Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autori. "ascoltare fa pensare" www.ilpostodelleparole.it
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Michele Marziani"Il bandito"Bottega Errante Edizioniwww.bottegaerranteedizioni.itNon sarà troppo per dei montanari come noi? Tutto questo nuovo che arriva: le navi, gli indiani d'America, il socialismo, i giornalisti, la guerra, il mare.All'alba della Prima guerra mondiale un gruppo di banditi delle Alpi occidentali sogna il mare e una nuova idea di libertà, alla ricerca delle sponde di Livorno.Il Novecento è appena iniziato e corre al ritmo di una modernità mai vista prima. La guerra non è ancora arrivata in Italia ma un gruppo di banditi scuote le montagne della Valsesia. Tra le Alpi piemontesi si vocifera del ritorno di Pietro il Bandito, oppure dell'arrivo di Pietro lo Sparviero. Insieme a lui qualche giovane raccolto tra i monti, un pellerossa licenziatosi dal circo di Buffalo Bill, una fotografa e un giornalista socialista. Pietro è tornato sulle sue montagne con nuove utopie, che volano più alte e rapide del rapace suo compagno di caccia. Sogna il mare e una nave come quelle del libro di Salgari che ha imparato a leggere in carcere, sogna un incarico da pirata e una libertà che lassù non capiscono.Michele Marziani. Nato nel 1962 a Rimini, vive sulle Alpi piemontesi, in alta Valsesia. È autore di diversi romanzi, una raccolta di racconti, due memoir filosofici, oltre a numerosi libri di viaggi e antropologia del cibo e del vino. Con Bottega Errante Edizioni ha pubblicato Lo sciamano delle Alpi, La cena dei coscritti e La trota ai tempi di Zorro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Paola Di Simone"Requiem di ferragosto"Ianieri Edizioniwww.ianieriedizioni.comLa morte misteriosa di un musicista e una serie di rapine ai danni di alcuni ristoranti agitano una Palermo arroventata dall'afa a cavallo di ferragosto. Margherita Falgares, una poliziotta biologa della Scientifica, si troverà a rischiare le agognate ferie per dedicarsi ai due casi. Insieme ai suoi collaboratori, lavorerà con il vicequestore Pulvirenti e con la magistrata Pipitone a indagini che li porteranno a scavare nel passato della vittima, sul primo fronte, e di un malvivente detto lo chef sul secondo. E un viaggio a ritroso, come in un rewind della vita, lo compirà anche Margherita, su un piano molto intimo.L'autrice, che fa lo stesso mestiere della sua protagonista, narra con passione le indagini tecnico-scientifiche. E con efficacia svela dolori, traumi, paure e debolezze dei personaggi coinvolti in una storia dagli sviluppi spiazzanti.Paola Di Simone nasce a Palermo, dove tuttora vive con il marito e due figli. Dopo la laurea in Scienze biologiche, un dottorato di ricerca e una specializzazione in genetica medica, nel 2002 inizia la carriera come funzionario tecnico della Polizia di Stato.È stata pioniera nel settore delle indagini genetico-forensi negli uffici della Polizia Scientifica della sua città, dove lavora dal 2003. Relatrice a congressi e coautrice in pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, ha partecipato a diverse iniziative a scopo divulgativo. Nel 2015 ha pubblicato un saggio dal titolo Crimini al microscopio (Dario Flaccovio Editore). Questo è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Franco Faggiani"Verso la libertà con un bagaglio leggero"Andare per sentieri, viottoli e strade di campagnaAboca Edizioniwww.abocaedizioni.itRiflessioni, suggestioni, pensieri volanti, racconti di viandanti solitari in luoghi visti o immaginati.“Il mondo, quello che ci circonda, e il caos, quello che abbiamo dentro, hanno ancora molto da offrire se torniamo a esplorarli a passo lento.”Il sentiero è il filo sottile con cui la terra è imbastita. Cucitura che da sempre mette in collegamento luoghi più o meno lontani ma anche persone, modi di vivere, intenti. Il sentiero unisce e permette di condividere conoscenze, scoperte e beni. È arrivato prima delle strade e per migliaia, migliaia d'anni è stato calpestato da coloro che, via via, hanno costruito le civiltà: cacciatori nomadi, agricoltori, commercianti, uomini d'arti e di armi, fabbricanti, filosofi, cavalieri e pellegrini. Il sentiero non è mai uguale nemmeno a sé stesso. Cambia in continuazione in base alle stagioni, al trascorrere del tempo, al mutare del clima e perfino al passare delle ore. Il sentiero non può essere uniformato, ognuno ha la sua funzione. C'è quello dei cacciatori, dei viandanti, di chi fa lavori ormai inusuali; c'è quello storico e religioso, quello che attraversa luoghi dimenticati; quello che porta verso la quiete di un rifugio e anche quello che sembra non condurre da nessuna parte ma che, a osservare bene intorno, ha ancora molto da raccontare. Il sentiero è anche capace di portarci dalla sicurezza di un posto noto all'incertezza di uno ignoto provocando a ogni passo sentimenti e sensazioni: paura, sgomento, euforia, consapevolezza, coraggio, scoperta, capacità nel decidere.L'autore, frequentatore di sentieri per scelta e per necessità, per raggiungere, fuggire, esplorare, conoscere, non racconta di itinerari specifici – migliaia di guide già se ne occupano – ma di quello che i sentieri, a suo giudizio, possono rappresentare per chi li affronta con i piedi e la testa, con gli occhi e il cuore.Con 50 foto originali dell'autoreFranco Faggiani (Roma, 1948) vive a Milano e fa il giornalista, alternando la passione per la scrittura con quella per la montagna. Ha lavorato come reporter in diversi paesi e ha scritto manuali sportivi, guide, biografie e romanzi, dove dietro alla finzione spesso si celano storie vere. Scrittore molto amato dal pubblico, ma anche dalla critica: La manutenzione dei sensi (2018) ha vinto diversi premi, come Il guardiano della collina dei ciliegi (2019) e L'inventario delle nuvole (2023), con il quale, tra gli altri, ha vinto il Premio della Montagna Cortina d'Ampezzo 2023, il Gambrinus Mazzotti 2023, il Premio Selezione Bancarella 2024 e il Premio Asti d'Appello 2024. Un successo riscosso anche all'estero, grazie alle numerose traduzioni.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giulia Guerrini"Il rosso e il viola"Un rompicapo per Viola LunardiGiallo Mondadoriwww.mondadori.itTra i vicoli di Napoli avvengono dei rapimenti inspiegabili. Le vittime, tutte donne, non sembrano avere niente in comune, fatta eccezione per l'aspetto: pelle chiarissima, labbra carnose e lunghi capelli rossi. Così belle da sembrare le protagoniste di un dipinto. Chi le ha sequestrate senza far loro neppure un graffio? E perché le ha restituite alle famiglie senza chiedere un riscatto? Il sovrintendente Viola Lunardi ha l'incarico di indagare su un caso che le appare sin da subito paradossale. Nonostante il suo brillante talento deduttivo, Lunardi è in un'impasse che non riesce a superare neppure al sacco da boxe o di fronte a un Margarita ghiacciato, sue personali forme di meditazione. L'inchiesta si rimette finalmente in moto quando sulla scena irrompe Elena Pulleri, studentessa dell'Accademia di Belle Arti dalla chioma fiammante. Il sovrintendente non ha dubbi: la ragazza sarà la prossima vittima, il suo lasciapassare per risolvere il mistero. Ma la verità questa volta è più sfumata. Il primo giallo di Giulia Guerrini segna il debutto di una poliziotta dal carisma irresistibile, una donna decisa e allo stesso tempo fragile, che da troppo tempo cerca di tappare i buchi di una vita familiare e sentimentale complicata. Viola Lunardi non teme il giudizio della gente, è disposta a sporcarsi le mani e a mettere in discussione le regole – persino il concetto stesso di giustizia – pur di raggiungere la veritàGiulia Guerrini, viterbese classe '85, è avvocato giuslavorista, specializzata in relazioni industriali e in situazioni aziendali complesse. Ha tre figlie con nomi di dee greche e un cane con il nome di un vento. Ama tutto lo sport e in particolare il canottaggio. Curiosa, sorridente, grande lettrice, è appassionata di teatro e di stelle e tarocchi, che studia e interroga anche per gli amici.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Elena Rui"Vedove di Camus"L'Orma Editorewww.lormaeditore.it«Esistono dubbi sul fatto che abbia amato Casarès, l'Unica? Le ha amate tutte, a suo modo, alcune più di altre, e Maria più di tutte, forse. Amate come un uomo, con la vanità di un uomo, l'egoismo di un uomo.»Il 4 gennaio 1960, la Facel Vega guidata dal celebre editore Michel Gallimard sfreccia lungo una strada della Borgogna e va a schiantarsi contro un platano. Sul sedile del passeggero, Albert Camus, che solo tre anni prima era stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura, muore sul colpo. Mentre il mondo intero rimane attonito, orfano di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, quattro donne si ritrovano all'improvviso “vedove” dell'uomo che amavano: la moglie Francine Faure, la brillante attrice Catherine Sellers, la giovane pittrice Mette Ivers, di origini danesi, e Maria Casarès, immensa interprete del teatro francese, che Camus stesso – fedele ai paradossi del sentimento – definiva «l'Unica».Con estro e rigore, Elena Rui indaga le vite e le voci di queste quattro figure femminili di fronte all'ineluttabilità della disgrazia. Si imbastisce così «un discorso sull'amore» che rifiuta viete certezze morali per restituire la trama sottile, contraddittoria e irriducibile degli affetti, offrendo a chi legge la libertà – e l'onere – di interrogarsi sui confini e sugli abissi dei rapporti umani.Elena Rui, nata a Padova nel 1980, vive in Francia dal 2005. Ha insegnato italiano ad Albi, Tolosa e Parigi. Ha già pubblicato La famiglia degli altri (Garzanti, 2021) e la raccolta di racconti Affetti non desiderati (Arkadia, 2024). Vedove di Camus è il suo ultimo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Mario Abbati"Tarocchi"Gli archetipi delle storieSul primato dell'immagine rispetto alla parolaAugh Edizioniwww.aughedizioni.itTarocchi. Gli archetipi delle storie propone un approccio innovativo alla narrazione, evidenziando come le carte dei Tarocchi possano fungere da sistema archetipico per costruire storie. Il testo si divide in due parti: una teorica, che esplora l'evoluzione del concetto di archetipo dai filosofi presocratici a Jung, e una pratica, che analizza l'applicabilità degli Arcani Maggiori nella scrittura. In quest'ultima sezione i Tarocchi vengono confrontati con i modelli narrativi di Propp, Campbell e Vogler, dimostrando la loro capacità di superare tali schemi e di sbloccare la creatività. L'interpretazione degli Arcani può guidare il processo creativo, anticipando conflitti e colpi di scena, rendendo i Tarocchi un potente alleato nella costruzione di storie autentiche e universali. L'intento è di riscoprire un pensiero per immagini che la cultura ufficiale ha spesso cercato di sottomettere al linguaggio verbale e di fondare su di esso un nuovo approccio narrativo.Mario Abbati è nato a Roma nel 1966. È laureato in Ingegneria elettronica e in Filosofia. Ha pubblicato per Alter Ego le raccolte di racconti Vado a comprarmi le scarpe da tango (2015), TanguEros. Storie di ballerini tormentati (2017) e il romanzo Decimo piano, interno quattro (2016). Per Augh! Edizioni ha pubblicato la raccolta di racconti Con la scusa di un tango (2023). Come saggista, ha pubblicato l'opera Manifesto del movimento reticolare (1996) per il MUSIS (Museo della Scienza e dell'Informazione Scientifica a Roma). Dal 2010 studia le applicazioni dei Tarocchi alla scrittura creativa. Nel 2022 ha pubblicato, insieme ad Antonella Busino, il manuale Inventare storie con i Tarocchi (Panda Edizioni). È docente di scrittura creativa presso la scuola Genius di Roma.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sofia Tincani"Povera pazza"Perché in fondo le storie d'amore servono solo a guarire dall'infanziaChloé DelaumeMincione Edizioniwww.mincionedizioni.comTraduzione di "Povera pazza" a cura di Sofia TincaniDurante un viaggio in treno da Parigi a Heidelberg, Clotilde Mélisse, una scrittrice che ha l'abitudine di trasformare i suoi episodi e cicli esistenziali in libri, racconta un'intensa storia d'amore avuta con Guillaume, un uomo gay conosciuto durante una residenza a Villa Medici e che è tornato dopo dieci anni a turbare il suo equilibrio. Clotilde si chiede se è lei ad essere manipolata da un uomo o, al contrario, è lei che si comporta come un uomo, imponendo il suo desiderio. L'autrice, attraverso il suo alter ego, ci racconta la sua vita: la scoperta di poesie nella biblioteca di famiglia, il padre che uccise la madre davanti a lei prima di rivolgere la pistola contro di sé (la pietra miliare delle sue "memorie fondanti"), il lavoro come prostituta, la malattia mentale, le sue ossessioni e le sue relazioni amorose. Un'introspezione veloce e tragicomica. L'autrice Chloé Delaume, nata a Versailles il 10 marzo 1973, è una scrittrice francese. La sua opera letteraria, per lo più autobiografica, si concentra sulla letteratura sperimentale, sul femminismo e sull'autofiction.Così comincia il romanzo:La fine del mondo non ha per niente la forma prevista. Dal vetro appannato, Clotilde osserva la neve ammantare aprile; il treno attraversa foreste morte e prati avvelenati da torrenti fangosi. Guarda lo sfondo sfaldarsi lentamente; l'epoca in cui si trova si chiama Troppo tardi, lo sanno tutti, quindi per forza di cose si chiede come facciano tutte quelle bocche a pronunciare ancora seriamente la parola Futuro. Il vento urta la carrozza trascinando acqua sporca; i fiocchi sono grigi come le ceneri estive che cospargono le piscine mentre le persone ci nuotano dentro, circondate da incendi. Così, come tutti, Clotilde attraversa la prova: è difficile ammettere che vive e vivrà solo con l'ottica di aver superato una soglia, nell'incavo di uno strappo, e che la seconda parte della sua vita coincide col periodo della fine del mondo.Chloé Delaume, nata a Versailles il 10 marzo 1973, è una scrittrice francese. La sua opera letteraria, per lo più autobiografica, si concentra sulla