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Così come nell' iconografia del Natale vediamo un bambino in una mangiatoia che (al di là del pathos che l'immagine crea ) è “Dio con noi” e “Padre eterno”, nello stesso modo anche noi attraverso Gesù ogni giorno possiamo abbracciare questa duplice attitudine. Quella di rivolgersi a Dio come padre sentendoci pienamente figli, tornando ad essere ogni giorno come bambini (Matteo 18:3). E quella di donare a chi ha bisogno paternità (1 Corinzi 4:15), per guidarli verso Cristo ed equipaggiarli nel cammino del Cristianesimo.
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Che PlayStation sia nata come “Play Station” con lo spazio in mezzo e fosse una collaborazione tra Sony e Nintendo per creare uno SNES in grado di leggere i CD-ROM lo sanno tutti. Quello che non sa nessuno è che Sony è andata da Nintendo solo dopo che la divisione giapponese di SEGA ha risposto “LOL COL CAZZO” all'idea di sviluppare assieme il successore di Mega Drive/Genesis. È una storia un sacco interessante, che parte da Mega CD e da un'intuizione di Tom Kalinske, all'epoca boss di SEGA of America. Kalinske si accorge che Sony ha supportato Mega CD anche più di SEGA stessa, che non ha una divisione hardware per i videogiochi ma solo una software (Sony Computer Entertainment, se ti ricordi l'intro di Crash Bandicoot 2 li hai sentiti nominare) e che tra le due aziende c'è una forte collaborazione a livello di sviluppo. E allora perché non progettare il prossimo hardware insieme, dividere a metà le perdite – perché l'hardware di solito si vende in perdita, si recupera con le royalties – mentre poi ognuno si tiene i propri ricavi sui giochi? Questa è la storia mai successa di cosa sarebbe potuto succedere se SEGA Japan non avesse avuto la testa nel culo. Non ti resta che premere play.
Quella di oggi è una puntata horror, ma solo per gli amanti della skin care. Il protagonista è il collagene. Lo assumi per via orale? Ehmmmm... magari compri il collagene da spalmare direttamente sul viso per rendere la pelle più soda? Ehmmmm di nuovo. Bad news, amici: tutto inutile, e in questa puntata vi spieghiamo perché.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Quella in cui Mauro e Mauro, con Giorgio Prunotto graditissimo ospite, discutono poco di una partita senza nessun significato (ma persa comunque male) e si soffermano molto sul percorso parallelo in questi ultimi anni di Miami e Cincinnati e sul futuro incerto che si presenta davanti ad entrambe.
Nadal stat avant las portas ed er il Grischun retschaiva in regal da Nadal. In regal prezius che vegn da Berna, dal Museum da communicaziun: i sa tracta da 50'000 fotografias istoricas, registradas dal 1880 fin 1950. Quella collecziun da la Stamparia Engiadinaisa/ Engadin Press a Samedan è ina da las pli grondas collecziuns da fotografias veglias da noss chantun – ina (pitschna) sensaziun! Quest relasch vegn uss surdà en etappas a la Fundaziun grischuna per la fotografia a Cuira. La «Marella» sa metta a la tschertga da l'istorgia da quest stgazi.
Il Consiglio Ue trova l'accordo su un prestito da 90 miliardi all'Ucraina attraverso uno strumento di debito comune. Restano congelati, quindi, gli asset russi. Il commento di Lorenzo Castellani, storico e politologo, docente alla Luiss. Nuova stretta al vaglio per il telemarketing selvaggio. Ci spiega tutto Andrea Biondi del Sole 24 Ore. Quella in cima alla classifica delle buone notizie di questa settimana ci proietta già al nuovo anno: da giugno 2026 infatti il treno notturno European Sleeper passerà anche per Milano. Sentiamo Giovanni Antoniazzi, vice presidente di Back-on-Track Europe e referente di Back-on-Track Italy.
Dov'è andato Babbo Natale?C'era una volta il Villaggio di Babbo Natale — ma Babbo Natale non c'era. Era ormai sparito da giorni e giorni… anzi da mesi. Chi avrebbe preparato e consegnato i doni ai bambini come ogni anno?Quella parte del Polo Nord che di solito era molto movimentata, era diventata stranamente silenziosa — non si vedeva un Elfo in giro, niente suoni di campanelli, le slitte erano coperte di neve e tutte le renne sonnecchiavano confuse.Se guardavi nella sua casa non vedevi una traccia di vita. Il caminetto spento, la sedia a dondolo con le ragnatele, una tazza vuota sul tavolo di legno e un mozzicone di candela consumato da troppo tempo.Tante erano le voci che si erano sparse riguardo all'assenza di Babbo Natale. C'era chi diceva che si trovasse su un altro pianeta in una galassia lontana lontana, chi sulla Luna, chi sugli oceani immensi — e addirittura qualcuno diceva che aveva aperto una pasticceria a Buenos Aires.Il mistero era fitto. Nessuno se ne faceva una ragione e tutto era silenzioso e immobile.Nel frattempo, a molti chilometri di distanza, nei Mari del Sud, un gruppo di gabbiani che passavano le giornate a svolazzare sopra la baia avvistarono in lontananza un piccolo veliero. C'era solo un marinaio a bordo che stava issando sull'albero maestro scricchiolante la vela principale.Il gabbiano più anziano non poteva credere ai suoi occhi. Fece un paio di acrobazie nell'aria, tirò fuori il suo cannocchiale, guardò meglio e disse: "Ma io quello lo conosco! Quel marinaio viene da terre lontane!"Rivolgendosi agli altri gabbiani raccontò: "Un giorno, durante uno dei miei lunghi viaggi, persi la rotta e mi ritrovai sui tetti ghiacciati di un villaggio al Polo Nord. Atterrai proprio sulla casa di quell'uomo dalla lunga barba che vedete sulla barca. Lui mi sentì chiedere aiuto, venne a prendermi, mi nutrì e mi raccontò del suo lavoro. Secondo me questo incontro ha qualcosa di magico. La nostra prossima avventura