Podcasts about controriforma

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Best podcasts about controriforma

Latest podcast episodes about controriforma

Te lo spiega Studenti.it
Filippo II di Spagna: vita e storia dell'imperatore conosciuto anche come Filippo il Prudente

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 2:55


Filippo II di Spagna: fu un difensore del cattolicesimo e un sovrano assolutista, ma la sua politica portò al declino dell'egemonia spagnola.

Te lo spiega Studenti.it
Concilio di Trento: storia, data e decisioni

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 2:50


Il concilio di Trento segnò una svolta per la Chiesa cattolica, con riforme dottrinali e disciplinari contro la Riforma Protestante.

Te lo spiega Studenti.it
Guerre di religione tra 500 e 600: cronologia, battaglie e protagonisti

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 3:00


Le guerre di religione tra '500 e '600 sconvolsero l'Europa con scontri tra cattolici e protestanti, dalla rivolta dei contadini alla Guerra dei Trent'anni.

Te lo spiega Studenti.it
Pio V, storia del papa inquisitore: l'indice dei libri proibiti e la censura delle idee

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Apr 22, 2025 2:26


Pio V, teologo e inquisitore domenicano, attuò la Riforma cattolica seguendo il Concilio di Trento, imponendo censura e l'Indice dei libri proibiti.

A conti fatti. La storia e la memoria dell'economia
La reazione della chiesa di Roma alla riforma protestante

A conti fatti. La storia e la memoria dell'economia

Play Episode Listen Later Nov 16, 2024


Da quando il famoso sociologo e filosofo tedesco Max Weber identificò nel lavoro come valore in sé l'essenza del capitalismo e ricondusse all'etica della religione protestante, in particolare calvinista, lo spirito del capitalismo, la riforma protestante di Martin Lutero della prima metà del Cinquecento è stata indagata in tutti i suoi aspetti. Conosciamo meno invece gli effetti della reazione della Chiesa cattolica con la cosiddetta Controriforma, e cioè quanto le forme teologiche, sociali, etiche della risposta cattolica alla Riforma di Lutero abbiano profondamente condizionato il modo di intendere l'economia e gli affari in Italia e negli altri paesi cattolici. Ne sappiamo ora di più, cari ascoltatori grazie a un libro pubblicato dal Mulino dal titolo “La terra del noi, ombre e luci dell’economia della Controriforma”, scritto da Luigino Bruni, docente di economia politica all’Università Lumsa di Roma.

Rasoiate
Ep. 231 – La Supercoppa spiegata ai bambini. La controriforma di Walter Mazzarri. Lo spettacolo è a Madrid

Rasoiate

Play Episode Listen Later Jan 19, 2024 10:18


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il posto delle parole
Costantino D'Orazio "La canestra di Caravaggio"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 8, 2023 12:01


Costantino D'Orazio"La canestra di Caravaggio"Palazzo Mazzetti, AstiMostra aperta fino al 7 aprile 2024È un'autentica rivoluzione dello sguardo quella che, tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, dà origine al genere pittorico che in Italia chiamiamo “natura morta” e che nei paesi nordici prende il nome di “still life”. Frutta, fiori, pesci, selvaggina, libri, teschi, strumenti musicali e oggetti d'uso quotidiano si ritrovano al centro di opere d'arte che per la prima volta assegnano loro uno status autonomo, da veri protagonisti. Sono tanti i motivi che, dalle Fiandre al Belpaese, favoriscono la diffusione di quest'onda: l'interesse scientifico per la natura, l'ascesa della borghesia, il divieto nei paesi protestanti di dipingere la Madonna, Cristo e i santi o, in quelli cattolici, la propaganda della Controriforma. Il risultato è sempre un ossimoro: l'artista ritrae un fiore o un frutto destinato ad appassire in breve tempo, consegnandolo all'eternità. Non è forse il desiderio di ogni immagine?In Italia la tradizione vuole che a inaugurare il nuovo genere sia stato nientemeno che Caravaggio con la celebre Canestra di frutta (1597-1600), oggi al centro di una mostra che ruota attorno alla natura morta. Fino al 7 aprile 2024, Palazzo Mazzetti ad Asti ospita il capolavoro di Caravaggio in prestito dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano, che lo custodisce dal lontano 1607. Il prezioso olio su tela dialoga con una ventina di dipinti provenienti da musei pubblici – dalla Galleria Borghese alla Venaria Reale – e raccolte private, come la Collezione Pallavicini e la Collezione Cremonini.A cura di Costantino D'Orazio, La Canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della Natura Morta mira a documentare la nascita e l'evoluzione dello still life, in particolare in ambito italiano, rintracciandone i prodromi ed evidenziando l'influenza dell'esempio del Merisi sugli artisti successivi.Caravaggio aveva 23 anni quando creò la sua Canestra per il cardinale Federico Borromeo. Prima di allora, frutti e fiori comparivano nei quadri come elementi decorativi o simbolici, di solito a corredo di scene in cui la figura umana era protagonista. Come mai allora un cardinale colto e pio come Borromeo non chiese al Merisi di dipingere un episodio religioso, bensì una cesta di frutti, alcuni per giunta bacati? Che cosa era in grado di comunicare nel XVII secolo una gerbera gialla in primo piano, o una composizione di cipolle, limoni e cacciagione? Per un pittore, si trattava semplicemente di un esercizio di abilità, oppure ogni natura morta cela un enigma da decifrare?Obiettivo della mostra astigiana è offrire ai visitatori un vero e proprio vocabolario, in cui ogni frutto, vegetale, animale o oggetto rivela il proprio segreto. Nel caso della Canestra di Caravaggio, il limone è simbolo di purezza per l'acidità del suo succo; la pesca, composta da polpa, nocciolo e seme, è simbolo della Trinità e la forma della sua foglia richiama quella della lingua, invito a pronunciare la verità. Ma gli oggetti più significativi della composizione sono la mela e l'uva. Sulla prima è visibile il foro prodotto da un verme, che destina il frutto a una fine precoce, mentre le foglie dell'uva compaiono fresche sulla sinistra e secche a destra. Si tratta di due Memento mori, che Caravaggio esalta con un sapiente uso della luce e delle pennellate (le foglie sulla sinistra sono fresche e costellate di rugiada, quelle a destra sono ormai secche, fino a diventare soltanto ombre). “In un'epoca fortemente condizionata dalle idee del Concilio di Trento”, scrive il curatore, “anche la Canestra si inserisce negli strumenti di conversione elaborati dagli artisti per la Chiesa Cattolica”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Giardino Futuro
#109 Il Barocco nei Giardini: Un'Epoca di Illusioni

Giardino Futuro

Play Episode Listen Later Nov 30, 2023 14:44


Benvenuti a un nuovo entusiasmante episodio di Giardino Futuro, il podcast del giardinaggio consapevole, condotto da Roberto Massai.In questo appassionante capitolo, ci immergeremo nel magico mondo del Barocco e scopriremo come questo periodo storico ha plasmato i giardini europei in modo straordinario.Dopo il Rinascimento, le città italiane e molte altre d'Europa persero la loro indipendenza, subendo il dominio di potenze straniere. Scopriremo come la Chiesa cattolica, attraverso la Controriforma, trasformò l'arte, l'architettura e i giardini in espressioni di maestosità e devozione.Il Barocco si diffuse in tutta Europa, ma ogni regione aggiunse il proprio tocco.In Francia, divenne uno strumento di esibizione del potere assoluto dei monarchi.I giardini francesi, famosi per i loro parterre e giochi prospettici, sono un'opera d'arte di per sé.Scopriremo come il Barocco si differenziò dal Rinascimento, con forme più fluide, illusioni prospettiche e l'uso rivoluzionario dell'acqua come specchio.Non perdere questo viaggio nel passato che ha plasmato i giardini come li conosciamo oggi.E non dimenticare di condividere le tue opinioni e domande all'indirizzo email robertomassai@giardinofuturo.it.Sostieni questo progetto su patreon.com/giardinofuturo

Dentro alla filosofia
Botero e il pensiero politico della Controriforma

Dentro alla filosofia

Play Episode Listen Later Oct 10, 2023 20:26


A chiudere il Cinquecento politico italiano troviamo Giovanni Botero, erede di Machiavelli ma anche interessato in qualche modo alle virtù e alla religione.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
La crisi della Chiesa esige chiarezza anche con i lefebvriani

