Village in New Mexico, United States
POPULARITY
Categories
Ti è mai capitato di chiederti perché diciamo "imbiancare" e non semplicemente "biancare"? O perché esiste il verbo "allargare" ma non "largare"?I verbi parasintetici sono un argomento che probabilmente non hai mai studiato a scuola, ma che usi tutti i giorni senza saperlo. Imparerai come si formano, come riconoscerli e, soprattutto, perché sono così importanti per arricchire il tuo italiano e parlare in modo più naturale e preciso. I VERBI PARASINTETICI: abbellire, irrobustire, arrossire... Che Cos'è un Verbo Parasintetico? I verbi parasintetici sono verbi che si formano aggiungendo contemporaneamente un prefisso all'inizio e un suffisso alla fine di una parola base, che può essere un nome o un aggettivo. La parola chiave è proprio "contemporaneamente": significa che né la parola con solo il prefisso, né la parola con solo il suffisso esistono in italiano. Entrambi gli elementi devono essere aggiunti insieme perché il verbo abbia senso. Facciamo un esempio pratico con il verbo "imbiancare": Partiamo dall'aggettivo "bianco" Aggiungiamo il prefisso "in-" (che diventa "im-" davanti a B) + il suffisso "-are" Otteniamo: imbiancare Ma attenzione! In italiano non esistono né "biancare" (solo suffisso) né "imbianco" come verbo (solo prefisso). Devono esserci entrambi! Ecco perché si chiama "parasintetico" – dal greco "para" (accanto) e "synthesis" (composizione): gli elementi si aggiungono insieme, accanto! Come Si Formano i Verbi Parasintetici? Pensa ai verbi parasintetici come a un panino completo: hai bisogno del pane sopra, del pane sotto e del ripieno in mezzo. Senza uno di questi elementi, non hai un panino completo! La formula è questa: PREFISSO + PAROLA BASE (nome o aggettivo) + SUFFISSO VERBALE (-are, -ire, -ificare) I Prefissi Più Comuni I prefissi più utilizzati nella formazione dei verbi parasintetici sono: a-: avvicinare, arrossare, abbellire in-/im-/il-/ir-: imbiancare, indebolire, illuminare, irrobustire (questo prefisso cambia forma come un camaleonte davanti a diverse lettere, ma rimane sempre lo stesso!) s-: spaventare, svenare, sbiancare dis-: disgelare ri-: riempire (anche se alcuni linguisti discutono ancora se sia davvero parasintetico) I Suffissi Più Frequenti I suffissi verbali che completano la formazione dei verbi parasintetici sono: -are: imbiancare, allargare, accorciare (il classico della prima coniugazione) -ire: arrossire, indebolire, impazzire (per chi preferisce la terza coniugazione) -ificare: identificare (il suffisso più elaborato della famiglia) Tipi di Verbi Parasintetici con Esempi Pratici I verbi parasintetici si possono classificare in diverse categorie in base al tipo di cambiamento o azione che indicano. Vediamoli in dettaglio con numerosi esempi! Verbi che Indicano un Cambiamento di Colore Questi verbi descrivono tutte le trasformazioni cromatiche possibili e immaginabili. Sono particolarmente utili per descrivere fenomeni naturali e cambiamenti fisici: Imbiancare (in- + bianco + -are) = diventare bianco o rendere qualcosa bianco "I miei capelli stanno iniziando a imbiancare." "Domani devo imbiancare le pareti della cucina." Arrossare/Arrossire (a- + rosso + -are/-ire) = diventare rosso "Maria arrossisce sempre quando le faccio un complimento!" Ingiallire (in- + giallo + -ire) = diventare giallo "Le pagine di questo vecchio libro sono ingiallite con il tempo." Annerire (a-/in- + nero + -ire) = diventare nero "Il fumo ha annerito il soffitto della cucina." Inverdire (in- + verde + -ire) = diventare verde "In primavera i prati inverdiscono rapidamente." Verbi che Indicano un Cambiamento di Dimensione Questi verbi sono utilissimi quando qualcosa è troppo grande, troppo piccolo, troppo lungo o troppo corto. Permettono di esprimere con precisione le modifiche dimensionali: Allargare (a- + largo + -are) = rendere più largo "Devo allargare questi pantaloni, sono troppo stretti!" Accorciare (a- + corto + -are) = rendere più corto "Il sarto ha accorciato la gonna di due centimetri." Allungare (a- + lungo + -are) = rendere più lungo "Puoi allungare il brodo con un po' d'acqua?" Rimpicciolire (ri- + piccolo + -ire) = rendere più piccolo "Questa giacca si è rimpicciolita in lavatrice!" Ingrandire (in- + grande + -ire) = rendere più grande "Potresti ingrandire questa foto? Non si vede bene." Verbi che Indicano un Cambiamento di Qualità o Stato Questa categoria comprende verbi per le trasformazioni più significative che riguardano caratteristiche fisiche, mentali o economiche: Indebolire (in- + debole + -ire) = rendere debole "L'influenza mi ha indebolito molto." Irrobustire (ir- + robusto + -ire) = rendere robusto "L'allenamento in palestra mi ha irrobustito." Abbellire (a- + bello + -ire) = rendere bello "Hanno abbellito la piazza con nuove fontane." Impazzire (in- + pazzo + -ire) = diventare pazzo "Sto impazzendo con tutti questi compiti da fare!" "I tifosi sono impazziti quando la squadra ha segnato!" Arricchire (a- + ricco + -ire) = rendere ricco "Leggere libri arricchisce la mente." "Si è arricchito vendendo immobili." Impoverire (in- + povero + -ire) = rendere povero "La crisi economica ha impoverito molte famiglie." Verbi che Indicano Movimenti o Azioni Specifiche Questi verbi descrivono azioni dinamiche che implicano spostamenti nello spazio o cambiamenti di posizione: Avvicinare (a- + vicino + -are) = rendere vicino, portare vicino "Avvicina la sedia al tavolo, per favore." Allontanare (a- + lontano + -are) = rendere lontano, portare lontano "Il cane ha allontanato il gatto dal giardino." Atterrare (a- + terra + -are) = toccare terra "L'aereo atterrerà tra dieci minuti." Affondare (a- + fondo + -are) = andare a fondo "Il Titanic affondò nell'Oceano Atlantico." Sbarcare (s- + barca + -are) = scendere dalla barca "I turisti sono sbarcati sul molo." Verbi che Indicano Emozioni o Stati Psicologici Questa categoria comprende verbi che esprimono stati emotivi intensi e le loro manifestazioni: Spaventare (s- + pavento [paura] + -are) = causare paura "Non spaventare il bambino con quelle storie!" Rattristare (r- + triste + -are) = rendere triste "Questa notizia mi ha rattristato molto." Inferocire (in- + feroce + -ire) = rendere feroce, arrabbiare molto "Il suo comportamento mi ha inferocito!" Come Riconoscere un Verbo Parasintetico Ecco il metodo infallibile per identificare un verbo parasintetico: togli mentalmente il prefisso o il suffisso dal verbo. Se la parola che rimane non esiste come verbo in italiano, hai trovato un verbo parasintetico! È come un gioco di detective linguistico. Esempio pratico: Imbiancare → Tolgo il prefisso e il suffisso → "biancare"Esiste "biancare"? NO! → È PARASINTETICO! Rileggere → Tolgo il prefisso → "leggere"Esiste "leggere"? SÌ! → NON è parasintetico Vedi? È semplicissimo! Basta applicare questa regola pratica e saprai sempre distinguere i verbi parasintetici dagli altri verbi. Curiosità Linguistiche sui Verbi Parasintetici La Forma Riflessiva Molti verbi parasintetici hanno anche una forma riflessiva. Ad esempio, "arrossare" diventa "arrossarsi", "avvicinare" diventa "avvicinarsi". La differenza è significativa: Forma transitiva: "Ho arrossato le guance del bambino" (io ho fatto diventare rosse le sue guance – quindi io → lui) Forma riflessiva: "Mi sono arrossato per l'imbarazzo" (io stesso sono diventato rosso – quindi io → io) Verbi Parasintetici Nascosti nel Linguaggio Quotidiano Alcuni verbi parasintetici sono così comuni che non ci rendiamo nemmeno conto che lo sono! Pensa a "atterrare" – lo senti ogni volta che prendi l'aereo negli annunci: "Signore e signori, stiamo per atterrare..." Eppure nessuno si è mai fermato a pensare: "Ma come mai non diciamo 'terrare'?" Perché non esiste! È un verbo parasintetico sotto copertura! Variazioni Dialettali In alcuni dialetti italiani esistono verbi parasintetici che non esistono nell'italiano standard. È come se ogni regione avesse i suoi superpoteri linguistici segreti! Questa ricchezza linguistica dimostra la creatività e la vitalità della lingua italiana in tutte le sue varianti regionali. Il Doppio Significato di "Imbiancare" Il verbo "imbiancare" è particolarmente interessante perché ha un doppio significato: Dipingere le pareti di bianco: "Domani devo imbiancare il salone." Diventare bianco (riferito ai capelli): "I miei capelli stanno iniziando a imbiancare." Questo dimostra la versatilità e la ricchezza semantica dei verbi parasintetici! Errori Comuni da Evitare Anche gli studenti avanzati commettono alcuni errori tipici quando usano i verbi parasintetici. Ecco i più comuni e come evitarli: Errore 1: Confondere Verbi Parasintetici con Verbi Prefissati Normali Questo è l'errore più frequente: Sbagliato: Pensare che "rivedere" sia parasintetico Corretto: "Rivedere" NON è parasintetico perché "vedere" esiste già come verbo! È solo un verbo con un prefisso aggiunto. È come pensare che una pizza con ingredienti extra sia un piatto completamente nuovo. No! È sempre una pizza, solo più riempita! Errore 2: Dimenticare che Servono ENTRAMBI gli Elementi Gli studenti spesso cercano di semplificare, ma l'italiano richiede sia il prefisso che il suffisso: Sbagliato: "Io bianco le pareti" Corretto: "Io imbianco le pareti" Ricorda il panino? Non puoi mangiare solo il pane o solo il ripieno! Dovete avere tutto insieme! Errore 3: Usare il Prefisso Sbagliato La creatività è bella, ma con i verbi dobbiamo essere precisi: Sbagliato: "Disbiancare" (quando si intende diventare bianco) Corretto: "Imbiancare"
29 gennaio 1979. Brenda Ann Spencer apre il fuoco contro la Grover Cleveland Elementary School di San Diego, uccidendo due adulti e ferendo nove bambini. Cresciuta in un ambiente domestico turbolento e privo di sostegno emotivo, Brenda fornirà una motivazione particolare: “Odio i lunedì”. Questa è la storia di Brenda Ann Spencer.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Dopo Waterloo, oltre 300mila soldati inglesi furono rimandati a casa. Tra loro c'era Thomas Elwood: sfibrato da anni di guerre, tornò a piedi nel Lancashire. Ma quando era vicino a casa, successe qualcosa...Questa è una storia di fuochi fatui e leggende. O forse no.Buon ascolto!
Questa settimana è sostenuta da Pineider pre-fis-sò-i-de Significato Elemento formativo iniziale di una parola composta, che in particolare deriva da una parola di significato compiuto Etimologia derivato di prefisso (propriamente participio passato di prefiggere, che è voce dotta recuperata dal latino praefìgere ‘ficcare in cima', derivato da fìgere ‘figgere' prefisso prae- ‘davanti) col suffisso -oide, derivato dal greco -oeidés ‘simile a', da êidos ‘forma', ‘modello'. Voce di Giorgio Moretti Montaggio di Stefano Riggi e Emanuele Pavese Sigla a cura di Emanuele Pavese Testi di unaparolaalgiorno.it Sito Instagram Una produzione Bonfire Sito Instagram
Questa è una puntata di aggiornamento, dove ha messo insieme tante esperienze e scoperte fatte di recente. Mettiti comodo, perché ci sono un sacco di chicche interessanti, soprattutto sull'uso dell'Intelligenza Artificiale e un trucco gratuito per l'anonimizzazione dei PDF! Ascolta tutto…
Questa volta, sempre dal magico contesto del Festival del Cinema di Porretta Terme, il vostro CaRfa chiacchiera con lo straordinario e simpaticissimo protagonista de LA VITA DA GRANDI, pellicola d'esordio dell'attrice Greta Scarano, nella quale si parla di autismo con estrema intelligenza e delicatezza, ma anche con grandissimo umorismo.Un grandissimo film ed una vera sorpresa del cinema italiano. Una storia che vi invito a recuperare, sicuro che rimarrà nel vostro cuore.
Inizia qui il tuo viaggio di 21 giorni verso l'abbondanza Scopri il potere della meditazione e come può aiutarti a ritornare a te stesso. In questo video, esploreremo i benefici della meditazione e come può aiutare a ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e aumentare la consapevolezza di sé.Impara a utilizzare la meditazione come strumento per ritrovare la pace interiore e vivere una vita più autentica e significativa. La meditazione può essere una pratica semplice e potente per migliorare la tua salute mentale e fisica, quindi unisciti a me in questo viaggio di scoperta e trasformazione personale.
Ah, l'algoritmo. È incredibile come spesso senza nemmeno accorgercene, computer e gadget nati per semplificarci la vita finiscano anche per plasmarla. Da una parte ci aiutano a organizzare meglio le nostre giornate, a scoprire cose nuove, a “migliorare” la routine. Dall'altra, però, ci suggeriscono cosa guardare, cosa ascoltare, cosa comprare… e, a volte, persino cosa pensare. Piano piano sostituiscono le persone, modificano le nostre abitudini, riscrivono i nostri tempi. E noi? Li lasciamo fare. Spesso con un clic distratto, senza renderci conto di quanto stiano guidando, in silenzio, le nostre scelte. Questa puntata ci invita proprio a questo: fermarci un attimo, osservare, capire quanto spazio abbiamo ceduto alla tecnologia nella nostra vita quotidiana. Una riflessione necessaria, oggi più che mai. Buon ascolto! Dani & Lia ~~~~~ It's incredible how, often without even realizing it, computers and gadgets that promise to simplify our lives end up shaping them as well. On one hand, they help us organize our days, discover new things, and “improve” our routines. On the other hand, they suggest what to watch, what to listen to, what to buy… and even what to think. Little by little, they replace people, change our habits, rewrite our sense of time. And us? We let them. Often, with a distracted click, without realizing how much they are quietly guiding our choices. This episode reminds us of precisely that: to pause for a moment, to observe, and to understand how much space we have given to technology in our daily lives. A necessary reflection, now more than ever.
