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In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 24 giugno 2021, parliamo con il reverendo Andrea Panerini, decano della Chiesa Protestante Unita, dell'attacco del Vaticano contro il disegno di legge Zan, che combatte la omotransfobia. La trasmissione in diretta su RVS dedicata all'attualità – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10. L'articolo “Sfogliando il giornale” con Andrea Panerini (24 Giugno) è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.
In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 24 giugno 2021, parliamo con il reverendo Andrea Panerini, decano della Chiesa Protestante Unita, dell'attacco del Vaticano contro il disegno di legge Zan, che combatte la omotransfobia. La trasmissione in diretta su RVS dedicata all'attualità – condotta da Claudio Coppini e Roberto Vacca – la potete ascoltare ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 10. L'articolo “Sfogliando il giornale” con Andrea Panerini (24 Giugno) è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.
Non è più mera retorica parlare di un possibile collasso della democrazia negli Stati Uniti d’America. Questi ultimi quattro anni di presidenza Trump hanno significato un progressivo degrado dello stato di diritto: un’anticipazione di quello che potrebbe succedere con un secondo mandato, viste le dichiarazioni e gli atti degli ultimi mesi durante la campagna elettorale, non solo da parte del presidente, ma anche del suo partito e delle forze che lo sostengono (dall'articolo di Massimo Faggioli, "La crisi della democrazia americana come crisi religiosa" su Il Regno, 25-09-2020) Su questa confusa e pericolosa fase della democrazia americana ascoltiamo il parere di Andrea Panerini, storico e decano della Chiesa Protestante Unita, che in sostanza condivide il parere di Faggioli: la crisi della democrazia americana è anche una crisi di valori ed una crisi religiosa. *Nella foto: Minneapolis 04 giugno 2020, manifestanti del movimento Black Lives Matter si raccolgono in preghiera in ricordo di George Floyd, ucciso dalla polizia L'articolo Crisi democratica e crisi religiosa negli USA proviene da Radio Voce della Speranza.
Non è più mera retorica parlare di un possibile collasso della democrazia negli Stati Uniti d’America. Questi ultimi quattro anni di presidenza Trump hanno significato un progressivo degrado dello stato di diritto: un’anticipazione di quello che potrebbe succedere con un secondo mandato, viste le dichiarazioni e gli atti degli ultimi mesi durante la campagna elettorale, non solo da parte del presidente, ma anche del suo partito e delle forze che lo sostengono (dall'articolo di Massimo Faggioli, "La crisi della democrazia americana come crisi religiosa" su Il Regno, 25-09-2020) Su questa confusa e pericolosa fase della democrazia americana ascoltiamo il parere di Andrea Panerini, storico e decano della Chiesa Protestante Unita, che in sostanza condivide il parere di Faggioli: la crisi della democrazia americana è anche una crisi di valori ed una crisi religiosa. *Nella foto: Minneapolis 04 giugno 2020, manifestanti del movimento Black Lives Matter si raccolgono in preghiera in ricordo di George Floyd, ucciso dalla polizia L'articolo Crisi democratica e crisi religiosa negli USA proviene da Radio Voce della Speranza.
George Floyd è morto dopo essere stato schiacciato per otto minuti e 46 secondi dal ginocchio e dal peso del poliziotto Derek Chauvin, mentre altri tre agenti guardavano senza fare nulla. I parlamentari texani promettono che finalmente ci saranno nuove leggi, vincoli più stretti per la polizia, migliori garanzie per i cittadini afroamericani. Al funerale di Floyd l'ultimo podio è stato per il reverendo Al Sharpton, l'unico che ha evocato il grande assente, Donald Trump: «Stiamo combattendo contro un problema istituzionale e contro la debolezza di chi ha permesso a una persona simile (Derek Chauvin ndr) di diventare un poliziotto. Stiamo combattendo l'impunità. Non vogliamo delle scuse, vogliamo giustizia. Da Trump neanche una parola per George Floyd, non possiamo lasciare che la Bibbia e George vengano usati come strumento di propaganda (riferimento alla foto di Trump davanti alla St. John's Episcopal Church con una Bibbia in mano, ndr)». Tra gli invitati anche Gwenn Carr, madre di Eric Garner, ucciso nel 2014 a Staten Island, New York. Il poliziotto incriminato, Daniel Pantaleo, lo soffocò prendendolo per il collo. Garner, immobilizzato a terra, ripetè per 11 volte: «Non posso respirare». Esattamente le ultime parole di Floyd. L'agente Pantaleo fu assolto. Ora, è il messaggio che arriva da Houston, è necessario un finale diverso (dal Corriere della Sera del 10 giugno 2020). In questo numero di Sfogliando il giornale parliamo dell'indignazione contro il razzismo che sta agitando gli Stati Uniti in queste settiomane - e che ha trovato una vasta eco anche in molti altri paesi del mondo - come pure delle speranze per un cambiamento radicale. Lo facciamo con Andrea Panerini, decano della Chiesa Protestante Unita e direttore del quotidiano on line voceevangelica.it. Nella foto un particolare della manifestazione del 31 maggio scorso a Miami (Florida). Nel cartello si legge: "le nostre vite cominciano a terminare il giorno in cui stiamo zitti sulle questioni che contano". L'articolo Tensioni e speranze di cambiamento negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd proviene da Radio Voce della Speranza.
George Floyd è morto dopo essere stato schiacciato per otto minuti e 46 secondi dal ginocchio e dal peso del poliziotto Derek Chauvin, mentre altri tre agenti guardavano senza fare nulla. I parlamentari texani promettono che finalmente ci saranno nuove leggi, vincoli più stretti per la polizia, migliori garanzie per i cittadini afroamericani. Al funerale di Floyd l'ultimo podio è stato per il reverendo Al Sharpton, l'unico che ha evocato il grande assente, Donald Trump: «Stiamo combattendo contro un problema istituzionale e contro la debolezza di chi ha permesso a una persona simile (Derek Chauvin ndr) di diventare un poliziotto. Stiamo combattendo l'impunità. Non vogliamo delle scuse, vogliamo giustizia. Da Trump neanche una parola per George Floyd, non possiamo lasciare che la Bibbia e George vengano usati come strumento di propaganda (riferimento alla foto di Trump davanti alla St. John's Episcopal Church con una Bibbia in mano, ndr)». Tra gli invitati anche Gwenn Carr, madre di Eric Garner, ucciso nel 2014 a Staten Island, New York. Il poliziotto incriminato, Daniel Pantaleo, lo soffocò prendendolo per il collo. Garner, immobilizzato a terra, ripetè per 11 volte: «Non posso respirare». Esattamente le ultime parole di Floyd. L'agente Pantaleo fu assolto. Ora, è il messaggio che arriva da Houston, è necessario un finale diverso (dal Corriere della Sera del 10 giugno 2020). In questo numero di Sfogliando il giornale parliamo dell'indignazione contro il razzismo che sta agitando gli Stati Uniti in queste settiomane - e che ha trovato una vasta eco anche in molti altri paesi del mondo - come pure delle speranze per un cambiamento radicale. Lo facciamo con Andrea Panerini, decano della Chiesa Protestante Unita e direttore del quotidiano on line voceevangelica.it. Nella foto un particolare della manifestazione del 31 maggio scorso a Miami (Florida). Nel cartello si legge: "le nostre vite cominciano a terminare il giorno in cui stiamo zitti sulle questioni che contano". L'articolo Tensioni e speranze di cambiamento negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd proviene da Radio Voce della Speranza.
Ritorna a Strasburgo, città dove ebbe origine, la terza edizione dell'evento "Protestants en fête"Dal 27 al 29 ottobre si svolgeranno incontro, animazioni e celebrazioni uniti dal tema della fraternità, della condivisione, dell'esilio. "Protestants en fête" è organizzato dalla Chiesa Protestante Unita di Francia dal 2009. La seconda realizzazione dell'evento, nel 2013, è stata ospitata a Parigi. Quest'anno si ritorna nella città che ospitò la prima edizione.Un evento che raduna circa 30mila persone, che offre appuntamenti culturali, ecumenici ed intereligiosi. Ce ne parla Paolo Morlacchetti, pastore a Nizza per la Chiesa Protestante Unita di Francia.
Ritorna a Strasburgo, città dove ebbe origine, la terza edizione dell'evento "Protestants en fête"Dal 27 al 29 ottobre si svolgeranno incontro, animazioni e celebrazioni uniti dal tema della fraternità, della condivisione, dell'esilio. "Protestants en fête" è organizzato dalla Chiesa Protestante Unita di Francia dal 2009. La seconda realizzazione dell'evento, nel 2013, è stata ospitata a Parigi. Quest'anno si ritorna nella città che ospitò la prima edizione.Un evento che raduna circa 30mila persone, che offre appuntamenti culturali, ecumenici ed intereligiosi. Ce ne parla Paolo Morlacchetti, pastore a Nizza per la Chiesa Protestante Unita di Francia.
Con l'elezione del nuovo consiglio nazionale si è concluso il Sinodo dell'Eglise Protestante Unie de France.La città di Lille ha ospitato i 4 giorni di lavoro dei delegati delle oltre 1000 chiese protestanti in Francia. Tra gli argomenti toccati la riflessione sul testo della dichiarazione di fede, che ha permesso alle varie confessioni che compongono la chiesa protestante unita francese, di confrontarsi sul profilo teologico del documento, che poi è stato approvato con ampi consensi dei partecipanti.L'Assemblea ha poi ricordato il grande evento di festa per i 500 anni della Riforma Protestante, che si svolgerà a fine ottobre a Strasburgo.
Con l'elezione del nuovo consiglio nazionale si è concluso il Sinodo dell'Eglise Protestante Unie de France.La città di Lille ha ospitato i 4 giorni di lavoro dei delegati delle oltre 1000 chiese protestanti in Francia. Tra gli argomenti toccati la riflessione sul testo della dichiarazione di fede, che ha permesso alle varie confessioni che compongono la chiesa protestante unita francese, di confrontarsi sul profilo teologico del documento, che poi è stato approvato con ampi consensi dei partecipanti.L'Assemblea ha poi ricordato il grande evento di festa per i 500 anni della Riforma Protestante, che si svolgerà a fine ottobre a Strasburgo.
Si svolge dal 25 al 28 maggio il Sinodo della Chiesa Protestante Unita di Francia, che riunisce 220 delegati ed invitati a Lille.Tra i vari punti in discussione e in esame, la nuova dichiarazione di fede, testo discusso ed emendato nelle chiese locali e nei sinodi regionali.Nel corso del Sinodo è previsto uno spettacolo pubblico di fronte al tempio di Lille, per celebrare i 500 anni della Riforma Protestante.Importanti novità anche per le elezioni dei componenti del consiglio nazionale della Chiesa, dopo la presidenza di Laurent Schlumberger. Ne parliamo con il pastore Paolo Morlacchetti.
Si svolge dal 25 al 28 maggio il Sinodo della Chiesa Protestante Unita di Francia, che riunisce 220 delegati ed invitati a Lille.Tra i vari punti in discussione e in esame, la nuova dichiarazione di fede, testo discusso ed emendato nelle chiese locali e nei sinodi regionali.Nel corso del Sinodo è previsto uno spettacolo pubblico di fronte al tempio di Lille, per celebrare i 500 anni della Riforma Protestante.Importanti novità anche per le elezioni dei componenti del consiglio nazionale della Chiesa, dopo la presidenza di Laurent Schlumberger. Ne parliamo con il pastore Paolo Morlacchetti.
Una cronaca dal Sinodo della Chiesa Protestante Unita di Francia attraverso il pastore di Nizza Paolo Morlacchetti.
Una cronaca dal Sinodo della Chiesa Protestante Unita di Francia attraverso il pastore di Nizza Paolo Morlacchetti.