Podcast appearances and mentions of ermanno rea

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Leggere allarga la vita
Ermanno Rea - Nostalgia

Leggere allarga la vita

Play Episode Listen Later Feb 15, 2024 3:05


nostalgia ermanno rea
Roberto con lo Zaino
ERMANNO REA, LEONARDO SCIASCIA

Roberto con lo Zaino

Play Episode Listen Later Aug 2, 2022 6:34


Gli autori di oggi sono Ermanno Rea, con "L'ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè scomparso e mai più ritrovato" e Leonardo Sciascia con "La scomparsa di Majorana". Roberto Zaino ha pensato alla possibile colonna sonora.

16NONI
16NONI | Cannes, tra film e serie tv

16NONI

Play Episode Listen Later May 28, 2022 53:33


In questa puntata: Nostalgia, il nuovo film di  Mario Martone. Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2016 di Ermanno Rea e con protagonista Pierfrancesco Favino, in concorso al Festival di Cannes 2022. Festival che sarà anche lo speciale del nostro “gossippando. Finita l'attesa per Stranger Things, la quarta stagione, la prima parte, arriva infatti oggi su […] L'articolo 16NONI | Cannes, tra film e serie tv proviene da Young Radio.

Wikiradio Podcast 2021
WIKIRADIO - Ermanno Rea

Wikiradio Podcast 2021

Play Episode Listen Later Jul 27, 2021 30:00


Il 28 luglio 1927 nasce a Napoli Ermanno Rea - con Silvio Perrella

ermanno rea
Radio Feltrinelli
Ermanno Rea in Feltrinelli

Radio Feltrinelli

Play Episode Listen Later Oct 2, 2016 5:10


Ermanno Rea e la casa editrice Feltrinelli. Un ricordo di Ermanno Rea, il grande scrittore napoletano scomparso nel settembre 2016, e il suo rapporto con la casa editrice Feltrinelli, a cura di Alberto Rollo.

feltrinelli alberto rollo ermanno rea
Memos
Bagnoli, dalla dismissione alla rottamazione. Lo scontro Renzi-De Magistris. Il racconto storico di Ermanno Rea.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 7, 2016 28:54


“La più grande opera di recupero ambientale mai fatta, in Italia, anzi in Europa”. Il capo del governo Renzi ha presentato in questo modo ieri a Napoli il piano di “risanamento” dell'area di Bagnoli, la storica area dell'acciaieria dell'Italsider. E' un'area che la procura di Napoli ha messo sotto sequestro per disastro ambientale. Il governo, però, un anno e mezzo fa (novembre 2014) ha deciso di agire di imperio: è stato nominato un commissario che dovrà gestire i lavori (272 milioni di euro per la bonifica) bypassando i poteri del comune di Napoli a cui è stato concesso un posto nella cosiddetta Cabina di regia (governo, ministeri ambiente e infrastrutture, regione Campania). Il sindaco De Magistris a questa Cabina di regia non vuole partecipare. Accusa Renzi di aver usurpato i poteri del Comune. Ma ieri il capo del governo a Napoli (mentre una parte della città gli manifestava contro) ha fatto un annuncio impegnativo: “finiremo la bonifica entro il 2019”. Aggiungiamo noi: sperando che la procura dissequestri l'area. Tra Renzi e De Magistris lo scontro è aperto, e per il sindaco di Napoli è uno scontro istituzionale. De Magistris ha accusato il capo del governo di aver violato la Costituzione (sulla tutela del paesaggio, sulle competenze urbanistiche dei comuni). ..Quella di Bagnoli è un'area storica dello sviluppo industriale italiano. L'impianto siderurgico dell'Italsider è stato un luogo centrale della formazione di una cultura del lavoro, operaia, che avrebbe dovuto aiutare – come sostiene Ermanno Rea - a “bonificare il vicolo”, e cioè l'illegalità diffusa e radicata nella città di Napoli. Lo scrittore e giornalista Ermanno Rea, 89 anni, è stato ospite di Memos all'inizio di ottobre scorso. “La dismissione” (2002) è il titolo del suo libro dedicato proprio all'epilogo della storia industriale di Bagnoli.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 07/04/2016 - PARTE 3 - l'area di Bagnoli

