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Anna Maria Boschetti"Benedetto Croce"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, ModenaVenerdì 19 settembre 2025, ore 20:30Anna Maria BoschettiBenedetto CroceUn dominatore della cultura italianaAnna Maria Boschetti ha insegnato Letteratura francese presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. È membro corrispondente del Centre européen de sociologie et de science politique (CESSP) di Parigi, a partire dal Centre de sociologie européenne (CSE) fondato da Pierre Bourdieu presso l'Ecole des Hautes Etudes en sciences sociales (EHESS) di Parigi. Le sue aree di indagine si collocano prevalentemente nel solco della sociologia della cultura e della sociologia della letteratura, ispirandosi al pensiero di Pierre Bourdieu, di cui è stata collaboratrice e traduttrice in italiano delle sue opere. Ha dedicato numerose ricerche a questioni teoriche e a studi di caso riguardanti il campo culturale francese contemporaneo, con particolare attenzione a temi quali i modelli intellettuali, le istituzioni (riviste, editori), l'avanguardia poetica e artistica, comprendendo anche Sartre e Apollinaire. Si è interessata allo studio dei processi di genesi e consumo dei prodotti culturali, sia dal punto di vista teorico che pratico. Ha indagato i rapporti tra nazionale e transnazionale nella storia letteraria italiana contemporanea. Le sue ricerche si focalizzano, più nello specifico, sui rapporti tra le forme letterarie e la struttura degli spazi sociali, in contesti sia nazionali che internazionali. Tra i suoi libri: La rivoluzione simbolica di Pierre Bourdieu. Con un inedito e altri scritti (Venezia 2003); Pierre Bourdieu, Le regole dell'arte. Genesi e struttura del campo letterario (a cura di, Milano 2009); Teoria dei campi, “Transnational Turn” e storia letteraria (Macerata 2023); Benedetto Croce. Dominio simbolico e storia intellettuale (Macerata 2024).Anna Maria Boschetti"Croce. Dominio simbolico e storia intellettuale"Quodlibetwww.quodlibet.itBenedetto Croce ha dominato per mezzo secolo la vita culturale italiana. Non si può capire la storia intellettuale del primo Novecento senza tener conto di questo fatto, eccezionale per ampiezza e durata. È vero che su Croce si è scritto e si scrive moltissimo, ma non esistono analisi che rendano conto in modo soddisfacente del suo lungo regno e di tutto il suo percorso intellettuale e politico. Le biografie sono focalizzate sul soggetto, gli studi sull'opera risentono della specializzazione, sono settoriali e fanno sparire l'essenziale: l'ubiquità di Croce, gli effetti della straordinaria concentrazione di risorse e di ruoli da lui realizzata. Per spiegare i testi e la fortuna di un autore non bastano le analisi «interne», e neppure quelle «esterne»: è un corto circuito ricondurre direttamente le opere e il prestigio al contesto sociale e politico. Si supera questa sterile alternativa prendendo in considerazione il microcosmo specifico, relativamente autonomo, che circoscrive le possibilità e i limiti rispetto ai quali si definiscono le scelte intellettuali. Anna Boschetti ricostruisce lo stato del campo di produzione culturale in cui Croce era inserito e, inseparabilmente, il suo rapporto con questo spazio, orientato dalla posizione che vi occupava e dal suo habitus. L'analisi mostra come le idee di Croce su Marx, Hegel, la storia, l'arte, la logica, la scienza, la letteratura e la politica prendano forma nel confronto con i modelli, i maestri, i concorrenti, gli avversari che il campo di gioco gli propone. Appare così la connessione inscindibile che lega la sua traiettoria alla storia del campo culturale, italiano ed europeo. Emergono, inoltre, le condizioni di possibilità e gli effetti del dominio crociano. Al tempo stesso, questo libro fa rivivere cinquant'anni di storia intellettuale, con i suoi problemi e le sue battaglie appassionate, restituendo un'immagine di Croce e dei suoi interlocutori più concreta e più vera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il Premio Campiello è senza dubbio uno dei più importanti del mondo letterario italiano, anche se è l'unica verità acquisita. Alcuni dicono infatti che conti poco rispetto allo strapotere dello Strega; altri, che il Campiello veneziano sia invece assai più rappresentativo rispetto al rivale (si può parlare di rivalità, tra premi letterari?) romano, perché più democratico. Ed è in effetti vero che, se non altro, il Campiello prevede una giuria popolare: trecento lettori scelti a campione, divisi più o meno equamente tra uomini e donne, e selezionati per fascia d'età, professione e provenienza geografica. Trecento giurati che possono far parte della giuria una sola volta nella vita, e che spediscono il proprio voto in forma anonima. Meno spazio, dunque, per manovre politiche e pressioni da parte degli editori, in teoria.Sia come sia, possiamo esser sicuri del fatto che sabato 13 settembre sarà proclamato il vincitore, e uno dei cinque finalisti si porterà a casa la riproduzione del pozzo veneziano che si trova, appunto, in molti dei campielli della città lagunare. Alice gioca d'anticipo, e una settimana prima della premiazione presenta tutti e cinque i libri finalisti, che rappresentano un vero giro d'Italia letterario, da Napoli al confine nord, e oltre. Comincia infatti addirittura in Germania la storia di Bebelplatz (Sellerio), con cui Fabio Stassi racconta l'odio verso i libri attraverso la storia, a partire dai Bücherverbrennungen dei nazisti. Al nord Italia è invece dedicato Nord nord (Einaudi) di Marco Belpoliti, un racconto storico/geografico/personale delle terre più settentrionali rispetto alla pianura padana raccontata nel suo precedente (appunto) Pianura, tra luoghi simbolici e abitanti più o meno illustri. Napoli è al centro della storia di Di spalle a questo mondo (Neri Pozza) di Wanda Marasco, che vede protagonista il medico Ferdinando Palasciano: capace di rivoluzionarie battaglie civili e professionali nella seconda metà dell'Ottocento, poi vittima di una forma di demenza che lo porta fino ai manicomi dell'epoca.Inverness (Polidoro) è la località scozzese che dà il titolo alla raccolta di racconti di Monica Pareschi, che da Milano conduce una frenetica attività di traduttrice (tra gli altri le sorelle Brönte, Doris Lessing, James Ballard, Paul Auster, Bernard Malamud), e proprio dalle autrici e dagli autori anglosassoni sembra aver assorbito la passione per le short stories. La Toscana – e più precisamente la Maremma – è infine lo sfondo di Troncamacchioni (Feltrinelli), in cui Alberto Prunetti racconta la meravigliosa epica stracciona di piccoli criminali e rappresentanti della bassa working class degli anni Venti del Novecento, che, da reietti, diventano gli unici oppositori del nascente fascismo.Il consiglio di lettura della settimana arriva invece da Giuliana Altamura, che ci racconterà l'ultimo romanzo dell'amatissima scrittrice britannica Deborah Levy, Agosto blu (NN Editore).undefinedundefinedundefinedundefinedundefined
Filippo Pistoia"Terra colta"La prima e unica indagine del Professore Salvo PerriconeIanieri Edizioniwww.ianieriedizioni.comUn noir a sfondo politico in cui il professor Salvo Perricone, ingabbiato in una routine tra lezioni universitarie e la costante ricerca storica sulle lotte popolari in Sicilia tra Ottocento e Novecento, riceve una chiamata da Mario Sinna, amico d'infanzia e maresciallo del suo paese d'origine. Parte così la caccia a un assassino che, mosso da un impulso di vendetta, uccide personaggi legati a una Cosa nostra arcaica, ormai quasi scomparsa, che spadroneggiava nel secondo dopoguerra macchiandosi di abusi ai danni dei braccianti agricoli.Con una prosa agile, in Terra colta Filippo Pistoia guida il lettore – tra indagini, ritorsioni e complessi rapporti umani – verso una storia del territorio siciliano sconosciuta ai più, per ritrovare radici e svelare segreti sepolti.Filippo Pistoia (Palermo 1975) da più di vent'anni è manager di progetti culturali in Sicilia. Esperto in rigenerazione urbana a base comunitaria. Negli ultimo anni ha concentrato le sue energie su processo di rivitalizzazione dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, riqualificando e gestendo il comunity hub Cre.Zi. Plus e l'Averna Spazio Open. A poco meno di cinquant'anni ha scoperto che esiste un modo diverso di scrivere da quello per il fundraising per l'imprenditoria culturale: una scrittura per raccontare le storture della terra che ama, la Sicilia. In “Terra colta”, il suo primo romanzo, ha provato a fondere le sue due principali passioni: le lotte contadine del Novecento e il noir mediterraneo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nous sommes le 26 mars 1923, à Milan. Dans un discours prononcé à l'occasion de l'inauguration d'une exposition de la galerie « Pesaro », qui présente des œuvres produites par le groupe du « Novecento », un mouvement qui prône le retour aux valeurs traditionnelles de l'esprit latin, Benito Mussolini exprime sa volonté de poursuivre son projet politique avec la contribution de l'art et des artistes. Il dit : « On ne peut gouverner en ignorant l'art et les artistes. L'art est une manifestation essentielle de l'esprit humain ; il est né en même temps que l'humanité et l'a accompagné jusqu'à aujourd'hui. Et dans un pays comme l'Italie, un gouvernement qui se désintéresserait de l'art et des artistes serait un gouvernement stupide. Je déclare que l'idée qui consisterait à encourager quelque chose qui pourrait ressembler à de l'art d'État m'est étrangère. L'art appartient au domaine de l'individu ». Ainsi, le leader fasciste distingue l'Italie des autres régimes totalitaires que seront l'Allemagne nazie, l'URSS ou la République populaire de Chine qui ont soumis l'art et les artistes à leur idéologie. Il n'en demeure pas moins qu'à Rome, Berlin, Moscou et Pékin, l'art est un témoin important, sinon essentiel, du système. Alors de Marinetti, fondateur du « Futurismo », à Albert Speer, l'architecte d'Hitler, en passant par le « réalisme socialiste », penchons-nous sur les rapports dangereux entre Art et régimes totalitaires. Avec nous : Anne Hustache, historienne de l'art. Sujets traités : Art, régime, totalitaire, Pesaro, Novecento, Benito Mussolini, nazie, Albert Speer Merci pour votre écoute Un Jour dans l'Histoire, c'est également en direct tous les jours de la semaine de 13h15 à 14h30 sur www.rtbf.be/lapremiere Retrouvez tous les épisodes d'Un Jour dans l'Histoire sur notre plateforme Auvio.be :https://auvio.rtbf.be/emission/5936 Intéressés par l'histoire ? Vous pourriez également aimer nos autres podcasts : L'Histoire Continue: https://audmns.com/kSbpELwL'heure H : https://audmns.com/YagLLiKEt sa version à écouter en famille : La Mini Heure H https://audmns.com/YagLLiKAinsi que nos séries historiques :Chili, le Pays de mes Histoires : https://audmns.com/XHbnevhD-Day : https://audmns.com/JWRdPYIJoséphine Baker : https://audmns.com/wCfhoEwLa folle histoire de l'aviation : https://audmns.com/xAWjyWCLes Jeux Olympiques, l'étonnant miroir de notre Histoire : https://audmns.com/ZEIihzZMarguerite, la Voix d'une Résistante : https://audmns.com/zFDehnENapoléon, le crépuscule de l'Aigle : https://audmns.com/DcdnIUnUn Jour dans le Sport : https://audmns.com/xXlkHMHSous le sable des Pyramides : https://audmns.com/rXfVppvN'oubliez pas de vous y abonner pour ne rien manquer.Et si vous avez apprécié ce podcast, n'hésitez pas à nous donner des étoiles ou des commentaires, cela nous aide à le faire connaître plus largement. Hébergé par Audiomeans. Visitez audiomeans.fr/politique-de-confidentialite pour plus d'informations.