Questa è la storia di uno scatolificio che nel tempo diventa molto di più: un'azienda che progetta e produce soluzioni di imballo performanti ed eco-compatibili: prodotti e macchinari. È la storia di "Grifal" e della famiglia Gritti, una trama di vita e di lavoro tipica di una terra, la bergamasca, e dell'epoca in cui tutto iniziò: la fine degli Anni Sessanta, tempo di grandi trasformazioni per quello spicchio di Lombardia. A raccontarcela da Cologno al Serio, quartier generale dell'azienda, è il ceo, Fabio Gritti.
Quando una cometa infuocata squarcia il cielo notturno di Firenze nel 1325, tutti i saggi medievali hanno un solo verdetto: un presagio di morte e sconfitta. Ma i potenti ignorano l'avvertimento, scatenando la più grande forza militare mai vista per affrontare la minaccia di Lucca.Questa è la vera e oscura storia della Battaglia di Altopascio (1325), il disastro militare che mise in ginocchio la superpotenza medievale di Firenze. Al centro dello scontro c'è il genio militare di Castruccio Castracani, un condottiero ghibellino poco noto, ma talmente temuto da essere lodato secoli dopo da Machiavelli come "principe ideale". Tra errori tattici, un'epidemia nel campo fiorentino e misteriosi presagi celesti e terrestri (dalla meteora al terremoto), la cronaca di Giovanni Villani svela una delle disfatte più umilianti del Medioevo italiano. Scopri come l'arroganza e la superstizione abbiano condannato 17.000 soldati, regalando a Castracani una vittoria epocale e l'umiliazione finale di Firenze.Scopri i dettagli tattici, le cronache, e gli inganni di questa guerra toscana.Lorenzo Manara è scrittore di libri storici e fantasy. Acquista subito i miei romanzi!
S.3 Ep. 60 - Viviamo stanchi. Ma non sappiamo più riposare. In un mondo che glorifica la produttività infinita, la fatica è diventata un'identità, e il riposo quasi una colpa. Dormiamo poco, ci fermiamo male, ci distraiamo invece di rigenerarci e intanto ansia, burnout e stanchezza cronica diventano sempre più normali. In questo episodio parliamo del riposo senza poesia facile, ma con chiarezza, scienza e verità.
Le autorità europee vorrebbero introdurre nuove regole, in aperto contrasto con le recenti sentenze della stessa Europa, cerchiamo di capire quali sono i termini. Ci sono nuovi sviluppi per la fusione tra Fastweb e Vodafone. Le tasse sugli acquisti online sembrano non finire più, ecco l'ultima amara novità. Questa settimana il nostro appuntamento è realizzato in collaborazione con Philips Audio, per celebrare la linea Century. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ti è mai capitato di chiederti: "Dove sto andando?" "Questa è davvero la mia strada?" In questo episodio parliamo di visione e direzione: quello sguardo interiore che ti permette di capire chi sei e cosa vuoi davvero, soprattutto quando dentro c'è confusione o nebbia. Perché quando non hai una visione chiara, vivi in modalità reattiva: ti adatti, gestisci le urgenze, soddisfi le aspettative… e perdi pezzi di te. Una visione invece ti radica, ti orienta, ti motiva. E non nasce nella testa, ma nel cuore, nel silenzio, nelle domande che evitavi da tempo. Anche per me è stato così. Quando ho smesso di seguire "quello che si fa" e ho iniziato a chiedermi "cosa voglio davvero?" tutto è cambiato. In questo episodio ti accompagno dentro questa riflessione e ti racconto perché il periodo tra fine e inizio anno è il momento più potente per ritrovare la tua direzione. Ed è proprio questo che faremo nel workshop live del 28 dicembre, Trova la tua visione: ✨ 3 ore insieme ✨ journaling, visualizzazioni, domande potenti ✨ chiarezza su ciò che vuoi creare nel 2026 Questo momento tra fine anno e inizio anno è il più potente per farlo. Non serve stravolgere tutto. Ma serve avere un faro. E quel faro sei tu, quando ti ascolti davvero. Il 14 dicembre alle 21 il prezzo raddoppia. Se senti che è il tuo momento, puoi iscriverti qui: https://giusivalentini.com/trova-la-tua-visione/ 00:24 Come ho trovato la mia visione 03:22 Le domande fondamentali sulla direzione 07:59 Come ci sentiamo senza una visione 09:47 Trova risposte nel silenzio 12:19 Il faro: ascoltati davvero
Generative Bionics è il più grande spin-off dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ed è un'azienda specializzata nello sviluppo di robot umanoidi intelligenti. Questa settimana ha chiuso un round di finanziamento da €70 milioni, uno dei più grandi in Europa per il deep tech focalizzato su robot umanoidi. Nel frattempo, al NYSE è comparsa una statua di Satoshi Nakamoto, il misterioso fondatore di Bitcoin. Infine, Disney ha appena investito $1 miliardo in OpenAI e, come parte del deal, prevede di dare in licenza i suoi personaggi animati all'AI Sora per la generazione di video AI. Scopri di più su Walliance, la piattaforma per investire sul mercato immobiliare AVVISO | Walliance Group SpA è una società soggetta ad autorizzazione e vigilanza da parte di Banca d'Italia e Consob. Investire comporta sempre il rischio di perdita totale o parziale del capitale investito. Prima dell'adesione leggere la scheda contenente le informazioni chiave sull'investimento. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
"Rifiuto l'idea di un sistema che riduce l'essenza di un film all'incasso del primo fine settimana. Questo noi vogliamo fare: oggetti d' arte ottimisti e rivoluzionari"Può il Cinema superare le barriere e i confini che nessuno ha costruito e tracciato? E può tale Cinema rivolgersi al grande pubblico?La risposta non è semplice ma Lana e Lilly Wachowski ci provano sempre e comunque con la loro costante ricerca della transizione e della libertà.Questa è struttura...narrativa.Le sorelle Wachowski lo sanno bene e ci offrono questa allegra rimpatriata tra i fan della trilogia di Matrix e nostre vecchie conoscenze.Qual è l'esito di questo scontro? Ecco a voi "Matrix Resurrections".01. Text link alla HomepageeREADERhttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte-libri%2Fmigliori-libri-2025-da-leggerehttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte%2Fbuono-da-10-euro-per-tehttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Frakuten-kobo-remotehttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte%2Fcalendario-avventohttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fcarta-cultura-giovani-carta-meritohttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte-dvd%2F2-novita-20https://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte%2Fomaggio-tazza-letteraria-libri-film-musica-giochihttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte%2Fconsegna-gratuitahttps://www.awin1.com/cread.php?awinmid=9777&awinaffid=2619870&campaign=&ued=https%3A%2F%2Fwww.ibs.it%2Fofferte-giochi-giocattoli%2Fofferta-speciale-lego
Tensioni e rilassamenti nel corpo sorgono e svaniscono continuamente. Ma cosa succede quando smettiamo di volerli cambiare e iniziamo semplicemente a osservarli? Questa meditazione vipassanā ci guida attraverso una scansione corporea consapevole, dal respiro che stabilizza la mente fino all'osservazione equanime di ciò che accade, momento per momento. Non per eliminare le tensioni, ma per cambiare il nostro rapporto con esse. Una pratica di circa 30 minuti, adatta a chi ha già familiarità con la meditazione di base. Riflessioni di Dharma guidate registrate da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 5 dicembre 2025. Se vuoi partecipare agli incontri, vai sul nostro sito, sezione Partecipa / Gruppi di meditazione.
Questa settimana sono ripresi scontri armati tra Thailandia e Cambogia in merito a una vecchia disputa territoriale e ora si combatte lungo gran parte degli 800 chilometri di confine tra i due paesi. Con Emanuele Giordana, giornalista.La Banca centrale europea ha chiesto al governo italiano di chiarire un emendamento alla legge di bilancio in cui si dice che “le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d'Italia appartengono allo stato, in nome del popolo italiano”. Con Francesco Saraceno, economista.Oggi parliamo anche di:Cinema • Vita privata di Rebecca ZlotowskiCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Che cos'è davvero un gioiello? Non solo un oggetto prezioso, ma un concentrato di valori, cultura, materiali che durano nel tempo e scelte che parlano di noi. In questa nuova puntata del Ravenous Fashion Podcast esploriamo il significato profondo del gioiello insieme a Rubinia, una realtà italiana straordinaria che da decenni porta avanti una visione responsabile, innovativa e profondamente umana.Rubinia non crea semplicemente gioielli: costruisce un ponte tra heritage e sostenibilità, integrando fin dall'inizio pratiche etiche, attenzione alle persone e un approccio evoluto alla filiera. Nel complesso universo della gioielleria, una delle sottocategorie più intricate del sistema moda, Rubinia riesce a incarnare ciò che oggi cerchiamo disperatamente nel fashion system: progresso, trasparenza, empatia, qualità, visione.Questa è una delle puntate più emozionanti del podcast: ascolterai le parole di un vero imprenditore Made in Italy che ogni giorno dimostra che un altro modo di fare moda è possibile. Una storia che illumina, ispira e rappresenta appieno la mission del Ravenous Fashion Podcast: accendere un cono di luce su realtà virtuose che forse non conosci ancora, ma che meritano tutta la nostra attenzione.Perciò ti invito a entrare con me nel deep dive dedicato a Rubinia e ascoltare con cura la call to action finale: potrebbe essere l'occasione per unirci tutti in qualcosa di davvero importante.Dove trovare Rubinia:Il loro sito: www.rubinia.comSu instagram: @rubiniaofficial, Youtube, Pinterest, ma li trovi su tutti i social!Scopri di più sul progetto: sei un artigiano/a/* o semplicemente vuoi supportare Rubinia? Clicca qui.Compra il libro di RubiniaScopri di più su Filodamore: https://rubinia.com/pages/filodamoreApprofondisci la politica di sostenibilità di Rubinia: https://rubinia.com/pages/sostenibilitaVai a trovare Roberto in negozio in Via Vincenzo Monti, 26 a Milano o contattalo direttamente qui.#COLLABNel caso non ci conoscessimo piacere, mi chiamo Beatrice e e mi trovi su Instagram a: @ravenousfashionpodcastTi piace la nuova sigla? Si chiama The Best Jazz Club In New Orleans ed è stata creata dal talentuoso Paolo Argento, lo trovi qui e qui.Infine, se ti è piaciuta questa puntata, ti invito a iscriverti al canale e, se stai ascoltando l'episodio su Spotify o Apple Podcast, a lasciare una recensione a cinque stelline :)Un abbraccio,B.
"I tatuaggi sono per sempre" viene usato spesso come deterrente ma se invece per chi si tatua fosse proprio quello il valore aggiunto? E se poi in quel tatuaggio ci fossero tutti quei momenti e luoghi che ci hanno portato a essere la persona che siamo oggi nel bene e nel male? Di questa e altre riflessioni ne ha fatto tesoro Virginiv artista e tatuatrice che ha creato un nuovo concept di tatuaggio in cui appunto "mappare" tutti i bivi, i momenti epici e le sliding doors dei suoi clienti. Questa puntata è sponsorizzata proprio da lei che ha scelto il PDD per raccontarsi e raccontare il suo progetto alla nostra community.*Se anche tu vuoi far conoscere il tuo progetto o piccolo business con una pubblicità mirata a un pubblico che condivide i tuoi valori scrivi a podcastdeldisagio@gmail.com**Seguici su IG : Il Podcast del Disagio e sul Tubo del Disagio Il podcast del disagio è condotto e ideato da Vee Tridente Co-host e editing Francesca Faralli Sigla di Mattia Ceci
Ciao Ragazzi!Questa è la 14ª puntata della quinta stagione di 9:41 Podcast!Oggi, iMatteo e Simone parlano della classifica dell'anno! Ci trovate su YouTube: https://youtube.com/channel/UCf_IXd_QSVAS6NYMwYRVtqwConduttori: Matteo Pau - Luca Ansevini - Simone BaglioTwitter: @9e41Podcast Instagram: @novequarantuno_podcast
Come molte testate americane avevano anticipato, arriva la nuova versione di ChatGPT. Disney lancia accuse gravissime nei confronti di google in termini di copyright. La tassa anti Cina si trasforma in una tassa generica sugli acquisti online, ma ha senso? Questa settimana è il nostro appuntamento è realizzato in collaborazione con Philips Century, la nuova linea di prodotti audio per festeggiare 100 anni di storia. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il nostro Claudio Chiari ha incontrato Francesca Acquati, direttrice generale di Gres Art 671, un nuovo centro per l'arte e la cultura a Bergamo. «Gres Art 671 è nato un annetto fa dal recupero di un'area ex industriale in cui veniva prodotto il gres, da qui appunto il nome che ci diamo. È un luogo in cui c'è una programmazione multidisciplinare: mostre, incontri, talk, ma anche un bar bistrot e uno spazio aperto al pubblico dal mercoledì alla domenica», ci spiega Francesca. Il focus principale in questo momento è però la mostra temporanea "Fuoripista. Arte e sport inverno", che esplora l'intersezione tra sport invernali e arte contemporanea con uno sguardo non convenzionale alla neve e agli ambienti montani. Questa mostra è stata organizzata in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 ed è consigliata a un pubblico eterogeneo: «Va benissimo per famiglie, bambini, ma anche appunto grandi appassionati di sport, ma anche a chi magari non pratica gli sport invernali, ma invece gli piace uscire quando nevica», conclude la direttrice generale Francesca Acquati.
