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L'aiutino da casa è arrivato a casa! Ci ritroviamo con Helga che ci racconta il suo amore per l'Italia e di come il suo destino l'abbia aiutata a realizzare un sogno, quello appunto di vivere in Italia. A causa della dittatura comunista e la guerra civile Helga lascia i suoi genitori e la sua amata Albania per andare a studiare nel nostro Bel Paese. Dopo essere stata in diverse città finalmente trova casa a Trento. Ma non sarà casa per troppo a lungo, infatti il destino sotto forma di amore, la porta nuovamente a cambiare vita. Helga si troverà a reinventarsi negli Stati Uniti. Davanti ad un microfono, chiacchieriamo tra amiche della realtà veramente incredibile di Helga. Buon ascolto! Dani & Lia In this episode, Helga tells us about her love for Italy and how her destiny has helped her to realize her dream of living in Italy. Due to the communist dictatorship and the civil war, Helga left her parents and her beloved Albania to go and study in our beautiful country. After having been to various cities, she finally finds a home in Trento. But it wouldn't be her home for too long, as fate in the form of love, then led her to change her life again, this time in the United States.
Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
La famiglia perfetta non esiste, e i conflitti tra genitori non sono un argomento di scandalo! Detto questo, quando i disaccordi tra mamma e papà avvengono davanti ai figli, ecco che dovremmo fermarci a riflettere. Siamo in grado di gestire i conflitti col nostro partner? Ci lasciamo sopraffare dalle emozioni, o riusciamo ad avere un atteggiamento maturo e razionale? Il sogno di ogni coppia è probabilmente quello di non litigare mai. O almeno, fare fronte unito quando si tratta di gestire la casa e i bambini. Avere una simile visione riguardo all'educazione, e pensarla allo stesso modo quando è il momento di prendere delle decisioni. Ma quando tutto questo non accade, e nasce un litigio, non dovremmo spaventarci! Ogni persona è diversa e non dovremmo desiderare di vederla sempre allo stesso modo. Ma come gestiamo questa diversità? Nell'episodio di questa settimana ti condivido alcuni modi pratici per imparare a gestire i disaccordi e i conflitti in maniera sana. Premi play e buon'ascolto! ***MSH Facebook: https://www.facebook.com/mammasuperhero MSH Instagram: https://www.instagram.com/mammasuperhero/ MSH Blog:
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Il 9 dicembre 2020 veniva a mancare il grande campione di calcio che si affermò con la maglia del Lanerossi Vicenza prima di diventare il Pablito e conquistare la Coppa del Mondo nel 1982 in Spagna. Il sindaco Rucco e il vicesindaco Celebron lo hanno ricordato dedicandogli un mazzo di fiori biancorossi sotto lo splendido murale al Menti.
Corso di diritto amministrativo Lezione 76 - Il processo davanti al Giudice Tributario A cura del Prof. Avv. Vittorio Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/key-editore/message
Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Corso di diritto amministrativo Lezione 75 - Il processo davanti al Tribunale Acque Pubbliche A cura del Prof. Avv. Vittorio Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/key-editore/message
Cruciani all'attacco della Lega dopo il Bonus Matrimoni. (Buoonasera - effetto che puoi sentire). Parenzo difende ancora l'On.Soumahoro che ha dichiarato di aver subito il taglio di un mignolo. E Cruciani? Quello di un testicolo. Borrell dovrebbe presentare Di Maio come Alto Rappresentante dell'Unione Europea nel Golfo Persico. A dodicimila euro. Cruciani molto arrabbiato. "Borrell? Io conosco solo Borrelli, il consigliere regionale" Claudio da Ancora, camionista fascista, è discepolo del Duce e odia il "bagarozzo" Parenzo. Sui migranti è scontro totale. L'ex deputato e nipote d'arte, Andrea Ruggeri è scatenato. Gli ambientalisti che occupano le strade? "Scalo la marcia e li butto sotto". E' a favore dei Jet Privati, pro cannabis e le ong "hanno rotto i coglioni". Roberto da Viterbo, predicatore, ha chiamato ma non se lo ricorda. Gli anticristo sono tutti quelli che non credono in Cristo. Intanto soffia alla cornetta. Jacopo Coghe di ProVita e Famiglia porta un feto pupazzo in studio. Parenzo non lo tocca. Poi si lancia nell'invettiva antiabortista. Illuminazione Cosmica entra negli studi con carta d'identità e patente del suo stato. La patente dello stato italiano? "E' per gli schiavi". L'Italia è assimilabile a un club di golf e i carabinieri sono come dei vigilantes di quel club. Natasha Ottavi, sex worker, prova a distrare Illu con discorsi su Onlyfans. Davanti a cotanta abbondanza però lui pensa alle carte d'identità.
Corso di diritto amministrativo Lezione 74 - Il processo davanti alla Corte dei Conti A cura del Prof. Avv. Vittorio Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/key-editore/message
Maurizio Crozza veste i panni di Mattia Binotto in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXwSee omnystudio.com/listener for privacy information.
