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Dopo aver raccontato la guerra più breve della storia, quella dei 38 minuti tra Inghilterra e Zanzibar (Cenno 73), è ora di svelare alla tua crush la storia delle guerre più assurde, quelle scoppiate per futilissimi motivi: bada bene, non fake news alla Colin Powell con le provette; parlo proprio di motivazioni al limite del ridicolo ma accolte dall'opinione pubblica con estrema serietà. Tipo far guerra per un orecchio.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Apriamo la puntata con l'On.Irene Tinagli (nella foto) per approfondire il recente allarme della Bce sulla crescita.Dopo il consueto spazio "YouTRE, sondaggi senza numeri in tre minuti", oggi curato da Lorenzo Pregliasco, co-fondatore e direttore responsabile di YouTrend, è il momento della politica internazionale, con particolare attenzione agli Stati Uniti - dal caso Epstein alla fine dello shutdown, passando per la possibile escalation tra USA e Venezuela. Tutti temi che Aprile e Bellasio discutono con Francesco Costa, Direttore de Il Post.Infine, nostro ospite Mattia Barro, che ci aiuta a mettere a fuoco il fenomeno musicale Rosalia.
Che bello scoprire una nuova generazione di compositori provenienti dall'America. Dopo aver parlato di donne del passato, in questo episodio ci contreremo su una di loro, Jennifer Higdon, vivente, che sta componendo opere di buona qualità, belle e spesso profonde. La Higdon è nata il 31 dicembre 1962 a Brooklyn, New York. A oggi, ha vinto un Premio Pulitzer e tre Grammy. In questa biografia, sono contento di scoprire qualcosa su di lei. Biografia di Jennifer Higdon La Higdon ha iniziato a suonare il flauto all'età di 15 anni. Tre anni dopo, si è laureata in flauto alla Bowling Green State University, dove è stata incoraggiata a esplorare la composizione. A 21 anni si era affermata come compositrice. Ha poi conseguito un diploma d'artista presso il Curtis Institute, dove ha studiato con David Loeb e Ned Rorem. Sono passati alcuni decenni e ora è diventata una figura di spicco della musica classica contemporanea. Ha scritto opere per orchestra, ensemble di fiati, ensemble da camera, voce e coro. Secondo Fanfare Magazine la sua musica ha “la particolarità di essere allo stesso tempo complessa, sofisticata ma facilmente accessibile emotivamente”. Secondo il Times di Londra è “radicata, ma intrisa di integrità e freschezza”. La League of American Orchestras riferisce che è una delle compositrici d'America più eseguite. Dicevamo che ha vinto dei premi, fra cui il Premio Pulitzer 2010 per il suo Concerto per violino e 3 Grammy Awards per la Migliore Composizione Classica Contemporanea per il suo Percussion Concerto (2010), per il suo Viola Concerto (2018) e per il suo Concerto per arpa (2020). Consigli per l'ascolto Opere orchestrali e concerti Viola Concerto (2015) - Vincitore del Grammy Award 2018 per la Migliore Composizione Classica Contemporanea. Percussion Concerto (2005) - Vincitore del Grammy Award 2010 per la Migliore Composizione Classica Contemporanea. Blue Cathedral per flauto, clarinetto e orchestra (1999) - Un delizioso pezzo orchestrale che è diventato uno dei preferiti dalle orchestre americane e dal loro pubblico. All Things Majestic per orchestra (1911) – Un pezzo di 25 minuti per orchestra che descrive 3 ambientazioni all'aperto (The Tetons, String Lake e The Snake River) e si conclude con una rappresentazione sonora di cattedrali. Opere da camera Sly Quartet Amazing Grace Sonata for Viola e Piano Dark Wood String Trio Opere corali O Magnum Mysterium (2002) – Un pezzo di sette minuti per piccolo coro. Love Came Down (2022) – Un'ambientazione calda e incantevole di una poesia natalizia di Christine Rossetti. Qualcuno ha definito questo pezzo “quattro minuti di pura bellezza”. Conoscevate Jennifer Higdon?
Dopo il mese rosa dedicato alla prevenzione al femminile, accendiamo i riflettori sulla salute maschile, con una puntata di Obiettivo Salute Weekend pensata per accompagnare, informare e incoraggiare. Perché prendersi cura di sé non ha stagione, e novembre è l'occasione giusta per ricordare agli uomini che prevenzione, ascolto e consapevolezza sono gesti di forza, non di debolezza. Ospiti della puntata il dottor Antonio Galfano, Direttore di Struttura Complessa di Urologia all'ospedale Niguarda di Milano e il dottor Luca Proietti, psicoterapeuta e psichiatra.
In questo episodio editoriale, il Direttore analizza le dinamiche attuali legate all'ambiente e alla prossima conferenza COP30. L'attenzione si sposta sul continente africano, con un approfondimento condotto insieme al giornalista Enrico Casale. Dopo la consueta analisi delle notizie di rilievo dall'Italia e dal territorio, l'episodio allarga lo sguardo oltre i confini nazionali per trattare temi di […] L'articolo Young Radio Magazine | Ep.302 proviene da Young Radio.
Dopo un periodo di stallo senza precedenti, che è durato quarantatrè giorni e ha paralizzato molti servizi pubblici, il 12 novembre i deputati statunitensi hanno raggiunto un accordo provvisorio per mettere fine allo shutdown del governo federale. Con Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale. In vent'anni più di ottocentomila italiani e italiane hanno lasciato il loro paese e non sono più tornati, soprattutto giovani, provenienti dal Mezzogiorno, dalla Lombardia e dal Nordest. Con Francesca Coin, sociologa.Oggi parliamo anche di:Film • Una ragazza brillante di Agathe RiedingerCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Ivana Mulatero"Jean Gaumy. Baìo e Montagna"Museo Mallé, Dronerowww.museomalle.orgDal 15 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 sarà allestita al Museo Mallé di Dronero (CN) la mostra “JEAN GAUMY. Baìo e Montagna”, che propone 44 fotografie donate da Jean Gaumy (Pontaillac, 1948), noto fotografo francese membro dell'Agenzia Magnum e dell'Institut de France (Académie des Beaux Arts).La mostra è promossa da Fondazione CRC e dal Museo Mallé di Dronero – con il patrocinio del Comune di Dronero, del Museo Etnografico di Sampeyre, della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte – nell'ambito del Progetto “Donare”, con il quale la Fondazione accoglie donazioni da parte di privati e le valorizza attivando collaborazioni con istituzioni del territorio. Grazie a testi critici di Fredo Valla, la mostra restituisce e racconta in modo originale il lavoro svolto da Jean Gaumy con alcuni reportage fotografici nelle vallate alpine cuneesi tra il 2003 e il 2017. Nella prima sala sarà possibile ammirare 14 fotografie in bianco e nero delle vallate alpine, mentre nella seconda e nella terza sala saranno esposte 30 fotografie a colori della Baìo con alcuni costumi e video gentilmente concessi dal Museo Storico-Etnografico di Sampeyre.“Con questa iniziativa, che nasce nell'ambito del progetto Donare, il prezioso corpus di fotografie di Jean Gaumy viene valorizzato e messo a disposizione della nostra comunità grazie ad una collocazione stabile presso il Museo Mallè di Dronero” aggiunge Mauro Gola, presidente di Fondazione CRC. “Una mostra che diventa occasione per riflettere, attraverso questi scatti, sul valore e sull'eredità culturale e ambientale dei territori montani, che rappresentano un tratto distintivo della nostra provincia”. Il corpus di opere firmate dal fotografo Jean Gaumy, che viene donato in comodato d'uso gratuito al Museo Mallé, trova una coerente e naturale storia su cui depositarsi. Come racconta la direttrice del Museo Mallé, Ivana Mulatero: “Le famiglie Mallé-Demichelis e Giordano, nonni di Luigi Mallé, fondatore del museo, amavano, come d'altronde nella moda del tempo, farsi fotografare, e ci hanno lasciato un insieme di documenti di qualità, come sottolinea il repertorio con centinaia di fotografie datate dal 1868 al 1940, conservato nei depositi. Il credito verso il nuovo linguaggio fotografico attesta la precoce consuetudine dei Mallé con quel nuovo mezzo di comunicazione e nel contempo ne rivela il valore e l'importanza da essi accordata alla funzione rappresentativa delle immagini. L'attenzione per il linguaggio della fotografia consolida una identità familiare per immagini, ma, per estensione, rilancia all'intero patrimonio raccolto da Luigi Mallé e donato alla comunità dronerese”.LA BAÌO La Baìo è una festa tradizionale che si svolge solitamente ogni cinque anni (la prossima edizione è prevista per il 2028) nel comune di Sampeyre, in Valle Varaita, nella provincia di Cuneo, nelle prime settimane di febbraio. È una delle più importanti e antiche feste tradizionali delle Alpi italiane.Sulla festa del Baìo di Sampeyre Fredo Valla scrive: “Tra le feste popolari dell'arco alpino, la Baìo di Sampeyre, in val Varaita, gode di un'ampia documentazione fotografica. Ogni Baìo nel proprio territorio è sovrana, con propri capi (gli Alum) e i costumi sono simili ma diversi, così come simile, ma