sta per cominciare."Planando, si diressero verso la barca e atterrarono tutti sulla prua. Il gabbiano e il marinaio si salutarono come vecchi amici.Poco dopo, un gruppo di delfini arrivò vicino al veliero incuriositi. Nuotavano in cerchio intorno alla barca, saltando fuori dall'acqua.Il più giovane dei delfini notò qualcosa di strano. "Guardate! Dalla stiva escono trucioli di legno che galleggiano! E si vedono delle lucine sotto coperta."Il marinaio dalla lunga barba sorrise. "Venite," disse con voce calda, "vi mostro cosa ho fatto in tutti questi mesi."Aprì il portello della stiva e dentro, alla luce di due lanterne dondolanti, si vedeva un laboratorio galleggiante pieno di meraviglie. Con una pialla ben affilata aveva lavorato pezzi di legno recuperati in mare trasformandoli in giocattoli — e così aveva fatto anche con conchiglie, noci di cocco, tappi di sughero, bottiglie di vetro, stelle marine e fili dorati arrivati da chissà dove."Ho viaggiato per imparare nuovi modi di portare gioia," spiegò il marinaio. "Ma il lavoro è tanto e il Natale si avvicina. Mi aiutereste a finire?"E così tutti insieme si misero all'opera. I delfini portavano dal fondo del mare conchiglie speciali. I gabbiani raccoglievano piume colorate. Gli oggetti trasformati in doni furono messi in grossi sacchi di tela.I giorni passarono veloci.Il primo di Dicembre il capitano, indossato il suo rosso e caldo cappello e con la pipa in bocca, guardò il cielo stellato e disse: "È tempo di partire."I delfini sollevarono il veliero finché si alzò sopra le onde. Le vele si gonfiarono al vento e prese il volo, mentre lo stormo di gabbiani lo guidò tra le nuvole seguendo i sogni. Insieme continuarono il viaggio dirigendosi verso nord, volando nell'azzurro infinito.La notte arrivò veloce e nel cielo pieno di stelle una brillava più di tutte. Era la stella polare che con la sua luce accompagnava la discesa del veliero sulla terra.Per magia, nell'avvicinarsi al villaggio, il veliero si trasformò in una slitta super carica di doni. I regali costruiti nella stiva arrivarono nel laboratorio per essere consegnati insieme a tutti gli altri pacchetti.Quando atterrò sul tetto della sua casa, un tintinnio di campanelli si sentì in lontananza. Gli Elfi si affacciarono sulle porte e gridarono: "È lui! È lui! È Babbo Natale! È tornato!"Le renne dal naso rosso si svegliarono di colpo e cominciarono a lucidare le slitte, addobbandole di fiocchi e pigne colorate.La vita nel villaggio si risvegliò tutta insieme. I rami degli alberi si scuotevano come se avessero il solletico. Un gruppo di pinguini, approdati al Polo Nord per dare una mano, scivolando sulle lastre di ghiaccio a grande velocità, finirono dentro cumuli di neve e uscirono fuori come palle che rimbalzavano.“Che simpatici! Vi attaccheremo all'albero di Natale come decoro!" gridavano gli animali del villaggio.Ma i pinguini, liberandosi dalla neve, corsero verso la casa di Babbo Natale per aiutare nei preparativi.Al villaggio proprio tutti si misero in movimento. Le renne corsero all'Ufficio Postale e riempiti i sacchi di letterine, le portarono nel laboratorio. Gli Elfi con l'aiuto dei pinguini erano pronti per il lavoro.Quella mattina, quando le campane suonarono a festa, volpi, scoiattoli, lepri e orsi accorsero da ogni angolo della foresta per festeggiare il ritorno di Babbo Natale. C'era tanto da fare per la gioia di tutti i bambini del mondo.L'aria profumava d'abete e di dolcetti. Gli alberi di Natale scintillavano di ghiaccioli come stelle. Gli animali si rincorrevano felici con il naso girato verso l'alto.I preparativi cominciarono in grande lena. Per tutto il mese di dicembre lavorarono insieme — seghe che cantavano, martelli che suonavano, carta colorata che volava. Babbo Natale raccontava le storie del suo viaggio mentre inchiodava e levigava.E quando arrivò il 24 dicembre, tutto era pronto. I regali furono caricati sulla slitta e Babbo Natale partì per il suo viaggio più importante.I gabbiani volarono via verso nuovi orizzonti, lasciando le loro impronte sui tetti innevati.Da quel Natale si racconta che Babbo Natale non sia mai più andato via dal Polo Nord."E se fosse stata solo una favola? Sarà vero, o no? A voi la decisione finale!" — Scritta da Lucia & Marco CiappelliPer la versione in inglese e tante altre storie da leggere e ascoltare: https://www.storiesottolestelle.com Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/ Hosted by Simplecast, an AdsWizz company. See pcm.adswizz.com for information about our collection and use of personal data for advertising.
Terzo e ultimo episodio della Christmas Edition di “Area d'Impatto”.Mettiti scomodo che iniziamo subito con una domanda spiazzante: ti è mai capitato di giudicare qualcuno come vanitoso e, allo stesso, tempo pensare: “Beato lui”?La vanità è uno di quei difetti che abbiamo imparato a condannare in blocco. La associamo a superficialità, insicurezza, bisogno di approvazione.E in effetti, quando diventa dipendenza dallo sguardo altrui, lo è…Ma esiste anche una vanità sana?Quella che ha a che fare con la cura di sé, con il piacere di valorizzarsi, con il desiderio di essere visti.In questo episodio si parla di vanità come energia che — se ben dosata — può diventare carisma, impatto, libertà.Con un testimonial d'eccezione: David Bowie, maestro nell'usare l'apparire non come bisogno, ma come creazione.Ascolta l'episodio di oggi se senti che, per “non sembrare vanitoso”, tendi a farti un po' più piccolo del necessario e se vuoi provare a regalarti qualche micro-esercizio per allenare una visibilità più consapevole.Questo Natale, fatti un bel regalo: il permesso di piacerti.