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Apr 7, 2016 25:51


con: l'architetto e urbanista PAOLO BERDINI, la direttrice tecnica di Arpa Campania MARINELLA VITO, il vicepresidente ed assessore all'Ambiente della Regione Campania FULVIO BONAVITACOLA, lo scrittore e giornalista ERMANNO REA, il direttore de ilMattino di Napoli ALESSANDRO BARBANO

Memos
Bagnoli, dalla dismissione alla rottamazione. Lo scontro Renzi-De Magistris. Il racconto storico di Ermanno Rea.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 6, 2016 28:54


“La più grande opera di recupero ambientale mai fatta, in Italia, anzi in Europa”. Il capo del governo Renzi ha presentato in questo modo ieri a Napoli il piano di “risanamento” dell'area di Bagnoli, la storica area dell'acciaieria dell'Italsider. E' un'area che la procura di Napoli ha messo sotto sequestro per disastro ambientale. Il governo, però, un anno e mezzo fa (novembre 2014) ha deciso di agire di imperio: è stato nominato un commissario che dovrà gestire i lavori (272 milioni di euro per la bonifica) bypassando i poteri del comune di Napoli a cui è stato concesso un posto nella cosiddetta Cabina di regia (governo, ministeri ambiente e infrastrutture, regione Campania). Il sindaco De Magistris a questa Cabina di regia non vuole partecipare. Accusa Renzi di aver usurpato i poteri del Comune. Ma ieri il capo del governo a Napoli (mentre una parte della città gli manifestava contro) ha fatto un annuncio impegnativo: “finiremo la bonifica entro il 2019”. Aggiungiamo noi: sperando che la procura dissequestri l'area. Tra Renzi e De Magistris lo scontro è aperto, e per il sindaco di Napoli è uno scontro istituzionale. De Magistris ha accusato il capo del governo di aver violato la Costituzione (sulla tutela del paesaggio, sulle competenze urbanistiche dei comuni). ..Quella di Bagnoli è un'area storica dello sviluppo industriale italiano. L'impianto siderurgico dell'Italsider è stato un luogo centrale della formazione di una cultura del lavoro, operaia, che avrebbe dovuto aiutare – come sostiene Ermanno Rea - a “bonificare il vicolo”, e cioè l'illegalità diffusa e radicata nella città di Napoli. Lo scrittore e giornalista Ermanno Rea, 89 anni, è stato ospite di Memos all'inizio di ottobre scorso. “La dismissione” (2002) è il titolo del suo libro dedicato proprio all'epilogo della storia industriale di Bagnoli.

Memos
Bagnoli, dalla dismissione alla rottamazione. Lo scontro Renzi-De Magistris. Il racconto storico di Ermanno Rea.

Memos

Play Episode Listen Later Apr 6, 2016 28:54


“La più grande opera di recupero ambientale mai fatta, in Italia, anzi in Europa”. Il capo del governo Renzi ha presentato in questo modo ieri a Napoli il piano di “risanamento” dell'area di Bagnoli, la storica area dell'acciaieria dell'Italsider. E' un'area che la procura di Napoli ha messo sotto sequestro per disastro ambientale. Il governo, però, un anno e mezzo fa (novembre 2014) ha deciso di agire di imperio: è stato nominato un commissario che dovrà gestire i lavori (272 milioni di euro per la bonifica) bypassando i poteri del comune di Napoli a cui è stato concesso un posto nella cosiddetta Cabina di regia (governo, ministeri ambiente e infrastrutture, regione Campania). Il sindaco De Magistris a questa Cabina di regia non vuole partecipare. Accusa Renzi di aver usurpato i poteri del Comune. Ma ieri il capo del governo a Napoli (mentre una parte della città gli manifestava contro) ha fatto un annuncio impegnativo: “finiremo la bonifica entro il 2019”. Aggiungiamo noi: sperando che la procura dissequestri l'area. Tra Renzi e De Magistris lo scontro è aperto, e per il sindaco di Napoli è uno scontro istituzionale. De Magistris ha accusato il capo del governo di aver violato la Costituzione (sulla tutela del paesaggio, sulle competenze urbanistiche dei comuni). ..Quella di Bagnoli è un'area storica dello sviluppo industriale italiano. L'impianto siderurgico dell'Italsider è stato un luogo centrale della formazione di una cultura del lavoro, operaia, che avrebbe dovuto aiutare – come sostiene Ermanno Rea - a “bonificare il vicolo”, e cioè l'illegalità diffusa e radicata nella città di Napoli. Lo scrittore e giornalista Ermanno Rea, 89 anni, è stato ospite di Memos all'inizio di ottobre scorso. “La dismissione” (2002) è il titolo del suo libro dedicato proprio all'epilogo della storia industriale di Bagnoli.

