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Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei e chi diventerai - Past. Mirko Ronchi 1 Corinzi 15:33 - Fai attenzione a chi segui! Per diventare come Cristo, dobbiamo stare con Cristo. L'influenza più grande che dobbiamo avere è l'influenza di Dio. Quando dimoriamo in Dio per portiamo frutto. Parliamo e dialoghiamo con Dio. Questo ci fa diventare come Lui.
Muita gente vive apenas para tirar o máximo que pode… mas Jesus ensinou a dar a quem de direito.A quem você deve o que? Quando você entende e pratica esse princípio, sua vida muda.Não ignore isso. Passe a viver por este princípio hoje!
Nesta mensagem, o Pr. Rafael Lemos, com o texto em I Samuel, capítulo 11, versículos 1 ao 11, nos traz uma reflexão e um alerta sobre fazer pactos com o inimigo.O texto acima, cita Naás como rei dos amonitas, inimigos históricos de Israel. Seu nome, curiosamente, significa “serpente”, o que já aponta para um caráter traiçoeiro e ameaçador. Ao cercar Jabes-Gileade, ele propõe um acordo humilhante: arrancar o olho direito de cada homem como condição de paz — uma forma de desonrar e incapacitar o povo.A proposta de humilhação: Naás não queria apenas conquistar, mas envergonhar Israel. Sua proposta é símbolo do tipo de opressão que o inimigo espiritual tenta impor hoje: humilhação, paralisia e vergonha. Arrancar o olho direito significava enfraquecer a visão e a capacidade de luta (especialmente para arqueiros e soldados). O diabo ainda tenta nos cegar espiritualmente, limitando nossa visão de fé e futuro.Cuidado com acordos perigosos: Os anciãos de Jabes pediram sete dias para procurar ajuda. Embora isso tenha funcionado, revela o risco de negociar com o inimigo. Quando aceitamos propostas que desonram nossa fé, podemos estar dando tempo para que o mal se instale. Naás é um lembrete: não se negocia com o inimigo da alma.Deus levanta um libertador: A resposta de Deus vem através de Saul, que, ungido por Deus, age com coragem e estratégia. Ele reúne Israel e liberta Jabes com uma vitória completa. Isso mostra que quando o Espírito do Senhor nos move, não há opressor que permaneça. Saul, que até então era visto com desconfiança, começa seu reinado com uma ação decisiva.Aplicações espirituais: Naás representa tudo que tenta nos desonrar e aprisionar: medos, vícios, pecados ocultos, opressões emocionais.Cuidado com propostas “aparentemente pacíficas” que exigem abrir mão da dignidade espiritual.Deus não nos deixa sozinhos diante do inimigo. Quando clamamos por ajuda, Ele levanta libertadores — e às vezes, nos torna esses instrumentos de livramento.Conclusão: “Naás, cuidado com ele!” é mais do que um alerta contra um inimigo antigo — é um chamado à vigilância espiritual. Devemos reconhecer as formas sutis com que o inimigo tenta negociar nossa fé, e confiar que Deus sempre tem uma resposta poderosa para nos libertar.Se esta mensagem edificou a sua vida, curta e compartilhe com mais pessoas.Deus te abençoe!
Entrare in un supermercato italiano per la prima volta può sembrare un'esperienza normale, ma nasconde tante piccole differenze culturali che vale la pena conoscere. Per chi studia l'italiano, fare la spesa rappresenta un'ottima opportunità per praticare la lingua in situazioni quotidiane e imparare vocabolario specifico. Il Supermercato - Guida pratica per stranieri Il carrello e il cestino La prima cosa da fare è prendere un carrello o un cestino. I carrelli grandi richiedono una moneta da un euro come deposito - non preoccupatevi, la riavrete indietro! Per liberare il carrello, inserite la moneta nella catena e tiratela. Al termine della spesa, reinserite la catena per recuperare l'euro. Espressioni utiliQuando usarle"Scusi, dove sono i carrelli?"Quando non trovate i carrelli"Ho bisogno di una moneta per il carrello"Per chiedere il cambio"Prendo solo un cestino, grazie"Per una spesa piccola I reparti del supermercato Frutta e verdura Il reparto ortofrutta è spesso il primo che si incontra. Qui dovete: Prendere i sacchetti di plastica (spesso gratuiti) Pesare la frutta e verdura alle bilance automatiche Attaccare l'etichetta con il prezzo sui sacchetti Vocabolario essenzialeSignificatoPesareMettere sulla bilanciaCodice prodottoNumero da digitare sulla bilanciaEtichettaAdesivo con il prezzoAl pezzo/al chiloModalità di vendita Frasi utili per la frutta e verdura "Come si pesa la frutta?""Qual è il codice per le mele?""Dove trovo i sacchetti?" Banco gastronomia Al banco salumi e formaggi potete comprare affettati e formaggi freschi. Prendete il numeretto e aspettate il vostro turno. Espressioni per il banco gastronomia "Prendo un numero""Mi dia 200 grammi di prosciutto cotto, affettato sottile""Posso assaggiare questo formaggio?""Lo vuole più o meno stagionato?" Banco carne e pesce Anche qui serve il numeretto. La carne viene venduta già confezionata o tagliata al momento. Frasi per carne e pesce "Vorrei un chilo di carne macinata""Questo pesce è fresco di oggi?""Me lo pulisce, per favore?" (per il pesce) La spesa quotidiana vs quella settimanale Tipo di spesaFrequenzaCosa si compraCosa si usaSpesa grande (spesona)Una volta a settimanaTutto il necessario: prodotti per la casa, surgelatiCarrelloSpesa piccola (spesina)QuotidianaPane fresco, latte, qualche verduraCestino Prodotti tipicamente italiani da conoscere La pasta Il reparto pasta è enorme! Troverete: Pasta di semola - la più comune Pasta all'uovo - per tagliatelle e lasagne Pasta integrale - più ricca di fibre Pasta senza glutine - per celiaci I latticini Latte fresco - nel banco frigo Latte a lunga conservazione - sugli scaffali Mozzarella di bufala - specialità campana Parmigiano Reggiano - il re dei formaggi L'olio d'oliva Un prodotto fondamentale! Cercate: Olio extravergine d'oliva - il migliore Spremitura a freddo - qualità superiore DOP o IGP - marchi di qualità Alla cassa Tipi di casse Tipo di cassaCaratteristicheCassa normaleCon cassiereCassa self-serviceFai da teCassa velocePer pochi articoli (massimo 10-15 pezzi) Il pagamento Domande del cassiereLe vostre risposte"Ha la tessera fedeltà?""Sì, eccola" / "No, non ce l'ho""Vuole il sacchetto?""Sì, ne prendo due" / "No, ho la borsa""Contanti o carta?""Pago con la carta" / "Pago in contanti""Vuole lo scontrino?""Sì, grazie" Consigli pratici Orari I supermercati aprono solitamente alle 8:00 e chiudono alle 20:00-21:00 La domenica mattina sono molto affollati Il lunedì mattina è il momento migliore: poca gente e prodotti freschi Tessera fedeltà La carta fedeltà o tessera del supermercato vi permette di: Accumulare punti Avere sconti personalizzati Ricevere buoni sconto È gratuita e si fa in pochi minuti Sacchetti I sacchetti di plastica sono a pagamento dal 2018. Molti italiani portano la propria borsa della spesa riut...
Esta entrevista faz parte de uma série que dá voz a mães imigrantes na Austrália. No episódio de hoje, conversamos com Carolina Norton de Matos. Decidiu aventurar-se e viajar até à Austrália no início de 2019, com o intuito de ficar aqui a viver durante apenas um ano. Dez meses após ter chegado, e já com o voo de regresso a Portugal comprado, Carolina conheceu Cameron e tudo mudou. Hoje estão juntos e vivem na Austrália com os dois filhos: o Noah, de 3 anos, e a Macy, de dois.
È la record-woman di presenze nella Nazionale azzurra, ha segnato centinaia di gol e vinto decine di titoli, e da allenatrice ha guidato diverse Nazionali giovanili maschili, prima di essere capo allenatrice alla Fiorentina e adesso parte dello staff tecnico del Lione, una delle big europee del calcio donne. Ma Patrizia Panìco, classe 1975, è anche un’attenta osservatrice del football visto da bordocampo, con i suoi riflessi tecnici e sociali. È lei l’ospite di questa puntata di Olympia, realizzata in collaborazione con lo “Sport Business Forum” che si svolgerà tra il 6 e l’8 giugno tra Belluno e Cortina, e di cui Patrizia Panìco sarà una delle protagoniste.olympia@radio24.it La regia della puntata è a cura di Carlo Salvatore.
