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Effetto giorno le notizie in 60 minuti
Zelensky rinuncia anche alla NATO

Effetto giorno le notizie in 60 minuti

Play Episode Listen Later Dec 15, 2025


Oggi a Berlino Zelensky incontra i leader europei. Il leader ucraino sarebbe disposto ad un'ulteriore concessione ai russi: la rinuncia all'ingresso nella NATO. Ne parliamo con Alessandro Marrone, responsabile del programma "Difesa, sicurezza e spazio" dell'Istituto Affari Internazionali. Cresce l'adozione dell'Intelligenza Artificiale nelle imprese italiane. Lo rileva un'indagine ISTAT presentata oggi. Con noi Alessandra Nurra, ricercatrice ISTAT.

24 Mattino - Le interviste
Persa anche la fiducia di fare figli

24 Mattino - Le interviste

Play Episode Listen Later Dec 15, 2025


Il calo della natalità è un fenomeno antico ed è iniziato dal 1976 quando la fecondità scese da oltre 2 figli per donna, al minimo storico di 1,19 figli per donna del 1995. La possibilità di non fare figli riguarda ormai due donne su cinque laddove una lo esclude completamente.Ne parliamo con Alessandra Minello, ricercatrice in demografia al Dipartimento di Scienze Statistiche all'Università di Padova ed Antonio Noto, direttore di Noto sondaggi.

MIster Gadget
15 dic: Il 2026 sarà l'anno dei pieghevoli

MIster Gadget

Play Episode Listen Later Dec 15, 2025 5:38


Secondo le anticipazioni di alcune agenzie di analisi, ci sono certezze assolute su ciò che capiterà il prossimo anno nel mondo degli smartphone. Apple sotto scrutinio in Svizzera vi raccontiamo perché. Anche questa settimana il nostro appuntamento è realizzato in collaborazione con Philips Audio, che festeggia 100 anni di storia con la nuova linea Century. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

News dal pianeta Terra
La sparatoria a Bondi Beach

News dal pianeta Terra

Play Episode Listen Later Dec 15, 2025 9:01


C'è stata una sparatoria di massa a Bondi Beach, a Sydney, dove due uomini hanno ucciso almeno 16 persone e ferite 40 durante i festeggiamenti in spiagga della festa ebraica dell'Hanukkah. Anche negli Stati Uniti c'è stata l'ennesima - la 18esima – sparatoria dell'anno con due morti e 9 feriti alla Brown University a New York.Sono arrivati in Australia i primi migranti climatici da Tuvalu, piccolo atollo con 11mila persone di cui un terzo ha già chiesto un visto dato che nel giro di pochi anni le isole saranno sommerse dall'acqua. L'energia solare potrebbe arrivare perfino di notte: secondo gli analisti energetici di Ember, infatti, è ormai più conveniente produrre energia fotovoltaica con batterie e usarla in tutti i momenti della giornata che non usare gas o carbone.  Ascolta la puntata speciale “Il biologico convince prima il cervello dello stomaco” con Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, e Andrea Bariselli, neuroscienziato Ascolta Campo Lungo, il nuovo podcast di LifeGate con Matteo Serra sullo sport che riflette il cambiamento Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. 

Metalitalia Podcast
S6E15 - Anche a te e famiglia! (da Metalitalia PUB)

Metalitalia Podcast

Play Episode Listen Later Dec 15, 2025 64:26


Tratto dalla diretta video Facebook, Instagram e YouTube "METALITALIA PUB" del 15 dicembre 2025, l'ora che segue rappresenta il resoconto di una chiacchierata tra Jacopo Casati (giornalista, promotion manager e digital specialist), David Scatigna (uno dei proprietari di Metalitalia.com), Carlo Paleari (redattore di Metalitalia) e Pamela Mastrototaro (fotografa di Metalitalia), con temi principali il concerto di TILL LINDEMANN a Milano, il Wrapped di fine anno dei contenuti del 2025 del nostro sito, i nuovi annunci di concerti per il 2026 e i commenti della community.Buone feste a tutti e a risentirci nel 2026!Il podcast è disponibile su Spotify, Apple Music, Amazon Music, Google Podcasts, YouTube, Deezer, Spreaker e molti altri.

Quilisma
Medioevo, musica, emancipazione

Quilisma

Play Episode Listen Later Dec 14, 2025 27:58


Con la fine delle grandi invasioni barbariche, nell'Europa del tardo medioevo, si ha una generale crescita del benessere economico e, nonostante le carestie continuino a mietere vittime, anche un diffuso aumento demografico. Commercio e agricoltura si potenziano, le città si ingrandiscono, sorgono nuovi borghi e castelli e si definiscono le maggiori corti presso le principali città europee, che subito divengono importanti centri di sviluppo culturale e artistico, nascono le prime corporazioni di insegnanti ed allievi che presto diventeranno università. Anche se il cristianesimo rimane fondamentale motivo ispiratore di tutte le espressioni artistiche, progressivamente si affacciano nuove esperienze che tendono a distaccarsi dalla pratica religiosa ed hanno come oggetto l'uomo con i suoi sentimenti o sono ispirate dall'ambiente naturale. La pratica musicale quindi non è più soltanto legata alla preghiera ma inizia ad acquisire un valore espressivo autonomo, una maggiore dignità artistica.

Pecore elettriche
Il duello tra riformisti passa anche dalla giustizia

Pecore elettriche

Play Episode Listen Later Dec 14, 2025 3:58


Il duello tra i riformisti - una parte rimasta fedele a Stefano Bonaccini, un'altra no - passa dalla Toscana e si incrocia con la battaglia sulla riforma della giustizia.

Happy Daily di Giusi Valentini
Come trovare la tua visione

Happy Daily di Giusi Valentini

Play Episode Listen Later Dec 13, 2025 15:18


Ti è mai capitato di chiederti: "Dove sto andando?" "Questa è davvero la mia strada?" In questo episodio parliamo di visione e direzione: quello sguardo interiore che ti permette di capire chi sei e cosa vuoi davvero, soprattutto quando dentro c'è confusione o nebbia.   Perché quando non hai una visione chiara, vivi in modalità reattiva:  ti adatti, gestisci le urgenze, soddisfi le aspettative… e perdi pezzi di te. Una visione invece ti radica, ti orienta, ti motiva. E non nasce nella testa, ma nel cuore, nel silenzio, nelle domande che evitavi da tempo. Anche per me è stato così. Quando ho smesso di seguire "quello che si fa" e ho iniziato a chiedermi "cosa voglio davvero?" tutto è cambiato. In questo episodio ti accompagno dentro questa riflessione e ti racconto perché il periodo tra fine e inizio anno è il momento più potente per ritrovare la tua direzione.   Ed è proprio questo che faremo nel workshop live del 28 dicembre, Trova la tua visione: ✨ 3 ore insieme ✨ journaling, visualizzazioni, domande potenti ✨ chiarezza su ciò che vuoi creare nel 2026 Questo momento tra fine anno e inizio anno è il più potente per farlo. Non serve stravolgere tutto. Ma serve avere un faro. E quel faro sei tu, quando ti ascolti davvero. Il 14 dicembre alle 21 il prezzo raddoppia. Se senti che è il tuo momento, puoi iscriverti qui: https://giusivalentini.com/trova-la-tua-visione/   00:24 Come ho trovato la mia visione 03:22 Le domande fondamentali sulla direzione 07:59 Come ci sentiamo senza una visione 09:47 Trova risposte nel silenzio 12:19 Il faro: ascoltati davvero    

TV Therapy
Ep. 166 | Quello dove Stranger Things ci mostra perché amiamo la nostalgia

TV Therapy

Play Episode Listen Later Dec 13, 2025 72:04


Vuoi iniziare un percorso di TV Therapy? Scopri la nostra terapia di gruppo e compila il questionario per prenotare un primo colloquio conoscitivo

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Occhi su Gaza, diario di bordo #100

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Dec 13, 2025 2:10


Il crollo avviene all'alba, nella parte orientale della Striscia. Un edificio già lesionato cede sotto la pioggia battente. Il fronte di cemento si accartoccia, schiaccia le tende sistemate ai piedi, inghiotte chi ci dormiva dentro perché altrove non c'era spazio. Le immagini mostrano persone che scavano con le mani nel fango, senza mezzi, senza tempo. Nelle ultime ore le agenzie contano almeno undici morti legati al maltempo: tra loro bambini e un neonato, uccisi dal cedimento di strutture fragili e dal freddo. Non è cronaca meteo. È la fotografia di una vulnerabilità costruita. Gli edifici colpiti nei mesi scorsi vengono riabitati perché l'alternativa è il nulla; le tende sorgono accanto a muri instabili perché non esistono zone sicure. La pioggia entra nelle crepe già aperte dalla guerra e completa il lavoro. Le Nazioni Unite segnalano che teloni, coperte termiche e tende non reggono alle inondazioni; materiali più solidi restano bloccati o arrivano a intermittenza. Il risultato è visibile: famiglie che cercano di proteggere i figli con ciò che trovano, mentre l'acqua sale. Intanto i valichi seguono il calendario. Chiusure “ordinarie”, camion in attesa, aiuti che si fermano davanti ai cancelli. Il giorno prima ne sono passati alcuni, il giorno dopo forse altri. Nel mezzo ci sono feriti, malati, sfollati che aspettano autorizzazioni. La pioggia cade senza permessi, i soccorsi no. Ogni ritardo pesa come una scelta. Sul piano politico, nelle stesse ore rimbalza l'ultimatum sul futuro della Striscia: o una forza internazionale entra sul terreno, oppure l'esercito israeliano resta. È una frase che arriva mentre si contano crolli e ipotermie. Il “dopo” diventa leva negoziale, il presente resta scoperto. Anche in Israele la stessa tempesta provoca vittime e soccorsi. Stessa pioggia, esiti diversi. La differenza sta nelle infrastrutture, nella protezione, nella continuità dei servizi. Diario di bordo numero cento. La tregua regge nei comunicati. I muri no. E quando crollano, il fango rende tutto più chiaro. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

Reportage
Figli Nostri. L'istituto penale per i minorenni di Nisida - di Livia Zancaner

Reportage

Play Episode Listen Later Dec 13, 2025


Il carcere minorile di Nisida, fortezza antica a picco sul mare, accoglie poco meno di un'ottantina di ragazzi, soprattutto napoletani e campani. I minori stranieri sono pochi: nell'estate 2024 il loro arrivo massiccio dalle carceri del nord aveva provocato proteste e risse. Anche a Nisida le criticità maggiori sono la carenza di agenti e il sovraffollamento, che è il "nemico numero uno del trattamento", spiegano Silvia Vigilante, educatrice e Paolo Spada, a capo dell'area tecnica. "ll carcere può dare nuove opportunità, mentre fuori è più facile cogliere le occasioni negative", raccontano due giovani, in carcere da anni e che ancora non hanno finito di scontare la loro pena. La scommessa di Nisida e di ogni istituto penale minorile è dimostrare che questi giovani, se seguiti e indirizzati, sono in grado di trovare il loro posto nella società.

Radio Rossonera
Calciomercato Milan, anche Füllkrug in lista: la situazione

Radio Rossonera

Play Episode Listen Later Dec 12, 2025 1:59


Idea Füllkrug per il Milan, la punta tedesca stuzzica la dirigenza rossonera:ecco il 9 che potrebbe dare una mano ad AllegriDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.

