Podcasts about Novecento

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SBS Italian - SBS in Italiano
Global Mail: L'emigrazione femminile di fine Ottocento in scena a Roma

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Oct 3, 2025 8:56


"Un cappello pieno di conchiglie, amore e radici" è il titolo di uno spettacolo del regista Rocco Ditella che racconta il flusso migratorio delle donne lucane tra Ottocento e Novecento. "La migrazione è una risorsa", spiega la storica Celeste Pansardi.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Lingue IBRIDE Derivanti dall’Italiano (Talian, Lunfardo…)

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Oct 2, 2025 19:27


Benvenuti in un viaggio affascinante attraverso il mondo delle lingue ibride - quelle lingue straordinarie che nascono quando due culture si incontrano e si mescolano. L'italiano è stato protagonista di tantissimi di questi incontri linguistici in giro per il mondo, creando fenomeni linguistici unici e sorprendenti che raccontano la storia dell'emigrazione italiana e dell'adattamento culturale. Lingue e Dialetti con Radici Italiane (Cocoliche, Chipilo...) Cosa Significa "Lingua Ibrida"? È molto semplice: immaginate di prendere due ingredienti diversi - come il sugo di pomodoro italiano e il piccante messicano - e di creare una salsa completamente nuova. Ecco, le lingue ibride funzionano proprio così! Quando comunità di immigrati si stabiliscono in nuovi Paesi, la loro lingua madre si mescola con quella locale, dando vita a forme comunicative uniche che portano in sé la storia, le sfide e l'ingegno di intere generazioni. Queste lingue sono nate principalmente grazie all'emigrazione italiana massiccia tra l'Ottocento e il Novecento, quando milioni di italiani hanno lasciato il loro paese per cercare fortuna nelle Americhe, in Australia e in altre parti del mondo. Portando con sé la loro lingua, i loro dialetti regionali e la loro cultura, gli emigrati italiani hanno dovuto adattarsi alle nuove realtà linguistiche, creando dei veri e propri "matrimoni linguistici" che ancora oggi ci stupiscono per la loro creatività e funzionalità. Dato sorprendente: Tra il 1876 e il 1976 circa 26 milioni di italiani hanno lasciato l'Italia. Questa migrazione di massa ha creato una rete globale di comunità italiane che hanno mantenuto viva la lingua attraverso adattamenti creativi e innovativi. Il Talian: Quando il Veneto Incontra il Portoghese Il Talian rappresenta una delle lingue ibride più affascinanti e meglio conservate al mondo. Nato nelle colline del Brasile meridionale, questo straordinario fenomeno linguistico racconta la storia di migliaia di veneti e trentini che hanno saputo reinventare la propria identità linguistica senza perderla. Le Origini Storiche del Talian Il Talian è nato nella seconda metà dell'Ottocento quando migliaia di veneti e trentini sono emigrati nel sud del Brasile, stabilendosi soprattutto negli stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Paraná. Questi coraggiosi emigrati si trovarono di fronte a una sfida duplice: dovevano comunicare non solo tra loro (ricordate che in Italia si parlavano principalmente dialetti regionali molto diversi tra loro), ma anche con i brasiliani di lingua portoghese e con immigrati di altre nazionalità. La necessità di sopravvivenza comunicativa portò alla nascita di questa lingua ibrida che combinava la base grammaticale veneta con un lessico sempre più arricchito da prestiti portoghesi. Gli immigrati mantenevano la struttura sintattica e fonetica della loro lingua madre, ma integravano parole portoghesi per concetti nuovi o per facilitare la comunicazione con i vicini brasiliani. Come Funziona il Talian Il Talian è sostanzialmente una base veneta con tantissimi prestiti dal portoghese, ma il meccanismo di fusione è molto sofisticato. La lingua mantiene la morfologia e la sintassi veneta, ma adatta il lessico alle esigenze del nuovo ambiente. Ecco alcuni esempi che mostrano questa incredibile creatività linguistica: Esempi pratici: • "Mi go comprado na machina nova" (Ho comprato una macchina nuova) • "Vamos ndar a la festa" (Andiamo alla festa) • "El tempo ze bon par trabalhar" (Il tempo è buono per lavorare) Notate come si mescola perfettamente? "Go" è veneto (ho), "comprado" è portoghese (comprato), "na" è veneto (una), "machina" è un adattamento, "nova" è portoghese! La bellezza del Talian sta proprio in questa fluidità naturale con cui integra elementi delle due lingue. Il Talian Oggi: Una Lingua Viva Incredibilmente, ancora oggi circa 500.000 persone parlano Talian in Brasile.

Te lo spiega Studenti.it
Riviste letterarie italiane del Novecento: caratteristiche, nomi e autori

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Oct 1, 2025 2:50


Nomi e autori delle riviste letterarie del '900, temi trattati e caratteristiche di un prodotto editoriale che raccontò un'epoca.

Te lo spiega Studenti.it
Curzio Malaparte: biografia, pensiero politico e opere

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Oct 1, 2025 2:38


Biografia, pensiero politico e opere di Curzio Malaparte, scrittore, giornalista e militare tra le figure più rappresentative dell'espressionismo e del neorealismo italiano.

Te lo spiega Studenti.it
Il Novecento, età dell'angoscia e dell'ansia

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 2:46


Il Novecento è l'età delle contraddizioni e conflitti e la crisi è proprio il tema affrontato dagli artisti nella prima metà di questo secolo. Filosofi, pittori e letterati raccolgono l'eredità lasciata dall'800, la crisi dei valori, della ragione, che consegna all'uomo la visione della sua stessa angoscia.

Te lo spiega Studenti.it
Ermetismo italiano del Novecento: poeti e movimento

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 2:53


Ermetismo italiano: movimento poetico del Novecento con temi essenziali e uno stile evocativo. Scopri Luzi, Caproni e le caratteristiche fondamentali.

Te lo spiega Studenti.it
Ermetismo da Quasimodo a Luzi: storia, stile e caratteristiche

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 2:39


Storia e stile dell'ermetismo, caratteristiche dell'atteggiamento poetico assunto da poeti come Quasimodo, Montale, Luzi e Ungaretti nell'Italia del Novecento.

Te lo spiega Studenti.it
Ignazio Silone: vita, pensiero e opere

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 2:18


Ignazio Silone, scrittore antifascista e fondatore del PCI, ha scritto Fontamara, romanzo che denuncia le ingiustizie sociali e la condizione dei contadini.

Te lo spiega Studenti.it
Emilio Lussu: vita e opere dell'autore di Un anno sull'Altipiano

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 2:39


Emilio Lussu, politico e scrittore antifascista, racconta in Un anno sull'altipiano la brutalità della guerra e il sacrificio dei soldati nelle trincee.

Te lo spiega Studenti.it
Crepuscolarismo e poeti crepuscolari: caratteri ed esponenti

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 25, 2025 2:40


Temi, caratteristiche e storia del crepuscolarismo, corrente poetica del XX secolo. Opere e vita dei principali esponenti: Gozzano, Corazzini, Moretti e Govoni.

Te lo spiega Studenti.it
Natalia Ginzburg: vita e opere

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 25, 2025 2:21


Vita e opere di Natalia Ginzburg: la storia della scrittrice e politica italiana, autrice di capolavori come Lessico famigliare e Le piccole virtù.

Te lo spiega Studenti.it
Elio Vittorini: libri e poesie

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 25, 2025 2:20


Biografia e opere di Elio Vittorini, scrittore, traduttore e critico letterario della prima metà del '900, intellettuale irrequieto alla ricerca del cambiamento e dell'innovazione.

Te lo spiega Studenti.it
La letteratura italiana durante il fascismo

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 25, 2025 2:46


La letteratura italiana durante il fascismo subì censure e influenze. Alcuni scrittori sostennero il regime, altri lo contrastarono con opere antifasciste.

Italian Stories with Davide
READING - Le città invisibili

Italian Stories with Davide

Play Episode Listen Later Sep 24, 2025 12:08


Oggi ricordiamo l'anniversario della morte di uno degli scrittori italiani più amati e importanti del Novecento, avvenuta 40 anni fa: Italo Calvino..Support the project on Tipeee or Patreon and receive transcriptions of each episode, complete with translations of the most challenging words:https://it.tipeee.com/italian-stories-with-davide/news/237769.https://www.patreon.com/posts/reading-le-citta-139639121.Donation - Paypal:https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=HJF6KQ4BY27Y2.Hope you enjoy and...Ci vediamo presto!Music by Davide Emanuelli

Te lo spiega Studenti.it
Dino Campana: la vita, le poesie, la malattia e il rapporto con Sibilla Aleramo

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 2:48


Vita, poetica e altre opere di Dino Campana, poeta dall'indole inquieta a causa della schizofrenia di cui soffriva, noto anche per la turbolenta relazione con Sibilla Aleramo.

Te lo spiega Studenti.it
Sibilla Aleramo: vita, opere e il rifiuto del ruolo tradizionale di Una donna

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 2:34


La vita, l'opera e la poetica di Sibilla Aleramo, la scrittrice che, per prima in Italia, ha denunciato, attraverso la letteratura, il ruolo tradizionale della donna, dando un importante contributo al dibattito sulla questione femminile.

Te lo spiega Studenti.it
Italo Calvino: libri, saggi, pensiero e poetica

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 2:26


Pensiero, libri, saggi e poetica di uno dei più grandi intellettuali del Novecento italiano; autore, tra gli atri, de I nostri antenati e di Lezioni americane.