letteratura sperimentale, sul femminismo e sull'autofiction. Per la Mincione Edizioni ha pubblicato "Povera pazza".Sofia Tincani, ha studiato lingue e letterature all'Università di Bologna e all'Université Paris Nanterre. Ha pubblicato articoli su diverse riviste accademiche come RIEF - Revue italienne d'études françaises. Per Crocetti Editore ha tradotto Essere qui è uno splendore di Marie Darrieussecq. Per la Mincione Edizioni ha tradotto "Povera pazza".IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessandra Arachi"Lunatica"Storia di una mente bipolarePrefazione di Fiorenza SarzaniniSolferino Libriwww.solferinolibri.itSe lo stomaco ti fa male o magari il fegato non hai dubbi: alzi il telefono e sai quale medico chiamare. Ma se è il cervello che fa «click»? Comincia così il viaggio di Alessandra Arachi, andata e ritorno nella follia del disturbo bipolare. Una patologia della mente che colpisce circa due italiani su cento. Ha fatto scalpore di recente il caso che ha visto protagonista Paolo Cognetti: picchi di euforia si alternano a baratri di depressione, il cervello va su e giù come un'altalena. Anche Selena Gomez non ha esitato a rendere pubblico il suo dolore. Ma sono casi rari. Sono troppi invece quelli che tengono nascosta la malattia per vergogna. Il disturbo di Alessandra si è manifestato venticinque anni fa. Lei fu vittima di una diagnosi e di una terapia sbagliate che una sera di luna piena, in un prato appena fuori Roma, stavano per costarle la vita. Ma come è arrivata su quel prato?In questo libro dal ritmo serrato, l'autrice racconta i mesi di fuga dalla realtà, pedinata «dal servizio segreto più pericoloso del mondo», in viaggio di notte lungo le autostrade d'Italia, a volte contromano. Racconta l'alterazione della coscienza, il miracolo del cagnolino Pisolo, la riscoperta dell'amore. Lunatica è un'avventura della mente scritta con l'ironia e la lucidità di chi ha avuto la fortuna di venirne fuori e di poterla raccontare.Alessandra Arachi è giornalista per il «Corriere della Sera».Tra i suoi libri ricordiamo Briciole. Storia di un'anoressia (Feltrinelli 1994), da cui è stato tratto un film, Leoncavallo Blues (Feltrinelli 1995), Coriandoli nel deserto (Feltrinelli 2012) e, con Paolo Crepet, Perché finisce un amore (Solferino 2019).ILPOSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Roberto Ferrari"Meditare con gli animali"8 esercizi di mindfullness nella naturaLaterza Editoriwww.laterza.itSe avessimo la facoltà di sbirciare dentro le menti silenziose degli animali, cosa potremmo imparare? Che cosa capiremmo su di noi e sulla vita? Un biologo e insegnante di meditazione ci guida in un esperimento straordinario, dove la scienza incontra la filosofia, la saggezza del Buddhismo e il silenzio della contemplazione. Un viaggio illuminante e ipnotico, che sa strapparci alle nostre certezze e avvicinarci al mistero irrisolto della coscienza umana e animale.Immaginiamo, per un istante, di poter provare quello che provano gli animali, di immedesimarci nel loro modo di sentire, sapere, agire nel mondo. È un esperimento unico nel suo genere a prendere forma nelle pagine di questo libro, un invito a calarci nei panni di esistenze pelose, squamate, pennute per guardare la realtà con occhi diversi. In compagnia di enormi balene e minuscole lumache, tartarughe e fenicotteri, tassi e lombrichi, scopriremo che ogni animale ha qualcosa di nuovo da insegnarci e ci parla con una voce capace di scardinare anche le nostre convinzioni più radicate.Queste otto immersioni nell'esperienza animale si rivelano così anche un percorso dentro noi stessi, un esercizio per sgombrare la testa dalle categorie a cui siamo abituati e aprire nuovi scorci di riflessione. Ed è qui che le nozioni della scienza e della biologia si mescolano in maniera sorprendente con la filosofia orientale, la meditazione buddhista e la pratica della mindfulness. Quello di Roberto Ferrari è un approccio eccezionale, scientificamente rigoroso e, al tempo stesso, immaginifico, di chi ha passato trent'anni tra laboratori di ricerca e centri di meditazione. Un tentativo originale di de-antropizzare il mondo e vederlo da prospettive inedite, in grado di riaccendere in noi la meraviglia per l'esistente e il desiderio di prendercene cura.Roberto Ferrari, biologo, ha svolto per trent'anni attività di ricerca nel campo degli insetti sociali e dell'etologia cognitiva presso l'Università di Bologna. È docente di Mindfulness al Master presso l'Università La Sapienza di Roma e insegna presso la Scuola di Psicoterapia “Nous” di Milano e la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Ha fondato il Centro “Mente&Vita” presso l'associazione ASIA Modena, operando anche all'interno di progetti di ricerca sulla mindfulness in ospedali con pazienti oncologici e personale sanitario, in scuole e carceri. Tra le sue pubblicazioni, Lo sguardo senza occhio. Esperimenti sulla mente cosciente tra scienza e meditazione (con F. Bertossa, Milano 2005), Sfere invisibili. All'interno degli habitat animali (Modena 2011) e Un respiro alla volta. Storie di Mindfulness in Oncologia e tra gli animali (Bologna 2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alberto Casadei"Anni ombra"Alessandro Polidoro Editorewww.alessandropolidoroeditore.itùMa è prosa o poesia? Si racconta qualcosa o si imbastisce uno strano saggio (im)personale? Anni ombra è un prosimetro e ha natura indecidibile: come nella celebre immagine dell'anatra-coniglio, quando si arriva a riconoscere un contorno, con la coda dell'occhio se ne scorge un altro. Il narcisismo dello scrittore è azzerato, cosicché la presunta autobiografia esplode (come nella prosa di Casa di foglie di Mark Z. Danielewski), ma è proprio l'esplosione dei generi a caratterizzare questi frammenti, che vogliono restare tali. Non bisogna ricomporli: nel cervello umano come nel Cloud digitale ogni dato e ogni evento si scindono senza posa o si affiancano a innumerevoli altri. In uno zibaldone che non esorcizza il caos, si accumulano nuclei di senso e di non-senso, e tuttavia gli elementi attrattori non mancano. Chi si avvicina è tenuto a lasciarsi attrarre: gli oscillanti pronomi che attraversano questi Anni ombra equiparano autore (l'io-lui nelle sue varie epoche) e lettori, quelli reali e quello, petulante come un'AI, che si materializza nel prosimetro. Ma tutti, alla fine, svolgono il loro ruolo di ricognitori delle nostre interazioni fondamentali.Alberto Casadei insegna Letteratura italiana all'Università di Pisa. Il Saggiatore ha pubblicato Biologia della letteratura (2018; premio Mondello per la Critica) e Dante (2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Paolo Grillo"I giganti silenziosi"Il Medioevo in dieci alberiMondadori Editorewww.mondadori.itL'immagine oggi più diffusa – e al tempo stesso più stereotipata – dell'alto Medioevo racconta di «un mondo di foreste buie e popolate da cinghiali e da qualche barbaro, tra le quali si ergevano mesti i ruderi monumentali di un mondo che fu». Ma questa rappresentazione, come molte altre, non corrisponde per niente alla realtà. Il Medioevo, infatti, è ben diverso e più complesso di come la storiografia e la letteratura, soprattutto quella cavalleresca, l'hanno spesso dipinto. Attraverso dieci alberi che hanno rivestito un ruolo di primo piano nella vita sociale ed economica dell'epoca, Paolo Grillo ripercorre quei secoli restituendo all'elemento vegetale la giusta importanza quale inedita chiave di lettura per comprendere meglio tutto il mondo dell'Europa medievale. Il risultato è un ritratto originale e affascinante, che riesce a «far udire la voce degli alberi, far sì che siano essi stessi a parlarci della loro vita, attraverso i loro tronchi e i segni che il tempo e gli esseri umani vi hanno lasciato». Dall'olmo, sotto le cui fronde si tenevano le assemblee dei comuni urbani e rurali, al castagno, detto anche «albero del pane»; dall'ulivo e dalla palma, due simboli centrali della religione cristiana e islamica, fino alla quercia che, oltre alle ghiande per il nutrimento di uomini e animali, forniva il legname per la costruzione delle imponenti cattedrali di tutta Europa: ogni albero rivela un pezzo di storia e racconta in un modo nuovo la complessa convivenza tra uomini e piante. Gli alberi medievali escono finalmente dall'astrattezza di mosaici, editti, affreschi e trattati dell'epoca, per restituire una vivida immagine dell'Età di Mezzo, sottolineando il ruolo fondamentale della presenza vegetale che, in un clima che cambia, è bene ricordare anche oggi.Paolo Grillo insegna Storia dell'Italia medievale all'Università degli Studi di Milano e si occupa della storia d'Italia fra il XII e il XIV secolo. Fra i suoi libri più recenti: La falsa inimicizia. Guelfi e ghibellini nell'Italia del Duecento (2018), Manfredi di Svevia (2021) e, per Mondadori, Nascita di una cattedrale (2017), Le porte del mondo (2019) e Federico II (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Paola Baratto"I giorni degli altri"Manni Editoriwww.mannieditori.itÈ il caso a far incontrare Bruna e Ludovica, un'insegnante di Lettere ormai prossima alla pensione e una giovane botanica. Ed è un racconto, scritto da Bruna anni prima, a cementare la loro complicità. Fatta di interesse per le vite degli altri, passione per scrittori dimenticati, vini da compagnia, uno sguardo ironico. Bruna deve ripensare il proprio futuro, Ludovica risolvere un mistero che la lega ad un nobile avo.Un'indagine sul filo del soprannaturale, che svela gli aspetti imponderabili e solo apparentemente marginali dell'esistenza.Paola BarattoGiornalista e scrittrice, è nata e vive a Brescia. Collabora con il “Giornale di Brescia” su cui ha una rubrica di curiosità storico-culturali dal 2011.www.paolabaratto.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marino Magliani"Romanzo olandese"Trilogiascritturapurawww.scritturapura.itIl popolo di Amsterdam era un popolo votato allo stupore, i liguri no. E questa costrizione, questo dover per forza stupire, gli amsterdamesi la sentono come una missione. Forse su questo eravamo d'accordo, io e Fagel. Anche il suo tentativo di fornirmi materiali per il libro, teneva conto di questa inclinazione. Assegnarmi luoghi, storie, personaggi stupefacenti, scartati appunto perché non stupivano abbastanza. Che avevano fallito in quel senso.Un romanzo che è tre romanzi che sono una città: Amsterdam. Un viaggio ad Amsterdam, città labirintica e misteriosa dove si ordiscono complotti e strategie, dove le biciclette giacciono arrugginite in cimiteri nascosti e i canali disegnano una ragnatela che intrappola. A Zeewijk, un quartiere costruito sul modello della Via Lattea (e che ha i confini identici a quelli della Liguria), chi passa guarda dentro le case di tutti: è così che nasce l'amore per Anneke (o forse è più un'idea di amore che un amore vero e proprio). Tre storie che sono una cartografia e tracciano una geografia fatta di malinconia e di umanità, di sorriso e di paesaggio, di autoironia e di attesa.Marino Magliani è nato in una valle ligure e ha trascorso gran parte della vita fuori dall'Italia. Oggi vive tra la sua Liguria e la costa olandese, dove scrive e traduce. È autore di numerosi libri tra cui: Quella notte a Dolcedo (Longanesi 2008), L'esilio dei moscerini danzanti giapponesi (Exòrma 2017) e Prima che te lo dicano altri (Chiarelettere 2018). Con Il cannocchiale del tenente Dumont (L'Orma) è entrato nella dozzina del Premio Strega. La sua traduzione più recente è il romanzo L'ultima battaglia di Julio Manuel de la Rosa (Scritturapura).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Giannoni"Sottovoce"For ever and everCTL Editore, Livornowww.ctleditorelivorno.itUn libro sui buoni sentimenti. Un libro scritto con calma e sottovoce. Un libro forse inattuale: in un mondo di urla e di fretta, di prevaricazioni e di frenetiche innovazioni, rivaluta valori come la memoria, il gioco, l'amicizia, il senso della natura e la lentezza. La lentezza. Addirittura. Sono stati scritti libri autorevoli sulla lentezza. Però, secondo me, va riscoperta.Mi sono soffermato anche sul sorriso. Si sorride parecchio in questi racconti. Forse l'ho inflazionato il sorriso, è vero, ma meglio il sorriso della rabbia e dell'urlo. I protagonisti di questi racconti sono i più disparati e magari anche inattesi: amici di vecchia data e persone incontrate per caso, bambini e professori, il fiume. Ma c'è anche la mamma. E ci sono persino gli animali: possono insegnare tanto, la fiducia, per esempio; e perfino la gentilezza. Anche in questo caso, non scopro nulla: è stato già detto, ma vorrei ribadirlo, secondo la mia esperienza. Ho raccontato anche di due viaggi, due esperienze di vita: in Togo e in Germania.Francesco Giannoni è nato a Firenze nel 1960. Laureato in Lettere e filosofia con una tesi in storia contemporanea, lavora da oltre trent'anni nell'editoria. Giornalista pubblicista, redattore e fotografo, collabora con case editrici e testate giornalistiche. È autore di Il Viale dei Colli a Firenze (Florence Art, 2016), Terme in Toscana (Moroni editore, 2017), La Maratona di Firenze. I protagonisti (Mauro Pagliai Editore, 2019), C'era una volta l'Ataf. I fiorentini e la loro città in un insolito ritratto (SEF, 2020), Le 100 Fontane di Firenze. Dall'acqua del Granduca a quella del Sindaco (Florence Art, 2021) e Storie sul bus. Avventure e disavventure dei passeggeri dell'Ataf (SEF, 2021). Per Sarnus ha curato nel 2018 “Quei lontani sogni cattivi”. Memorie di un prigioniero toscano della Grande Guerra e ha scritto nel 2023 I racconti della sfiga."I racconti della sfiga" di Francesco Giannonihttps://www.youtube.com/watch?v=QXd3u4BuLP4La sfiga in 30 racconti.Disavventure dell'infanzia e dell'età adulta, vacanziere, familiari, scolastiche, culinarie, ospedaliere, lavorative, affettive e pandemiche. La nera nuvoletta di fantozziana memoria si accanisce su tutti noi, e lo fa con molta fantasia e varietà di colpi. Non si scappa: è lì che ci aspetta dietro l'angolo, in ogni stagione dell'anno e della vita.Sta a noi saper affrontare la sfiga, consapevoli che, anche se una volta ci può andar bene, lei si rifarà poco dopo. E con gli interessi. Sta a noi saper risolvere tutto (o quasi) con un sorriso.