® È un viaggio ai confini del mondo, quello che vi offriamo con questa nuova puntata di Alice. Grazie a “Le ore incerte” di Silvio Perrella (il Saggiatore), un viaggio tra oriente e occidente di due amanti senza patria divisi tra gioia e dolore. Grazie ai “Destini incrociati” di Renato Giovannoli (Medusa), il cui nuovo lavoro, partendo dall'esperienza di Montale, ci permette di raccontare la relazione complessa della letteratura italiana del Novecento con il futuro e il futuribile della fantascienza. E grazie al saggio di Roberto Cicala “I meccanismi dell'editoria”, che ci impone di leggere il nostro fragile presente culturale dalla prospettiva di chi i libri produce e diffonde, cercando di tenere insieme le tessere di quel composito mosaico che è la nostra società, immaginandone il domani. In conclusione, non mancherà la recensione di Mirador: questa settimana con Nadeesha Uyangoda, che ci inviterà alla lettura del nuovo romanzo di Mario Desiati “Malbianco” (Einaudi).Prima emissione: 15 marzo 2025 undefinedundefinedundefinedundefined
Attilio Brilli"Storie segrete del viaggio in Italia"Edizioni del Mulinowww.mulino.itAvventure, amori segreti e relazioni proibite: la storia intima del viaggio in ItaliaC'è un lato scandaloso e segreto del viaggio in Italia che riserva non poche sorprese, sia che si tratti di avventure erotiche e di amori impossibili, sia che si dischiudano le porte dei salotti e delle alcove di Venezia. Attilio Brilli porta alla luce storie sconosciute che hanno come protagonisti giovani freschi di studi e personaggi famosi, donne e uomini d'Europa e d'America. Un libro per svelare il lato nascosto del Grand Tour, per restituire l'atmosfera di un'epoca.Attilio Brilli è fra i massimi esperti di letteratura di viaggio e i suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Fra i più recenti volumi pubblicati con il Mulino segnaliamo: «Il grande racconto delle città italiane» (2016), «Gli ultimi viaggiatori nell'Italia del Novecento» (2018), «Il grande racconto del viaggio in Italia. Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi» (nuova ed. 2019), «Venere seduttrice» (2022) e «Le vie del Grand Tour» (2025); con Simonetta Neri, «Le viaggiatrici del Grand Tour. Storie, amori, avventure» (2020) e «Andare per eremi francescani» (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Un romanzo che prende spunto dalla storia vera della bisnonna dell'autore e che si svolge in Quebec all'inizio del Novecento. Il romanzo è "Kukum" del canadese e Michel Jean (Marcos Y Marcos - traduz. Sara Giuliani). La protagonista è Almanda, un'orfana che viene cresciuta da una coppia che la accoglie per carità cristiana. A 15 anni incontra Thomas, poco più grande di lei, e se ne innamora. Thomas fa parte degli innu, popolazione autoctona del Quebec: sono abituati a vivere in clan familiari nomadi, si spostano in base alle stagioni della caccia, hanno un rapporto molto stretto con la natura. Almanda va via con Thomas e inizia a sentirsi proprio fusa con la natura, si sente veramente sè stessa e libera. Con il passare degli anni, però, Almanda, come tutta la comunità di innu, dovrà affrontare la minaccia dei bianchi che tagliano la legna delle foreste, si impossessano dei territori e li costringono nelle riserve.
Cosa accomuna Joseph Vacher, Henri Landru e tanti altri criminali francesi che imperversarono dall'Ottocento agli anni Trenta del Novecento? Il loro boia, ovviamente.Questa è la storia di un uomo la cui esistenza non può certo definirsi ...convenzionale. Buon ascolto!
Un storia d'amore e di mistero, una delle più originali fra quelle di Capuana. Fiaba di Luigi Capuana. Adattamento e Lettura di Valter Carignano.Fiabe, Storie Tradizionali. Leggende. Raccontate da una voce vera, non da un'intelligenza artificiale senz'anima. Qui trovi solo una piccola selezione di storie. Sul PODCAST YOUTUBE sempre nuove storie e in più approfondimenti sui significati delle fiabe, le tradizioni e gli autori.Iscriviti al CANALE YOUTUBE per non perderti nulla.VUOI SOSTENERCI? PUOI FARLO GRATIS! ➡️ FAVOLANDIA è stato selezionato come Amazon Influencer e riceverà royalties sui qualunque tuo acquisto su Amazon. E senza nessun tipo di aumento di prezzo per te! Vai su Amazon da questo link https://www.amazon.it/shop/favolandia-favolefiabestorietradizionali ➡️ OPPURE BASTA UN CAFFÈ! Puoi fare una donazione da 2 euro in su sulla piattafroma sicura PayPal, nessun abbonamento e nessun ricarico successivo. DONA QUI https://paypal.me/valtercarignano?country.x=IT&locale.x=it_ITProgetto Favolandia https://loperarinata.com/favolandia-favole-e-fiabe/Luigi Capuana fu un importante letterato, intellettuale e scrittore a cavallo fra Otto e Novecento. La sua raccolta di fiabe riprende temi tradizionali del sud Italia ed è caratterizzata da una grande inventiva e fantasia. Qualche volta, la coniugazione dei verbi e i termini usati risultano strani o poco comprensibili per i tempi moderni. Ho quindi adattato lievemente il testo quando necessario, senza in alcun modo alterare il senso o il ritmo.Il titolo originale di questa fiaba è 'Serpentina'.©Tutte le fiabe, favole, storie e tutti i contenuti di questo canale sono registrate, depositate e protetti dal diritto d'autore in tutti i Paesi. #favolandiapodcast #favole #fiabe #fiabeitaliane #fiabeclassiche #luigicapuana #letteratura #letteraturaitaliana #fairytales #fiabetradizionali #audiolibri #lupo #mostri #storieconanimali #kidsandfamily #podcastFiabe, Storie Tradizionali. Leggende. Raccontate da una voce vera, non da un'intelligenza artificiale senz'anima. Se non vuoi perderti nulla, sul PODCAST YOUTUBE sempre nuove storie e in più approfondimenti sui significati delle fiabe, le tradizioni e gli autori.Iscriviti al CANALE YOUTUBE per non perderti nulla.
Enrico Pastore"Che peccato essere una curiosità"Dive dimenticate della Belle Époque, verso la donna modernaMiraggi Edizioniwww.miraggiedizioni.itTra bravura, bellezza e avanguardia, le dive della belle époque come modelli di lotta ed emancipazione.Per l'immaginario maschile, tra Otto e Novecento, attrici e danzatrici erano oggetto di attrazione e repulsione, di fascino e di orrore. Per le donne invece erano un modello di forza, di grazia, di bellezza, di successo e libertà. Durante la Belle Époque il teatro era il media più influente e di maggior diffusione e nella figura e nel corpo della diva si andava definendo la nuova immagine della donna ben lontana dal sofferente e languido angelo del focolare caro alla società patriarcale.Le vite e le opere di Sada Yacco, Cléo de Mérode, Edith Craig, Valentine de Saint-Point e Emmy Hennings non ci raccontano solo dell'effervescenza avanguardista del modernismo, ma anche delle lotte delle donne per affermarsi con un ruolo attivo nella società. Averle marginalizzate o persino rimosse dalla storia ufficiale ha significato dimenticare quelle battaglie da cui è sorta la donna moderna. Riportarle alla memoria non ci ricorda solamente che il teatro non è stato riformato solo dai “padri della regia”, ma anche quanto delle donne di oggi è debitore delle lotte delle dive di quel tempo lontano.Enrico Pastore (Stresa 1974), ha svolto periodi di formazione con registi come Pippo Delbono, François Tanguy (FR), Jakob Shokking (DK), Fernando Dacosta (SP). Regista e direttore della Compagnia DAF fondata nel 1998. Dal 2006 al 2011 è stato direttore operativo degli Incontri Cinematografici di Stresa. Dal 2012 al 2018 ha scritto sulle pagine di «Passparnous», «web revue of art», come critico di spettacoli di teatro e danza. Nel 2017 è stato co-curatore con Ambra Bergamasco e Edegar Sterke del MovingBodies Festival di Torino. Oggi scrive su «Rumor(s)cena».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Elena Rui"Vedove di Camus"L'Orma Editorewww.lormaeditore.it«Esistono dubbi sul fatto che abbia amato Casarès, l'Unica? Le ha amate tutte, a suo modo, alcune più di altre, e Maria più di tutte, forse. Amate come un uomo, con la vanità di un uomo, l'egoismo di un uomo.»Il 4 gennaio 1960, la Facel Vega guidata dal celebre editore Michel Gallimard sfreccia lungo una strada della Borgogna e va a schiantarsi contro un platano. Sul sedile del passeggero, Albert Camus, che solo tre anni prima era stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura, muore sul colpo. Mentre il mondo intero rimane attonito, orfano di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, quattro donne si ritrovano all'improvviso “vedove” dell'uomo che amavano: la moglie Francine Faure, la brillante attrice Catherine Sellers, la giovane pittrice Mette Ivers, di origini danesi, e Maria Casarès, immensa interprete del teatro francese, che Camus stesso – fedele ai paradossi del sentimento – definiva «l'Unica».Con estro e rigore, Elena Rui indaga le vite e le voci di queste quattro figure femminili di fronte all'ineluttabilità della disgrazia. Si imbastisce così «un discorso sull'amore» che rifiuta viete certezze morali per restituire la trama sottile, contraddittoria e irriducibile degli affetti, offrendo a chi legge la libertà – e l'onere – di interrogarsi sui confini e sugli abissi dei rapporti umani.Elena Rui, nata a Padova nel 1980, vive in Francia dal 2005. Ha insegnato italiano ad Albi, Tolosa e Parigi. Ha già pubblicato La famiglia degli altri (Garzanti, 2021) e la raccolta di racconti Affetti non desiderati (Arkadia, 2024). Vedove di Camus è il suo ultimo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuseppe Flora, Alessandro Anil"Movimenti, acque, soliloqui"Poesia bengalese modernaOfficina Librariawww.officinalibraria.netLa poesia moderna in India si scrive in oltre quindici lingue, inglese compreso. La poesia moderna bengalese può vantare un indiscusso primato: dal 1913, data del premio Nobel per la letteratura conferito a Rabindranath Tagore, è stata tradotta in quasi tutto il mondo. In realtà a essere tradotte sono state prevalentemente le opere di Tagore, molto noto in Italia e nel resto d'Europa. Gli altri poeti, coevi o posteriori, sono poco conosciuti nel nostro paese, nonostante la loro raffinata produzione e i fermenti letterari ai quali si ricollegano. Questo volume intende presentare, per la prima volta in italiano, alcune di quelle voci tra le più espressive, dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri. Il volume si compone di un saggio introduttivo, che riannoda tradizioni letterarie classiche, medioevali e moderne al senso della contemporaneità della poesia. È presente un saggio su Buddhadeb Basu, figura chiave del Modernismo bengalese e la traduzione di sue tre poesie. Seguono i versi dei poeti Nazrul Islam, Jibanananda Das, Shakti Chattopadhyay, Sankha Ghosh, Joy Goswami, nella traduzione di Alessandro Anil, candidato al premio Strega Poesia, e quella di tre voci femminili del Minimalismo contemporaneo. Tutte le poesie sono corredate dal testo a fronte in lingua originale.Giuseppe Flora ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Jawaharlal Nehru University di New Delhi. È autore di