diverso, è il cerimoniale del processo al Tesoriere, che chiude la Baìo il giovedì grasso. È interessante tanto per chi vi partecipa, come per chi la osserva da spettatore, scoprire nella Baìo un caleidoscopio di epoche e vicende remote. Il Museo Etnografico di Sampeyre possiede una ricca collezione di foto e cartoline della Baìo a partire dai primi anni del Novecento, e a questi materiali e ad altri di valenti fotografi si aggiungono ora le fotografie di Jean Gaumy, una selezione delle quali è ora patrimonio del Museo Mallé”. JEAN GAUMYJean Gaumy è un noto fotografo nato nell'agosto 1948 a Pontaillac (Charente-Maritime) in Francia. Gaumy studia a Tolosa e Aurillac, prima di intraprendere la scuola di specializzazione in lettere a Rouen.Dopo aver lavorato per un breve periodo presso l'agenzia Viva, entra a far parte dell'agenzia francese Gamma nel 1973. Nel 1975 riceve un permesso speciale per fotografare liberamente i reparti di un ospedale francese. Da questa lunga esperienza nasce il suo primo libro: “L'Hôpital”. L'anno seguente diventa il primo fotoreporter ad essere ammesso nelle carceri francesi.Entrato in Magnum nel 1977, viaggia per il mondo raccontando attraverso i suoi reportage l'Europa, gli Stati Uniti, l'Africa e il Medio Oriente. Nel 1984 gira il suo primo film documentario, “La Boucane”, nominato nel 1986 ai César come miglior documentario, al quale seguono “Jean-Jacques” (1987), “Marcel, Prêtre”(1994) e “Sous-Marin” (2006). Ma è soprattutto grazie ai due libri “Le livre des tempêtes” (Premio Nadar nel 2001) e “Pleine Mer” (Mare Aperto) che Jean Gaumy raggiunge la notorietà internazionale e viene soprannominato il ”fotografo del mare”.Nel 2016 viene eletto membro dell'Académie des Beaux-Arts dell'Institut de France.Con “D'après nature”, Premio Nadar 2010, il fotografo francese esplora e interpreta dettagli di natura di vari luoghi del pianeta, dal Circolo Polare Artico alle terre contaminate di Chernobyl , passando infine per le spopolate valli del Piemonte.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Maracanà con Marco Piccari e Lucio Marinucci. Ospiti: De Paola:"La Roma al rientro cambierà il passo. Gestione Juve superficiale" Braglia:"Marotta dopo l'Inter lo vedo in federazione" Pizzi:" L'Inter può riparte forte al rientro"
Gezim Qadraku è nato in Kosovo, è emigrato in Italia da piccolo, dove ha vissuto per 20 anni. Dopo la laurea in Scienze politiche a Milano, 10 anni fa è emigrato in Germania. Da gennaio gestisce insieme al fratello "La mia vita in valigia", piattaforma di informazioni e scambio di consigli per la comunità italiana in Germania. Cristina Giordano si è fatta raccontare la sua storia. Volete ascoltare un podcast su un tema particolare? Scriveteci a cosmoitaliano@wdr.de Seguiteci anche su Facebook: Cosmo italiano E qui trovate tutti i nostri temi: https://www1.wdr.de/radio/cosmo/sprachen/italiano/index.html Von Cristina Giordano.
Episodio che riprende una conferenza di novembre 2024 in cui venivano analizzate le elezioni americane che portarono Trump alla seconda presidenza. Quale futuro per gli USA nuovamente sotto Trump?Cosa ha portato a questa scelta?Quale sarà la nuova postura americana?Rispondono a queste domande Alessandro Aresu e Federico Petroni di Limes, modera Massimo Cacciari. Video originale su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=aoXSRopnZeoLink a Imperium Podcast - Geopolitica: https://open.spotify.com/show/0PY9nEbUWfye0XEw1cDKIC?si=71c2feadd9ef4ae8
Abbiamo spesso incontrato il termine "musica arabo-andalusa" e potremmo pensare che indichi una fusion fra musica araba e flamenco. Si tratta di tutt'altra coas, invece.Iniziamo l'analisi con un brano di Paco de Lucía dedicato a Ziryāb. Nel 1990 Paco de Lucía pubblicò un intero CD dedicato a Ziryāb, e in un concerto a Siviglia suonò con due chitarristi, suo nipote, José María Bandera e Juan Manuel Cañizares.Ma chi era Ziryāb?Ziryāb, ossia Abū al-Ḥasan ʿAlī ibn Nāfīʿ, nasce intorno al 789 nell'area dell'attuale Iraq, probabilmente vicino a Baghdad; l'origine etnica è dibattuta (persiano, curdo, africano o arabo). Il nome d'arte significa “usignolo nero” o “merlo”, indicazione della dolcezza della voce e della carnagione scura. Da giovane si formò alla corte abbaside di Hārūn al‑Rashīd a Baghdad, presso il maestro di musica ʿIshāq al‑Mawsilī, e si distinse perle sue qualità artistiche. Lasciò Baghdad, forse in fuga per rivalità con il suo maestro. Dopo un periodo in Nord Africa, intorno al 822 si trasferì alla corte di ʿAbd al‑Raḥmān II a Córdoba, allora centro politico e culturale dell'Islam occidentale.A Córdoba Ziryāb non si limitò alla musica: promosse innovazioni nella musica e divenne un vero influencer dell'epoca, tanto che lo stile estetico e di vita della corte andò modellandosi su di lui. Morì intorno all'857 d.C. a Córdoba, lasciando un'eredità che abbraccia costume, moda, gastronomia e performance.A Córdoba la musica classica araba di Baghdad si fuse con tradizioni visigote-cristiane e berbere nord-africane: questo è il seme della musica che oggi definiamo “musica arabo-andalusa”.Nel contesto di al-Andalus e grazie all'impulso dato da Ziryab, sorsero nuove forme poetico-musicali: il muwashshah (che significa ornato, ricamato) canto accompagnato da musica, in lingua colta e lo zajal in lingua dislettale. Lo zajal è una cantillazione più che un canto. Ascoltiamo un esempio di zajal del più famoso poeta del genere, Ibn Qūzmān (Córdoba ca. 1080-1160). Ti ricordo il Trovo, forma poetica che esiste ancor oggi in Spagna.Per capire come suona un muwashshah ascoltiamo la voce della cantante libanese Fairuz nell'esecuzione di “Jādaka al-Ghaithu”, panegirico dedicato al sultano Muhammad V of Granada verso la fine del 1300.Con il declino del potere arabo in Spagna nel XIII secolo e la caduta dell'ultimo emirato musulmano a Granada nel 1492, la cultura musicale trovò rifugio nel Maghreb (Marocco, Algeria, Tunisia). Da tempo gli arabi avevano perso potere in Al Andalus ed era iniziato un processo di espulsione, conversione forzata e migrazione delle comunità musulmane (e spesso ebraiche) verso il Maghreb. Queste migrazioni portarono con sé tradizioni musicali e culturali dell'Andalusia.La "musica arabo andalusa" o “musica ispano-araba” era musica colta, di corte. Le narrazioni che la collegano direttamente al flamenco appartengono al mito: utili come simboli, non come fatti documentati.L'evoluzione della musica di Al Andalus nel mondo arabo generò le forme della nūba in Nord Africa e della wasla in Medio Oriente.Nūba (plurale nūbāt) significa “turno” o “successione”: è una suite musicale colta della tradizione di al-Andalus trasmessa nel Maghreb, costruita su un maqām (modalità musicale) con sezioni ritmiche (mīzān/wazn) che cambiano e spesso accelerano. Wasla (plurale waslat) significa “connessione” o “sequenza”: indica un concerto o suite della tradizione classica araba orientale, centrata su un maqām, concatenazione di brani strumentali/vocali, introdotta tramite dulab, un fenomeno paragonabile al compas. Il compas è un modo di esprimere la frase ritmica e gli accordi principali della chitarra inun paricolare genere flamenco, il dulab esprime l'atmosfera musicale di un maqam attraverso un motivetto orecchiabile e facile da ricordare, che si ripete più volte nel concerto, a ricordare il tema ai partecipanti.Interessante nella Wasla è l'uso di improvvisazioni vocali: il Layālī (lett. o notti) che gioca sulla improvvisazione su due parole, ya leil ya ain (o notte o occhio) da cui la salida del cante flamenco è stata molto influenzata (soprattutto tiento e tango) e il Mawwāl, un canto poetico con melodia improvvisata, che ricorda un fandango grande, di melodia più libera.E anche del Taqsīm, improvvisazione strumentaleStrumenti tipici del complesso di musica, il Takht, sono: liuto arabo (ūd), flauto nay, la cetra qanūn, il violino kamanja o rababa, tamburelli (deff o riqq) e tamburi a cornice, la voce solista e il coroSpesso si definisce “musica arabo-andalusa” qualche concerto in cui musicisti arabi e flamenchi mescolano repertori, includendo brani famosi di musicisti arabi contemporanei o canzoni modaiole, con pezzi di “fusione”. Alla fusione dedicherò un altro episodio.Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e danze e musiche del monndo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno a Milano baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un lavoro ull'espressione delle emozioni attraverso le danze e le musiche del mondo arabo.In conclusione: le storie su Ziryāb e sulla continuità diretta fra l'arte arabo-andalusa e il flamenco appartengono al mito: utili come simboli, non come fatti documentati. La musica arabo-andalusa è un ponte fra culture e tempi, non una linea ininterrotta. E tutto ciò pone le basi per comprendere anche le influenze che, nel tempo, hanno arricchito tradizioni come il flamenco.