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuseppe Flora, Alessandro Anil"Movimenti, acque, soliloqui"Poesia bengalese modernaOfficina Librariawww.officinalibraria.netLa poesia moderna in India si scrive in oltre quindici lingue, inglese compreso. La poesia moderna bengalese può vantare un indiscusso primato: dal 1913, data del premio Nobel per la letteratura conferito a Rabindranath Tagore, è stata tradotta in quasi tutto il mondo. In realtà a essere tradotte sono state prevalentemente le opere di Tagore, molto noto in Italia e nel resto d'Europa. Gli altri poeti, coevi o posteriori, sono poco conosciuti nel nostro paese, nonostante la loro raffinata produzione e i fermenti letterari ai quali si ricollegano. Questo volume intende presentare, per la prima volta in italiano, alcune di quelle voci tra le più espressive, dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri. Il volume si compone di un saggio introduttivo, che riannoda tradizioni letterarie classiche, medioevali e moderne al senso della contemporaneità della poesia. È presente un saggio su Buddhadeb Basu, figura chiave del Modernismo bengalese e la traduzione di sue tre poesie. Seguono i versi dei poeti Nazrul Islam, Jibanananda Das, Shakti Chattopadhyay, Sankha Ghosh, Joy Goswami, nella traduzione di Alessandro Anil, candidato al premio Strega Poesia, e quella di tre voci femminili del Minimalismo contemporaneo. Tutte le poesie sono corredate dal testo a fronte in lingua originale.Giuseppe Flora ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Jawaharlal Nehru University di New Delhi. È autore di diversi saggi sulla storia e la cultura dell'India moderna. Tra i suoi contributi recenti: On Fairy Tales, Intellectuals and Nationalism in Bengal (1880-1920) (Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2002); Tagore and Italy: Facing History and Politics (2008); Dandyism in Nineteenth Century Bengal: An Exploration (2014); India as a Wonderland: International Outlook and Counterculture (2020).Alessandro Anil, ha vissuto in india fino a sedici anni, a Santiniketan (West Bengal), frequentando la scuola fondata dal poeta Rabindranath Tagore. Conclude gli studi in Filosofia e Letteratura in Inghilterra. Esordisce nel 2019 con Versante d'esilio (Minerva editore), con cui vince il premio Camaiore, il premio Guido Gozzano, opera prima, e il premio Città di Como. Sempre nel 2019 pubblica insieme a Franca Mancinelli e Maria Grazia Calandrone, Come tradurre la neve (Animamundi Editore). Viene inserito nell'antologia Poeti nati negli anni Novanta (Ladolfi, 2020). Nel 2023 publica Terra dei ritorni (Samuele editore-Pordenonelegge), con cui è candidato al Premio Strega Poesia 2024. Drammaturgo e regista, dal 2021 è direttore artistico del Centro Theatre House - Sources Research Performative Arts, con cui oltre alla direzione artistica e la formazione professionale, si occupa di educazione e integrazione nel mondo lavorativo per fasce meno abbienti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Lorenza Di Lella"Proprietà privata"Julia DeckPrehistorica Editorewww.prehistoricaeditore.ittraduzione "Proprietà privata" a cura di Francesca Scala e Lorenza Di LellaEva è un'urbanista parigina che lavora attorno alla “nozione di spazio incerto” che coltiva sul balcone del suo appartamento. Col marito Charles, professore universitario afflitto da depressione e che vive rinchiuso sedato nella sua camera, decide di lasciare Parigi per prendere casa in un ecoquartiere di periferia.“Era tempo di comprare. La nostra scelta cadde su un piccolo comune in pieno slancio, sicuri di fare un buon investimento. Già svariati mesi prima di traslocare avevamo preso le misure dei mobili. Non vedevamo l'ora di vivere finalmente a casa nostra. E forse avremmo potuto realizzare quel sogno se, una settimana dopo esserci insediati, i Lecoq non si fossero trasferiti dall'altra parte del muro.”Annabelle, del resto, è la vicina indesiderabile, quella che non conosce pudore, che prende in prestito lo zerbino, che ascolta e spia, e che provoca un po' tutti, soprattutto gli uomini. Con questa presenza invadente, unitamente a quella del gatto rosso dei Lecoq – che entra nella casa degli altri quando vuole – la vita che si preannunciava idilliaca diventa un vero incubo. Tanto che Charles Caradec, marito di Eva, la narratrice di questo romanzo crudele, non regge. Quando progetta di uccidere Pel di carota, la sua vita e quella di tutta la comunità degenera.Al di là del cinismo che attraversa queste pagine, del sorriso che suscita, si prova una sorta di terrore davanti a questo quadro iperrealista della nostra epoca. La penna appuntita di Julia Deck non fa sconti.Julia Deck, nasce a Parigi nel 1974 da padre francese, artista plastico, e madre britannica, traduttrice. Julia Deck ha studiato Lettere alla Sorbona, e la sua tesi verteva su La principessa di Cléves. Lavora per un anno nell'editoria a New York. Dopo essere stata responsabile della comunicazione in diversi gruppi editoriali, nel 2005 si dedica completamente alla scrittura. In Francia è pubblicata dalle leggendarie Edizioni di Minuit. Sigma è il suo secondo romanzo tradotto in Italiano, dopo Viviane Elisabeth Fauville recentemente pubblicato da Adelphi.Lorenza Di Lella, traduce dal francese romanzi, racconti e saggi. Ha tradotto, fra gli altri, a Georges Simenon, Emmanuel Carrère, Teresa Cremisi, Boileau e Narcejac, B. Quiriny, Michel Tremblay, Julia Deck. Nel 2012, insieme a G. G. Greco, ha ricevuto il premio Procida per la traduzione del Barone sanguinario di V. Pozner. È redattrice della collana «Gli Eccentrici» delle Edizioni Arcoiris di Salerno. Lorenza Di Lella insegna traduzione letteraria dal francese nei corsi dell'Agenzia Letteraria Herzog.Francesca Scala si è laureata all'Università di Bologna con una tesi in filologia romanza sul corpus del troviero Jehan de Renti, per poi specializzarsi a Firenze nel 2000 in traduzione letteraria alla SETL (Scuola Europea di Traduzione Letteraria). Ha tradotto per 20 anni, prevalentemente per Coconino Press-Fandango, romanzi a fumetti contribuendo a fare conoscere e apprezzare al pubblico italiano maestri della BD francese quali Jacques Tardi, Jacques de Loustal, Baru, David B. (Il grande male) e Manu Larcenet (Lo scontro quotidiano). Tra gli autori a cui ha dato voce in ambito saggistico, Thierry Fabre (Mesogea), Marc-Alain Ouaknin (Atlante) e Georges Simenon (Adelphi); in ambito narrativo-letterario, Julien Green (Vertigine, Nutrimenti, 2017, con Lorenza Di Lella, Giuseppe Girimonti Greco, Ezio Sinigaglia e Filippo Tuena, è stato vincitore del premio Bodini 2017), Linda Lê (Clichy), Lydie Salvayre (Prehistorica Editore), Teresa Cremisi, Georges Simenon, Emmanuel Carrère, Inès Cagnati, Boileau e Narcejac (Adelphi) e Dany Laferrière (Tutto si muove intorno a me, 66thand2nd, 2015, con G. Girimonti Greco, è stato finalista al premio Stendhal 2016). Nel 2024 ha curato per la Sala Borsa di Bologna la prima rassegna di incontri che la biblioteca abbia mai dedicato alla traduzione letteraria. È iscritta a Strade, Sindacato di Traduttrici e Traduttori Editoriali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Cristiana Mennella"L'ultimo dei chiurli"Fred BodsworthAdelphi www.adelphi.itL'ammaliante, perigliosa odissea di un piccolo eroe tragico: uno degli ultimi esemplari di chiurlo eschimese.Traduzione di Cristiana MennellaIntorno alla metà del Novecento il chiurlo eschimese è stato dichiarato estinto. Questo piccolo, inclassificabile libro racconta l'odissea di uno degli ultimi esemplari, che a ogni primavera, mosso dall'istinto, dall'Antartide fa rotta verso l'Artide per accoppiarsi – e per garantire la sopravvivenza della specie. Una condizione tragica, la sua, giacché mai ha conosciuto i suoi simili, sterminati per puro diletto a partire dall'Ottocento. L'ultimo dei chiurli parte così per un viaggio che ha del miracoloso: Patagonia, Paraguay, Honduras, Messico, Stati Uniti, Canada... Supera catene montuose e vulcani, burrasche e tempeste di neve; copre migliaia di chilometri in pochi giorni, senza riposare né sfamarsi; sorvola foreste, fiumi, laghi, paludi; si libra sull'oceano come sulle Ande e sulla pampa. Ma se finora ha sempre affrontato la spedizione da solo, questa volta ha la ventura di imbattersi in una femmina della sua specie, con cui involarsi verso il luogo da lui scelto per riprodursi: pochi contesi metri di terreno spoglio nel Nord più estremo. Sempre che il Destino, nei panni esecrabili dell'uomo, non si metta di traverso. Al lettore non resterà allora che accompagnarli, complice e rapito, nella loro perigliosa, irrinunciabile missione, sull'ala di una prosa che per audacia, anelito e resilienza sa essere all'altezza di quel volo prodigioso.Fred Bodsworth è stato uno scrittore, giornlista e naturalista canadese. Ha collaborato con alcune testate giornalistiche importanti del suo Paese. Dal 1964 al 1967 è stato anche presidente della Federazione dei naturalisti dell'Ontario. Nel 2002 ha ricevuto il premio Matt Cohen per i suoi scritti.In Italia ricordiamo il libro L'ultimo dei chiurli, edito nel 2025 da Adelphi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Carlo Maria Lomartire"E d'indomato amor"Passione e rivoluzione nella Milano di NapoleoneMondadori Editorewww.mondadori.itÈ il 15 maggio 1796 quando Napoleone fa il suo ingresso trionfale a Milano, città che di lì a breve diventerà la capitale della Repubblica Cisalpina, stato satellite della Francia. Ad acclamarlo, sotto l'arco della Porta Romana, c'è anche il diciassettenne Luigi Airoldi, tipografo come il padre e patriota, che presto si arruolerà nella Guardia nazionale. I suoi ideali sono saldi: è convinto che con l'Armée d'Italie e il suo generale siano entrati in città la libertà e l'uguaglianza. Ma è fortemente in contrasto con le idee del padre, borghese filoasburgico, che considera i francesi «sanguinari regicidi senza Dio». Sono le donne della famiglia a sostenere Luigi, non facendogli mai mancare affetto e saggi consigli, e soprattutto a indurlo a perseverare nella sua grande passione: l'amore per la contessina Elena Carminati, poetessa in erba promessa a un altro uomo, con cui il ragazzo non sembra avere speranze. Ma il corso degli eventi prenderà una svolta inaspettata quando la famiglia Carminati verrà coinvolta in un caso di omicidio, sul quale Luigi proverà a indagare. Influenzato dalle posizioni garantiste di Cesare Beccaria, il ragazzo non si fermerà alla prima ipotesi accusatoria contro il padre di Elena e arriverà a scoprire ciò che è davvero accaduto quella notte, destinata altrimenti a restare avvolta nel mistero. Nel frattempo, ai tavoli della bella sala del Caffè Nuovo al Leone, Luigi si ritrova con Carlo Porta, Giuseppe Parini, Ugo Foscolo e Vincenzo Monti a parlare di Napoleone e della sua purtroppo deludente politica. E qualcuno tramerà nell'ombra, tentando, invano, di scongiurare la sua proclamazione a re d'Italia. Tra duelli, bische clandestine, salotti letterari e complotti, Carlo Maria Lomartire tesse un racconto corale che cattura l'anima di una città al crocevia tra Illuminismo e Romanticismo, offrendo un'affascinante finestra sull'Italia che sta per nascere. Tra i personaggi storici di questo romanzo milanese c'è anche un giovane Alessandro Manzoni, che anni dopo, nella celebre ode Il cinque maggio, scriverà di Napoleone: «E sparve, e i dì nell'ozio / chiuse in sì breve sponda, / segno d'immensa invidia / e di pietà profonda, / d'inestinguibil odio / e d'indomato amor».Carlo Maria Lomartire, milanese, è giornalista e autore di biografie e saggi storico-politici. Per Mondadori ha pubblicato: Mattei, Insurrezione, Il bandito Giuliano, Il qualunquista, Gli Sforza, Il Moro, Gli ultimi duchi di Milano, Giovanni dalle Bande Nere e La Dama e il Moro; con Gabriele Albertini Nella stanza del sindaco e con Paolo Brichetto Arnaboldi Memorie di un partigiano aristocratico.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Dario Pontuale"Storia prossima"Blu Atlantidewww.edizioniatlantide.it“Guarda le facce di questi galantuomini. Fra qualche anno i loro nomi saranno sulle targhe delle città celebrati come patrioti, ma adesso si accordano per salvarsi dalla galera”.Roma, metà dell'Ottocento. L'umile famiglia Picca arriva nell'Urbe dalla campagna di Albano in cerca di un futuro migliore: Ottavio e Michelina, assunti al servizio dei nobili Altieri, non immaginano certo che nei decenni successivi la vita dei loro figli e nipoti è destinata a intrecciarsi con i più ampi disegni della Storia. Luigi, il loro primogenito, tipografo e socialista della prima ora, suo figlio Sansone, attacchino e poi intrepido giornalista dell'“Avanti!”, e l'adorata fidanzata di lui Rosetta, saggia e combattiva, si ritrovano infatti a fianco di personalità come Turati, Bissolati e Anna Kuliscioff nella lotta per un Paese più giusto. Su di loro, sugli altri componenti della famiglia Picca e sui loro amici e compagni di lotte sociali e sull'Italia intera, si abbatte dapprima lo scandalo della Banca Romana con la sua lunga ombra di corruzione e malgoverno, quindi l'assassinio di un innocente per mano della polizia a seguito del tentato regicidio di Umberto I e infine la violenta repressione di Stato che sfocia nei moti popolari del 1898. Frutto di oltre sei anni di studio e ricerche d'archivio, Storia prossima ha il respiro della grande narrazione storica e la forza trascinante del romanzo civile: raccontando di un passato oggi pressoché dimenticato ci svela moltissimo del nostro presente.Dario Pontuale è nato a Roma nel 1978. Critico letterario e bibliotecario, è autore di raccolte di saggi quali “La biblioteca infinita” e “Avventurosi scrittori”, della biografia critica “Il baule di Conrad”, tradotto in Francia, della monografia “La Roma di Pasolini”, tradotto in Spagna e vincitore del Premio Carver 2019, de “La scoperta dell'America. Saggi di Cesare Pavese”, con prefazione di Ernesto Ferrero, e di “Scrittori russi. Saggi di Leone Ginzburg”. Ha contribuito inoltre alla storia della letteratura italiana “Scoprirai leggendo” e ha pubblicato vari testi di narrativa tra cui “La biblioteca delle idee morte” e “Certi ricordi non tornano”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Chiara Patarino"Quei misteriosi giocattoli"Leo e il caso dell'intelligenza artificialeAncora Libriwww.ancoralibri.itDue ragazzini indagano su uno scambio segreto di misteriosi peluches che aiutano i bambini nei compiti e narrano storie su misura. I giocattoli sembrano vivere di vita propria raccogliendo dati e spiando le attività dei piccoli, che manifestano bizzarri comportamenti, strani tic…I giocattoli sono guidati da un'applicazione di Intelligenza Artificiale. Chi ha organizzato tutto questo? E perché?L'Intelligenza Artificiale, sempre più presente nelle nostre vite, si indirizza anche al settore dei giochi: una storia per riflettere sulle sue potenzialità e sui suoi lati oscuri.Il primo libro sull'IA per bambini!!Per ragazzi dai 9 anni.Chiara Patarino, autrice affermata di libri per bambini e ragazzi, ha pubblicato per Il Battello a Vapore, Carthusia, Paoline e Coccole Books.