Te lo spiega Studenti.it
Dino Buzzati: vita, opere e stile

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 2:44


Dino Buzzati, scrittore e giornalista, ha creato opere indimenticabili come Il deserto dei Tartari, simbolo dell'attesa e del destino umano.

il posto delle parole
Anna Samueli "Il labirinto di seta"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 20:48


Anna Samueli"Il labirinto di seta"Sonzogno Editorehttps://www.sonzognoeditori.it/libro/scheda-libro/4542782/il-labirinto-di-setaUn'aggressione violenta a Granada, e Luz in una notte perde tutto. Unico, misterioso lascito della madre: una scatola bianca con un logo a forma di labirinto, una lettera di presentazione fasulla e un biglietto per Venezia. È così che la ragazza, sedici anni e muta per scelta, si ritrova a lavorare per Mariano Fortuny, l'alchimista delle stoffe. Nel suo palazzo di campo San Beneto, già si stampano con tecniche segrete gli scialli knossos, ambiti dalla buona società di tutta Europa, ma il suo genio instancabile è ossessionato dalla creazione di un abito senza tempo, la cui piega perfetta possa disegnare il corpo e l'anima di chi lo indossa. Da questa visione e dalle intuizioni della compagna, l'affascinante Henriette, nascerà il delphos, un vestito destinato a entrare nella storia della moda.Testimone e poi artefice di questo mondo di tessuti e colori, Luz dovrà scavare tra i meandri del passato e affrontare le incertezze del primo amore e del futuro, per dare finalmente forma alla sua vera identità. A fare i conti con i propri fantasmi è anche Mariano, che vive da sempre sotto l'ala protettrice della madre e oscurato dall'ombra del padre – il famoso pittore Marià Fortuny y Marsal, ufficialmente morto di malaria ma con i sintomi di un avvelenamento da piombo. E tra le pieghe della seta, di una città, di una storia, sia Luz che Mariano dovranno scoprire chi sono davvero.Nella chiassosa vivacità della Venezia di inizio Novecento – in cui si muovono Gabriele D'Annunzio e Giovanni Stucky, Luisa Casati e Marcel Proust, ma anche operaie e impiraresse dalla saggezza spiccia – Anna Samueli unisce la finzione alla realtà per restituirci il ritratto di un artista poliedrico, un inventore eclettico e insaziabile che ha segnato un'epoca.Anna Samueli è nata a Venezia nel 1963, a pochi passi da Palazzo Fortuny. Si è laureata in Storia e critica del cinema a Ca' Foscari, collaborando in seguito con quotidiani e riviste come La Nuova Venezia, La Cosa Vista, Vertigo, Cahiers du Cinéma. Con Alessandro Bencivenni ha scritto Peter Greenaway. Il cinema delle idee (premio Filmcritica Umberto Barbaro 1997) e ha partecipato a varie produzioni della regista Josée Dayan, tra cui Le Deuxième Sexe, documentario di e con Simone de Beauvoir. Come sceneggiatrice ha firmato film, serie e tv movie andati in onda su Rai e Mediaset. Tra questi: Ardena, Don Matteo, La Squadra, Provaci ancora Prof!, Il commissario Manara, Fosca Innocenti, La baronessa di Carini, Edda Ciano, Soraya.Un giorno di qualche anno fa, le è capitato di posare la mano su un delphos originale, di colore verde, che oggi è suo. E da lì si è messa in moto la storia.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

il posto delle parole
Alberto Schiavone "Tributo a Georges Simenon"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 17:34


Alberto Schiavone"Tributo a Georges Simenon"Festa del Raccontohttps://www.festadelracconto.it/Festa del RaccontoGiovedì 2 ottobre 2025, ore 20:30Carpi, Cinema EdenTributo a Georges SimenonBruno Gambarotta dialoga con Alberto Schiavonea seguire proiezione di Panico (Panique, Francia/1946) di Julien Duvivier, 100 minutiLa Festa del Racconto celebra venti edizioni e dall'1 al 5 ottobre torna ad animare piazze e luoghi nei Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena e Soliera. Attraverso un ricco programma di appuntamenti, oltre sessanta, che celebrano tutte le forme della narrazione, la Festa accoglie numerosi protagonisti tra cui la scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, la giornalista britannica Tania Branigan, i giornalisti Luca Sofri, Francesco Costa, i fumettisti Daniele Kong e Zuzu e numerosi autori italiani: Felicia Kingsley, Valeria Parrella, Paolo Nori, Paolo Di Paolo, Domenico Starnone, Marcello Fois, Elena Stancanelli, Chiara Francini, Matteo Nucci, Piergiorgio Pulixi, Marco Malvaldi, Antonio Albanese, Teresa Ciabatti. Spazio a numerosi appuntamenti speciali tra cui la lectio di Paolo Giordano, l'incontro di attualità "Gaza. Un'elegia civile", il tributo a classici come Jane Austen, Irène Némirovsky, Stig Dagerman, Georges Simenon, i reading di Antonella Lattanzi, Francesco Piccolo, Paolo Nori e Stefano Nazzi, lo show di stand-up comedy con Stefano Rapone, la musica di Cristiano Godano, lo spettacolo dedicato a Ennio Morricone. Tra le novità il corso di scrittura gratuito "I magnifici Venti" con la Scuola Belleville, dedicato al racconto in omaggio alla XX edizione di Festa e una mostra mercato dedicata al mondo dell'illustrazione. Letture, spettacoli, mostre, racconti, gruppi di lettura, laboratori, colazioni letterarie e l'incontro con Federico Taddia a settant'anni dalla scomparsa di Albert Einstein sono le attività in programma per bambini e ragazzi.Se Georges Simenon è stato indubbiamente uno scrittore instancabile, lo stesso possiamo dire del suo pubblico di lettori e lettrici: il fascino dell'autore belga sembra infatti rinnovarsi continuamente e alimentarsi di una forza sempre più contagiosa. Bruno Gambarotta – scrittore, giornalista, autore televisivo e radiofonico che ha fatto la storia della RAI – ha avuto il privilegio di incontrare Simenon di persona nel 1963, mentre Alberto Schiavone è l'autore, insieme a Maurizio Lacavalla, del graphic novel Alfabeto Simenon, un omaggio alla vita e all'opera dello scrittore considerato da molti il più grande del Novecento. Schiavone e Gambarotta si confrontano sulle ragioni della loro passione comune per rispondere alla domanda: perché non smetteremo mai di leggere Simenon?Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Voci dipinte
Lo sguardo di Man Ray

Voci dipinte

Play Episode Listen Later Sep 21, 2025 55:37


«Quanto a me, cerco di essere semplicemente il più libero possibile nel mio modo di lavorare, nella scelta del soggetto.” Scrive Man Ray nel 1948 “Nessuno mi può imporre regole o guidarmi. Mi possono criticare dopo, ma è troppo tardi, il lavoro è fatto. Ho assaporato la libertà.” Non abbiamo alcun dubbio che il grande artista americano l'abbia assaporata questa libertà. Prova ne è la sua ricerca artistica, fra pittura, fotografia e cinema. Prova ne sono le sue sperimentazioni visionarie che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura del Novecento.In occasione della grande retrospettiva “Man Ray. Forme di luce” (Palazzo Reale Milano 24.09.2025 – 11.01.2026) “Voci Dipinte” dedica una puntata a questo grande protagonista della storia dell'arte recente.Ospite della puntata: Raffaella Perna, la storica dell'arte contemporanea e autrice di un testo del catalogo “Man Ray. Forme di luce” (SilvanaEditoriale).Con un intervento di Pierre-Yves Butzbach, co-curatore della mostra insieme a Robert Rocca.L'inserto della settimana, a cura di Emanuela Burgazzoli, ci porta a Berna, al Kunstmuseum, dove è in corso la mostra “Panorama Suisse. Da Caspar Wolf a Ferdinand Hodler“. Ce ne parla la curatrice Anne-Christine Strobel.undefined

L'ombelico di un mondo
Il Lenin di Romagna

L'ombelico di un mondo

Play Episode Listen Later Sep 21, 2025 37:28


Alla fine dell'Ottocento, negli 11 chilometri che separano Predappio e Civitella di Romagna, tra il 1879 e il 1892 nacquero tre figure destinate a influenzare la storia italiana della prima metà del Novecento: tutti proletari. Tutti rivoluzionari. Tutti fuori dal normale: Benito Mussolini figlio di un fabbro, Leandro Arpinati di un oste, Nicola Bombacci di un birocciaio...Nicola Bombacci, fondatore del Partito comunista e finito appeso per i piedi al distributore di benzina di Piazzale Loreto è il protagonista di questa puntata speciale di L'Ombelico di un mondo, successa live all'evento Voices del Post il 5 aprile 2025. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

il posto delle parole
Virginia Di Martino "Per ora basto a me stessa"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 19, 2025 19:41


Virginia Di Martino"Per ora basto a me stessa"Carolina Invernizio e i romanzi che leggeva mia nonnaManni Editoriwww.mannieditori.itUna docente di Letteratura italiana ritrova vecchi libri di sua nonna e legge i romanzi di Carolina Invernizio, prolifica autrice di enorme successo tra fine Ottocento e inizio Novecento. All'iniziale sensazione di distanza abissale subentra un'intimità via via crescente; la donna di oggi si rivolge alla scrittrice di ieri, dandole del tu e chiamandola per nome, inseguendola di pagina in pagina e scoprendo inaspettati legami tra quei libri un po' kitsch e i propri ricordi familiari.Condite da delitti, vendette, passioni inconfessabili, le vicende inverniziane, un colpo di scena dopo l'altro, delineano ritratti femminili che con amichevole confidenza fanno appassionare il lettore anche alle trame più scabrose e paradossali, lasciando intuire un velato messaggio talora rivoluzionario rivolto alle donne di cent'anni fa. Tra ragazze-madri "oneste", lavoratrici istruite e indipendenti, figlie in grado di dare sonore lezioni ai padri, pacifiche vecchine convinte che "gli uomini sono una massa di imbecilli", i romanzi di Invernizio presentano figure di eroine decisamente in anticipo rispetto ai tempi.Il diario di un saggio da scrivere diventa così una storia che tocca diversi piani temporali e che si legge come un romanzo, come “i romanzi che leggeva mia nonna”.Virginia di MartinoÈ nata nel 1979 a Castellammare di Stabia, dove vive. Insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l'Università Federico II di Napoli.Ha pubblicato libri di critica letteraria e saggi su vari autori tra cui Arrigo Boito, Ungaretti, Montale, Saba, Primo Levi, Lalla Romano, Calvino.Il suo ultimo volume è Sul fuoco. Camini focolari incendi streghe e altro nella poesia italiana del primo Novecento (Liguori, 2020).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Te lo spiega Studenti.it
Elsa Morante: vita, stile e analisi delle opere

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 17, 2025 2:22


Vita di Elsa Morante, stile e temi della scrittrice romana e analisi delle opere più importanti come Menzogna e sortilegio, L'isola di Arturo, La storia e Aracoeli.