Nella tempesta, come credenti abbiamo due possibilità: tacere, ed essere zavorra inutile, o proclamare Dio, e portare conforto e salvezza. Anche quando la tempesta è dentro di noi.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: XX minutiLa settimana scorsa abbiamo concluso con Giona nella città di Iafo che pagava il biglietto per salpare verso Tarsis.Abbiamo detto che Giona lo faceva per due ragioni: il timore di andare in una città di omicidi e perché trovava troppo inquietante la misericordia che Dio stava estendendo alla città di Ninive.Un breve riassunto visivo delle azioni di Giona può essere visto guardando una mappa. La città natale di Giona è Gat-Efer. Ninive è il luogo in cui Dio ha chiamato Giona a fare l'annuncio. La città portuale di Iafo (l'attuale Giaffa) è il luogo in cui Giona si reca a prendere la barca. La località dove Giona era diretto è Tarsis, probabilmente in Spagna. Giona sta letteralmente andando nella direzione opposta... il più lontano possibile.Che cosa fa il Signore a questo proposito? Il Signore manda una tempesta. Leggiamo Giona 1:4-16"Il Signore scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi. I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente. Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo». Poi si dissero l'un l'altro: «Venite, tiriamo a sorte e sapremo per causa di chi ci capita questa disgrazia». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Allora gli dissero: «Spiegaci dunque per causa di chi ci capita questa disgrazia! Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?»Egli rispose loro: «Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma». Allora quegli uomini furono presi da grande spavento e gli domandarono: «Perché hai fatto questo?» Quegli uomini infatti sapevano che egli fuggiva lontano dalla presenza del Signore, perché egli li aveva messi al corrente della cosa. Poi gli dissero: «Che dobbiamo fare di te perché il mare si calmi per noi?» Il mare infatti si faceva sempre più tempestoso. Egli rispose: «Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia». Tuttavia quegli uomini remavano con forza per raggiungere la riva; ma non riuscivano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. Allora gridarono al Signore e dissero: «Signore, non lasciarci perire per risparmiare la vita di quest'uomo e non accusarci del sangue innocente; poiché tu, Signore, hai fatto come ti è piaciuto». Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò. Allora quegli uomini furono presi da un grande timore del Signore; offrirono un sacrificio al Signore e fecero dei voti." (Giona 1:4-17)Quando si scatena la tempesta Giona sa perfettamente perché. Non è la prima tempesta che vediamo nelle Scritture; anzi, la Bibbia ne è piena. Il profeta Geremia ne aveva annunciata una:“Ecco, la tempesta del Signore! Il furore scoppia, la tempesta imperversa, scroscia sul capo degli empi. L'ira del Signore non si placherà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete appieno.” (Geremia 23:19-20)I marinai sono esperti di quel tratto di mare, e subito capiscono che non si tratta di una tempesta “normale”; nessuna nuvola, nessun vento, nessun temporale l'ha preceduta ed annunciata; è scoppiata così, all'improvviso.E' per questo che, invece di remare, di lascare la randa, o di fare altro per governare la nave, si mettono tutti a pregare.Si, ma quale dio pregare? Provenendo probabilmente da più parti del medio oriente ognuno ne aveva uno o più: quale era quello che si era adirato, e perché? “ È il dio del mare che è stato offeso? O il dio dei marinai? O il dio dei venti? Era il tuo dio o il mio?” Alla fine, tanto vale pregarli tutti!Ma una cosa la fanno per governare la nave: gettano il carico in mare: era una mossa disperata, perché in pratica stavano gettando in mare il motivo per cui sarebbero stati pagati una volta a Tarsis. Ma dovevano alleggerire la nave, innalzare la linea di galleggiamento per farla stare un po' più in alto nell'acqua, in modo da avere meno possibilità che le onde la sommergessero.E Giona dove è? Dov'è il profeta che sente la voce di Dio? Quello che sa esattamente qual è il Dio da pregare? Dove si trova? Cosa sta facendo? Semplicemente, dorme beato! Agli occhi del capitano che Giona non ci provi nemmeno. è un atto di assoluto egoismo e di totale disprezzo per tutti gli altri sulla nave Avrebbe dovuto essere sul ponte a pregare assieme a tutti gli altri... pregare il suo dio, non dormire beato!Guardate questi due versetti:“La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».” ( Giona 1:2)“Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo». (Giona 1:6)In cosa si somigliano? Nella frase “ALZATI!” Capiamo che Giona è uno di quelli che preferisce NON fare... evitare, lasciare ad altri... Paolo parla di quelli come lui in Romani:“Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci?” (Romani 10:14)Giona avrebbe potuto salire sul ponte, dire a tutti :”Un attimo, è inutile che preghiate a questi dei inesistenti: ora pregherò io il vero Dio, colui che può placare la tempesta!” Che testimonianza sarebbe stata? Quanti si sarebbero convertiti? Quanti avrebbero rinunciato ai falsi dei? Perché è vero, offrono un sacrificio a Dio... ma quale Dio? Un Dio che non conoscono, perché Giona, ancora una volta, fugge.Due applicazioni per noi. La prima.Quando vediamo altri nel pericolo che invocano