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Fonti diplomatiche riferiscono che i 27 rappresentanti degli Stati membri dell'Ue hanno formalizzato il rinnovo delle sanzioni settoriali contro la Russia per la guerra in Ucraina, concordato la notte scorsa al termine del Consiglio Europeo.
In un contesto internazionale diventato altamente instabile, la Cina cerca di non farsi coinvolgere direttamente in nessuna guerra, ma sotto la sua apparente neutralità c'è una strategia che mira a ottenere il massimo vantaggio dall'attuale situazione di caos. Con Lorenzo Lamperti, giornalista, da Taipei.Le automobili stanno diventando sempre più grandi: i suv si sono affermati come ideale di stile e forma anche nella categoria delle utilitarie. Con Alessandro Calvi, giornalistaCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
A Gaza si continua a morire mentre il mondo si congratula con sé stesso. Venti palestinesi uccisi nel sud della Striscia. Nove morti in fila per ricevere aiuti. Un totale di 41 corpi raccolti dall'alba, secondo le autorità sanitarie locali. Tra loro donne e bambini. Nessun combattente, nessuna "minaccia". Solo fame, attesa e un'esplosione. Israele piange sette soldati morti in un attacco a Khan Younis. Il governo parla di “eroi caduti per battere Hamas”. Nessuna parola per i 56mila palestinesi uccisi da ottobre, secondo i dati aggiornati. Nelle stesse ore in cui Netanyahu proclama “una vittoria storica” e l'esercito israeliano dichiara che “ora l'attenzione torna su Gaza”, i droni continuano a sorvolare i centri abitati e le colonne degli aiuti vengono trasformate in trappole mortali. Donald Trump, che si attribuisce il merito della fragile tregua tra Israele e Iran, annuncia “grandi progressi su Gaza”. Intanto gli USA finanziano con 30 milioni di dollari un gruppo sostenuto da Israele per distribuire cibo nella Striscia. È la stessa “distribuzione umanitaria” che ha già provocato morti. L'ONU denuncia la “militarizzazione del cibo”. Gli aiuti sono usati come esche. L'illusione della pace si costruisce con le bombe, mentre le cancellerie occidentali fingono che le vittime siano un effetto collaterale. “Due popoli, due Stati” dice Giorgia Meloni, ma intanto non condanna lo Stato che sta infierendo su un intero popolo. La tregua tra Israele e Iran tiene. Quella tra Israele e Gaza, mai nemmeno iniziata, continua a scricchiolare sotto il peso dei corpi. Chi finge di non vedere, è già complice. E chi confonde l'umanitario con il militare, non salva: sorveglia. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
I titoli: Leone XIV alla Roaco: su Oriente cristiano violenza mai vista. Desideri di pace traditi con false propagande di riarmo Giornata internazionale contro la droga. Il Papa agli Stati: è un dovere smantellare il busines criminale della droga Israele annuncia la sospensione degli aiuti a Gaza. La Siria non esclude un accordo di pace con lo Stato ebraico Luca Collodi
Francesca Basso spiega le decisioni prese al vertice dell'Aja sui contributi finanziari degli Stati membri, pressati dalle richieste di Donald Trump. Giuseppe Guastella parla della sentenza d'appello per l'uccisione di Giulia Tramontano, con la conferma della condanna per il suo ex fidanzato. Vera Mantengoli racconta dei preparativi per i tre giorni di festeggiamenti (e proteste) a Venezia per le nozze tra il proprietario di Amazon e Lauren.I link di corriere.it:Perché da 10 anni Trump semina dubbi sull'articolo 5 della NatoFemminicidio di Giulia Tramontano, confermato in appello l'ergastolo per Alessandro ImpagnatielloNozze di Jeff Bezos e Lauren Sanchez a Venezia, quanto costa la festa (e tutto quello che sappiamo)
Tutto si è compiuto secondo le previsioni: la Nato entra nell'era in cui i 32 Stati membri si impegnano a raggiungere il 5% del Pil di spesa in difesa. Un'intesa politica in cui Rutte è riuscito a trascinare tutti i Paesi alleati, compresa la Spagna, che tuttavia mantiene delle riserve. Ne parliamo con Sergio Nava di Radio24, Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles, e con Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano.
Davide Frattini racconta il primo giorno del cessate il fuoco tra i due Paesi, con la rabbia di Donald Trump per le violazioni all'accordo operate da entrambe le parti. Monica Guerzoni parla del dibattito in Parlamento dopo le comunicazioni di Giorgia Meloni sul riarmo del nostro Paese in vista del prossimo Consiglio europeo. Giuseppe Sarcina presenta il vertice del Patto atlantico, in cui si discuterà del contributo economico degli Stati membri.I link di corriere.it:Che cosa è successo nel primo giorno di tregua tra Israele e IranMeloni: «Si vis pacem, para bellum». Schlein: «No, prepariamo la pace. L'Italia ripudia la guerra»La Nato e Trump: perché è sbagliato concentrarsi sul «totem» del 5%
Di fronte al riemergere degli Stati nazionali ed alle loro decisioni unilaterali, le organizzazioni internazionali, come l'Onu ma non solo, faticano a trovare un posto nell'attuale crisi dell'ordine.Ne parliamo con Vittorio Emanuele Parsi, docente di relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano e Lorenzo Castellani, docente di Storia delle istituzioni politiche presso la LUISS di Roma.
