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Benjamin Netanyahu ha smesso di fingere. Ora è ufficiale: Israele si prepara a un'occupazione permanente della Striscia di Gaza. Non è più guerra, non è più rappresaglia. È colonizzazione. E a questo punto la domanda è tanto semplice quanto cruciale: la comunità internazionale intende applicare le stesse sanzioni che ha imposto agli altri invasori del nostro tempo? L'Iraq che occupa il Kuwait? Embargo totale, risoluzioni ONU, operazioni militari autorizzate. La Russia che invade l'Ucraina? Congelamento di riserve valutarie, esclusione dal sistema SWIFT, price cap sul petrolio, sanzioni mirate su migliaia di individui. Israele che occupa Gaza dopo averla devastata, assediata e spopolata? Nulla. Nessuna sanzione. Nessun embargo. Anzi: accordi commerciali privilegiati, rifornimenti militari e scudi politici a ripetizione. Il doppio standard non è più un sospetto. È un dato giuridico. Il diritto internazionale è chiarissimo: un'occupazione non può prevedere trasferimenti forzati, punizioni collettive, distruzioni sistematiche o blocchi umanitari. Eppure tutto questo è già realtà. E il Consiglio di Sicurezza resta paralizzato dai veti statunitensi. Ora che Israele non si nasconde più, neppure l'Occidente potrà farlo. I governi europei e i partiti italiani che hanno invocato le “regole” contro Mosca devono decidere se il diritto vale anche a Gaza. Se non lo faranno, l'eccezionalismo israeliano non sarà più solo tollerato: sarà legittimato. E con esso, il tramonto dell'ordine giuridico internazionale. Del resto ogni genocidio che si rispetti ha bisogno di una moltitudine di canaglie collaborazioniste, indifferenti e servi sciocchi. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Spazio Confidenze: giovani e lavoro. In diretta con noi Angelina Spinoni, direttrice di Confidenze. Con le temperature così calde di questo periodo, tanti cercano sollievo ricorrendo all'aria condizionata. Eppure le insidie sono dietro l'angolo, in particolare quando non la utilizziamo correttamente. Ci facciamo dare qualche consiglio dal dottor Carlo Gargiulo. L'inchiesta urbanistica che lo coinvolge il sindaco di Milano Beppe Sala insieme alla sua giunta. Ne abbiamo parlato con lui in diretta.
VIDEO: Omelia del Papa ai giovani ➜ https://www.youtube.com/watch?v=-xtUif9lvoETESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8254PAPA LEONE DEBUTTA CON I GIOVANI: SCELTE RADICALI ED EUCARESTIA di Nico Spuntoni Alla faccia di chi storceva il naso per il «chiasso» dei pellegrini nelle strade e nelle stazioni di Roma, il Giubileo dei giovani è stato un successo. Le immagini dall'alto della spianata di Tor Vergata strapiena trasmettono al mondo il messaggio di una Chiesa viva e ancora attrattiva. Le giornate di sabato e domenica con la veglia di preghiera e la Messa hanno segnato la consacrazione della popolarità di Leone XIV.Il Papa discreto e gentile è atterrato con l'elicottero nel tardo pomeriggio di sabato e dall'alto ha potuto osservare come la macchina organizzativa della Chiesa ce l'avesse fatta ancora una volta, nonostante il caldo di agosto, la diffusione dei conflitti e l'ostilità della maggior parte dei media. Se gli iscritti erano arrivati a mezzo milione, i due momenti clou del Giubileo dei giovani hanno visto salire la partecipazione ad un milione.Numeri importanti, imparagonabili con i due milioni del 2000 per il quarto di secolo di distanza segnato dalla crisi demografica d'Europa e dalla galoppata inarrestabile della secolarizzazione. Prevost ha salutato i fedeli in papamobile e poi, a piedi, si è avviato verso il palco imbracciando la croce giubilare seguito da 200 ragazzi. Rispondendo - in spagnolo, italiano e inglese - alle tre domande che gli sono state poste sul palco, il Papa ha toccato l'argomento dei social («questi strumenti risultano ambigui quando sono dominati da logiche commerciali e da interessi che spezzano le nostre relazioni in mille intermittenze») ed ha detto che l'amicizia con Cristo deve essere la nostra stella polare. Se le amicizie «riflettono questo intenso legame con Gesù, diventano certamente sincere, generose e vere», ha spiegato il Pontefice.Nella seconda risposta sul tema del coraggio di scegliere, Leone ha detto che «viene dall'amore, che Dio ci manifesta in Cristo». «Per essere liberi - ha affermato Prevost - occorre partire dal fondamento stabile, dalla roccia che sostiene i nostri passi. Questa roccia è un amore che ci precede, ci sorprende e ci supera infinitamente: è l'amore di Dio». Parlando del senso della vita il Pontefice ha chiesto di pregare per le due pellegrine, Maria e Pascale, morte in questi giorni a Roma e per un giovane spagnolo ricoverato per il morso di un cane.SCELTE RADICALILeone ha invitato i giovani a fare «scelte radicali e piene di significato», come «il matrimonio, l'ordine sacro e la consacrazione religiosa» che esprimono «il dono di sè, libero e liberante, che ci rende davvero felici», scelte che «danno senso alla nostra vita, trasformandola a immagine dell'Amore perfetto, che l'ha creata e redenta da ogni male». Ai giovani Leone ha raccomandato di «cercare con passione la verità». E sull'ambito incontro con Cristo, il Papa ha pronunciato uno dei passaggi più belli:«Carissimi giovani, l'amico che sempre accompagna la nostra coscienza è Gesù. Volete incontrare veramente il Signore Risorto? Ascoltate la sua parola, che è Vangelo di salvezza! Cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano! Servite il povero, testimoniando il bene che vorremmo sempre ricevere dal prossimo! Rimanete uniti con Gesù nell'Eucaristia. Adorate l'Eucarestia, fonte della vita eterna! Studiate, lavorate, amate secondo lo stile di Gesù, il Maestro buono che cammina sempre al nostro fianco».Un appello, dunque, a non relegare la fede nella sola sfera privata come tanti vorrebbero, ma a lasciarsi contagiare dal messaggio evangelico nella quotidianità. Ma il momento più intenso della veglia è stato quello dell'adorazione eucaristica, nel silenzio assordante rispettato da un milione di persone.Il Papa è tornato in Vaticano mentre i pellegrini hanno passato la notte a Tor Vergata e si sono risvegliati la mattina successiva con il giro in jeep del Pontefice tra sventolii di bandiere, cori e lanci di regali in sua direzione. Grande entusiasmo per Leone che sul palco ha prima scherzato dicendo «spero abbiate riposato un po'» e poi ha subito messo in chiaro quali erano le priorità dell'evento, ricordando: «Ora iniziamo la celebrazione che è il più grande dono che Cristo ci ha lasciato». Se sabato aveva citato Benedetto XVI, nell'omelia di ieri ha omaggiato il suo predecessore Francesco riprendendo un passaggio del discorso della Gmg di Lisbona ma non il discusso «Todos, todos, todos». «Non allarmiamoci se ci troviamo interiormente assetati, inquieti, incompiuti, desiderosi di senso e di futuro […]. Non siamo malati, siamo vivi!», ha detto Prevost citando Bergoglio.GESU' AL CENTROAnche l'omelia è stata fortemente cristocentrica ed ha ricordato che «la nostra speranza è Gesù» con l'invito a rimanere uniti a Lui coltivando la Sua amicizia con «la preghiera, l'adorazione, la Comunione eucaristica, la Confessione frequente, la carità generosa» sull'esempio dei futuri santi Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati. Leone ha chiesto ai giovani partecipanti di aspirare alla santità e poi li ha affidati alla Vergine per il ritorno a casa nei 146 Paesi di provenienza. Al termine della messa il pensiero di Prevost è andato ai «giovani di Gaza, dell'Ucraina, delle terre bagnate dal sangue provocato dai conflitti».Infine l'appuntamento con Seul fra due anni col tema «Abbiate coraggio!» per la prima Gmg da Papa.Il Giubileo dei giovani è stata senz'altro una bella prova della macchina organizzativa ecclesiastica ed in particolare del Dicastero per l'evangelizzazione guidato da monsignor Rino Fisichella, ma si è trasformato anche in un successo personale di Leone ed ha giovato anche della spinta d'entusiasmo per questo inizio di pontificato. Prevost ci è riuscito mettendosi di lato per lasciare che l'attenzione di tutti si concentrasse su Gesù-Eucaristia. I numeri testimoniano un effetto Leone: dagli Stati Uniti, infatti, suo Paese d'origine, sono arrivati oltre 10mila pellegrini mentre 25 anni fa erano stati appena 3000.Ma questo Giubileo dei giovani ci ha messo di fronte anche alla persistenza di un sentimento anticlericale da parte di una frangia minoritaria della società italiana a cui ha dato proprio tanto fastidio il rumore dei canti e delle preghiere delle comitive di giovani in giro per Roma, mentre perde la voce quando si tengono manifestazioni che talvolta sfociano in violenze e non tira fuori la «laicità dello Stato» per i cortei islamici con le donne separate dagli uomini. Una Chiesa debole e accondiscendente non fa paura ai suoi nemici, mentre le immagini della spianata stracolma di nuove generazioni di fedeli e un Papa che invita a fare «scelte radicali» come il matrimonio e l'ordinazione religiosa li terrorizzano. Bene così.Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "Sentinella, la notte è finita" ricorda le parole di Giovanni Paolo II riprese da Leone nel giubileo dei giovani.