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Via libera dell'Eurocamera alla cosiddetta direttiva sulle case green per l'efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. Il testo ora andrà al trilogo. Ci colleghiamo conGiuseppe Latour del Sole 24 Ore, inviato a Strasburgo. Fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank: borse in ripresa dopo il lunedì nero. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore. Il 2022 ha visto un crollo della capacità di spesa delle famiglie italiane. È ciò che emerge dal Termometro annuale di Altroconsumo presentato oggi. Con noi Flavio Pellegrinuzzi, esperto dell'organizzazione.
A cura di Daniele Biacchessi Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella terrà il suo tradizionale discorso di fine anno, il primo dell'era Giorgia Meloni. Il Capo dello Stato parlerà in piedi nell'ala neoclassica del sontuoso palazzo del Quirinale. Sarà un intervento breve, a cui ha iniziato a lavorare dal pomeriggio di mercoledì scorso insieme ai collaboratori più stretti, e sarà rivolto come sempre ai cittadini. Tratterà essenzialmente temi di stretta attualità: le conseguenze della guerra, il lavoro, i giovani, l'ambiente. Mattarella lo sa che il Paese reale, in questi anni di turbolenze politiche, economiche e sociali, si è affidato più volte al Quirinale, e le quattro parole chiave del discorso rappresentano il filo intessuto dal Quirinale in questo inizio di secondo settennato: solidarietà, visione, responsabilità, comunità. La bussola di Mattarella resta la difesa dei valori scritti nella nostra Costituzione, il faro di ogni atto pubblico del Quirinale, nel 75esimo anniversario. Con Giorgia Meloni, il Capo dello Stato ha instaurato un rapporto di civile convivenza. A novembre, allo scoppio della tensione con la Francia sui migranti, Mattarella ha chiamato Macron ristabilendo, d'accordo con palazzo Chigi, un canale di comunicazione. Ha mediato con Ursula von der Leyen, affinché accogliesse la richiesta del governo di disporre di maggiori risorse economiche per il Pnrr: Sull'Ucraina aggredita dalla Russia, Mattarella ha difeso le sanzioni contro Mosca, ribadendo l'atlantismo dell'Italia. A Strasburgo, a fine aprile, parlando al Consiglio europeo, ha proposto una conferenza di pace «nello spirito di Helsinki, non di Jalta». Sergio Mattarella entra quindi nel suo ottavo anno. Non ha fatto nulla per farsi rieleggere, il 29 gennaio 2022, nei giorni della sonora sconfitta della politica. Oggi invece fa i conti con un Governo politico, che compie scelte non sempre condivise dal Quirinale, ma legittimate da un grande consenso popolare ed elettorale.
Clara Stevanato e Nicola Pifferi / Emma Borin e Lorenzo Onisto Antonio occuperà sempre un posto speciale nella redazione di Europhonica. A quattro anni di distanza dalla sua morte, i redattori di ieri hanno incontrato i colleghi di oggi, per raccontare la passione e l'impegno di Antonio, ricordare il suo modo di fare ironico e professionale, pungente ma mai sopra le righe. Perché Antonio non è stato solo un giornalista, ma anche un amico e il suo passaggio è stato di ispirazione per molti.
Benedetta Intellisano / Jacopo Bulgarini e Chiara Andreazza Antonio occuperà sempre un posto speciale nella redazione di Europhonica. A quattro anni di distanza dalla sua morte, i redattori di ieri hanno incontrato i colleghi di oggi, per raccontare la passione e l'impegno di Antonio, ricordare il suo modo di fare ironico e professionale, pungente ma mai sopra le righe. Perché Antonio non è stato solo un giornalista, ma anche un amico e il suo passaggio è stato di ispirazione per molti.
Andrea Fioravanti / Jacopo Bulgarini Antonio occuperà sempre un posto speciale nella redazione di Europhonica. A quattro anni di distanza dalla sua morte, i redattori di ieri hanno incontrato i colleghi di oggi, per raccontare la passione e l'impegno di Antonio, ricordare il suo modo di fare ironico e professionale, pungente ma mai sopra le righe. Perché Antonio non è stato solo un giornalista, ma anche un amico e il suo passaggio è stato di ispirazione per molti.
La Risoluzione votata a Strasburgo il 24 novembre scorso deplora quanto successo dal 2010 ad oggi e ritiene che l'organizzazione abbia gravemente danneggiato l'immagine e l'integrità del calcio mondiale.>> Leggi anche l'articolo: https://bit.ly/3BszBn5>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
A cura di Daniele Biacchessi I magistrati belgi che indagano sui casi di corruzione nel Parlamento Europeo la chiamano in gergo "Italian connection". Il filo che porterebbe ad un gior più vasto di tangenti e regalie partirebbe dalle attività dell'ex europarlamentare Antonio Panzeri. Gli inquirenti hanno messo i sigilli agli uffici di una serie di collaboratori e assistenti italiani. In una di quelle stanze lavora Francesco Giorgi, consigliere dell'eurodeputato Andrea Cozzolino. Nel mirino dei magistrati c'è l'ufficio di Federica Garbagnati, già collaboratrice di Antonio Panzeri e ora assistente dell'eurodeputata Alessandra Moretti. Il secondo "sigillato" è Giuseppe Meroni, anche lui assistente di Panzeri, ora alle dipendenze di Lara Comi, eletta di Forza Italia. Poi c'è Donatella Rostagno, già collaboratrice di Panzeri ed ora dell'europarlamentare belga di origine italiana, Maria Arena, componente del Board della Ong "Fight Impunity", fondata sempre da Panzeri e ora sotto i fari della procura belga. Infine c'è Davide Zoggia, ex deputato italiano, un fedelissimo di Pierluigi Bersani e responsabile organizzativo del Pd durante la segreteria Epifani. Al momento i magistrati hanno confermato gli arresti per Antonio Panzeri, per la vicepresidente del Parlamento Ue, la greca Eva Kaili, per il suo compagno Francesco Giorgi, e per Niccolo Figà-Talamanca, al vertice della Ong "No peace without justice". Sono stati rilasciati su cauzione il capo del sindacato mondiale, Luca Visentini, e il padre di Eva Kaili. Oggi il caso Qatar gate approda a Strasburgo. In base all'articolo 21 del Regolamento sarà messa in votazione la destituzione di Eva Kaili dalla vicepresidenza del parlamento Europeo, le cui deleghe sono già state ritirate dalla Presidente Roberta Metsola. Difficile prevedere dove possa andare questo scandalo politico e istituzionale, il cui danno reputazionale subito dall'unico organismo elettivo dell'Unione è senza precedenti.