I contenuti funzionano come un ecosistema: reputazione, vendite, messaggi e aspettative si sostengono o si sabotano a vicenda.Un ecosistema, in natura, è un'unità complessa creata dall'interazione tra esseri viventi e ambiente fisico. Piante, animali e microrganismi convivono con aria, acqua, suolo e luce. Da quell'equilibrio dinamico emergono luoghi riconoscibili come boschi, laghi o deserti. Il punto decisivo è che nessuna parte vive davvero da sola. Se tocchi un elemento, anche piccolo, il sistema intero reagisce.Questa immagine può sembrare distante dal lavoro quotidiano di professionisti e microimprese. In realtà è una lente molto concreta per capire perché, spesso, i contenuti non producono risultati stabili. Il nostro mondo non ha api e funghi, ma ha elementi equivalenti per ruolo e impatto. Ci siamo noi con la nostra identità. Ci sono le nostre idee sul mercato e sul valore che offriamo. C'è il prodotto o il servizio. C'è il messaggio che dichiariamo al mondo. Ci sono i clienti, la concorrenza, la reputazione e le iniziative commerciali. E, soprattutto, ci sono le aspettative.Il grande errore è trattare uno di questi pezzi come se fosse indipendente dagli altri. È lo stesso errore di chi, in natura, pensa di risolvere un problema isolando una singola specie. Nel business questo si traduce in interventi a compartimenti stagni. Si lavora sulle vendite come se fossero un rubinetto. Si cambia offerta come se non toccasse l'identità. Si rincorre un'azione promozionale perché sembra facile e veloce. Poi ci si sorprende se il resto del sistema perde stabilità.Le aspettative meritano un capitolo a parte. Le nostre aspettative guidano le azioni e determinano il modo in cui reagiamo ai risultati. Se mi aspetto un certo livello di risposta dopo tre email e non arriva, interpreterò il fatto come un problema urgente. Cercherò correzioni immediate. Ma quella misura era davvero realistica? Era davvero coerente con il punto in cui si trova il mio ecosistema di comunicazione?Le aspettative esistono anche dall'altra parte. Ogni contenuto genera nella testa del cliente un'immagine di ciò che siamo e di ciò che faremo. Non reagiamo quasi mai al prodotto “in sé”. Reagiamo alla distanza tra ciò che immaginavamo e ciò che riceviamo. In due contesti simili potremmo lamentarci in uno e non nell'altro. La differenza, spesso, non è l'offerta. È la promessa implicita che la comunicazione ha costruito nel tempo.Per questo, oggi, l'ecosistema è anche un fatto di coerenza. I canali non sono più mondi separati. Ciò che diciamo in una mail, in una conversazione, in un contenuto pubblico o in un incontro diretto concorre alla stessa immagine mentale. L'epoca in cui si poteva avere un volto pubblico e uno privato, senza conseguenze, è finita. Le persone non dimenticano facilmente ciò che hanno visto di noi. E non possiamo chiedere loro di cancellarlo a comando.È qui che la reputazione mostra la sua natura ecosistemica. Non è una dichiarazione. È una stratificazione. Si forma con il tempo, con i segnali ripetuti, con le scelte coerenti. Proprio come in natura non puoi accelerare certi processi senza effetti collaterali. E soprattutto non puoi rendere reversibile ciò che è stato visto e interiorizzato dal mercato.La concorrenza rientra nello stesso quadro. In un ecosistema vivo la concorrenza esiste e non può essere cancellata. Un mercato senza concorrenti, quasi sempre, è un mercato senza domanda. L'obiettivo non è essere gli unici. L'obiettivo è costruire un equilibrio in cui la presenza di altri attori non impedisca il nostro posizionamento e i nostri margini.Pensare in termini di ecosistema porta a una domanda inevitabile. Qual è il tuo ecosistema ideale? Non ce n'è uno giusto in assoluto. Un grande sistema può funzionare in modo sano con logiche molto diverse da quelle di una bottega artigiana. La differenza la fa la consapevolezza del proprio ambiente e delle sue regole. Chi ottiene risultati ripetuti nel tempo, di solito, ha capito quali elementi accettare, quali limitare e quali escludere.Questo implica anche una capacità di rinuncia. Un ecosistema sano non è quello che prova a contenere tutto. È quello che sceglie poche azioni compatibili tra loro e le ripete con continuità. Le tentazioni del mercato sono infinite. Ogni settimana sembra esistere un modo nuovo per guadagnare di più o farsi notare di più. Ma non tutto ciò che è possibile è compatibile con ciò che siamo. Inserire un elemento fuori habitat può alterare l'equilibrio più di quanto sembri.In questo senso i contenuti non sono solo carburante per la crescita. Sono anche la manutenzione dell'equilibrio. Aiutano a regolare aspettative, a consolidare l'identità, a rendere coerenti offerta e reputazione, a proteggere la relazione con i clienti nei momenti di instabilità del mercato. Quando l'ecosistema è solido, gli scossoni fanno meno danni. Quando è fragile, anche un problema minore può diventare una crisi ampia.La conseguenza pratica è semplice. Se vuoi lavorare davvero sulle vendite, non puoi curare una sola pianta e ignorare il bosco. Devi guardare al sistema intero. Devi chiederti come dialogano tra loro messaggio, prodotto, reputazione, aspettative, concorrenza e contenuti quotidiani. È dentro questo equilibrio che si costruisce una crescita credibile, sostenibile e ripetibile.*** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
La pronuncia italiana rappresenta uno degli aspetti più affascinanti e al tempo stesso una sfida per chi studia la lingua di Dante. Spesso gli studenti si chiedono: "Devo eliminare completamente il mio accento?" La risposta è semplice: gli accenti sono belli e naturali. In questa guida completa, però, scoprirai tecniche pratiche e immediate per perfezionare la tua pronuncia italiana, dalla gestione delle doppie consonanti alle particolarità delle parole straniere adattate alla nostra lingua. Guida Completa alla Pronuncia Italiana: Consigli Pratici per Parlare come un Nativo La Regola d'Oro: Pronunciare Tutte le Lettere Il primo e più importante consiglio per migliorare istantaneamente la tua pronuncia italiana è semplice ma fondamentale: pronuncia tutte le lettere. A differenza di molte lingue, l'italiano non presenta suoni silenziosi (eccetto la H iniziale che è sempre muta). Ogni singola lettera scritta deve essere articolata con chiarezza. Prendiamo alcuni esempi pratici: Giardino: si pronuncia GIAR-DI-NO, con ogni sillaba ben distinta Finestra: FI-NE-STRA, senza mai "mangiare" le lettere finali Ombrello: OM-BREL-LO, prestando particolare attenzione alla parte finale Particolarmente importante è la pronuncia delle vocali consecutive, che rappresentano una sfida per molti studenti. In italiano, anche quando ci sono più vocali di seguito, ognuna mantiene il suo suono distintivo: Paura: PA-U-RA (tre sillabe distinte, non "pàra") Tuoi: TU-O-I (tre sillabe complete) Aiuola: A-IU-O-LA (quattro sillabe ben separate) Questo principio si applica anche alle parole più lunghe e complesse. Per esempio, in "acquario" (AC-QUA-RI-O) ogni lettera deve risuonare chiaramente, creando quella musicalità tipica della lingua italiana. Esercitarsi a scandire lentamente le parole, sillaba per sillaba, aiuta a sviluppare questa consapevolezza articolatoria che poi diventerà naturale anche nel parlato veloce. Le Doppie Consonanti: Il Cuore della Pronuncia Italiana Le doppie consonanti rappresentano probabilmente l'aspetto più caratteristico e distintivo della pronuncia italiana. La loro corretta esecuzione è cruciale perché sbagliare una doppia può cambiare completamente il significato di una parola, creando situazioni imbarazzanti o fraintendimenti. Il segreto tecnico per pronunciare correttamente le doppie è questo: rendi più corta la vocale che precede la doppia consonante. La consonante doppia stessa deve essere "tenuta" più a lungo, creando una breve pausa nella pronuncia. Coppie di Parole che Cambiano Significato Analizziamo alcune coppie di parole dove l'unica differenza sta nella doppia consonante: Consonante SempliceSignificatoConsonante DoppiaSignificatoCaro (cáro - A lunga)Costoso o amatoCarro (càrro - A corta)Veicolo con ruotePala (pála - A lunga)Attrezzo per scavarePalla (pàlla - A corta)Oggetto sfericoPene (péne - E lunga)Dolore, sofferenzaPenne (pènne - E corta)Tipo di pastaPapa (pápa - A lunga)Il padrePappa (pàppa - A corta)Cibo per bambiniSete (séte - E lunga)Bisogno di bereSette (sètte - E corta)Il numero 7Nono (nóno - O lunga)Nono di numeroNonno (nònno - O corta)Padre dei genitori Come potete vedere dalla tabella, un errore di pronuncia può trasformare "Mi piacciono le penne al pomodoro" in una frase piuttosto imbarazzante! Ecco perché prestare attenzione alle doppie è fondamentale non solo per l'accuratezza fonetica, ma anche per evitare malintesi. Le Doppie nei Verbi: Futuro vs Condizionale Le doppie consonanti sono particolarmente importanti nella coniugazione verbale, dove distinguono tempi diversi. Un esempio classico è la differenza tra futuro e condizionale presente della prima persona plurale: Noi partiremo (partirémo - I lunga) = Futuro semplice, indica un'azione che avverrà Noi partiremmo (partirèmmo - I corta) = Condizionale presente, indica un'ipotesi Altri esempi verbali significativi: "Andremo" (futuro) vs "Andremmo" (condizionale) "Vedremo" (futuro) vs "Vedremmo" (condizionale) "Usciremo" (futuro) vs "Usciremmo" (condizionale) Per padroneggiare le doppie, è utile esercitarsi regolarmente con coppie minime (parole che differiscono solo per un suono). Registra te stesso pronunciando queste coppie e confronta con parlanti nativi. Con il tempo e la pratica costante, la corretta esecuzione delle doppie diventerà automatica e naturale. La N Finale di NON, IN, CON: La Regola della Trasformazione Esiste una regola fonetica fondamentale ma spesso trascurata che riguarda le parole NON, IN e CON. Quando queste parole sono seguite da una parola che inizia con B (come Bologna) o P, la N finale si trasforma in M per facilitare la pronuncia e rendere il discorso più fluido. Questa trasformazione, chiamata assimilazione consonantica, avviene perché pronunciare una N seguita immediatamente da una B o P richiede uno sforzo articolatorio innaturale. La bocca, infatti, deve passare rapidamente da una posizione nasale (N) a una posizione bilabiale (B o P), e questo passaggio è molto più facile se anche la consonante nasale diventa bilabiale (M). Esempi Pratici della Trasformazione N → M Scrittura StandardPronuncia CorrettaSpiegazioneIo non parlo moltoIo nom parlo moltoNON + P diventa NOMAbito in periferiaAbito im periferiaIN + P diventa IMVengo con BarbaraVengo com BarbaraCON + B diventa COMNon bevo caffèNom bevo caffèNON + B diventa NOMLavoro in bancaLavoro im bancaIN + B diventa IMStudio con PaoloStudio com PaoloCON + P diventa COM Provate a pronunciare queste frasi ad alta voce: noterete immediatamente che la versione con la M suona molto più naturale e fluida rispetto a quella con la N. Questa è una delle caratteristiche che distingue un parlante nativo da uno studente, perché i nativi applicano questa regola istintivamente, senza pensarci. È importante sottolineare che questa è una regola puramente fonetica: nella scrittura formale si continua a usare la N, ma nella pronuncia effettiva la trasformazione in M è la norma tra i parlanti nativi. Applicare questa regola renderà il vostro italiano più naturale e scorrevole, e soprattutto più facile da pronunciare. I Pronomi Doppi: Dove Cade l'Accento? I pronomi doppi (combinazioni di pronomi come "te lo", "gliela", "ce li", "ve ne") rappresentano una sfida particolare non tanto per la loro pronuncia, quanto per la posizione dell'accento tonico, specialmente quando sono attaccati all'imperativo. Quando i pronomi doppi sono usati con forme verbali normali (indicativo, congiuntivo, ecc.), rimangono separati dal verbo e non creano problemi particolari: "Te lo regalo" - tre parole separate "Gliela mando" - due parole separate "Ce li portano" - tre parole separate Il problema sorge con l'imperativo, perché in questo caso i pronomi si attaccano alla fine del verbo formando un'unica parola. Ed è qui che molti studenti commettono l'errore di spostare l'accento sui pronomi. La Regola dell'Accento Immutabile La regola fondamentale è questa: l'accento rimane sempre sulla stessa sillaba del verbo, indipendentemente da quanti pronomi aggiungiamo alla fine. Non importa se aggiungiamo uno, due o anche tre pronomi: la posizione dell'accento non cambia mai. Imperativo BaseCon PronomiPronuncia CorrettaErrore ComuneDàmmiDàmmeloAccento su DA❌ DamméloRaccontamiRaccontàmeloAccento su TA❌ RaccontaméloCómpraCòmprateloAccento su COM❌ CompratéloScrìviScrìvigliAccento su VI❌ ScrivígliPòrtaPòrtaglieloAccento su POR❌ PortagliéloDìciDìcimeloAccento su DI❌ Dicimélo Un caso particolarmente interessante è il verbo riflessivo "andarsene" con i pronomi: "Vàttene!" (vai via). Anche qui l'accento rimane sul verbo: VÀttene, non Vatténe. E quando aggiungiamo ancora più complessità: "Andàndosene" (gerundio), l'accento resta su ANDAN. Questo principio vale anche per forme più complesse come: "Rèstituiscimelo" (accento su STI, non su CI o ME) "Pòrtagliene" (accento su POR) "Spiègatecela" (accento su GA) Per padroneggiare questa regola, esercitati prima pronunciando il verbo da solo, individuando dove cade l'accento naturalmente. Poi aggiungi i pronomi mantenendo l'accento esattamente nello stesso punto. Con la pratica, questa diventerà un'abitudine naturale e il tuo italiano suonerà immediatamente più autentico. Il Suono Z: Sorda o Sonora? La lettera Z italiana rappresenta una delle sfide più insidiose per gli studenti stranieri perché, a differenza di molte altre lingue, in italiano la Z ha due pronunce completamente diverse: la Z sorda e la Z sonora. E purtroppo non esiste una regola fissa universale per sapere quale usare! La Z Sorda (come TS) La Z sorda si pronuncia come i suoni "T" e "S" pronunciati rapidamente insieme, come se fossero un'unica consonante. È il suono che sentite in parole come "pizza" - che non si pronuncia "piza" ma "pitsa". Esempi di parole con Z sorda: Zucchero (tsucchero) - lo zucchero che metti nel caffè Grazie (gratsie) - la parola di ringraziamento più usata Pazzo (patso) - aggettivo che indica follia Stazione (statsione) - dove arrivano treni e autobus Azione (atsione) - un'attività o un movimento Pezzo (petso) - una parte di qualcosa Piazza (piatsa) - lo spazio pubblico aperto Tazza (tatsa) - il contenitore per il caffè La Z Sonora (come DS) La Z sonora si pronuncia come i suoni "D" e "S" pronunciati insieme velocemente. È il suono di "zero", che non si pronuncia "tsero" ma "dsero". Esempi di parole con Z sonora: Zaino (dsaino) - la borsa per la scuola Romanzo (romandso) - un libro narrativo lungo Mezzo (medso) - metà o veicolo di trasporto Azzurro (adsurro) - il colore blu chiaro Zanzara (dsandsara) - l'insetto fastidioso Zona (dsona) - un'area o territorio Pranzo (prandso) - il pasto di mezzogiorno Linee Guida (Non Regole Assolute) Anche se non esistono regole ferree,
Ed eccoci al tradizionale racconto che ci porta verso le feste! Questa è la prima parte. Trovi la trascrizione su www.podcastquattrostagioni.ch
Pronta a creare più abbondanza nella tua vita?