altri dei, preghiamo assieme a loro, indicandogli il vero Dio, oppure dormiamo? Attenzione, perché nei momenti di pericolo, noi abbiamo sì Dio... ma spesso anche noi abbiamo una serie infinita di altri piccoli dei accessori... Il danaro, la fama, il sesso, l'amico potente... tutte cose che pensiamo possano “aiutare”, se non sostituire il vero Dio.Come credenti siamo tenuti a salire sul ponte dove tutti ci vedono, e ci guardano, e a dare testimonianza di quale Dio sia in controllo di tutto.La seconda. Ve la spiego con il versetto di Romani che viene prima di quello che abbiamo letto:“...perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato...” (Romani 10:9)Se abbiamo confessato con la bocca, e creduto col cuore, allora abbiamo libero accesso all'aiuto del Padre; si chiama: preghiera. Paolo afferma:“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.” (Filippesi 4:6)Ed ecco, Giona affronta una situazione che ha bisogno di preghiera. Giona si alza e va sul ponte... Ma mentre gli altri pregano...lui no. Non c'è traccia di Giona che parla a Dio.Non cambia nulla quando non parliamo con Dio. Giona tace. La tempesta continua. Viene quindi attuata una nuova strategia. Opinabile. Tirare a sorte. Ma Dio la usa per puntare il dito su GionaE inizia l'interrogatorio dei marinai per capire perché Dio ce l'ha con Giona: “Che tipo di lavoro fai? Da dove vieni? Qual è il tuo Paese? Di quale popolo sei?". Io me l'immagino come se a Giona piovessero addosso tutte le domande assieme, urlate nella tempesta. E Giona risponde a fatica:“Sono un ebreo. Sono nato nella famiglia dell'alleanza di Dio e godo della speranza di essere adottato come figlio di Dio. Ho la legge, il culto del tempio e promesse che non sono state date a nessun'altra nazione. La mia terra è Israele, la terra promessa da Dio come suo luogo. Adoro l'Eterno, il Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra.”I marinai erano contenti di prendere i soldi di Giona che stava scappando dal suo Dio... Ma adesso capiscono che Giona stava fuggendo da qualcosa di veramente importante, e anche se non conoscono quel suo Dio, lo temono, e lo incolpano: “Perché hai fatto questo?” gli dicono.E' la stessa frase con cui Dio si rivolge ad Eva: (letteralmente la stessa nell'originale in ebraico):“Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato»” (Genesi 3:13 CEI)Eva credeva forse che Dio non avrebbe vista? Giona credeva forse che Dio non lo avrebbe seguito? Assurdo! Irrealizzabile! Ma anche noi, talvolta... spesso... facciamo lo stesso!Se vi è di conforto (per me lo è) sappiate che siamo in buona compagnia... il grande re Davide è un nostro sodale:“Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato.” (Salmo 32:5)Basterebbe che Giona si pentisse, ammettesse la colpa, pregasse chiedesse perdono, e tornasse al Signore... ma non lo fa... Nel capitolo 4 leggeremo queste parole: "O SIGNORE, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato.".(Giona 4:2)Giona aveva capito il piano di Dio; salvare Ninive... e non gli piaceva! trovava troppo inquietante il pensiero della misericordia inattesa di Dio verso i Niniviti; non la voleva, non la accettava. quindi fugge, quindi rimane in silenzio.E Giona, da credente, da figlio di Dio ribellandosi tacendo, diventa “altro”.“I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente.” (Giona 1:5)."«Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia».". (Giona 1:12)“Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò.” (Giona 1:15).I marinai avevano gettato la merce che ormai era zavorra per alleggerire la nave; Giona in questo momento non è più un figlio di Dio... è “zavorra”, un peso inutile, un peso di cui ci si può disfare...Mi chiedo quante volte sono stato solo zavorra perché non ho parlato con Dio, perché non ho parlato di Dio e perché ho disobbedito a Dio, e perché mi sono ostinato a non ammettere il mio errore.Credere in Cristo, si va bene, ma seduto al posto di pilotaggio, vivendo a modo mio, facendo le mie scelte, seguendo i miei desideri e non cercando il Signore in queste decisioni. Sono un cittadino del cielo. Ma mi affido al mio denaro, alla mia carriera, al mio status, al mio lavoro, alla mia conoscenza, alla mia abilità e alla mia attenzione molto mondana. Non ho parlato con Dio di tutto questo.Se faccio così, posso diventare “zavorra”. Zavorra che appesantisce la nave mia e degli altri, piuttosto che salvarla dalle onde.E questo spesso succede perché non accettiamo che la misericordia imprevista di Dio è anche per noi, quando capisco di aver smesso di parlare con Dio e di affidarmi a lui.E sarebbe bastato un “Perdonami! Ho sbagliato, avevi ragione tu, ritorno ad ascoltare e a parlare con te” e non sarei più stato zavorra.Qual è la nostra identità? Non è quella di essere un peso; anche quando attraversiamo momenti di ribellione, di interrogativi irrisolti, di dubbio.Forse è una crisi di fede. Forse siamo sopraffatti dagli eventi. Forse ci sentiamo come se le nostre parole rimbalzassero sul soffitto, e Dio ci avesse dimenticato.E non riusciamo ad accettare che la misericordia inaspettata di Dio sia anche per noi, nei dubbi, nella ribellione, nel fuggire lontano...Se, anzi, quando ci troviamo lì, continuiamo a parlare con Dio. Forse non sappiamo nemmeno cosa dobbiamo dire. Anche lì Dio, nella sua misericordia, ha coperto quella situazione.