Con la vittoria in due set su un Lorenzo Musetti ormai in riserva dopo settimane di tornei senza pausa, Carlos Alcaraz si è assicurato il n. 1 di fine anno del PIF Ranking ATP, oltre al primo posto nel girone Jimmy Connors. Secondo classificato, un po' a sorpresa dopo le prime due sconfitte, Alex de Minaur.Sinner ha già vinto il girone Bjorn Borg - al secondo posto ci sarà il vincitore tra Auger Aliassime e Zverev.Delusione per la squadra azzurra di Coppa Davis che dopo Sinner ha perso anche Musetti, troppo provato fisicamente dal tour de force per la qualificazione e con la testa già all'imminente nascita del secondogenito. Dopo il successo del 2024, viene riproposta in versione ampliata la raccolta di contributi per supportare Vanni e Luca nelle loro trasferte per seguire dal posto i tornei più importanti del circuito. Qui sotto il link per chi volesse dare il proprio aiutohttps://www.gofundme.com/f/dirette-e-trasferte-2025-luca-e-vanni-per-ubitennisGioca all'ultima tappa di Ubicontest pronosticando i risultati delle Nitto ATP Finals e della Coppa Davishttps://www.ubitennis.com/ubicontest-2025/
Maracanà con Marco Piccari e Lucio Marinucci. Ospiti: De Paola:"La Roma al rientro cambierà il passo. Gestione Juve superficiale" Braglia:"Marotta dopo l'Inter lo vedo in federazione" Pizzi:" L'Inter può riparte forte al rientro"
Il 15 novembre, compie 80 anni Anni-Frid Synni Reuss, Contessa di Plauen, conosciuta in tutto il mondo come Frida, splendida voce femminile degli ABBA. La sua carriera inizia da adolescente come cantante jazz. Nel 1967 vince un concorso e canta in tv durante la notte in cui la Svezia cambia il senso di marcia, evento che porta la rete a creare una lunga serata di show per tenere la gente a casa. Due anni dopo incontra Benny Andersson, suo secondo marito, che la invita negli ABBA. undefinedIl gruppo svedese, nato nei primi anni '70, conquista la scena musicale internazionale con la vittoria all'Eurovision Song Contest del 1974 grazie al brano “Waterloo”, segnando l'inizio di una carriera costellata di successi planetari.Dopo lo scioglimento della band, Frida registra l'album “Something's Going On”, prodotto da Phil Collins.undefinedundefined
Ieri alla Cop30 di Belèm sono tornate le proteste della società civile, dopo 3 anni di stati che reprimevano ogni libertà di espressione, in particolare della numerosa società indigena brasiliana – tra cui oltre 200 navi della flotilla che è scesa lungo il Rio delle Amazzoni. Ce lo racconta Giacomo Talignani, giornalista in diretta da Belém, insieme ai suoni, alle voci e al caos che le proteste hanno portato nei negoziati.Dopo oltre un mese dal cosiddetto cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas, i negoziati per la seconda fase sono bloccati – ma l'esercito israeliano ha intanto uccio più di 250 palestinesi e feriti oltre 600. In più, c'è stato il primo voto a favore della leggere per inserire la pena di morte per i palestinesi condannati per terrorismo.L'Agenzia internazionale dell'energia ha rilasciato il World energy outlook: entro il 2030 potrebbe esserci il picco di consumo di petrolio e carbone, ma le pressioni degli Stati Uniti hanno influenzato anche questo dibattito.Rassegna stampa: È passato un mese dal cessate il fuoco a Gaza. E Israele lo ha violato almeno 282 volte, Luigi Mastrodonato
Emanuele Boccanfuso è un fumettista tarantino che vive e lavora a Milano. Dopo il diploma frequenta la Scuola del Fumetto, dove intraprende un percorso che lo porterà a collaborare con realtà come Panini, Focus Junior, La Gazzetta dello Sport e la casa editrice inglese David West Children's Books.Nel 2009 pubblica il fumetto palindromo "ArcasacrA" e nel 2012 illustra, insieme ad altri disegnatori tarantini, "L'eroe dei due mari", graphic novel ispirata al romanzo di Giuliano Pavone e dedicata alla complessa questione ambientale di Taranto.Oltre all'attività di disegnatore, si dedica all'insegnamento, lavora come storyboard artist e attualmente collabora con Sergio Bonelli Editore nello staff di "Nathan Never", per cui ha realizzato, tra gli altri, "Orrore al New Path Lab" e "La parte peggiore".In questo episodio parliamo con lui del processo creativo del fumettista, della serialità, del peso di disegnare un'icona italiana come Nathan Never e di come sia cambiato il lettore negli ultimi anni.Con Federico Allocca, Emanuele Boccanfuso e Simone CortiRiprese Gianlorenzo Bernabò Di NegroMusica e sound design DEMONA alias Andrea Evangelista e Delio GallmannAnimazione sigla Ida CortiLogo design Chiara QuagliarellaPost-produzione audio Matteo FusiCon il sostegno di Associazione La Terza Via e SidereusUn grazie a Raffaele Allocca, Elisabetta Marrocco, Riccardo Romano, Andrea Sestu
Erika Carta: dalla danza al teatro, un viaggio di passione, rinascita e empatia artistica La storia di Erika, oggi vicepresidente della Scuola d'Arte Drammatica di Cagliari, è un racconto di resilienza e amore per l'arte. Dopo oltre quattordici anni dedicati alla danza, un infortunio l'ha costretta a interrompere quel percorso, ma non la sua voglia di esprimersi. Da quella ferita è nata una nuova passione: il teatro, che l'ha portata a scoprire un modo diverso di comunicare con il pubblico e con sé stessa. Dal dolore alla scoperta del teatro: come la disciplina della danza è diventata forza interiore e creativa “La danza mi ha insegnato la disciplina e a non arrendermi mai, anche quando soffrivo” racconta Erika. Dopo l'infortunio, la madre le propose di iscriversi a una scuola di recitazione. Quel passo, preso quasi per caso, ha segnato l'inizio di un nuovo cammino. “Avevo 15 anni quando entrai alla Scuola d'Arte Drammatica di Cagliari — oggi la mia seconda casa. È il posto dove sono cresciuta artisticamente e personalmente.” Attraverso il teatro, Erika ha imparato a superare la timidezza e l'introversione, scoprendo un equilibrio tra emozione e controllo. “Il teatro mi ha aiutato a conoscermi meglio e a capire come gestire le mie fragilità.” Dalla scena all'organizzazione: una visione completa del mondo teatrale e delle sue sfide contemporanee Per oltre dieci anni, Erika ha calcato i palcoscenici con produzioni come Il gatto in tasca, diretta da Marta Proietti Orzella. Poi, con la nascita dei figli, ha deciso di dedicarsi alla direzione e organizzazione teatrale. “Dietro un'ora di spettacolo ci sono settimane di lavoro e coordinamento: prove, budget, adattamenti, pianificazione. Da organizzatrice ho capito la complessità e la bellezza di questa macchina.” Il teatro come scuola di empatia e umanità: un messaggio per le nuove generazioni Per Erika, il teatro è un'esperienza di crescita e di connessione umana. “Fare teatro ti insegna a capire te stesso e gli altri. Ti rende più empatico.” Nell'era dei social, dove i ragazzi comunicano sempre più attraverso gli schermi, la recitazione diventa un potente strumento per riscoprire il contatto umano e le emozioni autentiche. Alla Scuola d'Arte Drammatica di Cagliari, Erika e il suo team lavorano per offrire un ambiente creativo, sereno e inclusivo. “Il teatro fa bene a tutti: bambini, adolescenti e adulti. È una palestra di empatia e libertà.”
L'ennesimo vertice sull'ex Ilva, tenutosi a Palazzo Chigi sotto il coordinamento del sottosegretario Alfredo Mantovano (nella foto), non ha portato a risultati concreti. I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm hanno accusato il ministro Urso di "tradimento" e chiesto l'intervento diretto della presidente del Consiglio. Secondo i sindacati, il governo avrebbe presentato un piano di chiusura, con 6.000 cassintegrati, invece del piano di riconversione atteso. L'esecutivo ha illustrato un piano operativo a "ciclo corto", che riduce a quattro anni il percorso di decarbonizzazione ma prevede l'aumento del numero di dipendenti in cassa integrazione a 5.700 unità, poi 6.000 da gennaio. Urso avrebbe inoltre confermato l'esistenza di una "trattativa riservata" con un nuovo operatore interessato all'ex Ilva, oltre ai fondi Bedrock e Flacks, che avrebbero offerto zero euro per gli asset. Secondo Il Sole 24 Ore, ci sarebbero stati contatti anche con Qatar Steel, che però non ha ancora presentato una manifestazione formale di interesse. I tempi per la cessione di Acciaierie d'Italia si allungano e potrebbe rendersi necessario un nuovo intervento pubblico, forse in legge di bilancio, per garantire la continuità operativa. Intanto, il governo avrebbe chiesto a Eni un supporto tecnico per stabilizzare il costo del gas, elemento cruciale per il futuro impianto di preridotto (Dri) e per la riconversione verde dell'acciaieria. I sindacati restano preoccupati per i tagli e chiedono un coinvolgimento diretto dello Stato nel piano industriale. Ne parliamo con Paolo Bricco, Il Sole 24 OreTir, imprese e associazioni di categoria contro divieto di sorpasso in A1. Salvini avvia un tavolo tecnicoIl ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha deciso di istituire un tavolo tecnico con le rappresentanze del settore autotrasporto per discutere il divieto di sorpasso ai mezzi pesanti sull'A1, introdotto da Autostrade per l'Italia dal 3 novembre. La misura, sperimentale per sei mesi, riguarda il tratto tra Incisa-Reggello e Chiusi, lungo circa 90 chilometri, e si applica ai veicoli sopra le 12 tonnellate. Le sanzioni per chi viola il divieto arrivano a 666 euro, con sospensione della patente e decurtazione di punti. Le associazioni di categoria, tra cui FAI, Fiap e Trasportounito, criticano la decisione, definendola un provvedimento unilaterale che penalizza il settore e aggrava le difficoltà operative. Il presidente della FAI, Paolo Uggè, ha chiesto la sospensione immediata delle sanzioni e la convocazione urgente di un tavolo di confronto. Dopo i primi giorni di applicazione del divieto, le imprese segnalano ritardi nelle consegne, code e disagi, con ripercussioni anche sulla E45. Le associazioni temono conseguenze economiche e di sicurezza, ribadendo che la sicurezza stradale non può essere perseguita a scapito della sostenibilità del trasporto. Interviene Paolo Uggè, Presidente Conftrasporto e FAI (Federazione Autotrasportatori Italiani).A2a, in 9 mesi ricavi in crescita ma cala l'utileA2a ha presentato i conti dei primi nove mesi dell'anno e il nuovo piano strategico al 2035, che prevede investimenti complessivi per 23 miliardi di euro, di cui 16 destinati alla transizione energetica e 7 all'economia circolare. Il gruppo punta alla neutralità climatica entro il 2050 e a un'espansione in nuovi mercati europei. Tuttavia, i conti trimestrali hanno deluso i mercati: a fronte di ricavi in crescita del 12% a 10,17 miliardi, il margine operativo lordo è sceso del 4% a 1,73 miliardi, l'utile operativo dell'11% a 956 milioni e l'utile netto del 19% a 581 milioni, soprattutto per la riduzione della produzione idroelettrica (-26%). Il gruppo conferma comunque le stime annuali. A2a ha inoltre costituito A2a Life Ventures, dedicata allo sviluppo di soluzioni digitali e di intelligenza artificiale, e ha siglato un PPA quindicennale con Erg per la fornitura di 2,7 TWh di energia eolica a partire dal 2027. Il 70% degli investimenti effettuati nei primi nove mesi è in linea con la tassonomia europea, rappresentando oltre la metà degli investimenti italiani conformi. Crescono anche la capacità installata delle reti elettriche (+67%) e la vendita di elettricità verde (+43%). Affrontiamo il tema proprio con Renato Mazzoncini, Ad A2a.
Strahinja Pavlovic ha rilasciato una lunga intervista sul Milan aicanali ufficiali della Serbia dal ritiro della NazionaleDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
®Questo reportage racconta la drammatica realtà delle donne congolesi impiegate nel settore minerario artigianale, in un Paese segnato da guerre, sfruttamento e profonde disuguaglianze di genere.Nel Nord e Sud Kivu, regioni ricche di minerali preziosi, il gruppo armato M23 ha preso il controllo di importanti città, mentre il settore minerario continua a essere teatro di abusi. Dopo la chiusura della compagnia nazionale SOMINKI nel 1996, molte donne sono entrate nel settore artigianale, svolgendo lavori durissimi e pericolosi, spesso senza alternative.Tra queste c'è Furaha Myamungo, una “mama twangaise” di Kamituga, che racconta le condizioni disumane del lavoro: giornate interminabili, discriminazione, malattie respiratorie e HIV contratti per la polvere di quarzo e la miseria che spinge alla prostituzione.Nonostante tutto, emergono storie di resistenza e cambiamento. Emilienne Intongwa, minatrice e vedova, è riuscita a ottenere un proprio sito minerario e ha fondato l'associazione KOKA per tutelare le lavoratrici. Angelique Nyirasafari, ex operatrice umanitaria, è oggi una delle poche donne membro attivo di una cooperativa mineraria, impegnata a dare più diritti alle minatrici.Sebbene il sistema sia ancora profondamente maschilista e corrotto, mostra anche segnali di una lenta emancipazione femminile, fondamentale per cambiare il volto dell'industria mineraria in Congo.Prima emissione: 04 aprile 2025.
Giuseppe Culicchia"Radici"Il festival dell'identità(coltivata, negata, ritrovata"Circolo dei Lettoriwww.circololettori.itA Torino apre Radici: voci e pensieri per chiederci chi siamo e interrogarci sul nostro rapporto con il mondoL'omaggio a Claudia Cardinale poi tante voci tra letteratura, arti e pensieri: David Grossman, Fernando Aramburu, Judith Koelemeijer, Milo Manara, Francesco Piccolo, Emanuele Trevi, Nadia Terranova, Vivian Lamarque, Mauro Covacich, Luciano Lanna, Silvia Ballestra, Caterina d'Amico, Valeria Parrella, Lucio Caracciolo, Massimo Polidoro, Pietrangelo Buttafuoco, Massimo Zamboni, Alessandro Aresu, Annalisa Terranova… Radici, il festival dell'identità (coltivata, negata, ritrovata) apre a Torino e torna a interrogarsi sul tema dell'identità e sul nostro rapporto con noi stessi e con l'Altro da noi. Alla luce di ciò che accade intorno a noi, in un mondo che sembra accelerare verso un cambiamento profondo e radicale di ciò che conoscevamo – e spesso davamo per scontato – un cambiamento che investe ogni ambito, dalla geopolitica alla sessualità, dalla religione al linguaggio, Radici inaugura la 3. edizione. Il festival è un progetto della Fondazione Circolo dei lettori a cura di Giuseppe Culicchia con il contributo della Regione Piemonte-Assessorato Regionale all'Emigrazione; Radici è in programma da questo giovedì fino a domenica, 13-16 novembre, tra il Circolo dei lettori e delle lettrici e il Cinema Romano. Dopo il successo delle precedenti edizioni, il programma propone una nuova serie di incontri, lezioni e spettacoli che affrontano il tema dell'identità — individuale e collettiva — e della memoria, in un contesto sociale sempre più complesso. Attraverso grandi voci e opere, Radici indaga come i cambiamenti culturali abbiano trasformato la nostra percezione del sé, invitando a riflettere sulla consapevolezza della propria individualità e del mondo. Il programma, da giovedì 13 a domenica 16 novembre Radici prende il via al Circolo dei lettori e delle lettrici giovedì 13 novembre con l'incontro I Musei regionali dell'Emigrazione piemontese: Frossasco e Santa Maria Maggiore (h 16), con Piemontesi nel Mondo, Ugo Bertello, Davide Rosso, Claudio Cottini, Rosanna Napoli, Chiara Monferrini, Joaquin Coniglio e Alfons J. Ravelli. Un momento di dialogo tra i presidenti e i comitati di gestione dei musei, le amministrazioni locali e le associazioni di emigrati, per raccontare la memoria viva dell'emigrazione piemontese e le sue radici culturali.Segue la lectio di Paola Mastrocola (h 18), La nostalgia degli dei e il mito, un percorso tra Nietzsche, la fine del sacro e la trasformazione del mito nel nostro tempo. A seguire si tiene Alle radici dell'opera d'arte, con Alfonso Frugis, Michela Cardinali e Federica Pozzi, dedicato ai vent'anni del centro di restauro della Venaria Reale (h 18.30). In serata debutta la Trilogia triestina di Mauro Covacich: tre monologhi, un viaggio letterario tra Trieste e i suoi grandi scrittori (h 21). Radici, come da consuetudine, è anche cinema, a mezzanotte. In questa terza edizione di Radici di mezzanotte al Cinema Romano ogni sera del festival si rende omaggio a Claudia Cardinale. Il primo film è I soliti ignoti di Mario Monicelli, presentato da Giuseppe Culicchia ed Enrico Verra, in collaborazione con Aiace Torino (h 24, Cinema Romano). Venerdì 14 novembre al Circolo si apre con Un editore che guarda a Est, sulle orme di Corto Maltese, incontro con Francesco Colafemmina e Bruno Ventavoli, dedicato alla casa editrice Medhelan e al suo catalogo cosmopolita (h 16). Nel pomeriggio un doppio appuntamento: Incontro con Massimo Zamboni a partire da Pregate per Ea, Einaudi, in dialogo con Ottavia Giustetti (h 17), e Ma siete sicuri di voler mettere radici a Milano?, monologo di Silvia Ballestra che racconta contraddizioni e fragilità del capoluogo lombardo (h 17).A seguire Emanuele Trevi dialoga con Martino Gozzi in Il tempo, grande scultore, a partire dal suo libro Mia nonna e il conte, Solferino (h 18), mentre attraverso l'incontro Parli come badi! Luca Ricolfi e Alessandro Chetta riflettono sull'evoluzione del “politicamente corretto”, dalle origini inclusive agli effetti controversi nell'epoca dei social (h 18).Più tardi arriva Fernando Aramburu, con il suo nuovo libro Ultima notte da poveri, Guanda, in dialogo con Bruno Arpaia su solitudine e contraddizioni della natura umana (h 19). In serata Mauro Covacich torna in scena con la seconda parte della sua Trilogia triestina, questa volta dedicata a James Joyce (h 21). Chiude la giornata la proiezione di Fitzcarraldo di Werner Herzog, pellicola con Klaus Kinski e Claudia Cardinale per Radici di mezzanotte (h 24, Cinema Romano). La terza giornata, sabato 15 novembre, si apre al Circolo dei lettori e delle lettrici con l'incontro con Judith Koelemeijer, autrice di Etty Hillesum. Il racconto della sua vita, Adelphi, in dialogo con Elena Loewenthal (h 11.30). Segue Riccardo Gasperina Geroni con Ricominciare. Classici della letteratura italiana 1939-1962, Einaudi, un saggio che ripercorre la storia culturale italiana tra guerra e dopoguerra (h 12). Nel pomeriggio la poeta Vivian Lamarque e la scrittrice, curatrice e conduttrice della trasmissione Fahrenheit di Rai Radio 3 Susanna Tartaro si confrontano in La poesia delle radici, un dialogo sulla forza vitale e spirituale della poesia (h 15). A seguire Alessandro Aresu e Lucio Caracciolo discutono di geopolitica in La Cina è (sempre più) vicina, Feltrinelli (h 16), mentre più tardi Giorgio Amitrano rende omaggio a Yukio Mishima, seguito dalla presentazione de L'esercito di Mishima di Daniele Dall'Orco, Idrovolante Edizioni (h 16.30). Si prosegue con il documentario Radici. L'italianità come stato dell'anima, realizzato con Sofia Quercetti, grazie all'Istituto italiano di cultura e al Consolato Generale d'Italia a Cordoba, il racconto della storia degli italiani in Argentina, che ripercorre le tappe dell'emigrazione e si sofferma sulla trasmissione della lingua d'origine tra le generazioni, in città come Córdoba, Colonia Caroya, San Francisco (h 17). Segue l'incontro con il grande artista Milo Manara, in dialogo con Fulvia Caprara, su Il Nome della Rosa vol. 2, Oblomov, ripercorrendo la sua carriera tra erotismo, arte e cultura pop (h 18). E poi ancora l'incontro Alle radici dell'odio, con Alessandro Campi e Paolo Borgna, dedicato al saggio Una esecuzione memorabile, Le lettere, sull'uccisione di Giovanni Gentile (h 19).La serata prosegue con l'ultimo episodio della Trilogia triestina, con Mauro Covacich che dedica il suo monologo a Umberto Saba (h 21) e si conclude al cinema con Radici di mezzanotte, che propone La pantera rosa di Blake Edwards per l'omaggio a Claudia Cardinale (h 24, Cinema Romano). La giornata conclusiva, domenica 16 novembre si apre con Tra respiro e reminiscenza, laboratorio sul mondo del profumo con Diletta Tonatto (h 10). Più tardi doppio appuntamento: Buon compleanno, “La Biennale di Venezia” per celebrare il primo anniversario della rinata rivista di Arte, Cinema, Danza, Musica, Teatro, Moda con il presidente Pietrangelo Buttafuoco e la direttrice editoriale Debora Rossi; e Sull'attualità dei classici, con Simone Regazzoni e Valeria Parrella, un dialogo su filosofia, letteratura e rilettura del passato (h 12).Segue A ritroso, in cerca della verità, verso l'origine di ogni cosa, con Nadia Terranova e Valeria Curzio, un confronto su identità, memoria familiare e ricerca personale (h 12.30).Nel pomeriggio Identità: nuove e storiche migrazioni a confronto, curato da Maddalena Tirabassi direttrice Centro Altreitalie sulle Migrazioni Italiane, con Riccardo Roba, Elisa Colla, Andrea Ballatore, Luz Allegranza, membro del GAP - Gioventù Argentina-a Piemontèisa, il gruppo giovanile della FAPA - Federazione delle Associazioni Piemontesi d'Argentina, Manuela Paterna Patrucco e Anna Coggiola del Circolo Piemontesi Messico, mette in dialogo generazioni di emigrati piemontesi (h 15). A seguire Luciano Lanna presenta Attraversare la modernità, Cantagalli, con Davide Rondoni (h 15.30), mentre più tardi Francesco Piccolo e Caterina d'Amico ricordano Il cinema di Suso Cecchi d'Amico, in collaborazione con Giulio Einaudi editore (h 16).Più avanti nel pomeriggio Annalisa Terranova dialoga con Giorgio Ballario su Margherita. Un incontro al di là del tempo, Ianieri (h 16.30), e Massimo Polidoro tiene una lectio a partire da Il mistero delle origini dell'uomo, Feltrinelli, tra scienza, mito e antropologia (h 17).A seguire è il momento del grande scrittore isrealiano David Grossman, che dialoga con Giuseppe Culicchia sul ruolo dello scrittore di fronte alla Storia (h 18.30).Il festival chiude in musica e poesia con Alle radici della poesia a bolu, con i poetas Bruno Agus e Nicola Costantino Farina, accompagnati dai Tenores di Ula Tirso Nicola Argiolas, Gian Luigi Dessì e Nicolò Cossu per un viaggio nelle tradizioni orali sarde e nella potenza della parola improvvisata (h 20). Quattro giorni per esplorare le radici della nostra identità culturale, tra libri, immagini, voci e memorie. Radici conferma la sua vocazione di luogo di incontro e riflessione, dove il passato è allo stesso tempo memoria e materia viva che continua a parlarci del presente e ci aiuta a guardare al futuro. 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(00:00:00) Pensieri sottili (00:00:14) Introduzione all'iPhone Air (00:01:56) Prime Impressioni sull'Utilizzo (00:05:23) Approccio al Nuovo Dispositivo (00:12:30) Design e Usabilità (00:18:58) Dimensioni e Comfort (00:20:04) Peculiarità del Dispositivo (00:26:08) Prestazioni della Connessione (00:29:32) Conclusioni e Riflessioni Un episodio diverso dal solito, registrato con calma e curiosità. Dopo settimane intense tra iPhone 17 Pro e iPad Pro M5 stavolta Jacopo si ferma a capire un prodotto che non segue nessuna regola: l'iPhone Air. Un telefono che divide, stupisce, e costringe a ripensare cosa significa essenziale. Non è un Pro, non è un entry-level, eppure si fa apprezzare proprio per questo.Visita Digiteee e scopri tutte le notizie sulla tecnologiaSegui Digiteee su TikTokDimmi la tua su Twitter, su Threads, su Telegram, su Mastodon, su BlueSky o su Instagram.Mail jacoporeale@yahoo.it Scopri dove ascoltare il podcast e lascia una recensione su Apple Podcast o Spotify.Ascolta An iPad guy su YouTube Podcast.Supporta il podcast
Era il 13 novembre 2015, a Parigi, l'incubo durò 5 ore: un commando armato di terroristi colpì allo Stade de France, nei bistrot, per finire con la terribile carneficina del Bataclan, la sala dove 90 persone furono uccise mentre assistevano a un concerto rock. Dopodomani la Francia si fermerà per ricordare il peggiore attentato di matrice islamista in Francia, che costò la vita in totale a 130 persone, centinaia furono i feriti. Tra i terroristi l'unico sopravvissuto fu Salah Abdeslam, processato e condannato all'ergastolo senza possibilità di sconti di pena. Nella puntata di Modem andremo allora in Francia, per vedere come il Paese si prepara a ricordare i fatti di 10 anni fa, ma cercheremo anche di capire se e com'è cambiata la minaccia terroristica di matrice islamica in Francia, e in tutta Europa, Svizzera inclusa. Un dato fra tutti che emerge: la radicalizzazione è sempre più giovane e viaggia sempre più sui social…Ne parliamo con:ANNALISA CAPPELLINI, giornalista, collaboratrice RSI dalla FranciaLORENZO VIDINO, direttore del Programma sull'Estremismo presso la George Washington UniversityCHIARA SULMONI, analista e presidente di Start Insight di Lugano, think tank che si occupa di radicalizzazione
Dopo la bella vittoria contro i Giants arriva la brutta sconfitta contro i Rams, certo il valore dell'avversario è totalmente diverso, ma il comportamento di San Francisco quest'anno è molto altalenante!Enzo, Igi e Davide tirano le somme di metà stagione!Disponibile su tutte le piattaforme Podcast e nella Live video YouTube
Nunzio Caponio si racconta ai nostri microfoni: l'attore e regista continua il suo percorso nell'isola e organizza laboratori teatrali intensivi, di cui l'ultimo sulla morte L'attore e regista Nunzio Caponio si racconta ai nostri microfoni con la forza del vissuto e la chiarezza di chi ha attraversato molte esperienze artistiche. Dal reportage fotografico nei viaggi all'esordio cinematografico in Asia, fino al biennio formativo al Lee Strasberg di New York, dove studia il metodo. Quel metodo, fondato sulla memoria emozionale e sulla presenza autentica dell'attore, diventa per Caponio il punto di partenza di un percorso personale che si trasforma in tecnica, in ricerca e in insegnamento. In Sardegna, sua terra di adozione, Caponio organizza laboratori teatrali intensivi, nei quali la recitazione non è solo tecnica di scena ma esplorazione interiore, corpo, voce, spazio e silenzio. Nei suoi corsi, la visceralità è parola chiave: l'attore è chiamato a vivere e non semplicemente a rappresentare. L'influenza del metodo Strasberg e la trasformazione artistica La formazione di Caponio alla Lee Strasberg rappresenta un momento cruciale per definire il suo approccio. “Ho frequentato un biennio sul Metodo Strasberg”, racconta nella sua biografia. In quell'esperienza maturano non solo le competenze attoriali, ma anche la consapevolezza. Recitare significa infatti farsi attraversare da emozioni autentiche, radicate nel corpo e nella memoria. Da tale base Caponio sviluppa i suoi metodi — come il suo NOACTING e PRIME ACTING — nel tentativo di andare oltre la recitazione convenzionale: un percorso che unisce tecniche teatrali, lavoro energetico e percorsi interiori. Nel panorama artistico isolano, queste proposte rappresentano un'offerta formativa che abbraccia non solo chi aspira a diventare attore, ma chiunque voglia esplorare la presenza autentica, il fare corpo con la scena e il sé in un dialogo creativo. Laboratori intensivi sull'isola e focus sulla morte come esperienza scenica Nel contesto dell'isola, Caponio tiene laboratori intensivi che spesso assumono uno spessore tematico forte: nell'ultimo ciclo, il tema cardine è la morte. L'attore e regista invita i partecipanti a confrontarsi con il confine, a usare la scena come spazio in cui abitare l'“altro lato”, per trasformare paura, silenzio, perdita in forza creativa. Questo tipo di lavoro mostra come la recitazione viscerale non sia mera performance, ma esplorazione profonda dell'esistenza. A Cagliari e in Sardegna Caponio propone un teatro che non si limita al palco: la scena diventa laboratorio esistenziale e la tecnica diventa via per l'autenticità. In un'era in cui la formazione teatrale spesso resta nell'apparenza, Caponio rilancia la dimensione del corpo, dell'emozione reale, del vuoto e della presenza — radicando l'insegnamento del Metodo Strasberg in una visione che guarda anche alAttore, regista e drammaturgo, Nunzio Caponio si forma al Lee Strasberg Theatre & Film Institute di New York tra il 1999 e il 2002, dove approfondisce la recitazione viscerale basata sulla memoria emotiva. La sua esperienza americana, unita a studi alla New York University in drammaturgia, segna la nascita di un linguaggio scenico che fonde introspezione e tensione poetica. Nella scena off-off newyorchese, Caponio firma opere originali e sperimentali, maturando uno stile in cui il corpo diventa specchio dell'anima. Dopo anni di ricerca tra Amsterdam e l'Italia, collabora con Sardegna Teatro, Akroama – Teatro Stabile d'Innovazione e diverse istituzioni europee. Tra i suoi lavori più noti spicca Donchisci@tte (Arca Azzurra, 2018–2020), diretto da Davide Iodice, vincitore del Premio Ubu alla regia. Parallelamente sviluppa progetti pedagogici come NOACTING e PRIME ACTING, che uniscono formazione attoriale e ricerca spirituale. Stato Intermedio: un viaggio post mortem tra ironia e rivelazione Con il nuovo lavoro “Stato Intermedio”, scritto, diretto e interpretato da Nunzio Caponio, e con suoni erranti ed evocazioni originali di Gerardo Ferrara, il teatro diventa rito di consapevolezza. In scena dal 28 al 30 novembre, alle 20:30 presso lo Spazio T.Off di Cagliari (via Nazario Sauro 6, prenotazioni: noacting@gmail.com), lo spettacolo si apre con la citazione di Carl Gustav Jung: “Le persone dedicano anni a prepararsi per la vita, ma quasi nessuno si prepara alla morte. Eppure, la morte è la più grande esperienza di tutte.” Il protagonista, un artista mancato, scopre di essere morto mentre guarda la televisione, e da quel momento inizia un viaggio tragicomico nell'Aldilà. Tra rimpianti che parlano, santi napoletani e visioni cosmiche, attraversa l'Oceano del Rimpianto, la Montagna dell'Ego e la Città delle Abitudini Eterne, ispirandosi ai Libri dei Morti tibetano ed egizio. La messinscena, sospesa tra simbolismo e comicità, richiama il Teatro Nō e il Kyōgen, fondendo spiritualità e ironia. lo spettatore come parte del rito In “Stato Intermedio”, il pubblico diventa presenza del Bardo, parte del paesaggio post mortem: non osserva, ma abita la scena, testimone e specchio del protagonista. A fine spettacolo, gli spettatori sono invitati a scrivere un “testamento di vita”, gesto poetico che restituisce senso alla presenza e al vivere. Il progetto include anche un percorso educativo per le scuole. Caponio accompagna infatti i giovani a riflettere sul valore delle scelte e della consapevolezza di sé. Come afferma l'autore: “Stato Intermedio non è uno spettacolo sulla morte, ma sulla vita. Colta nel momento in cui la finzione cade e resta solo ciò che siamo stati. Il teatro, in questo spazio sospeso, diventa un rito di verità e di rinascita.”la trasformazione personale oltre la semplice cifra recitativa.
Dopo anni di lavoro come infermiera in Italia, Alessia Aielli si è trasferita in Australia, ed è ora Project Officer di Palliative Care Australia. L'abbiamo incontrata alla National Multicultural Health and Wellbeing Conference 2025 di Melbourne.
Margherita, 26 anni, cresce a Cutrofiano in una famiglia dove i soldi “non mancano” ma si nominano a bassa voce. Dal padre, ingegnere informatico salito per gradi dalle radici contadine, eredita una bussola severa: ogni spesa è una responsabilità. «Per molti spendere è libertà o espressione. Io invece—anche da bambina—ci pensavo mille volte prima di farlo». Studia Economia a Ferrara, si laurea con il massimo dei voti, poi la magistrale in Marketing a Torino: sempre in pari, mai un “colpo a vuoto”. In testa, un obiettivo chiaro: far sì che le spese sostenute dai genitori durino il meno possibile.Poi, finita l'università, la promessa del merito si sgonfia. «Avevo già dato tutto nello studio. Ero pronta a mostrare ciò che avevo imparato e a diventare indipendente. Ma non è stato così semplice». Torna in Puglia, torna in famiglia, torna l'ansia di “pesare”. I dati lo confermano: a due anni dal titolo, la disoccupazione tra i neolaureati resta intorno al 9–11%. «Non si parla abbastanza di quanto sia difficile il passaggio dall'università al lavoro», dice. Dopo centinaia di candidature, trova un posto nel marketing: prima stage da 700 euro al mese, poi apprendistato triennale da 1.200. I conti tornano perché vive a Gallipoli in una casa dei genitori, ma il lavoro non è quello che immaginava: «Mi sentivo regredita sotto ogni punto di vista… Non era la carriera da film che avevo pensato».L'overqualification logora fiducia e portafogli. Finché il padre le suggerisce ciò che lei non avrebbe osato: un master. Margherita fa i conti e capisce che con i risparmi dei primi due anni può coprire l'affitto a Roma, mentre per la retta ricorre a un prestito d'onore.È l'ennesima spesa “per studiare”, ma anche un tentativo di riallineare desideri e realtà, paura e ambizione. «Mi sento in colpa, ma sapere che i miei non stanno sacrificando nulla mi alleggerisce. Se dovesse andare male, ho tutta la vita per poter recuperare i soldi spesi». La sua storia parla di una generazione che paga—in tempo e denaro—il pedaggio tra laurea e lavoro. Dove l'educazione all'autonomia è anche imparare quando investire ancora su di sé.
ANSA - di Enrico Marcoz. Dopo la vittoria con Auger ora affronta Zverev alle ATP Finals. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Dopo la bella prova di Detroit, che aveva regalato sensazioni positive al popolo gialloviola, il match di domenica sera riporta tutti con i piedi per terra. I Vikings non riescono a sfruttare il buon momento generato dalla sorpresa del Ford Field e affondano in casa contro i Ravens con un risultato finale di 27 a 19. Entusiasmi in ghiaccio e dubbi che riaffiorano. Per parlarne Francesco oggi ospita Gabriele Balzarotti, tifoso dei Ravens e grande esperto di college football e di draft, con cui si parlerà della partita ma anche del lavoro di Kwesi Adofo Mensah e dei giocatori pescati da Minnesota negli ultimi anni.