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Sep 19, 2023 5:49


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7544LA CRISI NELLA CHIESA ESIGE CHIAREZZA ANCHE CON I LEFEBVRIANILa risposta alla crisi di fede non può essere una posizione ideologica, ma un desiderio di verità e di conversionedi Riccardo CascioliQuando abbiamo deciso di affrontare il tema della Fraternità Sacerdotale San Pio X (FSSPX), in linea con un discorso sulla crisi della Chiesa iniziato già da tempo, avevamo messo in preventivo delle reazioni dure. Ma la violenza verbale, gli insulti, le insinuazioni e anche le minacce di tanti leoni da tastiera che ci sono piovute sui social in questi giorni vanno anche oltre le previsioni. E sono significative, perché dicono della "spiritualità" e della sensibilità cattolica di questo mondo molto più della serie di articoli di Luisella Scrosati, serie che termina oggi.In ogni caso queste reazioni scomposte ci rafforzano nella convinzione che era ed è necessario un lavoro per fare chiarezza su quanto stiamo vivendo. Che la Chiesa stia attraversando una profonda crisi che ha portato disorientamento e confusione in tantissimi fedeli è un dato di fatto. Lo documentiamo sistematicamente fin dalla nascita della Bussola: c'è una fortissima spinta alla protestantizzazione che purtroppo arriva anche dall'alto e ora si sta concentrando sul prossimo Sinodo di ottobre.RIFUGI IN CUI SENTIRSI GIUSTIMa la risposta non può essere reattiva, sentimentale o anche brandendo parti della dottrina cattolica cercandovi giustificazioni alla propria condotta. Abbiamo già scritto nei mesi scorsi sulle tentazioni di una fuga verso realtà che si autoproclamano depositarie della verità ma che si collocano fuori dalla Chiesa. Sempre più fedeli sono attratti da queste realtà pensando così di mantenersi "cattolici". Ma alla fine, anche se tanti sono in buona fede, si tratta spesso di rifugi in cui sentirsi "giusti" e in cui si può essere esentati dalla propria conversione. Perché se un problema esiste è sempre colpa degli altri: i modernisti, i conservatori, i seguaci di questo o quel Papa, il Concilio, la messa Novus Ordo, e così via.In fondo è una visione ideologica e politica della Chiesa, trattata come fosse un partito o un governo, in cui tutto dipende dalla "linea" impressa da chi li guida. Ma la Chiesa è ben altro, non dipende dal Papa e dai vescovi, è Cristo che la guida. Ciò non toglie che ognuno di noi abbia il dovere di fare il possibile perché la Chiesa rifletta nel modo più trasparente possibile la Verità, ma anzitutto desiderando la propria santità. Si dice tante volte che sono i santi i veri riformatori della Chiesa, ma bisogna essere consapevoli che costoro pensano anzitutto alla propria conversione, mendicandola da Cristo, sopportando per Lui - anche dentro la Chiesa - ogni persecuzione ed umiliazione. Solo per fare un esempio recente, possiamo pensare a San Pio da Pietrelcina.Non è la prima volta che la Chiesa vive una grave crisi e sempre ne è uscita solo grazie ai santi, a coloro che hanno vissuto nella propria carne la sofferenza di appartenere a Cristo, rifuggendo la tentazione di farsi una Chiesa "giusta", "povera", "non corrotta". Pensiamo alle vicende parallele di san Francesco e Valdo, come hanno vissuto la povertà nella Chiesa e gli opposti esiti a cui hanno dato origine. Né possiamo negare che lo stesso Lutero dichiarasse di voler salvare la verità della Chiesa: sappiamo come è andata a finire e come invece la Chiesa sia rinata grazie ai santi della Controriforma.LA STRADA CORRETTAAllora, davanti a una crisi così importante è decisivo imboccare la strada corretta, seguire chi - pur tra mille difficoltà - permane nella Verità dentro la Chiesa cattolica, seguire chi più testimonia la santità e l'appartenenza piuttosto che chi fa i bei discorsi o chi si autoproclama "illuminato".Per questo riteniamo importante fare chiarezza, fare emergere le reali situazioni di persone e comunità, indicare ciò che è nel solco dell'insegnamento perenne della Chiesa e cosa no, smascherare chi sfrutta le situazioni di chiaroscuro per guadagnare proseliti e potere. Poi ognuno scelga la strada che preferisce, ma almeno nella consapevolezza e nella trasparenza.Qualcuno potrebbe chiedersi perché dedicare comunque così tanti articoli alla FSSPX. È presto detto: la situazione è delicata e complessa, negli anni ci sono stati diversi sviluppi che hanno creato ancor più confusione, per cui è necessario spiegare bene i diversi punti in questione. Tanto più che c'è un numero crescente di simpatizzanti, ignari di come stiano veramente le cose e convinti che partecipare alle messe della Fraternità sia pienamente legittimo per un cattolico.Quindi nessun attacco, soltanto una necessità di chiarezza.Ma c'è anche un altro punto che vale la pena sottolineare. A lefebvriani e simpatizzanti piace presentarsi come alternativi a Roma. Eppure oggi, volenti o nolenti, si trovano ad essere i migliori alleati di papa Francesco che, a sua volta, spinge verso la FSSPX numerosi fedeli. L'attacco costante del Papa alla Messa in rito antico e agli istituti ex Ecclesia Dei, che ha avuto il suo culmine con il Motu Proprio Traditionis Custodes (16 luglio 2021), è oggettivamente un regalo alla Fraternità, che osteggia il Summorum Pontificum quanto papa Francesco. Il nemico comune è la visione di Benedetto XVI che vedeva Vetus e Novus Ordo come due forme dello stesso rito, e che vedeva la continuità della Chiesa tra prima e dopo Concilio Vaticano II. Altro che alternativi.

Dentro alla filosofia
La Controriforma o Riforma cattolica

Dentro alla filosofia

Play Episode Listen Later Apr 24, 2023 21:16


Il mondo cattolico non rimase fermo a guardare davanti alla Riforma di Lutero; provò anzi a replicare anche sul piano teologico, affidandosi soprattutto ai gesuiti.

BASTA BUGIE - Santi e beati
San Giovanni Nepomuceno, il martire a cinque stelle del segreto della confessione

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Mar 22, 2023 5:42


VIDEO: Descrizione in minuscolo ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Qi_0jxXtA50TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5504SAN GIOVANNI NEPOMUCENO, IL MARTIRE A CINQUE STELLE DEL SEGRETO DELLA CONFESSIONE di Gianpiero PettitiIl suo culto dovrebbe tornare in auge, visti i sempre maggiori rischi di alluvioni ed esondazioni che minacciano il nostro territorio. Ma lui, Giovanni di Nepomuk, che di ponti acque ed alluvioni varie da sempre è il protettore, emerge dalle nebbie della storia in contorni un po' sfocati al punto che nei primi decenni del secolo scorso ne fu messa in dubbio addirittura l'esistenza e pertanto numerose sue statue sono state abbattute o rimosse.Cominciamo subito dalla tradizione più antica, messa in dubbio specialmente in ambito protestante, in cui si parla dell'eroismo di un certo "Magister Jan", originario di Nepomuk in Boemia, che pur di non tradire il segreto della confessione viene gettato vivo nella Moldava, morendovi per affogamento. Protagonisti di questo macabro fatto di cronaca nera che si tinge di martirio, oltre al già citato prete Giovanni, c'è naturalmente un re corrotto e vizioso, non a caso ribattezzato il "re fannullone", quasi a confermare che l'ozio è davvero il padre dei vizi. E poiché, sempre per rimanere nell'ambito della sapienza popolare, "chi ha il difetto ha il sospetto", ritiene che viziosi al pari di lui debbano essere tutti, a cominciare dalla regina sua moglie, da lui quotidianamente tradita con le cortigiane di turno e dalla quale ovviamente pretende una fedeltà adamantina. E tale è davvero questa povera regina, che nella fede ha cercato conforto alla sua disastrata situazione coniugale, trascorrendo ore intere in preghiera e accostandosi spesso alla confessione dal prete Giovanni, ottimo predicatore e famoso direttore di coscienze.Nella mente malata di re Venceslao si è introdotto intanto anche il tarlo della gelosia, che prima gli fa immaginare una tresca della moglie con il confessore e poi l'esistenza di un amante di cui il prete non può non essere a conoscenza. Crede di averne conferma il giorno in cui questi lo svergogna nel bel mezzo di un pranzo luculliano, davanti ad illustri ospiti, perché lo ha sentito ordinare, forse per scherzo, certamente con dubbio gusto, di far arrostire il cuoco che non ha fatto cuocere bene l'arrosto. Il prete Giovanni, che sa fin troppo bene di cosa sia capace la testa matta del re, gli urla in faccia i suoi doveri di sovrano e di cristiano. Re Venceslao se la lega al dito e giura a se stesso di fargliela pagare; così un giorno, prima con le buone, poi con le minacce, gli ordina di raccontare per filo e per segno cosa la regina gli ha detto in confessione, nella speranza di sapere così finalmente qualcosa sulle di lei presunte vicende amorose.Non ha però fatto i conti con la ferma volontà e l'eroismo del prete Giovanni, che fermamente convinto dell'inviolabilità della confessione gli oppone un netto rifiuto. Il re si vendica così di questo e dell'altro "sgarbo" facendolo gettare di notte nel fiume, il 20 marzo 1393; oggi ancora si indica il posto esatto del ponte da dove sarebbe stato gettato e la gente qui passando si toglie il cappello, perché quel prete è stato subito venerato come martire e, per via della morte che ha fatto, lo invocano contro tutti i danni e i pericoli che possono venire dall'acqua.All'epoca della Controriforma, poi, i Gesuiti ne propagandano il culto in polemica con la teologia protestante che rifiuta il carattere sacramentale della confessione, e così Giovanni da Nepomuk (o Nepomuceno) diventa il "martire del confessionale". Sarà per questo motivo, o forse piuttosto perché le cronache si sono intrecciate e confuse, che compare un altro (o sempre il medesimo?) prete Giovanni, sempre di Nepomuk, intelligente, culturalmente ben equipaggiato, benvoluto dall'arcivescovo di Praga che lo vuole suo vicario. Sullo sfondo sempre il medesimo re Venceslao, che secondo questa tradizione, oltre che vizioso e corrotto, si dimostra anche usurpatore dei diritti della Chiesa. Per i suoi intrighi politici vorrebbe trasformare un'abbazia in sede vescovile da assegnare a persona di suo gradimento, ma anche in questo caso si scontra con l'intransigente volontà di Giovanni, che non gli cede neanche sotto le torture e che per questo viene gettato nel fiume il 16 maggio 1383.Certamente meno suggestiva della prima, anche questa tradizione conferma in ogni caso la resistenza del prete Giovanni allo strapotere del re e nulla, almeno in teoria, vieterebbe che, di entrambe potrebbe essere stato protagonista l'unico eroico prete. Perché da un prete che, per non tradire la confessione, si lascia anche ammazzare ci si può aspettare di tutto.