“Nello stesso modo, anche lo Spirito Santo ci aiuta giorno per giorno nei nostri problemi e nelle nostre preghiere. Perché, in realtà, noi non sappiamo neppure per che cosa pregare, né pregare nel modo giusto, ma lo Spirito Santo prega per noi con tale sentimento, che non si può esprimere a parole.” (Romani 8:26 PV)“Dio, eccomi... vorrei parlare... ma non ho le parole.” Lo Spirito di Dio dentro di noi dice: "Stai tranquillo, ci penso io".Questa è la misericordia inattesa di Dio. Questa è l'identità di essere figli... amati, ricercati, compresi, aiutati, perdonati.Giona non riuscì ad accettarla... ma noi non siamo Giona... e non vogliamo essere zavorra.E non dobbiamo fare nulla di più che parlare al nostro Dio.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Monologo : quando sei davanti a un bivio è inutile scegliere destra o sinistra...in ogni caso avrai rimpianti..costruiscila da solo la.tua strada!
Corso di diritto amministrativo Lezione 73 - Il processo davanti al Consiglio di Stato A cura del Prof. Avv. Vittorio Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/key-editore/message
Corso di diritto amministrativo Lezione 72 - Il processo davanti al TAR A cura del Prof. Avv. Vittorio Italia --- Send in a voice message: https://anchor.fm/key-editore/message
La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui, li cerca affinché cambino vita. Troviamo inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama, imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro è mostrare che Dio ha misericordia di tutti... anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti. Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio, Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria: Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria. Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C., un po' dopo il tempo di Giona. È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona! Nimrod era un potente cacciatore e guerriero. La città di Ninive rifletteva il suo carattere. Parlando di Ninive, Naum dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri. I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.” (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone! Un esercito potente e crudele era la loro arma. Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo nella sua città natale, Gat-Efer, ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis. Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea. Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci. Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna, è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile... e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a Iafo (l'attuale Giaffa) aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale; egli sta quasi letteralmente andando il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando: “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed Egitto, Geremia fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive; trova questa misericordia inattesa troppo inquietante e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità, o lottano con l'identità di genere, o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni, i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori, o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato, che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto, potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio, che si scagliano contro il cristianesimo e fanno del tutto per opprimere chi crede Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato" più il prefisso ἀπο apo, "via". Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo. Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso. Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata? C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare? E se non vado è perché non credo che Dio possa portare alla trasformazione e al pentimento? Oppure sono effettivamente turbato dal fatto che sia possibile una misericordia così inattesa e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio ci costringe a fermarci e a riflettere. Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa, una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta una barca per Tarsis ogni giorno. Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo. Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare. Giona sa che non può scappare da Dio; e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive, allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità. L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento è una grazia che Giona trova inquietante. E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti, è: "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. 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Nicoletta Bortolotti"Un giorno una donna"Harper Collinshttps://www.harpercollins.it/Ha detto che uomini e donne sono uguali e che “una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. Ha detto che bisogna fare studiare le bambine e se solo le donne avessero fatto i libri... Ha detto che le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari. Lo ha detto un giorno in cui Parigi era un tempo più che un luogo, e l'anno 1405 era un luogo più che un tempo. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent'anni tra Francia e Inghilterra.Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili. Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Donna. Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un'infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre. Il risultato è un libro meraviglioso che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall'altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.Con Un giorno e una donna Nicoletta Bortolotti ha scritto un romanzo importante, che è al tempo stesso un'opera di grande valore letterario in grado di far rivivere le passioni e i sentimenti di un'epoca, un'opera di grande valore storico nella ricostruzione perfetta, per quanto immersa nell'immaginazione romanzesca, della vita e dell'opera di Christine de Pizan, e di valore etico, perché l'esempio di Christine possa servire da guida in questi anni non sempre facili.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Cristina Caboni"La via del miele"Garzanti Editorehttps://www.garzanti.it/Dal tetto del palazzo, Alice riesce ad ammirare tutta Parigi. Davanti a tanta bellezza, ciò che si è lasciata alle spalle non fa più così male. Con sé ha portato solo la cosa più importante: le sue api. Lì, a decine di metri d'altezza, c'è il suo alveare, un posto per lei magico. Ma ora le api sono scomparse, e Alice sa che questo è un messaggio per lei. Loro da sempre le indicano la strada. Così, quando il telefono squilla, capisce che tutto sta per cambiare: sua sorella Emma, la persona che ha amato come nessun'altra, ma che non sente da due anni a causa di una sciocca lite, non c'è più. Prima di andarsene, però, le ha lasciato il dono più grande: sua figlia. Alice non sapeva di avere una nipote e non ha idea di come si cresca un bambino. Non si sente all'altezza. Deve trovare qualcuno che se ne prenda cura, anche se questo vuol dire andare in Sardegna, l'isola che fa da sfondo a tanti racconti della sua famiglia. L'isola dove vedrà le sue api volare leggere e riflettere il sole in lampi d'oro. Dove anche l'amore avrà un significato nuovo. Gli odori, i sapori e il vento di quella terra lontana faranno cadere una a una tutte le sue certezze, mentre le sue radici riaffioreranno dalla terra. Perché per andare avanti dobbiamo sapere chi siamo stati. Come un'ape che ricorda sempre la strada verso l'alveare, abbiamo tutti bisogno di trovare un posto da chiamare casa.Libro dopo libro, Cristina Caboni ha visto crescere il proprio pubblico e scalato le classifiche. Per la stampa è ormai una certezza. Ora torna con un romanzo che è un inno alla natura. L'autrice ci parla di quello che le sta più a cuore, la magia delle api e la difesa del loro mondo. Una storia di scelte e di legami familiari. Di amore e di speranza. Tra il fascino di Parigi e quello della Sardegna, una ragazza prova ad abbattere le barriere che la dividono dalla vera sé stessa.Cristina Caboni vive con il marito e i tre figli in provincia di Cagliari, dove si occupa dell'azienda apistica di famiglia. È l'autrice dei romanzi Il sentiero dei profumi – bestseller venduto in tutto il mondo, adorato dai lettori e dalla stampa, che ha conquistato la vetta delle classifiche italiane e straniere – e il suo seguito, Il profumo sa chi sei, La custode del miele e delle api, Il giardino dei fiori segreti – Premio Selezione Bancarella 2017 –, La rilegatrice di storie perdute e La stanza della tessitrice.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Direttamente da Radio Deejay è venuto a trovarci Fabrizio Nikki Lavoro, conduttore del noto programma Summer Camp. Davanti ai microfoni di POLI.RADIO abbiamo parlato dei nuovi pezzi con la Superluna di Drone Kong e, ovviamente, di radio!
A cura di Daniele Biacchessi Gli italiani sono un popolo di santi, navigatori e di portatori di speranza. Così nella vita quotidiana, così anche in economia. Ma la speranza senza una soluzione dei problemi rimane solo sulla carta, specie dopo la diffusione degli ultimi dati Istat che offrono l'esatta direzione economica del nostro Paese. Ad ottobre l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 3,5% su base mensile e dell'11,9% su base annua (dal +8,9% del mese precedente). L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%. Siamo tornati indietro di ben 39 anni. Bisogna risalire al lontano giugno 1983, per raggiungere simili dati, cioè quando si registrò una variazione tendenziale del +13%, una crescita esponenziale dei prezzi del carrello della spesa, superiore a quella di ottobre e a marzo 1984. Nel mese di ottobre i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +10,9% a +12,7%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto da +8,4% a +8,9%. I prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%). Le ultime rilevazioni di Acri e Ipsos dicono che l'inflazione sta riducendo i risparmi cumulati, perché per mantenere i consumi molti italiani hanno fatto ricorso alle proprie riserve o a prestiti. Quindi si riducono le famiglie in grado di far fronte con mezzi propri a situazioni di difficoltà: il 39% (era il 42% nel 2021) potrebbe affrontare con serenità una spesa imprevista pari a 10.000 euro, il 75% (era il 79% nel 2021) una di 1.000. Davanti a questi dati inequivocabili ci vorrebbero politiche economiche virtuose, ma rigorose, le stesse che molti Paesi, assai meno indebitati di noi (2758 miliardi di euro), stanno mettendo in campo in varie parti d'Europa.