Te lo spiega Studenti.it
Italo Calvino: biografia, opere e pensiero

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 17, 2025 2:20


Italo Calvino: biografia, opere e pensiero di uno degli scrittori italiani più celebri, autore de Le città invisibili, Il Barone rampante e molti altri libri.

il posto delle parole
Guido Mazzoni "Mimesis"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 16, 2025 21:53


Guido Mazzoni"Mimesis"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, SassuoloDomenica 21 settembre 2025, ore 15:00Guido MazzoniMimesisSull'utilità e il danno della letteratura per la vitaIn che modo la letteratura ha ridefinito l'idea di formazione?Questa lezione indaga il ruolo della parola scritta nella costruzione del nostro immaginario riguardo al passaggio dalla giovinezza alla maturità, dall'epica al romanzo e ad altre forme poetiche e narrative, mostrando come abbia indotto, nel corso dei secoli, a riflettere e a interrogarci sulle trasformazioni psicologiche e culturali della società e della specie umana.Guido Mazzoni"Senza riparo"Sei tentativi di leggere il presenteEditori Laterzawww.laterza.it«La guerra fredda non è finita, continuano anche alcuni spargimenti di sangue locali, ma la gente è al riparo e li guarda come grandinate estive in un giorno di sole», scriveva Italo Calvino nel 1961 parlando della percezione della storia che si aveva in quegli anni. Se oggi volessimo descrivere con una formula sintetica lo stato d'animo che attraversa la scena politica contemporanea, dovremmo dire che l'impressione di essere al riparo si è dissolta completamente.Dopo la fine della Guerra fredda le società occidentali hanno vissuto nell'illusione di essere al riparo. Poi, negli ultimi quindici anni, il senso di sicurezza si è dissolto e ha lasciato spazio a un'impressione opposta, quella di trovarsi in mezzo a una crisi complessa di cui i populismi e le guerre culturali sono gli aspetti più vistosi. Questo libro cerca di interpretarla ragionando su alcuni eventi decisivi e su alcune figure simboliche, a cominciare da Donald Trump. Al tempo stesso riflette su certe premesse di fondo della politica contemporanea, e in particolare sull'idea che le società occidentali non sappiano più immaginare un'alternativa che non sia la degenerazione autoritaria della democrazia liberale o il disordine.Guido Mazzoni è professore di Teoria della letteratura presso l'Università di Siena. Ha insegnato in diverse istituzioni internazionali. Dal 2017 insegna scrittura creativa alla Scuola Molly Bloom di Roma e al Master di scrittura creativa presso l'Università IULM di Milano. I suoi campi di ricerca riguardano la storia dei generi letterari, la teoria critica e l'estetica, la poesia del Novecento e la storia della poesia moderna nonché la teoria del romanzo. I suoi studi si concentrano su questioni come la soggettività contemporanea, il ruolo della letteratura nell'epoca della globalizzazione, la storia delle forme simboliche, la crisi delle grandi narrazioni e la difficoltà di costruire senso in un orizzonte post-identitario. I suoi lavori si muovono tra estetica, teoria della soggettività e analisi dei dispositivi narrativi che strutturano l'esperienza. Ha contribuito a rinnovare il dibattito critico e culturale in Italia, indagando il nesso fra rappresentazione letteraria, forma di vita e costruzione del senso nel mondo contemporaneo. È tra i fondatori del sito letterario “Le parole e le cose”, che ha diretto fra il 2011 e il 2018. Ha collaborato con “la Repubblica” e “il manifesto”. Tra i suoi libri: Teoria del romanzo (Bologna 2011); I destini generali (Roma-Bari 2015); On Modern Poetry (Cambridge-Mass. 2022, nuova versione riscritta di Sulla poesia moderna, Bologna 2005); Senza riparo. Sei tentativi di leggere il presente (Roma-Bari 2025). Ha scritto i libri di poesia: I mondi (Roma 2010, Premio Selezione Ceppo, Premio Tirinnanzi) e La pura superficie (Roma 2017, Premio Pagliarani, Premio Napoli).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Inside books
L'arte della gioia di Goliarda Sapienza - Mattoni italiani

Inside books

Play Episode Listen Later Sep 14, 2025 52:38


C'è tanto di straordinario ne L'arte della gioia, capolavoro postumo di Goliarda Sapienza, pubblicato in prima battuta nel 1994 e poi integralmente nel 1998, dopo decenni di rifiuti editoriali, dovuti alla sua natura eterogenea e composita. Modesta, protagonista assoluta del romanzo, è un personaggio terribile e pieno di grazia, iperbolica e allo stesso tempo solida come un diamante, imbizzarrita e machiavellica ma anche tenera e affamata di amore. Un personaggio impossibile eppure vero, verissimo. Analizziamo quest'opera esagerata e funambolica che sfida e ridefinisce le norme sociali e letterarie del Novecento italiano, raccontando la storia di una "innocua" bambina, nata nella data simbolica di inizio secolo, in un paese dell'entroterra siciliano, alla periferia dell'Italia disunita, da cui non è nemmeno possibile vedere il mare, in una famiglia poverissima. Da questo angolo sperduto del mondo, Modesta affronterà tante metamorfosi, cambiando diverse volte il suo status sociale e attraversando il caleidoscopio della Storia e della politica italiana. E per ognuna delle quattro parti in cui è diviso il romanzo, si approprierà di tanti pezzi di vita ed esperienza, conquistandosi spazio, libertà e soprattutto, gioia.Intro Chi era Goliarda sapienza - min 03:47 Modesta e Goliarda, Goliarda e Modesta, il rapporto tra scrittrice e personaggio - min 11:12 Come Modesta ha rivoluzionato il romanzo? L'analisi della protagonista - min 15:42 Il rovesciamento dell'ordine patriarcale - min 29:25Il desiderio come pratica sovversiva - min 37:38 Un nuovo modello di famiglia “deviante” - min 45:41Conclusioni - min. 49:05

Te lo spiega Studenti.it
I limoni di Eugenio Montale: analisi e significato

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 12, 2025 2:45


I limoni: significato e analisi della poesia di Eugenio Montale che appartiene alla raccolta Ossi di seppia, pubblicata per la prima volta nel 1925.

Te lo spiega Studenti.it
Salvatore Quasimodo: vita e opere

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Sep 11, 2025 2:58


Salvatore Quasimodo: la vita e le opere di uno degli autori più famosi del XX secolo. Poetica del maggior esponente dell'Ermetismo.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Don Leonardo Maria Pompei, l'obbedienza che manca e l'esempio dei santi