Memos
Napoli, vent'anni fa la dismissione dell'Ilva di Bagnoli. Intervista con Ermanno Rea.

Memos

Play Episode Listen Later Oct 12, 2015 28:57


«La dismissione dell'Ilva ha riguardato non solo una fabbrica, ma forse una città intera». E' il giudizio che Ermanno Rea - autore del celebre romanzo “La dismissione” - ha riproposto oggi a Memos a distanza di vent'anni dalla chiusura di Bagnoli. Che differenza c'è tra Bagnoli e la Torino del 1980, la Fiat dei 35 giorni di sciopero che abbiamo raccontato lunedì scorso con Diego Novelli? «La classe operaia è stata umiliata in entrambi i casi – dice Rea - con la differenza che la Fiat non è morta mentre l'Ilva sì. La classe operaia a Napoli è stata completamente spazzata via, non ha più avuto voce in capitolo e una parte cospicua della città è stata messa allo sbaraglio». ..Rea racconta l'origine della storia centenaria della fabbrica dell'acciaio napoletana: «L'Ilva nasce all'inizio del secolo scorso con una missione salvifica rispetto alla città: dare lavoro ed essere un argine contro la camorra. E anche successivamente – nel dopoguerra - la fabbrica doveva compiere la sua missione di bonificare il vicolo, la Napoli sottoproletaria dell'illegalità diffusa. C'era una classe operaia estesa che portava nella società napoletana un elemento di ordine, di razionalità, di onestà e attaccamento al lavoro che contrastava con la città del vicolo». Perchè è stata chiusa la fabbrica di Bagnoli all'inizio degli anni '90? «E' difficile dirlo. Che la fabbrica prima o poi potesse essere chiusa o delocalizzata lo capisco. La chiusura di Bagnoli avrebbe aperto la possibilità di riutilizzare aree di enorme valore immobiliare che facevano gola a molti. Ma ciò che mi colpì fu il modo brutale con cui fu chiusa, proprio mentre poteva essere rilanciata». Ermanno Rea ha una sua spiegazione “sistemica” del fallimento di Bagnoli che spiega così: «l'Italia è colpevole di non essere riuscita a diventare un paese unito. E' prevalso un incallito anti-meridionalismo della classe dirigente. Ma anche Napoli è colpevole quando si ripiega su se stessa e coltiva la cultura della sovvenzione».

Memos
Napoli, vent'anni fa la dismissione dell'Ilva di Bagnoli. Intervista con Ermanno Rea.