A cura di Daniele Biacchessi Lo sguardo sornione di Silvio Berlusconi benedice la prima Presidente del Consiglio donna d'Italia che si mostra risoluta al Quirinale. Il Cavaliere guarda Giorgia Meloni con la bocca cucita, le braccia distese, mentre lei si mette a posto i capelli davanti alle telecamere. A fianco a Giorgia Meloni sta anche Matteo Salvini, e, dietro loro, tutti gli altri. Si sono voluti presentare così davanti a Sergio Mattarella per dimostrare quella compattezza venuta a mancare molte volte nelle ultime settimane, con gli audio di Berlusconi che annuncia rapporti ricuciti con Putin a suon di vodka e lambrusco, critiche feroci a Zelenski, e le cancellerie diplomatiche europee e americane in fibrillazione. Tutto sembra finito in poche ore. Davanti a Mattarella, Giorgia Meloni parla a nome di tutti. Il capo dello Stato alla fine chiede se tutti fossero d'accordo a dare l'incarico alla leader di Fratelli d'Italia, e i dodici presenti hanno dato il via libera. Dopo l'incontro Berlusconi esce nel cortile sorreggendosi a Matteo Salvini. Non risparmia una battuta a Giorgia Meloni. Altri sorrisi e si appoggia anche alla prossima premier. Poi torna a casa e scrive poche righe su twitter: "Sono sicuro che, grazie al supporto imprescindibile di @forza_italia, il prossimo esecutivo sarà all'altezza di guidare il Paese verso la crescita". Nasce il Governo di Giorgia Meloni con la foto di rito, i sorrisi, ma Silvio Berlusconi, il croupier degli ultimi trent'anni di storia italiana non ci sta a ricevere le carte della partita da altri. Vuole ancora essere lui al centro della scena. È un vecchio e consumato attore che recita le ultime repliche della commedia oppure il Caimano, pronto ancora a sferrare altri colpi di coda?
La rivista calcistica FourFourTwo ha stilato la classifica dei 50 migliori allenatori del 2022. Simone Inzaghi è in lista
il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Davanti al profeta marziano i nostri viaggiatori stanno avendo un confronto con se stessi e la loro proiezione, le scelte che faranno e le domande che porranno cambierà il loro futuro.
Davanti al profeta marziano i nostri viaggiatori stanno avendo un confronto con se stessi e la loro proiezione, le scelte che faranno e le domande che porranno cambierà il loro futuro.
Davanti al profeta marziano i nostri viaggiatori stanno avendo un confronto con se stessi e la loro proiezione, le scelte che faranno e le domande che porranno cambierà il loro futuro.
Il Messaggio di Oggi: "LA TUA CAUSA STA DAVANTI AL SIGNORE SAPPILO ASPETTARE"• Giobbe 35: 13• Giosue 2: 23-24• Numeri 13: 31 (32-33)• Numeri 14: 1-3• Giosue 5: 14-15• Giosue 5: 13• Numeri 14: 4• Giobbe 35: 14• Giosue 1: 5• Numeri 14: 6 (7-9)• Giosue 2: 23-24• Giobbe 35: 14• 2 Corinzi 1: 20• Matteo 6: 34• Matteo 6: 33--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
La sintesi della discussione, nel pomeriggio di mercoledì 28 settembre, in Consiglio comunale ad Aosta, sull'installazione del dehors del Caffè Nazionale, davanti all'Hôtel de Ville, tema di una mozione presentata dalla consigliera Sylvie Spirli, alla quale ha risposto il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, ed hanno espresso valutazioni in merito i consiglieri Giovanni Girardini, Sergio Togni e Bruno Giordano.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
A te cantiamo, Signore, davanti ai tuoi angeli. E noi, in questa festa dei santi Arcangeli vogliamo fare proprio quel che fanno le schiere angeliche, le schiere celesti. Vogliamo dare gloria a Lui, gloria a Dio. Nella liturgia gli angeli vengono chiamati cooperatori, cooperatori del disegno di salvezza, sono al servizio di Dio e del Figlio dell'uomo, di Cristo. Non sappiamo molto degli angeli, anche se la Bibbia spesso ci presenta questi amici di Dio. Daniele nella prima lettura parla degli angeli in forma misteriosa. Nella profezia sul Figlio d'uomo Daniele dice: "Un fiume di fuoco scendeva dinanzi a Lui, mille migliaia lo servivano e dieci mila miriadi lo assistevano". Il profeta non nomina gli angeli, parla di fuoco, parla di miriadi, parla veramente con un linguaggio misterioso... Noi spesso rappresentiamo gli angeli come uomini, uomini dal viso dolce, soave... Nella Scrittura invece loro appaiono come esseri terribili, esseri che incutono timore, perché sono la manifestazione della Potenza di Dio, della Santità di Dio. Dobbiamo però notare una cosa importante, una cosa che spesso ci sfugge. Abbiamo parlato degli Angeli nella profezia di Daniele. Ma se la rileggiamo bene, ci accorgiamo che in quel brano, non sono gli Angeli gli esseri più importanti... Dopo la Epifania di Dio, la manifestazione di Dio vediamo "uno, simile ad un figlio d'uomo". Ed è proprio lui e non gli Angeli ad essere introdotto fino al trono di Dio. È a lui che il Vegliardo "da' il potere, la gloria e il regno", è "a lui che tutti i popoli serviranno". L cosa simile osserviamo anche nel brano evangelico di oggi... "Vedrete i cieli aperti e gli angeli di Dio salire a scendere sul Figlio d'uomo". Anche qui gli angeli sono al servizio del Figlio d'uomo, di Gesù Cristo. Vediamo allora come la liturgia purifica il nostro culto, il nostro servizio. La nostra lode, la nostra adorazione non è rivolta ai santi, nemmeno quando si tratta degli angeli o arcangeli. La nostra lode e il nostro culto va indirizzato solo a Dio e al Figlio di Dio. Gli angeli sono solo servitori suoi che Dio, nella sua immensa bontà, mette anche al nostro servizio. Che cos'è che ci insegna questa festa di oggi, che cos'è che impariamo oggi dai santi Arcangeli? San Michele ci insegna il "Chi se non Dio!"... Come far significare nella/colla nostra vita che solo Dio importa, che solo Lui è il Signore della nostra vita, a Lui solo vogliamo dar la nostra gloria. San Gabriele, il grande annunciatore della volontà di Dio, del progetto di Dio. Egli ci dice come riconoscere il progetto divino nella nostra vita, come accettarlo... San Raffaele, colui che guida, colui che accompagna, conduce il mondo, noi verso il Signore... Chiediamo al Signore perché ci faccia veramente comprendere la sua santità, maestà, potenza perché possiamo dargli gloria, reverenza in mezzo ai suoi Angeli.