Unica Radio Podcast
Tiziana Martucci: il teatro come destino, identità e trasformazione

Unica Radio Podcast

Play Episode Listen Later Dec 12, 2025 13:38


Un viaggio nella vita artistica di Tiziana Martucci, tra debutti inattesi, teatro come identità, anni di ricerca, collaborazioni internazionali e nuovi progetti che uniscono voce, corpo e sperimentazione musicale. Tiziana Martucci: una vita in scena tra ricerca, identità e nuovi linguaggi Il percorso artistico di Tiziana Martucci non nasce da un piano, ma da un incontro fortuito, uno di quelli che spostano il baricentro della vita. Studentessa di ingegneria, timida e convinta che il palcoscenico non facesse per lei, viene spronata a tentare. Un piccolo corso al Crogiolo con Mario Faticoni e Rita Zeri diventa l'inizio di una strada lunga trent'anni. Un debutto inatteso che diventa destino Il primo ruolo con Acroama, assegnato da Lelio Lecis e Alice Capitanio, segna l'avvio di un percorso intenso. Ogni spettacolo, racconta Tiziana, “mi regala una parte nuova di me”, perché recitare significa trasformarsi, crescere, esporsi. Tra le produzioni più importanti di oggi, spicca “Come vent'anni fa”, un monologo che intreccia una commessa contemporanea con la tragica figura di Ecuba. Il risultato è un'alternanza scenica complessa, dove l'enfasi della tragedia classica lascia spazio alla naturalezza cinematografica del presente. Il pubblico come centro del teatro Per Martucci, il teatro vive nel rapporto con il pubblico. A differenza del cinema, dove tutto è frammentato, sulla scena l'interprete respira con la platea, ne avverte i silenzi, le tensioni, le emozioni. È questo scambio che rende ogni replica unica e irripetibile. Acroama: una famiglia artistica In quasi trent'anni, Acroama è diventata per lei una casa, una famiglia scelta. Una compagnia che costruisce spettacoli essenziali e visionari, dove la scena si fonda sul corpo dell'attore, sulle luci e sui suoni più che sulla scenografia. Un teatro poetico, rarefatto, che deve molto all'impronta estetica di Lelio Lecis e che Tiziana ha imparato ad amare anche dopo numerosi studi con maestri internazionali, da Jean-Paul Denizon a Emma Dante. Anche il teatro per ragazzi fa parte di questa dimensione: tra i prossimi impegni, un divertente spettacolo natalizio diretto da Elisabetta Podda, dove interpreterà una strega cattiva “più convincente di quanto si pensi”. Formazione e contaminazioni La crescita artistica non si è mai fermata: workshop, regie, collaborazioni con il Ctb di Braga e spettacoli come “Spettri” di Ibsen hanno arricchito la sua visione e affinato la sua sensibilità scenica. Tra teatro e musica: nuove strade Parallelamente al teatro, Martucci porta avanti un progetto musicale con i Black Solanas, collettivo guidato da Valentino Murru. Qui esplora lo spoken word, una forma di narrazione vocale che definisce “come dipingere con la voce”. Prodotto da un'importante etichetta tedesca, il progetto ha già pubblicato due EP e continua a evolversi, fondendo elettronica, parola e ricerca sonora. Guardando al futuro Tra tournée, nuovi spettacoli e collaborazioni internazionali, Tiziana continua a navigare fra linguaggi diversi, mossa da quella curiosità creativa che da sempre la guida. Una vita in scena che si rinnova continuamente, dove la ricerca è l'unica vera direzione.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Come Migliorare il tuo Accento in Italiano

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Dec 11, 2025 33:24


La pronuncia italiana rappresenta uno degli aspetti più affascinanti e al tempo stesso una sfida per chi studia la lingua di Dante. Spesso gli studenti si chiedono: "Devo eliminare completamente il mio accento?" La risposta è semplice: gli accenti sono belli e naturali. In questa guida completa, però, scoprirai tecniche pratiche e immediate per perfezionare la tua pronuncia italiana, dalla gestione delle doppie consonanti alle particolarità delle parole straniere adattate alla nostra lingua. Guida Completa alla Pronuncia Italiana: Consigli Pratici per Parlare come un Nativo La Regola d'Oro: Pronunciare Tutte le Lettere Il primo e più importante consiglio per migliorare istantaneamente la tua pronuncia italiana è semplice ma fondamentale: pronuncia tutte le lettere. A differenza di molte lingue, l'italiano non presenta suoni silenziosi (eccetto la H iniziale che è sempre muta). Ogni singola lettera scritta deve essere articolata con chiarezza. Prendiamo alcuni esempi pratici: Giardino: si pronuncia GIAR-DI-NO, con ogni sillaba ben distinta Finestra: FI-NE-STRA, senza mai "mangiare" le lettere finali Ombrello: OM-BREL-LO, prestando particolare attenzione alla parte finale Particolarmente importante è la pronuncia delle vocali consecutive, che rappresentano una sfida per molti studenti. In italiano, anche quando ci sono più vocali di seguito, ognuna mantiene il suo suono distintivo: Paura: PA-U-RA (tre sillabe distinte, non "pàra") Tuoi: TU-O-I (tre sillabe complete) Aiuola: A-IU-O-LA (quattro sillabe ben separate) Questo principio si applica anche alle parole più lunghe e complesse. Per esempio, in "acquario" (AC-QUA-RI-O) ogni lettera deve risuonare chiaramente, creando quella musicalità tipica della lingua italiana. Esercitarsi a scandire lentamente le parole, sillaba per sillaba, aiuta a sviluppare questa consapevolezza articolatoria che poi diventerà naturale anche nel parlato veloce. Le Doppie Consonanti: Il Cuore della Pronuncia Italiana Le doppie consonanti rappresentano probabilmente l'aspetto più caratteristico e distintivo della pronuncia italiana. La loro corretta esecuzione è cruciale perché sbagliare una doppia può cambiare completamente il significato di una parola, creando situazioni imbarazzanti o fraintendimenti. Il segreto tecnico per pronunciare correttamente le doppie è questo: rendi più corta la vocale che precede la doppia consonante. La consonante doppia stessa deve essere "tenuta" più a lungo, creando una breve pausa nella pronuncia. Coppie di Parole che Cambiano Significato Analizziamo alcune coppie di parole dove l'unica differenza sta nella doppia consonante: Consonante SempliceSignificatoConsonante DoppiaSignificatoCaro (cáro - A lunga)Costoso o amatoCarro (càrro - A corta)Veicolo con ruotePala (pála - A lunga)Attrezzo per scavarePalla (pàlla - A corta)Oggetto sfericoPene (péne - E lunga)Dolore, sofferenzaPenne (pènne - E corta)Tipo di pastaPapa (pápa - A lunga)Il padrePappa (pàppa - A corta)Cibo per bambiniSete (séte - E lunga)Bisogno di bereSette (sètte - E corta)Il numero 7Nono (nóno - O lunga)Nono di numeroNonno (nònno - O corta)Padre dei genitori Come potete vedere dalla tabella, un errore di pronuncia può trasformare "Mi piacciono le penne al pomodoro" in una frase piuttosto imbarazzante! Ecco perché prestare attenzione alle doppie è fondamentale non solo per l'accuratezza fonetica, ma anche per evitare malintesi. Le Doppie nei Verbi: Futuro vs Condizionale Le doppie consonanti sono particolarmente importanti nella coniugazione verbale, dove distinguono tempi diversi. Un esempio classico è la differenza tra futuro e condizionale presente della prima persona plurale: Noi partiremo (partirémo - I lunga) = Futuro semplice, indica un'azione che avverrà Noi partiremmo (partirèmmo - I corta) = Condizionale presente, indica un'ipotesi Altri esempi verbali significativi: "Andremo" (futuro) vs "Andremmo" (condizionale) "Vedremo" (futuro) vs "Vedremmo" (condizionale) "Usciremo" (futuro) vs "Usciremmo" (condizionale) Per padroneggiare le doppie, è utile esercitarsi regolarmente con coppie minime (parole che differiscono solo per un suono). Registra te stesso pronunciando queste coppie e confronta con parlanti nativi. Con il tempo e la pratica costante, la corretta esecuzione delle doppie diventerà automatica e naturale. La N Finale di NON, IN, CON: La Regola della Trasformazione Esiste una regola fonetica fondamentale ma spesso trascurata che riguarda le parole NON, IN e CON. Quando queste parole sono seguite da una parola che inizia con B (come Bologna) o P, la N finale si trasforma in M per facilitare la pronuncia e rendere il discorso più fluido. Questa trasformazione, chiamata assimilazione consonantica, avviene perché pronunciare una N seguita immediatamente da una B o P richiede uno sforzo articolatorio innaturale. La bocca, infatti, deve passare rapidamente da una posizione nasale (N) a una posizione bilabiale (B o P), e questo passaggio è molto più facile se anche la consonante nasale diventa bilabiale (M). Esempi Pratici della Trasformazione N → M Scrittura StandardPronuncia CorrettaSpiegazioneIo non parlo moltoIo nom parlo moltoNON + P diventa NOMAbito in periferiaAbito im periferiaIN + P diventa IMVengo con BarbaraVengo com BarbaraCON + B diventa COMNon bevo caffèNom bevo caffèNON + B diventa NOMLavoro in bancaLavoro im bancaIN + B diventa IMStudio con PaoloStudio com PaoloCON + P diventa COM Provate a pronunciare queste frasi ad alta voce: noterete immediatamente che la versione con la M suona molto più naturale e fluida rispetto a quella con la N. Questa è una delle caratteristiche che distingue un parlante nativo da uno studente, perché i nativi applicano questa regola istintivamente, senza pensarci. È importante sottolineare che questa è una regola puramente fonetica: nella scrittura formale si continua a usare la N, ma nella pronuncia effettiva la trasformazione in M è la norma tra i parlanti nativi. Applicare questa regola renderà il vostro italiano più naturale e scorrevole, e soprattutto più facile da pronunciare. I Pronomi Doppi: Dove Cade l'Accento? I pronomi doppi (combinazioni di pronomi come "te lo", "gliela", "ce li", "ve ne") rappresentano una sfida particolare non tanto per la loro pronuncia, quanto per la posizione dell'accento tonico, specialmente quando sono attaccati all'imperativo. Quando i pronomi doppi sono usati con forme verbali normali (indicativo, congiuntivo, ecc.), rimangono separati dal verbo e non creano problemi particolari: "Te lo regalo" - tre parole separate "Gliela mando" - due parole separate "Ce li portano" - tre parole separate Il problema sorge con l'imperativo, perché in questo caso i pronomi si attaccano alla fine del verbo formando un'unica parola. Ed è qui che molti studenti commettono l'errore di spostare l'accento sui pronomi. La Regola dell'Accento Immutabile La regola fondamentale è questa: l'accento rimane sempre sulla stessa sillaba del verbo, indipendentemente da quanti pronomi aggiungiamo alla fine. Non importa se aggiungiamo uno, due o anche tre pronomi: la posizione dell'accento non cambia mai. Imperativo BaseCon PronomiPronuncia CorrettaErrore ComuneDàmmiDàmmeloAccento su DA❌ DamméloRaccontamiRaccontàmeloAccento su TA❌ RaccontaméloCómpraCòmprateloAccento su COM❌ CompratéloScrìviScrìvigliAccento su VI❌ ScrivígliPòrtaPòrtaglieloAccento su POR❌ PortagliéloDìciDìcimeloAccento su DI❌ Dicimélo Un caso particolarmente interessante è il verbo riflessivo "andarsene" con i pronomi: "Vàttene!" (vai via). Anche qui l'accento rimane sul verbo: VÀttene, non Vatténe. E quando aggiungiamo ancora più complessità: "Andàndosene" (gerundio), l'accento resta su ANDAN. Questo principio vale anche per forme più complesse come: "Rèstituiscimelo" (accento su STI, non su CI o ME) "Pòrtagliene" (accento su POR) "Spiègatecela" (accento su GA) Per padroneggiare questa regola, esercitati prima pronunciando il verbo da solo, individuando dove cade l'accento naturalmente. Poi aggiungi i pronomi mantenendo l'accento esattamente nello stesso punto. Con la pratica, questa diventerà un'abitudine naturale e il tuo italiano suonerà immediatamente più autentico. Il Suono Z: Sorda o Sonora? La lettera Z italiana rappresenta una delle sfide più insidiose per gli studenti stranieri perché, a differenza di molte altre lingue, in italiano la Z ha due pronunce completamente diverse: la Z sorda e la Z sonora. E purtroppo non esiste una regola fissa universale per sapere quale usare! La Z Sorda (come TS) La Z sorda si pronuncia come i suoni "T" e "S" pronunciati rapidamente insieme, come se fossero un'unica consonante. È il suono che sentite in parole come "pizza" - che non si pronuncia "piza" ma "pitsa". Esempi di parole con Z sorda: Zucchero (tsucchero) - lo zucchero che metti nel caffè Grazie (gratsie) - la parola di ringraziamento più usata Pazzo (patso) - aggettivo che indica follia Stazione (statsione) - dove arrivano treni e autobus Azione (atsione) - un'attività o un movimento Pezzo (petso) - una parte di qualcosa Piazza (piatsa) - lo spazio pubblico aperto Tazza (tatsa) - il contenitore per il caffè La Z Sonora (come DS) La Z sonora si pronuncia come i suoni "D" e "S" pronunciati insieme velocemente. È il suono di "zero", che non si pronuncia "tsero" ma "dsero". Esempi di parole con Z sonora: Zaino (dsaino) - la borsa per la scuola Romanzo (romandso) - un libro narrativo lungo Mezzo (medso) - metà o veicolo di trasporto Azzurro (adsurro) - il colore blu chiaro Zanzara (dsandsara) - l'insetto fastidioso Zona (dsona) - un'area o territorio Pranzo (prandso) - il pasto di mezzogiorno Linee Guida (Non Regole Assolute) Anche se non esistono regole ferree,