il posto delle parole
Paride Candelaresi "Asti, Capitale di Cultura?"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 9, 2023 17:34


Paride CandelaresiAssessore alla Cultura di Asti"Asti, Capitale di Cultura?"Asti con le Langhe e il Monferrato Candidata a Capitale Italiana della Cultura 2025 Dove si coltiva la Cultura È la città di Asti a contendersi la designazione di Città Capitale italiana della Cultura 2025. Radici antiche, attaccamento alla terra e capacità di proiettarsi verso il futuro caratterizzano Asti con le Langhe e il Monferrato, Patrimonio Unesco. Vigneti a perdita d'occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d'origine medioevale, il Palio più antico d'Italia che nel 2025 compie 750 anni, ma anche un valore culturale legato all'inventiva, alla laboriosità, al genio, a quel “saper fare” che ancora oggi identificano le genti astigiane, così come magistralmente canta Paolo Conte - “…per noi. Che stiamo in fondo alla campagna” – uno tra gli astigiani più famosi nel mondo. Coltivare e crescere. Questa è la strategia culturale di ASTI 2025 ovvero mettere i giovani al centro, per favorirne la permanenza sul territorio e attirare nuovi talenti. Ed è a partire da questo claim che sono stati ideati e proposti oltre 170 progetti inseriti lungo 10 percorsi tematici costruiti all'insegna dell'inclusione sociale, sostenibilità ambientale, partecipazione e innovazione. Asti guarda al futuro delle giovani generazioni richiamando anche il valore delle tante figure innovatrici che, attraverso le loro opere e imprese, hanno dato lustro a questa terra e l'hanno fatta conoscere oltre i propri confini. Asti è la terra natale di Vittorio Alfieri, a lui è intitolato il teatro cittadino, vero e proprio cuore pulsante del capoluogo che in queste settimane è stato anche il set de “La legge di Lidia Poet”, la fiction Netflix che vede come protagonista Matilda de Angelis nei panni della prima avvocatessa italiana. Un piccolo borgo della provincia di Asti, Castelnuovo Don Bosco, ha dato i natali a Don Bosco, “padre e maestro della gioventù” come lo definì Giovanni Paolo II. Ad Asti è nato anche Guglielmo Caccia detto il Moncalvo il pittore della Controriforma di cui nel 2025 ricorrono i 350 anni dalla nascita. Un Giro di Lombardia, tre Roma-Napoli-Roma, tre Giri del Piemonte e una Milano-Torino: sono questi i traguardi raggiunti dal Diavolo rosso del Monferrato, Giovanni Gerbi (classe 1855), un altro figlio di questa terra che fu uno dei primi ciclisti su strada, uno dei più popolari dell'epoca pionieristica di questo sport. In Piemonte, e precisamente a Torino, è custodita la Sacra Sindone, ma forse non molti sanno che dietro a quell'immagine c'è ancora una volta un astigiano, Secondo Pia, un avvocato e fotografo dilettante che per primo, nel 1898 l'ha immortalata in uno scatto che ora ne è l'immagine riconosciuta e uffciale. E naturalmente non possiamo non citare gli astigiani contemporanei: oltre al già citato Paolo Conte il giornalista Bruno Gambarotta e l'inviato Domenico Quirico, ricordiamo Giorgio Faletti, lo scrittore e attore scomparso quasi dieci anni fa che nel 2025 avrebbe compiuto 75 anni e che Asti omaggerà con un Premio a lui intitolato. Asti con le Langhe e il Monferrato 2025, una candidatura che prende forza dalla sua Terra intesa come Madre, come origine della crescita e dei successi di un territorio e di coloro che la abitano, a cui mostrare riconoscenza. Non è un caso che nel 2001, in occasione di una visita al vecchio casale dove aveva vissuto la sua famiglia, Papa Francesco chieda di portare con sé un pugno di quella terra che ha sfamato i suoi avi e rappresenta l'origine della sua vita.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

ANSA Voice Daily
Polis - La controriforma delle province. I ddl al via al Senato (di Anna Laura Bussa)

ANSA Voice Daily

Play Episode Listen Later Jan 12, 2023 5:47


Il punto con la senatrice della Lega Daisy Pirovano, relatrice del provvedimento.

ARTICOLI di Antonio Socci
Il turismo può salvare il bel paese

ARTICOLI di Antonio Socci

Play Episode Listen Later May 3, 2022 7:45


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6992IL TURISMO PUO' SALVARE IL BEL PAESE di Antonio SocciDopo due anni di pandemia, due anni da incubo, l'Italia del turismo sta ripartendo. Per il 2022 infatti le stime parlano di più di 92 milioni di arrivi e circa 343 milioni di presenze fra stranieri e italiani (un aumento - rispettivamente - del 43 per cento e del 35 per cento rispetto all'anno scorso).Non siamo ancora tornati ai dati del 2019, ma la ripresa è forte. Sperando che i venti di guerra che soffiano impetuosi non gelino questa fioritura...Con l'inizio di maggio sciameranno verso la Penisola milioni di persone che cercano nella nostra terra una Bellezza sognata e ignota, che tante volte hanno sentito raccontare o che hanno già assaporato e vogliono tornare a gustare.La bellezza è - fin dall'antichità - il principale connotato dell'identità italiana. Già Marco Terenzio Varrone (116 a.C. - 27 a.C.), nella più antica delle 'laudes Italiae' che conosciamo, il 'De re rustica', del 37 a.C., celebra l'Italia come il giardino del mondo: "Voi che avete peregrinato per molte e diverse terre, ne avete vista una più coltivata dell'Italia? Io, per conto mio, non credo che ce ne sia".Anche la nostra letteratura, ai suoi esordi, canterà questa caratteristica della Penisola. L'Italia è in Dante il "bel paese là dove 'l sì suona" o "l giardin de lo 'mperio". In Petrarca è "il bel paese / ch'Appennin parte, e 'l mar circonda et l'Alpe".In una enciclopedia medievale l'Italia è la "terra pulcherrima, soli fertilitate pabulique ubertati gratissima", la bellissima terra, piacevole per la fertilità del suolo e l'ubertosità dei suoi pascoli.BELLEZZA NATURALISTICA E PAESAGGISTICAInsomma da secoli dire Italia significa dire bellezza naturalistica e paesaggistica. La quale è sì dovuta - anzitutto - a una fortunata collocazione geografica e a una felice situazione climatica, ma i tanti doni del Creatore si sono combinati con la straordinaria opera degli uominiche fin dall'antichità hanno arricchito la natura con il lavoro e l'ingegno.Infatti è grazie agli agricoltori romani che furono introdotte da noi tantissime delle piante che oggi vediamo e coltiviamo e che provengono da altre aree del mondo. Così oggi l'Italia è un paradiso di biodiversità e questo è anche alla base della ricchezza della nostra alimentazione e della nostra cucina, parte non secondaria dell'attrattiva turistica.Del resto non c'è solo la bellezza naturale. Il patrimonio culturale italiano non ha eguali nel mondo: più di 4 mila musei, 6 mila aree archeologiche, 85 mila chiese soggette a tutela e 40 mila dimore storiche censite.Ma qui cominciano anche le dolenti note: l'incuria, gli scempi, gli abusi sono storia nota. Leonardo Sciascia scriveva nel lontano 1969: "L'Italia è il paese dell'arte ma le opere d'arte che vadano in malora".Lo stesso assalto turistico a questo patrimonio e alle città d'arte se - per un verso - è positivo, per altro verso ha qualcosa di angosciante, pare un consumo "mordi e fuggi" che di quella bellezza non comprende nulla, scivola sulla superficie alla velocità di un selfie. E lascia una distesa di cartacce e lattine.D'altronde l'Italia è un'unica, immensa, opera d'arte plasmata insieme dalla natura e da generazioni e generazioni di italiani, che sono stati il grande artista collettivo.MILLENARIA BELLEZZASe i più geniali figli del nostro popolo - come Michelangelo - seppero dare forma prodigiosa al marmo o alle basiliche, i nostri umili contadini - imparando inizialmente dai monaci medievali che dissodarono un'Italia distrutta dalle invasioni barbariche - hanno dato forma al nostro paesaggio esprimendo in esso il loro sentimento della vita, la spiritualità che come popolo vivevano.Franco Rodano, nelle sue "Lettere dalla Valnerina", descriveva incantato la bellezza che vedeva "in questa mia valle [dell'Umbria] e nei suoi poveri campi ancora amorosamente coltivati [...] nella netta geometria di questi poderi, che sono prodotto antico, di una lunghissima storia, di una millenaria capacità contadina (conservata dalla Controriforma) di vivere il lavoro non solo come duro travaglio disseminato di 'spine e triboli', ma anche come accurata e paziente ricerca, al tempo stesso, e del necessario e del bello".Noi, italiani del XXI secolo, sembriamo perlopiù estranei a questa storia, viviamo immersi nella nostra millenaria bellezza con una distrazione che ferisce.Possediamo un patrimonio ereditato, senza meriti, ma non sembriamo consapevoli della fortuna che abbiamo avuto, né delle nostre responsabilità.Albert Einstein, che con l'Italia ebbe un legame profondo (ci visse per anni e anche una parte importante della sua famiglia ci ha abitato a lungo) un giorno disse: "Se io potessi liberamente scegliere il mio domicilio a libero piacere, vorrei vivere in Italia per il resto della mia vita".Essere nati in un Paese così è una fortuna e un privilegio. Dovremmo avvertire il dovere di custodire, valorizzare e proteggere questa immensa opera d'arte per tutta l'umanità. In fondo la bellezza italiana è per tutti. Perché, come diceva Sviatoslav Richter, "ogni persona al mondo ha due patrie: la propria e l'Italia".