E siamo arrivati a 23! Un numero magico a quanto pare, la laurea in Ostetricia con il massimo dei voti, hai ricevuto un sacco di regali e stanno per arrivare altre gradite sorprese; stasera ci goderemo il tramonto e una bella boccia con cui brindare... Ma tralasciando i beni materali, sono molto orgoglioso di te e rimanendo sempre in ambito musicale continuo a dirtelo (come lo direbbe Vasco) "Prendi la strada", sii consapevole del tuo potenziale, spacca il mondo e sii felice, sempre! Questa è la playlist che mi hai fornito, io ho impastato il tutto al volo, spero di essere riuscito nell'impresa
Relatore: Ferdinando Casoni (Guru Carana dasa)Questa conferenza è tratta dai libri e insegnamenti di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Visita ora la nostra pagina https://www.prabhupadadesh.com/libri e scopri i libri che puoi avere con una libera donazione, direttamente a casa Tua. Spediamo ovunque Tu desideri.Tutte le domeniche dell'anno, a partire dalle ore 17:00, la comunità Hare Krishna di Albettone apre le porte ai visitatori con una gioiosa festa che prevede incontri culturali che affrontano tematiche di attualità tenendo presente i millenari insegnamenti della cultura dei Veda, i più antichi testi sapienziali conosciuti dal genere umano.In un'atmosfera intrisa di cordialità e devozione, gli ospiti possono apprendere gli insegnamenti del bhakti-yoga che include lo studio della filosofia e della spiritualità dell'India classica, la meditazione, la musica sacra e l'arte della cucina vegetariana.Ogni serata si conclude con l'offerta di gustose preparazioni vegetariane!L'ingresso è libero. Per informazioni visita il nostro sito https://www.prabhupadadesh.comVuoi fare una domanda? Scrivici a contatta@prabhupadadesh.com
Nel primo episodio della serie “Il lato nascosto delle sostanze psicoattive”, Francesca e Luca ci accompagnano in un viaggio che unisce mito, scienza e curiosità sorprendenti.Dalle antiche immagini dell'auriga Elio ai primi esperimenti sulla “biologia del tempo”, scopriamo come è nato il concetto di ciclo circadiano, l'orologio interno che regola sonno, energia, ormoni ed emozioni.L'episodio esplora anche cosa accade nel cervello quando ci svegliamo, il ruolo dell'adenosina e il modo in cui la caffeina riesce a ingannare i nostri segnali di stanchezza, influenzando vigilanza e qualità del sonno.Non mancano chicche inaspettate, come gli studi della NASA sui ragni esposti a sostanze psicoattive.Potete ascoltare l'episodio completo iscrivendovi al Supporters club di Spreaker o tramite donazione Paypal. In cerca di regali natalizi alternativi per i vostri amici nerd? Regala un abbonamento al supporters club di Scientificast. Questa puntata ricca e sorprendente, apre la strada ai prossimi approfondimenti sul caffè e su altre sostanze che modificano i nostri ritmi più profondi. Restate sintonizzati!https://www.spreaker.com/podcast/scientificast-la-scienza-come-non-l-hai-mai-sentita--1762253/support
Questo episodio si concentra sulla dinamica e sui depistaggi che precedettero il fallito attentato all'Addaura del 20 giugno 1989, diretto contro il giudice Giovanni Falcone e i suoi colleghi svizzeri.
Ermanno Giraudo"Sotto la vecchia quercia"Dodici fiabe da una memoria di famigliaEdizioni Primalpewww.primalpe.it11 Dicembre 2025, ore 17:30Sala Costanzo MarinoVia Senator Toselli, 2 bis - Cuneopresentazione del libro "Sotto la vecchia quercia"Si tratta di una raccolta di 12 fiabe inedite, una per ogni mese dell'anno, scritte con struttura e tecnica classiche.“Un giorno sarai grande abbastanza da ricominciare a leggere le favole.” Clive Staples Lewis.Le fiabe che il nonno raccontava erano a volte davvero crudeli, altre decisamente spaventose, ma ai nipoti piacevano proprio per questo. Era bravo a narrarle, anche perché riusciva in ogni fiaba a inserirsi tra i protagonisti, rendendo le storie del tutto verosimili. E dal suono della sua voce prendevano vita personaggi fantastici come Giovannino Cattivo, Pictein e il Droju, Prezzemolina, Bistino il ciabattino, la principessa Serena, Maria di Legno, Angiolina che troppo cantava. Con la fantasia si poteva così viaggiare nel tempo e nello spazio, in mondi incantati e in luoghi remoti, dove tutto era possibile e il bene, di sicuro, trionfava. Quando i nipoti si erano seduti intorno alla vecchia quercia, lui, in piedi, cominciava a muoversi e a gesticolare come fosse su un palcoscenico teatrale. E ogni storia, ogni suo racconto, cominciava sempre allo stesso modo: «Quando ne capitavano di tutti i colori e io abitavo ai Bricchi…»La fiaba di gennaio: Giovannino cattivo. “Qual è la differenza tra bontà e cattiveria?” – chiesi un giorno al nonno. “Non sempre chi appare cattivo lo è veramente, e viceversa” – mi rispose. Lo guardai perplesso senza capire. Lui me lo spiegò con questa fiaba.La fiaba di febbraio: Pictein e il Droju. Non può esistere una raccolta di fiabe, senza la presenza di un orco. La gigantesca creatura, spaventosa nell'aspetto, condannata ad avere sempre fame… di carne umana…La fiaba di marzo: Fratellino e sorellina. A volte le leggi della natura sembrano spietate, ma con il giusto rispetto, nei boschi come nelle foreste, possono nascere solidarietà e fratellanza.La fiaba di aprile: Le tre galline. Vivere bene la quotidianità non significa accontentarsi, ma saper apprezzare i doni della vita e farli fruttare in disponibilità verso gli altri.La fiaba di maggio: Il ragazzo d'oro. Le promesse vanno rispettate. Non come il marinaio che passato il pericolo del mare in tempesta, si dimentica delle promesse fatte, ai santi protettori, per scongiurarlo.La fiaba di giugno: L'incredibile storia di Prezzemolina. Nelle fiabe capita spesso di incontrare le fate. Creature buone che talvolta si oppongono a streghe cattive. Ma è così vero che le fate sono sempre buone?La fiaba di luglio: Bistino il ciabattino. Questa è una delle fiabe preferite dal nonno. Forse perché, in fondo in fondo, in Bistino il ciabattino un po' si rispecchiava. Per il carattere sempre allegro e per la volontà nel lavorare.La fiaba di agosto: Il sorriso della principessa Serena. Per perseverare nella fiducia a volte ci vuole coraggio. Il coraggio di crederci fino in fondo, malgrado le difficoltà.La fiaba di settembre: Maria di legno. A volte si cerca la felicità puntando a realizzare desideri impossibili, quando invece la felicità è già così vicina a noi, incapaci di vederla…La fiaba di ottobre: Tutto per colpa di un cece. Qualcuno sostiene che nel mondo c'è tutto ciò che serve per soddisfare le necessità dell'uomo, ma non per accontentare la sua avidità.La fiaba di novembre: La principessa e il capriolo. Quando le apparenze cambiano, diventa differente il modo di pensare e di agire. E si cerca l'essenza in ogni cosa: il luogo dove il sentimento non cambia.La fiaba di dicembre: Angiolina che troppo cantava. Spesso è difficile per un bambino distinguere tra fantasia e realtà. Fortunatamente la storia di Angiolina ci può aiutare a capirlo meglio.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ti sei mai chiesto perché gli italiani dicono: "Ma che mi combini?" invece di "Ma che combini?"; "Mangia tutta la pasta, a mamma" invece di "Mangia tutta la pasta"Con questa guida imparerai finalmente a capire e usare il DATIVO ETICO, una struttura grammaticale colloquiale tipicamente italiana che renderà il tuo italiano molto più naturale e autentico. Il Dativo Etico in Italiano: cos'è e come funziona Cos'è il Dativo Etico? Il dativo etico è un pronome personale (mi, ti, ci, vi) che viene aggiunto a una frase NON per indicare chi riceve l'azione, ma per esprimere la partecipazione emotiva di chi parla o di chi ascolta. Esempio: "Ma che combini?" = domanda neutra "Ma che mi combini?" = domanda con coinvolgimento emotivo (sono preoccupato/a) Perché si Chiama "Dativo Etico"? DATIVO: Nella grammatica latina, il dativo era il caso usato per il complemento di termine (a chi? per chi?). In italiano, anche se non abbiamo più i casi latini, usiamo ancora questo termine per alcuni pronomi che indicano "a chi" o "per chi" avviene l'azione. ETICO: Dal greco "ethikos" (relativo al carattere, ai sentimenti), esprime proprio questo: un coinvolgimento emotivo, affettivo, psicologico. Non ha una funzione grammaticale vera e propria, ma una funzione emotiva! Ricorda: È come se aggiungessi un pezzettino di cuore alla frase! La Struttura Grammaticale Il dativo etico si forma usando questi pronomi atoni: PronomePersonaFunzioneEsempiomi1ª singolareEsprime la partecipazione emotiva di chi parlaNon mi sbagliare l'esame questa volta!ti2ª singolareCoinvolge l'interlocutore nell'azioneStavo camminando e indovina chi ti incontro?ci1ª pluraleEsprime la partecipazione emotiva di chi parla (plurale)Stacci bene!vi2ª pluraleCoinvolge gli interlocutori nell'azioneTua madre vi arriva domani? ATTENZIONE! Non esistono le forme "gli", "le" o "loro" per il dativo etico. Si usano solo questi quattro pronomi! Posizione del Pronome Modo VerbalePosizioneEsempioModi finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale)Prima del verboChe mi combini?ImperativoDopo il verbo (unito)Mangiatemi tutto!InfinitoDopo il verbo (unito)Non farmi sciocchezze!GerundioDopo il verbo (unito)Studiandomi bene, otterrai buoni risultati Gli Usi Principali del Dativo Etico 1. Esprimere Preoccupazione o Interesse Affettivo Questo è l'uso più comune! Si usa per mostrare che chi parla è emotivamente coinvolto nell'azione. Esempi: "Non mi prendere freddo!" (una madre preoccupata per il figlio) "Studiatemi bene per l'esame!" (un professore che tiene ai suoi studenti) In questi casi, chi parla non riceve l'azione, ma esprime il proprio coinvolgimento emotivo. 2. Esprimere Sorpresa o Disapprovazione Il dativo etico si usa anche per esprimere stupore, meraviglia o disapprovazione: Esempi: "E adesso cosa mi hai inventato?" (cosa ti viene in mente?!) "Mi è diventato un ribelle!" (mio figlio è cambiato e io sono sorpreso) 3. Enfatizzare un Comando o una Richiesta Quando vuoi rendere un imperativo più forte o più affettuoso, aggiungi il dativo etico: Confronto: Senza dativo eticoCon dativo etico"Non prendere freddo!""Non prendermi freddo eh!" (più enfatico)"State attenti!""Statemi attenti in classe!" (più personale) 4. Esprimere Fastidio o Impazienza A volte si usa il dativo etico per esprimere irritazione: Esempi: "Non mi toccare niente!" (sono infastidito) "Che mi avete combinato?" (sono seccato) "Non mi fate rumore!" (sono impaziente) La Costruzione Affettuosa con "A Nonna", "A Mamma", "A Papà" Questa è una costruzione DOLCISSIMA e TIPICISSIMA dell'italiano colloquiale che confonde moltissimi stranieri! Avrai sicuramente sentito, specialmente dalle nonne italiane, frasi come: "Mangia, a nonna!" "Dormi, a mamma!" "Studia, a papà!" "Sta' buono, a nonno!" Cosa Significa Esattamente? Quando una nonna dice "Mangia, a nonna!", NON sta chiedendo al bambino di farla mangiare! Sta dicendo: "Mangia per far contenta la nonna" "Mangia, fallo per la nonna" "Mangia, così la nonna è felice" È un modo tenerissimo di esprimere che l'azione del bambino influenza emotivamente la nonna. È come dire: "Se tu mangi, io sono contenta. Se tu non mangi, io sono triste e preoccupata." La Struttura Formula: Imperativo/Verbo + virgola + "a" + nome familiareFraseSignificato"Dormi, a mamma!"Dormi per far stare tranquilla la mamma"Guarisci presto, a nonna!"Guarisci presto, così la nonna smette di preoccuparsi"Sta' attento, a papà!"Sta' attento, per far stare tranquillo il papà"Finisci i compiti, a zia!"Finisci i compiti, per rendere felice la zia"Non piangere, a nonno!"Non piangere, perché il nonno soffre a vederti così Perché gli Italiani (Specialmente i Nonni) lo Usano? RagioneSpiegazioneEsprimere affetto profondoÈ un modo per dire "Mi importa tantissimo di te e di quello che fai"Motivare con dolcezzaInvece di dare un ordine secco, si fa appello ai sentimenti del bambinoCreare un legame emotivoSi fa capire al bambino che le sue azioni hanno un impatto sui sentimenti della persona caraTradizione generazionaleÈ una formula che si tramanda di generazione in generazione, parte del linguaggio tipico dei nonni italiani Quando Si Usa? Questa costruzione si usa principalmente: In famiglia: specialmente con i bambini piccoli Da parte di persone anziane: nonne e nonni lo usano moltissimo! In situazioni molto affettuose: per esprimere tenerezza e preoccupazione Per incoraggiare o consolare: "Mangia, a nonna!" quando il bambino non ha appetito IMPORTANTE: Questa costruzione si usa quasi esclusivamente con: nonna/nonno, mamma/papà (anche se meno frequente), zia/zio (occasionalmente). NON si usa con amici, colleghi, o in situazioni formali. Sarebbe strano dire "Studia, al professore!" o "Lavora, al capo!". Questa è una formula riservata agli affetti familiari più stretti! Differenze Regionali RegioneFrequenza d'UsoCentro-Sud ItaliaUsatissima, parte del linguaggio quotidiano delle famiglieIsole (Sicilia, Sardegna)Molto comune, sentita come naturale e affettuosaNord ItaliaPresente, ma leggermente meno frequente Questa costruzione è ancora più comune nelle generazioni più anziane. I nonni italiani la usano tantissimo! Un Confronto Interessante TipoFraseTonoNeutro"Mangia la minestra"Ordine sempliceCon dativo etico standard"Mangiami la minestra"Io sono coinvolto emotivamenteCon "a nonna""Mangia, a nonna!"Fallo per me, per rendermi felice (il più dolce e affettuoso!) Differenze con Altri Pronomi È importante distinguere il dativo etico da altri usi dei pronomi. Vediamo alcune differenze fondamentali: Dativo Etico vs. Complemento di Termine TipoEsempioSpiegazioneTestComplemento di termine"Dammi il libro!"Il libro viene dato A ME, io lo ricevo"Dai il libro?" ✗ (manca l'informazione: a chi?)Dativo etico"Mangiami la pasta"Io non mangio, ma sono emotivamente coinvolto"Mangia la pasta" ✓ (ha senso, quindi è dativo etico) Come distinguerli? Se puoi togliere il pronome e la frase ha ancora senso logico completo, probabilmente