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La cantautrice sarda Maria Giovanna Cherchi si apre ai microfoni di Unica Radio con un'intervista che attraversa emozioni, ricordi e progetti futuri. Un racconto che parte dall'infanzia e arriva fino ai circoli sardi nel mondo, passando per scuole, piazze e teatri Maria Giovanna Cherchi festeggia trent'anni di carriera con “Brincu”, il nuovo album pubblicato il 25 aprile, che segna una tappa fondamentale nel percorso della cantautrice sarda. Un disco celebrativo che nasce da un'esigenza profonda: fare il punto su una carriera vissuta con leggerezza, serenità e radicamento nella cultura sarda. Intervistata da Unica Radio, Maria Giovanna Cherchi racconta le sue prime esperienze nel mondo della musica, partite all'età di sei anni grazie all'influenza del padre, e ricorda il momento decisivo del 1995, quando la vittoria a un concorso canoro a Olbia le aprì le porte del panorama musicale isolano. Il titolo dell'album, Brincu, significa “salto” in lingua sarda: “questi anni – spiega – sono volati come un salto, ricchi di emozioni e incontri”. Il disco si configura come un ponte tra memoria e innovazione, tra balli tradizionali e arrangiamenti moderni, con l'intento di proiettare la musica popolare sarda verso un pubblico contemporaneo, mantenendone intatta la magia. Brinco, come simbolo di continuità: scuole, piazze e circoli sardi nel mondo tra i prossimi appuntamenti dell'artista Nel 2025, Maria Giovanna Cherchi porterà Brincu in tour in tutta la Sardegna, con tappe previste nei teatri, nelle piazze e soprattutto nelle scuole: “sono anche un'insegnante, e credo nel ruolo della scuola come motore culturale”. Non mancheranno, inoltre, le date nei circoli dei sardi all'estero, da sempre punti di riferimento fondamentali nella sua carriera internazionale. La musica di Maria Giovanna è profondamente intessuta di identità, ma capace di parlare anche a chi non conosce il sardo. Le emozioni che desidera trasmettere sono universali: serenità, appartenenza, affetto. La sua voce si fa veicolo di una Sardegna che accoglie, che resiste, che si evolve. “Quando un bambino mi manda un video mentre canta una mia canzone – racconta – quello è il regalo più grande. La mia missione è aiutare la Sardegna a essere popolo, a sentirsi famiglia”. Nel disco, dedicato alla nonna novantaduenne e alla sua famiglia, si sente forte l'influenza di una Sardegna vissuta e sofferta, ma sempre con coraggio e dignità. Tra le collaborazioni, spiccano nomi come Piero Marras, Fausto Leali e Mango, che hanno arricchito il percorso musicale di Maria con sensibilità e rispetto per le sue radici.
Leitura Bíblica Do Dia: Esdras 3:8–13 Plano De Leitura Anual: 2 Crônicas 13–14; João 12:1-26 Já fez seu devocional hoje? Aproveite e marque um amigo para fazer junto com você! Confira: A família de Ângela sofreu amargamente ao passarem por três perdas em apenas um mês. Quando ocorreu a morte repentina de seu sobrinho, Ângela e suas duas irmãs ficaram juntas ao redor da mesa da cozinha de casa, saindo apenas para comprar uma urna, receber os alimentos e ir ao funeral. Ao prantearem a morte de Márcio, elas também celebraram as imagens de ultrassom da pequena vida se desenvolvendo no ventre da irmã mais nova. Com o tempo, Ângela encontrou o consolo e alento no livro de Esdras, do Antigo Testamento. Ele descreve o povo de Deus retornando a Jerusalém após a destruição do templo e o exílio de sua amada cidade (ESDRAS 1). Ao ver a reconstrução, Esdras ouviu gritos felizes de louvor a Deus (3:10-11). No entanto, ele também ouvia o choro dos que se lembravam da vida antes do exílio (v.12). Um verso em especial consolou Ângela: “Os gritos alegres e o choro se misturavam num barulho tão forte que se podia ouvir de muito longe” (v.13). Ela percebeu que, mesmo estando mergulhada em profunda dor, a alegria ainda poderia surgir. Nós também podemos passar pelo luto da perda de alguém ou de algo importante. Ocorrendo tal situação, podemos expressar os nossos lamentos de dor, bem como nossos momentos de alegria com Deus, sabendo que Ele nos escuta e acolhe em Seus braços. Por: AMY BOUCHER PYE
Bom humor é uma forma de dizer ‘não' pro desespero.Quando tudo parece difícil, o bom humor não some — ele se esconde atrás da pressa.Mas ele tá ali, esperando um convite.Rir, respirar, mandar um áudio bobo, olhar o céu.Esses pequenos gestos sinalizam pro seu cérebro:“Estamos seguros. Podemos seguir.”E é só isso que ele precisa pra sair do modo alerta.Bom humor é presença com afeto. Começa com você.
Leitura Bíblica Do Dia: Ezequiel 37:4-14 Plano De Leitura Anual: 2 Crônicas 10–12; João 11:30-57 Já fez seu devocional hoje? Aproveite e marque um amigo para fazer junto com você! Confira: Em novembro de 1966, uma enchente desastrosa varreu Florença, na Itália, submergindo por mais de 12 horas a renomada obra de Giorgio Vasari, A Última Ceia, numa mistura de lama, água e óleo quente. Com sua tinta amolecida e a moldura de madeira muito danificada, pensava-se que seria impossível restaurar a peça. Entretanto, após um lento e difícil restauro que durou 50 anos, os especialistas e voluntários conseguiram o feito notável de restaurar a valiosa pintura. Quando os babilônios conquistaram Israel, o povo ficou sem esperança, cercado pela morte e destruição, precisando de restauração (LAMENTAÇÕES 1). Nessa fase turbulenta, Deus levou Ezequiel a um vale e mostrou-lhe uma visão em que havia muitos ossos secos. “Filho do homem, acaso estes ossos podem voltar a viver?", Deus perguntou. Ezequiel respondeu: “Ó Senhor Soberano, só tu o sabes” (EZEQUIEL 37:3). O Senhor ordenou-lhe que profetizasse que os ossos viveriam e, “enquanto [Ezequiel] profetizava, ouviu-se em todo o vale o barulho de ossos batendo uns contra os outros, e os ossos de cada corpo estavam se juntando” (v.7). Deus revelou nessa visão que a restauração de Israel só poderia vir por intermédio do Senhor. Mesmo que o dano pareça irreparável, Deus pode reconstruir- -nos a partir dos nossos pedaços Ele nos dará novo fôlego e nova vida. Por: KIMYA LODER
Todos os meses, convido pessoas leitoras e falamos das leituras que fizemos naquele mês. Em maio, a nossa convidada é Rita da Nova.Publicou o primeiro livro em nome próprio em 2023, “As Coisas que Faltam”. No ano seguinte, pudemos ler “Quando os Rios Se Cruzam”, e acaba de editar “Apesar do Sangue” - que já vai na terceira edição. Livros mencionados no episódio:“Apesar do Sangue”, de Rita da Nova“Moby Dick”, de Herman Melville“Ensaio sobre a lucidez”, de José Saramago“Pés de barro”, de Nuno Duarte“Caruncho”, de de Layla Martínez“Doze contos peregrinos”, de Gabriel Garcia Marquez"Filho do pai", de Hugo Gonçalves“Falar Piano e Tocar Francês”, de Martim Sousa Tavares“All Fours”, de Miranda JulyConsidera apoiar o podcast no Patreon: patreon.com/pontofinalparagrafoContacto do podcast: pontofinalparagrafo.fm@gmail.comSegue o Ponto Final, Parágrafo nas redes sociais: Instagram, Twitter e FacebookProdução, apresentação e edição: Magda CruzGenérico: Nuno ViegasLogótipo: Gonçalo Pinto com fotografia de João Pedro Morais
Três artistas brasileiros se apresentam juntos numa mesma exposição em Genebra, na Suíça. A mostra “Dichotomie”, que reúne obras de Christina Oiticica, TxaTxu Pataxó e fotografias de Sergio Zalis, tratam da ancestralidade, da natureza e da conexão simbólica. A RFI entrevistou os três no novo espaço dedicado às artes da Fundação que leva o nome do escritor Paulo Coelho e da mulher dele, a artista plástica Christina Oiticica. Valéria Maniero, correspondente da RFI em Genebra, na SuíçaChristina conta que o projeto está sendo feito há seis anos. Primeiro, ela pintou os quadros em Genebra, depois os enterrou na margem do rio Arve. Em seguida, enviou as telas para o artista Pataxó Txa Txu, de 26 anos, da Aldeia Porto do Boi, localizada no território Indígena de Aldeia Barra Velha, em Caraíva, sul da Bahia. Txa Txu desenvolve a arte do grafismo Pataxó e trabalhou em parceria com Christina. “Ele fez a interferência e enterrou na aldeia dele, embaixo de uma árvore muito poderosa, um pé de gameleira, que tem as raízes super profundas. Aí, ficou trabalhando lá”, explica a artista plástica, que é referência em LandArt e já enterrou obras em lugares como Japão, Índia, Brasil e Suíça. Raízes brasileiras na vida e nas telas A RFI perguntou à artista plástica se essa mostra, que inaugura um novo espaço dedicado a exposições da Fundação Paulo Coelho e Christina Oiticica, tinha muito de Brasil. Ela também falou sobre as mensagens que as pinturas, grafismos e fotografias queriam passar. “Nós somos brasileiros. Moro aqui na Europa há uns 25 anos e esses trabalhos são as nossas raízes. As minhas raízes são brasileiras. São muito simbólicos esses desenhos tribais que os indígenas tatuam na pele quando têm ritual de matrimônio, de guerra, de batizado. E são trabalhos muito preciosos para mim. Quando eu mandei lá para o Sul da Bahia, para o Txa Txu, ele também sentiu uma coisa muito forte”, disse. Segundo ela, “Dichotomie” é um convite à contemplação de metades que não se opõem, mas que se completam em harmonia. “São partes que dialogam e se fundem para formar um todo vivo, pulsante e sagrado'. Txa Txu: “uma honra mostrar a cultura indígena”A RFI também conversou com Txa Txu, que falou sobre a sua participação na mostra e o que representava para ele estar na Suíça, apresentando o seu trabalho.“É uma honra, não só para mim, mas para o meu povo, estar mostrando o grafismo do povo pataxó, que é uma cultura de muita resistência. Quando eu recebi as telas lá no meu território, foi um momento de nós estarmos em conexão com a mãe natureza, porque as telas ficaram enterradas no pé de uma árvore muito poderosa para o povo pataxó, uma árvore onde moram todos os espíritos da natureza, e principalmente os espíritos dos nossos velhos que já fizeram as suas partidas. Mas nós acreditamos que eles morreram em carne, mas o espírito está lá para proteger o nosso povo”, afirmou.Para o artista Pataxó, “é uma honra muito grande estar fazendo essa parceria com a Christina Oiticica, de estar mostrando a cultura do Brasil, que é a cultura indígena”. “Então, viva o povo pataxó e viva todos os povos indígenas do Brasil”, afirmou. Fotografias que mostram “um jeito diferente de ver a natureza”A exposição também conta com fotografias de Sérgio Zalis retratando a floresta, com imagens feitas em Haia, na Holanda, e no Jardim Botânico, no Rio de Janeiro. As imagens revelam a textura, a força e a complexidade da vegetação.À RFI, Sérgio, que trabalhou 40 anos em revistas no Brasil, explicou como foi o processo de criação desse projeto, o seu primeiro com a natureza. De acordo com ele, trata-se de um trabalho “profundo”, porque são 60 fotos juntas em cada uma “para mostrar uma profundeza que raramente o olho vê”. “Hoje em dia, com o excesso de imagens que a gente está tendo, ver esse tipo de imagem dá um descanso, uma calma muito grande. É um trabalho que é lento, que demora muito para fazer, porque são 60 fotos. Depois, elas têm que ser montadas para ter a qualidade que eu quero, porque se você vir as fotos, não têm nada fora de foco. São meio hiper realistas, até meio imersivas. Então, é um jeito diferente de ver a natureza”, disse. A exposição na Fundação Paulo Coelho e Christina Oiticica, em Genebra, com curadoria de Marcelo Mendonça, vai até o dia 31 de outubro. A entrada é gratuita.
Você já ouviu falar do "Fonsequismo"? Os lugares na quadra para ver João Fonseca jogar são disputadíssimos. O brasileiro é uma das estrelas mais brilhantes de Roland-Garros este ano. Número 65 do mundo, ele superou o francês Pierre-Hugues Herbert, 147 do ranking mundial, na quinta-feira (29), garantindo a classificação para a terceira fase de Roland-Garros. O jogo na tarde deste sábado (31) na quadra Simone Mathieu é contra o número 5 do mundo, o britânico Jack Draper, que eliminou uma lenda do tênis francês, Gael Monfils. Torcida, porém, não vai faltar ao carioca, como mostra a RFI nessa reportagem especial sobre a febre João Fonseca em Paris. Maria Paula Carvalho, de Roland-GarrosA reportagem da RFI tem acompanhado as façanhas de João Fonseca no saibro francês ao lado de torcedores brasileiros. "A expectativa é a maior possível. Acho que o João é muito talentoso, tem tudo para ser o número 1 do mundo, é o sonho dele, né? ", acredita Cléber Aguiar, engenheiro que veio do Rio de Janeiro. Encontramos com ele novamente após a partida em que Fonseca eliminou o dono da casa por 3 a 0. "Claro que deu, só podia dar Brasil, o João joga muito," comemorou. A confirmação dos resultados vai aumentando a expectativa em torno do jovem João Fonseca no Grand Slam francês. Essa atenção toda tem um nome: "Fonsequismo", explica Luis Felipe Oliveira, anestesista de Santa Catarina. "João Fonseca, nosso querido da torcida brasileira", confirma Éder Barbosa, professor de tênis e mais um dos fãs do tenista que a RFI encontrou em Roland-Garros."Ele é muito jovem, você vê que ele nem se cansou tanto, tem bastante automotivação, fala com ele mesmo, acho que ele vai dar muita alegria ainda para os brasileiros nesse Roland-Garros", acredita Taiane Ridão, bancária de Santa Catarina. As filas para ver o carioca jogar chamam atenção no complexo esportivo, localizado na zona oeste de Paris. "Nós estamos há duas horas e meia nessa fila, a organização bota o João para jogar numa quadra pequena", lamentava Gustavo Félix, médico de Niterói. O jeito, então, é chegar cedo. "A gente chegou 30 minutos antes para ver o João, porque é o sonho dos brasileiros. Estamos aqui só para isso", diz David Ludolf, influenciador do Rio de Janeiro. Torcida de anônimos e de famosos. No meio da arquibancada, o ator e apresentador Rodrigo Hilbert também ficou impressionado. "Foi a minha primeira vez assistindo o João. Que menino incrível, como tem garra, como tem força, como tem concentração", avalia. "Mas o que me chamou atenção é que ele medita quando está sentado esperando voltar para o jogo", observou. O lugar de Fonseca já é no coração dos brasileiros, diz Sérgio Freih, engenheiro. "Eu acho que ele tem talento, ele tem vontade, ele é um cara humilde e vai chegar lá com essa humildade", aposta. Nome que virou verboOs apelidos carinhosos se multiplicam. "A galera está toda 'Fonsequizada', eu já vou para o outro lado, eu criei um apelido: o 'Fonfon' , do meu coração", diz Raquel Pitta, torcedora de Belo Horizonte. "A gente vai levando essa torcida onde quer que ele esteja, a gente vai torcendo pelo Fonseca para que ele se saia bem", continua. "É muito impressionante a maturidade dele, já tão novo, como ele se relaciona bem com essa fama que ele alcançou em pouco tempo", destaca a torcedora. O desempenho e o carisma de João Fonseca faz dele uma estrela também nas redes sociais. O seu perfil no Instagram alcançou 1 milhão de seguidores, enquanto o do jogador francês Arthur Fils, por exemplo, não chega a 200 mil seguidores. A RFI perguntou ao próprio João Fonseca sobre a fama repentina. "Quando eu cheguei ao Rio esse ano, só falavam desse 'Fosequismo'. 'Fonsequizado.' Hoje, uma menininha estava com uma camiseta 'Fonsequizada'. Eu achei demais", disse o atleta. "Eu acho que esse carinho com a torcida brasileira é muito legal. Eu tenho 18 anos, há três anos era eu pedindo autógrafo aos jogadores e hoje vejo criancinhas se inspirando em mim, dizendo que eu sou um ídolo. Volta e meia, recebo fotos de que sou tema de festa de aniversário, que legal!", acrescenta. Interesse da imprensa internacional A fama de João Fonseca chegou antes dele a Roland-Garros e a imprensa internacional fala da "febre" João Fonseca. "Estamos muito interessados e mal podemos esperar para ver o que vai acontecer. É a primeira vez que o vemos de verdade. A sua performance contra Rublev na Austrália nos deu o alerta: atenção, talvez exista um super jogador, jovem, que chega", explica Arnaud Valadon, jornalista do canal francês RMC Sport. "Ele tem um jogo muito ofensivo, que agrada. Vimos o seu jogo na primeira rodada. Tinha uma fila enorme para poder entrar e até espectadores que estavam na quadra central, ao lado, olhavam da sacada o jogo do João Fonseca. Ele está realmente atiçando a nossa curiosidade", diz. Os franceses, como os brasileiros, são acostumados ao saibro. A terra batida, como se fala na França. Palco onde outro brasileiro fez história. "Eu tinha 10 anos quando Guga [Kuerten] jogou aqui e me fez sonhar diante da minha televisão", lembra Valadon. "Quando ele desenhava corações na quadra central, no saibro, e seria bom se tivesse de novo essa mesma história de amor, porque cada vez que Guga volta aqui, é muito aclamado. Ele marcou uma geração de apaixonados de tênis", afirma."Tinha o cabelo, o jeito que ele falava francês com um sotaque brasileiro que nós amamos. Talvez seria bom se o João falasse francês, algumas palavras, isso nós adoramos, isso nos seduziria ainda mais, mas, sobretudo, que ele ganhe, pois é isso que o coloca em evidência. Ele pode ser o novo queridinho, nós gostamos muito dos brasileiros na França", conclui. Admiração dos colegasA RFI também perguntou a outros jogadores o que faz João Fonseca despontar. Bia Haddad, 23ª do mundo, diz que "o João é um menino muito bacana. Parece sempre muito educado, generoso e parece ter pessoas muito especiais em volta dele, tanto do time quanto da família". Segundo a tenista, "ele com certeza tem qualidades para brigar, para estar entre os melhores do mundo. Mas o caminho é longo, o caminho é duro, tem que ser um passinho de cada vez", aconselha a paulista."Na minha carreira, eu aprendi que o tênis é uma maratona, não é um tiro de 100 metros. E eu vou estar sempre na torcida por ele, com certeza, e desejo que ele conquiste tudo o que pode conquistar", disse. O jogador fascina até a própria família. "A gente coloca muita fé nele porque ele sempre surpreende a gente", diz a tia, Paula Fonseca. Alguns torcedores, no entanto, são mais cautelosos. "Eu acho que as pessoas têm que aguardar. Ele é uma celebridade, é um diferencial, mas a pressão negativa pode ser muito ruim, vamos aguardar", diz, com prudência, Ana Valéria Silva, servidora pública do Rio de Janeiro. "Às vezes é exagerado. Comparam com o Guga, cada um é cada um. O Guga é tricampeão aqui e tem que respeitar a história dele", argumenta Márcio Ridão, professor de Santa Catarina. "O João vai fazer a história dele também, mas não precisamos de ídolos, a gente torce porque ele é um bom brasileiro, e é isso", resume. Sonho realizadoPara João Fonseca, um dos grandes desafios é tentar ignorar as expectativas. E para isso, conta com uma equipe afinada. "É importante para mim agora, um garoto jovem e em evolução, estar entre pessoas boas que me ajudam a fortalecer e tem o mesmo objetivo que eu. E eles estarem me protegendo de expectativas, de pessoas falando muito, acho que isso é muito bom", afirma o tenista. "Quanto mais eu estiver focado no meu tênis, no que eu tenho que fazer e não estiver focado na mídia, nas comparações, acho que meu tênis vai melhorar e eu vou ter uma carreira mais bem sucedida", continua o jogador, que não gosta de comparações, mas diz que realiza um sonho. "Sim com certeza é um sonho realizado estar na segunda rodada de Roland-Garros, jogar um torneio que os brasileiros veem em peso pela história do Guga e, obviamente, tenho um sonho maior de ganhar aqui", promete. Exemplo se dá em quadra e fora dela, lembra o presidente da Confederação Brasileira de tênis (CBT), Alexandre Reis de Farias. "Eu acho que o João tem inspirado muitas pessoas, muitas pessoas começaram a jogar tênis depois do João. Eu acho que o tênis brasileiro cresce muito com isso", disse em entrevista à RFI. "Eu acho que o Brasil precisa de um ídolo e o João está se tornando esse ídolo que a gente almeja". João Fonseca tem novo encontro marcado com a torcida neste sábado, em Paris.
O jurista, advogado e activista político guineense Sana Canté publicou recentemente um livro intitulado "Quando desistir não é uma opção", um testemunho pessoal em que relata a sua luta contra o actual poder na Guiné-Bissau e o violento sequestro que sofreu em Março de 2022 em Bissau, devido ao seu activismo político. Recebemo-lo nos estúdios da RFI. O livro intitulado "Quando desistir não é uma opção", com prefácio do jurista Fodé Mané, relata a forma como Sana Canté sobreviveu a um sequestro particularmente violento, filmado pelos agressores e cujo vídeo circulou nas redes sociais na altura do acontecimento, em 2022. Três anos depois, ainda em recuperação física e moral, Sana Canté conta-nos, nos estúdios da RFI, o olhar que tem de uma luta política sem compromissos. RFI: O livro inicia com a descrição do seu rapto. É espancado e abandonado quase morto, antes de ser recuperado por desconhecidos. O texto combina narrativa pessoal e reflexão política. Trata-se também de um apelo à acção?Sana Canté: Exactamente. Para quem já leu, quem acompanhou o nosso percurso e o que nos aconteceu depois de termos sido raptados e sujeitos à aberração da tentativa de assassinato por parte do actual presidente -que para mim não é presidente nem nunca foi, pode perceber quanto nos custou relatar todo o episódio.Portanto, se a nós nos custou passar por esta situação e ter que relatar tudo de novo para partilhar esta experiência, temos que convocar as forças vivas da nação, o povo guineense, a não se resignar e a manter-se activo na luta de resgate ao nosso Estado.RFI: Conta que o rapto aconteceu à saída do aeroporto em Bissau. Foi em 2022, depois de ter estado dois anos fora do país. O Sana encontra-se com amigos e até mesmo com o sua segurança pessoal e acaba de chegar de Lisboa. Quando é que se apercebe que algo está a correr mal?Sana Canté: Logo quando desci do avião, percebi que estava a ser observado por alguém no primeiro piso do aeroporto. Estranhamente, numa altura em que praticamente todos queriam se aproximar de mim e fazer selfies, cumprimentar, encorajar, este alguém fixava-me com uma certa expressão de rancor.Tentei perceber, mas não conseguia estar atento a tudo, devido à pressão da solidariedade que muitas queriam expressar e me vinham cumprimentar. De resto foi acontecendo tudo muito rápido e infelizmente conseguiram me sujeitar ao bárbaro, à tortura e pronto. Foi o que aconteceu. Não foi por falta de advertência[Umaro] Sissoco Embaló quando foi declarado vencedor das eleições presidenciais, em 2020, mandou alguém pessoalmente para me dar o recado de que era capaz de perdoar a todos, menos a mim.RFI: Que outros dados tem que comprovam que o seu sequestro obedeceu a ordens superiores vindas directamente, como escreve no seu livro, de Embaló?Sana Canté: Antes de mais há este recado directo do próprio Sissoco, que foi, de certa forma, o que me impediu de voltar ao país. Fiquei fora dois anos a tentar me resguardar. Depois, quando já ia no carro, sequestrado, ouvi Sissoco do outro lado da linha telefónica com um dos agentes, sentado no banco da frente, do lado do passageiro. Eu relato essa passagem no livro. Ouvi o próprio Sissoco Embaló dar instruções claras, dizer que já sabiam o que tinham que fazer comigo e que não podiam de todo falhar. Mas, felizmente para mim, falharam. E aqui estou hoje.RFI: O Sana diz que foi uma tentativa de assassínio, mas quando tudo isto acontece, em 2022, não vivia na Guiné-Bissau, não era candidato em nenhuma eleição, de certa forma, não representava um perigo iminente para o poder na Guiné-Bissau. Porque razão foi vítima de uma tentativa de assassínio, como alega?Sana Canté: Não era candidato, mas representava um perigo devido a todas as minhas acções contra o regime que se instalou no país, e que continua até agora com muito medo do poder da manifestação popular. Eu liderava na altura o maior movimento da sociedade civil, o MCCI (Movimento dos Cidadãos Conscientes e Inconformados). O MCCI conseguiu mobilizar a maior manifestação contra este regime, representado agora na figura do Sissoco, mas que na altura estava a ser representado pelo JOMAV (José Mário Vaz). Na altura, Sissoco era Primeiro-ministro e não nos conseguiu demover. Tentou-nos subornar de todas as formas. Não conseguiu. Tivemos, na altura, uma audiência no gabinete do Primeiro-ministro, em que ele me ofereceu somas avultadas em dinheiro que eu recusei.Disse-me que seria capaz de me mandar de férias para qualquer país do mundo que eu quisesse. Mas estou aqui em Paris, sem qualquer subordinação. E portanto, esta capacidade de mobilização, a nossa forma de abordar a crise, de opinar sobre o que tem feito para destruir o nosso país e que sempre incomodou. Por isso fui sempre visado e não pouparam esforços para me atingir.RFI: Houve na altura alguma reacção política ao seu sequestro?Sana Canté: Sim, teve o envolvimento da Liga Guineense dos Direitos Humanos, da Diocese, das Nações Unidas.RFI: E do Governo da altura?Sana Canté: Não, não. O Governo, pelo contrário, esteve engajado em boicotar a emissão do meu passaporte. No sequestro retiraram-me todas as documentações. Depois de terem descoberto que afinal eu não tinha morrido, que precisava de ser evacuado com muita urgência para Portugal, resolveram boicotar a emissão do meu novo passaporte.RFI: Relata no livro os obstáculos administrativos ao fornecimento do seu passaporte, e conta que evocou a possibilidade de utilizar o passaporte do seu irmão gémeo para poder sair do país, tendo em conta as dificuldades. Sana Canté: Foi uma das opções, na altura. Dada a urgência, avaliámos a possibilidade de fazer uma fuga através da via terrestre. mas não foi possível devido ao meu estado de saúde. Então acabámos por nos manter intransigentes na emissão do passaporte e graças ao envolvimento do Departamento dos Direitos Humanos das Nações Unidas é que foi possível, finalmente, obter o documento.RFI: Conta que o chefe de Estado "tentou comprar a sua consciência por uma avultada soma em dinheiro". Qual era a intenção?Sana Canté: A intenção era colaborar com ele [Umaro Sissoco Embaló]. A proposta era clara, tratava-se de permitir a visita do então presidente do Senegal, Macky Sall, com quem Sissoco queria rubricar um acordo de exploração do nosso petróleo, uma coisa totalmente ilegal. Nós não aceitámos. E Sissoco estava disposto, naquele preciso momento, a entregar-me qualquer montante que eu pedisse, sem necessidade de ir ao banco.RFI: De que tipo de colaboração se tratava em troca?Sana Canté: Colaboração com o seu regime. Comigo não conseguiu, mas infelizmente conseguiu com vários dos meus colegas que eu aqui dispenso mencionar os nomes para não dar importância a este grupo de - infelizmente, traidores da causa que temos vindo a ter que defender.Mas entretanto, este episódio foi em 2017, na altura em que Sissoco era Primeiro-ministro. A nossa perseguição já vinha desde 2016 com JOMAV. Com a chegada de Sissoco como Primeiro-ministro, intensificou-se. Depois, quando assumiu a Presidência da República, teve cheque em branco para fazer o que quisesse. Não fui a primeira vítima nem a última.RFI: Continua a receber ameaças, ainda hoje? Sana Canté: Sim, sim. Continuam a enviar-me recados através dos tradicionais canais. Um dos recados que recebi, e aqui agora revelo publicamente pela primeira vez, foi através do seu actual ministro dos Negócios Estrangeiros.Foi quando o PAIGC ganhou as eleições legislativas em 2023, o governo do PAIGC queria colaborar comigo. E Sissoco fez tábua rasa a essa possibilidade. Foi através de Carlos Pinto Pereira, que era na altura meu grande amigo, alguém que eu apreciava muito, sobretudo na advocacia, mas infelizmente fica aqui a minha decepção registada. Foi através dele que me passou o recado. RFI: Qual era o recado? Sana Canté: Que ainda ia me conseguir pegar... A intenção era clara e continua a ser essa a sua intenção, me matar. Eu não tenho dúvida disso.RFI: Neste contexto, ir a Bissau é viável? Sana Canté: Se dependesse só de mim, já estaria lá. Não temo pela minha vida. A causa é que me importa mais. De momento ainda estou a recuperar deste sequestro. Essa é a única razão. Senão já estaria lá. Mas que Sissoco fique tranquilo que a causa não é Sana Canté. Mesmo que morra, isto já ganhou um ritmo que não há como voltar atrás.RFI: Há um detalhe intrigante no seu livro é que todos os nomes próprios têm maiúscula, menos o nome de Umaro Sissoco Embaló e dos seus próximos e aliados.Sana Canté: Ainda bem que notou este detalhe. Foi propositado. Não merecem maiúsculas. Temos que fazer essa menção devidamente quando se trata de humanos, de pessoas com dignidade. Mas quando falta este carácter... O mínimo que eu podia fazer em respeito aos meus leitores era este truque académico. RFI: Estudou na Faculdade de Direito de Bissau, foi presidente do Movimento de Cidadãos Conscientes e Inconformados (MCCI). Na altura, José Mário Vaz era Presidente, Botche Candé era e ainda é ministro do Interior. Já naquela altura havia relatos de espancamentos. As manifestações eram proíbidas, eram dispersadas pela polícia a gás lacrimogéneo, granadas e bastonadas. O que é que mudou e qual é a diferença com o actual poder de Umaro Sissoco Embaló?Sana Canté: Não, nada mudou. Eu continuo a insistir de que se trata do mesmo regime. O regime que sequestrou o país em 2015 é o mesmo regime que se mantém até agora. Apenas mudou a figura. JOMAV foi substituído por Sissoco.Mas o modus operandi continua igual. Nós fomos vítimas de tentativas de sequestro. As técnicas de segurança que utilizamos para escapar dessas tentativas de sequestro, e que relatei no livro, foram instruções dadas por uma célula que as Nações Unidas tinha na Guiné-Bissau.Portanto, o regime apenas substituíu um dos seus elementos. Estão agora a tentar substituir o Sissoco, e ele está a tentar resistir a essa substituição, pelo Nuno Gomes Nabiam, que aqui participou na assinatura do Acordo de Paris, ou pelo Braima Camará ou por um dos seus elementos. Temos a obrigação de continuar a chamar a atenção da opinião pública para todas estas manobras.RFI: No seu livro tecem ainda uma crítica social. Relata que, para além das perseguições políticas e da violência contra activistas políticos, quem sofre na realidade, é a maioria da população. Escreve que "o sistema educativo está completamente inerte. A pobreza é extrema. Morrem crianças nos hospitais por falta de médicos ou morrem em casa por falta de hospitais. Morrem mulheres grávidas por falta de oxigénio ou de ambulâncias. A média da esperança de vida é das mais baixas do mundo". Chega apenas aos 64 anos, de acordo com a ONU. Apesar de tudo, ainda há esperança?Sana Canté: É o que diz o livro "Quando desistir não é opção". Isto não é possível. As pessoas morrem de fome. Neste momento estamos a falar e há quem já morreu porque faltou dinheiro para comprar medicamento, ou porque na sua tabanca nem sequer tem hospital, quanto mais um médico. Precisamos de salvar o nosso país. Portanto, se do regime colonial conseguimos nos livrar... Obviamente que face a este grupinho de -desculpem-me a expressão, de delinquentes, vamos nos bater para resgatar o nosso país.RFI: E no entanto, reconhece que "é compreensível a falta de esperança do povo que guarda na sua memória colectiva as consequências da luta armada, da guerra civil e dos frequentes golpes de Estado".Sana Canté: Exactamente. A independência trouxe muita esperança. Uma exagerada esperança que, de certa forma, não andou no mesmo ritmo que a realidade, não é? E isto acabou por se frustrar com o golpe de Estado de 1980. Iamos correr com os "tugas", agora com o que é que ficamos?Claro que muita coisa melhorou. Claro que temos agora médicos que com a colonização não tínhamos. Mas entretanto, essa esperança não se concretizou. Faltou aqui uma oportunidade que nós nunca tivemos. A oportunidade de uma liderança estável, capaz de proporcionar o mínimo necessário para o nosso povo. Que o povo não esteja a bater-se tanto para conseguir alguma coisa para comer. Que não tenha dificuldade de recorrer ao hospital quando precisa, ou à escola. Ou seja, o nosso país não está neste mundo.E tudo isto leva as pessoas a não acreditar em ninguém. Qualificam os políticos como farinha do mesmo saco. Essa falta de esperança faz com que o povo não esteja fortemente determinado em acabar com este regime. Essa falta de esperança está a cansar também.Se o povo tivesse experimentado boa vida, desenvolvimento, o mínimo necessário, ninguém estaria em condição de enganar a população, como agora fazem.Sabe o que é que o Sissoco disse durante a sua campanha? Que ia levar um cheque um bilhão e meio de dólares, em quatro aviões. E a maioria dos seus eleitores acreditou.RFI: Que olhar tem sobre a actual oposição política guineense?Sana Canté: De momento, não temos oposição. O que temos é um país cujas instituições democráticas, todas elas, foram sequestradas. A oposição só existe num Estado de direito democrático. Neste momento, perante a realidade do meu país,tenho dificuldades técnicas de qualificar quem é oposição perante quem. RFI: Olhando para as eleições gerais, fixadas por Umaro Sissoco Embaló para Novembro, o que considera que a oposição deveria fazer? Boicotar as eleições? Participar?Sana Canté: Várias possibilidades. Na minha opinião, boicote não resultaria em nada. O que eu acho que a oposição deveria fazer é aplicar o princípio da igualdade de armas. Se Sissoco usa a violência, então usem a violência. O uso da violência é um direito institucionalizado democraticamente. Mas quando é usado fora das regras constitucionais, estás a fazer uma vindita privada, estás a seguir interesses anticonstitucionais. E a reposição da ordem constitucional, quando é urgente, legítima também a oposição a fazer uso desse princípio da igualdade das armas. Se não consegue, tudo bem.Mas a oposição reuniu-se aqui em Paris e assinou o Acordo de Paris, com participação do PAIGC, o meu partido. Acho que faltou muita coisa nesse acordo. O quê? Primeiro, perante a realidade que se está a viver no país, tinham que apresentar um candidato comum logo na primeira volta. E não andar a equacionar a possibilidade de se candidatar individualmente para depois se juntarem na segunda volta... Tinham que definir um único candidato. Dava mais força.Segundo, reconhecem que o Sissoco é ex-Presidente da República. Tudo bem. Sendo ex-presidente, quem é o Presidente da República interino? É o presidente da Assembleia Nacional Popular. Tinham que declarar que reconhecem Domingos Simões Pereira, como Presidente da República da Guiné-Bissau. Faltou também este elemento no Acordo de Paris.Precisavam de ter muita coragem. O que me leva a acreditar que eles não querem o Sissoco mas também não querem o Domingos Simões Pereira, nem querem a verdade.O nosso problema é que culpamos Sissoco de tudo. Mas Sissoco não é detentor da força, do poder que existe na Guiné-Bissau. Nem o JOMAV era detentor desse poder.Na altura, já dizíamos Dissemos que a luta contra JOMAV tinha que ser contra o regime. E agora alguns combatentes, como gostamos de nos chamar, estão a traduzir o regime numa luta pessoal contra Sissoco.Mas se Sissoco for substituído por um dos seus agentes do regime, Nuno Gomes, Braima Camará ou Fernando Dias -que agora felizmente parece estar a seguir pelo caminho da democracia... Tudo isto não passa de estratégias políticas, não estamos propriamente a agir em defesa da ordem constitucional e da verdade.RFI: Fala no seu livro de responsabilidade geracional. O que diria hoje à juventude da Guiné-Bissau que poderá ter perdido a confiança na política?Sana Canté: Como diz o presidente brasileiro Lula, se perdeu a confiança na política, então faz política. Se acha que os políticos actuais não são adequados, então esse político poderás ser tu. Não nos podemos distrair com desânimos, com críticas desnecessárias. Temos que estar comprometidos com a solução dos problemas. A nossa geração, a juventude, sobretudo, não pode ser infiel à sua própria essência. A juventude nunca deve ter medo de enfrentar um problema, Nunca deve ter medo de usar todos os meios necessários para mudar o mal. A juventude tem que ter a coragem de expressar isto. Ouça a versão curta da entrevista com Sana Canté:
Apesar de ter experimentado diversas modalidades durante a infância, ela não era afeita aos esportes. Quando tinha 15 anos de idade, pisou numa academia de ginástica em busca de alinhar sua estética aos padrões das capas das revistas para adolescentes da época. Pegou gosto pela musculação e, como parte do treino aeróbico, fazia aulas de corrida na esteira e de ginástica. Engravidou cedo, e foi graças à ajuda da mãe que graduou-se em Administração. Depois de dois anos trabalhando como produtora de moda de uma estilista, foi trabalhar na mesma função para a revista O2. Lá, respirando corrida todos os dias, foi incentivada a correr seus primeiros 10 km na rua. Ao cruzar a linha de chegada, algo mudou para sempre. A corrida saiu do papel para se tornar uma mistura de sensações e emoções — uma realidade que a encantaria e se tornaria um estilo de vida. Conheceu a lendária atleta e treinadora Cris Carvalho e, com ela, aprendeu a se dedicar e a treinar duro para buscar o seu melhor. A cada ano, a cada resultado, a dedicação aumentava. Totalmente imersa no mundo da corrida, os treinos, metas e provas eram cada vez mais desafiadores. A vontade de compartilhar suas experiências a levou a criar o primeiro blog sobre corrida para mulheres. Já na era das redes sociais, tornou-se influenciadora e aproveitou os “recebidos” para correr algumas das maratonas mais famosas do mundo. Mas, com o tempo, veio também a pergunta: será que correr mais rápido era sempre correr melhor? Qual o custo de tanta dedicação? Em 2019, após o nascimento do segundo filho, aos 34 anos e decepcionada com a maneira como o mundo corporativo trata as mulheres fez uma transição de carreira e foi do marketing esportivo e de luxo, para nutrição e saúde da mulher. O amor pela corrida permanecia, mas agora acompanhado de uma nova missão: entender o corpo além do desempenho. Formou-se em Nutrição, mergulhou nos estudos e descobriu que saúde não se resume a dietas restritivas ou quilômetros acumulados. Aprendeu, na prática, que o equilíbrio está na escuta, no respeito aos limites e na ciência que sustenta cada escolha. Ela não parou de correr — só mudou o foco. Em vez de buscar apenas o pódio, busca a longevidade, para ser uma mulher madura independente, bonita, saudável, que anda com roupa de ginástica e não fica enchendo o saco dos filhos com problemas de saúde — assim como a sua mãe. Em vez de impor regras, ensina autonomia. E, acima de tudo, prova que reinvenção não é sobre recomeçar do zero, mas sobre levar consigo cada lição aprendida no caminho. Conosco aqui, a mãe que se tornou produtora de moda, fashionista e baladeira; a blogueira que se tornou corredora; a influenciadora que se tornou nutricionista nutriversiva e mentora, cujo trabalho é mostrar que existe uma outra nutrição — que nos emancipa e nos capacita a viver o melhor da nossa vida; a comunicadora, podcaster e futura educadora física; a corredora carioca Paula Narvaez Teixeira. Inspire-se! Um oferecimento da Meia do Correrdor Lupo Sport. Compre com desconto clicando aqui. @luposportoficial SIGA e COMPARTILHE o Endörfina através do seu app preferido de podcasts. Contribua também com este projeto através do Apoia.se.
Se gli atomi diventano lettere, le molecole possono diventare parole, o intere frasi. Analogamente a come i Large Language Model sono addestrati a parlare il linguaggio naturale, un software di Intelligenza Artificiale può essere addestrato a parlare il linguaggio della chimica. Su questa linea si è mossa l'Università di Pisa, che in un articolo pubblicato sull'European Journal of Medicinal Chemistry ha descritto un nuovo modo per progettare molecole farmacologiche basate su quello che vengono chiamati “chemical language models”, modelli linguistici ispirati a quelli usati nei chatbot come ChatGPT, ma addestrati a leggere e scrivere il linguaggio molecolare. Ce ne parla Tiziano Tuccinardi, Professore di Chimica Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Pisa.
Trentanove persone persero la vita allo stadio Heysel di Bruxelles, prima della finale di coppa dei campioni tra Juventus e Liverpool.Quarant'anni fa, il momento più tragico della storia del calcio cambiò per sempre la nostra percezione e la passione per quella disciplina sportiva. L'evento segnò centinaia di famiglie in tutta Europa (i feriti furono oltre seicento), i giocatori in campo, gli spettatori davanti alla televisione, i giornalisti presenti allo stadio, chiamati a raccontare una vicenda che ancora oggi lascia increduli e impotenti.undefinedEsiste un “prima” e un “dopo” Heysel. Lo sport ha provato a rimuovere quella vicenda (il sito della UEFA dedicato alla Champions' League non riporta nulla di quel match se non il tabellino con giocatori, marcatori e ammoniti, perfino lo stadio viene chiamato con il nome assegnato in seguito, ovvero “Re Baldovino”), l'arte e la letteratura invece non hanno dimenticato, e ancora oggi si interrogano sulle conseguenze di quell'evento. Per la nostra società civile, per la storia e per tutti noi.undefinedCon Massimo Raffaeli, saggista, critico letterario traduttore del lavoro “Le gradinate dell'Heysel” del saggista e critico belga Pol Vandromme. Alberto Cerruti, decano dei giornalisti sportivi e commentatore del Corriere del Ticino, e il contributo delle Teche RSI, con interviste al calciatore Paolo Rossi, al regista Tullio Emilio Giordana e a Gabriele Albertini, commentatore televisivo della RSI presente alla partita. Tenemmo la Coppa, il sangue era nostroundefined
Quando l'AI prende il controllo del tuo computer
A SpaceX encontrou outro obstáculo em sua busca por "tornar a vida multiplanetária". Durante o nono voo de seu foguete integrado Starship-Super Heavy na terça-feira, o veículo mais uma vez falhou em completar o voo completo conforme o planejado, perdendo a capacidade de controlar sua orientação pouco mais de 20 minutos após o início do voo.A SpaceX interrompeu a exibição de imagens ao vivo do estágio superior por cerca de 10 minutos. Quando as imagens das câmeras foram retomadas, cerca de 30 minutos após o início do voo, a Starship pôde ser vista começando a girar.“A Starship atingiu o corte programado do motor da nave, uma grande melhoria em relação ao último voo! Além disso, não houve perda significativa das placas de proteção térmica durante a subida”, disse o fundador da SpaceX, Elon Musk, em um comunicado pós-lançamento no X. “Vazamentos causaram perda de pressão do tanque principal durante a fase de navegação costeira e reentrada. Muitos dados úteis para revisar.”A missão, batizada de Starship Flight 9, foi a terceira tentativa da SpaceX de voar a versão atualizada do Bloco 2 de seu estágio superior. Nos dois voos anteriores, a nave perdeu o controle de atitude antes do desligamento de seus seis motores Raptor, menos de nove minutos após o início de suas respectivas subidas.Em um comunicado divulgado pela Administração Federal de Aviação, a agência disse estar "ciente de que uma anomalia ocorreu durante a missão SpaceX Starship Flight 9, que foi lançada na terça-feira, 27 de maio, da Starbase, Texas, e está trabalhando ativamente com a SpaceX no evento".“Não há relatos de ferimentos públicos ou danos à propriedade pública neste momento”, disse a FAA.Antes da missão Starship Flight 9, Musk disse que realizaria uma palestra da empresa, intitulada "O Caminho para Tornar a Vida Multiplanetária", que, segundo ele, seria transmitida ao vivo. No entanto, a palestra estava originalmente agendada para antes do lançamento, mas foi adiada para depois e agora parece estar descartada por enquanto.Musk conversou com alguns veículos de notícias antes do lançamento, incluindo a Ars Technica. Nessa conversa , ele disse que havia "80% de chance de resolver esses problemas" relacionados ao estágio superior."Para realmente termos 100% de chance, é necessária a iteração do projeto do motor. E parte disso foi que tivemos que descobrir que precisávamos apertar os parafusos que prendiam a câmara de empuxo à cabeça do injetor após o disparo", disse Musk a Eric Berger, da Ars Technica.Musk disse na entrevista que a SpaceX pretende lançar a terceira versão de seu motor Raptor até o final do ano. Ele acrescentou que "a versão 3 da nave e do propulsor tem um redesenho bastante radical".Embora o estágio superior da Starship Versão 2 usado neste voo, número de cauda S35, tenha superado as falhas observadas com as S33 e S34, ele sofreu vários contratempos, incluindo um problema que impediu a abertura da porta do compartimento de carga. A SpaceX pretendia lançar oito painéis grandes que simulassem o tamanho e a massa dos satélites Starlink Versão 3.A perda do controle de atitude do estágio superior também impediu a SpaceX de realizar o reacendimento planejado de um dos motores Raptor no espaço. Este é um recurso que a SpaceX precisará em missões futuras para permitir que a Starship desorbite com segurança e realize queimas secundárias durante uma missão.As imagens das câmeras de bordo foram irregulares em alguns momentos, mas duraram mais de 45 minutos de voo. Após o término da missão, Jared Isaacman, o indicado para ser o próximo administrador da NASA, aplaudiu o esforço da SpaceX.
Senhor Jesus, nós precisamos de Tua orientação, de Tua ajuda, de Tua proteção. Quando por nós mesmos tentamos fazer o bem, logo notamos que nos […]
O melhor caminho, em qualquer circunstância, é ouvir e confiar na palavra do Senhor. Quando confiamos assim podemos ter certeza de estar seguros, pois nosso Deus quer sempre o melhor para nossa vida. Esperar, confiante, na palavra do Senhor é saber que está seguindo para uma vida plena, com o Senhor. Confie no Senhor e nunca se frustrará.
NUOVO SU AFFARI MIEI? Scopri 3 ETF a ZERO COMMISSIONI su Cui Investire: https://bit.ly/3w2k7mG----Ecco lo spauracchio che incombe: la Patrimoniale, perché presto potrebbero aumentare le imposte sul patrimonio?Quanto c'è di vero in tutto questo?Quando avverrà un aumento delle imposte?Ci sarà davvero un intervento di questo tipo? Ma cosa possiamo fare per proteggerci? Proviamo a dare una risposta concreta e semplice.Nello specifico vedremo:Cos'è la patrimonialePerché lo Stato ha bisogno di sempre più soldi?Il sistema a ripartizioneIl costo del debitoLe possibili crisi economicheDove prendiamo i soldi?Cosa possono tassare concretamente?Cosa possiamo fare per proteggerci?Se investiamo bene ci proteggiamo!Il problema è la gestione del patrimonio...Le mie opinioniCosa ne pensi?Sei Interessato ai nostri servizi?Prenota una sessione gratuita con il team di Affari Miei, ti guideremo nella scelta delle soluzioni più adatte a te: https://bit.ly/3ZHtAg2—
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».Parola del Signore.
In questa puntata esploriamo un'esigenza tanto comune quanto inascoltata: il bisogno di spazio. Spazio fisico, mentale, emotivo. Quante volte lo chiediamo senza saperlo davvero dire? E quante volte ci sentiamo soffocare da relazioni, ambienti o pensieri troppo stretti per chi siamo diventati? Partendo da situazioni quotidiane, riflettiamo su come il bisogno di spazio sia spesso un segnale di cambiamento, di maturazione, di confine che si ridefinisce.Parleremo di come riconoscere questo bisogno prima che diventi un grido. Di come il corpo lo anticipi con tensioni e irrequietezza, e di come la mente provi a razionalizzarlo, a volte negandolo. Affronteremo insieme il tema del "diritto allo spazio": non come egoismo, ma come cura di sé. Dare e darsi spazio può diventare un atto di amore e rispetto reciproco, anche se implica distanze o silenzi.Infine, ci chiederemo: cosa succede quando lo spazio viene negato? Quando restiamo dove non c'è aria per respirare? Attraverso esempi clinici, esperienze personali e strumenti pratici, offriremo spunti per ascoltare questo bisogno con attenzione e per imparare a comunicarlo senza colpe né fughe. Perché a volte prendersi spazio è l'unico modo per ritrovarsi.Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto!Visita il sito www.mbgvoice.com Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/mbgvoicereal Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/magabecco Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.comFai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoiceMusica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com
Todo mundo quer justiça… mas só quando é para o outro. Quando erra, pede misericórdia. E você? Está confiando na sua justiça ou na de Deus?
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- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».Parola del Signore.
Leitura Bíblica Do Dia: Daniel 3:15-28 Plano De Leitura Anual: 1 Crônicas 28–29; João 9:24-41 Já fez seu devocional hoje? Aproveite e marque um amigo para fazer junto com você! Confira: Conta-se que, após uma turnê de palestras de Albert Einstein, seu motorista mencionou que já poderia ele mesmo proferir a palestra, de tanto que a havia escutado. Einstein sugeriu que fizessem isso na próxima cidade, já que ninguém havia visto uma foto dele e, de fato, o motorista fez uma ótima palestra. Quando se iniciaram as perguntas, alguém fez uma pergunta mais incisiva e agressiva, e o motorista respondeu: “Fico surpreso que um professor tão brilhante como o senhor me faça essa pergunta; ela é tão simples que o meu motorista pode respondê-la!”, e passou a palavra ao próprio Einstein. É uma história ficcional, mas divertida. Já para os três amigos de Daniel, a situação esquentou de verdade. O rei ameaçou lançá-los numa fornalha se não adorassem à sua imagem. E perguntou: “que deus será capaz de livrá-los (DANIEL 3:15)?”. Os jovens se recusaram a prostrar-se, e o rei os lançou na fornalha sete vezes mais aquecida do que o normal. Mas eles não entraram sós. Um “anjo” (v.28), talvez o próprio Jesus, foi com eles no fogo, protegendo-os e respondendo contundentemente à pergunta do rei (vv.24-25). Nabucodonosor louvou o Deus verdadeiro e declarou: “Não há outro deus capaz de livrar dessa maneira!” (vv.28-29). Há momentos em que nos sentimos no limite. Mas Jesus está com os que o servem. Ele nos ampara. Por: MIKE WITTMER
Quando lavate i piatti li asciugate o li lasciate sullo scolapiatti? Con la loro consueta ironia ne hanno parlato questa mattina I TENORI, in versione ridotta a due in quanto assente Boris Piffaretti. Dalla domanda si è poi aperto un dibattito con gli ascoltatori arrivando a commentare lo sgradevole odore di freschino che si può creare se vengono trascurati certi particolari. Ascolta il podcast.
Quando si parte per le vacanze è importante conoscere i verbi giusti per descrivere tutte le attività che si possono fare. In questo articolo, esploreremo insieme i verbi italiani più utili da utilizzare durante un viaggio, con esempi pratici ispirati dal nostro viaggio nella splendida città andalusa di Malaga. Come Parlare di Viaggi in Italiano VISITARE Visitare la città e i posti più belli è la traduzione italiana del "sightseeing" inglese. Questo verbo indica l'azione di recarsi in un luogo per conoscerlo, esplorarlo e ammirarlo. A Malaga, potresti visitare il Museo Picasso, l'Alcazaba o la Cattedrale dell'Incarnazione. ESPLORARE Esplorare i mercatini tipici significa avventurarsi alla scoperta di luoghi meno conosciuti, indagando con curiosità e attenzione. A differenza di "visitare", che può essere più strutturato, esplorare implica un approccio più libero e avventuroso. AMMIRARE Ammirare i monumenti e le bellezze significa osservare con meraviglia e apprezzamento qualcosa di bello o notevole. Questo verbo esprime un'azione contemplativa, di godimento estetico. PASSEGGIARE Passeggiare per le strade della città indica il camminare a passo lento e rilassato, generalmente per piacere o svago. È un'attività perfetta per assorbire l'atmosfera di un luogo. GIRARE Girare tra le bancarelle significa muoversi liberamente in uno spazio, cambiando spesso direzione. È un verbo che evoca libertà e scoperta, perfetto per descrivere l'esplorazione dei mercati. FARE ESCURSIONI Fare escursioni si riferisce all'intraprendere viaggi o gite brevi, spesso a scopo ricreativo o educativo. Può includere attività all'aria aperta come trekking o visite guidate. FOTOGRAFARE/RIPRENDERE Fotografare monumenti, bellezze e paesaggi significa catturare immagini con una macchina fotografica o uno smartphone. Sinonimi includono "scattare foto a" o "registrare video di". FARSI UN SELFIE Farsi un selfie... o 100 è l'azione di fotografare se stessi, generalmente con uno smartphone, spesso includendo altre persone o luoghi di interesse come sfondo. È diventata un'attività immancabile durante i viaggi! METTERSI IN POSA Mettersi in posa significa assumere una particolare posizione del corpo per una fotografia. Può essere naturale o studiata, a seconda dell'effetto desiderato. FARE POSE ASSURDE/TURISTICHE Fare pose assurde o turistiche indica l'assumere posizioni divertenti, esagerate o tipicamente "da turista" per le fotografie, come abbracciare la statua di Picasso sulla Plaza de la Merced di Malaga. FILMARE UN TIKTOK Filmare un TikTok significa registrare un breve video per la piattaforma social TikTok, spesso con musica, effetti o coreografie. È diventato un modo popolare per documentare i viaggi. A proposito... ti ricordo di seguire LearnAmo su tutti i social, dove troverai tanti contenuti esclusivi e utili per il tuo apprendimento dell'italiano! Se non ci segui ancora... perché non ci segui ancora? FARE UNA COLAZIONE ABBONDANTE Fare una colazione abbondante significa consumare un pasto mattutino ricco e sostanzioso. In vacanza, spesso ci si concede colazioni più elaborate del solito. PROVARE IL CIBO TIPICO Provare il cibo tipico significa assaggiare e gustare i piatti caratteristici del luogo che si sta visitando. È un modo per conoscere la cultura locale attraverso la gastronomia. A Malaga, ad esempio, ti consigliamo di provare l'espeto de sardinas (sardine alla griglia cucinate sulla spiaggia in modo tradizionale), il gazpachuelo (zuppa calda a base di brodo, maionese e patate), la porra antequerana (variante più densa del gazpacho) e il delizioso vino Moscatel, tipico della regione. Ma non dimenticare di provare anche il cibo del tuo paese... Che fai,
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l'ho detto».Parola del Signore.
Quando pensamos sobre a obra que Deus está realizando em nossa vida ficamos perplexos com sua grandeza. Nosso Senhor sempre age de maneira maravilhosa na relação com seu povo. Precisamos dedicar tempo para nos deleitarmos nas benditas obras do Senhor, ele é bom e sempre age de maneira poderosa.
Quando a alma sente saudade de Deus
Leitura Bíblica Do Dia: Eclesiastes 2:17-26 Plano De Leitura Anual: 1 Crônicas 22–24; João 8:28-59 Já fez seu devocional hoje? Aproveite e marque um amigo para fazer junto com você! Confira: Naquela manhã, enquanto eu observava a multidão entrando no trem, senti o desânimo da segunda-feira me atingir. Pelas expressões sonolentas e rabugentas no vagão lotado, era perceptível que ninguém ali estava empolgado em ir ao trabalho. Olhares tortos surgiam quando mais pessoas tentavam se espremer e embarcar a cada estação. Lá vamos nós de novo, mais um dia comum no escritório. Subitamente, lembrei-me de que há apenas um ano, os trens estavam vazios por causa das restrições da COVID 19 que desorganizaram nossas rotinas. Não podíamos sequer sair para comer e alguns de nós até sentiram saudade de ir ao trabalho. Mas, como agora quase voltamos ao normal, muitos voltaram a trabalhar como sempre fizeram. Eu percebi que a rotina era uma boa coisa, e que o “tédio” era uma bênção! O rei Salomão conclui o mesmo após refletir sobre a aparente falta de sentido no trabalho árduo e diário (ECLESIASTES 2:17-23). Às vezes, ele parece interminável, sem significado e sem retorno algum (v.21). Porém, ele percebeu que o fato de simplesmente poder comer, beber e trabalhar todos os dias é uma bênção divina (v.24). Quando somos privados da rotina, percebemos que estas questões tão simples são um luxo. Vamos agradecer a Deus por podermos comer, beber, encontrar significado e satisfação no cotidiano, pois isso é Seu presente para nós! (3:13). Por: LESLIE KOH
O meme da máquina de carne moída envolvendo a Virgínia chocou vários e começou uma discussão: a zoeira na internet passa do ponto? Quando a gente tá rindo com uma pessoa e quando a gente na verdade está rindo dela de forma cruel?
O artista fala sobre o ABC, fase pós-Exaltasamba, impacto do álcool, perda de 50kg, reencontro com Angola e o envelhecer “Aos 55 anos, encaro a finitude como algo inevitável. A certeza é que a gente vai permanecer de alguma forma, seja através dos filhos, da obra, dos frutos que deixamos. Quando pensamos assim, a morte deixa de ser um tabu", diz Péricles. Dono de uma das vozes mais marcantes do samba e do pagode brasileiros, ele bateu um papo sincero com Paulo Lima no Trip FM. Na conversa, que vai muito além da música, Péricles fala sobre saúde, paternidade, racismo, espiritualidade, reinvenção e legado – sempre com a generosidade de quem não tem medo de se mostrar por inteiro. O artista também relembra sua infância no ABC paulista e divide momentos delicados como o impacto do álcool em sua vida. “A bebida por muito tempo foi uma fuga. Mas não dá pra você se esconder nisso durante muito tempo porque a vida segue e você tem que continuar, senão fica para trás”, afirma. O músico também compartilha a experiência emocionante de uma viagem a Angola – um reencontro com suas raízes: “Era como se as pessoas fossem meus primos, meus irmãos. Minha família veio de Angola, é algo que mexe muito com a gente. Mas aqui é o meu lugar, foi onde eu nasci. E é aqui que eu tenho que fazer a minha revolução." [IMAGE=https://revistatrip.uol.com.br/upload/2025/05/682f838d07b3b/pericles-cantor-samba-trip-fm-mh.jpg; CREDITS=Rodolfo Magalhãe / Divulgação; LEGEND=Péricles; ALT_TEXT=Péricles] Você já falou sobre a importância de parar para se cuidar. Quando isso virou uma urgência para você? Péricles. Eu precisava parar para poder me cuidar. A gente entrou numa... como é que eu posso dizer... a gente estava no olho do furacão, emendando um trabalho no outro, e eu não conseguia parar. Quando a Maria Helena nasceu, eu entendi que precisava ter saúde para cuidar dela. Como foi passar por isso durante a pandemia? Eu peguei Covid, como várias outras pessoas. Na primeira vez, fiquei 20 dias isolado, sem falar com ninguém. Assim que melhorei, minha esposa ficou mais 15 dias isolada. E tudo isso aconteceu bem na época do nascimento da nossa filha. Foi aí que você decidiu mudar de vida? Sim. Foi nesse momento que a gente reciclou as ideias. Comecei a me cuidar mais, com acompanhamento médico. E aprendi que não existe fórmula mágica: alimentação, exercício e cuidado médico. Esse é o tripé. Não conheço outra forma de vencer. Você cresceu no ABC paulista. Como foi esse ambiente na sua formação? Fui criado num bairro perto de várias saídas do ABC para São Paulo. Tinha de tudo: espanhóis, italianos, nordestinos, negros. E a gente era criado igual. Só anos depois fui entender o que era o preconceito. Na infância, isso não existia pra gente. Você já falou abertamente sobre o álcool. Como foi esse processo? Bebi muito. Durante um tempo, a bebida foi uma fuga. Mas a verdade é que isso não funciona. Quando você começa a perder rendimento, percebe que essa fuga não resolve. Você acorda todo dia e a vida continua. Se você não continua também, fica pra trás.
Guarda le foto e leggi di più su materiallyspeaking.comUrsula è nata a Seravezza e vive e lavora ancora nella zona di Pietrasanta e ha anche trascorso un periodo di apprendimento delle tecniche speciali di mosaico di Ravenna e Spilimbergo.Facciamo un giro nel suo studio e tra le sue numerose scatole di tessere.Quando le chiediamo quanto sia importante la luce nella composizione di un mosaico, Ursula ci spiega che una delle prime cose che fa quando accetta un incarico è vedere dove verrà collocato il mosaico.Le sue commissioni la portano in tutto il mondo e, quando l'abbiamo incontrata, era appena tornata da un lavoro a Filadelfia, negli Stati Uniti.Ursula ci racconta della sua formazione e di alcuni dei progetti speciali a cui ha lavorato, compreso il primo, per una sinagoga.Vedere i suoi lavori su Facebook “mosaici Ursula Corsi”facebook.com/mosaiciursulacorsiinstagram.com/mosaiciursulacorsiEnglish translationSee pictures and read more on materiallyspeaking.comUrsula was born in Seravezza and still lives and works in the Pietrasanta area and also spent a period learning the special mosaic techniques of Ravenna and Spilimbergo.However, her commissions take her all over the world and when we met her, she had just returned from a job in Philadelphia, USA.Ursula tells us about her education and some of the special projects she has worked on, including her first one, for a synagogue.Let's take a tour of his studio and his many boxes of tiles.When we ask her how important light is in the composition of a mosaic, Ursula explains that one of the first things she does when she accepts a commission is to see where the mosaic will be placed.
Seus traumas e inseguranças começaram na infância? Neste papo com Rossandro Klinjey, entenda como a criação molda e como você pode se libertar disso.
Quando accompagni qualcuno in ospedale per dare assistenza, ma sei tu quello che si sente male.
Quando falta estabilidade no trabalho, muitos homens desmoronam dentro de casa.O problema não é o desemprego. É o desequilíbrio emocional.Neste ponto de vista, Joel compartilha vivências reais como pai e mentor, e mostra por que o homem precisa curar suas feridas antes de guiar uma família, e que ser útil é um ato de amor, não obrigação.
O AVANÇO COMEÇA QUANDO VOCÊ SE POSICIONA | APÓSTOLO ESTEVAM HERNANDES by Igreja Renascer Em Cristo
Quando o cr1me e a comédia se encontram! Chesman Padim é humorista há mais de dez anos, já tendo feito shows de stand up por diversas regiões do Brasil. Neste episódio do podcast, unimos o ramo do convidado com a temática do canal, comentando casos cr1minais marcantes no cenário da comédia. Além disso, Chesman também conta um pouco sobre a própria trajetória enquanto humorista e compartilha sua visão sobre a carreira. Aperte o play e assista!#StandUpComedy #Comédia #InvestigaçãoCriminal
O presidente do Banco Central, Gabriel Galípolo, disse na segunda-feira, 19, que o debate sobreo início de cortes nos juros não está no radar da autarquia a curto prazo. Atualmente, a taxa Selic está em 14,75% ao ano.Galípolo, que foi indicado à presidência do BC por Lula, afirmou o seguinte em evento em ontem: “A gente não está perto dessa discussão, isso não é um tema que está passando nos debates do Comitê de Política Monetária. A gente realmente precisa permanecer com uma taxa de juros em patamar bastante restritivo por um período bastante prolongado.”Felipe Moura Brasil, Bruno Musa, Luiz Gaziri e Ricardo Kertzman comentam:Papo Antagonista é o programa que explica e debate os principais acontecimentos do dia com análises críticas e aprofundadas sobre a política brasileira e seus bastidores. Apresentado por Felipe Moura Brasil, o programa traz contexto e opinião sobre os temas mais quentes da atualidade. Com foco em jornalismo, eleições e debate, é um espaço essencial para quem busca informação de qualidade. Ao vivo de segunda a sexta-feira às 18h. Não espere mais, assine agora e garanta 2 anos com 30% OFF - últimos dias. 2 anos de assinatura do combo O Antagonista e Crusoé com um super desconto de 30% adicional* utilizando o voucher 10A-PROMO30 Use o cupom 10A-PROMO30 e assine agora: papo-antagonista (https://bit.ly/promo-2anos-papo) (*) desconto de 30% aplicado sobre os valores promocionais vigentes do Combo anual | Promoções não cumulativas com outras campanhas vigentes. | **Promoção válida só até o dia 31/05
Dor como presente? Pode parecer estranho, mas é exatamente o que o apóstolo Paulo afirma em Romanos 5. Ele coloca a dor lado a lado com paz e graça como parte do pacote que Deus entrega aos Seus filhos. Neste episódio, você vai descobrir por que a tribulação não é um erro, mas uma ferramenta poderosa nas mãos de Deus. A dor nos ensina perseverança, purifica nosso caráter e ajusta nossa perspectiva para a eternidade. Mesmo que você esteja enfrentando sofrimento, você pode ter esperança — uma esperança que não decepciona. Deus não desperdiça sofrimento. Quando você se submete ao Seu processo, até a dor se transforma em glória. Para mais ensinamentos bíblicos, visite nosso site: https://www.wisdomonline.org/?lang=Portuguese
Ecco la lista degli appuntamenti: 1) 30 maggio - 1 giugno: èStoria di Gorizia Venerdì 30 maggio, 15:00: introduco il nuovo libro di Livio Zerbini: le vie delle città romane. Venerdì 30 maggio, 16:30: panel nuove prospettive di divulgazione storica, con Galatea Vaglio, Cristoforo Gorno, Giacomo Panozzo. Sabato 31 maggio, 12:00: Quando Venezia distrusse l'Impero romano, presentazione del libro Domenica 1 giugno, 10:30: Assedi: come farli e come subirli. Guida pratica alla poliorcetica, da Alesia a Bakhmut. Con Guido Damini (altro grande podcaster!) Domenica 1 giugno, 12:00: 1914: l'anno più importante del Novecento, con Andrea Basso (la Guerra grande) 2) Martedì 3 giugno, Bolzano: ore 16:00 - Libreria Cappelli in Corso della Libertà, 2 3) Mercoledì 4 giugno, Verona, all'Associazione La Fratellanza, un po' fuori dal centro storico, in via Don Pietro Leonardi 4, alle 18:30. Ci sarà anche Emanuele Viotti di AdMaioraVertite ottimo canale YouTube con il quale ho già collaborato 4) Giovedì 5 giugno, Firenze, alle 21:00 alla Biblioteca delle Oblate in Via dell' Oriuolo, 24 5) Venerdì 6 giugno, Genova ore 18.00 - Libreria Coop del porto antico, Calata Cattaneo, in compagnia di Lorenzo Carbone di @IncontridiStoria 6) Ancora una! ERRATA CORRIGE, l'appuntamento di Bruxelles sarà il 25 giugno e non il 18, ore 19.00 - Piola libri Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
☕️Garanta AGORA sua FRANQUIA CHEIRIN BÃO: https://bit.ly/cheirinbaojjA fé muda o jogo.Não porque elimina os problemas, mas porque te lembra que você não está sozinho.Quando você entende que está aqui para servir, até a dor ganha sentido.E se tudo o que você está fazendo, Deus estiver vendo?E se Ele estiver se alegrando com sua entrega?