rick Dufer)Rick DuFer, alias Riccardo Dal Ferro, è un filosofo, autore e performer teatrale che da anni porta avanti il suo progetto di divulgazione filosofica Daily Cogito, con quasi due …IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Lavinia Monti"Ma l'incertezza è più bella"Giacovelli Editorewww.giacovellieditore.comLudovica, ventiseienne romana, approda a Bruxelles alla Commissione Europea tra entusiasmo e incertezze. Uno stage che la coinvolge sempre di più, amicizie variopinte e traslochi frenetici rendono la sua vita dinamica e stimolante. Ma il pensiero torna costantemente a Roma, dove l'aspettano un fidanzato sfuggente e un dottorato vinto quasi per caso, che sembra la chiave per dare solidità alla loro relazione. Il rientro alla base, tuttavia, non è l'atterraggio morbido che sperava: una professoressa tirannica, una vecchia fiamma che riemerge, il senso di inadeguatezza nel ritrovarsi sotto il tetto dei genitori fanno a gara nell' alimentare dubbi e rimpianti per aver lasciato anzitempo la capitale della UE. Da Bruxelles a Roma, fino alla magnetica New York, Ludovica diventa il ritratto di una generazione sospesa tra ambizioni globali e legami profondi. Nei corridoi della Commissione Europea, tra i rituali del Ministero degli Esteri e i negoziati dell'ONU, il romanzo esplora con passione e disincanto il fascino dell'incertezza e il coraggio di affrontare risposte che si trasformano in nuove domande. Una storia che, con raffinata ironia, celebra la bellezza di una vita in divenire, fatta di scelte, errori e, soprattutto, di crescita personale.Lavinia Monti, romana, coltiva da sempre un legame profondo con l'Europa. Un Erasmus in Francia, un Master al Collège d'Europe, uno stage all'ONU, un tirocinio alla Commissione Europea e un dottorato in diritti umani hanno contribuito a forgiare sin da giovanissima la visione internazionale che oggi anima il suo lavoro e la sua scrittura. Il suo percorso professionale è iniziato con attività di insegnamento e di ricerca, per proseguire al Ministero degli Esteri come funzionaria della cooperazione allo sviluppo. Nel 2010, dopo aver superato il corso-concorso per dirigenti dello Stato della Scuola Nazionale dell'Amministrazione, è entrata al Ministero dell'Economia e delle finanze, dove ha svolto numerosi incarichi dirigenziali, accomunati dalla dimensione europea, internazionale e di policy making. Dal febbraio 2025 si è spostata al Ministero per l'Università e la ricerca, dove dirige l'Ufficio per la internazionalizzazione del sistema universitario. Dopo alcune pubblicazioni di carattere saggistico, ha esordito nel 2022 nella narrativa con “La Ragazza con l'Europa in tasca” (ed. Bookabook).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marinella Perroni"Il fervore"Fiamma che trasforma la vitaNathalie Sarthou-LajusEdizioni Qiqajonwww.qiqajon.itTraduzione di Luisa AndreisPrefazione di Marinella PerroniIl fervore è portatore di una dismisura vitale che costituisce un'energia rivolta all'amore, alla gioia e alla creazione. Il fervore è la vita portata al suo punto di ebollizione, la vita incandescente. È una forza di rinnovamento, di ricominciamento: un fuoco che brucia, un tizzone ardente. Il fervore fa brillare i volti, accresce la generosità e la compassione, affina la lucidità e la libertà interiore.Cosa cambierebbe nella nostra vita se vivessimo con più fervore?Come sarebbe il mondo senza questa emozione primordiale che scalda la vita e che sostiene ogni agire individuale e collettivo? È necessario correre il rischio di vivere con fervore, piuttosto di adagiarci a vivere in assenza di passione, stupore, entusiasmo. Perché un mondo senza fervore sarebbe un mondo incapace di osare, di immaginare e di esplorare senza paura.L'autrice, pur con un approccio filosofico, affronta gli ambiti dell'esistenza (umano, relazionale, sociale, religioso) donando concretezza al suo discorso attraverso esempi di vita ordinaria e quotidiana (dal tifo al fervore religioso, al duende, emozione legata al canto del flamenco), senza tralasciare le numerose derive del fervore, come l'adorazione idolatrica, la violenza, l'idealizzazione: “È nell'ombra del cuore di ogni individuo che si svolge questa battaglia del fervore tra desiderio e malinconia, tra slancio vitale e rabbia distruttiva”.Nathalie Sarthou-Lajus, filosofa, dopo aver insegnato nei licei francesi, dal 2007 è vice-direttrice della rivista di spiritualità e cultura Études, curata dai gesuiti di Francia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fabio Mini"La NATO in guerra"Dal patto di difesa alla frenesia bellicaPrefazione di Luciano CanforaEdizioni Dedalowww.edizionidedalo.itQual è il ruolo della NATO oggi? Quali sono i suoi nemici? Può entrare in guerra? L'autore, per molti anni ai vertici NATO, offre proposte concrete per rivedere l'organizzazione dall'interno.Come si è arrivati a questo punto? Se la Nato è in guerra lo deve alla sua sistematica e irrazionale violazione delle proprie regole e dello stesso Trattato costitutivo. Per quasi mezzo secolo la Nato ha rispettato i limiti geografici e operativi stabiliti, anche se seguiva e sosteneva la politica statunitense nel mondo. Con la fine dell'Unione Sovietica, però, la Nato ha cominciato a “giocare” con le parole del Trattato, poi a mistificarle e infine a tradirle. Ora la Nato non ha limiti di territorio e non ha un solo Nemico. Ne ha molti, scelti con cura rispettando le priorità americane. E così ogni Stato membro deve vedersela con la Russia, la Cina, l'Iran, la Corea del Nord, l'India, i Brics, gli Stati nuclearizzati, i terroristi, i criminali, gli scafisti, le organizzazioni umanitarie e perfino i pacifisti. L'autore svela i metodi, i pretesti e i trucchi che hanno portato la Nato alla frenesia bellica e l'Europa all'autodistruzione, con l'auspicio che si torni a ragionare.Per tutti quelli che desiderano comprendere i retroscena del clima politico attuale e la situazione di guerra che viviamo ogni giorno.Fabio Mini è Generale di Corpo d'Armata dell'Esercito Italiano. Ha comandato tutti i livelli di unità Bersaglieri e ricoperto incarichi dirigenziali presso gli Stati Maggiori dell'Esercito e della Difesa. È stato direttore dell'ISSMI presso il Centro Alti Studi e ha prestato servizio negli Stati Uniti, in Cina e nei Balcani. È stato Capo di Stato Maggiore del Comando Nato del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo. Collabora con le riviste Limes e Geopolitica e dal 1989 al 2024 ha pubblicato e curato una ventina di libri sulla guerra con vari editori tra cui Einaudi, il Mulino e Paper First.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Dimitris Lyacos"Finché la vittima non sarà nostra"Traduzione di Viviana Sebastioil Saggiatorewww.ilsaggiatore.comSalone Internazionale del Libro di Torino"Finché la vittima non sarà nostra"Sabato 17 maggio 2025, ore 16.00Lingotto, Oval, Sala della Poesiacon Dimitris Lyacos e Alessandro Mezzena LonaIn collaborazione con: il Saggiatore e pordenonelegge.itFinché la vittima non sarà nostra è un'immersione nei più oscuri recessi dell'animo umano: il racconto di un mondo al confine del mondo, in cui ogni atto vitale è un atto di sopraffazione e in cui ogni confine tra vittima e carnefice si dissolve in una lotta primordiale. Protagonista di quest'opera è una città in cui la ferocia è l'unica legge. Al suo interno, utilizzando le voci di diversi personaggi, Lyacos segue le forme mutevoli della violenza nella sua progressione e trasformazione – dal cannibalismo all'omicidio religioso, dalla guerra all'esilio, dalla tortura alla macellazione, dal carcere al lavoro forzato. Da individuo a individuo la violenza si espande, cambia, si adatta alle sue vittime, passando dal dominio sul corpo a quello sulla mente; fino a quando non infligge nemmeno più il dolore ma anzi lo allevia. Trasformatasi in «medicina», è allora che diventa ancora più pericolosa, è allora che si apre alle rivelazioni ultime. Dimitris Lyacos racconta la civiltà occidentale come un luogo in cui il senso dell'esistenza è misurato solo dalla brutalità e in cui è il sangue sparso a definire lo spazio in cui ogni individuo si muove. Una riflessione narrativa e poetica sulla violenza e sugli abissi che essa spalanca. Su quella parte di vita che continua a risuonare all'interno dell'assordante crudeltà.Dimitris Lyacos (Atene, 1966) è scrittore, poeta e drammaturgo. Il Saggiatore ha pubblicato nel 2022 la trilogia Poena Damni, iniziata trent'anni fa e concepita come un eterno work in progress, arricchito da nuove aggiunte e contributi da altri media, che lo ha reso uno degli autori più significativi del nostro tempo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonio Catalano"L'anima e il gelato"Racconti dell'uomo dal cappello di pagliaPrefazione di Vito MancusoKellermann Editorewww.kellermanneditore.itSalone Internazionale del Libro di TorinoVenerdì 16 maggio 2025, ore 1700Lingotto, Padiglione Oval / Spazio Venetocon Antonio Catalano, Carlo Francesco Conti, Roberto Da Re GiustinianiUn'immersione in un universo di colori, sorrisi, ricordi, con quella punta di malinconia che rende tutto così profondamente umano. Persone e personaggi conosciuti dall'autore durante i suoi vagabondaggi teatrali in borghi e città riappaiono dalle nebbie del passato e, pur trasformandosi, mantengono intatta la meraviglia degli incontri avvenuti. Storie o forse sogni, nati di notte, fissati in fretta per non farli evaporare con il sorgere del sole del mattino. Storie da leggere e rileggere fino a quando i mondi raccontati si aprono, così puoi entrarci, reinventarli, farli vivere a tuo modo. Storie da leggere una alla volta, magari prima di dormire, perché ci vuol tempo a immergersi negli strani mondi che l'autore ha creato, fatti di chiari colori, ironia, qualche lacrima, sorrisi e un velo di malinconia.Antonio Catalano nasce a Potenza nel 1950. Dopo anni di presenza sulle scene italiane del teatro di ricerca, fonda la compagnia teatrale Casa degli alfieri, organismo di ricerca progettuale nel campo delle arti, con propria sede nell'omonima casa- teatro nel cuore del Monferrato, in provincia di Asti.Nel 1999 nasce il suo grande percorso d'arte interattivo, Universi sensibili, con il debutto dell'installazione Armadi sensibili alla Biennale di Venezia. Da allora l'artista pratica l'abbandono di ogni idea di spettacolo, perseguendo la ricerca di incontri artistici e festivi che coinvolgono visitatori di ogni età, con i quali tende a provocare poesia, emozione e meraviglia.Catalano crea nuove grandi installazioni e percorsi d'arte (le Tane, le Cabine da mare, le Macchine sonore, le Lucciole batticuore, il Popolo dell'Autunno, i Musei sentimentali, i Velie, etc.) in coproduzione e in collaborazione con importanti organismi nazionali e internazionali. Attraverso la sua attività artistica l'autore diffonde anche il suo progetto di arte civile Io sono patrimonio dell'umanità, nominando “patrimonio” tutti i bambini (e non solo) che incontra per riaffermare il valore della vita.Oltre a creare in giro per l'Europa tanti universi sensibili, mondi immaginari fatti di poesia, di festa, di meraviglia, scrive, Catalano racconta e canta storie sonore e silenziose, haiku, filastrocche che ha raccolto in diverse pubblicazioni insieme ai sui disegni. Sua è anche una casa editrice “domestica”, la Bibbia dei Semplici. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Adriano Favole"Dialoghi di Pistoia"Stare al mondowww.dialoghidipistoia.itDa venerdì 23 a domenica 25 maggio si terrà la sedicesima edizione dei Dialoghi di Pistoia, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli (dialoghidipistoia.it).Il festival quest'anno rifletterà sulle diverse modalità e culture dell'abitare il pianeta esplorando il tema Stare al mondo: ecologie dell'abitare e del convivere con 35 ospiti e 54 appuntamenti.Il termine “antropocene” sembra dare all'intero genere umano la colpa del depauperamento dell'habitat, ma è davvero così? Non tutti i modelli di vita hanno la stessa responsabilità dello stato attuale. Cosa significa scegliere di vivere nelle grandi città, con alti livelli di produttività, ma anche con grandi costi energetici e ambientali, e nelle medie comunità urbane o nelle aree rurali? Come si vive nella foresta amazzonica? Qual è il rapporto che le diverse popolazioni hanno stabilito con il loro ambiente? E cosa succede quando intere aree geografiche non sono più abitabili? L'edizione 2025 dei Dialoghi di Pistoia intende ripensare e indagare il concetto di abitare allargando lo sguardo dalla casa, alle comunità, al pianeta, riflettendo sulle diverse modalità di relazione e coesistenza.Il festival gode del patrocinio del MiC – Ministero della Cultura e della Provincia di Pistoia, del patrocinio e del sostegno della Regione Toscana e di Intesa Sanpaolo, partner dell'evento.Media Partner Rai Radio 3.