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Sep 10, 2025 18:32


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8285DON LEONARDO MARIA POMPEI, L'OBBEDIENZA CHE MANCA E L'ESEMPIO DEI SANTI di Daniele Trabucco La sospensione a divinis comminata a don Leonardo Maria Pompei non è riconducibile a un singolo atto materiale di disobbedienza, ossia la violazione del precetto penale del 2 settembre 2025, ma trova il suo fondamento canonico, teologico e filosofico in una pluralità di fattori convergenti. Il provvedimento, infatti, non può essere letto solo come reazione a un atto di insubordinazione circoscritto: è la conseguenza di una scelta più radicale, ossia la dichiarata non sottomissione alla gerarchia ecclesiastica e il rifiuto di celebrare secondo il rito promulgato dall'autorità della Chiesa, che equivale a un atto di rottura della comunione gerarchica e liturgica.Sul piano teologico, è bene ricordarlo, l'obbedienza gerarchica non è un mero vincolo disciplinare, dal momento che si radica nella costituzione divina della Chiesa, la quale, secondo Lumen gentium (n. 20-21 e, prima ancora, secondo la Mystici Corporis Christi del 1943 di Pio XII), è governata dai Vescovi in comunione con il Romano Pontefice e richiede dai presbiteri una sincera subordinazione e cooperazione. Rifiutare tale comunione significa porre in discussione l'unità visibile della Chiesa, che si manifesta appunto nella sottomissione al Magistero e alla disciplina ecclesiastica. La sospensione, pertanto, si presenta come misura volta a tutelare non solo l'ordine giuridico interno, quanto, soprattutto, la comunione ecclesiale.L'obiezione secondo cui non si dovrebbe obbedire alla gerarchia quando questa «deraglia» non regge né sul piano canonico, né su quello teologico e filosofico. È vero che l'obbedienza non è cieca, ma ordinata alla Verità; tuttavia, la Chiesa cattolica insegna che l'assistenza dello Spirito Santo preserva indefettibilmente il Magistero da errori nei dogmi e questo resta un fatto innegabile: nessun dogma di fede è stato mai messo in discussione, neppure oggi.La crisi attuale tocca orientamenti pastorali, documenti (si veda, a titolo esemplificativo, Fiducia supplicans) e indicazioni catechetiche, ma non ha scalfito il deposito della fede. In questi ambiti, che appartengono al magistero autentico ordinario e non al magistero solenne, il fedele e il sacerdote devono prestare l'«ossequio religioso dell'intelletto e della volontà» (Pio XII, Humani generis del 1950), cioè rispetto e adesione interiore proporzionata al grado dell'insegnamento, ma senza rinunciare ad interrogativi critici. Il can. 212, paragrafi 1-3, del vigente Codex iuris canonici del 1983, che riconosce ai fedeli il diritto di manifestare le proprie perplessità, impone che ciò avvenga sempre con rispetto e riverenza, mai con atteggiamenti di rottura.La posizione, pertanto, secondo cui si può obbedire solo quando si ritiene che l'autorità «stia nella verità» conduce inevitabilmente alla dissoluzione dell'unità ecclesiale e a un criterio soggettivo che trasforma la Chiesa in una somma di opinioni private (lo stesso mondo della tradizione, pur nella sua ricchezza, è attraversato da particolarismi e personalismi, quasi una sorta di affannosa rincorsa a chi è più «tradizionalista» degli altri ed ha il seguito maggiore).SUBORDINARE L'AUTORITÀ ALL'ARBITRIO INDIVIDUALEFilosoficamente, questo equivale a subordinare l'autorità all'arbitrio individuale, negando il principio che l'autorità è mediazione dell'ordine oggettivo voluto da Cristo. Teologicamente, significherebbe ridurre la promessa di Cristo sulla indefettibilità della sua Chiesa a una formula vuota.  Eppure, è proprio Cristo che, come scrive l'apostolo Paolo, «factus oboediens usque ad mortem» (Fil 2,8). Canonisticamente, infine, rifiutare l'obbedienza al legittimo Ordinario per le ragioni sopra indicate rischia, sebbene il decreto di sospensione a divinis di Mons. Crociata non lo affermi formalmente, di perfezionare il grave delitto di scisma di cui al canone 751 sul quale, eventualmente, interverranno le autorità ecclesiastiche davanti alle quali don Pompei ha il diritto-dovere di difendersi.Detto in altri termini, l'obbedienza, pur sofferta e a volte «martiriale», non è un atto di debolezza, bensì di fede nel Cristo che non abbandona la sua Chiesa. Senza questo sguardo soprannaturale, l'istituzione ecclesiale apparirebbe solo come un corpo umano, fragile e fallibile; ma con esso, si coglie che dietro e dentro le vicende della storia, spesso contraddittorie e sofferte, rimane sempre presente il Signore che ha promesso: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).Neppure il ricorso al cosiddetto «criterio dell'eccezione» regge come fondamento per giustificare la posizione di don Pompei. L'idea di fondo, presa in prestito da categorie giuridico-politiche moderne, sarebbe che, in situazioni straordinarie di crisi, la coscienza del singolo o del gruppo possa sospendere l'obbedienza dovuta all'autorità legittima per salvaguardare la verità. Tuttavia, questo criterio, che può avere una sua funzione nello Stato, non è applicabile all'ordine ecclesiale. Dal punto di vista canonico, infatti, lo ius publicum ecclesiasticum non contempla uno «stato d'eccezione» che autorizzi a negare la sottomissione alla gerarchia.La Chiesa non si fonda sul consenso dei fedeli, né su dinamiche emergenziali, quanto sulla promessa indefettibile di Cristo, che ne garantisce la continuità. Pretendere di sospendere l'obbedienza in nome di un presunto «stato d'eccezione» (e chi lo proclamerebbe?) significa misconoscere che il Signore non abbandona la sua Chiesa e che il deposito della fede non è stato, né può essere intaccato, anche quando vi sono documenti pastorali controversi. Filosoficamente, inoltre, il criterio dell'eccezione implica un primato del soggettivo sull'oggettivo, della volontà individuale sul principio ordinante dell'autorità. Applicarlo alla Chiesa significherebbe dissolverne la natura soprannaturale e ridurla a società umana che si regge sull'eccezione e non sulla grazia. La Chiesa, però, non è un ordinamento umano che si salva «nonostante» la regola: è sacramento universale di salvezza, che permane nella sua verità proprio attraverso la fedeltà al principio gerarchico, anche nei tempi di confusione e smarrimento.SAN GIOVANNI BOSCO E SAN PIO DA PIETRELCINAGli esempi di san Giovanni Bosco (1815-1888) e di san Pio da Pietrelcina (1887-1968) mostrano con chiarezza come l'obbedienza, anche quando imposta in circostanze dolorose o umanamente incomprensibili, non sia mai vana, ma diventi via di santità e di fecondità ecclesiale. Don Bosco visse nel cuore del XIX secolo, un'epoca tutt'altro che compatta dal punto di vista ecclesiale: al tempo di Pio IX, pontefice dal 1846 al 1878, la Chiesa era attraversata da gravi tensioni interne ed esterne, dal conflitto con lo Stato unitario italiano alla questione romana, dalle controversie sul ruolo del Sillabo e del Concilio Vaticano I (mai concluso) alle divisioni tra intransigenti e conciliatoristi.Lo stesso nuovo slancio delle opere educative e caritative suscitava diffidenze e sospetti: al santo torinese vennero imposti controlli e limitazioni, gli si chiese di non intraprendere iniziative senza l'esplicita approvazione dei superiori e dovette affrontare accuse di imprudenza e di eccessiva autonomia. Egli avrebbe potuto interpretare tali misure come ingiuste o come un soffocamento del carisma ricevuto, eppure scelse l'obbedienza, confidando che la Provvidenza avrebbe comunque fatto fiorire l'opera. Il risultato fu che proprio attraverso quell'umiltà, i Salesiani divennero una delle realtà più vaste e feconde della Chiesa.Padre Pio da Pietrelcina, a sua volta, sperimentò un'epoca segnata da tensioni non meno profonde. Nel primo Novecento e nel pontificato di Pio XI e Pio XII la Chiesa fu attraversata da conflitti interni legati al modernismo, alla nuova teologia, alle reazioni disciplinari spesso dure, alle divisioni tra clero progressista e clero intransigente. Egli stesso fu vittima di provvedimenti severissimi: interdizione dalle celebrazioni pubbliche, proibizione di confessare, isolamento dal popolo, controlli medici umilianti e accuse infamanti. Anche qui sarebbe stato facile denunciare la gerarchia come ingiusta o corrotta; eppure, Padre Pio non dichiarò mai di non riconoscere l'autorità dei suoi superiori, ma obbedì in silenzio, vivendo quel tempo come un martirio nascosto. La sua fedeltà, nonostante la durezza delle misure, fu la chiave stessa della sua santità e rese più limpida la sua testimonianza davanti alla Chiesa e al mondo.Nei due casi, dunque, non si può liquidare l'obbedienza dei santi con la debole obiezione che «allora c'era Pio IX» o che allora non c'era modernismo e la crisi attuale». In realtà, tanto nel XIX quanto nel XX secolo, la Chiesa era attraversata da tensioni dottrinali, disciplinari e pastorali di grande portata: le controversie sul primato papale, le diffidenze verso nuovi apostolati, le fratture sul modernismo, le contrapposizioni tra correnti teologiche.Nonostante questo, don Bosco e Padre Pio scelsero di non rompere la comunione, di non erigersi a giudici della Chiesa, ma di vivere l'obbedienza come partecipazione al mistero di Cristo obbediente. Ignorare il loro esempio significa svuotare la santità di un tratto decisivo e illudersi che la disobbedienza sia soluzione alle crisi. Essi mostrano che la vera forza non sta nel contrapporsi alla gerarchia, quanto nel rimanere fedeli nella prova, credendo che Cristo non abbandona la sua Chiesa e che, anche attraverso i limiti umani d

BASTA BUGIE - Santi e beati
Frassati e Acutis, invito ai giovani a orientare la vita verso l'alto