Recensioni librarie
135 - Il Catechismo. Breve Dottrina Cristiana e Dichiarazione più copiosa

Recensioni librarie

Play Episode Listen Later Jan 18, 2022 2:44


Di nobili origini ma d'indole estremamente umile, san Roberto Bellarmino, in pieno clima di Controriforma e pochi decenni dopo la conclusione del Concilio di Trento, col suo Catechismo ha saputo esporre la Dottrina cattolica in modo sintetico, eppure efficace e chiaro.

Daily Cogito
ANNI ZERO - DuFer e Boldrin + prof. Andrea Zannini: La Controriforma e le identità

Daily Cogito

Play Episode Listen Later Nov 27, 2021 58:48


Siamo alla seconda puntata di ANNI ZERO, con ospite il prof. Andrea Zannini, storico! A Roma il 28/11, prenota ➤➤➤ https://bit.ly/roma28-11  "Storia minima d'Europa", l'ultimo libro di Zannini: https://amzn.to/3HZAghm In Live ogni giorno qui ➤➤➤ https://www.twitch.tv/dailycogito Gli eventi dal vivo ➤➤➤ https://rickdufer.com/eventi/ Il canale Youtube ➤➤➤ https://www.youtube.com/c/RiccardoDalFerro  La mia newsletter ➤➤➤ http://eepurl.com/c-LKfz La Community di Patreon ➤➤➤ https://www.patreon.com/rickdufer La chat di Discord ➤➤➤ https://discord.gg/vs3reA2k Instagram ➤➤➤ https://www.instagram.com/rickdufer/ Tutti i miei libri ➤➤➤ http://bit.ly/libdufer Il nostro negozio ➤➤➤ https://www.dailycogito.org/ Daily Cogito: il podcast per tutti e per nessuno. Ogni giorno un nuovo episodio, a cura di Rick DuFer. La voce della sigla è di Gianluca Iacono. La musica è di Jules Gaia, da Epidemic Sound. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Dentro alla storia
La repressione e i nuovi ordini religiosi

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Oct 30, 2021 24:25


La Chiesa cattolica, davanti al diffondersi della Riforma, non reagì solo col Concilio di Trento; varò da un lato anche misure repressive, dall'altro creò nuovi importanti ordini religiosi.

Dentro alla storia
Il Concilio di Trento

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Oct 25, 2021 29:07


Come reagì la Chiesa cattolica al diffondersi della riforma luterana? Come cercò di intervenire? E quali esiti ebbe il suo intervento?

Storia in Podcast
Riforma luterana e Controriforma - Prima parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Sep 13, 2021 18:42


La Riforma protestante fu un movimento di opposizione radicale alla Chiesa di Roma avviato nel sec. XVI dalla predicazione di Martin Lutero che comportò la rottura dell'unità religiosa dell'Europa cristiana. Dal punto di vista teologico luteranesimo e calvinismo rivendicavano un rapporto diretto del singolo con le Sacre Scritture (tradotte nelle lingue nazionali) negando la centralità della Chiesa e dei sacramenti. Sul piano politico molti principi tedeschi videro nell'adesione alla Riforma il mezzo per contrastare il disegno di centralizzazione statale dell'imperatore Carlo V. Ciò suscitò conflitti e rivolte che insanguinarono l'Europa per decenni. La Chiesa cattolica, già colpita dallo Scisma d'Oriente, reagì a questa nuova minaccia prima con la scomunica dei principi riformati e poi con la convocazione di un grande Concilio: il Concilio di Trento (1545-63). In questa sede non solo si riaffermarono i fondamenti teologici e disciplinari dell'ortodossia cattolica, ma si disciplinò anche la struttura ecclesiastica ponendo le basi per la riconquista delle nazioni passate al protestantesimo. La Controriforma, detta anche Riforma Cattolica, definita durante il Concilio di Trento, avrebbe influenzato profondamente la cultura del tempo.Per Storiainpodcast il professor Vincenzo Lavenia, insegna Storia Moderna all'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, racconta a partire dall'affissione delle Novantacinque Tesi di Lutero a Wittenberg, la scissione tra protestanti e cattolici che aprì l'epoca delle sanguinose guerre di religione chiusasi con la pace di Vestfalia. - Martin Lutero e la Riforma del 1517 (Prima parte). - La Controriforma (Seconda parte). - Le guerre di religione e la pace di Vestfalia (Terza parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
Riforma luterana e Controriforma - Seconda parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Sep 13, 2021 11:47


La Riforma protestante fu un movimento di opposizione radicale alla Chiesa di Roma avviato nel sec. XVI dalla predicazione di Martin Lutero che comportò la rottura dell'unità religiosa dell'Europa cristiana. Dal punto di vista teologico luteranesimo e calvinismo rivendicavano un rapporto diretto del singolo con le Sacre Scritture (tradotte nelle lingue nazionali) negando la centralità della Chiesa e dei sacramenti. Sul piano politico molti principi tedeschi videro nell'adesione alla Riforma il mezzo per contrastare il disegno di centralizzazione statale dell'imperatore Carlo V. Ciò suscitò conflitti e rivolte che insanguinarono l'Europa per decenni. La Chiesa cattolica, già colpita dallo Scisma d'Oriente, reagì a questa nuova minaccia prima con la scomunica dei principi riformati e poi con la convocazione di un grande Concilio: il Concilio di Trento (1545-63). In questa sede non solo si riaffermarono i fondamenti teologici e disciplinari dell'ortodossia cattolica, ma si disciplinò anche la struttura ecclesiastica ponendo le basi per la riconquista delle nazioni passate al protestantesimo. La Controriforma, detta anche Riforma Cattolica, definita durante il Concilio di Trento, avrebbe influenzato profondamente la cultura del tempo.Per Storiainpodcast il professor Vincenzo Lavenia, insegna Storia Moderna all'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, racconta a partire dall'affissione delle Novantacinque Tesi di Lutero a Wittenberg, la scissione tra protestanti e cattolici che aprì l'epoca delle sanguinose guerre di religione chiusasi con la pace di Vestfalia. - Martin Lutero e la Riforma del 1517 (Prima parte). - La Controriforma (Seconda parte). - Le guerre di religione e la pace di Vestfalia (Terza parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
Riforma luterana e Controriforma - Terza parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Sep 13, 2021 13:06