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 4 agosto 2025:Quasi nessuno del milione di giovani che sabato e domenica si è dato appuntamento nella spianata di Tor Vergata per il Giubileo con Papa Leone XIV era ancora nato quando in quello stesso luogo, 25 anni prima, un altro Papa e altri giovani si ritrovarono per lo stesso motivo in occasione della Giornata mondiale della Gioventù e del Giubileo. Eppure, c'era nell'aria un filo invisibile capace di unire nel tempo e nello spazio quei due momenti.Il Giubileo dei giovani appena concluso ha ricevuto in eredità il ricordo di quella straordinaria veglia, che Papa Leone con grande umiltà ha citato; quella veglia che all'inizio del nuovo millennio stava proiettando quei giovani di allora verso il progetto della loro vita. Quel filo che si è intrecciato nei ricordi di chi allora c'era e oggi si è definitivamente sciolto con commozione nel vedere i propri figli calcare gli stessi passi terrosi sotto l'assolata piana romana di Tor Vergata.È una storia unica di genitori e figli, quella di Tor Vergata, una storia che solo la storia della Chiesa oggi può raccontare, unica istituzione rimasta nel putrido disfacimento attuale capace di trasmettere vita, parole, verità e ideali di generazione in generazione con la stessa forza e la medesima freschezza. Quei padri che allora appena ventenni hanno visto dopo 25 anni la realizzazione plastica di quelle parole di San Giovanni Paolo II riflesse negli occhi emozionati dei loro figli.Oggi quel Papa è proclamato santo a furor di popolo e oggi, forse soltanto oggi, i 2 milioni di giovani di Tor Vergata di allora hanno capito la potenza di quelle parole e compreso quanto quel discorso nel corso degli anni si sia incarnato nella storia. Chi di loro ha scelto la via del matrimonio, chi invece ha seguito la vocazione alla vita consacrata: tutti hanno compreso, consegnando ai loro figli le atmosfere di quel luogo, che il quarto di secolo appena trascorso agli occhi di Dio non è altro, giusto per citare proprio il salmo di ieri, «un turno di veglia nella notte».Perché la veglia si addice alle sentinelle e "sentinelle del mattino" è stata per tutti questi anni la definizione straordinariamente profetica che San Giovanni Paolo II, prendendo a prestito le parole di Isaia, affidò a quei ragazzi, usciti dal «secolo che muore dove i giovani venivano convocati per imparare a odiare» nell'accompagnarli per il futuro. «Non vi presterete ad essere strumenti di violenza, difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario, non vi rassegnerete, difenderete la vita, vi sforzerete con ogni vostra energ
Matteo Speroni"Mussolini deve morire"Gigi SperoniDicembre 1944 quando Giovanni Pesce tentò di uccidere il ducePrefazione di Antonio ScuratiPostfazione di Matteo SperoniMimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itDicembre 1944. Milano è una città piegata dai bombardamenti, avvolta dal gelo di un inverno spietato, affamata di pane e di speranza. Il fascismo, ormai agli sgoccioli, si arrocca nell'illusione di un ultimo colpo di coda capace di ribaltare le sorti di un conflitto già deciso. In questo scenario, Mussolini, ormai commissariato dai nazisti, compie un gesto disperato: lascia il rifugio sicuro sul lago di Garda e torna nel cuore della città. La sua apparizione al teatro Lirico, tra una folla sorpresa e smarrita, ha il sapore di un'ultima, vana messinscena. Ma la storia ha già scritto il finale. Il suo colpo di teatro è solo l'ultimo atto prima della fine. Pochi mesi dopo, Hitler si suiciderà nel bunker di Berlino e lui sarà catturato e fucilato a Dongo, nell'aprile del 1945. Eppure, il destino avrebbe potuto prendere un'altra piega. Giovanni Pesce, nome di battaglia “Visone”, comandante dei Gruppi di Azione Patriottica, aveva progettato di colpirlo proprio a Milano, in quei giorni d'inverno. E cosa sarebbe successo se l'attentato fosse riuscito? Questa è la cronaca di un'azione mai compiuta, immersa nel contesto feroce e lacerato in cui maturò: un mondo di spie, doppiogiochisti e traditori, ma anche di uomini e donne pronti a morire per un ideale.Gigi Speroni, scrittore e giornalista, ha fatto parte delle redazioni de “La Notte” e del “Corriere della Sera”. È stato direttore dei programmi Rizzoli Tv, capo ufficio stampa di Rizzoli Libri, direttore dei servizi giornalistici e delle relazioni esterne di EuroTv, coautore con Enzo Tortora (“Portobello” e “Giallo” per Rai2), consulente della Radiotelevisione Svizzera Italiana. Nel 2004 ha ricevuto l'Ambrogino d'Oro. Tra le sue pubblicazioni: L'attentato a Togliatti (2022); Il duca degli Abruzzi (2015); L'onorevole ricatto (2006).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'idea di “mettere i palestinesi a dieta” non è una provocazione, ma una strategia pianificata. Lo diceva già nel 2006 un consigliere dell'allora premier israeliano Ehud Olmert, e oggi lo confermano i numeri ufficiali. Secondo i dati riportati dal Guardian il 31 luglio 2025, Israele ha calcolato scientificamente quanto cibo serve per tenere in vita la popolazione di Gaza. Poi ha smesso di fornirlo. Tra marzo e giugno, Israele ha fatto entrare nella Striscia solo 56.000 tonnellate di cibo, a fronte di un fabbisogno minimo mensile di 62.000. Nello stesso periodo, il mondo ha assistito — impotente e complice — alla trasformazione della fame in carestia. Non per catastrofi naturali. Per scelta politica. La guerra ha reso impossibile l'agricoltura e la pesca. Ogni caloria disponibile a Gaza deve entrare da fuori. Lo sa bene Cogat, l'agenzia militare israeliana che gestisce gli accessi. Eppure, mentre gli esperti ONU certificavano il “peggiore scenario possibile”, il governo israeliano minimizzava, incolpava Hamas, la burocrazia umanitaria, l'ONU, chiunque tranne sé stesso. Ma è tutto scritto. In passato Cogat stimava 2.279 calorie al giorno per persona, equivalenti a 1,8 kg di cibo. Oggi ne entra meno della metà. Anche durante il cessate il fuoco di gennaio e febbraio, bastarono pochi giorni di rifornimenti regolari per invertire il corso della fame. Eppure a maggio, mentre la crisi esplodeva, Netanyahu si è limitato a riaprire i rubinetti a goccia. Ora promette “aiuti minimi”. Per contenere l'indignazione internazionale, non la carestia. Nel frattempo, si lanciano airdrop dal cielo, costosissimi e inefficaci. In due anni di guerra, 104 voli hanno garantito cibo per appena quattro giorni. Una messinscena umanitaria utile solo a mascherare il vero colpevole dietro una cortina di logistica. La fame, in Gaza, non è un fallimento. È un'arma. E Israele ne conosce ogni formula. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Shanti è una parola che adoro. In sanscrito Shanti significa Pace. In India Shanti è comunemente utilizzata al termine dei mantra e dei canti vedici. Il suo significato è molto più esteso rispetto a quello che possiamo atraibuire alla parola pace.Tutti noi abbiamo bisogno di Shanti, desideriamo la pace. Quante volte pensiamo o diciamo "lasciatemi in pace". Eppure questa pace non può esserci conferita da qualcuno là fuori perchè Shanti è in noi. Seguimi su Substack e abbonati gratuitamente per ricevere il contenuto che pubblico soltanto qui.IL MIO PROSSIMO EVENTO DAL VIVO? Meditazione, mantra e mudra - 19 ottobre Milano. Info qui. Se l'episodio ti è stato utile, condividilo e lascia un commento!
®La galleria ferroviaria di Alptransit ha rivoluzionato la mobilità fra il Canton Ticino e il resto della Svizzera, creando nuove forme di pendolarismo. Negli ultimi anni decine e decine di Ticinesi scelgono di prendere il treno ogni mattina per andare a lavorare… ad Altdorf, in Canton Uri.Non Zurigo. Non Lucerna. Altdorf: la prima fermata dopo il Gottardo, patria di Guglielmo Tell, una sparuta cittadina in mezzo alle Alpi di soli 10'000 abitanti. Un quarto della popolazione di Bellinzona, un sesto di quella di Lugano. Eppure, grazie ad Alptransit e al fabbisogno di professionisti specializzati, Altdorf è diventata per molti la nuova El Dorado, una terra di opportunità lavorative raggiungibile dal Ticino in soli 30-50 minuti. El Doraltdorf è un reportage su rotaia – non un on the road, bensì un on the rail! – per conoscere le storie di chi ad Altdorf ha trovato salari più alti, una migliore cultura del lavoro e, sì, anche la felicità.Con Francesco (da Massagno) e Jacopo (da Bellinzona), docenti di matematica al Liceo di Altdorf; Malte (da Giubiasco), specialista in trasporti per la Emil Gisler di Seedorf; Kathrin (da Bosco Luganese) e Pamela (da Bellinzona) tecniche di radiologia al Kantonsspital Uri; Roberto (da Ponte Tresa), parrucchiere frontaliere nel centro storico di Altdorf; Laura (da Massagno), bioingegnera e ricercatrice presso la Dätwyler, una delle maggiori aziende dell'industria urana. Con la partecipazione del sindaco di Altdorf Sebastian Züst. Prima emissione 3 marzo 2025
Spazio Starbene. Oggi ci occupiamo di tutti i vacanzieri che fanno tardi... e poi si ritrovano il giorno dopo a cercare di recuperare. Ne parliamo con la direttrice di Starbene, Francesca Pietra. Torniamo a occuparci di esteri, tra la delicata situazione mediorientale e il fronte ucraino. In diretta con noi l'ambasciatore Luca Giansanti, consigliere scientifico dell'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale). Il turismo è uno dei motori della nostra economia. Eppure le amministrazioni comunali si trovano spesso a fare i conti con viaggiatori sempre più maleducati. Facciamo il punto con Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria. Parliamo di montagna. Il Soccorso Alpino lancia l'allarme: “Mai vista un'estate con così tanti morti e dispersi”. Come fare per trascorrere una vacanza in sicurezza? Spazio attualità. In diretta con noi il professor Carlo Cottarelli, economista.