diversi saggi sulla storia e la cultura dell'India moderna. Tra i suoi contributi recenti: On Fairy Tales, Intellectuals and Nationalism in Bengal (1880-1920) (Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2002); Tagore and Italy: Facing History and Politics (2008); Dandyism in Nineteenth Century Bengal: An Exploration (2014); India as a Wonderland: International Outlook and Counterculture (2020).Alessandro Anil, ha vissuto in india fino a sedici anni, a Santiniketan (West Bengal), frequentando la scuola fondata dal poeta Rabindranath Tagore. Conclude gli studi in Filosofia e Letteratura in Inghilterra. Esordisce nel 2019 con Versante d'esilio (Minerva editore), con cui vince il premio Camaiore, il premio Guido Gozzano, opera prima, e il premio Città di Como. Sempre nel 2019 pubblica insieme a Franca Mancinelli e Maria Grazia Calandrone, Come tradurre la neve (Animamundi Editore). Viene inserito nell'antologia Poeti nati negli anni Novanta (Ladolfi, 2020). Nel 2023 publica Terra dei ritorni (Samuele editore-Pordenonelegge), con cui è candidato al Premio Strega Poesia 2024. Drammaturgo e regista, dal 2021 è direttore artistico del Centro Theatre House - Sources Research Performative Arts, con cui oltre alla direzione artistica e la formazione professionale, si occupa di educazione e integrazione nel mondo lavorativo per fasce meno abbienti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In questo articolo parliamo di uno degli oggetti più misteriosi e affascinanti della cultura italiana: il bidet! Sì, avete sentito bene. Quello strano "secondo water" che trovate in tutti i bagni italiani e che vi fa sempre domandare: "Ma che cos'è? Come si usa? Perché gli italiani ne hanno due?" Preparatevi a scoprire una delle caratteristiche più interessanti e discusse della vita quotidiana italiana! Il Bidet e l'Italia: Una Storia d'Amore Lunga Tre Secoli Le Origini: Una Storia Francese con Finale Italiano Sorpresa! Il bidet non è nato in Italia, ma in Francia nel 1700. Il nome deriva dalla parola francese che significa "piccolo cavallo" - e in effetti, per usarlo, ci si siede a cavalcioni come su un pony! I francesi lo inventarono per l'igiene intima della nobiltà, ma furono gli italiani a trasformarlo in una vera e propria istituzione nazionale. La prima versione del bidet era molto diversa da quella moderna: si trattava di una bacinella portatile che veniva riempita d'acqua calda dai servitori. Le dame di corte francesi lo utilizzavano nelle loro camere private, assistite dalle cameriere personali. Questo oggetto era considerato un simbolo di raffinatezza e benessere economico, accessibile solo alle classi più agiate. Mentre i francesi lo abbandonavano progressivamente (che peccato!), considerandolo troppo intimo e imbarazzante per la morale dell'epoca, gli italiani se ne innamoravano perdutamente, vedendolo come un elemento essenziale per il benessere quotidiano e l'igiene personale. Il Bidet Conquista l'Italia: Dal 1900 a Oggi All'inizio del Novecento, il bidet arriva in Italia attraverso le famiglie aristocratiche del Nord, che lo importavano direttamente dalla Francia insieme ad altri elementi di lusso per le loro residenze. Le prime installazioni furono nelle ville delle famiglie più facoltose di Milano, Torino e Venezia. Ma la vera rivoluzione avviene negli anni '60 e '70, durante il boom economico italiano. Gli italiani scoprono il benessere, costruiscono case nuove con bagni moderni e... il bidet diventa obbligatorio per legge! Dal 1975, ogni casa italiana DEVE avere un bidet secondo il decreto ministeriale n. 975. È scritto nero su bianco nella normativa edilizia italiana! Questa legge fu una vera e propria rivoluzione culturale: trasformò il bidet da oggetto di lusso a standard abitativo nazionale. I costruttori dovettero adeguare tutti i progetti, e anche le case popolari iniziarono ad essere dotate di questo sanitario. Provate a costruire una casa senza bidet in Italia e vedrete che complicazioni burocratiche si creano! Il Mistero del Bidet per gli Stranieri Gli stranieri che visitano l'Italia spesso rimangono perplessi e confusi davanti a questo misterioso oggetto. Le interpretazioni più comuni (e sbagliate!) includono: • Un secondo water molto piccolo: molti turisti pensano che sia una versione ridotta del WC, magari per bambini o per persone di bassa statura. Alcuni addirittura tentano di utilizzarlo come tale, creando situazioni imbarazzanti. • Un lavandino per i piedi: questa è probabilmente l'interpretazione più diffusa. Molti stranieri lo usano effettivamente per lavare i piedi dopo una lunga giornata di turismo, senza sapere che stanno usando impropriamente un sanitario per l'igiene intima. • Una fontanella per bambini: l'altezza e la forma portano alcuni a pensare che sia progettata per far bere i bambini piccoli. Un malinteso decisamente poco igienico! • Un posto dove lavare animali domestici: no, per favore, non fatelo! Anche se l'altezza sembrerebbe comoda per lavare cani di piccola taglia, questo uso è considerato assolutamente inappropriato dagli italiani. L'Uso Creativo degli Italiani Gli italiani, popolo di creativi e pragmatici, hanno saputo reinventare l'uso del bidet in mille modi diversi, trasformandolo in un oggetto multifunzionale: • Fioriera elegante: soprattutto le nonne italiane hanno trasformato il bi...
Cristiana Mennella"L'ultimo dei chiurli"Fred BodsworthAdelphi www.adelphi.itL'ammaliante, perigliosa odissea di un piccolo eroe tragico: uno degli ultimi esemplari di chiurlo eschimese.Traduzione di Cristiana MennellaIntorno alla metà del Novecento il chiurlo eschimese è stato dichiarato estinto. Questo piccolo, inclassificabile libro racconta l'odissea di uno degli ultimi esemplari, che a ogni primavera, mosso dall'istinto, dall'Antartide fa rotta verso l'Artide per accoppiarsi – e per garantire la sopravvivenza della specie. Una condizione tragica, la sua, giacché mai ha conosciuto i suoi simili, sterminati per puro diletto a partire dall'Ottocento. L'ultimo dei chiurli parte così per un viaggio che ha del miracoloso: Patagonia, Paraguay, Honduras, Messico, Stati Uniti, Canada... Supera catene montuose e vulcani, burrasche e tempeste di neve; copre migliaia di chilometri in pochi giorni, senza riposare né sfamarsi; sorvola foreste, fiumi, laghi, paludi; si libra sull'oceano come sulle Ande e sulla pampa. Ma se finora ha sempre affrontato la spedizione da solo, questa volta ha la ventura di imbattersi in una femmina della sua specie, con cui involarsi verso il luogo da lui scelto per riprodursi: pochi contesi metri di terreno spoglio nel Nord più estremo. Sempre che il Destino, nei panni esecrabili dell'uomo, non si metta di traverso. Al lettore non resterà allora che accompagnarli, complice e rapito, nella loro perigliosa, irrinunciabile missione, sull'ala di una prosa che per audacia, anelito e resilienza sa essere all'altezza di quel volo prodigioso.Fred Bodsworth è stato uno scrittore, giornlista e naturalista canadese. Ha collaborato con alcune testate giornalistiche importanti del suo Paese. Dal 1964 al 1967 è stato anche presidente della Federazione dei naturalisti dell'Ontario. Nel 2002 ha ricevuto il premio Matt Cohen per i suoi scritti.In Italia ricordiamo il libro L'ultimo dei chiurli, edito nel 2025 da Adelphi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il binomio “genialità e follia” affonda le sue radici nel mondo antico. Un legame che affascina (e un po' spaventa) gli uomini da sempre e che ancora oggi li spinge alla ricerca di una spiegazione. Tra tutte le figure follemente geniali che hanno costellato la storia dell'uomo, ce n'è una che più di altre ha particolarmente incuriosito gli studiosi: quella di Edvard Munch. Uno degli artisti più influenti per l'arte del Novecento, nonché uno dei primi ad aver messo al centro dei propri quadri la “vivisezione” dell'io.La capacità di riportare su tela le sue profonde inquietudini lo ha reso il protagonista perfetto per l' ”autopsia psicologica” della Professoressa Liliana dell'Osso, nel suo libro “Pennelli come bisturi”.
Nicola Verderame"Tutte le canzoni di Istanbul"Cemal SüreyaBompiani Editorewww.bompiani.itIn Turchia la poesia dei maestri del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista, è stata riscoperta dalle generazioni più giovani solo con il passare degli anni. Cemal Süreya è un caso esemplare: se il suo linguaggio semplice e sensuale, anche se ricco di simboli e allusioni, ha stentato ad affermarsi mentre il poeta era ancora in vita, oggi alcuni suoi versi circolano nelle strade, scritti con pennarelli indelebili su muri e panchine, con l'hashtag #şiirsokakta (“poesia in strada”), e molti giovani li conoscono a memoria. Le sue poesie, cariche di eros e ironia, sono raffinate, mai leziose, e possiedono una forza comunicativa immediata: un classico moderno dal forte impegno, anche per la critica mossa dal poeta, di origini curde, alle politiche repressive dello stato turco.Cemal Süreya (1931-1990) Nacque nel Kurdistan turco da una famiglia curda zaza. Fondò e diresse tra il 1960 e il 1981 la rivista Papirüs, fondamentale per la letteratura turca del secondo Novecento, e fece parte del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista. È considerato in Turchia un vero e proprio classico contemporaneo.Nicola Verderame (1984) ha insegnato Lingua turca all'università del Salento e Filologia turca presso l'università “L'Orientale” di Napoli, dove si è laureato in Studi Islamici (2003-2008). Ha conseguito un Research Master in Turkish Studies all'università di Leiden (2011) e il PhD in Storia contemporanea alla Freie Universitaet Berlin (2018). Ha tradotto opere di narrativa dal turco per le case editrici nottetempo, E/O, Feltrinelli, Mondadori, Carbonio, e numerose traduzioni da poeti turchi viventi per le riviste Atelier, Testo a fronte, Poeti e Poesia. Nel 2016 ha curato e tradotto la raccolta di Tuğrul Tanyol Il vino dei giorni a venire – Poesie scelte 1971-2016 (Ladolfi ed.), insignita del Premio Benno Geiger 2017 e del Premio Nazionale di Traduzione del Ministero dei beni e delle attività culturali nel 2018. Nel 2020 ha pubblicato la raccolta di Haydar Ergülen La casa nella melagrana – Poesie scelte 1982-2018, prefazione di Milo de Angelis, Premio Ciampi, Valigie Rosse Edizioni.Attualmente cura la sezione “Versi” della rivista online Kaleydoskop – Turchia, cultura e società e il blog Defter – Poesia turca contemporanea.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Su Radio Utopia letteratura, musica e storia – oggi parliamo di Inseguendo quel suono. Un libro nato da anni di incontri tra Ennio Morricone e il compositore Alessandro De Rosa. Una biografia che non si limita a raccontare la vita di uno dei più grandi compositori del Novecento, ma gli dà voce, in un dialogo intenso e profondo.Una conversazione tra due musicisti, tra due amici, in cui i ricordi del Maestro prendono vita, restituendoci un ritratto vivido e autentico della sua straordinaria carriera.
Vincenzo FarinellaLe «favole antiche» di Piero di CosimoLucrezio, Ovidio e le magiche sorti dell'umanitàOfficina Librariawww.officinalibraria.netLe Storie dell'umanità primitiva di Piero di Cosimo (1462-1522) rappresentano indubbiamente uno dei cicli pittorici più originali e sconcertanti del Rinascimento italiano: si tratta di una serie di pannelli pensati quasi sicuramente per decorare l'abitazione di Francesco del Pugliese (c. 1460-1519), facoltoso mercante e uomo politico fiorentino di idee repubblicane. In queste tavole, senza confronti almeno fino alla fine dell'Ottocento, Piero di Cosimo ha raccontato per immagini la storia evolutiva della civiltà umana, basandosi tuttavia non sul canonico libro della Genesi, ma su una serie di fonti letterarie classiche tra cui spicca il De rerum natura di Lucrezio, da poco riscoperto. Poema pericoloso, fu giudicato «lascivo» ed «empio» per le sue tesi razionalistiche ispirate dalla filosofia epicurea e ben presto messo all'Indice. La storia dell'uomo in questa serie di tavole evolve a partire da una condizione brutale e primitiva, giungendo gradualmente - grazie anche alla decisiva scoperta del fuoco - a uno stadio più evoluto fino a culminare nel pannello finale, in cui è mostrato un vero e proprio trionfo delle arti rinascimentali ispirate all'antico. Emerge così in tutta la sua originalità la figura di Piero di Cosimo, artista isolato, eccentrico e bizzarro, ma al tempo stesso capace di dialogare con la cultura umanistica più aggiornata del suo tempo e di anticipare, in alcuni suoi dipinti, la teoria dell'evoluzione e le scoperte della moderna paleoantropologia.Vincenzo Farinellaè professore ordinario di Storia dell'arte moderna all'Università di Pisa. Ha studiato l'arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l'antichità classica; si occupa inoltre di pittura dell'Ottocento e del Novecento. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo The Domus Aurea Book (2019) e Raffaello pittore archeologo (2021). Per Officina Libraria ha pubblicato Alfonso I d'Este. Le immagini e il potere. Da Ercole de' Roberti a Michelangelo ed è stato co-curatore dei cataloghi I voli dell'Ariosto. L'Orlando furioso e le arti (Tivoli, 2016) e I volti della Sapienza. Dosso e Battista Dossi nella biblioteca di Bernardo Cles (Trento, 2023). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Roberta Colombi"Le memorie di un gatto"Antonio GhislanzoniRomanzo socialeOfficina Librariawww.officinalibraria.netPubblicate per la prima volta sul settimanale umoristico milanese «L'Uomo di Pietra» nel 1857, le Memorie di un gatto rappresentano la seconda prova romanzesca di Antonio Ghislanzoni (1824-1893). Protagonista del racconto è Figaro, felino originario di Cassano d'Adda che, costretto a letto dalla malattia, decide di impugnare penna e calamaio con l'intento di consegnare ai posteri la singolare testimonianza del proprio passaggio nel mondo. Ne risulta un autentico romanzo sociale, in cui la straniante prospettiva gattesca offre una fotografia in negativo delle convenzioni che governano la società umana del XIX secolo. Trama e personaggi – popolani, servitori, borghesi, intellettuali ed aristocratici – fungono, difatti, da pretesto per «osservazioni fisiologiche» che affrontano una vasta gamma di tematiche di stringente attualità. Dall'ipocrisia sottesa all'istituzione matrimoniale alla generale credulità degli individui di fronte ad eventi pseudo-apocalittici. Dalla fallacità dei programmi scolastici adottati nelle scuole femminili al rapporto tra letteratura e moralità.Antonio Ghislanzoni(1824-1893) personaggio eclettico, irregolare e anticonformista, è uno scrittore ingiustamente rimosso. Il contributo più significativo della sua attività, che spazia dal giornalismo alla critica teatrale e musicale, dai versi alla prosa, dai drammi ai libretti d'opera, è la sua prolifica produzione narrativa. Dalla narrazione breve alla forma romanzesca Ghislanzoni introduce in Italia le novità dell'umorismo d'oltralpe, e già dai contemporanei viene considerato un “caposcuola” di quella tradizione che sperimentando nuove modalità inaugura la stagione della futura Scapigliatura.Roberta Colombi, insegna Letteratura italiana all'Università Roma Tre. Si è occupata di romanzo barocco (Lo sguardo che s'interna, Aracne, 2002), con nuove edizioni (Luca Assarino, La stratonica, Pensa Multimedia, 2003 e Ferrante Pallavicino. Il principe ermafrodito, Salerno, 2005), di letteratura umoristica dell'Ottocento (Ottocento stravagante. Umorismo, satira e parodia tra Risorgimento e Italia unita, Aracne, 2011 e Un umorista in maschera. La narrativa di Antonio Ghislanzoni, Loffredo, 2012), di romanzo storico (La verità della finzione. Il romanzo e la storia da Manzoni a Nievo, Carocci, 2022) e di letteratura del Novecento, con saggi su Pirandello, Gadda, Palazzeschi, Svevo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tiziana Bonomo"Ritratti"Collezione Florence e Damien BachelotMuseo Nazionale del Risorgimento Italiano, Torinohttps://www.museorisorgimentotorino.it/news/ritratti-collezione-florence-damien-bachelot/“Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot” è la nuova mostra fotografica al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, in programma dall'11 luglio al 5 ottobre 2025.Un viaggio alla scoperta dell'evoluzione del ritratto fotografico da Lewis Heine a Nan Goldin, a cura di Tiziana Bonomo. Uno sguardo sull'umanità tra miti, attualità ed emozioni attraverso la Collezione Bachelot.La mostra, promossa dall'Associazione culturale Imago Mundi e curata da Tiziana Bonomo, espone circa 90 ritratti originali selezionati all'interno di una delle più importanti collezioni fotografiche private in Francia e in Europa permeata da un profondo spirito umanista. Diversi autori noti come Lewis Hine, Arnold Newman, Irwing Penn, Dorothea Lange, Saul Leiter, Nan Goldin, Ann Ray, Mohamed Bourouissa e Gilles Caron, compongono una costellazione di sguardi che attraversa il Novecento e la contemporaneità.La mostra in naturale armonia con il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, galleria dei protagonisti di un'epoca della Storia d'Italia, offre in un video un saggio del patrimonio dei 17.000 documenti fotografici che il museo custodisce. Tra alcuni soggetti del Risorgimento emergono i ritratti della Contessa di Castiglione che fu la prima nell'800 ad usare la fotografia per propagandare il proprio fascino. Il ritratto ci avvicina, ci interroga, ci invita al dialogo, creando nuovi momenti segnati dall'impatto di ciò che la semplice contemplazione può suscitare in noi. La mostra si articola in quattro sezione tematiche: Miti, Emozioni, Società e Attualità. E proprio in questo tempo estivo, sospeso e personale, “RITRATTI. Collezione Florence e Damien Bachelot” si presenta come un'occasione per riscoprire lo sguardo degli altri come un respiro, uno specchio di ciò che siamo.La mostra è realizzata grazie al prezioso contributo del Main Sponsor Banca d'Alba, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, il supporto della Fondazione Deloitte, il patrocinio della Città di Torino, della Città Metropolitana di Torino, della Camera di commercio di Torino, dell'Institut Français e dell'Alliance Française, e in collaborazione con la Collection Bachelot, la Saul Leiter Foundation e ArtPhotò. Grafica e allestimento saranno a cura di WoWstudio.Tiziana Bonomohttps://www.artphotobonomo.it/Operatrice culturale dal 2016 e pubblicista, iscritta all'Ordine dei Giornalisti del Piemonte dal 2025"ArtPhotò un approccio non convenzionale alla fotografia"Nata per raccontare storie, creare atmosfere, suscitare emozioni attraverso:Eventi (mostre, libri, incontri) legati al linguaggio fotografico e progetti legati alla fotografia di documentazione e impegno socialeDalla ideazione, alla progettazione, curatela, organizzazione fino alla comunicazione e promozione dell'evento, degli artistiIntrecciare parole e immaginiIl linguaggio delle parole e quello delle immagini si intrecciano nei dialoghi che realizzo da otto anni. Personalità diverse accomunate dall'attenzione verso alcune tematiche, dalla sensibilità, dal dubbio, dalla ricerca, dall'esperienza per creare conversazioni, dialoghi di approfondimento e confrontoDiffondere la conoscenza verso il linguaggio della fotografia con:Fondazione dell' "Associazione culturale Imago Mundi di Torino" con lo scopo di diffondere la cultura fotografica, letteraria come linguaggi contemporanei di comunicazioneIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tatiana Crivelli"Bambine"Alice CeresaEdizioni Casagrandewww.edizionicasagrande.comBambine torna in una nuova edizione curata da Tatiana Crivelli sulla base di inediti materiali d'archivio. Un capolavoro di spiazzante attualità, «a metà strada tra Georges Perec e Agota Kristof» (Télérama).Con la distaccata curiosità di una zoologa intenta a decifrare i comportamenti di una specie animale sconosciuta, in Bambine Alice Ceresa osserva un particolare gruppo di mammiferi: una famiglia borghese del Novecento, formata da padre, madre e due figlie. Attraverso il suo sguardo scientifico, vediamo come le sorelline vengano iniziate a un mondo di usanze e convenzioni, dalla corretta manipolazione delle posate alla disposizione del mobilio. A questo asfissiante schema si può sottrarsi solo tramite ribellioni minime: momenti di sonnambulismo, disegni che satireggiano i genitori, brevi fughe nella «pericolosità del mondo». Nel seguire le bambine dalla prima infanzia all'adolescenza, Ceresa rileva e rivela «con splendido accanimento mentale», come ha scritto Giorgio Manganelli, i meccanismi della famiglia tradizionale, in cui ogni membro è costretto a interpretare un ruolo determinato da due indiscussi confini: il genere e l'età.Alla prima apparizione del libro, nel 1990, non era scontato cogliere con tanta nitidezza come tali confini, intersecandosi, segnassero le vite; e nemmeno lo era affermare che i ruoli tradizionali (uomo e donna, marito e moglie, figlia e genitore) fossero, appunto, ruoli, con le loro battute e i loro costumi. Ceresa lo rende evidente creando una propria lingua, il cui segreto risiede forse, come ha scritto Dacia Maraini, nel «felice stare in bilico frala lingua dell'intelligenza sperimentale e la lingua della memoria infantile».Alice Ceresa (Basilea 1923 - Roma 2001) nel 1950 si è trasferita dalla Svizzera a Roma, dove ha vissuto lavorando come traduttrice e consulente letteraria per Longanesi. Il suo esordio letterario avviene con La figlia prodiga (La Tartaruga 1967), cui seguirono La morte del padre (La Tartaruga 1979) e Bambine (Einaudi 1990). Nottetempo ha pubblicato Piccolo dizionario dell'inuguaglianza femminile (2007, 2020).Tatiana Crivelli Ordinaria di letteratura italiana all'università di Zurigo, già Visiting Professor nelle Università di Ann Arbor (Michigan) e di Venezia Ca' Foscari, è attiva in diversi comitati editoriali internazionali e dirige le riviste altrelettere (su studi di genere e letteratura italiana) e RISL (su Giacomo Leopardi). Tra i suoi campi di specializzazione ci sono le poetesse rinascimentali (in particolare Vittoria Colonna), le autrici dell'arcadia fra Sette e Ottocento (tra cui Teresa Bandettini, Fortunata Sulgher e Pellegra Bongiovanni) e gli studi culturali transnazionali (in quest'ambito ha diretto anche due progetti quadriennali di ricerca del Fondo Nazionale Svizzero). Realizzando nel 2007 (e poi: nottetempo, 2020) l'edizione postuma del Piccolo dizionario dell'inuguaglianza femminile di Alice Ceresa ha contribuito al rilancio di questa autrice, dedicandole, con il suo gruppo di ricerca zurighese, studi fondamentali. Ha curato la nuova edizione del suo secondo romanzo, Bambine (Casagrande 2025), presentato in anteprima al festival e condirige attualmente un progetto di edizione digitale della sua opera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Elena Del Santo, Claudio Marinari"Architetture moderne a Torino"Guida agli 88 TopNeos Edizioniwww.neosedizioni.it Dalla GAM al MAUTO, alla Nuvola Lavazza a Casa Aurora, dal Nuovo Regio al Palazzo del Lavoro, dalla Chiesa del Santo Volto alle Fonderie Limone, dalla Pista del Lingotto al grattacielo di Intesa Sanpaolo...88 opere architettoniche realizzate a Torino e dintorni fra il secondo Novecento e i nostri giorni, palazzi, fabbriche, musei residenze e monumenti da scoprire per comprendere l'anima innovativa e sempre in movimento della città. Una città si può leggere nelle pietre. In 13 capitoli, che identificano altrettante aree urbane e suburbane, Elena Maria Del Santo e Claudio Marinari propongono una esplorazione fuori dai percorsi classici sia per il visitatore che arriva a Torino, sia per chi la abita e pensa di non conoscerla mai abbastanza. Una guida per scoprire e per capire l'evoluzione della città e le sue trasformazioni storiche, economiche e sociali, dove le architetture scelte, oltre a essere originali dal punto di vista estetico e culturale, rappresentano tappe fondamentali del cambiamento e della resilienza di una città che non si ferma mai e ne suggeriscono anche gli sviluppi futuri.«Leggere la città attraverso i suoi edifici permette di decifrare non solo il passato, ma anche di intuire le direzioni del suo futuro-spiegano gli Autori-La guida promuove un'esplorazione consapevole di edifici che a volte passano inosservati, ma che racchiudono storie significative. Incoraggia il turismo culturale suggerendo percorsi per chi vuole vivere Torino da una prospettiva diversa, andando oltre i luoghi turistici tradizionali».Torino non è solo Barocco. E non è solo Liberty. C'è anche un'altra architettura a Torino, spesso ignorata: è quella più moderna, fatta di edifici sorti dagli Anni Cinquanta in poi. Dalle costruzioni moderniste del Dopoguerra alle trasformazioni urbane indotte dalle Olimpiadi del 2006 ai grandi progetti di rigenerazione (Torino Esposizioni, l'ex Manifattura Tabacchi, la Cavallerizza Reale…) agli edifici green (25 verde, The Heat Garden…) Sono ormai molti anni che emergono iniziative fuori dal coro, eccezionali, eccentriche o semplicemente diverse. Costruzioni completamente nuove o che reinventano strutture preesistenti. Trasformazioni di enormi complessi industriali in una nuova anima. Edifici che hanno una loro personalità, frutto dell'opera di architetti e committenti illuminati. Il volume è corredato da un ampio album fotografico accessibile tramite Qrcode. Elena Maria Del Santo, giornalista professionista, scrive per il quotidiano La Stampa. La sua curiosità l'ha spinta a spaziare tra lifestyle, viaggi, culture materiali e riti della modernità. A condurre programmi televisivi di attualità e pubblicare guide pocket di turismo (Feste, SagAre & mercatini in Piemonte, Lozzi & Rossi editore; Weekend a Torino per ed. Giunti). Appassionata da sempre di architettura e interior design, ha fatto sua la citazione di William Morris, considerato da molti un precursore dei moderni designer: “Non avere nella tua casa nulla che tu non sappia utile o creda essere bella”.Claudio Marinari, dopo un iniziale interesse per il disegno industriale, si laurea in Architettura al Politecnico di Torino nel 1986, con una tesi in Teoria e Critica dell'Architettura. L'attività del suo studio si concentra sulla ristrutturazione e sul design di interni, con un approccio improntato alla funzionalità e all'essenzialità, ispirato a una visione sobria e coerente degli spazi, ma attento alla qualità architettonica e al contesto, senza rinunciare a qualche elemento di eccentricità. Sviluppa una solida esperienza nella consulenza immobiliare collaborando con importanti realtà anche internazionali. Affianca alla pratica professionale uno sguardo critico e curioso sull'evoluzione urbana: segue con interesse le nuove tendenze edilizie e osserva l'emergere di interventi architettonici di qualità nella città, cercando una lettura contemporanea del paesaggio costruito torinese.Claudio ed Elena sono sposati, hanno due figli, Gianluca e Matteo, un gatto e un cane. Viaggiano alla ricerca delle architetture più audaci, talvolta nascoste, di città e regioni d'Italia, e in Europa. Vivono a Torino in una dimora storica del 1904 affacciata sul verde e riportata (con fatica) allo stato originarioIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
(00:00:00) Introduzione (00:03:46) Perché hai deciso di partecipare a Ritratti di Donne 3? (00:05:17) Perché hai scelto Mary Varale? (00:09:39) Mary Varale: vita e parole (00:15:02) La lettera di Mary Varale al CAI (00:16:53) L'intervista a Mary Varale del 1950 (00:18:48) Ti sei rivista in Mary Varale? (00:21:13) Altre storie da Ritratti di Donne 3 (00:22:42) Cosa ti porti a casa da questo progetto? (00:23:55) Conclusioni Ritratti di donne è un progetto di Sara Rattaro in cui 24 autrici raccontano 24 donne straordinarie, spesso dimenticate dalla storia. Il libro "Ritratti di donne 3" in cui trovi il racconto su Mary Varale, pioniera dell'alpinismo italiano, scritto da Francesca Schranz è edito Morellini. Lo puoi acquistare qui: www.morellinieditore.it/books/ritratti-di-donne-3/ – il ricavato va in beneficenza.Mary Varale vive a cavallo tra '800 e '900 e sfida le convenzioni sociali per inseguire la sua passione: l'alpinismo. Nel 1935, però, fa una scelta coraggiosa che le cambierà la vita.Ascolta la sua storia in questo episodio!Leggi l'impresa alpinistica di Francesca Schranz QUI: https://www.italiantimezone.com/chiacchierate/ritratti-di-donne-mary-varale-alpinista-italiana____________Il salotto italiano, l'area membri di Italian Time Zone ti aspetta QUI: italiantimezone.com/salotto-italiano
Mirko Zilahy"La stanza delle ombre"Mondadori Editorewww.mondadori.itTra le torbide acque del Tevere, ai piedi della basilica di San Paolo, viene ritrovato il cadavere di una donna, in posa come se fosse vittima di un misterioso rito. È allora che il commissario Zuliani convoca Nemo Sperati, giovane docente all'Accademia delle Belle Arti. Quando posa lo sguardo sulla scena del crimine, Nemo sprofonda nella Stanza delle Ombre, il teatro mentale dove è in grado di vedere l'invisibile, riconoscere la firma dell'autore e attribuire l'opera. Perché lui possiede un talento arcano per il tenebrismo, la tecnica di chiaroscuri con cui a partire da dipinti e da scene del crimine evoca particolari nascosti, anomalie impercettibili anche alle più sofisticate tecnologie di indagine. Nel corpo della “Dama delle acque”, il professore riconosce subito la celebre Ophelia di John Everett Millais – esattamente come due settimane prima aveva fatto con il cadavere del direttore di Palazzo Barberini, che riproduceva Giaele e Sisara di Artemisia Gentileschi, da poco rubato. Il caso si complica quando il quadro viene rinvenuto e Nemo scopre che non è autentico, ma opera di Rufo Speranza, il più grande falsario del Novecento morto suicida molti anni prima. E soprattutto… suo padre. È così che Miriam Tiberi, sanguigna ispettrice di polizia che affianca Zuliani, si ritrova sulla pista che conduce direttamente a lui. Per scagionarsi, Nemo dovrà scendere negli abissi del proprio passato, separare il vero dal falso e far luce sul mistero che ammanta la vita e la morte di Rufo Speranza. Ambientato in una Roma notturna e decadente, popolato da personaggi ambigui e pieni di segreti, La Stanza delle Ombre è una corsa attraverso un labirinto di menzogne e verità nel mondo dell'arte e dei falsari. Un romanzo sulle maschere che scegliamo di indossare per proteggerci, per ingannare il mondo, o per gridare la nostra verità.Mirko Zilahy è nato a Roma. Ha conseguito un Phd presso il Trinity College di Dublino, dove ha insegnato Lingua e letteratura italiana. Collabora con il “Corriere della Sera” ed è stato editor per minimum fax nonché traduttore letterario dall'inglese (sue, fra le altre, la traduzione del Cardellino di Donna Tartt, premio Pulitzer 2014, e quella del bestseller Mystic River di Dennis Lehane). È così che si uccide, il romanzo con cui ha esordito nel 2016, è stato un grande successo internazionale di pubblico e critica. Sono seguiti La forma del buio (2017), Così crudele è la fine (2018) e L'uomo del bosco (2021), editi da Longanesi, e Nostra signora delle nuvole (2023) per HarperCollins.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Tommaso Lisa"Il grande libro dei tarli"Exòrma Edizioniwww.exormaedizioni.comTutte le forme viventi lasciano tracce fantasmatiche, labili impronte dotate di codici, di sistemi di regole. E dunque, mentre Tommaso Lisa sprofonda, come Alice nel paese delle meraviglie, in una dimensione altra, nel complesso reticolo di micorrize, nell'humus del sottobosco, i minimi tarli qui scrivono da soli la loro opera. Non saremmo più noi a fare letteratura con la natura, bensì la natura a scrivere il suo poema.La scrittura entomologica di Tommaso Lisa rende porosa e indefinita la frontiera che ci separa dagli altri esseri viventi. Lo scrittore procede come un rabdomante attratto dalla parte selvatica e il demone del tarlo lo aiuta a ricucire le sue due anime di entomologo autodidatta e di poeta e critico letterario.Irriducibili alla logica del senso e ai valori umani, gli insetti e i loro mondi, avvicinati in punta di penna, impongono un diverso modo di considerare la vita e le molteplici relazioni che li legano alle forme della natura e dell'arte.Guardando le gallerie scavate dai tarli nel legno si ha la sensazione straniante di vivere altri mondi in cui ciascuna vita si esprime creando orme, cunicoli, realizzando architetture, segni archetipici e scritture; la natura stessa scrive con frammenti di opere poetiche create dagli insetti. Gli scavi labirintici si mostrano come esperimenti grafici ludici e combinatori; e ogni specie di Scolitide ha il suo stile.La trama filosofica del libro lo rende un notevole esempio di ecoletteratura: mentre Homo sapiens progetta la sua estinzione, procrastinando colpevolmente le azioni che il cambiamento climatico impone, come un'orchestra i tarli accordano i loro strumenti nella cassa armonica del legno, si adattano in cerca di piante da attaccare, tanto da indurre noi a incendiare le foreste per distruggerne le colonie: un sintomo dell'Antropocene.Calarsi nella dimensione del tarlo fino a immedesimarsi con lui offre la possibilità di assumere punti di vista diversi da quello umano e antropocentrico. Un rapporto empatico col coleottero è possibile, così come immaginare una nuova visione del futuro.Tommaso Lisa è nato nel 1977 a Firenze, dove vive e lavora.Appassionato entomologo, nel 2001 ha pubblicato per l'associazione francese “r.a.r.e.” il catalogo ragionato sui Cicindelidi della regione del Mediterraneo.È dottore di ricerca in Lettere. I suoi studi di estetica si sono concentrati sulla “poetica dell'oggetto” del filosofo Luciano Anceschi, nella poesia italiana nella seconda metà del Novecento, da Montale alla nuova avanguardia. Ha scritto libri di critica letteraria su Edoardo Sanguineti e Valerio Magrelli.Ha pubblicato Coleotteri rossi e altri insetti dello stesso colore (Danaus, 2021) e, con Exorma: Memorie dal sottobosco (2021), Insetti delle tenebre (2022), Il carabo di Napoleone (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
La Prima Guerra Mondiale iniziò nel ‘14, ma l'Italia entrò solo nel 1915. Il prof. Barbero racconta la storia e le dinamiche dell'ingresso dell'Italia nel conflitto.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
La Prima Guerra Mondiale iniziò nel ‘14, ma l'Italia entrò solo nel 1915. Il prof. Barbero racconta la storia e le dinamiche dell'ingresso dell'Italia nel conflitto.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Laura Pezzino"Lavorare e amare. Amare e lavorare"Tove JanssonElecta Editorewww.electa.itUna tempesta tutta per sé. La storia di Tove Jansson (1914-2001), romanziera, pittrice, illustratrice, che sarà principalmente ricordata per i suoi Mumin, è quella di una persona che ha amato creare e costruire. Questo libro, intramato come una fiaba sul tempo delle quattro stagioni, ricostruisce in modo anarchico e personale la biografia di questa donna del Nord, ma anche quella di un paesaggio che parla di isole, foreste e vento e insieme di case come palcoscenici intimi per lavori, amori, avventure.Il volume fa parte della collana OILÀ, curata da Chiara Alessi, che presenta le storie di protagoniste del Novecento. Figure femminili che, nel panorama ‘creativo' italiano e internazionale (dal design alla moda, dall'architettura alla musica, dall'illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell'universo maschile. I libri, pensati per essere letti ad alta voce dall'inizio alla fine in quarantacinque minuti -un viaggio breve-, sono racconti di persone condotti attraverso una lente speciale sulle loro biografie, i lavori, i fatti privati e i risultati pubblici.Il progetto grafico è a cura dello Studio Sonnoli.Laura Pezzino è giornalista e scrittrice. Ha lavorato per 14 anni nella redazione di Vanity Fair, occupandosi prevalentemente dei settori spettacolo, attualità e costume. Sempre per Condè Nast è stata book editor dell'ufficio centrale. Oggi è giornalista freelance e collabora con numerose testate tra cui La Stampa, L'Espresso, Rivista Studio, F, Vanity Fair. Si occupa di editing, social media management, consulenza editoriale. Il suo primo libro è A New York con Patti Smith (Giulio Perrone Editore, 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Acquista il mio nuovo libro, “Anche Socrate qualche dubbio ce l'aveva”: https://amzn.to/3wPZfmCArriviamo a una delle pagine più controverse del Novecento: la questione di Israele e Palestina dopo la Seconda guerra mondiale.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dentro-alla-storia--4778249/support.
Vita e l'ideologia di Antonio Gramsci, politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano, ovvero uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
Quando si parla di processi alle streghe pensiamo immediatamente a quei drammatici eventi in cui si costringeva qualche poveretta o poveretto ad ammettere con la tortura inesistenti crimini diabolici. E di solito collochiamo questi avvenimenti in un'epoca che si conclude a fine Seicento, inizio Settecento. Invece, le cronache ci dicono che un'accusa di stregoneria fu contestata in pieno Ventesimo secolo da un moderno tribunale di Londra a una quarantaseienne scozzese. Possibile?Una produzione Think about Science: thinkaboutscience.comCon: Massimo Polidoro e Giulio Niccolò Carlone; Video editing: Elena Mascolo, Fotografia: Claudio Sforza; Musiche: Marco Forni; Logo e animazioni: Zampediverse; Social - Comunicazione: Giacomo Vallarino - Grafiche: Roberta Baria; Distribuzione audio: Enrico Zabeo; Titoli: Jean SevillaÈ ARRIVATO IL MIO NUOVO LIBRO: "Una vita ben spesa. Trovare il senso delle cose con Leonardo, Einstein e Darwin": https://amzn.to/4leRDORLEGGI UN ESTRATTO: https://bit.ly/4jRHXIN LEGGI la mia graphic novel: "Figli delle stelle" (con Riccardo La Bella, per Feltrinelli Comics): https://amzn.to/47YYN3KLEGGI: "Sherlock Holmes e l'arte del ragionamento" (Feltrinelli), il mio ultimo libro: https://amzn.to/3UuEwxSLEGGI: "La meraviglia del tutto" l'ultimo libro di Piero Angela che abbiamo scritto insieme: https://amzn.to/3uBTojAIscriviti alla mia NEWSLETTER: L' "AVVISO AI NAVIGANTI": https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantiAderisci alla pagina PATREON, sostieni i miei progetti e accedi a tanti contenuti esclusivi: /massimopolidoroScopri i miei Corsi online: "L'arte di Ragionare", "Psicologia dell'insolito", "L'arte di parlare in pubblico" e "l'Arte del Mentalismo": https://www.massimopolidorostudio.comPER APPROFONDIRELe musiche sono di Marco Forni e si possono ascoltare qui: https://hyperfollow.com/marcoforniLEGGI i miei libri: "Sherlock Holmes e l'arte del ragionamento": https://amzn.to/3UuEwxS"La meraviglia del tutto" con Piero Angela: https://amzn.to/3uBTojA"La scienza dell'incredibile. Come si formano credenze e convinzioni e perché le peggiori non muoiono mai": https://amzn.to/3Z9GG4W"Geniale. 13 lezioni che ho ricevuto da un mago leggendario sull'arte di vivere e pensare": https://amzn.to/3qTQmCC"Il mondo sottosopra": https://amzn.to/2WTrG0Z"Pensa come uno scienziato": https://amzn.to/3mT3gOiL' "Atlante dei luoghi misteriosi dell'antichità": https://amzn.to/2JvmQ33"La libreria dei misteri": https://amzn.to/3bHBU7E"Grandi misteri della storia": https://amzn.to/2U5hcHe"Leonardo. Genio ribelle": https://amzn.to/3lmDthJE qui l'elenco completo dei miei libri disponibili: https://amzn.to/44feDp4Non perdere i prossimi video, iscriviti al mio canale: https://goo.gl/Xkzh8ARESTIAMO IN CONTATTO:Ricevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Patreon: massimopolidoroCorsi: massimopolidorostudio.comInstagram: @massimopolidoroPagina FB: Official.Massimo.Polidoro X: @massimopolidoro Sito: http://www.massimopolidoro.comQuesta descrizione contiene link affiliati, il che significa che in caso di acquisto di qualcuno dei libri segnalati riceverò una piccola commissione (che a te non costerà nulla): un piccolo contributo per sostenere il canale e la realizzazione di questi video. Grazie per il sostegno!
En Radioficción, desde el teatro Luis del Olmo, hemos interpretado la adaptación teatral del monólogo 'Novecento' de Alessandro Baricco.
Marco Bonfanti"Appunti contadini"Edizioni Clichywww.edizioniclichy.it«Non posso più muovermi di qua. Come vi diceva, non c'ho macchina e c'ho pure il bastone. Eppure ogni jorno vedo il mare dal mio balcone e mi sembra di viaggiare. È qui davanti a me, a pochi metri di lontananza. Ogni mattina lo guardo per una o due ore, da solo, nel silenzio. Quando era giovane volevo scappare di qua, ma mo' non cambierei mai questo posto per un altro. Ve lo giuro…»Gli ultimi cento anni della storia d'Italia raccontati dallo sguardo e nelle parole di un contadino calabrese.«Mi chiamo Michele Naccari e sono nato di Tropea tantissimi anni fa, che manco mi ricordo più quanti. E la mia vita non è stata tranquilla come voi adesso. Allora era tutto differente. Adesso voi girate, facete e guadagnate qualcosa. Io ho dovuto sudarla la vita mia».A raccontare in prima persona questa «vita sua», lunga e sfiancante fin da quando era un ninno, è un contadino calabrese, semi-analfabeta, ormai vecchio, senza quasi più forze ma con ancora un'indomabile voglia di lottare, di aggrapparsi agli ultimi istanti di un'esistenza trascorsa tra fame e povertà, spinto dalla forza di volontà, «perché io la testa non l'abbasso davanti a nessuno». Nelle sue parole sgangherate, al tempo stesso così incomprensibili e chiare, nella sua lingua imprevedibile eppure vitale, tutto si fa ricordo, nostalgia. Nel suo eloquio sghembo scorre davanti a noi un secolo di storia d'Italia, con le sue grandezze e le sue miserie, le sue speranze e le sue sconfitte: gli albori del Novecento, il fascismo, la guerra, l'emigrazione, la ricerca di un lavoro che non c'è, il mondo che cambia sotto gli occhi, la vita e le persone che cambiano con lui, fino ai giorni nostri, una nuova epoca tanto difficile da capire quanto impossibile da fermare.Una storia narrata dalla parte degli ultimi, dei dimenticati, degli sconfitti, che dipinge chi siamo e chi siamo stati, che ci ricorda la nostra fragile e ostinata umanità. Un secolo di storia italiana raccontato attraverso gli occhi, le memorie e le parole sbilenche di chi l'ha attraversata restandone di lato, là dove spesso la storia non guarda, un vecchio contadino che ha mescolato la sua esistenza con la terra e che si racconta tutto d'un fiato, come d'un fiato scorrono le vite con la loro inarrestabile, travolgente potenza.Marco Bonfanti nasce a Milano nell'agosto del 1980. Dopo aver realizzato due pluripremiati cortometraggi, Le Parole di Stockhausen nel 2008 e Ordalìa (dentro di me) nel 2009, il 1° ottobre del 2011 porta un gregge di oltre settecento pecore in piazza del Duomo a Milano: la notizia fa il giro del mondo e viene ripresa dai principali media. Si tratta di una scena del suo lungometraggio d'esordio, L'Ultimo Pastore, un film che diventa rapidamente un caso nazionale e internazionale, invitato in oltre centoventi festival nel mondo, fra cui il Sundance (Slamdance), Tokyo, Torino, Dubai, Kerala, Transilvania, Bangkok, Sidney e Seattle, e vincitore di numerosi premi. Nel 2014 realizza Tubiolo e la Luna, episodio del film collettivo 9×10 Novanta, presentato alla 71esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, che si aggiudica un Nastro D'Argento speciale. Nel 2016 dirige Bozzetto non troppo, documentario sul celebre animatore Bruno Bozzetto, in concorso alla 73esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Venice Classics, invitato all'Annecy Animation International Film Festival e in cinquina ai Nastri D'Argento come miglior film documentario. Nel 2019 realizza il lungometraggio L'Uomo senza Gravità, interpretato – fra gli altri – da Elio Germano, Michela Cescon ed Elena Cotta. Il film è invitato alla Festa del Cinema di Roma e allo Shanghai International Film Festival, ed è scelto da Netflix come Film Original. Nel 2024 lavora a un documentario sullo Stato della Città del Vaticano sotto il pontificato di Papa Francesco, di prossima uscita. Appunti contadini è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giorgia Antonelli"Tutto il mondo è cosa mia"Rossana RossandaElecta Editorewww.electa.itFelicità e libertà, tutti o nessuno, corpo e politica sono le sponde tra cui si muovono queste pagine dedicate a Rossana Rossanda (1924-2020), una ragazza che ha vissuto molte vite in una donna sola: partigiana, critica d'arte, traduttrice, deputata, scrittrice, direttrice editoriale e fondatrice del “Manifesto”. Dalla Resistenza alla crisi del PCI, dalle BR al femminismo, il ritratto di un'esistenza guidata dal dubbio e incapace di tacere davanti alle ingiustizie. Radicale e sempre in corsa.Il volume fa parte della collana OILÀ, curata da Chiara Alessi, che presenta le storie di protagoniste del Novecento. Figure femminili che, nel panorama ‘creativo' italiano e internazionale (dal design alla moda, dall'architettura alla musica, dall'illustrazione alla grafica, dalla fotografia alla letteratura) si sono distinte in rapporto a discipline e mestieri ritenuti da sempre appannaggio dell'universo maschile. I libri, pensati per essere letti ad alta voce dall'inizio alla fine in quarantacinque minuti -un viaggio breve-, sono racconti di persone condotti attraverso una lente speciale sulle loro biografie, i lavori, i fatti privati e i risultati pubblici.Il progetto grafico è a cura dello Studio Sonnoli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
“A 16 anni, nel 1814, se ne va. Fra mille incognite. Pressoché a piedi, raggiunge Bilbao, in Spagna. Perché proprio in quella città? Come ci si arriva senza saper nulla del mondo? Quanto tempo ci si impiega? È inevitabile fermarsi ogni tanto, cammin facendo, a svolgere qualche lavoretto in cambio di pochi spiccioli, un alloggio o un pasto caldo”. Pietro Rodolfo Fanconi lascia giovanissimo la Valposchiavo in cerca di fortuna lontano da casa. Fa la gavetta come tutti, poi si afferma come caffettiere in Spagna e aiuta a creare una vasta rete di Café Suizo in tutta la Spagna insieme alla famiglia Matossi.Come lui, tanti altri sono partiti tra la fine del Settecento e l'inizio del Novecento. Moltissimi hanno in comune la scelta del mestiere di pasticciere o caffettiere. C'è chi è rimasto all'estero e chi è tornato in patria, portando con sé competenze, nuove idee e soldi da investire e aiutando a cambiare la società e il volto del paese.Questa forma di emigrazione è un capitolo importante della storia della Valposchiavo ed è comune ad altre regioni dell'arco alpino, come testimonia l'iniziativa della Nova Fundaziun Origen, che ad un pasticciere emigrato da Mulegns ha dedicato la Torre Bianca, ed. L'associazione iSTORIA dedica a questo fenomeno che ha completamente cambiato il volto di Poschiavo fenomeno il libro fotografico “E sem partì - Storie di emigrazione”. Il volume racchiude le vicende di 20 famiglie di pasticcieri e caffettieri raccontate in immagini e con brevi testi in italiano, tedesco e inglese, a beneficio anche dei discendenti degli emigrati rimasti nei paesi d'adozione ma ancora legati alle loro origini.
Claudio Caprara"Fischiava il vento"Una storia sentimentale del comunismo italianoBompiani Editorewww.bompiani.itPassaggi Festival, FanoMer 25 Giugno 2025 – Orario: 18:15 - 19:15 – Luogo: Fano – Piazza MarcoliniCLAUDIO CAPRARA, “Fischiava il vento. Una storia sentimentale del comunismo italiano” (Bompiani, 2025)Conversa con Marino Sinibaldi (Saggista), Nando dalla Chiesa (Sociologo, Presidente Com. Scientifico Passaggi)“Senza un istante di sosta per guardare dentro di sé, tutta presa dal combattimento senza nulla di personale”: così nell'estate del 1946 Palmiro Togliatti descrive la propria vita a Nilde Iotti, il cui amore gli ha restituito il desiderio di tenere qualcosa per sé, salvandolo dalla dedizione assoluta al partito. Quella di Togliatti e Iotti è solo una delle tante vicende di una straordinaria storia collettiva che ha segnato il nostro Novecento: quella del Pci e dei suoi militanti. Il comunismo italiano è stato un'esperienza unica, capace di interpretare gli aspetti più autentici e carichi di speranza rivoluzionaria della sua ideologia fondativa senza doverne sperimentare le tragiche degenerazioni. Una causa a cui una moltitudine di donne e uomini si è votata con passione assoluta. Dalle origini, quando socialismo, comunismo e fascismo per un fatale istante si sfiorano, alle figure più e meno note di Antonio Gramsci e Anselmo e Andrea Marabini, Nicola Bombacci e Veraldo Vespignani; dal biennio rosso del 1919-20 e la nascita del Partito comunista d'Italia nel 1921 fino alla morte di Berlinguer nel 1984. E ancora: la scuola delle Frattocchie e le feste dell'Unità, gli amori e i tradimenti, la propaganda e i funerali. Claudio Caprara – nato in una sezione di partito nella rossa Imola – evoca in queste pagine i luoghi, i miti, i riti che hanno reso quella del comunismo italiano una stagione irripetibile e ci regala un viaggio per istantanee nella storia di un partito che ha lasciato un'impronta profonda nella vita del nostro paese.Claudio Caprara è nato il 21 gennaio (la stessa data della fondazione del PCI) quarant'anni prima del 2000, in una sezione del Partito comunista italiano. Ha lavorato per la FGCI (Federazione giovanile comunista italiana) a livello locale, regionale e nazionale. Ha diretto un settimanale a Imola e ne ha fondato un altro a Faenza. Ha collaborato con Massimo D'Alema in via delle Botteghe Oscure e a Palazzo Chigi. In seguito si è occupato del primo motore di ricerca italiano, poi di televisione. Ama fare fotografie. Dal 2004 è membro del cda di Cinemovel Foundation, un'organizzazione che porta il cinema nelle zone dove non c'è più o dove non è mai arrivato. Nel 2009 ha lavorato con Luca Sofri alla costituzione della società Il Post srl e, dal 2010, ne è consigliere di amministrazione.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Maurizio Giordano"Il raccoglitore di nocciole"Dalle Langhe piemontesi alla Riviera ligure di PonenteFusta Editorewww.fustaeditore.itDalle Langhe piemontesi alla Riviera ligure, il racconto di un adolescente come tanti, alla ricerca di un luogo in cui finalmente sentirsi accettato. La sua ricerca lo porterà lontano da casa, a districarsi tra piccole storie e la grande storia, quella dell'industrializzazione del Nord Italia e della nascita del mito della Riviera ligure, e della Grande guerra poi. Una vita che rincorre i primi amori, lavori e incontri straordinari, nel mondo in fermento dell'Italia agli inizi del Novecento, che sembra spalancare le porte ai giovani, per poi richiuderle all'improvviso.È il 1906 e nell'Alta Langa gli adolescenti come Deto raccolgono le nocciole nelle proprietà del conte Alberici-Bodét. Ma se agli altri raccoglitori quella vita basta, a Deto no, e rincorre le grandi passioni e le grandi storie attraverso la letteratura. Innamoratosi della giovane Adele, Deto si trova coinvolto suo malgrado in una competizione con il violento e arrogante Milo, dalla quale esce sconfitto, vittima di un crudele inganno. Da allora la sua vita cambia. Lascia le amate colline piemontesi per raggiungere Oneglia, nello stesso giorno della scomparsa del celebre scrittore Edmondo De Amicis, anch'egli originario della città ligure. Ma Deto, appena trasferitosi a Oneglia, fatica a farsi accettare. Nella nuova pensione fa la conoscenza di un coinquilino singolare: Benito Mussolini, professore di francese dall'indole fiera e anticlericale, uomo povero eppure carismatico, che dirige il foglio socialista locale La Lima. L'atmosfera cittadina, tra pettegolezzi e aspirazioni politiche, solletica l'animo di Deto. Parallelamente, l'Italia sta attraversando uno slancio industriale: a Oneglia fioriscono fonderie, pastifici e attività legate all'olio d'oliva. In questo fermento, Deto conosce l'esuberante liceale Erica, che gli regala l'ebbrezza di un amore giovanile intenso e sincero. Ma i casi della vita spesso sono comici, a volte sono spietati. Quella di Deto è una storia che si incrocia con la grande storia degli inizi del Novecento, un romanzo di formazione che è pretesto per conoscere il Piemonte e la Liguria di un tempo, riscoprire la voglia di vivere di chi ha ancora tutti gli anni davanti, e uscirne troncati.Maurizio GiordanoNato a Imperia nel 1960, libero professionista, scrittore per diletto. Ha esordito con la pubblicazione di due fascicoli a uso didattico divulgativo di carattere tecnico a supporto degli istituti tecnici e professionali. Successivamente ha affrontato la scrittura di tre libri dedicati alla storia, alle testimonianze e alle antiche cronache della città di Imperia, pubblicati con il Centro Editoriale Imperiese: Le chiavi di volta, 2015, Le Ville d'epoca di Porto Maurizio e Oneglia, 2016 e La Città che faceva sognare, 2017. Nel 2019, con Biblion edizioni, debutta con un romanzo storico: Antoon e Paolina. La storia proibita vissuta in Liguria dal pittore fiammingo Van Dyck.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Caratteristiche dell'educazione nei regimi totalitari, le società di massa del Novecento accomunate dall'assenza di pluralismo politico, repressione del dissenso e ruolo importante della propaganda.
Pedagogia del Novecento e modelli pedagogici: teorie, autori, scuole e correnti di pensiero. Principi fondamentali del pensiero pedagogico.
Paolo Bertinetti"Frederick Forsyth: una vita da outsider"Ha venduto 70 milioni di libri. Tra i suoi bestseller «Il giorno dello sciacallo», «I mastini della guerra», «Dossier Odessa», «Il pugno di Dio» e «Il quarto protocollo»È morto a 86 anni lo scrittore britannico Frederick Forsyth, autore del 'Giorno dello Sciacallo' e di numerosi altri romanzi bestseller tradotti in tutto il mondo, alcuni dei quali divenuti anche successi cinematografici. Secondo quanto riportato dalla BBC, a render nota la notizia è stato il suo agente, Jonathan Lloyd, in una nota: "Piangiamo la scomparsa di uno dei più grandi scrittori di thriller del mondo". Fosyth si sarebbe spento lo scorso lunedì, 9 giugno, dopo un breve malattia. Diventato a 19 anni uno dei più giovani piloti della Royal Air Force è rimasto all'interno del mondo militare dal 1956-58.Come giornalista ha lavorato per la Eastern Daily Press (Norwich) e King's Lynn (Norfolk) dal 1958 al 1961, diventando poi reporter per la Reuters (Londra, Parigi e Berlino Est) negli anni 1961-65 e per la BBC (Radio e Televisione) a Londra tra il 1965 e il 1967, passando in un secondo tempo al ruolo di assistant diplomatic correspondent, sempre per la BBC nel biennio 1967-68.È stato anche giornalista freelance in Biafra e Nigeria (1968-70) e presentatore televisivo (Soldiers series, 1985 e Frederick Forsyth Presents series, 1989-90).Vive in Gran Bretagna dove si dedica al suo lavoro di scrittore a tempo pieno.Con i suoi romanzi ha vinto il prestigioso premio Mystery Writers of America Edgar Allan Poe nel 1971 (Il giorno dello sciacallo) e nel 1983.Da molti suoi romanzi sono stati tratti film di successo.Tra i titoli più famosi: Dossier Odessa (The Odessa File 1972), Il quarto protocollo (The fourth protocol 1984), Il negoziatore (The negotiator, 1989). Nel 2019 esce per Mondadori un suo nuovo romanzo: La volpe.Paolo Bertinetti (Torino 1944), professore ordinario di Letteratura inglese, studioso del teatro inglese, della narrativa inglese del Novecento e delle nuove letterature in inglese è autore tra l'altro di Il teatro inglese del Novecento (Einaudi, Torino 1992 e 2003), Storia del teatro inglese della Restaurazione all'Ottocento (Einaudi, Torino 1997 e 2006), Invito alla lettura di Samuel Beckett (Milano 1984) e Dall'India (Milano 1995). Ha curato l'edizione del Teatro completo di S. Beckett (Einaudi, Torino 1995), quella dei Romanzi di G. Greene (Milano 2000), la Storia della letteratura inglese (Einaudi, Torino 2000), English Literature. A Short History (Einaudi, Torino 2010) e Il teatro inglese. Storia e capolavori (Einaudi, Torino 2013).Sempre per Einaudi ha tradotto l'Amleto e La tempesta di Shakespeare.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giuliana Salvi"Clementina"Einaudi Editorewww.einaudi.itLa città dei lettoriFirenze, Villa BardiDomenica 8 giugno 2025, ore 14:00Giuliana Salvi "Clementina" con Alessandro Sapuppohttps://www.lacittadeilettori.it/Mentre la Storia impazza fuori dalla finestra, Clementina, giovane vedova con tre figli, deve reinventarsi il mondo. Sedere alla scrivania che è stata di suo padre e far quadrare i conti, per non deludere né i vivi né i morti. E cosí, utopista e femminista per istinto, Clementina mette su, tra le mura di casa sua, una scuola improvvisata e diversa da tutte le altre, cambiando il destino di decine di ragazzini e ragazzine in una Lecce che, nella prima metà del Novecento, sembra alla periferia di tutto. Ispirato alla storia vera della bisnonna dell'autrice, Clementina è un romanzo che non si dimentica, grazie alla forza di un personaggio estremamente contemporaneo: una donna «tutta gesti», viva, carismatica, inquieta, sempre in cerca di qualcosa, pronta a superare i confini della memoria famigliare e ad abitare la nostra.È il 1916, la Grande Guerra infuria e Clementina ha una sua personale battaglia da combattere. Suo marito Cesare, prima di morire, le ha fatto promettere che dovrà garantire ai loro figli la possibilità di realizzarsi, come avrebbe fatto lui. Cosí Clementina lascia Roma con Filippo, Emira e Francesco, e torna a vivere a Lecce nella casa di famiglia insieme alle due sorelle, Maria e Anna, cucite strette l'una all'altra da una complicità assoluta. È Germain, professore francese pacato e visionario, a suggerirle la strada per mantenere la sua promessa: se è stata lei a curare l'istruzione di Filippo, perché non aiutare nello studio anche altri ragazzini? E non come atto di carità, ma per lavoro? Quando, vincendo le proprie resistenze e quelle del suo tempo, Clementina decide di accettare i primi allievi, non immagina che insegnerà per piú di vent'anni e fonderà nella sua casa una vera e propria scuola. Soprattutto non immagina che nel tentativo di aiutare i propri figli a realizzarsi, finirà per realizzare sé stessa. Molto tempo prima, Clementina era una ragazza che scriveva racconti, un'adolescente che voleva leggere e studiare e che secondo il padre «sarebbe stata un maschio perfetto», e poi una giovane moglie di poche parole e molti pensieri, capace di conquistarsi nella casa matrimoniale una stanza tutta per sé. Ma gli anni di Roma sono stati anche gli anni del grande dolore. Solo mettendo a punto il suo metodo d'insegnamento, empirico e tutt'altro che convenzionale, Clementina ritroverà quella parte di sé che aveva perso. Intanto la Storia del primo Novecento – il fascismo, la guerra – le arriva addosso, a volte con violenza, piú spesso come un rumore di fondo. Mentre lei continua a fare la sua piccola, domesticissima, rivoluzione.Giuliana Salvi (1988) è nata e vive a Roma. Dopo un passato come redattrice televisiva ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Clementina (Einaudi 2025) è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Marosella Di Francia, Daniela Mastrocinque"Cuore di corallo"Giunti Editorewww.giunti.itLa città dei lettoriFirenze, Villa BardiniSabato 7 giugno 2025, ore 16:30Marosella Di Francia, Daniela Mastrocinque"Cuore di corallo"con Raffaele Palumbohttps://www.lacittadeilettori.it/Napoli, settembre 1943. Nel tumulto delle Quattro giornate, in una città devastata dalla guerra, Elena Manfredi viene caricata dai te- deschi su una camionetta e sparisce sotto gli occhi attoniti del marito Alfredo, che non riesce a fermare i soldati. Di quella moglie dolce, sensibile e malinconica ora non gli resta che il ricordo, oltre al dovere di allevare le loro bambine: Annaluna e Maria Sole, di soli pochi mesi. In provvidenziale aiuto viene nonna Angela, che porta con sé le gemelle a Torre del Greco per prendersene cura. Sebbene sconvolta dalla perdita di Elena, Angela resta la donna determinata di sempre: manda avanti con fierezza la sua impresa di lavorazione del corallo, offre impiego alle donne del paese, non dipende da nessuno. Conosce il valore del sacrificio e del coraggio, e insegna alle nipoti a guardare sempre avanti. Loro, diversissime per carattere ma legate da un sentimento indissolubile, crescono nell'ombra di una madre mai conosciuta eppure non dimenticata. È il 2 luglio del 1963, la guerra è ormai un ricordo. Napoli è in fermento per un evento epocale: John Fitzgerald Kennedy è in visita alla città. Maria Sole e Annaluna si uniscono alla folla festante, senza sapere che proprio quel giorno la loro vita è destinata a cambiare per sempre. Perché, in modo del tutto imprevedibile, scoprono che la storia di Elena è molto diversa da come l'hanno sempre sentita raccontare... Il peso di un segreto, il senso di un destino, la forza inesauribile dei legami: tre generazioni di donne attraversano il Novecento nella nuova, emozionante saga familiare di Maro- sella Di Francia e Daniela Mastrocinque.Marosella Di Francia, Daniela MastrocinqueNapoletane, hanno entrambe insegnato italiano e storia nella scuola secondaria di II grado. Insieme hanno scritto la sceneggiatura Gli amanti di Parigi (Esa, 2013), e i romanzi Amiche di penna. Il romanzo epistolare di Anna Karénina ed Emma Bovary (Mondadori, 2016) e La donna che visse nelle città di mare (Giunti, 2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Polonia, il sovranista Nawrocki vince le elezioni presidenziali Maurizio Landini, dal sindacato al parlamento? Il Fernet-Branca festeggia 180 anni di storia Milano celebra l'arte di Felice Casorati Luigi Spazzapan, esponente originalissimo del Novecento
La serie tv argentina L'Eternauta, tratta da un fumetto di culto, riesce a essere fantascienza e sottile riflessione sulla situazione politica del paese sudamericano. Gaza sound man dei registi palestinesi Hosam Abu Dan e Awad Joumaa segue l'evoluzione del suono di Gaza, dalla pace alla distruzione portata dalla guerra. Typologien, alla fondazione Prada di Milano, è una mostra dedicata alla fotografia tedesca del Novecento. Lo scrittore norvegese Jan Grue, con il suo libro La mia vita come la vostra (Iperborea), ci invita a guardare alla disabilità da una diversa angolazione.CONGabriele Niola, giornalista e critico cinematograficoCatherine Cornet, arabista che collabora con InternazionaleVincenzo Latronico, scrittoreValentina Pigmei, giornalista che collabora con InternazionaleSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità . Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Carlo Madaghiele, Raffaele Scogna, Jonathan Zenti e Giacomo Zorzi.Direzione creativa di Jonathan Zenti.L'Eternauta: https://www.youtube.com/watch?v=ykLTd5aTa88Gaza sound man: https://www.youtube.com/watch?v=2iQhXJLifE8Typologien: https://www.fondazioneprada.org/project/typologien/La mia vita come la vostra: https://youtu.be/nmiBAj16Dr0
Ecco la lista degli appuntamenti: 1) 30 maggio - 1 giugno: èStoria di Gorizia Venerdì 30 maggio, 15:00: introduco il nuovo libro di Livio Zerbini: le vie delle città romane. Venerdì 30 maggio, 16:30: panel nuove prospettive di divulgazione storica, con Galatea Vaglio, Cristoforo Gorno, Giacomo Panozzo. Sabato 31 maggio, 12:00: Quando Venezia distrusse l'Impero romano, presentazione del libro Domenica 1 giugno, 10:30: Assedi: come farli e come subirli. Guida pratica alla poliorcetica, da Alesia a Bakhmut. Con Guido Damini (altro grande podcaster!) Domenica 1 giugno, 12:00: 1914: l'anno più importante del Novecento, con Andrea Basso (la Guerra grande) 2) Martedì 3 giugno, Bolzano: ore 16:00 - Libreria Cappelli in Corso della Libertà, 2 3) Mercoledì 4 giugno, Verona, all'Associazione La Fratellanza, un po' fuori dal centro storico, in via Don Pietro Leonardi 4, alle 18:30. Ci sarà anche Emanuele Viotti di AdMaioraVertite ottimo canale YouTube con il quale ho già collaborato 4) Giovedì 5 giugno, Firenze, alle 21:00 alla Biblioteca delle Oblate in Via dell' Oriuolo, 24 5) Venerdì 6 giugno, Genova ore 18.00 - Libreria Coop del porto antico, Calata Cattaneo, in compagnia di Lorenzo Carbone di @IncontridiStoria 6) Ancora una! ERRATA CORRIGE, l'appuntamento di Bruxelles sarà il 25 giugno e non il 18, ore 19.00 - Piola libri Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Voci d'Italia - L'Italia in giallo Una puntata dedicata alla letteratura, in cui con il professor Balboni ci parla di un genere di narrativa molto popolare e diffuso: il romanzo giallo. Nato verso la metà del XIX secolo e sviluppatosi nel Novecento, il giallo ebbe in Italia un grande successo con la collana “Giallo di Mondadori”, una vera e propria icona della storia editoriale italiana, che vanta oltre 90 anni, il cui nome si deve al caratteristico colore della copertina. Voci d'Italia il podcast per ascoltare la voce autentica degli italiani. Incontra con Marta Koral e Pierpaolo Bettoni persone da diverse città italiane, ascolta le inflessioni regionali, gli accenti e scopri le interessanti curiosità locali. Il podcast è realizzato in collaborazione con l'ANILS, l'Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere. Il podcast è pensato per studenti di lingua italiana di tutti i livelli, come esercizio di ascolto individuale o con la guida dell'insegnante.
"Le condizioni ideali" di Mokhtar Amoudi e "Kukum" di Michel Jean Una storia di riscatto è quella che si racconta nel romanzo "Le condizioni ideali", opera prima di Mokhtar Amoudi (Gramma - traduz. Elena Cappellini). È una storia che trae spunto dalla vita dello stesso autore. Il protagonista è un bambino, Sander, di madre algerina che viene dato in affido fin da piccolo. Quando però la prima madre affidataria muore deve essere assegnato ad altri genitori: lui vorrebbe una famiglia francese, ma la madre naturale sceglie una donna marocchina che cresce diversi minorenni solo per incassare l'assegno dei servizi sociali. Tutto questo avviene in una banlieu parigina dove la violenza e i crimini sono la normalità e dove Skander si sente diverso dagli altri: lui ama studiare e adora il vocabolario. Ma arrivato alle superiori, il contesto finirà per fagocitarlo. Nella seconda parte parliamo di un romanzo che prende spunto dalla storia vera della bisnonna dell'autore e che si svolge in Quebec all'inizio del Novecento. Il romanzo è "Kukum" del canadese e Michel Jean (Marcos Y Marcos - traduz. Sara Giuliani). La protagonista è Almanda, un'orfana che viene cresciuta da una coppia che la accoglie per carità cristiana. A 15 anni incontra Thomas, poco più grande di lei, e se ne innamora. Thomas fa parte degli innu, popolazione autoctona del Quebec: sono abituati a vivere in clan familiari nomadi, si spostano in base alle stagioni della caccia, hanno un rapporto molto stretto con la natura. Almanda va via con Thomas e inizia a sentirsi proprio fusa con la natura, si sente veramente sè stessa e libera. Con il passare degli anni, però, Almanda, come tutta la comunità di innu, dovrà affrontare la minaccia dei bianchi che tagliano la legna delle foreste, si impossessano dei territori e li costringono nelle riserve.