La Riforma protestante fu un movimento di opposizione radicale alla Chiesa di Roma avviato nel sec. XVI dalla predicazione di Martin Lutero che comportò la rottura dell'unità religiosa dell'Europa cristiana. Dal punto di vista teologico luteranesimo e calvinismo rivendicavano un rapporto diretto del singolo con le Sacre Scritture (tradotte nelle lingue nazionali) negando la centralità della Chiesa e dei sacramenti. Sul piano politico molti principi tedeschi videro nell'adesione alla Riforma il mezzo per contrastare il disegno di centralizzazione statale dell'imperatore Carlo V. Ciò suscitò conflitti e rivolte che insanguinarono l'Europa per decenni. La Chiesa cattolica, già colpita dallo Scisma d'Oriente, reagì a questa nuova minaccia prima con la scomunica dei principi riformati e poi con la convocazione di un grande Concilio: il Concilio di Trento (1545-63). In questa sede non solo si riaffermarono i fondamenti teologici e disciplinari dell'ortodossia cattolica, ma si disciplinò anche la struttura ecclesiastica ponendo le basi per la riconquista delle nazioni passate al protestantesimo. La Controriforma, detta anche Riforma Cattolica, definita durante il Concilio di Trento, avrebbe influenzato profondamente la cultura del tempo.Per Storiainpodcast il professor Vincenzo Lavenia, insegna Storia Moderna all'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, racconta a partire dall'affissione delle Novantacinque Tesi di Lutero a Wittenberg, la scissione tra protestanti e cattolici che aprì l'epoca delle sanguinose guerre di religione chiusasi con la pace di Vestfalia. - Martin Lutero e la Riforma del 1517 (Prima parte). - La Controriforma (Seconda parte). - Le guerre di religione e la pace di Vestfalia (Terza parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della StoriaA cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Le ricadute sulla cultura della Controriforma - Gli effetti dell'inquisizione e della controriforma sulla cultura scientifica e in particolare su quella astronomica

Storia della civiltà cristiana | RRL
209 - Le chiese della Controriforma a Torino

Storia della civiltà cristiana | RRL

Play Episode Listen Later Apr 23, 2021 8:55


Torino divenne capitale dello Stato sabaudo nel 1563, quando il Duca Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580) vi entrò solennemente con la Corte, dopo che la città era stata lasciata dai francesi, che l’avevano occupata nel 1536.

Lacontessa Habanera
La Storia in Giallo Maria Stuarda

Lacontessa Habanera

Play Episode Listen Later Apr 2, 2021 38:52


Di Maria Stuarda si sono talmente occupati letterati e musicisti da farci perdere i contorni reali di questa donna, oramai quasi più un simbolo che una realtà. Proviamo a ritrovarla insieme questa grande regina, i suoi amori, la prigionia, il regno e la sua morte, tragica come tutta la sua esistenza.Irene Pivetti, ospite di Antonella Ferrera, autrice e conduttrice del programma, parla di donne, politica e potere.

Geronimo
Barbara Sanseverino: libertina e intellettuale all'epoca della Controriforma

Geronimo

Play Episode Listen Later Mar 29, 2021 21:56


Geronimo Mon, 29 Mar 2021 09:35:00 GMT RSI - Radiotelevisione svizzera false

Geronimo
Barbara Sanseverino: libertina e intellettuale all’epoca della Controriforma

Geronimo

Play Episode Listen Later Mar 29, 2021 22:05


Interlinea - Radio Statale
Torquato Tasso

Interlinea - Radio Statale

Play Episode Listen Later Mar 15, 2021 29:30


“Rideva insieme e insieme ella arrossia, ed era nel rossor più bello il riso e nel riso il rossor”. principale nonché più importante poeta della Controriforma, Tasso suscita da sempre un notevole fascino su poeti e non; il suo capolavoro, “la Gerusalemme liberata” è, ad oggi, uno dei poemi più belli mai scritti. Interlinea, vostra radio di cultura preferita, vi racconta la storia del poeta, del poema, della donna guerriera (notate l’assonanza) e ve ne legge pure una parte! Già siamo in zona rossa, rendete il tutto meno patetico ed ascoltateci mentre vi raccontiamo “di natura il più bel pregio”

il posto delle parole
Gigliola Fragnito "La Sanseverino"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 7, 2021 23:37


Gigliola Fragnito"La Sanseverino"Giochi erotici e congiure nell'ltalia della ControriformaIl Mulino Editorehttps://www.mulino.it/Barbara Sanseverino Sanvitale, contessa di Sala, signora di Colorno (1550-1612), fu per bellezza e spirito fra le donne più ammirate del suo tempo. «Donna, per cui Amor trionfa e regna», come la celebrò Torquato Tasso, fu cantata dai poeti e ricercata dalle corti dove era «il condimento di ogni passatempo» grazie alla sua inclinazione al divertimento. Fu organizzatrice instancabile di feste che sconfinavano spesso in incontri licenziosi, da lei stessa favoriti. In pari tempo fu lungamente impegnata in complesse controversie soprattutto circa l'amato feudo di Colorno, per il quale si scontrò con l'ambizione di incamerarlo del duca di Parma Ranuccio Farnese. Nel 1612 finì per rimanere implicata in una congiura di altri nobili parmensi avversi alle mire del duca, e come loro arrestata, processata e infine giustiziata.Gigliola Fragnito ha insegnato Storia moderna nell'Università di Parma. Con il Mulino ha pubblicato anche «La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura» (1997, nuova ed. 2015), «Proibito capire. La Chiesa e il volgare nella prima età moderna» (2005), «Cinquecento italiano. Religione, cultura e potere dal Rinascimento alla Controriforma» (2012), «Storia di Clelia Farnese. Amori, potere, violenza nella Roma della Controriforma» (2013, nuova ed. 2016), «Rinascimento perduto. La letteratura italiana sotto gli occhi dei censori» (2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Universi Paralleli
Q (Luther Blissett) - Dalla Controriforma a QAnon

Universi Paralleli

Play Episode Listen Later Feb 19, 2021 28:10


Alessia e Ludovico ci raccontano in breve il celebre romanzo Q, capostipite della new italian epic, e le curiosità che orbitano attorno al suo nome, ai suoi autori e al suo presunto e curioso collegamento con la teoria del complotto di Q-Anon.Il blog degli autori (Wu Ming): www.wumingfoundation.com"Come nasce una teoria del complotto e come affrontarla" di Wu Ming1 su Internazionale: www.internazionale.it/reportage/wu-ming-1/2018/10/15/teorie-complotto-qanonDownload gratuito del romanzo Q: www.wumingfoundation.com/giap/nuova-area-download-libri-elettronici-ai-proletari-ebook/La Q di Qomplotto (Wu Ming1): https://edizionialegre.it/product/la-q-di-qomplotto/

Tutto quello che mi passa per la mente
Papa Leone X - Parte III: « Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo »

Tutto quello che mi passa per la mente

Play Episode Listen Later Feb 16, 2021 59:20


Papa Leone X raccontato da Maurizio Maccani - Parte III - Finale.Questo papa, raffinato e colto umanista in un'Europa che si stava avviando a un'epoca di guerre di religione, provocate dalla Riforma protestante e dalla Controriforma, è stato spesso criticato per le caratteristiche mondane del suo pontificato e per la mancanza di zelo riformista. Erasmo da Rotterdam gli dedicò la sua edizione critica del Nuovo Testamento greco.Di lui gli avversari raccontano che quando divenne papa, a soli trentasette anni, l'11 marzo 1513, abbia detto a suo cugino Giulio: «Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo».Si racconta viaggiasse attraverso Roma alla testa di una stravagante parata, in cui sarebbero apparsi pantere, giullari e un elefante bianco di nome Annone. Avrebbe fatto servire cene con sessantacinque portate.[senza fonte][ Source - WikipediA: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Leone_X ][ Image Permission details: The work of art depicted in this image and the reproduction thereof are in the public domain worldwide. Di Bdeblecourt di Wikipedia in olandese, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4959572.References and links:- public domain: https://en.wikipedia.org/wiki/public_domain- collection of reproductions compiled by The Yorck Project: https://commons.wikimedia.org/wiki/Commons:10,000_paintings_from_Directmedia- copyright is held by Zenodot Verlagsgesellschaft mbH: https://en.wikipedia.org/wiki/Directmedia_Publishing- licensed under the GNU Free Documentation License: http://www.fsf.org/licensing/licenses/fdl.html ]- Foto Stemma Casato De Medici: This file is made available under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Stemma_dei_Medici.JPG)

Il professore senza cattedra
L'Europa del '500 - Carlo V e Filippo II

Il professore senza cattedra

Play Episode Listen Later Feb 7, 2021 14:47


Nel ‘500 l'Europa vive un periodo di violenti contrasti sia politici che religiosi. La nuova potenza spagnola, ricca delle immense risorse dei territori americani, si contrappone alla Francia; nel Mediterraneo si fa sempre più forte la minaccia turca che ormai costituisce un grave pericolo per gli stati europei. L'esigenza di un profondo rinnovamento religioso si risolve in una grave frattura all'interno della Chiesa, divisa dalla riforma protestante, che ha in Lutero e in Calvino i suoi principali aspiratori. Si assiste ad una profonda rottura della comunità cristiana che anche il grande Concilio, convocato a Trento nel 1545, non riesce a ricomporre; questo però darà inizio ad un autentico rinnovamento della vita religiosa, che prenderà il nome di Controriforma. In questo quadro politico e religioso si pongono le figure di due dei sovrani più potenti del periodo: Carlo V e Filippo II.