Radio Giap Rebelde
Luca Casarotti, «Un altro gioco di pazienza (per SonicAlly)»

Radio Giap Rebelde

Play Episode Listen Later Dec 11, 2025 10:58


Un brano dedicato al field recorder raccontato ne Gli uomini pesce di WM1. Note di Luca Casarotti. Della vita affollata di SonicAlly si sa molto. Del suo metodo di lavoro, anche, si sa qualcosa. Eccolo che sistema i microfoni per una registrazione d'ambiente. Adesso invece è a casa, vestito da fan di Stockhausen (perché si dovrebbe non esserlo, poi?), mentre cava musica dall'ambiente che ha registrato. Musica a metronomo lentissimo, sentiamo: dai 10 ai 40 battiti per minuto. Il close-up è stretto, ma non tanto da lasciarci vedere cosa c'è sullo schermo del suo computer. Che programmi audio userà Sonic? È uno di quelli hardcore, che si scrivono il software con cui suonano? Ma no, avrei trovato il suo repository su GitHub. I compositori-programmatori spesso fanno così: pubblicano il disco e mettono a disposizione anche il codice sorgente. Alla prima occasione, comunque, devo chiedergli un po' di technicalities. Qui intanto c'è un mio brano ispirato alla sua musica. L'ho registrato l'estate scorsa, insieme agli altri che finiranno nel primo di tre dischi a titolo La fortuna e il controllo, e scrivendolo farò finta che non sia pericolosissimo annunciare un progetto prima di averne realizzato almeno la metà. Il titolo allude allo spunto compositivo comune ai tre dischi: ossia, indirizzare in tempo reale un evento sonoro imprevisto e parzialmente imprevedibile, dove il controllo in tempo reale è in capo all'esecutore umano, mentre l'evento imprevisto è prodotto dalla macchina suonante. Insomma, un modo d'improvvisare e di scrivere fin troppo chiaramente (e quindi non molto) allegorico: non lo direste mai, ma c'entra anche Brian Eno. In ciascun volume sarà diversa la tecnica esecutiva. Nel primo, quello già registrato, tutti i brani sono realizzati con il software: gli strumenti fisici torneranno nel secondo e nel terzo volume. Anche la decisione di dedicare questo brano a Sonic non è stata predeterminata: piuttosto, è apparsa ovvia al primo riascolto. L'improvvisazione ha, appunto, un metronomo lentissimo; non ci sono vere e proprie registrazioni ambientali, ma i campioni audio che ho usato sono deformati al punto tale da sembrare un soundscape di fabbrica abbandonata. Come i suoni delle strutture metalliche battute dal vento, registrati all'ex zuccherificio Eridania, che ascoltiamo nell'album più recente di Sonic. Il titolo kafkian-ginzburghian-prosperiano, Un altro gioco di pazienza, è un monito al musicista: che non abbia fretta d'intervenire sui suoni nelle sue mani; che li lasci piuttosto, prima di rimpiazzarli, esprimere nell'interezza del loro corso. Possiamo dire: un tentativo di ecologia del suono? Luca Casarotti ha due personae. Una di storico del diritto, con la quale scrive principalmente per Jacobin; l'altra di musicista e critico musicale, con la quale ha scritto principalmente per All About Jazz. Su Giap entrambe le personae si sono affacciate a più riprese. Nell'archivio del blog si trovano sue improvvisazioni sia in solo sia con Wu Ming 1, e diversi interventi a commento della musica suonata nell'ambito della Wu Ming Foundation.

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Ecovicentino.it - AudioNotizie
Truffa milionaria ai danni di una nota Onlus fiorentina: arresti anche nel Vicentino

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Dec 11, 2025 1:26


Da una truffa milionaria ai danni dell'Opera di Santa Maria del Fiore (onlus che si occupa della gestione della Cattedrale, del Campanile di Giotto e del Battistero di Firenze) la Squadra Mobile di Brescia ha svelato un giro d'affari illegale che in sei mesi avrebbe prodotto un trasferimento illegale di denaro, attraverso cartiere, per 30 milioni di euro. Al centro, due fratelli bergamaschi. Sequestri e perquisizioni e arresti di cittadini cinesi nel Vicentino

Io Non Mi Rassegno
Ponte sullo Stretto, telenovela infinita: il governo riparte da capo? - 11/12/2025

Io Non Mi Rassegno

Play Episode Listen Later Dec 11, 2025 23:35


Ponte sullo Stretto: la telenovela continua, e il governo adesso deve ricominciare quasi da capo. Parliamo di agricoltura e intelligenza artificiale, per capire se l'AI rafforzerà i piccoli contadini o il solito capitalismo corporativo. Passiamo da Nairobi, dove l'ONU nel suo nuovo rapporto ambientale inizia finalmente a dire che bisogna andare oltre il PIL come bussola dello sviluppo. E chiudiamo a Miami, dove è stata eletta la prima sindaca donna e democratica dagli anni Novanta, in una delle città chiave della Florida trumpiana.INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:51 - La telenovela del Ponte sullo Stretto00:12:39 - L'intrelligenza artificiale aiuterà o affosserà i piccoli agricoltori?00:18:16 - Anche l'Onu inizia a parlare di superamento del pil come indicatore di benessere00:22:07 - La vittoria di una democratica a MiamiFonti: https://www.italiachecambia.org/podcast/ponte-sullo-stretto-riparte-da-capo/Iscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEwVuoi sostenere Io Non Mi Rassegno? Abbonati a Italia che Cambia.

Crescere Con Tuo Figlio
I soliti ostacoli che impediscono ai genitori di farsi aiutare #216

Crescere Con Tuo Figlio

Play Episode Listen Later Dec 11, 2025 29:05


Ci sono momenti, nella vita di un genitore, in cui senti chiaramente che avresti bisogno di una mano. Ti accorgi che le reazioni di tuo figlio ti mandano fuori giri, che tua figlia adolescente sembra non ascoltarti più, che la gestione quotidiana ti pesa più di quanto vorresti ammettere. Eppure, anche quando decidi di fare il passo di chiedere aiuto, succede qualcosa che ti blocca. Non è paura, non è mancanza di volontà. Sono ostacoli molto più concreti, più banali all'apparenza, ma capaci di rendere impossibile ciò che, in teoria, sarebbe semplice.Anni fa, prima di iniziare questo podcast, lavoravo già con i genitori. Lo facevo in studio e in diversi centri che seguivano bambini e ragazzi. Io incontravo i genitori, cercavo di aiutarli a decifrare quello che stava accadendo in famiglia, a trovare nuovi modi per affrontare momenti difficili. L'intenzione era buona, il progetto serio, la disponibilità reale. Eppure, dopo due o tre incontri, quasi sempre la storia si ripeteva: uno dei due genitori non poteva venire, qualcuno aveva fatto tardi al lavoro, c'era stato traffico, era saltata la baby sitter, i figli erano rimasti a casa ammalati. In breve tempo gli incontri diventavano irregolari, poi sempre più rari. E infine si interrompevano.Tra colleghi ci davamo una spiegazione molto rassicurante: resistenze. Resistenza a mettersi in discussione, resistenza ad assumersi la responsabilità di parte del problema, resistenza all'idea che non sia “solo il bambino” ad aver bisogno di aiuto. E in alcuni casi era vero. Ma col tempo ho capito che questa spiegazione non bastava, e soprattutto non spiegava un dettaglio fondamentale: quei genitori avevano scelto di iniziare un percorso. Perché avrebbero dovuto tirarsi indietro così rapidamente, se la motivazione non fosse mai stata un vero problema?Quello che per anni non abbiamo considerato è che, accanto alle dinamiche psicologiche, esistevano ostacoli molto più concreti e sottovalutati: vere e proprie barriere “architettoniche” della genitorialità. Ostacoli che non riguardano la volontà, né il coraggio, né la capacità di mettersi in gioco. Ostacoli che, semplicemente, rendono logisticamente impossibile fare qualcosa anche quando vorresti davvero farlo.Dopo il podcast, con tutti i messaggi che ho ricevuto da centinaia di mamme e papà, mi sono chiesto: “Ma dove erano tutti questi genitori che sembravano così restii a farsi aiutare? Perché allora non li vedevo, mentre oggi mi cercano così numerosi?” La risposta è diventata chiara: non erano genitori disinteressati, né pigri, né incapaci di guardarsi dentro. Erano genitori intrappolati in difficoltà pratiche. E spesso nessuno le aveva prese sul serio.Il primo ostacolo è sempre lo stesso: il tempo. Andare in studio richiede almeno tre ore complessive tra spostamenti, parcheggi, mezzi pubblici in ritardo, e poi il colloquio vero e proprio. Tre ore che, per molti, sono semplicemente introvabili. Non perché non lo ritengano importante, ma perché ogni giornata è un Tetris complicato in cui incastrare lavoro, figli, impegni, casa, attività extrascolastiche. Il risultato è che quel colloquio, che magari era stato desiderato e cercato, non trova più spazio.Poi c'è il problema di dove lasciare i figli. Nel sostegno alla genitorialità, di solito, i bambini non sono presenti. Questo significa trovare una baby sitter, chiedere un favore ai nonni, oppure sperare che coincida con l'ora in cui sono a calcio o a danza. Tutto questo spesso ha un costo, economico e mentale. E quando ogni passo aggiunge uno sforzo in più, diventa facile convincersi che “per questa settimana saltiamo”, e poi che “tanto recuperiamo la prossima”, finché il percorso non si interrompe.A volte, invece, il problema è ancora più complesso: il partner che non riesce a esserci. E non per mancanza di interesse, ma per incastri impossibili. Così succede che venga solo uno dei due, spesso la mamma, con l'idea di riportare poi tutto all'altro. Questo crea un'altra difficoltà: il percorso, nato per alleggerire il carico genitoriale, diventa un ulteriore peso sulle spalle di uno solo dei due, che deve farsi carico non solo del lavoro interiore, ma anche della trasmissione delle informazioni. E alla fine, senza volerlo, si aggiunge tensione invece di toglierla.Ci sono poi ostacoli imprevedibili — malattie, imprevisti di lavoro, cambi di orario — che possono bloccare un percorso anche quando tutto sembrava funzionare. E infine esiste una categoria di genitori ancora meno considerata: chi vive all'estero. Anche quando trovano uno psicologo nel paese in cui vivono, non sempre è qualcuno che parla la loro lingua. E quando si parla di temi intimi, profondi, faticosi, la lingua madre fa la differenza. Ma prendere un aereo o fare ore di viaggio ogni settimana è ovviamente impossibile.Tutto questo porta a una conclusione molto chiara: la difficoltà non è la mancanza di volontà. Il nodo è l'accessibilità. E mentre continuiamo a ripetere che “i genitori devono farsi aiutare”, dimentichiamo un dettaglio decisivo: dobbiamo anche metterli nelle condizioni reali di farlo.La salute mentale dei genitori, la loro capacità di regolare le emozioni, di comunicare, di costruire un clima familiare stabile, non è un dettaglio secondario nella crescita dei figli. È la leva principale. E ogni volta che un genitore rinuncia a farsi aiutare solo per ostacoli pratici, perdiamo un'occasione enorme di migliorare il benessere di tutta la famiglia.Tutto questo l'ho compreso davvero quando ho deciso di spostare il mio lavoro online. All'inizio sembrava una soluzione tecnica, quasi un ripiego. Poi ho capito che era una rivoluzione. Non perché “online sia comodo”, ma perché cancella, uno dopo l'altro, gli ostacoli che per anni avevano fermato i genitori.Un'ora di videochiamata è un'ora vera. Non c'è traffico, non c'è parcheggio, non c'è corsa per arrivare in tempo, non ci sono mezzi da prendere. Ci si può collegare dall'ufficio, da casa, da una stanza tranquilla, persino — da fermi — dalla macchina. Non serve una baby sitter: spesso l'ora coincide con la scuola, con lo sport, o basta un film lasciato ai bambini in un'altra stanza. Non è la strategia educativa perfetta, ma è un compromesso che permette ai genitori di fare un lavoro che poi, in realtà, aiuterà moltissimo anche i figli.L'online facilita anche il coordinamento tra partner: due genitori in due luoghi diversi possono partecipare allo stesso incontro, cosa che in presenza sarebbe quasi impossibile. E per chi vive all'estero, è spesso l'unico modo per parlare nella propria lingua con un professionista specializzato in genitorialità. Il fuso orario diventa un dettaglio da gestire, non un muro invalicabile.Molti ancora credono che l'online sia una scelta “di serie B”. In realtà oggi la ricerca mostra il contrario: i colloqui online sono efficaci quanto quelli in presenza. Ma anche se fossero leggermente meno efficaci — ipotesi non vera, ma utile per riflettere — davvero avrebbe senso rinunciare del tutto a un aiuto che potrebbe cambiare la vita di una famiglia, solo perché non è “la forma ideale”?La verità è che, per tantissimi genitori, l'online non è un'alternativa: è l'unico modo realistico per iniziare. E senza questa possibilità, la maggior parte non farebbe nulla, rimanendo intrappolata nei problemi per anni.Ecco perché esiste il mio percorso “Dalle urla agli abbracci”. E perché continuiamo a parlarne in questo podcast. Non è solo un lavoro psicologico: è un modo per abbattere le barriere che impediscono ai genitori di diventare la risorsa più importante nella vita dei loro figli.Se ti riconosci in una di queste difficoltà — tempo, logistica, costi, distanza, partner che non può esserci — questa puntata può aiutarti a dare un nome a ciò che ti blocca. E forse può aprire uno spiraglio su una possibilità che magari non avevi mai davvero preso in considerazione.Ascolta l'episodio per scoprire quali sono questi ostacoli, come riconoscerli nella tua vita quotidiana e quale può essere, oggi, una strada concreta per superarli.***Iscriviti al corso gratuito su Come Farsi Ascoltare dai Figli: https://giovanniarico.it/come-farsi-ascoltare-dai-figli-corso-gratuito/Visita giovanniarico.it***Country Cue 1 di Audionautix è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribuzione 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Artista: carica