Il Bar dell'Agip alle 6.00 del mattino è il luogo dove faccio i conti con me stesso dopo una lunga nottata passata fuori. Davanti a me ho il cornetto con la crema più buono della città, e io di dolci me ne intendo, sono stato il miglior cliente della bancarella di caramelle e di Capitan Crepes per 7 lunghi anni, poi ho temuto di coltivarmi un diabete e mi sono limitato ad essere uno dei migliori fino a quando il capitano non ha chiuso perché ha tipo svoltato con i Bitcoin. Ogni tanto mi manda qualche foto da boomer su what's app contenente qualche tetta o qualche figa. Fingo di ridere anche se non apprezzo il suo sarcarmo. Accompagno il mio cornetto con un succo all'ananas, oltre al solito quesito di quell'ora in quel luogo: ne è valsa la pena? Quelle ore sono uno dei pochi momenti veramente lucidi della mia vita, soprattutto quando non sono innamorato. All'orizzonte l'unica cosa che posso scorgere è un sole rosso fuoco che riemerge dal mare. Al mio fianco per tutta la notte ho avuto una delle tante lei che ho idealizzato e desiderato di amare per appigliarmi a qualcosa, per mantenere un sogno che mi aiutasse a fare i conti con la solitudine. La definirei bellissima ma resto un po' ostile, non posso fidarmi di nessuno. Non voglio farlo. Di lei certamente non potrei neanche volendo, è una bestia autodistruttiva. Forse sto cercando di salvarla e anche in questo potrei impegnarmi molto di più, ma a che scopo? Non si può salvare chi vuole affogare nel suo vomito. Questa mattina non provo nulla, con altissima probabilità neanche lei, ma è bello tutto questo, me lo godo. Siamo figure di passaggio. Finita l'estate me ne parto finalmente, e non dovrò più accontentarmi di ascoltare stronzate a volte attraenti e sempre deliranti. Ho preso le distanze da tutte le dipendenze possibili, non avrei mai immaginato che avrei scelto di fare a meno anche dell'affetto. Basterebbe un contatto, uno sguardo deciso, un bacio e io potrei perdermi, ma non stavolta, ora che mi sento forte, mi sento solo accanto a un'altra persona sola, inutile illudersi, non esiste un noi in questa terra. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
come non accorgersi per 50 anni di qualcosa che sta ogni giorno davanti ai tuoi occhi...
Ieri Giorgia Meloni al Forum Ambrosetti di Cernobbio si è messa le mani davanti agli occhi durante l'intervento di Matteo Salvini.Perché è accaduto? Ne parlo in questo episodio, analizzando il suo linguaggio non verbale alla luce del fenomeno psicologico dell'orientamento automatico dell'attenzione (o attenzione involontaria).
Ospite: Sconcerti:" Il Milan si è trovato davanti un Sassuolo di corsa e fatica. Difesa dell'Inter in difficoltà. Brozovic sotto tono. Ci sono pochi giocatori di classe in Italia come Dybala. Paredes farà ripartire il gioco della Juve. Fabian Ruiz giocatore importante il Napoli però lo ha sostituito bene." Maracanà con Marco Piccari
Premessa per chi non ha visto il video: questa mattina al Meeting di Rimini Enrico Letta ha parlato più volte sul palco con Giorgia Meloni mettendosi la mano davanti alla bocca, prima che cominciasse la conferenza. Si è trattato di una scelta efficace?Ne parlo in questo episodio in meno di 2 minuti.