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Sep 10, 2025 4:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8288FRASSATI E ACUTIS, INVITO AI GIOVANI A ORIENTARE LA VITA VERSO L'ALTO di Nico Spuntoni 80 mila persone, tante quanto lo stadio Olimpico di Roma pieno. Solo che ieri, nella prima domenica settembrina che però il caldo ha fatto sembrare ancora agostana, a piazza San Pietro non si giocava una partita di cartello ma si celebrava la canonizzazione di due nuovi santi.Nati a 90 anni di distanza l'uno dall'altro, Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono stati entrambi elevati agli altari da Leone XIV che dal sagrato ha pronunciato la formula iniziante con «ad honorem Sanctæ et Individuæ Trinitatis, ad exaltationem fidei catholicæ et vitæ christianæ incrementum». Dunque «ad onore della Santissima Trinità per l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento della fede cristiana» i due, morti giovani rispettivamente nel 1925 a 24 anni e nel 2006 a 15 anni, sono stati iscritti nell'albo dei santi.Il Papa ha capito che quella di ieri sarebbe stata una giornata destinata a non essere dimenticata e prima di iniziare la Messa l'ha definita a braccio «una festa bellissima per tutta l'Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il mondo». Poi ha ricordato che la santità non è un lusso per pochi e che «tutti voi, tutti noi, siamo chiamati anche ad essere santi». Rivolgendosi soprattutto ai numerosi giovani presenti in piazza, Prevost ha detto: «Sentiamo tutti nel cuore la stessa cosa che Pier Giorgio e Carlo hanno vissuto; questo amore per Gesù Cristo, soprattutto nell'Eucaristia, ma anche nei poveri, nei fratelli e nelle sorelle».Nell'omelia il Pontefice li ha descritti come «un giovane dell'inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui». Per Leone la vita di Frassati rappresenta ancora oggi «una luce per la spiritualità laicale». Usando l'esempio del nuovo santo, il Papa è tornato a ripetere un concetto espresso recentemente nel discorso ad una delegazione di politici francesi. «Per lui - ha ricordato Prevost - la fede non è stata una devozione privata: spinto dalla forza del Vangelo e dall'appartenenza alle associazioni ecclesiali, si è impegnato generosamente nella società, ha dato il suo contributo alla vita politica, si è speso con ardore al servizio dei poveri».Uno "schiaffo" a chi si vanta di relegare la propria fede ad una sfera esclusivamente privata, come ad esempio la sindaca di Genova e nuova stella del progressismo italiano Silvia Salis che proprio ieri in un'intervista a La Stampa ci ha tenuto a dichiararsi «cattolica nel privato».Di Acutis, invece, il Papa ha sottolineato l'incontro con Gesù in famiglia e nei sacramenti. L'omelia papale ha ripreso abbondantemente alcune citazioni del ragazzo nato a Londra sul rapporto con l'eucarestia, con buona pace del teologo ultrà bergogliano Andrea Grillo (sconfessato pubblicamente dal suo Pontificio Ateneo Sant'Anselmo per le critiche al nuovo santo).Prevost ha parlato della malattia che ha colpito i due ex beati, ricordando che «nemmeno questo li ha fermati e ha impedito loro di amare, di offrirsi a Dio, di benedirlo e di pregarlo per sé e per tutti». Per il Papa agostiniano «i santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l'alto e a farne un capolavoro».E sono anche i primi santi del suo pontificato.Una canonizzazione particolare perché al rito hanno partecipato anche i genitori e i fratelli di uno dei due. La famiglia Acutis ha portato i doni dell'offertorio e il fratello Michele, nato quattro anni dopo la morte di Carlo, ha proclamato la prima lettura sul sagrato. Una circostanza che riporta alla memoria il precedente del 24 giugno 1950 quando, tra i 300mila fedeli presenti per la canonizzazione di Maria Goretti, c'erano anche la madre Assunta affacciata da una finestra e i fratelli sul sagrato. Una gioia solamente sfiorata nel Seicento da Marta Tana che poco prima di morire apprese la notizia della prossima beatificazione del figlio Luigi Gonzaga. 

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Anna Maria Boschetti "Benedetto Croce"

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Play Episode Listen Later Sep 9, 2025 31:00


Anna Maria Boschetti"Benedetto Croce"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, ModenaVenerdì 19 settembre 2025, ore 20:30Anna Maria BoschettiBenedetto CroceUn dominatore della cultura italianaAnna Maria Boschetti ha insegnato Letteratura francese presso l'Università Ca' Foscari di Venezia. È membro corrispondente del Centre européen de sociologie et de science politique (CESSP) di Parigi, a partire dal Centre de sociologie européenne (CSE) fondato da Pierre Bourdieu presso l'Ecole des Hautes Etudes en sciences sociales (EHESS) di Parigi. Le sue aree di indagine si collocano prevalentemente nel solco della sociologia della cultura e della sociologia della letteratura, ispirandosi al pensiero di Pierre Bourdieu, di cui è stata collaboratrice e traduttrice in italiano delle sue opere. Ha dedicato numerose ricerche a questioni teoriche e a studi di caso riguardanti il campo culturale francese contemporaneo, con particolare attenzione a temi quali i modelli intellettuali, le istituzioni (riviste, editori), l'avanguardia poetica e artistica, comprendendo anche Sartre e Apollinaire. Si è interessata allo studio dei processi di genesi e consumo dei prodotti culturali, sia dal punto di vista teorico che pratico. Ha indagato i rapporti tra nazionale e transnazionale nella storia letteraria italiana contemporanea. Le sue ricerche si focalizzano, più nello specifico, sui rapporti tra le forme letterarie e la struttura degli spazi sociali, in contesti sia nazionali che internazionali. Tra i suoi libri: La rivoluzione simbolica di Pierre Bourdieu. Con un inedito e altri scritti (Venezia 2003); Pierre Bourdieu, Le regole dell'arte. Genesi e struttura del campo letterario (a cura di, Milano 2009); Teoria dei campi, “Transnational Turn” e storia letteraria (Macerata 2023); Benedetto Croce. Dominio simbolico e storia intellettuale (Macerata 2024).Anna Maria Boschetti"Croce. Dominio simbolico e storia intellettuale"Quodlibetwww.quodlibet.itBenedetto Croce ha dominato per mezzo secolo la vita culturale italiana. Non si può capire la storia intellettuale del primo Novecento senza tener conto di questo fatto, eccezionale per ampiezza e durata. È vero che su Croce si è scritto e si scrive moltissimo, ma non esistono analisi che rendano conto in modo soddisfacente del suo lungo regno e di tutto il suo percorso intellettuale e politico. Le biografie sono focalizzate sul soggetto, gli studi sull'opera risentono della specializzazione, sono settoriali e fanno sparire l'essenziale: l'ubiquità di Croce, gli effetti della straordinaria concentrazione di risorse e di ruoli da lui realizzata. Per spiegare i testi e la fortuna di un autore non bastano le analisi «interne», e neppure quelle «esterne»: è un corto circuito ricondurre direttamente le opere e il prestigio al contesto sociale e politico. Si supera questa sterile alternativa prendendo in considerazione il microcosmo specifico, relativamente autonomo, che circoscrive le possibilità e i limiti rispetto ai quali si definiscono le scelte intellettuali. Anna Boschetti ricostruisce lo stato del campo di produzione culturale in cui Croce era inserito e, inseparabilmente, il suo rapporto con questo spazio, orientato dalla posizione che vi occupava e dal suo habitus. L'analisi mostra come le idee di Croce su Marx, Hegel, la storia, l'arte, la logica, la scienza, la letteratura e la politica prendano forma nel confronto con i modelli, i maestri, i concorrenti, gli avversari che il campo di gioco gli propone. Appare così la connessione inscindibile che lega la sua traiettoria alla storia del campo culturale, italiano ed europeo. Emergono, inoltre, le condizioni di possibilità e gli effetti del dominio crociano. Al tempo stesso, questo libro fa rivivere cinquant'anni di storia intellettuale, con i suoi problemi e le sue battaglie appassionate, restituendo un'immagine di Croce e dei suoi interlocutori più concreta e più vera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Alice
La cinquina del Campiello

Alice

Play Episode Listen Later Sep 6, 2025 66:34


Il Premio Campiello è senza dubbio uno dei più importanti del mondo letterario italiano, anche se è l'unica verità acquisita. Alcuni dicono infatti che conti poco rispetto allo strapotere dello Strega; altri, che il Campiello veneziano sia invece assai più rappresentativo rispetto al rivale (si può parlare di rivalità, tra premi letterari?) romano, perché più democratico. Ed è in effetti vero che, se non altro, il Campiello prevede una giuria popolare: trecento lettori scelti a campione, divisi più o meno equamente tra uomini e donne, e selezionati per fascia d'età, professione e provenienza geografica. Trecento giurati che possono far parte della giuria una sola volta nella vita, e che spediscono il proprio voto in forma anonima. Meno spazio, dunque, per manovre politiche e pressioni da parte degli editori, in teoria.Sia come sia, possiamo esser sicuri del fatto che sabato 13 settembre sarà proclamato il vincitore, e uno dei cinque finalisti si porterà a casa la riproduzione del pozzo veneziano che si trova, appunto, in molti dei campielli della città lagunare. Alice gioca d'anticipo, e una settimana prima della premiazione presenta tutti e cinque i libri finalisti, che rappresentano un vero giro d'Italia letterario, da Napoli al confine nord, e oltre. Comincia infatti addirittura in Germania la storia di Bebelplatz (Sellerio), con cui Fabio Stassi racconta l'odio verso i libri attraverso la storia, a partire dai Bücherverbrennungen dei nazisti. Al nord Italia è invece dedicato Nord nord (Einaudi) di Marco Belpoliti, un racconto storico/geografico/personale delle terre più settentrionali rispetto alla pianura padana raccontata nel suo precedente (appunto) Pianura, tra luoghi simbolici e abitanti più o meno illustri. Napoli è al centro della storia di Di spalle a questo mondo (Neri Pozza) di Wanda Marasco, che vede protagonista il medico Ferdinando Palasciano: capace di rivoluzionarie battaglie civili e professionali nella seconda metà dell'Ottocento, poi vittima di una forma di demenza che lo porta fino ai manicomi dell'epoca.Inverness (Polidoro) è la località scozzese che dà il titolo alla raccolta di racconti di Monica Pareschi, che da Milano conduce una frenetica attività di traduttrice (tra gli altri le sorelle Brönte, Doris Lessing, James Ballard, Paul Auster, Bernard Malamud), e proprio dalle autrici e dagli autori anglosassoni sembra aver assorbito la passione per le short stories. La Toscana – e più precisamente la Maremma – è infine lo sfondo di Troncamacchioni (Feltrinelli), in cui Alberto Prunetti racconta la meravigliosa epica stracciona di piccoli criminali e rappresentanti della bassa working class degli anni Venti del Novecento, che, da reietti, diventano gli unici oppositori del nascente fascismo.Il consiglio di lettura della settimana arriva invece da Giuliana Altamura, che ci racconterà l'ultimo romanzo dell'amatissima scrittrice britannica Deborah Levy, Agosto blu (NN Editore).undefinedundefinedundefinedundefinedundefined

