Sono Carmine Benincasa (1992) giornalista videoreporter, fotoreporter e documentarista. Fotografo e video Certified Leica con Fanpage.it dal 2016.A 17 anni ho pubblicato le mie prime inchieste su testate locali che progressivamente mi hanno portano a collaborare su inchieste nazionali. Inizio lavorando con fotografia e parole ma progressivamente, mi sono spostato sul linguaggio video per poter dar forza alle storie che racconto. Copro da un decennio storie su disastri ambientali, criminalità organizzata, comunità e persone marginalizzate e sotto-rappresentate.Vivo in Campania e la mia missione principale è quella di abbattere stereotipi sulla terra che amo.
Le storie di chi vuole scegliere, di chi vuole vivere e scegliere di poter morire. L'eutanasia legale non è una scelta di morte ma una scelta di vita. Molte cose non si possono dire, perché “È brutto dirlo e anche pensarlo” ma Sabrina, mamma di due figli con SLA che non vogliono essere attaccati a una macchina quando la loro malattia prenderà il sopravvento LO DICE, anche se non si può dire ma “Questa è la vita”, quella che ti abbandona in un letto, quella “PRO VITA” poco prima che nasci e poco prima che muori perché in mezzo non frega un ca**o a nessuno di come vivi. Si demonizza chi sceglie di morire come vuole ma “Se la fine è brutta e dolorosa, io non voglio partecipare”; me lo dice Gustavo che ha più voglia di vivere di me e te che stai leggendo in questo momento e vive a denti stretti con la consapevolezza che un giorno dovrà scegliere: “Il tramonto non sarà bello come l'alba, dopo c'è il buio, ma è una cosa naturale” ma non in Italia. C'è poi l'amore di un marito che dinanzi alla malattia degenerativa della moglie sa che un giorno dovrà dire: “È giusto che tu vada” e quanto possono far male queste cinque parole dinanzi a una consapevolezza del genere, eppure tutti sorridono, nessuno piange ma si sta parlando di morte, dolore e mancata libertà. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
"Se gli altri sanno che ho il coltello, nessuno mi accoltella perché potrei farlo anche io". Una frase detta da un bambino di 12 anni che sembra uscita da un telefilm sensazionalistico ma è una storia vera, come quel coltello e quella ferita nella gamba di Alessandro fatta con un cacciavite. In alcune zone di Napoli la legalità non è mai arrivata e l'educazione è dettata da una sopravvivenza da "Guappo" con regole ben delineate a cui se non sottostai soccombi. Musica di Vesuviano - 23 In foto: "Il figlio velato" dello sculture Jago --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Quando qualcuno sbaglia a noi piace giudicare, non per dare consigli, ma per sentirci migliori. Succede ovunque ma soprattutto a Napoli e con i bambini o ragazzi. Che siano genitori o coetanei hanno la loro da dire. Una rapina, un accoltellamento, un omicidio o qualsiasi altra cosa. Sapere che in quel momento il nostro parere, anche non richiesto, è dalla parte "Giusta" ci fa sentire meglio, un po' come fare beneficenza mostrandolo ai 4 venti. È come se ci espiassimo dalle colpe e che il nostro "parere" sia FONDAMENTALE. La verità è che noi siamo colpevoli perché ogni qual volta noi parliamo è sempre troppo tardi. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Francesco Vaccaro è nato a Taranto, nel quartiere Tamburi, dove c'è l'ex acciaieria Ilva. All'età di 5 anni la famiglia ha scoperto che aveva una rara malattia in cui i globuli bianchi distruggevano qualsiasi cosa si trovassero dinanzi a se. Dopo 15 anni Francesco ha smesso di soffrire ma ci ha lasciato un'insegnamento: "Arrendersi. Mai!" --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Taranto, specialmente il quartiere Tamburi, lo stesso dove c'è il cimitero e l'ex acciaierie Ilva. In pochi giorni ho ascoltato chi ha perso i suoi figli in pochi mesi; chi ha lottato con il marito per tenere in braccio il figlio di 19 mesi a cui restavano poche ore di vita; chi ha perso una mamma e sa che la sua vita è distrutta per sempre e molte altre storie. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Essere pagati 3,10 all'ora è dignitoso? Non essere pagati se non si lavoro è dignitoso? Avere una stipendio mensile di 360 euro e una busta paga anche di 1,50 è dignitoso? Non c'è una scelta tra lavoro e reddito di cittadinanza ma tra sfruttamento e dignità --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Checco ha meno di 10 anni e vive in un mondo tutto suo da quando è nato. Negli anni, con non poca fatica ha imparato a parlare, a relazionarsi con gli altri ma soprattutto a fidarsi degli altri. Oggi Checco sta vivendo un nuovo momento della sua vita: piange, ha paura, tende a farsi del male da sole e si aliena. Da ciò, la mamma ha prenotato una visita neuropsichiatrica ma gli è stata prenotata dall'ospedale pubblico solo agli inizi del 2022. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Enrico ha 60 anni e non potrà mai più aprire il bar che con tanti sacrifici e tutti i risparmi della famiglia aveva aperto per il figlio Angelo. Sui social un annuncio di vendita e non del bar, oramai ha lo sfratto esecutivo, ma di tutto ciò che è rimasto all'interno "Almeno per racimolare qualche soldo per campare". Enrico era nel bar, insieme a due clienti, quando gli è stata staccata la corrente e non c'è stato più nulla da fare. Gli aiuti non sono bastati e nemmeno le diatribe politiche che portano voti. "Se qualcuno mi dicesse, vieni a rubare, io ci andrei". Ed è su questa frase, più le scuse per la chiusura che possiamo immaginare la disperazione di un uomo che oggi si sente "Fallito". --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
VUOI RIVEDERE I TUOI FIGLI? Con questa domanda una figlia prova a convincere la madre a ricoverarsi. Questa foto fu scattata proprio dinanzi a una casa dove un anziano aveva rifiutato il ricovero il giorno prima, piace morire nel letto di casa propria e non si prova nemmeno a fare qualcosa. “Vogl murí ndó liett mii”. È chi resta che fa i conti con la morte. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Voi non li vedete gli occhi, io li oscuro sempre perché il dolore non può far perdere la dignità. Quegli occhi sono sempre impauriti, non si cosa stia accadendo, si pensa sempre che sia arrivata la fine. Domande senza risposta, stanchezza e paura. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Gli ospedali sono pieni, il 118 non riesce a smistare tutte le chiamate e quasi tutte le visite di routine sono sospese. Sapete cosa vuol dire tutto ciò? Se avete anche un semplice mal di testa ricorrente, andare in ospedale e fare un'iter normale è impossibile. Oggi ci sono volute due ore per trovare un trasporto in ospedale ma la donna era anziana e aveva già un tumore. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Confessioni di un Giornalista: Trailer --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Gary ha conosciuto la sua Marittiella poco prima di partire per la seconda guerra mondiale e si sono innamorati. Al suo ritorno però Marittiella si era promessa sposa e l'amore con Gary svanì. Dopo 77 anni, in una casa per anziani si incontrati di nuovo. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message
Un viaggio nelle Ambulanze Covid durante la seconda ondata dal punto di vista di un giornalista a bordo. Gennaro 27 anni, dottore neolaureato e mai stato sul campo; Salvatore 26 anni, soccorritore mai intervenuto in emergenza; Pasquale 28 anni, autista; Carmine 28 anni, giornalista. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/benincasacarmin/message