La ribellione dello spagnolo Sanchez contro il 5% del pil per spese militari. Due giorni fa, il segretario della Nato Mark Rutte aveva inviato una lettera agli Stati membri in vista del vertice dell'Alleanza atlantica, in programma a l'Aia a fine mese. Nella missiva, Rutte comunicava la richiesta di aumentare fino al 5% del Pil le spese militari, ma il premier spagnolo Pedro Sanchez respinge al mittente la proposta in quanto irricevibile. “Per la Spagna impegnarsi all'obiettivo del 5% sarebbe non solo irragionevole, ma anche controproducente: allontanerebbe la Spagna dalla spesa ottimale e ostacolerebbe gli sforzi dell'Ue per rafforzare il suo ecosistema di sicurezza e difesa”, scrive Sánchez in risposta a Rutte. Accordo a rischio. L'opposizione di Madrid rischia di far saltare l'accordo, che richiede un voto all'unanimità: si prospettano dunque momenti di tensione al vertice dell'Aja. La linea del governo spagnolo e di altri Paesi Nato, è che l'obiettivo non va stabilito in termini di percentuale fissa di spesa, ma di raggiungimento di determinate capacità. Non si può escludere che l'Europa raggiunga un giorno la soglia del 5% di fronte alla militarizzazione espansionistica della Russia, fissare ora questo target è assolutamente prematuro. La scelta di Sanchez dimostra il coraggio della politica. Per la Spagna, rispettare il target implicherebbe un aumento delle spese per la difesa di ottanta miliardi di euro all'anno, quasi la metà delle uscite per le pensioni. E così funzionerebbe anche per gran parte degli stati che aderiscono all'Alleanza Atlantica. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Mentre le sirene suonano a Teheran e i missili infiammano le prime pagine, Gaza scompare. La crisi umanitaria più grave del XXI secolo — 186.000 morti stimati, tra cui decine di migliaia di bambini — è stata scalzata da una guerra “più leggibile”, tra due Stati sovrani, più comoda da raccontare. L'IDF definisce Gaza “fronte secondario”. I media obbediscono. Dall'Angelus di Papa Francesco fino all'ONU, Gaza è stata definita un test morale per l'umanità. Non per retorica, ma perché rivela chi siamo quando gli innocenti muoiono e il mondo volta lo sguardo. Lì si misura la bancarotta dell'ordine legale internazionale, il fallimento della responsabilità di proteggere, la complicità diplomatica dei governi. “Il silenzio è complicità”, dice Bassam Saleh. Nei talk show italiani, Gaza è ormai un'eco. Nei telegiornali, una nota a piè di pagina. Nei quotidiani, la parola “genocidio” è evaporata. C'è addirittura chi ha derubricato il tutto a “conflitto regionale”. Sui social, l'hashtag #Gaza ha ceduto il passo a #Iran, come se la carneficina fosse sospesa, come se il sangue potesse aspettare. Ma Gaza continua a sanguinare. È un laboratorio di disumanizzazione, dice Ahmad Amara: non solo il più grande carcere a cielo aperto del mondo, ma anche il luogo dove testiamo — e perdiamo — la nostra umanità. Ogni giorno che passa senza indignazione è un giorno in cui la brutalità diventa norma, e la dignità un'eccezione. Zack Beauchamp ha scritto che Gaza ci pone una domanda semplice: “Credi che sia giusto far soffrire gli innocenti in questo modo?” Se la risposta è no, allora la responsabilità comincia ora. Se la risposta è sì — o se si tace — allora non si è neutrali. Si è perduti. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Con la Costituzione federale dal 2000 i semicantoni non esistono più: i due Appenzello, Obwaldo, Nidwaldo e i due Basilea son stati promossi al rango di Cantoni. Una promozione solo formale che non ha modificato il fatto che questi Cantoni hanno un solo rappresentante al Consiglio degli Stati e quando in votazione popolare si calcola la maggioranza dei Cantoni il loro voto vale la metà.I tentativi di cambiare le cose vengono regolarmente respinti, così come altre modifiche tese a differenziare il peso dei Cantoni, l'inclusione delle grandi città nel Consiglio degli Stati o la modifica della suddivisione fra Cantoni o ancora l'aumento del numero dei Consiglieri Federali.Tutti segnali che il federalismo elvetico non riesce a rinnovarsi, o più semplicemente queste modifiche non sono necessarie?A Modem ne discutono:· Mauro Poggia, Consigliere agli Stati ginevrino per il MCG, parte del gruppo UDC· Bruno Storni, Consigliere Nazionale ticinese per il PS· Sacha Zala, storico e direttore del centro di ricerca Documenti diplomatici svizzeri· Inoltre, un'intervista registrata con Eva Herzog, Consigliera agli Stati di Basilea Città per il PS
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Nel mondo del lavoro svizzero, che cosa deve contare di più: un contratto collettivo (CCL) a livello nazionale con i suoi vincoli anche salariali oppure gli stipendi minimi votati dal popolo a livello cantonale?In discussione a Berna torna la proposta del consigliere agli Stati obwaldese Erich Ettlin del Centro: secondo lui i CCL nazionali devono prevalere in ogni caso, anche quando prevedono stipendi inferiori ai salari minimi in vigore in un determinato cantone.In gioco c'è il rispetto della volontà popolare ma anche la salvaguardia del partenariato sociale, con le sue spesso dure trattative che coinvolgono padronato e rappresentanti dei lavoratori. Materia per un faccia a faccia tra i nostri due ospiti, consiglieri nazionali ticinesi:· GRETA GYSIN – I Verdi e presidente del sindacato Transfair· ALEX FARINELLI – PLR e vicedirettore della Società svizzera impresari costruttori, sezione Ticino
Negli ultimi anni, il contesto globale non offre molti motivi per essere ottimisti: assistiamo a conflitti, guerre, ansia e la tecnologia sta diventando sempre più pervasiva. Questo ci ha portato a porci una domanda: a cosa è servito il progresso tecnologico, se il mondo sembra andare a rotoli? Abbiamo realizzato questo video per riflettere con voi e per capire, con il supporto di dati e indicatori, dove ci ha portato il progresso tecnologico. Per progresso tecnico si intende un processo attraverso cui vengono acquisite nuove conoscenze scientifiche che conducono alla creazione di tecnologie, beni e servizi: non è positivo o negativo di per sé, ma dipende dai nostri scopi e dal modo in cui scegliamo di utilizzarlo. Adottando una prospettiva più realistica, forse le cose non appariranno così negative come sembrano a noi che ci siamo immersi. Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Trecentoquarantaquattresima puntata della trasmissione “Generazioni Mobili” di Radio 24, il primo “passaporto radiofonico valido per l’espatrio”.ON AIR: su Radio 24 tutti i sabati dalle 14 alle 14.15, in versione “Express”IN PODCAST: sulle piattaforme di Radio 24 / Spotify / Apple Music / Amazon Music e tante altre, in versione “Extralarge”In questa puntata:- Federico Fabiani, fondatore di “Scambi Europei”, ci elenca le ultimissime e concrete opportunità di studio, stage e lavoro in Europa e nell’UE;- Marco Masutti, imprenditore 35enne attivo in Slovacchia, ci spiega nel concreto come avviare un’impresa nel Paese dell’Europa centro-orientale, facendone una base per espandere le proprie attività anche negli Stati limitrofi ospite in onda Moreno Feneziani, presidente della Camera di Commercio Italiana in Slovacchia;- Alessio Romeo, Digital Innovator e HR Startup Inventor, ci porta a scoprire i trend lavorativi e le migliori offerte di impiego in Europa e nel mondo;- nella rubrica “Expats Social Club” prosegue la serie di pillole informative, dedicate a consigli pratici e di orientamento su studio-tirocinio-lavoro all’estero. Oggi con Eures Italia vi raccontiamo un progetto che può rivelarsi molto utile per cercare impiego all’interno dell’UE.CONNETTITI CON "GENERAZIONI MOBILI""Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? Siete junior o senior? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale? Scrivete a: generazionimobili@radio24.itOppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero? Inviatele a: generazionimobili@radio24.itInfine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema? Segnalateci tutto, sempre a: generazionimobili@radio24.it
Parte 3 di 8IntervengonoEleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Seminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Parte 1 di 8Introducono Francesco Samorè, Gabriele Giacomini e Piero BassettiSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Parte 5 di 8Interviene Ludovica Taurisano, PhD in Global History and GovernanceSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Parte 6 di 8Interviene Manuela Mimosa Ravario, giornalista. Presenta il libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale” a cura di Fondazione Giannino Bassetti e rivoluzioni.aiSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Parte 7 di 8Intervengono Giovanni Lanzone, Piero Bassetti e Gabriele GiacominiSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Parte 8 di 8Intervengono Gabriele Scafati, Piero Rivizzigno, Simone de Battisti, Francesca Buffa e Piero BassettiSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)Parte 8 di 8Intervengono Gabriele Scafati, Piero Rivizzigno, Simone de Battisti, Francesca Buffa e Piero BassettiSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Seminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)Interventi ai minuti:00:00:09:00 Introduzione di Francesco Samorè00:12:20:00 Introduzione di Gabriele Giacomini00:15:25:00 Introduzione di Piero Bassetti00:19:20:00 Intervento di Gabriele Scafati00:35:07:00 Intervento di Eleonora Barelli00:42:23:00 Intervento di Sabrina Bartolotta00:57:05:00 Intervento di Lucia Dal Negro01:11:35:00 Intervento di Ludovica Taurisano01:24:40:00 Intervento di Manuela Ravasio (presentazione del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”01:37:22:00 Intervento di Giovanni Lanzone01:40:08:00 Intervento di Piero Bassetti01:46:12:00 Intervento di Gabriele Giacomini02:05:30:00 Intervento di Gabriele Scafati02:09:00:00 Intervento di Piero Rivizzigno02:12:40:00 Intervento di Simone de Battisti02:15:07:00 Intervento di Francesca Buffa02:20:50:00 Intervento di Piero Bassetti
Parte 4 di 8Interviene Lucia Dal Negro, De-Lab, founderSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
Parte 2 di 8Interviene Gabriele Scafati, avvocato esperto di data protection ed AI governanceSeminario di presentazione de Il trilemma della libertà: Stati, cittadini e compagnie digitali, il nuovo libro di Gabriele Giacomini edito da La Nave di Teseo.Dialogano con l'autore e Piero Bassetti: Dialogano con l'autore e Piero Bassetti (Presidente Fondazione Giannino Bassetti):Eleonora Barelli (International Foundation Big Data And Artificial Intelligence For Human Development)Sabrina Bartolotta (Ph.D Student Research Center in Communication Psychology Catholic University of Milan)Lucia Dal Negro (De-Lab, founder)Manuela Ravasio (giornalista e curatrice del libro bianco “Per una responsabilità dell'intelligenza artificiale”)Gabriele Scafati (avvocato esperto di data protection ed AI governance)Ludovica Taurisano (PhD in Global History and Governance)Modera:Francesco Samorè (Segretario generale Fondazione Giannino Bassetti)
13esima mensilità AVS: l'ha voluta il popolo nel marzo 2024, sarà versata ogni mese di dicembre a partire dal 2026, ma come finanziarla? Ieri il Consiglio degli Stati ha deciso che gli oltre 4 miliardi di franchi necessari saranno raccolti sia aumentando l'IVA che aumentando i contributi salariali, anche se in misura minima. La soluzione si distanzia da quella suggerita dal Consiglio federale e renderebbe meno urgente la prossima grande riforma del primo pilastro, ma non piace alla destra che cercherà di ribaltarla alla Camera del popolo. Il dibattito sul finanziamento della tanto discussa 13esima AVS e, più in generale, sulle prospettive finanziarie dell'Assicurazione vecchiaia e superstiti è rilanciato. Ne discutiamo con: Anna Giacometti, consigliera nazionale PLR Giorgio Fonio, consigliere nazionale CentroInterviste registrate a: Vania Alleva, presidente sindacato UniaGian Luca Lardi, vicepresidente Unione svizzera degli imprenditori
L'attivista svedese era a bordo di una nave della ONG Freedom Flotilla Coalition in direzione Gaza. È stata bloccata ed espulsa da Israele e ha fatto ritorno in Europa.
Il governo di Israele, impegnato ad apparire autorevole e potente di fronte al mondo, si è sbriciolato agli occhi del mondo davanti a una piccola barca a vela con dodici attivisti come equipaggio e con beni alimentari come unica arma. Gli strepiti di chi vede terroristi anche su una barca di aiuti umanitari, il dispiegamento piratesco di militari, la simulazione cinematografica dell'offerta di cibo e acqua hanno smascherato il governo del criminale Netanyahu. Quando ci si abitua ad agire da assassini, si diventa incapaci perfino di fingere democrazia. La spedizione della Freedom Flotilla ha però mostrato al mondo anche un altro aspetto: lo Stato di Israele va in tilt ogni volta che qualcuno si avvicina a Gaza, ora mostrificata in un campo di concentramento a cielo aperto. Per fermare il genocidio, i governi non possono offrire commozione. La commozione non sfama i bambini di Gaza, non cura le ferite, non sostituisce l'acqua, non serve per le operazioni chirurgiche né per le ecografie. Per fermare Israele servono i dazi e serve un concreto, tangibile assedio umanitario. Come ha detto ieri la relatrice ONU Francesca Albanese, servirebbe che ogni Stato, subito, inviasse una sua imbarcazione, con medici, operatori e beni umanitari. Immaginate Netanyahu accusare di terrorismo e di antisemitismo i corpi diplomatici e umanitari degli Stati europei. Immaginate l'esercito israeliano all'arrembaggio di imbarcazioni con bandiera tedesca, spagnola, francese, italiana. Immaginate gli occhi del mondo puntati su uno Stato ormai incapace di dialogare senza armi e senza bombe. Un assedio umanitario per rompere l'assedio genocida. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