Tutto quello che mi passa per la mente
Papa Leone X - Parte II: « Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo »

Tutto quello che mi passa per la mente

Play Episode Listen Later Feb 3, 2021 39:25


Papa Leone X raccontato da Maurizio MaccaniQuesto papa, raffinato e colto umanista in un'Europa che si stava avviando a un'epoca di guerre di religione, provocate dalla Riforma protestante e dalla Controriforma, è stato spesso criticato per le caratteristiche mondane del suo pontificato e per la mancanza di zelo riformista. Erasmo da Rotterdam gli dedicò la sua edizione critica del Nuovo Testamento greco.Di lui gli avversari raccontano che quando divenne papa, a soli trentasette anni, l'11 marzo 1513, abbia detto a suo cugino Giulio: «Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo».Si racconta viaggiasse attraverso Roma alla testa di una stravagante parata, in cui sarebbero apparsi pantere, giullari e un elefante bianco di nome Annone. Avrebbe fatto servire cene con sessantacinque portate.[senza fonte][ Source - WikipediA: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Leone_X ][ Image Permission details: The work of art depicted in this image and the reproduction thereof are in the public domain worldwide. Di Bdeblecourt di Wikipedia in olandese, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4959572.References and links:- public domain: https://en.wikipedia.org/wiki/public_domain- collection of reproductions compiled by The Yorck Project: https://commons.wikimedia.org/wiki/Commons:10,000_paintings_from_Directmedia- copyright is held by Zenodot Verlagsgesellschaft mbH: https://en.wikipedia.org/wiki/Directmedia_Publishing- licensed under the GNU Free Documentation License: http://www.fsf.org/licensing/licenses/fdl.html ]

Tutto quello che mi passa per la mente
Papa Leone X: « Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo » - Parte I

Tutto quello che mi passa per la mente

Play Episode Listen Later Jan 29, 2021 75:06


Papa Leone X raccontato da Maurizio MaccaniQuesto papa, raffinato e colto umanista in un'Europa che si stava avviando a un'epoca di guerre di religione, provocate dalla Riforma protestante e dalla Controriforma, è stato spesso criticato per le caratteristiche mondane del suo pontificato e per la mancanza di zelo riformista. Erasmo da Rotterdam gli dedicò la sua edizione critica del Nuovo Testamento greco.Di lui gli avversari raccontano che quando divenne papa, a soli trentasette anni, l'11 marzo 1513, abbia detto a suo cugino Giulio: «Poiché Dio ci ha dato il Papato, godiamocelo».Si racconta viaggiasse attraverso Roma alla testa di una stravagante parata, in cui sarebbero apparsi pantere, giullari e un elefante bianco di nome Annone. Avrebbe fatto servire cene con sessantacinque portate.[senza fonte][ Source - WikipediA: https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Leone_X ][ Image Permission details: The work of art depicted in this image and the reproduction thereof are in the public domain worldwide. The reproduction is part of a collection of reproductions compiled by The Yorck Project. The compilation copyright is held by Zenodot Verlagsgesellschaft mbH and licensed under the GNU Free Documentation License.References and links:- public domain: https://en.wikipedia.org/wiki/public_domain- collection of reproductions compiled by The Yorck Project: https://commons.wikimedia.org/wiki/Commons:10,000_paintings_from_Directmedia- copyright is held by Zenodot Verlagsgesellschaft mbH: https://en.wikipedia.org/wiki/Directmedia_Publishing- licensed under the GNU Free Documentation License: http://www.fsf.org/licensing/licenses/fdl.html ]To be continued ... :-)

Te lo spiega Studenti.it
Storia - La Controriforma Cattolica

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Jan 14, 2021 6:10


La Controriforma cattolica è stata la reazione della Chiesa alla Riforma protestante di Martin Lutero, di cui abbiamo parlato in un'altra puntata del nostro podcast. In questa pillola scopriremo in cosa consista la Controriforma, cosa sia stato il Concilio di Trento, cosa l'Inquisizione e quali conseguenze abbia avuto.Per approfondire: - Riforma e Controriforma: https://www.studenti.it/riforma-protestante-controriforma-cattolica-cause-differenze.html- Mappa concettuale: https://www.studenti.it/mappa-concettuale-riforma-e-controriforma.html- La nostra puntata sulla Riforma protestante: https://www.spreaker.com/user/12013888/riforma-protestanteColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod https://incompetech.com/Effetti sonori: https://www.zapsplat.com

Lezioni di italiano con Stefano D'Ambrosio
Manierismo e controriforma nella "Gerusalemme Liberata"

Lezioni di italiano con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Jan 9, 2021 21:18


- Confronti con l'Ariosto - Approfondimento psicologico - Lotta fra Bene e Male - Responsabilità e tormento - Intonazione solenne - Spirito profetico --- Send in a voice message: https://anchor.fm/stefanodambrosio/message

#AccadeOggi
25 aprile 1595, muore a Roma Torquato Tasso - #AccadeOggi - s01e30

#AccadeOggi

Play Episode Listen Later Apr 25, 2020 5:52


Il 25 aprile 1595 muore a Roma Torquato Tasso, primo dei moderni e grande poeta, amato da Goethe e da Leopardi. Autore della Gerusalemme Liberata, in lui vivono e si scontrano le contraddizioni della vitadi corte presso gli Este al tempo della Controriforma.

AWR Italia - L'Altro Binario (RVS)
Altrobinario: speciale poesia (5)

AWR Italia - L'Altro Binario (RVS)

Play Episode Listen Later Mar 6, 2020


In questa quinta puntata Giovanni Varrasi e Claudio Coppini affrontano il periodo barocco. Con il termine “barocco” si indica lo stile delle espressioni artistiche del 1600 in tutta Europa. Il termine deriva dal francese “ baroque “, ma anche dallo spagnolo “barueco ” e dal portoghese “ barocco”. In tutte queste lingue la parola significa PERLA IRREGOLARE. Ma la parola barocco pare derivare anche dal latino “ verruca” che significa ESCRESCENZA innaturale. Il barocco si muove dentro questa contraddizione che parte dal significato del termine: da una parte preziosismi, voglia di stupire, estrosità, uso di fantasie bizzarre, dall’altra richiama irregolarità, inquietudine, malessere, forzosità espressive. In architettura il barocco oscilla tra neoclassicismo e decorazioni sfarzose ( Borromini, il grandissimo Bernini). Nella pittura troneggia l’opera di Caravaggio, che essendo un genio, il più grande pittore di tutti i tempi, è fuori da ogni angusta collocazione storica. Nasce, in Italia, la musica rappresentata in pubblico. Monteverdi, Scarlatti, Vivaldi, esprimono desiderio di bellezza, di armonia, di rapporto con la natura. In questo secolo Galileo Galilei teorizza il metodo scientifico. Supera la teoria copernicana che colloca la terra al centro dell’universo. Teorizza che la terra gira intorno al sole e, sopratutto, socchiude le porte del sapere all’ipotesi di un universo talmente esteso che non è nemmeno pensabile dall’uomo. La Chiesa Cattolica, unico Dominus del sapere, del potere, dell’arte e di ogni “ sofia “, cerca di correre ai ripari con il concilio di Trento e la cosiddetta Controriforma. La scienza da una parte e la riforma protestante dall’altra, fanno tremare questo suo dominio assoluto. Divampano guerre di religione tra gli stati e al loro interno. E dunque, questo diciassettesimo secolo, dietro le apparenze dorate del potere e dell’opulenza delle Corti, sempre più autoritarie, fa nascere nella società europea espressioni di relativismo filosofico, di dubbio, di inquietudine. Tutto questo tormento e ricerca produrrà nel secolo successivo l’avvento dell’Illuminismo, che dichiara definitivamente ( ?) il primato della ragione e della scienza. Per quanto riguarda l’espressione lirica, da una parte c’è dunque una poesia di corte (Giovanbattista Marino), stucchevole, compiacente, con le rime al loro posto, dall’altra emergono dei veri e propri giganti che danno voce ai dubbi e alle inquietudini del secolo. Scegliamo tra tutti, per questa nostra puntata, tre autori di diverse nazioni europee. Li accomuna la disperazione, la rabbia, l’invettiva rassegnata o vulcanica. William Shakespeare 1564-1616 , Regno Unito, con il suo monologo di Amleto; Ciro di Pers, 1599-1663 , Friuli, con la sua invettiva contro l’orologio meccanico; Perdo Calderon de la Barca, 1600-1681, Spagna, con la sua “ la vita es sueno”. **** Shakespeare, monologo dell’Amleto Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile nella mente soffrire colpi di fionda e dardi di atroce fortuna o prender armi contro un mare di affanni e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire.. nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali di cui erede è la carne: è una conclusione da desiderarsi devotamente.. Morire, dormire. Dormire, forse sognare. ............................ Chi porterebbe fardelli grugnando e sudando sotto il peso di una vita faticosa se non ci fosse il terrore di qualcosa dopo la morte....... così la coscienza ci rende tutti codardi, e così il colore naturale della risolutezza è reso malsano dalla pallida cera del pensiero e imprese di grande altezza e momento per questa ragione deviano dal loro corso e perdono il nome di azione. **** Ciro da Pers L’orologio da rota ( i primi orologi meccanici furono costruiti nel 1300) Mobile ordigno di dentate ruote lacera il giorno e lo divide in ore, ed ha scritto di fuor con fosche note a chi legger lo sa: sempre si muore. .................. E con quei colpi onde il metal rimbomba affretta il corso del secol fugace ( cioè delle nostre vite n.d.r.) e perché s’apra, ognor picchia alle tombe ( sollecita le tombe ad aprirsi ai morituri n.d.r.) **** Pedro Calderon de la Barca La vita es sueno ( suegno). È un dramma filosofico-teologico in tre atti dove si narra delle peripezie del principe Sigismondo di Polonia, odiato, drogato, addormentato dal padre Basilio, per provare, di fronte alla corte, la sua stranezza e cattiveria e non fargli ereditare il regno dopo di lui. Che sventurato è infelice son io! Sapere, cieli, mi chiedo, visto il male che mi è dato quali colpe ho mai commesso contro di voi nel nascere se anche proprio nel nascere so che stanno le mie colpe? ................. Poiché la colpa più grande dell’uomo è d’essere nato. Nasce l’uccello, coi doni della suprema bellezza: appena è fiore di piume o efflorescenza di ali già veloce esso fende le distese dell’etere rifiutandosi al conforto del nido rimasto vuoto e io che ho più anima, perché ho minor libertà? ( parla in sequenza della libertà e dei privilegi delle bestie, dei pesci, del ruscello) ....... Ormai in preda al furore, più dell’Etna o un vulcano vorrei strapparmi il petto, fatto a brandelli, il mio cuore. Che legge, anima o ragione. può agli uomini negare così dolce privilegio e così alta eccezione che Dio ha dato a un ruscello, a un pesce, a un animale? ***** Per concludere, come le altre puntate, riportiamo una poesia del nostro amico Giovanni Varrasi. È come se il ‘600, dietro le apparenze del potere e del controllo, dovesse elaborare un concetto nuovo di divinità , più rispondente ai Vangeli e ai bisogni della nascente modernità. Il ‘600 segna quello spazio di tempo in cui la vecchia idea di divinità tramonta con le nuove scoperte scientifiche e la nuova non nasce ancora pienamente. La poesia di Varrasi, intitolata “ Misteri del creato”, descrive una piccola società, che per la sua stupidità , per le zuffe o per le guerre senza fine, non pensa a Dio, nè è da Lui considerata. Lo fa parlando di galline. Le galline si becchettano senza pausa, nervose, stizzite, coccò, coccodè, a scatti successivi, spezzati, tesi, insensati. Non sanno fare le uova. Indaffarate, con le loro rugose zampette sporche, impregnate dei loro bisogni, scappano, si inseguono, piene di energia si litigano il mais disponendone in gran quantità. Si allontanano per poco per poi riappiccicassi nel balconcino interno di un grattacielo. Un padrone scriteriato le ha depositate là, è partito per un viaggio intorno al mondo. L’Altrobinario Speciale POESIA è una nuova rubrica radiofonica a cura di Giovanni Varrasi, medico psichiatra e poeta, con la partecipazione di Claudio Coppini, nella veste di conduttore, e di Roberto Vacca, che legge i testi scelti di volta in volta. Un viaggio nella storia della poesia e dello sguardo poetico attraverso i secoli, fino alla nostra attualità, lasciando l’ultima parte del programma aperta ai radio ascoltatori che vorranno mettersi in gioco inviando alla redazione dei propri componomenti poetici. Potete inviare le vostre poesia a firenze@radiovocedellasperanza.it L'articolo Altrobinario: speciale poesia (5) proviene da Radio Voce della Speranza.