GPShow
Perché i mercati creano ricchezza (anche quando crollano)

GPShow

Play Episode Listen Later Dec 11, 2025 23:46


SBS Italian - SBS in Italiano
Radio Maria comincia a trasmettere anche in Australia

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 9:59


L'emittente ha iniziato a trasmettere anche Down Under su due frequenze digitali, sia in italiano che in inglese.

Il Mondo
La vendita della Warner Bros Discovery è anche una questione politica. L'Europa verso l'eliminazione del diritto di asilo.

Il Mondo

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 22:42


Il 4 dicembre Netflix, il più grande servizio di streaming del mondo, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per l'acquisizione della divisione cinema e streaming del gruppo mediatico Warner Bros Discovery. Con Alessio Marchionna, editor di Stati Uniti di Internazionale.L'8 dicembre i ministri degli interni dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo politico preliminare su quattro punti che avranno influenzeranno le politiche migratorie e i rimpatri nei paesi dell'Unione europea. Con Oiza Obasuyi, scrittrice e ricercatrice.Oggi parliamo anche di:Ungheria • “La cultura che resiste al regime di Orbán" di Karel Veselý,https://www.internazionale.it/magazine/karel-vesely/2025/12/04/la-cultura-che-resiste-al-regime-di-orbanMusica • Tremor di Daniel AveryCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan ZentiCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti

Monologato Podcast
ANCHE GLI EROI MUOIONO (Album) - KID YUGI

Monologato Podcast

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 6:02


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Radio Rossonera
Milan-Como, il piano dopo il no: si valuta anche l'inversione dei campi, tutte le alternative

Radio Rossonera

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 1:03


Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.

Due di denari
Affitti brevi, anche Milano vieta le keybox

Due di denari

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025


Dal gennaio 2026 le cassette porta chiavi molto utilizzate per gli affitti brevi dovranno sparire anche dalle strade del capoluogo lombardo in seguito a una delibera comunale. Sentiamo che ne pensa Marco Celani, presidente dell'Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab). Il Rapporto sull'abitare di Federproprietà e Censis è diventato un osservatorio molto atteso sulle trasformazioni del mercato della casa, degli affitti e delle difficoltà - soprattutto per i giovani - nel trovare un alloggio. Nel giorno in cui viene presentata l'edizione di quest'anno commentiamo gli elementi più interessanti collegandoci con Andrea Napoli, esperto di locazioni, che ha contribuito allo studio.

News dal pianeta Terra
Lo zero termico è salito a 3500 metri

News dal pianeta Terra

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 9:10


Il 2025 è in lizza per diventare il secondo anno più caldo mai registrato, secondo il servizio europeo Copernicus. Anche le montagne sentono la recente ondata di calore e Elisa Palazzi, climatologa, ci racconta i rischi di uno zero termico a ben 3500 metri di quota. Sono stati 67 i giornalisti uccisi nel 2025, secondo il rapporto annuale di Reporter senza frontiere, e ben 29 di questi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza da Israele. Scatta da oggi il ban dei social network per gli under 16 in Australia, ed è il primo paese al mondo ad applicare un divieto così esplicito per i minori. C'è già in ballo anche un ricorso alla Corte suprema australiana da parte di due giovanissimi. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.  Rassegna stampa: Nell'ultimo anno sono stati uccisi 67 giornalisti nel mondo, di cui quasi la metà a Gaza, Luigi Mastrodonato 

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con Voi 10.12.2025

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 230:57


Intrattenimento e informazione, musica, cultura, i fatti del giorno e la rassegna stampa con i vostri messaggi in diretta: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Come ogni giorno, protagonisti gli ascoltatori! Oggi abbiamo raccontato in che modo vengono vissute queste giornate di festa nei luoghi di accoglienza e cura della sofferenza. Intervieni in diretta tramite WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: Francesca Di Maolo, presidente dell'Istituto Serafico di Assisi Don Robin Weatherill, Cappellano, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Marco Dal Fior e Tania Iemoli, pellegrini da Varese Conducono Marina Tomarro e Stefania Ferretti A cura di Marina Tomarro e Stefania Ferretti Hanno collaborato i colleghi: Francesco De Remigis All'interno della diretta collegamento con Piazza San Pietro per l' udienza generale di Papa Leone XIV e post udienza condotto da Orazio Coclite ed Eugenio Bonanata Tecnico del suono: Alberto Giovannetti

Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico
VS131 - Come creare una squadra di serie A per acquisire i pazienti migliori e selezionati

Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 17:14


Questo episodio del Podcast è sconsigliato ai titolari con il braccino corto, il rischio di infarto o ictus è altissimo ;)Scherzi a parte, oggi parlo di quello che in Italia molto spesso è un vero e proprio tabù!I guadagni degli studi medici privati e soprattutto la remunerazione (misera) che spesso e volentieri viene data ai collaboratori (anche se da questi si pretende chissà cosa).Io da sempre (e chi mi segue dall'inizio lo sa), dico questo:"O uno sta da solo e fa tutto lui (come per anni ha fatto il sottoscritto) oppure se prende delle persone e vuole che queste rendano, portino dei risultati concreti, deve pagarle bene."Pagare le persone il minimo sindacale, perché è "quello che mi ha detto il consulente del lavoro", non basta, ti porta persone che danno il minimo sindacale, che hanno la "sindrome del ministero" (come la chiamo io) e fanno lo stretto indispensabile.Nel podcast ti oggi ti spiego perché devi inserire un meccanismo premiante all'interno dello studio e come allo stesso tempo, non sia una cosa per tutti (all'inizio mi ero illuso di questo, ma tante persone, la stragrande maggioranza, non vuole avere incarichi di responsabilità...vuole fare "il compitino", avere la certezza di portare a casa lo stipendio, anche se basso e stop).Ascolta con attenzione l'episodio di oggi, perché è dove sbagliano praticamente tutti.Se io ho portato assistenti di studio a prendere le cifre (che dico nel podcast) e titolari a prenderne altre, un motivo ci sarà...Ripeto non è per tutti.Ascolta con attenzione il mio episodio di oggi...Al tuo successo! Francesco SEI NUOVO su Vendere Salute? [INIZIA DA QUI]  -----------------------------------------------------  1° STEP: VIDEO CORSO GRATUITO-----------------------------------------------------  Vuoi sapere come acquisire nuovi pazienti in maniera costante?  Scarica anche tu (GRATIS) il videocorso gratuito “I 3 pilastri del tuo studio medico” composto da 3 video. Nel videocorso gratuito scoprirai:  *  Come acquisire nuovi pazienti (per aumentare il tuo fatturato senza abbassare i prezzi).  *  Come differenziarti dai tuoi concorrenti (per creare il tuo posizionamento unico).  * Come creare delle procedure interne (per aumentare la produttività e l'efficienza).  Scarica subito il videocorso gratuito cliccando su questo link:==> http://trepilastristudiomedico.com -----------------------------------------------------  2° STEP: IL LIBRO FONDAMENTALE SUL MARKETING SANITARIO-----------------------------------------------------  Ciao, se sei completamente nuovo nel mondo di Vendere Salute e vuoi capire come acquisire nuovi pazienti (evitando di abbassare i prezzi), differenziarti dai tuoi concorrenti (per diventare così imparagonabile agli occhi dei tuoi pazienti) perché sei:  - medico libero professionista- dentista- titolare di un centro medico “Vendere Salute” è il libro che devi assolutamente leggere. Un vero e proprio manuale operativo da seguire passo passo per acquisire nuovi pazienti, per differenziarti dai tuoi concorrenti e per gestire il tuo studio. Nella nuova Edizione - rivista e migliorata di oltre 300 pagine, con nuovi Bonus esclusivi per i lettori.  Prendi ora la tua copia==> https://venderesalute.com/libro  ---------------------------------------------------  3° STEP: ENTRA DAVVERO IN VENDERE SALUTE! --------------------------------------------------- Porta davvero il tuo studio ad altro livello, come hanno fatto tanti tuoi colleghi e partecipa alla prossima edizione del corso dal vivo Vendere Salute®. Vendere Salute™ è l'innovativo sistema che ti consente di acquisire nuovi pazienti in maniera sistematica e costante (aumentando fatturato e margini dal 25% ad oltre il 130% in meno di 12 mesi) e a differenziarti dai tuoi concorrenti (diventando un'autorità indiscussa nella tua branca medica). Anche se non hai mai fatto marketing in vita tua! Richiedi qui maggiori informazioni per partecipare alla prossima Edizione del Corso.==> https://corsovenderesalute.com

VENGO PRIMA IO
24. per quando ti senti bloccato (e pensi di stare sbagliando tutto)

VENGO PRIMA IO

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 74:05


Ci sono giorni in cui mi sento completamente bloccata. So cosa dovrei fare, ma non riesco a farlo. Mi infilo in un loop mentale fatto di sensi di colpa, pensieri spezzati e voglia di scappare da tutto.Questo episodio nasce da lì. Ma non è solo uno sfogo.È una chiacchierata vera — su cosa succede quando ti senti sbagliato, e su come ho imparato (e sto ancora imparando) a gestire quei momenti, con un po' più di compassione.Anche se le tue paranoie sono diverse dalle mie, forse ti riconoscerai nella radice di esse… spero che questo video ti faccia sentire meno solo.