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Matteo Speroni"Mussolini deve morire"Gigi SperoniDicembre 1944 quando Giovanni Pesce tentò di uccidere il ducePrefazione di Antonio ScuratiPostfazione di Matteo SperoniMimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itDicembre 1944. Milano è una città piegata dai bombardamenti, avvolta dal gelo di un inverno spietato, affamata di pane e di speranza. Il fascismo, ormai agli sgoccioli, si arrocca nell'illusione di un ultimo colpo di coda capace di ribaltare le sorti di un conflitto già deciso. In questo scenario, Mussolini, ormai commissariato dai nazisti, compie un gesto disperato: lascia il rifugio sicuro sul lago di Garda e torna nel cuore della città. La sua apparizione al teatro Lirico, tra una folla sorpresa e smarrita, ha il sapore di un'ultima, vana messinscena. Ma la storia ha già scritto il finale. Il suo colpo di teatro è solo l'ultimo atto prima della fine. Pochi mesi dopo, Hitler si suiciderà nel bunker di Berlino e lui sarà catturato e fucilato a Dongo, nell'aprile del 1945. Eppure, il destino avrebbe potuto prendere un'altra piega. Giovanni Pesce, nome di battaglia “Visone”, comandante dei Gruppi di Azione Patriottica, aveva progettato di colpirlo proprio a Milano, in quei giorni d'inverno. E cosa sarebbe successo se l'attentato fosse riuscito? Questa è la cronaca di un'azione mai compiuta, immersa nel contesto feroce e lacerato in cui maturò: un mondo di spie, doppiogiochisti e traditori, ma anche di uomini e donne pronti a morire per un ideale.Gigi Speroni, scrittore e giornalista, ha fatto parte delle redazioni de “La Notte” e del “Corriere della Sera”. È stato direttore dei programmi Rizzoli Tv, capo ufficio stampa di Rizzoli Libri, direttore dei servizi giornalistici e delle relazioni esterne di EuroTv, coautore con Enzo Tortora (“Portobello” e “Giallo” per Rai2), consulente della Radiotelevisione Svizzera Italiana. Nel 2004 ha ricevuto l'Ambrogino d'Oro. Tra le sue pubblicazioni: L'attentato a Togliatti (2022); Il duca degli Abruzzi (2015); L'onorevole ricatto (2006).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Federica Brunini"Effetto Jane Austen"Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itL'incarico della rivista è chiaro: andare nei luoghi di Jane Austen e capire perché, a duecentocinquant'anni dalla nascita, l'autrice di Orgoglio e pregiudizio è ancora così letta e amata, soprattutto dai più giovani.Di articoli e reportage Amelia Maini Moss − per i colleghi semplicemente la Mossa − ne ha fatti a centinaia, da ogni angolo del mondo. Cresciuta tra l'Inghilterra della nonna, da cui ha ereditato il nome, e l'Italia, è diventata una fotogiornalista di grido, prima di dedicarsi alla famiglia e mettere da parte penna e macchina fotografica. Sarà ancora in grado di realizzare un lavoro ben fatto?Nonostante le remore, Amelia decide di accettare. E senza saperlo inizia un viaggio che si rivelerà sorprendente. Quando arriva nello Hampshire, tra cottage suggestivi e villaggi idilliaci, la sua strada incrocia forzatamente quella di George ed Emma Dubois, padre e figlia, venuti apposta dal Canada per celebrare un'importante ricorrenza. Emma, diciottenne appassionata della Austen e ideatrice di un seguitissimo canale social, considera la scrittrice inglese la sua eroina; Amelia, invece, la vede come un'icona anacronistica e sopravvalutata. Tuttavia, immersa nei paesaggi che ispirarono i romanzi, dalla casa di Chawton ai palazzi di Bath, si trova a rileggere non solo Jane Austen, ma anche la propria vita e la propria visione della femminilità, del sentimento, del matrimonio e della maternità.Fino a scoprire, man mano che le tensioni cedono il passo a confidenze e a momenti di imprevista complicità, che anche nelle differenze si possono trovare risposte inaspettate. E che “non c'è incanto più grande della tenerezza del cuore”.Cosa può dire Jane Austen oggi alla Gen Z, a duecentocinquant'anni dalla sua nascita?Una giornalista in crisi, che ritiene la Austen obsoleta.Una booktoker diciottenne che ha fatto della scrittrice britannica la sua eroina.Un viaggio in Inghilterra, da Chawton a Bath, tra contrattempi e sorprese.Una commedia frizzante e intelligente, che mette a confronto due generazioni e due visioni opposte del romanticismo e dell'emancipazione.Federica Brunini è scrittrice, giornalista e instancabile viaggiatrice. Già responsabile della comunicazione in Italia e all'estero, ha scritto per il “Corriere della Sera”, “L'Espresso”, “People”, “Grazia”, “Vanity Fair” e tante altre testate, ed è “Royal Watcher” in tv e sulla carta stampata. Per Feltrinelli, ha pubblicato: Quattro tazze di tempesta (2016), Due sirene in un bicchiere (2018), tradotto in Spagna, Olanda, Lituania, Cina e che ha ispirato la serie tv di Canale 5 “Le onde del passato”, e La circonferenza dell'alba (2020). In La regina mi ha detto: Queen Elizabeth in parole sue (Gribaudo, 2023) ha raccolto e commentato le citazioni della sovrana più longeva della storia.Fondatrice della Travel Therapy in Italia, vive con la valigia tra Milano e il mondo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Maria Francesca Chiappe"Uguale per tutti"Castelvecchi Editorewww.castelvecchieditore.comUna spiaggia ai margini della città. Un vecchio gommone incagliato nella sabbia e un cadavere.Non è solo l'inizio di un'indagine, ma il punto di rottura di vite intrecciate, di segreti nascosti sotto la luce accecante del Mediterraneo. Annalisa Medda, giornalista tenace, e Fernando Corallo, capo della Mobile, si muovono su binari paralleli per arrivare alla verità. Intorno, il brusio di una città che osserva e tace, che si schiera e giudica, mentre i fili invisibili del potere e del pregiudizio stringono la loro trama implacabile. Il giovane trovato morto è un migrante algerino, sbarcato in Sardegna in cerca di un futuro migliore. Ma chi lo ha ucciso? E perché il suo corpo è stato abbandonato proprio in quel luogo? Tra depistaggi, tensioni sociali e verità scomode, Annalisa e Corallo devono districarsi in un'indagine che li porterà a scontrarsi con i fantasmi di un sistema che spesso chiude gli occhi davanti all'ingiustizia. Uguale per tutti è un viaggio nelle crepe di una società che ancora fatica a riconoscere se stessa. E quando la verità emerge, non sempre è quella che ci si aspetta.Maria Francesca ChiappeGiornalista, si è a lungo occupata di cronaca giudiziaria. Ha scritto diversi libri-inchiesta su fatti di nera accaduti in Sardegna. Con Castelvecchi nel 2022 ha pubblicato Non è lei (menzione speciale al Premio Alziator) e Ostaggio, nel 2023. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giulia Negri"Montagn. Istruzioni per l'uso"Laterza Editoriwww.laterza.itQuanto odiate il «manca poco» che tutti, prima o poi, abbiamo sentito mentre siamo allo stremo delle forze? Cosa dareste per non aprire una mappa dei sentieri che sembra più complicata di quella del tesoro? Avete sobbalzato anche voi per quel fruscio nel prato, proprio lì, a due passi? Questa è la guida per tutti noi che arranchiamo sulle salite, non siamo ‘veri montanari', ma non rinunceremo mai al raggio verde che solo le montagne sanno darci.C'è un momento preciso, quando si cammina in montagna, in cui tutto si fa silenzioso. È quell'attimo in cui ti fermi a prendere fiato, il vento smette per un istante di soffiare, ti guardi attorno, osservi la meraviglia e ti rendi conto di quanto sei piccolo. È il momento per il quale tutti quanti noi arranchiamo sui sentieri e vaghiamo per i boschi, ci sorprendiamo di fronte alle cascate o scrutiamo i crinali alla ricerca di stambecchi e marmotte. Ma la montagna non è un luogo di vacanza come tutti gli altri, non è un luna park, bisogna accettare l'esistenza di pericoli e pianificare tutto, anche la rinuncia. Allora è importante sapere come preparare uno zaino, come leggere una carta, quali strumenti tecnologici sono utili e quali no. E poi ci sono gli incontri con gli animali: dalle mucche fino alle ‘fobie striscianti'. Impareremo cos'è un ‘parrucchiere di chiome' e a guardare con occhi nuovi fiori e funghi. Il tutto in compagnia di Giulia che, tra una chiacchiera e una battuta, dà buoni consigli, più di un grillo parlante. E se lo può ben permettere visto che per riuscire a dare buoni consigli bisogna aver sbagliato di più! Insomma, una guida piacevole e divertente per tutti coloro che cercano uno scatto di fantasia e di immaginazione per uscire dai sentieri più battuti, dai panorami ‘instagrammabili' e dagli eventi ‘esclusivi' a 3000 metri.Giulia Negri, fisica di formazione, è giornalista e divulgatrice scientifica. Ha conseguito un Master in Comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste e ha frequentato la Erice International School of Science Journalism. Collabora come freelance con “la Repubblica”, “Le Scienze”, “Il Tascabile” e “Wired”. Ha lavorato nel gruppo di Outreach di ATLAS al CERN, nell'organizzazione eventi scientifici, nell'editoria scolastica e come social media manager.Da sempre grande amante della montagna, nel 2018 ha finalmente realizzato il sogno di trasferirvisi a tempo pieno, diventando anche maestra di sci.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Pezzella"Un cuore per due"Morganti Editoriwww.morgantieditori.itSe il destino si impegna, è capace di ordire trame e intrecci che stravolgono le vite. Ma nulla accade per caso, sono le azioni degli uomini a innescare gli eventi.Amori, tradimenti, crimini, vite spezzate e salvate.Due famiglie di una stessa terra, Napoli, che per molti anni ignorano l'esistenza l'una dell'altra. Una donna insoddisfatta, un marito paranoico e insicuro e due gemelli ‘diversi' da una parte.Dall'altra, un boss della camorra che spara le ultime cartucce di un potere sempre più affievolito ma ancora in grado di determinare dolore, disperazione e morte, e due giovani che scopriranno in circostanze drammatiche il loro legame.In mezzo, un prete dalla fede sbiadita che paga a caro prezzo il patto con il diavolo.Le famiglie Romano e Lauro, di estrazione sociale agli antipodi, si incontrano per caso a Udine, travolti da uno stesso destino, drammatico e dolce allo stesso tempo, che li avvicinerà e li unirà per sempre.Francesco PezzellaGiornalista professionista dal 2003, attualmente redattore e conduttore di notiziari e trasmissioni di approfondimento di TV12 – Udinese Tv. Ha cominciato come telecronista sportivo nel 1992 seguendo basket e calcio. Nel 1993 inizia l'attività di redattore e conduttore televisivo per le reti del gruppo Telecapri occupandosi di cronaca, attualità e politica. Nel 1997 contribuisce alla nascita del canale sportivo locale Telecaprisport, dove rimane fino al 2012. Dal marzo dello stesso anno si trasferisce in Friuli per gestire la fase di transizione da canale tematico a generalista di Udinese Channel, poi Udinese Tv e oggi Tv12, di cui ha ricoperto il ruolo di direttore di rete e responsabile dei palinsesti fino al dicembre del 2022.Ha condotto talk show, dibattiti e lunghe dirette in occasione di appuntamenti elettorali o altri fatti di cronaca del territorio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giulia Vitali"Nata nell'acqua sporca"Giulio Perrone Editorewww.giulioperroneditore.itSara, giovane napoletana, cresciuta nell'assenza di un padre emigrato in Albania e nella distanza emotiva di una madre troppo presa dal suo lavoro di giornalista, impara presto a convivere con il silenzio e l'incomprensione. Fuggire diventa l'unica scelta possibile: lascia la casa d'infanzia per seguire il fidanzato tossicodipendente, ritrovandosi in un vortice di eccessi e smarrimento.Il suo destino si intreccia con quello di altri tre compagni di deriva. La loro amicizia è il nodo viscerale di un amore tossico e in questo naufragio volontario, il corpo diventa una frontiera da esplorare, un territorio di perdizione e riscoperta.Ma il passato riaffiora, si insinua nel presente, lo plasma e lo deforma come un'eco: l'infanzia e l'adolescenza si specchiano l'una nell'altra, cicliche, inevitabili in un dialogo doloroso tra la bambina che era e la donna che sta diventando.