1-Ucraina. Città a buio e al freddo dopo i nuovi raid russi contro le infrastrutture energetiche. Sul campo i combattimenti stanno rallentando, le due parti si starebbero preparando per le controffensive in primavera. Sul piano diplomatico Macron insiste sul dialogo con Putin mentre per Zelensky non è ancora arrivato il momento per fermarsi. ( Emanuele Valenti) 2-La febbre del gas una maledizione per l'ambiente. Il caso della Louisiana dove un'isola sta affondando a causa dell'erosione provocato dai cambienti climatici e dallo sfruttamento dei combustibili fossili. ( Simone Ogno ReCommon) 3- “Lo stato francese calpesta i diritti umani delle persone senza casa e in particolare dei migranti.” la sindaca ecologista di Strasburgo ha annunciato una denuncia contro il governo. ( Luisa Nannipieri) 4- Pelé "non rischia di morire e tornerà presto a casa". Arriva dalle figlie la smentita di un peggioramento di O Rei, che resta ricoverato all'ospedale Albert Einstein di San Paolo. 5--Serie Tv. Su Prime The Bad Guy ( Alice Cucchetti)
Dopo alcuni mesi di pausa, sfruttati per ristrutturarsi e formarsi al meglio, la redazione è pronta a ripartire con una nuova stagione di Europhonica, il format internazionale delle radio universitarie!Se nuova è la struttura dell'appuntamento bisettimanale che accompagnerà il racconto dell'Europa fino a maggio 2023, immutate restano la passione per le politiche europee e la qualità dell'approfondimento giornalistico degli eventi più importanti che impattano sul Vecchio Continente.Al centro della puntata la COP27 e la possibile nomina di Di Maio come rappresentante speciale dell'Unione per il Golfo persico. Spazio anche all'aggiornamento sulle discussioni e sulle votazioni della plenaria del Parlamento Europeo che si è svolta a Strasburgo dal 21 al 24 Novembre! Conducono: Jacopo Bulgarini, Renata Giordano e Lorenzo OnistoMontaggio: Marco Fleba, Davide Farinetti e Alice Plata
Puntata speciale (numero 237) di "Generazioni Mobili", che torna all'Europarlamento di Strasburgo, con una nuova tavola rotonda fra professionisti italiani espatriati nel cuore dell'Europa.Oggi il nostro "parterre" comprende due funzionari al lavoro al Parlamento Europeo, tra Bruxelles e Strasburgo. A Strasburgo "Generazioni Mobili" incontra: - Cristina Castagnoli, 51 anni, responsabile dell'osservazione delle elezioni nel mondo presso la Direzione Affari Esteri del Parlamento Europeo; - Franco Panciera, 41 anni, consigliere del Direttore Generale della Comunicazione al Parlamento Europeo. Ospite insieme a loro, per commentare l'emigrazione professionale verso l'Europa, e valutare quanto l'UE rappresenti un polo di attrazione per i nostri professionisti junior e senior, il direttore dell'Ufficio a Milano dell'Europarlamento Maurizio Molinari. CONNETTITI CON "GENERAZIONI MOBILI" "Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? Siete junior o senior? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale? Scrivete a: generazionimobili@radio24.it Oppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero? Inviatele a: generazionimobili@radio24.it Infine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema?Segnalateci tutto, sempre a: generazionimobili@radio24.it
La Commissione europea ha proposto l'introduzione di un tetto al prezzo del gas a 275 euro al megawattora. La proposta della Commissione sarà discussa poi dai ministri dell energia dei 27 Paesi membri del blocco, ma ha già suscitato le proteste di molti: Spagna, Italia e Francia si dicono contrarie e spingono per ottenere qualcosa di più. Facciamo il punto con Sergio Nava, inviato di Radio 24 a Strasburgo. Ita Airways, Lufthansa valuta offerta solitaria Deutsche Lufthansa AG sta valutando un offerta in solitaria per ITA Airways, dopo che le trattative tra il governo italiano e altri potenziali pretendenti sono fallite, secondo quanto scrive Bloomberg citando fonti a conoscenza del dossier. Il gruppo aereo tedesco sta esaminando la data room di ITA e potrebbe fare un offerta per acquisire la compagnia aerea da sola. Ne parliamo con Giorgio Pogliotti del Sole 24 Ore. Tim stretta del governo sulla rete: "è strategica, una quota allo Stato" Il Governo vuole stringere sul dossier con un punto fermo ribadito ancora una volta ieri dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: «Sulla rete unica noi abbiamo detto che lo Stato deve avere il controllo sulla parte di rete che ha un interesse strategico». Per il resto «l'altra parte può essere rimessa ai giochi di mercato. Questo è il passaggio complicato che ci aspetta nelle prossime ore per trovare una soluzione nell'interesse di Tim, dei lavoratori, salvaguardando l'interesse generale e cioè il controllo pubblico sulla rete». La riunione politica tra tutti i ministri interessati al dossier Tim coordinati dalla Presidenza del Consiglio dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. OspiteAndrea Biondi, Sole 24 Ore.
Giorgia Meloni presenta la manovra di bilancio. Il commento di Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore. La Commissione UE propone un price cap per il gas a 275 euro al megawattora. Ci colleghiamo con Sergio Nava, inviato a Strasburgo.Allarme di Scholz: "Verso un'escalation nella guerra in Ucraina". Con noi Riccardo Alcaro, coordinatore delle ricerche e responsabile del programma "Attori globali" dello IAI (Istituto Affari Internazionali).La giornata dei mondiali in Qatar con il nostro Dario Ricci.
Ulrike Jourdan ci parla di Katharina Schutz (conosciuta anche come Katharina Zell, 1497-1562), una colta donna cattolica di Strasburgo che fu introdotta agli insegnamenti di Lutero dal sacerdote Matthew Zell, divenuto pastore della sua chiesa nel 1518. Zell aveva abbandonato la dottrina cattolica per abbracciare il luteranesimo e anche Katharina si convertì e diventerà una delle prime donne a ricoprire anche il ruolo di "moglie del pastore".
Primo giorno Sesta Dove Adso ammira il portale della chiesa e Guglielmo ritrova Ubertino da Casale La chiesa non era maestosa come altre che vidi in seguito a Strasburgo, a Chartres, a Bamberga e a Parigi. Assomigliava piuttosto a quelle che già avevo visto in Italia, poco inclini a elevarsi vertiginosamente verso il cielo e saldamente posate a terra, spesso più larghe che alte; se non che a un primo livello essa era sormontata, come una rocca, da una serie di merli quadrati, e sopra a questo piano si elevava una seconda costruzione, più che una torre, una solida seconda chiesa, sovrastata da un tetto a punta e traforata di severe finestre. Robusta chiesa abbaziale come ne costruivano i nostri antichi in Provenza e Linguadoca, lontana dalle arditezze e dall'eccesso di ricami propri dello stile moderno, che solo in tempi più recenti, credo, si era arricchita, sopra il coro, di una guglia arditamente puntata verso la volta celeste
Marco Nassivera per Radio FSC-Unimore: direttamente da Strasburgo, uno dei membri della Giuria DIG 2022. Una vita votata al giornalismo e all'informazione (di qualità). Seguici su Instagram! https://www.instagram.com/radiofsc/ Ascolta Radio FSC su Spotify e Apple Podcast http://bit.ly/RadioFSC www.radiofsc.it
Torna la puntata classica del mercoledì con il basketmercato e Orazio Cauchi e tante novità.Thomas Heurtel ad un passo dallo Zenit Dopo EuroBasket, Svi Mykhailiuk firma un annuale con i Knicks Dennis Schroeder torna ai Los Angeles Lakers Dwayne Bacon, serie di workout in NBA, per lui niente EuroLeague? Situazione Mateusz Ponitka, chi lo vuole dovrà negoziare con Reggio EmiliaIl Cedevita Olimpija firma Aaron Harrison per coprire l'assenza di Zoran Dragic Jamarr Sanders chiude il roster dello Strasburgo
"Voglio essere molto chiara, le sanzioni sono qui per restare. Questo è il momento per noi di mostrare determinazione, non pacificazione". È un'Europa che non arretra quella proposta da Ursula von der Leyen questa mattina a Strasburgo durante il discorso sullo stato dell'Unione, Ne abbiamo parlato con Beda Romano, corrispondente del Sole 24Ore a Bruxelles. Da alcune ore, la notizia dei 300 milioni elargiti dalla Russia a vari partiti e think tank nel mondo sta interferendo con la campagna elettorale italiana e le opinioni pubbliche dei Paesi coinvolti. Ne abbiamo parlato con il prefetto Adriano Soi,docente di Intelligence e Sicurezza Nazionale alla Scuola di Scienze Politiche Cesare Alfieri di Firenze, e con Brian Hooper, ex funzionario del Dipartimento di Stato Usa.
Umberto Sebastiano"Il mondo finirà di notte"Nutrimenti Edizionihttps://www.nutrimenti.net/Tutto ha inizio con una spilla da balia che s'impiglia in un bottone, e strappa. Lei, la spilla, si chiama Kyara: sedici anni, anfibi, capelli corti e ossigenati, passo deciso mentre va alla riunione clandestina del circolo femminista di poesia. Il bottone in cui s'impiglia è Alex, che tiene moltissimo alla camicia abbottonata fino al collo perché vestirsi come un mod e suonare in un gruppo, quando hai diciassette anni a Pordenone ed è il 1981, è il modo per non lasciarsi soffocare. Lei insegue la poesia, lui il sogno della musica, e così si incontrano. Anzi, si scontrano. Talmente forte che, nell'urto, la camicia di Alex si strappa. E in quell'istante, un sentimento che nessuno dei due ha mai provato li unisce e, unendoli, proprio come una spilla da balia, li lacera. Per Alex e Kyara è una vertigine, l'inizio di un grande amore e di un viaggio alla scoperta delle gioie del corpo e degli abissi dell'anima, perché questo grande desiderio che tutto consuma è anche uno strappo alle regole del branco e di una provincia sorda, maschilista e violenta. Con una colonna sonora che dà ritmo ad amicizie e tradimenti, complotti e bassezze, genitori incapaci di capire e figli che scappano di casa, incursioni nelle parti più buie del giorno e più luminose della notte, la storia di Alex e Kyara disegna una parabola che, toccando il suo punto più alto, tocca anche quello più basso: il luogo dove l'amore e la morte si congiungono.Umberto Sebastiano si è occupato di cultura e spettacoli per L'Unità e ha scritto per Duel e Nocturno. Ha collaborato con Left, con L'Espresso, con il periodico digitale Doppiozero e pubblica reportage su Il Primo Amore. Ha scritto per programmi Rai e Mediaset come Target e Tempi Moderni ed è stato per molti anni uno degli autori dell'Eredità. Ha pubblicato due libri per bambini nella collana editoriale Lilliput, vincitrice del Premio Andersen 2017: Tilda e la luna e Tilda e le parole magiche, illustrati da Valeria Petrone. Nel 2020 ha scritto e ha dato voce, insieme a Silvia Costa, al radiodramma Ecfrasi della finestra, con musiche originali di Claudio Rocchetti. E sempre nel 2020 ha iniziato una collaborazione con l'artista Patrick Tuttofuoco da cui sono nati il racconto Like They Were Eternal e l'audio piece Always and Forever, realizzato insieme al musicista Nicola Ratti. Nel 2021 ha firmato i testi di La Femme Au Marteau, creazione teatrale di Silvia Costa in scena a Valence, Rennes, Parigi, Anversa e Strasburgo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Stai ascoltando un estratto gratuito di Ninja PRO, la selezione quotidiana di notizie per i professionisti del digital business. Con Ninja PRO puoi avere ogni giorno marketing insight, social media update, tech news, business events e una selezione di articoli di approfondimento dagli esperti della Redazione Ninja. Vai su www.ninja.it/ninjapro per abbonarti al servizio.Via libera del Parlamento europeo alle nuove norme sul digitale. Votato il pacchetto unico digitale, ideato per contrastare l'abuso di posizione dominante delle Big Tech sui mercati e che impone alle grandi piattaforme una maggiore responsabilità sul controllo dei contenuti. La plenaria dell'Europarlamento ha approvato ieri a Strasburgo due nuove normative europee sui servizi digitali (Digital Service Act) e sui mercati digitali (Digital Market Act). Le aziende che violano le regole rischiano multe fino al 10% del fatturato globale annuo. Amazon, Microsoft, Google rafforzano il controllo sul mercato del cloud. Le tre aziende hanno rappresentato il 65% dei 53 miliardi di dollari di spesa globale nel primo trimestre dell'anno. Secondo Synergy Research Group si prevede che il loro controllo continuerà, mentre le aziende più piccole del settore dovranno affrontare un ambiente più difficile per la raccolta di fondi. #BookTok, il fenomeno che ridà vita all'editoria globale. Il social più amato dalla GenZ è in grado di riportare in classifica libri usciti diversi anni fa e di far emergere autori altrimenti poco conosciuti. Si tratta dei libri "chiacchierati" sui social che oggi guidano le vendite e le classifiche dei best seller. A commentare il trend, per oggi ospitiamo nel podcast Poalo Ambrosini, presidente dell'Associazione dei librai italiani Ali-Confcommercio.
