Siamo tre amici al bar che parlano di calcio davanti a un bicchiere di vino. Calcio Champagne è un calice che va sorseggiato con calma, per cogliere i sentori di nostalgia, passione e romanticismo del gioco più bello del mondo. L'appuntamento è ogni martedì alle 14.
Se c'è un personaggio che incarna perfettamente lo spirito milanese quello è Germano Lanzoni. Lui nella vita fa un po' di tutto: il comico, il milanese imbruttito, la radio e soprattutto lo speaker ufficiale del Milan a San Siro. Li ha annunciati tutti, da Kakà a Castillejo, con l'inconfondibile urlo durante la lettura delle formazioni. Non hai mai sentito il suo "Illumina San Siro"? Beh, allora sei un giargiana.
"Un tifoso con un microfono in mano", così si è definito Mirko Mengozzi, speaker ufficiale dell'Inter. Cosa si prova ad essere la prima voce di San Siro tra migliaia di interisti? Ce lo racconta Mirko ma davanti ad una birra e non al solito calice di vino...proprio come si fa allo stadio!
Carlo Pellegatti è la memoria storica del giornalismo sportivo e in particolare dei colori rossoneri, quando non c'erano i social e le fake news lui era gli occhi, le orecchie e la voce di Milanello. Davanti al consueto bicchiere di vino, abbiamo fatto una delle chiacchierate più belle mai sostenute da appassionati di calcio, tra aneddoti, curiosità e segreti imperdibili.
Quali sono i criteri con i quali viene assegnato il pallone d'oro? Cosa è cambiato negli anni e chi secondo noi l'avrebbe meritato e non l'ha mai vinto? Perché Brogna ancora non ne ha uno in bacheca? Queste ed altre scottanti domande nella puntata dedicata al premio calcistico più prestigioso di sempre.
I professionisti del calcio non hanno bisogno di riti scaramantici penserete, forse un bacio al terreno e nulla di più. Eppure c'è chi consulta stregoni, chi decide la formazione in base agli astri, chi fa sempre il pieno alla macchina prima della partita e chi non esce se non indossa una cravatta gialla. Vi consigliamo di toccare ferro prima di ascoltare questa puntata.
Non tutti gli ex calciatori diventano allenatori, opinionisti o dirigenti. Qualcuno ha creato app di dating, altri hanno fondato aziende di profilattici, coltivato marijuana o intrapreso carriere nella musica. Ebbene sì, quando abbiamo scoperto la vita dopo il calcio di alcuni ex top player abbiamo rovesciato il vino dal bicchiere.
La telecronaca nel calcio è come la colonna sonora di un bel film. Il telecronista è il poeta del pallone, colui che te lo racconta e ti trasporta sul manto erboso direttamente dal divano di casa, colui che mette l'accento su ogni azione dello sport più bello del mondo. Come si arriva però a fare questo mestiere al top? E soprattutto, cosa ci vuole per emergere? Ce lo racconta...Raffaele Pappadà! Una delle voci di spicco del panorama calcistico italiano...
Chi non ha mai sognato da piccolo di diventare un calciatore? Noi ci abbiamo provato ma con risultati discutibili tra campi in terriccio, docce congelate, piedi poco educati e svenimenti improvvisi...
Cosa si prova ad allenarsi con Ibra a Milanello, ricevere le chiamate di Maldini e giocare contro Greenwood, Eric Garcia ed Ansu Fati? Ce lo racconta - davanti ad un bicchiere di vino - Alessandro Sala, prodotto delle giovanili del Milan...
I procuratori, le simulazioni e tanto altro! Ecco tutto, ma proprio tutto, quello che odiamo del calcio...perché, si sa, anche la storia d'amore più romantica del mondo ha dei difetti. Ospite con noi a sputare sentenze: Mirko Mastrocinque dei Nirkiop!
Bonucci, Mertens, Ranocchia e De Silvestri sono soltanto alcuni dei tanti giocatori che lavorano con un Mental Coach. La mente si può allenare come la corsa, il corpo e i piedi? Quanto la nostra testa può determinare la buona riuscita di una giocata o di un'intera performance? Ne parliamo con Dayana, mental coach di professione.
Qualcuno sulle riviste di gossip, qualcuno in infermeria, altri al bar, altri ancora al night club: i calciatori che sono stati più altrove che in campo sono davvero tanti! Mettetevi comodi, oggi si parla di talenti sprecati nel mondo del calcio...
Il VAR è stata senza dubbio una grande rivoluzione per il mondo del calcio. Ma ha davvero portato più “giustizia sportiva”? È uno strumento imparziale o comunque soggettivo?
C'è un momento preciso in cui ognuno di noi si è innamorato del Calcio. 90° minuto, le figurine Panini, le radiocronache e le schedine con gli amici sono solo alcuni dei ricordi legati al nostro primo “Ti Amo”.
Totti, Del Piero, Maldini, Zanetti… simboli di un calcio che non esiste più. È ancora possibile oggi scegliere di diventare una bandiera?