È lunga 2 chilometri, larga 400 metri, profonda 200: sono le dimensioni della colata di pietre, fango e ghiaccio che ha travolto lo scorso 28 maggio il comune di Blatten in Vallese. Le ha ricordate il consigliere federale Albert Rösti durante la sessione straordinaria del Consiglio degli Stati convocata martedì per esaminare la richiesta di un aiuto federale d'urgenza di 5 milioni di franchi da destinare agli abitanti della località nella Lötschental. La richiesta è stata approvata (giovedì sarà sottoposta al Consiglio nazionale), ma alcuni senatori vorrebbero ora che si facesse di più: che si creasse una base legale a livello federale con cui affrontare non solo l'evento di Blatten, ma anche le future catastrofi naturali che il cambiamento climatico sembra annunciare. Sul tavolo c'è pure la proposta Regazzi di istituire in fondo speciale per le catastrofi naturali simile ai fondi che già ci sono per finanziare la rete stradale e quella ferroviaria. Ne discuteremo da Berna con: Fabio Regazzi, consigliere agli Stati Il Centro, Ticino Bruno Storni, consigliere nazionale PS, TicinoE con un'intervista registrata a Michael Graber, consigliere nazionale Udc, Vallese
Chi sono i pirati?Chi sono i corsari?E se ad attaccarmi è un governo? Dove si colloca? Quali sono i miei diritti?Provo a imparare qualcosa consultando queste fonti:Geopop, "Israele attacca la nave di Freedom Flotilla: cosa dice la Convenzione ONU sul diritto di mare" (Analisi della Convenzione ONU sul diritto del mare e il caso della nave Madleen in acque internazionali)https://www.geopop.it/israele-attacca-la-nave-di-freedom-flotilla-cosa-dice-la-convenzione-onu-sul-diritto-di-mare/Elio Vittorini, "Precisazione terminologica" (Differenze storiche e giuridiche tra pirati e corsari)https://www.eliovittorini.edu.it/supporto/multimedia/pirati/precisazione terminologica.htmFilodiritto, "La pirateria nel diritto internazionale" (Pirateria come crimine a giurisdizione universale e ruolo degli Stati nella repressione)https://www.filodiritto.com/la-pirateria-nel-diritto-internazionaleMarina Militare Italiana, "La Pirateria" (PDF) (Normativa internazionale sulla pirateria, giurisdizione e poteri di intervento in alto mare)https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/traffico_mercantile/Documents/La_pirateria.pdfSIDI Blog, "La tutela della libertà di navigazione nel Mar Rosso e la legittima difesa nel diritto internazionale" (Diritto alla difesa delle navi e limiti imposti dal diritto internazionale)http://www.sidiblog.org/2024/03/14/la-tutela-della-liberta-di-navigazione-nel-mar-rosso-e-la-legittima-difesa-nel-diritto-internazionale/Studia Rapido, "Pirati e corsari: qual è la differenza?" (Approfondimento storico e giuridico su pirati, corsari, filibustieri e bucanieri)https://www.studiarapido.it/pirati-e-corsari-qual-e-la-differenza/Storica National Geographic, "Qual era la differenza tra un pirata e un corsaro?" (Sintesi divulgativa sulle differenze tra pirati e corsari)https://www.storicang.it/foto-del-giorno/qual-era-differenza-tra-pirata-e-corsaro_17209Altre fonti consultate:https://it.wikipedia.org/wiki/Corsarohttps://www.romagnaarteestoria.it/pages/3_saggio_ballerin.htmlhttps://www.fanpage.it/cultura/corsaro-pirata-bucaniere-o-filibustiere-che-differenza-ce/*****************We are the Net: un podcast su società, culture, filosofie, digital marketing, tecnologie e spiritualità.Ideato e condotto da Fabio Mattis alias lo Sciamano Digitale———————-☑️ Entra nel canale Telegram https://t.me/wearethenet
Dopo il divieto per l'ingresso di nuovi studenti stranieri a Harvard, il presidente statunitense Donald Trump ha vietato il rilascio di visti anche ai cittadini di 12 paesi, giustificandolo con il rischio terrorismo. Ma il minimo comun denominatore sembra essere la condizione economica.Gli investimenti in tecnologie pulite per la transizione energetica proseguono, nonostante le varie crisi geopolitiche mondiali, arrivando nell'ultimo anno a 2.200 miliardi di dollari.Domenica 8 e lunedì 9 giugno si vota per 5 referendum abrogativi, quattro sul lavoro e uno legato al tema della cittadinanza. I risultati saranno disponibili dopo la chiusura dei seggi, prevista per lunedì alle ore 15:00.Dario Falcini, direttore di Rockit, ci racconta del nuovo album Gas dei Tare, molto influenzato dal loro lavoro in provincia, dai bar che frequentano e dalla loro smerigliatrice.Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it.Rassegna stampa: Referendum, cosa dicono i 5 quesiti su cittadinanza e lavoro dell'8 e il 9 giugno, Simone Santi
Profumate, colorate, accattivanti! Stiamo parlando delle “Puff bar” , ovvero sigarette elettroniche usa e getta che hanno guadagnato un'incredibile popolarità tra i giovani. La loro facilità d'uso e il costo contenuto hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla salute pubblica e all'ambiente. Nel 2024, il Consiglio nazionale ha approvato una mozione per vietare la vendita di queste sigarette elettroniche monouso, citando rischi per la salute, impatto ambientale e l'attrattiva per i minori. Mozione che sarà discussa nella seduta di mercoledì anche al Consiglio degli Stati. Ma davvero un divieto è la soluzione migliore per proteggere i giovani dai rischi legati all'uso di queste e-cigarettes, o si rischia di far esplodere parallelamente il mercato nero e le vendite online incontrollate? Ne parliamo domani a modem con Flavia Wasserfallen, consigliera agli Stati PS/BEPaolo Pamini, consigliere nazionale UDC/TIIntervista registrata a Gregor Rutz, consigliere nazionale UDC/ZH e presidente di Swiss Tobacco