Nelle storie di violenza c'è sempre un momento chiave: quando si fa la telefonata per chiedere aiuto, quando ci si affida al centro antiviolenza, quando si denuncia. Quando si trova un lavoro. Quando i bambini rimasti orfani e le loro famiglie cercano di rimettere insieme i pezzi. Ed è la persona che si incontra a fare la differenza: le forze dell'ordine, il giudice, l'avvocato, l'assistente sociale, lo psicologo, le istituzioni decidono il destino della donna, dei suoi figli, delle famiglie. Ma se una donna su 3 nel corso della vita subisce violenza, se una ogni 72 ore muore - nella maggior parte dei casi per mano del compagno o ex -, se 2000 orfani con le famiglie si scontrano con burocrazia e solitudine, se alle donne ancora non si crede... che cosa non funziona? Quali sono le possibili soluzioni? In sei reportage racconteremo le storie di chi lotta contro la violenza. Chiederemo agli attori coinvolti come andare oltre gli stereotipi e garantire un futuro a donne, bambini, famiglie. Violenza e femminicidi, cosa ancora non funziona di Livia Zancaner "Prima di essere compagni di vita eravamo colleghi, conoscevo tutta la sua lunga storia di violenza". Daniele Mondello è il compagno di Lidija Miljkovic, uccisa dall'ex marito dopo anni di maltrattamenti. Lidja è una delle 57 donne uccise nel 2022, 50 in ambito familiare affettivo. Quasi tutte tragedie annunciate: donne separate o in fase di separazione, con un passato di abusi e minacce, denunce archiviate, pene ridotte, battaglie per l'affidamento dei figli. "Mi rivolgo a tutte le persone vicine alle donne che decidono di interrompere unilateralmente una relazione: bisogna saper leggere gli indicatori di rischio", spiega Fabio Roia, presidente vicario del tribunale di Milano, secondo il quale il femminicidio è evitabile: "bisogna investire su prevenzione e trattamento degli uomini violenti". Ma attenzione: "questi percorsi non possono certificare nulla, non danno nessuna patente di non violenza", sottolinea Andrea Bernetti, presidente Centro Prima, centro uomini maltrattanti di Roma. E mentre le storie di violenza confermano come le donne e i minori non vengano protetti, dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo arriva la quinta condanna in 5 anni allo Stato Italiano.Ascolta la prima puntata: Storie di chi fugge Ascolta la seconda puntata: Storie di chi combatte Ascolta la terza puntata: Storie di chi resta Ascolta la quarta puntata: Storie di chi rinasce Ascolta la quinta puntata: Storie di chi resiste Ascolta la sesta puntata: Storie di chi vive Ascolta la settima puntata: Figli strappati
A cura di Ferruccio Bovio Come è noto, il Parlamento Europeo si è appena pronunciato in favore dello stop alle vendite delle auto a benzina, diesel, metano (e persino ibride) entro il 2035. Bruxelles e Strasburgo puntano, quindi, apertamente sui veicoli elettrici, facendo però, secondo alcuni, un grosso regalo alla Cina che - in quanto a batterie ed altri componenti indispensabili per la mobilità elettrica - è, oggettivamente, molto più avanti di noi. Non che ci volesse molta fantasia ad immaginare che a prevalere sarebbe stata la svolta legislativa imposta da quell'ideologia verde che, da un po' di tempo a questa parte, sembra essersi impossessata delle menti di coloro che decidono del nostro futuro...Però, era forse anche lecito sperare che almeno un barlume di pragmatismo potesse fare breccia tra i banchi dell'Europarlamento. Invece, è proprio mancata la consapevolezza del momento drammatico che stiamo vivendo. Intendiamoci, l'aspirazione a realizzare un pianeta ambientalmente compatibile è assolutamente condivisibile, se non addirittura doverosa: tuttavia, un voto che avesse preso in considerazione pure l'opportunità di gestire la transizione green con un minimo di gradualità in più, non avrebbe certamente nuociuto alla crescita industriale ed alla stabilità sociale di un Continente che, al momento, sta facendo i conti con una guerra intestina e con una crisi energetica che iniziano a destabilizzarne seriamente la tenuta economica. In particolare, in Italia il voto europeo di mercoledì scorso mette a rischio decine di miglia di posti di lavoro (settantamila solo nella componentistica), oltre a porre in discussione il conseguimento di una sovranità tecnologica imprescindibile nelle sfide globali. Pertanto, la transizione ecologica non può far finta di ignorare la portata di certe ricadute sociali ed occupazionali che possono scaturire dagli indirizzi che essa intende imporre al mondo della produzione e del lavoro. L'Europa, spinta dalla pura ambizione di risultare la prima della classe in quanto ad ecologismo, di fatto impone – almeno in questo caso - tempi e vie obbligate che impattano negativamente su alcuni Paesi come l'Italia, la Germania e la Francia. Paesi che dovranno, adesso, inventarsi qualcosa per mettersi nella condizione di non soccombere del tutto dinanzi all'egemonia che la Cina esercita nel campo dell'auto elettrica, visto che circa l'80% di ciò che occorre per costruirne una (dalle batterie, alle tecnologie) lo comprano proprio dal colosso asiatico.
Alla plenaria di Strasburgo fumata nera per la riforma del sistema Ets ma luce verde per lo stop alla vendita di auto inquinanti dal 2035.
A cura di Ferruccio Bovio Come è noto, il Parlamento Europeo si è appena pronunciato in favore dello stop alle vendite delle auto a benzina, diesel, metano (e persino ibride) entro il 2035. Bruxelles e Strasburgo puntano, quindi, apertamente sui veicoli elettrici, facendo però, secondo alcuni, un grosso regalo alla Cina che - in quanto a batterie ed altri componenti indispensabili per la mobilità elettrica - è, oggettivamente, molto più avanti di noi. Non che ci volesse molta fantasia ad immaginare che a prevalere sarebbe stata la svolta legislativa imposta da quell'ideologia verde che, da un po' di tempo a questa parte, sembra essersi impossessata delle menti di coloro che decidono del nostro futuro...Però, era forse anche lecito sperare che almeno un barlume di pragmatismo potesse fare breccia tra i banchi dell'Europarlamento. Invece, è proprio mancata la consapevolezza del momento drammatico che stiamo vivendo. Intendiamoci, l'aspirazione a realizzare un pianeta ambientalmente compatibile è assolutamente condivisibile, se non addirittura doverosa: tuttavia, un voto che avesse preso in considerazione pure l'opportunità di gestire la transizione green con un minimo di gradualità in più, non avrebbe certamente nuociuto alla crescita industriale ed alla stabilità sociale di un Continente che, al momento, sta facendo i conti con una guerra intestina e con una crisi energetica che iniziano a destabilizzarne seriamente la tenuta economica. In particolare, in Italia il voto europeo di mercoledì scorso mette a rischio decine di miglia di posti di lavoro (settantamila solo nella componentistica), oltre a porre in discussione il conseguimento di una sovranità tecnologica imprescindibile nelle sfide globali. Pertanto, la transizione ecologica non può far finta di ignorare la portata di certe ricadute sociali ed occupazionali che possono scaturire dagli indirizzi che essa intende imporre al mondo della produzione e del lavoro. L'Europa, spinta dalla pura ambizione di risultare la prima della classe in quanto ad ecologismo, di fatto impone – almeno in questo caso - tempi e vie obbligate che impattano negativamente su alcuni Paesi come l'Italia, la Germania e la Francia. Paesi che dovranno, adesso, inventarsi qualcosa per mettersi nella condizione di non soccombere del tutto dinanzi all'egemonia che la Cina esercita nel campo dell'auto elettrica, visto che circa l'80% di ciò che occorre per costruirne una (dalle batterie, alle tecnologie) lo comprano proprio dal colosso asiatico.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7026DOPO LA DISNEY GAY FRIENDLY, ARRIVA LA BARBIE TRANSGENDER di Giuliano GuzzoChe cosa centrano una drag queen come Nina West e un'associazione di attivisti trans come Glsen con l'intrattenimento per bambini? Apparentemente nulla. Sono e dovrebbero essere e restare ambito, anzi universi paralleli, destinati quindi - in primis, per ovvie ragioni di salvaguardia dell'infanzia - a non incontrarsi mai. Sfortunatamente, non la pensa così la principale casa mondiale di prodotti audiovisivi per i minori, la Disney, che, come segnalato con sdegno su Twitter dallo scrittore Christopher F. Rufo, «ha promosso uno speciale per bambini realizzato da drag queen».In effetti, lo spezzone condiviso da Rufo non lascia spazio a dubbi ed immortala, come si diceva, Nina West - negli improbabili panni di fatina - e vari altri personaggi, allo scopo d'incoraggiare «i bambini fin dall'asilo a unirsi all'organizzazione di attivisti trans Glsen», al cui sito esplicitamente si rinvia. Ora, è fuori discussione come un simile spot sia d'una gravità inaudita. E per varie ragioni. In primo luogo, perché si serve di un marchio da decenni sinonimo di cartoni innocenti e spensierati - quello disneyano - per veicolare contenuti nella più rosea delle ipotesi di parte ed eticamente più che sensibili.Inoltre, come se non bastasse, va ricordato che non è la prima volta che la Disney si appoggia a organizzazioni Lgbt di questo tipo. Esattamente un anno fa, infatti, sempre a maggio, proprio la Disney faceva «il conto alla rovescia» per il mese del Pride e ribadiva l'impegno della Walt Disney Company nel finanziare in modo costante le «organizzazioni di tutto il mondo che sostengono le comunità LGBTQ+». Tra queste proprio la Glsen.In seconda battuta, va evidenziato come proporre ai bambini sotto una chiave giocosa e colorata - quale è, almeno a prima vista, quella drag queen - il tema del transgenderismo è irresponsabile. Per un fatto molto semplice, e cioè che «i sintomi» del disturbo dell'identità di genere in eta prepuberale, come segnalava già nel 2008 un lavoro uscito sul Journal of Sexual Medicine, «diminuiscono o addirittura scompaiono in una percentuale considerevole di bambini (le stime vanno dall'80 al 95%). Pertanto, qualsiasi intervento nell'infanzia sembrerebbe prematuro e inappropriato».Ecco che allora appare davvero pericoloso avviare alla galassia dell'associazionismo Lgbt bambini che, nella stragrande maggioranza dei casi, risolveranno in modo autonomo e naturale ogni forma di disagio che dovessero percepire sulla loro identità di genere. Non c'è alcun bisogno che Glsen, Disney o altri facciano nulla: questi minori vanno semplicemente lasciati in pace. È così difficile accettarlo, senza ricorrere per forza alla leva dell'indottrinamento? A quanto pare, per alcune realtà purtroppo lo è.Tornando a noi, va detto che avviare i bambini alle transizioni precoci - o alle associazioni Lgbt che di transgederismo, nello specifico, si occupano - è inaccettabile anche perché, come annotava nel 2012 un lavoro uscito sul Journal of Homosexuality, i bambini che si sottopongono o si sono sottoposti a questi trattamenti «si rendono a malapena conto di appartenere all'altro sesso natale. Sviluppano un senso della realtà così diverso dalla loro realtà fisica da rendere inevitabilmente difficile l'accettazione dei molteplici e prolungati trattamenti di cui avranno bisogno in seguito. Anche i genitori, che assecondano questo comportamento, spesso non si rendono conto di contribuire alla mancanza di consapevolezza di queste conseguenze da parte del bambino».Sono parole senza dubbio dure, ma dense di verità. E che devono fungere da motivo circa il fatto che chiunque osi propinare ai piccoli il tema del transgenderismo - sia pure in una prospettiva apparentemente soft, come fatto da Disney - vada guardato con estrema diffidenza: anche se porta un nome rispettabile e a suo modo glorioso, come indubbiamente è quello disneyano. Il fatto è che tanti, evidentemente, non hanno ancora compreso che, se i bambini non sono proprietà dello Stato - aberrazione possibile solo sotto i regimi totalitari -, essi non sono neppure ostaggi dei media.Le loro famiglie, e soltanto loro, sono infatti titolari della facoltà educativa, esercizio che perfino le scuole possono realizzare solamente in delega rispetto ai genitori i quali, non a caso, debbono sempre e comunque formalizzare il loro consenso informato prima di qualsivoglia attività che non sia prettamente didattica. Una regola sacrosanta che alcuni media, però, stanno tentando di aggirare. E di questo papà e mamme vanno resi consapevoli, prima che ai loro bambini sia rifilato il prossimo spot.Nota di BastaBugie: Mauro Faverzani nell'articolo seguente dal titolo "Ora inventata anche la Barbie transgender" parla della deriva gay friendly della Mattel.Ecco l'articolo completo pubblicato su Radio Roma Libera il 30 maggio 2022:Se la Disney ha "sposato" la causa Lgbt, pur tra cali nelle vendite, proteste dei dipendenti e sit-in di famiglie, la Mattel non intende essere da meno: detto fatto, ecco uscire sui mercati la nuova «Barbie transgender», ispirata al "modello" di Laverne Cox, transessuale e attivista Lgbt. Può essere acquistata online al prezzo di 40 dollari con tanto di abiti di ricambio già in catalogo.L'iniziativa non ha mancato di sconcertare il pubblico e di scatenare prevedibili polemiche, anche perché questa, più che un giocattolo, è un'arma ideologica. Molte le organizzazioni pro-life e pro-family, che hanno alzato la propria voce, biasimando la scelta del noto marchio di bambole. Giuliana Caccia, presidente dell'associazione Origen, ha parlato espressamente di «un sistema noto e perverso».Il fatto che la mossa della Mattel possa rivelarsi un prevedibile fallimento sul fronte commerciale probabilmente poco importa ai suoi paladini, già soddisfatti d'aver messo a punto l'ennesimo «strumento politico utile all'agenda Lgbt», come ha aggiunto Caccia, lasciando intendere che chi procede su questa strada lo fa «perché c'è qualcuno dietro le quinte che finanzia», facendo così intravvedere una sorta di regia più o meno occulta.D'altra parte, tutto questo si colloca in un brodo socio-culturale sostanzialmente favorevole o quanto meno ammiccante ai "piani alti" ovvero in una significativa parte del sistema politico, culturale e mass-mediatico, benché risulti al contempo problematico e turbolento a livello di opinione pubblica, di gente comune. Da un lato, infatti, il tribunale regionale di Brema ha assolto nei giorni scorsi un pastore luterano, Olaf Latzel, accusato di «incitamento all'odio» per un suo intervento critico circa il corteo Lgbt del «Christopher Street Day», definito «profondamente diabolico e satanico», nonché «un attacco all'ordine della Creazione di Dio», intervento tenuto nel corso di un seminario sul matrimonio. In primo grado era stato condannato ad una multa da 8.100 euro, ora invece l'ammenda è stata cancellata, in quanto la Corte d'Appello ha invocato i principi di libertà di religione e di opinione. D'altra parte, però, a vanificare tale risultato, provvedono notizie quali quella relativa alla concessione da parte della diocesi di Friburgo a Theo Schenkel, biologicamente donna ma dichiaratamente transgender, di una licenza permanente per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. La decisione contrasta nettamente col Codice di Diritto Canonico e viene complicata ulteriormente dalle annunciate "nozze lesbo" dell'insegnante con la sua "compagna". Ciò che fa ancora problema a Roma, del resto, non fa più problema per la Chiesa tedesca, che ha da tempo intrapreso una propria deriva, pur proclamandosi ancora "cattolica" ed essendolo, almeno per ora, sulla carta, il che dovrebbe indurla a condotte coerenti e non a naufragi dottrinali.Intanto, nell'Europarlamento si cerca di rimpiazzare il termine «sesso» con quello di «genere». In una direttiva sulla trasparenza salariale, si propone infatti di ridurre il divario retributivo tra uomini e donne, come auspicato precedentemente dalla Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, nonché dalla Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere. Tuttavia, la parola «sesso» è stata sistematicamente sostituita nel testo dal termine «gender», che non è esattamente la stessa cosa, mentre le parole «donne» o «uomini» sono state rimpiazzate dall'iperbolica espressione «lavoratori di genere diverso», trasformando una campagna retributiva in una campagna ideologica. Per l'approvazione, Strasburgo ha peraltro deciso furbescamente di bypassare il dibattito in plenaria, sottraendosi così al voto - e soprattutto alla discussione in aula - dei 705 deputati, per avviare piuttosto negoziati interistituzionali diretti con altri organi legislativi dell'Ue.È del gennaio scorso, inoltre, la decisione della Corte di Giustizia europea d'imporre a tutti gli Stati membri dell'Unione che i «genitori» dello stesso sesso o, per esteso, Lgbtqi ed i loro figli vengano riconosciuti come una "famiglia" a tutti gli effetti, per garantire ai piccoli il diritto alla libera circolazione: si tratta della sentenza nella causa C-490/20 relativa al caso di una bimba, cui le autorità bulgare hanno rifiutato il rilascio del certificato di nascita, essendo affidata a due donne, mentre si è fatto notare come nessun bambino possa avere due madri.La Corte di Giustizia ha agito, infischiandosene del fatto che nessun trattato europeo riconosca alle istituzioni di Bruxelles, compresa questa, la benché minima competenza in materia di diritto di famiglia. Ma, si sa, le leggi vengono applicate o trascurate a piacimento ovvero sempre e solo, chissà perché, a "senso unico"...
