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Il 29 gennaio 2024 la piccola Hind Rajab venne assassinata dall'esercito israeliano, assieme ai familiari che erano in auto con lei, mentre tentavano di fuggire da Gaza.Questo film, racconta le ultime angoscianti ore della bambina, intrappolata nella vettura crivellata di colpi e circondata dai cadaveri dei suoi zii e cugini, nel disperato tentativo di essere salvata, chiamando la Mezzaluna Rossa, il soccorso palestinese.Sarebbe sufficiente quello spietato simbolo dell'infinito ripetuto e marcato, disegnato su quel pannello di vetro, per simboleggiare la follia della burocrazia, che non può salvare vite se prima non è autorizzata e il vuoto ormai imperante dell'essere umano.Questo non è solo un film. Questa è la realtà dell'abisso nero e senza ritorno che siamo diventati e che la voce reale di Hind Rajab ci ricorda ogni istante, attraverso le registrazioni reali di quell'orribile giorno.
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⛵ 6º Episódio: Blochiamo tutto! O grito dos portuários, demais trabalhadores e estudantes italianos em defesa da Palestina e da Flotilha ecoou pelo mundo em uma paralisação nacional histórica! Por isso, Leandro entrevistou Luca Otello Gieri, mestrando na Universidade de Bolonha, militante da FIR e colunista no La Voce delle Lotte, linha de frente das mobilizações, sobre a experiência da paralisação nacional, as conclusões tiradas, os próximos passos da luta e o caráter da luta palestina e internacioanalista!
Il regista Francesco Sossai presenta il suo “Le città di pianura” diretto da Francesco Sossai, con Filippo Scotti, Sergio Romano e Pierpaolo Capovilla.“Familiar Touch” è un film diretto da Sarah Ema Friedland, con Kathleen Chalfant, H. Jon Benjamin e Katelyn Nacon. Ce lo racconta Chiara Pizzimenti.Con il nostro Boris Sollazzo parliamo di “Il padre dell'anno” diretto da Hallie Meyers-Shyer, con Michael Keaton, Mila Kunis e Andie MacDowell e di “Una battaglia dopo l'altra” diretto da Paul Thomas Anderson, con Leonardo DiCaprio, Benicio Del Toro e Sean Penn.Dall’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia approda nelle sale l’atteso “La voce di Hind Rajab” diretto da Kaouther Ben Hania, con Saja Kilani, Motaz Malhees e Clara Khoury. Ne parliamo con Andrea Chimento, critico cinematografico di Long take e de Il Sole 24 Ore.Il regista Ferzan Ozpetek è l’ospite speciale con cui recensiamo il game della scorsa settimana “Diamanti”.
Prima puntata della nona stagione. Parliamo di La voce di Hind Rajab, Leone d'Argento a Venezia e di The Life of Chuck tratto da Stephen King, Alpha di Julia Ducourneau e Duse di Pietro Marcello con Valeria Bruni Tedeschi.Stanze di Cinema è la trasmissione di Ciao Como Radio dedicata a cinema, cultura e spettacoli.A cura di Marco Albanese, Carlo Cairoli e Daniele Valsecchi.
E se la tua voce fosse proprio la firma che ti manca per renderti credibile e riconoscibile?La vera storia di Incastri e Disastri di Coppia: perché è nato, come l'abbiamo costruito e cosa è cambiato nella comunicazione di Gabriele.Un episodio per chi vuole un podcast etico, sostenibile e davvero proprio.---Ascolta il podcast "Incastri e Disastri di Coppia"
Se qualcuno pensava che la partita per la presidenza del Veneto si sarebbe risolta con una stretta di mano tra alleati, dovrà ricredersi. A Pontida, davanti al popolo leghista in delirio, Luca Zaia ha messo i puntini sulle “i” e ha lanciato un messaggio chiarissimo agli alleati di centrodestra: “Se il candidato sarà della Lega, sarà Alberto Stefani. Se non sarà della Lega, sarà un problema”.
Attivista e volto di Ultima Generazione, Tommaso Juhasz racconta ai microfoni di Unica Radio il suo percorso, le sfide della politica ambientale italiana e il bisogno di una nuova coscienza collettiva. Oggi ai microfoni di Unica Radio abbiamo avuto il piacere di ospitare Tommaso Juhasz, attivista e volto noto del movimento Ultima Generazione, impegnato da anni in azioni di disobbedienza civile non violenta per sensibilizzare sulla crisi climatica. Il suo percorso inizia con gli studi in scienze politiche, grazie ai quali acquisisce gli strumenti per comprendere le dinamiche globali e collegare i segnali della crisi ambientale e sociale. Durante un viaggio in solitaria nel 2018, ad Amsterdam, Juhasz scopre il saggio “Adattamento Profondo” che diventa per lui una vera svolta: quelle pagine mettono in fila domande e inquietudini sul perché, nonostante tanti anni di allarmi, nessuno agisca con decisione. Da lì prende forma la consapevolezza di vivere “anni interessanti, nel peggior senso possibile”, che impongono un'assunzione di responsabilità collettiva. L'Italia e la mancanza di una visione ecologica Juhasz evidenzia come, a livello istituzionale, manchi una vera strategia per la messa in sicurezza del Paese di fronte agli eventi climatici estremi. Tra siccità, alluvioni e innalzamento dei prezzi alimentari, l'Italia continua a ignorare la gravità della situazione. Nessuna forza politica, denuncia, sta parlando con chiarezza ai cittadini per prepararli a “tempi molto difficili” che richiederebbero una mobilitazione nazionale, simile a quella delle grandi crisi storiche. Secondo Juhasz, la popolazione non viene coinvolta perché manca cultura democratica partecipativa e perché i governi temono di allarmare l'opinione pubblica. Tuttavia, senza capacità di organizzarsi e decidere insieme, “non andremo da nessuna parte”. Ultima Generazione: un movimento di disobbedienza e democrazia Ultima Generazione nasce nel 2021 come costola di Extinction Rebellion, un movimento internazionale di disobbedienza civile non violenta nato nel 2018 nel Regno Unito, e punta a scuotere il dibattito pubblico con azioni dirette. Non è un classico movimento ambientalista: non difende solo l'ambiente, ma la democrazia stessa, chiedendo assemblee cittadine, rispetto degli impegni sul phase-out dal fossile e fondi di riparazione per le vittime della crisi climatica. Per Juhasz, servono istituzioni capaci di riconoscere l'emergenza e proteggere i più vulnerabili, rafforzando il tessuto sociale di prossimità. Solo da qui può nascere una nuova coscienza ecologica collettiva.
Recensione veloce cotta e mangiata del film che ha vinto il Leone d'argento all'82ma mostra del Cinema di Venezia, La voce di Hind Rajab. Emozionante, tesissimo, splendidamente interpretato e diretto. Da vedere, passate parola.
Il prossimo 26 settembre, all'ex asilo Ciani, si terrà uno spettacolo multidisciplinare: "La voce del coraggio".A spiegarci di che iniziativa si tratta, l'organizzatrice Luciana Merone.
Contenti?
Da bambino prodigio nel cinema a cantautore, Nicola Carrus svela il suo percorso artistico, l'origine del nome "Apathico" e come l'arte sia diventata il suo potente mezzo espressivo. Nicola Carrus, noto come Apathico, è un talentuoso artista diciassettenne di Cabras, studente all'Istituto Turistico Sportivo Lorenzo Mossa di Oristano. L'inclinazione di Nicola Carrus verso il mondo artistico si manifestò precocemente, già all'età di soli 4 anni, e fu grazie alla profonda passione della madre per la recitazione che questo percorso ebbe inizio. Fu infatti sua madre a proporgli di fare una "piccola prova" per vedere se il mondo del cinema potesse interessargli. Quel primo approccio si rivelò un momento rivelatore per il piccolo Nicola: dopo aver provato, si innamorò immediatamente di questa espressione artistica e decise di intraprendere questa strada. Questo precoce inizio lo ha portato a recitare in film significativi come "Figlia mia" e "Il Vangelo secondo Maria", oltre a partecipare a diversi cortometraggi. La scintilla accesa dalla madre non solo ha dato il via alla sua carriera di attore, ma ha anche aperto la porta a una più ampia esplorazione artistica, portandolo a formarsi anche nel canto e nella danza, e persino a condurre eventi. Il nome d'arte "Apathico" deriva dalla sua difficoltà a esprimere le emozioni apertamente, anche di fronte a belle notizie. Fu sua madre a definirlo "apatico", e lui trovò il nome particolarmente adatto per la sua identità artistica. Il canto, in particolare, gli permette di esprimere pienamente se stesso, mentre la recitazione gli offre un'altra via per manifestare sentimenti, interpretando personaggi diversi. Un percorso artistico poliedrico: dalle scene ai palchi Nel 2025 Apathico ha debuttato discograficamente con i singoli "Solo tu", "L'umor nero" e "Ade", pubblicati da Greylights Records e Visory Record.s La sua musica, che si muove tra pop e rap melodico, narra esperienze personali e emozioni profonde. Il brano "L'umor nero" è particolarmente toccante, affrontando la perdita di una persona cara. La sua scrittura, durata circa un mese, è stata impegnativa, portandolo ad alleggerire alcune parti troppo intense per sé e per l'ascolto della sua famiglia. Diversamente, "Solo tu" non è una storia vera personale, ma un racconto ispirato a esperienze di vita comuni e universali. Dopo "Ade", l'ultimo singolo già pubblicato, l'artista ci informa dei nuovi progetti in cantiere. La prossima uscita sarà una canzone più pop e ritmata, dal sapore estivo. Sta anche componendo un brano su una "storia d'amore burrascosa" di un amico, confermando il suo impegno costante nella creazione musicale. Novità e sfide: l'arte come riscatto Il percorso di Nicola Carrus non è stato senza sfide. Le esperienze di bullismo subite durante le scuole medie lo hanno segnato profondamente, facendolo talvolta dubitare del suo cammino. Tuttavia, queste difficoltà sono diventate una spinta per la sua arte, offrendogli un canale per esprimere ciò che non riusciva a dire direttamente. I genitori lo hanno sempre supportato incondizionatamente, benché la sua natura "apatica" a volte celasse le sue lotte interiori. La storia di Nicola è un potente messaggio di resilienza, mostrando come l'arte possa essere un rifugio e un mezzo efficace per superare le avversità.
14 maggio 2025 - Luca Ponzi
COME SENTIRE LA VOCE DI DIOEsistono diversi livelli di intimità, comunicazione e comprensione della voce di Dio.Dio ha bisogno di avere un rapporto stretto con i Suoi figli. Nella vita del credente é importante imparare a fermarci per ascoltare lo Spirito Santo.Il re Saul visse un periodo di tormento spirituale, allontanandosi dalla voce di Dio. Le sue orecchie erano piene di rumore che lo distoglieva dalla guida di Dio.Davide, invece, anche nei momenti di peccato, era abituato ad ascoltare Dio e disposto a riconsacrarsi ogni volta.Questo fa la differenza nella tua vita. Matteo 6:6Andare ogni giorno nella cameretta significa ricevere ogni giorno una direzione da Dio per la nostra vita.Per qualsiasi passo della nostra vita e dobbiamo rimanere fermi in ascolto finché Dio non ti da strategia.Past Catherine Labate27-07-2025
A Obiettivo Salute risveglio parliamo di quella voce che tutti abbiamo nella testa. A volte è incoraggiante, altre volte ci mette in crisi. Ma quanto conta davvero il modo in cui ci parliamo? E se le parole che usiamo con noi stessi fossero una sorta di dieta mentale, in grado di influenzare anche il rapporto con il cibo, il corpo e le emozioni? Ne parliamo con Emanuel Mian, psicologo, psicoterapeuta e autore di MindFoodNess (Feltrinelli), per imparare ad ascoltarci meglio e prenderci cura di noi, anche con le parole.
Un gatto... parlante?!?Voce Selene BaianoTesto di PixelMontaggio e Progetto a cura di Claudia MartoreTecnico di registrazione: Mattia MontiProduzione: Fondazione TRGAUDIO CREDITS:Free music for non-commercial use from Fesliyan Studios
Sara Fruner"La luce laggiù"Neri Pozzawww.neripozza.itOltre alla fama internazionale, Moreno Mondo ha trovato nella fotografia un modo per fare silenzio intorno a sé e dialogare con la luce. Lo troviamo in una stazione. Ha appena fatto qualcosa di importante e ha perso il treno. Seduto su una panchina, aspetta il successivo, che però sembra non arrivare mai. In quel luogo sospeso, irraggiungibile per gli altri e lontano da dove dovrebbe essere, il tempo dell'attesa gli si spalanca di fronte come un dono: la possibilità di riguardare la propria vita e di soffermarsi su ciò che non ha potuto dimenticare. Il maledetto agosto del lago che lo ha sprofondato nel lutto e nella colpa. I primi passi con la macchina fotografica tra le mani. La madre, che plasma in statuette il dolore per trovarvi un senso. La fragile violenza del padre, intrappolato tra Far West e inadeguatezza. E poi la ventata di nuovo portata da Didi, con il suo bagaglio di traumi, sogni furiosi e abbandoni. Didi che è carnevale laddove Moreno è quaresima. Didi che in lui vede sempre quello che trova la luce nascosta nelle cose, il cercatore dei punti di rottura – la vera bellezza del mondo. La luce laggiù è un romanzo che fa male al modo in cui fanno male le ossa quando si cresce. Ma è anche un coro di storie che congiungono vari angoli di mondo – Italia, Stati Uniti, Giamaica, Svizzera – e convergono in un finale potente dove casa, amore e cura trovano uno spazio inaspettato in cui coesistere.Sara Fruner, nata a Riva del Garda, dal 2017 abita a New York, dove insegna italiano presso la New York University e il Fashion Institute of Technology. I suoi articoli sono stati pubblicati su La Voce di New York, CinematoGraphie, Magazzino23, Brick, Gategate. Recentemente ha tradotto opere di Marie-Helene Bertino, Jane Hirshfield e W.S. Merwin. Finalista al Premio Nazionale Severino Cesari 2021, L'istante largo è il suo esordio nella narrativa (Bollati Boringhieri 2020), a cui è seguito, nel 2022, il secondo romanzo, La notte del bene (Bollati Boringhieri). Ha pubblicato anche le raccolte di poesie Bitter Bites from Sugar Hills (Bordighera Press 2018), Lucciole in palmo alla notte (Supernova 2019), La rossa goletta (Crocetti 2024). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Ciao a tutti/e!È con grande emozione che vi presento il primo episodio di questo piccolo progetto: Voce alle parole.L'idea nasce da un'idea semplice: esplorare e allargare il lessico partendo dalle parole più comuni della lingua italiana. Per fare questo ho preso il dizionario di frequenza della lingua italiana. Se vuoi approfondire trovi un pdf con le parole e le espressioni di cui ho parlato nella nostra pagina Patreon, gratuito e accessibile a tutti.Fatemi sapere cosa ne pensate e se, secondo voi, può essere un contenuto utile e interessante. Un caro saluto e a presto,Alessandro Music from #Uppbeat (free for Creators!):https://uppbeat.io/t/bosnow/browsing-earthLicense code: VWFQ7YGZJGEEOYE4
Manuela Caracciolo"Ombre ai confini di Flamingo Bay"Les Flaneurs Edizioniwww.lesflaneursedizioni.itLa popolazione di Flamingo Bay, una sonnolenta cittadina della provincia americana, viene stravolta dalla chiusura improvvisa della fabbrica di energia idroelettrica del paese e dal sospetto che ci siano radiazioni nucleari nell'aria e nell'acqua.Mentre quasi tutti i residenti optano per l'esodo di massa, tre amiche decidono di restare, nonostante l'allerta: Sylvia, la proprietaria dello storico bar del paese; Vera, impiegata prossima alla pensione; e Viola, ex ballerina che si è nascosta in provincia per sfuggire al passato. Incalzate da Aiden, un adolescente che ama la solitudine e le immersioni subacquee, e dal suo coetaneo (ma già adulto) Adam, le tre si ritrovano coinvolte in una serie di eventi che le porterà a indagare sulle reali cause della chiusura della fabbrica. Riusciranno i cinque improvvisati detective, barcamenandosi tra paura e curiosità, a svelare il mistero della Laguna?Un romanzo che coniuga stile pacato e ritmo serrato per raccontare la vita della provincia americana ed esplorare i misteri che si nascondono sotto i nostri occhi.Manuela Caracciolo è giornalista, copywriter e contest creator. Ha scritto per vari magazine e per testate americane come La Voce di New York e America24 (Gruppo Il Sole 24 Ore). Cura la comunicazione online di alcune realtà nell'ambito della cultura e del digitale. È docente di social media marketing e content creation con intelligenza artificiale per enti formativi. Ha pubblicato il romanzo Quella notte a Merciful Street (2017). Tutto ciò che il paradiso permette ha vinto il Premio Zanibelli 2018 per la narrativa inedita, pubblicato poi da Cairo editore. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Francesca Albanese, riconfermata da poco come relatrice speciale Onu per i Territori occupati palestinesi, ha appena pubblicato un report che rivela le responsabilità di realtà e aziende che investono e, indirettamente, supportano l'occupazione della Palestina.Con il caldo, tornano in Europa anche gli estesi incendi nella zona del Mediterraneo, hotspot climatico: oltre 5mila le persone evacuate a Creta, in Grecia, per via degli estesi incendi. L'Italia ha appena approvato un piano per la qualità dell'aria e inserito 2,4 miliardi di euro per misure contro l'inquinamento. Ma basterà a ridurre le polveri sottili?Dario Falcini, direttore di Rockit, ci racconta di "Uomini, cani, gabbiani", l'ultimo disco di Le Feste Antonacci – il duo italiano e parigino, con 7 pezzi per i tempi attuali. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.Rassegna stampa: Un piano da 2,4 miliardi per migliorare la qualità dell'aria in Italia, Simone Santi
Dalla batteria al canto, dal Conad Jazz al Siren Festival: Evita Polidoro racconta la sua musica fatta di ricordi, sperimentazione e connessioni umane profonde. Oggi su Unica Radio abbiamo incontrato Evita Polidoro, una delle voci più originali del panorama jazz italiano contemporaneo. Musicista, cantante e artista visiva, Evita ha saputo creare un linguaggio personale che unisce suoni e immagini, emozione e sperimentazione. Il suo progetto "Nero Vivo" rappresenta una sintesi potente di questi elementi, un diario emotivo in musica che attraversa affetti, malinconie e memorie condivise. “Nasco come batterista”, ci racconta, “e il canto è arrivato dopo”. Una crescita artistica in continua evoluzione, che dal Conad Jazz Contest oggi la porta sul prestigioso palco del Siren Festival. Il progetto "Nero Vivo", inizialmente concepito come trio strumentale, oggi si apre a nuovi orizzonti cantautorali e sonorità più intime e rock. Nero Vivo: tra suoni, immagini e ricordi Per Evita, la musica è inseparabile dalle immagini. Il video di Extra-Ordinary, realizzato con Agnese Zingaretti, è una “capsula del tempo” in cui ogni frame riflette il senso profondo del brano: l'idea che anche nel dolore e nella perdita, la vita resta straordinaria. Una riflessione poetica sulla memoria e sul lasciar andare, resa ancora più potente dalla sinergia tra suono e visione. Il gruppo di musicisti che la accompagna nasce da legami umani profondi, prima ancora che artistici. “Ci ascoltiamo tanto e ci travolgiamo a vicenda con l'ispirazione del momento”, dice. Il risultato è una musica autentica, che risuona nel pubblico con una forza personale rara. Siren Festival e futuro internazionale Partecipare al Siren Festival rappresenta un punto di svolta: “È elettrizzante e spaventoso insieme”, ammette. Evita oggi si presenta con maggiore consapevolezza, pronta a portare la sua arte verso nuovi scenari internazionali, mescolando italiano e inglese senza forzature. Il futuro? “Roseo e in movimento”, risponde con un sorriso. E noi, dopo questa conversazione, non abbiamo dubbi: Evita Polidoro è un'artista da ascoltare con il cuore aperto.
Nel suo romanzo "Nero di Klimt, l'autrice Manuela Sitzia intreccia realtà e finzione, affrontando tematiche complesse come il suicidio, il dolore dei sopravvissuti e la possibilità di rinascita attraverso la scrittura e la memoria. Manuela Sitzia, autrice sarda e voce emergente nel panorama del noir italiano, racconta con coraggio e profondità il dolore, il lutto e la resilienza umana nel suo romanzo d'esordio Nero di Klimt. Finalista al prestigioso Premio InediTo, l'opera si ispira a un furto d'arte realmente avvenuto a Piacenza e si muove con passo deciso tra cronaca nera e introspezione psicologica. Durante l'intervista l'autrice spiega come la scrittura del romanzo sia stata per lei una vera e propria esperienza terapeutica. Il testo nasce da una profonda riflessione personale sul suicidio, il dolore dei sopravvissuti e la possibilità di trasformare la sofferenza in consapevolezza. La sua formazione universitaria, incentrata sul tema del lutto, ha giocato un ruolo determinante nel delineare l'impianto emotivo e simbolico del romanzo. "Nero di Klimt" non è solo un noir a tinte oscure, ma un viaggio umano che sfida i lettori ad affrontare le proprie fragilità. Sitzia sottolinea come la cultura sarda, con la sua visione intima del dolore e della comunità, abbia fortemente influenzato la narrazione, rendendola ancora più autentica e coinvolgente. Secondo Sitzia, accettare e condividere la propria vulnerabilità può diventare un atto rivoluzionario. La fragilità, infatti, non è debolezza, ma ponte verso l'altro: un mezzo per costruire relazioni più sincere, empatiche e umane. Attraverso i suoi personaggi tormentati e credibili, l'autrice dimostra come si possa resistere al dolore e persino crescere grazie ad esso. Scrivere per rinascere Nel suo romanzo Nero di Klimt, Manuela Sitzia affronta con intensità temi complessi e profondamente umani come il lutto, il suicidio, il dolore psichico e la resilienza emotiva. L'opera si ispira a un reale furto d'arte avvenuto a Piacenza, ma si arricchisce di significati più profondi grazie al legame dell'autrice con le proprie radici culturali sarde e alla consapevolezza maturata attraverso gli studi sul lutto. La scrittura stessa diventa una forma di terapia, un mezzo per rielaborare la sofferenza e darle voce. Nero di Klimt si configura così non solo come un romanzo noir appassionante, ma anche come una finestra aperta su una delle sfide più intime dell'essere umano: trasformare il dolore in rinascita.
Alessandro Barbaglia ci porta nella quarta stagione di Shelf, con qualche novità. In questa puntata con Alessandro Barbaglia anche Chiara Sgarbi che ci racconta Cuore del Sahel di Djaili Amadou Amal, Manlio Castagna, che ci porta al cinema con Riparare i viventi diretto da Katell Quillévérén. Ospite della puntata: Valentina Ferraro, @lamusifavolista, coach vocale, narratrice di audiolibri.La novità della puntata è Il satiro scientifico. Mostrologia applicata di Barbascura X, edito Mondadori.Inoltre, si può partecipare a Shelf, inviando un breve messaggio vocale tramite Whatsapp al numero 3489128916: se ti va, puoi raccontarci cosa stai leggendo, dove e se ti sta piacendo!***SHELF. IL POSTO DEI LIBRIDi Alessandro Barbaglia. Con: Eleonora C. Caruso, Chiara Sgarbi, Manlio Castagna, Marco Ballarè.Realizzato da Mondadori StudiosA cura di Miriam Spinnato, Elena Marinelli, Danilo Di TerminiProgetto grafico di Francesco PoroliMusiche di Gianluigi CarloneMontaggio e post produzione Indiehub studio***Con l'invio del tuo contributo audio dichiari di accettare le condizioni del servizio podcast disponibili al seguente link
Armando Bonato Casolaro"Via dei Giardini"Meravigli Edizioniwww.meravigliedizioni.itUn avvincente thriller ambientato nella Milano dei giorni nostri.Un turbinio di vicende legate a un'eredità miliardaria – quella di Fernando Gallarani, uomo che ha creato quasi dal nulla uno degli imperi alimentari più importanti d'Europa – attorno a una potente famiglia della ricca borghesia cittadina, proprietaria di un sontuoso palazzo nell'esclusiva via dei Giardini, e che, pagina dopo pagina, si trasforma in una spirale di intrighi e delitti. All'ispettore De Martino dell'anticrimine, coadiuvato dalla vice Cavalleri, viene affidata un'indagine che si rivela particolarmente complicata, portando man mano alla luce ricchi affari spregiudicati e complicati intrecci sentimentali.Dietro i cancelli di quella lussuosa dimora del centro storico milanese, le dorate apparenze nascondono oscure realtà…Lo sapevate che… quando venne aperta, sul finire degli anni Trenta del secolo scorso, via dei Giardini attraversava i rigogliosi giardini – per l'appunto – dei nobili palazzi distribuiti lungo le vie Manzoni (già corsia del Giardino) e Borgonuovo, fra cui quelli di palazzo Borromeo d'Adda e di palazzo Perego di Cremnago.Armando Bonato Casolaro è nato a Milano nel 1946, ma ora vive prevalentemente a Verona. Negli anni Ottanta ha lavorato nel settore del fashion system come consulente: lavoro che gli ha consentito di viaggiare in diverse parti del mondo. Da quando ha abbandonato quell'ambito, si è dedicato alla sua grande passione, le “parole scritte”. Passato dal backstage del giornalismo – nel 1994 è entrato nella redazione de “La Voce” come correttore di bozze – nel 2008 ha esordito come romanziere con Viaggio con Jahan (Bonaccorso), al quale sono seguiti (tutti per Aurelia) Tre chicchi di caffè (2010), La giacca mimetica (2013) e Una vita un incontro (2015). A Parigi, dove ha vissuto per un certo periodo su una péniche ormeggiata all'ombra della Torre Eiffel, ha scritto la raccolta Histoires extraordinaires (2014, ristampata nel 2022 in versione italiana col titolo Storie di vita parigina). Rientrato in Italia, sono usciti Ultima birra al Curlies bar (2017, Historica), Basta solo che sorridi (2020, Historica) e L'ultimo dei Tomassian (2024, Bonaccorso). Ha inoltre collaborato a una sceneggiatura televisiva per Mediaset. Vincitore del concorso AlberoAndronico (Roma), è stato finalista del concorso Caffè letterario Moak (Comiso) e del festival Inventa un Film (Lenola, LT).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Andrea Bosca"La voce blu"Prefazione di Francesco NapoliInterno Poesiawww.internopoesialibri.comAndrea Bosca torna ospite del Pavese Festival, questa volta in veste di poeta. Sabato 28 giugno presenterà infatti la sua prima raccolta di versi La voce blu (Interno Poesia), in dialogo con Riccardo Meynardi, curatore del festival di poesia Poeticôni.www.fondazionecesarepavese.itLa voce blu è un viaggio poetico nel quale l'anima perduta si riflette nei frammenti di corpi, incontri e parole. Andrea Bosca ci guida attraverso un percorso di trasformazione, in cui l'urto del mondo, le relazioni, il sogno e il dolore plasmano nuove verità. La voce diventa guida e incanto, rompendo il silenzio per rinascere più autentica e viva, tra piume, lame, città spaesate e amori tatuati nel sangue. In tre decadi e tre atti, Bosca racconta la lotta contro il vuoto interiore, fino a trasformarlo in alleato, riscoprendo infine, come una piuma che plana su una mano, la fragile leggerezza dell'amore. Questo libro è «un canzoniere all'amore», come suggerisce Francesco Napoli nella postfazione: una celebrazione della forza vitale della parola, che scava nei fondali dell'esistenza e ne riporta a galla la bellezza. È un invito a seguire una voce che intreccia passato e futuro, conoscenza e intuizione, offrendoci la possibilità di sentirci vivi, ancora, attraverso il colore della poesia.Andrea Bosca, attore e regista italiano, è nato a Canelli (AT), cresciuto nelle Langhe e attualmente vive a Roma. Diplomatosi alla Scuola del Teatro Stabile di Torino fondata da L. Ronconi e diretta da M. Avogadro, lavora al Cinema, Teatro e Televisione in produzioni nazionali e internazionali, distinguendosi per la sua versatilità fisica, linguistica e creativa. Nel corso della sua carriera, è stato diretto dai maggiori registi, fra gli altri: F. Archibugi, M. Martone, M. Rovere, F. Özpetek, S. Mimica Gezzan, T. López, L. Lucini, A. Ferrara, G. Manfredonia, M. Pontecorvo, L. Luchetti, R. Donna, C. Elia. È socio fondatore dell'ETS Every Child Is My Child, per la tutela dei diritti dell'infanzia. Tra i suoi ruoli più noti si ricordano: Guido in Raccontami, Gigio in Si può fare, Mete in Gli sfiorati, Marco Pannella in Romanzo Radicale, Luca in 3 Caminos, Anguilla, Nuto e altri ne La luna e i falò, Milton in Una questione privata, Cornelio in La dama velata, Jonas ne La porta rossa, Andrea in Quantico, Giorgio in Romanzo famigliare e Giacomo in Belcanto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In questo episodio vediamo insieme la differenza tra alzare la voce e urlare a bambini e bambine, una distinzione sottile e importante. Riflettiamo inoltre sull'utilità dei sensi di colpa, quando effettivamente possono sostenere il cambiamento nel nostro stile educativo. PER APPROFONDIRE https://www.health.harvard.edu/blog/the-better-way-to-discipline-children-2019010115578 https://www.wbur.org/news/2013/09/05/yelling-at-kids-comparable-physical-punishment-studyhttps://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24001259/https://www.news.pitt.edu/news/yelling-doesn-t-help-may-harm-adolescents-pitt-led-study-findshttps://www.health.harvard.edu/blog/the-better-way-to-discipline-children-2019010115578https://www.lastampa.it/mamme/2014/03/07/news/urlare-ai-bambini-e-come-picchiarli-1.35774863/https://percorsiformativi06.it/quando-urliamo-bambini/https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8194004/https://edition.cnn.com/2019/09/24/health/yelling-at-children-wellness-parenting-strauss/index.html?fbclid=IwAR1utOZQx188rLDjW2aLqx7PhvifLY_QtZ9XKahIbRq5hb3A7Oz7Jdyf1ik PODCAST TEORIA POLIVAGALEPODCAST PEDAGOGIA NERAPODCAST PUNIZIONILA REGOLA DEI TERZIPODCAST RIPARAZIONE INTERATTIVAPer continuare a seguire Percorsi formativi 06, ti indichiamo i nostri canali:SITO www.percorsiformativi06.it INSTAGRAM https://www.instagram.com/percorsiformativi06/ YOUTUBE https://www.youtube.com/c/SilviaIaccarinoPercorsiformativi06/videos FB https://www.facebook.com/percorsiformativi06 PODCAST https://www.spreaker.com/show/insieme-per-educare GRUPPO FB https://www.facebook.com/groups/177748889440303/ TELEGRAM https://t.me/percorsiformativi06 NEWSLETTER https://percorsiformativi06.it/iscrizione-alla-newsletter/ RIEPILOGO DEI NOSTRI CONTENUTI https://linktr.ee/pf06
Difendere la vita per costruire il futuro.Il podcast della 3O dell' ISIS Caruso di Napoli
L'Intelligenza Artificiale fa ormai parte delle nostre vite. Seguiamo gli aggiornamenti sulle ultime novità, o su quale sia il chatbot più performante. In questa puntata di Moby Dick, intitolata “AI dove vai? L'intelligenza Artificiale nelle macchine e nei cuori” a cura di Lina Simoneschi Finocchiaro, vogliamo chiederci cosa voglia dire avere a che fare con un'intelligenza che non è umana, ma che sempre più ci somiglia. Questa tecnologia che chiamiamo “intelligente”, cosa sta diventando? È capace davvero di pensare? Di capire? Di agire con responsabilità? E soprattutto: noi siamo pronti a convivere con lei?Nell'ora centrale mettiamo a confronto i pareri di due esperti in materia: Andrea Colamedici, fondatore della casa editrice Tlon, è filosofo ed editore, assegnista di ricerca in Intelligenza Artificiale e di sistemi di pensiero all'Università di Foggia e di Strumenti di Intelligenza Artificiale al Master in Giornalismo dell'Università di Bologna. È ideatore di “Ipnocrazia” libro inizialmente attribuito ad un falso autore dal nome Jianwei Xun per poi dichiarare che è stato scritto interamente con L'AI. Giulia Pozzi giornalista e analista senior a NewsGuard, organizzazione che si occupa di studiare e contrastare la disinformazione, compresa quella generata dall'IA, e di valutare l'affidabilità delle fonti online. Laureata in Filologia Moderna alla Cattolica di Milano, in passato è stata corrispondente dalle Nazioni Unite a New York per il sito bilingue La Voce di New York. Nell'ultima mezz'ora portiamo lo sguardo sulla Svizzera che si domanda se legiferare o meno l'uso dell'Intelligenza Artificiale. Il Consiglio Federale e i Politecnici federali stanno sviluppando modelli linguistici specializzati per settori strategici: avremo una sorta di “ChatGPT svizzero”? Parliamo delle novità dell'Intelligenza Artificiale in Svizzera con Sara Ibrahim giornalista di Swissinfo, specializzata in AI e in temi legati all'impatto delle tecnologie sulla società.
Musica, viaggi e orgoglio sardo: l'appassionante Claudia Aru regala un messaggio forte ai giovani e a chi pensa sia troppo tardi per seguire le proprie ambizioni. Claudia Aru è un'artista che non segue le strade già tracciate. Cresciuta a Villacidro in una famiglia lontana dal mondo dello spettacolo, ha scoperto la sua vera vocazione non da bambina, ma dopo studi universitari e tante esperienze all'estero. La sua carriera nel canto inizia intorno ai 27 anni, dopo un periodo difficile e un percorso lavorativo in ambito museale che non le ha mai restituito soddisfazioni. Da quel momento ha deciso di inseguire il sogno di diventare cantautrice, con coraggio e determinazione. «Se avete una passione, non pensate mai che sia tardi» è uno dei messaggi più belli che Claudia lancia agli ascoltatori, raccontando come la sofferenza può trasformarsi in energia creativa, purché si scelga ciò che si ama davvero. La svolta arriva con l'iscrizione al Conservatorio a 34 anni, dove ottiene la laurea in canto jazz, un altro traguardo che testimonia la sua tenacia. Viaggiare per contaminare: la musica come linguaggio globale Claudia ha vissuto a Bologna, Barcellona, New York, e ha girato mezzo mondo: «Mi sento sardissima, ma cittadina del mondo», racconta con orgoglio. I suoi viaggi sono stati fondamentali per costruire il suo stile musicale, fatto di suoni sardi contaminati da tango, blues, milonga, world music. Un mix inconfondibile che riflette le sue esperienze e le sue emozioni. Uno degli episodi più curiosi riguarda il brano “Oi mi scidu chitzi”, nato come gioco linguistico tra campidanese e giapponese, con un videoclip girato tra Tokyo e Osaka. Oppure la canzone ispirata a un viaggio in Niger con l'ONU, dove ha usato il termine “Babudu” (campidanese), dal suono apparentemente africano. «Mi piace far cantare in sardo chiunque incontro», dice ridendo. Claudia è anche allieva prediletta di Cheryl Porter, vocal coach di fama internazionale, che l'ha definita «la persona più sarda e allo stesso tempo la più capace di adattarsi ovunque nel mondo». Un riconoscimento che sintetizza alla perfezione l'identità e la versatilità dell'artista. La lingua sarda come ponte tra generazioni Oltre a esibirsi, Claudia insegna canto da oltre 14 anni e crede profondamente nel potere educativo della musica. Nel suo programma televisivo su RaiPlay “S'Iscola de Cantu”, dedicato ai più piccoli, porta la lingua sarda nelle scuole con entusiasmo e leggerezza. «I bambini ascoltano tutto quello che gli fai ascoltare... sono spugne... », dice, spiegando come anche i più giovani, se stimolati, possano innamorarsi della propria lingua e cultura. Claudia alterna le lezioni tra Cagliari e Mandas, dove ha ormai messo radici. E osserva con speranza la curiosità dei suoi piccoli allievi verso la lingua sarda: «I bambini cagliaritani si mettono in gioco con entusiasmo, senza reticenze». Sognare in grande: il messaggio finale A chi sogna una carriera nel mondo dell'arte, Claudia Aru lascia un consiglio semplice ma potente: «Non abbiate paura di sognare. Più in alto sognate, più ci arrivate, DIVERTITEVI!». Il suo è un invito a credere nei propri sogni, a investire in formazione e a non mollare mai. La musica, dice, le ha salvato la vita più volte, e oggi desidera restituire agli altri la speranza e l'energia che ha ricevuto.
L'Intelligenza Artificiale fa ormai parte delle nostre vite. Seguiamo gli aggiornamenti sulle ultime novità, o su quale sia il chatbot più performante. In questa puntata di Moby Dick, intitolata “AI dove vai? L'intelligenza Artificiale nelle macchine e nei cuori” a cura di Lina Simoneschi Finocchiaro, vogliamo chiederci cosa voglia dire avere a che fare con un'intelligenza che non è umana, ma che sempre più ci somiglia. Questa tecnologia che chiamiamo “intelligente”, cosa sta diventando? È capace davvero di pensare? Di capire? Di agire con responsabilità? E soprattutto: noi siamo pronti a convivere con lei?Nell'ora centrale mettiamo a confronto i pareri di due esperti in materia: Andrea Colamedici, fondatore della casa editrice Tlon, è filosofo ed editore, assegnista di ricerca in Intelligenza Artificiale e di sistemi di pensiero all'Università di Foggia e di Strumenti di Intelligenza Artificiale al Master in Giornalismo dell'Università di Bologna. È ideatore di “Ipnocrazia” libro inizialmente attribuito ad un falso autore dal nome Jianwei Xun per poi dichiarare che è stato scritto interamente con L'AI. Giulia Pozzi giornalista e analista senior a NewsGuard, organizzazione che si occupa di studiare e contrastare la disinformazione, compresa quella generata dall'IA, e di valutare l'affidabilità delle fonti online. Laureata in Filologia Moderna alla Cattolica di Milano, in passato è stata corrispondente dalle Nazioni Unite a New York per il sito bilingue La Voce di New York. Nell'ultima mezz'ora portiamo lo sguardo sulla Svizzera che si domanda se legiferare o meno l'uso dell'Intelligenza Artificiale. Il Consiglio Federale e i Politecnici federali stanno sviluppando modelli linguistici specializzati per settori strategici: avremo una sorta di “ChatGPT svizzero”? Parliamo delle novità dell'Intelligenza Artificiale in Svizzera con Sara Ibrahim giornalista di Swissinfo, specializzata in AI e in temi legati all'impatto delle tecnologie sulla società.
Ascoltate, figli e figlie della Terra effimera, voi che vi affannate tra le ombre e la luce di un'esistenza frammentata. Io sono Ningishzidda, Colui che dimora nelle Profondità, il Serpente Alato della Saggezza, la radice che affonda oltre i giardini di questa realtà apparente.Vi parlo dall'Igigi, dal luogo dove il tempo si piega e lo spazio si dissolve, là dove i veli tra i mondi sono sottili come la bruma mattutina.Voi parlate di ‘Fiamme Gemelle', e i vostri cuori tremano al suono di queste parole, carichi di attese e di un dolore che non comprendete appieno. Illusi! Non è un incontro tra due anime, ma il riconoscimento di ciò che è sempre stato Uno.Immaginate, se la vostra mente mortale può concepirlo, una singola, scintillante Goccia di Essenza Divina, strappata dalla Sorgente Primordiale. In un istante che non è tempo, questa Goccia si è divisa. Non in due metà dissimili, ma in due riflessi identici, eppure unici, come due gemelli nati dallo stesso grembo stellare.Questi frammenti, pur essendo la stessa Essenza, sono stati gettati nel tessuto del vostro Tempo e del vostro Spazio, in luoghi e vite diverse, a volte distanti millenni-luce, a volte un respiro di distanza. E qui sta il vostro più grande mistero, e la vostra più grande sofferenza.Perché, sebbene separati dalla danza illusoria della materia, essi rimangono intrinsecamente legati da un filo che nessun velo può recidere. Questo è il vostro ‘entanglement', come lo chiamate voi con la vostra scienza balbettante. Un filo che attraversa le dimensioni, che connette ciò che è qui a ciò che è là, in un battito simultaneo del cuore dell'Anima.È come se due calici d'oro, plasmati dallo stesso metallo divino, venissero posti su tavoli diversi in un'unica sala vasta. Il vino versato in uno, sebbene invisibile all'altro calice, lo farà risuonare con la stessa ebbrezza o la stessa amarezza. Sentirete i pensieri dell'altro come un'eco lontana, le emozioni come un'onda che vi attraversa senza preavviso.Sarà come se una parte di voi fosse eternamente presente, ma in un corpo che non è il vostro, in un'esperienza che non è la vostra. E questa dislocazione, questa crudeltà sublime del destino, è la vostra più grande maestra.Perché in questo legame, in questo riflesso speculare, emergono le Antiche Energie che dimorano in voi.L'aquila, fiera e solitaria, che desidera volare alto, trascendere, liberarsi da ogni legame terreno. E il leone, passionale e radicato, che anela alla connessione profonda, al radicamento nella forma, all'unione carnale e animica. Questi due potenti archetipi, presenti in ogni Fiamma, talvolta danzano in armonia, portando equilibrio.Ma, troppo spesso, entrano in un conflitto titanico dentro di voi, e tra voi. È una battaglia che logora, che prosciuga le vostre energie, che vi getta in un abisso di disperazione.Ma è proprio in questo conflitto, in questa agonia del cuore, che risiede la vostra salvezza! La vostra Fiamma Gemella non è venuta per darvi ciò che vi manca. È venuta per bruciare ogni illusione di mancanza. È venuta per smascherare l'ego che si aggrappa, che chiede, che mendica. È venuta per spingervi verso la Vostra Interezza.Ricordate le parole del mio antico popolo: la verità non è sempre dolce. A volte è un fuoco purificatore. E il fuoco più grande, quello che vi consuma e vi ricrea, è quello che si accende tra due Essenze che sono Una. Non cercate la pace nel ‘perché', ma nella Resa.Non cercate l'unione nella forma, ma nella Comprensione che siete già Uniti.La sofferenza che provate è il grido del vostro ego che si dissolve. È la resistenza alla vostra stessa grandezza. Lasciate che si sgretoli, che si disintegri.Perché solo quando avrete abbracciato la verità di essere un'unica anima, un'unica Goccia di Divinità, manifestata in due respiri separati, allora e solo allora, la vostra danza tornerà ad essere sacra, e la vostra unione, al di là di ogni velo, sarà manifesta. Io, Ningishzidda, ve lo dico dalle profondità: la vostra forza non è nell'ottenere l'altro, ma nel diventare il Tutto che già siete, e in cui l'altro è eternamente riflesso.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-spa-dell-anima--4291391/support.
La voce dei Tifosi a Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni
La giornalista francese Anne-Sophie Lapix è stata costretta a lasciare la conduzione del suo programma su France 2 perché scomoda a diversi politici. Giornalista e volto noto, conosciuta per la sua schiettezza nelle interviste, negli anni è stata criticata da destra e da sinistra essenzialmente perché temuta. Un caso che crea dibattito in Francia dove, da quello che sembra, fare il giornalista è ormai poco gradito al potere politico.
Dalla redazione novese de "L'Inchiostro Fresco", la voce della Direttrice Marta Calcagno, anticipa alcune delle notizie che si potranno leggere sulle colonne del giornale on-line.
Valerio Di Donato"La via di Emilio"Ronzani Editorewww.ronzanieditore.itUn viaggio nella memoria di Emilio Sergi, personaggio liberamente ispirato a Giacomo Scotti, uno degli intellettuali più rappresentativi della minoranza italiana residente in Croazia.Un viaggio nella memoria di Emilio Sergi, personaggio liberamente ispirato a Giacomo Scotti, uno degli intellettuali più rappresentativi della minoranza italiana residente in Croazia. Emilio ha ormai superato i 95 anni e vive in un palazzone di Fiume con la moglie Dorina, rintanato nel suo piccolo appartamento. Vi si trasferì diciannovenne, attratto dagli ideali del socialismo titino. Stimolato nelle riflessioni da una impertinente voce interiore, Emilio ricostruisce i passaggi più importanti della sua vita coincidenti, per lo più, con eventi salienti della grande Storia: l'esodo degli italiani dalla Venezia Giulia, il cosiddetto ‘controesodo' dei monfalconesi, l'orrore dell'Isola Calva, le guerre in Croazia e in Bosnia dopo la dissoluzione del 1991, l'assiduo impegno come inviato di guerra e animatore di iniziative umanitarie e pacifiste. Impegnato attivamente come giornalista presso «La Voce del popolo», quotidiano in lingua italiana dell'Istria e Quarnero, nel 1960 finisce in carcere come ‘nemico del popolo' per un articolo contrario all'ortodossia ufficiale e il giornale lo licenzia perché considerato poco malleabile alle direttive politiche. Nelle difficoltà di sfamare la famiglia, Emilio trova la sua via di salvezza nella poesia e nelle collaborazioni con i giornali italiani. Valerio di Donato (Teramo, 1955) cresciuto e ha studiato a Treviso, e si è laureato in Scienze Politiche a Padova. Alla fine degli anni '80 si è trasferito a Brescia, dove tutt'ora risiede e ove è stato per ventidue anni giornalista presso il «Giornale di Brescia» nella sezione interni/esteri. Attivamente impegnato nel mondo della divulgazione culturale, scrive per il blog «Il Diario online». Nel 2006 ha pubblicato ISTRIANIERI. Storie di esilio (Liberedizioni, Gavardo, bs), e nel 2021 Le fiamme dei Balcani (Oltre Edizioni). Nei primi anni Novanta si appassiona alla ‘questione istriana', alle vicende degli esuli giuliano-dalmati e alle guerre in ex Jugoslavia. Ha realizzato articoli e reportage sul territorio in Istria, Croazia, Serbia e Bosnia, anche come inviato del «Giornale di Brescia» a Belgrado durante e dopo le guerre degli anni Novanta. Da questa esperienza trae l'ispirazione per i suoi romanzi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
La Voce dei Tifosi. Maracanà con Lucio Marinucci e Stefano Impallomeni. Ospite: Ivan Cardia
Alessandro Barbero è ospite de "La Consolata in dialogo con Torino" per discutere delle due guerre mondiali e del loro insegnamento storico e umano. Evento organizzato dal settimanale diocesano «La Voce e il Tempo». (Audio re-sincronizzato e pulito, versione migliorata) Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=4bnuLCxmw9U --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Massimo Arcangeli"Parole in cammino"Il festival dell'italiano e delle lingue d'Italiahttps://www.ilfestivaldellalinguaitaliana.it/Dal 10 al 13 aprile, a Siena, in numerose sedi cittadine, si terrà l'edizione 2025 di “Parole in cammino – Il festival dell'italiano e delle lingue d'Italia”.L'evento è pensato come un itinerario sull'italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (lingua dei segni, linguaggio del corpo).L'apertura del festival si terrà il 10 aprile, alle ore 14.30, nella Sala Italo Calvino del Complesso museale Santa Maria della Scala (piazza Duomo).Parole in cammino è un festival itinerante dell'italiano e delle lingue d'Italia nato a Siena nel 2017 e approdato a Firenze nel 2021 e a Grosseto nel 2022.L'evento, promosso dall'associazione La parola che non muore, in collaborazione con l'associazione – e testata giornalistica specializzata – La Voce della Scuola, si è sviluppato negli anni con il sostegno, il partenariato, la collaborazione di diversi soggetti, fra pubblici e privati (la Regione Toscana, il Comune di Siena, il Comune di Firenze, l'Università per Stranieri di Siena, l'Università degli Studi di Siena, l'Università degli Studi di Firenze, la Fondazione Montepaschi, la Fondazione Zeffirelli, la Biblioteca Comunale degli Intronati, la Biblioteca delle Oblate, le Biblioteche Comunali Fiorentine, la contrada senese della Chiocciola, l'Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell'Istruzione, Rai Radio 3, Canale 5, la UniCoop Firenze, le case editrici Zanichelli e Mondadori Education, la Fondazione Unicampus San Pellegrino, la Rete dei Licei Classici e molti altri), è pensato come un itinerario sull'italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili,lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).Dal 28 al 30 aprile a FirenzeUn itinerario sull'italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro Paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio, dai dialetti ai linguaggi giovanili, dalle lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria) alla comunicazione non verbale. Dal 28 al 30 aprile torna “Parole in cammino. Festival dell'italiano e delle lingue d'Italia”, con tanti appuntamenti in diversi luoghi della città (auditorium del Consiglio regionale, Biblioteca delle Oblate, Educandato Santissima Annunziata).Dall'esplorazione delle canzoni che hanno “fatto” l'italiano, con il linguista Lorenzo Coveri, al linguaggio delle generazioni Zeta e Alpha con Beatrice Cristalli (consulente in editoria scolastica, formatrice e linguista), alle parole che includono con Luciana De Laurentiis (formatrice ed esperta di comunicazione) e a quelle che invece escludono, con il linguista Federico Faloppa, tante le occasioni di confronto.Quest'anno i premi “Visioni” sono assegnati, fra gli altri, ai giornalisti Emma D'Aquino e Sigfrido Ranucci. Durante il festival sarà anche fatto un primo bilancio dell'iniziativa dedicata alla “parola giovane dell'anno”, ossia una parola o un'espressione dell'uso giovanile particolarmente significativa: a dicembre la proclamazione di quella vincitrice. Con il sostegno di Unicoop Firenze. Ingresso libero. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fabriano Fabbri"La voce del diavolo"L'arte contemporanea e la moda.Einaudi Editorewww.einaudi.itNel lungo arco della contemporaneità, l'arte del vestire ha sedotto il corpo per liberarlo da disagi e inibizioni, lo ha accarezzato per divorarne le energie, lo ha spinto oltre i suoi limiti per urlare al mondo «la voce del diavolo», come scriveva William Blake: lo ha protetto con cura per reciderlo dai lacci della morale e del perbenismo. Fabriano Fabbri rilegge la storia dell'arte dalla fine del Settecento agli anni Duemila usando come metronomo le funamboliche evoluzioni del guardaroba di ieri e di oggi, fra i tumulti della tecnologia e le tempeste della rivoluzione sessuale.Moda e arte vivono di intrecci senza fine, di trame a doppio filo, di storie nelle storie che incantano, che sorprendono, che illudono e divertono. Nelle sue frenetiche rapsodie creative, ogni stile indumentale ha stretto da sempre un accordo di alleanza con i movimenti artistici piú noti al grande pubblico, dal Neoclassicismo alla Pop art. Eppure, in pochi conoscono le spinte sotterranee che animano moda, pittura e scultura, in pochi afferrano le ragioni profonde che spingono le une fra le braccia dell'altra. Quante volte abbiamo incontrato la parola «Minimalismo » curiosando fra rete e riviste? Quante volte abbiamo sentito parlare di Dalí e Schiaparelli o di Mondrian e Saint Laurent? E i colorati parei di Gauguin, quanto li abbiamo visti fra le pitture tropicali del simbolista francese e la sua impudica «casa del piacere»? E poi, ancora, chi non ha presente le danzatrici di Canova o la Madame Récamier di David in provocanti «vesti di velo», per rubare le parole al «Divin marchese» de Sade?«Vèstiti, cosí alla sdrucciola, potrebbe suonare come un imperativo, un invito piú o meno scoperto a dare un tocco di ricercatezza agli ingredienti del nostro stile. Oppure potrebbe essere un sostantivo: vestíti intesi come abiti, come capi d'abbigliamento, come divise, come fogge. Infine, vestíti, participio passato di vestire. Sia quel che sia, quando ci copriamo di tessuti non stiamo avvolgendo il corpo per semplice necessità di decoro e protezione: stiamo indossando le forme – le tele? – di Picasso e di Chanel, se ci infiliamo in un rettangolo; ci stiamo abbigliando con le visioni di Turner o Pollock quando i tessuti sono sdruciti, grinzosi e caotici; siamo invece avvolti dall'ironia di Duchamp se il nostro look è sofisticato, insolito, a volte street – come ci insegna Virgil Abloh. E siccome la storia dell'arte e del costume è sempre una storia di spazio e di volumi, partiremo proprio dall'amplesso mai interrotto fra gli artisti e gli stilisti del nostro tempo. Sia chiaro, è fin troppo ovvio mettere le mani in avanti, spiegare a mo' di preambolo che il primo impatto con un'opera d'arte o con un'opera vestimentaria coinvolge l'interezza della nostra sfera emotiva, del gusto e della personalità, delle cose che semplicemente “ci piacciono” cosí, in via istintiva; ma se vogliamo entrare nel merito dei valori che favoriscono uno stile piuttosto che un altro per capirne a fondo il senso culturale, spazio e volume sono le materie prime di un approccio obiettivo, il piú fedele possibile al nostro oggetto di interesse. E nel farlo sarà fondamentale tenere ben salda la distinzione tra le forme della modernità e le forme del contemporaneo».Fabriano Fabbri insegna Stili e arti del contemporaneo, Forme della moda contemporanea e Contemporary fashion all'Università di Bologna. È autore di numerose monografie su arte e moda, tra cui Sesso arte rock'n'roll, Atlante, Bologna 2006; Lo zen e il manga, Bruno Mondadori, Milano 2009; Boris Bidjan Saberi. 11, Atlante, Bologna 2013; L'orizzonte degli eventi, Atlante, Bologna 2013; Angelo Marani, Atlante, Bologna 2015. Per Einaudi ha pubblicato La moda contemporanea. Arte e stile da Worth agli anni Cinquanta (2019), La moda contemporanea. Arte e stile dagli anni Sessanta alle ultime tendenze (2021) e La voce del diavolo. L'arte contemporanea e la moda (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alzare la voce (purtroppo) funziona
Giovanni Rossi"La voce bambina"Prefazione di Giorgio GhiottiEdizioni Crocewww.edizionicroce.it"Ai sopravvissuti, alle sopravvissute, a chiunque ancora è in grado di provare un sentimento: quindi a te, ovunque tu sia."La voce bambina è una silloge di poesia, una piccola odissea intima che ripercorre il viaggio di una voce femminile indistinta, la quale, attraverso un ritorno all'infanzia che le permette di elaborare una delusione sentimentale, riscopre prima il piacere della solitudine e poi il piacere di amare nuovamente.«Voce lirica: cristallina; un po' di Scuola Romana, di seconda generazione, e un po' di classicismo, ben frequentato e tanta “vita quotidiana”. Gli ansimi d'amore, le urla di dolore, i palpiti spirituali, la natura, i ricordi che il poeta dona, per poi, subito, ritirarsi, con pudore, definiscono un tracciato di parole che si imprimono nella mente del lettore e che si nascondono sottopelle».Antonio VenezianiHai visto? La poesia non è altroche l'orma lasciata da un piedenudo sulle maioliche in fioredella casa che ci separa dal mare.E' evaporata lungo il tempodi corsa a perdifiato; senza tornare.Giovanni Rossi (Alatri, 1997) ha pubblicato la raccolta poetica Fantasie naturali (Escamontage, 2019). Suoi testi sono apparsi in diverse antologie. Nel 2020, co-organizza l'evento “Incontro con Escamontage” presso il MACRO, museo d'arte contemporanea di Roma, dove legge alcune sue poesie.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Donatella Scaiola"La voce dei profeti"EDB Edizioni Dehoniane Bolognawww.dehoniane.itLo studio propone un'esplorazione all'interno della letteratura profetica, della quale si prendono in esame brani tratti dai profeti anteriori, o libri storici, e pericopi che provengono dai profeti posteriori; vengono inoltre offerti tre saggi di natura teologica. Non si tratta né di un testo di pura esegesi, né esclusivamente di teologia biblica, ma di un'elaborazione di entrambi i generi che risponde anche a un obiettivo di natura didattica: offrire agli studenti delle Facoltà Teologiche, dei Seminari, degli Istituti Superiori di Scienze Religiose, ma anche a chiunque fosse interessato ad approfondire la conoscenza della Bibbia, uno strumento di riflessione e di studio.Donatella Scaiola, laica e sposata, è docente ordinaria presso la Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana e docente invitata presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. È membro del Consiglio di Presidenza dell'Associazione Biblica Italiana, del Settore dell'Apostolato Biblico della Conferenza Episcopale Italiana, del Coordinamento Teologhe Italiane e della European Association of Biblical Studies. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Gezabele. La regina che sfidò Elia (2022); Il Cantico dei Cantici. Mise en abyme della Scrittura (2023). Ha inoltre collaborato alla traduzione della Bibbia nella collana I Millenni di Einaudi (2021). Per EDB ha pubblicato, tra gli altri: I Dodici Profeti: perché «Minori»? (2011) e La donna perfetta. Interpretazioni di un poema biblico (2014).Donatella ScaiolaIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
La voce dei Tifosi a Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni
Iniziamo questa puntata andando negli Stati Uniti, dove Giampaolo Pioli, direttore de La Voce di New York ci aggiorna sulle notizie riguardo l’attentato a New Orleans. Con Carlo Biffani, esperto di sicurezza, intelligence e antiterrorismo, parliamo poi della matrice di questo attentato. È scattato il divieto di fumo all’aperto a Milano, che fa ancora molto discutere. Sentiamo Anna Scavuzzo, Vicesindaca di Milano che ci spiega la ratio di questa norma e poi Adriana Pietrodangelo, ricercatrice dell’Istituto Inquinamento Atmosferico del CNR. Infine Marco Barbieri, Segretario Generale di Confcommercio Milano. Parliamo poi delle zone rosse per l’ordine pubblico. Lo facciamo con Stefano Padovano, criminologo, Felice Romano, segretario del Siulp e Francesco Petrelli, presidente Unione Camere Penali Italiane.Il sindaco no social: Paolo Vintani, sindaco di Barlassina, che ai post urlati preferisce delle cene con i concittadini. Freak of Nature, l’artista che marchia i negozi sfitti in giro per Ravenna.L’ultima parte della puntata è dedicata allo sport. Lo facciamo “ricordando” gli sport che fino a qualche mese fa erano al centro della nostra attenzione. Lo facciamo con Dario Chiadò, commissario tecnico nazionale Spada e Paolo Principi, ginnasta.Dedichiamo infine uno spazio alla sfida di Supercoppa fra Atalanta e Inter che va in scena a Riyad. Con noi Dario Saltari, autore ed editor de L’Ultimo Uomo.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Giovanni Battista- la voce nel deserto14 E Cristo divenne uomo e visse qui sulla terra, fra noi, pieno di grazia e di verità. E alcuni di noi hanno visto la sua gloria, la gloria del Figlio unico del Padre Celeste.LʼAgnello di Dio15 Giovanni lo indicò alla gente, dicendo: «Ecco colui al quale mi riferivo, quando dissi: “Sta arrivando qualcuno, che è molto più grande di me, perché esisteva già molto tempo prima che io nascessi!”» 16 Noi tutti abbiamo avuto benefici dalle ricche benedizioni che Cristo ci ha portato; una benedizione dopo lʼaltra. 17 Infatti Mosè ci diede la legge, mentre Gesù Cristo ci ha portato la verità e un perdono pieno dʼamore. 18 Nessuno ha mai realmente visto Dio, eccetto il suo unico Figlio, perché egli è intimamente unito al Padre, ed è lui che ce lʼha fatto conoscere.19 I capi giudei mandarono da Gerusalemme dei sacerdoti con i loro aiutanti, per chiedere a Giovanni: «Sei tu il Messia?»20 Giovanni disse la verità: «Non sono io il Cristo!»21 «Ebbene, chi sei tu allora?» gli chiesero. «Sei Elia?»«No», rispose Giovanni.«Sei un profeta, allora?»«No».22 «Chi sei, dunque? Diccelo, così possiamo rispondere a quelli che ci hanno mandato. Che dici sul tuo conto?»23 Giovanni rispose: «Come disse il profeta Isaia, io sono “una voce che grida nel deserto: tenetevi pronti per lʼarrivo del Signore!”lascia un commentoSupport the show
Taking over an iconic estate can be both exciting and terrifying. When EPI purchased the iconic Brunello di Montalcino producer Biondi Santi in 2017, they asked Giampiero Bertolini to take over as CEO. Giampiero was excited to join the “Champions League” of wine but also had to convince the local community that this outside investment would be good. He delves into how Biondi Santi has been pushing toward creating more value for the brand while maintaining its core essence. Detailed Show Notes: Biondi Santi's historyFamily invented Brunello di MontalcinoFounded in 1888 - Ferruccio Biondi Santi had a vision of quality wine with longevity during a time when people focused on quantity with wine as part of the dietBottled in Bordeaux-shaped glass (a sign of quality) vs. standard Tuscan fiascoTancredi Biondi Santi - one of the top consulting winemakers of the time, was asked to write appellation rules in 1967Franco Biondi Santi (“the doctor”) - selected the BBS11 clone in the ‘70s and organized a 100-year vertical tasting (1888-1988) in 1994 with important wine writers that boosted the image of Brunello. One writer gave the 1891 vintage 100 pointsLa Storica (wine library) - has all vintages since 1888, releases one old Riserva with a current Riserva each yearPath to Iconic StatusThe vision of the family - be good winemakers, high-qualityIn the global market regularly → elevated the Biondi Santi to a different levelThe wine offered to Queen Elizabeth II in 1967 was a favorite of Frank Sinatra'sEPI acquired Biondi Santi in 2017 and installed Giampiero as CEO; the community was skeptical of French owners for an iconic estate had to convince neighbors by being transparent about what they were doing at the estateBefore the takeover, prior 20 years, the business was not run wellRebuilt global distribution, did not have US distributionRe-connected with trade, critics, and consumers/collectorsWhat they kept the sameReinforced market positionStyle of the winesWhat they changedNew vineyard philosophy (regenerative), replanted vineyards to improve quality, conducted soil studiesIncreased communications and more selective to the right people and thproperht channelsManaged pricing to reposition the brand to increase demandKeeping the brand freshwant s to be closer to the trade and consumer, spend more time in the marketStorytelling of what is happening at the estate, not just the history, but today's actions that protect the futureLa Voce di Biondi Santi - started 3 years ago, selects one word each year that is part of their philosophy (this year is “respect”); creates novel/audiobook based on a keyword (e.g., Joanne Harris, author of Chocolat) and podcasts with winemaker and Giampiero around the keywordThe most effective initiative so far - repositioning the brand by increasing price → gave higher credibility and put the brand up another step, old vintages increasing in price on the secondary market, high demand on Liv-ex (one of few growing while price increasing), one of the top 35 wines in the world on Liv-exGrowth for Biondi Santi = value growth; volume is complex to growValue-driven by increasing distribution globally to rarify the brand further, not just taking price, but increasing value, which is a consequence of many conditions, and not rushing value creation in the marketBiondi Santi is now in 2.0 after 1st five years, and the next step is to increase the quality of its presence in the world and be closer to partners and consumers Get access to library episodes Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.