Memos

Play Episode Listen Later Oct 11, 2015 28:58


«La dismissione dell'Ilva ha riguardato non solo una fabbrica, ma forse una città intera». E' il giudizio che Ermanno Rea - autore del celebre romanzo “La dismissione” - ha riproposto oggi a Memos a distanza di vent'anni dalla chiusura di Bagnoli. Che differenza c'è tra Bagnoli e la Torino del 1980, la Fiat dei 35 giorni di sciopero che abbiamo raccontato lunedì scorso con Diego Novelli? «La classe operaia è stata umiliata in entrambi i casi – dice Rea - con la differenza che la Fiat non è morta mentre l'Ilva sì. La classe operaia a Napoli è stata completamente spazzata via, non ha più avuto voce in capitolo e una parte cospicua della città è stata messa allo sbaraglio». ..Rea racconta l'origine della storia centenaria della fabbrica dell'acciaio napoletana: «L'Ilva nasce all'inizio del secolo scorso con una missione salvifica rispetto alla città: dare lavoro ed essere un argine contro la camorra. E anche successivamente – nel dopoguerra - la fabbrica doveva compiere la sua missione di bonificare il vicolo, la Napoli sottoproletaria dell'illegalità diffusa. C'era una classe operaia estesa che portava nella società napoletana un elemento di ordine, di razionalità, di onestà e attaccamento al lavoro che contrastava con la città del vicolo». Perchè è stata chiusa la fabbrica di Bagnoli all'inizio degli anni '90? «E' difficile dirlo. Che la fabbrica prima o poi potesse essere chiusa o delocalizzata lo capisco. La chiusura di Bagnoli avrebbe aperto la possibilità di riutilizzare aree di enorme valore immobiliare che facevano gola a molti. Ma ciò che mi colpì fu il modo brutale con cui fu chiusa, proprio mentre poteva essere rilanciata». Ermanno Rea ha una sua spiegazione “sistemica” del fallimento di Bagnoli che spiega così: «l'Italia è colpevole di non essere riuscita a diventare un paese unito. E' prevalso un incallito anti-meridionalismo della classe dirigente. Ma anche Napoli è colpevole quando si ripiega su se stessa e coltiva la cultura della sovvenzione».

Memos
Napoli, vent'anni fa la dismissione dell'Ilva di Bagnoli. Intervista con Ermanno Rea.

Memos

Play Episode Listen Later Oct 11, 2015 28:58


«La dismissione dell'Ilva ha riguardato non solo una fabbrica, ma forse una città intera». E' il giudizio che Ermanno Rea - autore del celebre romanzo “La dismissione” - ha riproposto oggi a Memos a distanza di vent'anni dalla chiusura di Bagnoli. Che differenza c'è tra Bagnoli e la Torino del 1980, la Fiat dei 35 giorni di sciopero che abbiamo raccontato lunedì scorso con Diego Novelli? «La classe operaia è stata umiliata in entrambi i casi – dice Rea - con la differenza che la Fiat non è morta mentre l'Ilva sì. La classe operaia a Napoli è stata completamente spazzata via, non ha più avuto voce in capitolo e una parte cospicua della città è stata messa allo sbaraglio». ..Rea racconta l'origine della storia centenaria della fabbrica dell'acciaio napoletana: «L'Ilva nasce all'inizio del secolo scorso con una missione salvifica rispetto alla città: dare lavoro ed essere un argine contro la camorra. E anche successivamente – nel dopoguerra - la fabbrica doveva compiere la sua missione di bonificare il vicolo, la Napoli sottoproletaria dell'illegalità diffusa. C'era una classe operaia estesa che portava nella società napoletana un elemento di ordine, di razionalità, di onestà e attaccamento al lavoro che contrastava con la città del vicolo». Perchè è stata chiusa la fabbrica di Bagnoli all'inizio degli anni '90? «E' difficile dirlo. Che la fabbrica prima o poi potesse essere chiusa o delocalizzata lo capisco. La chiusura di Bagnoli avrebbe aperto la possibilità di riutilizzare aree di enorme valore immobiliare che facevano gola a molti. Ma ciò che mi colpì fu il modo brutale con cui fu chiusa, proprio mentre poteva essere rilanciata». Ermanno Rea ha una sua spiegazione “sistemica” del fallimento di Bagnoli che spiega così: «l'Italia è colpevole di non essere riuscita a diventare un paese unito. E' prevalso un incallito anti-meridionalismo della classe dirigente. Ma anche Napoli è colpevole quando si ripiega su se stessa e coltiva la cultura della sovvenzione».

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Ermanno Rea: 1960. Io reporter

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Play Episode Listen Later Oct 9, 2012 6:19


"La fotografia è stata per me una grande passione, breve ma intensa; la Leica, il mio salvagente in una stagione di disillusione politica. Era la fine degli anni cinquanta, non esisteva scollamento, allora, tra pubblico e privato..."

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Ermanno Rea: "La fabbrica dell'obbedienza"

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Play Episode Listen Later Feb 23, 2011 6:25


Servili, bugiardi, opportunisti: il mondo continua a osservarci stupito e a chiedersi donde provengano, negli italiani, tante riprovevoli inclinazioni, tanta superficialità etica... Ermanno Rea racconta in video il nostro "lato oscuro e complice".