C'è una parola che l'Occidente continua ad aggirare come un ordigno inesploso: genocidio. Eppure il nuovo rapporto di B'Tselem, “Our Genocide”, non lascia più margini all'ambiguità. Non si tratta solo di una campagna militare, ma della sistematica distruzione della società palestinese a Gaza, attuata con l'intento di annientarla “in tutto o in parte”. Dal 7 ottobre 2023, Israele ha trasformato il diritto internazionale in carta straccia: 58.000 morti, ospedali rasi al suolo, fame usata come arma, campi profughi bombardati, bambini mutilati senza anestesia. La Corte internazionale dell'Aia indaga, ma l'indifferenza è già sentenza. Non è un'escalation accidentale: è una politica, costruita in anni di apartheid e impunità, e oggi divenuta esplicita. Le dichiarazioni dei leader israeliani, raccolte e analizzate nel rapporto, non mascherano l'obiettivo: cancellare Gaza. Il crimine non è solo nei numeri, ma nell'intenzionalità. E il dato più atroce è che la società israeliana, nel suo insieme, lo legittima: lo sostiene, lo giustifica, lo ignora. Nel rapporto, B'Tselem documenta anche l'espansione di questa violenza genocidaria in Cisgiordania e in Israele: stessa catena di comando, stesso impianto ideologico, stessi strumenti. Non è un'eccezione: è un modello. Il genocidio non si confina, si propaga. la ripetizione della storia con gli occhi ben chiusi. È un crimine collettivo che si compie con il consenso implicito di chi guarda altrove. B'Tselem ci chiede di guardare. Di non aspettare il verdetto postumo di una corte. Di dire ora ciò che è evidente: questa non è una guerra. È un genocidio. E il silenzio è complicità. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
L'ipnosi è uno stato mentale reale, simile al sonno ma profondamente diverso, con effetti misurabili e applicazioni concrete in medicina e psicologia. Eppure è anche uno dei fenomeni più fraintesi, circondato da falsi miti, leggende e show televisivi. Ma è davvero efficace? In questo video, insieme ad Andrea Moccia (e al suo cameo nella nuova serie Pesci Piccoli 2 dei The Jackal disponibile su Prime Video), vedremo cos'è davvero l'ipnosi secondo la scienza, come funziona il cervello durante la trance e a cosa serve, sfatando i principali falsi miti. Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
“Nessuno nasce odiando un'altra persona per il colore della sua pelle, il suo passato o la sua religione.”[Nelson Mandela]Spesso, quando qualcuno ha un pregiudizio su di noi, ci sentiamo offesi.Ci infastidisce essere fraintesi, ridotti a un'etichetta. Eppure, quando lo facciamo noi con gli altri, ci sembra solo di “saperla lunga”, perché è più facile andare “a pelle”.In questo episodio vediamo insieme cosa comporta la pratica del pregiudizio sia in noi stessi sia nelle relazioni, e quanto sia "occidentale" questa abitudine, che in altre culture lontane da noi non esiste proprio.Buon ascolto!
Il teatro dell'orrore si aggiorna: oggi Gaza muore anche di fame. Ma la carestia non è una calamità naturale. È una strategia. È un crimine. Mentre il governo israeliano si affanna a negare la crisi umanitaria, tonnellate di aiuti vengono lasciati marcire al sole e poi seppelliti. Secondo la tv pubblica israeliana, 1.000 camion carichi di cibo sono stati distrutti dall'esercito perché "deteriorati", dopo essere stati trattenuti al valico di Kerem Shalom. Intanto i bambini muoiono di stenti. Le immagini di Zeinab Abu Halib, sei mesi, ridotta a pelle e ossa, raccontano ciò che le dichiarazioni ufficiali tentano di nascondere. Israele spara persino sulla fame: l'ex contractor Anthony Aguilar racconta alla BBC delle esecuzioni sommarie nei pressi dei centri di distribuzione gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation, il braccio privato che ha sostituito l'ONU nella distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite parlano chiaro: per fermare la carestia servirebbero almeno 600 camion al giorno. Ne passano pochi, tra ostacoli burocratici, bombardamenti e lanci aerei tanto scenografici quanto inutili. Eppure, persino due ufficiali dell'esercito israeliano, citati dal New York Times, ammettono che Hamas non ha mai sistematicamente rubato gli aiuti. Una menzogna usata per legittimare un blocco disumano. E quando due italiani tentano di forzarlo a bordo della nave Handala, vengono arrestati in acque internazionali, in silenzio, con le telecamere oscurate e le urla dell'equipaggio come unica cronaca possibile. Non è più questione di opinioni. È una questione di sopravvivenza e di vergogna. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Tutti gli appassionati conoscono Woodes Rogers e le sue avventure contro i pirati dei Caraibi. Eppure, ben pochi conoscono Qi Juguang, generale cinese della dinastia Ming che, ben prima di Rogers, ha dato battaglia alla potenza dei pirati Wokou che imperversava lungo le coste (e non solo) della Cina. Tra i tanti protagonisti della vicenda, c'è anche Huang Zhi, re dei pirati cinesi!
Salve a tutti lasagnini e lasagnine, oggi un podcast un po' diverso; particolare. A scuola, in università si parla molto dell'arte italiana e in generale dell'arte europea. Nei Licei artistici, se si è un po' fortunati, si riesce a fare cenno dell'arte in America, come Andy Warhol, Frank Lloyd Wright e pochi altri. Non capita, invece, quasi mai, di parlare delle arti di altre culture, come quella araba, cinese o giapponese. Eppure, da queste culture, abbiamo molto da imparare e molte cose le abbiamo anche assimilate, ma pochi lo sanno. Da un'idea di Lorenzo Calò testi di Luigi Mele. Musiche di: Bruno Tonti
C'è una parola che la comunità internazionale continua a evitare, come se nominarla rompesse un incantesimo: annessione. Eppure è ciò che è appena accaduto. Il parlamento israeliano ha approvato una mozione che proclama Giudea, Samaria e Valle del Giordano “parte inscindibile della patria storica del popolo ebraico” e chiede di estendere su questi territori la sovranità israeliana. In Cisgiordania, insomma, si cambia status: da occupazione a possesso, da disputa a conquista. Un atto gravissimo, che se pronunciato da altri paesi avrebbe provocato sanzioni, convocazioni d'urgenza dell'ONU, aperture dei telegiornali. Invece qui domina il silenzio, interrotto solo da qualche timido appello umanitario. Intanto, a Gaza, si consuma una tragedia senza precedenti: oltre cento organizzazioni denunciano una carestia di massa, con centinaia di bambini morti di fame. Ospedali assediati, aiuti umanitari respinti, giornalisti affamati come i civili che raccontano. Il diritto internazionale è ridotto a una foglia di fico. Israele rigetta ogni parere delle Nazioni Unite e afferma che “gli ebrei non possono essere occupanti nella propria patria”. Un'affermazione che rovescia secoli di diritto e legittima l'apartheid, come denuncia Ramallah. Le parole hanno un peso: e quando si consacra l'ideologia coloniale nella legge, non si è più davanti a una guerra. È un progetto. La fame, l'assedio, l'annessione: tutto grida, ma chi ascolta? L'Europa balbetta, gli Stati Uniti trattano tregue da uno yacht. Intanto, un'intera popolazione viene cancellata dalla mappa. Prima dai territori, poi dal linguaggio. Domani, dai libri. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Buongiorno a tutti tutte e tuttu! rassegna di oggi, mercoledì 23 luglio, è a cura di Lorenzo BoffaMetro D: raggiunto accordo tra maggioranza e opposizione, piano alleggerito, ma servono 10 miliardi per collegare Montesacro all'Ardeatino (Il Messaggero)Stazione Salone: sempre più vicina la chiusura della stazione per scarso uso e atti vandalici. Eppure avrebbe una funzione sociale importante. Perché dobbiamo scegliere sempre a ribasso? (Il Messaggero)Studentato o speculazione? I progetti di rigenerazione dell'area dei mercati generali promettono attività culturali per giovani e posti letto ma pochi sono calmierati, e sarà salvaguardato l'uso turistico (Corriere della Sera);Fomentare la guerra fra pover3: l'acquisto del palazzo occupato in cui vivono anche 40 minori e l'inserimento dei nuclei che ne hanno diritto in un regime di casa popolare fa storcere il naso alla destra che protesta per chi invece sta in lista d'attesa (sul Tempo)Il piano sociale della Regione Lazio: tanti soldi annunciati, ma nell'articolo manca la voce della cittadinanza (Corriere)In cronaca: Castellino di nuovo arresto per il neofascista che giornali chiamano “sovranista” (Repubblica)Foto di Miriam AlySveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne.Ringraziamo inoltre l'Associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione.La sigla di Sveja è di Mattia Carratello.A domani con Sara Bruno.
Il tempo è il grande equalizzatore della vita. Il ricco ne ha ventiquattro ore, il povero ne ha ventiquattro ore. L'istruito ne ha ventiquattro ore, l'ignorante ne ha ventiquattro ore. Tutti partiamo con lo stesso capitale temporale ogni mattina. Eppure, guardate intorno a voi: perché alcuni costruiscono imperi mentre altri a malapena sopravvivono? Perché alcuni vivono vite straordinarie mentre altri si accontentano della mediocrità? __________
Giorgia Meloni saluta “con grande soddisfazione” l'approvazione della Giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi a causa del loro lavoro. Parole solenni, da capo di governo che onora il mestiere di chi racconta il mondo rischiando la vita. Eppure basta scorrere la cronaca di questi mesi per inciampare nella domanda che spezza la retorica: anche quelli uccisi a Gaza rientrano nella memoria istituzionale della premier Meloni? Dal 7 ottobre 2023, secondo i dati del Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), almeno 238 giornalisti palestinesi sono stati uccisi sotto i bombardamenti israeliani mentre documentavano, fotografavano, testimoniavano. La strage silenziosa che accompagna il genocidio non trova spazio nei comunicati ufficiali del governo. Eppure erano giornalisti, esattamente come quelli celebrati dalla nuova legge italiana. Stavano facendo il loro lavoro. Esattamente come quelli di cui si onora il coraggio. Il dubbio non è retorico, è politico. Dopo il risveglio tardivo di Palazzo Chigi davanti alle bombe sulle chiese cristiane, ci si chiede se davvero ci sarà anche un secondo scatto di coscienza. Sarebbe un miracolo, di questi tempi. Riconoscere il sacrificio dei reporter palestinesi significherebbe smentire l'alleato Netanyahu, rompere la linea dell'equidistanza pavida, spezzare il silenzio complice. Ma la memoria, si sa, è un muscolo politico selettivo. Funziona bene quando non disturba i rapporti internazionali, meno quando nomina i carnefici. Così il governo che celebra i giornalisti uccisi, dovrebbe includere quelli fatti a pezzi dai suoi alleati. Altrimenti il rispetto per il giornalismo resta confinato ai comunicati stampa. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
SPID clonato? Ora su NoiPA serve una doppia autenticazione.Da giugno 2025 il portale NoiPA ha aggiunto un secondo livello di sicurezza: se provi entrare con uno SPID o una CNS diversi dall'originale, arriva subito una mail di verifica. Questo dopo anni di rischi: bastava una truffa per cambiare IBAN e dirottare stipendi e rimborsi su un altro conto senza che il proprietario se ne accorgesse! Si parla di milioni di utenti potenzialmente esposti e di frodi che potevano passare inosservate.Eppure quando ne avevamo parlato qualche settimana fa, molti diversamente ''esperti'' avevano gridato ''fake news!1!''. Ora a quanto pare la toppa di emergenza conferma invece i timori.E su tutti gli altri siti accessibili con SPID?~~~~~ INGAGGI E SPONSORSHIP ~~~~~ Per contatti commerciali: sales@matteoflora.comPer consulenze legali: info@42LawFirm.it~~~~~ SOSTIENI IL CANALE! ~~~~~Con la Membership PRO puoi supportare il Canale » https://link.mgpf.it/proSe vuoi qui la mia attrezzatura » https://mgpf.it/attrezzatura~~~~~ SEGUIMI ANCHE ONLINE CON LE NOTIFICHE! ~~~~~» CANALE WHATSAPP » https://link.mgpf.it/wa» CANALE TELEGRAM » https://mgpf.it/tg» CORSO (Gratis) IN FUTURO » https://mgpf.it/nl» NEWSLETTER » https://mgpf.it/nl~~~~~ CIAO INTERNET E MATTEO FLORA ~~~~~ Questo è “Ciao Internet!” la prima e più seguita trasmissione di TECH POLICY in lingua italiana, online su YouTube e in Podcast.Io sono MATTEO FLORA e sono:» Professore in Fondamenti di Sicurezza delle AI e delle SuperIntelligenze (ESE)» Professore ac in Corporate Reputation e Crisis Management (Pavia).Sono un Imprenditore Seriale del digitale e ho fondato:» The Fool » https://thefool.it - La società italiana leader di Customer Insight» The Magician » https://themagician.agency - Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi» 42 Law Firm » https://42lf.it - Lo Studio Legale per la Trasformazione Digitale » ...e tante altre qui: https://matteoflora.com/#aziendeSono Future Leader (IVLP) del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime (2012)”.Sono Presidente di PermessoNegato, l'associazione italiana che si occupa di Pornografia Non- Consensuale e Revenge Porn.Conduco in TV “Intelligenze Artificiali” su Mediaset/TgCom.
Cambiare tutto con le azioni ETF investimenti risparmio finanza personale business soldi economia
Netflix sorprende il mercato con una trimestrale sopra le attese: utili per azione a 7,19$, ricavi a 11,08 miliardi di dollari e una guidance per il 2025 ancora più ambiziosa. Eppure… le azioni restano immobili. Nessuna reazione euforia in Borsa. Cosa non convince gli investitori? È solo cautela o ci sono segnali nascosti che preoccupano Wall Street? In questa puntata analizziamo nel dettaglio numeri, strategie e prospettive di Netflix: dai contenuti originali al piano con pubblicità, dalla crescita internazionale ai nuovi investimenti in sport, gaming e AI. È il momento giusto per entrare sul titolo? Quali sono i veri rischi nel medio periodo? Un confronto approfondito tra esperti per capire se dietro la “calma apparente” si nasconde un'opportunità o un pericolo.
Ogni estate trovare i docenti da nominare per riempire i vuoti di organico nelle scuole italiane è un’operazione ostica, come conferma il “delta” che spesso separa le immissioni in ruolo tentate da quelle effettivamente riuscite. Eppure è frequente che persone, anche provenienti da altri percorsi lavorativi, scelgano ad un certo punto della propria carriera di intraprendere la strada dell'insegnamento. Il ministro dell'Istruzione Valditara ha recentemente dichiarato che per il prossimo anno scolastico verranno assunti 54mila professori. Nella prima parte di questa puntata, con Claudio Tucci del Sole 24 ORE, facciamo il punto sulle procedure attualmente in vigore che permettono di insegnare.Nasce Dedalo, l’Osservatorio permanente sul fenomeno Neet, ovvero la popolazione in età giovanile che non risulta occupata né inserita in un percorso di istruzione o formazione. Il progetto è stato presentato da Fondazione Gi Group. Istituisce un osservatorio e un laboratorio nazionale che accendono un faro continuativo e sistemico per studiare e comprendere le cause profonde dell’allontanamento dei giovani dai percorsi scolastici, formativi e dal mondo del lavoro, mappare e far conoscere le progettualità attivate nei territori e stimolare iniziative di contrasto e prevenzione. Ne parliamo con Chiara Violini, presidente di Fondazione Gi Group.
Verona all'inizio del Novecento è una città elegante, attraversata da carrozze e da convenzioni. Nei salotti si parla di teatro e di balli, mentre altrove — nei vicoli più oscuri — si consumano tragedie che nessuno vuole vedere. Isolina Canuti è una giovane donna. Una qualunque, direbbero. Eppure la sua scomparsa, e il modo in cui il suo nome riaffiora, ha qualcosa di inquietante. Si bisbiglia di un ufficiale degli Alpini, di un amore segreto, di un figlio non voluto. Si parla a mezza voce di un aborto improvvisato, di una notte con troppi testimoni, di silenzi comprati a peso d'oro. Poi, mesi dopo, dall'Adige riemerge qualcosa: un teschio. Non ci sono certezze. Non c'è giustizia.Solo voci discordanti, racconti che non combaciano, documenti sbiaditi come carta lasciata sotto la pioggia. Il caso scivola tra gli scaffali degli archivi, inghiottito da un'epoca che trovava più semplice incolpare una donna che cercare la verità.Ma certe storie restano. Come impronte nel fango. E a volte riaffiorano.Come ciò che il fiume restituisce. Quando decide che è il momento.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Trent'anni fa avveniva il peggior massacro in Europa dalla Seconda guerra mondiale: a Sebrenica, in Bosnia, oltre ottomila persone venivano uccise dall'esercito serbo. Eppure anche oggi, a Gaza, ai confini dell'Europa, abbiamo un altro genocidio che nessuno vuole arrestare. Gli Stati Uniti hanno confermato i dazi economici al 30 per cento verso l'Europa a partire dal primo agosto, ma l'Unione europea punta ancora una volta a mediare. In Groenlandia, oltre ai ghiacciai rischiano di scomparire le comunità locali, con la loro cultura e suoni. Per questo, il duo elettronico Bicep ha ricreato un'esperienza immersiva per scoprirle. Leila Belhadj Mohamed, esperta di geopolitica, ci racconta dei possibili crimini di guerra anche nella guerra civile in Sudan – in cui anche la Libia sarebbe coinvolta nel complesso quadro geopolitico. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it Rassegna stampa: Takkuuk: la musica dei Bicep che parla di ghiacciai che scompaiono, Valentina Gambaro Archittettura è partecipazione, con Mario Cucinella – puntata speciale di News dal Pianeta
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo.Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».Parola del Signore.