Quando si parla di Medio Oriente, le opinioni che tendono a prevalere – anzi, forse addirittura ad uniformarsi – sono quelle che, in maniera sostanzialmente trasversale, ci spiegano che la pace in Terra Santa diventerà una realtà soltanto il giorno in cui Israele accetterà la presenza di uno Stato palestinese ai suoi confini. E se diplomazie, università e media insistono su questo tasto con tanta convinzione, sarebbe sconsiderato non prestare, alle loro argomentazioni, tutta l'attenzione che indubbiamente meritano. A voler essere però storicamente precisi, bisogna pure riconoscere che, in origine, i primi a ragionare in termini di “due stati e due popoli”, sono stati proprio gli Israeliani, i quali, fin dal 29 novembre del 1947, accettarono la Risoluzione 181 dell'ONU che prevedeva la spartizione del territorio palestinese fra due istituendi Stati: uno ebraico, l'altro arabo, con Gerusalemme sotto controllo internazionale. Il rifiuto di questo Piano da parte del mondo arabo condurrà – come noto – allo scoppio della prima guerra arabo / israeliana del 1948. Ed a questo proposito, ricordiamo che le truppe di Egitto, Siria, Libano, Transgiordania e Iraq invasero Israele proprio il giorno dopo la sua nascita ufficiale: il 15 maggio 1948. Passano gli anni (e sono anni insanguinati da entrambe le parti), ma, nel luglio del 2000 – anfitrione il presidente Clinton – a Camp David l'allora premier israeliano Ehud Barak mostra di credere ancora alla soluzione dei “due stati”, offrendo a Yasser Arafat uno Stato palestinese su oltre il 94% della Cisgiordania, tutta Gaza e con capitale a Gerusalemme Est. Una soluzione decisamente favorevole che, tuttavia, il Rais sorprendentemente rifiuta. Otto anni più tardi un nuovo leader israeliano – questa volta si tratta di Ehud Olmert – si spinge persino oltre Camp David, proponendo al presunto “moderato” Abu Mazen, ulteriori scambi di territorio per compensare gli insediamenti, il controllo congiunto sui luoghi sacri di Gerusalemme ed un ritorno parziale dei rifugiati palestinesi. Anche in questo caso però, l'offerta non verrà presa in considerazione. Nel frattempo, nel 2005, Israele – sotto il governo del generale Ariel Sharon, la cui fama non è certamente quella di un mite fraticello di Assisi – ha provveduto al ritiro unilaterale da Gaza, smantellando 21 insediamenti e dislocando altrove oltre 9.000 coloni israeliani. In cambio della rinuncia totale al territorio, Tel Aviv non riceverà mai ringraziamenti o attestati di amicizia, ma dovrà invece accontentarsi di una pressoché quotidiana razione di missili provenienti proprio dalla Striscia, ormai divenuta il feudo di Hamas. Viene, pertanto, legittimo avanzare il sospetto che a dividere gli Arabi dagli Israeliani non siano tanto gli aspetti territoriali, quanto quelli identitari. In altre parole, il popolo palestinese è disposto a coesistere con quello ebraico? A noi pare, quindi, che, se davvero si vuole la pace, oltre a chiedere ad Israele alcune indispensabili concessioni territoriali, sia soprattutto prioritario domandare ai Palestinesi di chiarire, una volta per tutte, se sia maturato o meno il loro “si” ad una coesistenza irreversibile e senza retro pensieri. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
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Ha preso il via a Trento il Festival dell'Economia, che celebra la sua ventesima edizione e i 160 anni del Sole 24 Ore. Il tema di quest'anno è “Rischi e scelte fatali. L'Europa al bivio”. L'evento, organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing con il supporto delle istituzioni locali, si tiene dal 22 al 25 maggio. Nella giornata inaugurale, presenti cinque ministri tra cui Tajani, Giorgetti, Santanchè e Crosetto, e figure di rilievo come Caltagirone, Tremonti, Tronchetti Provera e Andrea Illy. La giornata si chiude con la cerimonia inaugurale e un intervento del cardinale Ravasi. Il Festival ospita 6 Premi Nobel e oltre 290 relatori tra economisti, accademici, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni. Al centro, il futuro dell'Europa in un contesto geopolitico segnato da conflitti, crisi economiche e leadership deboli. Il ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti ha rappresentato una svolta storica, aprendo a scenari di grandi cambiamenti: il ritorno del potere degli Stati, la globalizzazione che difficilmente ritornerà almeno come l'abbiamo conosciuta, lo sviluppo del commercio internazionale che dovrà fare i conti con una nuova era di dazi e protezionismo. Altrettanto certa è la polarizzazione sempre più evidente tra Stati Uniti e Cina, con l'Europa sempre di più un vaso di coccio tra due vasi di ferro, costretta a fare i conti con la Germania in recessione, le difficoltà sempre più evidenti della Francia e la drammatica mancanza di leadership adeguate. Il tutto in uno scenario che vede la geopolitica imporsi come variabile determinante, con una sessantina di guerre in corso e le lacerazioni indotte dal conflitto in Ucraina e dalla carneficina in Medio Oriente. Intervengono Marco Magnani, professore di International Economics alla LUISS Guido Carli e Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.Consob, sospesa l'ops Unicredit su Banco BpmColpo di scena nell'Ops lanciata da UniCredit su Banco Bpm: la Consob ha accolto la richiesta di sospensiva dell'operazione per 30 giorni, riconoscendo la presenza di nuovi elementi emersi dopo l'avvio dell'offerta. La banca guidata da Andrea Orcel ha tentato un dialogo con il governo, ostacolato dai vincoli imposti dal Golden Power. I prossimi 30 giorni serviranno a valutare le alternative, incluso un ricorso al TAR o eventuali nuove strategie di mercato, tra cui possibili mosse su Mediobanca o Generali. Intanto, Banco Bpm ha annunciato l'intenzione di impugnare il provvedimento Consob, aprendo un nuovo fronte nella già complessa operazione. Ne parliamo con Alberto Grassani, Il Sole 24 Ore.
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Ti è mai capitato di pensare “oggi non sono in me stesso”? Ecco, forse non lo sai, ma nessuno è mai “fuori da sé”. Siamo sempre dentro qualcosa. Più precisamente: dentro uno stato mentale. E se questa frase ti sembra un po' astratta, allora l'ultima puntata del podcast fa proprio al caso tuo.Clicca qui per approfondire (link attivo dalle 5:00 AM del 19/05/25) https://psinel.com/stati-mentali-la-verita-che-nessuno-ti-dice/Sei Psicologa/o? Stiamo creando una squadra di professionisti partecipa al Sondaggio https://newmanspirit.typeform.com/to/cq3TyGC1Mindfitness è il nostro percorso gratuito per sviluppare il legame tra energia mentale e fisica. L'ho fatto insieme ad un grande professinista il dott. Valerio Rosso (medico psichiatra). Iscriviti gratis cliccando quiSe ti piace il podcast adorerai il mio Nuovo libro: “Restare in piedi in mezzo alle Onde - Manuale di gestione delle emozioni”... https://amzn.eu/d/1grjAUS- Vuoi Imparare a Meditare? Scarica Gratis Clarity: https://clarityapp.it/- Instagram: https://www.instagram.com/gennaro_romagnoli/- Test sull'Ansia: https://psinel.com/test-ansia-ig-pd/I NOSTRI PERCORSI:- Dall'Ansia alla Serenità: https://psinel.com/ansia-serenita-sp/- Emotional Freedom: https://psinel.com/emotional-freedom-sp/- Self-Kindness: https://psinel.com/self-kindness-sp/- MMA (Master in Meditazione Avanzata): https://psinel.com/master-meditazione-avanzata-sp/- Scrivi la Tua Storia: https://psinel.com/scrivi-la-tua-storia-sp/- Self-Love: https://psinel.com/self-love-sp/Credits (traccia audio): https://www.bensound.com
Fabio Mini"La NATO in guerra"Dal patto di difesa alla frenesia bellicaPrefazione di Luciano CanforaEdizioni Dedalowww.edizionidedalo.itQual è il ruolo della NATO oggi? Quali sono i suoi nemici? Può entrare in guerra? L'autore, per molti anni ai vertici NATO, offre proposte concrete per rivedere l'organizzazione dall'interno.Come si è arrivati a questo punto? Se la Nato è in guerra lo deve alla sua sistematica e irrazionale violazione delle proprie regole e dello stesso Trattato costitutivo. Per quasi mezzo secolo la Nato ha rispettato i limiti geografici e operativi stabiliti, anche se seguiva e sosteneva la politica statunitense nel mondo. Con la fine dell'Unione Sovietica, però, la Nato ha cominciato a “giocare” con le parole del Trattato, poi a mistificarle e infine a tradirle. Ora la Nato non ha limiti di territorio e non ha un solo Nemico. Ne ha molti, scelti con cura rispettando le priorità americane. E così ogni Stato membro deve vedersela con la Russia, la Cina, l'Iran, la Corea del Nord, l'India, i Brics, gli Stati nuclearizzati, i terroristi, i criminali, gli scafisti, le organizzazioni umanitarie e perfino i pacifisti. L'autore svela i metodi, i pretesti e i trucchi che hanno portato la Nato alla frenesia bellica e l'Europa all'autodistruzione, con l'auspicio che si torni a ragionare.Per tutti quelli che desiderano comprendere i retroscena del clima politico attuale e la situazione di guerra che viviamo ogni giorno.Fabio Mini è Generale di Corpo d'Armata dell'Esercito Italiano. Ha comandato tutti i livelli di unità Bersaglieri e ricoperto incarichi dirigenziali presso gli Stati Maggiori dell'Esercito e della Difesa. È stato direttore dell'ISSMI presso il Centro Alti Studi e ha prestato servizio negli Stati Uniti, in Cina e nei Balcani. È stato Capo di Stato Maggiore del Comando Nato del Sud Europa e comandante della missione internazionale in Kosovo. Collabora con le riviste Limes e Geopolitica e dal 1989 al 2024 ha pubblicato e curato una ventina di libri sulla guerra con vari editori tra cui Einaudi, il Mulino e Paper First.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Annunciato un accordo tra Usa e Cina sui dazi. Gli Stati Uniti ridurranno i dazi dal 145% al 30%, mentre la Cina dal 125% al 10%. La guerra dei dazi dichiarata dal presidente Trump si sta dunque lentamente trasformando in una muscolare politica commerciale tra gli Stati. È un bene per tutti, soprattutto per l'Italia e per la sua vocazione esportatrice.Ne parliamo con Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy.
Gli Stati Nazionali Europei tra XVI e XVII secolo: società, economia e politica politica in Europa tra 1500 e 1600.
L'Italia nel '400 fu un mosaico di Stati e corti rinascimentali, con la politica dell'equilibrio che mantenne la stabilità tra le potenze regionali.
L'Italia degli Stati regionali: dal tramonto dei Comuni alla nascita delle Signorie. Equilibri di potere nell'Italia tra 1300 e 1400 nello scenario dell'Europa in fermento.
Per la prima volta l’UE ha applicato il Digital Markets Act (DMA) infliggendo multe ad Apple (500 milioni di euro) e Meta (200 milioni) per pratiche anticoncorrenziali. Apple è accusata di ostacolare l’accesso degli utenti a offerte alternative sull’App Store, mentre Meta avrebbe imposto una scelta troppo rigida tra condivisione dei dati e abbonamento a pagamento. Le sanzioni, ben inferiori alla soglia massima prevista dal DMA, suggeriscono una volontà europea di non aggravare ulteriormente i rapporti con gli Stati Uniti, già tesi per via della guerra commerciale lanciata da Trump. Bruxelles assicura che le decisioni sono puramente giuridiche, ma la Casa Bianca ha reagito duramente parlando di “estorsione economica”. Interviene Michele Polo, professore Ordinario di Economia Politica presso l'Università Bocconi.Kering, ricavi del primo trimestre in calo del 14% a 3,9 miliardiNel primo trimestre del 2025 Kering ha registrato ricavi in calo del 14%, a 3,9 miliardi di euro, deludendo le attese degli analisti. Il calo ha colpito tutte le aree geografiche, con l’Asia-Pacifico in forte contrazione (-25%), seguita da Europa occidentale e Nord America (-13%), e Giappone (-11%). Il titolo, che da inizio anno ha perso oltre il 25%, ha chiuso in rialzo prima della trimestrale, in scia alla buona performance del settore lusso a Parigi. Le vendite del canale retail diretto, centrale per la strategia di Kering, sono scese del 16%, mentre il wholesale ha perso il 23%, in linea con la politica di rafforzamento dell’esclusività distributiva. Tra i brand, Gucci ha segnato la flessione più marcata (-25%), penalizzata dal calo del traffico nei negozi e dalla razionalizzazione dell’offerta. Saint Laurent ha registrato un -9%, con segnali di tenuta in Medio Oriente e in parte del mercato occidentale. In controtendenza, Bottega Veneta ha chiuso con un +4%, grazie alla crescita a doppia cifra in Europa, Nord America e Medio Oriente. Le altre maison del gruppo hanno registrato un calo dell’11%, ma con dinamiche variegate: bene Brioni, Pomellato e Qeelin, più deboli McQueen e Balenciaga (nonostante il buon andamento nella pelletteria). Ne parliamo con Filippo Diodovich, market Strategist di IG Italia.Generali, l assemblea conferma Donnet alla guidaMediobanca vince la "battaglia" in assemblea Generali con il 52,38% dei voti, assicurando la riconferma di Donnet e Sironi, ma la "guerra" resta aperta. La lista Caltagirone si ferma al 36,8%, rafforzata dall'appoggio di Unicredit (6,7% del capitale), Delfin (9,9%) e Crt. Assogestioni esclusa dal CdA. Gli istituzionali, il retail e i piccoli azionisti si schierano con Mediobanca, che resta l’azionista di riferimento (13,04%). Nonostante la sconfitta, Caltagirone conquista tre consiglieri e conserva un ruolo critico in CdA. La partita ora si sposta su Mps, dove lo stesso Caltagirone è azionista e il dialogo con Mediobanca resta tutto da scrivere. Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore.Dazi, 12 Stati Usa fanno causa a TrumpDodici Stati americani, guidati da procuratori democratici e alcuni governatori repubblicani, hanno fatto causa a Trump per i dazi unilaterali, accusandolo di abuso del potere tariffario che spetterebbe al Congresso. Denunciato un impatto economico grave e immediato, soprattutto in Stati come California e Oregon. Mentre la tensione cresce, emerge una figura chiave nell’amministrazione: Scott Bessent, nuovo Segretario al Tesoro, ex trader di Soros e primo esponente apertamente gay nel ruolo. Con approccio pragmatico e tono conciliatore, Bessent spinge per una politica commerciale meno instabile, promuovendo un'America First aperta alla cooperazione globale. Marco Valsania, Il Sole24Ore.