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Filippo Pistoia "Terra colta"

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Play Episode Listen Later Sep 5, 2025 24:17


Filippo Pistoia"Terra colta"La prima e unica indagine del Professore Salvo PerriconeIanieri Edizioniwww.ianieriedizioni.comUn noir a sfondo politico in cui il professor Salvo Perricone, ingabbiato in una routine tra lezioni universitarie e la costante ricerca storica sulle lotte popolari in Sicilia tra Ottocento e Novecento, riceve una chiamata da Mario Sinna, amico d'infanzia e maresciallo del suo paese d'origine. Parte così la caccia a un assassino che, mosso da un impulso di vendetta, uccide personaggi legati a una Cosa nostra arcaica, ormai quasi scomparsa, che spadroneggiava nel secondo dopoguerra macchiandosi di abusi ai danni dei braccianti agricoli.Con una prosa agile, in Terra colta Filippo Pistoia guida il lettore – tra indagini, ritorsioni e complessi rapporti umani – verso una storia del territorio siciliano sconosciuta ai più, per ritrovare radici e svelare segreti sepolti.Filippo Pistoia (Palermo 1975) da più di vent'anni è manager di progetti culturali in Sicilia. Esperto in rigenerazione urbana a base comunitaria. Negli ultimo anni ha concentrato le sue energie su processo di rivitalizzazione dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, riqualificando e gestendo il comunity hub Cre.Zi. Plus e l'Averna Spazio Open. A poco meno di cinquant'anni ha scoperto che esiste un modo diverso di scrivere da quello per il fundraising per l'imprenditoria culturale: una scrittura per raccontare le storture della terra che ama, la Sicilia. In “Terra colta”, il suo primo romanzo, ha provato a fondere le sue due principali passioni: le lotte contadine del Novecento e il noir mediterraneo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Un Jour dans l'Histoire
L'art sous les régimes totalitaires

Un Jour dans l'Histoire

Play Episode Listen Later Aug 28, 2025 39:06


Nous sommes le 26 mars 1923, à Milan. Dans un discours prononcé à l'occasion de l'inauguration d'une exposition de la galerie « Pesaro », qui présente des œuvres produites par le groupe du « Novecento », un mouvement qui prône le retour aux valeurs traditionnelles de l'esprit latin, Benito Mussolini exprime sa volonté de poursuivre son projet politique avec la contribution de l'art et des artistes. Il dit : « On ne peut gouverner en ignorant l'art et les artistes. L'art est une manifestation essentielle de l'esprit humain ; il est né en même temps que l'humanité et l'a accompagné jusqu'à aujourd'hui. Et dans un pays comme l'Italie, un gouvernement qui se désintéresserait de l'art et des artistes serait un gouvernement stupide. Je déclare que l'idée qui consisterait à encourager quelque chose qui pourrait ressembler à de l'art d'État m'est étrangère. L'art appartient au domaine de l'individu ». Ainsi, le leader fasciste distingue l'Italie des autres régimes totalitaires que seront l'Allemagne nazie, l'URSS ou la République populaire de Chine qui ont soumis l'art et les artistes à leur idéologie. Il n'en demeure pas moins qu'à Rome, Berlin, Moscou et Pékin, l'art est un témoin important, sinon essentiel, du système. Alors de Marinetti, fondateur du « Futurismo », à Albert Speer, l'architecte d'Hitler, en passant par le « réalisme socialiste », penchons-nous sur les rapports dangereux entre Art et régimes totalitaires. Avec nous : Anne Hustache, historienne de l'art. Sujets traités : Art, régime, totalitaire, Pesaro, Novecento, Benito Mussolini, nazie, Albert Speer Merci pour votre écoute Un Jour dans l'Histoire, c'est également en direct tous les jours de la semaine de 13h15 à 14h30 sur www.rtbf.be/lapremiere Retrouvez tous les épisodes d'Un Jour dans l'Histoire sur notre plateforme Auvio.be :https://auvio.rtbf.be/emission/5936 Intéressés par l'histoire ? Vous pourriez également aimer nos autres podcasts : L'Histoire Continue: https://audmns.com/kSbpELwL'heure H : https://audmns.com/YagLLiKEt sa version à écouter en famille : La Mini Heure H https://audmns.com/YagLLiKAinsi que nos séries historiques :Chili, le Pays de mes Histoires : https://audmns.com/XHbnevhD-Day : https://audmns.com/JWRdPYIJoséphine Baker : https://audmns.com/wCfhoEwLa folle histoire de l'aviation : https://audmns.com/xAWjyWCLes Jeux Olympiques, l'étonnant miroir de notre Histoire : https://audmns.com/ZEIihzZMarguerite, la Voix d'une Résistante : https://audmns.com/zFDehnENapoléon, le crépuscule de l'Aigle : https://audmns.com/DcdnIUnUn Jour dans le Sport : https://audmns.com/xXlkHMHSous le sable des Pyramides : https://audmns.com/rXfVppvN'oubliez pas de vous y abonner pour ne rien manquer.Et si vous avez apprécié ce podcast, n'hésitez pas à nous donner des étoiles ou des commentaires, cela nous aide à le faire connaître plus largement. Hébergé par Audiomeans. Visitez audiomeans.fr/politique-de-confidentialite pour plus d'informations.

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Attilio Brilli "Storie segrete del viaggio in Italia"

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Play Episode Listen Later Aug 20, 2025 29:15


Attilio Brilli"Storie segrete del viaggio in Italia"Edizioni del Mulinowww.mulino.itAvventure, amori segreti e relazioni proibite: la storia intima del viaggio in ItaliaC'è un lato scandaloso e segreto del viaggio in Italia che riserva non poche sorprese, sia che si tratti di avventure erotiche e di amori impossibili, sia che si dischiudano le porte dei salotti e delle alcove di Venezia. Attilio Brilli porta alla luce storie sconosciute che hanno come protagonisti giovani freschi di studi e personaggi famosi, donne e uomini d'Europa e d'America. Un libro per svelare il lato nascosto del Grand Tour, per restituire l'atmosfera di un'epoca.Attilio Brilli è fra i massimi esperti di letteratura di viaggio e i suoi libri sono stati tradotti in varie lingue. Fra i più recenti volumi pubblicati con il Mulino segnaliamo: «Il grande racconto delle città italiane» (2016), «Gli ultimi viaggiatori nell'Italia del Novecento» (2018), «Il grande racconto del viaggio in Italia. Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi» (nuova ed. 2019), «Venere seduttrice» (2022) e «Le vie del Grand Tour» (2025); con Simonetta Neri, «Le viaggiatrici del Grand Tour. Storie, amori, avventure» (2020) e «Andare per eremi francescani» (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Il cacciatore di libri
"Kukum" di Michel Jean

Il cacciatore di libri

Play Episode Listen Later Aug 19, 2025


Un romanzo che prende spunto dalla storia vera della bisnonna dell'autore e che si svolge in Quebec all'inizio del Novecento. Il romanzo è "Kukum" del canadese e Michel Jean (Marcos Y Marcos - traduz. Sara Giuliani). La protagonista è Almanda, un'orfana che viene cresciuta da una coppia che la accoglie per carità cristiana. A 15 anni incontra Thomas, poco più grande di lei, e se ne innamora. Thomas fa parte degli innu, popolazione autoctona del Quebec: sono abituati a vivere in clan familiari nomadi, si spostano in base alle stagioni della caccia, hanno un rapporto molto stretto con la natura. Almanda va via con Thomas e inizia a sentirsi proprio fusa con la natura, si sente veramente sè stessa e libera. Con il passare degli anni, però, Almanda, come tutta la comunità di innu, dovrà affrontare la minaccia dei bianchi che tagliano la legna delle foreste, si impossessano dei territori e li costringono nelle riserve.

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Enrico Pastore "Che peccato essere una curiosità"

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Play Episode Listen Later Aug 11, 2025 22:49


Enrico Pastore"Che peccato essere una curiosità"Dive dimenticate della Belle Époque, verso la donna modernaMiraggi Edizioniwww.miraggiedizioni.itTra bravura, bellezza e avanguardia, le dive della belle époque come modelli di lotta ed emancipazione.Per l'immaginario maschile, tra Otto e Novecento, attrici e danzatrici erano oggetto di attrazione e repulsione, di fascino e di orrore. Per le donne invece erano un modello di forza, di grazia, di bellezza, di successo e libertà. Durante la Belle Époque il teatro era il media più influente e di maggior diffusione e nella figura e nel corpo della diva si andava definendo la nuova immagine della donna ben lontana dal sofferente e languido angelo del focolare caro alla società patriarcale.Le vite e le opere di Sada Yacco, Cléo de Mérode, Edith Craig, Valentine de Saint-Point e Emmy Hen­nings non ci raccontano solo dell'effervescenza avanguardista del modernismo, ma anche delle lotte delle donne per affermarsi con un ruolo attivo nella società. Averle marginalizzate o persino rimosse dalla storia ufficiale ha significato dimenticare quelle battaglie da cui è sorta la donna moderna. Riportarle alla memoria non ci ricorda solamente che il teatro non è stato riformato solo dai “padri della regia”, ma anche quanto delle donne di oggi è debitore delle lotte delle dive di quel tempo lontano.Enrico Pastore (Stresa 1974), ha svolto periodi di formazione con registi come Pippo Delbono, François Tanguy (FR), Jakob Shokking (DK), Fernando Dacosta (SP). Regista e direttore della Compagnia DAF fondata nel 1998. Dal 2006 al 2011 è stato direttore operativo degli Incontri Cinematografici di Stresa. Dal 2012 al 2018 ha scritto sulle pagine di «Passparnous», «web revue of art», come critico di spettacoli di teatro e danza. Nel 2017 è stato co-curatore con Ambra Bergamasco e Edegar Sterke del MovingBodies Festival di Torino. Oggi scrive su «Rumor(s)cena».IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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Elena Rui "Vedove di Camus"

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Play Episode Listen Later Aug 7, 2025 24:58


Elena Rui"Vedove di Camus"L'Orma Editorewww.lormaeditore.it«Esistono dubbi sul fatto che abbia amato Casarès, l'Unica? Le ha amate tutte, a suo modo, alcune più di altre, e Maria più di tutte, forse. Amate come un uomo, con la vanità di un uomo, l'egoismo di un uomo.»Il 4 gennaio 1960, la Facel Vega guidata dal celebre editore Michel Gallimard sfreccia lungo una strada della Borgogna e va a schiantarsi contro un platano. Sul sedile del passeggero, Albert Camus, che solo tre anni prima era stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura, muore sul colpo. Mentre il mondo intero rimane attonito, orfano di uno dei più grandi intellettuali del Novecento, quattro donne si ritrovano all'improvviso “vedove” dell'uomo che amavano: la moglie Francine Faure, la brillante attrice Catherine Sellers, la giovane pittrice Mette Ivers, di origini danesi, e Maria Casarès, immensa interprete del teatro francese, che Camus stesso – fedele ai paradossi del sentimento – definiva «l'Unica».Con estro e rigore, Elena Rui indaga le vite e le voci di queste quattro figure femminili di fronte all'ineluttabilità della disgrazia. Si imbastisce così «un discorso sull'amore» che rifiuta viete certezze morali per restituire la trama sottile, contraddittoria e irriducibile degli affetti, offrendo a chi legge la libertà – e l'onere – di interrogarsi sui confini e sugli abissi dei rapporti umani.Elena Rui, nata a Padova nel 1980, vive in Francia dal 2005. Ha insegnato italiano ad Albi, Tolosa e Parigi. Ha già pubblicato La famiglia degli altri (Garzanti, 2021) e la raccolta di racconti Affetti non desiderati (Arkadia, 2024). Vedove di Camus è il suo ultimo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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Giuseppe Flora "Movimenti, acque, soliloqui"

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Play Episode Listen Later Aug 5, 2025 20:58


Giuseppe Flora, Alessandro Anil"Movimenti, acque, soliloqui"Poesia bengalese modernaOfficina Librariawww.officinalibraria.netLa poesia moderna in India si scrive in oltre quindici lingue, inglese compreso. La poesia moderna bengalese può vantare un indiscusso primato: dal 1913, data del premio Nobel per la letteratura conferito a Rabindranath Tagore, è stata tradotta in quasi tutto il mondo. In realtà a essere tradotte sono state prevalentemente le opere di Tagore, molto noto in Italia e nel resto d'Europa. Gli altri poeti, coevi o posteriori, sono poco conosciuti nel nostro paese, nonostante la loro raffinata produzione e i fermenti letterari ai quali si ricollegano. Questo volume intende presentare, per la prima volta in italiano, alcune di quelle voci tra le più espressive, dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri. Il volume si compone di un saggio introduttivo, che riannoda tradizioni letterarie classiche, medioevali e moderne al senso della contemporaneità della poesia. È presente un saggio su Buddhadeb Basu, figura chiave del Modernismo bengalese e la traduzione di sue tre poesie. Seguono i versi dei poeti Nazrul Islam, Jibanananda Das, Shakti Chattopadhyay, Sankha Ghosh, Joy Goswami, nella traduzione di Alessandro Anil, candidato al premio Strega Poesia, e quella di tre voci femminili del Minimalismo contemporaneo. Tutte le poesie sono corredate dal testo a fronte in lingua originale.Giuseppe Flora ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Jawaharlal Nehru University di New Delhi. È autore di diversi saggi sulla storia e la cultura dell'India moderna. Tra i suoi contributi recenti: On Fairy Tales, Intellectuals and Nationalism in Bengal (1880-1920) (Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2002); Tagore and Italy: Facing History and Politics (2008); Dandyism in Nineteenth Century Bengal: An Exploration (2014); India as a Wonderland: International Outlook and Counterculture (2020).Alessandro Anil, ha vissuto in india fino a sedici anni, a Santiniketan (West Bengal), frequentando la scuola fondata dal poeta Rabindranath Tagore. Conclude gli studi in Filosofia e Letteratura in Inghilterra. Esordisce nel 2019 con Versante d'esilio (Minerva editore), con cui vince il premio Camaiore, il premio Guido Gozzano, opera prima, e il premio Città di Como. Sempre nel 2019 pubblica insieme a Franca Mancinelli e Maria Grazia Calandrone, Come tradurre la neve (Animamundi Editore). Viene inserito nell'antologia Poeti nati negli anni Novanta (Ladolfi, 2020). Nel 2023 publica Terra dei ritorni (Samuele editore-Pordenonelegge), con cui è candidato al Premio Strega Poesia 2024. Drammaturgo e regista, dal 2021 è direttore artistico del Centro Theatre House - Sources Research Performative Arts, con cui oltre alla direzione artistica e la formazione professionale, si occupa di educazione e integrazione nel mondo lavorativo per fasce meno abbienti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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Bidet: Storia, Curiosità e Guida all’Uso

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Play Episode Listen Later Aug 4, 2025 9:48


In questo articolo parliamo di uno degli oggetti più misteriosi e affascinanti della cultura italiana: il bidet! Sì, avete sentito bene. Quello strano "secondo water" che trovate in tutti i bagni italiani e che vi fa sempre domandare: "Ma che cos'è? Come si usa? Perché gli italiani ne hanno due?" Preparatevi a scoprire una delle caratteristiche più interessanti e discusse della vita quotidiana italiana! Il Bidet e l'Italia: Una Storia d'Amore Lunga Tre Secoli Le Origini: Una Storia Francese con Finale Italiano Sorpresa! Il bidet non è nato in Italia, ma in Francia nel 1700. Il nome deriva dalla parola francese che significa "piccolo cavallo" - e in effetti, per usarlo, ci si siede a cavalcioni come su un pony! I francesi lo inventarono per l'igiene intima della nobiltà, ma furono gli italiani a trasformarlo in una vera e propria istituzione nazionale. La prima versione del bidet era molto diversa da quella moderna: si trattava di una bacinella portatile che veniva riempita d'acqua calda dai servitori. Le dame di corte francesi lo utilizzavano nelle loro camere private, assistite dalle cameriere personali. Questo oggetto era considerato un simbolo di raffinatezza e benessere economico, accessibile solo alle classi più agiate. Mentre i francesi lo abbandonavano progressivamente (che peccato!), considerandolo troppo intimo e imbarazzante per la morale dell'epoca, gli italiani se ne innamoravano perdutamente, vedendolo come un elemento essenziale per il benessere quotidiano e l'igiene personale. Il Bidet Conquista l'Italia: Dal 1900 a Oggi All'inizio del Novecento, il bidet arriva in Italia attraverso le famiglie aristocratiche del Nord, che lo importavano direttamente dalla Francia insieme ad altri elementi di lusso per le loro residenze. Le prime installazioni furono nelle ville delle famiglie più facoltose di Milano, Torino e Venezia. Ma la vera rivoluzione avviene negli anni '60 e '70, durante il boom economico italiano. Gli italiani scoprono il benessere, costruiscono case nuove con bagni moderni e... il bidet diventa obbligatorio per legge! Dal 1975, ogni casa italiana DEVE avere un bidet secondo il decreto ministeriale n. 975. È scritto nero su bianco nella normativa edilizia italiana! Questa legge fu una vera e propria rivoluzione culturale: trasformò il bidet da oggetto di lusso a standard abitativo nazionale. I costruttori dovettero adeguare tutti i progetti, e anche le case popolari iniziarono ad essere dotate di questo sanitario. Provate a costruire una casa senza bidet in Italia e vedrete che complicazioni burocratiche si creano! Il Mistero del Bidet per gli Stranieri Gli stranieri che visitano l'Italia spesso rimangono perplessi e confusi davanti a questo misterioso oggetto. Le interpretazioni più comuni (e sbagliate!) includono: • Un secondo water molto piccolo: molti turisti pensano che sia una versione ridotta del WC, magari per bambini o per persone di bassa statura. Alcuni addirittura tentano di utilizzarlo come tale, creando situazioni imbarazzanti. • Un lavandino per i piedi: questa è probabilmente l'interpretazione più diffusa. Molti stranieri lo usano effettivamente per lavare i piedi dopo una lunga giornata di turismo, senza sapere che stanno usando impropriamente un sanitario per l'igiene intima. • Una fontanella per bambini: l'altezza e la forma portano alcuni a pensare che sia progettata per far bere i bambini piccoli. Un malinteso decisamente poco igienico! • Un posto dove lavare animali domestici: no, per favore, non fatelo! Anche se l'altezza sembrerebbe comoda per lavare cani di piccola taglia, questo uso è considerato assolutamente inappropriato dagli italiani. L'Uso Creativo degli Italiani Gli italiani, popolo di creativi e pragmatici, hanno saputo reinventare l'uso del bidet in mille modi diversi, trasformandolo in un oggetto multifunzionale: • Fioriera elegante: soprattutto le nonne italiane hanno trasformato il bi...

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Cristiana Mennella "L'ultimo dei chiurli" Fred Bodsworth

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Play Episode Listen Later Aug 4, 2025 17:24


Cristiana Mennella"L'ultimo dei chiurli"Fred BodsworthAdelphi www.adelphi.itL'ammaliante, perigliosa odissea di un piccolo eroe tragico: uno degli ultimi esemplari di chiurlo eschimese.Traduzione di Cristiana MennellaIntorno alla metà del Novecento il chiurlo eschi­mese è stato dichiarato estinto. Questo piccolo, in­classificabile libro racconta l'odissea di uno degli ultimi esemplari, che a ogni primavera, mosso dal­l'istinto, dall'Antartide fa rotta verso l'Artide per accoppiarsi – e per garantire la sopravvivenza del­la specie. Una condizione tragica, la sua, giacché mai ha conosciuto i suoi simili, sterminati per pu­ro diletto a partire dall'Ottocento. L'ultimo dei chiurli parte così per un viaggio che ha del mira­coloso: Patagonia, Paraguay, Honduras, Messico, Stati Uniti, Canada... Supera catene montuose e vulcani, burrasche e tempeste di neve; copre mi­gliaia di chilometri in pochi giorni, senza riposare né sfamarsi; sorvola foreste, fiumi, laghi, paludi; si libra sull'oceano come sulle Ande e sulla pampa. Ma se finora ha sempre affrontato la spedizione da solo, questa volta ha la ventura di imbattersi in una femmina della sua specie, con cui involarsi verso il luogo da lui scelto per riprodursi: pochi conte­si metri di terreno spoglio nel Nord più estremo. Sempre che il Destino, nei panni esecrabili dell'uo­mo, non si metta di traverso. Al lettore non resterà allora che accompagnarli, complice e rapito, nella loro perigliosa, irrinunciabile missione, sull'ala di una prosa che per audacia, anelito e resilienza sa essere all'altezza di quel volo prodigioso.Fred Bodsworth è stato uno scrittore, giornlista e naturalista canadese. Ha collaborato con alcune testate giornalistiche importanti del suo Paese. Dal 1964 al 1967 è stato anche presidente della Federazione dei naturalisti dell'Ontario. Nel 2002 ha ricevuto il premio Matt Cohen per i suoi scritti.In Italia ricordiamo il libro L'ultimo dei chiurli, edito nel 2025 da Adelphi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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Nicola Verderame "Tutte le canzoni di Istanbul" Cemal Süreya

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Play Episode Listen Later Jul 31, 2025 23:31


Nicola Verderame"Tutte le canzoni di Istanbul"Cemal SüreyaBompiani Editorewww.bompiani.itIn Turchia la poesia dei maestri del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista, è stata riscoperta dalle generazioni più giovani solo con il passare degli anni. Cemal Süreya è un caso esemplare: se il suo linguaggio semplice e sensuale, anche se ricco di simboli e allusioni, ha stentato ad affermarsi mentre il poeta era ancora in vita, oggi alcuni suoi versi circolano nelle strade, scritti con pennarelli indelebili su muri e panchine, con l'hashtag #şiirsokakta (“poesia in strada”), e molti giovani li conoscono a memoria. Le sue poesie, cariche di eros e ironia, sono raffinate, mai leziose, e possiedono una forza comunicativa immediata: un classico moderno dal forte impegno, anche per la critica mossa dal poeta, di origini curde, alle politiche repressive dello stato turco.Cemal Süreya (1931-1990) Nacque nel Kurdistan turco da una famiglia curda zaza. Fondò e diresse tra il 1960 e il 1981 la rivista Papirüs, fondamentale per la letteratura turca del secondo Novecento, e fece parte del Secondo Nuovo, l'avanguardia postmodernista. È considerato in Turchia un vero e proprio classico contemporaneo.Nicola Verderame (1984) ha insegnato Lingua turca all'università del Salento e Filologia turca presso l'università “L'Orientale” di Napoli, dove si è laureato in Studi Islamici (2003-2008). Ha conseguito un Research Master in Turkish Studies all'università di Leiden (2011) e il PhD in Storia contemporanea alla Freie Universitaet Berlin (2018). Ha tradotto opere di narrativa dal turco per le case editrici nottetempo, E/O, Feltrinelli, Mondadori, Carbonio, e numerose traduzioni da poeti turchi viventi per le riviste Atelier, Testo a fronte, Poeti e Poesia. Nel 2016 ha curato e tradotto la raccolta di Tuğrul Tanyol Il vino dei giorni a venire – Poesie scelte 1971-2016 (Ladolfi ed.), insignita del Premio Benno Geiger 2017 e del Premio Nazionale di Traduzione del Ministero dei beni e delle attività culturali nel 2018. Nel 2020 ha pubblicato la raccolta di Haydar Ergülen La casa nella melagrana – Poesie scelte 1982-2018, prefazione di Milo de Angelis, Premio Ciampi, Valigie Rosse Edizioni.Attualmente cura la sezione “Versi” della rivista online Kaleydoskop – Turchia, cultura e società e il blog Defter – Poesia turca contemporanea.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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Vincenzo Farinella - Le «favole antiche» di Piero di Cosimo

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Play Episode Listen Later Jul 24, 2025 19:10


Vincenzo FarinellaLe «favole antiche» di Piero di CosimoLucrezio, Ovidio e le magiche sorti dell'umanitàOfficina Librariawww.officinalibraria.netLe Storie dell'umanità primitiva di Piero di Cosimo (1462-1522) rappresentano indubbiamente uno dei cicli pittorici più originali e sconcertanti del Rinascimento italiano: si tratta di una serie di pannelli pensati quasi sicuramente per decorare l'abitazione di Francesco del Pugliese (c. 1460-1519), facoltoso mercante e uomo politico fiorentino di idee repubblicane. In queste tavole, senza confronti almeno fino alla fine dell'Ottocento, Piero di Cosimo ha raccontato per immagini la storia evolutiva della civiltà umana, basandosi tuttavia non sul canonico libro della Genesi, ma su una serie di fonti letterarie classiche tra cui spicca il De rerum natura di Lucrezio, da poco riscoperto. Poema pericoloso, fu giudicato «lascivo» ed «empio» per le sue tesi razionalistiche ispirate dalla filosofia epicurea e ben presto messo all'Indice. La storia dell'uomo in questa serie di tavole evolve a partire da una condizione brutale e primitiva, giungendo gradualmente - grazie anche alla decisiva scoperta del fuoco - a uno stadio più evoluto fino a culminare nel pannello finale, in cui è mostrato un vero e proprio trionfo delle arti rinascimentali ispirate all'antico. Emerge così in tutta la sua originalità la figura di Piero di Cosimo, artista isolato, eccentrico e bizzarro, ma al tempo stesso capace di dialogare con la cultura umanistica più aggiornata del suo tempo e di anticipare, in alcuni suoi dipinti, la teoria dell'evoluzione e le scoperte della moderna paleoantropologia.Vincenzo Farinellaè professore ordinario di Storia dell'arte moderna all'Università di Pisa. Ha studiato l'arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l'antichità classica; si occupa inoltre di pittura dell'Ottocento e del Novecento. Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo The Domus Aurea Book (2019) e Raffaello pittore archeologo (2021). Per Officina Libraria ha pubblicato Alfonso I d'Este. Le immagini e il potere. Da Ercole de' Roberti a Michelangelo ed è stato co-curatore dei cataloghi I voli dell'Ariosto. L'Orlando furioso e le arti (Tivoli, 2016) e I volti della Sapienza. Dosso e Battista Dossi nella biblioteca di Bernardo Cles (Trento, 2023). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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93 - Ritratti di donne: Mary Varale, alpinista italiana - con Francesca Schranz

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Play Episode Listen Later Jul 17, 2025 26:07


(00:00:00) Introduzione (00:03:46) Perché hai deciso di partecipare a Ritratti di Donne 3? (00:05:17) Perché hai scelto Mary Varale? (00:09:39) Mary Varale: vita e parole (00:15:02) La lettera di Mary Varale al CAI (00:16:53) L'intervista a Mary Varale del 1950 (00:18:48) Ti sei rivista in Mary Varale? (00:21:13) Altre storie da Ritratti di Donne 3 (00:22:42) Cosa ti porti a casa da questo progetto? (00:23:55) Conclusioni Ritratti di donne è un progetto di Sara Rattaro in cui 24 autrici raccontano 24 donne straordinarie, spesso dimenticate dalla storia. Il libro "Ritratti di donne 3" in cui trovi il racconto su Mary Varale, pioniera dell'alpinismo italiano, scritto da Francesca Schranz è edito Morellini. Lo puoi acquistare qui: www.morellinieditore.it/books/ritratti-di-donne-3/ – il ricavato va in beneficenza.Mary Varale vive a cavallo tra '800 e '900 e sfida le convenzioni sociali per inseguire la sua passione: l'alpinismo. Nel 1935, però, fa una scelta coraggiosa che le cambierà la vita.Ascolta la sua storia in questo episodio!Leggi l'impresa alpinistica di Francesca Schranz QUI: https://www.italiantimezone.com/chiacchierate/ritratti-di-donne-mary-varale-alpinista-italiana____________Il salotto italiano, l'area membri di Italian Time Zone ti aspetta QUI: italiantimezone.com/salotto-italiano

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
#028 24 maggio: l'Italia entra in Guerra – La Prima Guerra Mondiale – Barbero Riserva (Festival della Mente, 2013)

Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia

Play Episode Listen Later Jul 13, 2025 66:30


La Prima Guerra Mondiale iniziò nel ‘14, ma l'Italia entrò solo nel 1915. Il prof. Barbero racconta la storia e le dinamiche dell'ingresso dell'Italia nel conflitto.Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Más de uno
Radioficción - Episodio 36: Novecento

Más de uno

Play Episode Listen Later Jul 2, 2025 15:25


En Radioficción, desde el teatro Luis del Olmo, hemos interpretado la adaptación teatral del monólogo 'Novecento' de Alessandro Baricco.