Archivissima è un festival che promuove la cultura d’archivio e che ha portato negli anni migliaia di persone dentro i luoghi dove vengono conservati patrimoni pubblici e privati. Dal 2020 diventa (anche) digitale, e lancia l’Atlante Sonoro degli Archivi
L'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano nasce come centro italiano di raccolta delle scritture autobiografiche nel 1984, su iniziativa del giornalista e scrittore Saverio Tutino e per volontà del Comune di Pieve Santo Stefano.Raccolta, conservazione, fruizione, promozione e valorizzazione del patrimonio documentario: da sempre l''Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, pianifica e attua le proprie attività al fine di perseguire queste finalità. Far confluire in un unico luogo le scritture autobiografiche degli italiani — tramandate in forma di diari o memorie o epistolari — è stata l'ispirazione che ha dato vita all'intero progetto, pensato come una banca della memoria collettiva del nostro Paese da mettere al servizio di chiunque intendesse attingervi e fruirne.
AMDL CIRCLE è uno studio multidisciplinare rinomato per il suo approccio umanistico all'architettura e al design, guidato da Michele De Lucchi, uno dei maggiori architetti e designer italiani, che ha firmato fra le tante cose anche l'iconica Tolomeo di Artemide, la lampada di design più diffusa al mondo.Fondato su 40 anni di progetti pionieristici, allo Studio si devono architetture emblematiche come quella dell'UniCredit Pavilion a Milano, o del Ponte della Pace a Tbilisi, Georgia.Con Valentina De Poli siamo entrati dentro il suo archivio, alla ricerca della sua voce, delle sue parole: abbiamo seguito la strada tracciata dalle costanti espressive che si ritrovano fra i progetti di design, grafica, urbanistica e architettura elaborati da De Lucchi e dai suoi collaboratori tra il 1969 e oggi.
Nel 2021 il FUORI! ha compito 50 anni: non li dimostra, forse perché è sempre stato nel presente.Le battaglie di cui si è occupato come Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano dal 1971 in avanti — e che hanno contraddistinto gli anni della sua azione — sono in parte le stesse che che si combattono ancora oggi: un movimento pionieristico e antesignano, fondato a Torino dal libraio Angelo Pezzana, a vocazione internazionalista e libertaria, ispirato dalle correnti radicali anglosassoni dei Gay Liberation Front e francesi del Front Homosexuel d'Action Révolutionnaire.
Se la televisione è stata considerata da sempre come una scatola magica, allora come si può definire l'archivio che ne conserva tutte le immagini, dalla prima all'ultima trasmissione?Le Teche Rai, il più grande archivio audiovisivo italiano, sono un patrimonio che racchiude la nascita di una nazione: generazioni di persone che una dopo l'altra di sono avvicendate davanti allo schermo, si sono sono unite davanti allo schermo, si sono specchiate nello schermo.
7 milioni di fotografie di tipo analogico, compresi negativi su vetro e pellicola, provini a contatto, stampe per lo più in bianco e nero e diapositive a colori, databili dall'inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del Novecento: a osservarlo da fuori l'Archivio Publifoto — acquisito da Intesa Sanpaolo nel 2015 con l'obiettivo di valorizzarlo in quanto bene culturale nazionale — può intimorire per la mole e l'importanza della sua documentazione.
L'evoluzione del ruolo delle donna negli ultimi cinque secoli di Storia, attraverso le carte dell'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo: un percorso fatto di superamento di pregiudizi, ostacoli economici, sociali e formativi.
Alzi la mano chi non hai mai sentito nominare Huber, Munari, Steiner. Ma se diciamo Alda Sassi, Anita Klinz, Claudia Morgagni quante mani si alzano? Le donne nella storia del graphic design ci sono sempre state: il progetto espositivo Pink di AIAP le riporta al centro, il posto che meritano.
Questa è la storia di grande palazzo giallo e rosso (e del suo archivio), di una delle più grandi scrittrici del '900 (e non solo), di una mostra che si doveva fare (e che si farà). Un viaggio dentro la Fondazione Mondadori grazie al percorso espositivo Pink, alla scoperta di Alba De Céspedes.
Non il racconto di una singola figura, né di uno specifico gruppo, e neppure di una vicenda in particolare: al Láadan si custodisce una biografia collettiva, quella delle donne. Qui la Storia è sempre collettiva, il mondo si cambia insieme, e la memoria si conserva unendo archivi diversi.
1922, Università di Bologna: sull'annuario risplendono i volti dei giovani laureandi in medicina. Contiamo i ragazzi: 1, 2, 3...40...70. E le ragazze, quante sono? Una sola: si chiama Edmea Pirami e — come per la sorella Ester — la sua è una stella destinata a brillare a lungo in campo scientifico.
Un'indagine fra le fotografie conservate dal Ferrania Film Museum: i visi delle operaie — le espressioni di concentrazione durante il turno e d'orgoglio all'uscita dalla fabbrica — come puntini da unire in un disegno che restituisce un'immagine fedele dell'emancipazione femminile del '900.
Gli anni d'oro della Fiera di Milano fra le righe dei reportage di Maria Pia Beltrami e Dino Buzzati: un mondo fatto di padiglioni come astronavi, architetture futuristiche, scoperte tecnologiche, visitatrici e visitatori da tutto il mondo, ma soprattutto del lavoro di centinaia fra donne e uomini.
La storia della Reale Società di Ginnastica non è fatta solo di vittorie e trofei, ma anche di visioni straordinarie: come quelle di Rudolf Obermann, che nel 1866 allarga l'attività sportiva alle donne, o di Andreina Sacco Gotta che nel 1925 si inventa il primo sport femminile, la ginnastica ritmica.
«Gentile Signora Maria Callas…» Tre fogli battuti a macchina, le lettere impresse con inchiostro violaceo, tipico della carta carbone: un contratto del 7 ottobre 1957 destinato a segnare la storia di Casa Ricordi, e a legare nell'immaginario collettivo la Diva Callas con il personaggio di Medea.
Una corsa con Valentina De Poli lungo i cinque kilometri di scaffali dell'archivio del Polo Del '900 alla ricerca di poster, volantini, ciclostilati, che aiutino a rivivere «tutte le manifestazioni che non ho fatto, ma che invece hanno fatto di me la donna che sono oggi».
Se pensate a un archivio, come lo immaginate? Un posto buio, polveroso, inaccessibile? Ascoltate l'Atlante Sonoro degli Archivi Italiani, chiudete gli occhi e lasciatevi portare per mano da Valentina De Poli dentro alcune delle realtà archivistiche più importanti del nostro Paese.