È scritto con il fil di ferro che raschia la pagina questo romanzo d'esordio di Giuliana Vitali — Silvio PerrellaGiuliana VitaliNata a Napoli nel 1987, attualmente vive a Roma. Condirettrice e curatrice della rivista letteraria Achab, in attività dal 2013, fondata da Nando Vitali. Collabora con diversi giornali e riviste culturali come Left, Huffpost, Wired Italia, TPI, Il Quotidiano del Sud, Succedeoggi di Nicola Fano, KulturJam di Sandro Medici, interessandosi anche di tematiche sociali.Ha frequentato la scuola di scrittura Genius di Paolo Restuccia e in particolare il corso di scrittura a cura di Andrea Carraro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Silvia Vecchini, Sualzo"Gaetano e Zolletta"Una giornata al mareGallucci Editorewww.galluccieditore.comUna nuova, spassosa avventura di Gaetano e Zolletta!Continua la collezione!Zolletta trascorre le vacanze al centro estivo mentre Gaetano lavora a pieno ritmo. Quando il papà finalmente prende un giorno di ferie, Zolletta ne approfitta subito per portarlo... al mare!Una giornata tranquilla, distesi sotto il sole a leggere fumetti e mangiare panini... ma potrà durare a lungo questa pace, con Zolletta in spiaggia? E con i suoi amici, carichi di idee e attività esplosive? Ovviamente no! La gita al mare si trasforma in un gioco contagioso fino alla scoperta di un tesoro sotto la sabbia...Ma per Gaetano e Zolletta non c'è tesoro più grande di una giornata insieme.Silvia Vecchini è un'autrice di storie e romanzi per i più piccoli e ragazzi. Con i fumetti scritti e realizzati insieme a Sualzo ha ottenuto numerosi riconoscimenti come il Premio Boscarato, il Premio Orbil Balloon, il Premio Laura Orvieto, il Prix UNICEF de littérature jeunesse e il Premio Micheluzzi come miglior fumetto per ragazzi e migliore sceneggiatura. Incontra bambini a scuola, in libreria, in biblioteca, nei parchi e in spiaggia, ovunque ci siano occhi e orecchie curiose. In Francia Gaetano e Zolletta è rientrato nella selezione di Angoulême Prix des écoles. Per Gallucci ha scritto anche i titoli della collana Lilliput Il calzino a righe bianche e gialle e Il gomitolo azzurro.Sualzo (Antonio Vincenti) è un autore e illustratore. Laureato in Antropologia culturale, da anni si è dedicato al fumetto e all'editoria per bambini e ragazzi. Dal 2008 disegna serie a fumetti per il mensile “GBaby”. Ha collaborato con la trasmissione di Radio2 Caterpillar con il progetto Disegni DiVersi, che è poi diventato un libro a fumetti. Si occupa anche di formazione sul fumetto per studenti e insegnanti con seminari, workshop e convegni. È docente di fumetto e illustrazione al NID di Perugia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Eduardo Ciampi, Pietro Saltarelli"Il privilegio del cuore"Il teatro di Shakespeare e l'etica cristianaAncora Editricewww.ancoralibri.itCol teatro di Shakespeare abbiamo a che fare con un corpus letterario analogo a quello di Omero, di Dante, di Cervantes e di altri grandi della letteratura in cui la portata dell'opera viene decisamente a superare l'autore. Osservando i pregi e i difetti dell'animo umano, Shakespeare ha operato da vero artista, accogliendo nella trama delle sue opere teatrali e nella scelta dei personaggi quei riferimenti fondamentali dell'etica cristiana necessari a ridestare la coscienza di un'umanità decaduta. I molteplici passi shakespeariani citati, tratti da tutte le opere teatrali del bardo di Stratford-upon-Avon e debitamente contestualizzati e commentati dai due autori, fanno cogliere il messaggio etico e religioso, specificamente cristiano, di cui l'opus shakespeariano è pregno. Siamo tutti invitati a riconoscerlo e a farlo nostro.La tela della nostra vita è più che varia: fila il bene col male. Le nostre virtù porterebbero alla superbia se i nostri difetti non le moderassero; i nostri errori ci farebbero disperare se le nostre virtù non li consolassero (William Shakespeare, Tutto è bene quel che finisce bene).Straordinario osservatore dei pregi e dei difetti dell'animo umano, Shakespeare accoglie nella trama delle sue opere teatrali e nella scelta dei personaggi i riferimenti fondamentali dell'etica cristiana, ma non si limita a metterli in scena: ci invita a farli nostri.Eduardo Ciampi, insegnante di Lingua e Letteratura inglese, traduttore, articolista e saggista, ha già pubblicato alcuni studi monografici sul teatro shakespeariano.Pietro Saltarelli è diacono nella comunità di Tragliatella (Fiumicino, Roma).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nicola Verderame"Tutte le canzoni di Istanbul"Cemal SüreyaBompiani Editorewww.bompiani.itIn Turchia la poesia dei maestri del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista, è stata riscoperta dalle generazioni più giovani solo con il passare degli anni. Cemal Süreya è un caso esemplare: se il suo linguaggio semplice e sensuale, anche se ricco di simboli e allusioni, ha stentato ad affermarsi mentre il poeta era ancora in vita, oggi alcuni suoi versi circolano nelle strade, scritti con pennarelli indelebili su muri e panchine, con l'hashtag #şiirsokakta (“poesia in strada”), e molti giovani li conoscono a memoria. Le sue poesie, cariche di eros e ironia, sono raffinate, mai leziose, e possiedono una forza comunicativa immediata: un classico moderno dal forte impegno, anche per la critica mossa dal poeta, di origini curde, alle politiche repressive dello stato turco.Cemal Süreya (1931-1990) Nacque nel Kurdistan turco da una famiglia curda zaza. Fondò e diresse tra il 1960 e il 1981 la rivista Papirüs, fondamentale per la letteratura turca del secondo Novecento, e fece parte del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista. È considerato in Turchia un vero e proprio classico contemporaneo.Nicola Verderame (1984) ha insegnato Lingua turca all'università del Salento e Filologia turca presso l'università “L'Orientale” di Napoli, dove si è laureato in Studi Islamici (2003-2008). Ha conseguito un Research Master in Turkish Studies all'università di Leiden (2011) e il PhD in Storia contemporanea alla Freie Universitaet Berlin (2018). Ha tradotto opere di narrativa dal turco per le case editrici nottetempo, E/O, Feltrinelli, Mondadori, Carbonio, e numerose traduzioni da poeti turchi viventi per le riviste Atelier, Testo a fronte, Poeti e Poesia. Nel 2016 ha curato e tradotto la raccolta di Tuğrul Tanyol Il vino dei giorni a venire – Poesie scelte 1971-2016 (Ladolfi ed.), insignita del Premio Benno Geiger 2017 e del Premio Nazionale di Traduzione del Ministero dei beni e delle attività culturali nel 2018. Nel 2020 ha pubblicato la raccolta di Haydar Ergülen La casa nella melagrana – Poesie scelte 1982-2018, prefazione di Milo de Angelis, Premio Ciampi, Valigie Rosse Edizioni.Attualmente cura la sezione “Versi” della rivista online Kaleydoskop – Turchia, cultura e società e il blog Defter – Poesia turca contemporanea.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Domenico Segna"Le onde radio"Anima Mundi Edizioniwww.animamundiedizioni.com“Nella sua bella blusa bluil mare scrive cartoline.Le invia a pochi amici.Su ognuna di essaun granello di sale,un pesce fa da francobollo.Non le firma mai.”I versi di Segna sono come onde radio su cui sintonizzarsi, tra il riemergere di memorie familiari e una continua interrogazione su Dio intrecciata ai gesti e alle vicende della vita quotidiana.Con ironia e toni surreali, affiorano come “spettri”, “graffiti” urbani o personaggi di una “graphic novel”, figure della propria infanzia e presenze come quella di Lutero, di una santa semisconosciuta o dello stesso Gesù, colto dopo cena davanti alla televisione.Una poesia di coraggiosa e autoironica ricerca della propria identità, della frequenza in cui la vita possa darsi, oltre i vuoti e gli strappi, nella sua compiutezza.Domenico Segna è giornalista, docente di Protestantesimo ed esperto di dialogo ecumenico. Ha curato la trilogia luterana per Garzanti (2016-2017) e ha pubblicato Il secolo conteso. Lineamenti del pensiero teologico protestante del Cinquecento (EDB 2017). È caporedattore della rivista «I Martedì», collabora con «Il Regno», «Mondoperaio» e «Protestantesimo. Rivista della Facoltà Valdese di Teologia». Ha inoltre pubblicato i seguenti volumi di poesie: Libro, che contiene una nota di Roberto Roversi (Pendragon 2007), e Le chiese scomparse (Con-fine 2014).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Roberto Carvelli"Stazioni balneari. Liguria"ediciclo editorewww.ediciclo.itUn viaggio in Liguria ritmato dalle tappe ferroviarie, salendo e scendendo dai vagoni come in un interrail balneare. Una terra raccontata con un filtro vintage, ripercorrendo i paesaggi e i ricordi del passato e sovrapponendoli al presente. La regione si offre naturalmente a un attraversamento lineare, scandito da stazioni che interrompono il lungo parallelo dei binari e delle traversine. Come tutti i veri viaggi questo in Liguria, oltre che da Luni a Ventimiglia, ha l'ambizione di essere un viaggio dentro se stessi. Il tutto è ritmato dai fischi delle rotaie, dall'odore del basilico e della salsedine. Ogni tanto, abbandonando mare e spiagge, alcune distrazioni balneari faranno in collina da contrappunto alle coste, riconfermando dopo muretti a secco, serre per la floricoltura e campi di lavanda, l'odore del mare poco distante e magnetico.Roberto Carvelli(Roma, 1968) è giornalista e narratore di luoghi. Tra i suoi libri AmoRomaPerché (Electa, 2005) e Fùcino. Acqua Terra Infanzia, (il Sirente, marzo 2018). Ha scritto racconti Letti (Voland, 2004) e un saggio sul futuro Il mondo nuovo (Mimesis, 2020). Con Ediciclo ha pubblicato La gioia del vagare senza meta. Piccolo eserciziario della Flânerie (2018) e la riedizione di Perdersi a Roma (2021). Scrive per diverse testate tra cui “Il Foglio” e “Il Venerdì di Repubblica”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Michele Burgio"Il fumo e l'incenso"Bompiani Editorewww.bompiani.itIl tempo sembra immobile a Serrapriola, minuscolo e sonnolento paese dell'entroterra siciliano dove da sempre tutto scorre uguale a sé stesso: padre Ramacca allena la squadra di calcetto della parrocchia, gli adolescenti del rione – i Megli – vivono la noia, l'amore e forse le prime esperienze con la droga, don Orazio Scuderi mantiene saldi gli equilibri, nell'interesse di tutti. Per il resto, l'evento più clamoroso che possa accadervi è la sparizione del crocifisso restaurato con le offerte dei fedeli, che scatena il disappunto delle anziane comari. Almeno fino a quando, in un pomeriggio qualunque, un ragazzino del gruppo dei Megli scompare. A indagare sono chiamati il maresciallo Maira e il procuratore Ammirata, i quali non sono così disposti a scoprire una verità che temono scomoda. Anche il disilluso Sergio Vilardo, ex giornalista d'inchiesta ormai votato al quieto vivere, sembra tenersi alla larga. Il suo intuito però non è ancora del tutto sopito, e lo conduce a intravedere una pista inattesa. E a ritrovare l'incoscienza di seguirla. Ma fino a che punto? Una storia intrisa di amara ironia sull'ineluttabilità del male. Una Sicilia torrida e assolata dove tutti sono innocenti, ma niente è innocuo. Una giustizia sghemba che, come nella lezione di Sciascia, è fragile e feroce espressione del potere.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Daniele Aristarco"Tutto quello che brucia"Up Feltrinelliwww.feltrinellieditore.it“Era il 20 luglio del 2001 e la città stava litigando con il cielo. C'era fumo dappertutto e urla, e sirene, e il fracasso dei sassi e degli spari. Qualcuno correva, qualcun altro inciampava e cadeva. E io ero lì. Cercavo di respirare, ma l'aria sembrava fatta di benzina e cenere. Poi, la voce di Chloé ha squarciato il caos. Ha detto ‘Viktor', e io subito mi sono sentito in salvo. Le sono corso incontro, sono inciampato, sono caduto. Lei mi ha raggiunto, mi ha rimesso in piedi, e poi siamo scappati. E mentre correvo, mi guardavo attorno per non dimenticare nulla. Guardavo le scritte rosse e nere sui muri, i volti coperti, i caschi che brillavano sotto il sole. Poi c'è stata un'esplosione. E dopo, il silenzio. Per un istante ci siamo fermati. Immobili e muti come pedine indifese di un gioco troppo grande.” Genova, luglio 2001. I leader degli otto Paesi più industrializzati si riuniscono per decidere i destini del mondo. Un'onda di trecentomila persone allaga le strade con la forza di chi crede che un altro mondo sia possibile. Poi le cariche, il fumo, gli spari. Il movimento che sognava di riscrivere il futuro si schianta contro un presente di lacrimogeni e manganelli. “Io c'ero e mi sono chiesto: è l'inizio di una rivoluzione o la fine?” Daniele Aristarco è scrittore, saggista e divulgatore, autore di numerosi libri per ragazze e ragazzi, tradotti in molte lingue. Si occupa di formazione e tiene laboratori di teatro e di scrittura creativa. Viaggiatore instancabile, ama incontrare le sue lettrici e i suoi lettori. Tra i numerosi libri pubblicati, Tutto quello che brucia (2025) è il primo per Feltrinelli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Anna Chisari"La fuliara"Garzanti Editorewww.garzanti.itUna Sicilia vera e autentica, fatta di tradizioni e sapori.Il Secolo XIXBelpasso, Sicilia, metà Ottocento. Gnu Ranna: questo è il nome che le hanno affibbiato, insieme a quello di strega, fattucchiera, speziale. Ma, prima di scagliare una maledizione su un'intera stirpe – la famiglia Baruneddu, condannata a una vita di sfortunati amori –, Gnu Ranna aveva un altro nome. Si chiamava Veneranda Balsamo, ed era solo una ragazzina affidata dal padre alle cure di una mavara che le ha insegnato come trovare le erbe giuste per curare le malattie, riconoscere i boccioli dei fiori alla luce chiara dell'alba e vivere dei frutti della terra. Giorno dopo giorno, anche Veneranda è diventata una mavara di talento, a cui tutti gli abitanti di Belpasso si sono rivolti con fiducia. In particolare le donne che si recavano nel retro del negozio del padre a chiederle aiuto per i loro bambini o per un dolore troppo tenace. Lì erano al sicuro. Ma nessuna donna, a Belpasso, lo è mai del tutto. Nessun uomo sa rispettare un «no» mormorato con paura. Per questo, quando la figlia scappa con un Baruneddu, Veneranda decide di diventare una strega. Tutto pur di proteggerla e tenerla vicino. Perché lei, dalla madre, dalla nonna e da quelle prima di loro, ha ereditato una macchia. Una macchia che ha segnato il suo destino. Una macchia impressa dai masculi. Una macchia che, come inchiostro, si allarga di generazione in generazione.Il vento dell'Etna ha conquistato pubblico e critica raccontando la storia di una famiglia alle prese con una maledizione. Ripartendo dalla stessa affascinante ambientazione, Anna Chisari esplora l'origine di quell'anatema. Dimostra che siamo discendenti di chi ci ha preceduto, ma che è anche possibile rompere le catene che ci rendono schiavi.Anna Chisari è nata in Sicilia e da più di trent'anni vive a Milano. Giornalista e blogger, ha scritto per fogli, ha diretto giornali, ha fatto radio per tanti anni. Il papà la voleva avvocato, la mamma «Sistemata Bene». Lei ha scontentato tutti e si è trovata un posto al Comune di Milano, dove cerca di comunicare cultura con i social.