Il Pil italiano è atteso continuare a crescere sia nel 2022 (+2,8%) sia nel 2023 (+1,9%), seppur in rallentamento rispetto al 2021. Lo rileva l'Istat nel report Le prospettive per l economia italiana 2022-2023 . "Le prospettive per i prossimi mesi sono caratterizzate da elevati rischi al ribasso quali ulteriori incrementi nel sistema dei prezzi, una flessione del commercio internazionale e l aumento dei tassi di interesse", puntualizza però l Istat, aggiungendo che «anche le aspettative di famiglie e imprese potrebbero subire un significativo peggioramento». La stima del Governo nel Def di aprile era per quest anno di un Pil a +3,1%. Ne parliamo con Stefano Manzocchi, Prorettore alla ricerca Università Luiss e Ordinario di Economia internazionale. Un'opportunità nel biometano Il Gruppo CAP, società che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città metropolitana di Milano, ha calcolato che dai 65 impianti per il compostaggio in Lombardia si potrebbero ottenere 70milioni di metri cubi di biometano all'anno, che per intenderci potrebbero alimentare 200mila auto per tragitti di 11mila km all'anno ciascuna. Questo è uno dei tanti esempi positivi che si potrebbero prendere come paradigma per il percorso di differenziazione energetica nel nostro Paese avviato dopo la crisi energetica scatenata dalla guerra russo-ucraina. Capiamo quali sono le opportunità di questa tecnologia con il Presidente e Amministratore Delegato di Gruppo CAP, Alessandro Russo. Trovato l'accordo sul salario minimo a Bruxelles. Rischio spirale prezzi-salari? A Strasburgo, a poco più di un anno e mezzo dalla proposta della Commissione europea, già approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio in prima lettura, è stato raggiunto un accordo sul tema del salario minimo. La direttiva, che sarà operativa da metà giugno, prevede la possibilità che il salario minimo dovrà essere agganciato all'inflazione, con un meccnismo che ricorda quello della "scala mobile" in vigore in Italia negli anni '80. Nel testo, il tentativo di preservare il potere d'acquisto, prende il nome di "Automatic indexation" e punta a lasciare inalterata la capacità di sopravvivenza di chi percepisce la retribuzione minima. Il rischio, in questo frangente storico in cui l'inflazione ha ricominciato a galoppare a ritmi che non si vedevano da decenni, è che inizi una rincorsa salari prezzi che vada a gravare ulteriormente sul debito pubblico. Ne parliamo con Dino Pesole, editorialista del Sole 24 Ore.
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. La rassegna stampa di questa mattina si apre con i difficili negoziati tra Russia e Ucraina. La diplomazia è al lavoro anche all'OPEC, che ha deciso di aumentare la sua produzione. È un risultato diplomatico, ma la diplomazia non è gratis. Più avanti, lo spazio dedicato ai più piccoli con la dottoressa Antonietta Auriemma e i rischi delle sigarette elettroniche per i giovanissimi. La MotoGP con il nostro inviato speciale Max Biaggi. La terra Ucraina in arrivo a Strasburgo con Vittorio Codeluppi del sistema impresa Asvicom Lodi e Santa Francesca Cabrini. All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Stefania Iodice e Luigi Santarelli.
Se la Disney ha “sposato” la causa Lgbt, pur tra cali nelle vendite, proteste dei dipendenti e sit-in di famiglie, la Mattel non intende essere da meno: detto fatto, ecco uscire sui mercati la nuova «Barbie transgender», ispirata al “modello” di Laverne Cox, transessuale e attivista Lgbt. Può essere acquistata online al prezzo di 40 dollari con tanto di abiti di ricambio già in catalogo.L'iniziativa non ha mancato di sconcertare il pubblico e di scatenare prevedibili polemiche, anche perché questa, più che un giocattolo, è un'arma ideologica. Molte le organizzazioni pro-life e pro-family, che hanno alzato la propria voce, biasimando la scelta del noto marchio di bambole. Giuliana Caccia, presidente dell'associazione Origen, ha parlato espressamente di «un sistema noto e perverso».Il fatto che la mossa della Mattel possa rivelarsi un prevedibile fallimento sul fronte commerciale probabilmente poco importa ai suoi paladini, già soddisfatti d'aver messo a punto l'ennesimo «strumento politico utile all'agenda Lgbt», come ha aggiunto Caccia, lasciando intendere che chi procede su questa strada lo fa «perché c'è qualcuno dietro le quinte che finanzia», facendo così intravvedere una sorta di regia più o meno occulta.D'altra parte, tutto questo si colloca in un brodo socio-culturale sostanzialmente favorevole o quanto meno ammiccante ai “piani alti” ovvero in una significativa parte del sistema politico, culturale e mass-mediatico, benché risulti al contempo problematico e turbolento a livello di opinione pubblica, di gente comune. Da un lato, infatti, il tribunale regionale di Brema ha assolto nei giorni scorsi un pastore luterano, Olaf Latzel, accusato di «incitamento all'odio» per un suo intervento critico circa il corteo Lgbt del «Christopher Street Day», definito «profondamente diabolico e satanico», nonché «un attacco all'ordine della Creazione di Dio», intervento tenuto nel corso di un seminario sul matrimonio. In primo grado era stato condannato ad una multa da 8.100 euro, ora invece l'ammenda è stata cancellata, in quanto la Corte d'Appello ha invocato i principi di libertà di religione e di opinione. D'altra parte, però, a vanificare tale risultato, provvedono notizie quali quella relativa alla concessione da parte della diocesi di Friburgo a Theo Schenkel, biologicamente donna ma dichiaratamente transgender, di una licenza permanente per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. La decisione contrasta nettamente col Codice di Diritto Canonico e viene complicata ulteriormente dalle annunciate “nozze lesbo” dell'insegnante con la sua “compagna”. Ciò che fa ancora problema a Roma, del resto, non fa più problema per la Chiesa tedesca, che ha da tempo intrapreso una propria deriva, pur proclamandosi ancora “cattolica” ed essendolo, almeno per ora, sulla carta, il che dovrebbe indurla a condotte coerenti e non a naufragi dottrinali.Intanto, nell'Europarlamento si cerca di rimpiazzare il termine «sesso» con quello di «genere». In una direttiva sulla trasparenza salariale, si propone infatti di ridurre il divario retributivo tra uomini e donne, come auspicato precedentemente dalla Commissione per l'occupazione e gli affari sociali, nonché dalla Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere. Tuttavia, la parola «sesso» è stata sistematicamente sostituita nel testo dal termine «gender», che non è esattamente la stessa cosa, mentre le parole «donne» o «uomini» sono state rimpiazzate dall'iperbolica espressione «lavoratori di genere diverso», trasformando una campagna retributiva in una campagna ideologica. Per l'approvazione, Strasburgo ha peraltro deciso furbescamente di bypassare il dibattito in plenaria, sottraendosi così al voto – e soprattutto alla discussione in aula – dei 705 deputati, per avviare piuttosto negoziati interistituzionali diretti con altri organi legislativi dell'Ue.È del gennaio scorso, inoltre, la decisione della Corte di Giustizia europea d'imporre a tutti gli Stati membri dell'Unione che i «genitori» dello stesso sesso o, per esteso, Lgbtqi ed i loro figli vengano riconosciuti come una “famiglia” a tutti gli effetti, per garantire ai piccoli il diritto alla libera circolazione: si tratta della sentenza nella causa C-490/20 relativa al caso di una bimba, cui le autorità bulgare hanno rifiutato il rilascio del certificato di nascita, essendo affidata a due donne, mentre si è fatto notare come nessun bambino possa avere due madri.La Corte di Giustizia ha agito, infischiandosene del fatto che nessun trattato europeo riconosca alle istituzioni di Bruxelles, compresa questa, la benché minima competenza in materia di diritto di famiglia. Ma, si sa, le leggi vengono applicate o trascurate a piacimento ovvero sempre e solo, chissà perché, a “senso unico”…
El wikilari Galder González-Larrañaga nos ha dado a conocer una página de Wikipedia donde abundan las noticias curiosas incluso, raras. Como una epidemia acontecida en 1518 en la zona de Strasburgo. Allí las personas bailaban y bailaban sin poder parar. Muchas de esas personas fallecieron....
Europhonica torna con un nuovo episodio di “Recap - L'Europa in SETTEGIORNI”, la nostra rassegna settimanale delle principali notizie europee. Questa settimana Lorenzo Onisto ed Emma Borin vi guidano in un viaggio che spazia tra libertà di stampa, la fine della Conferenza sul futuro dell'Europa e gli ultimi aggiornamenti dal fronte ucraino. Avrete l'occasione di ascoltare alcune testimonianze dirette dei nostri colleghi che si sono recati a Strasburgo, a Roma e a Bruxelles per seguire più da vicino i lavori delle istituzioni europee. Vi ricordiamo anche che il prossimo 15 maggio potrete ascoltare le voci dei redattori di Europhonica durante la maratona radiofonica di 24h di RadUni per ricordare il nostro collega Antonio Megalizzi, in occasione del suo compleanno. Potete ascoltare la nostra ultima puntata qui sotto, non dimenticatevi di farci sapere cosa ne pensate!
“Noi siamo sempre per la verità: non esiste democrazia senza libertà di stampa” Con queste parole la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dato il via al dibattito sulla tutela della libertà di stampa e sulle minacce ai giornalisti, in occasione del World Press Freedom Day celebrato martedì 3 maggio nell'Emiciclo di Strasburgo. Tra i tanti interventi in aula, degno di nota è quello della Commissaria alla trasparenza Věra Jourová. Oltre a stigmatizzare la piaga delle "slapp", ovvero le querele mosse contro i giornalisti a fine intimidatorio, Jourová ha ribadito l'impegno della Commissione a tutela della libertà di stampa e dei media con una legge ad hoc momentaneamente ancora in fase di perfezionamento. In conclusione, la Presidente Metsola ha inaugurato ufficialmente la 2^ edizione del Premio di Giornalismo intitolato alla memoria di Daphne Caruana Galizia, per mezzo del quale il Parlamento “intende continuare a difendere la libertà d'espressione, la pluralità dei media e il giornalismo di qualità”. Il Premio è riservato ai giornalisti professionisti che si sono particolarmente distinti con lavori relativi ai principi e ai valori dell'Unione europea, come i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. La cerimonia di assegnazione del Premio avrà luogo il 16 ottobre, giorno in cui Daphne Caruana Galizia venne assassinata per il suo impegno giornalistico e sociale contro la corruzione. A cura di Simone Matteis
Sara MarconiAnna Curti"Il viaggio di Madì"Edizioni Lapishttps://edizionilapis.it/In un mondo bellissimo e colorato, il piccolo Madì dedica tutto il suo tempo e i suoi pensieri alla cura dei fiori. Una notte, nel bosco, si apre una porta magica e compaiono tre strane creature. Vengono da un'isola lontana, di là dal mare. Nel loro mondo i fiori non esistono, i tre visitatori sono arrivati fin lì seguendone il profumo portato dal vento. Madì li incontra, ascolta il loro problema e li aiuta: un po' di semi, un po' di acqua e… sono gli stessi visitatori a fiorire! Felicissimi, gli ospiti, prima di ripartire, carichi di semi, donano a Madì una bella conchiglia in cui si sente il rumore delle onde e la chiave della porta magica che conduce al loro mondo. Quella strana porta si apre e Madì sente l'odore del mare, che ancora non conosceva. Rimasto a casa, inizia a sentire la curiosità per quello che ha intravisto dalla porta aperta. Decide di partire. Prepara una piccola valigia, saluta i fiori e attraversa la porta magica. A bordo di una piccola barchetta Madì attraversa il mare e raggiunge un'isola a forma di conchiglia, che adesso è fiorita e meravigliosa. I suoi nuovi amici sono lì. Che festa, l'arrivo di Madì!Età di lettura dai 3 anniSara MarconiScrittrice per ragazzi, editor e traduttrice. Dopo essersi laureata in Storia della lingua italiana all'Università degli studi di Bologna, ha lavorato a Milano per un'agenzia pubblicitaria, poi si è spostata in Toscana dove ha fondato e diretto un progetto di arte e comunicazione ludica. Oggi vive e lavora a Torino, dove dirige Il Mignolo, il supplemento dell'Indice dei libri del mese dedicato ai libri per bambini e ragazzi. La letteratura è da sempre la sua passione. Ha curato diversi volumi di successo editi da Lapis, principalmente romanzi e riscritture di classici. Con Simone Frasca ha firmato la fortunata serie "I Mitici Sei" edita da Giunti. Ha pubblicato con Feltrinelli, Giunti, Raffaello Ragazzi e Slow Food. È spesso ospite dei principali festival letterari e incontra i suoi lettori nelle scuole e nelle librerie di tutta Italia.Anna CurtiNata a Torino, frequenta il Liceo Artistico presso l'Accademia Albertina e poi la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Contemporaneamente si iscrive a un corso di grafica pubblicitaria, attraverso il quale si avvicina con passione ed entusiasmo al mondo dell'editoria.Dopo la laurea sceglie di dedicarsi all'illustrazione e alla progettazione di libri per ragazzi, attività che svolge da più di trent'anni, per molte case editrici italiane e straniere, spesso come autrice completa.Collabora con Mondadori, Einaudi Ragazzi, Emme Edizioni, La Coccinella, Salani, Gakken (Tokyo), Giunti, Castalia, De Agostini, Panini, Editoriale Scienza, Lapis, Notes Edizioni. È a suo agio con matite, acquerelli, china e collage. Ha preso parte a mostre personali e collettive in Italia e all'estero (per citarne alcune: Torino, Bari, Gorizia, Roma, Genova, Kunitachi, Strasburgo e Bogotà).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
1-La Russia isolata ma combattiva. Celebrando la vittoria sul nazismo Putin ha messo in parallelo la vittoria militare dell'unione sovietica di 77 anni fa e il conflitto attuale. 2-Giornata dell'Europa. A Strasburgo il Presidente Macron si dice favorevole alla riforma dei trattati, esclude un' adesione a breve dell'Ucraina all'Ue e propone la creazione di una comunità politica per accogliere Kiev. 3- Filippine, un paese senza memoria. Trentasei anni dopo aver cacciato il dittatore Marcos, gli elettori hanno scelto il figlio come presidente. 4-Afghanistan, le donne di Kabul di fronte alla reintroduzione dell'obbligo del Burqa. ( Eleonora Panseri, Giuliano Battiston ) 5-Stati Uniti. Perché un'eventuale cancellazione del diritto all'aborto metterebbe a rischio molte delle conquiste civili dell'America degli ultimi 50 anni. ( Roberto Festa) 6- cambiamenti climatici: L'Africa è il continente dove in modo più evidente si stanno manifestando le gravi conseguenze dei gas serra. ( Sara Milanese) 7- Serie Tv. Le produzioni italiane guardano sempre di più verso il mercato americano ( Alice Cucchetti)
1-La Russia isolata ma combattiva. Celebrando la vittoria sul nazismo Putin ha messo in parallelo la vittoria militare dell'unione sovietica di 77 anni fa e il conflitto attuale. 2-Giornata dell'Europa. A Strasburgo il Presidente Macron si dice favorevole alla riforma dei trattati, esclude un' adesione a breve dell'Ucraina all'Ue e propone la creazione di una comunità politica per accogliere Kiev. 3- Filippine, un paese senza memoria. Trentasei anni dopo aver cacciato il dittatore Marcos, gli elettori hanno scelto il figlio come presidente. 4-Afghanistan, le donne di Kabul di fronte alla reintroduzione dell'obbligo del Burqa. ( Eleonora Panseri, Giuliano Battiston ) 5-Stati Uniti. Perché un'eventuale cancellazione del diritto all'aborto metterebbe a rischio molte delle conquiste civili dell'America degli ultimi 50 anni. ( Roberto Festa) 6- cambiamenti climatici: L'Africa è il continente dove in modo più evidente si stanno manifestando le gravi conseguenze dei gas serra. ( Sara Milanese) 7- Serie Tv. Le produzioni italiane guardano sempre di più verso il mercato americano ( Alice Cucchetti)
Nuovo episodio di Recap - l'Europa in SETTEGIORNI, la rassegna settimanale di Europhonica per le Radio Universitarie Italiane. Questa settimana da Strasburgo! Molte sono le questioni che abbiamo approfondito durante l'ultima plenaria del Parlamento europeo: dalla guerra in Ucraina al bilancio finale della Conferenza sul Futuro dell'Europa, di cui abbiamo parlato in uno speciale dibattito. Insieme al capogruppo di Identità e Democrazia, Marco Zanni, abbiamo parlato, invece, dei risultati delle ultime elezioni in Francia, dello stato di diritto in Ungheria e Polonia, passando per l'allargamento dell'Ue.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. Nel suo lungo discorso durato circa mezzora, Draghi si è soffermato sulle conseguenze della guerra in Ucraina in Europa, e su come la risposta sia una maggiore integrazione europea. “Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico e ideale, se questo è un percorso che porterà alla riforma dei trattati, l'Unione lo abbracci”. Ma siamo davvero ad un passo dalla riforma dei Trattati e ad una maggiore emissione di debito per finanziare maggiore integrazione in settori cruciali, come la difesa e l'energia? Lo abbiamo chiesto a Fabio Massimo Castaldo. Vice Presidente del parlamento europeo da fine 2017 fino a gennaio 2022. Eletto con il Movimento 5 stelle, al parlamento europeo siede nel gruppo dei Non iscritti
Rassegna stampa del 04 05 22 | Mario Draghi pronuncia un discorso storico a Strasburgo, dove l'Europa diventa orizzonte di crescita, futuro e pragmatismo federalista. Il 9 maggio Macron gli farà eco e cercherà di accelerare il cantiere della nuova Europa. Mentre la Russia bombarda Leopoli e altre cinque città ucraine è partito lo sgombero della Azovstal. In Italia tre ricercatori rifiutano i talk tv con i membri del Cremlino. C'è la guerra ma c'è anche speranza
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Il discorso di Draghi al parlamento europeo e il dialogo tra Macron e Putin. Nello spazio de #ilpostinfabbrica, abbiamo ospitato Formula Impresoft. Azienda che cerca subito 25 dipendenti. Si tratta di un'azienda informatica specializzata nella progettazione di software gestionali. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. Il governo Draghi nell'ultimo Consiglio dei ministri ha varato una serie di misure per affrontare il problema del "caro vita”. Ne ha parlato questa mattina, Michele Carrus, presidente di Federconsumatori. Ospite questa mattina, il direttore di "Libero" Alessandro Sallusti. Puntuali e precisi, come sempre, i suoi commenti e le sue analisi su ciò che sta accadendo in questo momento nel mondo. In diretta da Strasburgo, con il nostro inviato Luigi Santarelli, l'europarlamentare del Pd, Alessandra Moretti. Ieri l'intervento del nostro premier, con cui Draghi pare aver dettato la linea su energia, Ucraina, difesa, sicurezza alimentare e industriale. Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro.
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. Risale l'occupazione e 14miliardi di sostegni e bonus agli italiani. Troppi incidenti sulle strade italiane. In 72 ore tra venerdì e domenica, si sono registrate 27 vittime. Di questo tema ha parlato questa mattina, Giordano Biserni, dell'Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5. Da un'indagine di Netcomm, Associazione del commercio digitale italiano, sono oltre 30 milioni gli italiani che hanno comprato online nel primo trimestre 2022. Questo lo scenario nel nostro Paese, illustrato questa mattina da Roberto Liscia, presidente di Netcomm. Continua l'offensiva russa in Ucraina mentre a Mariupol si cerca di far evacuare i civili che si trovano ancora nella città martire e, in particolare, nell'acciaieria Azovstal, assediata dall'esercito di Mosca. Ne ha parlato questa mattina Ugo Poletti, direttore dell'Odessa Journal. Sessione plenaria del Parlamento Europeo. Collegamento in diretta da Strasburgo, per vivere l'attesa per il primo discorso del nostro Presidente del Consiglio, Mario Draghi, davanti all'Assemblea, con Ivana Faccioli. Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro
Decreto aiuti, misure per 14 miliardi: resta il taglio accise, no dei 5 Stelle all'inceneritore a Roma. Intanto il premier Draghi parla in plenaria a Strasburgo, attesa del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Nostri ospiti Alberto Orioli, Vicedirettore de Il Sole 24 Ore, Matteo Villa, analista dell'ISPI e Roberta Lombardi, Assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio.
Alcuni tipi di allevamenti, accusati di avvalersi di impianti industriali che producono un eccesso di emissioni inquinanti, sono finiti nel mirino della Commissione Europea. Infatti, la nuova Direttiva, appena presentata a Strasburgo, prevede norme più severe per tutti i settori, attraverso le quali la Commissione stessa vuole rilanciare la lotta all'inquinamento come parte integrante del Green Deal. Green Deal che, come ha ricordato il vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans, non è solo una strategia per la riduzione delle emissioni, ma anche per il taglio di quelle sostanze inquinanti che vanno dall'ammonio al particolato, dal metano al mercurio ed agli altri metalli pesanti. Secondo l'Organizzazione Mondiale per la Sanità, “l'inquinamento è un killer silenzioso perché provoca centinaia di migliaia di morti premature ogni anno”. Sebbene l'attuale quadro normativo europeo, che risale a oltre 10 anni fa, abbia permesso – come ha spiegato il commissario all'Ambiente, Virginius Sinckevicius - una riduzione delle emissioni industriali tra il 40 e l'85%, l'ambizione è adesso quella di fare ancora meglio, con provvedimenti che, secondo le stime di Bruxelles, comporteranno benefici per la salute per un valore di 7,3 miliardi di euro all'anno. La nuova direttiva impone agli Stati membri di utilizzare valori limite di emissione più severi, nel momento in cui rivedono i permessi o stabiliscono nuove condizioni di autorizzazione per le grandi installazioni industriali. Dovranno richiedere autorizzazioni di questo tipo anche le attività estrattive, le giga-factories essenziali per creare l'industria comunitaria delle batterie e gli allevamenti con più di 150 bovini da latte oppure 300 scrofe, 500 suini, 21mila polli da carne o 10mila galline ovaiole. Attualmente solo i mega-allevamenti di pollame (40mila capi) e suini (2mila capi) sono soggetti alle speciali autorizzazioni previste dalla direttiva. Voci critiche arrivano dall'Italia, dove la Coldiretti lamenta il fatto che il progetto della Commissione Europea “spinge alla chiusura in Italia migliaia di allevamenti che si trovano già in una situazione drammatica per l'insostenibile aumento di costi dei mangimi e dell'energia provocati dalla guerra in Ucraina”. La nostra maggiore Associazione agricola segnala, inoltre, il rischio che, colpendo la produzione nazionale e quella europea, si finisca solamente per favorire le importazioni da Paesi extracomunitari, spesso realizzate senza il rispetto degli stessi criteri, sanitari, ambientali e sociali imposti dall'Unione Europea. Ed anche per l'associazione degli imprenditori europei BusinessEurope, la bozza di Bruxelles “arriva in un momento sbagliato” con proposte che potrebbero imporre “ulteriori ritardi nelle autorizzazioni, limitando la trasformazione industriale”. Plaude, invece, alle misure contro quelli che definisce “ i giganti dell'allevamento industriale” Greenpeace Europa. ______________________________________ Ascolta "Sostenibilità" - L'appuntamento dedicato al global warming e alle nuove sfide green di imprese, istituzioni e cittadini. “Sostenibilità” è l'approfondimento di Giornale Radio sulle notizie relative ai cambiamenti climatici, con aggiornamenti sugli effetti del riscaldamento globale, sui piani d'azione definiti dai principali governi mondiali e sulle iniziative di compagnie e società. A cura di Roberto Frangipane e Ferruccio Bovio Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
In questo episodio di Poteri Forti ci occuperemo delle reazioni di alcuni politici italiani ai fatti di Bucha, in Ucraina. Scopriremo, infatti, chi ha deciso di non commentare affatto e chi invece ha rilanciato le tesi della propaganda russa sull'accaduto. Osserveremo anche come i politici italiani ed europei che fino a poche settimane fa diffondevano notizie false o fuorvianti sulla pandemia da Covid-19 e sui vaccini, oggi si siano spostati sulla disinformazione riguardo la guerra russo-ucraina. Tra questi c'è anche l'europarlamentare ex Lega Francesca Donato: abbiamo sottoposto a fact-checking il suo intervento a Strasburgo sulla strage di Bucha.Voleremo poi in Ungheria, dove il governo di Viktor Orbàn, fresco di vittoria alle elezioni, potrebbe essere sottoposto dall'Ue al meccanismo di tutela dello stato di diritto: niente paura, vi spieghiamo di cosa si tratta. Bonus track: è vero, come ha detto Pierfrancesco Majorino (Pd), che gli europarlamentari di Fratelli d'Italia hanno votato contro la parità salariale tra uomini e donne? Scriveteci all'indirizzo podcast@pagellapolitica.it o via Whatsapp al 3332652626.Seguiteci sui nostri siti https://pagellapolitica.it/ e https://facta.news/ sui nostri profili Facebook, Instagram e Twitter.Condotto da Tommaso CanettaEpisodio scritto da Tommaso Canetta, Laura LoguercioProdotto da Jessica Mariana MasucciLINK UTILIAudio Viktor Orbàn https://www.youtube.com/watch?v=4sccnFYf8Fo https://pagellapolitica.it/articoli/politici-negano-massacro-bucha-salvinihttps://pagellapolitica.it/articoli/fact-checking-francesca-donato-parlamento-europeo-ucraina https://pagellapolitica.it/articoli/come-funziona-meccanismo-stato-diritto-ue-ungheriahttps://pagellapolitica.it/fact-checking/fratelli-italia-contro-parita-salariale-parlamento-europeo CREDIT BRANI“Right on target” di Lemonmusicstudio https://pixabay.com/it/music/musica-rock-right-on-target-15699/ “Metal, anxiety, guitar, tension, depression, sadness” di Vic B https://pixabay.com/music/alternative-metal-anxiety-guitar-tension-depression-sadness-5873/ CREDIT IMMAGINE: ANSA
Il ministro degli esteri ucraino Kuleba chiede ulteriore invio di armi e avverte: "In Donbass rivedrete la seconda guerra mondiale". Il G7: "Gravi conseguenze se Mosca userà armi nucleari". Con noi Salvatore Garzillo, giornalista in collegamento dal Donbass, e il Generale Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e Capo di Stato Maggiore della Difesa, consigliere scientifico IAI (Istituto Affari Internazionali). Violenza domestica: la Corte di Strasburgo condanna l'Italia per non aver protetto una famiglia dalle violenze del padre. Ne parliamo con Daniele Bocciolini, avvocato specializzato in diritto penale minorile e scienze forensi, membro della Commissione Famiglia e Minori dell'Ordine degli Avvocati di Roma. Crollo del Ponte Morandi: rinvio a giudizio per tutti i 59 imputati. Ci colleghiamo con Andrea Ferro. Europa League: alle 18:45 Lipsia-Atalanta. Conference League: alle 21 Bodø Glimt-Roma. Ci aggiorna Giovanni Capuano.