Verona all'inizio del Novecento è una città elegante, attraversata da carrozze e da convenzioni. Nei salotti si parla di teatro e di balli, mentre altrove — nei vicoli più oscuri — si consumano tragedie che nessuno vuole vedere. Isolina Canuti è una giovane donna. Una qualunque, direbbero. Eppure la sua scomparsa, e il modo in cui il suo nome riaffiora, ha qualcosa di inquietante. Si bisbiglia di un ufficiale degli Alpini, di un amore segreto, di un figlio non voluto. Si parla a mezza voce di un aborto improvvisato, di una notte con troppi testimoni, di silenzi comprati a peso d'oro. Poi, mesi dopo, dall'Adige riemerge qualcosa: un teschio. Non ci sono certezze. Non c'è giustizia.Solo voci discordanti, racconti che non combaciano, documenti sbiaditi come carta lasciata sotto la pioggia. Il caso scivola tra gli scaffali degli archivi, inghiottito da un'epoca che trovava più semplice incolpare una donna che cercare la verità.Ma certe storie restano. Come impronte nel fango. E a volte riaffiorano.Come ciò che il fiume restituisce. Quando decide che è il momento.Episodio completo Patreonhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Cristina Dell'AcquaRoi Edizioniwww.roiedizioni.itSeneca "Come vivere felici"Traduzione a cura di Alessandro BenziDe vita beata (Come vivere felici) è uno dei testi più incisivi della filosofia antica, che affronta una domanda eterna: che cos'è, davvero, la felicità? E come si raggiunge? Con uno stile limpido e tagliente, Seneca smonta false convinzioni e mode effimere – dalla corsa alla ricchezza all'ossessione per il piacere – per guidarci verso una vita fondata sulla ragione, sulla virtù e sull'autenticità. Perché, in fondo, la vita beata non è qualcosa da cercare lontano: è un modo di abitare il presente, con lucidità e coraggio.Ovidio "Come guarire dalle pene d'amore"Traduzione a cura di Roberta SevieriI Remedia amoris (Come guarire dalle pene d'amore) sono una tra le opere meno esplorate di Ovidio. Eppure bellissima. Un dialogo tra il poeta e Cupido, il dio dell'amore. Un'occasione per riflettere sul perché la vita amorosa, con tutte le sue regole, le sue convenzioni e i suoi effetti collaterali, sia così complicata, e talvolta anche dolorosa. In un mondo in cui tutti ci prendiamo terribilmente sul serio Ovidio può insegnarci ad avere sull'amore uno sguardo più disincantato e giocoso, non frivolo o superficiale, ma semplicemente più lucido.Cicerone "Il valore dell'amicizia"Traduzione a cura di Silvia PeruccaIl De amicitia (Il valore dell'amicizia) è una lettura preziosa in un'epoca in cui la quotidianità frenetica ci sottrae sempre più tempo per coltivare amicizie profonde. Il modo di intendere i rapporti sociali è cambiato, ma il dolore della solitudine rimane lo stesso lungo i millenni. Perché un amico è quella persona con cui desideriamo condividere la gioia di un successo così come la ferita di una delusione, e sarà proprio lui a renderci più lieve quest'ultima: parola di Cicerone, che non a caso ha scritto questo dialogo proprio nell'anno peggiore della sua vita.Plutarco "Come rispettare gli animali"Traduzione a cura di Marzia MortarinoBruta animalia ratione uti (Gli animali usano la ragione) e De esu carnium (Sul mangiar carne) fanno parte dei testi sugli animali di Plutarco. Il primo, un dialogo tra Ulisse e uno degli uomini trasformati in maiali da Circe, dimostra inconfutabilmente che la natura suina (e in generale quella animale) è superiore a quella umana. Il secondo, più tagliente, è dedicato alla crudeltà del mangiare carne. Quasi duemila anni fa, Plutarco sorprende con una visione rivoluzionaria e ci invita a riflettere sul nostro rapporto con gli altri esseri viventi, parlando al cuore (e alla coscienza) del lettore di oggi.Cristina Dell'Acqua, direttrice editoriale della collanaÈ laureata in greco all'Università degli studi di Milano.Insegnante di latino e greco al Collegio San Carlo di Milano è da sempre appassionata di sperimentazione didattica, con corsi di aggiornamento ad Annapolis, negli Stati Uniti.E' vicepreside dei licei del Collegio San Carlo con delega alle relazioni esterne e all'innovazione didattica. E' coautrice di “Il futuro è antico. L'uso del teatro classico nell'educazione e nella formazione”, di Paloalto editore. È autrice di Una spia per l'anima (Mondadori 2019), Il nodo magico (Mondadori 2021), La formula di Socrate (Mondadori 2023), IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
In questo brano, estratto da una recente lettura del libro "Il Leone Rosso", Pier Giorgio offre una preziosissima riflessione sullo sfruttamento, su come questo caratterizzi la nostra vita, se vissuta sotto il dominio dell'ego e inconsapevolmente. Lo sfruttamento sulla Terra si manifesta in vari modi: sfruttamento e inquinamento dell'ambiente, lo sfruttamento degli animali, lo sfruttamento reciproco tra gli esseri umani. Eppure proprio l'essere umano, ha il compito di diventare consapevole, per realizzare che la sua presenza non è una calamità per questo pianeta, ma una benedizione, perché tra le varie creature l'uomo, è l'unico essere che ha la possibilità di manifestare ed emanare Consapevolezza.
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Con "L'Unico Occhio dell'Uomo" tenterò di esporre, in modo più o meno interessante, le serie TV che considero meritevoli di attenzione e di una visione meno superficiale. O almeno posso provarci.C'è stato un tempo in cui molti (specialmente i giovani) faticavano a credere in un uomo capace di volare. Com'era possibile in un mondo dominato da guerre, terrore e sfiducia nel prossimo?Eppure, da qualche parte, c'era un ragazzo destinato a fare grandi cose. Un giovanotto caduto (letteralmente) dal cielo che diventerà il più grande eroe di tutti i tempi.Tutto iniziò a "Smallville". E terminò con un uomo d'acciaio che indossa una tuta sgargiante sul petto. Con una grande S.Che per molti significa probabilmente "Speranza" ma per una generazione di telespettatori quella S sta per:Somebody saaaaaaveee meeee!
Alcuni esseri viventi sembrano aver trovato un modo per sfuggire al tempo… ⏳ Ma no, non ci aiuteranno a scoprire il segreto dell'immortalità. Almeno non ancora.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8216I MIRACOLI DELLA MADONNA A HIROSHIMA E NAGASAKI di Roberto de Mattei Ottant'anni fa, si concludeva la Seconda guerra mondiale. Dopo la resa della Germania nazista, l'8 maggio 1945, gli Stati Uniti erano ancora in guerra con il Giappone. La mattina del 6 agosto 1945, alle ore 8.15, l'aeronautica americana sganciò una bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, il 9 agosto, un'altra bomba esplose su Nagasaki. Le due città furono ridotte a cumuli di macerie. Il numero totale delle vittime fu stimato attorno a 200.000 quasi esclusivamente civili. L'imperatore Hiro Hito, il 14 agosto, accettò la resa incondizionata del Giappone.Le autorità politiche e militari degli Stati Uniti affermarono che questa strage era servita ad abbreviare il conflitto, risparmiando le vite di un gran numero di soldati americani e giapponesi, che sarebbero morti, se le operazioni militari si fossero prolungate. Eppure sarebbe bastato far esplodere la bomba esclusivamente su un obiettivo militare, per dimostrare in maniera spettacolare la potenza della bomba senza fare strage di tanti innocenti. La Convenzione dell'Aja del 1907 sulle leggi e gli usi della guerra, vigente all'epoca, recitava all'articolo 25: "È vietato attaccare o bombardare, con qualsiasi mezzo, città, villaggi, abitazioni o edifici che non siano difesi". Ma già queste regole erano state violate da una parte e dall'altra dei belligeranti, rendendo immorali molte azioni belliche del Secondo conflitto mondiale.La bomba atomica era, e rimane, l'ordigno più devastante che mente umana possa concepire.Le testate nucleari di Hiroshima e Nagasaki erano rispettivamente di 15 e 20 chilotoni. Quelle odierne (americane, russe e cinesi) sono da 5 a 10 volte più forti, se sono usate come armi tattiche, mentre le bombe strategiche possono essere decine o centinaia di volte più potenti.LA BOMBA NUCLEARE È MENO GRAVE DI UN SINGOLO PECCATO GRAVEEppure, secondo la dottrina cattolica, per quanto terribile, la bomba nucleare è meno grave di un singolo peccato grave. La ragione, come spiega san Tommaso d'Aquino è che "il peccato mortale è un male immenso, secondo la sua specie; esso supera ogni danno corporale, persino la corruzione dell'intero universo materiale" (Summa Theologiae, I-II, q. 73, a. 8, ad 3). Il male fisico può anche avere un ruolo nella Provvidenza divina e servire a un bene più grande, ma un solo peccato mortale è peggiore di tutti i mali fisici dell'universo messi insieme, perché è un'offesa diretta e volontaria a Dio, che causa la perdita eterna dell'anima e il bene dell'anima è infinitamente superiore a quello del corpo (Summa Theologiae, II-II, q. 26, a. 3).Ad Hiroshima, come a Nagasaki, accaddero tuttavia alcuni episodi che ci ricordano come l'amore di Dio è più forte della morte e può proteggerci da ogni male. Ad Hiroshima nel 1945 esisteva una piccola comunità di padri gesuiti tedeschi, che viveva presso la casa parrocchiale della chiesa di Nostra Signora dell'Assunzione, distante solo otto isolati dall'epicentro dell'esplosione della bomba nucleare. Uno di questi gesuiti, il padre Hubert Schiffer (1915-1982), racconta che era stata appena celebrata la Messa, e si erano recati a fare colazione, quando cadde la bomba: "Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l'aria come di una tempesta di fuoco. Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò attraverso l'aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia in una raffica di vento d'autunno". Per un giorno intero i quattro gesuiti furono avvolti in un inferno di fuoco, di fumo e di nubi tossiche, ma nessuno di loro fu contaminato dalle radiazioni, e la loro parrocchia rimase in piedi, mentre tutte le altre case intorno furono distrutte e nessuno sopravvisse. Quando i religiosi furono soccorsi i medici notarono con stupore che i loro corpi sembravano immuni da radiazioni o da qualsiasi effetto dannoso dell'esplosione. Padre Schiffer, visse per altri 37 anni in buona salute, e partecipò al Congresso Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti i membri della comunità di Hiroshima erano ancora in vita. Dal giorno in cui le bombe caddero, i gesuiti superstiti furono esaminati più di 200 volte dagli scienziati, senza giungere ad alcuna conclusione, se non che la loro sopravvivenza all'esplosione fu un evento inspiegabile per la scienza umana.LA MADONNA DI FATIMAI gesuiti attribuirono la loro salvezza alla Madonna di Fatima, che veneravano, recitando il rosario ogni giorno. "Come missionari abbiamo voluto vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario", attestò il padre Schiffer. Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki. In questa città, vi era il convento francescano "Mugenzai no Sono" (Giardino dell'Immacolata), fondato da san Massimiliano Kolbe. Con lo scoppio della bomba atomica, anche questo convento rimase illeso come accadde a Hiroshima con la casa dei gesuiti. I francescani di Nagasaki veneravano l'Immacolata e diffondevano il messaggio di Fatima. Padre Kolbe, l'apostolo dell'Immacolata, era morto il 14 agosto 1941 ad Auschwitz.Questi episodi ci confermano una grande verità: non bisogna avere paura della bomba nucleare, ma del disordine morale che affligge l'umanità. Il peccato è l'unica ragione dei mali fisici che ci inondano perché, come dice san Paolo è attraverso il peccato che la sofferenza e la morte è entrata nel mondo (Rm 5,12). Ma la preghiera vince il male e la Madonna a Fatima ha insegnato che l'arma per eccellenza del combattente cristiano è il Santo Rosario. In un'intervista del 26 dicembre 1957 al padre Agostino Fuentes, suor Lucia, una delle veggenti di Fatima, disse: «La punizione del Cielo è imminente. [...]. Dio ha deciso di dare al mondo gli ultimi due rimedi contro il male, che sono il Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Non ce ne saranno altri (...). Non esiste problema, per quanto difficile, di natura materiale o specialmente spirituale, nella vita privata di ognuno di noi o nella vita dei popoli e delle nazioni, che non possa essere risolto dalla preghiera del Santo Rosario".È vero dunque che la preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica.
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon La moralità nei videogiochi è tutta questione di punteggio. Non ti comporti bene perché pensi sia giusto o male perché non te ne frega un cazzo, lo fai per le reward a livello di gameplay. Lo fai per sbloccare i poteri di Cole McGrath o perché sei alla seconda o alla terza run e sai che giocando in quel modo potrai vedere il finale che ti manca e sbloccare il relativo trofeo. Nei videogiochi se ammazzi un cristiano e ne salvi altri 10 per la CPU sarai sempre un eroe. Anche se in realtà sei un assassino. È più una questione di roleplay che di coscienza, anche perché se non ci sono conseguenze immediate per tantissimi di noi è come se poi non ci fossero. Eppure qualche esempio di sistema di moralità ben fatto c'è, ci prova, sapendo benissimo di finire a rovinare un po' l'esperienza di gioco perché in fondo ad essere buoni non c'è niente da guadagnarci. Nei videogiochi come nella vita.
È mattina, magari state già pensando al caffè, ma prima fate un piccolo gesto di cura: bevete un bel bicchiere d’acqua. Semplice, vero? Eppure può fare molto per la nostra salute, soprattutto in estate, quando caldo e disidratazione mettono sotto stress organi importantissimi come i reni. Oggi insieme al professor Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN) e Professore Ordinario presso l’Università Vanvitelli di Napoli, cerchiamo di capire perché l’estate è una stagione “delicata” per i reni e come prendercene cura, partendo proprio da piccole azioni quotidiane.
Marco Bonfanti"Appunti contadini"Edizioni Clichywww.edizioniclichy.it«Non posso più muovermi di qua. Come vi diceva, non c'ho macchina e c'ho pure il bastone. Eppure ogni jorno vedo il mare dal mio balcone e mi sembra di viaggiare. È qui davanti a me, a pochi metri di lontananza. Ogni mattina lo guardo per una o due ore, da solo, nel silenzio. Quando era giovane volevo scappare di qua, ma mo' non cambierei mai questo posto per un altro. Ve lo giuro…»Gli ultimi cento anni della storia d'Italia raccontati dallo sguardo e nelle parole di un contadino calabrese.«Mi chiamo Michele Naccari e sono nato di Tropea tantissimi anni fa, che manco mi ricordo più quanti. E la mia vita non è stata tranquilla come voi adesso. Allora era tutto differente. Adesso voi girate, facete e guadagnate qualcosa. Io ho dovuto sudarla la vita mia».A raccontare in prima persona questa «vita sua», lunga e sfiancante fin da quando era un ninno, è un contadino calabrese, semi-analfabeta, ormai vecchio, senza quasi più forze ma con ancora un'indomabile voglia di lottare, di aggrapparsi agli ultimi istanti di un'esistenza trascorsa tra fame e povertà, spinto dalla forza di volontà, «perché io la testa non l'abbasso davanti a nessuno». Nelle sue parole sgangherate, al tempo stesso così incomprensibili e chiare, nella sua lingua imprevedibile eppure vitale, tutto si fa ricordo, nostalgia. Nel suo eloquio sghembo scorre davanti a noi un secolo di storia d'Italia, con le sue grandezze e le sue miserie, le sue speranze e le sue sconfitte: gli albori del Novecento, il fascismo, la guerra, l'emigrazione, la ricerca di un lavoro che non c'è, il mondo che cambia sotto gli occhi, la vita e le persone che cambiano con lui, fino ai giorni nostri, una nuova epoca tanto difficile da capire quanto impossibile da fermare.Una storia narrata dalla parte degli ultimi, dei dimenticati, degli sconfitti, che dipinge chi siamo e chi siamo stati, che ci ricorda la nostra fragile e ostinata umanità. Un secolo di storia italiana raccontato attraverso gli occhi, le memorie e le parole sbilenche di chi l'ha attraversata restandone di lato, là dove spesso la storia non guarda, un vecchio contadino che ha mescolato la sua esistenza con la terra e che si racconta tutto d'un fiato, come d'un fiato scorrono le vite con la loro inarrestabile, travolgente potenza.Marco Bonfanti nasce a Milano nell'agosto del 1980. Dopo aver realizzato due pluripremiati cortometraggi, Le Parole di Stockhausen nel 2008 e Ordalìa (dentro di me) nel 2009, il 1° ottobre del 2011 porta un gregge di oltre settecento pecore in piazza del Duomo a Milano: la notizia fa il giro del mondo e viene ripresa dai principali media. Si tratta di una scena del suo lungometraggio d'esordio, L'Ultimo Pastore, un film che diventa rapidamente un caso nazionale e internazionale, invitato in oltre centoventi festival nel mondo, fra cui il Sundance (Slamdance), Tokyo, Torino, Dubai, Kerala, Transilvania, Bangkok, Sidney e Seattle, e vincitore di numerosi premi. Nel 2014 realizza Tubiolo e la Luna, episodio del film collettivo 9×10 Novanta, presentato alla 71esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, che si aggiudica un Nastro D'Argento speciale. Nel 2016 dirige Bozzetto non troppo, documentario sul celebre animatore Bruno Bozzetto, in concorso alla 73esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Venice Classics, invitato all'Annecy Animation International Film Festival e in cinquina ai Nastri D'Argento come miglior film documentario. Nel 2019 realizza il lungometraggio L'Uomo senza Gravità, interpretato – fra gli altri – da Elio Germano, Michela Cescon ed Elena Cotta. Il film è invitato alla Festa del Cinema di Roma e allo Shanghai International Film Festival, ed è scelto da Netflix come Film Original. Nel 2024 lavora a un documentario sullo Stato della Città del Vaticano sotto il pontificato di Papa Francesco, di prossima uscita. Appunti contadini è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il 97 per cento dell'acqua sulla Terra è salata: non possiamo berla né usarla per l'agricoltura per risolvere i problemi di siccità. Eppure basterebbe toglierle il sale, no? Farlo su larga scala è molto più difficile di quanto sembra e richiede un sacco di energia. Visto che si riparla di dissalatori in Sicilia, vediamo come funzionano e quali altri problemi ci sono nel togliere il sale dall'acqua. Ci occupiamo poi delle nuove linee guida dell'Istituto superiore di sanità per la gestione della gravidanza, vedendo cosa viene consigliato di fare e perché. Infine, libri di scienza per l'estate. Il link per abbonarti al Post e ascoltare la puntata per intero. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Paolo Regina"I collezionisti"La prima indagine di Gaia InnocentiNeri Pozza Editorewww.neripozza.itFra Trani e l'Irlanda, fiere antiquarie e cosche calabresi, misteriose sparizioni e auto in fiamme, la prima indagine della vicequestore Gaia Innocenti.Il vento di un inverno tardivo sferza l'Adriatico e la città di Trani che dorme, inconsapevole che dentro il padiglione 6 della fiera Antiquitates un uomo è morto, strozzato a mani nude. Eppure niente sembra mancare dallo stand di James Hackett, piccolo antiquario inglese giunto in Italia, come ogni anno, per vendere il suo bric-à-brac. Se l'assassino non desiderava niente, forse allora è una vita, quella di Hackett, che voleva aggiungere alla sua collezione. La vicequestore Gaia Innocenti, tuttavia, è perplessa. Da poco più di un anno trasferita in Puglia dalla Romagna, sua terra natale, si è lasciata alle spalle una brutta storia, una macchia nel suo stato di servizio, e nient'altro che valga la pena ricordare. A parte forse che sono sempre le passioni inconfessabili a muovere l'uomo. Ci vuole poco alla Innocenti e alla sua squadra per scoprire che lo stesso Hackett si è reso colpevole di qualcosa di terribile, un peccato portato con orgoglio che solo la morte può lavare. Del resto, il fu James Hackett non è l'unico a nascondere un segreto. Uscita dal commissariato, ogni sera la vicequestore Innocenti diventa Tania Neri, volontaria di Articolo 2, associazione che si occupa di sfamare e accogliere i senzatetto della regione. Eppure, qualsiasi identità Gaia assuma, un'ombra segue ogni suo passo. Un'ombra che chiama sangue e furore, decisa a non rimanere confinata nel passato.Paolo Regina, avvocato e scrittore, è stato docente di discipline economiche alla facoltà di Lettere dell'Università di Ferrara. Con SEM ha pubblicato il ciclo di gialli Morte di un antiquario (2018), Morte di un cardinale (2019), Da quanto tempo non piangi, capitano De Nittis? (2021) e Promemoria per il diavolo (2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Dentro ognuno di noi esiste una voce che giudica, sentenzia, condanna. È il nostro tribunale interiore, un luogo invisibile ma potentissimo, dove ogni gesto, pensiero o emozione può finire sotto processo. In questa puntata ci addentriamo nella struttura psicologica del giudizio interno: da dove nasce, a cosa serve, e soprattutto come imparare a riconoscerlo quando diventa punitivo più che protettivo.Parleremo di senso di colpa, vergogna, perfezionismo e auto-svalutazione. Scopriremo che spesso le regole del nostro tribunale non sono scritte da noi, ma ereditate: dalla famiglia, dalla cultura, dalle esperienze precoci. Eppure continuiamo ad applicarle con rigore inflessibile, senza chiederci se siano ancora valide, se ci aiutino davvero a vivere meglio o ci stiano semplicemente imprigionando.Attraverso esempi clinici e domande esplorative, proveremo a fare un gesto radicale: sospendere il processo, rivedere le sentenze, dare voce anche alla parte difensiva e compassionevole che abita in noi. Perché a volte, per crescere, non serve cambiare tribunale. Serve smettere di credere che ci serva un giudice per essere all'altezza della nostra umanità.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoicereal Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/magabecco Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com
L'apertura dei giornali, con le notizie e le voci dei protagonisti, tutto in meno di 30 minuti. La Lega sta cercando di rimandare il divieto di circolazione delle auto diesel di classe Euro 5 che dal prossimo ottobre dovrebbe essere imposto in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Eppure è stato proprio il governo Meloni ad approvare il divieto nel settembre del 2023. Quante auto coinvolge e quanto inquinano effettivamente? Lo chiediamo a Francesco Ramella, direttore esecutivo di Bridges Research e docente di trasporti all'università di Torino.
Francesco Baucia"Discipline occidentali" Leonard Schrader, Kengiro Azuma e un anno di KendoCastelvecchi Editorewww.castelvecchieditore.comIowa, anni Sessanta. Leonard Schrader, allievo della più ambita scuola di scrittura d'America, accetta un lavoro da insegnante in Giappone per evitare l'arruolamento per il Vietnam. Dall'altra parte dell'oceano progetta un film di yakuza che renderà lui e il geniale fratello Paul gli sceneggiatori più corteggiati di Hollywood. A Milano, negli stessi anni, Kengiro Azuma è un reduce dell'aeronautica giapponese che segue la propria strada di scultore tra le tradizioni del suo Paese, messo in ginocchio dalla guerra, e l'arte e la religione occidentali. Proprio a Milano, molti anni dopo, il narratore di questo libro prova a ricucire le crepe della propria anima attraverso l'arte marziale della spada, il kendo. Si immergerà in un'idea di Oriente tra il mistico e lo sportivo, insieme a un gruppo di compagni di cui fatica a sentirsi parte. «Evento significa cambiamento» recita un famoso manuale di sceneggiatura. Cosa sarebbero un film senza il cambiamento del suo protagonista o una vita che si ripete sempre uguale? Eppure, al cambiamento spesso si resiste… Tra romanzo, saggio e autobiografia, Discipline occidentali racconta tre percorsi di trasformazione individuale: dall'America al Giappone e all'Italia; e da qui verso un Oriente frutto di illusioni occidentali. Tre storie intrecciate con un montaggio cinematografico che affianca ai protagonisti le vicende e le idee di compagni di viaggio come Mishima, Parise, Yourcenar, Yeats, Tondelli. Francesco Baucia disegna i contorni di un labirinto in cui perdersi cercando la propria conversione, o la strada di casa.Francesco Baucia, sceneggiatore, è autore dei romanzi L'ultima analisi (Sedizioni, 2013) e La notte negli occhi (Lindau, 2020) e della raccolta di saggi Luci dall'abisso. Nel pensiero di Cormac McCarthy (con F. Bellini, Vita e Pensiero, 2024). Collabora con il supplemento culturale de «il manifesto».Francesco Baucia, Federico Fellini"Luci dall'abisso"Vita e PensieroAscolta qui la conversazionehttps://ilpostodelleparole.it/libri/francesco-baucia-federico-bellini-luci-dallabisso/IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Per anni si è pensato che le mafie fossero un fenomeno limitato al Sud Italia. Ma nel giugno del 1993, un blitz delle forze dell'ordine cambia tutto: si tratta dell'Operazione Betulla. Oltre 200 agenti arrestano 40 persone tra Piemonte, Lombardia e Calabria, portando alla luce una rete criminale della 'ndrangheta insediata nel cuore della Val d'Ossola. Una storia rimossa, caduta troppo presto nel silenzio, che ancora oggi solleva domande inquietanti. L'inchiesta svela una fitta rete di estorsioni, appalti pilotati, legami tra clan calabresi e imprenditori locali, con ramificazioni fino alle istituzioni. È la prima volta che una città del Nord rischia lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Eppure, l'opinione pubblica fatica ancora a riconoscere la presenza della criminalità organizzata al di fuori del Mezzogiorno. Ma quanto è profonda oggi la penetrazione della 'ndrangheta nei territori settentrionali? Proviamo a scoprirlo insieme ad Arianna Giannini-Tomà, giornalista investigativa e autrice del podcast “Operazione Betulla”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Immagina di vendere casa con una lotteria a 5 sterline a biglietto. Sembra folle? Eppure c'è chi l'ha fatto davvero. Il colpo di genio è che, alla fine, ha guadagnato più dalla vendita dei biglietti che da una vendita tradizionale! L'estate porta sempre aria di cambiamento: Edo si tuffa nel mondo della radio, Fede esplora nuovi orizzonti creativi con i corsi di Igor Sibaldi e quattro grandi amici di Hacking Creativity lanciano i loro nuovi libri. Ascolta la puntata per scoprire tutti gli altri LINK!▫️ Ti va di dare un'occhiata al nostro canale YouTube?
Puntata a cura di Untimoteo. Nella primavera 2025, Netflix Argentina ha presentato la sua versione televisiva de L'Eternauta, tratta dal celebre fumetto di H.G. Oesterheld. La prima stagione, composta da sei episodi di circa un'ora, rappresenta il primo atto di un progetto in due parti che dovrebbe concludersi con la prossima stagione già confermata.L'adattamento si confronta con la difficile eredità di un'opera leggendaria: un racconto d'avventura fantascientifica diventato mito anche per la tragica vicenda del suo autore. La serie ha subito diviso pubblico e critica: da una parte chi ne difende la fedeltà allo spirito originale, nonostante molti cambiamenti, dall'altra chi la giudica noiosa e deludente. Eppure, questo Eternauta televisivo mantiene intatta la visione fondamentale di Oesterheld, mettendo al centro non il singolo eroe, ma il coraggio collettivo. Il vero protagonista resta la comunità: una collettività che, di fronte a una minaccia implacabile, prova a sopravvivere, riscoprendo la forza dell'eroismo condiviso."10 minuti 1 serie" è il format del podcast di Mondoserie che racconta appunto una serie in dieci minuti (più o meno!). Senza troppe chiacchiere, dritti al punto.Ascolta il podcast sul fumetto originario: https://www.mondoserie.it/eternauta-podcast/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ https://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Agnese Pini fa la giornalista e a fare domande è abituata. Eppure la più difficile l'ha rivolta a suo padre quando aveva 13 anni. Nel suo romanzo “La verità è un fuoco” racconta del giorno in cui ha scoperto che suo padre è stato un sacerdote, della vergogna che questa storia le ha fatto vivere e della ricerca del significato profondo della parola amore.
®Giuliana Mieli è psicoterapeuta, ed è una delle voci più autorevoli nel campo dell'educazione ai bisogni affettivi fondamentali dell'essere umano. Ha lavorato a lungo come consulente in reparti ospedalieri di ostetricia dedicandosi alla formazione del personale sanitario. Perché, su questo la scienza non ha dubbi, è proprio in quei bisogni meno calcolabili e misurabili che si nasconde il segreto per la sopravvivenza della specie umana. Suo è il saggio Il bambino non è un elettrodomestico, pubblicato ben prima dell'avvento dei social nelle nostre vite. Eppure i genitori del nuovo millennio sembrano sempre di più in cerca di un “manuale delle istruzioni” che consenta loro di relazionarsi con i propri figli. Da dove viene questa ricerca del trucchetto facile e applicabile a tutti, che consenta di evitare i capricci o di far addormentare i neonati? Non avremo davvero iniziato a guardare i nostri bambini come se fossero degli elettrodomestici?Prima emissione: 10 marzo 2025
Eleonora Mazzoni"Festival Caterina Sforza"L'antinconformistaForlì, da mercoledì 11 giugno a venerdì 13 giugno 2025Tra gli ospiti:Alessandro D'Avenia, Rosella Postorino, Massimo Recalcati Torna il Festival Caterina Sforza di Forlì. L'anticonformista 2025, la rassegna di spettacolo, cultura e intrattenimento dedicata al “femminile” in tutte le sue sfaccettature partendo da una delle figure più emblematiche del Rinascimento italiano, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Forlì, con concept e direzione artistica di Eleonora Mazzoni, scrittrice e saggista. Il Festival in programma da mercoledì 11 a venerdì 13 giugno con eventi presso la Rocca di Ravaldino, dalle ore 17:30 alle ore 23:30.«Pratica e sagace, Caterina Sforza trattò di soldi, di beni e di alleanze politiche, fabbricò armi, addestrò soldati e fece la guerra. Eppure si preoccupò anche di assistere personalmente i malati e aiutare i bisognosi. In quei tempi sanguinari di cui lei fu degnissima figlia, danzò sempre tra il profano e il sacro, non smettendo mai di dedicarsi al suo famoso ricettario, supremo rifugio in un mondo ideale, di quiete e di armonia, alla perenne ricerca della pietra filosofale o grande elisir: il farmaco in grado di curare tutte le malattie e di proteggere da tutti i mali. Oggi, in una società che apparentemente ha espulso il sacro e lo ha sostituito in toto con il profano, cercheremo insieme di capire dove risieda l'uno e dove l'altro, e la loro necessità» dichiara la direttrice artistica del Festival, Eleonora Mazzoni. La V edizione del Festival esplorerà il tema Profano e Sacro, che sarà declinato e interpretato attraverso le voci degli ospiti. In un tempo in piena rivoluzione, in costante trasformazione e sempre più enigmatico, con punti di riferimento che svaniscono o che hanno confini sempre più sfumati, il programma vuole stimolare un pensiero sulle forme che hanno assunto questi due motori della nostra esistenza e quale sia il loro ruolo nella società contemporanea. Il focus centrale della riflessione e della programmazione partirà sempre dalla figura storica di Caterina Sforza: il sacro e il profano sono strettamente legati alla sua biografia, alla sua evoluzione personale e alla sua capacità di affrontare la vita con coraggio e profondità. Il Festival si aprirà mercoledì 11 giugno con il talk show Geni(o) e sregolatezza - nuove scoperte su Giovanni dalle Bande nere con Gino Fornaciari, Salvatore Giannella, Eleonora Mazzoni, Sonia Muzzarelli, Gianandrea Pasquinelli, Tiziana Rambelli e Mirko Traversari, a seguire l'Opening concerto con ForlìMusica Orchestra e con Danilo Rossi, direttore artistico di ForlìMusica e già Viola Solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Sarà lo psicanalista Massimo Recalcati a chiudere il primo giorno del Festival, proponendo al pubblico la sua lectio magistralis sul sacro, declinata appositamente sul tema dell'edizione.Giovedì 12 giugno torna il ciclo Ritratto d'autrice, in collaborazione con Mega Mondadori di Forlì: il primo appuntamento è con Rosella Postorino, autrice de Le assaggiatrici (Feltrinelli) in dialogo con Eleonora Mazzoni, e a seguire, si terrà lo spettacolo tratto dal suo romanzo, L'assaggiatrice di Hitler della Compagnia Teatro Popolare d'Arte, per la regia di Sandro Mabellini e con Silvia Gallerano, Alessia Giangiuliani.Venerdì 13 giugno Forlì ospiterà il secondo incontro di Ritratto d'autrice con Gianna Coletti e un suo monologo Almenopausa, dove abbatte pregiudizi e stereotipi per sdrammatizzare la paura di invecchiare. A seguire, l'Orchestra giovanile InArte, terrà un concerto con musiche e composizioni inedite create per l'occasione da giovani compositori ed eseguite in prima assoluta. Infine, il sipario della V edizione del Festival Caterina Sforza di Forlì calerà con Alessandro D'Avenia, che terrà una lectio pensata ad hoc per il Festival sul profondo legame tra letteratura e spiritualità.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Matteo Moca"Un paniere di chiocciole"Tommaso LandolfiAdelphiwww.adelphi.itCinquanta elzeviri: ovvero cinquanta micidiali congegni capaci di incrinare ogni certezza.Costretto a lavorare su un minuscolo scrittoio, il protagonista di A tavolino realizza che lo spazio è insufficiente «a qualunque libera espansione dell'intelletto» e che la redazione di testi «eterni e feraci» gli è ormai preclusa. Eppure, ribadisce a sé stesso, «ho da fare un articolo, e se non lo faccio i miei figlioletti rimangono desolati, famelici...». Così, con feroce autoironia, Landolfi mette in scena la sua condizione di elzevirista al soldo del «Corriere della Sera» e un'idea di letteratura sfrondata di ogni alloro, prigioniera di una gabbia coercitiva, ridotta alla funzione di gagne-pain. Ma proprio nel loro carattere di scrittura ricondotta alla sua chimica essenza risiede il fascino di questi cinquanta elzeviri, perfetti congegni capaci di evocare incontri mancati, occasioni ignorate perché «il gelido soffio della disperazione» spazza via ogni speranza; di vivisezionare relazioni di coppia oblique, simili ad acerbi duelli o a una «benigna trama di nulla»; di rivelare, con la gelida efficacia dell'incubo, l'inconsistenza di ciò che chiamiamo «io», di vanificare la fiducia nella ragione, di dar corpo alle nostre più segrete paure: nello splendido Il bacio, per esempio, l'invisibile creatura che ogni notte visita, imprimendogli un bacio sulle labbra, un timido e al principio deliziato notaio si rivela una falla «nel nero etere cosmico», decisa a succhiargli la vita. Un incubo è del resto il nostro vivere quotidiano, assediato dal bisogno, dal vuoto, da un angoscioso «senso d'irrealtà, di casualità» – dalla tragica consapevolezza che «la gente, quando non è noi, è odiabile perché non è noi; quando è noi, è odiabile perché è noi».Matteo Moca è nato a Popoli nel 1990. Ha studiato italianistica a Bologna e a Parigi e fa l'insegnante in provincia di Pistoia. Ha scritto il saggio Un'esigenza di realtà. Anna Maria Ortese e la dipendenza dal fantastico (LiberAria 2022) e si è occupato di Tommaso Landolfi, Georges Perec, Alberto Savinio e Antonio Delfini, e della convergenza tra letteratura, psicoanalisi e arti figurative. Collabora con «Domani», «Il Foglio», «Il Tascabile» e «Blow Up»."Una consunzione infinita" è il nuovo libro, pubblicato da ItaloSvevo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Healthy Busy Life - Cambia la tua vita, un'abitudine alla volta
Me lo chiedete spesso: “Com'è vivere all'estero?” In questo episodio ti porto con me dietro le quinte della mia esperienza da expat. Ti parlo del disagio che non ti aspetti, delle opportunità che non immagini, e di come vivere lontano da casa ti costringa – nel bene e nel male – a riscrivere chi sei. Ma anche se non vivi fuori dal tuo Paese, so che questo episodio parlerà anche a te. Perché ogni cambiamento – geografico, lavorativo, emotivo – ci mette davanti agli stessi ostacoli: sentirsi inadeguate, disorientate, fuori posto. Eppure, se restiamo lì un po' più a lungo, quel disagio può diventare la nostra più grande forza.
Forse ti sembrerà strano un episodio sui gatti. Eppure c'è molto da dire su questi amici a quattro zampe che accompagnano la vita dell'uomo da secoli e hanno lasciato molte tracce (o zampe) nella lingua italiana. Oggi ti parlo di gatti, gattari, gattemorte e cascamorti. Miao!Rimaniamo in contatto!Iscriviti alla newsletter qui: https://www.subscribepage.com/speakitaliano_podcast
"Non puoi piacere a tutti." Quante volte l'hai sentita questa frase? Eppure abbiamo la dannata tendenza a farlo, comprendere tale meccanismo è l'obiettivo dell'episodio di oggi.Clicca qui per approfondire (link attivo dalle 5:00am del 05/05/25) https://psinel.com/non-puoi-piacere-a-tutti/Sei Psicologa/o? Stiamo creando una squadra di professionisti partecipa al Sondaggio https://newmanspirit.typeform.com/to/cq3TyGC1Mindfitness è il nostro percorso gratuito per sviluppare il legame tra energia mentale e fisica. L'ho fatto insieme ad un grande professinista il dott. Valerio Rosso (medico psichiatra). Iscriviti gratis cliccando quiSe ti piace il podcast adorerai il mio Nuovo libro: “Restare in piedi in mezzo alle Onde - Manuale di gestione delle emozioni”... https://amzn.eu/d/1grjAUS- Vuoi Imparare a Meditare? Scarica Gratis Clarity: https://clarityapp.it/- Instagram: https://www.instagram.com/gennaro_romagnoli/- Test sull'Ansia: https://psinel.com/test-ansia-ig-pd/I NOSTRI PERCORSI:- Dall'Ansia alla Serenità: https://psinel.com/ansia-serenita-sp/- Emotional Freedom: https://psinel.com/emotional-freedom-sp/- Self-Kindness: https://psinel.com/self-kindness-sp/- MMA (Master in Meditazione Avanzata): https://psinel.com/master-meditazione-avanzata-sp/- Scrivi la Tua Storia: https://psinel.com/scrivi-la-tua-storia-sp/- Self-Love: https://psinel.com/self-love-sp/Credits (traccia audio): https://www.bensound.com