Dopo l'episodio del 6 ottobre, analizziamo il blocco dell'amministrazione federale americana: cosa è successo, dove siamo ora, quali sono le conseguenze immediate e quali informazioni restano incerte. “Salvaci dalla pazzia, portaci via dall'ipocrisia del cercare di sembrare ragionevoli quando siamo lontani da ogni ragionevolezza.” Senatore Cappellano Barry Black Sigla di Eric Buffat Per chi vuole acquistare i libri, il cui ricavato andrà totalmente in beneficenza: https://www.amazon.it/kindle-dbs/entity/author/B08FF1ZFV9 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
(ADV) NordVPN: http://nordvpn.com/crimeandcomedy Thomas Neill Cream pensa di essere un luminare, un medico che ha deciso di scagliarsi contro i medici negligenti. Ma non è che fosse proprio il miglior medico della fine del 1800 in Inghilterra. Ma nemmeno in Canada o in America era uno dei migliori medici. Anzi. Però a Londra dà il meglio di sé, con un piano strampalato per diventare ricco e una scia di morti sospette attribuite al famigerato Avvelenatore di Lambeth. Ma c'è altro, Thomas Neill Cream è Jack lo Squartatore? --------- Patreon: https://www.patreon.com/crimeandcomedy Instagram: https://www.instagram.com/crimeandcomedy.podcast/ Telegram: https://t.me/crimeandcomedy Sito: https://www.crimeandcomedy.it Instagram: Clara Campi: https://www.instagram.com/claracampicomedy/ Marco Champier: https://www.instagram.com/mrchreddy/ Editing - Ilaria Giangrande: https://www.instagram.com/ilaria.giangrande/ Caricature - Giorgio Brambilla: https://www.instagram.com/giorgio_brambilla_bookscomedy/ Tutti i Podcast: https://link.chtbl.com/CrimeandComedy Capitoli: (00:00:00) | Intro (00:00:28) | Sigla (00:00:42) | Ringraziamenti Patreon (00:04:50) | Thomas Neill Cream una passione per la medicina, fin dall'università (00:12:11) | NordVPN (00:13:12) | Thomas neill Cream e una strana scia di vittime (00:42:24) | Dopo un ergastolo molto breve e Thomas Neill Cream cerca il successo a Londra (01:15:42) | L'Avvelenatore di Lambeth e Jack lo Squartatore sono davvero Thomas Neill Cream? (01:37:26) | I nostri Patreon Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il giornalista de Il Manifesto Michele Giorgio ha delineato i principali cambiamenti della società israeliana a 30 anni dall'assassinio dell'allora Primo Ministro Yitzhak Rabin."Israele non è più un Paese polarizzato, adesso nessuno ha interesse nel raggiungere un accordo con la Palestina", ha commentato.
Dopo la vittoria in Europa League contro i Rangers nel mirino c'è l'Udinese, avversaria all'Olimpico nell'undicesimo turno di Serie A. Come ci arrivano i giallorossi? Quali insidie presenta la gara contro i friulani? Parliamone in questo episodio di Preview!
Dopo lo svolgimento dell'Assemblea per l'approvazione del Bilancio consolidato del Milan al 30/06/2025, commentiamo insieme a Giuseppe La Scala (APA Milan) i temi emersi durante l'incontro, le osservazioni presentate da APA Milan e le risposte fornite dal Consiglio di Amministrazione.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Una recente inchiesta giornalistica di Gianluca Liva, Anna Violato, Marta Frigerio e Filippo Tommasoli ha mostrato come l'azienda al centro del caso giudiziario sulla diffusione dei PFAS nell'ambiente in Veneto si sia in un certo senso spostata in India, trasferendo metodi e pratiche produttive seguite in Italia. Dopo il suo fallimento nel 2018, attrezzature e brevetti sono stati messi all'asta e acquistati nel 2019 da una sussidiaria della multinazionale indiana della chimica Laxmi Organic Industries. Buona parte degli impianti di Trissino sono stati smantellati e riassemblati in India, dove non sempre ci sono controlli adeguati sull'impatto ambientale delle attività industriali. Ci occupiamo poi dei veleni dei serpenti e di come i lama e gli alpaca possono darci una mano per contrastarli. Infine affrontiamo la differenza tra aromi e sapori ed esploriamo vecchie munizioni piene di stelle marine. Il link per abbonarti al Post e ascoltare la puntata per intero. Leggi anche – PFAS, la fabbrica dei veleni di Vicenza va a Mumbai – Dove va a finire un impianto chimico occidentale che ha contaminato l'acqua potabile? In India – Cos'è questa storia dei PFAS nell'acqua potabile – Un singolo antidoto protegge da 17 diversi morsi di serpente– Le munizioni scaricate in mare nel Mar Baltico favoriscono un'elevata abbondanza e diversità dell'epifauna Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
After the brazen theft of some of France's crown jewels in broad daylight, staff and union representatives say not enough has been done to guard the objects and people at one of the world's most famous galleries. - Dopo il furto incredibile di alcuni gioielli della corona francese in pieno giorno, il personale e i rappresentanti sindacali sostengono che non sia stato fatto abbastanza per proteggere gli oggetti e le persone in una delle gallerie più famose al mondo.
Qui sotto trovi i biglietti per vedere One More Time a TEATROhttps://www.ticketone.it/artist/luca-casadei/ Oggi faremo un viaggio con Martina Stella, nella sua carriera e nella sua infanzia. Dopo essere stata notata da un’agenzia, Martina ha recitato per alcuni fra i più importanti registi italiani. È riuscita così a realizzare il sogno di quand’era bambina, di quando il suo mondo era un cortile e gli amichetti con cui giocava. Un mondo che vacillava a ogni litigio dei suoi genitori. In questa puntata, Martina ci racconterà l’intensità di quel sogno che l’ha portata così lontano, il valore delle persone che ha voluto nella sua vita, la bellezza dell’arte che l’ha circondata. Ci parlerà dell’importanza di non idealizzare i genitori, ma di vederne la complessità, ci dirà che la felicità non dura che un momento, e che va cercata dentro di noi.Il dream team di One More Time è composto da: Samar Abdel Basset, Davide Tessari, Alice Gagliardi, Tommaso Galli, Noemi Grandi, Edoardo Levy, Gloria Giovanditti, Leila Stabile, Giovanni Zaccaria. Questo episodio contiene l’inserimento di prodotti e servizi a fini commerciali.See omnystudio.com/listener for privacy information.
After the brazen theft of some of France's crown jewels in broad daylight, staff and union representatives say not enough has been done to guard the objects and people at one of the world's most famous galleries. - Dopo il furto incredibile di alcuni gioielli della corona francese in pieno giorno, il personale e i rappresentanti sindacali sostengono che non sia stato fatto abbastanza per proteggere gli oggetti e le persone in una delle gallerie più famose al mondo.
1) “Il cessate il fuoco è una bugia”. Dopo un mese dall'accordo, da Gaza ci raccontano una situazione molto diversa dalla pace. Niente cibo, niente acqua e niente sicurezza. (Fatima da Khan Younis) 2) Lo shutdown più lungo della storia degli Stati Uniti. Da domani il traffico aereo verrà tagliato del 10%, e l'incertezza economica impatta sempre più pesantemente sulla vita degli americani. (Roberto Festa) 3) “Ho perso il conto di quanti ne abbiamo accecato”. Un'inchiesta dei giornali francesi Mediapart e Liberation svela comportamenti sadici e violenti della polizia in una manifestazione del 2023 a Sainte-Soline. (Francesco Giorgini) 4) Belem 2025, ultima chiamata. Diario dalla Cop30: le piccole isole del pacifico lottano con l'arma del diritto internazionale per difendere la propria sopravvivenza. (Alice Franchi) 5) World Music. “Fake Line: Sono Levant”, 36 tracce e altrettanti artisti mediorientali in una compilation contro il genocidio a Gaza e i “falsi confini” coloniali (Marcello Lorrai)
Ottava puntata dell'ottava stagione di J-TACTICS, la rubrica di radiomegliodiniente.com dedicata alla vecchia signora bianconera.Focus sulle prime due partite ufficiali targate Luciano Spalletti.La non semplice sfida dello Zini con una Cremonese mai doma.E il match valevole per la 4° giornata della Champions League, contro i lusitani dello Sporting di Lisbona.L'avvio di gara allo Zini è dei migliori, dopo appena due minuti, un colpo di tacco di Openda e una deviazione di Vandeputte spalancano la porta a Filip Kostic, che da pochi passi porta in vantaggio i bianconeri.Il gol in apertura mette la gara in discesa per gli uomini di Spalletti.Nella seconda frazione la Juventus mantiene il pallino del gioco.Squadra corta, pressing ordinato e transizioni veloci, marchi tipici del concetto di calcio spallettiano.Il raddoppio bianconero arriva al 68′ grazie ad Andrea Cambiaso, rapido a ribadire in rete una respinta di Terracciano dopo un cross basso del neoentrato Conceiçao, sinistro potente, traversa-gol e 2-0 per la Juve.Nel finale di gara, gli ospiti bianconeri calano soprattutto mentalmente e qualche brivido non manca.La Cremonese infatti, trova il 2-1 all'83′ con Jamie Vardy, che vince un duello con Gatti, mal posizionato e superficiale nella marcatura.Il risultato non cambia la Juve resiste e conquista tre punti preziosi, seconda vittoria consecutiva dopo quella con l'Udinese.Una Juventus grintosa non è sufficiente per conquistare tre punti con lo Sporting Lisbona nel match valevole per la quarta giornata di Champions League.Dopo la vittoria di Cremona all'esordio di Luciano Spalletti in panchina, per la vecchia signora bianconera arriva il terzo pareggio nella League Phase.Succede tutto in un primo tempo giocato a viso aperto.I lusitani passano in vantaggio con un diagonale di Araujo e subito dopo in una sorta di trance agonistica sfiorano il raddoppio con Trincão, fermato dalla traversa.La Juve subisce il colpo, ma poi reagisce.Silva nega due volte il gol a un Vlahovic in serata di grazia, ma il serbo alla terza occasione non perdona e firma l'1-1.Nel secondo tempo poche emozioni, fino ai minuti di recupero, Jonathan David spreca un occasione colossale che avrebbe consegnato la vittoria alla squadra di Spalletti ed infine negli ultimi secondi un tiro di Kostic mette i brividi agli ospiti.I prossimi impegni della Juventus saranno contro il Bodo Glimt e il Pafos.Se la vecchia signora vorrà avere chance di proseguire il cammino europeo avrà bisogno di fare 6 punti obbligatoriamente.Di questo e altro parleremo in questa puntata!Diteci la vostra!Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/+TYOn7FZAQwet7MAtINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=YmMyMTA2M2Y=TWITTER:https://twitter.com/RadioMDN?t=woKQltSFRUTw9qibbRZaJA&s=09
