di Ester D'Oria, Silvia De Rosa, Stefania Loddo, Michela Lonardi e Viola Tofani. GAIA è il pri
L'Agenda Donne, Pace e Sicurezza, istituita con la risoluzione n° 1325 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha l'obiettivo di rafforzare e valorizzare il ruolo delle donne nei contesti di crisi e conflitto attraverso la loro partecipazione attiva nelle operazioni di peacekeeping e nei processi decisionali in materia di pace e sicurezza a vari livelli. La questione ambientale viene percepita come parte dell'Agenda e si associa alla pace e alla sicurezza, oltre il senso securitario che solitamente immaginiamo. La sicurezza dei popoli, infatti, non può essere assimilata a quella degli Stati, dato che nel secondo caso si proteggono i confini, e nel primo le persone.
Con l'Effetto Matilda, Margaret Rossiter sottolineava, già molti anni fa, come il contributo dato dalle donne alla ricerca tecnica e scientifica fosse costantemente sminuito. In Italia, nell'anno accademico 2018/19 tra tutti gli iscritti alle facoltà STEM, le studentesse rappresentavano solamente il 37%: un gender gap che si riflette poi nell'ambito lavorativo, dove le laureate in queste discipline presentano tassi di occupazione e retribuzione più bassi rispetto agli uomini, nonostante i risultati accademici più elevati. Alla luce anche dell'Agenda 2030 che mira a garantire un equo accesso ad un'istruzione di qualità ed eliminare le disuguaglianze basate sul genere, Giulia Marzetti ci racconterà la sua storia di successo di donna in STEM.
Da sempre culla di enormi risorse naturali, tra cui oro, carbone e petrolio, nel corso degli ultimi decenni l'America Latina ha attratto grandi imprese estrattive ed i loro interessi economici. La violenta spoliazione delle terre, così come i gravi danni ambientali causati dall'estrazione di minerali preziosi e combustibili fossili, hanno avuto ripercussioni devastanti sulle comunità locali, specialmente sulle donne, il cui ruolo sociale, comunitario e culturale si fonda sul legame con la Madre Terra. Proprio per questa ragione, sono le donne che oggi lottano in prima linea in difesa della terra e dei diritti umani.
In Italia è in corso dal 2013 l'emergenza PFAS, una delle più vaste contaminazioni delle acque potabili e di falda a livello mondiale, tra le province di Vicenza, Padova e Verona, che coinvolge circa 350mila cittadini e cittadine con conseguenze sulla salute e sul benessere. Anche in questo caso il ruolo delle donne è stato di primaria importanza dal momento che, presa consapevolezza della contaminazione avvenuta, molte di loro hanno preso la prima linea del nascente Movimento No Pfas, coordinandosi con le diverse soggettività in campo, portando un fondamentale e innovativo contributo alla battaglia.
Nel 2019 in Italia sono stati prodotti 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, vale a dire che ogni cittadin@ italian@, in un anno, ha prodotto circa 500 kg di rifiuti - quasi 1,5 kg al giorno. Considerando che solo la metà viene riciclata, l'inquinamento dei nostri mari e le nostre terre sembra un destino inevitabile. Eppure scelte quotidiane di consumo responsabile e di produzione circolare possono fare la differenza: ce ne parla Alice Bellini, fondatrice di Inspire per uno stile di vita zero waste.
A livello mondiale, più di 700 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà estrema: la maggior parte sono donne. Questa condizione di diseguaglianza limita l'accesso al credito tradizionale e l'opportunità di riscatto socio-economico per milioni di persone. Da qui la rivoluzione di Muhammad Yunus, fondatore nel 1976 della Grameen Bank, la prima banca per i poveri. Yunus ha proposto un modello innovativo, individuando nei “non bancabili” i propri clienti: in particolare, ha scelto le donne, convertendo così la microfinanza in un importante strumento di empowerment. Oggi la microfinanza si propone anche come mezzo di riduzione delle vulnerabilità accentuate dai cambiamenti ambientali, grazie al sostegno di strategie di adattamento e mitigazione degli shock. Ne parliamo con Alberto Lanzavecchia, professore di microfinanza presso l'Università di Padova.Angolo dei consigli: https://vimeo.com/107749566
In questo episodio parleremo dell'impatto dell'industria tessile sull'ambiente nelle diverse fasi di produzione, distribuzione e smaltimento di vestiti usati e prodotti invenduti. Tratteremo in particolare di fast fashion nella nostra società, sempre più globalizzata, e rifletteremo sulla condizione di violazione dei diritti delle donne lavoratrici, le quali rappresentano con predominanza la forza lavoro del settore tessile. La moda etica e sostenibile sarà la soluzione? Sarà con noi Veronica Spano, designer, attivista e culture creator. Veronica è attualmente assegnista di ricerca in Moda all'università IUAV di Venezia, dove conduce studi socio-economici su nuove pratiche e modelli di business olistici per il design e la manifattura Made in Italy del futuro.
L'accelerata crescita demografica, l'evoluzione degli stili di vita, lo sfruttamento eccessivo delle risorse con la distruzione di habitat a favore di spazi urbani, unitamente agli effetti del cambiamento climatico, sono alla base della proliferazione di zoonosi, come il Covid-19. L'emergenza sanitaria, che ha sopraffatto il mondo intero, ha portato alla luce due importanti verità: da un lato il lavoro di cura, che ancora oggi grava pesantemente sulle donne e che le ha costrette in troppi casi a perdere il lavoro. Dall'altro ha mostrato al mondo intero le donne simbolo di questa rinascita: sono state infatti delle ricercatrici italiane ad isolare il virus.Ne parliamo insieme a Chiara Soletti e Benedetta Rossi di Italian Climate Network.
In questo episodio affronteremo il tema delle ecomafie, un reato presente in tutte le filiere legate all'ambiente. Interessa infatti il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, l'abusivismo edilizio, le filiere agroalimentari, i traffici clandestini di animali e gli incendi dolosi. Sarà con noi Francesca Dalrì, redattrice de Lavialibera, che ci racconterà come sia nata la lotta contro le ecomafie e come spesso sia stata guidata proprio da donne. Caso emblematico è stato quello di Ilaria Alpi, la cui volontà di portare allo scoperto questi crimini, le costò la vita, ma la fece anche diventare un esempio per tutti noi. Vogliamo dedicare questo episodio alla giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, celebrato ogni anno il 21 marzo. Il primo giorno di primavera.
In questo episodio esploreremo la complessa relazione tra genere e ambiente con il supporto di Andrea Grieco, consulente per la sostenibilità e divulgatore ambientale specializzato sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030. Partiremo da dati e fatti dal mondo per comprendere perché donne e ragazze sono maggiormente esposte all'impatto delle trasformazioni ambientali e scopriremo il loro ruolo fondamentale quali agenti di cambiamento e resilienza di fronte alle sfide ambientali.
Ti presentiamo GAIA, un podcast fatto da donne per tutti e tutte. Se vuoi sapere come ambiente e tematiche di genere sono strettamente collegati ascoltaci, seguici e iscriviti!