Oggi con Paolo parleremo di un liberalismo che non è mai esistito, della conoscenza sul denaro che è andata persa nella cultura occidentale, del vero fascismo che domina oggi, della propaganda per formare eserciti di schiavi moderni e continuare a sfruttare le popolazioni dentro ai recenti degli Stati moderni, e vedremo quali cambiamenti positivi si...
La visita di Meloni da Trump analizzata dal punto di vista comunicativo con Massimiliano Panarari, docente di sociologia della comunicazione alle università di Modena e Reggio Emilia, Luiss e Bocconi. Il meteo del weekend di Pasqua e un punto sulle precipitazioni delle scorse ore con Giulio Betti, climatologo e meteorologo del Consorzio Lamma del CNR. Dopo oltre tre anni di negoziati, gli Stati membri dell'OMS hanno trovato uno storico accordo sulla lotta alle pandemie. Ne parliamo con Roberta Villa, medico, giornalista e divulgatrice, autrice della newsletter “Fosforo e miele” su Substack.
Il Documento di Finanza Pubblica (DFP) 2025 conferma il sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, con il rapporto spesa sanitaria/PIL fermo al 6,4% fino al 2028. Nonostante un incremento della spesa nel 2024 e nel biennio successivo, le risorse rimangono insufficienti. La Fondazione GIMBE segnala una crescente difficoltà nell'accesso alle cure, con milioni di italiani costretti a rinunciare a visite per motivi economici e una carenza di personale. Il Governo sta introducendo misure contro le liste d'attesa, tra cui un decreto per permettere l'intervento diretto dello Stato in caso di inadempienze regionali. Ne parliamo con Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE.In crescita il numero dei turisti in Italia, per Pasqua 11 milioni di italiani in viaggioOggi si sono tenuti gli Stati generali di Federturismo a palazzo Wedekind a Roma. La spesa turistica nel 2024, fa sapere Federturismo, ha raggiunto circa 110 miliardi di euro che, con un moltiplicatore di 2,5, ha generato oltre 270 miliardi di euro in termini di Pil. Non solo i turisti contribuiscono direttamente al pil, ma le attività economiche che dipendono dal turismo, come la produzione, la logistica, i servizi e altri settori, vengono enormemente stimolate. Analogamente, il comparto della logistica nel 2024 ha raggiunto un valore di 156,9 miliardi di euro, l'8,9% del Pil. Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, durante l'evento ha spiegato che: "È in continua crescita il numero dei turisti, nel 2024 in Italia le presenze turistiche hanno toccato i 458,4 milioni e grazie anche al boom di stranieri, oltre 250 milioni e +6,8% rispetto al 2023 e siamo riusciti a superare la Francia nella graduatoria europea piazzandoci al secondo posto dietro la Spagna. E' necessario però trovare un giusto equilibrio tra crescita e trasformazione e l'unico modo per raggiungere questo obiettivo è lavorare insieme". La Lalli ha anche aggiunto che: "Ci aspettiamo 11 milioni di italiani in viaggio per Pasqua e anche questo sarà un altro dei momenti di sviluppo turistco riconosciuto in termini di aumenti percentuali che stiamo ormai registrando in questi ultimi anni". Ne parliamo con Marina Lalli, presidente di Federturismo ConfindustriaFt, crisi della raffineria Isab di Priolo per scontro internoLa raffineria Isab di Priolo Gargallo, la più grande d'Italia, è in crisi a causa di uno scontro tra il miliardario greco, George Economou, suo investitore di maggioranza, e il gigante delle materie prime Trafigura. Lo spiega il Financial Times secondo cui la crisi potrebbe minacciare la sopravvivenza dell'impianto, che copre il 20% della capacità di raffinazione italiana e impiega circa 9.500 persone tra diretti e indiretti. La raffineria siciliana è stata venduta nel 2023 dal gruppo russo Lukoil, colpito dalle sanzioni Ue a Goi Energy, in un accordo organizzato dal magnate franco israleiano Beny Steinmetz. Una vendita, approvata dal governo italiano ma avvenuta in modo opaco, dove "né l'acquirente né Roma hanno rivelato l'identità dei suoi azionisti", spiega il quotidiano della City. I documenti visionati dal Financial Times mostrano però che Argus, il maggiore investitore nel fondo di controllo di Goi Energy, al momento della transazione era George Economou, un magnate greco la cui Tms Tankers è una delle più grandi compagnie di trasporto marittimo di petrolio russo dopo l'invasione totale dell'Ucraina nel 2022. Secondo i documenti, l'operazione ha coinvolto, oltre a Economou, anche lo stesso Steinmetz e l'ex dirigente di Trafigura, Michael Bobrov. Da allora però i rapporti tra i tre si sono inaspriti a causa di questioni finanziarie e dei termini di un accordo decennale di fornitura e commercializzazione di petrolio firmato con la stessa Trafigura, spiega il giornale che rivela che le tensioni tra i soci sono ora alle stelle con Economou che sostiene che "l'accordo favorisce Trafigura", permettendole di guadagnare mentre la raffineria perde soldi. Il greco, che ora controlla il 99% di Goi Energy, ha infatti avviato una procedura per rinegoziare l'accordo con Trafigura e valuta anche la vendita dell'impianto. Tuttavia, "l'accordo di fornitura è un ostacolo nei colloqui con potenziali acquirenti", spiega il Financial Times. Cerchiamo di capirne di più con Nino Amadore, Il Sole 24 Ore,
L'Unione europea ha presentato la sua nuova strategia per la sicurezza interna, volta ad aiutare l'Unione a superare le acque agitate che la attendono nei prossimi cinque anni. Con lo pseudonimo di ProtectEU, questa strategia individua numerosi ambiti d'azione. Tra questi, il potenziamento della condivisione di intelligence, il rafforzamento della resilienza alle minacce ibride da parte di "Stati stranieri ostili e attori sponsorizzati da Stati" e la lotta alla criminalità organizzata, alla criminalità informatica, al terrorismo e all'estremismo violento. Ne parliamo a Europa Europa spingendo lo sguardo ai tentativi falliti di rendere più sicura l'Europa. Ospite di questa settimana è Maurizio Serra, diplomatico e scrittore, autore di "Scacco alla Pace - Monaco 1938" (Neri Pozza Editore). Il racconto di quando sperando di salvare la pace, Gran Bretagna e Francia, con la mediazione di Mussolini, cedettero a Hitler i Sudeti, non accorgendosi di compiere il passo decisivo verso l'abisso della Seconda guerra mondiale.