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Clizia Fornasier"Volevo sognarmi lontana"Harper Collinswww.harpercollins.itLaura ha da poco compiuto diciotto anni, ha capelli neri e lunghi e grandi occhi a mandorla. È inquieta e bellissima, e sogna una vita oltre la linea dell'autostrada, magari in un piccolo appartamento nel centro di una grande città. Romina, due anni più piccola, la ammira e la imita, sogna insieme a lei. Entrambe vivono in un luogo in cui il tempo sembra fermarsi e dove il dolore e gli sguardi della gente scavano solchi profondi come l'aratro nella terra. Lo sa bene la loro madre, la signora Nives, che ha sempre vissuto ascoltando il ritmo delle stagioni e il respiro della campagna. Per lei la felicità, se arriva, è un raccolto abbondante, una grandinata mancata per un soffio, l'uva corvina nera e dolce, aggrappata ai suoi tralci come una promessa di abbondanza. Quando il marito muore, Nives rimane sola a occuparsi delle figlie e dei campi tagliati dall'ombra di un autogrill. Una notte, Laura scompare e di lei rimangono solo due lettere, una per Romina e una per la mamma: “ho bisogno di sognarmi lontana”. Dopo i successi da attrice, Clizia Fornasier torna in libreria con un romanzo potente ed emozionante, che conferma il suo talento di narratrice. Volevo sognarmi lontana è una storia familiare che parla di donne e di coraggio, di legami che resistono al tempo e a una terra capace di inghiottire tutto, anche i sogni più grandi. Un libro che racconta alla perfezione il nostro tempo, attraverso tre indimenticabili personaggi femminili.Clizia Fornasier. È nata in provincia di Treviso nel 1986. Dopo la laurea in Lingue e letterature straniere a Venezia, si trasferisce a Roma, dove il suo sogno di fare l'attrice diventa realtà. L'altra sua passione è, da sempre, quella di inventare e raccontare storie, e anche dopo aver raggiunto il successo come attrice, modella e cantante non abbandona il desiderio di dare alla luce nuovi mondi. Riesce ad addormentarsi solo pensando di scrivere. È il suono delle onde che resta è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Davide Tortorella"La vita normale"Yasmina RezaAdelphiwww.adelphi.it"La vita normale", traduzione a cura di Davide Tortorella.«Per me il tribunale è un luogo di osservazione come un altro, come la strada, o la mia camera da letto» ha risposto Yasmina Reza quando le è stato chiesto perché, da quindici anni, segua processi, oscuri o clamorosi, in giro per la Francia. «Colui che crediamo altro da noi non lo è» afferma Reza, che, lasciando ai cronisti giudiziari il loro mestiere e alla giustizia di cercare (invano?) un senso nel caos, preferisce fare un passo di lato – e ogni volta spiazza il lettore. Senza curarsi di proclamare verità universali e concentrandosi invece su «frammenti di umanità» – un gesto, una frase, una postura, un dettaglio dell'abbigliamento –, Reza riesce a cogliere, nelle esistenze degli imputati, dei testimoni e delle vittime, qualcosa che non di rado alla giustizia sfugge, e che a quelle esistenze ci accomuna. È «la vita normale», che segue come un'ombra la sua controparte assassina, sovrapponendosi continuamente a essa. Come nel caso della donna che, un mattino di novembre, «incalzata, spinta da una forza senza nome», esce di casa per andare su una spiaggia ad abbandonare sua figlia alle onde, e poi torna a chiudersi nell'opacità della sua esistenza, «presente senza esserlo, come a strapiombo su sé stessa». A lei e ad altri fantasmi è dedicato questo libro. Fantasmi che irrompono sulla scena accanto a quelli dell'autrice, che ha la capacità, propria solo dei grandi scrittori, di insinuarsi nella psiche del lettore senza lasciargli il tempo di comprendere ciò che ha appena letto.«Yasmina Reza appartiene senza alcun dubbio alla famiglia dei grandi ironisti, tra Kafka, Bellow e Bashevis Singer» («Livres Hebdo»).Yasmina RezaDrammaturga, scrittrice, attrice e sceneggiatrice francese, le cui opere teatrali sono state adattate e rappresentate in molti Paesi e hanno ricevuto svariati premi. Figlia di un ingegnere iraniano e di una violinista ungherese di origine ebraica, comincia la sua carriera teatrale come attrice, partecipando a rappresentazioni di opere contemporanee e di classici di Molière e Marivaux. La prima pièce da lei scritta, Conversations après un enterrement, rappresentata per la prima volta nel 1987, la vale il Premio Molière come miglior autore; La traversée de l'hiver vince invece il Molière come miglior spettacolo regionale.Il successo internazionale arriva con l'opera successiva, Art (1994; Einaudi 2006), tradotta e rappresentata in oltre trenta lingue, per cui la Reza viene nuovamente premiata con il Molière per il miglior autore, il Premio Laurence Olivier e l'Evening Standard Award come miglior commedia (1997) e il Tony Award per il miglior spettacolo (1998); il romanzo Babylone, pubblicato da Flemmarion, ha vinto invece il premio Renaudot (2016).Tra le sue pubblicazioni: Al di sopra delle cose (Archinto 2000), Una desolazione (Bompiani 2003), Uomini incapaci di farsi amare (Bompiani 2006), L'alba, la sera o la notte (Bompiani 2007), Il dio del massacro (Adelphi 2011), Da nessuna parte (Archinto 2012), Felici i felici (Adelphi 2013), Babilonia (Adelphi 2017), «Arte» (Adelphi 2018), Bella figura (Adelphi 2019), Anne-Marie la beltà (Adelphi 2021), Serge (Adelphi 2022), La vita normale (Adelphi 2025).Davide Tortorella è traduttore, editor e autore televisivo. Per la tivù ha curato molti programmi di varietà e intrattenimento tra cui la rubrica libraria A tutto volume. Ha tradotto dall'inglese e dal tedesco Kenneth Anger, Botho Strauss, Susan Sontag, Groucho Marx, Alan Bennett e Vladimir Nabokov, ed è stato editor per la casa editrice Leonardo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giorgio Mezzalira"Ciò che era giusto"Eredità e memoria di Alexander LangerGoffredo FofiAlphabeta Verlaghttps://www.raetia.com/it/territorio-gesellschaft/1086-cio-che-era-giusto.htmlCon i contributi di Gad Lerner, Peter Kammerer, Daniel Cohn-BenditCosa resta di Alexander Langer (1946-1995), del suo multiforme pensiero, del suo impegno civile, del suo messaggio universale? Goffredo Fofi ripercorre la vicenda politica e umana dell'amico Alex, ricordando in modo schietto e vibrante l'intellettuale eterodosso e visionario, l'instancabile attivista, il fautore della nonviolenza, il precursore dell'ambientalismo, lo strenuo sostenitore della pacifica convivenza etnica. A trent'anni esatti dalla sua morte – che ha chiuso, simbolicamente, un'epoca di lotte e speranze, e di “buona politica” – emerge il profilo di un caparbio uomo del dialogo, dalle solide radici cristiane, stretto tra coerenza etica e inevitabili contraddizioni, generosi sforzi e fragilità nascoste. Quasi il ritratto di una generazione “sconfitta”, ma non “perduta”.Da altre testimonianze “eccellenti” di chi lo ha conosciuto e frequentato, dalla sua biografia, ma soprattutto dai suoi scritti – raccolti nel presente volume –, prende forma un'eredità spirituale che costituisce una sorgente di idee e di pratiche per immaginare e costruire un futuro differente. In un mondo scosso da conflitti armati e nuovi nazionalismi, e in un modello di sviluppo sempre più fondato sullo sfruttamento indiscriminato di risorse naturali e umane, quella di Langer rimane una figura di straordinaria, talvolta sorprendente, attualità. «Il sentiero di cresta su cui Alex si è mosso (e l'immagine gli si addice: uomo di montagna e di confine) è stato, spinto fin quasi all'estremo, il più esemplare ed educativo di tutti quelli percorsi dalla sua generazione, il più aperto al confronto con le contraddizioni della politica e anche il più autenticamente, coerentemente, lucidamente drammatico e vero.»(Goffredo Fofi)Giorgio Mezzalira, nato a Padova (1954), risiede a Bolzano. Studi di Storia contemporanea all'Università di Bologna (A.A. 1981-1982, laureato con lode), socio fondatore del gruppo “Storia e regione/Geschichte und Region”, presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione Museo storico del Trentino, membro del comitato scientifico della rivista “Qualestoria”, socio Sissco. Fa parte della “Fondazione Alexander Langer Stiftung” ed è co-curatore dell'Archivio di Alexander Langer. Editorialista del “Corriere dell'Alto Adige” e del “Corriere del Trentino”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessandra Leva"Quello che mi ha detto il diavolo"L'estate del nostro coraggioeffequ edizioniwww.effequ.itLo scopo di un nome collettivo è quello di denotare un insieme di individui dando, appunto, un senso di collettività. Tante api rendono il nome di ‘sciame', un gruppo di pecore viene chiamato ‘gregge' e un insieme di persone viene definito ‘folla'. Non c'è però nessun nome collettivo per denotare un gruppo di soli bambini. Noi eravamo otto, nati e cresciuti nella stessa via e, in questo caso, avremmo potuto prendere il nome di ‘tripudio di bambini'. Ma quell'estate avrebbero anche potuto definirci come un ‘macello di bambini'.Estate 2004. Alberto ha dieci anni e vive con la sorella Rachele e la nonna in una strada protetta dal bosco e dal lago, senza i genitori. Nella stessa via abitano sei bambini: il gruppetto gioca sempre insieme. Le cose cambiano quando nel ‘loro' bosco sul lago vengono trovati i corpi di due giovani, e si inizia a parlare di sette, di diavoli e di strani rituali. Convinto di aver subìto una maledizione il gruppo, capeggiato da Luca, inizia a sottoporsi a una serie di prove di coraggio sempre più pericolose, fino a che tutto non sfugge loro, fatalmente, di mano. Sarà lo stesso Alberto, una volta cresciuto, a rompere il silenzio e tornare a raccontare di quell'estate maledetta. Scritto con la delicatezza di un rimorso, il romanzo d'esordio di Alessandra Leva indaga le zone d'ombra, il male annidato nella mente dei bambini, il momento esatto in cui l'innocenza si perde. ** Questo è il romanzo selezionato dalla Call Under 25 proposta nell'estate 2024. Alessandra Leva (Varese, 2002) ha studiato al corso Academy della scuola Holden; ha poi proseguito gli studi con un master in editoria.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Roberto Camatti"Venezia non mi ama"Neos Edizioniwww.neoswdizioni.itUn'antologia che racconta una città che vive per i turisti e non per i suoi abitantiA cura di Roberto Camatti Venezia non ama i veneziani e i veneziani, una razza quasi estinta, non amano ciò che Venezia è diventata. Una raccolta di 22 scritti narrativi, che portano all'attenzione dei lettori i problemi che gli abitanti di Venezia e del suo territorio, di acqua e di terra, si trovano ad affrontare ogni giorno.L'antologia “Venezia non mi ama” fa parte di un progetto narrativo attraverso il quale si desidera indagare la complessa contemporaneità delle città italiane, acquisendo consapevolezza delle criticità e cercando di immaginare soluzioni per il futuro oltre gli schemi istituzionali.In “Venezia non mi ama” si narra la Venezia contemporanea in molte delle sue sfaccettature, la realtà della terraferma, del centro storico e insulare. Storie reali, intrecciate alla fiction in un succedersi di realtà, memoria, immaginazione, tra presente, passato prossimo e futuro. Il tono diaristico si alterna al registro giallo e ai più diversi stili della prosa si sovrappongono anche suggestioni poetiche. Protagonista vera è la città, vissuta da tutti gli scrittori coinvolti ‒ ciascuno con le proprie opinioni personali ‒ con amore e interesse per il bene comune, ma sempre colta nella sua complessità. Venezia è una realtà complessa, sempre più in pericolo, che vive quotidianamente situazioni di disagio e di sofferenza, che negli ultimi anni hanno subito un'accelerazione. La fragilità di fronte alla crisi climatica, il moto ondoso fuori controllo che erode la città, l'innalzamento delle acque, l'overturismo, la gentrificazione, il proliferare delle locazioni turistiche, B&B e strutture ricettive, la movida incontrollata, le speculazioni immobiliari, gli affitti troppo elevati che costringono i residenti ad andarsene, la scomparsa degli antichi mestieri e degli artigiani, lo spaccio e la microcriminalità… sono solo alcuni dei temi che autrici e autori hanno sviluppato in questo libro, facendosi testimoni di una cittadinanza consapevole, preoccupata e combattiva.È pensabile che un'intera città sia al servizio di un solo settore economico e non al servizio dei suoi abitanti? È lecito chiedere un turismo sostenibile, affinché si possa restituire ai cittadini il diritto di abitare nella propria città? È possibile sottrarre Venezia al destino di essere un'inerte scenografia per i visitatori, una “vacca da mungere”, un parco a tema per turisti, smarrendo così identità ed autenticità, ovvero la propria anima?In tutta Venezia – che è una e multipla – tante persone si stanno impegnando, affinché possa realizzarsi presto un cambio di rotta, e anche i racconti di questa antologia muovono in tal senso, fotografando con passo narrativo quanto sta accadendo. Stili letterari e personalità autoriali diverse, voci distinte, che insieme diventano un coro stimolante e carico di forza. Racconti di:Isabella Albano, Anna Alemanno, Antonella Barina, Lucia Bigarello, Roberta Bonaldi, Fiorella Borin, Lorenzo Bottazzo, Roberto Camatti, Alberto De Marchi, Adriano Doria, Silvia Ferraresso, Nilla Patrizia Licciardo, Michela Manente, Irene Pavan, Susanna Pol loni, Andrea Princivalli, Davide Ravagnan, Arianna Scarpa, Caterina Schiavon, Claudia Vazzoler, Elisa Zilioli.Epigrafe di Vladimiro Bernaus.Postfazione di Giovanni Andrea Martini. I diritti d'autore saranno devoluti all'Associazione Italiana Persone Down, sede Venezia-Mestre.