Lezioni di Storia del diritto medievale e moderno (E-O) Roma Tre - a.a. 2019/2020
Lezione 26 parte 08: la Controriforma, la Scuola di Salamanca, la conquista delle Americhe

Lezioni di Storia del diritto medievale e moderno (E-O) Roma Tre - a.a. 2019/2020

Play Episode Listen Later Dec 4, 2019 7:52


Ventiseiesima lezione del corso di Storia del diritto medievale e moderno (E-O) a.a. 2019/2020, del Prof. Emanuele Conte - Università degli Studi Roma Tre. Si parla della Riforma protestante. Ottava parte: la Controriforma, la Scuola di Salamanca, la conquista delle Americhe.

ARTICOLI di Rino Cammilleri
In Europa le maggiori violenze sulle donne sono dove ci sono più musulmani

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Jul 16, 2019 8:31


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5733IN EUROPA LE MAGGIORI VIOLENZE SULLE DONNE SONO DOVE CI SONO PIU' MUSULMANI di Rino CammilleriL'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali ha creduto bene, alla vigilia della Festa della Donna, di rendere nota una sua allarmata ricerca sulla violenza perpetrata ai danni delle donne nei ventotto Paesi della Ue. I risultati della ricerca sono, in effetti, piuttosto tristi (62 milioni di donne vittime di violenze, anche se non necessariamente letali), ma le cifre magari farebbero un altro effetto se, accanto, riportassero quelle sugli uomini. Insomma, è il totale a dovere essere allarmante, non il parziale. Ma la nuova moda è dividere il popolo secondo il «gender», ognuno dei quali «gender» è impegnato a far punire le offese contro se stesso più pesantemente che gli altri. Comunque, era la Festa della Donna e, in attesa dell'istituzione di una Festa Lgbt, andiamo a vedere le risultanze della ricerca Ue. Ebbene, quel che subito salta all'occhio è la classifica dei Paesi «violenti con le donne».LA CLASSIFICAIn testa c'è la Danimarca, con un clamoroso 52% di donne oggetto di violenze. Seconda classificata, la Finlandia (47%). In terza posizione la Svezia (46%), seguita a ruota dall'Olanda (45%). L'ultima in classifica è la cattolicissima Polonia (19%). L'Italia si pone diciottesima sui ventotto, ben dietro a Francia, Gran Bretagna e Germania. Una cosa salta subito all'occhio ed è la testa della classifica. Ma come, non erano Svezia, Finlandia, Danimarca e Olanda i paradisi storici dell'emancipazione femminile? Non ci avevano fatto sognare, noi vecchietti, quando, da ragazzi, vedevamo i documentari (chi si ricorda del clamoroso Helga, in cui nei primi anni Sessanta per la prima volta si vedevano donne scandinave così come mamma le aveva fatte?) sulle disinvolte donne del Nord e noi scuotevamo il capo perché quelle nostrane facevano tante storie? E non è sempre da quelle parti che furono inaugurati, in tempi remoti, i primi corsi scolastici obbligatori di educazione sessuale? E non è svedese il primo asilo infantile rigorosamente unisex? Perfino Alberto Sordi sentì l'esigenza di girare un film sul fenomeno, film che ci fece sentire, a noi italiani secolarmente repressi da una Controriforma senza rimedio, come dei poveri arretrati baluba ancora abbarbicati al «delitto d'onore» del Codice Rocco.Oggi, a Terzo Millennio avanzato, guardiamo sgomenti quella sconcertante classifica e ci chiediamo: è questa l'altra medaglia dell'emancipazione? Forse è proprio l'emancipazione spinta a produrre conflittualità? Si stava meglio quando si stava peggio? Domande da girare a sociologi, psicologi e filosofi, ma senza avere la pretesa di risposte, perché non c'è sociologo, psicologo e filosofo che non parta da una sua visuale precostituita. E vanamente si attenderebbe qualche sociologo, psicologo e filosofo disposto a perdere la cattedra per imprudenza. Tuttavia, carta canta: in testa alla classifica per violenze sulle donne ci sono i luoghi più avanzati, e in fondo c'è la Polonia «semper fidelis». A voi lettori l'ardua sentenza.QUELLO CHE NON CI DICONOC'è da notare, tuttavia, che i media italiani hanno tranquillamente ignorato la notizia. Con un paio di eccezioni, come il quotidiano online Pagina99.it e, guarda un po', RadioVaticana. Se ne è accorto il collega Mario Natucci che ne ha scritto (ma epistolarmente) al sito, per giornalisti, francoabruzzo.it. Facendo osservare che il Corsera aveva dedicato un'intera pagina a due «femminicidi» italiani avvenuti proprio l'8 marzo, Festa della Donna. E poco spazio (per giunta nell'inserto che possono leggere solo i milanesi) al «maschicidio» di uno che era stato ammazzato a martellate dalla moglie e dalla figlia. Pochi giorni dopo, una donna aveva ucciso a coltellate le sue tre figlie, ma tutta l'attenzione era stata riservata al marito che se ne era andato di casa con un'altra. Insomma, il vero colpevole era lui. Sì, perché ormai, qualunque cosa succeda, il grido non è più il classico «cherchez la femme!» (copyright Alexandre Dumas padre, 1854), bensì «cherchez l'homme!».Se andiamo a rileggere Le donne al parlamento di Aristofane (391 a.C.), vediamo una singolare anticipazione, al dettaglio, del mondo nel quale ci tocca vivere. Basta sostituire «schiavi» con «macchine» e c'è già tutto, «quote rosa» comprese. Solo che Aristofane scherzava. Naturalmente, le «donne al parlamento» (e nei consigli di amministrazione, nel clero, dappertutto fuorché in casa) vanno bene finché non diventano «di ferro», altrimenti, come nel caso di Margaret Thatcher, si stappa lo spumante sulla loro tomba dopo averle sputacchiate mentre erano in vita.La ricerca europea, tuttavia, manca di parlare dell'incidenza dell'immigrazione. Forse, due opzioni egualmente politicamente corrette hanno costretto a una scelta. Infatti, i Paesi in cima alla classifica sono anche quelli più popolati, in percentuale, da musulmani (l'olandese Rotterdam, per esempio, pare avviata a diventare una città islamica, e la svedese Stoccolma ha dovuto affrontare per la prima volta nella sua storia una «rivolta delle banlieues», zeppe di immigrati). Per i quali, forse, la locale e avanzata emancipazione femminile è un pugno nell'occhio buono, specialmente quando ne vedono contagiate mogli e figlie. Se andassimo a vedere, sempre per esempio, le percentuali di stupri in detti Paesi e volessimo sapere chi sono, sempre in percentuale, gli stupratori, magari avremmo un'altra sorpresa (si fa per dire) politicamente scorretta. Eh, non vorrei essere nei panni degli apprendisti stregoni della political correctness: deve fumar loro il cervello.

Storia della civiltà cristiana | RRL
107 - San Giuseppe Tomasi di Lampedusa, figlio della Sicilia della Controriforma

Storia della civiltà cristiana | RRL

Play Episode Listen Later Feb 15, 2019 5:35


La nobile casata siciliana dei Tomasi di Lampedusa vanta al proprio interno, oltre al noto Giuseppe autore del famoso romanzo “Il gattopardo”, un altro Giuseppe, meno conosciuto ma certamente non meno insigne, sacerdote dell’ordine dei Chierici regolari, meglio noti col nome di Teatini, e cardinale di Santa Romana Chiesa.

Talos - Il Grande Gigante Giallo
Talos - Here I Stand: arriva in Italia il gioco ambientato nel 1500, tra Riforma e Controriforma

Talos - Il Grande Gigante Giallo

Play Episode Listen Later Jan 23, 2019 13:16


La Ergo Ludo Editions pubblica per la prima volta in Italia la traduzione del gioco da tavola statunitense Here I Stand, considerato uno dei migliori tra quelli ad ambientazione storica. In particolare, permette di immergersi nell'Europa del 1500 tra Riforma e Controriforma, mettendosi nei panni delle varie forze in gioco.

Voce delle Chiese
Guardia Piemontese ricorda le memorie valdesi

Voce delle Chiese

Play Episode Listen Later Jun 8, 2018 7:06


Il piccolo comune di Guardia Piemontese è stato insignito del titolo di "Città della Riforma" nel 2017, anno in cui sono stati celebrati i 500 anni dall'inizio della Riforma Protestante.Questa piccola isola occitana in Calabria è una comunità di origine valdese, anche teatro di una repressione religiosa particolarmente violenta all'epoca della Controriforma.Conserva ancora sapori linguistici e naturalistici del Piemonte e infatti in quest'ottica si è pensata la prima edizione del Festival delle Riforme culturali.Una tre giorni, dal 4 al 6 giugno, promossa dal Comune di Guardia Piemontese, dal Centro culturale Gian Luigi Pascale e dell'Associazione Lingue d'Europa e del Mediterraneo.Ne parliamo con Marco Fratini della Fondazione Centro Culturale Valdese, intervenuto al Festival con una relazione dal titolo "Migranti valdesi nel sud Italia prima del riconoscimento dei diritti civili".

Voce delle Chiese
Guardia Piemontese ricorda le memorie valdesi

Voce delle Chiese

Play Episode Listen Later Jun 8, 2018 7:06


Il piccolo comune di Guardia Piemontese è stato insignito del titolo di "Città della Riforma" nel 2017, anno in cui sono stati celebrati i 500 anni dall'inizio della Riforma Protestante.Questa piccola isola occitana in Calabria è una comunità di origine valdese, anche teatro di una repressione religiosa particolarmente violenta all’epoca della Controriforma.Conserva ancora sapori linguistici e naturalistici del Piemonte e infatti in quest'ottica si è pensata la prima edizione del Festival delle Riforme culturali.Una tre giorni, dal 4 al 6 giugno, promossa dal Comune di Guardia Piemontese, dal Centro culturale Gian Luigi Pascale e dell’Associazione Lingue d’Europa e del Mediterraneo.Ne parliamo con Marco Fratini della Fondazione Centro Culturale Valdese, intervenuto al Festival con una relazione dal titolo "Migranti valdesi nel sud Italia prima del riconoscimento dei diritti civili".

Letteratura italiana del cinquecento
La cultura nell'età della controriforma

Letteratura italiana del cinquecento

Play Episode Listen Later Dec 3, 2015 9:17


Lezione scolastica su La cultura nell'età della controriforma 4C - prof. Luigi Gaudio

Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte

Zacchia da Vezzano, il cui vero nome fu Ezechia, è un artista poco noto al grande pubblico, ma è stato forse il principale artista del Cinquecento a Lucca: un secolo durante il quale a Lucca la produzione artistica calò vistosamente, in quanto la città toscana fu tra i luoghi in Italia dove attecchì maggiormente la riforma protestante, e sappiamo che secondo i dettami della riforma, le opere d'arte, specialmente quelle commissionate dai privati, erano viste come simbolo di lusso e sontuosità, quindi contrarie al pensiero riformato. L'arte di Zacchia da Vezzano ebbe quindi anche il compito di fare da "argine" alla riforma luterana nella Lucca del XVI secolo. Con Ilaria e Federico scopriremo pertanto nella puntata di oggi le opere devote di un pittore a cavallo tra Rinascimento, Manierismo e Controriforma, che propone diversi lavori di sicuro interesse.

Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte

Zacchia da Vezzano, il cui vero nome fu Ezechia, è un artista poco noto al grande pubblico, ma è stato forse il principale artista del Cinquecento a Lucca: un secolo durante il quale a Lucca la produzione artistica calò vistosamente, in quanto la città toscana fu tra i luoghi in Italia dove attecchì maggiormente la riforma protestante, e sappiamo che secondo i dettami della riforma, le opere d'arte, specialmente quelle commissionate dai privati, erano viste come simbolo di lusso e sontuosità, quindi contrarie al pensiero riformato. L'arte di Zacchia da Vezzano ebbe quindi anche il compito di fare da "argine" alla riforma luterana nella Lucca del XVI secolo. Con Ilaria e Federico scopriremo pertanto nella puntata di oggi le opere devote di un pittore a cavallo tra Rinascimento, Manierismo e Controriforma, che propone diversi lavori di sicuro interesse.

Best Video Feltrinelli
Ermanno Rea: "La fabbrica dell'obbedienza"

Best Video Feltrinelli

Play Episode Listen Later Feb 23, 2011 6:25


Servili, bugiardi, opportunisti: il mondo continua a osservarci stupito e a chiedersi donde provengano, negli italiani, tante riprovevoli inclinazioni, tanta superficialità etica... Ermanno Rea racconta in video il nostro "lato oscuro e complice".

Storia Moderna « Federica
5. La crisi religiosa del Cinquecento

Storia Moderna « Federica

Play Episode Listen Later Oct 1, 2009 29:30


La crisi religiosa del Cinquecento La divisione fra Cattolicesimo e Protestantesimo

Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
1: Guido Cagnacci - Sensualità nel barocco romagnolo

Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte

Play Episode Listen Later Apr 29, 2009 19:49


Nella prima puntata di Finestre sull'Arte, Ilaria e Federico conducono l'ascoltatore alla scoperta dell'arte passionale e sensuale di Guido Cagnacci, uno dei maggiori protagonisti della pittura barocca. L'arte di Guido Cagnacci è caratterizzata da forti accenti di passione ed erotismo ma è anche intrisa di grande abilità tecnica e di una religiosità sincera e contraria ai fasti della Controriforma. Una pittura originale di un uomo libero e insofferente nei confronti del suo tempo, tutta da scoprire e da gustare.

Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte
1: Guido Cagnacci - Sensualità nel barocco romagnolo

Finestre sull'Arte - il primo podcast italiano per la storia dell'arte

Play Episode Listen Later Apr 29, 2009 19:49


Nella prima puntata di Finestre sull'Arte, Ilaria e Federico conducono l'ascoltatore alla scoperta dell'arte passionale e sensuale di Guido Cagnacci, uno dei maggiori protagonisti della pittura barocca. L'arte di Guido Cagnacci è caratterizzata da forti accenti di passione ed erotismo ma è anche intrisa di grande abilità tecnica e di una religiosità sincera e contraria ai fasti della Controriforma. Una pittura originale di un uomo libero e insofferente nei confronti del suo tempo, tutta da scoprire e da gustare.