«Qual è l'impronta dell'umanità sulla Terra? Qual è il rapporto che le diverse popolazioni hanno stabilito con il loro ambiente? E cosa succede quando intere aree geografiche non sono più abitabili e si spopolano, creando flussi di migranti? Cambiamento climatico, sostenibilità, rispetto del paesaggio, responsabilità per le future generazioni sono i punti di partenza di una riflessione su come stare al mondo» dichiara Giulia Cogoli, ideatrice e direttrice del festival. «Dobbiamo dedicarci alla cura della nostra casa comune, la Terra, e ciò significa prendersi cura di noi e degli altri, nello stesso modo, in una convivenza che guardi a un futuro sostenibile per tutti, non solo noi umani.»Il Premio Internazionale Dialoghi di PistoiaQuest'anno il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, giunto all'ottava edizione, sarà conferito a Chiara Saraceno, una delle più autorevoli sociologhe italiane, tra i protagonisti più attenti e profondi della nostra società. Il Premio viene assegnato nei giorni del festival a una figura del mondo culturale che ha messo al centro del proprio pensiero e del proprio lavoro l'importanza del dialogo e della cultura come strumento per lo sviluppo delle relazioni umane, contribuendo a migliorare lo scambio tra genti e culture differenti. La consegna del Premio si terrà sabato 24 maggio alle ore 16.30 al Teatro Manzoni; in dialogo con la giornalista Loredana Lipperini, Chiara Saraceno nel corso dell'incontro Contro le disuguaglianze parlerà di come si può convivere in una società come la nostra, segnata da diversi tipi di disuguaglianze - economiche, di genere, di cittadinanza, culturale, di valori - che sembrano contraddire quella che dovrebbe essere una società democratica.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Noemi Vola"Scrivere per trovare una via d'uscita (che non c'è mai)"sabato 17 maggio alle ore 19.30 debutta alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino SULLA VITA SFORTUNATA DEI VERMI, tratto dall'omonimo trattato abbastanza breve di storia naturale di Noemi Vola ©2021 edito da Corraini Edizioni, produzione della Fondazione TRG, in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro (repliche domenica 18 maggio alle ore 16.30 e lunedì 19 maggio alle ore 19.30). In scena Andrea De Falco, Nicola Morucci e Mariajosé Revert Signes, su drammaturgia di Paola Fresa e con la regia di Emiliano Bronzino.Uno spettacolo, capace di parlare a tutti, che indaga – con ironia e profondità – cosa possiamo scoprire di noi stessi osservando da vicino chi è molto diverso da noi. Lunedì 19 maggio, alle ore 17.30, prima della replica serale dello spettacolo, la Casa del Teatro ospita Noemi Vola con la lectio dal titolo Scrivere per trovare una via di uscita (che non c'è mai) per l'ultimo appuntamento di CONVIVIO – Esperienze di crescita e conoscenza. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Carlo Allemano"Start Storia Arte Saluzzo"La Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo, curata da Franco Brancaccio, dopo alcuni anni di crescendo in termini di proposta e pubblico, torna con uno spazio di grande fascino, la Castiglia, il Castello dei Marchesi di Saluzzo, e si conferma come uno dei luoghi dell'Antiquariato italiano. Per la settima edizione consecutiva, il curatore Franco Brancaccio si propone di raccontare storie di antiquariato e oggetti pregiati e antichi, proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere. Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l'attenzione all'arte antica non è mai venuta meno. Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommettono su una manifestazione capace di consolidarsi negli anni come scrigno in grado di unire l'innovazione dell'Antiquariato di oggi alla storia che permea la città. Da alcuni anni, grazie all'intuizione e alla caparbietà del curatore, è stata proposta una curiosa novità introducendo l'Antiquariato da giardino: uno spazio di grande suggestione nel bellissimo cortile della Castiglia ispirata da Paolo Pejrone, storico del giardino e architetto. Si è così sviluppato un nuovo ambito di interesse che ha offerto uno sguardo anche sulla bellezza dell'esterno, da sempre oggetto di un vero e proprio mondo di arte antica in pietra, marmo, ferro battuto. Anche il 2025 vedrà un ampliamento e una rivisitazione dello spazio esterno. La Mostra Nazionale dell'Antiquariato si conferma fiore all'occhiello di START / Storia Arte Saluzzo, manifestazione che per un mese racconta la cultura, la storia, la bellezza di Saluzzo. Antiquariato come narrazione del bello senza tempo, del lavoro di gallerie che caparbiamente portano l'arte in tour offrendo al mondo la possibilità di ammirare, acquistare e comprendere il procedere della storia e con esso l'evoluzione dell'arte. Anche il 2025, oltre a ospitare grandi Case d'Arte italiane e internazionali, porterà in Castiglia una Mostra collaterale capace di incuriosire e sorprendere. Tema: la giovinezza. Prendendo spunto da quegli affreschi che impreziosiscono il bellissimo Castello della Manta, ricchi di eroi ed eroine rappresentati alle pareti del Salone che esprimono la passione della società aristocratica del Quattrocento e dalla fontana della giovinezza, la Mostra Nazionale dell'Antiquariato vuole dedicare alcuni spazi della Castiglia di Saluzzo all'arte pittorica che nei secoli ha descritto giovinezza e bellezza. In concomitanza con la 48^ Mostra Nazionale dell'Antiquariato, il Castello della Manta, Bene del FAI Fondo per l'Ambiente Italiano, nel periodo dal 17 al 25 maggio, dedicherà un focus specifico alla Fontana della Giovinezza durante le visite guidate in programma. Inoltre, per tutti i visitatori, sarà attiva una speciale convenzione sul biglietto d'ingresso per chi effettuerà le visite ad entrambe le mostre: per ottenere lo sconto in entrambi i musei sarà sufficiente mostrare il biglietto di ingresso ricevuto alla prima visita. Maggiori info sul sito di startsaluzzo.it.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Roberto Alessandrini"Il santo educatore"Don Bosco nell'immaginario popolareBibliotheka Edizioniwww.bibliotheka.itTra la fine degli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento prende forma e si consolida l'immagine di Don Bosco che, tra le tante, diverrà iconica e sarà continuamente riproposta fino ad oggi.La beatificazione del sacerdote piemontese (1929) e la successiva canonizzazione (1934) mettono in moto un processo selettivo che privilegia una fotografia del santo scattata da Michele Schemboche, allievo di Nadar e tra i pionieri della fotografia in Italia.Il dipinto di Mario Caffaro Rore che rielabora la foto viene a sua volta fotografato per favorire un'ampia diffusione in immaginette e cartoline e ispira una serie di figurine Liebig alla metà degli anni Quaranta e, in parte, anche la monumentale biografia bestseller del santo, firmata, sempre nello stesso decennio, dal disegnatore belga Joseph Gillain, in arte Jijé.Roberto Alessandrini insegna Antropologia culturale all'Università Pontificia Salesiana di Roma e all'Istituto universitario Pratesi di Soverato (Catanzaro).Ha tradotto testi di René Girard, Anatole France e François Le Lionnais, curato l'edizione italiana della Bibbia contadina di Annamária Lammel e Ilona Nagy e pubblicato saggi sulle riviste Antigone, Orientamenti Pedagogici, Salesianum, Il confronto letterario, Lifelong, Lifewide Learning ed Educazione aperta.Tra i suoi libri recenti: Sagome inquiete. Ombre e silhouette dalle figurine al cinema (Franco Cosimo Panini, 2011), Bibbia e Arte (Claudiana-Emi, 2012) e, con Roberto Piumini, Antigone in Polesine (Scalpendi, 2025). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Gianluca Corrado"La Sapiente"Marcianum Presswww.marcianumpress.itIn un prestigioso collegio femminile di fine Novecento arriva, per frequentare l'ultimo anno di liceo classico e sostenere l'esame di maturità, Elisa de Palmère, la Sapiente, un'allieva circondata dalla fama di sapere tutto ciò che è ed è stato. Tutto, di qualsiasi ambito, di ogni tempo e lingua. Hanno così inizio disperate sfide delle compagne a verificare la presunta onniscienza della ragazza, a smascherarla in un errore o in una lacuna, ad allacciarvi un rapporto umano, ad amarla.Non si rivela affatto semplice avere a che fare con una persona come lei, i suoi misteri, la sua perfezione, dove la stessa possibilità di sapere si allucina in un labirinto dell'eccesso.Nel segno del grottesco della mente e delle passioni, un “romanzo di de-formazione” sulla difficoltà, se non l'impossibilità, di reggere l'altezza di un essere abnorme, alle prese col quale chiedere risulta più arduo che rispondere.Gianluca Corradoha pubblicato una dozzina di saggi filosofici, le raccolte di racconti In credito di sole (2022) e Strabismo perfetto e altri racconti (2023), e il giallo per ragazzi MasterShock. Una gara di cucina tra veleni e apparenze (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Guido Vetere"Intelligenze aliene"Linguaggio e vita degli automiLuca Sossella Editorewww.lucasossellaeditore.itCon la comparsa degli automi parlanti, ultima frontiera dell'intelligenza artificiale, l'umanità non si confronta solo con una nuova tecnologia, ma è chiamata a riflettere sul proprio rapporto con il linguaggio, fulcro della comprensione di sé e fondamento stesso delle sue società. Come convivere con oggetti-soggetti che esercitano, in modi nuovi e inattesi, la nostra più intima facoltà? Intelligenze aliene affronta questa domanda intrecciando l'evoluzione delle tecnologie del linguaggio col grande interrogativo sul significato che ha percorso la filosofia novecentesca e che ancora rappresenta un problema aperto.Gli automi parlanti portano una sfida radicale alle nostre concezioni di linguaggio, cultura e umanità. E invitano a esplorare con rigore e sensibilità un mondo in cui le frontiere tra umano e artificiale si ridefiniscono, interrogando la nostra capacità di convivere con queste nuove presenze.https://youtu.be/an1LXvxTfdMGuido VetereNato a Roma nel 1960, si avvicina per la prima volta alla logica e alla semiotica durante gli anni del liceo, grazie all'influenza di Franco Ruffini, professore di matematica e fisica, nonché docente di semiologia del teatro presso il DAMS di Bologna. Questo interesse per una formazione interdisciplinare continua all'Università La Sapienza, dove consegue la laurea in Filosofia del linguaggio sotto la guida di Tullio De Mauro, ma parallelamente, segue i corsi di logica matematica e informatica teorica tenuti da Corrado Böhm, lavorando a una tesi sperimentale sull'apprendimento automatico delle strutture sintattiche.Dopo la laurea entra in IBM, dove si occupa di progetti di ricerca e sviluppo nel campo dell'intelligenza artificiale e delle tecnologie linguistiche, con una particolare attenzione alla rappresentazione della conoscenza. Divenuto direttore del Centro Studi Avanzati di IBM Italia, ha l'opportunità di collaborare nuovamente con Tullio De Mauro su studi e progetti dedicati alla rappresentazione collaborativa della conoscenza linguistica.Nel 2017 lascia IBM per dedicarsi a una propria iniziativa imprenditoriale e alla docenza universitaria, continuando a coltivare la sua passione per la ricerca e l'innovazione.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mario Soldaini"Il loro grido è la mia voce"Poesie da GazaFazi Editorewww.fazieditore.itA cura di Antonio Bocchinfuso, Mario Soldaini, Leonardo TostiPrefazione di Ilan PappéCon interventi di Susan Abulhawa e Chris HedgesTraduzione dall'arabo di Nabil Bey SalamehTraduzione dall'inglese di Ginevra Bompiani ed Enrico TerrinoniLa poesia come atto di resistenza. La forza delle parole come tentativo di salvezza. È questo il senso più profondo delle trentadue poesie di autori palestinesi raccolte in questo volume, in gran parte scritte a Gaza dopo il 7 ottobre 2023, nella tragedia della guerra in Palestina, in condizioni di estrema precarietà: poco prima di essere uccisi dai bombardamenti, come ultima preghiera o testamento poetico (Abu Nada, Alareer), mentre si è costretti ad abbandonare la propria casa per fuggire (al-Ghazali), oppure da una tenda, in un campo profughi dove si muore di freddo e di bombe (Elqedra). Come evidenzia lo storico israeliano Ilan Pappé nella prefazione, «scrivere poesia durante un genocidio dimostra ancora una volta il ruolo cruciale che la poesia svolge nella resistenza e nella resilienza palestinesi. La consapevolezza con cui questi giovani poeti affrontano la possibilità di morire ogni ora eguaglia la loro umanità, che rimane intatta anche se circondati da una carneficina e da una distruzione di inimmaginabile portata». Queste poesie, osserva Pappé, «sono a volte dirette, altre volte metaforiche, estremamente concise o leggermente tortuose, ma è impossibile non cogliere il grido di protesta per la vita e la rassegnazione alla morte, inscritte in una cartografia disastrosa che Israele ha tracciato sul terreno». «Ma questa raccolta non è solo un lamento», nota il traduttore Nabil Bey Salameh. «È un invito a vedere, a sentire, a vivere. Le poesie qui tradotte portano con sé il suono delle strade di Gaza, il fruscio delle foglie che resistono al vento, il pianto dei bambini e il canto degli ulivi. Sono una testimonianza di vita, un atto di amore verso una terra che non smette di sognare la libertà. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, queste poesie si ergono come fari, illuminando ciò che rimane nascosto». Perché la scrittura, come ricordava Edward Said, è «l'ultima resistenza che abbiamo contro le pratiche disumane e le ingiustizie che sfigurano la storia dell'umanità».Il libro è anche un'iniziativa concreta di solidarietà verso la popolazione palestinese. Per ogni copia venduta Fazi Editore donerà 5 euro a EMERGENCY per le sue attività di assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza.https://youtu.be/nwaL8jXE2uwCurata da Antonio Bocchinfuso, Mario Soldaini e Leonardo Tosti, questa raccolta propone una selezione di poesie di dieci autori palestinesi: Hend Joudah, Ni'ma Hassan, Yousef Elqedra, Ali Abukhattab, Dareen Tatour, Marwan Makhoul, Yahya Ashour, Heba Abu Nada (uccisa nell'ottobre 2023), Haidar al-Ghazali e Refaat Alareer (ucciso nel dicembre 2023). Il volume è arricchito da una prefazione dello storico israeliano Ilan Pappé e da due interventi firmati dalla scrittrice Susan Abulhawa, autrice del romanzo bestseller Ogni mattina a Jenin, e dal giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente di «The New York Times» da Gaza.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Andrea Minuti"Il cuore della montagna"In cammino nelle ApuaneKellermann EditorePrefazione di Paolo CiampiDisegni di Maria Efisia Schirruwww.kellermanneditore.itDisponibile in anteprima al Salone del libro di Torino, presentazione con l'autore domenica 18 maggio, ore 19, stand Regione Toscana (pad. Oval) Un viandante in cammino nelle Apuane, in Garfagnana, racconta i luoghi che attraversa: i boschi che da sempre nutrono e riparano, i borghi quasi del tutto abbandonati, cave, rupi, un antico eremo... e qui si imbatte in un'antica storia. Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio del 1598, un violento terremoto scuote il monastero di San Giorgio; al diradarsi della polvere, una nuova, oscura montagna si erge inattesa. Un giovane monaco, abile disegnatore, viene incaricato di scendere a valle per ritrarre questa misteriosa apparizione, nella speranza di comprenderne la natura. A partire da questa novella suggestiva, l'autore offre una profonda riflessione sulla bellezza del cammino, ma anche sulla fragilità ambientale e sociale delle aree interne. Emergono temi cruciali come l'abbandono, il rischio sismico, le conseguenze dello sfruttamento delle risorse naturali, invitando il lettore a meditare sul delicato equilibrio tra uomo e montagna, tra passato e presente. La montagna nera, sorta improvvisamente dalle viscere della terra, diviene così una potente metafora delle vulnerabilità che minacciano questi territori. ndrea MinutiPisano, classe 1989, si laurea in Teatro allo IUAV di Venezia, specializzandosi in Etnologia e antropologia sociale all'EHESS di Parigi. Scrive racconti e novelle che affrontano diverse tematiche: le tradizioni popolari, il rapporto tra l'uomo e l'ambiente, l'ecologia, la montagna, utilizzando uno sguardo antropologico. Vive a Parigi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itùDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mariolina Bertini"La gelosia di Charlus"e altri scritti dai CahiersMariolina BertiniNuova Editrice Bertiwww.nuovaeditriceberti.itA cura di Mariolina BertiniPostfazione di Ezio SinigagliaNota bibliografica di Giuseppe Girimonti GrecoIl personaggio del barone di Charlus, omosessuale elegante e coltissimo, è tra i più riusciti e i più celebri del capolavoro proustiano.È anche uno dei pochi personaggi presenti da un capo all'altro della Ricerca: compare per la prima volta a Combray, quando Marcel bambino si sente da lui osservato con un'attenzione inquietante, e lo vediamo sullo sfondo dei più diversi scenari – nei salotti aristocratici, nella Balbec delle fanciulle in fiore, nella Parigi notturna del 1915 dove è “l'uomo in catene” che si fa flagellare. La sua ultima apparizione è straziante: il dandy orgoglioso si è trasformato in un re Lear canuto, impacciato nei movimenti e nella parola, che prende atto della scomparsa del mondo in cui ha vissuto.Percorrendo i Cahiers proustiani (i 75 quaderni manoscritti nei quali nasce la Ricerca conservati alla Biblioteca Nazionale di Parigi), ci si accorge che nella figura di quest'uomo costretto dalle convenzioni a nascondere la propria vera natura l'autore ha messo molto di sé stesso. I testi raccolti qui, ancora per la gran parte inediti in italiano, permettono di seguire la creazione della figura di Charlus e di coglierne la straordinaria complessità.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sergio Ruzzier"Io ero te e tu eri me"Ruth Krauss, Maurice SendakAdelphiwww.adelphi.itIn tutte le sue sfaccettature, la relazione più misteriosa e sconvolgente di cui fa esperienza un bambino: l'amicizia.Io ero te e tu eri me racconta la più misteriosa e sconvolgente relazione con i propri simili di cui fanno esperienza i bambini, nella realtà e nell'immaginazione: l'amicizia. Selvatica, vezzosa, simbiotica, ridondante, mimetica (con quella grazia un po' goffa del gioco) nei confronti dei cerimoniali previsti dai rapporti tra adulti, rude e romantica, spavalda e patetica, bizzarra e serissima – l'amicizia infantile esplorata in tutte le sue sfaccettature da un libro poetico e festoso.Testi di Ruth KraussIllustrazioni di Maurice SendakTraduzione di Sergio RuzzierRuth Krauss (1901-1993), nata a Baltimora, è una delle autrici per bambini più celebrate di tutti i tempi, vincitrice di due Caldecott Honor. Tra i primi a osservare e usare il linguaggio dei bambini, ha firmato moltissimi picture book con illustratori come Maurice Sendak, il marito Crockett Johnson (proprio da lei incoraggiato a dedicarsi al libro per bambini), Remy Charlip, Marc Simont e molti altri artisti, ed è autrice anche di poesie e opere teatrali in rima per adulti. I suoi libri, anche dopo tanti decenni, continuano a essere ristampati, e sono letti e adorati dai bambini di tutto il mondo. In Italia sono usciti per Topipittori Il seme di carota, illustrato da Crockett Johnson, e per Camelozampa Il giorno felice, illustrato da Marc Simont, e L'uovo felice, illustrato da Crockett Johnson.Maurice Sendak è stato uno scrittore e illustratore statunitense di origini polacche. Si appassionò fin da piccolo alla lettura a causa dei problemi di cuore che lo confinavano spesso a letto; prese la decisione di diventare un illustratore dopo aver visto il film Fantasia, all'età di dodici anni. Iniziò la sua carriera disegnando immagini per le vetrine del negozio di giocattoli F.A.O. Schwarz e creando illustrazioni di libri per l'infanzia. Alla fine degli anni Cinquanta iniziò a scrivere e a disegnare le proprie storie aggiudicandosi, nel 1970, il Premio Hans Christian Andersen e, nel 1982, il National Book Award. È noto soprattutto per l'opera Nel paese dei mostri selvaggi, albo illustrato per ragazzi pubblicato in Italia da Emme Edizioni nel 1968.Sergio RuzzierNato e cresciuto a Milano, a pochi passi dalla Chiesetta delle Lucertole, Sergio Ruzzier si è affermato negli Stati Uniti, a partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, come illustratore e narratore, collaborando con numerose testate, tra cui «The New Yorker», «The New York Times» e «Blab!».In seguito si è dedicato sempre più esclusivamente alla creazione di libri a figure, rivolti a lettori bambini ma non solo. Più recentemente si è cimentato con la traduzione di grandi autori americani quali Ruth Krauss, Maurice Sendak e James Marshall.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sara Reginella"Le guerre che ti vendono"Manipolazione e propaganda in Ucraina e altrovePrefazione di Luciano CanforaEdizioni Dedalowww.edizionidedalo.itUn libro che analizza il “marketing” di ogni guerra, attraverso testimonianze sul campo, per permettere al lettore di capire i meccanismi all'origine della propaganda sui conflitti bellici.Analizzando la guerra in Ucraina, Sara Reginella – psicoterapeuta e reporter, che documenta il conflitto dalle sue origini, con quattro spedizioni nell'arco di otto anni – ne scandaglia i diversi piani della manipolazione e della propaganda, mettendo in luce come il modus operandi connesso alla genesi e all'incedere drammatico dello scontro russo-ucraino sia generalizzabile anche ad altri conflitti. Fornendo al lettore strumenti utili per l'identificazione dei meccanismi all'origine degli scontri bellici, l'autrice analizza rodati modelli di ingerenza politica, svela metodi e strategie psicologiche proprie del “marketing della guerra” e offre antidoti di resistenza alla disinformazione che sottende ogni propaganda bellica.Per tutti quelli che desiderano comprendere i meccanismi nascosti di manipolazione mediatica connessi al “marketing” di ogni guerra.Sara Reginella è psicologa e psicoterapeuta. Parallelamente all'attività clinica, ha coltivato in modo indipendente un percorso di studi nel ramo cinematografico, diplomandosi nel 2016 in Regia e Sceneggiatura presso l'Accademia Nazionale del Cinema di Bologna. Testimone del conflitto ucraino dalle sue origini, essendosi recata nei territori di guerra, dal 2015 è attiva in campo documentaristico. È autrice del reportage narrativo Donbass. La guerra fantasma nel cuore d'Europa (Exòrma Edizioni), oltre che dei documentari Start Up a War. Psicologia di un conflitto e Il fronte degli invisibili, che hanno ottenuto selezioni ufficiali in festival internazionali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Franco Pezzini"Morte astrale"Polidoro Editorewww.alessandropolidoroeditore.itGran Bretagna, 1904. L'età vittoriana è appena terminata, ma dalla fine del secolo appena chiuso è montata in tutto l'Occidente la marea dell'irrazionale, un fiorire di gruppi occultistici ed esoterici. Il più importante è il leggendario Ordine ermetico della Golden Dawn fondato a Londra nel 1888. Tra le tecniche adottate con entusiasmo dai suoi affiliati figurano i viaggi astrali, fuori dal corpo, in dimensioni altre della realtà. Ma i grandi esperimenti hanno spesso vita breve: agli inizi del Novecento la Golden Dawn esplode in un contesto da pochade: cattiva gestione, scandali, risse ridicole, nell'inanellarsi di situazioni surreali. E nel frattempo in Germania fioriscono le fraternità saturnie terreno di fantasie prenaziste.Franco Pezzini (Torino, 1962), laureato in Diritto Canonico con la tesi Esorcismo e magia nel Diritto della Chiesa, è studioso dei rapporti tra letteratura, cinema e antropologia, con particolare attenzione agli aspetti mitico-religiosi e al Fantastico. Tra i fondatori negli anni Ottanta della rivista ‘L'Opera al Rosso', è ora membro del Comitato editoriale de ‘L'Indice dei libri del mese', della Redazione di ‘Carmillaonline. Letteratura, immaginario e cultura di opposizione', e suoi articoli sono apparsi su varie testate (‘Poesia', pagine culturali di ‘Avvenire', ‘tuttolibri', ‘LN │ librinuovi.net').IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Piero Martin"Questo è quanto"La fisica quantistica in cinque ideeEditori Laterzawww.laterza.itSi può restare senza fiato di fronte alla maestosità delle Dolomiti anche senza doverle per forza scalare. Ci si può emozionare di fronte a un brano musicale senza essere Mozart. Allo stesso modo, è possibile avvicinarsi al mondo dei quanti anche senza essere dei fisici. Questo libro spiega come.La fisica quantistica è probabilmente la più profonda rivoluzione della scienza e del pensiero moderni. Frutto di uno sforzo corale permeato di umanità, ci ha costretto ad abbandonare solide certezze tanto da farsi rinnegare da alcuni tra coloro che l'avevano pensata.La quantistica ci ha permesso di superare i limiti della fisica classica nello spiegare l'infinitamente piccolo e ha schiuso una finestra su un panorama di conoscenze che dà brividi ed emozioni, conducendoci al cuore del mondo.Questo libro non ha la pretesa di trasformare lettrici e lettori in donne e uomini di scienza (fosse così facile!) ma permetterà di stupirsi e godere della meraviglia di una tra le più affascinanti conquiste dell'intelletto umano, attraverso cinque idee fondamentali che sono alla base della rivoluzione dei quanti: discontinuità, identità, futuro, indeterminazione, relazione. Cinque idee intrise di umanità, perché poche branche della fisica sono riuscite a coinvolgere tanti aspetti del nostro vivere in una delle costruzioni più geniali dell'intelletto.In cinque atti unici, alla portata di tutti e di tutte, scopriremo i capisaldi dell'architettura quantistica, che danno forma a tante applicazioni che hanno cambiato e cambieranno il mondo e miglioreranno l'ambiente, dal laser alla medicina, dai computer quantistici alle celle solari.Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all'Università di Padova, attualmente distaccato presso il Centro Interdisciplinare “B. Segre” dell'Accademia Nazionale dei Lincei e visiting professor presso la Columbia University di New York. Studia la fusione quale sorgente di energia. Fellow dell'American Physical Society, è stato responsabile scientifico di grandi progetti internazionali e oggi coordina le attività di fisica di DTT, il nuovo grande esperimento di fusione italiano. Scrive per “Domani” e “La Stampa” e ha vinto il Premio Fiuggi Scienza. Ha pubblicato L'era dell'atomo (con A. Viola, Il Mulino 2014), Zerologia (con C. Bartocci e A. Tagliapietra, Il Mulino 2016) e Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (con A. Viola, Codice edizioni 2018, finalista al Premio Galileo 2018 e vincitore del Premio nazionale di divulgazione scientifica, sezione Scienze). Per Laterza è autore di Le 7 misure del mondo (2021, tradotto in molte lingue e finalista al Premio Galileo 2022) eStorie di errori memorabili (2024, vincitore del Premio Trieste Next. Science Book of the Year e del Premio nazionale di divulgazione scientifica, sezione Scienze).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Luca Poldemengo"Indagine apparente"Gallucci Editorewww.galluccieditore.comRoma sembra averlo inghiottito. Scomparso nel breve tragitto che separa il bar dove è stato visto per l'ultima volta da casa sua. Non se ne capacita la moglie, la pm Letizia Riva, “la stronza” per i colleghi. Una donna integerrima che si è fatta la fama di riuscire sempre a ottenere quello che vuole. Almeno fino a quella notte di maggio, quando è scomparso Aldo, l'uomo che ama, lasciandole come unica traccia l'immagine sbiadita di una telecamera di videosorveglianza.Ora Letizia deve riportare Aldo dai suoi figli, ricomporre la serenità familiare. Pur di riuscire, per la prima volta è pronta a tradire tutto ciò in cui ha creduto, calandosi in ambienti sconosciuti, a contatto con un'umanità e una verità che mai avrebbe pensato di dover affrontare.«Non devi essere perfetta». Le diede un bacio sulla guancia.«Questo lascialo decidere a me» gli rispose lei e si alzò. «Non pretendere miracoli, resto sempre una stronza»Luca Poldelmengo (Roma, 1973) è scrittore, sceneggiatore per il cinema e producer a Rai Fiction. Il suo romanzo d'esordio Odia il prossimo tuo (2009), tradotto anche in Francia, ha vinto il Premio Crovi come migliore opera prima. Tra i suoi noir L'uomo nero (2012), finalista al Premio Scerbanenco, Nel posto sbagliato (2014), I pregiudizi di Dio (2016), Negli occhi di Timea (2018). Ha scritto i film Cemento armato (2007), Calibro 9 (2020) e Bastardi a mano armata (2021). Con il libro Valerio e la scomparsa del professor Boatigre ha esordito con Gallucci nella narrativa per ragazzi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mota "La luce inversa"Wojtek Edizioniwww.wojtekedizioni.itVanessa, Siddiq e Martin, sotto la guida della dottoressa Hollis, prendono parte all'ambizioso esperimento psicoterapeutico della Camera a Luce Inversa. Da principio come idee, poi come corpi e voci, raccontano le violenze subite durante l'infanzia: Vanessa abusata dal compagno della madre, Siddiq dal prete dell'istituto e Martin dal nonno paterno. Mentre raggiungono la casa tra le nuvole, le loro coscienze, affiorando, si confondono e si contaminano, offrendo un nuovo strumento per rielaborare il dolore e dando origine a un racconto a tre voci, lucido e onirico insieme. Consapevoli del potere della manipolazione, Vanessa tenta la strada del distacco e Siddiq si affida al perdono. Martin, invece, è invaso dalla rabbia e la sua guerra interiore sfocia nella vendetta. Ora, un treno li aspetta: è l'inizio e la fine del vagabondare, in cerca di una possibile luce, di una casa in cui non sia manomessa qualunque forma di amore.caCon le parole di Dario Voltolini: «Teso, complesso, lucido. Scritto ad alto livello, si inoltra con un coraggio estremo nel territorio assassino dell'abuso psichico, fisico, esistenziale e morale frantumandone l'indicibilità».Mota è nato a Moncalieri nel 1981. Nel 2002 si iscrive a una nota scuola di tecniche della narrazione, che abbandona due mesi prima del diploma. Vive in montagna dal 2006, ha svolto i più svariati mestieri e si è dedicato alla musica rap, sua seconda passione, con lo pseudonimo di Invernomuto. Nel frattempo non ha mai smesso di scrivere. La Luce Inversa è il suo primo romanzo pubblicato.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Chiara Scarlato"Il discorso filosofico intorno alla letteratura"Percorsi teoretici nel pensiero franceseRosenberg & Sellierwww.rosenbergsellier.itAlla luce di uno specifico apparato teoretico e insieme ricostruttivo, questo libro indaga la possibilità di assumere la ‘letteratura' come un sapere essenziale per l'articolarsi della stessa pratica filosofica.Punto d'avvio del percorso è l'ipotesi che la riflessione specificamente filosofica intorno alla letteratura si sia sviluppata, in modo particolarmente eminente, nell'ambito del pensiero francese del primo dopoguerra, raggiungendo poi la sua massima espressione nel corso degli anni Sessanta. Muovendosi soprattutto all'interno di tali coordinate temporali, il volume restituisce e insieme problematizza – da un punto di vista tematico e metodologico – lo specifico contesto concettuale entro cui autori come Barthes, Blanchot, Beauvoir, Deleuze, Foucault, Merleau-Ponty, Paulhan e naturalmente Sartre, hanno elaborato, insieme ad altri, una serrata riflessione intorno alla letteratura, interessandosi di aspetti cruciali per la filosofia contemporanea, tra cui lo statuto del linguaggio e dell'esperienza.Chiara Scarlato è assegnista di ricerca in Filosofia teoretica presso l'Università degli Studi “G. d'Annunzio” di Chieti-Pescara. Ha svolto periodi di ricerca presso università e archivi in Belgio, Croazia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Ha studiato a lungo l'opera di David Foster Wallace, su cui ha pubblicato il saggio Attraverso il corpo. Filosofia e letteratura in David Foster Wallace (2020) ed è autrice di diversi contributi in ambito teoretico ed estetico apparsi su riviste e raccolte nazionali e internazionali. Più di recente ha co-curato la nuova edizione italiana del volume Per una teoria della produzione letteraria di Pierre Macherey (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Luisa Passerini"Artebiografia"Percorsi di artiste tra Italia e AfricaRosenberg & Sellierwww.rosenbergsellier.itQuesto libro riprende il formato del montaggio, già usato da Luisa Passerini in alcuni libri precedenti, come Autoritratto di gruppo (1988; 2008), La fontana della giovinezza (1999), Il mito d'Europa (2002). Quindi il testo è composto di più parti, scritte alcune in prima e altre in terza persona; inoltre comprende in modo portante immagini che intervallano il proprio discorso con quello intrinseco alle parole, costituendo un tutto unico tra registri diversi che si illuminano reciprocamente.L'Esordio ricostruisce il percorso che ha portato l'autrice a considerare l'arte non più soltanto – come in suoi lavori precedenti – in qualità di strumento per rievocare storie di movimenti collettivi e individuali (Conversations on Visual Memory, 2018), ma anche di una vera e propria forma di conoscenza dal punto di vista della storia culturale.Opere d'arte che hanno ispirato l'ipotesi di tale valenza conoscitiva e politica sono quelle di Bertina Lopes e Louise Bourgeois.L'interesse per l'Africa viene assunto come orizzonte complessivo abitato in modi diversi dalle protagoniste del libro, non come base di inclusività identitarie. Sia le artiste sia l'autrice condividono in modi diversi l'appartenenza a culture italiane e contemporaneamente l'attenzione per aspetti delle civiltà africane.I capitoli pari sono dedicati ciascuno a un'artista che ha prestato particolare attenzione ai rapporti tra Italia e Africa: Muna Mussie ha lavorato sulla memoria storica e personale legata all'Eritrea; Alessandra Ferrini sul colonialismo italiano in Africa; Binta Diaw sul corpo nero nel contesto occidentale. I capitoli dispari rievocano le vicende personali dell'autrice nell'Africa orientale, i suoi viaggi alla ricerca delle opere delle artiste studiate, e le sue considerazioni sui percorsi così compiuti.La Postfazione di Bernardo Follini, senior curator della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, segnala le affinità metodologiche tra l'attività di curatore artistico da una parte e quella di storica della cultura dall'altra, nonché le possibili convergenze personali tra soggetti che svolgono ricerche in campi disciplinari diversi.Luisa Passerini è Emerita di Storia all'Istituto Universitario Europeo di Firenze, ha usato fonti orali, scritte e visuali per lo studio dei soggetti del cambiamento sociale e culturale, dai movimenti di liberazione africani ai movimenti operai, delle donne e degli studenti. Ha indagato il rapporto tra il concetto di identità europea e quello di amore romantico.Tra i suoi libri: La quarta parte (2023); Storie d'amore e d'Europa (2008); Memoria e utopia. Il primato dell'intersoggettività (2003); L'Europa e l'amore (1999); Storie di donne e femministe (1991; nuova ed. 2024); Mussolini immaginario (1991); Autoritratto di gruppo (1988); Torino operaia e fascismo (1984; nuova ed. 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Camilla Costanzo"Tempo al tempo"Mondadori Editorewww.mondadori.itElena e Anita sono madre e figlia. Vivono sole da sempre, da prima che la bambina nascesse. L'uomo che avrebbe dovuto farle da padre è scomparso in una giornata ventosa. E allora come ha fatto Anita, che ormai ha sei anni, a ritrarlo in un disegno con tanta precisione? Don Roberto è un prete di strada. Ogni giorno percorre in lungo e in largo la Bassa sul suo furgone malconcio per portare aiuto dove c'è bisogno. Ha donato la sua vita agli altri, senza chiedere nulla per sé. E allora perché non riesce a perdonarsi? Elena, Anita, Roberto sono i tasselli di un puzzle che tocca al lettore ricomporre. Come tutti i personaggi di Camilla Costanzo, ci assomigliano. Hanno le nostre debolezze, soffrono delle nostre nevrosi, dicono le nostre stesse bugie. In questo intrigante romanzo per racconti, l'autrice ci costringe a guardarli da vicino, a prenderci del tempo per conoscerli. Attraverso una regia sapiente, indaga le loro svolte esistenziali – dalla maternità al lutto, dalla nascita di un amore al tradimento – fino a farci specchiare nella loro complessa umanità.Camilla Costanzo è giornalista e sceneggiatrice. Per Baldini+Castoldi ha pubblicato Una bellissima notte senza luna; per Mondadori Ero cosa loro. L'amore di una madre può sconfiggere la mafia, scritto insieme a Giusy Vitale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Ale Guzzetti"Sguardi diversi"Quando i robot incontrarono gli antichi DeiFino al 06 Giugno 2025Milano, Fondazione Mudima, Via Tadino 26http://www.mudima.netQuando i robot incontrarono gli antichi Dei, è il titolo della mostra personale di Ale Guzzetti organizzata da Fondazione Mudima a Milano, dal 6 maggio al 6 giugno 2025. Curata da Gino Di Maggio, l'esposizione ripercorre la lunga parabola creativa dell'artista, tra i primi in Italia a sondare il binomio arte e tecnologia.A partire dai primi anni Ottanta Guzzetti ha intrapreso una proficua ricerca creativa volta a esplorare i territori dell'arte elettronica e interattiva, fino a indagare le potenzialità della robotica, della stampa 3D e delle scansioni digitali. La mostra presenta un nucleo di opere emblematiche del suo percorso pionieristico, sculture e installazioni in cui figure plastiche e circuiti elettronici istituiscono un rapporto attivo con lo spettatore, costantemente stimolato a diventare co-produttore delle opere stesse.«Il lavoro di Ale Guzzetti si propone di far convivere arte e scienza aprendo - tra i primi artisti al mondo - un nuovo percorso artistico in cui i materiali utilizzati diventano essi stessi linguaggio specifico. Sono opere interattive, ma a differenza di quanto già accaduto nella storia dell'arte, le sue creazioni sono autonome. È il caso dei suoi lavori più recenti dedicati alla robotica, in cui le sculture non sono solo osservabili, ma a loro volta ci osservano, o osservano altre sculture. Per gli esseri umani è una situazione nuova, forse inquietante, perché non siamo ancora preparati a dialogare, per lo meno con lo sguardo, con una presenza artificiale. Ma la presenza c'è e come, e fin da subito dobbiamo, noi umani, decidere se prestarci a un gioco a cui ancora non siamo pronti» commenta il curatore Gino Di Maggio.Accogliendo la sfida della complessità, teorizzata dall'epistemologo Edgar Morin, e collaborando con filosofi come Mauro Ceruti e Gianluca Bocchi - principali cultori in Italia della scienza della complessità - Guzzetti concepisce l'opera d'arte come un vero e proprio ecosistema, frutto delle interrelazioni con l'ambiente e delle connessioni che stabilisce con i fruitori. Sin dalle prime sperimentazioni, le sue opere si configurano come oggetti “senzienti”: è il caso delle Sculture sonore, a cui l'artista inizia a lavorare nel 1983, aggregazioni di oggetti in plastica (bottiglie, boe, tubi) che ospitano circuiti elettronici o dispositivi luminosi in grado di emettere rumori, voci e luci, a seconda del contatto, diretto o indiretto, con i visitatori.Le creature di Guzzetti sono “organismi tecnologici” in grado di dissolvere confini e limiti consolidati: quelli tra il mondo naturale e artificiale, tra spiritualità e tecnologia, classicità e modernità, passato e presente. Nelle sue opere sfuma la contrapposizione fra la sacralità dell'arte, che intimorisce e allontana, e l'ironia, che invita al coinvolgimento, al gioco e alla partecipazione. È il caso della serie Robot Portraits, caricature robotiche di personaggi famosi, reali o immaginari, inseriti all'interno di grandi cornici baroccheggianti. Profili di visi in resina e circuiti di Dante, Cleopatra, Cyrano, Federico da Montefeltro, Pinocchio, caratterizzati da grandi occhi tecnologici, grazie alla presenza di sensori, scrutano con curiosità ogni movimento. Tra le sculture e gli spettatori si instaura così un originale gioco di sguardi che sovverte continuamente le dinamiche tradizionali tra osservatore e oggetto osservato.I robot di Guzzetti ci sfidano e ci ri-guardano, desiderosi di stabilire un rapporto empatico con lo spettatore, e talvolta tra di loro. Nella serie Affective Robots, ad esempio, busti robotici o scultorei anelano a interagire l'uno con l'altro e a scambiarsi gesti affettuosi come in Impossible Kiss (2012) dove due volti umanoidi trasparenti tentano di entrare in contatto come due amanti colti nell'atto di scambiarsi un bacio. Un tipo di connessione che genera in chi osserva un senso di straniamento, ma anche di tenerezza, perché in un futuro prossimo i nostri sentimenti potrebbero assumere sfumature sempre meno umane. Ancora una volta sono gli occhi l'elemento che permette al pubblico di immedesimarsi nei due dispositivi artificiali. I loro occhi sono simili ai nostri ma diversi per la linea dello sguardo: nell'uomo orizzontale nei robot verticale. Quello dei due robot mima lo scrolling che ormai, in maniera del tutto automatica e “naturale”, caratterizza il nostro modo di vedere il mondo attraverso i device digitali.Fanno parte della stessa serie anche Affective Robot VS Naukides Discobolus (2013) e Robot VS Michelangelo (Daniele da Volterra) (2012), due conversazioni tête-à-tête tra una riproduzione in gesso di un'opera classica e un umanoide. Un simbolico passaggio di testimone tra i canoni di rappresentazione dell'essere umano nel corso della storia. Tra i due busti ci sono differenze epocali, eppure un filo rosso le accomuna: la volontà dell'umanità di avvicinarsi alla perfezione divina. Se nel mondo classico la perfezione era incarnata dalla figura dell'atleta e scolpita in blocchi di marmo, oggi l'uomo perfetto è il risultato di ciò che ha saputo costruire intorno a sé: relazioni, progresso intelligente, innovazione.I lavori più recenti di Ale Guzzetti, Quando i robot incontrarono gli antichi Dei, approfondiscono ulteriormente il tema dell'ibridazione tra antichità e contemporaneità, forme classiche e tecnologie avanzate. Dalla Medusa del Rondanini al Torso Gaddi, da una testa di Polifemo, risalente al II secolo a.C., a quella del dio Hypnos, conservata al British Museum: le riproduzioni stampate in 3D di busti e volti classici sono potenziate da visori, schermi e device di ultima generazione, come se i personaggi del passato cercassero di mimetizzarsi con l'uomo del nuovo millennio, ormai incapace di percepirsi senza ausilio tecnico. Alcuni dei dispositivi che innervano queste sculture sembrano provenire da un futuro lontano, quasi apocalittico: in realtà la tecnologia è già diventata un prolungamento dei nostri stessi corpi, una protesi necessaria alla nostra esistenza. Non ci appaiono dunque così aliene le figure che l'artista ci consegna da un passato lontano, contaminandole con gli esiti più avanzati del progresso. Incalzate dal nostro sguardo si animano, reagiscono alla nostra presenza, ci sussurrano quello che sanno e che apprendono.Dall'antichità, passando per gli automi rinascimentali, fino ai robot e all'intelligenza artificiale, il sogno della scultura, sin dai tempi più remoti, è stato quello di replicare la vita. Il tentativo di creare opere d'arte autonome, infatti, è un tema che affonda le proprie radici nel mito greco di Dedalo, fautore di invenzioni antropomorfe straordinarie, in grado di muoversi e persino di parlare. Con Dedalo l'artista diviene mago, ha il potere non solo di imitare l'esistenza, ma di plasmarla, creando opere che hanno libertà di azione e si rapportano con i viventi. Le creature di Guzzetti si inseriscono in questo millennario filone di sperimentazione, e traggono da esso il potere di sollecitare la nostra curiosità, prima che l'inquietudine abbia il sopravvento.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Laura Garavaglia"Europa in versi"Festival Internazionale di PoesiaXV Edizione"Strani giorni, oltre l'algoritmo: l'umanità al centro" Un'occasione unica per esplorare il ruolo dell'Intelligenza Artificiale nella poesia, nella letteratura e nelle arti, attraverso dialoghi, riflessioni e letture che ci invitano a ripensare il nostro rapporto con la tecnologia e il suo impatto sull'umanità Como– venerdì 16 e sabato 17 maggio 2025 –Como - Il Festival internazionale di Poesia, Europa in Versi, organizzato dall'Associazione La Casa della Poesia di Como ODV e diretto da Laura Garavaglia, torna a Como venerdì 16 esabato 17 maggio 2025 con sua quindicesima edizione dal titolo “Strani giorni, oltre l'algoritmo: l'umanità al centro”. Tematica centrale del festival è l'influenza dell'Intelligenza Artificiale nella produzione letteraria. Attraverso incontri e dibattiti, si esplora il suo impatto sul ruolo degli scrittori, dei lettori e dell'industria editoriale. L'invito è ad indagare nuove frontiere di espressione artistica, favorendo il dibattito e stimolando la riflessione per ripensare il ruolo della parola e dell'arte nella società contemporanea. “La relazione tra poesia e Intelligenza Artificiale è in continua evoluzione e offre nuove possibilità creative, ma solleva anche interrogativi etici sul ruolo del poeta umano – afferma Laura Garavaglia, curatrice del festival e direttrice della Casa della Poesia di Como. Se da un lato l'IA può supportare l'analisi, l'interpretazione e persino la traduzione dei testi poetici, dall'altro non può sostituire la sensibilità e l'unicità della voce umana. Può diventare uno strumento per stimolare nuove forme di espressione e arricchire il processo creativo. Il festival si propone di esplorare queste tematiche offrendo uno spazio di confronto rivolto a poeti, scrittori, artisti e a chiunque sia interessato ad indagare le sfide e le opportunità di questa nuova era digitale”. Tra gli ospiti di questa edizione, alla riconfermata presenza di Roberto Galaverni, affezionato ospite del Festival, si affiancano Mario De Caro(Professore Ordinario di Filosofia Morale all'Università degli Studi Roma Tre e Visiting Professor alla Tufts University di Boston), Bruno Galluccio (fisico e poeta), Gianmarco Gaspari (Professore Associato di Letteratura Italiana all'Università degli Studi dell'Insubria), Gianni Darconza, Isabella Leardini, Andrea Tavernati, Pietro Berra, Stefano Donno. Dall'estero, attesi Hussein Habasch, Lily Michaelides, Alexandra Nicod e Basilio Rodriguez Cañada. Come ogni anno, un'attenzione particolare è riservata agli studenticomaschi, coinvolti attivamente nelle attività del Festival grazie alla collaborazione instaurata con scuole superiori lariane e con l'Università dell'Insubria. Tra le attività proposte, un reading itinerante di poesia in collaborazione con Sentiero dei Sogni: una “passeggiata dalla pila all'IA”dal Tempio Voltiano a Villa Gallia (sabato 17, ore 10.30). Nel pomeriggio, intervallati da reading di poesia e intermezzi musicali, la conferenza di Mario De Caro incentrata sulla creatività delle macchine e la Premiazione della 10° edizione del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa “Europa in versi e in prosa”. www.europainversi.org www.lacasadellapoesiadicomo.com Instagram: @_lacasadellapoesiadicomo_ IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Andrea AlbertinUn Gesù deludente?I "no" che rendono figli nel Quarto VangeloEdizioni Messaggero Padovawww.edizionimessaggero.itÈ mai possibile che Gesù possa deludere? L'autore del vangelo secondo Giovanni narra quattro episodi in cui Gesù delude sonoramente delle persone che lo interpellano per varie esigenze: come mai? Che funzione narrativa e retorica svolge la descrizione di un Gesù deludente? Che cosa intende deludere Gesù? A che scopo? Il presente volume cerca di rispondere a questi interrogativi, che hanno risvolti sia di sapore esegetico sia spirituale. Riconosciuto e precisato nei suoi elementi essenziali il “paradigma della delusione” presente nei brani esaminati, l'autore spiega cosa esso ci dice riguardo a Gesù e alla nostra salvezza. Si evidenzia così cosa significa essere figli di Dio per coloro che credono nel Figlio Unigenito. Anche nella fede le delusioni contribuiscono a crescere?Andrea Albertin, presbitero della Diocesi di Padova, ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica del Triveneto, l'Istituto Superiore di Scienza Religiose (di cui è Direttore), e l'Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina. Accompagnatore di pellegrinaggi nelle terre bibliche, è collaboratore stabile nelle parrocchie dell'Unità pastorale alla Guizza di Padova. Ha al suo attivo vari articoli e contributi, e i volumi: A che ora è la fine del mondo? I testi apocalittici nella Bibbia (2017); Leggere con sapienza la Bibbia. Un percorso di consapevolezza (2023); Ricominciare a credere. Itinerario biblico-liturgico per giovani e adulti (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nicola Bultrini"Vita e morte di un poeta"Fazi Editorewww.fazieditore.itGli anni Ottanta, a Roma, tra gioie, poesia, arte e dolori.Irrequieto, insicuro, ma anche pieno di certezze acute e granitiche, accigliato e giocoso, vitale e funereo, intenso e spiazzante, Beppe Salvia era quello sempre sul punto di andar via ma la cui presenza lasciava ogni volta un segno potente. Questo è il ritratto di uno dei poeti più autentici e geniali della sua generazione, costruito traendo ispirazione dai racconti di coloro che all'epoca lo hanno incontrato e frequentato e che hanno condiviso con lui una stagione straordinaria e irripetibile.Siamo nella prima metà degli anni Ottanta, a Roma, una città che sta cambiando pelle, come tutta la società italiana. La storia di Salvia e dei suoi amici si intreccia con la cronaca più drammatica, ma anche con la vivace temperie artistica di quegli anni. Le riviste culturali, i festival di poesia, le gallerie: l'arte tutta è vissuta come occasione di aggregazione e di condivisione per un apprendistato attorno alla bellezza e all'amore. Così, raccontando Salvia, è raccontato il momento magico di quella generazione di poeti, scrittori e artisti di talento che animarono con entusiasmo la scena culturale di quegli anni.Beppe Salvia era dedito unicamente alla poesia e ci ha lasciato un'opera di altissimo livello. Questo libro è la sua storia, nella sua fulminea parabola, ma anche la testimonianza di un'epoca irripetibile i cui protagonisti sono oggi i nostri Maestri.«È così che abbiamo conosciuto Beppe. Era impossibile non rimanerne incuriositi. Per come si vestiva, per come si muoveva, con la grazia di uno che è intonato alla vita».Nicola BultriniÈ nato a Civitanova Marche ma vive e lavora a Roma. Ha pubblicato varie raccolte di versi, tra cui La coda dell'occhio (Marietti, 2011), La specie dominante (Aragno, 2014) e Vetro (Interno Poesia, 2022). È presente in diverse antologie di poesia e scrive per «L'Osservatore Romano» e altre testate. È autore di saggi di critica letteraria e da anni è ideatore e promotore di eventi artistico-letterari.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nicola Neri"Non commettere infinito"Miraggi Edizioniwww.miraggiedizioni.itUn uomo corre in auto nella notte. È solo, fa e riceve telefonate. Parla molto, dice… è in preda a un tormento, cerca una voce, possibilmente di donna, qualcuno che gli dica: ti credo.L'uomo si chiama Morelli. Ha trentacinque anni. È solo, forse lo è sempre stato, nonostante colleghi, amici, fidanzate. Morelli cerca in quella voce un'Ultima Chance prima che il buio diventi totale, prima che l'infinito di cui si sente malato lo inghiotta insieme all'ultima alba. Perché Morelli ha sempre posto ogni esperienza, ogni aspetto della sua vita, sulla scala dell'infinito, perdendo la misura: con il gioco, le droghe, gli affetti, con sé stesso. Nella fuga in macchina attraverso una natura oscura, l'uomo procede così sul crinale tra la speranza di essere l'unico a soffrire di una malattia reale e il timore di aver sempre mentito.Ora, stanotte, Morelli deve cercare in una risposta il cenno che devii la sua corsa verso l'inevitabile – magari la più inattesa di tutte.Non commettere infinito è un dramma psicologico on the road. È un dialogo inesausto con sé stesso e con altri fantasmi che si dipana su statali gelide e notturne, contrappuntato da poesie che aumentano, se possibile, l'intensità di un confronto con il proprio destino.Nicola Neri (Milano 1992) è psicologo e autore. Ha pubblicato il mémoire Scazzi (Mondadori 2014), scritto insieme al padre. È autore dei romanzi Due Cuori (SE 2017), After a Combray (SE 2020) e Il Bordo, due favole border-line (SE 2022). Come psicologo ha pubblicato contributi in saggi specialistici e su riviste di settore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Rosa Matteucci"Cartagloria"Adelphi Edizioniwww.adelphi.itTorna Rosa Matteucci, «impietosa, feroce cantatrice del “nonostante”», come la definì una volta Carlo Fruttero, accostandola ai mani di Céline, Beckett e Thomas Bernhard. Questo nuovo romanzo, in bilico, come gli altri, sull'illusorio crinale fra comico e tragico, inizia con l'affannosa, tormentosa aspirazione di lei bambina a ricevere, come tutte le sue antenate e le sue simili, la Prima Comunione, per proseguire con la morte di un padre molto amato – sebbene molto scapestrato – e la sua sciamannata sepoltura. Nella scrittura, straziata e al tempo stesso grottesca, di Rosa Matteucci diventa comico perfino il viaggio, non solo interiore, che tale morte susciterà, alla ricerca di quell'antico Trascendente che il nostro tempo sembra aver smarrito: dall'India dei santoni ai Pirenei di Bernadette, dai gruppi di preghiera della Soka Gakkai a un'ardimentosa visita a un frate esorcista che, asserragliato in un eremo, vende messalini con audiorosario incorporato. Un vagabondaggio che culmina con la scoperta del rito tridentino, dove imparerà il protocollo delle genuflessioni, sempre rincorrendo una salvazione che pare rimessa in forse a ogni frase, a ogni respiro. Sino alla definitiva consapevolezza che è necessario accettare, e forse anche amare, la propria croce.Rosa MatteucciIl suo romanzo d'esordio è Lourdes (1998), vincitore nel 1999 del Premio Bagutta nella sezione Opera Prima, e del Premio Grinzane Cavour nella sezione Giovane Autore Esordiente.Nel 2003 pubblica con Adelphi il romanzo Libera la Karenina che è in te, finalista al Premio Viareggio. Nel 2007 esce Cuore di mamma, vincitore del Premio Grinzane Cavour nella sezione Narrativa Italiana. Nel 2008 pubblica per Rizzoli India per signorine, un romanzo sull'esperienza indiana della scrittrice.Ha recitato nei film Mi piace lavorare (Mobbing) (2004), diretto da Francesca Comencini, e La tigre e la neve (2005), diretto da Roberto Benigni.Tra gli altri titoli, Costellazione familiare (Adelphi, 2016), Cartagloria (Adelphi, 2025).«Impietosa, feroce cantatrice del “nonostante”», l'ha definita Carlo Fruttero, accostandola a Céline, Beckett e Thomas Bernhard.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tiziana Agostini"Costruire la parità"Storia, ostacoli, vantaggiMarcianum Presswwwm.marcianumpress.itIl riconoscimento dell'uguaglianza sembra oggi qualcosa di scontato, ma nei fatti ancora non lo è. Permangono squilibri, ingiustizie e l'eredità negativa di visioni del mondo che non riconoscono la libertà delle donne e non ne impiegano i talenti.Questo libro traccia il cammino compiuto dalle donne per realizzare una società più equa e inclusiva e indica quali sono gli snodi ancora da risolvere in Italia. Mostra come la violenza contro le donne sia pervasiva e si manifesti in una molteplicità di forme che impiegano anche le nuove tecnologie, compresa l'Intelligenza Artificiale. Affronta la grande questione del lavoro e del potere, proponendo efficaci modelli organizzativi e raccontando i nuovi protagonismi femminili. Chiama in causa gli uomini, ingabbiati in comportamenti inadeguati rispetto alle esigenze di oggi, per rendere la parola libertà un fatto concreto per ogni persona.Tiziana Agostini, veneziana, filologa e studiosa di genere, ha collaborato con Università e pubbliche amministrazioni in materia di Pari Opportunità. È stata Assessora alle Attività culturali e alla Cittadinanza delle Donne del Comune di Venezia dal 2010 al 2014. Tra i suoi libri: Serenissime. Viaggio nel Veneto delle donne (con Raffaella Ianuale, 1999); Le donne del Nordest (2007); Alle radici della disuguaglianza. Manuale di Pari Opportunità (2011).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Davide Bregola"Lezioni dalle rovine"Leggere, scrivere, vivereAvagliano EditoreLezioni dalle rovine è una preghiera rivolta alla scrittura, alla poesia, alla letteratura e al lavoro sia manuale sia intellettuale. Sullo sfondo ci sono i margini sabbiosi del Po, c'è la provincia, con la sua campagna da attraversare in bicicletta se i soldi in tasca non bastano per la benzina, c'è un mondo editoriale e letterario che oggi non esiste più, ci sono trent'anni che passano in un battito di ciglia. Sono gli anni cruciali della crescita e della formazione del protagonista, un vero outsider che lavora a tempo determinato per le ferrovie ma vuole scrivere. Che lavora poi come venditore porta a porta, come operaio stagionale, come organizzatore di eventi, ma vuole sempre scrivere. Ci sono stati alcuni incontri, in diversi periodi della sua vita, con poeti e scrittori poco illuminati dalle fioche luci della ribalta. Loro stessi si sono tenuti nascosti e con questo pianeta nervoso sembra che c'entrino poco o nulla. Ma hanno scavato un solco dentro di lui. Sono autori di riferimento per il giovane scrittore, fuori dalle mode, lontani dal mercato, ma saranno fondamentali per la sua esistenza e la sua maturità. Dal disordine della memoria, le storie di questi incontri fuoriescono sparpagliate - mescolate con il resto della vita che intanto è andata avanti - eppure fulgide, pregne anche quando toccano la disperazione e la rovina. Il libro è un omaggio agli scrittori appartati, quelli che all'apparenza non muovono foglia e invece finiscono per cambiare la vita dei lettori. È il tentativo di connessione anche da adulti con il proprio sogno. È, in ultimo, un invito a trovare ognuno di noi la nostra strada e le guide più adatte al nostro carattere e alle nostre ambizioni. Attraverso una scrittura ora lieve ora dolorosa, Davide Bregola ci consegna un magnifico memoir, scritto con la grazia dell'ispirazione.Conversazioni con Vitaliano Trevisan, Umberto Bellintani, Ivano Ferrari, Marosia CastaldiDavide Bregola è nato a Bondeno, in provincia di Ferrara, vive a Mantova. Ha vinto il Premio Tondelli per la narrativa (1999) con la raccolta di racconti Viaggi e corrispondenze. Nel 2002 si è occupato di letteratura migrante in lingua italiana con il libro Da qui verso casa e nel 2005 con Catalogo delle voci dà la parola alla poesia migrante. Ha scritto, inoltre, libri per l'infanzia. Collabora con le pagine culturali di alcuni quotidiani, tiene incontri e seminari di scrittura creativa. Con Avagliano ha pubblicato La vita segreta dei mammut in Pianura Padana (Premio Chiara, 2017), Fossili e storioni. Notizie dalla casa galleggiante (2019), e Nei luoghi ideali per la camporella (2022) con cui si chiude la sua “Trilogia della Pianura”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Silvia Segalla"In montagna"Paesaggi letterari e passaggi d'epocaRosenberg & Sellierwww.rosenbergsellier.itNel costruire i propri universi narrativi, i romanzi possono ritrarre o capovolgere il mondo sociale e il contesto ambientale da cui scaturiscono, ma non possono mai prescinderne. Per questo, i paesaggi offerti dalla narrativa si offrono come formidabile strumento di osservazione della realtà sociale: auto-etnografie da leggere in relazione alle trasformazioni materiali e culturali dei contesti di produzione. Nell'indagare le rappresentazioni della montagna in tre romanzi della recente letteratura italiana, assai diversi per autore, stile e contenuti – Bàrnabo delle montagne (Dino Buzzati), I Brusaz (Giovanna Zangrandi), Le otto montagne (Paolo Cognetti) –, il volume analizza, facendo propri gli strumenti della sociologia e della critica letteraria, il riflettersi della società nei paesaggi letterari che produce. Tra rocce e crinali, orti alpini e rododendri, emergono strutture sociali e familiari, dinamiche di genere, generazione e classe, così come il deflagrare della crisi nel rapporto tra gli esseri umani e quella “natura” di cui la montagna è fatta epitome.Prefazione di Mimmo CangianoSilvia Segalla ha conseguito il Dottorato in Scienze Sociali presso l'Università degli Studi di Padova e svolge attività di ricerca che vedono dialogare metodi e strumenti delle scienze sociali e della critica letteraria. I suoi ambiti di interesse riguardano la sociologia dell'alimentazione, il genere, il lavoro, nonché la montagna come orizzonte culturale e sociale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Graziella Belli"I campi di patate fanno le onde"Storie di amicizia e guerra lungo il TanaroFusta Editorewww.fustaeditore.it«Quello rievocato in questo libro è un piccolo mondo antico, laborioso e solidale, che non teme la fatica né la miseria, e, con la bontà dei gesti e l'autenticità della lingua, organizza la sua mite difesa dall'orrore della guerra del mondo intero di allora. Rischia, però, di perderla oggi con quello moderno, dimenticando il passato, i dialetti, il buon vicinato, la sobrietà e solidarietà di una volta. Forse è per salvare le ultime tracce di quel piccolo universo buono che Graziella Belli ha scritto questo libro tenero e vero.» Vittorio ColettiOrmea, 1939. Per Giusto e Lorenzo la vita è il suono delle risate tra i vicoli, le bici lanciate nei sentieri, le albicocche rubate dai rami più alti, tre soldi in tasca a testa. Poi arriva la guerra. All'inizio sembra lontana, un'eco smorzata dalle montagne. Ma la fame morde, le strade si riempiono di camicie nere, i giochi finiscono. Lorenzo sceglie il fucile, Giusto è costretto a rimanere con le sue galline e la terra, a fare i conti con tutto ciò che la guerra porta via e non restituisce. Un romanzo di formazione a episodi che racconta gli anni di passaggio dall'infanzia all'adolescenza, i legami e il secondo conflitto bellico con una scrittura lucida e vera, in un mondo narrativo costruito alla perfezione, dove anche le galline hanno una loro personalità.Graziella BelliÈ nata a Ormea e vive da sempre tra le montagne dell'alta Valle del Tanaro. Già dipendente del comune di Ormea si è occupata per molti anni della biblioteca e dell'archivio, ambienti in cui ha sviluppato la sua passione per la letteratura e la storia. Ha pubblicato un racconto nel- l'antologia collettiva L'olmo e i suoi racconti, Fusta Editore (2023). Questo è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessio Caliandro"Gli incarnati"Rubbettino Editorehttps://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/gli-incarnati/«La osservai ancora per un po', mi resi conto che quella figura non affiorava semplicemente dal passato, ma forse da un'altra vita, o da un sogno, o da un'esistenza solo possibile che non si era mai realizzata»In un presente distopico, sullo sfondo di una Roma grigia e alienante, il protagonista de Gli incarnati fugge dalle proprie frustrazioni quotidiane coltivando un'ossessione erotica per una giovane sconosciuta. Tale desiderio sarà così incontenibile da condurlo a mutare nel corpo. Nel suo testicolo destro si svilupperà un tumore dall'assurda morfologia cerebrale. La sua seconda intelligenza, quella della carne, lo guiderà alla liberazione da ogni convenzione sociale e familiare, consentendogli di sperimentare la pulsione pura del corpo. L'incontro, poi, con la Donna clitoride, suo pendant al femminile, metterà in pericolo l'intera civiltà.Alessio Caliandro (1977) è originario di Martina Franca e vive a Roma, dove si è laureato in Filosofia e in Studi storico-religiosi. Ha collaborato con “Nuovi Argomenti” e pubblicato il saggio di storia delle religioni Il Prete Gianni e la performatività del mito (Fallone 2022). Nel 2023, con Gli incarnati, è stato finalista della XXXVI edizione del Premio Italo CIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Paolo Bolpagni"Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l'Italia"Palazzo Roverella, Rovigowww.palazzoroverella.comFino al 29 giugno 2025 a Rovigo a Palazzo Roverella si terrà, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e curata da Paolo Bolpagni, la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), che fu il più grande pittore danese della propria epoca, uno dei geni dell'arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento.Da pochi anni è in atto la sua riscoperta, e da personaggio quasi dimenticato Hammershøi è diventato uno dei più richiesti al mondo: nel mercato le quotazioni hanno raggiunto livelli strabilianti, con aumenti esponenziali osservabili addirittura di mese in mese; e i musei di tutto il globo si stanno contendendo le sue opere per organizzare retrospettive. Nel 2025 quella di Palazzo Roverella sarà non soltanto la prima mostra italiana dedicata al pittore danese, ma l'unica a livello internazionale. Ciò rende davvero eccezionale l'impresa rodigina, che si pone anche l'obiettivo di porre a confronto i capolavori di Hammershøi con opere di importanti artisti a lui contemporanei, con un occhio di riguardo – in tali accostamenti – all'Italia, ai Paesi scandinavi, alla Francia e al Belgio. In effetti ci sono elementi che accomunano gli appartenenti a questa poetica del silenzio, della solitudine, delle vedute cittadine deserte, dei “paesaggi dell'anima”. Però i visitatori scopriranno che in Hammershøi c'è qualcosa di più, di sottilmente inquietante, di angoscioso e forse addirittura di torbido: le sue donne sono ritratte quasi sempre di spalle; gli ambienti domestici, in apparenza ordinati e tranquilli, lasciano in realtà presagire o sospettare drammi segreti, o l'attesa di tragedie incombenti, con un senso claustrofobico.La biografia stessa dell'artista, che viaggiò di frequente (in special modo in Italia, in Inghilterra e nei Paesi Bassi), ma in verità fu un uomo solitario, induce a riflettere su alcuni aspetti enigmatici: pur sposatosi, Hammershøi mantenne un rapporto strettissimo, quasi simbiotico, con la madre, tornando spesso a dormire da lei; la moglie e modella prediletta, Ida Ilsted, fu colpita da una grave malattia mentale; la sua pittura, che ispirerà il grande regista cinematografico Carl Theodor Dreyer, fu definita “nevrastenica”. Ce n'è abbastanza per attendere come un autentico e irripetibile evento la mostra di Palazzo Roverella."Hammershøi e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l'Italia"Dario Cimorelli Editorewww.dariocimorellieditore.itIl volume accompagna la prima mostra italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864-1916), il più grande pittore danese della propria epoca. Protagonista dell'arte europea tra fine Ottocento e inizio Novecento, la sua opera viene messa a confronto con le creazioni degli artisti a lui contemporanei, tra il Nord Europa e l'Italia.Più di 100 opere presentano una pittura raramente indagata quanto misteriosa ed affascinante. Una pittura che racconta il silenzio e l'introspezione, dove gli ambienti domestici così come le vedute cittadine descrivono i paesaggi dell'anima.Ma in Hammershøi c'è qualcosa di più, le sue donne, ritratte quasi sempre di spalle, in ambienti ordinati e tranquilli, lasciano presagire tanto la serenità quanto drammi segreti o piuttosto l'attesa di nuovi accadimenti.Il catalogo è arricchito dai testi critici di Paolo Bolpagni, curatore del volume, Annette Rosenvold Hvidt, Claudia Cieri Via, Luca Esposito e Francesco Parisi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuseppe Patota"A tu per tu con la Commedia"Editori Laterzawww.laterza.itChi ha detto che leggere la Divina Commedia sia un'impresa per pochi? Èvero che leggerla è arduo per la lingua in cui è scritta e l'enorme varietà di temi trattati, ma è un'avventura straordinaria. Giuseppe Patota, che ha dedicato parte dei suoi studi alla lingua di Dante, ha trovato il modo di rendere accessibile quest'opera magnifica e complessa perché possa essere capita e apprezzata anche da chi non la conosce, da chi la conosce poco e da chi l'ha conosciuta, ma non se la ricorda.«Capire la Divina Commediaè difficile. Della lingua in cui la scrisse, diventata la nostra soprattutto grazie a lui, Dante sperimentò tutte le possibilità espressive, comprese quelle che sembrano andare al di là dell'umano, sia verso il basso sia verso l'alto, e non è facile seguirlo in questo vertiginoso saliscendi.Poi ci sono i contenuti. Teologia e interpretazione dei testi sacri, filosofia, logica, morale, politica, diritto, letteratura e storia antica, scienza dei numeri e delle misure, musica, ottica, medicina, arte della guerra e della navigazione: non c'è aspetto della cultura antica e medievale di cui Dante non abbia appropriatamente detto qualcosa, nel suo enciclopedico poema.Infine, ci sono i personaggi che popolano l'oltremondo che il Poeta ha costruito. Tralasciando quelli appartenenti al mito o alla storia, e limitandoci a quelli che hanno popolato la cronaca dei tempi di Dante e di quelli di poco precedenti, l'unico motivo per cui continuiamo ad avere memoria dei nomi di Ciacco, Francesca da Rimini, Farinata degli Uberti o Ugolino della Gherardesca è dato dal fatto che i versi scritti da Dante li hanno resi figure immortali: se quei versi non fossero stati scritti, i loro nomi sonnecchierebbero in qualche documento d'archivio o in qualche cronaca medievale.Sì: capire la Commedia è veramente difficile. Per questo ho scelto i versi più significativi, curiosi o sorprendenti dei cento canti di cui si compone e li ho distribuiti in 114 presentazioni (per qualche canto ho avuto bisogno di qualche presentazione in più). Ho cercato di spiegare quei versi parola per parola, senza dare niente per scontato, collegando i fatti con gli antefatti.In questo modo, leggendoli canto dopo canto, farete lo stesso viaggio che ha fatto Dante: questo, almeno, è quello che spero.»Giuseppe Patota, professore ordinario di Linguistica italiana nell'Università di Siena, è socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Accademico della Crusca e dell'Arcadia, membro del direttivo della Fondazione “I Lincei per la scuola” e del comitato scientifico della Fondazione Natalino Sapegno. Ha al suo attivo circa centottanta pubblicazioni scientifiche, didattiche o divulgative dedicate alla lingua italiana, alla sua storia e al suo insegnamento. Alcuni suoi lavori sono stati tradotti e pubblicati in Francia e in Giappone. È condirettore, con Valeria Della Valle, delDizionario dell'italiano Treccanie direttore del Thesaurus Treccani, usciti in prima edizione nel 2018 e in seconda edizione nel 2022. Da oltre quindici anni è consulente di Rai Scuola per la realizzazione di programmi destinati all'insegnamento dell'italiano a stranieri. Per Laterza ha pubblicato Prontuario di grammatica. L'italiano dalla A alla Z (2013), La grande bellezza dell'italiano. Dante, Petrarca, Boccaccio (2015) e La grande bellezza dell'italiano. Il Rinascimento (2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Franco Perrelli"Libri blu"August StrindbergCarbonio Editorewww.carbonioeditore.itLibri blu è il testamento spirituale e intellettuale di August Strindberg, figura complessa e controversa della letteratura moderna. In quest'opera monumentale, che nell'edizione critica dei Samlade Verk supera le 1500 pagine, snodandosi per oltre 650 brani e abbracciando ben 18 materie – dalla filosofia alla letteratura e alla matematica, dalla botanica alla zoologia e all'astronomia, dalla mineralogia all'occultismo –, il grande drammaturgo e scrittore svedese distilla l'essenza del proprio pensiero, tracciando un vivido affresco delle tensioni culturali che attraversarono la sua epoca. Filosofia e scienza sono rivisitate in chiave anarchica, misticismo e ossessioni personali si intrecciano in un mosaico ardente di riflessioni e pulsanti spaccati di vita. Tra invettive, dimostrazioni e slanci poetici, Strindberg compone un'opera che non teme il paradosso, rivelando le crepe di una società basata sull'opportunismo e denudando la propria solitudine intellettuale con una sincerità brutale.Questa selezione, curata da Franco Perrelli, offre per la prima volta al lettore italiano l'opportunità di avvicinarsi ai tormenti più intimi di uno straordinario autore e a una scrittura che, nella sua tumultuosa grandezza, conserva intatta una potenza espressiva capace ancora oggi di scuotere e ammaliare.August Strindberg (1849-1912) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo svedese. La vastità e l'importanza della sua produzione letteraria lo consacrano come uno dei più grandi autori scandinavi di tutti i tempi. Tra le sue opere più celebri ricordiamo i romanzi La Sala rossa (1879), Il figlio della serva (1886), e i drammi La signorina Giulia (1888) e Il sogno (1901).Franco Perrelli, professore ordinario, ha insegnato Discipline dello Spettacolo nelle Università di Torino e di Bari. Ha vinto il Premio Pirandello 2009 per la saggistica teatrale ed è stato insignito dello Strindbergspris della Società Strindberg di Stoccolma nel 2014. Ha curato e tradotto il Meridiano Mondadori dedicato a Henrik Ibsen (Drammi borghesi, 2024). Per Carbonio, sempre di August Strindberg, ha tradotto Solo (2021), La festa del coronamento (2022) e Il capro espiatorio (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Errico Buonanno, Joshua Held"I bambini sono matti"Gallucci Editorewww.galluccieditore.comI mostri sotto al letto ma solo se la luce è spenta, la pasta che porta fortuna quando nel piatto i rigatoni sono pari, la sfida per diventare il più grande nascondinista del mondo, le buche nella sabbia che, se scavi abbastanza, arrivano dall'altra parte del pianeta… la vita dei bambini è piena di faccende importantissime che agli adulti sembrano strane, assurde o addirittura matte!Le storie stravaganti, comiche e all'occorrenza anche un po' pungenti di Errico Buonanno spiegano agli adulti la logica dei più piccoli, raccontando come ogni realtà possa diventare un luogo fantastico.Pagine divertenti che si possono leggere da soli per godersi un po' di tenera nostalgia o insieme con i piccoli per condividere momenti di spensieratezzaErrico Buonanno è autore di saggi, romanzi e programmi radio e tv. Ha realizzato podcast e serie web. Questo è il suo secondo libro dedicato ai bambini.Joshua Held è nato nel 1967 a Firenze. Malgrado il cognome straniero parla in toscano, non pronuncia la "c" e dice "bischero" proprio come un vero artista del Chianti. Da bambino leggeva fumetti e giocava tra i capolavori rinascimentali. Così prima si è diplomato in pianoforte e poi si è messo a disegnare cartoon. I suoi personaggi si muovono a ritmo di musica. Come il cinghialino del suo primo libro, illustrato per Gallucci, Vengo anch'io! No, tu no. E il cucciolo della serie, pubblicata con Gallucci, aperta da Dig e l'osso di Digòn. Un cagnolino che, proprio come Josh, si diverte a suonare, disegnare e stare in compagnia degli amici.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonio Attisani"La rivoluzione artistica di Francesco"Un teatro che non è stato e forse saràCronopio Edizioniwww.cronopio.itL'azione poetante di Francesco, fraintesa e censurata sin da quando era in vita, ha caratteristiche che potrebbero convergere nella definizione di un teatro diverso da quello che è prevalso nella nostra tradizione culturale e che oggi vive una travagliata fase di ripensamento delle proprie funzioni, ovvero dei propri protocolli etici e di composizione. In questo senso è significativo che almeno a partire dai primi decenni del Novecento, diversi esponenti delle avanguardie teatrali abbiano rivolto l'attenzione a un Francesco finalmente liberato dalla sanzione storiografica che lo aveva tacitato per secoli, e che persino molti di coloro che neppure lo conoscono o non si riferiscono esplicitamente alla sua opera in effetti ne riprendano alcune istanze.Antonio Attisani ha iniziato la carriera come attore nel 1968; è stato operatore teatrale e docente universitario, a Venezia e Torino. Tra le sue ultime pubblicazioni: La tenda. Teatro e conoscenza (con C. Sini, 2021); L'umanità mancata (2023). Con Lea Melandri ha pubblicato per Cronopio La vita impresentabile. Femminismo e corpo teatro. Un dialogo (2024).Il POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marino Niola"Big Man"Il signore delle isole nereRaffaello Cortina Editorewww.raffaellocortina.itUno degli aspetti del mondo melanesiano che hanno attratto maggiormente l'attenzione degli antropologi è senza dubbio la dimensione politica e, soprattutto, la figura che più di ogni altra in Melanesia incarna il potere stesso: il Big Man. In queste società di piccole dimensioni e prive di apparati gerarchici, il leader non è che un individuo in possesso di particolari qualità personali, capace di sfruttare le proprie “virtù” per accumulare una riserva di beni e di crediti da spendere al momento opportuno trasformandoli in prestigio. Si tratta di un potere precario proprio perché eminentemente personale per cui sono gli stessi presupposti che ne determinano la nascita a segnarne inesorabilmente il declino. È proprio infatti a partire dal momento in cui la fama e gli onori del leader raggiungono l'apice che i fondamenti del suo potere cominciano a invertire i propri effetti. Il potere inizia allora a tracciare la parabola discendente.Marino Niola è professore ordinario di Antropologia dei simboli all'Università di Napoli Suor Orsola Benincasa e condirettore del Museo virtuale della dieta mediterranea e del MedEatResearch. Nelle nostre edizioni ha pubblicato L'Italia dei miracoli (2024) e Big Man (2025).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Romana Petri"La ragazza di Savannah"Mondadori Editorewww.mondadori.itUna ragazza americana di solidi principi, innamorata del padre, occhi blu scuro e lampi di tanto pensiero che li attraversano. Una ragazza che, quando esce di casa, si incanta davanti alle galline. Una ragazza che ha e non smette mai di avere Cristo come sublime interlocutore, e non è semplice il suo Dio. Quando arriva alla scrittura la riconosce dono divino. Quella ragazza è Flannery O'Connor, una delle più grandi autrici del Novecento. Entra nell'immaginazione di Romana Petri con i suoi umili e i suoi balordi, i suoi peccatori, la sua solitudine, lo splendore dei suoi pavoni e l'amore mai avuto. Pietosa sino all'empietà, intrisa d'una ironia che lascia stupefatti gli interlocutori, Mary Flan ritrova il padre nella stessa malattia, il Lupus, ma la combatte a colpi di incandescenti parole e senza mai lamentarsi. Si allontana dalla sua Georgia quando la chiamata della letteratura diventa forte come una investitura, una missione, ma questo sogno di libertà sarà infranto dalla malattia e dovrà tornare al ranch materno, da quella Regina che non capiva il suo genio ma l'ha assistita fino alla fine. Aveva un destino da signorina ben educata del Sud, e invece la ragazza di Savannah è diventata una scrittrice impavida (che a malapena si reggeva in piedi con le stampelle), ossessionata dalla frase perfetta e dal cibo come compensazione a una vita sentimentale negata, perché nessun uomo era disposto ad amare una storpia pur così vicina al Cielo. Romana Petri la tallona, la spia, ce la rovescia intera davanti e noi la assumiamo come un farmaco che ci salva, che ci impedisce nonostante tutto di avere paura.Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, premio Comisso e premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo), Cuore di furia (2020), La rappresentazione (2021), Mostruosa maternità (2022), Rubare la notte (2023, nella cinquina finalista del premio Strega) e Tutto su di noi (2024). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna” e il “Corriere della Sera”. I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giovanni Jonvalli, Mirco Filistrucchi"Crudele è la notte"SEM Libriwww.semlibri.comMadrid, estate 1962. Mentre la Spagna soffoca sotto il pugno di ferro del generalissimo Francisco Franco, le morti misteriose di alcuni bambini vengono archiviate troppo in fretta. L'ispettore Florentino Abedes non è convinto della versione ufficiale: per lui, a colpire è un imprendibile infanticida. Uomo di destra, ma dai valori non negoziabili, Abedes crede a un'idea di giustizia spesso in contrasto con la legge applicata dai funzionari del regime. Così, non ci pensa due volte a coinvolgere nell'inchiesta Camilo Blanco, professore di filologia, perseguitato a causa delle sue posizioni liberali e affetto da una rara forma di narcolessia. Camilo è “l'uomo dei sogni”, capace di interpretare le visioni oniriche e scandagliare il proprio inconscio a caccia di indizi. Sarà proprio il dono del professore, insieme alla tenacia di Florentino, a portare alla soluzione di un enigma che si intreccia con alcune indecifrabili apparizioni della Madonna nella provincia profonda, su cui ancora incombe il ricordo dell'Alzamiento di Franco e delle violenze della guerra civile. Tra figure femminili dal fascino sfuggente, nei malinconici risvolti di un paese rebelde ormai ridotto all'ordine, i due indagatori affronteranno i fantasmi del passato per provare a vivere di nuovo. Crudele è la notte parla delle ore più buie, dell'anima nera d'Europa, di quell'incubo che da una birreria di Monaco di Baviera nel 1923 si allunga fino alla Grecia dei colonnelli. Parla delle dittature di ieri, e di sempre. Come in un gioco di specchi, tra le righe di questo romanzo prende corpo l'immagine all'apparenza così lontana, eppure così vicina, dell'Italia che sarebbe potuta essere se il fascismo non fosse stato rovesciato.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Silvana La Spina"Un rebus per Leonardo Sciascia"Marsilio Editoriwwwm.marsilioeditori.itNel settembre del 1985, a Leonardo Sciascia capitano due cose: la morte di Italo Calvino nell'Ospedale di Siena, e la morte di Aurelio Arriva, giudice, in casa sua. Una pistolettata: suicidio, dicono. Il giudice e lo scrittore siciliano, amici fin dall'infanzia, avevano litigato e non si parlavano da tempo. Qualcuno, in paese, continuava a dire per invidia; qualcun altro insinuava che l'invidia non c'entrava niente, era Sciascia che non avrebbe dovuto mettere l'amico in un libro – anzi, continuava quel qualcuno, Sciascia della Sicilia non avrebbe dovuto proprio parlare. Leonardo Sciascia, dal canto suo, sosteneva che le grandi amicizie, come i grandi amori, sono come le piante: a un certo punto si seccano, e nessuno può farci niente. Era successo con Guttuso, e forse stava succedendo pure con Vincenzo Consolo. Tuttavia, nonostante, in paese, gli inquirenti pensino che la morte del giudice Arriva sia dovuta a un suicidio e nonostante il tutto sia accaduto, come una disgrazia, un malaugurio, durante la festa della Madonna Bambina, Elena Arriva, la figlia del giudice morto, bella e bionda come certe madonne lombarde, si presenta a casa dello scrittore – la gloria, il vanto del luogo, l'uomo che passeggia a braccetto con Claudia Cardinale – per chiedergli di indagare sulla morte del padre. Elena non crede all'ipotesi del suicidio, e Sciascia è l'unico che di suo padre sa tutto. In una sarabanda di dicerie, malevolenze, lettere anonime che ricordano le righe minatorie di A ciascuno il suo, in un turbine di fatti di corna, disgrazie passate, presenti e future, donne vecchie e donne fatali, scrittori benevoli e altri invidiosi, cause perse e altre fatte perdere, un circolo di gentiluomini che non sempre lo sono e un pubblico ministero che torna a indagare là dove è stato bambino, Silvana La Spina, con una lingua pastosa e spinosa quanto un fico d'India, racconta Leonardo Sciascia e il suo mondo, facendone un investigatore acuto, curioso e pieno di pietà per le miserie degli uomini. Un romanzo avvincente e scuro.Silvana La Spina è nata in Veneto da padre siciliano. Da molti anni vive tra Milano e Catania, e la Sicilia è alla base di quasi tutti i suoi romanzi. Tra gli ultimi, ricordiamo: La bambina pericolosa (Mondadori 2008), Un cadavere eccellente (Mondadori 2011), La continentale (Mondadori 2014), L'uomo che veniva da Messina (Giunti 2015), L'uomo del Viceré (Neri Pozza 2021), Angelica (Neri Pozza 2022), L'ombra dei Beati Paoli (Neri Pozza 2024). Con la raccolta di racconti Scirocco (La tartaruga 1992) ha vinto il premio Chiara.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Monica Canali"50 Ritratti del cattolicesimo democratico"Da Rosmini a Sassoli: volti e storie di una cultura politicaIl racconto di un pezzo fondamentale della storia politica italianaPostfazione di Ernesto Maria RuffiniEdizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.it “50 ritratti del Cattolicesimo democratico è più di un libro. È un album di fotografie con dettagliate didascalie e brevi biografie. Un album dove ogni immagine riporta alla memoria storie, emozioni e parole attraverso l'impegno di persone che hanno lasciato ciascuna il segno nella nostra storia comune. Un album dove ogni nome può incuriosire i più giovani invogliandoli a fare qualche ricerca in più, qualche lettura in più, qualche domanda in più” (Ernesto Maria Ruffini). Quali sono le radici e i princìpi fondamentali della cultura politica cattolico democratica? Chi sono le donne e gli uomini che hanno posto le basi di questo pensiero politico? Quali sono i volti e le storie che hanno dato vita concreta alle idee?È a partire da queste domande che prende forma una galleria di 50 ritratti, di respiro nazionale ed europeo, di pensatori, politici, sindacalisti, insegnanti, animatori sociali. Un'opera collettiva, agile, che vuole essere strumento di formazione più che di commemorazione, per conoscere il volto e il pensiero di 50 uomini e donne. Ogni ritratto è una rapida pennellata tracciata da altrettanti autori rappresentativi del pensiero cattolico democratico di oggi, coordinati da Monica Canalis. I 50 ritratti:Konrad Adenauer, Maria Agamben Federici, Beniamino Andreatta, Tina Anselmi, Vittorio Bachelet, Ernesto Balducci, Armida Barelli, Laura Bianchini, Guido Bodrato, Paolo Bonomi, Pierre Carniti, Alcide De Gasperi, Ciriaco De Mita, Maria De Unterrichter Jervolino, Jacques Delors, Carlo Donat-Cattin, Giuseppe Dossetti, Leopoldo Elia, Maria Fortunato, Pier Giorgio Frassati, Paola Gaiotti De Biase, Giovanni Goria, Ermanno Gorrieri, Angela Gotelli, Achille Grandi, Angela Maria Guidi Cingolani, Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati, Franco Marini, Jacques Maritain, Mino Martinazzoli, Maria Eletta Martini, Piersanti Mattarella, Primo Mazzolari, Lorenzo Milani, Aldo Moro, Emmanuel Mounier, Carla Passalacqua, Giulio Pastore, Antonio Rosmini, Roberto Ruffilli, David Sassoli, Oscar Luigi Scalfaro, Robert Schuman, Pietro Scoppola, Bartolomeo Sorge, Luigi Sturzo, Vittoria Titomanlio, Giuseppe Toniolo, Benigno Zaccagnini. Tra gli autori che hanno scritto i ritratti: Graziano Delrio, Giovanni Grasso, Mariapia Garavaglia, Gianfranco Astori, Bruno Manghi, Francesco Antonioli, Anna Maria Poggi, Fabio Pizzul, Renato Balduzzi, Francesco Occhetta, Luigi Bobba, Pierluigi Castagnetti, Elisabetta Gualmini. La curatrice:Monica Canalis, laureata a Torino in Scienze Internazionali e Diplomatiche, ha lavorato per sei anni in ambito internazionale su progetti di cooperazione intergovernativa e cooperazione allo sviluppo. Dal 2007 al 2016 ha guidato la scuola di formazione politica del Partito Democratico piemontese. Eletta nel 2016 nel consiglio comunale della città di Torino e nel consiglio della Città Metropolitana di Torino, nel 2019 è diventata consigliera regionale del Piemonte, poi confermata nel 2024. Da sempre impegnata nel mondo della solidarietà torinese, anima dal 2009 l'Università del Dialogo del Sermig.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessio Torino"Il palio delle rane"Mondadori Editorewww.mondadori.itPerché a Luceoli, nel cuore dell'Appennino, si celebri come tutti gli anni il Palio delle Rane, sono necessarie regole, passione, dedizione. E non solo per trasformare la gara in una manifestazione in costume, colorata e insaporita da piatti “degni della festa”. Ci vuole qualcuno che abbia cura dei piccoli anfibi, che li nutra, che li prepari. E allora ecco, come in una fiaba bizzarra, crudele e dolcissima ci viene incontro la giovane Raniera, Gran Custode del Palio. Per lei, cuore semplice, incantata testimone, tutto cambia quando a terremotare le sue certezze arriva Das Lubbert, che di quelle rane è fratello. Nessuno degli abitanti di Luceoli – tutti incollati alle loro consuetudini – ha mai saputo leggere oltre la corsa degli scarriolanti, oltre il teatro della festa, dei banchetti, oltre i soprannomi che ciascuno si porta addosso. E invece. E invece non era tutto così semplice, neanche per il semplice cuore della Raniera. E adesso che fare? La storia si ribalta? La favola si incrina? In questo rito tribale, arcaico, favoloso, si avverte un confronto serrato con la natura umana e animale. La scrittura di Alessio Torino ci vola dentro a ritmi di ballata, e coglie – fra rane, ragni, topi, cicale cinesi, rondini – un sentimento del tempo che straripa come un torrente, e dice di noi.Alessio Torino è nato a Cagli nel 1975. Ha esordito con Undici decimi (Italic, 2010, premio Bagutta Opera Prima). In seguito ha pubblicato Tetano (2011), Urbino, Nebraska (2013) e Tina (2016), editi da minimum fax; Al centro del mondo (2020) e Cuori in piena (2023), editi da Mondadori. Ha vinto, fra gli altri, il premio Lo Straniero, il premio Frontino Montefeltro e il premio Mondello. Tetano e Urbino, Nebraska sono stati ristampati negli Oscar Mondadori (rispettivamente nel 2023 e 2025). Ha scritto Passare il fiume (Orecchio Acerbo, 2024), illustrato da Simone Massi con il quale ha collaborato in sede di sceneggiatura per il film di animazione Invelle (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Carola Susani"C'è un'altra!"Marietti 1820www.mariettieditore.itUna raccolta di poesie accogliente, dal tono stralunato, a volte divertente a volte ragionativo. Si divide in tre sezioni: Sonno, l'Ospite e Trionfi. La prima raccoglie poesie d'amore, in tutte le declinazioni, dal desiderio alla separazione, alla veglia dopo la fine, in cui l'amore diventa un «a parte», sonno appunto o ridente delirio. La seconda è dedicata agli altri, ad amiche, nemiche, parenti, sodali, incontri cruciali che cambiano lo scenario della vita; la terza, infine, parla del tempo, della memoria, della trasformazione, condizione non solo terrestre, e di una gioia violenta che non si placa neanche davanti ai morti. C'è un'altra! è la prima raccolta poetica di Carola Susani, e come afferma Tommaso Giartosio nella Postfazione, un'opera in cui l'autrice si ferma e si firma sotto il segno del mistero e dell'incanto.Carola Susani dal 2001 conduce laboratori di scrittura narrativa e di educazione alla lettura. Fa parte dell'associazione Piccoli maestri. Ha pubblicato romanzi e libri di racconti, tra gli altri: Pecore vive (minimum fax 2006 - selezione Premio Strega); Eravamo bambini abbastanza (minimum fax 2012 - Premio Lo Straniero). Nel 2024 ha ripubblicato con Marietti1820 la sua opera prima, Il libro di Teresa, vincitrice del Premio Bagutta Opera prima. C'è un'altra! è il suo primo approdo pubblico in poesia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Luciano Allamprese"Esame di coscienza"Edizioni Atlantidewww.edizioniatlantide.it“E se avesse ragione Alicia? Se io davvero avessi paura di essere felice? E perché gli altri lo sono? Perché vivono la vita in superficie, mi sussurrava una voce. Perché hanno più cuore di te, diceva un'altra. Oppure ad alcuni è data la felicità come un dono, così come ad altri la bellezza e ad altri ancora l'intelligenza?”Esistono, sebbene sempre più rari, libri impossibili da incasellare in un genere o in una tendenza in voga, romanzi che rinnovano la fiducia nella letteratura e nelle sue possibilità di raccontare e interrogarsi, oltre il tempo, su quella che è la nostra esistenza: Esame di coscienza è uno di questi rari libri.“Da almeno tre generazioni ci trasmettiamo per linea paterna il lascito di una vita lunga e infelice”, riflette il protagonista e voce narrante di questa storia di amore e castigo, dubbio e espiazione, dopo che molte delle sue certezze sono state spazzate via dall'arrivo di Hugo, un argentino dall'oscuro passato di guerrigliero alla ricerca di una vecchia fidanzata che potrebbe essere, o non essere, proprio Alicia, la moglie di lui. E in realtà, con l'arrivo di Hugo, sarà la sua stessa vita a dover essere ripensata e riconsiderata completamente, a qualsiasi costo. Paradossale, ironico, spiazzante, Esame di coscienza chiude un'ideale trilogia narrativa, iniziata con lo “scandaloso” Strane conversazioni con le donne” nel 1989 e proseguita a distanza di oltre trent'anni con “Il vecchio figlio”, che fa di Allamprese uno degli scrittori italiani contemporanei più singolari e sorprendenti.Luciano Allamprese ha svolto per vent'anni attività didattica e di ricerca in università spagnole e latinoamericane. Traduttore dallo spagnolo e dal portoghese (“Manrique”, “Stanze per la morte del padre”, Einaudi; “Sá-Carneiro”, “La Confessione di Lúcio”, Sellerio), ha pubblicato saggi, racconti e i romanzi “Strane conversazioni con le donne” (Mondadori) e “Il vecchio figlio” (Edizioni di Atlantide).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.