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Barbara Frale"Il gioco degli arcani"Gallucci Centauriawww.galluccieditore.comRoma, anno 1300. Bonifacio VIII ha indetto il primo Giubileo della Storia e la città è invasa di pellegrini. La nobile Giovanna Savelli viene avvelenata poco tempo dopo aver avuto uno scontro in strada con una zingara che le ha letto gli arcani e le ha predetto… la morte. Per il Papa la questione è spinosa: i suoi avversari politici non aspettano che un motivo per vendicarsi e questo delitto misterioso offrirebbe loro un ottimo pretesto. Decide allora di affidare un'indagine riservatissima a Crescenzio Caetani, il nipote appassionato di medicina, e di farlo assistere da una pia badessa fedele al papato, Benedetta Petrocomite. Mentre i due ricostruiscono gli ultimi giorni della vittima, però, i sospetti si moltiplicano e la soluzione dell'enigma sembra sempre più sfuggente, perché tutti mentono e le distrazioni perverse del diavolo non si fanno attendere.Barbara Frale compone con finezza e sapienza un complesso giallo storico ambientato nella Roma papale ostaggio di una nobiltà avida, di religiosi corrotti e intrighi di potere, mentre il popolo dei fedeli fluisce per le vie in cerca del perdono dei peccati.Barbara Frale è Officiale presso l'Archivio Segreto Vaticano e studiosa di storia, nota per le ricerche sui cavalieri templari, sul papato e sulla Sindone di Torino. Si dedica inoltre alla scrittura di saggi e romanzi gialli a sfondo storico con grande successo di pubblico e di stampa.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Flavio Nuccitelli"Quando fuori è buio"Fandango Libriwww.fandangolibri.itCosa succede quando ci si rende conto che siamo degli adulti molto diversi da quelli che sognavamo di essere?È più faticoso accettare il fallimento delle nostre ambizioni, perché la vita è una cosa che ci accade per caso, o trovare la forza per provare a ricominciare da capo?A Roma, primo ventennio del nuovo millennio, si intrecciano le vite di Filippo, Giulia, Michele e Chiara che all'alba dei trent'anni si trovano tutti, ognuno a suo modo, intrappolati nella propria insoddisfazione.Filippo vive un'esistenza monotona, alienato dal lavoro in una grande azienda e dalla sua relazione con Giulia, piena di silenzi e incomprensioni. A volte, la notte, si concede fantasie che alla luce del giorno non farebbe mai. Giulia, segretaria in uno studio legale, dalla vita ha ottenuto tutto quello che da ragazza desiderava, eppure il confronto con i profili social delle sue amiche d'infanzia alimenta un senso di vuoto che la fa sentire invisibile.Michele, che vive nello stesso palazzo di Filippo e Giulia, trascorre le sue giornate in un torpore esistenziale, cercando un modo per sentirsi finalmente parte di qualcosa.Intanto, Chiara, migliore amica di Michele e dottoranda universitaria, lotta contro l'accademia che la sfrutta senza riconoscerne il valore; l'unica cosa che sembra davvero riuscirle bene è una vita da fuori sede nella sua città.Una sera, per caso, i loro destini si intrecciano, dando una svolta imprevista alle loro esistenze e innescando una dinamica che li porterà, finalmente, a cambiare per sempre.Dopo Frenesia, Flavio Nuccitelli torna al romanzo per raccontare una generazione in transito, quella dei trentenni alle prese con la fine (forse) dei propri sogni e incapace di decidere dei propri desideri.Un libro per chi ha appena scoperto di essere adulto e per chi lo è diventato già, senza aver capito bene come.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Lauretta Colonnelli"La vita segreta delle ombre"Storie di luce, arte, silenzio e altri misteriMarsilio Editoriwww.marsilioeditori.itLa letteratura e l'arte di ogni tempo sono popolate di ombre in veste di spettri, spiriti, anime, simulacri, parvenze, illusioni, inganni. D'altra parte, le ombre ci accompagnano costantemente, a volte sono persino dentro di noi. Possono essere immagine della precarietà dell'uomo, ma anche del suo doppio ostile, della malinconia, della morte. Rispetto alla luce, l'ombra ne diventa il simbolo negativo: due poli estremi di un unico pensiero che contrappone il bene al male, il bello al brutto, la gioia alla tristezza, la conoscenza all'ignoranza. Ma se questa non fosse l'unica chiave di lettura possibile? Dopo aver svelato i segreti che si celano dietro ai colori, Lauretta Colonnelli prosegue la sua indagine rivolgendosi a ciò che rimane in loro assenza, quando la luce si spegne e i contorni si fanno indefiniti: dalla caverna del mito platonico alle umbrae accanto ai commensali nei banchetti romani; dai consigli per fabbricare ombre di Luigi Malerba al misterioso spettro del Brocken; dalle ombre colorate di Tintoretto alla «piccola nebbia» di Giorgio de Chirico, fino al Limbo nero di Anish Kapoor. Tratteggiando una storia culturale curiosa e coinvolgente, l'autrice guida il lettore in un vortice di vicende e personaggi insoliti che abbraccia tutte le forme dell'ombra, setacciando ogni ambito del sapere sulle tracce di un elemento tanto affascinante quanto sfuggente.Lauretta Colonnelli è nata a Pitigliano (Grosseto). Vive e lavora tra Roma e la Toscana. Laureata in Filosofia alla Sapienza di Roma, ha insegnato, nella stessa università, Storia del Teatro. Ha lavorato a Rai Radio 2 come programmista-regista. Giornalista dal 1979, prima alle pagine culturali dell'«Europeo», poi al «Corriere della Sera». Collabora con «Art e Dossier». Tra i suoi volumi più recenti, Le muse nascoste. Protagoniste dimenticate di grandi opere d'arte (2020), Storie meridiane. Miti leggende e favole per raccontare l'arte (2021), La vita segreta dei colori. Storie di passione, arte, desiderio e altre sfumature (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Roberto Fassina"Lilith"Apogeo Editorehttps://www.remweb.it/scheda-libro/roberto-fassina/lilith-9791281386310-228.htmlI quindici racconti di questo libro spaziano dalla fiaba al testo satirico e alla narrazione filosofica e sono legati da un fil rouge di riflessioni sul senso della vita, la sofferenza e la morte. Le storie si susseguono, si intrecciano, fanno sorridere e rattristano, esplorando la realtà con curiosità e ironia, descrivendo personaggi autentici o improbabili. A volte prevalgono i dialoghi, altre volte il diario silenzioso, altre ancora l'ambiente e il contesto storico. Tuttavia è il pensiero la cifra che caratterizza l'intero libro: pensare genera pensieri, utili per raggiungere un livello di consapevolezza maggiore. Alcuni racconti hanno un carattere fortemente simbolico: "Il premio letterario" è una critica fantozziana al sottobosco poetico italiano, fatto di business e premi di consolazione. "Lilith", che dà il titolo alla raccolta, è la trasposizione metaforica della prima donna single, ripudiata da Adamo, ribelle e amorale, interiormente libera e sessualmente emancipata, demonizzata nel tempo dalla cultura maschilista. "Piccola storia" e "Argo" rappresentano il mondo animale e ambientale, con riflessioni sull'uso dannoso del territorio da parte dell'uomo. "Eden" e "Il pellegrino" si sviluppano sul piano ontologico biblico; altri racconti come "Sara", "Il musicante" e "Il porta parola" contengono profili onirici e surreali. "El Ciuna" e "L'intervista" narrano l'umanità, con le sue debolezze e astuzie. Infine, altri quattro racconti sono incentrati satiricamente sul mondo medico e sulle nevrosi dei pazienti.Roberto Fassina è nato a Curtarolo (Padova) il 18/12/50. Dopo la maturità classica, conseguita nel 1968 presso il Collegio Salesiano Manfredini di Este, si è iscritto alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Padova, dove si è laureato nel 1975 e poi specializzato in Ginecologia nel 1979. Dal 1979 ha vissuto e lavorato a Curtarolo come Medico di Famiglia.Nel 1991 ha pubblicato “Nihilissimo Canto” (poesia) per i tipi delle Edizioni del Leone di Venezia. In quel periodo ha collaborato con poesie e racconti nella rivista milanese ‘Alla Bottega'.Nel 1998 ha pubblicato il romanzo “Equazione Ultima”per i tipi delle Edizioni Amadeus di Treviso.Nel 2003 ha pubblicato la silloge poetica “pesca sabèa” con la Casa Editrice ‘all'antico mercato saraceno', di Treviso. Sue poesie sono presenti in varie antologie poetiche.Suoi testi teatrali satirici, aventi per oggetto il mondo medico, sono stati rappresentati a Padova, nel 2005, nel 2006, nel 2007, nel 2012, nel 2016 e nel 2019.Nel 2011 ha pubblicato la raccolta poetica “Tangheide – lapsus in fabula” con la Casa Editrice ‘all'antico mercato saraceno', di Treviso.Nel 2015 ha pubblicato il romanzo “Il pensiero verticale” per i tipi di Ibiskos Editrice Risolo di Firenze.Nel 2019 ha pubblicato la silloge “Historia Medica”, con la Casa Editrice Anterem Edizioni di Verona.Per molti anni ha curato la pagina culturale del Bollettino dell'Ordine dei Medici di Padova con saggi e note critiche.Nel 2021 è stato coautore del libro “La diagnosi ritrovata”. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.Nel 2022 è stato coautore del libro “Interpretazione clinica degli esami di laboratorio”. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.Nel 2023 è stato coautore del libro online “Guida alla professione di medico”. La biblioteca del libro.Dal 1996 è docente nella Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Veneto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Amanda Colombo"Una locanda rosso lampone"Garzanti Editorewww.garzanti.itSulle sponde del lago Maggiore una locanda spicca per il colore inusuale della sua facciata. Un rosso talmente caldo che, unito al profumo di lampone che emana, crea un'atmosfera magica. Ad attenderli sulla soglia, gli ospiti trovano Ortensia, cuoca e lettrice famelica, che si esprime solo attraverso citazioni di libri letti e mai dimenticati, presi in prestito dalla biblioteca di Verbania. È il luogo in cui Ortensia ha conosciuto Lidia, ora proprietaria di Rosso Lampone, che con pazienza e cura le ha permesso di evadere da un triste passato familiare. Insieme, sono riuscite a trasformare la locanda nella destinazione perfetta per chi vuole cambiare vita. È quello che Cesare, Pietro e Altea sperano che accada. Qui capiscono che, per costruire ponti con l'altro, è prima necessario imparare a conoscere sé stessi. Cesare, uno scrittore di mezza età, si è innamorato per la prima volta, ma non riesce a comunicarlo. Pietro mette alla prova le sue capacità di padre e di marito. Altea vuole riuscire a fidarsi delle persone, anche quelle dalle quali la madre le direbbe di tenersi lontana. Ortensia e Lidia hanno una sola settimana per aiutarli a lavorare sulle paure che li ostacolano. Una settimana al termine della quale ognuno di loro possa fare spazio in valigia alla versione migliore di sé. E perché questo avvenga, anche Rosso Lampone ha qualcosa da dire ai suoi ospiti: una serie di regole ben precise per abitare le sue stanze, all'apparenza difficili da accettare, ma capaci di svelare quanto prezioso sia il tempo. Perché è indubbio che stiamo sprecando quello necessario per vivere in modo autentico noi stessi e gli altri. Amanda Colombo, autrice di Meno male che ci siete voi, tradotto anche in Germania, torna in libreria con una storia felice che traccia un cammino verso ciò che si dovrebbe sempre recuperare: il coraggio di riscoprirsi. Amanda Colombo è laureata in Filosofia con indirizzo in Comunicazioni sociali. Nel 1999 ha sposato il suo libraio di fiducia e oggi gestisce con lui la libreria di famiglia a Legnano. I libri sono la sua casa. Con Garzanti ha pubblicato anche Meno male che ci siete voi (2023), suo romanzo d'esordio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Eva Milella"La versione di Mati"Fandango Libriwww.fandangolibri.itMati, 11 anni, è stata cresciuta da sua madre Alba, psicoterapeuta anticonformista, a gallette al sorgo e audiolibri de La Recherche. Bandite televisione e merendine, sì allo yoga e alle verdure crude.Il loro rapporto simbiotico si interrompe quando Alba parte per un seminario e affida Mati alla nonna.La nonna, Antonia, detta Totti, bionda di capelli e di modi, campionessa di tacchi, passa il suo tempo tra apericena e feste di gala, ma il suo palcoscenico d'elezione è il Circolo: lì si esibisce nelle cose in cui più è portata – finti complimenti, circonvenzione di amministratore delegato e soprattutto il gioco del burraco.I burracchisti, si sa, vanno in coppia come colombi, e quando poco prima del più prestigioso torneo di burraco del Centro-Sud “l'amico” fidanzato di Totti, re dei maxillo, la lascia, Totti è disperata.Mati si ritroverà catapultata in un mondo di apparenze e rivalità sociali e, tra colpi di scena e rivelazioni, imparerà molto su se stessa e sulla sua famiglia.Questa è la versione dei fatti di Mati, ma, anche se è la storia di una famiglia non proprio perfetta, non verrà citato neanche di striscio l'incipit di Anna Karenina. È una promessa.Eva Milella, detta Milavagante, nata a Bari nel 1978, vive a Roma. Ha scritto e interpretato il format YouTube “MALAMAMMA”, dove, attraverso video ironici e dissacranti, spiega come sopravvivere ai figli. Nel 2008, alla nascita della sua prima figlia Matilde, ha fondato la community Facebook “Stappamamma”. È autrice televisiva, podcaster, stand up comedian e collabora con la Fondazione Una Nessuna Centomila.