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con Voi 11.12.2025

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Dec 10, 2025 25:00


Intrattenimento e informazione, musica, cultura, i fatti del giorno e la rassegna stampa con i vostri messaggi in diretta: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Come ogni giorno, protagonisti gli ascoltatori! Intervieni in diretta tramite WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: Annibale Salsa, Trentino School of Management; Mariella Bonfiglio, presidente associazione KirArt; Gianluigi Giannelli, Direttore Scientifico dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Saverio De Bellis di Castellana Grotte; Ermanno Giuca, Salesiani per il Sociale; Francesca Angelucci, volontaria Servizio Civile; Marco Bussone, presidente Uncem; Patrizia Nardi, curatrice mostra Machines for Peace. Conducono Andrea De Angelis e Stefania Ferretti A cura di Andrea De Angelis e Stefania Ferretti Si ringraziano le colleghe ed i colleghi Paola Simonetti, Robert Attarian, Giancarlo La Vella, Marco Guerra, Giulia Zaccardelli e Lorena Leonardi Tecnici del suono: Alberto Giovannetti e Luca Rossi

il posto delle parole
Martina Albini "In rivolta. Manifesto dei corpi liberi"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 9, 2025 14:32


Martina Albini"In rivolta. Manifesto dei corpi liberi"Voci collettive per WeWorldCastelvecchi Editorehttp://www.castelevecchieditore.comParlare di corpi significa parlare di potere. Da questa idea nasce In Rivolta. Manifesto dei corpi liberi, un'opera corale realizzata da WeWorld, organizzazione umanitaria attiva da oltre cinquant'anni in più di 20 paesi, compresa l'Italia.Un libro che parla di diritti, potere e possibilità attraverso ciò che tutti e tutte abbiamo in comune: il corpo.E sul sito, oltre al libro, è possibile trovare anche tanti altri regali solidali: la borraccia, la tazza e la maglia Falastin, pensati per sostenere i progetti dell'organizzazione e portare con sé un messaggio di giustizia, libertà e solidarietà.Perché questo libro è il regalo giusto?Perché è stato pensato per farci attraversare da storie che solo in apparenza sembrano lontane, ma che invece ci riguardano da vicino. Anche quando parliamo di esperienze che vivono in altri luoghi, come Avere le mestruazioni a Gaza, che chiude il volume, ciò che ci avvicina è il riconoscimento della fatica che conosciamo, traslata in un contesto di guerra e precarietà.Ed è proprio questo riconoscimento che ci permette di capire una cosa fondamentale: il corpo è il luogo in cui i diritti prendono forma.In Rivolta nasce da questa consapevolezza: quando parliamo di diritti umani non parliamo di idee astratte, ma di corpi reali. Parliamo di una ragazza che può scegliere se e quando avere un figlio, di una persona queer che può camminare per strada senza paura, di una donna con disabilità che può uscire di casa senza incontrare ostacoli a ogni metro. Parliamo di libertà, ma anche di potere.Questo libro non racconta soltanto violazioni: racconta anche resistenza, possibilità e libertà.Siamo partite da un'idea ancora profondamente valida — “il personale è politico” — perché è dal personale che nasce il cambiamento. Riconoscersi, anche nelle storie che inizialmente ci scomoda leggere, crea un movimento: una piccola, grande rivolta.Le piazze di queste settimane ce lo ricordano: la forza dei corpi che si incontrano e si sostengono, che scelgono la presenza fisica come forma di politica. In Rivolta prova a restituire proprio questo: la potenza collettiva dei corpi che prendono parola.Il libro nasce per amplificare queste voci, non per parlare al posto di qualcuno.È articolato in cinque sezioni che attraversano i modi in cui il corpo viene violato, giudicato, regolato — ma anche le forme con cui resiste: il corpo politico, il corpo non conforme, il corpo che deve farsi madre, il corpo che invecchia, il corpo come campo di battaglia.Dentro queste sezioni convivono le voci di donne, attiviste, economiste, giornaliste e professioniste straordinarie, insieme alle testimonianze di chi lavora con WeWorld nei contesti più diversi: dall'Ucraina alla Moldavia, dalla Palestina all'Afghanistan, dallo Spazio Donna San Basilio al Kenya. oltre venti autrici che si fanno “corpi in rivolta”, intrecciando analisi, testimonianze e pratiche di resistenza.Una coralità che non restituisce un punto di vista unico, ma un intreccio di storie, competenze e pratiche.I proventi del libro sosterranno i progetti di WeWorld per i diritti delle donne in Afghanistan e Palestina.Il corpo normato racconta come regole, leggi e consuetudini possano diventare strumenti di controllo. Parlare di mestruazioni, di piacere o di consenso non è solo questione di linguaggio, ma un modo per riaffermare che la libertà parte da scelte quotidiane.Il corpo non conforme raccoglie le esperienze di chi non si riconosce nei modelli dominanti: persone trans, persone con disabilità, persone grasse o razzializzate. Le loro storie raccontano non soltanto discriminazioni, ma anche possibilità di decostruire il concetto di “normalità” e aprire spazi di esistenza condivisa.Il corpo che deve farsi madre indaga la maternità quando diventa aspettativa o imposizione. Si parla di violenza ostetrica, di ruoli assegnati, delle pressioni culturali e demografiche che gravano sulle donne. Accanto a queste voci emerge la libertà di scelta: diventare madri, o non diventarlo, è un atto di autodeterminazione.Il corpo che invecchia affronta i cambiamenti legati all'età, spesso accompagnati da silenzi e pregiudizi. Menopausa, trasformazioni fisiche e discriminazioni generazionali diventano qui occasioni per ripensare desideri e autonomia, costruendo nuove narrazioni.Con il corpo campo di battaglia il libro si sposta su scenari di conflitto e sfruttamento, dove il corpo diventa il primo terreno di violenza. Le mutilazioni genitali femminili, i racconti dalla Palestina, dall'Afghanistan, dall'Iran e dall'Ucraina mostrano come i diritti vengano messi in discussione a partire dal corpo. Allo stesso tempo, testimoniano che la resistenza non si ferma: continua nei gesti individuali, nei legami comunitari, nelle pratiche collettive che attraversano i confini. A fianco delle testimonianze di attiviste, giornaliste e scrittrici, si affiancano quelle dello staff di WeWorld e delle persone incontrate nei progetti dell'organizzazione, creando un dialogo che mette in relazione saperi ed esperienze diverse. Il libro non si limita a raccontare storie: mostra anche quanto il cambiamento si costruisca insieme. Nelle varie sezioni si intrecciano voci e punti di vista differenti – su linguaggio, demografia, maternità, invecchiamento, ginecologia e guerra sul corpo delle donne – mettendo in dialogo esperienze pratiche, accademiche e personali. Le discriminazioni non si presentano mai da sole, e le risposte devono essere altrettanto collettive e integrate.Il libro si chiude con il Manifesto dei corpi liberi: non un elenco di regole, ma un testo collettivo che raccoglie idee per il futuro. Nato durante la Chiacchierata femminista del WeWorld Festival di Milano e arricchito dalle voci raccolte in questo volume, il Manifesto apre spazi di confronto e possibilità, più che offrire risposte definitive.«Il Manifesto dei corpi liberi non è il punto d'arrivo del libro, ma il racconto di un percorso. È nato dal piacere di scriversi e confrontarsi, dal riconoscersi nelle esperienze altrui e dal mettere in comune pratiche diverse per immaginare come stare meglio insieme. Sappiamo che non tutte le persone si ritroveranno in ogni punto, e va bene così: non vuole essere un testo definitivo, ma un riferimento aperto, a volte imperfetto, che invita a continuare il cammino. Perché l'esperienza corporea è universale, ma i modi in cui la viviamo dipendono anche da contesti sociali, economici e culturali. È da qui che nasce la possibilità di riconoscerci e costruire percorsi comuni.» Martina Albini, Coordinatrice centro studi WeWorld e curatrice del volumeUna presa di parola collettivaIn Rivolta non è un saggio neutro: è un atto politico, scritto dalla parte dei corpi marginalizzati – grassi, queer, trans*, disabili, razzializzati, migranti – che reclamano dignità, spazio e autodeterminazione. Nasce per amplificare voci che troppo spesso restano ai margini.Racconta storie di corpi che subiscono pressioni e discriminazioni, ma anche di come, attraverso pratiche quotidiane, trovino modi per resistere e affermarsi. Insieme, tutte queste esperienze compongono un mosaico che mostra quanto la giustizia e la libertà passino sempre dai corpi, e quanto le battaglie personali e collettive siano legate tra loro.«Questo libro dimostra la forza della rete e della coralità: nessuna trasformazione è possibile da sole. Solo intrecciando voci diverse, mettendo in dialogo prospettive e pratiche, possiamo generare un cambiamento che sia davvero collettivo e a misura di tutte le persone.»Greta Nicolini, Head of Relations WeWorldL'invito che fa questo volume è di lasciarsi attraversare dalle storie raccontate e riconoscere che non parlano solo di “altre persone”, ma anche di noi. Significa raccogliere la forza che portano con sé e provare a tradurla nella vita di ogni giorno perché la rivolta non è un gesto isolato, ma un modo di vivere insieme, costruendo spazi di libertà condivisa.Non offre risposte facili, ma apre domande, visioni, possibilità. È un manifesto che invita ciascuna e ciascuno a unirsi alla rivolta dei corpi liberi. Contributi In Rivolta·        Sara Manfredi, CHEAP – The M Word·        Claudia Bellante, RACCOMTAMI – Sussurri. Dar es Salaam, Tanzania·        Alessandra Vescio, giornalista freelance – Ai margini della cura·        Francesca Palazzetti, Doula – Il consenso inizia dall'infanzia·        Alessia Dulbecco, Pedagogista e formatrice – Autoerotico & Politico·        Spazio Donna WeWorld San Basilio – Dove il corpo riprende parola·        Georgina Orellano, sex worker e attivista – Puttana femminista, grazie alla collaborazione con Tlon·        Vera Gheno, Sociolinguista - Ma che vuol dire?·        Alessia Nobile, Scrittrice e attivista – Incastrata nel corpo di un maschio·        Lara Lago, giornalista – Che cosa resta se togli la grassofobia?·        Valentina Perniciaro, Fondatrice Tetrabondi – Sbilenchi e in rivolta·        Somaia Sediqi, WeWorld Afghanistan – Essere viste·        Liliana Gîscă, WeWorld Moldavia – Essere rom e sinti a Soroca·        Fiorenza Sarzanini, Vicedirettrice Corriere della Sera  – L'epidemia silenziosa·        Francesca Fiore, MammadiMerda – Quando tutti se ne vanno·        Donata Columbro, giornalista e divulgatrice – Tutta colpa delle donne?·        Sarah Malnerich, Mammadimerda – Le altre non si lamentano così·        Simonetta Sciandivasci, giornalista – Avere a che fare con un vuoto·        Ilaria Maria Dondi, giornalista e scrittrice – SbaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

BASTA BUGIE - Cristianesimo
I veri motivi per cui i giovani vanno sempre meno a Messa

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 9, 2025 3:55


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8377I VERI MOTIVI PER CUI I GIOVANI VANNO SEMPRE MENO A MESSA di Giuliano Guzzo Ho letto con particolare interesse l'articolo di Paola Bignardi su Avvenire - intitolato Le ragioni dei giovani che vanno sempre meno a Messa - anche perché seguo l'argomento, su cui si arrovellano sacerdoti, educatori ed animatori, ormai da alcuni anni. In estrema sintesi, il servizio, accompagnato anche da diverse testimonianze di giovani intervistati, sostiene che «le nuove generazioni tendono a considerare le funzioni come noiose e distanti. Servono linguaggi, simboli e percorsi che aiutino a scoprire il senso del rito». Tra le voci raccolte non mancano neppure critiche ai contenuti stessi della Messa («Non è un tribunale per difendere i valori», ha dichiarato un giovane praticante saltuario), ma il succo del discorso è che le «funzioni» sarebbero «noiose e distanti» e che, quindi, bisogna fare qualcosa, se si vuole evitar l'esodo giovanile dalla Chiesa.Ora, pur con il massimo rispetto in chi si conosce in questa lettura del fenomeno dell'abbandono dei giovani dalla Messa (e della Chiesa), devo dire che non sono affatto d'accordo. E non lo sono né da credente né da sociologo. Iniziando con la mia piccola esperienza personale, per il poco che vale, posso dire di essere testimone, ormai, neppure di anni bensì di decenni di tentativi di rendere le «funzioni» meno «noiose e distanti»: penso a canti innovativi con cori e chitarre (talvolta batterie), penso a "liturgie creative", penso a sacerdoti che danno un tocco, a volte, quasi cabarettistico alla celebrazione (battute, occhiolini, sorrisini, risate), penso ad omelie in cui si parla quasi solo di attualità e pochissimo di temi della fede e legati alla Parola di Dio. Risultato: dopo anni di cotanti esperimenti liturgici (non saprei come altrimenti chiamarli) i giovani a Messa continuano ad essere non solo pochi, ma sempre meno...Siamo quindi proprio sicuri che il punto siano le «funzioni noiose e distanti»? Mi permetto di dubitarne. Anche perché, da sociologo, ho avuto modo di approfondire l'argomento, cui ho dedicato anche diverse pagine d'un mio libro, Grazie a Dio (Lindau), nelle quali ho passato in rassegna, al riguardo, molte ricerche internazionali. Che, in breve, smentiscono categoricamente il problema che l'abbandono della Messa da parte dei giovani - affrontato anche dal sondaggio fatto dalla nostra rivista (qui per abbonarsi) - sia una questione liturgica. Semmai, i fattori che la letteratura individua come concause di questo abbandono sono le seguenti: l'abbandono della Messa dei genitori di questi giovani (si parla tanto dei ragazzi, ma i primi a trascurare la fede sono padri e madri!); gli scarsi rapporti stabiliti tra questi giovani e i loro sacerdoti (padri spirituali cercasi) e la mancanza di una formazione religiosa ab origine (non è cioè che i giovani lascino la Chiesa a causa della dottrina troppo rigida, ma semmai troppo ignorata), assenza che non offre alcun motivo «per restare».Di quanto fin qui riportato, tengo a precisarlo, esistono evidenze molto robuste. Ecco che allora è difficile non provare un filo di sconforto quando - certamente con la massima buona fede - si ripropone l'idea che i giovani vadano meno a Messa perché le «funzioni» sarebbero «noiose e distanti». Che è senza dubbio ciò che loro spesso dicono, beninteso. Solo che disponiamo ormai di una tale abbondanza di dati tale per cui dovremmo, forse, fare uno sforzo di lettura del fenomeno più ampia. E possibilmente senza neppure abbandonarsi sempre a letture pessimistiche dato che disponiamo di riscontri circa il fatto che in vari Paesi anche dell'Occidente sta tornando un interesse, tra i giovani, proprio per la fede. Il mio invito è quindi, se possibile, di concentrarsi su ciò che di positivo sta avvenendo, su questi segnali di riavvicinamento tra i giovani e la fede cristiana, senza auspicare «aggiornamenti liturgici» (o dottrinali) di sorta dato che, dopo decenni di esperimenti in tal senso, questa strada appare non risolutiva del problema; se non, anzi, essa stessa parte del problema.

Hopera Podcast - Roma
Contribuisci anche tu a questo sogno! | René Breuel | Hopera

Hopera Podcast - Roma

Play Episode Listen Later Dec 8, 2025 30:10


Hopera esiste per aiutare persone ordinarie a diventare straordinari discepoli di Gesù Cristo e contribuire ad un'espressione matura e contestualizzata del Cristianesimo per i nostri giorni.

il posto delle parole
Mario Bellettato "A tavola tra Venezia e Ferrara"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 7, 2025 25:03


Mario Bellettato"A tavola tra Venezia e Ferrara"Storie, personaggi e ricette: la cucina popolare nella bassa valle del PoRemWeb / Apogeo Editorewww.remweb.itLe società occidentali hanno tentato di esorcizzare lo spettro della fame, trasformando alimentazione, cibo e gastronomia in un business complesso e articolato che entra nella vita quotidiana di tutti noi, senza neppure che ce ne rendiamo conto. La ristorazione si è sviluppata segmentandosi in una serie infinita di proposte che vanno dal drive-in asettico dei fast-food alla liturgia rituale dei ristoranti stellati con lista di prenotazione, senza soluzione di continuità. Il consumo di cibo si è diversificato includendo cucine regionali e gastronomie etniche vere o presunte, outlet per il cosiddetto take-away, consegne a domicilio gestite da ibernatori furgonati di pochi scrupoli o da scooteristi con scarso senso dell'orientamento. Anche la grande distribuzione ha sviluppato corner per offrire i piatti che un tempo erano il feudo tradizionale delle rosticcerie, mentre la TV propone format di ogni taglio e genere che si occupano comunque di cucina e gastronomia. Per non parlare dei social, dove è difficile distinguere i professionisti dagli apprendisti stregoni improvvisati che aspirano al famoso quarto d'ora di celebrità e in quelle paludi del web non si riesce a sfuggire alle legioni di arricchiti che ostentano il piatto costoso servito nel ristorante alla moda in puro stile cafonal. Secondo alcuni questo progresso ci ha arricchiti, ha aperto i confini di una cultura alimentare provinciale e ristretta, a me talvolta sembra che in questa babele fatta di superficialità e mode effimere abbiamo smarrito la “bussola”, quel buon senso che solo cinquant'anni fa caratterizzava il rapporto tra l'uomo e il cibo e che proponeva una cucina legata alla stagionalità, alla tipicità, al sapore e a una sana parsimonia. Ho raccolto in questo libro un centinaio di ricette tipiche della bassa padana, un'eredità preziosa che ci riporta ad una gastronomia “domestica”, alla portata di molti, se non di tutti, caratterizzata da sapori autentici e straordinari.[...] Ma non ci si improvvisa curiosi ed affabulatori, qui troviamo ricreate testimonianze autentiche di vita che hanno origine in un'acuta capacità di osservazione ed in un innato talento narrativo, esercitati dall'autore in anni di vita paesana e di viaggi in giro per il mondo: un teatro intimo che ha sempre portato con sé. Mario Bellettato non scrive da gastronomo né da etnografo, non si erge ad esperto di alcuna disciplina storiografica: la sua è una scrittura colta, ironica, semplicemente intelligente, attraverso la quale ci fa assistere allo spettacolo del quotidiano mangiare, la storia che fu di tutti noi.dalla prefazione di Chiara CrepaldiDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

SBS Italian - SBS in Italiano
"È Natale anche qui", uno spettacolo natalizio recitato e cantato in italiano da bambini

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025 10:46


L'idea di questo spettacolo è del regista Santo Crisafulli: "I bambini sono il simbolo del Natale: finalmente sono riuscito a realizzare questo spettacolo, era da un po' di tempo che ce l'avevo in mente".

Esteri
Esteri di venerdì 05/12/2025

Esteri

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025 26:32


1) Giornata mondiale del suolo: l'ecocidio di Gaza. La terra della striscia è sommersa da 61 milioni di tonnellate di macerie e in due anni la quasi totalità delle coltivazioni è stata distrutta. (Alice Franchi) 2) Anche la musica è politica. Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi si ritirano dall'Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele al contest musicale. (Giulio Maria Piantedosi) 3) “Per affrontare il futuro abbiamo bisogno della giustizia”. Reportage dalla Siria che, a un anno dalla caduta del regime di Assad, prova a guardare avanti. (Emanuele Valenti) 4) Germania, generazione disarmata. Mentre il governo approva la riforma sulla leva militare, gli studenti di tutto il paese scendono in piazza contro la militarizzazione. (Alessandro Ricci) 5) Regno Unito, nel tentativo di tagliare la spesa sociale, il ministro della salute vuole diminuire le diagnosi le diagnosi dei problemi di salute mentale e di disturbi ADHD. (Elena Siniscalco) 6) Mondialità. L'America Latina tra la Cina e la politica del “cortile di casa” degli Stati Uniti. (Alfredo Somoza)

il posto delle parole
Sam Nazionale @pranzoakonoha, Silvia Casini "Itadakimasu"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025 19:10


Sam Nazionale @pranzoakonoha, Silvia Casini"Itadakimasu"Spazio Varesina, Milanofino al 6 aprile 2026http://www.vertigosyndrome.ithttp://www.spaziovaresina204.itDopo il grande successo di Genova, ITADAKIMASU, la mostra immersiva che trasforma i piatti iconici dell'animazione giapponese in esperienze reali, approda a Milano, allo Spazio Varesina 204, fino al 6 aprile 2026. Con un allestimento completamente rinnovato, la mostra conduce il pubblico in un viaggio sensoriale che intreccia immaginazione e tradizione culinaria del Sol Levante, trasformando il cibo dei cartoni animati in un'esperienza da vivere… Ideata e prodotta da Vertigo Syndrome e curata dal food influencer @pranzoakonoha (Sam Nazionale) insieme alla scrittrice Silvia Casini, l'esposizione ha il patrocinio del Municipio 8 di Milano, del Consolato Generale del Giappone a Milano, di AIRG – Associazione Italiana Ristoratori Giapponesi, e invita il pubblico a scoprire come, negli anime, il cibo diventi linguaggio che racconta emozioni, legami e condivisione.  ANIME, CIBO E TRADIZIONE GIAPPONESENel mondo vivo della cucina giapponese Itadakimasu si sviluppa attraverso 9 sale scenografiche, con 16 video-ricette originali, 38 sculture realizzate con la tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, 14 stampe ukiyo-e, 22 poster relativi allo Studio Ghibli, 37 poster, 4 cartonati di anime giapponesi e le illustrazioni di Loputyn e Blackbanshee, oltre a contenuti interattivi e a un ricco bookshop tematico.Questa varietà di elementi non è semplice decorazione: ciascun dettaglio trasporta i visitatori nel mondo vivo della cucina giapponese degli anime, immergendoli tra sapori, profumi e storie che hanno conquistato generazioni. Ogni dettaglio accompagna i visitatori dentro la cucina animata, tra sapori, profumi e storie capaci di attraversare generazioni. In Giappone il cibo è un racconto che custodisce memoria e condivisione: un ramen fumante, un onigiri avvolto nell'alga o un bentō colorato riescono a emozionare quanto a far venire l'acquolina in bocca. Itadakimasu è molto più di una mostra.  E' un viaggio sensoriale nel cuore di una delle tradizioni culinarie più raffinate del mondo. Attraverso il linguaggio dell'animazione, con scene tratte da opere dello Studio Ghibli, di Mamoru Hosoda e Makoto Shinkai, ogni piatto animato diventa esperienza da vivere con tutti i sensi. A tutti i visitatori verrà regalato all'ingresso un piccolo ricettario creato appositamente da Sam per questa mostra.  IL PERCORSO ESPOSITIVOLe nove sale raccontate Il Santuario di InariUn inizio sacro e suggestivoAll'ingresso della mostra, i visitatori si troveranno di fronte a Inari, il kami, ovvero la divinità giapponese del raccolto, dell'agricoltura, della fertilità e della prosperità. Qui sarà possibile fare un'offerta simbolica, scegliendo tra una varietà di doni preziosi per il kami. Accanto a Inari, le eleganti volpi – messaggere divine che popolano la cultura nipponica – accompagneranno i visitatori nell'esplorazione del percorso. L'esperienza in sala guiderà il pubblico attraverso la storia della cucina giapponese, illustrando la differenza tra washoku, l'arte culinaria tradizionale, e yōshoku, i piatti occidentali adattati ai gusti giapponesi a partire dall'Epoca Meiji.Gli offerenti saranno chiamati a rievocare un momento di offerta rituale, non solo un ringraziamento ma un'espressione di gratitudine e riconoscenza verso il cibo e la sua linfa vitale. Adesso, il viaggio all'interno della mostra può iniziare! HanamiLa magia della fioritura dei ciliegiNon poteva mancare una sala esperienziale dedicata a uno dei momenti più importanti nella tradizione giapponese: la fioritura dei ciliegi sakura in primavera.Un'esperienza carica di valenze culturali e simboliche, dove si celebra l'armonia della natura e si rende omaggio alla vita e alla memoria di chi ci ha preceduto: un invito a riflettere sulla vita e sulla sua caducità.Attraverso giochi di luci e ombre, i visitatori possono godere di un pic-nic sotto gli alberi, proprio come fanno i giapponesi tra marzo e aprile, oppure contemplare lo sbocciare dei fiori nella loro forma più pura, da soli o in compagnia. Questo ambiente esperienziale chiude il percorso della mostra, invitando tutti a immergersi nella bellezza e nella spiritualità della natura giapponese. La sala dei bentōCome iniziare la giornata in Giappone Ogni mattina, in Giappone, mamme, studenti e lavoratori si alzano presto per preparare il bentō, il tradizionale porta pranzo giapponese. Non si tratta solo di un pasto, ma di un piccolo rito quotidiano: ogni ingrediente viene scelto con cura e disposto in maniera estetica e funzionale, dal riso alle polpette, dal tamagoyaki ai fritti di carne o pesce. La mostra ricostruisce una cucina tipica giapponese, dal gusto retrò, mostrando le diverse varianti del bentō: quelli per bambini, decorati con forme di animali o creature kawaii, e quelli ispirati ai grandi film d'animazione, come Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki o Suzume di Makoto Shinkai. Grazie a tutorial pratici, i visitatori possono scoprire come realizzare le celebri polpette di riso onigiri, i “tako-wurstel” a forma di polpo e le Bunny Apples, mele intagliate a forma di coniglio.E non mancano i trucchi delle mamme giapponesi per trasformare anche una semplice omelette in un piccolo capolavoro visivo e gustativo. La Sala RāmenTra gusto e tradizione Pur avendo origini cinesi, il rāmen è oggi uno dei piatti più rappresentativi della cultura giapponese contemporanea e il primo ad aver conquistato l'Occidente grazie agli anime, in particolare Naruto di Masashi Kishimoto. La sala ricrea un rāmen bar ispirato ai locali tradizionali giapponesi, con una lunga schiera di postazioni in legno individuali che separano i clienti, permettendo  di gustare la pietanza in una piccola dimensione intima ma accogliente. L'esposizione racconta anche la ricchezza del mondo del rāmen, con oltre duecento varianti ufficialmente codificate in Giappone, nate da quattro tipologie principali e arricchite dall'influenza delle cucine regionali e stagionali dell'arcipelago. Il Banchetto dei KamiIl cibo come rito e simbolo Ispirata a La città incantata di Hayao Miyazaki, questa sala rende omaggio al legame profondo tra cibo, cultura e spiritualità giapponese. Al centro, il tavolo del banchetto offre una straordinaria varietà di piatti tradizionali, ciascuno scelto non solo per la bellezza visiva, ma anche per il significato simbolico che porta con sé. Ogni pietanza rappresenta un frammento della cultura nipponica, unendo estetica e tradizione in un'esperienza che parla tanto al corpo quanto allo spirito. Le riproduzioni dei piatti, realizzate con la tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, permettono di osservare da vicino colori, forme e dettagli che rendono ogni portata un piccolo capolavoro.Questa sala permette ai visitatori di immergersi nel mondo degli anime e della cucina giapponese, scoprendo come il cibo possa diventare un ponte tra storia, leggende e legami culturali, celebrando la ricchezza del patrimonio culinario del Sol Levante. L'estate giappnese e i grandi MatsuriColori, sapori e tradizioni Non sarebbe il Giappone senza le grandi feste estive, che trasformano le città in esplosioni di colori, suoni e profumi. La sala dedicata a Tanabata permette ai visitatori di immergersi in questa atmosfera unica, ricreando le tipiche bancarelle di street food con tutte le prelibatezze che rendono questi festival indimenticabili: takoyaki, polpette di polpo simbolo di Osaka, korokke, crocchette di patate e carne, granite kakigori dai colori vivaci, taiyaki e i temarizushi tipici della festa. I tanzaku (piccole strisce di carta washi colorata a cui i giapponesi affidano i loro desideri) e le decorazioni tradizionali completano l'allestimento.Gli stessi visitatori potranno scrivere un Tanzaku con il proprio desiderio e appenderlo al bambù per Orihime, la Principessa Tessitrice protagonista della magica notte di Tanabata. Il CafèDolcezze, bevande e atmosfere kawaii Chiunque visiti il Giappone resta subito colpito dalla creatività e dalla varietà dei suoi café, locali curatissimi e spesso tematici, dove è possibile gustare bevande coloratissime, dolci, soft drinks e talvolta anche piatti caldi.La sala ricrea l'esperienza di un autentico café giapponese, ispirato a locali iconici come i Maid Cafè, Butler Cafè e Neko Cafè, ma anche a spazi dedicati a colori, animali o eventi temporanei. Icone dell'animazione come Sailor Moon e Creamy trovano qui il loro ambiente naturale: riproduzioni in tecnica shokuhin sampuru, gadget originali e contenuti video interattivi permettono ai visitatori di immergersi completamente nella cultura del cafè giapponese, tra dolcezza, estetica e divertimento. Il Natale giapponeseTradizione occidentale e gusto locale La sala dedicata al Natale mostra come le festività occidentali siano state reinterpretate in Giappone, con colori, oggetti e allestimenti tipici. Anche negli anime, il Natale diventa momento di condivisione e scoperta culinaria: i personaggi consumano i peculiari piatti pop associati alla festa, mostrando quanto ilcibo sia centrale anche quando non è strettamente “tradizionale”. Qui i visitatori scoprono due piatti simbolo della stagione: il Kentucky Fried Chicken, reso popolare in Giappone da una celebre campagna pubblicitaria negli anni '70, e la ChDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Voci del Grigioni italiano
Le Alpi, archeologia di un paesaggio

Voci del Grigioni italiano

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025 22:37


Le Alpi non sono mai state una terra incontaminata. Da millenni l'uomo modella questo paesaggio, aprendosi varchi tra le foreste, costruendo insediamenti, scavando miniere, tracciando vie di transito. Ogni sentiero, ogni terrazzo coltivato o pietra eretta racconta una storia di adattamento, di lavoro e di fede che affonda le sue radici nel Neolitico e nell'Età del Rame.La ricerca archeologica ce lo ricorda ogni giorno: il paesaggio alpino non è un fondale immobile, ma un archivio vivente della presenza umana. E dal punto di vista archeologico, le Alpi non hanno nulla da invidiare alle regioni dove “si faceva la storia”: anche qui, nelle valli più remote, si intrecciavano rotte, culture e alleanze che collegavano il nord e il sud dell'Europa. Le montagne, più che confini, sono sempre state corridoi di incontro e di scambio.Oggi quel passato riaffiora grazie al lavoro dei Servizi archeologici, impegnati a proteggere e rendere accessibile un patrimonio fragile e prezioso. Accanto alla tutela cresce la necessità di sensibilizzare la popolazione: dietro ogni ritrovamento non c'è un ostacolo ai cantieri, ma un frammento di memoria collettiva che riemerge dal terreno.Anche i progetti transfrontalieri come ArcheoAlps stanno contribuendo a ricucire la storia comune delle valli di confine, dove nuove campagne di scavo permettono di rileggere il passato romano e medievale delle Alpi centrali. E quando la ricerca incontra la tecnologia, l'archeologia si apre al futuro: droni, rilievi 3D e “gemelli digitali” consentono di documentare e condividere in modo innovativo ciò che il tempo rischierebbe di cancellare.Dalle statue-stele preistoriche ai modelli digitali, un unico filo unisce passato e presente: la volontà di comprendere le montagne non solo come natura, ma come parte della nostra storia più profonda.

La variante Parenzo
Federica Mogherini si dimette dal Collegio d'Europa - Francesca Albanese: anche Prodi la molla

La variante Parenzo

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025


Federica Mogherini si dimette dal Collegio d'Europa - Francesca Albanese: anche Prodi la molla

MONDOSERIE. Il podcast
A House of Dynamite: il cinema esplosivo di Kathryn Bigelow | Autori

MONDOSERIE. Il podcast

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025 21:25


Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio PacellaIn via eccezionale, in questo nostro podcast si parla di un film: A House of Dynamite (2025, Netflix), thriller geopolitico, della durata di quasi 2 ore, di Kathryn Bigelow. Anche se, come discutiamo nell'episodio, l'idea di serialità è intrinsecamente connessa a questa produzione. E poi, A House of Dynamite si inserisce idealmente in un filone (quasi “seriale”) all'interno della filmografia della prima autrice a vincere l'Oscar per la regia (The Hurt Locker, 2008). Più precisamente, questo film è l'ultimo capitolo di un'ideale trilogia della guerra, iniziata con il sopracitato The Hurt Locker e proseguita con Zero Dark Thirty (2012), il film sulla laboriosa cattura di Bin Laden. Ci sono tutti gli elementi che hanno contribuito alla sua fama: tensione da conto alla rovescia, crisi militari, morale individuale sotto stress.Nel cast troviamo Idris Elba (The Wire), Rebecca Ferguson (Dune), Gabriel Basso (The Night Agent) e Jared Harris (Fringe, The Terror).“Autori”: lo spazio che Mondoserie dedica a registi, sceneggiatori, showrunner e creatori di prodotti che segnano il nostro tempo. Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/  Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast  Collegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/   https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ  https://www.linkedin.com/in/mondoserie/ 

Obiettivo Salute - Risveglio
Occhi d'inverno: proteggerli anche nella stagione fredda

Obiettivo Salute - Risveglio

Play Episode Listen Later Dec 5, 2025


D'inverno pensiamo a coprire mani e gola, ma spesso dimentichiamo una parte delicatissima: gli occhi. Freddo, vento, aria secca da riscaldamento e ore davanti agli schermi possono metterli a dura prova. Ne parliamo con il prof. Stefano Barabino, responsabile del Centro Superficie Oculare e Occhio Secco dell'Ospedale Sacco di Milano - e professore a contratto presso l'Università di Milano per capire come proteggerli nella stagione fredda e riconoscere i segnali da non sottovalutare.

Effetto notte le notizie in 60 minuti
L'Eurovision 2026, c'è Israele ma anche chi boicotta

Effetto notte le notizie in 60 minuti

Play Episode Listen Later Dec 4, 2025


Con noi Marco Oliva, giornalista, per le ultime notizie sul caso di Garlasco.L'Unione degli Universitari contro il semestre filtro: "Gestione opaca e strutturalmente discriminatoria". Con noi Pierluigi Marini, responsabile organizzativo UDU (Unione degli Universitari).Eurovision 2026: Israele parteciperà, ma ci sono annunci di boicottaggi. Sentiamo Paolo Giordano, giornalista de il Giornale.Serata di Coppa Italia. Tutti gli aggiornamenti dal nostro Giovanni Capuano.

Effetto Mondo
Trump assediato anche dai suoi

Effetto Mondo

Play Episode Listen Later Dec 4, 2025


Trump assediato anche dai suoi

Rame
Episodio 4. Perché investire in armi è una cattiva scelta — anche per l'economia

Rame

Play Episode Listen Later Dec 2, 2025 35:43


Se ascoltiamo il dibattito pubblico, sembra che l'industria bellica sia un motore fondamentale dell'economia. Eppure, se guardiamo i numeri, il quadro cambia: in Italia il comparto della difesa pesa solo per lo 0,5% del Pil, molto meno di settori come l'automotive. E non è neppure un settore stabile: dipende da conflitti, decisioni politiche, costi energetici e materie prime, con andamenti in borsa che si impennano quando scoppia una guerra e crollano appena si parla di pace. In questa puntata de La nuova veste proviamo a mettere in discussione l'idea che “investire in armi faccia bene all'economia” e a capire come, invece, finisca soprattutto per alimentare una bolla finanziaria legata ai conflitti.Con la giornalista Futura d'Aprile entriamo nel cuore dell'industria bellica italiana: scopriamo dove vanno le nostre armi, quali sono le zone grigie della legge 185/90, che ruolo hanno banche e fondi pensione nel rendere possibile l'export e perché, senza adeguata trasparenza, rischiamo di finanziare guerre persino attraverso i nostri risparmi “di lungo periodo”. Guardiamo anche al nuovo fronte delle armi autonome e dei cosiddetti killer robots, dove l'intelligenza artificiale riduce sempre più il controllo umano sui conflitti.Nella seconda parte della puntata, con Aldo Bonati, Stewardship and ESG Networks Manager di Etica Sgr, proviamo a rispondere alle domande pratiche: i criteri ESG bastano a escludere davvero le aziende degli armamenti? Come si legge un prospetto per capire se un fondo è “non armato”? E quali strumenti abbiamo, come investitrici e investitori, per scegliere consapevolmente dove non vogliamo che arrivi il nostro denaro?Questo podcast è realizzato in collaborazione con Etica Sgr, società di gestione del Gruppo Banca Etica, specializzata in investimenti etici e responsabili.

il posto delle parole
Andrea Dall'Asta "La grotta della rinascita"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 2, 2025 21:14


Andrea Dall'Asta"La grotta della rinascita"Un viaggio tra arte, architettura, filosofia e teologiaAncora Editricewww.ancoralibri.itQuesto itinerario multidisciplinare su un archetipo chiave della cultura occidentale parte dalle grotte degli dèi dell'antichità classica, dal grembo divoratore di Cronos alla grotta della follia e dell'ebbrezza di Dioniso, cui si affianca la grotta del mito platonico o lo specchio d'acqua, una sorta di “grotta rovesciata”, in cui si perde Narciso. Nell'immaginario cristiano compare il grembo di Maria, madre di Dio, che è la vera grotta della rinascita, presente nell'arte rinascimentale e barocca in alcuni capolavori come La Vergine delle rocce di Leonardo e La morte della Vergine di Caravaggio. Anche nell'architettura sacra ritroviamo questo potente archetipo, ad esempio nel battistero, che è una sorta di grotta della rinascita alla “vita nuova”. Ad accompagnare una riflessione che si muove fra teologia, filosofia, arte e architettura il lettore troverà numerose illustrazioni a colori di opere d'arte di ogni tempo.La grotta è lo spazio misterioso in cui l'essere umano viene alla luce, il luogo della nuova creazione, della generazione e della fecondità. Teologia e filosofia, arte e architettura hanno esplorato nei secoli questo archetipo chiave della cultura occidentale.Andrea Dall'Asta, dopo avere terminato gli studi di architettura a Firenze nel 1985, entra nella Compagnia di Gesù nel 1988. Dal 2002 dirige la Galleria San Fedele di Milano e dal 2008 al 2020 ha diretto la Raccolta Lercaro di Bologna. Ha fondato a Milano nel 2014 il “Museo San Fedele. Itinerari di arte e fede”. La sua attenzione è rivolta al rapporto tra arte, liturgia e architettura. Ha partecipato ad alcuni importanti progetti come l'adeguamento liturgico della cattedrale di Reggio Emilia (2011), la realizzazione dell'Evangeliario Ambrosiano (2011), del Padiglione Vaticano per la Biennale di Venezia (2013) e della sezione “Disegnare il sacro” alla Biennale di Architettura di Venezia (2014). Insegna alla Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale a Napoli. Scrive su alcuni quotidiani e riviste come Avvenire e La Civiltà Cattolica. Ha pubblicato con Àncora: Edward Hopper. Desiderio e attesa (2023); La Croce e il Volto. Percorsi fra arte, cinema e teologia (20222); La luce, colore del desiderio. Percorsi tra arte e architettura, cinema e teologia dall'Impressionismo a oggi (2021); Il viaggio della vita. La chiesa di San Fedele in Milano tra arte, architettura e teologia: paradigma di un percorso simbolico (2019); La luce, splendore del vero. Percorsi tra arte, architettura e teologia dall'età paleocristiana al barocco (2018).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Rassegna di geopolitica
Rassegna di Geopoliica. Sta arrivando anche una bolla dell'oro? I danni delle criptovalute - Puntata del 1/12/2025

Rassegna di geopolitica

Play Episode Listen Later Dec 1, 2025 11:21


Il Volo del Mattino
Puntata del 27/11/2025

Il Volo del Mattino

Play Episode Listen Later Nov 27, 2025 45:56


Fai fatica a farti i complimenti? Anche per Fabio è così: in cosa voi non riuscite a dirvi "bravo"?