Di ritorno dal Parlamento Europeo di Strasburgo, la nostra redazione ci racconta la settimana di lavori e di incontri a cui hanno partecipato! Con 478 voti favorevoli l'Eurocamera ha adottato una risoluzione sullo Stato di diritto e le conseguenze della sentenza della Corte di Giustizia: nel podcast di Renata Giordano ripercorriamo le tappe che hanno portato i gli Eurodeputati a chiedere con fermezza alle altre istituzioni dell'UE di applicare senza esitazione il meccanismo di condizionalità. Simone Pavesi e Nadiya Antentyk hanno realizzato l'intervista esclusiva ad Oleksandr Sanchenko, parlamentare ucraino: l'intervista è stata trasmessa dal network mondiale delle radio universitarie "College Radio Foundation" ed è adesso disponibile anche sulle nostre piattaforme! Spazio ancora alle interviste: ai nostri microfoni l'Eurodeputata Anna Cinzia Bonfrisco ha risposto alle domande di Giusi Sipala su NATO, Africa e allargamento dell'UE. Conduce Giusi Sipala
Lo stato di diritto torna al centro dei dibattiti della plenaria a Strasburgo: dopo le sentenze di febbraio della Corte di Giustizia, il Parlamento Europeo, con 478 europarlamentari, a fronte di 155 voti contrari e 29 astensioni, ha adottato una risoluzione sullo stato di diritto e le conseguenze della sentenza della Corte di Giustizia. Ma le altre istituzioni europee sembrano essere sorde a questa richiesta, nonostante la questione rischi di stravolgere gli equilibri politiciScopri tutti i retroscena, ascolta il podcast di Renata Giordano!
La guerra in Ucraina metterà a rischio la ripresa degli Stati membri? Che ruolo ha il Parlamento nella comminazione delle sanzioni? A quale tassazione sono sottoposte le multinazionali in UE? Lo abbiamo chiesto a Irene Tinagli, Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo. Dagli studi radiofonici di Strasburgo, Simone Pavesi e Nadiya Antentyk
La lotta dell'Europa alle ingerenze straniere è stata politicizzata? Il Parlamento Europeo ha adottato mercoledì 9 marzo una risoluzione sul tema delle ingerenze straniere nei processi democratici dell'Unione, ma l'europarlamentare Marco Dreosto (ID, Lega), nonostante abbia preso parte ai lavori, ha preferito astenersi. Perché? E ancora: sulla migrazione, alla luce dei recenti fatti in Ucraina, la posizione della Lega è cambiata? Se Mosca chiude i rubinetti del gas, cosa può fare l'Europa per essere autosufficiente dal punto di vista energetico? I bombardamenti a Kiev hanno abbattuto anche il Covid? La risposta a tutte queste domande nell'intervista realizzata a Strasburgo da Renata Giordano e Simone Matteis
Puntata speciale (numero 210) di "Generazione Mobile", che torna all'Europarlamento di Strasburgo, con una tavola rotonda fra giovani professionisti italiani espatriati nel cuore dell'Europa.Oggi il nostro "parterre" comprende due giovani al lavoro al Parlamento Europeo, tra Bruxelles e Strasburgo. A Strasburgo "Generazione Mobile" incontra: - Francesca Garbagnati, 30 anni, assistente europarlamentare; - Simone Simari, 29 anni, assistente europarlamentare. Ospite insieme a loro, per commentare la nuova emigrazione professionale verso l'Europa, e valutare quanto l'UE rappresenti ancora un polo di attrazione per i nostri giovani talenti, il direttore dell'Ufficio a Milano dell'Europarlamento Maurizio Molinari. CONNETTITI CON "GENERAZIONE MOBILE" Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? E siete "under 40"? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale?Scrivete a: generazionemobile@radio24.it Oppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero?Inviatele a: generazionemobile@radio24.it Infine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema?Segnalateci tutto, sempre a: generazionemobile@radio24.it
Presentato il report dell'ultimo trimestre 2021 dell'Osservatorio del Terziario di Manageritalia, il focus sull'andamento del settore e la geografia del terziario in Italia. Finalmente la riforma delle concessioni balneari Il via libera, alla fine, è arrivato all'unanimità: il premier Mario Draghi incassa l'attesa modifica delle concessioni balneari, tassello mancante di quella riforma della concorrenza a cui sono legati i fondi del Pnrr.Concessioni assegnate tramite gara dal 2024, ma anche tutela degli investimenti fatti, considerazione per gli imprenditori che nei cinque anni precedenti hanno utilizzato lo stabilimento come principale fonte di reddito e massima partecipazione di microimprese, piccole imprese ed enti del terzo settore. Adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, ma anche un giusto rapporto tra tariffe proposte e qualità del servizio per tutti, anche per i disabili. E l'accesso al mare gratuito garantito a tutti con la previsione di una costante presenza di varchi (disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi). Vittoria italiana a Strasburgo: il consumo moderato di vino non è cancerogeno Il Parlamento europeo salva il vino: «C'è differenza tra consumo nocivo e consumo moderato di bevande alcoliche, e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». Passa dunque l'emendamento, sostenuto dall'Italia e dalla Francia, al Piano di azione anticancro, il cosiddetto Beating Cancer Plan, approvato ieri dal Parlamento europeo. Ospiti: Mario Mantovani, presidente Manageritalia, Antonio Capacchione, Presidente del SIB -Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio, Micaela Pallini, presidente di Federvini
1-Stati Uniti. Donald Trump tenta di bloccare l'inchiesta sull'assalto al congresso del 6 gennaio. I suoi avvocati hanno presentato un'azione legale per mantenere la segretezza sui documenti riguardanti la sua presidenza. (Roberto Festa)....2-Dimostrazione di forza di Russia e Cina nel pacifico. ..Un gruppo di 10 navi militari dei due paesi ha navigato vicino alle coste giapponesi. ..Il punto di Esteri (Emanuele Valenti)....3-Stato di diritto. Scontro a Strasburgo tra Commissione europea e Varsavia . ..“Recovery Fund solo a chi rispetta le regole comunitarie": il monito della Presidente Ursula von der Leyen. (Esteri)....4- Intanto un avvocato polacco lancia l'iniziativa Case solidali per aiutare i profughi che tentano di attraversare il confine con la Bielorussia. Chi vuole soccorrerli dovrà segnalare la propria casa con una luce verde. (Simonetta Poltronieri)....5-Terre agricole. Biocarburante da olio di Ricino. ..Accordo pilota Eni - Congo Brazzaville. (Marta Gatti)
Cuando leen bailar ¿Qué se imaginan? ¿Se imaginan bailando la macarena? ¿Bailando un vals de quinceañera? o ¿Haciendo un perreo tan intenso que Bad Bunny se sentiría orgulloso? Bueno, ahora imagínense bailar.... y bailar.... y bailar..... hasta MORIR.... En este episodio, hablamos sobre la verdad detrás de la epidemia de baile de Strasburgo ¿Qué pasó? ¿Estaba buena la música? y ¿Qué tan intenso perreaban? Acompáñenos y recuerden "Si no quieren ser ovejas del sistema, compártanos en sus redes sociales y suscríbanse al canal"