è un dativo etico! Dativo Etico vs. Pronome Riflessivo TipoEsempioSpiegazioneRiflessivo"Mi lavo le mani"Io lavo le MIE maniDativo etico"Lavami le mani prima di mangiare!"Una mamma che dice al figlio di lavarsi le mani, con coinvolgimento emotivo Quando NON Usare il Dativo Etico SituazioneEsempio SBAGLIATOEsempio CORRETTOSituazioni molto formali"Presidente, mi ascolti attentamente""Presidente, ascolti attentamente"Testi scritti formaliDocumenti ufficiali, lettere formali, articoli scientifici con dativo eticoEvita completamente il dativo eticoCon persone sconosciute"Mi studi bene!" (a uno sconosciuto)"Studi bene!"Costruzione "a nonna/mamma" fuori famiglia"Lavora bene, al capo!"Non usare mai questa forma fuori dal contesto familiare! RICORDA: Quando la frase diventa ambigua, a volte aggiungere il pronome può creare confusione, quindi meglio essere chiari! Esempi Pratici per Esercitarti Analizza queste frasi e identifica se c'è un DATIVO ETICO (e di che tipo), oppure NO (e in quel caso, che funzione hanno i pronomi). Esempio 1: "Mi Hanno Rubato il Portafoglio!" Analisi: In questo caso "mi" è un complemento di termine: hanno rubato IL PORTAFOGLIO A ME. Io sono la persona a cui è stato rubato.Conclusione: NON è un dativo etico!Test: Se togliamo il "mi", la frase non ha senso: "Hanno rubato il portafoglio" (a chi? manca l'informazione essenziale). Esempio 2: "Non Mi Fare Sciocchezze!" Analisi: Chi parla non fa le sciocchezze, ma esprime preoccupazione per l'altra persona.Conclusione: DATIVO ETICO standard!Test: Se togliamo il "mi", la frase ha ancora senso: "Non fare sciocchezze!". Il "mi" aggiunge solo coinvolgimento emotivo. Esempio 3: "Dormi, a Mamma!" Analisi: La mamma non dorme, ma chiede al bambino di dormire per farla stare tranquilla.Conclusione: Costruzione affettuosa con "a mamma"!Significato: "Dormi, per far contenta la mamma" o "Dormi, così la mamma è serena". È tipicissima del linguaggio familiare, specialmente usata con i bambini! Esempio 4: "Studiatemi Bene Questa Lezione!" Analisi: L'insegnante non riceve lo studio, ma esprime il suo interesse e la sua preoccupazione affinché gli studenti studino bene.Conclusione: DATIVO ETICO standard!Test: Possiamo dire "Studiate bene questa lezione" e la frase ha senso completo. Esempio 5: "Mangia Tutta la Minestra, a Nonna!" Analisi: La nonna non mangia la minestra, ma sta chiedendo al nipotino di mangiarla per renderla felice.Conclusione: Costruzione dolcissima con "a nonna"!Significato: "Mangia tutta la minestra, così la nonna è contenta".
Nel nostro Paese, oltre all'indignazione per i dati drammatici sulle donne uccise, si è aperto un dibattito su quali sono le cause e quali le possibili soluzioni. Da settimane parliamo di consenso, leggiamo dati sulla violenza economica e abbiamo visto approvare all'unanimità dal parlamento un ddl che introduce il reato di femminicidio. In questa puntata speciale di Closer, quindi, proviamo a parlare di tutto questo partendo come sempre dai dati. Questa puntata fa parte di Interferenze, la campagna realizzata da Sorgenia per dare voce a storie di violenza reali e portarle oltre i soliti spazi. Un'iniziativa che si inserisce in Sempre25Novembre, il progetto che Sorgenia porta avanti dal 2018 per combattere la violenza di genere.
Questa settimana parliamo con VERA GHENO, sociolinguista. Vera ha collaborato a lungo con l'Accademia della Crusca e insegna all'Università degli Studi di Firenze, è saggista, autrice di 17 libri in cui ci aiuta a capire la nostra lingua e le sue trasformazioni collegate all'utilizzo dei social e alla continua evoluzione della nostra società, ad esempio indagando i temi di genere, diversità, equità e inclusione.Oggi parliamo di parole, immagini, creazione e tanto altro ancora.Questo è un podcast indipendente. Clicca i link qui di seguito per: Diventare un mio PATREON e sostenere questo podcast con un piccolo contributo per coprire le spese di produzione ed aiutarmi a continuare questo progetto;Ricevere la NEWSLETTER de “Il Mondo Invisibile” in cui condivido cosa imparo ogni settimana dagli ospiti del podcast e cosa voglio ricordare per la mia pratica creativa;Ascoltare il podcast anche su YOUTUBE;Seguire l'account Instagram @ilmondoinvisibilepodcast e la pagina facebook, per vedere le opere degli artisti, e per mandarmi i tuoi commenti. Grazie milleA presto! Alessandro
Sam Nazionale @pranzoakonoha, Silvia Casini"Itadakimasu"Spazio Varesina, Milanofino al 6 aprile 2026http://www.vertigosyndrome.ithttp://www.spaziovaresina204.itDopo il grande successo di Genova, ITADAKIMASU, la mostra immersiva che trasforma i piatti iconici dell'animazione giapponese in esperienze reali, approda a Milano, allo Spazio Varesina 204, fino al 6 aprile 2026. Con un allestimento completamente rinnovato, la mostra conduce il pubblico in un viaggio sensoriale che intreccia immaginazione e tradizione culinaria del Sol Levante, trasformando il cibo dei cartoni animati in un'esperienza da vivere… Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome e curata dal food influencer @pranzoakonoha (Sam Nazionale) insieme alla scrittrice Silvia Casini, l'esposizione ha il patrocinio del Municipio 8 di Milano, del Consolato Generale del Giappone a Milano, di AIRG – Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi, e invita il pubblico a scoprire come, negli anime, il cibo diventi linguaggio che racconta emozioni, legami e condivisione. ANIME, CIBO E TRADIZIONE GIAPPONESENel mondo vivo della cucina giapponese Itadakimasu si sviluppa attraverso 9 sale scenografiche, con 16 video-ricette originali, 38 sculture realizzate con la tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, 14 stampe ukiyo-e, 22 poster relativi allo Studio Ghibli, 37 poster, 4 cartonati di anime giapponesi e le illustrazioni di Loputyn e Blackbanshee, oltre a contenuti interattivi e a un ricco bookshop tematico.Questa varietà di elementi non è semplice decorazione: ciascun dettaglio trasporta i visitatori nel mondo vivo della cucina giapponese degli anime, immergendoli tra sapori, profumi e storie che hanno conquistato generazioni. Ogni dettaglio accompagna i visitatori dentro la cucina animata, tra sapori, profumi e storie capaci di attraversare generazioni. In Giappone il cibo è un racconto che custodisce memoria e condivisione: un ramen fumante, un onigiri avvolto nell'alga o un bentō colorato riescono a emozionare quanto a far venire l'acquolina in bocca. Itadakimasu è molto più di una mostra. E' un viaggio sensoriale nel cuore di una delle tradizioni culinarie più raffinate del mondo. Attraverso il linguaggio dell'animazione, con scene tratte da opere dello Studio Ghibli, di Mamoru Hosoda e Makoto Shinkai, ogni piatto animato diventa esperienza da vivere con tutti i sensi. A tutti i visitatori verrà regalato all'ingresso un piccolo ricettario creato appositamente da Sam per questa mostra. IL PERCORSO ESPOSITIVOLe nove sale raccontate Il Santuario di InariUn inizio sacro e suggestivoAll'ingresso della mostra, i visitatori si troveranno di fronte a Inari, il kami, ovvero la divinità giapponese del raccolto, dell'agricoltura, della fertilità e della prosperità. Qui sarà possibile fare un'offerta simbolica, scegliendo tra una varietà di doni preziosi per il kami. Accanto a Inari, le eleganti volpi – messaggere divine che popolano la cultura nipponica – accompagneranno i visitatori nell'esplorazione del percorso. L'esperienza in sala guiderà il pubblico attraverso la storia della cucina giapponese, illustrando la differenza tra washoku, l'arte culinaria tradizionale, e yōshoku, i piatti occidentali adattati ai gusti giapponesi a partire dall'Epoca Meiji.Gli offerenti saranno chiamati a rievocare un momento di offerta rituale, non solo un ringraziamento ma un'espressione di gratitudine e riconoscenza verso il cibo e la sua linfa vitale. Adesso, il viaggio all'interno della mostra può iniziare! HanamiLa magia della fioritura dei ciliegiNon poteva mancare una sala esperienziale dedicata a uno dei momenti più importanti nella tradizione giapponese: la fioritura dei ciliegi sakura in primavera.Un'esperienza carica di valenze culturali e simboliche, dove si celebra l'armonia della natura e si rende omaggio alla vita e alla memoria di chi ci ha preceduto: un invito a riflettere sulla vita e sulla sua caducità.Attraverso giochi di luci e ombre, i visitatori possono godere di un pic-nic sotto gli alberi, proprio come fanno i giapponesi tra marzo e aprile, oppure contemplare lo sbocciare dei fiori nella loro forma più pura, da soli o in compagnia. Questo ambiente esperienziale chiude il percorso della mostra, invitando tutti a immergersi nella bellezza e nella spiritualità della natura giapponese. La sala dei bentōCome iniziare la giornata in Giappone Ogni mattina, in Giappone, mamme, studenti e lavoratori si alzano presto per preparare il bentō, il tradizionale porta pranzo giapponese. Non si tratta solo di un pasto, ma di un piccolo rito quotidiano: ogni ingrediente viene scelto con cura e disposto in maniera estetica e funzionale, dal riso alle polpette, dal tamagoyaki ai fritti di carne o pesce. La mostra ricostruisce una cucina tipica giapponese, dal gusto retrò, mostrando le diverse varianti del bentō: quelli per bambini, decorati con forme di animali o creature kawaii, e quelli ispirati ai grandi film d'animazione, come Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki o Suzume di Makoto Shinkai. Grazie a tutorial pratici, i visitatori possono scoprire come realizzare le celebri polpette di riso onigiri, i “tako-wurstel” a forma di polpo e le Bunny Apples, mele intagliate a forma di coniglio.E non mancano i trucchi delle mamme giapponesi per trasformare anche una semplice omelette in un piccolo capolavoro visivo e gustativo. La Sala RāmenTra gusto e tradizione Pur avendo origini cinesi, il rāmen è oggi uno dei piatti più rappresentativi della cultura giapponese contemporanea e il primo ad aver conquistato l'Occidente grazie agli anime, in particolare Naruto di Masashi Kishimoto. La sala ricrea un rāmen bar ispirato ai locali tradizionali giapponesi, con una lunga schiera di postazioni in legno individuali che separano i clienti, permettendo di gustare la pietanza in una piccola dimensione intima ma accogliente. L'esposizione racconta anche la ricchezza del mondo del rāmen, con oltre duecento varianti ufficialmente codificate in Giappone, nate da quattro tipologie principali e arricchite dall'influenza delle cucine regionali e stagionali dell'arcipelago. Il Banchetto dei KamiIl cibo come rito e simbolo Ispirata a La città incantata di Hayao Miyazaki, questa sala rende omaggio al legame profondo tra cibo, cultura e spiritualità giapponese. Al centro, il tavolo del banchetto offre una straordinaria varietà di piatti tradizionali, ciascuno scelto non solo per la bellezza visiva, ma anche per il significato simbolico che porta con sé. Ogni pietanza rappresenta un frammento della cultura nipponica, unendo estetica e tradizione in un'esperienza che parla tanto al corpo quanto allo spirito. Le riproduzioni dei piatti, realizzate con la tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, permettono di osservare da vicino colori, forme e dettagli che rendono ogni portata un piccolo capolavoro.Questa sala permette ai visitatori di immergersi nel mondo degli anime e della cucina giapponese, scoprendo come il cibo possa diventare un ponte tra storia, leggende e legami culturali, celebrando la ricchezza del patrimonio culinario del Sol Levante. L'estate giappnese e i grandi MatsuriColori, sapori e tradizioni Non sarebbe il Giappone senza le grandi feste estive, che trasformano le città in esplosioni di colori, suoni e profumi. La sala dedicata a Tanabata permette ai visitatori di immergersi in questa atmosfera unica, ricreando le tipiche bancarelle di street food con tutte le prelibatezze che rendono questi festival indimenticabili: takoyaki, polpette di polpo simbolo di Osaka, korokke, crocchette di patate e carne, granite kakigori dai colori vivaci, taiyaki e i temarizushi tipici della festa. I tanzaku (piccole strisce di carta washi colorata a cui i giapponesi affidano i loro desideri) e le decorazioni tradizionali completano l'allestimento.Gli stessi visitatori potranno scrivere un Tanzaku con il proprio desiderio e appenderlo al bambù per Orihime, la Principessa Tessitrice protagonista della magica notte di Tanabata. Il CafèDolcezze, bevande e atmosfere kawaii Chiunque visiti il Giappone resta subito colpito dalla creatività e dalla varietà dei suoi café, locali curatissimi e spesso tematici, dove è possibile gustare bevande coloratissime, dolci, soft drinks e talvolta anche piatti caldi.La sala ricrea l'esperienza di un autentico café giapponese, ispirato a locali iconici come i Maid Cafè, Butler Cafè e Neko Cafè, ma anche a spazi dedicati a colori, animali o eventi temporanei. Icone dell'animazione come Sailor Moon e Creamy trovano qui il loro ambiente naturale: riproduzioni in tecnica shokuhin sampuru, gadget originali e contenuti video interattivi permettono ai visitatori di immergersi completamente nella cultura del cafè giapponese, tra dolcezza, estetica e divertimento. Il Natale giapponeseTradizione occidentale e gusto locale La sala dedicata al Natale mostra come le festività occidentali siano state reinterpretate in Giappone, con colori, oggetti e allestimenti tipici. Anche negli anime, il Natale diventa momento di condivisione e scoperta culinaria: i personaggi consumano i peculiari piatti pop associati alla festa, mostrando quanto ilcibo sia centrale anche quando non è strettamente “tradizionale”. Qui i visitatori scoprono due piatti simbolo della stagione: il Kentucky Fried Chicken, reso popolare in Giappone da una celebre campagna pubblicitaria negli anni '70, e la ChDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
®Il GEM è stato ufficialmente inaugurato. Dopo anni di difficoltà incontrate durante la sua costruzione, il presidente egiziano Al Sisi l'ha presentato al mondo in una grande cerimonia. La collezione degli artefatti esposti è imponente, e ha un ospite di eccezione: il tesoro di Tutankhamon. Questa inaugurazione ci porta nuovamente a riflettere su quanto l'Egitto e il mondo siano intrecciati, per motivi economici ma anche per l'eredità di un passato colonialista...che tanto passato non è.Quali sono, inoltre, le aspettative che il governo ripone in questa nuova opera? Quanto spazio lascia all'importanza della ricerca archeologica? Il museo che tutti aspettavano è l'inizio di un nuovo capitolo per il paese e un passo in più nella corsa a imporsi nel panorama geopolitico internazionale. Prima emissione: 5 novembre 2025
Ciao Ragazzi!Questa è la 13ª puntata della quinta stagione di 9:41 Podcast!Oggi, Anse e Simone vi parlano di abbonamenti! Cosa? Ma ovviamente il nuovo iPhone Ci trovate su YouTube: https://youtube.com/channel/UCf_IXd_QSVAS6NYMwYRVtqwConduttori: Matteo Pau - Luca Ansevini - Simone BaglioTwitter: @9e41Podcast Instagram: @novequarantuno_podcast
Eccoci con un nuovo, imperdibile episodio! In questo appuntamento ritroviamo Helga, la nostra fidata amica ed esperta di vini, pronta a condurci, ancora una volta, nel meraviglioso mondo dell'enologia. Questa volta il viaggio ci porta nel cuore del Trentino, una terra che incanta non solo per i suoi paesaggi, ma anche per la straordinaria ricchezza dei suoi vigneti. Helga ci guida con entusiasmo alla scoperta del territorio trentino, delle sue valli, dei suoi laghi e delle sue montagne, elementi che influenzano in modo unico il carattere dei vini locali. Parliamo di microclimi, altitudini e varietà di suoli, comprendendo come ogni dettaglio contribuisca a creare profumi e sapori inconfondibili. E non mancano un tuffo nelle storie e nelle leggende che avvolgono queste terre: racconti antichi, figure misteriose e tradizioni secolari che, ancora oggi, aggiungono fascino e profondità ai vini del Trentino. Un patrimonio culturale che rende ogni calice un'esperienza sensoriale ancora più ricca. Buon ascolto! Dani & Lia ~~~ The Soul of Trentino: Wines, Legends, and Mountain Magic. Here we are again with Helga, our friend and wine expert, ready to guide us once more into the wonderful world of enology, in the heart of Trentino. This land enchants not only with its landscapes but also with the extraordinary richness of its vineyards. Helga leads us with enthusiasm through the Trentino region, its valleys, lakes, and mountains—elements that uniquely shape the character of its wines. We talk about microclimates, elevations, and diverse soils, discovering how each factor contributes to creating unmistakable aromas and flavors. And we dive into the stories and legends that surround these lands: ancient tales, mysterious figures, and age-old traditions that, to this day, add charm and depth to Trentino's wines. A cultural heritage that makes every glass an even richer sensory experience.
See pictures and read more on materiallyspeaking.comQuesto episodio continua anche il nostro desiderio di produrre un episodio per stagione in italiano.In keeping with our desire to produce one episode per season in Italian.Inoltre, ora avete la possibilità di guardare questo episodio come video o semplicemente ascoltare l'audio.In addition, you now have the option to watch this episode as a video below or on YouTube, with English subtitles, or simply listen to the audio, in Italian only.Nato a Roma, ma ora residente in Versilia, Giannelli è probabilmente famoso soprattutto per la sua gigantesca scultura Mr Arbitrium, alta oltre cinque metri, che sembra spingere via o sostenere gli edifici contro cui è appoggiata, a seconda del punto di vista dello spettatore. Born in Rome, but now living in Versilia, Giannelli is probably best known for his giant sculpture, Mr Arbitrium, over five metres tall, which appears to be either pushing away or supporting the buildings it stands against - depending on the viewers' point of view. Questa ambiguità trasforma noi spettatori in protagonisti, mettendo in discussione le nostre convinzioni sul significato di queste strutture e sul nostro legame con esse. Diverse versioni di Mr Arbitrium sono state installate su edifici e chiese a Milano, Firenze, Lucca, Servezza, Carrara, Pietrasanta e persino in Ucraina.This ambiguity turns us as viewers into the protagonists, challenging our beliefs about the meaning of these structures and our connection to them. Versions of Mister Arbitrium have been installed against buildings and churches in Milan, Florence, Lucca, Servezza, Carrara, Pietrasanta and even Ukraine.Giannelli accoglie Mike sul prato della tenuta di famiglia, dove la sua serie di sculture in bronzo I Sospesi è appesa agli alberi e un simpatico labrador nero giace sull'erba. Giannelli welcomes Mike on the lawn of the family estate, where his series of bronze sculptures I Sospesi hang from the trees, and a friendly black labrador lies on the grass. Emanuele è arrivato a Carrara a diciannove anni per studiare scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara, stabilendosi qui in Versilia, dove la sua famiglia aveva vissuto nelle generazioni precedenti. All'Accademia ha scelto di lavorare l'argilla piuttosto che il marmo, per la flessibilità che offre e per la natura più concettuale del suo lavoro. Emanuele came to Carrara at nineteen to study sculpture at the Carrara Academy of Fine Arts, settling here in Versilia, where his family had lived in previous generations. At the Academy he chose to work in clay rather than marble, due to the flexibility it offers and the nature of his work being more conceptual.Giannelli racconta a Mike di come, in gioventù, abbia trascorso del tempo a New York, Londra e Berlino, subendo l'influenza della fantascienza, del cinema, dei graffiti, della musica elettronica e del punk rock. Alla fine è tornato a Pietrasanta, luogo più adatto per crescere una famiglia.Giannelli tells Mike how in his youth he spent time in New York, London and Berlin and was influenced by science fiction, cinema, graffiti, electronic music, and punk rock. Eventually he returned to Pietrasanta which was more conducive to raising a family.Ricorda la gioia di incontrare artigiani e visitare i laboratori che allora si trovavano nel centro di Pietrasanta. E gli piacevano anche le feste e la vita sociale con tanti giovani, soprattutto stranieri, tedeschi, francesi e americani.He recalls the joy of meeting artisans and visiting the workshops which were then in the centre of Pietrasanta. And he also enjoyed the parties and social life with lots of young people, especially foreigners, Germans, French, and Americans.The Watcher è una scultura che osserva il cielo con binocoli, cosa che gli esseri umani hanno sempre fatto. Tuttavia, ora, grazie alla tecnologia, sta cercando di guardare oltre. Emanuele afferma che “oltre” gli fa pensare anche alla spiritualità. The Watcher is a sculpture who looks up with binoculars at the sky, which is something humans have always done. However now, through technology, he is trying to look beyond. Emanuele says that ‘beyond' also makes him think of spirituality.Un'altra opera che cita con un tema visionario è Korf, un uomo che sta in piedi davanti al suo monitor, con le braccia incrociate, lo sguardo rivolto verso l'alto, alla ricerca della sua visione e del suo futuro.Another work he mentions with a visionary theme is Korf, a man who stands watching on his monitor, arms crossed, gaze turned upwards, searching for his vision and his future.Emanuele afferma che, pur non credendo in un codice chiamato religione, crede molto negli esseri umani. Dice che, sebbene siamo animali e abbiamo un senso di autodistruzione, siamo animali straordinari. Le sue opere si collocano tra il figurativo e il concettuale, riflettendo sul periodo contemporaneo caratterizzato da cambiamenti incredibilmente rapidi. Emanuele says although he doesn't believe in a code called religion, he believes very much in human beings. He says that although we are animals, and have a sense of self-destruction, we are extraordinary animals. His works are pitched between figurative and conceptual, reflecting on the contemporary period of incredibly fast-moving change.emanuelegiannelli.itinstagram.com/emanuele.giannelli
Questa sera all'Olimpico, nella sfida degli ottavi di Coppa Italia contro la Lazio, tutti i riflettori saranno puntati su Ardon Jashari: dopo oltre tre mesi tornerà in campo in una gara ufficiale, prendendo il posto di Modric.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Urbana, Ohio. Aprile 2017. Il centralino del 911 riceve una chiamata: dall'altra parte della cornetta c'è il quattordicenne Donovan, che segnala il brutale omicidio della sua matrigna Heidi e denuncia il responsabile: è stato Jeff The Killer, personaggio immaginario nato sul web. Questa è la storia di Donovan Nicholas.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Andrea Dellapiana"Artico Club"Si avvicina la terza edizione di Artico Club, la rassegna di Artico Festival che ogni inverno riunisce pubblico e artisti in una dimensione intima e calorosa, trasformando il Teatro Politeama Boglione di Bra in un club, almeno per qualche sera.Artico Club è realizzato dall'associazione culturale Switch On, in collaborazione con il Comune di Bra e grazie al contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT. Questa edizione è resa ancora più speciale grazie alle donazioni ricevute dalle tante persone che hanno voluto aderire alla campagna di crowdfunding, realizzata sulla piattaforma Eppela nell'ambito dell'iniziativa +Risorse di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT. Al raggiungimento di 5.000 Euro di donazioni, la Fondazione ha raddoppiato la cifra a supporto dell'evento. Il primo appuntamento è fissato per sabato 6 dicembre con Auroro Borealo e il suo nuovo spettacolo Libri Brutti. I peggiori libri della nostra vita. “Tutti abbiamo in casa un libro brutto. Perché i libri brutti ci dicono chi siamo”: questa è la premessa del nuovo spettacolo di Auroro Borealo che dalla seguitissima pagina Libri Brutti (oltre 100.000 follower) ha creato un podcast di successo e un libro. Ma è nello show dal vivo che questi libri brutti diventano cult: oltre all'incredibile collezione di Auroro, il pubblico potrà infatti portare i propri libri brutti da casa, contribuendo alla composizione di un improbabile archivio collettivo e ricevendo in cambio un piccolo omaggio.È dedicata al cantautorato la serata con Massimo Silverio, che sabato 13 dicembre porta a Bra il Surtùm Tour, dal titolo del suo secondo album, pubblicato a inizio ottobre. Silverio scrive e canta principalmente nella sua lingua nativa, il carnico, variante antica della lingua friulana. La sua musica utilizza un personalissimo idioma fatto di poesia e suoni che si mescolano tra popolare e colto, classico e contemporaneo, tangibile e occulto in un immaginario fatto di luoghi, anime e piante, volti e riti antichi. Il suo disco d'esordio è stato inserito nel 2024 tra i finalisti per la Targa Tenco 2024 come “miglior album in dialetto”.Grazie al visual design di Federica Sorba (Nova Media Studio), progettato appositamente per l'occasione, al Politeama anche quello che accade lontano dal palco è sorprendente. Luci, immagini e musica rivelano spazi del teatro in un'ottica nuova, tessendo fili che si intrecciano in un unico ambiente, creando un'esperienza immersiva.Nessun progetto culturale è un'isola. Per questo ad Artico saranno presenti due realtà attive sul territorio, che con il loro lavoro rendono Bra e il cuneese un luogo più luminoso. Si rinnova la collaborazione con Casa Pride, associazione diventata rapidamente un punto di riferimento per la comunità LGBTQIA+ in Piemonte; mentre un nuovo spazio sarà affidato alla Rete Cuneese per la Palestina, che mantiene alta l'attenzione sulla situazione attuale e promuove progetti di autosviluppo, sostenendo una pace giusta per tutta la Palestina. Nel corso delle serate, il pubblico potrà raccogliere materiale informativo, porre domande e confrontarsi con i volontari dei due gruppi.Le date del 2026. L'anno nuovo di Artico inizia sabato 24 gennaio con Foramalocchiu, il nuovo spettacolo della stand up comedian torinese Serena Bongiovanni, la cui comicità è caratterizzata da un linguaggio deflagrante, schietto e intelligente. Il 21 febbraio quella ad Artico Club sarà l'unica data piemontese finora annunciata dei Fine Before You Came, una delle band emo/post-hardcore italiane più longeve e influenti, nata a Milano alla fine degli anni '90. Il concerto a Bra sarà un live speciale, costruito appositamente per il teatro, e sarà basato sul loro ultimo album C'è ancora amore. Biglietti disponibili su DICETeatro Politeama G. Boglione, piazza Carlo Alberto, Bra (CN)Apertura porte ore 20,30; inizio spettacoli ore 21,30 6 dicembre 2025I peggiori libri della nostra vita – Auroro Borealo // Show13 dicembre 2025Surtùm Tour – Massimo Silverio // Live24 gennaio 2026Foramalocchiu – Serena Bongiovanni // Stand up comedy21 febbraio 2026C'è ancora amore – Fine Before You Came // Livewww.articofestival.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Torniamo al politecnico di Torino per continuare a parlare dei primi risultati ottenuti nell'ambito del progetto MOST-Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile. Questa parte del progetto è dedicata alla mobilità aerea sostenibile e ha visto l'ateneo torinese impegnato nello sviluppo di fondamentali di nuovi paradigmi di mobilità e logistica, che vanno configurandosi intorno all'architettura dei cosiddetti droni: si va dagli studi di aerodinamica, ai sistemi di controllo e gestione digitale delle operazioni, fino alla progettazione dei vertiporti dedicati agli eVTOL (Electric Vertical Take-Off and Landing), su cui si punta per la mobilità aerea urbana e regionale dei prossimi anni. Ne parliamo con Giorgio Guglieri, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS.
Nel gennaio del 2006 Luciana Biggi, una donna di Genova, conosce in un locale un ragazzo di circa trent’anni: tra i due nasce una relazione ma in breve tempo il ragazzo attento e premuroso degli inizi si trasforma in un persecutore violento e pericoloso. Questa è la storia di Luca Delfino, noto alle cronache come "il killer delle fidanzate". Dal 10 dicembre su tutte le piattaforme.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Questa sera il vertice a Mosca tra Witkoff, Kushner e il Presidente russo Vladimir Putin. Per il Presidente ucraino Zelensky "è uno dei momenti più difficili e allo stesso tempo più ottimistici" perché "ora, più che mai, c'è la possibilità di porre fine a questa guerra". Da Mosca invece arrivano messaggi diversi da parte dello zar che ha affermato che "Se l'Europa vuole la guerra, noi siamo pronti". In questo complesso momento cerchiamo di fare chiarezza insieme ad Alessandro Marrone, responsabile Programma "Difesa, sicurezza e spazio" dell'Istituto Affari Internazionali, per capire realmente in che direzione stiamo andando. L'ennesima svolta nel caso Garlasco? Lo chiediamo a Marco Oliva, giornalista. Presunta frode sui fondi Ue: fermati Mogherini e Sannino. Ci spiega meglio Sara Monaci, giornalista de Il Sole 24 Ore. Serata di Coppa Italia, in campo Juventus contro. Tutti gli aggiornamenti dal nostro Dario Ricci.
Una meditazione guidata per lasciare andare i pensieri intrusivi. Questa meditazione ti porterà a comprendere che non sei la tua mente, e non sei i tuoi pensieri. Lasciati guidare dalla mia voce e attraverso una tecnica mirata, potrai provare a discostare la tua mente dai pensieri intrusivi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ti è mai capitato di non sapere se usare l'imperfetto o il passato prossimo quando racconti una storia in italiano? In questa guida completa scoprirai gli argomenti grammaticali più importanti per padroneggiare il livello B1-B2, quelli che ti permetteranno di parlare italiano con maggiore precisione e sicurezza, evitando gli errori più comuni. Gli Argomenti Essenziali per il Livello B1-B2 dell'Italiano 1. Imperfetto vs Passato Prossimo: La Battaglia dei Tempi Questa è la domanda da un milione di euro per qualsiasi studente di italiano! La distinzione tra questi due tempi verbali rappresenta uno degli ostacoli più significativi nell'apprendimento della lingua italiana, ma una volta compreso il meccanismo, diventerà naturale scegliere quello corretto. Il Passato Prossimo Il passato prossimo si utilizza per indicare un'azione completata, con un inizio e una fine chiari e definiti. Quando dici "Ieri ho mangiato una pizza", stai comunicando che l'azione è stata portata a termine: la pizza è stata consumata completamente e l'evento è concluso. L'Imperfetto L'imperfetto, invece, descrive un'azione in corso, un'abitudine passata o una descrizione di stati e situazioni. Per esempio: "Da piccolo mangiavo sempre la pizza il venerdì" esprime un'abitudine ripetuta nel tempo, mentre "Mentre mangiavo, è squillato il telefono" presenta un'azione in corso che viene interrotta da un evento specifico. Esempi Pratici di Utilizzo Considera questa frase complessa: "Quando ero piccolo [descrizione dello stato], abitavo a Roma [abitudine]. Un giorno ho deciso [azione specifica e conclusa] di trasferirmi a Milano." In questo esempio, puoi osservare come l'imperfetto crei lo sfondo narrativo mentre il passato prossimo introduce l'azione che spezza questa continuità. Tempo VerbaleFunzioneEsempioPassato ProssimoAzione completata e puntuale"Ieri ho comprato un libro"ImperfettoAzione abituale"Da bambino leggevo ogni sera"ImperfettoDescrizione/stato"La casa era grande e luminosa"ImperfettoAzione in corso (sfondo)"Mentre dormivo, è arrivato Marco" 2. L'Accordo del Participio Passato: Le Regole Fondamentali Questo argomento terrorizza molti studenti, ma è più semplice di quanto tu possa pensare una volta comprese le regole di base. L'accordo del participio passato segue schemi precisi che, una volta interiorizzati, diventeranno automatici. Accordo con l'Ausiliare ESSERE Quando il verbo ausiliare è ESSERE, il participio passato si accorda sempre con il soggetto in genere e numero. Questa regola non ammette eccezioni: "Maria è andata" (femminile singolare) "I ragazzi sono partiti" (maschile plurale) "Le ragazze sono arrivate" (femminile plurale) Accordo con l'Ausiliare AVERE Con l'ausiliare AVERE, di norma il participio passato rimane invariato: "Ho mangiato", "Abbiamo studiato", "Hanno lavorato". Tuttavia, esiste un'eccezione fondamentale che riguarda i pronomi diretti. L'Eccezione con i Pronomi Diretti LO, LA, LI, LE Quando i pronomi diretti LO, LA, LI, LE precedono il verbo, il participio passato deve accordarsi con il pronome: "La pizza? L'ho mangiata!" (accordo con LA pizza, femminile singolare) "I libri? Li ho letti!" (accordo con I libri, maschile plurale) "Le scarpe? Le ho comprate!" (accordo con LE scarpe, femminile plurale) PronomeGenere/NumeroEsempioLOMaschile singolare"Il caffè? Lo ho bevuto" → "L'ho bevuto"LAFemminile singolare"La torta? La ho mangiata" → "L'ho mangiata"LIMaschile plurale"I documenti? Li ho firmati"LEFemminile plurale"Le lettere? Le ho spedite" 3. I Connettivi Complessi: Parlare Come un Madrelingua I connettivi rappresentano il segreto per sembrare fluente in italiano. Abbandonare la ripetizione continua di "e, e, e..." e passare a connettivi più sofisticati trasforma immediatamente la qualità del tuo discorso, rendendolo più elegante e strutturato. Connettivi per Aggiungere Informazioni Quando vuoi aggiungere informazioni a quanto già detto, puoi utilizzare diverse espressioni che arricchiscono il tuo discorso: Inoltre, per di più, oltretutto: "Quel film è noioso. Inoltre, è troppo lungo!" Non solo... ma anche: "Non solo è bella, ma anche intelligente" In aggiunta, peraltro: "Il ristorante ha ottimi piatti. In aggiunta, i prezzi sono ragionevoli" Connettivi per Esprimere Contrasto Per esprimere un'opposizione o contrasto tra due idee, l'italiano offre numerose possibilità: Tuttavia, però, eppure: "Studia molto, tuttavia non prende bei voti" Mentre, invece: "Io amo il caffè, mentre tu preferisci il tè" Al contrario, d'altra parte: "Pensavo fosse facile. Al contrario, si è rivelato molto complesso" Connettivi per Indicare Conseguenza Per collegare una causa al suo effetto, utilizza i connettivi di conseguenza: Perciò, quindi, dunque: "Piove, perciò prendi l'ombrello" Di conseguenza, pertanto: "Non ha studiato, di conseguenza è stato bocciato" Per questo motivo, ecco perché: "Era stanco. Per questo motivo è andato a dormire presto" FunzioneConnettivi FormaliConnettivi InformaliAggiuntaInoltre, per di più, in aggiuntaAnche, e poi, pureContrastoTuttavia, nonostante ciò, eppurePerò, ma, inveceConseguenzaPertanto, di conseguenza, dunqueQuindi, perciò, cosìCausaPoiché, dato che, in quantoPerché, siccome, visto che 4. Le Preposizioni Articolate: Quando le Preposizioni si Uniscono agli Articoli Le preposizioni articolate nascono dalla fusione tra le preposizioni semplici (di, a, da, in, su) e gli articoli determinativi. Questa combinazione è una caratteristica distintiva della lingua italiana e richiede una conoscenza approfondita per essere padroneggiata. Schema Completo delle Preposizioni Articolate +ILLOLAL'IGLILEDIdeldellodelladell'deideglidelleAalalloallaall'aiaglialleDAdaldallodalladall'daidaglidalleINnelnellonellanell'neineglinelleSUsulsullosullasull'suisuglisulle Usi Principali delle Preposizioni Articolate Ogni preposizione articolata mantiene il significato della preposizione semplice da cui deriva: DEL, DELLA, DEGLI, DELLE: esprimono possesso o appartenenza → "Il libro del professore", "La casa della nonna" AL, ALLA, AI, ALLE: indicano direzione o destinazione → "Vado al cinema", "Scrivo alla direttrice" DAL, DALLA, DAI, DALLE: esprimono provenienza o moto da luogo → "Vengo dal medico", "Torno dalla palestra" NEL, NELLA, NEI, NELLE: indicano stato in luogo chiuso → "Il gatto è nel giardino", "Viviamo nella città" SUL, SULLA, SUI, SULLE: esprimono posizione sopra → "Il libro è sul tavolo", "Cammino sulla spiaggia" Casi Particolari con i Nomi di Paesi Con i nomi di nazioni esistono regole specifiche da rispettare: Paesi singolari: "Vado in Italia", "Vivo in Francia" (senza articolo) Paesi plurali: "Vado negli Stati Uniti", "Viaggio nei Paesi Bassi" (con preposizione articolata) Paesi con articolo obbligatorio: "Vado nel Regno Unito", "Viaggio nella Repubblica Ceca" 5. Pronomi Diretti e Indiretti: Comprendere Chi Fa Cosa a Chi I pronomi sostituiscono i nomi per evitare ripetizioni e rendere il discorso più fluido. La distinzione tra pronomi diretti e indiretti è fondamentale per costruire frasi corrette in italiano. I Pronomi Diretti I pronomi diretti rispondono alle domande "che cosa?" o "chi?" e sostituiscono il complemento oggetto diretto: PersonaSingolarePlurale1ª personaMI (me)CI (noi)2ª personaTI (te)VI (voi)3ª persona maschileLO (lui/esso)LI (loro/essi)3ª persona femminileLA (lei/essa)LE (loro/esse) Esempio pratico: "Vedi Marco?" → "Sì, lo vedo" (vedo CHI? Marco = LO) I Pronomi Indiretti I pronomi indiretti rispondono alla domanda "a chi?" e sostituiscono il complemento di termine: PersonaSingolarePlurale1ª personaMI (a me)CI (a noi)2ª personaTI (a te)VI (a voi)3ª persona maschileGLI (a lui)GLI/LORO (a loro)3ª persona femminileLE (a lei)GLI/LORO (a loro) Esempio pratico: "Telefoni a Maria?" → "Sì, le telefono" (telefono A CHI? A Maria = LE) Come Distinguere Quale Pronome Usare Per capire quale pronome utilizzare, formula una domanda sulla frase: "Mangio la mela" → "Mangio che cosa?" → LA mela → "La mangio" (pronome diretto) "Parlo a Giovanni" → "Parlo a chi?" → A Giovanni → "Gli parlo" (pronome indiretto) 6. I Pronomi Combinati: Quando i Pronomi Vanno in Coppia I pronomi combinati rappresentano una delle sfide più impegnative per gli studenti di italiano. Si utilizzano quando nella stessa frase compaiono sia un pronome indiretto ("a chi") sia un pronome diretto ("che cosa"). La Formazione dei Pronomi Combinati Quando i pronomi si combinano, subiscono delle trasformazioni: MI, TI, CI, VI diventano → ME, TE, CE, VE GLI e LE (singolari) diventano entrambi → GLIE- (seguito da LO, LA, LI, LE, NE) Schema Completo dei Pronomi Combinati +LOLALILENEMIme lome lame lime leme neTIte lote late lite lete neGLI/LEglieloglielaglieliglieleglieneCIce loce lace lice lece neVIve love lave live leve ne Esempi Pratici di Utilizzo "Do il libro a Marco" → "Glielo do" (GLI = a Marco, LO = il libro) "Presto la macchina a te" → "Te la presto" "Racconto la storia a loro" → "Gliela racconto" "Compro i fiori per mia madre" → "Glieli compro" "Porto le chiavi a voi" → "Ve le porto" 7. CI e NE: Le Particelle Pronominali Multifunzione Queste due piccole parole possiedono una versatilità straordinaria nella lingua italiana. Comprendere i loro molteplici usi è essenziale per raggiungere un livello avanzato di competenza linguistica. Le Funzioni della Particella CI La particella CI può sostituire diversi elementi nella frase: Un luogo (complemento di stato o moto a luogo): "Vai a Roma?" → "Sì, ci vado domani" Un argomento introdotto da "a": "Credi ai fantasmi?" → "No, non ci credo"
Senza alcun preavviso la redazione del PDD ha deciso di premiare una fortunella ascoltatrice che ha effettuato un ordine sul sito del nostro sponsor Arhels con una bella chiacchierata su skincare, beauty o disagio delle stesse. La malcapitata disagiata estratta è la simpaticissima Giulia Meloni che trovate su IG qui.Questa puntata è sponsorizzata da Arhels il nuovissimo brand di cosmetica pensato da Alessia Ronconi e il suo compagno Luca con tanta esperienza e amore. Se fate il vostro primo acquisto sul sito ricordatevi di usare il codice sconto: DISAGIO10 *Seguici su IG : Il Podcast del Disagio e sul Tubo del Disagio Il podcast del disagio è condotto e ideato da Vee Tridente Co-host e editing Francesca Faralli Sigla di Mattia Ceci
Vi siete mai chiesti perché in italiano esistono due parole diverse per dire "lui"? Perché a volte leggiamo "egli" nei libri classici e altre volte sentiamo "lui" nelle conversazioni quotidiane? Questo articolo esplorerà in profondità la differenza tra queste due forme, la loro evoluzione storica e, soprattutto, quando usare l'una o l'altra nella comunicazione moderna. Come e Quando Usare EGLI, Storia e Significato Cosa Significano "LUI" ed "EGLI"? Sia "lui" che "egli" sono pronomi personali di terza persona singolare maschile. In pratica, entrambi significano la stessa cosa: si riferiscono a una persona di sesso maschile di cui stiamo parlando. Per esempio: Giuseppe è un bravo studente. Lui studia medicina.Giuseppe è un bravo studente. Egli studia medicina. Come si può notare, il significato è identico! Ma allora perché esistono due parole diverse per esprimere lo stesso concetto? La risposta ha a che fare con la funzione grammaticale e con l'evoluzione della lingua italiana nel corso dei secoli. La Differenza Fondamentale: Funzione di SOGGETTO Ecco la prima regola cruciale da comprendere: "egli" può essere usato SOLO come soggetto della frase, mentre "lui" può essere usato sia come soggetto che in altre funzioni grammaticali. Questa è la distinzione più importante tra le due forme. Vediamo degli esempi concreti per chiarire meglio: Come Soggetto (chi compie l'azione) Lui/Egli parla italiano molto bene. ✓Lui/Egli è arrivato in ritardo. ✓ In questi casi, entrambe le forme sono grammaticalmente corrette perché funzionano come soggetto della frase. Come Complemento Oggetto Ho visto lui ieri sera. ✓Ho visto egli ieri sera. ✗ (SBAGLIATO!) Dopo una Preposizione Vado al cinema con lui. ✓Vado al cinema con egli. ✗ (SBAGLIATO!) Dopo il Verbo Essere per Identificare Qualcuno Sei tu? No, sono lui! ✓Sei tu? No, sono egli! ✗ (SBAGLIATO!) In Costruzioni Enfatiche È lui che ha mangiato la torta! ✓È egli che ha mangiato la torta! ✗ (SBAGLIATO!) Quindi, è fondamentale ricordare: "egli" è molto più limitato nell'uso rispetto a "lui" e può apparire esclusivamente nella posizione di soggetto! La Storia di "LUI" ed "EGLI": Un Viaggio nel Tempo Per comprendere appieno l'uso di questi pronomi, è essenziale fare un viaggio nella storia della lingua italiana. Questo percorso storico aiuterà a capire perché esistono queste due forme e come si sono evolute nel tempo. Le Origini Latine EGLI è la forma più antica. Deriva dal latino "ille" (che significava "quello") ed è stata la forma standard per secoli nella lingua italiana scritta e formale. Nel Medioevo e nel Rinascimento, per scrivere in italiano corretto, era necessario usare "egli". I grandi maestri della letteratura italiana come Dante, Boccaccio e Ariosto utilizzavano esclusivamente questa forma nei loro scritti. LUI, invece, ha un'origine interessante: deriva dal latino "illui", che era una forma del dativo (cioè "a quello"). All'inizio, "lui" veniva usato solo dopo le preposizioni, come "con lui", "per lui", eccetera, oppure come complemento oggetto ("Ho visto lui"). Tuttavia, nel linguaggio parlato, la gente ha cominciato a usare "lui" anche come soggetto perché era più semplice e diretto. E quando la lingua parlata cambia, anche quella scritta prima o poi segue. Pietro Bembo e le Sue "Regole" Un personaggio chiave in questa storia è Pietro Bembo, un linguista del Cinquecento che ha scritto un'opera fondamentale chiamata "Prose della volgar lingua" (pubblicata nel 1525). Bembo voleva stabilire quali fossero le regole del "buon italiano" e ha deciso che i pronomi soggetto corretti dovevano essere "egli" ed "ella". L'aspetto più sorprendente? Bembo ha addirittura criticato alcuni usi di Dante e Boccaccio (i più grandi scrittori italiani!) quando loro usavano "lui" come soggetto, sostenendo che lo facevano "per distrazione" o "per inavvertenza". Ci voleva un certo coraggio per affermare che Dante sbagliava! Le prescrizioni di Bembo sono state così influenti che "egli" ed "ella" sono rimasti la forma "ufficiale" per secoli, anche quando la gente comune non li usava più nella vita quotidiana. Ancora negli anni recenti, nelle scuole elementari italiane, si insegnavano i verbi così: io sonotu seiegli è (non "lui è"!)noi siamovoi sieteessi sono (non "loro sono"!) Oggi, quando si insegna italiano agli stranieri, si usano subito "lui", "lei" e "loro", perché sono le forme che si usano realmente nella comunicazione contemporanea! "Egli" nella Letteratura Italiana Nei grandi classici della letteratura italiana, "egli", "ella", "essi" ed "esse" sono onnipresenti. Ecco alcuni esempi significativi: Ludovico Ariosto - Orlando Furioso (1516) "Egli partì pieno d'onore e gloria""Ella piangeva la sorte sua infelice" Ugo Foscolo - Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802) "Ella non mi ama e io l'adoro""Egli è troppo grande per questa terra" Alessandro Manzoni - I Promessi Sposi (prima edizione, 1827) "Egli entrò nella stanza con passo misurato""Ella rimase muta col capo chino" Alessandro Manzoni: Il Rivoluzionario dei Pronomi Manzoni merita un discorso particolare, perché è stato il primo grande scrittore a rendersi conto che "egli" ed "ella" stavano diventando antiquati e artificiali. Ha riscritto il suo capolavoro I Promessi Sposi molte volte proprio per modernizzare la lingua! Osservate questi numeri incredibili che dimostrano la sua evoluzione linguistica: Edizione del 1827: "egli" compare 862 volte, "lui" come soggetto 0 volte Edizione del 1840 (13 anni dopo): "egli" compare solo 64 volte, "lui" come soggetto compare 200 volte! Ma cosa è successo agli altri 600 "egli" circa? Semplice: Manzoni li ha eliminati, lasciando il soggetto implicito (ne parliamo tra poco!). Manzoni è stato un vero innovatore linguistico che ha anticipato i tempi! Le Forme Femminili e Plurali: "ELLA", "ESSI", "ESSE" È importante conoscere anche le altre forme che esistevano nel sistema pronominale tradizionale: ELLA È il femminile di "egli". Oggi è praticamente scomparsa dalla lingua parlata e scritta, completamente sostituita da "lei". ESSO ed ESSA Erano usati principalmente per cose inanimate (oggetti, concetti, idee), non per persone. Oggi sono quasi completamente scomparsi, sostituiti da "questo/a", "quello/a", o semplicemente omessi. Esempio antico: "Il viaggio è stato lungo. Esso mi ha stancato molto."Italiano moderno: "Il viaggio è stato lungo. Mi ha stancato molto." (senza pronome) oppure "Questo mi ha stancato molto." ESSI ed ESSE Erano i plurali di "egli/ella" e "esso/essa". Anche questi oggi sono sostituiti da "loro" quando si parla di persone, o vengono omessi quando si parla di cose. Quando Usare "EGLI" e Quando Usare "LUI": Le Regole Pratiche Ecco la parte più importante per chi studia o usa l'italiano: quando si deve usare una forma o l'altra? Vediamo le regole pratiche con esempi concreti. Usate "LUI" quando: 1. Parlate in situazioni informali o quotidiane "Paolo voleva imparare a parlare italiano come un vero madrelingua. Lui ha quindi acquistato un corso intensivo.""Dove vai?" "Vado da lui." 2. Scrivete testi moderni, email, messaggi, articoli di giornale "Il sindaco ha dichiarato che lui non si dimetterà." 3. Volete dare enfasi al soggetto o creare un contrasto "Lui, a differenza di molti suoi colleghi, non cerca scorciatoie.""Mentre loro celebrano il successo, lui rimane umile." 4. Dovete usare il pronome dopo una preposizione o in qualsiasi posizione che non sia il soggetto "Parlo con lui ogni giorno.""Questo regalo è per lui." 5. In costruzioni enfatiche con il verbo essere "È lui che ha vinto!""Sono proprio loro i responsabili!" Usate "EGLI" quando: 1. Scrivete testi molto formali (documenti ufficiali, atti legali, testi burocratici, scritti scientifici) "Egli dichiara di rinunciare ai propri diritti.""Il professore ha pubblicato una nuova ricerca. Egli sostiene che..." 2. Volete imitare uno stile letterario antico "Egli camminava solo per le vie della città deserta." 3. Fate riferimenti storici o parlate di personaggi del passato in modo formale "Garibaldi sbarcò in Sicilia nel 1860. Egli guidò le sue truppe verso nord." Attenzione! "EGLI" Oggi è Quasi in Via di Estinzione È fondamentale comprendere che nell'italiano contemporaneo, "egli" è usato sempre meno. La maggior parte degli italiani usa quasi esclusivamente "lui", anche quando scrive! "Egli" suona molto formale, letterario, e a volte può sembrare addirittura un po' strano o pomposo se usato in contesti normali. Immaginate di incontrare un amico per strada e di dirgli: "Ho visto Matteo. Egli mi ha detto che domani viene alla festa." Il vostro amico probabilmente vi guarderebbe in modo strano! È troppo formale per una conversazione normale. Il problema è che alcuni italiani pensano che "lui", "lei" e "loro" siano un po' informali per la scrittura formale. Si sentono a disagio a usare "lui" in un testo importante, ma allo stesso tempo "egli" suona troppo antico! Questo crea un certo imbarazzo: da un lato abbiamo forme che sembrano vecchie, dall'altro forme che sembrano troppo casual. Qual è la soluzione? La risposta più comune è: omettere completamente il pronome! E questo ci porta al prossimo punto fondamentale... Il "Soggetto Nullo" o "Soggetto Zero": La Soluzione Italiana Ecco una delle caratteristiche più interessanti dell'italiano: possiamo omettere completamente il pronome soggetto! I linguisti chiamano questo fenomeno "soggetto nullo" o "soggetto zero". L'italiano, come lo spagnolo e il portoghese, è una lingua "pro-drop" (dall'inglese pronoun-dropping). Questo significa che possiamo "lasciar cadere" il pronome. Al contrario, in lingue come l'inglese, il francese o il tedesco,
Nel cuore del Kentucky dei primi anni 90, un gruppo di adolescenti giura fedeltà a un “vampiro immortale”, che si è reincarnato nel corpo del sedicenne Rod Ferrell. Esaltazione, manipolazione e fanatismo porteranno a un tragico e shockante epilogo… Questa è la storia di Rod Ferrell e della setta dei vampiri.See omnystudio.com/listener for privacy information.