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Vi siete mai chiesti perché in italiano esistono due parole diverse per dire "lui"? Perché a volte leggiamo "egli" nei libri classici e altre volte sentiamo "lui" nelle conversazioni quotidiane? Questo articolo esplorerà in profondità la differenza tra queste due forme, la loro evoluzione storica e, soprattutto, quando usare l'una o l'altra nella comunicazione moderna. Come e Quando Usare EGLI, Storia e Significato Cosa Significano "LUI" ed "EGLI"? Sia "lui" che "egli" sono pronomi personali di terza persona singolare maschile. In pratica, entrambi significano la stessa cosa: si riferiscono a una persona di sesso maschile di cui stiamo parlando. Per esempio: Giuseppe è un bravo studente. Lui studia medicina.Giuseppe è un bravo studente. Egli studia medicina. Come si può notare, il significato è identico! Ma allora perché esistono due parole diverse per esprimere lo stesso concetto? La risposta ha a che fare con la funzione grammaticale e con l'evoluzione della lingua italiana nel corso dei secoli. La Differenza Fondamentale: Funzione di SOGGETTO Ecco la prima regola cruciale da comprendere: "egli" può essere usato SOLO come soggetto della frase, mentre "lui" può essere usato sia come soggetto che in altre funzioni grammaticali. Questa è la distinzione più importante tra le due forme. Vediamo degli esempi concreti per chiarire meglio: Come Soggetto (chi compie l'azione) Lui/Egli parla italiano molto bene. ✓Lui/Egli è arrivato in ritardo. ✓ In questi casi, entrambe le forme sono grammaticalmente corrette perché funzionano come soggetto della frase. Come Complemento Oggetto Ho visto lui ieri sera. ✓Ho visto egli ieri sera. ✗ (SBAGLIATO!) Dopo una Preposizione Vado al cinema con lui. ✓Vado al cinema con egli. ✗ (SBAGLIATO!) Dopo il Verbo Essere per Identificare Qualcuno Sei tu? No, sono lui! ✓Sei tu? No, sono egli! ✗ (SBAGLIATO!) In Costruzioni Enfatiche È lui che ha mangiato la torta! ✓È egli che ha mangiato la torta! ✗ (SBAGLIATO!) Quindi, è fondamentale ricordare: "egli" è molto più limitato nell'uso rispetto a "lui" e può apparire esclusivamente nella posizione di soggetto! La Storia di "LUI" ed "EGLI": Un Viaggio nel Tempo Per comprendere appieno l'uso di questi pronomi, è essenziale fare un viaggio nella storia della lingua italiana. Questo percorso storico aiuterà a capire perché esistono queste due forme e come si sono evolute nel tempo. Le Origini Latine EGLI è la forma più antica. Deriva dal latino "ille" (che significava "quello") ed è stata la forma standard per secoli nella lingua italiana scritta e formale. Nel Medioevo e nel Rinascimento, per scrivere in italiano corretto, era necessario usare "egli". I grandi maestri della letteratura italiana come Dante, Boccaccio e Ariosto utilizzavano esclusivamente questa forma nei loro scritti. LUI, invece, ha un'origine interessante: deriva dal latino "illui", che era una forma del dativo (cioè "a quello"). All'inizio, "lui" veniva usato solo dopo le preposizioni, come "con lui", "per lui", eccetera, oppure come complemento oggetto ("Ho visto lui"). Tuttavia, nel linguaggio parlato, la gente ha cominciato a usare "lui" anche come soggetto perché era più semplice e diretto. E quando la lingua parlata cambia, anche quella scritta prima o poi segue. Pietro Bembo e le Sue "Regole" Un personaggio chiave in questa storia è Pietro Bembo, un linguista del Cinquecento che ha scritto un'opera fondamentale chiamata "Prose della volgar lingua" (pubblicata nel 1525). Bembo voleva stabilire quali fossero le regole del "buon italiano" e ha deciso che i pronomi soggetto corretti dovevano essere "egli" ed "ella". L'aspetto più sorprendente? Bembo ha addirittura criticato alcuni usi di Dante e Boccaccio (i più grandi scrittori italiani!) quando loro usavano "lui" come soggetto, sostenendo che lo facevano "per distrazione" o "per inavvertenza". Ci voleva un certo coraggio per affermare che Dante sbagliava! Le prescrizioni di Bembo sono state così influenti che "egli" ed "ella" sono rimasti la forma "ufficiale" per secoli, anche quando la gente comune non li usava più nella vita quotidiana. Ancora negli anni recenti, nelle scuole elementari italiane, si insegnavano i verbi così: io sonotu seiegli è (non "lui è"!)noi siamovoi sieteessi sono (non "loro sono"!) Oggi, quando si insegna italiano agli stranieri, si usano subito "lui", "lei" e "loro", perché sono le forme che si usano realmente nella comunicazione contemporanea! "Egli" nella Letteratura Italiana Nei grandi classici della letteratura italiana, "egli", "ella", "essi" ed "esse" sono onnipresenti. Ecco alcuni esempi significativi: Ludovico Ariosto - Orlando Furioso (1516) "Egli partì pieno d'onore e gloria""Ella piangeva la sorte sua infelice" Ugo Foscolo - Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802) "Ella non mi ama e io l'adoro""Egli è troppo grande per questa terra" Alessandro Manzoni - I Promessi Sposi (prima edizione, 1827) "Egli entrò nella stanza con passo misurato""Ella rimase muta col capo chino" Alessandro Manzoni: Il Rivoluzionario dei Pronomi Manzoni merita un discorso particolare, perché è stato il primo grande scrittore a rendersi conto che "egli" ed "ella" stavano diventando antiquati e artificiali. Ha riscritto il suo capolavoro I Promessi Sposi molte volte proprio per modernizzare la lingua! Osservate questi numeri incredibili che dimostrano la sua evoluzione linguistica: Edizione del 1827: "egli" compare 862 volte, "lui" come soggetto 0 volte Edizione del 1840 (13 anni dopo): "egli" compare solo 64 volte, "lui" come soggetto compare 200 volte! Ma cosa è successo agli altri 600 "egli" circa? Semplice: Manzoni li ha eliminati, lasciando il soggetto implicito (ne parliamo tra poco!). Manzoni è stato un vero innovatore linguistico che ha anticipato i tempi! Le Forme Femminili e Plurali: "ELLA", "ESSI", "ESSE" È importante conoscere anche le altre forme che esistevano nel sistema pronominale tradizionale: ELLA È il femminile di "egli". Oggi è praticamente scomparsa dalla lingua parlata e scritta, completamente sostituita da "lei". ESSO ed ESSA Erano usati principalmente per cose inanimate (oggetti, concetti, idee), non per persone. Oggi sono quasi completamente scomparsi, sostituiti da "questo/a", "quello/a", o semplicemente omessi. Esempio antico: "Il viaggio è stato lungo. Esso mi ha stancato molto."Italiano moderno: "Il viaggio è stato lungo. Mi ha stancato molto." (senza pronome) oppure "Questo mi ha stancato molto." ESSI ed ESSE Erano i plurali di "egli/ella" e "esso/essa". Anche questi oggi sono sostituiti da "loro" quando si parla di persone, o vengono omessi quando si parla di cose. Quando Usare "EGLI" e Quando Usare "LUI": Le Regole Pratiche Ecco la parte più importante per chi studia o usa l'italiano: quando si deve usare una forma o l'altra? Vediamo le regole pratiche con esempi concreti. Usate "LUI" quando: 1. Parlate in situazioni informali o quotidiane "Paolo voleva imparare a parlare italiano come un vero madrelingua. Lui ha quindi acquistato un corso intensivo.""Dove vai?" "Vado da lui." 2. Scrivete testi moderni, email, messaggi, articoli di giornale "Il sindaco ha dichiarato che lui non si dimetterà." 3. Volete dare enfasi al soggetto o creare un contrasto "Lui, a differenza di molti suoi colleghi, non cerca scorciatoie.""Mentre loro celebrano il successo, lui rimane umile." 4. Dovete usare il pronome dopo una preposizione o in qualsiasi posizione che non sia il soggetto "Parlo con lui ogni giorno.""Questo regalo è per lui." 5. In costruzioni enfatiche con il verbo essere "È lui che ha vinto!""Sono proprio loro i responsabili!" Usate "EGLI" quando: 1. Scrivete testi molto formali (documenti ufficiali, atti legali, testi burocratici, scritti scientifici) "Egli dichiara di rinunciare ai propri diritti.""Il professore ha pubblicato una nuova ricerca. Egli sostiene che..." 2. Volete imitare uno stile letterario antico "Egli camminava solo per le vie della città deserta." 3. Fate riferimenti storici o parlate di personaggi del passato in modo formale "Garibaldi sbarcò in Sicilia nel 1860. Egli guidò le sue truppe verso nord." Attenzione! "EGLI" Oggi è Quasi in Via di Estinzione È fondamentale comprendere che nell'italiano contemporaneo, "egli" è usato sempre meno. La maggior parte degli italiani usa quasi esclusivamente "lui", anche quando scrive! "Egli" suona molto formale, letterario, e a volte può sembrare addirittura un po' strano o pomposo se usato in contesti normali. Immaginate di incontrare un amico per strada e di dirgli: "Ho visto Matteo. Egli mi ha detto che domani viene alla festa." Il vostro amico probabilmente vi guarderebbe in modo strano! È troppo formale per una conversazione normale. Il problema è che alcuni italiani pensano che "lui", "lei" e "loro" siano un po' informali per la scrittura formale. Si sentono a disagio a usare "lui" in un testo importante, ma allo stesso tempo "egli" suona troppo antico! Questo crea un certo imbarazzo: da un lato abbiamo forme che sembrano vecchie, dall'altro forme che sembrano troppo casual. Qual è la soluzione? La risposta più comune è: omettere completamente il pronome! E questo ci porta al prossimo punto fondamentale... Il "Soggetto Nullo" o "Soggetto Zero": La Soluzione Italiana Ecco una delle caratteristiche più interessanti dell'italiano: possiamo omettere completamente il pronome soggetto! I linguisti chiamano questo fenomeno "soggetto nullo" o "soggetto zero". L'italiano, come lo spagnolo e il portoghese, è una lingua "pro-drop" (dall'inglese pronoun-dropping). Questo significa che possiamo "lasciar cadere" il pronome. Al contrario, in lingue come l'inglese, il francese o il tedesco,

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Tante prime (anche italiane) al Brisbane International Film Festival

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Play Episode Listen Later Nov 26, 2025 10:31


Dal 27 al 30 novembre il Brisbane International Film Festival porterà decine di proposte cinematografiche nelle sale di Brisbane, quest'anno con un tocco anche un po' italiano.