Quella che negli anni '50 era chiamata "distruzione mutua assicurata" (Mutual Assured Destruction), ossia una strategia di stallo sulle armi atomiche, oggi si può applicare anche all'economia: dalla Cina agli Stati Uniti, le grandi potenze non possono attaccarsi tra loro. Ne discutiamo in questa puntata, in cui si parla anche delle conseguenze del calo demografico cinese e delle riserve d'oro. L'articolo citato nella puntata è: Italy's Gold Gambit, 15 dicembre 2025, https://www.project-syndicate.org/commentary/italy-gold-ownership-amendment-could-destabilize-the-eurozone-by-lucrezia-reichlin-2025-12?utm_source=substack&utm_medium=email Promozione esclusiva per gli ascoltatori di Black Box: se apri un conto FINECO con il codice FINBLACK hai 6 mesi EXTRA di canone gratuito e 10 ordini gratuiti per investire. Per maggiori info clicca qui: https://it.finecobank.com/ Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Mercatini di Natale! Ormai ci siamo, e c'è qualcuno che ha gia fatto un bel giro per i mercatini. Niente paura, subito dopo i mercatini ci aspetta una perfetta pausa, ovviamente per mangiare, le pizze piu' buone del mondo! Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Dreaming, Hoping: Use the Italian ‘Se' Like a Native Speaker - https://www.youtube.com/watch?v=5LA0NEMt6OM Natale! I mercatini! Aiuto! Ma prima di scappare, Raffaele con le ultime forze rimaste dopo un finesettimana dedicato ai mercatini di Natale, ci racconta i mercatini in Italia, i piu' interessanti e i piu' particolari. Uno tra tutti? Quello fantasma... ad Apice. Durante la prima sezione, Raffaele un verbo molto particolare: SMAMMARE. Ma cosa vuol dire? In origine si riferiva al "sottrarsi alla tutela materna", ha poi assunto il significato di "svignarsela, andarsene via, levarsi di torno. E' un termine molto usato al sud. Parliamo poi di... CIBO! O meglio, parliamo di pizza. Quella migliore del mondo. Ma con grande sorpresa di Raffaele, alcune delle pizzerie nella parte alta della classifica non sono campane (della regione Campania in Italia) ma non sono nemmeno italiane, sono in giro per il mondo, tra il Brasile e il Giappone! E voi? Avete mangiato una pizza molto molto buona ultimamente? Raccontateci tutto! Venite a trovarci sul nostro sito e lasciateci un messaggio! https://www.easyitalian.fm/ Trascrizione Raffaele: [0:09] E basta! Matteo: [0:23] Buongiorno! Raffaele: [0:24] Buongiorno a te, Matteo, come va? Matteo: [0:27] Bene, tu? Ti sento un po' annoiato? (Aggrinch-ato.) Aggrinch-ato, esiste? Raffaele: [0:36] Oggi faccio la parte del Grinch: basta con questi mercatini di Natale, basta con questi festeggiamenti prima del tempo, basta. Matteo: [0:50] La vita in Italia con i mercatini di Natale: com'è questa vita in Italia con i mercatini di Natale? ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Nelle opere di Pirandello, i personaggi indossano maschere che nascondono abissi e identità che si sfaldano sotto lo sguardo degli altri. Ma nella nebbia della pianura bolognese, in un casolare isolato, i romanzi pirandelliani hanno trovato la loro incarnazione più oscura e tragica. Un matrimonio tra un uomo e una donna attraente. Botte, tradimenti e minacce di morte. Poi arriva l'amante di lei dal passato criminale, un uomo senza arte né parte che ha già ucciso una volta. E un amico disposto a tutto. Quella notte di giugno 2012, dietro un box di lamiera, due uomini aspettano. Doveva essere solo una lezione. Ma quando la violenza esplode nel buio, il sangue trasforma tutti in assassini. Chi ha voluto davvero quella morte?-----------------------------------------------------Non dimenticare, tutti i martedì alle ore 12:00 il nuovo format: "Intervista col serial killer". I casi raccontati da chi gli omicidi li ha commessi. Da non perdere! ------------------------------------------------------Seguimi anche sul canale Youtube:https://bit.ly/3TXVGEdVisita il sito del podcast:https://scarymonstertruecrime.comInstagram:@scarymonstertruecrimeX/Twitter:@scarycrime---------------------------------------------------------Contatti:Antonello Salea.sale@cbsnet.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scary-monster-true-crime-podcast--4789759/support.Visita il sito https://scarymonstertruecrime.com per leggere post esclusivi sui casi criminali, scoprire nuove storie e acquistare ebook dedicati al true crime.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiCol presente contributo, di quasi quattro ore e mezza complessive, proponiamo un approfondito focus sul disastro del Moby Prince, avvenuto il 10 aprile 1991, davanti al porto di Livorno. La prima registrazione, risalente al 25 luglio 2019, Senato della Repubblica, Palazzo della Minerva, documenta la presentazione del volume «Il caso Moby Prince. La strage impunita», di Francesco Sanna e Gabriele Bardazza.La seconda registrazione, risalente al 31 marzo 2016, documenta una seduta della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince e reca l'Audizione di Enrico Fedrighini, giornalista e autore del volume «Moby Prince: un caso ancora aperto». La terza e ultima registrazione, risalente al 24 gennaio 2018, Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, documenta la Presentazione della relazione finale della Commissione parlamentare di inchiesta (2015-2018) sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince. Tra gli altri, segnaliamo gli interventi di Angelo Chessa e Loris Rispoli, in rappresentanza dei parenti delle vittime del disastro.Tra gli argomenti toccati durante la prima registrazione: 1) Il tema delle «cose non vere» dette e scritte sul caso Moby Prince; 2) «Che cosa avvenne di inconfessabile nella rada di Livorno» quel 10 aprile 1991?; 3) Un caso «volutamente nascosto dai più importanti media»; 4) Il lavoro di una Commissione «che ha storicamente ribaltato il caso Moby Prince»; 6) «Non è vero che fu la nebbia la causa della collisione»; 7) «Non è vero che fu colpa dell'equipaggio e del comandante Chessa»; 8) «Non è vero che le persone» all'interno della nave «morirono tutte nell'arco di trenta minuti»; 9) Il tema del disinteresse, anche attuale, mostrato dai grandi media sulla vicenda e i lavori della Commissione; 10) «Perché i soccorsi non partirono per tempo?»; 11) «Lì c'è stata una omissione di soccorso»; 12) «L'equipaggio distratto dalla partita? Una post-verità nazionalpopolare abilmente costruita»; 13) «Arriverà qualche querela? Macché...»; 14) «Com'è possibile che uno Stato abbia abdicato alle sue funzioni di sicurezza e all'accertamento della verità?»; 15) Le parole «tombali» contenute nella richiesta di archiviazione della Procura di Livorno (2010); 16) Il tema delle navi militarizzate americane che «non aiutarono i soccorsi»Tra i temi toccati durante la seconda registrazione: 1) «Nessuno sapeva, quella sera, di essere registrato»; 2) «La nebbia? Non c'era, né prima né dopo» il disastro; 3) «Al momento della collisione la visibilità era perfetta»; 4) Le testimonianze degli ufficiali Thermes e Olivieri; 5) «Non è stato adottato alcun piano di soccorso». Il caso del capitano Roffi; 6) Il «canale riservato»; 7) «La prima cosa che succede» in rada a Livorno «è la fuga dal punto in cui c'è stata la collisione»; 8) La «misteriosa» nave Theresa; 9) «Le registrazioni radar? Nemmeno un banco di triglie sarebbe passato inosservato quella sera»; 10) «Querele? Non ho mai avuto alcun tipo di problema»; 11) «Difficile pensare a errori a catena che vanno tutti in una direzione specifica»; 12) Il «video Canu» e «il taglio-giunzione fatto in modo non professionale»; 13) Il tema dei mancati soccorsi; 14) Sulla «troppa fretta» usata per chiudere la vicendaTra gli argomenti toccati durante la terza registrazione: 1) Un puzzle da scomporre e ricomporre aggiungendo le (tante) tessere mancanti; 2) «La nebbia non c'era. Tutte le persone audite dalla Commissione, presenti prima dell'impatto, sulla costa e in mare, non confermano minimamente la nebbia»; 3) Sulla posizione della petroliera Agip Abruzzo; 4) «Se non è stata la nebbia, cos'è stato a generare l'impatto?»; 5) I video Canu e D'Alesio; 6) «Quella notte potevano esserci delle bettoline in giro»; 7) Il tema del «timone bloccato a 30°»; 8) «Le navi sono rimaste incastrate per più di cinque minuti»; 9) «La petroliera? Ha richiamato su di sé i soccorsi»; 10) L'emergenza a bordo; 11) «La Moby Prince non è stata cercata, è stata trovata casualmente»; 12) Quando la nave è stata trovata «non c'è stata una azione» per tentare «di spegnere il fuoco, si è subito rinunciato»; 13) Il tema della sopravvivenza a bordo. «Non è scientificamente possibile dire che siano morti tutti nel giro di mezz'ora»; 14) «La perizia medico-legale? Fu fatta solo per riconoscere le vittime, non per analizzare le cause della morte»; 15) Il superstite; 16) La provenienza della petroliera; 17) «Il carico della petroliera? L'ispezione non è stata permessa»; 18) Il tema degli accordi assicurativi; 19) Il percorso giudiziario; 20) «Non condividiamo le sentenze»Senato della Repubblica, reperto rilasciato con licenza Creative Commons 3.0
04 - Caleydo - Quella via (Matthew Dee Nu Funk Remix) by Dj Teo Verona Official
In questa puntata ti parlo anche di Bioceutica Milano che ha creato BioInfusion+ | Sistema di Microinfusione.È un trattamento che sto usando nella mia skincare e che mi ha aiutata a vivere la cura di me come un momento di presenza, non di fretta.Puoi trovare tutti i dettagli e l'offerta dedicata qui: https://www.bioceuticamilano.com/dear-alice #advDalla FOMO alla JOMO: la gioia di perdere qualcosa (e scegliere te)Ti capita di sentire che non stai vivendo abbastanza?Quella fretta sottile, quella pressione invisibile che ti spinge a fare di più, a essere di più, a non perdere nessuna occasione… anche quando sei stanco.In questo episodio parliamo di quella sensazione che ti schiaccia e della possibilità reale di trasformarla in pace.– Perché la FOMO non è più un'emozione passeggera, ma un modo di vivere che drena energia e presenza.– Come riconoscere quando uno stimolo esterno diventa un bisogno che non ti appartiene.– Le due strategie che possono aiutarti subito a rallentare– Il paradosso delle possibilità: solo perché puoi fare qualcosa, non significa che ti faccia bene farla.– Perché la JOMO non è rinuncia, ma libertà: la gioia autentica di non fare tutto.– Un nuovo modo di misurarti con ciò che hai già, invece che con ciò che ancora ti manca.A volte il passo più coraggioso non è aggiungere, ma togliere tutto ciò che non sei tu.Se questo episodio ti è stato utile, condividilo e lascia una recensione.
Quella appena iniziata è la settimana in cui l'Assemblea federale elegge il presidente della Confederazione per il 2026. E' una carica che i membri del Governo assumono a turno e l'anno prossimo toccherà di nuovo a Guy Parmelin. Il capo del Dipartimento dell'economia riceverà il testimone da Karin Keller-Sutter. Modem dedica la puntata odierna a un bilancio dell'anno di presidenza della consigliera federale responsabile delle Finanze, un 2025 segnato in particolare dalla politica dei dazi del presidente statunitense Donald Trump. Come ne è uscita Karin Keller-Sutter? Indebolita? E la Svizzera (che sui dazi al 15% non ha ancora un accordo con gli Stati Uniti, ha una dichiarazione d'intenti, ottenuta con modalità e a condizioni che fanno discutere)? Ne parleremo con:Anna Giacometti, consigliera nazionale PLRGreta Gysin, consigliera nazionale VerdiPiero Marchesi, consigliere nazionale UDCFabio Regazzi, consigliere agli Stati del Centro
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
CINEMA! E ANCORA CINEMA!Nuovo appuntamento con la mia rubrica "improvvisata" in cui esprimo opinioni su film visti da pochi minuti al Cinema per ricordarvi che il CINEMA è AL CINEMA!Quella di "Shayda" e della figlia Mona è una storia come tante. Una di quelle tristemente comuni ma che possono aiutarci a comprendere quanto può essere complicato vivere in questo mondo.
In questa puntata ti parlo anche di Bioceutica Milano che ha creato BioInfusion+ | Sistema di Microinfusione.È un trattamento che sto usando nella mia skincare e che mi ha aiutata a vivere la cura di me come un momento di presenza, non di fretta.Puoi trovare tutti i dettagli e l'offerta dedicata qui: https://www.bioceuticamilano.com/dear-alice #advDalla FOMO alla JOMO: la gioia di perdere qualcosa (e scegliere te)Ti capita di sentire che non stai vivendo abbastanza?Quella fretta sottile, quella pressione invisibile che ti spinge a fare di più, a essere di più, a non perdere nessuna occasione… anche quando sei stanco.In questo episodio parliamo di quella sensazione che ti schiaccia e della possibilità reale di trasformarla in pace.– Perché la FOMO non è più un'emozione passeggera, ma un modo di vivere che drena energia e presenza.– Come riconoscere quando uno stimolo esterno diventa un bisogno che non ti appartiene.– Le due strategie che possono aiutarti subito a rallentare– Il paradosso delle possibilità: solo perché puoi fare qualcosa, non significa che ti faccia bene farla.– Perché la JOMO non è rinuncia, ma libertà: la gioia autentica di non fare tutto.– Un nuovo modo di misurarti con ciò che hai già, invece che con ciò che ancora ti manca.A volte il passo più coraggioso non è aggiungere, ma togliere tutto ciò che non sei tu.Se questo episodio ti è stato utile, condividilo e lascia una recensione.
Ogni anno la stessa storia: arrivano le feste e ti ritrovi in ansia tra sensi di colpa, controllo esagerato o abbandono totale della routine. Ma quest'anno può essere diverso!In questo episodio ti svelo i 3 PROFILI principali con cui le donne vivono le festività e sono certa che ti riconoscerai in almeno uno di questi:
Pier Vittorio Buffa"Il pane non può aspettare"Neri Pozza Editorewww.neripozza.itL'estate dei ragazzi di Cabiaglio, un piccolo borgo alle porte di Varese, è scandita da una serie di rituali. Quello del pane con l'uva la prima domenica di settembre, che chiude la stagione dei bagni nei torrenti, della polenta alla cappella degli asini e delle corse in bicicletta, è il loro preferito. A impastare quel pane è Aristide, che ha preso il posto di suo padre, ucciso di botte e di dolore dai fascisti. In quel forno di famiglia che, grazie al calore e alla forza di sua madre Innocenta, si fa cuore della comunità. Aristide appartiene a un gruppo di sette ragazzi di età diverse, ma in un paese di poche anime le differenze non contano, conta solo stare insieme. Quella domenica del settembre 1938, spensierata e leggera, sarà l'ultima che li vedrà tutti ancora insieme, dalla stessa parte. Quando, cinque anni dopo, il maresciallo Badoglio annuncia l'armistizio, le strade di Cabiaglio si riempiono di gente, le mani a conca intorno alla bocca per gridare al mondo e a sé stessi che la guerra è finita. Aristide e Innocenta si guardano negli occhi, senza bisogno di dirsi il sollievo: allora lui non dovrà più partire soldato, forse potrà restare a fare il pane. Ma il pensiero corre veloce agli amici di un tempo ora lontani, a chi ha sposato il regime e a chi lo avversa, a chi scrive lunghe lettere dalla Grecia e a chi è appena ripartito per il fronte. Come in tutt'Italia, i giorni dopo quell'8 settembre saranno cruciali anche per i sette ragazzi di Cabiaglio e per le loro famiglie, giorni in cui decidere se e contro chi continuare la guerra, giorni in cui essere pronti a morire senza aver iniziato a vivere davvero, giorni in cui donne e uomini, partigiani, repubblichini, prigionieri e disertori si troveranno faccia a faccia con un fucile in mano e dovranno scegliere chi e che cosa salvare.In fondo alla breve lettera, dopo la firma, Aristide aveva scritto «non so niente dei miei amici». I suoi amici sono gli stessi da anni, sono quelli della banda del fischio e per lui sono tutti uguali. Una volta aveva detto a sua madre che l'amicizia è per la vita, nemmeno una guerra può ucciderla.Pier Vittorio Buffa ha lavorato per quarant'anni come giornalista nel Gruppo Editoriale L'Espresso. Fra i suoi libri di non fiction: Al di là di quelle mura (Rizzoli 1984), viaggio inchiesta nelle carceri italiane, scritto con Franco Giustolisi; Mara Renato e io. Storia dei fondatori delle BR (Mondadori 1988), scritto con Franco Giustolisi e Alberto Franceschini; Io ho visto (Nutrimenti 2013), storie dei sopravvissuti alle stragi nazifasciste, portato in teatro da Pamela Villoresi, e Non volevo morire così. Santo Stefano e Ventotene. Storie di ergastolo e di confino (Nutrimenti 2017), con prefazione di Emma Bonino. Ha esordito nella narrativa con Ufficialmente dispersi (Marsilio 1995). Il suo ultimo romanzo è La Casa dell'uva fragola (Piemme 2023). Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Amooooooooooooooo, importantissimo tu legga la descrizione di questa puntata perché devi avere un contesto di ciò che stai andando a fruire con le tue orecchie, o anche gli occhi se ci guardi oltre che ascoltarci. Se infatti fai uso di uno schermo contemporaneo (così almeno direbbe la nostra ragazza tecnologica Martina Maiello, che capovolta è Wicked Witch) potrai vedere un background diverso e dei microfoni che ci ricordano da dove siamo partiti. Il motivo? Beh amo lo scorso 26 novembre siamo stati invitati dalle ragazze di sfoglia (ormai Canon nella nostra lore) a registrare una puntata live preso l'edicola vertice che ha sede a San Lorenzo (Roma) di un nostro solito “AMO, CHAT”. La tematica di questa puntata è “quella volta in cui ti sei sentita fica”, e il tema è emerso proprio in virtù del fatto che il giorno precedente è stata celebrata la giornata contro la violenza sulle donne, per cui le ragazze di sfoglia con edicola vertice hanno organizzato durante quella settimana degli eventi a tema per parlare di questa tematica e dare risonanza a qualcosa che ci riguarda tutti. Ovviamente essendo noi due fiorde non potevamo né volevamo affrontare una tematica di cui non possiamo direttamente parlare in quanto non direttamente subita (è vero che ci definiamo delle grandi donne, ma è come quando tua madre dice di saper cucinare ma alla fine mette il dado ovunque). Dunque per controbilanciare con un mood un po' più alla POV abbiamo pensato che puntare sull'empowerment personale attraverso la condivisione di esperienze dove ci siamo sentiti brillare indipendentemente da tutto e da tutti poteva essere la chiave per dare a questa settimana importante un momento di frizzante riflessione sull'attuale. Quindi niente amò come sempre pronta a fare play e ricorda che stavamo in esterna, se audio e video non sono proprio top ricorda che nemmeno i nostri genitori ci pagano per questo, so be kind e be beep direbbe un cartone animato più famoso di noi. Un besoooo Email dove inviarci le storie da leggere la domenica: amochatpov@gmail.com Email per collaborazioni:
Il Messaggio di Oggi: "LA TUA MALVAGITÀ È QUELLA CHE TI CASTIGA" • Lamentazioni 3: 22-23 • Salmo 16 • Geremia 2: 19 • Geremia 4: 18 • Geremia 5: 6 • Geremia 5: 4-5 • Genesi 6 :5-6 • Efesini 4: 30 • Geremia 5 :4-6 • Osea 8: 7 • Matteo 7: 24-25 • Geremia 5: 6 • Geremia 5 :7 • Esodo 20: 14 • Esodo 20: 3-5 • Geremia 5 :7 • Isaia 55: 7 • Isaia 55: 6 • 1 Giovanni 1 :9 • Luca 15: 17, 19-20 • Geremia 5: 7-9 • Geremia 10: 5-7 • Lamentazioni 3: 22-23 • Ebrei 3: 7 • Luca 15: 10 • Efesini 4: 30--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Hai un progetto importante che rimandi da mesi aspettando la settimana perfetta? Spoiler: quella settimana non arriverà mai.In questo episodio ti parlo della Power Hour, la tecnica che uso quando ho progetti grandi da portare avanti (tipo creare corsi, scrivere workbook, lanciare servizi nuovi) senza che mi risucchino tutta la vita e il lavoro. Non serve aspettare il momento perfetto: ti bastano 60-90 minuti al giorno, un timer e zero distrazioni. Ti racconto come metterla in pratica, e come una mia cliente ha completato un progetto che rimandava da mesi. Spoiler: non serve aspettare la motivazione, serve solo iniziare.In questo episodio parlo di:Perché rimandiamo i progetti grandi (non è colpa tua)Cos'è la Power Hour e come può trasformare il tuo modo di lavorareLa trappola della "futura settimana libera perfetta" che non arriva maiI 6 step pratici per implementare la Power Hour da domaniLa storia di una cliente che ha completato il suo catalogo in 2 settimanePerché devi usare un timerCome trasformare il mostro gigante in piccoli pezzettini quotidiani"Quella settimana libera, quel momento perfetto non arriva mai. E se arriva, il giorno dopo sei sopraffatta da tutto quello che hai lasciato indietro.""La motivazione è una cavolata pazzesca. Se dovessi aspettare la motivazione per fare le cose, non farei un tubo. La motivazione viene facendo le cose."Risorse:Coraggiosa 2025: silvialanfranchi.it/coraggiosa-2025Vuoi supporto concreto per sbloccarti su comunicazione, vendita e mindset?Ecco dove trovarmi:Instagram: @silvialanfranchi.coachYouTube: silvialanfranchiNewsletter: Iscriviti qui per ricevere strategie concrete ogni lunedì mattinaSito web: silvialanfranchi.it
Elena Mearini"Eri neve e ti sei sciolta"Prefazione di Lello VoceIllustrazione di Laura CarabbaRe Nudowww.renudo.orgQuesto libro non è solo l'epitaffio sgomento di una perdita; esso ci rivela una stupefacente, incomunicabile e terribile uguaglianza tra noi e le bestie, tra chi apparentemente comanda e chi obbedisce. Cambiando il punto di vista, l'autrice smaschera la fragilità di ogni progresso, di ogni civiltà, di ogni cultura e della natura stessa così come la concepiamo: la fragilità di ognuno di noi, di ogni cosa al mondo. Al mio cane Maya,lei che era l'altra parte di me.Quella migliore Il volume è disponibile sul sito dell'editore RE NUDO www.renudo.org In Eri neve e ti sei sciolta, Elena Mearini ci conduce in un viaggio poetico e intimo attraverso il dolore della perdita e la ricerca di un senso nell'assenza. Al centro di questa narrazione struggente c'è Maya, la cagnolina amata, compagna di vita e specchio dell'anima dell'autrice. La perdita di Maya diventa il punto di partenza per una riflessione universale sull'amore incondizionato, sulla memoria e sulla fragilità dell'esistenza. Con una scrittura delicata e ricca di immagini evocative, l'autrice esplora il confine tra l'umano e l'animale, tra chi resta e chi se ne va, tra il visibile e l'invisibile. Ogni pagina è un dialogo con il vuoto, un tentativo di tradurre il silenzio in parole e di dare forma a ciò che è sfuggente e impalpabile. Eri neve e ti sei sciolta è un'opera che invita a riflettere sulla condizione umana, sulla capacità di trasformare il dolore in poesia e sull'amore che sopravvive al tempo, rendendo eterno il ricordo di chi abbiamo amato.-Di cani è piena la storia della poesia. Al punto che si potrebbe dire che il cane non è solo il miglior amico dell'uomo, ma che lo è soprattutto del poeta […] Nulla di strano, dunque che anche oggi si scrivano poesie sui cani, per i cani. Ciò che colpisce in quest'ultima fatica di Elena Mearini è altro. Direi qui, per iniziare a delimitare il campo, la sua capacità di fare del ricordo della sua cagnolina, Maya, il centro motore di una riflessione ben più ampia, al centro della quale sta il linguaggio e in cui la relazione con l'animale è la cartina al tornasole che porta alla luce la fragilità e l'impotenza della cultura umana di fronte all'infinita potenza e imperscrutabilità della natura (dalla prefazione di Lello Voce) Elena Mearini (Milano, 1978) è autrice di narrativa e poesia. Da diversi anni insegna scrittura creativa e ha lavorato sui percorsi di scrittura autobiografica nelle carceri e in istituti di riabilitazione psichiatrica. È fondatrice, direttrice e docente della “Piccola Accademia di Poesia” di Milano. Ha pubblicato le raccolte poetiche Dilemma di una bottiglia (Forme Libere, 2013), Strategia dell'addio (LiberAria, 2017), Eri neve e ti sei sciolta (Re Nudo, 2025), e per le Marco Saya Edizioni Per Silenzio e voce (2014), Separazioni (2019), Aritmia (2021) e A molti giorni da ieri (2024). Ha inoltre pubblicato i romanzi 360º gradi di rabbia (Excelsior 1881, 2010) Undicesimo comandamento (Perdisa Pop, 2011), A testa in giù (Morellini, 2015), Bianca da morire (Cairo, 2016), È stato breve il nostro lungo viaggio (Cairo, 2017), Felice all'infinito (Perrone, 2018), I passi di mia madre (Morellini, 2021) e Corpo a corpo (Arkadia, 2023). Con alcuni dei suoi romanzi ha vinto, tra gli altri, il Premio Gaia Mancini, il Premio Università di Camerino ed è stata finalista al Premio Scerbanenco e candidata al Premio Campiello e per tre volte al Premio Strega.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Benvenuto in questo nuovo episodio de “L'intervista col serial killer”! Quella che avete appena sentito è voce di Gary Hilton, la bestia di Blood Mountain. Hilton è un serial killer americano responsabile di almeno 4 omicidi commessi in tre stati diversi tra il 2007 e il 2008. Ascolteremo il racconto dei suoi crimini dalle sue stesse parole tradotte in italiano. Il più anziano serial killer d'America rivela nuove clamorose informazioni sui suoi crimini. Il giornalista David Scott intervista Gary Hilton in merito alla sua serie di omicidi ai danni di escursionisti in North Carolina, Georgia e Florida. Da non perdere!------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ti piacciono i misteri della mente criminale? Iscriviti ora a "Scary Monster True Crime" sulla tua piattaforma preferita (Spreaker, Spotify, Apple Podcast) per non perdere i nostri due appuntamenti settimanali!Martedì ore 12:00: Intervista col serial killerVenerdì ore 12:00: Approfondimenti e Casi Risolti e IrrisoltiLascia una recensione se l'episodio ti è piaciuto! Mi aiuta a crescere e a portare nuove storie oscure.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scary-monster-true-crime-podcast--4789759/support.Visita il sito https://scarymonstertruecrime.com per leggere post esclusivi sui casi criminali, scoprire nuove storie e acquistare ebook dedicati al true crime.
Si allarga l'inchiesta corruzione in Ucraina - Assalto Stampa: quella solidarietà pelosa di Francesca Albanese
La passiun per sauts populars – pero i mancan giuvnas e giuvens che tgiran la tradiziun. Noss chantun ha bleras tradiziuns ed usits ch'èn colliads stretgamain cun la cultura e l'istorgia da la regiun. Er en Engiadina datti e deva bleras da quellas. Betg mo il Chalandamarz e las Mattinadas, mabain er chant e musica, ils costums ed ils sauts populars, ina cultura enragischada en l'istorgia locala. Pero quant vivas èn questas tradiziuns? Per l'emissiun dad oz avain nus visità la gruppa da saut regiunala da Scuol. Tge è lur fascinaziun da star da cumpagnia, d'emprender sauts novs e da sa preschentar al public? E datti er giuvens e giuvnas che s'interessan? Quai para dad esser il grond problem da bleras societads ed uniuns, surtut per gruppas da saut. Perquai ha organisà la gruppa regiunala da Scuol quatter sairadas per emprender a ballar, pero er cun l'intenziun da chattar ballarinas e ballarins giuvens. Quella saira da la partida: ina trentina giuvnas e giuvens da Ftan che han gust da ballar polcas, mazurcas e valsers e che han vuli exercitar per lur bals tradiziunals en vischnanca. Participar a la gruppa da saut? Atgnamain bain, pero i manca il temp ed exercitar regularmain è difficil. Pia: plitost na!
Descrizione per il sito: A Fiorano, in provincia di Modena, inizia nel 1964 l'avventura di un'azienda che, nel cuore del distretto ceramico italiano, si è evoluta attraverso tre generazioni. Quella che nasce come Ceramica Artistica Artigiana grazie a un genio degli smalti ed ex carabiniere reale, David Pifferi, che realizzò anche la pavimentazione del villaggio olimpico di Roma nel 1960, si è sviluppata poi come Nuovocorso e Artistica, con la prima che si occupa di grandi lastre ceramiche e la seconda di lastre più piccole. A guidarci nel racconto è David Pifferi, nipote del fondatore e oggi presidente di Nuovocorso e vicepresidEnte di Artistica.
Quella in cui, dopo la brutta vittoria sui New Orleans Saints, Mauro e Mauro si chiedono cosa porti ai Dolphins questa nuova partita "vinta ma non convinta" e riflettono sulla brutta stagione di Tua, sulla bella stagione di Achane e su cosa ci porterà adesso questa stagione.
In questo episodio ti porto dentro un momento di verità: il giorno in cui ho capito che non stavo più vivendo… stavo solo funzionando. Creavo, accompagnavo, facevo tutto "giusto". Ma dentro ero scollegata. Silenziosa. Spenta. Finché ho fatto la cosa più coraggiosa: ho fermato tutto. Mi sono tolta ruoli, aspettative, maschere. E lì, in mezzo a quel caos necessario, ho ritrovato la mia forza interiore. Non quella che ti rende produttiva, ma quella che ti rende viva e allineata. Se oggi ti senti compressa, confusa, svuotata… questo episodio è per te. È un invito a rientrare nel tuo centro. A smettere di fingere. A tornare intera. E se senti che è il tuo momento di rimetterti al centro, sappi questo: oggi alle 17 chiudono le iscrizioni a Happy Daily Home, per altri 6 mesi. È l'ultimo giorno per entrare nello spazio dove si ricomincia davvero: con pratiche, sostegno, direzione e una guida che ti riporta a te. Dove non diventi la versione migliore di te stessa. Ma quella autentica. Quella allineata. Se ti chiama, entra adesso: https://giusivalentini.com/happy-daily-home/ 00:07 Ritrova la forza interiore 03:39 Disconnessione e autenticità 06:52 La scintilla interiore 10:18 Liberati dal perfezionismo 12:32 Allineamento e relazioni autentiche 14:45 Il coraggio di mostrarci
Scritta e messa in voce da Gaetano Marino Continue reading
Quella delle donne nell'Afghanistan di oggi è una battaglia silenziosa, spesso costretta da fenomeni di segregazione e isolamento. Ci sono però altre donne e associazioni che combattono quotidianamente per fare sentire queste voci.
Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X L'alcol è una droga? Sì, l'alcol etilico (o etanolo), nonostante sia giuridicamente legale, è una sostanza psicoattiva a tutti gli effetti, che causa danni a diversi organi del corpo, provocando dipendenza fisica e psicologica (alcolismo). È una sostanza psicoattiva perché muta percezione e comportamento di chi ne fa uso, a seconda delle concentrazioni raggiunte nel sangue. Circa 2,6 milioni di decessi all'anno sono legati al consumo di questa sostanza. Ma perché l'alcol miete tante vittime? In questo video capiremo perché l'etanolo è la sostanza psicoattiva che porta al maggior numero di decessi e vedremo cos'è dal punto di vista biochimico. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Messa in voce di Gaetano Marino Continue reading
Quella che doveva essere una semplice traversata di routine a bordo dello yacht Trashman si trasforma in un incubo quando, al largo dell'Oceano Atlantico, una tempesta improvvisa fa affondare l'imbarcazione. Cinque persone, tra cui l'esperta velista Deborah Scaling Kiley, si trovano alla deriva su una zattera circondati da squali, lottando per la sopravvivenza. Questa è la storia di Deborah Kiley.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Grazie Spotify per averci invitato da voi a registrare questa puntata! Quella di Kelli Peters e di Jill e Kent Easter è una storia talmente folle da non sembrare vera. Ma quando si vive in una cittadina senza crimine con un corpo di polizia tanto competente quanto annoiato, ogni crimine, per quanto piccolo, può diventare il caso del secolo. --------- Patreon: https://www.patreon.com/crimeandcomedy Instagram: https://www.instagram.com/crimeandcomedy.podcast/ Telegram: https://t.me/crimeandcomedy Sito: https://www.crimeandcomedy.it Instagram: Clara Campi: https://www.instagram.com/claracampicomedy/ Marco Champier: https://www.instagram.com/mrchreddy/ Caricature - Giorgio Brambilla: https://www.instagram.com/giorgio_brambilla_bookscomedy/ Tutti i Podcast: https://link.chtbl.com/CrimeandComedy Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Nonostante tutto quello che si dice e di cui molti hanno timore, l'AI non ci sostituirà. Ci costringerà a dare più valore a ciò che nessuna macchina potrà mai replicare: la nostra umanità. Episodio completo: LINK IN BIO https://open.spotify.com/episode/5E2ws461zR2SYebQ2A6Vs8?si=ED0Joie_Sge20nwKtlXzGA Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Erano il terrore dei campi di battaglia: l'incubo dei carristi alleati. Il Tiger e il Königstiger non erano solo carri armati, ma veri e propri mostri d'acciaio concepiti per dominare la guerra. Scopri perché la loro leggenda dura ancora oggi. Nelle scuole carristi americane tra il 1943 e il 1944 girava una greve battuta: "Per affrontare un Tigre occorrono almeno quattro Sherman. Con la prospettiva di perderne tre". Quella che poteva sembrare una barzelletta di cattivo gusto era solo l'interpretazione pratica della realtà: dalla sua introduzione nel novembre 1942 il carro pesante "Tiger I" aveva posto un nuovo standard in fatto di forze corazzate impegnate nella Seconda Guerra Mondiale. Il suo successore, il Königstiger, si sarebbe rivelato ancor più grande, grosso, pesante, difficile da distruggere, al pari dei derivati Sturmtiger e Jagdtiger. Veicoli formidabili ma contraddistinti da trasmissioni fragili, da una sete irrefrenabile di carburante, dall'esposizione all'arma aerea e dal destino segnato.
C'è stato un momento in cui non mi riconoscevo più. Sapevo cosa dovevo fare, e lo facevo. Ma dentro? Calma piatta. Ero ovunque… tranne che con me. Sai, non serve una crisi, un trauma, una tragedia… per spegnersi. Basta trascurarti un po' ogni giorno e restare dove senti che non ci sei più. E così ti spegni, piano piano. Ma la tua scintilla non muore. Si nasconde. Si addormenta. Si mette da parte, ma rimane. E aspetta che ti ricordi chi sei. Quella che sente. Che vive. Che arde. Nel nuovo podcast ti parlo di cosa mi ha aiutata nel ritrovare la mia luce. E ti condivido 3 passi che mi hanno guidata nel ritrovare la mia scintilla. ✨ Ed ora: vorresti ritrovarla anche tu? Ecco il mio invito speciale a RISPLENDI. Per la prima volta in assoluto, un percorso gratuito, LIVE, per aiutarti a ritrovare la tua luce.
Un tavolino di legno apparecchiato. Due posti, uno in fronte all'altro. Quella sera del 1° novembre 1975, verso le 23, uno solo mangiò: Giuseppe Pino Pelosi, 17 anni. Qualche ora più tardi fu arrestato con l'accusa di aver ucciso Pier Paolo Pasolini, che fu ritrovato il giorno dopo all'Idroscalo di Ostia con la testa fracassata.Nel 50esimo dalla morte dell'intellettuale, scrittore, poeta, regista, bolognese di nascita e romano d'adozione, Francesca Torrani è tornata al Biondo Tevere, la trattoria che Pasolini frequentava e da cui passò anche quell'ultima sera. Nel ristorante c'è ancora il tavolo a cui Pasolini sedette, e dove consumò solo una birra, aspettando che Pelosi terminasse il suo pasto. L'oste di adesso, Roberto Panzironi, nel 1975 aveva 18 anni e già lavorava ai tavoli. A servire però c'era suo padre, in cucina sua madre. Racconta cosa avvenne, cosa mangiò Pelosi, e ricorda di quando - in quegli anni - al Biondo Tevere ci andavano, oltre a Pasolini, Alberto Moravia, Elsa Morante, Dario Bellezza. Pezzi di storia lungo la via Ostiense.
Ep. 799 - Con quella rosa corta, mi fai perdere la testa. Abbiate una voglia matta di comprare ancora
Nel 1941 il Regno di Jugoslavia esplode in una spirale di violenza. Ustasa, Cetnici e partigiani si affrontano in una guerra fratricida dove politica, etnia e religione si intrecciano. Ma fu davvero una guerra civile?
In questo episodio parlo di una delle fatiche più grandi dei genitori: quella che non si vede, ma che decide i toni della nostra voce e la qualità dei momenti con i nostri figli.Quella che arriva quando siamo stanchi, svuotati, sempre di corsa — e finiamo per reagire con durezza anche se non vorremmo.Tra ironia e verità, racconto perché la fatica non è un fallimento ma un segnale, e come possiamo imparare a non farla ricadere su chi amiamo.Un episodio per chi si sente al limite, per chi cerca respiro e per chi vuole ricordarsi che non serve essere perfetti: serve solo restare umani.
In questo episodio parliamo di un tipo di paura tanto diffusa quanto invisibile. Quella paura che non nasce da un pericolo reale, ma da scenari futuri costruiti dalla mente, da ipotesi, da “e se…” che ci tengono bloccati molto più della realtà stessa. È la paura di fallire, di essere giudicati, di soffrire, di perdere, anche quando nulla, concretamente, lo sta minacciando.Analizzeremo come la mente costruisce queste paure, spesso basandosi su esperienze passate, credenze profonde e aspettative interiorizzate. Parleremo del legame tra immaginazione e sistema nervoso, di come il corpo reagisca a pericoli che esistono solo nei pensieri, e di quanto questo influisca sulle nostre scelte quotidiane. Imparare a riconoscere la paura immaginata è un atto di consapevolezza: significa distinguere tra ciò che è e ciò che temiamo possa essere, per tornare a vivere con più presenza e libertà.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoicereal Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/magabecco Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com
®Da quasi quindici anni la Confederazione domina le classifiche mondiali dei paesi più innovativi. Una leadership conquistata grazie all'impegno di università, centri di ricerca e politecnici, in grado di attirare anche talenti che arrivano dall'estero. L'identità nazionale passa anche e soprattutto attraverso la capacità di presentare al mondo questa attitudine, e il padiglione svizzero all'esposizione universale di Osaka valorizza appieno lo spirito innovativo che contraddistingue la Svizzera. undefinedLASER porta l'ascoltatore a visitare il padiglione svizzero, intitolato “da Heidi all'Hi-Tech”, nel quale è presente in modo importante anche l'Università della Svizzera italiana. Quella di Osaka 2025 è un'edizione dell'esposizione universale di grande successo, per numero di paesi presenti (quasi 160) e di pubblico. Per visitare alcuni padiglioni è necessario aspettare in coda diverse ore. Il record di nove ore di attesa è detenuto dal padiglione che ospita l'Italia.Prima emissione: 31 luglio 2025undefined
Due voci, una sola direzione: il divertimento!Michael Casanova e Danny Morandi tornano insieme su Radio 3i per accompagnarti in un viaggio fatto di risate, musica e tanta energia. Dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 18 e il venerdì dalle 15 alle 18, sali anche tu sul nostro tandem radiofonico: una pedalata a due che diventa un giro infinito di emozioni grazie agli ascoltatori, veri compagni di avventura!