Roberto Beccantini analizza le squadre al via del campionato di calcio di Serie A.
Dopo la morte dell'amico Falcone, la vita di Borsellino cambia completamente: diventa irrequieto, dice che deve fare presto, che il tempo per lui sta finendo. Il racconto degli ultimi 57 giorni del magistrato.
Un puente enorme entre oriente y occidente es el trabajo y la trayectoria de la poeta, traductora y editora mexicana Jeannette L. Clariond. Con una abundante obra tanto en poesía como en traducción es fundadora de la editorial Vaso Roto y del Primer Certamen de Poesía en Braille. Ha recibido numerosos premios como el Premio Nacional de Poesía Enriqueta Ochoa 2020, Premio UANL a las Artes (2021), Sistema Nacional de Creadores por Traducción (2021) y recién ingresa en este 2022 a la Academia Norteamericana de la Lengua Española. Traductora de la escritora Ann Carson y colaboradora del crítico Harold Bloom, ha colaborado y editado diversas antologías como Poetas en casa 2020 (Casa Cultural de las Américas, 2020), Donne di Parole. Venti Poete Messicane (Fermenti, 2020), Davanti a un Corpo Nudo (Edizioni Fili d'Aquilone, 2019), un libro bilingüe español-italiano, gana el Premio Internacional de Poesía “San Juan de la Cruz”. Su obra ha sido traducida a diversos idiomas. Conversamos con ella sobre traducción, la tradición poética, el trabajo de las editoriales independientes, su increíble proyecto de literatura en Braille. Visiten hablemosescritoras.com para ver más de su obra y trayectoria.
Siamo andati in Cina, dove con la politica Zero Covid di Xi JinpingShanghai è ancora sottoposta a un coprifuoco a zone alterne e a Pechino si impongono nuove, pesanti restrizioni: ne abbiamo parlato con Simone Pieranni, redazione Esteri di il manifesto, autore di "La Cina Nuova", edito da Laterza e con Alessandro Pavannello, produttore musicale che vive a Shanghai, testimone del lockdown. Subito dopo siamo tornati in Ucraina, dove nel 79simo giorno di guerra - mentre continua l'assedio di Azovstal e le forze russe sembrano in stallo nel Donbass - l'inviato del Sole 24Ore Roberto Bongiorni ci ha raccontato le ultime dal campo. Davanti a un tribunale di Kiev è poi iniziato il primo processo contro un soldato russo accusato di crimini di guerra: ne abbiamo parlato con Alessandro Gamberini, avvocato penalista, già docente di diritto penale all'Università di Bologna.
Fin dalla fondazione del Theater of Black Women del 1982, Bernardine Evaristo ha sempre amato sperimentare, mescolando prosa, teatro e poesia. È diventata così una figura di riferimento della scena letteraria britannica. Ma è soprattutto con Ragazza, donna, altro, il romanzo con cui ha vinto il Man Booker Prize nel 2019, che si è definitivamente imposta all'attenzione del pubblico di tutto il mondo. Nella polifonia letteraria di questo romanzo, Evaristo è riuscita a dare ai suoi personaggi – donne di colore, queer, di classe operaia, immigrate…– uno spazio di espressione autentico, lontano da ogni stereotipo. Bernardine Evaristo, in dialogo con Michela Murgia, è stata una delle grandi ospiti di Festivaletteratura 2021. Davanti al pubblico di Piazza Castello le due scrittrici hanno parlato di identità altre e di femminismo intersezionale, ma anche delle tante declinazioni della realtà a cui la letteratura può dare rappresentazione
Anche se molti genitori desiderano punire un bambino per le sue azioni disobbedienti, non tutti conoscono il vero effetto che le punizioni portano con sé. Davanti agli eventi più disperati di sfregio e sfida dei miei figli, però, non è facile fermare l'impulso di urlare, lanciare occhiatacce o mandare tutti in punizione. Cosa fare in questi casi? Ci sono due domande che nel tempo mi hanno aiutato a rallentare, tornare in me stessa, e agire con una nuova e più matura consapevolezza. Che cosa vuole comunicarmi veramente mio figlio? Che cosa ottengo con una punizione immediata? Ormai so che se mio figlio si comporta male, molto spesso con quella monelleria sta provando a mandarmi un messaggio. Se non mi fermo a interpretare quel comportamento, e mi fermo all'apparenza delle sue azioni, non sarò mai in grado di ascoltarlo veramente! E la nostra relazione fallirà il test. Se procedo immediatamente con una punizione, non faccio altro che accrescere ancora di più la distanza tra me e lui. Qual è allora la soluzione davanti a monellerie che andrebbero punite? La mia risposta si trova nell'episodio di questa settimana. Con un consiglio pratico finale su come rimediare in maniera sana al danno combinato da un bambino. *** MSH Facebook: https://www.facebook.com/mammasuperhero MSH Instagram: https://www.instagram.com/mammasuperhero/ MSH Blog: