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El director de orquesta Arthur Fagen nos presenta la ópera de Cristian Carrara Voci da Hebron.
con Elisabetta Cozzi, Fondatrice del Museo Fratelli CozziIl Museo Fratelli Cozzi ha presentato il progetto "Voci dell'Alfa Romeo", un'iniziativa dedicata alla raccolta delle testimonianze di uomini e donne che hanno contribuito alla storia del marchio. Un lavoro di archivio e ricerca che guarda alla memoria industriale come patrimonio culturale vivo, capace di raccontare il lavoro, l'evoluzione dell'industria e i cambiamenti sociali del Paese, spiega Elisabetta Cozzi, Fondatrice del Museo Fratelli Cozzi.
Una chiacchierata di Tony e Ross con i loro Friends
Gino Marielli"Tazenda. S'istoria infinida"Felice LiperiIl Castello Editorewww.ilcastelloeditore.it Tazenda. S'Istoria Infinida è la biografia a firma Felice Liperi dei mitici Tazendain uscita a novembre per Il Castello (Collana Chinaski): un libro che, a quasi quarant'anni di storia dei Tazenda e a vent'anni dalla prematura scomparsa diAndrea Parodi, racconta tra radici, trasformazioni e visioni artistiche, l'abbondante mezzo secolo di storia musicale dei suoi componenti. Una storia che ha lasciato un solco profondo nella scena musicale sarda e nazionale. Fra ricordi, un racconto delle tappe della storia della band e i versi delle canzoni, si affacciano le testimonianze di tutti coloro che hanno partecipato a questa avventura.A cominciare dai molti musicisti. Oltre i fondatori Gigi Camedda e Gino Marielli, che hanno guidato la crescita artistica dei Tazenda, ai cantautori e musicisti che hanno collaborato con loro come Andrea Poddighe, Claudia Crabuzza, Piero Marras e Paolo Fresu, fino alle voci a cui è stato affidato il ruolo che fu di Parodi, dalle più recenti come Nicola Nite e l'attuale voce di Serena Carta Mantilla; o a quelle più lontane come Beppe Dettori: ciascuno a raccontarci il proprio contributo alla creazione e all'evoluzione del suono unico della band. Ugualmente centrali le testimonianze di altri personaggi del mondo dello spettacolo, dalla musica alla tv, come Gianni Morandi che nel volume racconta impressioni personali e aneddoti sulla collaborazione con i Tazenda. Poi ci sono i produttori come Giovanni Leonardi, Franco De Lucia e Mauro Cauchi. Ma anche i collaboratori storici, come Massimo Cossu eLuca Parodi, che svelano il dietro le quinte della carriera dei Tazenda: dai primi passi fino al successo nazionale e internazionale, ripercorrendo le scelte strategiche e creative che hanno plasmato la loro identità musicale. Infine le figure più tecniche: professionisti come Alberto Erre e Antonio Ferraro che riportano le sfide e le esperienze in studio, quei momenti che hanno costruito il suono distintivo della band, o lo storico road manager Sandro Frascogna al quale è affidato il racconto dell'organizzazione dei tour e del lavoro sul palco. Senza dimenticare i giornalisti: personaggi come Carlo Eletti o Pasquale Porcu che hanno disegnato la loro storia fin dai suoi esordi.Non meno importanti le testimonianze indirette che Felice Liperi, assieme a Gigi Camedda e Gino Marielli che con lui hanno ripercorso questo viaggio, sono andati a rispolverare: come i racconti di personaggi come Renato Zero e Pippo Baudo, Mogol, Marti Jane Robertson, Mara Maionchi o Red Ronnie che ci riportano l'impatto della band nel panorama musicale italiano. Nel raccontare i Tazenda è difficile non usare parole che evocano l'epica. Perché la loro storia attraversa la memoria di un popolo, la forza della natura e la poesia della lingua sarda, unita all'energia universale del rock. Dal 1987 a oggi, il trio simbolo dell'isola ha saputo fondere identità, spiritualità e modernità, portando la Sardegna sulle scene nazionali e internazionali con una voce inconfondibile.Epica, mito e fantascienza: tutti elementi che ritroviamo già nel nome dei Tazenda: una reinterpretazione di Star's End, pianeta immaginario della trilogia della Fondazione di Isaac Asimov. Un riferimento che suona come un passaggio naturale per i musicisti sardi, che prima di approdare a questa nuova identità avevano militato in gruppi dai nomi altrettanto simbolici: prima il Sole Nero, evocazione di un'epica anche qui dal sapore fantascientifico, poi il Coro degli Angeli, un nome che venne coniato da Mogol ispirato dalle sonorità celesti delle loro voci.Liperi, uno dei più autorevoli critici musicali italiani, costruisce un racconto che è insieme storico e sentimentale, ricco di riferimenti musicali e culturali. Il volume ripercorre l'avventura cominciata da Andrea Parodi, Gino Marielli e Gigi Camedda – e poi proseguita con nuovi compagni di viaggio – svelando come nei Tazenda la ricerca musicale si intrecci da sempre alla ricerca di senso: un continuo dialogo tra radici e futuro, tra poesia e ritmo, tra appartenenza e apertura.Fin dagli esordi, con Sos ojos de sa jana, emergono i temi fondanti del gruppo: il mare come orizzonte di libertà, la natura come sacralità quotidiana, la memoria come canto. Nei brani A Deus piachende e Scaldaci sole la spiritualità diventa invocazione, mentre in Mamoiada la tradizione si fa racconto corale di popolo e identità senza evitare di toccare temi sociali legati alle faide interne della Sardegna. È una lingua viva, la “limba”, quella scelta dai Tazenda: non solo strumento espressivo ma gesto culturale e politico, capace di dare forza e riconoscibilità alla loro musica.Felice Liperi mette in luce anche la dimensione musicale del trio, profondamente segnata dal rock – dagli U2 ai Beatles – e dalla capacità di dialogare con artisti come Fabrizio De André, Eros Ramazzotti o i Simple Minds. Nelle loro canzoni, canti a tenore, launeddas e arpeggi elettrici convivono in un magico equilibrio creando un suono che ha saputo raccontare la Sardegna con un linguaggio musicale universaleCon questa biografia, i Tazenda ritrovano la propria “Istoria” raccontata attraverso la sensibilità di un autore che ne coglie la profondità poetica e musicale. Un viaggio che non celebra soltanto una band, ma l'anima di un'isola che continua a cantare se stessa, parlando – ancora una volta – la lingua del mondo.Felice Liperi, critico musicale, per molti anni conduttore e curatore di programmi per Radio Rai (Fahrenheit, Stereonotte, Sei gradi). Docente di corsi di Storia della canzone italiana e Popular Music al DAMS nelle Università di Genova, Udine e all'Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini.Da molti anni collabora con “La Repubblica”. È autore, tra l'altro, di Le città sonore, La storia della canzone italiana (3 ed), Ribelli & Ostinati. Voci e suoni del '68 e Faccette nere. Inni e canzoni all'origine del razzismo italiano oltre che di saggi per “LiMes”, “MicroMega” e “Parolechiave”. Nel 2025 per Treccani ha pubblicato La canzone italiana. Storia storie protagonisti.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Attenzione, mito in arrivo al binario 615, allontanarsi dalla linea gialla. Vi siete mai interrogati sulle voci delle stazioni? Sono vere? Se sì, chi sono? Beh, se non vi siete mai posti la domanda, fatelo adesso, perché in questa puntata vi racconteremo un sacco di cose a riguardo. Ah e sia chiaro, saranno tutte cose che probabilmente non vi serviranno mai nella vita, ma quell’unica volta che potrebbe succedere, farete un figurone.See omnystudio.com/listener for privacy information.
#402 - da Voci a RisorseDue osservazioni.Osservazione 1Sempre di più preferisco andare da uno ristretto set di fonti fidate, persone di cui apprezzo lo spirito, i valori e i principi, e apprendere, informarmi e tenermi aggiornato, piuttosto che immergermi nella vasca generale dove - grazie all'algoritmo del social sul quale mi trovo - mi arriva di tutto e di più. Queste persone, che in qualche modo conosco e di cui mi fido, diventano sempre di più le mie fonti di informazione primarie.Osservazione 2 Le piattaforme di ricerca e social - stanno aumentando il numero di opzioni e filtri che mi lasciano utilizzare, per personalizzare ancor più ciò che vedo. Ciò che ne consegue e che quindi, la direzione che appare all'orizzonte, è che sempre di più, gli esperti fidati, utilizzeranno le piattaforme come infrastrutture dalle quali estrarre e trovare ciò che ritengono rilevante.Quindi invece di consultare i loro feed social, o di fare ricerche, sono loro stessi che usando social, search e IA, creano dataset, collezioni di fonti e motori custom che gli consentono di trovare ciò che gli interessa secondo i loro criteri e valori.Come faccio quindi io, povero comune mortale a essere visibile, trovabile, utile?Bisogna che entro a far parte delle fonti che gli esperti usano, dei punti di riferimento usati da quelli che curano, organizzano, mappano e fanno da fari agli altri.Quindi, a meno che non ho costantemente idee rivoluzionarie e così innovative che non posso passare inosservato, ciò che posso fare è smettere di essere semplicemente una voce, che periodicamente dice qualcosa, è iniziare ad essere “infrastruttura” - a cui gli altri trovano utilità nel fare riferimento - anche io. Come?Preoccupandosi di creare contenuti, o meglio, risorse, - che a differenza degli articoli che scriviamo attualmente - sono ottimizzate per essere salvate e riutilizzate. Creando quindi cataloghi, framework, sistemi, directory, collezioni, motori di ricerca, librerie, mappe, sentieri di apprendimento, newsradar che aiutino a dare un senso all'infinita quantità di idee, strategie, risorse e tool disponibili su qualsiasi argomento.Conseguenze positive:Divento un punto di partenzaDivento indispensabileHo impattoAccresco la mia autorevolezza e credibilitàDivento io la fonte che citano, menzionano, raccomandanoPosso farci impresa, business - fargli rendere dei soldiMorale della favola:Sii consapevole che un numero crescente di persone si fida di un set ristretto di consiglieri e guide fidate per i loro vari interessi. Fai in modo di diventare una delle fonti a cui questi consiglieri fidati attingono o di diventare tu stesso un consigliere fidato nella tua nicchia. Per entrambi gli obiettivi la cosa migliore che puoi fare e introdurre ed aumentare gradualmente nella tua strategia editoriale, risorse e infrastrutture di conoscenza, piuttosto che singoli articoli ed essay. L'obiettivo primo è di creare risorse utili che le persone vogliano salvare e ri-consultare di tanto in tanto. _______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Entra in contatto con me, ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good• Musica di questa puntata:"Soft Focus" by Birocratic disponibile su Bandcamp• Nella foto di copertina:Lettore e supporter Dario Ganz, mi mostra le bellezze del paesaggio intorno a Belluno. Mini-Tour "Da Brand a Friend", October 2018. • Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriendArchivio del podcast organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItaliaInstagram channelMomenti di vita non in posa - cosa vedono i miei occhi:https://instagram.com/giggi_canali • Newsletter in Inglese:https://robingood.substack.comFuoco su costruire fiducia per chi fa l'imprenditore online .
Voci d'Italia - Gli italiani nel mondo - l'Insegnante Vincenzo e Pierpaolo ci presentano una professione davvero speciale, quella di chi insegna italiano a stranieri. La professione dell'insegnante di italiano permette di viaggiare e di esplorare paesi anche lontani ma è anche un modo di riscoprire l'amore per la propria terra di origine. Voci d'Italia il podcast per ascoltare la voce autentica degli italiani. Incontra con Marta Koral e Pierpaolo Bettoni persone da diverse città italiane, ascolta le inflessioni regionali, gli accenti e scopri le interessanti curiosità locali. Il podcast è realizzato in collaborazione con l'ANILS, l'Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere. Il podcast è pensato per studenti di lingua italiana di tutti i livelli, come esercizio di ascolto individuale o con la guida dell'insegnante.Realizzazione interviste: Marta Koral, Pierpaolo BettoniMontaggio audio: Patrik Ugone
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio PacellaThe Beast in Me (Netflix, 2025) è una miniserie statunitense di 8 episodi dalla durata variabile (41–54 minuti ciascuno), creata da Gabe Rotter, e ha come showrunner Howard Gordon, già co‑creatore di Homeland. Protagonista assoluta di The Beast in Me la coppia Claire Danes e Matthew Rhys : lei scrittrice premio Pulitzer in blocco creativo dopo una tragedia familiare, lui ricco immobiliarista con un passato oscuro (e sospettato di aver fatto sparire la moglie, anni prima) che diventa suo vicino di casa. La scrittrice decide di scrivere il suo nuovo libro sull'ingombrante e potente vicino. Ma da questa relazione tra due apparenti opposti nascono tensioni, dubbi e ambiguità profondi: chi è davvero lui? Amico, predatore, o entrambe le cose? E qual è la vera natura di lei? “2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.Leggi anche il nostro articolo su The Best in Me: https://www.mondoserie.it/the-beast-in-me/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Amedeo Bologna"Alla locanda della stella rossa"Neos Edizioniwww.neosedizioni.itUna storia fallita significa necessariamente una storia “sbagliata”? La Storia non è forse fatta da persone con i loro sentimenti, debolezze e fragilità?Torino, lunedì 10 agosto 2011. Lamberto Ricossi, il “Compagno Lamberto”, ha custodito per oltre trent'anni un covo brigatista, un covo “freddo”, ovvero mai utilizzato. Dopo lo smantellamento della colonna torinese delle BR, si era fatto carico di quell'alloggio, lo teneva in ordine, pagava le bollette. Si erano tutti dimenticati di lui ma il “Compagno Lamberto” era rimasto sempre in attesa di ordini, fedele al suo ruolo di addetto alla logistica, poco più di un fiancheggiatore. A custodire un qualcosa che non doveva più esistere, come l'ultimo soldato giapponese rimasto a presidiare un'isola. «All'inizio pensò che quella “dimenticanza” fosse un gran colpo di fortuna, ma poi, col passare del tempo, fu assalito da un pesantissimo senso di irrilevanza, dalla sensazione cioè di non contare e di non avere mai contato granché».Ma quel giorno d'estate il “Compagno Lamberto” entra nell'androne del palazzo di via Principi d'Acaja. È venuto il momento di chiudere. Anzi, di rimettere in moto la Storia. Si dirige in bagno, mette il tappo nello scarico della vasca e apre i rubinetti. Guarda l'acqua scrosciare e se ne va. L'alloggio si allaga, arrivano i vigili del fuoco, quindi la polizia. Il covo è scoperto. Il giorno dopo, il “Compagno Lamberto”, latitante fuori tempo massimo, prende l'auto, direzione Liguria, per raggiungere un posto chiamato la Locanda della Stella Rossa.Nel mentre, Brenno Bisanzi, compagno di gioventù di Lamberto, con il quale aveva frequentato l'istituto per periti chimici industriali “Luigi Casale” di Torino, stanco di una vita asfittica, decide di fuggire dai suoi fallimenti personali. A pochi giorni dal suo sessantesimo compleanno, imbocca una strada provinciale che lo porta nell'entroterra ligure, dalle parti di Ventimiglia, e tra tornanti, ulivi e muretti a secco, “dove il salmastro si sposa a umori di terra riarsa”, arriva in un posto chiamato la Locanda della Stella Rossa.Mentre al commissario Giacomo Cremona e al vicecommissario Massimo Glisenti i conti non tornano (perché far scoprire quel covo dopo tanti anni? Perché Lamberto Ricossi ha continuato ad occuparsi di quell'alloggio? Perché quella latitanza illogica e velleitaria?), il caso, o la misteriosa tendenza che certe storie hanno di ricongiungersi, porta i due vecchi compagni di scuola e di amicizia ad approdare in un posto davvero bizzarro, popolato da personaggi altrettanto bizzarri: un oste che pare un pirata in disarmo, un pittore chiamato Modì, un'affascinante pianista jazz, un Passeur. “Un luogo ad alta densità di storie andate in malora”, una vera e propria comunità di allegri falliti, dove ci si faceva beffe del destino con ironia e leggerezza, perché la Locanda della Stella Rossa, più che un luogo fisico, è una condizione mentale. Esistenze che un tempo avevano sognato di cambiare il mondo ed ora erano finite in un limbo, oppure costrette a fare i conti con la memoria. I loro percorsi andranno ad incrociarsi con quelli di una giovane giornalista free lance (nonché musicista), di un libraio di altri tempi, di un ex brigatista fuggito in Francia, di un ex infiltrato, di un commissario dal passato ambiguo.Passato e presente si specchiano, si rincorrono e si interrogano in un romanzo che alterna suspense e introspezione, thriller psicologico e racconto di un'epoca, realismo e lirismo.Spiega Amedeo Bologna: «Quando fatti e vicende vissute in prima persona si allontanano dal presente per entrare nella Storia con la esse maiuscola, ci si rende conto di come il passaggio dai ricordi ai “manuali” comporti spesso la drastica bipartizione tra buoni e cattivi, santi e demoni, vittime innocenti e carnefici, azzerando la complessità di quanto accaduto. L'argomento centrale del romanzo è proprio la rivisitazione dei tanti e diversi universi che avevano animato il periodo più che decennale del così detto “Sessantotto” per recuperare l'umanità dei personaggi che ne avevano fatto parte e che, a mio avviso, andavano sottratti alla visione manichea che, trascurando le complessità di quel lontano e complicato periodo, ne alteravano il senso. “La Locanda della Stella Rossa” è il luogo immaginato per ospitare proprio gli sconfitti di quelle vicende, mai comunque piegati alla marginalità a cui il trascorrere del tempo vorrebbe destinarli. E in quel luogo particolare e discosto si intrecciano i destini di persone la cui vita è stata segnata da quei lontani eventi… In parte si tratta di vicende da me vissute in prima persona, in parte in modo indiretto, ma anche del tutto inventate, com'è normale nella stesura di qualsiasi romanzo che non sia dichiaratamente un'autobiografia». Amedeo Bologna, a partire dal 1998, con il racconto Settenni, ha iniziato a pubblicare presso piccoli editori operanti in Valle d'Aosta. Oltre ai racconti editi in Patate e champagne, Nera Baltea, Joà, Voci da una collezione, con Edizioni Vida sono anche usciti due suoi romanzi: Il gatto di Majakovskij nel 2014 e Il suono di una mano sola nel 2016. Suoi racconti sono inoltre presenti nelle antologie di Neos Edizioni Natale in Valle d'Aosta (2021), Natale in Valle d'Aosta. Racconti sul filo dell'acqua (2022) e Natale in Valle d'Aosta. Quindici storie fra leggende e tradizioni (2024, di cui è anche curatore, insieme a Carlotta Marricco).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Martina Albini"In rivolta. Manifesto dei corpi liberi"Voci collettive per WeWorldCastelvecchi Editorehttp://www.castelevecchieditore.comParlare di corpi significa parlare di potere. Da questa idea nasce In Rivolta. Manifesto dei corpi liberi, un'opera corale realizzata da WeWorld, organizzazione umanitaria attiva da oltre cinquant'anni in più di 20 paesi, compresa l'Italia.Un libro che parla di diritti, potere e possibilità attraverso ciò che tutti e tutte abbiamo in comune: il corpo.E sul sito, oltre al libro, è possibile trovare anche tanti altri regali solidali: la borraccia, la tazza e la maglia Falastin, pensati per sostenere i progetti dell'organizzazione e portare con sé un messaggio di giustizia, libertà e solidarietà.Perché questo libro è il regalo giusto?Perché è stato pensato per farci attraversare da storie che solo in apparenza sembrano lontane, ma che invece ci riguardano da vicino. Anche quando parliamo di esperienze che vivono in altri luoghi, come Avere le mestruazioni a Gaza, che chiude il volume, ciò che ci avvicina è il riconoscimento della fatica che conosciamo, traslata in un contesto di guerra e precarietà.Ed è proprio questo riconoscimento che ci permette di capire una cosa fondamentale: il corpo è il luogo in cui i diritti prendono forma.In Rivolta nasce da questa consapevolezza: quando parliamo di diritti umani non parliamo di idee astratte, ma di corpi reali. Parliamo di una ragazza che può scegliere se e quando avere un figlio, di una persona queer che può camminare per strada senza paura, di una donna con disabilità che può uscire di casa senza incontrare ostacoli a ogni metro. Parliamo di libertà, ma anche di potere.Questo libro non racconta soltanto violazioni: racconta anche resistenza, possibilità e libertà.Siamo partite da un'idea ancora profondamente valida — “il personale è politico” — perché è dal personale che nasce il cambiamento. Riconoscersi, anche nelle storie che inizialmente ci scomoda leggere, crea un movimento: una piccola, grande rivolta.Le piazze di queste settimane ce lo ricordano: la forza dei corpi che si incontrano e si sostengono, che scelgono la presenza fisica come forma di politica. In Rivolta prova a restituire proprio questo: la potenza collettiva dei corpi che prendono parola.Il libro nasce per amplificare queste voci, non per parlare al posto di qualcuno.È articolato in cinque sezioni che attraversano i modi in cui il corpo viene violato, giudicato, regolato — ma anche le forme con cui resiste: il corpo politico, il corpo non conforme, il corpo che deve farsi madre, il corpo che invecchia, il corpo come campo di battaglia.Dentro queste sezioni convivono le voci di donne, attiviste, economiste, giornaliste e professioniste straordinarie, insieme alle testimonianze di chi lavora con WeWorld nei contesti più diversi: dall'Ucraina alla Moldavia, dalla Palestina all'Afghanistan, dallo Spazio Donna San Basilio al Kenya. oltre venti autrici che si fanno “corpi in rivolta”, intrecciando analisi, testimonianze e pratiche di resistenza.Una coralità che non restituisce un punto di vista unico, ma un intreccio di storie, competenze e pratiche.I proventi del libro sosterranno i progetti di WeWorld per i diritti delle donne in Afghanistan e Palestina.Il corpo normato racconta come regole, leggi e consuetudini possano diventare strumenti di controllo. Parlare di mestruazioni, di piacere o di consenso non è solo questione di linguaggio, ma un modo per riaffermare che la libertà parte da scelte quotidiane.Il corpo non conforme raccoglie le esperienze di chi non si riconosce nei modelli dominanti: persone trans, persone con disabilità, persone grasse o razzializzate. Le loro storie raccontano non soltanto discriminazioni, ma anche possibilità di decostruire il concetto di “normalità” e aprire spazi di esistenza condivisa.Il corpo che deve farsi madre indaga la maternità quando diventa aspettativa o imposizione. Si parla di violenza ostetrica, di ruoli assegnati, delle pressioni culturali e demografiche che gravano sulle donne. Accanto a queste voci emerge la libertà di scelta: diventare madri, o non diventarlo, è un atto di autodeterminazione.Il corpo che invecchia affronta i cambiamenti legati all'età, spesso accompagnati da silenzi e pregiudizi. Menopausa, trasformazioni fisiche e discriminazioni generazionali diventano qui occasioni per ripensare desideri e autonomia, costruendo nuove narrazioni.Con il corpo campo di battaglia il libro si sposta su scenari di conflitto e sfruttamento, dove il corpo diventa il primo terreno di violenza. Le mutilazioni genitali femminili, i racconti dalla Palestina, dall'Afghanistan, dall'Iran e dall'Ucraina mostrano come i diritti vengano messi in discussione a partire dal corpo. Allo stesso tempo, testimoniano che la resistenza non si ferma: continua nei gesti individuali, nei legami comunitari, nelle pratiche collettive che attraversano i confini. A fianco delle testimonianze di attiviste, giornaliste e scrittrici, si affiancano quelle dello staff di WeWorld e delle persone incontrate nei progetti dell'organizzazione, creando un dialogo che mette in relazione saperi ed esperienze diverse. Il libro non si limita a raccontare storie: mostra anche quanto il cambiamento si costruisca insieme. Nelle varie sezioni si intrecciano voci e punti di vista differenti – su linguaggio, demografia, maternità, invecchiamento, ginecologia e guerra sul corpo delle donne – mettendo in dialogo esperienze pratiche, accademiche e personali. Le discriminazioni non si presentano mai da sole, e le risposte devono essere altrettanto collettive e integrate.Il libro si chiude con il Manifesto dei corpi liberi: non un elenco di regole, ma un testo collettivo che raccoglie idee per il futuro. Nato durante la Chiacchierata femminista del WeWorld Festival di Milano e arricchito dalle voci raccolte in questo volume, il Manifesto apre spazi di confronto e possibilità, più che offrire risposte definitive.«Il Manifesto dei corpi liberi non è il punto d'arrivo del libro, ma il racconto di un percorso. È nato dal piacere di scriversi e confrontarsi, dal riconoscersi nelle esperienze altrui e dal mettere in comune pratiche diverse per immaginare come stare meglio insieme. Sappiamo che non tutte le persone si ritroveranno in ogni punto, e va bene così: non vuole essere un testo definitivo, ma un riferimento aperto, a volte imperfetto, che invita a continuare il cammino. Perché l'esperienza corporea è universale, ma i modi in cui la viviamo dipendono anche da contesti sociali, economici e culturali. È da qui che nasce la possibilità di riconoscerci e costruire percorsi comuni.» Martina Albini, Coordinatrice centro studi WeWorld e curatrice del volumeUna presa di parola collettivaIn Rivolta non è un saggio neutro: è un atto politico, scritto dalla parte dei corpi marginalizzati – grassi, queer, trans*, disabili, razzializzati, migranti – che reclamano dignità, spazio e autodeterminazione. Nasce per amplificare voci che troppo spesso restano ai margini.Racconta storie di corpi che subiscono pressioni e discriminazioni, ma anche di come, attraverso pratiche quotidiane, trovino modi per resistere e affermarsi. Insieme, tutte queste esperienze compongono un mosaico che mostra quanto la giustizia e la libertà passino sempre dai corpi, e quanto le battaglie personali e collettive siano legate tra loro.«Questo libro dimostra la forza della rete e della coralità: nessuna trasformazione è possibile da sole. Solo intrecciando voci diverse, mettendo in dialogo prospettive e pratiche, possiamo generare un cambiamento che sia davvero collettivo e a misura di tutte le persone.»Greta Nicolini, Head of Relations WeWorldL'invito che fa questo volume è di lasciarsi attraversare dalle storie raccontate e riconoscere che non parlano solo di “altre persone”, ma anche di noi. Significa raccogliere la forza che portano con sé e provare a tradurla nella vita di ogni giorno perché la rivolta non è un gesto isolato, ma un modo di vivere insieme, costruendo spazi di libertà condivisa.Non offre risposte facili, ma apre domande, visioni, possibilità. È un manifesto che invita ciascuna e ciascuno a unirsi alla rivolta dei corpi liberi. Contributi In Rivolta· Sara Manfredi, CHEAP – The M Word· Claudia Bellante, RACCOMTAMI – Sussurri. Dar es Salaam, Tanzania· Alessandra Vescio, giornalista freelance – Ai margini della cura· Francesca Palazzetti, Doula – Il consenso inizia dall'infanzia· Alessia Dulbecco, Pedagogista e formatrice – Autoerotico & Politico· Spazio Donna WeWorld San Basilio – Dove il corpo riprende parola· Georgina Orellano, sex worker e attivista – Puttana femminista, grazie alla collaborazione con Tlon· Vera Gheno, Sociolinguista - Ma che vuol dire?· Alessia Nobile, Scrittrice e attivista – Incastrata nel corpo di un maschio· Lara Lago, giornalista – Che cosa resta se togli la grassofobia?· Valentina Perniciaro, Fondatrice Tetrabondi – Sbilenchi e in rivolta· Somaia Sediqi, WeWorld Afghanistan – Essere viste· Liliana Gîscă, WeWorld Moldavia – Essere rom e sinti a Soroca· Fiorenza Sarzanini, Vicedirettrice Corriere della Sera – L'epidemia silenziosa· Francesca Fiore, MammadiMerda – Quando tutti se ne vanno· Donata Columbro, giornalista e divulgatrice – Tutta colpa delle donne?· Sarah Malnerich, Mammadimerda – Le altre non si lamentano così· Simonetta Sciandivasci, giornalista – Avere a che fare con un vuoto· Ilaria Maria Dondi, giornalista e scrittrice – SbaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Lo scorso 4 dicembre si è tenuta la prima edizione del Summit Difesa, l'evento organizzato da Il Sole 24 Ore e dall'Istituto Affari Internazionali (IAI), in collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa (CASD). L'iniziativa ha coinvolto i principali attori italiani e internazionali del settore: decisori politici, vertici militari, rappresentanti della NATO e delle maggiori aziende della difesa.In questo podcast proponiamo una selezione delle dichiarazioni dei protagonisti:Lorenzo Mariani, amministratore delegato di MBDA Italia e capo del marketing e delle vendite globali del gruppo.Domitilla Benigni, amministratrice delegata di ELT Group.Nunzia Ciardi, vicedirettrice generale dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
“Non so più se agivo bene o male. Mi sentivo perseguitata. Non ero più sicura di niente. Mettevo in discussione tutto quello che avevo fatto e che facevo. (…) E poi nell'ottobre del 1954, la crisi terminò da un minuto all'altro, senza motivi esterni. Ora so che quella crisi era necessaria, era la base della mia crescita futura”. È un passaggio tratto dall'autobiografia di Meret Oppenheim – appena pubblicata dalle edizioni Casagrande in traduzione italiana: un testo incompleto e mai pubblicato, eppure il testo autobiografico più completo redatto dall'artista nell'ultima fase della sua vita, trascorsa a seguire la propria vocazione, sfidando convenzioni sociali e radicati pregiudizi. Un racconto sintetico, controllato, quasi distaccato dei momenti salienti del suo percorso artistico e personale; dalle sessioni delle famose fotografie per Man Ray, alla separazione da Max Ernst alla genesi di opere iconiche come Colazione in pelliccia. Un racconto sorprendente che fornisce una chiave ulteriore per accedere alla sua opera multiforme e il suo pensiero. Voci dipinte a colloquio con la storica dell'arte Martina Corgnati. Per la mostra della settimana Lou Lepori ci porta alla scoperta dell'art déco, laddove tutto è cominciato, esattamente cento anni fa al Musée des arts décoratifs d Parigi.
in questo primo episodio della nuova serie Solitudine: voci dall'estero, i curatori Elia Bressanello, Laura Crippa e Giulio Pitroso esplorano le molteplici sfaccettature della solitudine, con un focus specifico sull'esperienza migratoria. Non solo un racconto personale, ma un'analisi critica e interdisciplinare: Elia dialoga con Giulio, sociologo, e Laura, letterata, per decostruire il fenomeno attraverso lenti tecniche e culturali. Questo episodio pilota getta le basi per un viaggio che, in ogni puntata successiva, affronterà la solitudine con l'aiuto di un esperto diverso, unendo scienze umane e scientifiche per una comprensione più profonda di un'esperienza universale. Per il supporto alla realizzazione di questo programma Ondazzurra ringrazia l'Istituto Italiano di Cultura di Sydney, che promuove e diffonde la conoscenza della lingua e cultura italiana in Australia e in Nuova Zelanda, https://iicsydney.esteri.it/en e il Ministry for Ethnic Communities che promuove la diversità ed l'inclusione in Aotearoa. https://www.ethniccommunities.govt.nz/
Per onorare tutte le vittime di violenza di genere
La relazione tra arte e politica ha ovviamente assunto nei secoli forme e sfumature diverse. In alcuni casi il legame è stato diretto e ha visto artisti assumere anche un ruolo politico, come per esempio con Jacques Louis David a cui il Louvre di Parigi dedica in queste settimane, in occasione del bicentenario dalla morte, una grande mostra retrospettiva. In altri momenti il potere politico ha cercato un suo stile per promuoversi richiamandosi a capitoli considerati magistrali della storia dell'arte, come è accaduto in Italia durante il ventennio fascista che scelse di ispirarsi a un'arte antica idealizzata. Linguaggi ed estetiche diverse che si accompagnano forse anche a motivazioni diverse, e di conseguenza, per usare un termine più politico che artistico, a strategie diverse adottate sia dagli artisti che da chi li sostiene. Per riflettere su questi temi Voci dipinte ha invitato lo storico dell'arte Michele Dantini autore di numerosi saggi tra i quali figura anche Arte e politica in Italia. Tra fascismo e Repubblica, Donzelli 2018.
Voci d'Italia - Dialetto siciliano Il viaggio lungo la penisola italiana alla scoperta dei suoi dialetti e idiomi continua e in questa puntata vi portiamo in Sicilia, e esattamente ai piedi dell'Etna, a Catania, per capire meglio il dialetto siciliano e le sue peculiarità. La nostra guida è Alessandro, nato e cresciuto tra le voci di questa splendida terra. Voci d'Italia il podcast per ascoltare la voce autentica degli italiani. Incontra con Marta Koral e Pierpaolo Bettoni persone da diverse città italiane, ascolta le inflessioni regionali, gli accenti e scopri le interessanti curiosità locali. Il podcast è realizzato in collaborazione con l'ANILS, l'Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere. Il podcast è pensato per studenti di lingua italiana di tutti i livelli, come esercizio di ascolto individuale o con la guida dell'insegnante.Realizzazione interviste: Marta Koral, Pierpaolo Bettoni Montaggio audio: Patrik Ugone
In questa edizione delle Voci del Grigione italiano, Alessandro Tini dialoga con lo storico Gionata Pieracci, autore del volume Tra pietre e cielo, tra cielo e pietre, edito da Fontana Edizioni. Un titolo poetico per un'opera che intreccia memoria, ricerca e territorio, raccontando il sistema di fortificazioni militari costruito dall'esercito svizzero nella Val Traversagna di Roveredo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale.Gioanata Pieracci, originario di Roveredo e laureato in Storia alla Statale di Milano, spiega come l'idea sia nata quasi per caso: da un semplice pannello informativo per la riattivazione della cosiddetta “strada di Maria Teresa”, è emersa una ricerca durata anni, tra sopralluoghi, archivi militari e testimonianze locali. Il risultato è un affresco storico che unisce geografia, strategia e vita quotidiana dei soldati chiamati a presidiare le montagne in condizioni estreme.Il libro restituisce valore a un patrimonio dimenticato di trincee, casematte e caserme in quota, ma anche alle storie umane che vi si celano, come quella di un soldato svizzero-romando che scriveva alla sua amata dal fronte. Con rigore e passione, Pieracci mostra come la piccola Val Traversagna si inserisca nel più ampio disegno difensivo elvetico, tra timori di invasione e orgoglio di neutralità.Un progetto sostenuto dal Comune di Roveredo, che oggi invita a riscoprire – tra pietre e cielo – le tracce di una storia che non va dimenticata.
Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sul caso Garlasco: sotto le unghie di Chiara Poggi DNA compatibile con quello di Andrea Sempio. Ne parliamo con il giornalista Stefano Nazzi. Domani giornata di scioperi: oltre a quello generale contro le misure in Manovra, anche la protesta dei giornalisti. Betta Fiorito ha intervistato Alessandra Costante, segretaria FNSI - Federazione Nazionale Stampa Italiana. Voci di accordo Google-Meta, NVIDIA brucia 150 miliardi. Su ChatGPT arriva la ricerca shopping. Sentiamo il nostro Enrico Pagliarini. Le anticipazioni di Nessun luogo è lontano con Giampaolo Musumeci.
Il Genoa ha ripreso ad allenarsi e incassa il rientro in gruppo di Onana. Nel frattempo, in rassegna stampa e dalla Spagna, spuntano le prime voci di mercato in vista di gennaio. Facciamo il punto nella puntata odierna. Buoncalcioatutti!
In questo episodio di Voci che non tremano attraversiamo Gaza, la Cisgiordania, il Libano e Sarajevo per raccontare ciò che la retorica internazionale continua a chiamare “conflitto”, ma che resta un genocidio documentato ogni giorno da droni, testimonianze e rapporti indipendenti.Dalle piogge devastanti che allagano tende e rifugi, agli aiuti umanitari bloccati nonostante un cessate il fuoco che non cessa; dal muro che Israele sta costruendo al confine col Libano, fino ai coloni in Cisgiordania che avanzano come strumento strategico di occupazione.Parliamo dell'inchiesta su Sarajevo: del turismo macabro durante la guerra bosniaca, dei “cecchini per un giorno”, e del modo in cui lo sguardo occidentale continua a feticizzare la sofferenza altrui, allora come oggi.Una puntata politica, diretta, senza neutralità... perché la neutralità, davanti alle violazioni, non è un'opzione.Con una testimonianza audio da Gaza e un focus sulle responsabilità storiche e contemporanee.Perché raccontare è già resistere.LINK UTILI:Piogge e devastazione a GazaRisoluzione Onu su GazaCisgiordaniaTemporary International force in GazaInchiesta sarajevoLibano e il muro oltre la linea bluReport General Assembly UN 07/2025Episodio Scanner Valerio Nicolosi
«Voglio presentare le cose rappresentate nel loro essere più grande, più solenne, più tipico e migliore…»: così scriveva il pittore Giuseppe Pellizza a Matteo Olivero nel 1894.All'autore dell'opera capitale il Quarto Stato la Galleria d'arte moderna di Milano dedica in queste settimane una mostra con un allestimento che intende documentare la concezione artistica e l'evoluzione della tecnica pittorica di questo artista nato a Volpedo nel 1868, dal Realismo fino alla svolta divisionista e simbolista. Pellizza da Volpedo infatti non è soltanto un artista intellettuale, interessato ai problemi della società contemporanea, ma anche un grande pittore. Nei suoi dipinti non racconta soltanto i diritti dei lavoratori di quella campagna in cui ha vissuto quasi tutta la vita, ma anche la glorificazione della Natura e il racconto di temi universali raccontati attraverso l'uso sorprendente della luce.A Voci dipinte una puntata monografica in cui sono ospiti: Paola Zatti, conservatore responsabile della Galleria d'Arte Moderna di Milano, e la storica dell'arte Aurora Scotti.
Realizzazione interviste: Marta Koral, Pierpaolo Bettoni Montaggio audio: Patrik UgoneVoci d'Italia - Dialetto piemontese In questa puntata Marta e Alessandro, torinese e buon conoscitore del dialetto della sua terra e del vino, vi portano insieme tra le colline, i profumi e… i dialetti del Piemonte, le cui parole sanno di cortile di casa, di vendemmia e di famiglia. Voci d'Italia il podcast per ascoltare la voce autentica degli italiani. Incontra con Marta Koral e Pierpaolo Bettoni persone da diverse città italiane, ascolta le inflessioni regionali, gli accenti e scopri le interessanti curiosità locali. Il podcast è realizzato in collaborazione con l'ANILS, l'Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere. Il podcast è pensato per studenti di lingua italiana di tutti i livelli, come esercizio di ascolto individuale o con la guida dell'insegnante.
Ci sono popoli che vivono ancora senza contatti regolari con il resto del mondo, comunità che custodiscono territori e conoscenze antichissime. Oggi però il loro isolamento non li protegge più: la crisi climatica sta alterando foreste, corsi d'acqua, cicli stagionali, mettendo a rischio ambienti da cui dipendono completamente. Quali pressioni ambientali e politiche stanno attraversando queste popolazioni e come questi temi stanno entrando nel dibattito della COP30 di Belém.Gli ospiti di oggi:Maria Vincenza Chiriacò - ricercatrice scientifica della Divisione Impatti su Agricoltura, Foreste e Servizi Ecosistemici presso il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)Eva Nisticò - membro di Change For PlanetFrancesca Casella - Direttrice di Survival ItaliaGiada Giacomini - Docente e ricercatrice all'Università di Hull in Inghilterra
Son Heung-min è stato accostato al Milan in ottica calciomercato digennaio: la smentita del giocatore e l'analisi di MorettoDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Da Poschiavo nasce gri.media, piattaforma digitale che mette in rete il Bernina, il Grigione italiano, labregaglia.ch e moesano.ch: 4 media, tre territori, una sola infrastruttura per dare più forza all'informazione in lingua italiana. Sostenuto dal Cantone con oltre 220 mila franchi, il progetto punta a cooperazione, formazione e innovazione tecnologica, lasciando però autonomia editoriale alle redazioni. Ospiti delle Voci del Grigioni italiano, Maurizio Michael (InfoGrigione), Antonio Platz (direttore de il Grigione italiano) e Bruno Raselli (presidente de Il Bernina) spiegano filosofia e obiettivi: competere sui contenuti, collaborare su ciò che sta “dietro le quinte”.La “culla” è InfoGrigione, attiva dal 2007 nella tutela dell'italiano nei media cantonali: oggi cura la piattaforma e ne garantirà la manutenzione, stimata in 30–40 mila franchi l'anno, da reperire con partner pubblici e privati. Niente fondi per le redazioni: l'investimento riguarda la macchina tecnologica che libera tempo e risorse per fare giornalismo. Resta la sfida di condividere contenuti senza appiattire le voci: linee guida comuni, grafica rinnovata e strumenti condivisi, ma pluralità intatta.Tra le priorità: avvicinare i giovani con linguaggi e formati adatti, coordinare un'agenda comune e creare opportunità di lavoro sul territorio. L'equilibrio è sottile: sostenibilità economica, qualità e cooperazione. La rotta, però, è chiara: “Resistere e crescere”, per un'informazione italiana utile, leggibile e indipendente, all'altezza della democrazia locale.
Questa edizione delle “Voci del Grigioni italiano” racconta una Poschiavo in grande forma: Expo 25 porta numeri lusinghieri, pubblico entusiasta e sguardi oltre il Bernina. Il direttore Orlando Lardi già pensa alla prossima edizione: ascoltare espositori e visitatori, limare i dettagli, custodire una formula che funziona.Il tema 2025 ha intrecciato tradizione e intelligenza artificiale. La tecnologia non ruba la scena: i droni della Polizia cantonale velocizzano i rilievi; Repower usa algoritmi per scovare difetti sui tralicci; nelle cucine professionali forni “intelligenti” suggeriscono ricette, ma il tocco resta umano. Innovazione utile, concreta, che semplifica senza snaturare.Accanto al futuro, il fascino della memoria: un Motrack del 1938, restaurato con 600 ore di lavoro, è tornato a rombare come simbolo di passione e radici.Ma Expo 25 è stata anche la cornice ideale per una novità assoluta: gr.media, la piattaforma che riunisce quattro testate digitali – ilbernina.ch, ilgrigioneitaliano.ch, labregaglia.ch e ilmoesano.ch. Un'alleanza che valorizza il giornalismo locale, ottimizza le risorse e rafforza la voce dell'italiano nei Grigioni. Come ha ricordato il direttore RSI Mario Timbal, “è un passo avanti per un'informazione più vicina alle persone”.Expo 25 lascia in dono piccoli gesti – come i mosaici del “ciao” lungo il lago – che diventano inviti all'incontro. È l'anima della Valposchiavo: un luogo dove tecnologia e tradizione camminano insieme.
Stupendezze è venerdì, e non un venerdì normale: è il secondo giorno di Contro Conferenza Nazionale sulle Droghe, l'appuntamento alternativo a quello organizzato negli stessi giorni a Roma dal Governo. E mentre "di là" ci sono il Papa e Brumotti, "di qua" è altissimo il livello degli ospiti e di conseguenza anche di quello degli interventi. Riduzione del danno come portata principale, ma non solo, perché abbiamo sentito parlare di carcere, di tutela dei diritti umani, di diritto alla ricerca scientifica e alla cura da ospiti provenienti da mezzo mondo e dalle migliori esperienze italiane. Scopriremo insieme perché la contro conferenza è stata organizzata, di cosa si è dibattuto e addirittura di cosa è mancato. Non correte però perché prima abbiamo due paroline due da dire sul "singolar tenzone" lanciato dalla scena rave al Governo Meloni con il free party a Modena nel week end di Halloween e sulla risposta fuori legge delle forze del disordine. Ogni play è un amen di Sisto Sesto!Note dell'episodio:- C'è una scena che resiste: https://www.editorialedomani.it/fatti/rave-modena-witchtek-cariche-polizia-cosa-e-successo-ijbmahkl- Il programma del Governo: https://www.politicheantidroga.gov.it/it/conferenza-nazionale-dipendenze/la-conferenza/programma/- Il programma dei "Contro": https://www.conferenzadroghe.it/- Dove guardare la Contro Conferenza: https://www.youtube.com/@fuoriluogoit- Ep. Da Genova con furore: https://open.spotify.com/episode/4Axz8QVljM0hryqeDTSn50?si=jMw7v_ifSt6n-s51xnvwhw- Ep. Voci di fuori: https://open.spotify.com/episode/4t6TvVXPw0QGBPEVQbNzRq?si=9kNN4Vi4SkGzEIpeMPMGBwEntra in contatto con noi usando la mail stupefatticast@gmail.com o seguendo su Instagram il @stupefatti_podcast! Puoi anche iscriverti a STUPEGRAM, il nostro canale telegram, a questo link https://t.me/stupegram!
Scriitorii Olena Herasymiuk și Pavlo Matiușa sînt doi dintre autorii antologiei „Mecanisme de apărare. 12 scriitori ucraineni în război”, volumul apărut la Editura Muzeelor Literare Iași, în traducerea lui Mihai Hafia Traista. Cei doi scriitori au fost invitați la Festivalul Internațional de Literatură și Traducere de la Iași (FILIT). Olena Herasymiuk are 34 de ani, este poetă și a lucrat ca paramedic în zone foarte periculoase, în apropiere de Mariupol. „Ambulanța de evacuare pe distanțe lungi, Avstriika, pe care am conceput-o împreună cu colegii mei și pe care lucrează acum echipaje de paramedici voluntari, a evacuat deja peste 13.000 de răniți. Cu acest lucru ne mîndrim cel mai mult în viață” scrie ea în textul din antologie.Pavlo Matiușa are 42 de ani, este poet, prozator și traducător. În 2022 a avut grijă de un băiat de 8 ani, Ihor. Mașina în care se afla copilul împreună cu mama, tatăl și sora sa a fost atacată de soldații ruși. Doar el, Ihor, nu a fost atins de nici un glonte. Ceilalți au fost răniți și grav răniți. Băiatul de 8 ani a ieșit din mașină și a strigat la atacatori: „Ce faceți?! Îmi omorîți mama și sora!” După ce Ihor s-a reunit cu familia lui, Pavlo Matiușa s-a înrolat voluntar în Forțele Armate ale Ucrainei. Am stat de vorbă cu Olena Herasymiuk și Pavlo Matiușa despre cum s-a schimbat relația lor cu literatura din cauza războiului, despre lupta eroică a ucrainenilor pentru salvarea țării lor, despre scutul de apărare pe care-l reprezintă acum Ucraina pentru Europa. Discuția a fost tradusă de Cristina Velicico. Olena Herasymiuk: „Înainte citeam poezii despre război dar poate că nu înțelegeam cu adevărat sentimentele, nu înțelegeam cu adevărat ce vor ele să transmită, valoarea unor lucruri sau evenimente. Dar acum înțeleg perfect: noi scriem despre lucruri care s-au stins, nu mai sînt. La universitate, la literatură învățam despre artă, despre cît de frumoase pot fi arta și literatura. Dar între timp am aflat că literatura poate fi și mai puțin frumoasă. De fapt, poate că uneori nu-i de găsit nimic frumos în literatură. Războiul schimbă foarte multe. Începi să vezi altfel, începi să percepi altfel. De aceea și poezia are altă formă astăzi.”Pavlo Matiușa: „Războiul este un reactor nuclear de emoții. În timp ce ești în război nu ai cum să simți altceva decît acest spectru de emoții negative. Acest centru nuclear a generat un început pentru o literatură nouă, o scurtătură între realitate și text. Toți scriitorii au început să scrie mai clar, mai sincer și mai corect. Pentru că nu ai timp pentru a reflecta foarte mult asupra unui text. Este o energie care se transmite prin text, prin poezie, prin literatură, prin diverse forme de scriere. (Literatura) nu mai este un decor sau un ambalaj frumos.”Apasă PLAY pentru a asculta interviul integral!O emisiune de Adela GreceanuUn produs Radio România Cultural
Con la partecipazione di Enrica Piscolla ti proponiamo un frammento di Tina Merlin.Non fu soltanto "Quella del Vajont", fu molto di più.Se volessi contribuire a questo progetto, ecco il linkwww.storiedimontagna.comContatti: andataeritorno.podcast@gmail.com La nostra pagina InstagramIl nostro canale Youtube
Dialetto romanesco Roma. Il Romanesco non è solo un dialetto, è una filosofia di vita. Parlato da tutti, Dottori e Politici, negozianti e autisti, giovani e anziani è un filo rosso che unisce le molte anime della Capitale. Voci d'Italia il podcast per ascoltare la voce autentica degli italiani. Incontra con Marta Koral e Pierpaolo Bettoni persone da diverse città italiane, ascolta le inflessioni regionali, gli accenti e scopri le interessanti curiosità locali. Il podcast è realizzato in collaborazione con l'ANILS, l'Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere. Il podcast è pensato per studenti di lingua italiana di tutti i livelli, come esercizio di ascolto individuale o con la guida dell'insegnante.Realizzazione interviste: Marta Koral, Pierpaolo BettoniMontaggio audio: Patrik Ugone
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio PacellaThe Monster of Florence è il titolo internazionale de Il Mostro, splendida e cupa serie fieramente italiana, la cui prima stagione è da poco uscita (ottobre 2025) su Netflix. Quattro episodi, da un'ora circa ciascuno, girati dall'ottimo Stefano Sollima (Romanzo Criminale), che ha ideato questo ambizioso progetto assieme a Leonardo Fasoli.Ambizioso perché Il Mostro vuole raccontare la babele investigativa e giudiziaria di uno dei casi italiani di cronaca nera più noti, anche all'estero: quello del Mostro di Firenze. Tra il 1968 e il 1985 vengono brutalmente assalite, uccise e mutilate ben otto coppie. Le giovani donne - ché di giovani vittime si trattava - sono spesso state mutilate… E ad oggi, ufficialmente, non esiste un colpevole per la giustizia nostrana.“2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
La protagonista de "Le voci intorno a me" di Natalie Chandler è prigioniera del silenzio, ma testimone dell'orrore
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio Pacella.C'è un tipo di investigatore che ormai domina le narrazioni crime contemporanee. Non è necessariamente brillante, di certo non è infallibile. Soprattutto, non è mai in pace con se stesso. È un uomo (quasi sempre un uomo) solo, ferito, spesso ex poliziotto, che porta addosso la memoria di un dolore troppo grande. In Untamed, questo detective tormentato prende il volto di Kyle Turner, ranger solitario dello Yosemite National Park, interpretato da Eric Bana. Qui la natura diventa coprotagonista: non è solo sfondo, ma specchio. Lo Yosemite è maestoso, indifferente, enigmatico. Uno spazio incontaminato eppure segnato dalla presenza umana, dalle sue violenze, dalle sue fughe. È qui che si svolge un'indagine che è anche viaggio nel dolore, nell'espiazione, nel segreto…“2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.Leggi il nostro articolo su Untamed: https://www.mondoserie.it/untamed/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Le storie delle donne migranti, che intrecciano memoria, identità e appartenenza, saranno al centro dell'evento organizzato per celebrare i 40 anni della NIAWA, National Italian-Australian Women's Association, un'associazione di donne nata per le donne.
Voci d'Italia - Dialetto salernitano Pierpaolo incontra una vecchia conoscenza del nostro podcast, Vincenzo, questa volta in veste di “dialettologo”. Cultura, lingua, territorio si intrecciano per tramettere tutta l'essenza di Salerno, che è una città fortemente influenzata da Napoli ma che ha tutta una sua storia da raccontare. Voci d'Italia il podcast per ascoltare la voce autentica degli italiani. Incontra con Marta Koral e Pierpaolo Bettoni persone da diverse città italiane, ascolta le inflessioni regionali, gli accenti e scopri le interessanti curiosità locali. Il podcast è realizzato in collaborazione con l'ANILS, l'Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere. Il podcast è pensato per studenti di lingua italiana di tutti i livelli, come esercizio di ascolto individuale o con la guida dell'insegnante.Realizzazione interviste: Marta Koral, Pierpaolo BettoniMontaggio audio: Patrik Ugone
Voci di una nuova Champions, il campionato che va in trasferta in Australia e la Nazionale che si prepara ai due impegni fondamentali per il Mondiale contro Estonia e Israele. Un po' di geopolitica del calcio con Marco Bellinazzo de Il Sole 24 Ore. Due pagine di Repubblica oggi ritornano sul caso plusvalenze Napoli-Osimhen, con la pubblicazione delle chat degli allora dirigenti della società. Cerchiamo di fare chiarezza su quanto emerge da queste due pagine con la firma di Repubblica Giuseppe Scarpa.Oggi con Carlo Pellegatti in #DaiCarloNonFarlo è venuto a trovarci da Davide Bernardi, l'uomo dei bordocampo di DAZN per raccontarci come si vede la Serie A dalla zona panchina.
Oggi parliamo della flottiglia fermata da Israele in acque internazionali al largo di Gaza, poi della situazione nella Striscia con alcune testimonianze e infine di lavoro e della perdita di potere d'acquisto dei salari. ... Per iscriverti al canale Whatsapp: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Qui per provare MF GPT ... Gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Voci d'Italia - Inizio del viaggio tra i dialetti d'Italia Nella puntata inaugurale della nuova stagione, Marta e Pierpaolo aprono un viaggio attraverso i dialetti della Penisola Italiana. Partendo da una riflessione sulla ricchezza e complessità della lingua italiana, si interrogano su come le diverse espressioni dialettali custodiscano storie, identità e culture locali, tracciando la rotta di un percorso che mira a valorizzare la varietà linguistica del Bel Paese e a mettere in luce la vitalità dei dialetti e il loro ruolo nel presente.Realizzazione interviste: Marta Koral, Pierpaolo BettoniMontaggio audio: Patrik Ugone
È tra i più noti scrittori in lingua araba, e i suoi romanzi sono ora tradotti anche in italiano. Atef Abu Saif, classe 1973, è nato in un campo profughi nella striscia di Gaza ma ha avuto la possibilità di studiare e laurearsi nella prestigiosa università palestinese di Berzeit. Docente universitario, esponente politico di rilievo del movimento Fatah, è stato dal 2019 al 2024 ministro della cultura palestinese. Il suo “Vita appesa” (edizioni Polidoro) è stato finalista al premio internazionale della letteratura araba, ma è noto anche per i suoi editoriali sui giornali palestinesi e internazionali in lingua inglese. Scritti molto critici nei confronti di Hamas (che lo ha minacciato di morte e incarcerato), Atef Abu Saif non esita a condannare l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023 ma offre anche spunti di riflessione sulle conseguenze di quella guerra e la responsabilità di trasmettere la memoria del suo popolo. “Diario di un genocidio” (fuoriscena) resoconto dei primi due mesi di attacco israeliano a Gaza, ci offre una prospettiva unica e complessa della vita nella Striscia.
In questa puntata vi faremo ascoltare voci e storie da quello che sta accadendo oggi in Palestina. Grazie al lavoro di Silvia Bandelloni raccogliamo testimonianze dirette che raccontano la quotidianità in un contesto segnato dal conflitto: la difficoltà di vivere, ma anche la forza di resistere e cercare normalità.
In questa puntata di Voci del Grigioni italiano camminiamo lungo sentieri che raccontano il territorio, la sua storia e le sue trasformazioni. Dalla Valposchiavo alla Mesolcina, passando per la Valmalenco e la Bregaglia, scopriamo come le vie antiche tornino a vivere grazie a progetti di valorizzazione e alla passione di chi le percorre.In Valposchiavo, il “Giro dei Secoli” è un itinerario che intreccia epoche e memorie locali, frutto di un lungo lavoro comunitario. In Valmalenco, il geografo e alpinista Giancarlo Corbellini ci guida lungo l'Alta Via, simbolo di un camminare che unisce paesaggio e cultura. In Bregaglia, la “VIA” da Maloja a Chiavenna diventa occasione per scoprire la valle passo dopo passo.Infine, in Mesolcina, seguiamo il sindaco Gianpiero Raveglia lungo la Strada di Maria Teresa, antica mulattiera oggi al centro di un importante progetto di recupero. Un percorso che unisce Roveredo al Passo San Jorio, tra storia militare e paesaggi alpini.
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio PacellaLa crisi degli oppioidi negli USA, una tragedia che da quasi 30 anni ha causato - e continua a causare - la morte di centinaia di migliaia di americani, ha dato vita di recente a diverse opere tra cinema e serialità televisiva.Dopesick è una miniserie drammatica (Hulu, 2021) in 8 episodi, in Italia visibile su Disney + e Star. Basata sul libro di Beth Macy (Dopesick: Dealers, Doctors and the Drug Company that Addicted America) del 2018, è uno dei ritratti più duri che vi siano in circolazione sulla catastrofe legata alla diffusione dell'OxyContin, ad opera della Purdue Pharma, di proprietà della famiglia Sackler. Con un grande Michael Keaton (premio Emmy) a guidare un ottimo cast. “2 voci, 1 serie”: dialoghi sulle cose che ci piacciono, o ci interessano, nel podcast di Mondoserie.Leggi anche il nostro articolo su Dopesick: https://www.mondoserie.it/dopesick/ MUSICA NELLA PUNTATA:I Am a Man Who Will Fight for Your Honor di Chris Zabriskie è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Fonte: http://chriszabriskie.com/honor/ Artista: http://chriszabriskie.com/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
In questa puntata di Voci del Grigioni italiano camminiamo lungo sentieri che raccontano il territorio, la sua storia e le sue trasformazioni. Dalla Valposchiavo alla Mesolcina, passando per la Valmalenco e la Bregaglia, scopriamo come le vie antiche tornino a vivere grazie a progetti di valorizzazione e alla passione di chi le percorre.In Valposchiavo, il “Giro dei Secoli” è un itinerario che intreccia epoche e memorie locali, frutto di un lungo lavoro comunitario. In Valmalenco, il geografo e alpinista Giancarlo Corbellini ci guida lungo l'Alta Via, simbolo di un camminare che unisce paesaggio e cultura. In Bregaglia, la “VIA” da Maloja a Chiavenna diventa occasione per scoprire la valle passo dopo passo.Infine, in Mesolcina, seguiamo il sindaco Gianpiero Raveglia lungo la Strada di Maria Teresa, antica mulattiera oggi al centro di un importante progetto di recupero. Un percorso che unisce Roveredo al Passo San Jorio, tra storia militare e paesaggi alpini.
Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare, in esterna per il tour "Falla con noi!" dall'Off Campus di Polimi al quartiere San Siro di Milano: Andrea Capaldi di Mare Culturale Urbano; il collettivo Parole e Punti e le Coperte dell'Abbraccio; Roberto Mastroianni sul progetto sul rap Voci di Periferia; le curatrici della neonata fanzine "Tafferuglio" sui quartieri di Milano; i volontari del centro diurno il disagio mentale di Piazza Selinunte; Davide Verrazzani e Ippolita Aprile per il Festival nei quartieri FringeMI...
In questa edizione delle Voci del Grigioni italiano, Alessandro Tini dialoga con Lorenzo Berlendis, autore del volume Le vie dei ponti. Percorsi tra memoria e gusto, storia e arte, dalle Orobie bergamasche ai Grigioni attraverso la Valtellina e la Val Bregaglia (Edizioni Altreconomia). Un libro che non è una guida tradizionale, ma un intreccio di racconti, incontri e suggestioni che uniscono paesaggi, comunità e culture.Originario della Val Brembana, l'autore ripercorre la storica via Priula – aperta dalla Serenissima nel Cinquecento per collegare Bergamo a Coira – e ne riscopre il valore simbolico: i ponti come metafora di scambio, superamento dei confini e occasione di cooperazione. Dal Brembo al Pizzo dei Tre Signori, dalle valli minerarie alle rotte commerciali verso il Nord Europa, la narrazione intreccia storia, religiosità, letteratura e tradizioni gastronomiche, con un'attenzione particolare alla transumanza e all'arte casearia.Un invito a rileggere la montagna non con parametri quantitativi, ma come scrigno di biodiversità, sobrietà e bellezza, capace di insegnare nuovi modi di abitare i territori. Un percorso di memoria e futuro, che mostra come i ponti – reali e simbolici – possano ancora oggi aprire vie di incontro tra popoli e culture.
In qesta edizione delle Voci del Grigioni italiano, Alessandro Tini dialoga con Lorenzo Berlendis, autore del volume Le vie dei ponti. Percorsi tra memoria e gusto, storia e arte, dalle Orobie bergamasche ai Grigioni attraverso la Valtellina e la Val Bregaglia (Edizioni Altreconomia). Un libro che non è una guida tradizionale, ma un intreccio di racconti, incontri e suggestioni che uniscono paesaggi, comunità e culture.Originario della Val Brembana, l'autore ripercorre la storica via Priula – aperta dalla Serenissima nel Cinquecento per collegare Bergamo a Coira – e ne riscopre il valore simbolico: i ponti come metafora di scambio, superamento dei confini e occasione di cooperazione. Dal Brembo al Pizzo dei Tre Signori, dalle valli minerarie alle rotte commerciali verso il Nord Europa, la narrazione intreccia storia, religiosità, letteratura e tradizioni gastronomiche, con un'attenzione particolare alla transumanza e all'arte casearia.Un invito a rileggere la montagna non con parametri quantitativi, ma come scrigno di biodiversità, sobrietà e bellezza, capace di insegnare nuovi modi di abitare i territori. Un percorso di memoria e futuro, che mostra come i ponti – reali e simbolici – possano ancora oggi aprire vie di incontro tra popoli e culture.
Mario Isnenghi"Corpo docente"Festival Filosofiawww.festivalfilosofia.itFestival Filosofia, SassuoloMario Isnenghi"Corpo docente"Una storia italianaSabato 20 settembre 2025, ore 16:30Quale ruolo storico ha rivestito il corpo docente nella costruzione culturale della nostra nazione? Questa lezione ripercorre alcune trasformazioni della figura dell'insegnante tra l'Unità d'Italia e il dopoguerra, mettendo in luce come la scuola abbia contribuito alla formazione di un ceto intellettuale diffuso e alla creazione di reti culturali e processi di integrazione nazionale. Mario Isnenghi è professore emerito di Storia contemporanea presso l'Università Ca' Foscari di Venezia e presidente onorario dell'Iveser, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. Ha insegnato anche presso l'Università di Padova e l'Università di Torino, oltre che presso i licei. Le sue ricerche si concentrano sulla storia culturale e politica dell'Italia contemporanea, dalla Prima guerra mondiale al fascismo, dai conflitti fra le memorie alla soggettività ed al discorso pubblico, con particolare attenzione alla memoria collettiva e all'identità nazionale. I suoi studi su questi temi costituiscono un riferimento consolidato nella storiografia contemporanea. Le sue ricerche più recenti proseguono l'autobiografia della nazione, dei suoi intellettuali e delle sue classi dirigenti, con l'analisi delle istituzioni scolastiche e della classe docente, in una panoramica di maestri, professori e autorevoli accademici dal Risorgimento agli anni Sessanta. Tra i suoi libri: Storia d'Italia. I fatti e le percezioni dal Risorgimento alla società dello spettacolo (Roma-Bari 2011); Breve storia d'Italia ad uso dei perplessi (e non) (Roma-Bari 2012); I luoghi della memoria (Roma-Bari nuova ed. 2013, 1a ed. 1996-7); Il mito della Grande Guerra (Bologna nuova ed. 2014, 1a ed. 1970); Ritorni di fiamma. Storie italiane (Milano 2014); Le guerre degli italiani. Parole, immagini, ricordi 1848-1945 (Bologna nuova ed. 2015, 1a ed. 1989); Convertirsi alla guerra. Liquidazioni, mobilitazioni e abiure nell'Italia tra il 1914 e il 1918 (Roma 2015); Oltre Caporetto. La memoria in cammino. Voci dai due fronti (Venezia 2018); Bellum in terris. Mandare, andare, essere in guerra (Roma2019); Vite vissute e no. I luoghi della mia memoria (Bologna 2020); Autobiografia della scuola. Da De Sanctis a don Milani (Bologna 2025).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Riviviamo il meglio dei personaggi sportivi che sono stati ospiti alla terza stagione del Poretcast. Un mix di aneddoti sportivi e curiosità da rivivere. Da Carlo Ancelotti e il rapporto coi giocatori ad Andrea Presti e la disciplina del bodybuilding, a Nadia Battocletti e il racconto degli ultimi 600m in una finale olimpica a Federico Buffa e i suoi racconti sui grandi dello sport, a Valentino Rossi e l'emozione di diventare padre a Gianluca Pedote e gli stati di coscienza, fino a Giorgio Terruzzi che ricorda due grandi leggende del Motorsport. Una produzione Corax. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi parliamo dell'ennesimo naufragio nel Mediterraneo, poi torniamo a Gaza con alcune drammatiche testimonianze e infine vi racconto un'operazione della guardia di finanza e dell'agenzia delle dogane che riguarda superyacht e jet privati. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Questo episodio del nostro Simple Italian History, rubrica del Simple Italian Podcast, è la seconda parte dell'episodio sui Ladini ed Occitani e oggi parliamo di nuovo di minoranze linguistiche in Italia.Buon ascolto!▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