SoloSalerno presenta "AGOSTINO - storie e cronache sulla Salernitana" un podcast a cura di Marco Giannatiempo sulla storia e l'attualità di una squadra di calcio e della passione popolare che la circonda.
Ci sarà tempo di attribuire responsabilità agli autori di questo sfacelo. Oggi è il momento di ricordare gli anni trascorsi tra l'estate del 2020 e l'estate del 2023. Anni di emozioni forti che in tanti non avrebbero mai immaginato.
Il caso Dia è soltanto l'ultimo - ingiustificabile - episodio di una lunga serie di frizioni nella squadra fin dalla stagione precedente. Se la Salernitana si avvia a disputare il prossimo campionato di Serie B è anche perché nessuno ha saputo interpretare la situazione e ricomporre i contrasti nel gruppo.
Un fortunato programma televisivo, una non fortunata conferenza stampa. La sensazione è che il Titanic stia affondando anche a causa di una conduzione societaria alquanto rivedibile...
Così parlò Liverani: chi ha fame gioca, chi non ce l'ha non gioca. Parole tanto semplici quanto importanti, con le quali il tecnico romano si assume la responsabilità di tramutarle in fatti, e quindi in scelte di formazione che escludano chi non se la sente di affrontare le prossime battaglie.
Lo scorso 23 dicembre, in conferenza stampa, Walter Sabatini ammise di voler combattere le «battaglie esiziali» con i suoi uomini. Inzaghi non lo era. Tuttavia, precisò che l'ex tecnico granata non sarebbe stato vittima di pregiudizi, e che sarebbe stato giudicato per il lavoro svolto. I fatti dimostrano che di «esiziale» c'è soprattuto l'errore di aver concesso a Inzaghi molto, troppo tempo.
L'atteggiamento rinunciatario di Torino ci porta un punto, ma anche la consapevolezza che dalla prossima partita la Salernitana sarà obbligata, fino a fine stagione, a imporre il suo gioco. Inzaghi è l'allenatore adatto allo scopo?
Dopo l'ennesima sconfitta non si può sbagliare più. Occorre riflettere sul futuro di Inzaghi e, più in generale, prendere decisioni in fretta: le ripercussioni economiche di un'eventuale retrocessione rischiano di essere gravi.
Ci possiamo salvare? Il cuore dice sì, la ragione è meno ottimista. Se retrocessione sarà, si tratterà di un delitto. Quasi due anni fa, dopo la salvezza con l'Udinese, le premesse lasciavano presagire un futuro sfavillante. Che cosa è rimasto di quella Salernitana?
Danilo Iervolino ha tuonato contro la classe arbitrale. Dichiarazioni gravi e pesanti che rischiano di occultare i veri problemi e, soprattutto, di ritorcersi contro la Salernitana nel prosieguo della stagione.
I tifosi meno pazienti lamentano la lentezza delle operazioni di mercato. Bisogna però ricordare che la Salernitana non rispetta l'indice di liquidità: le norme le impongono di cedere prima di acquistare.
Dopo la vittoria di Verona, per Sabatini si pone un dilemma shakeasperiano: imporre un allenatore scelto da lui oppure onorare i risultati del campo?
John Maynard Keynes è stato il più importante economista del '900. È alla sua lezione che, forse involontariamente, Walter Sabatini si è ispirato quando ha tracciato le linee del prossimo mercato: «può darsi che le situazioni di sofferenza economica possano esser sanate paradossalmente da ulteriori spese, per esempio prendendo un giocatore a 2 milioni e mezzo e rivendendolo dopo 6 mesi a 12». Sarebbe lo scenario ideale, ma al momento è improbabile.
Tutta la città chiedeva il direttore generale, tutta la città sognava il ritorno di Sabatini. E Sabatini è tornato. Ora è il momento dell'emozione, verrà presto il momento della razionalità.
Nel quindicesimo episodio del podcast «Agostino» riflettiamo sulla verve satirica di Tommaso D'Angelo, sulla voragine nei conti della Salernitana, sul possibile nuovo ds e sull'avventura di Iervolino al settimanale L'Espresso.
La sconfitta di Firenze riporta al centro delle nostre riflessioni l'assenza della società.
L'ardore, la grinta, lo spirito di squadra e di sacrificio. Le componenti psicologiche spesso prevalgono su quelle tattiche, e la Salernitana che ha sconfitto la Lazio ne è la prova.
Nel dodicesimo episodio di «Agostino» si riflette sulle scuse addotte da società e tifosi relative alla conduzione della squadra da parte di Paulo Sousa, alibi che la classifica non consente.
Cose buone, cose meno buone. La mezz'ora iniziale è una boccata d'ossigeno, e Ikwuemesi e Tchaouna non sono poi così inadatti… Ma la mezz'ora finale ha confermato gli atavici limiti di questa Salernitana fragile e incapace di risollevarsi definitivamente.
Trasferte vietate, abbonamenti e biglietti a prezzi stellari, assenza di iniziative. Verso quale calcio ci stiamo dirigendo?
In una società di calcio, i meriti e le colpe vanno attribuiti principalmente al presidente. Ogni analisi che evidenzia le responsabilità di altre figure è destinata a rimanere parziale. In quest'episodio si evidenziano gli errori commessi dalla società, causa primaria della crisi di risultati che attraversa la Salernitana.
Per la Salernitana è nera come la notte. Black, o forse blacklist, a giudicare dai comunicati che qualche mano sconosciuta verga in società... Forse, più che i tifosi, in blacklist dovrebbe andarci qualche figura di maggiore importanza.
Il vianema, sorto da un'intuizione del calciatore salernitano Antonio Valese e sapientemente applicato dal tecnico Gipo Viani, è la più nota variante del sistema, la tattica di gioco più in voga negli anni '40 del Novecento. Questo innovativo modulo, che nacque nel 1947 nel corso di un torneo estivo, prevede il ricorso sistematico al «libero», un calciatore che si schiera alle spalle della linea dei difensori. L'invenzione di Valese e Viani non evita alla Salernitana la retrocessione in Serie B ma contribuisce ugualmente a influenzare in maniera significativa lo sviluppo tattico del cosiddetto calcio all'italiana.
L'inevitabile esonero di Paulo Sousa induce a tracciare un bilancio dell'esperienza in granata del tecnico di Viseu. Quali sono stati i punti di forza e i limiti della sua gestione?
In questo episodio parliamo della maestosa scenografia della Curva Sud Siberiano, ammirata da tutto il mondo, della non facile coesistenza con i tifosi dell'Inter nei settori locali, e soprattutto di una Salernitana che sembra aver trovato una sua identità.
Nel secondo episodio, Marco Giannatiempo ci condurrà in un viaggio attraverso le strutture che sono il cuore pulsante della nostra amata Salernitana.
La sfortunata trasferta di Lecce e la fine del calciomercato.Marco Giannatiempo analizza la strategia della Salernitana e la visione del Presidente Iervolino.