La seconda elezione di Donald Trump a presidente degli Stati uniti per la forza espressa fin qui, potrebbe diventare un banco di prova di tutti i populismi. Se il presidente americano riuscirà a mantenere le promesse molteplici potrà ulteriormente consolidarsi anche in Europa, molto meno, forse, se fallirà. Ne parliamo con Massimiliano Panarari, professore di Sociologia della comunicazione, Università di Modena e Reggio Emilia e Tonia Mastrobuoni, corrispondente de la Repubblica dalla Germania.
Venerdì e sabato si tiene la Trentaseiesima edizione de "Lo scenario dell economia e della finanza" di The European House - Ambrosetti. Tra gli incontri più interessanti ci sarà venerdì "Gli impatti della Trumponomics sulle filiere industriali europee e italiane . Gli Stati Uniti rappresentano il 1° partner commerciale dell Unione Europea, con un surplus manifatturiero per l UE che sfiora i 200 miliardi di Euro (di cui il 19,6% detenuto dall Italia). Tuttavia, l UE registra un disavanzo verso gli Stati Uniti in termini di energia (-69,9 miliardi di Euro, di cui 7,6% detenuto dall Italia) e di servizi (-108,6 miliardi di Euro di cui 2,1% detenuto dall Italia) Teha evidenzia come gli impatti potenziali, derivanti dall introduzione di dazi, siano in media contenuti e gestibili per il sistema Paese, ricompresi tra 1,8 e 8 miliardi di Euro di riduzione dell export. Con la consapevolezza che alcune singole aziende di singoli settori potranno essere anche pesantemente impattate, come il settore dei macchinari, dei veicoli e della moda. Per rispondere alla politica commerciale del Presidente Trump, l Unione Europea potrebbe seguire le seguenti raccomandazioni: Consolidare la coesione tra gli Stati membri, rafforzare i legami verso altri, e nuovi, mercati e partner commerciali e attivare un tavolo di Lavoro condiviso tra Istituzioni europee e multinazionali americane.L elemento dirimente è: quanto la domanda di prodotti italiani ed europei è elastica rispetto al prezzo? Quanto i prodotti Made in Europe sono sostituibili (e in quanto tempo) da beni prodotti all interno degli Stati Uniti o in paesi non soggetti a dazi? In questo scenario, l Italia è il 21° Paese al mondo per insostituibilità commerciale delle esportazioni. Ne parliamo con Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti e Teha GroupConfindustria taglia Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%"La crescita in Italia riprende slancio solo nel 2026", avverte il Centro studi di Confindustria che, all'appuntamento con le previsioni di primavera, ha rivisto al ribasso dal +0,9 al +0,6% la stima per il Pil 2025 e vede in crescita dell'1% il Pil 2026. Incide un clima di incertezza "al massimo storico" legato anche alla guerra dei dazi che "pesano come un conflitto commerciale". Può andar peggio: la stima ipotizza che "l'impennata di incertezza duri per la prima metà del 2025" e "non include l'effetto di ulteriori dazi e contro dazi"; per gli economisti di via dell'Astronomia "lo scenario peggiore di un'eventuale escalation protezionistica" comporterà, invece, un ulteriore rallentamento del Pil con uno scostamento "del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026", riducendo quindi la crescita attesa al +0,2% nel 2025 ed al +0,4% nel 2026. "Energia, green deal e dazi: gli ostacoli all'economia italiana e europea" al centro dell'analisi del centro centro studi di Confindustria. Il contesto è quello di "uno scenario internazionale sempre più frammentato" con una Europa che "sta progressivamente perdendo competitività". Sull'economia italiana "si contrappongono forze di segno opposto". Non mancano fattori che agiranno in positivo, come il taglio dei tassi, la risalita del reddito disponibile reale totale delle famiglie grazie al progressivo recupero delle retribuzioni pro-capite, il buon contributo dei redditi non da lavoro, l'aumento dell'occupazione totale, il calo dell'inflazione, "sebbene gli ultimi due fenomeni si attenueranno nel 2025 e 2026". Si aggiunge il calo atteso della propensione al risparmio che con l'aumento del reddito può dare un buon contributo alla dinamica dei consumi. E c'è l'implementazione del Pnrr: "Tra il 2025 e il 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. Anche se non verranno spese tutte (l'ipotesi è che ne venga spesa la metà, 65 miliardi), daranno un importante contributo al Pil, in particolare agli investimenti in costruzioni, frenati dal venire meno degli incentivi all'edilizia residenziale". Il commento è di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Pnrr, Fitto gela Giorgetti ma apre alla possibilità di spostare i progetti alla CoesioneLa doccia fredda per le speranze di proroga del Pnrr interne al governo è arrivata proprio dal vice presidente esecutivo della Commissione Ue di Fdi. A inizio settimana Raffaele Fitto in audizione alle commissioni congiunte del Parlamento Europeo ha ricordato che: "Gli Stati membri hanno solo 18 mesi per raggiungere i circa 5mila target milestone, è importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target e i milestones devono essere raggiunti entro agosto 2026", ha aggiunto Fitto. Dopo il bastone è poi arrivata la carota: la Commissione europea nella revisione di medio termine della Politica di Coesione ha proposto che Stati Ue e regioni dovrebbero individuare "entro giugno 2025" i progetti del Pnrr che "rischiano di non essere completati entro la scadenza di agosto 2026" e che potrebbero essere presi in considerazione per il finanziamento attraverso la politica di Coesione. Nonostante il governo continui a considerare il Pnrr un successo, però, secondo il Sole 24 Ore sono almeno 20 le misure in affanno. Nel frattempo però come preannunciato da Ursula von der Leyen nel suo piano "ReArm Europe", poi ribattezzato "Readiness2030", la Commissione europea ha presentato la proposta che consentirà agli Stati di usare i fondi di Coesione tradizionalmente destinati alle regioni più in difficoltà per finanziare capitoli di spesa che rispondono alle nuove priorità, a partire dalla Difesa. Interviene Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
Da ieri più di mezzo milione di venezuelani, nicaraguensi, haitiani e cubani che vivevano legalmente negli Stati Uniti sono diventati irregolari. Con Stefano Pozzebon, corrispondente della Cnn, da Bogotá.In Italia i salari reali sono inferiori di 8,7 punti rispetto a quelli del 2008, la più forte perdita di potere d'acquisto tra i paesi a economia avanzata del G20. Con Elena Granaglia, economista e co-cordinatrice del Forum disuguaglianze e diversità.Oggi parliamo anche di:Disco • Private dancer (40th anniversary) di Tina TurnerCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti