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VIDEO: L'elezione di Papa Leone XIV ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Nvj6jdSqeDoTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8162IL FASCINO DEL CONCLAVE SMENTISCE L'IDEA CHE LA CHIESA NON INTERESSI PIU' A NESSUNO di Raffaella Frullone L'emittente statunitense Abc lo scrive a caratteri cubitali «Gli occhi del mondo sono puntati sulla Città del Vaticano mentre si apre il conclave per eleggere il prossimo Papa». E sono veramente "gli occhi", le orecchie e le telecamere di tutto il mondo quelli che si stanno posizionando sul comignolo della Sistina che da domani inizierà a fumare.Per misurare la globalità dell'interesse basta dare uno sguardo alle testate internazionali che segnano il conto alla rovescia: «133 cardinali arrivano in Vaticano... L'elezione papale sta per iniziare» titola il quotidiano coreano Hankyoreh, «I cardinali si isolano prima del Conclave segreto per eleggere il nuovo Papa» gli fa eco il quotidiano ugandese Monitor. Non è da meno l'interesse nella fredda Norvegia, dove il principale quotidiano mette on line un articolo dal titolo «Nove "curiosità" sul conclave: lo scrutinio segreto per eleggere il nuovo papa». Da giorni in sostanza, in media di tutto il mondo sembrano non parlare d'altro: dall'inglese Time al francese Figaro, dallo spagnolo El mundo fino al Jerusalem Post, passando per Al Jazeera.Non fanno eccezione i media di casa nostra, nemmeno la Gazzetta dello Sport e Vanity Fair si sottraggono dal coro di articoli e interviste sul Conclave, per non parlare dei social, che nell'ultima settimana sono state un'esplosione di contenuti inerenti ai cardinali, al cosiddetto "toto Papa", analisi e controanalisi, pronostici, reel che spaziano dal serio al faceto, caroselli che spiegano, frammenti di interviste, interventi e parole dei protagonisti. Tutto merita sembra essere diventato estremamente affascinante di questo rito che, sulla carta, rappresenta quello che il mondo normalmente avversa. Almeno per tre motivi.Il Conclave è medievale. Pensateci, cardinali chiusi in una stanza, lontani dal mondo reale, per eleggere un leader assoluto, un monarca in carica a vita, in una società che invece invoca partecipazione. In un'epoca di reality show, dove tutto è sotto i riflettori, non c'è niente di più anacronistico. Il mondo invece ha bisogno di confronti aperti, processi democratici, trasparenza.Il conclave è un rito, e i riti sono da superare. Le cerimonie sono ripetitive, fondate su una tradizione che non parla più all'uomo contemporaneo, appaiono oggi come un vestito stretto per la generazione dei millenial, sono una proposta anacronistica. Le liturgie poi sono gabbie incapaci di accogliere le molteplici e variegate forme di spiritualità che il mondo può esprimere.Il Conclave è sessista. E' l'emblema di un potere che esclude le donne. Solo uomini - cardinali - possono eleggere il papa - uomo naturalmente - perpetuando un modello gerarchico e maschile che ignora metà dell'umanità. In un mondo che avanza verso l'equità, e in cui la parità di genere è il nuovo dogma, è inaccettabile che le donne restino escluse non solo dal voto, ma persino dal dibattito. La fede non dovrebbe mai essere ostaggio del patriarcato.Eppure. Il Conclave continua ad affascinare. Perché parla di verità. Al mondo frenetico e confuso, che corre a ritmo di social, il Conclave contrappone una realtà lenta, ordinata, solenne, radicata nella tradizione. Mentre tutto cambia, la Chiesa non cambia, perché ha ancora qualcosa da dire. Non è antica, non è moderna, è eterna. E per questo parla a ogni generazione. Il conclave non è uno spazio per qualunque opinione, ma un rito sacro che segna il legame tra terra e cielo. E non elegge un influencer o un leader politico, ma una guida chiamata all'audacia di ribadire cosa è bene e cosa è male alla luce della Rivelazione. Oggi si chiudono le porte. E sarà silenzio. Gli occhi di tutti saranno puntati su quel comignolo che rappresenta tutto quello che il mondo dice di detestare. Ma che in fondo, oggi come ieri, cerca.Nota di BastaBugie: Federica Di Vito nell'articolo seguente dal titolo "L'irresistibile fascino del comignolo" spiega il paradosso di un mondo che nel misero tentativo di rifuggire Dio, sfugge a se stesso.Ecco l'articolo completo pubblicato sul sito del Timone l'8 maggio 2025:Gli occhi del mondo sono puntati su un comignolo. Affascinante, attraente, a tratti irresistibile. Mera curiosità umana? Senz'altro c'è anche quella. Ma basta a spiegare piazza San Pietro gremita di circa 45 mila persone tra giornalisti attenti e turisti dall'andatura distratta? La copertura mondiale su tutti i media esistenti? Gli innumerevoli reportage su giuramenti, liturgie, inni, arte e storia del conclave e della Cappella Sistina? Il boom di streaming per "Conclave" su Netflix?Certo, chi ha fede sta aspettando il vicario di Cristo in terra, «l'apostolo Pietro che ritorna», in questi termini si è espresso il cardinale Battista Re nell'omelia della Missa pro eligendo Papa. Ma tutti gli altri? Non credenti, atei, agnostici... perché rimangono magnetizzati dal comignolo nell'attesa della fumata bianca?Innanzitutto, c'è una buona dose di fascino per riti secolari, un salto nelle radici della nostra civiltà. Sì, esattamente quella civiltà che la cancel culture cerca di sradicare. Quel latino che suscita grandi polemiche in chi non lo vorrebbe nelle scuole, soppiantato magari da ore di educazione sessuale. Quello stesso latino che poi affascina insieme a incensi e litanie. Insomma, nonostante la smania di "cancellare", rimane innegabile a chiunque che la Chiesa abbia regalato all'umanità duemila anni di bellezza, sacralità, solennità. E, è l'interesse universale di questi giorni a confermarcelo, continua a farlo.In secondo luogo, risiede in tutti un'aspirazione primaria, quasi fisiologica. Ed è così che all'"Extra omnes" un brivido ci percorre la schiena. Di fronte al giuramento di segretezza e sacralità ci sentiamo tutti sorvegliati, quasi dovessimo votare anche noi al cospetto del Giudizio universale di Michelangelo. L'intonazione del Veni creator Spiritus risveglia nell'uomo l'anelito a Dio. Così rimaniamo per giorni a osservare un tempo sospeso, un luogo velato, l'incontro sottile tra Cielo e terra. Tutti lasciamo che quelle corde dell'anima troppo spesso inesplorate vengano toccate da un sacro atavico.Tanti intuiscono le realtà velate della fede e ne assaporano la Presenza reale, saldi su quei dogmi che nutrono la vita dei fedeli di tutte le latitudini. E molti si ritrovano incerti sulla sostanza, ma attratti dalla forma. È il paradosso di un mondo che nel misero tentativo di rifuggire Dio, sfugge a se stesso. E che oggi pende letteralmente da un comignolo. Appeso al desiderio di conoscere il volto dell'uomo che si affaccerà dalla loggia centrale del Vaticano. Incuriosito da un conclave segreto. Sembra la convivenza di due mondi opposti, chi attende e prega e chi attende senza sapere cosa fare o pensare. Mondi che si ritrovano vicini, persi nell'istante in cui le porte si chiudono e da lì è mistero. Per tutti, per chi conosce il Mistero rivelato e chi ammira quasi inconsapevolmente un mistero fuori dal tempo e dallo spazio.LEONE ABITERA' NELL'APPARTAMENTO PAPALE DEL PALAZZO APOSTOLICO?Stefano Chiappalone nell'articolo seguente dal titolo "Rimossi i sigilli, Leone potrebbe traslocale in terza loggia" spiega che il nuovo pontefice ha riaperto l'appartamento papale del Palazzo Apostolico. E si fa sempre più probabile l'ipotesi che torni ad abitarvi.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il12 maggio 2025:Leone XIV ieri è salito sulla terza loggia del Palazzo Apostolico per riaprire l'appartamento papale e rimuovere i sigilli apposti nel momento in cui è stata dichiarata la sede vacante il 21 aprile scorso. Il Papa era accompagnato dal camerlengo card. Farrell, dal segretario di Stato card. Parolin, dal sostituto per gli Affari Generali mons. Peña Parra, dal segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali mons. Gallagher, e dal reggente della Casa Pontificia, mons. Sapienza. È questo uno dei primi atti di ogni nuovo pontificato, compiuto a suo tempo anche da Francesco, che tuttavia ne utilizzò soltanto biblioteca e studio, preferendo risiedere a Santa Marta - e trasformando comunque in residenza papale un piano di quella che era ed è una struttura alberghiera.Si fa sempre più verosimile l'ipotesi che Leone XIV torni ad abitare nel Palazzo Apostolico, nell'appartamento (tutt'altro che lussuoso, se non secondo certa narrativa) in cui hanno abitato i predecessori fino alla rinuncia di Benedetto XVI. La richiesta al pontefice ancora ignoto sarebbe emersa nel corso delle congregazioni generali che hanno preceduto il conclave, a sanare una delle varie anomalie degli ultimi anni. «Diversi cardinali, nella disamina sullo stato generale della Chiesa, a tal proposito, hanno tirato in ballo anche la questione della dimora papale», riferisce Franca Giansoldati su Il Messaggero, «facendo notare all'assemblea che occorre recuperare la tradizionale residenza pontificia nel Palazzo Apostolico come è sempre stato fino all'arrivo di Francesco, il quale, tra le varie anomalie, ha terremotato anche questo simbolo». Senza contare i problemi logistici, sia in termini di sicurezza che quelli legati inevitabilmente all'incuria di un appartamento non più abitato.Se così fosse, ritornerebbe anche un segno molto significativo per i fedeli che fino al 2013, trovandosi a passare in piazza San Pietro nelle ore serali, alzando lo sguardo potevano vedere la finestra illuminata e sapere che "Pietro è lì".
Il Papa incontra i cardinali: ho scelto il mio nome per Leone XIII. La Chiesa risponda alle sfide di dignità, giustizia, lavoro Ancora attacchi tra India e Pakistan. 13 le vittime civili mentre continuano i raid Biennale Venezia, per la prima volta menzione speciale al Padiglione della Santa Sede
Al termine di una settimana del tutto atipica dal punto di vista dell'informazione e a poche ore dall'elezione di papa Leone XIV, il cardinale statunitense RobertPrevost, vi proponiamo un approfondimento sul rapporto tra Chiesa cattolica e disabilità, un rapporto dinamico nel tempo, divenuto particolarmenteinteressante nel pontificato di Jorge Bergoglio, con il quale il nuovo Papa ha dimostrato, almeno stando alle sue prime parole, una profonda sintonia. Affrontiamo l'argomento nel pieno rispetto del carattere laico e aconfessionale della nostra associazione, ma toccando argomenti che, al di là di ogni credoreligioso, possono coinvolgere tutti.
Nella terza settimana dopo Pasqua, la liturgia della Chiesa ci ricorda come Gesù risorto consolida con la sua presenza e con il suo insegnamento la Chiesa nascente, prima della Sua Ascensione al Cielo. La Chiesa, nata sul Calvario, è una società visibile che ha bisogno di una gerarchia che la guidi. Questa gerarchia è costituita dagli Apostoli e dai loro successori, a cui Cristo ha dato il potere di insegnare e di amministrare i sacramenti. Nel loro ministero i Pastori della Chiesa sono coadiuvati da sacerdoti, a loro sottomessi per grado, rappresentati dai settantadue discepoli. Al vertice della gerarchia, come supremo pastore c'è Pietro, il principe degli Apostoli, al quale Nostro Signore ha dato le chiavi del Regno, che sono state trasmesse ai suoi 266 successori. La giurisdizione di Pietro è universale, perché universale è la missione che Cristo ha affidato ai suoi apostoli: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt, 28, 19). Nello svolgimento della sua missione, la Chiesa rivivrà le sofferenze del Calvario, ma le persecuzioni, le eresie, gli scismi, le infedeltà, che incontrerà nel suo cammino non arresteranno il suo trionfo nel tempo e nell'eternità.
- La resurrezione riguarda personalmente ciascuna persona: non è un dogma, ma una possibilità di vita e tutto il messaggio evangelico non riguarda il tema “come posso andare nel Regno dei cieli dopo la morte”, ma “come posso vivere il Regno dei cieli durante la mia vita”. Elisabetta Tisi, parroca della Chiesa cattolica cristiana del Ticino, propone un ciclo di quattro meditazioni su cosa significhi la resurrezione nella vita e nella fede.- La Chiesa evangelica riformata del Sottoceneri aderisce al progetto “Toilet Twinning”, dell'associazione Tearfund: questo ente di beneficenza cristiano raccoglie fondi per realizzare servizi igienici in paesi in cui la carenza di acqua potabile e igiene sono una delle cause principali di malattie per le popolazioni locali. Obiettivo del progetto è di garantire a tutti e tutte dei servizi igienici sicuri e dignitosi: un obiettivo che appare scontato nella parte più ricca del pianeta, ma che non lo è affatto in molti paesi poveri. - A Lugano, Cena interreligiosa promossa dal Forum svizzero per il dialogo interreligioso e interculturale. Durante la serata, che si terrà presso la Comunità aramaica di Pregassona, verranno anche eseguiti canti e melodie della tradizione aramaica e di quella islamica. - Il numero di maggio del mensile “Voce evangelica” (della Conferenza delle Chiese di lingua italiana in Svizzera) presenta un Dossier sul tema della sessualità. Ne parliamo con la caporedattrice Gaëlle Courtens.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Stiamo vivendo il tempo di Pasqua, tempo di grande gioia: gioia perché il Signore è risorto, non solo è risorto… ma perché è presente, è vivo in mezzo a noi. La Chiesa vive, noi che siamo la Chiesa viviamo della fede in Gesù risorto. Non è soltanto la comunità di quelli che condividono gli insegnamenti dottrinali di Gesù o gli insegnamenti morali di Gesù, che ammirano gli esempi di Gesù. La Chiesa tutta crede che Dio Padre ha risuscitato Gesù, e lo ha fatto “capo e Signore”. Ma come possiamo riconoscerlo, Gesù? Come possiamo sentire la sua presenza, sentire la forza del suo Spirito nella nostra vita? Come possiamo testimoniarlo? Alcune domande che è lecito fare. E la risposta, mi pare, una precisa risposta ce la dà proprio il Vangelo di oggi: lo fa con l’affermazione stupita, meravigliata del discepolo che Gesù amava, Giovanni: «È il Signore!». Il Vangelo che oggi ascoltiamo ci presenta sette discepoli: tutti insieme vanno a pescare, vanno sul mare di Tiberìade. Niente di nuovo, si direbbe: fanno quello che hanno fatto tante volte, quello che hanno fatto prima di aver incontrato Gesù. Compiono un gesto per loro usuale, quotidiano, gesto in cui mettevano tutta l’esperienza, tutta la loro passione di tanti anni. Tante volte avranno sperimentato la gioia di una pesca abbondante. Ora, questa notte, provano delusione, perché questa volta la rete è vuota. Non hanno preso nulla. I discepoli hanno lavorato, faticato tutta la notte: questo vale per tutti i discepoli, pensando sia alla fatica fisica, sia a quella spirituale, la fatica che accompagna le nostre opere e i nostri giorni. Non solo c’è la fatica, ma anche il senso di delusione: alla fatica, all’impegno, non corrisponde un risultato. In quella notte non presero proprio nulla. E nel pieno della delusione e della stanchezza compare una voce, voce che sembra conosciuta, una parola che invita a riprovare, che intende risvegliare i loro animi, risvegliare a una fedeltà, a una fiducia, a un’apertura alla promessa di Gesù, del Signore che dice: «Buttate ancora le reti, riprovate ancora». I discepoli potevano cedere, cedere alla stanchezza, cedere alla delusione. Invece obbediscono, si fidano della parola che viene pronunciata, la parola sulla loro vita: gettano ancora una volta la rete. Si fidano, si abbandonano alla parola del Signore. Ed ecco, il miracolo si compie. E nel segno del miracolo sentono la presenza del Signore, del Risorto che non abbandona i suoi discepoli ma sempre li accompagna, che è sempre con loro nel loro cammino di vita e di fede. Le reti sono piene di pesci e reggono, non si spezzano; i cuori sono ripieni di gioia e di meraviglia, e reggono anche essi, reggono l’impatto di un incontro non programmato con Gesù eppure atteso: tutti volevano rivederlo, risentirlo, toccarlo di nuovo, mangiare ancora con lui… E lui, il Signore, asseconda, esaudisce ancora quell’attesa del cuore, dell’anima… Ed ancora prepara loro da mangiare, spezza ancora il pane per loro, lo distribuisce. Questo nel Vangelo. Ma noi crediamo che la stessa cosa avviene anche per noi: noi crediamo che anche per noi, durante la Messa, durante la Celebrazione Eucaristica domenicale, alla quale arrivano tanti • anche noi, qualche volta stanchi, delusi per le nostre reti vuote, per non aver prodotto, combinato molto in questi giorni • ecco, nonostante questo, sulla sponda del lago c’è sempre qualcuno che ci aspetta, c’è sempre qualcuno che ha qualcosa per noi, che ci sfama, che ci incoraggia, che ci sostiene, che ci dà forza… E questo qualcuno è Gesù, che ancora spezza il pane per noi, che per chi parteciperà alla Messa lo spezzerà ancora per noi. Chiediamo che questa esperienza • l’esperienza della benedizione di Dio, la benedizione sulla nostra vita • la vita che sempre si rinnova e ci rinnova, ci rinnovi alla speranza, a quel coraggio che fanno di noi uomini poveri ma ricchi di Lui, e testimoni del Vangelo.
Il continente asiatico ha una popolazione vasta e diversificata, economie in rapida crescita e complesse dinamiche politiche e culturali. La Chiesa, da tempo, fin dal pontificato di Papa Giovanni Paolo II, per proseguire con Papa Benedetto XVI e Papa Francesco ha riconosciuto che il suo futuro dipende in gran parte da questo continente. Le fonti audio sono tratte da: Cardinal Luis Tagle's homily at the Clossing Mass of the 2024 National Eucharistic Congress, canale Youtube EWTN, 21 luglio 2024; Cardinal Malcolm Ranjith on Praedicate Evangelium, canale Youtube Edward Pontin, 4 maggio 2022; Sri Lanka: Pope John. Paul II, Ap Archive, 21 luglio 2015; Habemus Papam: When Cardinal Medina introduced the new Pope, canale YouTube Rome Reports, 19 aprile 2012; Papa Francesco annuncio messaggio ai cattolici cinesi, Vatican News, 26 settembre 2018; Morte Papa Francesco, il cordoglio della Cina, Quotidiano Nazionale, 22 aprile 2025 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Moise Moriba Beavogui sul Vangelo di Giovanni (21,1-14)
Centinaia di migliaia di fedeli hanno accompagnato sabato l'ultimo viaggio del pontefice verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, Agnese Franceschini era a Roma e ci racconta l'atmosfera di questi giorni. Se in Italia la partecipazione emotiva per la scomparsa del "Papa degli ultimi" è stata fortissima, i rapporti con la chiesa tedesca sono stati tutt'altro che idilliaci. Ne abbiamo parlato con Simone Paganini, teologo presso l'università di Aachen e con il vaticanista Marco Politi. Von Luciana Caglioti.
La Chiesa universale in preghiera per le esequie solenni del Papa. Alle 10 la celebrazione sul sagrato della Basilica Vaticana Oltre 200mila fedeli hanno dato l'ultimo saluto a Francesco nei tre giorni di esposizione del feretro in San Pietro 15 lingue e 4 lingue dei segni: tra poco il via alla lunga diretta di Radio Vaticana-Vatican News per il racconto della giornata
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiContatti: redazione@Spazio70.comPuntata 5 (25/4/2025)Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Origini e formazione del futuro Pontefice; 2) La carriera ecclesiastica in Argentina; 3) L'elezione; 4) Lo stile pastorale; 5) L'impegno sociale e l'attenzione ai migranti; 6) Le encicliche e il magistero sull'ambiente; 7) Rapporti internazionali e diplomazia; 8) Tensioni e controversie; 9) Problemi di salute e ultimi anni; 10) Eredità spirituale e pastorale.Sigla: Loopster (Kevin MacLeod);Brano all'interno dell'episodio: Bach - Violin Concerto in A minor - Complete - BWV1041- GregorQuendel
La morte di Papa Francesco dopo 12 anni di pontificato ha riportato al centro del dibattito anche il rapporto tra la Chiesa cattolica e la politica. Da sempre il Vaticano ha una notevole influenza sulla società italiana, ma quali sono i legami tra la Chiesa e i partiti? Come il centrodestra governa con il sostegno variegato del mondo cattolico? E come la Chiesa influenza i partiti di centro e di sinistra? La risposta a queste domande nella nuova puntata del nostro podcast. Seguiteci sui nostri siti Pagella Politica e Facta sui nostri profili Facebook, Instagram, X, Telegram, Threads, TikTok e Bluesky. Episodio scritto da Davide Leo e Federico Gonzato, e prodotto da Jessica Mariana Masucci Link utili: Dio, Patria e partito Le opposizioni all'altare CREDIT BRANI “Right on target” di Lemonmusicstudio “Baritone guitar blues” di Caffeine Creek Band
Cosa ha lasciato Papa Francesco nella Chiesa? Quali sono state le cifre del suo pontificato? Queste le domande a cui risponde Matteo Matzuzzi (Vaticanista de Il Foglio) in un'intervista realizzata con Francesco De Leo per RadioRadicale. Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 17 dicembre 1936 – Città del Vaticano, 21 aprile 2025), con il nome di Francesco è stato il 266° Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma. Di cittadinanza argentina, è stato il primo papa proveniente dal continente americano. Apparteneva ai chierici regolari della Compagnia di Gesù ed è stato il primo pontefice proveniente da questo ordine religioso. A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina. https://storiainpodcast.focus.it - Canale Personaggi ------------ Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify https://open.spotify.com/show/293C5TZniMOgqHdBLSTaRc ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427. Siamo in tutte le edicole... ma anche qui: - Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/ - Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare) - YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo - Twitter: https://twitter.com/focusstoria - Sito: https://www.focus.it/cultura Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Perché il Papa può essere solo un uomo? La risposta della Chiesa cattolica!La Chiesa dice che il papato è solo per uomini. Ma perché? In questo articolo ti spieghiamo le ragioni teologiche e storiche.#Papa #ChiesaCattolica #Papessa #TradizioneCattolica #Dottrina #Teologia #Vaticano #Fede #Cristianesimo #Spiritualità
Il Papa colpito da un ictus, aveva 88 anni. Trump ai funerali.
Papa Francesco, Prime Foto Della Salma: Il Segno Che Ha Cambiato La Chiesa!L'ultima volontà di Papa Francesco sorprende e commuove: una bara aperta, un messaggio potente. Scopri il significato nascosto dietro questo gesto senza precedenti.#PapaFrancesco #Vaticano #UltimoGesto #FuneralePapa #BaraAperta #Spiritualità #ChiesaCattolica #EreditàFrancesco #VitaEterna #RivoluzionePapaFrancesco
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di Marco Impagliazzo su Michea 7,1-7
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Francesco Tedeschi dal Libro dell'Esodo (Es 32,7-14)
I titoli: Terremoto in Myanmar. Appello dell'Onu alle parti in conflitto. Lasciate arrivare gli aiuti umanitari La Chiesa non è fatta di maggioranze e minoranze ma dal Santo popolo di Dio. Così il Papa all'Assemblea sinodale della Chiesa italiana riunita in Vaticano La Cina pronta ad un ruolo costruttivo per porre fine alla guerra in Ucraina Luca Collodi
I titoli: La Chiesa avrà tre nuovi santi e un nuovo beato. Promulgati i decreti firmati dal Papa lo scorso 28 marzo e pubblicati oggi. Il Myanamar continua a tremare. Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime. Ancora incerta la portata della devastazione. Cala ancora la natalità in Italia. Lo rivelano gli ultimi dati Istat. Conduzione: Paola Simonetti In regia: Alberto Giovannetti
Preghiera per la Chiesa. Meditazione del Cardinale James Michael Harvey sul Vangelo di Luca (Lc 11,14-23)
ROMA (ITALPRESS) - Torna a splendere a Roma un capolavoro cinquecentesco che affaccia la sua cupola su piazza Venezia: è la Chiesa di Santa Maria di Loreto, riportata agli antichi fasti grazie agli interventi di ristrutturazione del consorzio guidato da Webuild e Vianini Lavori, nell'ambito delle attività di realizzazione della futura stazione Venezia della Linea C della Metropolitana. Diciotto mesi di interventi, iniziati nel 2023, hanno permesso di riqualificare la Chiesa. “Proteggere e riqualificare questo patrimonio fa parte dell'impegno che, con orgoglio, il nostro Gruppo ha assunto verso le comunità in cui opera, per la tutela del bello e la protezione del passato che abbiamo la fortuna di aver ereditato", commenta l'amministratore delegato Webuild, Pietro Salini.fsc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Torna a splendere a Roma un capolavoro cinquecentesco che affaccia la sua cupola su piazza Venezia: è la Chiesa di Santa Maria di Loreto, riportata agli antichi fasti grazie agli interventi di ristrutturazione del consorzio guidato da Webuild e Vianini Lavori, nell'ambito delle attività di realizzazione della futura stazione Venezia della Linea C della Metropolitana. Diciotto mesi di interventi, iniziati nel 2023, hanno permesso di riqualificare la Chiesa. “Proteggere e riqualificare questo patrimonio fa parte dell'impegno che, con orgoglio, il nostro Gruppo ha assunto verso le comunità in cui opera, per la tutela del bello e la protezione del passato che abbiamo la fortuna di aver ereditato", commenta l'amministratore delegato Webuild, Pietro Salini.fsc/gtr
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Marco Gnavi sul Vangelo di Luca (Lc 16,19-31)
- Giampiero Comolli, scrittore e giornalista, prosegue il suo ciclo di meditazioni bibliche dedicate ai primi capitoli della Genesi e in particolare alla creazione del genere umano. Che cosa significa “essere creati a immagine e somiglianza di Dio”? e che cosa implica questa condizione, in termini di responsabilità verso il mondo e verso tutti gli esseri viventi creati da Dio?- Teologo, pastore luterano, medico, filantropo, musicista: Albert Schweitzer (di cui quest'anno ricorrono i 150 anni dalla nascita), dedicò la sua vita al servizio degli ultimi e dei malati in Africa. Nato in Alsazia, ancora giovane compì una scelta radicale di vita, trasferendosi a Lambaréné, in Gabon, dove fondò un ospedale. Riteneva necessario avere rispetto davanti ad ogni forma di esistenza, un “timore sacro davanti alla vita” che era ispirato dalla sua fede cristiana. Fu insignito del Premio Nobel per la pace nel 1952. Morirà novantenne proprio in quella città africana, Lambaréné, dove aveva iniziato la sua opera. La Chiesa riformata di Lugano commemora Schweitzer con un culto speciale, il 16 marzo, in cui saranno eseguiti corali bachiani per accompagnare la meditazione, la preghiera e il ricordo di questo straordinario protagonista del Novecento.
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di Mons. Ambrogio Spreafico sul libro di Isaia (Is 1,10-20)
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8099LA MALATTIA DEL PAPA E LA DEVOZIONE AL PAPATO di Roberto de Mattei Il 22 febbraio, dopo qualche giorno di degenza al Policlinico Gemelli, Papa Francesco ha avuto un aggravamento delle condizioni di salute. Era il giorno della festa della Cattedra di San Pietro una tradizione molto antica, attestata a Roma fin dal secolo IV, con la quale si rende grazie a Dio per la missione affidata da Cristo all'apostolo Pietro e ai suoi successori di pascere, guidare e reggere il suo gregge universale.Nell'abside della Basilica di San Pietro, Gian Lorenzo Bernini, ha realizzato un monumento alla Cattedra dell'Apostolo in forma di grande trono bronzeo, sorretto dalle statue di quattro Dottori della Chiesa, due d'occidente, sant'Agostino e sant'Ambrogio, e due d'oriente, san Giovanni Crisostomo e sant'Atanasio.Un altro grande Dottore della Chiesa, san Girolamo, scrive: "Ho deciso di consultare la cattedra di Pietro, dove si trova quella fede che la bocca di un Apostolo ha esaltato; vengo ora a chiedere un nutrimento per la mia anima lì, dove un tempo ricevetti il vestito di Cristo. Io non seguo altro primato se non quello di Cristo; per questo mi metto in comunione con la tua beatitudine, cioè con la cattedra di Pietro. So che su questa pietra è edificata la Chiesa" (Le Lettere I, 15, 1-2).In questo passo, che risale alla fine del IV secolo, san Girolamo non solo proclama la dottrina del Primato di Pietro, che sarà definita come regola di fede dal Concilio di Firenze, dal Concilio di Trento e soprattutto dal Concilio Vaticano I, con la costituzione Pastor aternus, ma afferma anche la necessità della devozione al Papa, come elemento fondamentale della spiritualità cattolica. La devozione al Papa, come quella alla Madonna è un pilastro della spiritualità cattolica. Questa devozione non si rivolge a un principio astratto, ma a un uomo che incarna un principio e che, nella sua precarietà umana, è anche il Vicario di Cristo.Il Papa come uomo è debole e fallibile. La sua fragilità è fisica, psicologica, morale. Come persona privata il Papa può essere immorale, ambizioso, perfino eretico o sacrilego. Come persona pubblica il Papa, pur non essendo infallibile nel governare la Chiesa, può essere infallibile nel suo insegnamento. Per esserlo, deve rispettare determinate condizioni, che sono state chiarite dalla costituzione Pastor aeternus del 18 luglio 1870. Il Papa deve parlare come persona pubblica, ex cathedra, con l'intenzione di definire una verità di fede e di morale e di imporla come obbligatoria a credere a tutti i fedeli. Ciò purtroppo è avvenuto ben raramente nell'ultimo secolo.LA MORTE DEL PAPALa malattia del Papa, la morte del Papa, di ogni Papa ci ricorda l'esistenza di questo contrasto tra la persona privata del Papa, che può essere debole e vacillante, e quella pubblica, che esprime l'infallibilità della Chiesa.C'è una differenza tra la morte di un Papa e la morte di un sovrano temporale. Il Re deriva la sua legittimità, dal sangue, ovvero dal legame biologico che lo lega ai suoi antenati. Quando muore egli sopravvive nel suo erede, a cui lo lega lo stesso sangue. Il Papa invece è completamente estraneo a questa fisicità biologica. Il Papa non sopravvive in altri uomini, perché il Papa non ha eredi biologici. E' morto il Re, viva il Re, si dice nel momento in cui il monarca esala l'ultimo respiro. Ciò non avviene per il Papa, perché l'elezione del suo successore non avviene un attimo dopo la sua morte, ma solo dopo un conclave, che può anche essere lungo e contrastato. Si potrà dire semmai, è morto il Papa, viva la Chiesa, perché prima del Papa c'è la Chiesa, che lo precede e che gli sopravvive, sempre viva e sempre vittoriosa.Le monarchie e gli imperi terreni, come gli organismi umani, nascono e muoiono. Le civiltà sono mortali. La Chiesa, nata dal sangue del Calvario è invece immortale e indefettibile: durerà fino alla fine del mondo.Il contrasto tra la caducità fisica della persona e l'immortalità della istituzione. era espresso un tempo da un rito che è stato celebrato fino al 1963. Il Papa, dopo la sua elezione, appariva nella basilica di San Pietro, in tutta la sua maestà, sulla sedia gestatoria, circondato dalle guardie svizzere, e dalle guardie nobili, mentre due camerieri segreti, in cappa rossa con ermellino bianco, reggevano i flabelli. A un certo punto del percorso un cerimoniere, genuflettendosi tre volte dinnanzi al Pontefice, accendeva dei batuffoli di stoppa infilati su un'asta di argento, e mentre la fiamma ardeva, cantava lentamente: "Pater Sancte, sic transit gloria mundi!" "Padre Santo, così passa la gloria umana".SIC TRANSIT GLORIA MUNDIAll'uomo che quel giorno riceveva la corona destinata all'autorità più alta sulla terra, le parole Sic transit gloria mundi ammonivano: non ti vantare per la gloria che oggi ti avvolge, ricordati di essere un uomo fragile, destinato ad ammalarti e a morire.Questa cerimonia avvenne per l'ultima volta sul sagrato di San Pietro il 30 giugno 1963 in occasione dell'incoronazione di Paolo VI. Quando il Papa, dopo la Messa Pontificale, depose la mitra e assunse la tiara, risuonò, per l'ultima volta dopo molti secoli, la formula solenne: "Ricevi la tiara adorna di tre corone, e sappi di essere il padre dei principi e dei re, il reggitore del mondo, il Vicario in terra del Salvatore Nostro Gesù Cristo, al quale sia onore e gloria nei secoli dei secoli".Tra le prime decisioni del nuovo Pontefice fu proprio quella di abolire la cerimonia dell'incoronazione Pontificia, che era anteriore al IX secolo, come risulta dall'Ordo Romanus IX dell'epoca di Leone III.A partire dal gesto di Paolo VI iniziava quella confusione tra l'uomo e l'istituzione, che era destinata a dissolvere l'autentica devozione al Papato: una devozione che non è il culto dell'uomo che occupa la Cattedra di Pietro, ma è l'amore e la venerazione per la missione pubblica che Gesù Cristo ha affidato a Pietro e ai suoi successori. Questa missione può essere svolta da un uomo debole, inadeguato al suo compito, che resta però il legittimo successore di Pietro e che va amato e seguito anche nella sua fragilità, nella sua sofferenza e nella sua morte.Per questo il prof. Plinio Corrêa de Oliveira ha scritto, molti anni fa, con parole straordinariamente attuali: "Nella gloriosa catena costituita dalla Santissima Trinità, dalla Madonna e dal Papato, quest'ultimo costituisce l'anello meno forte: perché più terreno, più umano e, in un certo senso, avvolto da aspetti che lo possono screditare. Si usa dire che il valore di una catena si misura esattamente dal suo anello più fragile. Così, il modo più eccellente di amare questa straordinaria catena è baciare il suo anello meno forte: il Papato. È consacrare alla Cattedra di Pietro, verso la quale vengono meno tante fedeltà, la nostra fedeltà intera!".
Francesca Basso racconta cosa ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nella conferenza stampa per i primi 100 giorni del suo mandato (in cui il mondo è cambiato completamente). Andrea Nicastro parla della violenza con cui le armate di Damasco hanno attaccato la minoranza alawita un tempo fedelissima dell'ex dittatore Assad. Gian Guido Vecchi spiega come cambia il governo del Vaticano con la lunga degenza di Francesco.I link di corriere.it:Von der Leyen: «100 giorni dall'inizio del mio mandato e il mondo è cambiato. Serve azione forte, la guerra è ai nostri confini»Stragi, orrori e vendette: la Siria ora teme una nuova guerra civileCome cambierà il papato dopo il ricovero di Francesco: il timore di una degenza lunga
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Marco Gnavi sul Libro del Deuteronomio (Dt 30,11-20)
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Marco Gnavi sulla lettera di Giacomo 3,1-6a.13-18
Ma se vi dicessi che Bill Gates possiede la Chiesa e tutti i suoi immensi tesori... ci credereste? Forse no, ma è così. Scopri altre storie nel mio libro - "Persone che pensano in grande" - https://amzn.to/40hOuG3 Iscriviti al canale Telegram per rimanere sempre aggiornato/a - https://t.me/storiedibrand Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La chiesa valdese organizza l'incontro “Nascosta in bella vista - la Chiesa Valdese di Brescia tra storia e memoria”, alle ore 17 di sabato 22 febbraio nel tempio valdese in via dei Mille 4.Il programma prevede una breve introduzione storica della comunità valdese nella storia, con Elena Alberti, autrice dello studio “Nascosta in bella vista: la Comunità Valdese di Brescia” (Istituto Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia) e il presidente del Consiglio della Chiesa Valdese di Brescia.Seguirà uno sguardo al presente e al divenire, con il pastore Leonardo Magrì, ed infine un approfondimento sul fondo antico della biblioteca evangelica valdese con Paola Bonfadini, storica delle arti decorative.Intervista con il pastore Leonardo Magrì.
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Armand Puig i Tàrrech sul libro della Genesi 9,8-13
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8081L'INGIUSTO COMMISSARIAMENTO DELL'ISTITUTO DEL VERBO INCARNATO (IVE) di Giano Colli La recente decisione di commissariare la Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato (IVE) ha suscitato non poche perplessità tra coloro che conoscono da vicino il lavoro e l'impegno di sacerdoti e suore di questa congregazione. Sebbene il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica abbia evidenziato difficoltà negli itinerari formativi e nella fase del discernimento vocazionale, la realtà vissuta da tanti fedeli laici e religiosi dell'IVE racconta una storia ben diversa.Chi ha avuto l'opportunità di collaborare con l'IVE sa bene che i membri di questa famiglia religiosa si dedicano con passione alla formazione e all'educazione della gioventù, alla missione evangelizzatrice e a numerose opere di carità e assistenza sociale. Tra le iniziative più apprezzate ci sono i ritiri per famiglie e le attività culturali e spirituali che hanno contribuito alla crescita cristiana di molte persone.Ridurre la storia e l'azione di questa comunità religiosa a mere problematiche interne significa ignorare un lavoro che da decenni porta frutti abbondanti.UN PROVVEDIMENTO SPROPORZIONATOLa decisione di affidare entrambi i rami dell'IVE a delegati pontifici con pieni poteri di governo, inclusa la possibilità di modificare le Costituzioni e sospendere per tre anni le nuove vocazioni, appare eccessiva e penalizzante per una comunità che ha dimostrato un grande slancio missionario. Si rischia, infatti, di minare la fiducia di chi, con dedizione e spirito di sacrificio, ha abbracciato questa vocazione e opera quotidianamente per il bene delle anime.Se è vero che ogni istituto religioso è chiamato a vigilare sulla qualità della formazione e sul discernimento vocazionale, è altrettanto vero che tale processo non può essere giudicato in modo generalizzato e sommario. Molti sacerdoti e suore dell'IVE sono esempi luminosi di dedizione e fedeltà alla Chiesa, e la loro formazione non può essere ridotta a una serie di "criticità" che giustifichino un commissariamento così drastico.L'IMPORTANZA DEL DIALOGO CON LA CHIESALa Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato ha sempre mostrato una profonda fedeltà alla Chiesa e al Papa. Il provvedimento di commissariamento dovrebbe essere accompagnato da un dialogo aperto e costruttivo che permetta alla congregazione di rispondere alle osservazioni mosse senza però azzerare la sua identità e il suo carisma. La Chiesa ha bisogno di comunità vive e dinamiche, capaci di affrontare le sfide del mondo contemporaneo con fede e speranza.Sospendere le vocazioni e imporre una revisione drastica delle Costituzioni potrebbe avere conseguenze negative su un istituto che ha dato tanto alla Chiesa e ai fedeli. La speranza è che questa decisione non soffochi l'entusiasmo e l'opera evangelizzatrice dell'IVE, ma che invece si possa trovare una via di rinnovamento che valorizzi i suoi punti di forza senza penalizzarne l'identità.Nota di BastaBugie: Stefano Chiappalone nell'articolo seguente dal titolo "Commissariata la Famiglia religiosa del Verbo Incarnato" spiega cosa è successo all'IVE e perché.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana l'11 gennaio 2025:Recano la data dell'8 dicembre 2024 i decreti del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica relativi rispettivamente al ramo maschile e a quello femminile della Famiglia del Verbo Incarnato. Mons. José Antonio Satué Huerto, vescovo di Teruel y Albarracín, sarà delegato ad nutum Sanctae Sedis dell'Istituto del Verbo Incarnato (ovvero i sacerdoti e fratelli coadiutori), mentre suor Clara Echarte, F.I., lo sarà per le Servidoras del Señor y de la Virgen de Matará (il ramo femminile). L'obiettivo, stando ai decreti, è quello di una «conversione ecclesiale».All'Istituto e alle Suore vengono ora contestate «gravi difficoltà negli itinerari formativi (...) e, in modo speciale, nella fase del discernimento vocazionale» - le criticità e i relativi provvedimenti si ripetono nei due decreti - e pertanto «pur evidenziando il grande slancio missionario dell'Istituto e un lodevole impegno personale di molti dei suoi membri» si dispone la sospensione di nuove vocazioni per tre anni e una «una profonda revisione del diritto proprio, che comporterà anche una decisa riduzione dei vari manuali e regolamenti attualmente in vigore». Entrambi i delegati pontifici guideranno i rispettivi rami «ad nutum Sanctae Sedis, con tutti i poteri di governo, a norma del diritto universale e delle sue Costituzioni, con pieno potere di abrogare queste ultime, se ritenuto opportuno e necessario. Successivamente verranno conferiti altri eventuali poteri che si rendessero necessari».Si sottolinea, inoltre, la necessità di «mantenere i contatti con i Vescovi delle Diocesi in cui è presente l'Istituto e svolgerà il proprio apostolato, in particolare con i Vescovi di Velletri-Segni (Italia) e San Rafael (Argentina)» (cioè dove la congregazione fu eretta canonicamente e dove nacque). Apostolato che si svolge anche in Medio Oriente: a loro è affidata la cura della nuova chiesa del Battesimo di Gesù, consacrata ieri in Giordania dal cardinale Parolin, in presenza del patriarca Pizzaballa che nel suo indirizzo di saluto ha pubblicamente ringraziato «la Congregazione del Verbo Incarnato, che, con i suoi sacerdoti e suore, ci offrirà un servizio spirituale in questo luogo».
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Lugano conserva il più famoso affresco rinascimentale della Svizzera: un'opera dalle dimensioni monumentali, che decora la parete del tramezzo che separava in origine la chiesa dei fedeli da quella dei frati. Realizzato nel 1529, l'affresco raffigura le Storie della Passione di Gesù: l'autore è il pittore lombardo Bernardino Luini, un seguace di Leonardo, molto amato dai critici dell'Ottocento e soprannominato “il Raffaello di Lombardia”.Un capolavoro che a volte dimentichiamo di avere “sotto casa”. A Voci dipinte sarà ospite la storica dell'arte Lara Calderari per raccontare la storia e i retroscena di un'opera simbolo della Lugano rinascimentale.E nel XVI secolo – con la sconfitta subita dai Confederati nella battaglia di Marignano - affondano le radici del concetto di neutralità elvetica; una mostra al Kunsthaus di Aarau – dal titolo “Modello neutralità” - ne indaga le implicazioni nel presente grazie alle opere di 14 artisti contemporanei attivi in Svizzera. Un percorso espositivo che rivela aspetti sorprendenti di una idea che non appartiene soltanto alla politica e ha molteplici implicazioni nella società odierna.
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di Marco Impagliazzo sul libro del profeta Isaia 44, 1-8
Quelli di Capitoli Online con Laura Viscardi (iconografa e teologa e Claudio Gentili (già Presidente nazionale del Masci): autori di testi di spiritualità e di riflessione sociale, dirigono dal 2004 il Centro di formazione per la pastorale familiare Betania di Roma. Questo incontro online è il primo di una serie relativa agli Atti degli Apostoli ed è incentrato sulla Chiesa di Gerusalemme.Buon ascolto!
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo di Marco (Mc 6,7-13)
Per approfondire gli argomenti della puntata: La serie su Napoleone : https://www.youtube.com/watch?v=unrf-HbQowQ&list=PLpMrMjMIcOklYaikauNQrTxpwpd8wLtE0&index=1&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8071DANTE, BONIFACIO VIII E IL PRIMO GIUBILEO DEL 1300 di Roberto de Mattei Al tramonto e poi fino alla mezzanotte del 1° gennaio dell'anno 1300 folle di romani si accalcarono nella basilica costantiniana di San Pietro. Si era sparsa la voce che la visita alla tomba di Pietro avesse fatto guadagnare la remissione delle pene dovute ai propri peccati. Il Papa Bonifacio VIII, Benedetto Caetani, che governava la Chiesa da cinque anni, ed era un grande esperto di diritto, fece cercare nell'Archivio e nella Biblioteca papale una conferma a questa credenza. Tra i più importanti atti di remissione delle pene da parte dei pontefici che lo avevano preceduto, trovò quello di Urbano II a Clermont (1095), che per eccitare i Cristiani alla prima Crociata, aveva dichiarato che la partecipazione ad essa equivaleva ad una completa remissione delle pene. Poi Bonifacio convocò il collegio dei cardinali in solenne Concistoro e decise di emanare una bolla denominata Antiquorum habet fida relatio ("Dagli anziani abbiamo notizie sicure") in cui confermò l'antica consuetudine, indicendo ufficialmente il primo Anno Santo dell'era cristiana. Alle copie dei documenti, spedite in tutti il mondo cattolico, furono aggiunti tre versi: «L'anno centenario a Roma è sempre giubilare/ Lue colpe sono cancellate, a chi si pente sono condonate. Questo dichiarò Bonifacio e confermò».Perché ne rimanesse eterna memoria, Bonifacio volle che la bolla giubilare venisse incisa su una lastra di marmo che fu posta nell'atrio dell'antica basilica costantiniana. Con una successiva bolla Nuper per alias, il 22 febbraio 1300, giorno della festa della Cattedra di San Pietro, venne concessa ai pellegrini accorsi a Roma un'indulgenza plenissima, ovvero tanto ampia da estinguere ogni colpa e ogni pena dovuta ai peccati commessi. Poteva beneficiarne il pellegrino, pentito delle proprie colpe e confessato, che durante l'anno centenario si fosse recato a Roma per venerare i santi Pietro e Paolo facendo visita alle loro basiliche. Con questo atto il Papa affermava la sua plenitudo potestatis, il supremo potere di riversare sui fedeli i tesori della grazia di cui la Chiesa romana era detentrice.TUTTI A ROMA PER LA TOMBA DI PIETROConserviamo le dettagliate testimonianze sul primo Giubileo del Cardinale diacono di S. Giorgio in Velabro Jacopo Stefaneschi, autore di un'opera dal titolo De centesimo seu Jubileo anno liber, redatta all'inizio del XIV secolo, ma anche quelle del grande cronista fiorentino Giovanni Villani e di molti altri. Tutti riportano nei loro scritti che all'inizio dell'anno 1300 si riversarono per le strade di Roma vere e proprie folle, dapprima di provenienza cittadina e poi giunte da terre lontane d'Oriente e d'Occidente. Dante spiegò nel XVIII canto dell'Inferno (22-43) come sul ponte Sant'Angelo, che era il passaggio obbligato per recarsi a San Pietro, l'amministrazione cittadina avesse stabilito una sorte di senso unico alternato, per consentire un più ordinato flusso di viandanti, mentre gruppi di guardia vigilavano per far sì che il traffico si svolgesse senza incidenti o disordini. Secondo Villani, tolti i romani stabilmente residenti nell'Urbe, nel 1300 furono presenti quotidianamente in città duecentomila pellegrini, detti "Romei". La più parte di essi affrontava viaggi faticosi e spesso pericolosi.Che cosa spingeva questi pellegrini che, arrivando in vista della Città eterna intonavano con entusiasmo l'inno O Roma nobilis? Il tribunale della penitenza aveva già perdonato i loro peccati, ma essi erano ben consapevoli di dovere espiare o in questa vita o nell'altra le pene che avevano meritato offendendo Dio. La Sacra Scrittura ricorda infatti che nulla d'impuro può entrare in Paradiso (Ap 21,27). Il luogo in cui avrebbero espiato le loro pene era il Purgatorio, che Dante, nella seconda cantica della Divina Commedia, descrive come la sommità di una montagna situata nell'emisfero australe, agli antipodi di Gerusalemme, ma che secondo l'opinione prevalente dei teologi, si trova nelle viscere della terra, vicino all'inferno. Il giubileo papale offriva loro la straordinaria occasione di abbreviare le pene temporali dovute a causa delle loro colpe. Da allora, con cadenza regolare, prima centenaria, infine venticinquennale, la Chiesa avrebbe esercitato il suo potere di rimettere i peccati, a beneficio dei fedeli.DANTE E BONIFACIO VIIISappiamo che Dante detestava Bonifacio VIII, che considerava uno dei principali responsabili della decadenza morale e spirituale della Chiesa. Nel XIX canto dell'Inferno, riservato ai colpevoli di simonia, il poeta incontra il papa Niccolò III, Giovanni Gaetano Orsini, che profetizza il prossimo arrivo nella bolgia infernale di Bonifacio VIII, accusandolo di aver straziato con la sua corruzione la Chiesa di Cristo (Inferno, XIX, 52-57). Gli storici della Chiesa considerano ingiusto il giudizio di Dante, ma sottolineano che malgrado la radicale avversione a Bonifacio VIII, egli non contesta il suo potere di governare la Chiesa. Dante si pone così sulla scia di san Pier Damiani che, pur equiparandola simonia all'eresia, spiega che, malgrado la loro indegnità morale e le loro posizioni eretiche, i preti simoniaci esercitano però validamente i sacramenti e la giurisdizione (Liber qui dicitus gratissimus, PL, 145, 100-159).Nel Purgatorio (II, 94-99), il musico Casella, famoso a Firenze ed amico di Dante, spiega che egli tardava a lasciare il purgatorio, a causa del numero delle anime ammassate alle porte del paradiso, grazie al giubileo di Bonifacio VIII. Il potere di accordare le indulgenze è infatti uno dei più alti che viene riservato al Vicario di Cristo, secondo le parole di Cristo a san Pietro: «Qualunque cosa avrai legata sopra la terra, sarà legata anche nei cieli; e qualunque cosa avrai sciolta sopra la terra, sarà sciolta anche nei cieli» (Mt XVI, 19). Queste parole così potenti, che designano l'autorità di governare la Chiesa, contengono il potere di rimettere i peccati non solo in quanto alla colpa, attraverso il sacramento della penitenza, ma anche in quanto alla pena temporale che è ad essi dovuta. Non possiamo dubitare del valore dei meriti di Gesù, di Maria SS.ma e dei santi, che ne formano il tesoro, né dell'autorità della Chiesa nel distribuirle. Perciò il Concilio di Trento, nel suo celebre decreto De indulgentiis, colpisce di anatema «quelli che definiscono inutile le indulgenze o negano alla Chiesa il potere di concederle». Però aggiunge che «bisogna accordarle con molta moderazione, per evitare che la troppa facilità nel concederle indebolisca la disciplina ecclesiastica» (Sess.XXV, cap. XXI).LA PENITENZANon bisogna credere infatti che le indulgenze esimano i fedeli dalla penitenza. La Chiesa, accordando le indulgenze, ha in vista la remissione dei peccati in quanto ciò soddisfa la giustizia divina, ma non intende dispensarci dalle pene e dai patimenti che ci sono necessari per vincere le cattive abitudini e per condurre una vita cristiana. L'indulgenza, anche plenaria, non evita dunque quelle pene sulla terra che la Divina Provvidenza riserva agli uomini come una forma di correzione e di purificazione. Così il figlio di Davide morì quantunque il Re, dopo i peccati commessi, digiunasse e pregasse per la conservazione della vita del giovane (II Reg. XII, 16-18): Dio non volle accettare un'altra opera soddisfattoria invece della pena che, come dice sant'Agostino, era stata imposta a Davide come una prova e una correzione.Le indulgenze, non ci assicurano dunque una vita senza croce, ma ci aiutano a portarla. D'altronde, per guadagnare integralmente l'indulgenza plenaria è necessario non avere la più piccola affezione al peccato ed essere dominati da un vero spirito di penitenza. Ciò non è facile, ma l'indulgenza plenaria del Giubileo è anche un potente incentivo per sviluppare quell'amore a Dio e quell'odio al peccato che è la condizione necessaria per ottenerla.
Preghiera per la Chiesa. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sul Libro del Profeta Geremia (Ger 1,4-12)
È da poco uscita "Spera", l'autobiografia di Papa Francesco. Con il vaticanista Iacopo Scaramuzzi andiamo a scoprirne i contenuti ma parliamo anche del momento di crisi profonda che sta attraversando la Chiesa cattolica in questo anno giubilare. Crisi dovuta soprattutto alla scoperta di sempre nuovi casi di pedofilia tra le fila dei sacerdoti. Cristina Giordano traccia poi un bilancio degli ultimi 15 anni di lotta agli abusi e rielaborazione degli scandali nella Chiesa tedesca. Von Luciana Caglioti.
Ivana Mulatero, Gabriele Reina"Simboli dalle Terre del Monviso"Museo Mallé, Dronero (Cuneo)www.museomalle.orgNel 2025 il Museo Mallé festeggia il trentennale della sua apertura con una serie di eventi ad ampio respiro in rappresentanza dei quali s'erge la prima e scenografica mostra «Simboli dalle Terre del Monviso » ad apertura del ricco programma di attività. Un'esposizione "leonardesca" per qualità, quantità e varietà delle opere esposte: le sale sono letteralmente rivestite di ritratti che paiono del XV secolo, cofani dipinti, grandi vedute del "Re di Pietra", enormi e raffinati stendardi eseguiti a olio su damasco, stemmi araldici rievocanti le glorie del Marchesato di Saluzzo e ancora decine di taccuini di viaggio ricoperti da volti, paesaggi, schizzi.La tematica che contraddistingue la mostra è il perduto mondo cavalleresco del saluzzese e del Vecchio Piemonte e le arti figurative in grado di esprimerlo; che permeavano con vibranti colori la vita e la cultura dell'epoca. Un mondo descritto da Victor Hugo con queste parole "La prima metà del Medioevo è scritta nel simbolismo delle chiese romaniche, la seconda negli stemmi araldici. Sono i geroglifici del feudalesimo dopo quelli della teocrazia". Un vero e proprio giacimento d'arte dai significati ben specifici e tuttora semisconosciuto proviene dai pennelli di una singolare figura di pittore e viaggiatore - Gabriele Reina - già allievo di un maestro futurista, instancabile cercatore di storie nelle vaste terre dell'Occitania, di qua e di là dal Monviso.La mostra «Simboli dalle Terre del Monviso» annovera paesaggi, ritratti e stemmi che quasi ricreano una perduta «camera delle meraviglie» e rievocano l'antico mondo dei Marchesi di Saluzzo: generosi mecenati delle arti, che ricoprirono il territorio di castelli, abbazie, santuari, oratori campestri. Ci sono anche gli stemmi, dipinti alla maniera antica, dei signori provenzali di Baux (cantati da Mistral e protettori dei trovatori), dei signori del Delfinato, della Savoia, dei Sabran, dei conti di Tolosa il cui emblema è oggi simbolo dell'Occitania, dei signori di Coucy, cui i Saluzzo erano strettamente imparentati e ai quali Alexandre Dumas s'ispirò per delineare la figura del moschettiere Athos. L'esposizione ne raccoglie i simboli più arcani e leggendari, attingendo ad una piccola parte dei dipinti eseguiti da Gabriele Reina e custoditi nella sua casa-museo, al cui interno si trovano oltre mille stemmi araldici (la più grande raccolta privata al mondo e già prenotata da istituzioni anglosassoni), altrettanti ritratti, paesaggi e ancora centinaia di maioliche e circa duecentocinquanta taccuini di viaggio contenenti oltre ventimila disegni.Ma il 2025 non è solo una data importante per il Museo Mallé, ricorre infatti il cinquecentenario della battaglia di Pavia (1525) ed è un anniversario perfetto per questa mostra incentrata sui simboli dell'antico Marchesato di Saluzzo. Poiché sui fatali campi pavesi combatté Michele Antonio di Saluzzo (1495-1528), valoroso generale di Francesco I di Francia, passato nella leggenda per il suo celeberrimo “Testamento del Capitano”, divenuto uno delle più famosi e toccanti testi delle canzoni dei nostri Alpini durante la Grande Guerra.Allievo del maestro futurista Sibò (Pier Luigi Bossi, 1907-2000), il percorso artistico di Gabriele Reina è sempre stato affiancato a quello professionale: due vecchie lauree (prima in lingue, poi storia dell'arte a Milano), un dottorato di ricerca elvetico in storia dell'arte (Losanna), una carriera nella storica FMR/Franco Maria Ricci come ricercatore, scrittore e infine caporedattore, quindi la carica di conservatore di una delle più grandi collezioni artistiche private europee. E' un pittore specialista in tutte le tecniche, dai grandi ritratti a olio a figura intera, alla pittura di paesaggio, ai piatti maiolicati da parata e all'acquarello. Public Program Sabato 1° febbraio – ore 17.00Giuseppe Bottero presenta il volume ”La Chiesa di San Costanzo al monte e l'Abbazia millenaria”, Fusta editore, 2024 Domenica 23 febbraio – ore 17.00Marco Piccat presenta il volume “Il duca e il bastardo. L'invenzione di un'intesa e gli affreschi al Castello della Manta”, Centro Studi Piemontesi, 2023 Domenica 2 marzo – ore 17.00Manuela Vico presenta una “Introduzione alla lettura degli stemmi araldici francesi”, Alliance Française di CuneoL'inaugurazione della mostra dal titolo “Simboli dalle Terre del Monviso. Dipinti Stemmi Stendardi”, curata da Ivana Mulatero, direttrice del Museo Mallé, è prevista sabato 25 gennaio 2025 alle ore 17:00 e resterà aperta fino a domenica 2 marzo 2025.L'ingresso alla mostra è libero e gratuito e rientra nel circuito Abbonamento Musei. La mostra è sostenuta dal Comune di DroneroOrari di visita: ogni sabato e domenica dalle ore 15:00 alle ore 19:00.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il 12 novembre un gruppo di ong ha accusato il governo Israeliano di bloccare o ostacolare la consegna di aiuti nella Striscia e ha affermato che la situazione umanitaria ha raggiunto il punto più basso dall'inizio dell'operazione militare israeliana nell'ottobre del 2023.. Con Paola Caridi, giornalista, presidente di Lettera22L'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, la più alta autorità spirituale della chiesa d'Inghilterra, si è dimesso il 12 novembre, ammettendo la sua responsabilità nella copertura di un grave caso di molestie. Con Giorgia Scaturro, giornalista, da LondraOggi parliamo anche di:Podcast • Gianni di Caroline Baglioni e Michelangelo BellamiCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
La chiesa contro la gnosi. La massoneria in azione: risorgimento
Non solo la Chiesa cattolica gode di un sacco di esoneri ma lo Stato continua anche sovvenzionarla. Vi spieghiamo come #attualità #chiesta #stato #melepodcast #spotify #torcha Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La chiesa contro la Gnosi: Pio IX e Leone XIII in difesa della storia d'Italia
Seconda parte della raccolta delle catechesi sul tema della Preghiera, tenute dal Santo Padre Francesco durante le Udienze Generali del Mercoledì, dal 30 dicembre 2020 al 16 giugno 2021. Timestamp (00:00:00) || 30 dicembre 2020 - 20. La preghiera di ringraziamento (00:08:50) || 13 gennaio 2021 - 21. La preghiera di lode (00:18:12) ||27 gennaio 2021 - 22. La preghiera con le Sacre Scritture (00:27:54) || 3 febbraio 2021 - 23. Pregare nella liturgia (00:37:22) || 10 febbraio 2021 - 24. Pregare nella vita quotidiana (00:48:05) || 3 marzo 2021 - 25. La preghiera e la Trinità. 1 (00:58:05) || 17 marzo 2021 - 26. La preghiera e la Trinità. 2 (01:07:39) || 24 marzo 2021 - 27. Pregare in comunione con Maria (01:17:43) || 7 aprile 2021 - 28. Pregare in comunione con i santi (01:30:08) || 14 aprile 2021 - 29. La Chiesa maestra di preghiera (01:41:14) || 21 aprile 2021 - 30. La preghiera vocale (01:50:51) || 28 aprile 2021 - 31. La meditazione (02:02:40) || 5 maggio 2021 - 32. La preghiera contemplativa (02:10:34) || 12 maggio 2021: - 33. Il combattimento della preghiera (02:23:47) || 19 maggio 2021 - 34. Distrazioni, aridità, accidia (02:35:44) || 26 maggio 2021 - 35. La certezza di essere ascoltati (02:47:21) || 2 giugno 2021 - 36. Gesù modello e anima di ogni preghiera (02:57:27) || 9 giugno 2021 - 37. Perseverare nell'amore (03:06:22) || 16 giugno 2021 - 38. La preghiera pasquale di Gesù per noi
La Chiesa contro la Gnosi: Pio IX (V parte), “guarentigie”, dogma, carità