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Un romanzo in cui si intreccia amore per la letteratura, passione per l'arte della traduzione e dolore per la fine di una relazione. "L'ombra del vulcano" di Marco Rossari (Einaudi) racconta le vicende di un uomo a pezzi dopo la fine di una storia d'amore. Il protagonista è un traduttore che sta lavorando alla traduzione di "Sotto il vulcano" dello scrittore inglese Malcolm Lowry, considerato "uno dei capolavori illegibili del Novecento" che narra l'ultimo giorno di vita di un ex console britannico in Messico dedito all'alcol. Inizia così un gioco di specchi fra la vita del protagonista del romanzo di Marco Rossari e quella del console del romanzo di Lowry. In una Milano deserta in agosto, le riflessioni del protagonista sulla vita e sulla letteratura. Nella seconda parte parliamo di "Il passaporto verde" di Zineb Mekouar (Nord - traduz. Giuseppe Maugeri), opera prima della scrittrice franco marocchina che dal 2009 vive a Parigi e che è stata fra i finalisti del prestigioso premio letterario Goncourt per l'opera prima nel 2022. Nel romanzo si raccontano le differenze culturali fra il Marocco e la Francia, soprattutto per quanto riguarda i diritti delle donne. Protagoniste sono due giovani donne: Kenza, che appartiene a una famiglia aristocratica e benestante e frequenta la scuola francese, e Fatiha che è la figlia della domestica. Da piccole si considerano sorelle, ma crescendo le differenze di classe vengono a galla e le due prendono strade diverse con Kenza che va a Parigi. Quando Kenza torna a Casablanca deve fare i conti con questa appartenenza alle due culture, ma anche con il suo passato.
In una conferenza organizzata dall'IIC di Melbourne e da Monash University, si celebra il centenario della nascita del grande autore del Novecento.
Pour cet épisode, nous avions tiré au sort l'article wikipedia dédi& aux pianos "Steinberg ", qu'on a tous confondu - soyons honnêtes - avec les pianos Steinway. Peu importe, voilà un épisode très piano et très musique ! Jérôme parle de Jim Steinman, auteur compositeur de tubes internationaux chantés par Meat Loaf, Céline Dion ou ....Bonnie Tyler (notre nouvelle mascotte) Florence parle des livres et films "Novecento, la légende du pianiste sur l'océan" Sylvain fait une intervention sur "Les amants parralèles" de Vincent Delerm Et Martin parle du roman High Fidelity et de ses dérives : film et série Et en intro on vous parle de l'incroyable book club qui va nous agiter cet été, RDV sur Discord et twitter !
Oggi a Cult Estate: il regista Fatih Akin parla del suo nuovo film "Rheingold"; a Lecco la mostra "Novecento" al Palazzo delle Paure; il coreografo Adriano Bolognino ha presentato il lavoro "Come neve" al Kilowatt Festival a Cortona; Armando Punzo introduce il nuovo progetto della Compagnia della Fortezza "Atlantis - cap. 1 - La permanenza"; Livia Grossi riprende il filo del festival "Fra le mura" di Framura...
Marino Freschi"Max e Flora"Isaac Bashevis SingerAdelphihttps://adelphi.itA Max basta vederla, quella Rashka appena quindicenne, per rimanerne abbagliato. E dire che finora tutto filava liscio: lui e la sua bella Flora, moglie e amica, complice e amante, sono tornati a Varsavia per procurarsi della «merce» per la loro fabbrica di borsette – in realtà, carne fresca per il florido bordello che gestiscono a Buenos Aires. Appena arrivati, si sono immersi, come un tempo, nel mondo di via Krochmalna, cuore pulsante del ghetto di Varsavia, sorta di corte dei miracoli, dove, all'inizio del Novecento, aleggia ancora un buon «odore di birra, mostarda, bagel caldi e pretzel» e trafficano i loro vecchi amici, gente come Meir Panna Acida, Leah Lingualunga, Itche il Guercio e Srulke il Tonto. Ma, come recita un antico detto yiddish, «dieci nemici non possono fare a un uomo il male che può fare a se stesso». E così sarà di Max Shpindler, un'altra delle indimenticabili figure della vasta commedia umana che Singer ha saputo mettere in scena: cinico e donnaiolo, in apparenza pienamente soddisfatto di sé e della propria ricchezza, pronto a finanziare un gruppo di anarchici se questo gli consente di far soldi, Max è in realtà tormentato da dubbi, e da domande a cui non trova risposta, e da tentazioni di morte – un tumulto che proprio l'incontro con l'irresistibile Rashka porterà con prepotenza alla luce. Dopo Keyla la Rossa e Il ciarlatano, un terzo, strepitoso inedito del grande scrittore polacco.Marino Freschi, 1942, germanista triestino, si è formato al Roma, Zurigo, Berlino ha insegnato all'Università Orientale di Napoli, all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Università degli Studi di Roma Tre, dal 2015 è Professore Emerito di Letteratura tedesca nello stesso ateneo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Reflexionamos con Mario Gas sobre la música que han hecho brillar a todo tipo de espectaculo. Desde musicales como Chicago de John Kander, hasta películas como Novecento de Bernardo Bertolucci con banda sonora de Enrio Morricone. Escuchar audio
- Siamo a meta' del percorso: BERGAMO BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA .... il bilancio e' positivo un fiume di visitatori nei musei A Brescia punta di diamante IL PUGILE E LA VITTORIA ALATA al Capitolium nell'attesa dei prossimi eventi - NOVECENTO, il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso Palazzo delle Paure a Lecco ospita una nuova mostra con un focus incantevole su SIRONI - EYES 206 PUNTI DI VISTA all' Area Archeologica di Genova, l'installazione di Ivan Falardi - E per chi non parte un panorama a volo d'uccello delle mostre che vale la pena di non perdere
Continuiamo il racconto, iniziato il mese scorso, sulla Basilicata nel Novecento e il suo grande salto, da realtà rurale a centro industriale. In studio sempre il professore emerito di Storia contemporanea, Paolo Macry.
This summer is definitely funky! 01- Black Market Brass - The Pit 02- Scary Goldings - Louis Cole Sucks (LIVE) (feat. Louis Cole) 03- Octave Cat - Rotoscope 04- Billy Cobham - Whatcha Wanna Do (feat. Narada Michael Walden, Santana, Novecento & Alex Acuna) 05- Kool & The Gang - We Are The Party 06- Prince - All A Share Together Now 07- Ida Nielsen - Shake It Off 08- Philip Lassiter - Purple (Live) (feat. Candy Dulfer & Jordy Kalfsvel) 09- Kendra Morris - What Are You Waiting For 10- Pale Jay - In Your Corner 11- Jalen Ngonda - Come Around and Love Me 12- S.O. - Don't Worry 'Bout It 13- Vito Lalinga (Vi Mode Inc. Project) - Out Of Here 14- Mothers Favorite Child - PeNTHouse oN MaRs 15- Fizzy - What You Know About It 16- Raquel Rodriguez - Undone (Dave Lee's Disco Blend)
VIDEO: Quattro chiacchiere con Silver Nervuti ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Tabd1pVdTegTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7477COME I MEDICI GARANTIRONO UN'APPARENZA DI SCIENTIFICITA' AL NAZISMO di Luisella ScrosatiQuando pensiamo ai totalitarismi del Novecento, l'associazione più immediata è quella razzismo-nazismo e statalismo-comunismo. Che il raggiungimento della purezza della razza ariana fosse il più forte motore ideologico di tutto il sistema che ruotava attorno ad Adolf Hitler non credo sia contestabile. Né vi sono dubbi che la statalizzazione dei mezzi di produzione e del capitale fosse l'obiettivo verso cui orientare ogni azione criminale del sistema sovietico. Analogamente, la volontà di eliminare gli ebrei da una parte e quella dello sterminio dei kulaki dall'altra sono realtà storiche ampiamente suffragate.Tuttavia, ritenere che queste fossero le uniche componenti dei due sistemi totalitari, sufficienti per comprendere quanto accaduto, insieme ad un lato quasi demoniaco di coloro che si prestavano ad atti gravemente immorali pur di attuare l'ideologia, è decisamente riduttivo. Aspetti che portano la nostra generazione a ritenere di non avere nulla a che spartire con quei due sistemi. Il che è sotto certi aspetti vero. Ma le domande da porsi sono altre: sono rinvenibili delle strutture e delle dinamiche fondamentali che consentano a un sistema totalitario di nascere, crescere e rafforzarsi, a prescindere dal volto storico con cui si presenta? Banalmente: è possibile riconoscere il malfattore da alcune caratteristiche apparentemente non così evidenti, anche se cambia l'abbigliamento, la capigliatura, il modo di parlare?PERSONE NORMALI POSSONO COMMETTERE ATTI DEMONIACIIn un lavoro monumentale, Robert Jay Lifton, psichiatra quasi centenario, che ha dedicato i studi alle tecniche di riforma del pensiero (lavaggio del cervello) in Cina e ai rapporti tra psicologia delle persone e storia, mostra i tratti comuni, non immediatamente rinvenibili, di quanti hanno tenuto in vita il regime nazista e hanno reso possibili le grandi iniquità di cui siamo (forse) a conoscenza. Lunghe interviste a 41 ex-nazisti, di cui 29 medici, e 80 ex-internati che avevano lavorato nei blocchi medici hanno permesso di portare alla luce aspetti molto interessanti. Anzitutto, «l'inquietante verità psicologica che la partecipazione all'eccidio di massa non richiede necessariamente emozioni così estreme o demoniache quali sembrerebbero appropriate a un progetto così malvagio. O, per esprimerci in un altro modo, persone normali possono commettere atti demoniaci» (R. J. Lifton, I medici nazisti. Storia degli scienziati che divennero i torturatori di Hitler, BUR, Milano 2022, p. 19).Quali condizioni dunque possono portare una persona normale a compiere «atti demoniaci»? Lifton ha fiutato che la pista da percorrere era quella medica: non solo perché senza il coinvolgimento dei medici sarebbe stato impossibile mettere concretamente in atto un piano di eliminazione degli "indegni di vivere", ma soprattutto perché era fondamentale ancorarsi ad una giustificazione medico-scientifica di quanto si stava operando. Lifting l'ha battezzata medicalized killing, omicidio medicalizzato o medicalmente giustificato, non solo possibile, ma necessario all'interno del preteso controllo totale sulla vita e sulla morte. Il progetto nazista, spiega Lifton, puntava ad «una visione di controllo assoluto sul processo evolutivo, sul futuro umano biologico» (p. 36).Si trattava di una vera e propria «biocrazia», nella quale tutto era orientato al supremo principio biologico, che ovviamente aveva rivendicato la propria fondazione scientifica, e al quale si prestarono luminari ed esperti di ogni ambito, soprattutto medico. «Come si espresse un sopravvissuto che era stato testimone attento di questo processo: "Auschwitz fu come un'operazione chirurgica" e "il programma di sterminio fu diretto da medici dal principio alla fine"» (p. 38). Il regime aveva l'ossessione delle scienze biologiche, al punto che, nel 1934, il generale Rudolf Hess (1894-1987), per sei anni vice di Hitler, fino alla "promozione" del generale Hermann W. Göring (1893-1946), poteva dire, davanti a tutti gli aderenti al partito, che «il nazionalismo non è altro che biologia applicata». In sostanza, organizzazione scientifica della società.Il passaggio fondamentale per nazificare la medicina e renderla strumento adeguato per il progetto biocratico era quello di mettere ai margini la sua vocazione alla cura del malato, per trasformarla in uno strumento di perfezionamento della società. Non doveri verso il singolo, ma verso la collettività. Il manuale del dott. Rudolf Ramm, della facoltà di Medicina dell'Università di Berlino, Ärztliche Rechts- und Standeskunde (1943), testo di etica medica assai influente, aveva spinto verso questa decisiva "apertura" della medicina: «Il medico doveva interessarsi alla sanità del Volk ancor più che alle malattie dell'individuo e doveva insegnare alla gente a superare il vecchio principio individualistico del "diritto al proprio corpo" e ad abbracciare invece il "dovere di essere sani"» (p. 53).CORSI E RICORSI STORICICorsi e ricorsi storici. Il diritto al proprio corpo e alla propria salute deve cedere il passo alla salute del corpo collettivo, in nome della quale è dunque possibile obbligare chiunque ad adottare soluzioni sanitarie di volta in volta ritenute scientificamente evidenti. La classe medica - che nel frattempo era divenuta un insieme di funzionari dello Stato in camice bianco - diventa così uno strumento imprescindibile per poter "mantenere sano" l'organismo sociale e per poter eliminare tutto quello che è considerato pericoloso, secondo la visione "scientifica" adottata, incluse persone in carne e ossa. Le massicce campagne di sterilizzazione ed eutanasia dal parte del Reich si comprendono solo alla luce di questa medicalizzazione della società e della nuova vocazione della medicina.È interessante notare che, dal punto di vista giuridico, nella Germania nazista gli aborti erano proibiti; eppure «i tribunali per la sterilizzazione potevano ordinare l'interruzione della gravidanza per ragioni eugeniche in situazioni di "emergenza razziale"» (p. 70). La tanto cara e flessibile emergenza, sempre utile per fare esattamente il contrario di quanto prevede la legge, senza la briga di dover cambiare la legge.L'emergenza aveva reso flessibili anche i medici. Come il ginecologo Carl Clauberg (1898-1957), professore universitario, che aveva fatto numerose ricerche sugli ormoni femminili, per trattare la sterilità della donna, ma che, dopo l'incontro con Himmler, si era reinventato come ricercatore di metodi non chirurgici per la sterilizzazione di massa. La sfida era quella di sterilizzare più persone in meno tempo possibile; ideò così l'iniezione di formaldeide, direttamente nell'utero, senza anestesia. Degli effetti avversi ovviamente non interessava niente a nessuno, sebbene nel gruppo di prova, formato rigorosamente da donne ebree e rom, ci fossero stati anche dei decessi. Sempre corsi e ricorsi: basta sostituire al verbo "sterilizzare" qualcos'altro.Clauberg tornò poi al suo primo amore, le ricerche sulla sterilità, diventando, come se nulla fosse, direttore di un istituto: la Città delle Madri. Clauberg purtroppo non fu un caso isolato: «Benché alcuni medici abbiano opposto resistenza, e molti abbiano avuto poca simpatia per i nazisti, come professione i medici tedeschi si offrirono al regime. Lo stesso comportamento si riscontra anche nella maggior parte delle altre professioni; ma nel caso dei medici quel dono comprese l'uso della loro autorità intellettuale per giustificare ed eseguire uccisioni, situate in una prospettiva medica» (p. 71).
ROMAFrancesco Lioce, poeta, direttivo GIANO Public History APS presenta il volume diMaria Teresa Ciammaruconi Nel segreto dei nomi, Ad Est dell'Equatore, 2023Una storia calabrese del primo Novecento: un grande amore, tradizioni, storia, cultura e la Prima Guerra Mondiale. Non dimentichiamo i fucilati per mano amica “La memoria di quei mille e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione dello stesso esercito interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità” Sergio Mattarella, Avvenire 4 maggio 2015 Papaveri rossi vegliano per un giubileo civile di Giorgio Zanin e Gian Piero Scanu. Il generale Albino Amodio spiega il difficile iter della legge di riabilitazione dei fucilati per mano amica.Simona Ciammaruconi leggerà brani dal romanzoMaria Teresa Ciammaruconinata a Roma il 20/08/1952. Attiva nell'organizzazione di eventi culturali orientati soprattutto a promuovere l'incontro tra varie forme di arte. Ha scritto e pubblicato diversi libri di poesia.Albino AmodioNato a Recanati il 30 luglio 1943, Ufficiale dell'aeronautica militare italiana in servizio permanente effettivo dal 1965 al 2001 con incarichi logistici. Estensore della proposta di legge per la riabilitazione dei militari ai quali è stata inflitta la pena capitale durante la prima guerra mondiale,Musiche con licenza d'uso Epidemic Sound Brano MUSICALE dal minuto 26 e 40 secondi concessa a titolo gratuita dall'autoreGiovanni Iannoni, La FugaRiferimenti Siae del brano:23237030400 LA FUGA 506296 00123746877 IANNONI GIOVANNI Compositore Originale (CO) 000506296 22 120 240 SIAE 50.0% SIAE23237030400 LA FUGA 506296 00123746877 IANNONI GIOVANNI Autore del Testo (AO) 000506296 21 120 240 SIAE 50.0% SIAEGIANO PUBLIC HISTORY APSafferente al Centro interuniversitario per la ricerca e lo sviluppo della Public HistorySostienici con il 5×1000 : CF 97901110581
Monica Farnetti"Vera gioia è vestita di dolore"Anna Maria OrteseLettere a MattiaAdelphi Edizionihttps://adelphi.itNel maggio del 1940, Anna Maria Ortese incontra a Bologna Marta Maria Pezzoli, giovane studentessa universitaria che gli amici chiamano Mattia. Nasce fra loro un'intesa, un'intimità che, come precisa la Ortese, è tenerezza di sorelle: «Ti sono così grata di essermi vicina in questo tempo difficile – sola sorella». Una tenerezza tanto più intensa in quanto fondata sulla dissimmetria: Mattia è malinconica, sollecita, assidua, percettiva, Anna Maria mutevole, tempestosa, non di rado silente, caparbiamente intenta a coltivare la sofferenza, sua «vera patria», a trasformarla in conoscenza, a trasfonderla in un lavoro che pure reca con sé dubbio e tormento: «Non ho sete che di gioia, di luce, d'amore. E tutto questo non c'è, fra le carte. Scrivere, è uguale al canto raccolto e disperato del mare, nelle insenature segrete. È il rifugio triste, non è la vita. Vorrei essere dove voi tutti siete» – ma capace anche di trasmettere all'amica la sua irrequietezza visionaria, in lettere di fiammeggiante bellezza.A cura di Monica Farnetti.Con una Nota di Stefano Pezzoli.Anna Maria Ortese (1914–1998), romana, autodidatta, è stata una grande voce nella letteratura del Novecento italiano, eppure, non è molto conosciuta, forse a causa della sua scrittura poco agile e del complesso apparato simbolico dei suoi libri. Ortese, rientra nella corrente del Realismo Magico di Massimo Bontempelli, per la sua capacità di cogliere una realtà visionaria, di atmosfere sognanti, con stupore e meraviglia. Questi sentimenti quasi infantili, si mescolano ad atmosfere di malinconia e di tragedia inevitabile. La vita di Ortese, infatti, fu segnata da lutti familiari violenti che lasciarono un'impronta indelebile nell'animo della donna. Il mare non bagna Napoli, pubblicato nel 1953 per Einaudi, fu visto dagli intellettuali della rivista Sud, dove collaborava la stessa Ortese, come un libro contro Napoli, perché troppo duro nel descriverne lo squallore. La scrittrice venne detta nemica della città e Ortese, fu costretta ad abbandonare Napoli che amava e aveva scelto, senza più far ritorno.Monica Farnetti è nata a Ferrara, ha studiato a Firenze e a Parigi VII, ha insegnato nelle università statunitensi di Smith College e UCLA ed è docente di Letteratura italiana all'Università di Sassari. È socia dall'origine della Società Italiana delle Letterate. Ha pubblicato monografie su autori antichi e moderni della letteratura italiana, su alcuni problemi di teoria letteraria, sul rapporto fra filosofia e poesia e fra letteratura e musica, sui temi del giardino e del paesaggio, e sulla scrittura delle donne. Fra le autrici di cui si occupa con edizioni e saggi si segnalano: Gaspara Stampa, Cristina Campo, Anna Maria Ortese, Goliarda Sapienza.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Rossana Cavaliere"Leonardo Sciascia negli occhi delle donne"Tessere di un mosaico al femminileVallecchi Firenzehttps://vallecchi-firenze.itChe cosa pensano di Leonardo Sciascia, considerato ormai uno dei più importanti intellettuali del nostro Novecento, donne famose dei nostri giorni, le cui vite si sono intrecciate con la sua, per motivi e intervalli di tempo diversi? Dello scrittore è noto il coraggio (fu il primo a denunciare il “fenomeno mafia), così come sono noti alcuni suoi giudizi affilati o provocatori, a volte divisivi. Se, tuttavia, a parlare di lui – e, conseguentemente, di sé stesse – sono donne non solo di finissima capacità critica, portatrici di uno sguardo alternativo e di un naturale talento femminile per scoprire un dettaglio rivelatore di anfratti della personalità, che ritratto viene fuori dell'uomo Sciascia? Le intervistate (grandi giornaliste della carta stampata o della televisione, scrittrici di prestigio e opinioniste, ma anche accademiche, editrici, imprenditrici, che, a diverso titolo, animano il mondo della cultura ad ampio spettro), raccontando la tranche de vie che hanno diviso con lo scrittore, hanno finito col raccontare anche sé stesse e rivelare aspetti ineditiInterviste a: Barbara Alberti, Rita Cirio, Bianca Cordaro, Silvana La Spina, Franca Leosini, Dacia Maraini, Cristina Nonino, Marcelle Padovani, Domenica Perrone, Anna Maria Sciascia, Francesca Scopelliti, Elisabetta Sgarbi."Leonardo Sciascia è stato un intellettuale scomodo. Difficile negarlo. Non si è limitato, infatti, a diventare uno dei più noti e valenti scrittori del nostro Novecento, ma ha voluto caratterizzarsi anche come polemista. Se è vero, da una parte, che i suoi romanzi ancora oggi conquistano per i perfetti ingegni narrativi e la sconcertante attualità, dall'altra, le polemiche suscitate con alcuni suoi scritti caustici o con imprudenti dichiarazioni non si sono ancora spente, malgrado il tempo trascorso..."IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Fabrizio Bagatti"Parola mia"Interviste e altri ineditiLorenzo de' Medici Presshttps://lorenzodemedicipress.itTradotte per la prima volta in Italia le migliori interviste che, nel corso degli anni, Arthur Conan Doyle rilasciò per giornali e riviste; tra gli intervistatori anche scrittori del calibro di Bram Stoker e P.G. Wodehouse. Il creatore di Sherlock Holmers racconta le tappe della propria vita e ripercorre, con ricchezza di dettagli, tutte le proprie creazioni letterarie. Come è nato Sherlock Holmes? Come e perché muore? Che cosa conta nella letteratura e che cosa c'è dopo la morte? Il volume contiene anche gli inediti Il caso di Oscar Slater, in cui Conan Doyle ricostruisce un celebre omicidio nell'Inghilterra di primi Novecento, e alcuni interventi in cui parla di religione, dell'anima e dello spiritismo a cui credeva fermamente.Con un QR-code che permette di vedere e ascoltare il video della rarissima intervista filmata a Conan Doyle nel 1928.Arthur Conan DoyleÈ il padre della letteratura poliziesca. Discendente di una nobile famiglia irlandese, abbandona il cattolicesimo a favore di un agnosticismo scientifico. Nel 1876 intraprende gli studi di medicina nella Edinburgh Medical School, laureandosi nel 1885. Dopo alcuni anni trascorsi come medico di bordo su una baleniera, nel 1887 pubblica il primo romanzo di Sherlock Holmes, Uno studio in rosso, cui ne seguono oltre sessanta. Tra i suoi titoli più famosi e che rientrano nel ciclo di Sherlock Holmes, ricodiamo Il mastino dei Baskerville, Le avventure di Sherlock Holmes, La valle della paura. Tra le altre sue opere La mummia, La compagnia bianca, Il guardiano del Louvre.Oltre ad essere stato corrispondente di guerra, giornalista ed esperto di spiritismo, ha dato vita ad una serie di cicli letterari di incredibile fascino ed attualità tra i quali ricordiamo quelli di Sir Nigel, del Brigadiere Gérard e del Professor Challenger.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Da Farinati la storia della pizza è servita con la “4 gusti”, che racchiude l'evoluzione del piatto più conosciuto al mondo, dal 1600 al 1900. L'idea è degli imprenditori Gennaro Del Buono, Giovanni Pianelli e Renato Ruggiero, appassionati di cibo e di design, che hanno aperto a Casavatore il nuovo ristorante “Farinati”: un'esplosione di fantasia e creatività in salsa vintage, in cucina e negli arredi. La pizza storica, uno dei piatti di punta, riunisce nel gusto quattro secoli di sapori: il Seicento che s'ispira alla pizza che mangiavano i marinai, con sugna, pecorino, aglio, origano e con l'aggiunta di una licenza moderna del pizzaiolo, come il pomodoro infornato. Il Settecento, con un omaggio a Gioacchino Murat, che amava la pizza con “cicinielli”, sugna, aglio, origano e anche qui con l'aggiunta del pizzaiolo di pomodorini gialli. L'Ottocento porta la pizza del popolo: una marinara all'ombra, infine il Novecento che porta il gusto della borghesia ovvero la classica pizza margherita.
D'un dels autors de culte de la tradici
Anna Ruchat"Spettri familiari"Ibis Edizionihttps://ibisedizioni.com"Tutte le idee distorte finiscono nel sangue, ma si tratta sempre del sangue altrui."Albert CamusSpettri familiari è il romanzo di una famiglia normale, normalmente segnata da ipocrisia e tacite reciproche coperture. Suddiviso in due parti, la prima ambientata negli anni Ottanta del Novecento, la seconda ai nostri giorni, si sviluppa su più piani narrativi: al racconto in terza persona si alternano taccuini, lettere, architetture morte e nella seconda parte la voce in prima persona dei protagonisti.La geometria della struttura e il teatro delle cose inanimate fanno emergere in filigrana i sobbalzi dell'esistenza.Anna Ruchat (Zurigo, 1959) traduttrice e scrittrice.I suoi esordi letterari sono legati alla traduzione, in particolare, quella di Il respiro e Il freddo di Thomas Bernhard. Da allora ha tradotto molti scrittori di lingua tedesca, tra cui Friedrich Dürrenmatt, Victor Klemperer, Nelly Sachs, Paul Celan, Mariella Mehr, Christine Lavant, Heinrich Böll.Inizia la sua attività di scrittrice nel 2004. Con la raccolta di racconti Gli anni di Nettuno sulla terra (Ibis, 2018) si aggiudica il Premio svizzero di letteratura 2019. Da ultimo ha pubblicato La forza prigioniera (Passigli 2021).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Esteban Buch es un premiado ensayista y musicólogo argentino. Vive en París hace muchos añosy es profesor en la Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales. Es autor de los libros El pintor de la Suiza argentina, O juremos con gloria morir. Una historia del Himno Nacional Argentino, La Novena de Beethoven. Historia política del himno europeo; The Bomarzo Affair. Ópere, perversión y dictadura; Historia de un secreto. Sobre la Suite Lírica de Alban Berg; El caso Schonberg. Nacimiento de la vanguardia musical y La marchita, el escudo y el bombo. Una historia cultural de los emblemas del peronismo, con Ezequiel Adamovsky. Fondo de Cultura Económica acaba de publicar Playlist. Música y sexualidad, un trabajo que reflexiona sobre el lugar de la música en la vida sexual de las personas. Se trata de un ensayo integrado por 16 capítulos cuyo orden es aleatorio, que aborda el tema del sexo en la música y también la influencia de la música en la sexualidad humana. Incluye entrevistas con personas de diversas clases sociales y gustos y afinidades sexuales, análisis de piezas clásicas y contemporáneas y además de estar ilustrado con algunas fotos de los temas que se mencionan, tiene también diversos QRs, en la tapa, la contratapa y cada capítulo, de modo que los lectores puedan entender de qué se está hablando o bien que pueda hacer uso en su propia intimidad de esas playlists compuestas por los diversos temas enunciados en el libro. En la sección En voz alta, Claudia Masin ley el poema “Lo demás” de Robin Myers. Claudia Masin es poeta, psicoanalista. Nació en Resistencia, Chaco y vive desde hace unos años en Córdoba. Ha publicado más de 10 libros de poesía, entre ellos El cuerpo, La materia Sensible, La desobediencia (que es su poesía reunida). Su último libro es “Curar y ser curados” publicado por Las furias editora. Y en Te regalo un libro, el escritor Miguel Gaya recomendó dos libros digitales disponibles en la web de Ediciones en Danza. El primero es “Poetas norteamericanos en dos siglos” con selección de Jonio González y prólogo de Jorge Aulicino y el otro es “El segundo Novecento, poesía italiana contemporánea” seleccionadas por Jorge Aulicino. Miguel Gaya es abogado y escritor. Participante de grupos poéticos desde los años ochenta, ha publicado libros de poesía como La vida secreta de los escarabajos de la playa, Levanta contra el viento la cabeza oscura. También es autor de las novelas Contemplar ese animal sangriento, Una pequeña conspiración y Las hormigas argentinas conquistan el mundo (2020). Es además colaborador en distintos medios de comunicación, como Clarín, Página/12, Diario de Poesía y otros del país y del extranjero y su último libro “El desierto invisible” resultó ganador del Premio Clarín de Novela 2022 En la sección El extranjero, Hinde habló de “El huracán Lolita (diario 1958-1959)”, de Vera Nabokov, a editarse en octubre en Francia y en Libros que sí recomendó “Ellos”, de Kay Dick (Fiordo) y “Todo lo que se mueve”, de Valeria Mata (DocumentA/Escénicas)
Bienvenue dans votre RDV avec l'île au jazz, et meme bienvenue sur la plage de la Courtade à Porquerolles... Aujourd'hui nous plongeons justement dans les abysses d'un musée un peu spécial, la fondation Carmignac. Je ne sais pas si vous y êtes déjà allé, elle héberge des Matisse, Basquiat, des Warhol, mais on y trouve aussi une salle un peu spéciale presque sous-terre, presque ronde, avec aux murs une peinture unique, gigantesque de l'artiste espagnol Miquel Barceló, qui représente ce qui ressemble à des creatures marines…. et bien l'été dernier, le contrebassiste Michel Benita nous y avait joué une petite improvisation solo, et presque sous l'eau, dans le sens de submergé dans l'oeuvre... Vous pouvez voir cette oeuvre en vous rendant dans la collection permanente de la Fondation bien sûr, mais aussi à travers la photo accompagnant cette émission.. d'ailleurs dans la description nous glisserons aussi un lien vers une video de ce moment suspendu qu'on peut savourer en ligne. Je vous conseille aussi d'écouter tout cela au casque, car l'enregistrement en binaural vous permettra une véritable immersion dans la reverberation de la pièce: on a l'impression d'être au coeur des abysses… Je vous ai ensuite mixé ce "bloom" de notes de musiques avec des sons naturels collectés par l'artiste Jana Winderen sous la surface des océans (une pièce justement nommée "Submerged"), puis une pièce du compositeur niçois Michel Redolfi également appelée "Immersion partielle"... et oui vous avez compris que l'immersion radiophonique est le fil rouge de cette émission
La Basilicata nel Novecento ha fatto un grande salto, da realtà rurale a centro industriale. Ne parliamo con il professore emerito di Storia contemporanea, Paolo Macry, ricordando i grandi nomi del meridionalismo e l'attualità del loro pensiero.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
La Prima Guerra Mondiale iniziò nel ‘14, ma l'Italia entrò solo nel 1915. Il prof. Barbero racconta la storia e le dinamiche dell'ingresso dell'Italia nel conflitto.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
La Prima Guerra Mondiale iniziò nel ‘14, ma l'Italia entrò solo nel 1915. Il prof. Barbero racconta la storia e le dinamiche dell'ingresso dell'Italia nel conflitto.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Giovanni Gentile e Benedetto Croce sono due filosofi e intellettuali del Novecento. Vissuti entrambi sotto il regime fascista, sono conosciuti per aver scritto l'uno il Manifesto degli intellettuali fascisti, e l'altro il Manifesto degli intellettuali antifascisti, o Antimanifesto.La contrapposizione fra i due ha aperto nel nostro paese un'importante dibattito sul ruolo dell'intellettuale rispetto alla politica e alla società civile. In questa pillola vediamo quali sono le caratteristiche dei due documenti, e perché sono così rilevanti ancora oggi.Colonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod
Le notizie dal bosco sono fresche e interessanti in questa puntata 460 che trova ai microfoni Luca e Ilaria, sentite odore di muschio e scricchiolare di foglie? Luca, dopo averci confessato alcuni suoi traumi infantili, ci parla di salamandre e di un recente lavoro che studia le cellule senescenti e la loro capacità di promuovere la ricrescita di un arto in questi meravigliosi animaletti. Romina intervista Stefano Pasquero, ricercatore dell'Università di Parma. Stefano ci parla del problema di Didone, o anche detto problema isoperimetrico. La sua origine si deve ad una leggenda sulla fondazione di Cartagine, ma la risoluzione del problema ha coinvolto i matematici di varie epoche, fino alla risposta definitiva data da Ennio De Giorgi negli anni Cinquanta del Novecento.Ilaria ci delizia con una barza notevole in quanto a bruttezza e ci illustra uno studio fresco di pubblicazione che racconta la scoperta di un antidoto per l'amanitina, il principio attivo del veleno dell'Amanita phalloides, il fungo più letale del mondo. Ci scusiamo in anticipo con voi ascoltatori, per questa puntata abbiamo avuto dei problemi audio che non siamo riusciti a migliorare, siamo consapevoli di essere molto al di sotto del nostro standard, ci impegneremo affichè questi problemi tecnici non si ripetano.
Enzo Fileno Carabba"Il giardino di Italo"Ponte alle Graziehttps://ponteallegrazie.itItalino vive in un giardino incantato della Riviera: un «Paradiso sperimentale» ricco di piante, misurabile e misurato da due divinità — i suoi genitori — che credono nel potere razionale, etico e sociale della scienza. Mentre fuori tuona la retorica fascista, la lingua che si parla in quel giardino è seria, esatta, priva di sentimentalismi, consona alla laica compostezza che lo domina. Ma quando Italino si avvicina al mare, viene travolto da un'onda che lo capovolge, lo rimescola, gli fa capire che non siamo creature esatte ma libri abissali destinati a sprofondare nel blu. È allora che in lui si accende quella tensione perenne tra razionalità e fantasia da cui originerà una delle più limpide voci del nostro Novecento: quella dello scrittore Italo Calvino. In questo viaggio, tanto più vero quanto più immaginario, Carabba ci guida là dove tutto comincia. E dove, grazie a alberi ipnotizzanti e pere proibite, tarzan anarchici e famosi illustratori, vecchi fumetti e granchi ballerini, la leggerezza calviniana, impegnata nella costante operazione di raffreddamento emotivo, si fa morbida e profumata, tenera e onirica, lasciando affiorare quella giocosa libertà che, sola, potrà rendere rampanti i baroni, dimezzati i visconti, inesistenti i cavalieri. E felici i lettori che verranno.Enzo Fileno Carabba è nato a Firenze nel 1966. È autore di romanzi pubblicati in Italia e all'estero, di racconti, sceneggiature radiofoniche, libri per bambini, libretti d'opera e poesie. Nel 1990 ha vinto il Premio Calvino con il romanzo Jakob Pesciolini. Il suo ultimo libro è Il digiunatore (Ponte alle Grazie, 2022), vincitore del Premio Comisso. Vive a Impruneta.https://enzofilenocarabba.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Di Massimo Temporelli |Realizzato in collaborazione con BPER Banca In questa puntata di Lampi di Genio parliamo di un'istituzione finanziaria utilissima per imprenditrici e imprenditori che vogliono raccogliere liquidità, la Borsa valori! Nata in un ricco salotto di Bruges, la piazza borsistica è cresciuta e si è evoluta nel tempo, è stata resa mito da film culto del Novecento, dove agenti e trader combattevano a suon di compravendite di azioni, fino ad arrivare alla borsa smaterializzata della rivoluzione digitale di oggi.
Giovanni Leghissa"L'inconscio e il trascendentale"Orthotes Editricehttps://orthotes.comIn un gioco di attrazione e repulsione, la filosofia, nel corso del Novecento, ha variamente dialogato con la psicoanalisi, sia freudiana che lacaniana. Più che dialogare, o ipotizzare delle ibridazioni più o meno feconde, si tratterebbe però di accogliere la psicoanalisi in seno alla filosofia riconoscendone l'assoluta estraneità, prendendo cioè sul serio il fatto che la psicoanalisi è una “scienza senza sapere”. In virtù di tale rispecchiamento nel suo altro, il sapere filosofico acquista la possibilità di vedere la macchia cieca che lo abita quando esso articola la questione della fondazione.In questo libro la posta in gioco è data proprio dalla necessità di un rilancio della fondazione trascendentale che mostri, nel suo farsi, il carattere infondato del gesto che interroga le condizioni di possibilità del pensabile.Giovanni Leghissa (Trieste 1964) è professore associato presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'educazione dell'Università di Torino. È redattore di “aut aut” e direttore della rivista online di filosofia “Philosophy Kitchen”. Tra le sue pubblicazioni: Per la critica della ragione europea. Riflessioni sulla spiritualità illuminista (2019), The Origins of Neoliberalism (con G. Becchio, London 2016), Postumani per scelta. Verso un'ecosofia dei collettivi (Milano 2015), Neoliberalismo. Un'introduzione critica (Milano 2012).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Alessandro Giammei"Cose da maschi"Einaudi Editorehttps://einaudi.itFermacravatte e orecchini, smalti e canottiere, collane e rasoi: attraverso venticinque oggetti tradizionalmente considerati (o sorprendentemente diventati) «da maschi», questo saggio esplora le possibili vie d'uscita dalle maglie strette che il patriarcato ci impone. Perché forse per superare il patriarcato bisogna abitare, non abolire, la maschilità. E invece di partire dalle parole, su cui non riusciamo a metterci d'accordo, sarà bene iniziare dalle cose.Cose da maschi è un inventario di simboli, orpelli, strumenti che definiscono (o destabilizzano) la differenza tra maschile e femminile; una differenza che ci è piú facile pensare e vivere come un dualismo, piuttosto che immaginarla come un confine labile e permeabile in entrambe le direzioni. È un osservatorio sulla metà del cielo che ci è sempre parsa nota, standard, dominante, e intende invece farcela aliena, curiosa, esotica, speciale. Intende soprattutto rimapparne le costellazioni, visitando sia pianeti familiari sia sistemi remoti, mai raggiunti prima dai telescopi: quelli abitati da ragazzi-soia e fascinosi secchioni, da icone hip hop che somigliano a gentiluomini del Rinascimento, da cose e persone che rifiutano l'utilità, la forza, il potere, e si acclimano (da secoli o da ieri l'altro) in un futuro piú gioiosamente ibrido e consapevole. Per capire cosa siano l'identità di genere, il patriarcato, persino il femminismo oggi (e soprattutto, per capire cosa saranno domani) bisogna infatti interrogare la maschilità invece di darla per scontata. Dalle pistole di plastica che mettiamo in mano ai bambini agli smalti e collane dei cantanti che seguono su TikTok quando non li guardiamo, il catalogo delle cose ancora (o non piú) maschili di quest'età fluida e immateriale racconta le fragilità di supereroi e leader carismatici, il potere di idoli mingherlini e softboy, le ambizioni e i sogni di chi lotta perché quella dei maschi diventi una tribú inclusiva, consapevole dei propri miti e dei propri privilegi.Alessandro Giammei è nato a Roma nel 1988, ed è professore di Letteratura italiana all'Università di Yale, negli Stati Uniti. Critico letterario e scrittore, oltre a diversi articoli e saggi sull'arte e la letteratura del Rinascimento e del Novecento è autore della monografia Nell'officina del nonsense di Toti Scialoja (edizioni del verri 2014), vincitrice dell'Harvard Edition dell'Edinburgh Gadda Prize nel 2015, e del romanzo-saggio Una serie ininterrotta di gesti riusciti (Marsilio 2018). Per Einaudi ha pubblicato Cose da maschi (2023). Collabora con «Domani»IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ipostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Francesco De Nicola"Camillo Sbarbaro. La poesia è un respiro"Lettere a Giovanni DescalzoEdizioni Areshttps.//edizioniares.itNell'inverno del 1933 Camillo Sbarbaro inizia la corrispondenza con Giovanni Descalzo, scrittore ligure ai primi passi della sua avventura letteraria: il loro ricco carteggio si estende fino al settembre del 1950, poco prima della prematura morte di Descalzo. I due amici poeti toccano una grande varietà di temi: le rispettive difficoltà materiali e famigliari, gli anni della guerra, così come le speranze e le disillusioni delle loro attività letterarie, ma ci sono anche note più ludiche, come la comune passione per la cucina ligure di mare. È un quadro vivace che consente di approfondire le personalità dei due corrispondenti, diversissimi, ma accomunati dal profondo amore per la poesia. Il carteggio, composto da una serie di 31 testimonianze tra lettere e cartoline, è arricchito dalle accurate note al testo di Francesco De Nicola che rivelano molti aspetti inediti della vita dei due poeti e del contemporaneo mondo letterario italiano.Camillo Sbarbaro (Santa Margherita Ligure1888 – Savona 1967) è una figura imprescindibileper la poesia italiana del Novecento.Tra le sue opere: Resine (1911), Pianissimo (1914), Trucioli (1920 poi ripresoe rielaborato per la nuova edizionedel 1948), Liquidazione (1928), Rimanenze (1955), Fuochi fatui (1956), Scampoli (1960) e Cartoline in franchigia (1966). La sua opera è stata di recente raccoltanel Meridiano Mondadori (2021) acura di Giampiero Costa.Francesco De Nicola ha insegnato Letteratura Italiana in diversi ruoli all'Università di Genova dal 1971 al 2021 e dal 2015 tiene un corso nella stessa materia all'Università di Granada. Si occupa prevalentemente di problemi e di autori dell'Ottocento e del Novecento e ha pubblicato decine di libri, tra i quali monografie su Fenoglio, Vittorini, gli scrittori dell'emigrazione e della Grande Guerra e ha pubblicato, tra le altre, lettere inedite di Ungaretti. Dal 2001 presiede il Comitato di Genova della “Dante Alighieri” e in occasione del VII centenario dantesco ha pubblicato il saggio Dante tra noi e organizzato una trentina di incontri sulla Divina Commedia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
24 giugno 1965: a Villa Borghese a Roma viene lasciata una neonata di otto mesi e poche ore dopo i genitori si tolgono la vita. Quella bambina viene adottata e diventa poi una poeta e scrittrice: è Maria Grazia Calandrone che nel romanzo "Splendi come vita" (Ponte alle Grazie) aveva raccontato il suo rapporto intenso, ma anche conflittuale, con la madre adottiva. Ora in "Dove non mi hai portata" (Einaudi) sceglie di raccontare la storia della madre biologica, storia ricostruita attraverso una serie di testimonianze e documenti. Una vera e propria indagine su Lucia, ragazza cresciuta in un piccolo paese del Molise, in un contesto povero, costretta a sposare un uomo violento dal quale dopo alcuni anni fuggirà. Nella seconda parte parliamo di "Il figlio del direttore" di Piersandro Pallavicini (Mondadori). Michelangelo ha appena compiuto sessant'anni, vive a Pavia dove ha aperto una libreria antiquaria dove vende soprattutto poesia e narrativa del Novecento, ma anche vini di pregio e delicatessen. È un uomo benestante, indossa sempre tre pezzi di tweed e scarpe di importazione inglese, va spesso in Costa Azzurra, ma Michelangelo è anche un uomo profondamente solo. La sua vita è turbata il giorno in cui squilla il cellulare e compare il numero del padre, che però è morto da due anni. Michelangelo scoprirà così che il padre, con il quale aveva avuto un pessimo rapporto, aveva molti segreti con i quali lui è costretto a fare i conti.
Giorgio Nisini"Aurora"Harper Collinshttps://harpercollins.itStefano, ultimo discendente dell'antica famiglia aristocratica degli Orsini Gianotti, dirige con successo e da lungo tempo la Fulgor, la fabbrica di lampadine fondata dal celebrato nonno Umberto negli anni Venti del Novecento. Ha una moglie, Carola, e una figlia sedicenne, Aurora, venuta al mondo come un miracolo, dopo anni di tentativi disperati e infruttuosi.La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest'evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull'ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così?Giorgio Nisini architetta una rielaborazione in chiave contemporanea della Bella addormentata nel bosco, in una versione che fonde il tono classico delle favole di Perrault e dei fratelli Grimm con le tradizioni più nere del Perceforest e di Giambattista Basile. Il risultato è un romanzo avvincente e sorprendente, che gioca con la tradizione trasportandola nel presente e nel futuro, aprendo squarci di senso sul mondo contemporaneo e ricordando il valore eterno delle grandi storie.Giorgio Nisini è nato a Viterbo nel 1974. Scrittore e saggista, insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università La Sapienza di Roma. È autore dei romanzi La demolizione del Mammut (Perrone, 2008, Premio Corrado Alvaro Opera Prima e finalista Premio Tondelli), La città di Adamo (Fazi, 2011, selezione Premio Strega), La lottatrice di sumo (Fazi, 2015) e Il tempo umano (HarperCollins, 2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Stefano Verdino"Avvedimenti politici"AforismiClemente Solaro della MargaritaNino Aragno Editorehttps://ninoaragnoeditore.itLa virtù è fra due vizii opposti; il giusto mezzo de' libertini moderati è fra il vizio e la virtù; tiene dell'una e dell'altro. Condizione assurda: la virtù non s'amalgama col vizio, il bene col male. Chi usa la libertà della stampa a danno della Società o degli individui non esercisce un diritto, viola molti doveri. La ribellione contro l'autorità legittima non è lecita mai; i popoli giudicati da questa non hanno il diritto di giudicarla. Clemente Solaro della Margarita (1792 - 1869). Uomo politico, laureatosi in legge a Torino, fu segretario della legazione sarda a Napoli, incaricato d'affari a Madrid e ministro degli Esteri di Carlo Alberto. Sostenitore intransigente dei principi assolutistici e legittimisti, osteggiò la politica liberale di Cavour durante la sua attività di deputato al Parlamento subalpino (1854-60). Tra i suoi scritti: Memorandum storico-politico (1851) e L'uomo di stato indirizzato al governo della cosa pubblica (2 voll., 1863-64).Stefano Verdino (Genova 1953) insegna Letteratura italiana all'Università di Genova. Si occupa di Tasso, cultura di primo '800, poesia del '900 (Montale, Luzi, Caproni). Ha pubblicato Luciano Anceschi (1987); Storia delle riviste genovesi: da Morasso a Pound (1993); Racconto della poesia: il Novecento europeo (2003); La poesia di Mario Luzi (2006); Il Re Torrismondo e altro (2007); Genova reazionaria: una storia culturale della Restaurazione (2012). Per i tipi di Aragno ha curato l'edizione delle Prose di Mario Luzi (2014).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Alessandro Niero"Mattino della seconda neve"Elena ŚvarcBompiani Editorehttps://bompiani.itTra le voci poetiche più innovative, originali e talentuose della letteratura russa di fine Novecento, Elena Švarc ha attinto a piene mani alle più diverse tradizioni, dalle elegie di Properzio nei lunghi cicli in cui incarna l'antica Cinzia alle avanguardie storiche fino alla grande poesia russa di inizio ventesimo secolo di cui è stata vera erede. Nei suoi versi colpiscono il peculiare simbolismo, la carica sensuale e mistica, le riflessioni sul corpo – depositario dell'anima, e quindi mappa stellare delle esperienze emotive del soggetto – e sulla sessualità, la fede nel potere della parola poetica e la consapevolezza di star cantando, in uno stile ammaliante, dalla metrica irregolare e dalle rime imperfette, la fine di una tradizione, il momento liminare in cui le forme e ciò che ancora conservano si dissolvono.Elena Andreevna Švarc nacque a Leningrado, l'attuale San Pietroburgo, nel 1948 e dimostrò fin da subito una notevole attitudine poetica. Le sue prime poesie apparvero nel 1973 su un giornale studentesco, ma a lungo le fu impedito di pubblicare in patria nonostante una fama crescente dovuta alla diffusione dei suoi versi in samizdat e sulle riviste letterarie dell'Occidente. Si dice che quando finalmente, con la perestrojka, le fu concesso di dare alle stampe una raccolta, questa andò esaurita il giorno stesso dell'uscita. Tra i vari riconoscimenti ottenuti ricordiamo il Severnaja Pal'mira nel 1999 e il premio Gogol' nel 2004. È scomparsa nel 2010. Per il lettore italiano è disponibile anche Gli omuncoli e altre storie (Edizioni del Foglio Clandestino, 2011).Alessandro NieroHa una cattedra presso l'Università di Bologna, nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Modern, in cui insegna letteratura russa. È autore dei volumi Una “incognita” di Zamjatin: problemi di traduzione (2001) e L'arte del possibile. Iosif Brodskij poeta-traduttore di Quasimodo, Bassani, Govoni, Fortini, De Libero, Saba (2008). Per la sua attività di traduttore di poesia russa è stato insignito di premi nazionali e internazionali. È curatore della serie «Russia Poetica» per l'editore PassiglIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://lpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Silvia Tatti, Chiara Licameli"Scrittrici in esilio tra Ottocento e Novecento"Quodlibet Studiohttps://quodlibet.itA cura di Silvia Tatti e Chiara LicameliTra esilio e scrittura esiste da sempre un nesso fortissimo; la letteratura contribuisce a riannodare i fili dell'esperienza e a rielaborare la perdita di ogni riferimento personale, linguistico, culturale. Nel caso delle scrittrici, almeno fino a Novecento avanzato, ogni esperienza di sradicamento è aggravata da una ancora incerta condizione autoriale che rende più problematico il rapporto con la scrittura.Il volume indaga il lavoro di molte autrici, da Cristina di Belgiojoso a Erminia Fuà Fusinato, Maria Zambrano, Agota Kristof, che tra Ottocento e Novecento hanno vissuto l'esilio per motivi politici e hanno dovuto ricostruire un'identità, anche linguistica e letteraria, in condizioni profondamente diverse da quelle consuete. Nei loro scritti e nelle loro tragiche vicende si evidenzia tutto il significato profondo e la forza reattiva che la scrittura riveste come elemento di resistenza contro la negatività del trauma. Il linguaggio esiliaco, d'altronde, soprattutto nel caso di donne scrittrici, esprime non solo una dimensione di alterità comune a tutte le esperienze di allontanamento forzato o volontario dalla patria (come avviene ancora in Clementina de Como, Louise Hamilton o Elisa Chimenti), ma dà anche voce, in casi come quello di Emma o Anna Maria Ortese, a una condizione di esclusione e di non appartenenza condivisa, indipendentemente dallo sradicamento territoriale, da tante scrittrici vissute tra Ottocento e Novecento.Testi di: Mercedes Arriaga Flòrez, Flavia Caporuscio, Camilla M. Cederna, Laura Fornier-Finocchiaro, Ombretta Frau, Patrizia Guida, Chiara Licameli, Rosanna Morace, Gabriella Romani, Monica Salvetti, Elisabetta Sarmati, Franca Sinopoli, Silvia Tatti, Alessia Testa, Katjia Torres.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Oggi a Cult: Miriam Selina Fieno a Zona K "From Syria: is this a child?"; Marco Turco parla del film "La generazione perduta"; a Palazzo Morando e al Museo del Novecento la mostra "Futureliberty"; Nicola Lagioia presenta la nuova edizione del Salone del Libro di Torino; Giulia Alonzo illustra le linee-guida di TRovaFestival per i festival sostenibili... di Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001
Paola Ricci Sindoni"Gerusalemme"Aspetti culturali, filosofici, letterariOrthotes Editricehttps://orthotes.comGerusalemme: città emblematica, incontro-scontro di culture e religioni diverse, di differenti stili di vita, di idee contraddittorie e difficilmente componibili, posta tra Oriente e Occidente, tra sacro e profano, antico e postmoderno, terra di conflitti fra i tre monoteismi che ne rivendicano, con ragioni diverse, la loro appartenenza.Come sviluppare un pensiero, una filosofia su questo luogo geografico antichissimo, posto al margine di un deserto, sperduto su di un altipiano dei monti della Giudea, stretto tra il Mediterraneo e il mar Morto? Vale dunque la pena rileggerne i molti aspetti con gli occhi rivolti a questa città enigmatica e struggente, che pare ospitare, in alcuni drammatici momenti, le tensioni del mondo intero, da lei chiamato a misurarsi e a confrontarsi con le sfide del nostro tragico presente. È quanto si intende formulare nei contributi di questo volume che gettano su Gerusalemme uno sguardo aperto e disincantato, ma non per questo meno carico di suggestioni filosofiche e di prospettive utopiche.Saggi di: Chiara Adorisio, Saverio Campanini, Giovanna Costanzo, Fiorella Gabizon, Alessandro Gebbia, Massimo Giuliani, Irene Kajon, Giovanni Licata, Marcello Mollica, Paola Ricci Sindoni.Paola Ricci Sindoni è stata professore ordinario di filosofia morale nel Dipartimento di Scienze cognitive dell'Università di Messina. I suoi interessi di studio si sono orientati in prevalenza verso la filosofia tedesca del Novecento e soprattutto su Karl Jaspers, a cui ha dedicato due volumi e una serie di saggi che vanno dalla psichiatria alla metafisica sino al pensiero politico. Si è inoltre interessata di filosofia ebraica moderna e contemporanea, di mistica e di pensiero femminile. Fra i suoi ultimi lavori: Franz Rosenzweig. L'altro, il tempo e l'eterno (Roma 2012); Viaggi intorno al Nome (Firenze 2012); Filosofia della vita quotidiana (Siena 2013); L'Altro (Padova 2015). È attualmente vice-presidente nazionale della Società Italiana Karl Jaspers.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Cristina Acidini"L'arte della moda"L'età dei sogni e delle rivoluzioni 1789-1968Forlì, Museo Civico San DomenicoFino al 2 luglio 2023http://www.mostremuseisandomenico.itTintoretto, William Hamilton, George Romney, Francesco Hayez, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, James Tissot, Giovanni Boldini, Vittorio Corcos, Henry Matisse, Josef Hoffmann, Giacomo Balla, Piet Mondrian, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico, Damien Hirstinsieme con Charles Frederick Worth, Ventura, Mariano Fortuny, Paul Poiret, SalvatoreFerragamo, Coco Chanel, Germana Marucelli, Valentino Garavani e Pierpaolo Piccioli, Giorgio Armani, Christian Dior per John Galliano, Gucci, Prada, Tom Ford, Cristobal Balenciaga, Yohij Yamamoto: sono soltanto alcuni dei 100 artisti e dei 50 stilisti e couturier protagonisti di L'arte della moda. L'età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968, la grande mostra ideata e realizzata da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì negli spazi del Museo Civico San Domenico, fino al 2 luglio 2023. Diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, l'esposizione è dedicata all'affascinante rapporto fra arte e moda. Il periodo preso in considerazione attraversa tre secoli: dall'Ancien Régime al secondo Novecento. Un racconto unico. Un percorso espositivo di confronti che comprende oltre 300 opere, tra quadri, sculture, accessori, abiti d'epoca e contemporanei. L'esposizione forlivese, la prima del suo genere, somiglia a un vero e proprio kolossal. Le opere, che a partire dal Settecento attraversano la Rivoluzione francese, il Romanticismo, la Macchia, l'Impressionismo, il Simbolismo e tutte le Avanguardie novecentesche fino a oggi, identificano un rapporto tra arte e moda dove l'arte rispecchia, crea e si fa moda e la moda appartiene definitivamente alle arti. La moda dipinta, ritratta, scolpita, realizzata dai grandi artisti. L'abito che modella, nasconde, dissimula e promette il corpo. L'abito come segno di potere, di ricchezza, di riconoscimento, di protesta. Come cifra distintiva di uno stato sociale o identificativa di una generazione. La moda come opera e comportamento. L'arte come racconto e come sentimento del tempo Tra le opere esposte Ritratto dell'avvocato Carlo Manna (1907) di Umberto Boccioni, Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1888) di Giovanni Boldini, Grande composizione A con nero, rosso, grigio giallo e blu (1919) di Piet Mondrian, Donna e anemoni (1920-1921) di Henry Matisse a cui fanno da contrappunto due completi ricamati di Giorgio Armani, il Panciotto di Marinetti (1923 – 1924) di Fortunato Depero, la Camicia Orlando (A/I 2001-02) di Gianfranco Ferré, il Delphos in seta con sopravveste in velluto (1920 circa) di Mariano Fortuny in dialogo con una Kore di tipo Eleusidella fine del II secolo, l'Abito da giorno “Linea Assira” (1961) di Germana Marucelli e un abito da sera inedito di Elsa Schiaparelli. Accompagnato dal catalogo edito da Dario Cimorelli Edizioni, il progetto espositivo, curato dall'architetto Alessandro Lucchi, si è avvalso della preziosa collaborazione dei più importanti musei d'arte, degli archivi, dei musei e maison di moda. L'esposizione forlivese porta in Italia capolavori provenienti da importanti istituzioni museali internazionali quali, tra gli altri, il Musée d'Orsay di Parigi, la Galleria Belvedere di Vienna, il Musée d'Art et d'Histoire di Ginevra, la Klimt Foundation e il MAK- Museum of Applied Arts, di Vienna, la Galerie Neue Meister di Dresda, Le Domaine de Trianon | Château de Versailles, il Kunstmuseum de l'Aia, il Museum National di Cracovia, il Castello Reale di Varsavia. Accanto ad essi i maggiori musei italiani: le Gallerie degli Uffizi di Firenze, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Pinacoteca di Brera di Milano, i Musei Civici di Mantova, l'Istituto per il Teatro e il Melodramma - Fondazione Giorgio Cini di Venezia, il Museo del Novecento di Milano, l'Accademia di Belle Arti di Brera, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, le Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Roma, la Fondazione Magnani Rocca di Fontanellato, le Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la Fondazione Cariverona, il Museo Palazzo Ricci di Macerata, la Biblioteca Nazionale Centraledi Firenze, i Musei Civici di Padova, la Galleria d'Arte Moderna di Roma, il Museo Revoltella di Trieste, la Galleria d'Arte Moderna Restivo di Palermo. Prestigiosi anche i prestiti degli abiti e degli accessori provenienti da fondamentali case di moda come Giorgio Armani, Curiel, Prada, Christian Dior Couture, Archivio Storico Gucci, Maison Valentino, Lanvin, Max Mara; e da importanti istituzioni come Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Milano, Archivio Renato Balestra, il Museo Stibbert di Firenze, Centro di ricerca Gianfranco Ferré, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze, Archivio Storico Galitzine, il Museo Ferragamo di Firenze, il Museo Boncompagni Ludovisi di Roma, il Museo del Costume - Castello di Donnafugata di Ragusa, il Museo dell'Aeronautica Caproni di Trento, il Museo Mariano Fortuny y Madrazo e il Museo Correr di Venezia, la Fondazione Archivio Capogrossi di Roma, l'Archivio Germana Marucelli di Milano, gli Archivi Mazzini di Massa Lombarda, Fortuny di Venezia, la Collezione Tirelli Trappetti di Roma e la Collezione Massimo Cantini Parrini. Importanti anche i prestiti da collezioni private fra cui quella di AlbertoTagliabue e Giovanna Frossi. Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e il Museo Civico San Domenico, la mostra è frutto del lavoro del prestigioso comitato scientifico presieduto ad honorem da Antonio Paolucci e composto da Marco Antonio Bazzocchi, Silvia Casagrande, Simona Di Marco, Fabriano Fabbri, Mario Finazzi, Gioia Mori, Francesco Parisi, Paola Refice, Giorgio Restelli, Stefania Ricci, Ines Richter, Chiara Squarcina, Ulisse Tramonti. Anche per L'arte della moda. L'età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968 si conferma la preziosa collaborazione avviata nel 2014 tra la Fondazione e Mediafriends, l'Associazione Onlus di Mediaset, Mondadori e Medusa, nel segno di arte e solidarietà, grazie alla quale una parte del biglietto di ingresso alla mostra verrà devoluto per sostenere il progetto “Scuola di Vita”, rivolto a ragazze e ragazzi che non hanno ancora trovato una strada.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Simona Bartolena"Da Monet a Picasso"Capolavori della Johannesburg Art GalleryPalazzo Barolo, Torino - Fino al 7 maggio 2023https://operabarolo.ithttps://mostrajag.it“ Tutti discutono la mia arte e affermano di comprenderla, come se fosse necessario comprendere, quando invece basterebbe amare.”Claude MonetLa mostra evento che racchiude le opere originali dei maggiori protagonisti della storia dell'arte di tutti i tempi: Monet, Signac, Courbet, Degas, Cézanne, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Rossetti, Modigliani, Bacon, Warhol, Lichtenstein, Kentridge.A Palazzo Barolo un racconto visuale in sessantatré opere, una collezione che sarà un viaggio composito nella storia dell'arte internazionale, ma anche una suggestione culturale su una scena artistica e realtà museale poco conosciuta, come la Johannesburg Art Gallery.La mostra riflette, di fatto, proprio il percorso di crescita artistico-culturale della città di Johannesburg e in particolare della JAG, Johannesburg Art Gallery, fondata nei primi anni del 1900 dalla collezionista Dorothea Sarah Florence Alexandra Ortlepp Phillips, meglio nota come Lady Florence Phillips, con l'intento di trasformare un centro minerario, cresciuto intorno alla ricchezza dei suoi giacimenti, in una città improntata sui modelli delle capitali europee, con un museo che non fosse solo uno spazio nel quale raccogliere opere d'arte ed esporle, ma un luogo per la società civile, dove fare e promuovere cultura; un riferimento per tutti, non solo per gli appassionati d'arte. L'obiettivo di lungo termine era quello di preparare la strada per la crescita di una Scuola d'Arte Sudafricana, incentivando gli artisti locali, per una crescita culturale di tutta la popolazione.Next Exhibitionin collaborazione conVidi srlOno ArtSimona Bartolena, storica dell'arte contemporanea, è presidente dell'Associazione Heart – pulsazioni culturali. Curatrice di mostre ed esposizioni presso enti pubblici, associazioni culturali e gallerie, svolge il ruolo di consulente artistica per musei e istituzioni culturali. Tra i suoi ambiti di interesse vi è il processo di rinnovamento artistico avvenuto tra la seconda metà dell'Ottocento e il primo Novecento, tra impressionismo e avanguardie storiche. Su questi temi è autrice di diverse pubblicazioni, tra cui: Dagli impressionisti a Picasso (a cura di, Milano 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Tutti conosciamo la crudeltà dei grandi dittatori del Novecento...ma cos'è successo nella storia meno recente? Alcuni sovrani - di ogni epoca e luogo - sono passati alla storia per le loro efferatezze: imperatori, re, zar, perfino papi che hanno usato il loro potere per compiere atti terribili.In questa pillola ne abbiamo raccolti alcuni, smentendo a volte la loro fama: non sempre, infatti, le cose sono esattamente come le conosciamo dalle leggende.Altri temi che possono interessarti:I 15 uomini più crudeli della storiaI peggiori serial killer della storiaColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod
Omar CuccinielloNeoclassico e RomanticoPompeo Marchesi scultore collezionistaGalleria d'Arte Moderna, MilanoFino al 18 giugno 2023https://gam-milano.comCon la mostra “Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi, scultore collezionista”, GAM | Galleria d'Arte Moderna prosegue il percorso di valorizzazione dei nuclei più significativi del suo patrimonio artistico.L'esposizione, allestita nelle sale al piano terra della Villa Reale fino al 18 giugno 2023, è promossa dal Comune di Milano | Cultura ed è curata da Omar Cucciniello, conservatore della Galleria d'Arte Moderna di Milano.Formatosi a Roma, sotto la direzione di Canova, Pompeo Marchesi (Saltrio, 1783-Milano, 1858) è un artista strettamente legato alla città di Milano, dove negli anni napoleonici e della Restaurazione ottenne un grandissimo successo, partecipando ai più importanti cantieri, dall'Arco della Pace al Duomo, e alla vita artistica cittadina. Il suo grande studio, ricostruito grazie a una sottoscrizione della cittadinanza e inaugurato dall'imperatore d'Austria, era uno dei luoghi più frequentati e alla moda della città, ricordato da Stendhal e Balzac, affrescato da Hayez e organizzato come un museo. Qui, infatti, Marchesi radunò tutti i modelli in gesso e i bozzetti delle sue sculture, ma anche la ricca collezione di opere d'arte raccolte durante gli anni, comprendente sculture antiche, disegni, incisioni, dipinti e cartoni, soprattutto di artisti a lui contemporanei, come Appiani, Bossi, Hayez, Molteni, Thorvaldsen e Canova. E proprio da questo monumentale luogo nasce il suo lascito: alla sua morte lo scultore donò infatti tutti materiali dello studio alla città di Milano. Primo di una lunga serie, il lascito di Marchesi si pone quindi alle origini delle collezioni artistiche civiche. In occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Canova, la mostra prende spunto dal prezioso modello in gesso di Ebe, parte del lascito testamentario di Marchesi, per ricostruire non solo una pagina importante del collezionismo dell'Ottocento lombardo ma anche una figura d'artista di fondamentale importanza per il tardo neoclassicismo milanese.Catalogo Mostra: Officina Libraria Omar Cucciniello è conservatore della Galleria d'Arte Moderna di Milano. Si occupa soprattutto di arte dell'Ottocento e del primo Novecento: in particolare di scultura e dell'ambito lombardo e milanese. Ha curato mostre dedicate a questi temi, tra cui 100 anni. Scultura a Milano 1815-1915 (Officina Libraria, 2017), Boldini. Ritratto di signora (Officina Libraria, 2018), Hayez. Un capolavoro ritrovato (Mets, 2018) e Canova. I volti ideali (Electa, 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Inizio di primavera lungo la Costa degli Dei in Sicilia, fra antichi templi e distese di mandorli in fiore. Nella versione Weekend di Start parliamo anche della storia di uno dei profumi più amati del Novecento e della moda vista alle sfilate di Parigi. Con due appuntamenti da non perdere per la prossima settimana
Carla Ammannati"Sotto l'erba allunghiamo le dita"Manni Editorihttps://mannieditori.itValdo, che ormai novantenne racconta alla giovane amica di quando era Maro, il partigiano; la parabola della solitudine di Aldo, figlio di Togliatti, cresciuto in urss e finito in una clinica psichiatrica di Modena; la malinconia e la passione del giurista Piero Calamandrei; lo strano caso di un militare che s'innamora mentre lo stanno trasportando in un lager nazista; la prigionia di Gramsci raccontata attraverso il rapporto epistolare con la moglie e, soprattutto, con la cognata.E ancora, personaggi della letteratura: Amos Oz, Fabrizia Ramondino, Alice Munro, Marguerite Yourcenar, Patrick Modiano e Marilynne Robinson.Donne e uomini eccezionali eppur ordinari, figure che hanno lasciato il segno, nella storia piccola o grande.Un libro tra biografie e fiction, una raccolta di racconti che ci trasportano in un Novecento costellato di personaggi grandiosi nel loro intimo rapportarsi agli altri.Carla AmmannatiÈ nata nel 1951 a Empoli, vive a Firenze. Ha insegnato materie letterarie nella scuola superiore. È stata due volte finalista al Premio Calvino. Ha pubblicato i romanzi Relazione sul nascere (ExCogita, 2003) e La guaritrice di Ventotene (Meridiano zero, 2008) e racconti su riviste e nell'antologia Racconta/2 (La Tartaruga, 1993). Collabora con “Il Ponte” e “L'Indice”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Alberto Casiraghy"Ogni volta che ti vedo fiorire"Alda MeriniPoesie inediteManni Editorihttps://mannieditori.itOgni sabato mattina prendevo il treno da Osnago per Milano e andavo a trovarla. Le portavo le uova fresche delle mie galline, poi passeggiavamo sul Naviglio e ci fermavamo al bar, lei prendeva un tè bollente e una Coca Cola ghiacciata. Spesso proprio al tavolino di quel bar mi dettava, magari anche con sofferenza ma con estrema facilità, versi e aforismi – bagliori, piccole luci che le attraversavano gli occhi e finivano sul foglio.Alberto CasiraghyTutte le settimane, dal 1992 fino alla scomparsa di Alda Merini nel 2009, Alberto Casiraghy andava a trovarla. Era un appuntamento fisso, da quando, la prima volta, le aveva chiesto un aforisma da pubblicare nelle eleganti plaquettes del Pulcinoelefante.Chiacchieravano per ore, in quegli incontri; e se Alda aveva voglia, gli chiedeva di prendere carta e penna e dettava versi, aforismi, racconti, filastrocche, lettere.Tutti i giorni, poi, si sentivano al telefono. Alda continuava a dettare, correggeva, scartava, sostituiva un vocabolo e limava un verso.Alberto, nella sua casa con la vecchia Audax Nebiolo a caratteri mobili, il violino e le galline nell'orto, scriveva, suggeriva, verificava la versificazione, disegnava.A sfogliare quelle carte pare di vederli, due amici che si confidano, che si prendono affettuosamente in giro, che ridono, lei che fuma e racconta, lui che la adora e la consola.Con quei fogli Casiraghy ha riempito tre scatoloni; e poi, siccome il filo speciale che unisce i due artisti non si è mai spezzato, ha deciso di lavorarci intorno.Il libro raccoglie poesie inedite di Alda Merini, scritte in quasi vent'anni, scelte e introdotte da Alberto Casiraghy. Vi sono tutti i temi della grande poetessa milanese: l'amore e la passione, l'amicizia e la pazzia. E forse mai come in questa raccolta c'è anche una vena ironica che corrisponde alla gioia che le dava il suo migliore amico.Alda Merini è la poetessa più amata del Novecento italiano, perché ha saputo sublimare la sua dolorosa esperienza biografica in poesia pura. Per questa ragione è stata elogiata da importanti critici letterari e insieme adorata da lettrici e lettori.Una vita, la sua, appassionante e appassionata, drammatica ed eccezionale: il precoce talento e la frequentazione fin da giovanissima dei maggiori intellettuali, la malattia mentale e i ricoveri in manicomio, i due matrimoni e i grandi amori, la celebrità arrivata tardi, il quartiere-mondo dei Navigli a Milano...In questo libro Emanuela, la figlia maggiore di Alda, per la prima volta ricostruisce la storia della madre, e la racconta nella quotidianità e nella dimensione domestica, con la sua generosità e le sue eccentricità; e nelle vicende letterarie ed editoriali, fatte di anni di silenzio e altri di successo.Viene fuori un ritratto franco e intenso di una donna, una mamma, un'artista che, pur tra mille momenti bui, non si è mai data per vinta.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Sergio Giuntini"Lo sport imbroglione"Storia del doping da Dorando Pietri ad Alex SchwazerPrefazione di Stefano PivatoEdiciclo Editorehttps://ediciclo.itDopo la caduta del Muro di Berlino, al riparo del quale, secondo l'accusa dell'Occidente, aveva proliferato il più grande laboratorio di contraffazioni di prestazioni agonistiche, il doping nello sport non si è affatto arrestato; anzi, la sua diffusione è cresciuta in quantità e qualità. Questo saggio, seguendo la lunga parabola di un fenomeno in continua evoluzione e aggiornamento, ne traccia la storia da Dorando Pietri, agli albori del secolo scorso, sino al recente intrigo internazionale intorno alla figura di Alex Schwazer e ne coglie le connessioni geopolitiche e affaristiche che lo hanno generato e da cui si è sviluppato: da un lato il sistema di produzione capitalista, teso al record, alla prestazione, al profitto; e dall'altro, i totalitarismi del Novecento – ovvero il fascismo italiano, il nazismo tedesco, il comunismo sovietico – alla perenne ricerca ideologica di consenso interno e prestigio internazionale.Sergio Giuntini, vicepresidente della Società Italiana di Storia dello Sport (SISS) e membro dell'Accademia Olimpica Nazionale Italiana (AONI), è autore di vari saggi di tema sportivo.Tra i più recenti si segnalano Storia dello sport femminile in Italia 1945-2020 (Aracne, 2021); Vincenzo Torriani e l'Italia del Giro (Prospero Editore, 2021); Scherma, duello e politica in Italia dopo l'Unità (Bradipolibri, 2021) e Biciclette partigiane. 19 storie di ciclismo e Resistenza (Bolis Edizioni, 2022).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
“L'arte è frutto di un immaginario che non conosce ostacoli”: esordisce così il critico Achille Bonito Oliva, nel presentare la mostra itinerante “La Grande Visione Italiana. Collezione Farnesina” da lui curata. Un percorso espositivo dinamico e articolato che da Singapore (6 febbraio 2023) farà tappa in diverse città asiatiche - Tokyo (20 marzo 2023), New Delhi (26 maggio 2023), Seoul (luglio 2023) - documentando l'incessante sperimentazione dell'arte contemporanea italiana. Sono 71 le opere provenienti dallaCollezione Farnesina, che riflettono la fertile creatività degli artisti italiani dal Novecento ad oggi. Un'iconografia che, attraverso una moltitudine di linguaggi - pittura, scultura, mosaico, fotografia, grafica, installazione – dimostra la ricerca di nuove forme da parte di generazioni di artisti italiani, in un dialogo sempre vivo con la Storia e la memoria. Un viaggio che apre le frontiere della mente e della cultura, favorendo la circolazione di stili lungo una linea che comprende Futurismo, Metafisica, Informale, Pop Art, Arte Cinetica, Concettuale, Arte Povera, Transavanguardia fino alle sperimentazioni in digitale. Il podcast valorizza le celebrazioni inaugurali a Singapore e registra le osservazioni entusiaste di visitatori ed esperti. La complessità dell'arte contemporanea italiana, “un'arte felicemente indecisa a tutto” viene illustrata dal curatore d'eccezione Achille Bonito Oliva, cui è stato affidato il compito di raccontare l'identità dell'arte italiana tramite una selezione di opere della straordinariaCollezione Farnesina ideata dall'Amb. Umberto Vattani. Intervengono nel podcast: On. Maria Tripodi (Sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione italiana), Achille Bonito Oliva (storico e critico d'arte), Amb. Mario Andrea Vattani (Ambasciatore d'Italia a Singapore), Ju Li (Direttore Esecutivo dell'Arts House Limited di Singapore), Ute Meta Bauer (Direttrice e fondatrice del Centro di Arte Contemporanea presso l'Università Tecnologica di Nanyang), Clement On (Vicedirettore del Museo delle Civiltà Asiatiche di Singapore), Amb. Umberto Vattani (Presidente della Venice International University e ideatore della Collezione Farnesina), Angela Tecce (Presidente delMuseo Madre di Napoli e membro del Comitato Scientifico della Collezione Farnesina). Commentano la mostra i seguenti visitatori: Melinda (membro di Dynasty Travel), Henry Chen Ke Zhan (artista e pittore di Singapore), Concetta Arnese (psicologa e psicoterapeuta), Amb. Iwona Piòrko (Ambasciatrice dell'Unione Europea a Singapore), Adeline Kueh (Docente Senior di Belle Arti al LASALLE College of the Arts e artista), V. K. Santosh Kumar (redattore aggiunto presso il giornale Tabla), Roberto Fabbri (Direttore di FACI Asia Pacific Pte), Savinia Nicolini (architetta e fondatrice di SNA design Pte), Vivian Loy (Gallery Host presso Arts House Limited), Olivier Burlot, (CEO di Heart Media Group).
di Massimo Temporelli | Questo episodio è realizzato in collaborazione con BPER Banca. Andiamo alla scoperta di un uomo straordinario, il geniale Amadeo Peter Giannini! Figlio di immigrati italiani arrivati in California per fare fortuna, ha lavorato una vita intera al servizio dei sogni di migliaia di nuovi americani. Chiamato da molti il “banchiere gentiluomo”, è stato una figura chiave del Novecento, un pioniere che ha riconosciuto prima di chiunque altro, il valore dei piccoli risparmiatori, e che, con saggezza ed empatia, ha investito su di loro e sostenuto i loro progetti, contribuendo, tra le altre cose, alla nascita di Hollywood e dell'America come la conosciamo oggi.
di Massimo Temporelli Questo episodio è realizzato in collaborazione con BPER Banca. Andiamo alla scoperta di una delle donne più influenti del XX Secolo, la geniale Peggy Guggenheim! Un'anima appassionata e anticonformista la cui vita si è intrecciata con gli eventi e le personalità che hanno plasmato il Novecento. Una collezionista visionaria e una mecenate che ha investito il suo patrimonio nella scoperta e nel sostegno delle avanguardie artistiche, facendo al mondo un regalo dal valore inestimabile.
Alessandro Barbero. La storia, le storie - Intesa Sanpaolo On Air
Nella cultura politica odierna il totalitarismo è identificato con le due più feroci dittature del Novecento, il nazismo e lo stalinismo. Pochi ricordano che il termine è stato inventato in Italia per definire la dittatura fascista: coniato dagli avversari e inteso in senso critico, il totalitarismo venne rivendicato e assunto a programma da Mussolini. Analizzare i motivi per cui in realtà il fascismo in Italia non riuscì mai a costruire un regime veramente totalitario è un modo per esplorare l'intrinseca diversità della società italiana e la sua irriducibilità a un paradigma omogeneo.
Di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri, con l'aiuto prezioso di Dario Nesci.Questo episodio è realizzato in collaborazione con buddybank powered by UniCredit.La Morgana di questo mese è Goliarda Sapienza, che da piccola non voleva scrivere perché “si finisce in miseria con la scrittura”. Per fortuna Sapienza ha cambiato idea, e anche se in miseria ci è finita – morendo senza vedere pubblicato il suo romanzo più grandioso, “L'arte della gioia” – è poi accaduto che la storia di Modesta, la personaggia più viva di tutto il Novecento, è fortunatamente arrivata fra le nostre mani. Con i libri possiamo travalicare i generi d'appartenenza e nascondere frammenti della nostra anima per raggiungere l'immortalità. Goliarda Sapienza ci è riuscita.