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La guerra d'Israele oggi si racconta più dalle mura delle caserme che dal fronte. La procuratrice generale dell'Idf, Yifat Tomer-Yerushalmi, è stata ritrovata viva dopo ore di scomparsa: la stessa che aveva ammesso di aver fatto diffondere il video delle torture su un detenuto palestinese a Sde Teiman. Quel filmato, secondo Netanyahu, sarebbe «l'attacco di propaganda più grave contro Israele». In realtà mostra il punto di rottura dentro l'esercito: quando la legalità implode, la verità filtra dall'interno. Nelle stesse ore, Hamas ha consegnato alla Croce rossa tre corpi di israeliani uccisi, mentre le forze israeliane hanno rivendicato nuovi raid a Gaza City e l'uccisione di un «terrorista». Secondo il movimento palestinese, i morti dopo la “tregua” sono già 236. È una pace amministrata da chi occupa, una tregua con diritto di fuoco unilaterale. Sul fronte nord, Katz annuncia che gli attacchi contro Hezbollah «saranno intensificati», e l'Idf rivendica l'uccisione di quattro miliziani in Libano. Ogni scandalo interno trova una distrazione esterna, ogni verità viene sepolta da un nuovo bombardamento. Intanto i numeri dicono che la guerra economica è totale: l'Organizzazione internazionale del lavoro calcola un crollo del 29 per cento dell'economia palestinese, con Gaza ridotta dell'87 per cento. È la prova che il cessate il fuoco non sospende la distruzione: la prolunga in silenzio, giorno dopo giorno, vita dopo vita. La scena di oggi è questa: una generale costretta a denunciare le torture del suo esercito, tre bare restituite da Hamas, un confine nord che brucia. Israele cerca di difendere la sua reputazione, ma la verità, come sempre, si difende da sola. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Il ''caso Facistella'' dimostra solo una cosa: gli idoli (anche dell'attivismo) cadono, e spesso portano con loro gli ideali.La vicenda delle attiviste famose indagate a Monza per stalking e diffamazione, le accuse di usare la ''chiamata alle armi'' per la gogna e di insulti violenti privati, svelati da una chat trapelata. Se chi dovrebbe guidare la giustizia sociale sfrutta i call-out per vendette personali, il rischio è bruciare la credibilità di tutto un movimento: una reputazione persa può far crollare la fiducia di decine di migliaia di persone, soprattutto tra i giovani. Ogni chat, oggi, può distruggere anni di battaglie.La coerenza è impossibile?O è il personal brand delle cause che va rifondato?E perché mi definisco un ''bastardo con una missione''?Tutte domande a cui tenta di rispondere il video di oggi~~~~~ INGAGGI E SPONSORSHIP ~~~~~ Per contatti commerciali: sales@matteoflora.comPer consulenze legali: info@42LawFirm.it~~~~~ SOSTIENI IL CANALE! ~~~~~Con la Membership PRO puoi supportare il Canale » https://link.mgpf.it/proSe vuoi qui la mia attrezzatura » https://mgpf.it/attrezzatura~~~~~ SEGUIMI ANCHE ONLINE CON LE NOTIFICHE! ~~~~~» CANALE WHATSAPP » https://link.mgpf.it/wa» CANALE TELEGRAM » https://mgpf.it/tg» CORSO (Gratis) IN FUTURO » https://mgpf.it/nl» NEWSLETTER » https://mgpf.it/nl~~~~~ CIAO INTERNET E MATTEO FLORA ~~~~~ Questo è “Ciao Internet!” la prima e più seguita trasmissione di TECH POLICY in lingua italiana, online su YouTube e in Podcast.Io sono MATTEO FLORA e sono:» Professore in Fondamenti di Sicurezza delle AI e delle SuperIntelligenze (ESE)» Professore ac in Corporate Reputation e Crisis Management (Pavia).Sono un Imprenditore Seriale del digitale e ho fondato:» The Fool » https://thefool.it - La società italiana leader di Customer Insight» The Magician » https://themagician.agency - Atelier di Advocacy e Gestione della Crisi» 42 Law Firm » https://42lf.it - Lo Studio Legale per la Trasformazione Digitale » ...e tante altre qui: https://matteoflora.com/#aziendeSono Future Leader (IVLP) del Dipartimento di Stato USA sotto Amministrazione Obama nel programma “Combating Cybercrime (2012)”.Sono Presidente di PermessoNegato, l'associazione italiana che si occupa di Pornografia Non- Consensuale e Revenge Porn.Conduco in TV “Intelligenze Artificiali” su Mediaset/TgCom.
Il calendario liturgico celebra il 1° novembre la festa di tutti i Santi e il giorno seguente quella delle anime dei defunti. Nella frase della Sacra Scrittura: In memoria aeterna erit justus. (Salmo 11, 6) possiamo trovare un collegamento tra le due ricorrenze. Ogni uomo desidera lasciare memoria di sé. È un bisogno profondo, inscritto nel cuore umano: il desiderio di non scomparire del tutto, di lasciare una traccia del proprio passaggio. Lapidi, iscrizioni, quadri, fotografie, l'esistenza stessa dei cimiteri, sono tutti tentativi di sottrarre qualcosa di sé al silenzio del tempo. Le memorie degli uomini, però, non possono essere eterne. L'esistenza umana si svolge nel flusso del tempo, che è la dimensione in cui, come ricorda Aristotele, «tutte le cose vengono all'essere e si corrompono» (Fisica, I, IV, 222b, 16-20). Tutto ciò che l'uomo costruisce è fragile, perché il marmo si consuma, le parole si cancellano, l'oblio è destinato ad avvolgere ogni cosa. Eppure l'uomo sa, nel profondo del suo essere, che non è fatto per finire e non riesce ad accettare che il suo io si dissolva nel nulla. Anche chi crede che dopo la morte vi sia solo il nulla, vuole essere ricordato, lasciare un segno del proprio passaggio, un'orma che dica: “Io sono esistito”. È un istinto che distingue l'uomo dagli animali, i quali vivono e muoiono senza sentire il desiderio di essere ricordati. I filosofi e i teologi hanno sempre riconosciuto in questo bisogno di sopravvivere una prova morale della spiritualità e dell'immortalità dell'anima. Se l'uomo tende per natura verso l'eterno, non può essere destinato al nulla: la natura non genera desideri vani. Ogni aspirazione profonda dell'uomo ha un corrispettivo reale – come la fame implica il cibo e la sete implica l'acqua, così la sete d'eternità rivela che l'anima è fatta per non morire.
#396 - Crea Arcipelaghi di ConoscenzaViviamo in un'epoca di abbondanza informativa ma di scarsità strutturale. Siamo sommersi da contenuti, ma privi delle strade per collegarli. Ogni autore costruisce la sua collina, la sua teoria, il suo metodo, il suo “sistema”, ma mancano le mappe, i ponti, i collegamenti che trasformano quell'insieme di voci in vera conoscenza condivisa. In questa puntata rifletto su un'idea che considero sempre più cruciale: la conoscenza non vive nei contenuti, ma nelle connessioni fra idee e punti di vista diversi. Senza infrastruttura, senza chi si prende la briga di collegare, confrontare, intrecciare, anche le migliori intuizioni diventano isole sperdute, invisibili, inaccessibili. È qui che entra in gioco la curation: non come semplice selezione, ma come arte del costruire significato.Fare curation significa creare continuità, mostrare come le idee si influenzano a vicenda, far emergere i pattern nascosti. È un lavoro di cura e di fiducia. Richiede lentezza, profondità e desiderio di far capire, non solo di apparire.E paradossalmente, proprio l'Intelligenza Artificiale, che tanti usano per generare testi a raffica, può diventare lo strumento più potente per scavare connessioni. Non per sostituirci, ma per aiutarci a vedere meglio: chi ha detto cosa, dove le teorie si sovrappongono, dove si contraddicono, come si sono evolute nel tempo. Invece di creare nuove isole di contenuto, possiamo imparare a costruire arcipelaghi di significato. A unire i punti.Riferimenti: 1. “A Gathering of Flowers: Content Curation History in Other Words” – Robin Good Un viaggio nella storia della curation come pratica editoriale e intellettuale. Perfetto per capire come è nata questa disciplina e perché la capacità di “collegare i puntini” è diventata oggi una competenza strategica.2. “The Top 20 Milestones in AI (1943 to Present)” – Rob Kelly Una timeline evolutiva che mostra come l'AI si è sviluppata nel tempo. Esempio concreto di curation evolutiva: non crea contenuti nuovi, ma ordina e collega quelli esistenti per costruire una visione più chiara del percorso. 3. “An Uneven History of Content Strategy” – Rahel Anne Bailie Un racconto sulle origini della content strategy e sul perché la disciplina è ancora in cerca di una definizione univoca. Perfetto per chi vuole capire come le idee evolvono, si sovrappongono e vengono reinterpretate nel tempo. 4. “Techmeme” – Daily Tech DigestUno dei migliori esempi di newsradar curato: un hub quotidiano che aggrega e organizza le notizie più rilevanti del mondo tech. Un modello di riferimento per capire come costruire valore attraverso la sintesi e il contesto, non la quantità. 5. “The Great Mental Models Boxed Set” – Shane Parrish Una raccolta di mental models chiave per pensare meglio e collegare idee provenienti da discipline diverse. Esempio perfetto di pattern library applicata al pensiero critico: trasforma concetti sparsi in strumenti riutilizzabili di comprensione.Articolo originale in ingleseEsempi realiCosa puoi fare in pratica _______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Entra in contatto con me, ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good• Musica di questa puntata:"Take It Easy" by Joakim Karud disponibile su Youtube• Nella foto di copertina:Aerial view of Piaynemo Islands, Raja Ampat - West Papua, IndonesiaErick Morales Oyola - Unsplash• Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriendArchivio completo organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItaliaInstagram channelMomenti di vita non in posa - cosa vedono i miei occhi:https://instagram.com/giggi_canali • Newsletter in Inglese:https://robingood.substack.com - Fuoco su costruire fiducia per chi fa l'imprenditore online .
Gli Stati Uniti hanno offerto a Hamas un «passaggio sicuro» da Gaza verso le zone ancora sotto il suo controllo, scrive Axios. Non è un gesto umanitario: è l'ammissione che dopo due anni di guerra Israele non ha il controllo della Striscia e che Washington preferisce un ordine negoziato a una sconfitta proclamata. La tregua si regge così, su un equilibrio tra il fallimento militare e la convenienza politica. Nelle stesse ore, il Washington Post rivela che un rapporto interno del Dipartimento di Stato documenta «centinaia di possibili violazioni dei diritti umani» commesse da unità israeliane. Centinaia, ma nessuna conseguenza. La legge Leahy vieta di fornire armi a chi viola sistematicamente i diritti umani, ma per Israele si sospende anche la legge. È l'ipocrisia codificata: gli Stati Uniti registrano le prove dei crimini e allo stesso tempo continuano a fornire munizioni e copertura diplomatica. Sul terreno, la tregua è uno scambio di cadaveri. Hamas ha restituito le salme di due ostaggi israeliani, Israele ha risposto consegnando trenta corpi palestinesi. Sacchi neri senza nome, depositati negli ospedali di Khan Yunis che non hanno nemmeno gli strumenti per identificarli. Finora sono oltre duecento i corpi restituiti in questo baratto di morte. Ogni consegna diventa un atto politico: più corpi passi, più tregua compri. È l'esatto contrario del diritto umanitario. E l'Europa? Il governo italiano si accoda, parla di «stabilità» e tace sul meccanismo che produce questi scambi, perché metterlo in luce significherebbe ammettere che non c'è un processo di pace, c'è un'amministrazione del conflitto. È questa la tregua che ci raccontano: una tregua di resti umani, mentre Washington prepara la forza internazionale che dovrà amministrare le rovine. La guerra finisce, dicono. In realtà, cambia solo chi conta i morti. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.
Nel giorno in cui Trump e Xi si scambiano elogi per la “tregua riuscita”, a Gaza si contano altri 104 morti, tra cui 46 bambini, in 24 ore di bombardamenti. È la tregua celebrata nei palazzi: il 29 ottobre Washington parlava di «stabilizzazione» e oggi Axios rivela che gli Stati Uniti lavorano a una “forza internazionale” per gestire il dopoguerra, senza spiegare chi controllerà i territori né chi ricostruirà le case distrutte. Sul terreno la realtà è opposta. Israele ha eretto quasi mille nuove barriere in Cisgiordania dall'inizio della guerra, secondo Peace Now e confermato dall'ANP. Ogni villaggio diventa un'isola, ogni spostamento un atto sospetto. E nel frattempo ottantuno soccorritori turchi restano fermi al valico di Rafah: Israele non ha ancora dato l'autorizzazione all'ingresso dei convogli medici. A nord, nel Libano, un dipendente comunale è stato ucciso a Blida durante un nuovo attacco israeliano. Il presidente Michel Aoun ha ordinato all'esercito di «reagire a ogni incursione», mentre Hezbollah parla di «violazione della tregua». La missione ONU UNIFIL invita alla calma, ma ammette che la linea blu “non regge più”. Nel frattempo, Haaretz diffonde un video di un detenuto palestinese torturato in un centro israeliano: l'IDF annuncia un'indagine “interna”, la prima in due anni. E in Europa crescono le proteste contro le navi israeliane: a Corfù, cittadini bloccano l'approdo di una crociera; a Taranto, la USB denuncia l'arrivo della nave SeaSalvia con “un nuovo carico di morte”. La guerra, intanto, cambia solo tono: meno visibile, più metodica. Mille barriere, convogli bloccati, prigionieri picchiati. È la pace come architettura dell'assedio. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l'ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.
A Gaza la cosiddetta tregua è diventata un interruttore. Israele la spegne, la riaccende, la sospende, la rinomina. Ieri notte, mentre il governo annunciava la “ripresa” del cessate il fuoco, i raid avevano già ucciso più di cento persone, tra cui trentacinque bambini. Poi, ieri alle nove del mattino, la tregua è tornata in vigore. Così dicono i comunicati. Ma i corpi non hanno avuto il tempo di essere contati. La giustificazione è sempre la stessa: «Hamas ha violato l'accordo». Un soldato israeliano ucciso a Rafah, un frammento di verità sufficiente a far ripartire i bombardamenti. Poi, quando la polvere si posa, la stessa autorità militare comunica che la tregua è ripristinata. È la pace a orologeria, con un dito solo sul pulsante. Il premier Benjamin Netanyahu guida un governo che decide unilateralmente cosa significhi “cessate il fuoco”, mentre resta formalmente ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra. Eppure gli Stati Uniti parlano ancora di «diritto alla difesa». Il linguaggio resta sempre lo stesso: amministrare la guerra fingendo la tregua. Nelle ultime ventiquattr'ore sono morte oltre cento persone, ventiquattro solo bambini, in quello che Israele chiama “azione lecita”. Gli ospedali di Gaza — già distrutti, senza corrente, senza farmaci — continuano a ricevere resti umani. Ogni volta che il governo israeliano proclama la fine dei raid, lo fa per poche ore, giusto il tempo di rivendicare la calma. Poi ricomincia. E allora ci si chiede cosa resti della parola “accordo”, se un esercito può accenderla e spegnerla come un faro. A Gaza la tregua non è un patto: è un privilegio concesso e revocato da chi bombarda. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.
Buon venerdì Stupefan! Ogni settimana che passa ci sembra che la guerra alla droga stia diventando sempre più violenta. Non solo ormai stiamo contando insieme su "stupegram", il nostro canale telegram, la battaglia navale avviata dal Presidente americano Trump ai danni di navi venezuelane sospettate di trasportare stupefacenti, ma stiamo anche vedendo il dispiegamento della Marina Militare USA nelle acque a confine con lo stato di Maduro. E mentre aspettiamo di capire se si aprirà o no un nuovo fronte di guerra a causa delle droghe, non possiamo non raccontarvi della clamorosa operazione voluta dal governatore Castro in due favelas di Rio de Janeiro, altro grande esempio di come la lotta al narcotraffico pieghi sotto il suo obiettivo sia lo Stato di Diritto che ogni regola democratica. Scopriremo insieme le implicazioni di questa pericolosissima regola ma tutto questo dopo l'opening nazional popolare voluto da Riki dopo le rivelazioni degli ultimi mesi di mr Gintoneria. Troppo? Sempre! Cliccate play!Note dell'episodio:- La battaglia navale continua: https://www.aljazeera.com/news/2025/10/30/us-says-it-killed-four-terrorists-in-latest-strike-on-alleged-drug-vessel- Sono legali i bombardamenti? https://www.bbc.com/news/articles/cdjzw3gplv7o- Navi USA davanti al Venezuela: https://www.corriere.it/esteri/25_ottobre_29/davanti-al-venezuela-il-piu-grande-spiegamento-militare-usa-e-non-staranno-a-guardare-1d03a874-81dc-423b-8884-bf862df0cxlk.shtml- Rio de Janeiro, martedì: https://apnews.com/article/brazil-police-operation-favelas-25d6122a15c261b9b1275a7b2f361393- Rio de Janeiro, tre giorni dopo: https://english.elpais.com/international/2025-10-29/death-toll-from-rio-de-janeiro-police-operation-rises-to-more-than-120.html- Calpestare i diritti umani: https://www.fidh.org/en/region/americas/brazil/brazil-police-repression-and-massacre-in-rio-de-janeiroEntra in contatto con noi usando la mail stupefatticast@gmail.com o seguendo su Instagram il @stupefatti_podcast! Puoi anche iscriverti a STUPEGRAM, il nostro canale telegram, a questo link https://t.me/stupegram!
L'azione è necessaria, ma non basta. Un tempo “fare” rappresentava una virtù, soprattutto agli inizi del marketing digitale, quando costruire siti e produrre contenuti corrispondeva a fondare una nuova civiltà. Oggi la situazione si è ribaltata: l'azione è diventata facilmente sostituibile da strumenti e automatismi, mentre il pensiero resta l'unico elemento non delegabile.La difficoltà di oggi non è più “fare”, ma decidere. Le macchine possono scrivere, disegnare, pubblicare, analizzare, ma non possono scegliere. Ogni decisione nasce da un pensiero chiaro, e proprio questa capacità è ciò che manca a molte imprese e professionisti. Delegano tutto - scelte incluse - e quando i risultati non arrivano incolpano il mercato o i collaboratori, dimenticando che la responsabilità resta di chi decide.Il pensiero, quindi, è ciò che distingue la creazione dalla ripetizione. Senza un'idea chiara, i contenuti diventano fotocopie di ciò che già esiste, ma il pubblico reagisce solo a ciò che percepisce come nuovo. Per questo la riflessione è tornata a essere un valore: bisogna sapere cosa dire, non solo come dirlo.Alcuni interrogativi possono aiutarci a restare svegli e dovremmo porceli ogni giorno. Da quali paure fugge il mio cliente? Qual è la sua “terra promessa”? A quali stimoli reagisce? Cosa ricorda oggi di me e cosa vorrei che ricordasse tra un anno? Porci ogni giorno queste domande è un antidoto potente per evitare di affondare nel già sentito. *** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami
Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.
Ogni mercoledì, alle 19.30, gli ascoltatori ci raccontano un episodio significativo della loro vita, legato ad una canzone speciale.Oggi è Mett a condividere con noi la sua storia.
Cerchiamo spesso solo le informazioni che ci danno ragione. È rassicurante, ma pericoloso: ci chiude in una bolla dove esiste una sola narrazione.In questo podcast vi invito a esplorare il bias della conferma, alla base dei nostri pregiudizi.E' un meccanismo economico per la nostra mente, distorce la realtà, ma ci protegge dal dubbio.Leggere solo un certo tipo di libri, ascoltare solo gli stessi opinionisti, seguire solo un giornale o un canale TV… significa guardare il mondo da una finestra sola.
Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l'ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.
Il caso Frigerio esplode a Verona nel novembre 1994, quando una serie di elementi sospetti porta gli inquirenti a indagare su Nadia Frigerio e il suo compagno Marco Rancani. Al centro della vicenda c'è una donna, Eleonora Pierfranceschi, figura riservata e abitudinaria. Le dinamiche familiari appaiono complesse, segnate da tensioni, dipendenze e precarietà economica. Le versioni fornite dai due imputati divergono, i dettagli si contraddicono, e la ricostruzione dei fatti si rivela frammentaria. Il procedimento giudiziario si conclude con una condanna, ma il caso continua a sollevare interrogativi sulla natura del legame tra i protagonisti e sulle motivazioni profonde che lo hanno alimentato.Episodio gratuito Patreonhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Felice Halloween dai vostri studiosi di mostri di fiducia. Oggi, in questa occasione di assottigliamento simbolico tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti, cercheremo proprio di restare in uno spazio di confine. Confine tra mostro e unano, certo, ma anche tra testi, idee, tra letteratura tradizionale e ipertesto. Immaginate di accendere un vecchio computer. Uno di quegli scatoloni con l'involucro del monitor bombato e il rumore del lettore CD-ROM. Dentro, c'è un "romanzo". Per molti è il punto più alto della letteratura ipertestuale nell'era del pre-web, una storia che si dirama (letteralmente) come il sistema venoso di un corpo digitale. Si tratta di Patchwork Girl or a Modern Monster by Mary/Shelley, and Herself, pubblicato da Shelley Jackson per Eastgate System nel 1995, costruito tramite Storyspace e ispirato al mito di Frankenstein. Il grande “what if” da cui sgorga la storia è questo: e se lo smembramento della creatura femmina da parte di Victor fosse stato una messinscena? Da qui una rete di collegamenti che si espandono in ogni direzione, dalle storie delle donne i cui pezzi compongono la Patchwork Girl alla storia d'amore tra questa e Mary Shelley stessa, inserita nell'opera come personaggio e come meta-autrice. Ma Patchwork Girl non è solo una riscrittura del mito: è una riflessione profonda sulla scrittura, sull'identità e sulla possibilità stessa di essere un soggetto intero. Ogni lettura è diversa, ogni percorso genera un nuovo corpo, un nuovo corpus, un nuovo senso, un nuovo sé. Cosa significa “finire” una storia che non ha fine? O, più radicalmente, cosa significa “essere” quando siamo tutti frammenti, collegati da fili invisibili di memoria, linguaggio e desiderio? E cosa significa, infine, “letteratura”?
È stata la meta di centinaia e centinaia di pittrici e pittori tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Artisti provenienti da tutto il mondo, alcuni dimenticati altri diventati famosissimi. L'hotel Spaander a Volendam, nel Paesi Bassi, li ha accolti e ha consentito loro di utilizzare questo villaggio di pescatori, a pochi chilometri da Amsterdam, come ispirazione per dipinti che hanno segnato la storia mondiale dell'arte.Lo scrittore olandese Jan Brokken ci aiuta a scoprire questo hotel e chi vi ha soggiornato. Ogni cliente ha lasciato storie e ricordi unici, ha contribuito a dare una identità irripetibile al piccolo centro e alla sua gente. E l'autore ci guida lungo le strade, le stanze, i protagonisti, trasformando le pagine in un museo originale e avvincente.
L'attore, regista e insegnante cagliaritano racconta il suo percorso artistico, dalla formazione itinerante ai progetti futuri. Tra passione, sperimentazione e amore per il teatro come luogo d'incontro e crescita. Per Fabrizio Congia, il teatro è più di una professione. È una scelta di vita, fatta di incontri, studio e continua ricerca. La sua formazione è nata attraverso workshop in tutta Italia, un percorso itinerante che ha lasciato un segno profondo nel suo modo di lavorare. “Viaggiare e imparare in contesti diversi mi ha cambiato”, spiega Congia. “Ogni esperienza è una lezione. Inoltre, ogni persona che incontri sul palco o dietro le quinte ti aiuta a crescere”. Nel corso degli anni, ha portato i suoi spettacoli fuori dalla Sardegna, arrivando anche all'estero. “In Spagna ho scoperto un pubblico diretto, sincero. Quell'esperienza mi ha fatto capire che il teatro è davvero universale. Infatti, le emozioni non hanno lingua”. Congia si divide tra due ruoli: attore e regista. Due mondi diversi ma complementari. “Recitare significa essere nel momento, sentire il ritmo del pubblico. Dirigere, invece, vuol dire creare una visione. Tuttavia, entrambe le esperienze mi completano. Non potrei scegliere una sola parte di me”. Oggi, oltre a calcare le scene, è anche insegnante di recitazione a Talenti Stravaganti. “Cerco di trasmettere ai miei allievi l'amore per la verità del gesto e della parola. Allo stesso tempo, loro mi restituiscono entusiasmo e freschezza. È uno scambio continuo, ed è questo che rende viva la scuola”. Talenti Stravaganti unisce teatro comico, tragedia, musical e commedia sarda. “Mi sento a casa nella commedia”, racconta Congia. “È un linguaggio diretto e sincero. Ti permette di far ridere e pensare allo stesso tempo. Così il pubblico si riconosce e riflette”. Guardando alla scena teatrale cagliaritana, Congia vede nuove energie. “Ci sono giovani che credono nel teatro e vogliono restare in Sardegna. Questo mi dà speranza. Quindi, penso che il futuro sia nelle mani di chi osa”. Infine, anticipa i suoi prossimi progetti. “Sto lavorando a una nuova regia e a un laboratorio dove parola, musica e movimento dialogano tra loro. Perché il teatro, in fondo, è un viaggio. E io non ho alcuna intenzione di fermarmi”.
Ogni volta che paghi con la carta, una parte delle commissioni finisce negli Stati Uniti: un flusso invisibile di denaro e dati che lega l'Europa ai circuiti di Visa e Mastercard. Ora Bruxelles vuole rompere questa dipendenza accelerando sull'Euro Digitale, una valuta pubblica emessa dalla BCE per riportare in Europa il controllo dei pagamenti. Ma dietro la corsa alla moneta digitale c'è anche paura: una nuova legge americana — il Genius Act — sta dando alle stablecoin in dollari un vantaggio competitivo che rischia di indebolire l'euro e spingere gli europei verso il dollaro digitale. L'Euro Digitale nasce come scudo, ma apre un interrogativo cruciale: sarà davvero uno strumento di indipendenza o diventerà un mezzo di controllo totale sulle nostre transazioni?
Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni mercoledì approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.
Comunicazione Non Violenta con Davide - Episodio s4-e07 TLDR In questa puntata Davide ci introduce alla Comunicazione Non Violenta (CNV), il metodo sviluppato da Marshall Rosenberg per costruire connessioni autentiche con noi stessi e con gli altri. Il cuore della CNV sono quattro passi: Osservare i fatti senza interpretazioni Riconoscere i propri sentimenti Identificare i bisogni sottostanti Formulare richieste concrete Emanuele e Francesco hanno lavorato su esempi concreti delle loro vite, e devo dire che è stato più difficile del previsto. Hanno scoperto che dietro la rabbia c’erano delusione e solitudine, e che bisogni di riconoscimento, supporto e complicità non venivano soddisfatti. Davide ci ha lasciato con un’immagine potente: la CNV è una zattera per attraversare il fiume del nostro retaggio culturale. Non è il punto di arrivo, ma lo strumento per raggiungere l’incontro vero con l’altro. In Sintesi Davide fa parte del gruppo Realmen dell’Emilia-Romagna e negli ultimi anni si è appassionato profondamente alla Comunicazione Non Violenta. Tutto è iniziato nel 2020 con un libro trovato sulla scrivania del fratello: Preferisci avere ragione o essere felice? di Marshall Rosenberg. Colpito dalla frase ogni azione umana nasce dal desiderio di soddisfare un bisogno, ha iniziato a studiare, fare corsi, leggere, e ora condivide questo strumento con altri. La struttura della CNV La Comunicazione Non Violenta si sviluppa su tre ambiti che formano un triangolo: Autoconnessione: la capacità di ascoltarsi e comprendere cosa accade dentro di sé Espressione onesta: condividere con l’altro quello che si sta vivendo Ascolto empatico: aiutare l’altro a rivelare cosa sta vivendo Per muoversi in questi tre ambiti Rosenberg ha identificato quattro passi: Osservazione, Sentimenti, Bisogni e Richieste. I quattro passi applicati Davide ci ha chiesto di condividere esempi concreti per lavorarci sopra. Manu ha raccontato di una dinamica tipica di casa sua: a fine pranzo quando si alza per fare il caffè non dice nulla, ma puntualmente la madre chiede “qualcuno mette sul caffè”? - è una cosa che lo infastidisce perché sente che il suo contributo e la sua iniziativa non vengono visti. Ho condiviso un episodio recente: ero fuori con degli amici, e uno di loro ha detto a mia moglie “tuo marito non conosce proprio il limite, esagera sempre”. E lei ha risposto “è proprio così, non conosce il limite”. Questo mi ha dato molto fastidio. Osservazione: distinguere i fatti dalle interpretazioni Il primo passo è descrivere quello che è successo oggettivamente, come se lo registrasse una videocamera. Nel mio caso: “Il mio amico ha detto a mia moglie ’tuo marito non conosce il limite, esagera’ e lei ha risposto ‘è proprio così, non conosce il limite’”. Davide è stato molto chiaro su questo: se avessi aggiunto “sbottando” o “con tono negativo” sarei già entrato nelle mie interpretazioni. L’osservazione deve rimanere pulita dai giudizi. Sentimenti: riconoscere le emozioni vere Qui è emersa una distinzione fondamentale. Quando ho detto che mi sentivo “offeso, sminuito, non compreso, calunniato”, Davide mi ha fermato. Questi non sono sentimenti veri, sono pseudo-sentimenti. Perché quando dico “mi sento offeso” sto implicitamente dicendo che qualcuno mi sta offendendo - sto dando la responsabilità all’altro. I sentimenti veri parlano di me, non dell’altro. Manu ha detto “infastidito, irritato” - quelli sì sono sentimenti. Io, andando più a fondo, ho riconosciuto che sotto c’erano delusione, rabbia, ma anche solitudine. Bisogni: identificare cosa manca I bisogni sono universali, presenti in ogni essere umano. Rosenberg li chiamava “la scintilla del divino” in noi. E qui viene il punto cruciale: i bisogni sono tutti ugualmente importanti. Non esistono bisogni di Serie A e bisogni di Serie B. Nel caso di Manu, i bisogni erano: fiducia, riconoscimento, essere visto nel suo contribuire. Nel mio caso, Davide ha identificato: bisogno di supporto, di complicità, di essere visto per chi sono davvero. E questo mi ha colpito, perché è vero. In quel momento mi sono sentito solo, volevo che mia moglie fosse dalla mia parte. Davide ha fatto anche un’osservazione importante: probabilmente mia moglie in quel momento aveva lo stesso bisogno - voleva supporto, voleva che io capissi le sue paure quando faccio cose che lei considera spericolate. Stesso bisogno, strategie completamente diverse. Richieste: il passo più difficile La richiesta deve essere concreta, misurabile, nel presente, e soprattutto aperta al “no”. Altrimenti non è una richiesta, è una pretesa. Manu avrebbe potuto chiedere a se stesso di comunicare prima (“metto su il caffè, chi lo vuole?”), oppure chiedere a sua madre: “Sei disposta la prossima volta ad aspettare qualche minuto prima di chiederlo?” Nel mio caso, la richiesta istintiva sarebbe stata “ma la smetti di rompere?” - che ovviamente non funziona perché chiedo all’altro di NON fare qualcosa. Le richieste devono essere positive, chiedere di fare qualcosa. Davide mi ha suggerito: “Tesoro, quello che hai detto mi ha toccato. Possiamo parlarne dopo? Voglio farti capire come mi sono sentito. Come ti senti quando ti dico questo?” La resistenza Devo essere onesto: in quel momento della conversazione ho realizzato che non ero disponibile a fare quella richiesta. Nella dinamica che ho con mia moglie, quella frase sarebbe stata un assist per aprire un altro conflitto. Lei mi avrebbe risposto che non accetto le critiche, che voglio essere perfetto ecc. Me ne sono uscito da questa conversazione sentendomi sconfitto. Non perché la CNV non sia valida, ma perché ho capito che quella montagna per me oggi è troppo ripida. Ho bisogno di gradualità, di partire da cose più semplici. La zattera e il fiume Davide ci ha lasciato con un’immagine bellissima. Immaginate un luogo sacro dall’altra parte di un fiume. Per arrivarci dovete attraversare il fiume, e per farlo usate una zattera. Ma una volta arrivati dall’altra parte, non ha senso continuare a portarvi la zattera sulle spalle. La CNV è quella zattera. Il fiume sono le acque del nostro retaggio culturale, del modo in cui siamo abituati a comunicare e che ci impedisce di arrivare all’incontro vero con l’altro e con Dio. La CNV non è il fine, è lo strumento. E come ogni strumento serio - lo studio, l’agricoltura, qualsiasi mestiere - richiede tempo, dedizione, pratica. Non si può improvvisare. Ma Davide ci ha convinti di una cosa: vale la pena provarci. Esercizio pratico Davide ci ha lasciato con un esercizio semplice ma potente: appena sveglio, quando pensi “oggi DEVO fare questa cosa”, fermati e sostituiscilo con “scelgo di fare questa cosa perché…”. La risposta a quel “perché” è un bisogno. E scoprirai che è sempre così - c’è sempre un bisogno dietro. O scoprirai che quella cosa proprio non la devi fare, e allora devi cambiare qualcosa nella tua vita. Buon lavoro! Fra Frasi più significative “Ogni azione che noi compiamo è mossa dal desiderio di soddisfare un bisogno, anche le più tragiche azioni che l’umanità compie.” - Davide citando Rosenberg “Il sentimento è quella spia che mi dice quando qualcosa funziona o non funziona, è il modo in cui il mio corpo mi comunica se a livello dei bisogni sono soddisfatto o non soddisfatto.” - Davide “C’è una differenza abissale tra dire ‘mi sento offeso’ e dire ‘sono deluso’. Dentro c’è questa delusione e questo parla di te, parla di Francesco in questo momento.” - Davide “In definitiva il bisogno profondo io lo riassumo nell’amare e nell’essere amato. E questa cosa del maschile è molto legata all’essere all’altezza.” - Manu Risorse aggiuntive Organizzazione ufficiale A chi piace andare dritto alla fonte, ad oggi nel mondo la CNV è portata avanti ufficialmente dal Center for Nonviolent Communication, l’organizzazione fondata da Marshall Rosenberg. Libri I libri sulla CNV li trovi su Centro Esserci. Il “manuale” di riferimento è “Le parole sono finestre oppure muri” di Marshall Rosenberg. Corsi e formazione in Italia Centro Esserci - Libri, corsi in presenza e online Connecting2Life - Corsi e percorsi di CNV Comunicazione Non Violenta Italia - Associazione italiana per la CNV Strumenti pratici Elenco di sentimenti e bisogni - Un elenco (tra i tanti) che aiuta a costruire un vocabolario per identificare sentimenti e bisogni nella pratica della CNV.
Marco Cremonesi traccia un bilancio della visita del primo ministro ungherese in Italia, dove ha incontrato (con esiti diversi) Papa Leone XIV, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini. Alessio Corazza parla del brasiliano di 41 anni che, nel Veronese, ha ucciso la ex compagna, una connazionale di 33. Marco Castelnuovo racconta come Milano e le altre sedi si preparano all'appuntamento del 6 febbraio 2026.I link di corriere.it:«Ogni volta che Orban alza i toni, per noi sono problemi»: così Meloni ha sondato le mosse dello scomodo Viktor. Poi l'incontro tra lui e SalviniFemminicidio nel Veronese: uccide la ex compagna. «Numero smisurato di coltellate». Arrestato l'uomo, si era tolto il braccialetto elettronicoMarco Balich: «La cerimonia di apertura di Milano-Cortina parlerà al mondo. Sarà lo spettacolo più bello in Italia nei prossimi 20 anni»
Vendi casa? Fai attenzione: potresti dover pagare molte più tasse di quanto pensi. In questo video ti spiego tutte le tasse nascoste che possono colpire chi vende un immobile in Italia: dalla plusvalenza all'IVA, passando per il credito d'imposta e la famigerata tassa di registro.
Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l'ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.
Ogni mese, le cose da fare.
✨ Ti è mai capitato di non riuscire a staccarti da un pensiero? Di sentirti bloccato in un loop mentale, come se la tua mente continuasse a ruminare senza sosta?In questo episodio del podcast Psicologia e Vita, tratto dal mio libro Ruminazione Mentale, ti guiderò a comprendere perché succede e soprattutto come uscirne, grazie a strategie psicologiche semplici e pratiche.
Quanti carboidrati dovresti mangiare ogni giorno?Oggi rispondiamo alla domanda delle domande analizzando una meta-analisi davvero interessante, che ci mostra una sola, grande verità: l'equilibrio è la chiave per vivere meglio e più a lungo.Una dieta sbilanciata, in eccesso o in difetto, ha conseguenze dirette sulla tua longevità e oggi scoprirai come risolvere questo enorme problema.--Se non mi conosci, sono il Dott.Mattia Pieri, biologo nutrizionista e personal trainer.In questi anni ho creato dei veri percorsi di crescita personale dove si lavora in sinergia con l'alimentazione, allenamento, il movimento e il giusto mindsetNon riceverai una semplice dieta o scheda di allenamento, ma un vero percorso di crescita personaleTi insegnerò a gestire allenamento ed alimentazione con SERENITA', CONSAPEVOLEZZA e FLESSIBILITA' tramite FEEDBACK COSTANTI e MATERIALE FORMATIVOGrazie al numero LIMITATO di iscritti, mi sarà possibile garantirti un ALTISSIMO LIVELLO DI PERSONALIZZAZIONEAvrai inoltre accesso a tantissimi contenuti esclusivi (e-book, video-corsi, slide, ricettari..) per permetterti di diventare il vero PROTAGONISTA del tuo cambiamento.Imparerai le vere basi del WELLNESS così da diventare sempre più consapevole e autonomo nel tempoIn questo modo non sarai più dipendete dalla moda del momento o dal guru di turno, ma sarai tu a prendere le redini del tuo benesserePerché solo dalla consapevolezza e cultura potrai ottenere un risultato concreto e duraturo nel tempoDott.Mattia Pieri
Chelsea, Liverpool e Manchester City perdono in contemporanea e noi ne approfittiamo per parlare bene dei loro avversari e di Newcastle-Fulham, di Michael Kayode e di calci piazzati.Britannia è il podcast dedicato alla Premier League, pensato per chi vuole restare aggiornato su tutto quello che succede nel calcio d'Oltremanica con il giusto mix di analisi, curiosità e ironia.Ogni settimana, Alessandro Giura, Federico Sborchia e Nicola Lozupone raccontano storie, statistiche e retroscena del campionato più seguito al mondo.Dai top club alle neopromosse, dalle leggende alle giovani promesse: ti raccontiamo tutto quello che accade in Premier League prima degli altri per bullarti con gli amici.Seguici anche su:YouTube: @BritanniaPodcastTwitter/X: @BritanniaPodInstagram: @BritanniaPodcastMusic track: City Lights by AylexSource: https://freetouse.com/music
In questo episodio del nostro podcast, Silvia Iaccarino incontra Elisa De Filippi, nutrizionista pediatricaconosciuta sui social come "mamma nutrizionista in cucina". Durante la conversazione, si esplora iltema della neofobia alimentare nei bambini, una fase naturale che inizia attorno ai due anni e simanifesta con il rifiuto di cibi nuovi. Elisa offre dieci passi pratici per aiutare i genitori a gestirequesta fase, come la presentazione strategica dei piatti, l'importanza della preparazione dei cibiinsieme ai bambini, e l'approccio rilassato durante i pasti. Si discute anche del ruolo dei genitoricome modelli e dell'importanza di creare una routine alimentare. Questo episodio è ricco disuggerimenti utili per tutti coloro che si occupano di bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni. Nonperdere il prossimo episodio, dove parleremo di autosvezzamento.Qui puoi trovare Elisa: https://elisadefilippi.it/Qui i libri di Elisa: https://elisadefilippi.it/libri/Per continuare a seguire Percorsi formativi 06, ti indichiamo i nostri canali: SITO www.percorsiformativi06.it INSTAGRAM https://www.instagram.com/percorsiformativi06/ YOUTUBE https://www.youtube.com/c/SilviaIaccarinoPercorsiformativi06/videos FB https://www.facebook.com/percorsiformativi06 PODCAST https://www.spreaker.com/show/insieme-per-educare GRUPPO FB https://www.facebook.com/groups/177748889440303/ TELEGRAM https://t.me/percorsiformativi06 NEWSLETTER https://percorsiformativi06.it/iscrizione-alla-newsletter/ RIEPILOGO DEI NOSTRI CONTENUTI https://linktr.ee/pf06DISCLAIMERI contenuti dei podcast sono forniti a solo scopo educativo e informativo. Questi non intendono in alcun modo sostituire consulenze, diagnosi o trattamenti forniti da professionisti del settore medico, psicologico o di altre discipline specialistiche.I contenuti proposti non costituiscono consigli professionali personalizzati né possono essere considerati esaustivi o adattabili a specifiche esigenze individuali. Nulla di quanto offerto qui è inteso per essere utilizzato come strumento diagnostico o terapeutico.Percorsi Formativi 0-6 e i suoi formatori non si assumono alcuna responsabilità per l'uso improprio delle informazioni contenute in questo podcast. Ogni utente è invitato a rivolgersi a professionisti qualificati per consulenze mirate riguardanti la propria salute fisica o mentale. In caso di dubbi su eventuali diagnosi o trattamenti per problemi di salute, raccomandiamo di consultare sempre un medico, uno psicologo o altro operatore sanitario qualificato.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8332EFFETTI DEL POLIAMORE: TRE UOMINI ADOTTANO UNA BAMBINA DI 3 ANNI di Francesca Romana Poleggi In Quebec una bambina di 3 anni è stata data in adozione a una "troppia", un trio di uomini conviventi, "poliamorosi".Per ora sono legalmente riconosciuti genitori della piccola solo due dei tre, ma già è in corso una causa tesa a riconoscere la triplice genitorialità dei tre adottanti.Questa è la conseguenza di una sentenza della Corte Superiore canadese pronunciata all'inizio di quest'anno, che ha affermato che i bambini possono avere più di due "genitori" legali, per non "discriminare" i bambini "multigenitoriali" che così possano godere degli stessi diritti e tutele di quelli delle famiglie con due soli genitori.La multigenitorialità viene riconosciuta oltre che in Canada, in diversi Stati federati Usa (California, Maine, Vermont, Washington State (D.C. di Washington), Connecticut, Delaware, District of Columbia), in Brasile, Argentina, Colombia.Sempre nel "miglior interesse del minore". Spesso la pratica è cominciata grazie alla fecondazione artificiale (quando anche i venditori di gameti vogliono essere presenti nella vita del figlio). Poi si è estesa a tutti i conviventi che vantano in qualche modo il "diritto" ad avere un figlio.La sentenza ha suscitato un acceso dibattito, che deve però fare i conti con il problema della libertà di parola e religione. A parlare di morale su sesso e matrimonio, in Canada, si rischia di essere accusati di "promozione volontaria dell'odio".Altre province canadesi come Ontario, Terranova e Labrador, Saskatchewan, British Columbia, e anche lo Yukon, hanno già, in varia misura, legalizzato le unioni poliamorose. Del resto, di "troppie" e di promozione del poliamore si parla già da 10 anni almeno. Non solo in Canada, ma anche in Brasile, in Thailandia, in Spagna, in USA (in alcune città del Massachusetts) vengono registrate le unioni "di gruppo" (domestic partnership) tra più di due adulti. In Colombia è stato riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità in una "famiglia poliamorosa". Non si tratta (ancora) di vero e proprio matrimonio civile tra tre o più persone (di sesso vario o simile; quindi è cosa diversa dalla poligamia, dove c'è un uomo maschio con più mogli femmine, tipica dell'Islam), ma siamo sulla "buona" strada.Che il "matrimonio" gay sia stato l'inizio dello sdoganamento delle più varie e fantasiose forme di convivenza si diceva da sempre. "Ma se lo fanno "loro", per "noi", che male c'è?", pontificavano gli illuminati.Giuseppina La Delfa, Fondatrice ed ex presidente di Famiglie Arcobaleno era stata invece molto chiara: «La scienza - la psicologia, l'antropologia, la pedopsichiatria - e anche la sociologia e il diritto ormai» dimostrano che i bambini crescono bene non solo nella "famiglia arcobaleno" ma anche all'intero di "famiglie" composte da una pluralità di genitori: «non importa - assicura La Delfa - se questi siano uno, due o diciotto». Sarà facile anche trovare qualche "scienziato" che approvi l'affidamento di bambini a gruppi dediti al poliamore (per esempio la psichiatria Nanette Gartrell): arriveranno presto o tardi le pubblicazioni "scientifiche" in supporto.Che la famiglia sia una sola - quella fra un uomo e una donna uniti in matrimonio - è una verità data dalla ragione naturale. Ogni mediazione, ogni compromesso, a cominciare dalle unioni civili, vale a far diventare "diritto" quello che è solo capriccio e - nella migliore delle ipotesi - sentimento. Se "love is love", bisogna accettare tutto, se non conta il genere, non conta neanche il numero. E il principio di uguaglianza non si può violare.Chi pensa a una famiglia numerosa, pensa - per esempio - a una famiglia con 4 o 5 figli? Roba vecchia. Roba arcaica e stereotipata. Anche un po' omofoba o quanto meno patriarcale ed eterosessista. Oggi le nuove "famiglie" numerose, quelle che meritano rispetto, tutela sociale e considerazione legale, che vanno prese a modello per le nuove generazioni, hanno magari un solo figlio, ma ben 5 genitori. Come nel caso che abbiamo riportato su questo portale anni fa di due donne e tre uomini olandesi che hanno avuto un bambino: 5 genitori con uguali diritti e responsabilità, tutto a "beneficio" del piccolo. Per i bambini, in fin dei conti, vale il detto più siamo meglio stiamo, no?
Halloween sopra Firenze: IL MERCATO DEI FANTASMISeverino viveva nel campanile sulla collina — quello accanto all'antica Basilica di San Miniato al Monte.Ogni sera, al tramonto, chiudeva a chiave il cancello alla base della scalinata d'ingresso e prima di risalire su, si soffermava ad osservare Firenze colorarsi d'ambra.E così fece anche oggi. I turisti se ne erano andati. Il tempo si fermò e il silenzio tornò sacro.Attraverso le sbarre arrugginite la città stava là immobile — forse da sempre; con i suoi tetti rossi, le facciate di marmo e l'Arno che scorreva fra le sue pietre come uno scintillante nastro argentato. Cupole e torri tremolanti di luce, quasi sospese nell'aria, come se tutto e tutti stessero trattenendo il respiro in attesa del crepuscolo — e della notte che l'avrebbe coperta di ombre, stelle e sogni.Ancora uno sguardo, poi accese la sua radio a transistor che aveva trovato qualche anno fa e le note di 'Don't Get Around Much Anymore' di Duke Ellington riempirono la serata autunnale.Il silenzio sarà sacro per i monaci, ma per Severino la musica lo era di più.Seven, il suo corvo, non si fece chiamare ed alle prime note si lanciò dai cipressi del cimitero sovrastante, volteggiò davanti alla facciata imponente della Basilica e d'improvviso planò in basso lungo la scalinata, per posarsi gentilmente sulla sua spalla sinistra. “Ciao Seven, passata una buona giornata?”“Sì. Poteva andare peggio — Accontentiamoci.” Al che, Severino sorrise, alzò il volume della radio e iniziò a risalire deciso verso le Porte del Cielo, mentre la musica Jazz echeggiava tra le pietre millenarie.Nove anni fa, in questo stesso giorno del mese d'Ottobre, i monaci Olivetani residenti nell'Abbazia trovarono un bambino sui gradini della Basilica.Stava lì, avvolto nella nebbia, silenzioso come la notte, occhi curiosi come il vento — senza nome e senza passato. Lo chiamarono Severino — non so il perché — e crebbe tra preghiere e silenzi. Giocava in stanze antiche e scopriva il suo mondo, circondato da libri, tombe, arte e misteri mai svelati.Di notte un corvo ed un gatto nero lo accompagnavano, illuminati dalla luna, nel Cimitero Delle Porte Sante, vagando fra cripte imponenti e statue immobili che sussurravano memorie e misteri.Ma nelle notti di Halloween i sussurri si trasformano in grida e lamenti senza fine. Segreti si manifestano, leggende diventano realtà, e sogni mascherati da incubi bussano a porte illuminate da candele. E quella notte di luna piena era proprio questa notte: il 31 d'Ottobre — e ricordati, che tu creda agli spiriti o no, niente cambia: i fantasmi arriveranno.E Severino era lassù, proprio ad aspettare che arrivassero. Affacciato alla finestra più alta del campanile, tranquillo, guardando Firenze dall'alto. Mentre 'Round Midnight' di Thelonious Monk suonava nella sua radio, lui guardava — batteva il tempo con un piede ed aspettava.Al secondo dei dodici rintocchi delle campane di mezzanotte, qualcosa cominciò a succedere. Sull'Arno si formò una nebbia densa che pulsava di verde spettrale. Iniziò a salire e scivolare lenta ma inesorabile sui ponti come dita di mani fredde di fantasmi impazienti. Scivolava sul Ponte Vecchio e rotolava per le vie d'Oltrarno fino a raggiungere San Niccolò, dove si arrampicava sulla collina inghiottendo tutto ciò che trovava sulla sua strada.Quando raggiunse il cancello di San Miniato, scivolò fra le sbarre e salì lungo le scale fino a coprire, come un'alta marea luminosa, tutto il piazzale antistante la chiesa. Si arrampicò sulla sua facciata di marmo e avvolse anche il cimitero delle Porte Sante, coprendo tutta la collina in un mantello di mistero. Poi lentamente, come per incanto, la nebbia iniziò a dissolversi salendo verso il cielo e quando l'ultima nuvola si sciolse nell'aria notturna, il piazzale non era più vuoto.Piccole jack-o'-lanterns con luci tremolanti galleggiavano nell'aria sorridendo con denti di fuoco. Candele nere spuntavano dal nulla, illuminando bancarelle spettrali colme di tutto e niente. Pipistrelli che sembravano di carta ma che erano vivi volteggiavano tra le luci con ali di velluto nero, mentre foglie d'autunno danzavano senza vento, scintillando d'oro e rame. Zucche di ogni forma riempivano i banchi, alcune intagliate con facce buffe, altre coperte di ragnatele argentate che brillavano come fili di luna. Cappelli da strega volteggiavano nell'aria come ombrelli volanti ruotando lenti su se stessi. Castagne arrostite profumavano l'aria di cannella e mistero, mentre piccoli scheletri danzanti tintinnavano come campanelli di ghiaccio.E finalmente nel cimitero delle Porte Sante, il Portale si aprì. Come ogni Halloween, da secoli, spiriti da tutto il mondo si congregavano a Firenze per il loro incontro annuale. Un fiume spettrale di fantasmi si riversò nel piazzale, ognuno dirigendosi verso la propria bancarella, ed ognuno con le sue mercanzie impossibili da vendere o scambiare.Gli spiriti erano arrivati e Severino li osservava dall'alto. Un carnevale di altri mondi, fatto di suoni, colori e storie inimmaginabili.Il piazzale deserto si era trasformato nel Mercato dei Fantasmi. Bancarelle continuavano a materializzarsi dal nulla, zucche intagliate e lucenti si raccontavano storie di Halloween passati, presenti e futuri ridendo maligne fra i profumi di memorie perdute, secoli passati, candele di domani e polvere di stelle cadute.Il cielo sopra le colline toscane e sopra Firenze era pieno di fantasmi che arrivavano da ogni dove per cercare l'introvabile. Ma nessun occhio umano poteva vedere questo spettacolo. Nessuno eccetto Severino, che scese dalla torre incantato da quello spettacolo e si immerse nella folla pulsante di vita ultraterrena. Seven gli volteggiava sopra osservando con occhi attenti e gracchiando un po' nervoso. Alcuni fantasmi lo guardavano con curiosità e lo riconoscevano. Qualcuno lo salutava e molti altri sussurravano il suo nome in lingue dimenticate."Eccolo," mormorava una strega di Praga. "Il bambino del tempo," sospirava un cavaliere normanno. "È tornato, ve lo dicevo io.” rideva un pirata dei Caraibi.Ma Severino non ci faceva attenzione perché c'erano fantasmi che vendevano: sogni di draghi addormentati, risate di gnomi del nord, lacrime di sirene innamorate, l'ultimo respiro dei dinosauri, ombre di unicorni. E perfino paure di Halloween passati — due al prezzo di uno, ma solo per stanotte. Il fantasma di un pirata morto durante un abbordaggio andato poco bene gridava:"Bottiglie di tempesta! Fulmini in barattolo!"Una strega di Salem sussurrava: “Pozioni d'amore che durano tre vite…”Un cavaliere medievale mostrava spade che tagliano la paura,Uno spirito cinese sventolava aquiloni che volano nel passato.La folla spettrale cresceva e si addensava, rideva e contrattava, mentre Severino camminava stupito e affascinato tra i banchi impossibili del Mercato di Halloween.Seven gracchiava inquieto dall'alto e Eleven, il gatto nero dagli occhi