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Emilia Zazza"Trotula medica rivoluzionaria"Manni Editoriwww.mannieditori.it«Siamo tantissime ormai e scriviamo, teniamo lezioni, la Scuola medica di Salerno è la più autorevole di tutte e il merito è nostro, delle donne, delle mulieres salernitane, siamo noi che abbiamo creato la medicina delle donne».Trotula è una ragazzina inquieta e ribelle, ama creare unguenti e pozioni con le erbe assieme all'amica Rosvita, mettere lucertole nel letto della balia Adalgisa, è affascinata dalla medicina, sogna di essere libera.E Salerno, attorno all'anno 1000, con la prestigiosa Scuola medica, è un bel posto per le sue inclinazioni.Crescendo, Trotula diventa un'esperta medica, e non solo perché sa scovare i rimedi migliori per questo o quel male, ma soprattutto perché capisce che le pazienti e i pazienti vanno ascoltati, toccati, insomma visitati. E comprende come le donne necessitino di cure specifiche. Ma Trotula deve condurre anche le sue battaglie personali: trovare un marito che non si opponga al fatto che lavori e che sia indipendente, e far sì che il mondo dei magistri della Scuola medica riconosca le sue capacità, e la nomini magistra. Un romanzo divertente e appassionante sull'eccezionale figura della donna che nel Medioevo rivoluzionò la medicina grazie a una nuova attenzione all'universo femminile.Emilia ZazzaÈ nata nel 1975, vive a Roma. È specializzata in studi e politiche di genere. Autrice di programmi per la Rai, negli ultimi anni lavora a Quante storie e a Presa diretta di Rai3. Per il festival di scrittrici InQuiete di Roma cura la parte dedicata ai ragazzi e alle ragazze.Ha pubblicato il romanzo Si sta facendo notte (Italic-Pequod, 2011) e diretto il documentario Termini Underground.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonella Ossorio"La fame del suo cuore"Neri Pozza Editorewww.neripozza.itIn un romanzo lancinante, Antonella Ossorio racconta, con la voce di una di loro, la vera storia della sterminatrice di uomini che fu anche salvatrice di donne, simbolo in carne e sangue della ribellione a un mondo spietatamente maschile.«Non ho mai ucciso né donne, né bambini, né uomini giusti. Sono innocente». La voce di Alexe Popova è ferma. Il corpo minuto chiuso nell'abito nero, la treccia screziata di bianco avvolta attorno al capo, lo sguardo feroce inchiodato in quello del giudice che la incalza, in cerca di un barlume di pentimento. Trecento uomini uccisi crudelmente, secondo la Legge. Trecento donne riportate alla vita secondo Alexe Popova, che di quelle creature indifese si è sempre sentita madre. L'ostinazione nel restare fedele ai suoi princìpi e nel dichiararsi innocente nulla può contro le prove a suo carico, contro l'opinione pubblica e la folla, assiepata di fronte al tribunale di San Pietroburgo, che grida la sua sentenza: «Al rogo la strega!» Così, di fronte al plotone di esecuzione, in un gelido mattino del 1909 si chiude uno dei casi di cronaca più clamorosi della Russia zarista; così muore l'assassina di Samara, che in quella cittadina adagiata sul Volga si è macchiata di un numero disumano di delitti: un'autentica strage. Dietro la maschera altera di Popova deve, tuttavia, nascondersi un mistero. È soltanto una pazza criminale o una donna traumatizzata da un'infanzia di soprusi? Oppure un angelo vendicatore che ha scelto di risparmiare ad altre la vita che le è toccata in sorte? In un romanzo lancinante, Antonella Ossorio racconta, con la voce di una di loro, la vera storia della sterminatrice di uomini che fu anche salvatrice di donne, simbolo in carne e sangue della ribellione a un mondo spietatamente maschile.Antonella Ossorio è autrice di libri di narrativa per ragazzi e per adulti. Per Einaudi ha pubblicato La mammana (Premio Società Lucchese dei Lettori 2015). Presso Neri Pozza sono apparsi nel 2018 La cura dell'acqua salata e nel 2023 I bambini del maestrale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuseppe Frazzetto"Mercuriale. Romanzi"Le Farfalle EdizioniRiflettendo sulle opere d'arte, a volte mi interrogavo sul rapporto fra le forme e il vissuto degli artisti. Ci sarà pur stato un giorno, negli anni Ottanta, in cui fui certo che quel rapporto fosse intessuto della stoffa del mito. Del resto, forse ognuno vive di un proprio mito – e forse gli artisti sono solo più rigorosi o più caotici degli altri. Scrivevo presentazioni di mostre, recensioni. Ma ogni tanto proponevo testi strani, in forma di dialogo o di racconto. Intanto continuavo a pensare al pensiero sul pensiero, a quel caotico/rigoroso pensiero del vissuto mitico che, mi pareva, doveva pur riuscire a mettersi per iscritto. Mi venne allora in mente di scrivere una specie di conte philosophique adeguato ai tempi. Già eravamo nei perplessi anni Novanta, epoca non ancora del tutto digitale, tempo di grandi inizi e di grandiosi e non visibili tramonti. Mi era cara un'idea di letteratura attenta (perfino in termini ossessivi) al proprio strutturarsi. Borges, Perec, Blanchot – e, in senso assai diverso, Zambrano. In seguito apparvero Bolaño e Foster Wallace. Immaginare a volte è semplice. Mi si presentarono due personaggi: un ragazzo incapace di comprendere cosa fare della propria vita e un suo amico, fornito di un dono, ma lucidamente deciso a non dar seguito alla propria vocazione – rinnegandosi, forse trovava una qualche forma di salvezza. Da studioso del mito, quella coppia di amici però non mi bastava. Attorno a loro apparve una folla di personaggi ulteriori, ognuno con la propria pena e la propria richiesta di pietà. Giacché la letteratura forse non è che questo: cercare il Bene, perdonandosi. Questo multiverso philosophique divenne il punto di partenza di numerose variazioni narrative e musicali. Infatti Mercuriale. Romanzi è parte del progetto Mercuriale transmediale, che si compone di varie proposte:a) Mercuriale. Romanzi, testo iniziato nel 1992;b) Il Signor Emme e l'Ora, performance/conferenza con musica, illuminotecnica, fotografie, mimi, 1993;c) Anadiomene, favola con musica, movimenti coreografici, recitativi, illuminotecnica, 1994;d) Apparizione di Buddy Buddy (inedita), suite strumentale, 1997-2002;e) Mercuriale. Note e glosse (inedita), raccolta di racconti, dialoghetti, liste ecc. inerenti alle vicende e ai personaggi dei «romanzi», dal 1999.Negli anni, solo cinque o sei persone hanno letto questi romanzi. Oggi decido di renderli pubblici, con la casa editrice fondata dal grande scomparso Angelo Scandurra e oggi curata dal figlio Vasco Scandurra.Giuseppe Frazzetto è un critico e uno storico dell'arte, uno studioso di estetica con sofisticate competenze pluridisciplinari, attento alle tematiche filosofiche, antropologiche e sociologiche che attraversano il tempo presente. Ha insegnato per vari decenni a Catania, presso l'Accademia di Belle Arti e l'Università degli studi. Ha scritto saggi (il più recente è Nuvole sul grattacielo. Saggio sull'apocalisse estetica, Quodlibet 2022) che investigano le forme dell'esperienza artistica e i mutamenti che l'atto creativo subisce ai nostri giorni, contraddistinti dalla pervasiva e sempre più efficiente tecnologia informatica, tra social media e intelligenza artificiale, la quale, con riguardo alla produzione di immagini, rende (ingannevolmente) tutti capaci di gesto artistico, sì da formarsi come un pulviscolo di esperienze estetiche, destituite di autorevolezza ma che mettono in crisi lo stesso principio di autorialità, tanto da rendere incombente la liquidazione di quelle pratiche dell'arte quali le generazioni del ‘900 avevano concepito. Adesso Frazzetto consegna alle stampe questo romanzo, Mercuriale. Dal saggio al romanzo il salto non è né agevole né breve: la scrittura d'invenzione è radicalmente diversa da quella, per così dire, di servizio impiegata nella compilazione dei lavori scientifici. L'esperienza letteraria, a ogni modo, non è mai stata del tutto estranea all'autore, anzi, si direbbe che è stata sempre presente nelle sue pagine, alla stregua di una tentazione a stento trattenuta, come l'ombra di un'eleganza stilistica: difatti i suoi scritti (tanto i saggi brevi quanto quelli estesi, o le presentazioni in catalogo o le curatele) si caratterizzano, tutti, seppure con gradi diversi, per una meticolosa attenzione ai costrutti concettuali, analitici fin quasi all'impersonalità nel metodo, ma formalmente curatissimi nel dettato, e non di rado composti alla maniera di una narrazione a sviluppo non lineare ma avanzante per gruppi di frasi minime e traslucide, ricolmi di pensiero, come politi aforismi, o come asserzioni al tempo stesso ermetiche e indiscutibili, come raffinati assiomi veritativi. Si rileva in Frazzetto una tendenza alla sperimentazione, dunque, che se è finora rimasta in penombra nella sua attività scrittoria, con questo Mercuriale viene pienamente allo scoperto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Andreina Sirena"Il sangue della passiflora"Ianieri Edizioniwww.ianieriedizioni.comI sublimi vertici dell'arte, le mille mutevoli meraviglie della natura, le profondità oniriche della musica e la riscoperta di un'antica e rassicurante eredità culturale accompagnano Armida, apprezzata guida del grande museo cittadino, in un viaggio interiore intessuto di dolore e speranza, di abissi emotivi e inattese rinascite.Due uomini: Tommaso prima e Lorenzo poi, la coinvolgeranno in dimensioni affettive antitetiche, mondi fisicamente e psicologicamente distanti, in cui amare ed essere riamata finiscono per assumere significati contraddittori.Li accomuna invece lo strazio lacerante del distacco e dell'abbandono che Armida toccherà più volte, restituito e quasi amplificato dalle sculture, dai quadri, dalle architetture, dai suoni, dalla natura con cui la protagonista stringe un rapporto indissolubile.Andreina Sirena è insegnante e critica cinematografica. Scrive per la rivista Il Ragazzo Selvaggio e ha collaborato, tra gli altri, con il sito MYmovies, con i quotidiani Il Tempo, Avvenire, con i mensili Volare, Poesia, Carte di Cinema. Collabora con il Centro Studi Cinematografici della Lombardia (CSC) e con il festival cinematografico Castellinaria di Bellinzona. Il sangue della passiflora è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesco Gallo"L'estate del diorama"Illustrazioni di Alida PintusEdizioni Piumawww.edizionipiuma.com“L'estate del diorama è un libro di altissima qualità letteraria. Tutto quello che un narratore può augurarsi di avere in un suo testo, qui c'è. Cammina sulle sue gambe dentro la letteratura. E non c'è mai l'effetto cartolina: c'è il cinema, semmai. Vediamo le scene, e le rivediamo, per chi di noi certe cose le ricorda sulla propria pelle.”Franco PezziniQuando muore suo fratello Alessandro, nel 1994, la tredicenne Sofia Nobile – esatto: la figlia del grande, misterioso scrittore Furio Nobile – perde ogni punto di riferimento. L'estate seguente, per pochissimi giorni intensi, si aggrapperà disperatamente a Teo, personaggio principale di L'estate del diorama, per colmare lo strazio che prova e rimpiazzare la bussola che ha smarrito. Tuttavia, per nessuno dei due la scelta si rivelerà vantaggiosa: aggirandosi tra i simulacri di legno e le stanze polverose di Villa Roderico, le peggiori paure di entrambi risulteranno amplificate e distorte come in uno specchio deformante. I dolori dei due adolescenti – le ambizioni frustrate di lui, il lutto di lei, il growing pain di entrambi – si rapprendono negli spettri che popolano le mura della casa dei Nobile, spettri antichissimi generati dagli altrettanti dolori di un territorio, quello Flegreo, incapace di fare tesoro dei propri errori e condannato per questo a ripeterne di identici.A nulla varranno gli sforzi del Gruppuscolo, la banda sgangherata di amici di Teo, per salvare almeno uno dei due dalla compagnia dell'altro; Teo si rivelerà cinico ed egoista per ragioni tutte sue, Sof ia disperata e oltre ogni salvezza. Solo uno strappo netto al f ilo spinato che ha cominciato a unirli potrebbe prolungare le loro vite.Francesco GalloHa scritto racconti per Nuovi Argomenti e articoli per ilPost, Rivista Studio e Rivista Undici. Ha pubblicato recensioni e reportage per minima&moralia. Collabora con la rivista L'Indice dei Libri del Mese. Conduce corsi di narrazione, lavora come Writing Coach per la Scuola Holden e, insieme a Domitilla Pirro, cura la didattica di “Fronte del Borgo” e porta in giro per l'Italia le “Merende Selvagge”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Vincenzo FarinellaLe «favole antiche» di Piero di CosimoLucrezio, Ovidio e le magiche sorti dell'umanitàOfficina Librariawww.officinalibraria.netLe Storie dell'umanità primitiva di Piero di Cosimo (1462-1522) rappresentano indubbiamente uno dei cicli pittorici più originali e sconcertanti del Rinascimento italiano: si tratta di una serie di pannelli pensati quasi sicuramente per decorare l'abitazione di Francesco del Pugliese (c. 1460-1519), facoltoso mercante e uomo politico fiorentino di idee repubblicane. In queste tavole, senza confronti almeno fino alla fine dell'Ottocento, Piero di Cosimo ha raccontato per immagini la storia evolutiva della civiltà umana, basandosi tuttavia non sul canonico libro della Genesi, ma su una serie di fonti letterarie classiche tra cui spicca il De rerum natura di Lucrezio, da poco riscoperto. Poema pericoloso, fu giudicato «lascivo» ed «empio» per le sue tesi razionalistiche ispirate dalla filosofia epicurea e ben presto messo all'Indice. La storia dell'uomo in questa serie di tavole evolve a partire da una condizione brutale e primitiva, giungendo gradualmente - grazie anche alla decisiva scoperta del fuoco - a uno stadio più evoluto fino a culminare nel pannello finale, in cui è mostrato un vero e proprio trionfo delle arti rinascimentali ispirate all'antico. Emerge così in tutta la sua originalità la figura di Piero di Cosimo, artista isolato, eccentrico e bizzarro, ma al tempo stesso capace di dialogare con la cultura umanistica più aggiornata del suo tempo e di anticipare, in alcuni suoi dipinti, la teoria dell'evoluzione e le scoperte della moderna paleoantropologia.Vincenzo Farinellaè professore ordinario di Storia dell'arte moderna all'Università di Pisa. Ha studiato l'arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l'antichità classica; si occupa inoltre di pittura dell'Ottocento e del Novecento. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo The Domus Aurea Book (2019) e Raffaello pittore archeologo (2021). Per Officina Libraria ha pubblicato Alfonso I d'Este. Le immagini e il potere. Da Ercole de' Roberti a Michelangelo ed è stato co-curatore dei cataloghi I voli dell'Ariosto. L'Orlando furioso e le arti (Tivoli, 2016) e I volti della Sapienza. Dosso e Battista Dossi nella biblioteca di Bernardo Cles (Trento, 2023). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.