Enrico Macioci"Il grande buio"Neo Edizioniwww.neoedizioni.itMistero, qualcosa di oscuro, inafferrabile eppure tremendamente familiare.Una sensazione che provoca spaesamento, un turbamento dai contorni sfuggenti, il germe dell'arcano che seduce e affascina: questo è il perturbante. Non aggettivo, ma sostantivo, quasi fosse un'entità, una presenza.Dieci storie, ognuna delle quali cerca di afferrarne le possibili forme, prova a raccontarne gli improvvisi svelamenti.Una riunione di condominio è la scena, non di un crimine, ma della fine del mondo; una donna racconta del suo essere madre e il ricordo porta a un omicidio; marito e moglie fanno la solita passeggiata in montagna ma stavolta c'è qualcosa o qualcuno insieme a loro; una coppia di ospiti convive con un odore nauseabondo mentre il padrone di casa che li ospita è partito alla ricerca della propria compagna; un uomo è svegliato nel bel mezzo di una notte estiva, in strada qualcuno sta giocando a tennis, il poc, poc, poc della pallina è il richiamo verso l'ignoto.C'è poi chi dà un nome all'ignoto, è uno dei protagonisti, lo chiama “il grande buio”, dice che avvolge e permea il nostro mondo. E quando affiora, inghiotte.Enrico Macioci è nato a L'Aquila nel 1975. Laureato in Giurisprudenza, poi in Lettere moderne con una tesi su Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Da semplice lettore, è diventato un grande conoscitore di Stephen King e della sua produzione letteraria. Dopo la raccolta di racconti Terremoto (Terre di mezzo, 2010), ha pubblicato i romanzi La dissoluzione familiare (Indiana, 2012), Breve storia del talento (Mondadori, 2015) rivisto e ripubblicato in una nuova edizione col titolo L'estate breve (TerraRossa, 2024), Lettera d'amore allo yeti (Mondadori, 2017), Tommaso e l'algebra del destino (Sem, 2020), Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia (TerraRossa, 2022).Il grande buio segna il suo felice ritorno ai racconti.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
I ministri dell'Ambiente dell'Ue hanno raggiunto a Bruxelles un accordo sul clima che fissa l'obiettivo di ridurre del 90% le emissioni rispetto ai livelli del 1990 entro il 2040. Dopo 24 ore di trattative, solo Slovacchia, Ungheria e Polonia si sono opposte, mentre Belgio e Bulgaria si sono astenuti. L'Italia, inizialmente contraria, ha sostenuto il compromesso finale. La proposta della Commissione europea rappresenta una tappa intermedia verso la neutralità climatica del 2050. È stata introdotta la possibilità per gli Stati membri di utilizzare crediti internazionali fino al 5% per compensare le emissioni, una misura fortemente voluta dall'Italia, mentre Germania, Spagna e Paesi nordici spingevano per il limite al 3%. Questi crediti, legati a progetti ambientali come riforestazione o investimenti in rinnovabili, dovranno essere di alta qualità. È inoltre previsto che dal 2030 si possa valutare l'uso di un ulteriore 5% di crediti domestici. Rinviata infine al 2028 l'estensione del sistema Ets 2 al trasporto stradale e al riscaldamento degli edifici. Su richiesta italiana, il testo riconosce il ruolo dei biocarburanti e dei carburanti a basse emissioni nella decarbonizzazione dei trasporti, come confermato dal commissario europeo al Clima, Wopke Hoekstra. Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore Bruxelles.La manifattura resiste ai dazi, in calo ma verso ripresaIl 2025 sarà un anno di transizione per la manifattura italiana, con un calo del fatturato deflazionato dell'1%, meno marcato rispetto al -2,6% medio del biennio precedente. Il fatturato nominale resterà elevato, a 1.120 miliardi di euro. La debolezza dell'industria è comune anche ad altri Paesi europei, in particolare la Germania. Nel biennio 2026-2027 è attesa una ripresa moderata (+1% medio annuo) grazie al miglioramento della domanda europea, al rientro dell'inflazione e alla ripartenza tedesca. I settori più dinamici nel 2025 saranno la farmaceutica (+3%), l'elettrotecnica (+1,7%) e alimentare e bevande (+1,1%), mentre moda (-3,5%) e autoveicoli e moto (-9%) resteranno in difficoltà. Dal 2026, la crescita sarà trainata dai comparti legati alla doppia transizione digitale ed ecologica: elettronica e meccanica (+2,2%), autoveicoli (+2%), elettrotecnica (+1,9%), largo consumo (+1,7%), farmaceutica (+1,5%) e alimentare (+0,7%). Anche il sistema moda tornerà lievemente positivo (+0,4%). Secondo De Felice, il sistema manifatturiero italiano mostra capacità di adattamento e potenziale di ripresa in un contesto di forte cambiamento. Interviene Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Cerved, Made in Italy vale quasi metà dell'export nazionaleLe imprese del made in Italy, circa 76 mila, hanno generato nel 2023 ricavi per 637 miliardi di euro e occupato quasi 2 milioni di persone, con una crescita del 4,3% rispetto al 2014, superiore al +3,7% dell'intera manifattura. Secondo il Monitor Cerved, che analizza i settori chiave come agroalimentare, moda, arredo, meccanica, trasporti e farmaceutica, queste aziende mostrano solidità patrimoniale e finanziaria e una forte vocazione all'export. Pur rappresentando solo il 7,8% delle società di capitali italiane, generano il 47,2% dell'export nazionale, pari a 200 miliardi di euro nel 2023. La crescita dovrebbe proseguire con un leggero aumento dei ricavi (+0,2%) nel 2025 e un +1,7% nel 2026. Tuttavia, la sfida principale sarà mantenere la competitività in un contesto segnato da dazi americani e tensioni geopolitiche. Lo studio evidenzia l'importanza di investimenti in innovazione, sostenibilità e diversificazione dei mercati, puntando su India, Sud-Est asiatico e Africa. «La capacità innovativa delle imprese sarà decisiva per restare competitive», sottolinea il ceo di Cerved, Luca Peyrano. Passa nei nostri studi Regina Corradini D'Arienzo, amministratore delegato e direttore generale di SIMEST.
SIMPLE ITALIAN PODCAST | IL PODCAST IN ITALIANO COMPRENSIBILE | LEARN ITALIAN WITH PODCASTS
Eccoci al nostro episodio 300 del nostro Simple Italian Podcast!Cosa ho imparato dopo questi 300 episodi?Buon ascolto!▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
Di ritorno da Venezia, l'artista italoaustraliana ha spiegato come il vetro la faccia innamorare ogni volta che inizia a pensare ad una nuova opera, perché "sempre uguale eppure sempre diverso".
Ileana ha 65 anni e vive a Varese, la città dove è nata e cresciuta in una famiglia monoreddito. Nonostante le risorse fossero limitate, in casa non è mai mancata un'attenta gestione del denaro. Per il padre, poi, c'era una spesa che valeva più di tutte: quella per lo studio. E infatti entrambe le figlie hanno proseguito gli studi. Ileana sceglie Architettura e si trasferisce a Genova per frequentare l'università.Dopo la laurea, rientra a Varese, apre la Partita Iva e inizia subito a lavorare come libera professionista. Sono anni favorevoli per il mercato edilizio, e Ileana decide di comprare casa accendendo il suo primo mutuo. «Non avevo un capitale sufficiente per acquistare la casa senza rateizzare», racconta. Quell'esperienza le apre una prospettiva nuova: la possibilità di gestire grandi spese nel tempo. «Trovo assurdo, dal mio punto di vista, spendere 4.000 o 5.000 euro per un computer quando posso dilazionare la spesa. Lo stesso vale per l'auto: non ne ho mai comprata una senza rateizzarne l'acquisto».Oggi, comprare a rate non è più soltanto una necessità, ma può diventare una scelta consapevole e strategica. Significa gestire meglio la liquidità, mantenere flessibilità finanziaria, distribuire le spese nel tempo e, in certi casi, ottimizzare anche dal punto di vista fiscale.Nella puntata, l'esperta Martina Moraschi di Sella Personal Credit spiega quando dilazionare una spesa è una decisione saggia, quando invece può trasformarsi in un rischio e qual è il momento giusto per estinguere un prestito.Questo podcast è una co-produzione di Rame e Sella Personal Credit.
Ospite Amos LAURITO
Si è concluso il giro del mondo a piedi di Nicolò Guarrera, il giovane veneto che nei suoi oltre 36mila km ha anche attraversato l'Outback australiano: "Cosa ho imparato? A stare calmo."