arancioni, saltava da una tenda all'altra non perdendo di vista un singolo movimento di Severino e delle centinaia d'anime che gli giravano intorno.Un monaco fantasma di un'epoca mai esistita lo vide e gli sorrise da dietro una bancarella piena di radio antiche ornate di simboli misteriosi. Severino si avvicinò, affascinato. "Che meraviglia! Funzionano tutte?""Oh sì, certamente" rispose il monaco, ”Queste trasmettono sulle onde del tempo passato, presente, e futuro. Ma tu non hai bisogno di comprarne una."Gli altri fantasmi si fermarono. Smisero di vendere, comprare e barattare. Guardarono Severino con rispetto e ascoltavano quello che gli diceva il collezionista di frequenze."La radio a transistor che hai già è più speciale di quanto credi. Ma per scoprire i suoi veri segreti, dovrai cercare nelle cripte antiche dove tutto ebbe inizio."E all'improvviso le prime luci dell'alba iniziarono a illuminare di rosa il cielo dietro San Miniato. In fretta e furia i fantasmi si salutarono volando via nel vento."Fino al prossimo Halloween!” Si dicevano incrociandosi in cielo.Le bancarelle svanirono. Lanterne e candele si spensero. Il Mercato dei Fantasmi si dissolse come un sogno.Severino si ritrovò solo nel piazzale vuoto, Seven sulla sua spalla e Eleven seduto sul muretto a guardare Firenze che si illuminava nel giorno di OgniSanti. Osservò la sua vecchia radio con occhi nuovi e dalle cripte antiche di San Miniato, qualcosa sembrava chiamarlo. L'accese, alzò il volume e scese la scalinata a tempo di 'Autumn Leaves' nella versione di Chet Baker.Era giunta l'ora di spalancare il cancello della Basilica di San Miniato al Monte.Continueremo questa storia. Per adesso un Buon Halloween a tutti voi, che possiate sempre credere nella magia! Storia scritta da Marco Ciappelli per "Storie Sotto Le Stelle" Halloween 2025Ascolta Severino's Playlist per le canzoni che accompagnano questa storia e iscriviti per scoprire nuove musiche ad ogni avventura.
La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo è un evento annuale straordinario che celebra la bellezza, la ricchezza e la diffusione della lingua italiana a livello globale. Istituita nel 2001 dall'Accademia della Crusca in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, questa manifestazione culturale coinvolge ogni anno milioni di persone in oltre 100 Paesi, trasformandosi in un momento di orgoglio nazionale e di condivisione culturale. Durante una settimana, solitamente in ottobre, ambasciate, istituti italiani di cultura, università, scuole di lingua e associazioni culturali in tutto il mondo organizzano eventi, conferenze, mostre, spettacoli e iniziative dedicate alla promozione dell'italiano e della cultura italiana. La Lingua Italiana nel Mondo: l'Italiano oltre i Confini Le Origini e la Storia della Settimana L'idea della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo nasce dalla necessità di valorizzare il patrimonio linguistico italiano in un'epoca di crescente globalizzazione. Nel 2001, l'Accademia della Crusca, la più antica istituzione linguistica del mondo fondata nel 1583, ha proposto questa iniziativa per rispondere a un fenomeno interessante: mentre la lingua italiana non è tra le più parlate come lingua madre (circa 65 milioni di madrelingua), è una delle lingue più studiate al mondo, con oltre 2 milioni di studenti registrati in corsi formali. La prima edizione si svolse dal 15 al 21 ottobre 2001 e da allora l'evento si ripete ogni anno nella terza settimana di ottobre. Il successo fu immediato: già nella prima edizione parteciparono oltre 60 Paesi con centinaia di eventi. Negli anni, la manifestazione è cresciuta esponenzialmente, diventando un appuntamento fisso per gli italiani all'estero, per gli italofili e per chiunque sia interessato alla cultura italiana. Ogni edizione ha un tema specifico che guida tutte le attività: si è parlato di "Italiano e creatività", "L'italiano del cibo", "L'italiano della musica", "L'italiano e la rete, le reti per l'italiano", "L'italiano nello spazio", e molti altri temi che esplorano le diverse dimensioni della lingua e della cultura italiana. Questa scelta tematica permette di focalizzare l'attenzione su aspetti particolari del patrimonio linguistico e culturale italiano, rendendo ogni edizione unica e innovativa. Gli Obiettivi e la Missione dell'Evento La Settimana della Lingua Italiana nel Mondo persegue obiettivi ambiziosi e multiformi che vanno ben oltre la semplice promozione linguistica. Innanzitutto, mira a rafforzare l'identità culturale italiana all'estero, creando momenti di aggregazione per le comunità italiane sparse nel mondo e offrendo loro l'opportunità di celebrare le proprie radici. Un secondo obiettivo fondamentale è promuovere lo studio dell'italiano come lingua straniera. Nonostante l'italiano non sia una lingua franca globale come l'inglese o lo spagnolo, è la quarta lingua più studiata al mondo dopo inglese, spagnolo e cinese. Questo interesse è dovuto principalmente al fascino della cultura italiana: arte, musica, moda, design, cucina e storia attirano studenti da ogni angolo del pianeta. La Settimana offre a potenziali studenti la possibilità di avvicinarsi alla lingua attraverso eventi accattivanti e non convenzionali. L'evento si propone anche di valorizzare il patrimonio culturale italiano nella sua interezza, mostrando come la lingua sia intrinsecamente legata all'arte, alla letteratura, alla musica, al cinema, alla gastronomia e al design. Attraverso mostre, concerti, proiezioni cinematografiche e conferenze, la Settimana diventa una vetrina multidisciplinare della creatività italiana. Un ulteriore obiettivo è creare e consolidare reti internazionali tra istituzioni educative, culturali e professionali che lavorano con la lingua italiana. Durante la Settimana, università, scuole di lingua, editori, traduttori e insegnanti di italiano hanno l'opportunità di...
A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l'ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.
Benvenuti nel Vertigos Club, lo spazio dedicato all'approfondimento con i nostri esperti in vari settori. Ogni mese un nuovo episodio in cui impariamo qualcosa di nuovo............................................................................VERTIGINI è un podcast originale di Matteo Pilon e Alessandro Zanchetta.SE VUOI SOSTENERE QUESTO PROGETTO PUOI FARLO SUL NOSTRO PATREON A QUESTO LINK:https://www.patreon.com/vertiginipodcast/membership............................................................................Music: When We Were Still Alive by Bryo is licensed under a Creative Commons License.https://creativecommons.org/licenses/...Support by RFM - NCM: https://bit.ly/3KchqWp
Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com
L'ospite di questa settimana è VALENTINA PELLIZZONI, libraia. Quello dei librai è, come quello degli illustratori, un mondo invisibile. Nella mia testa si è formata questa teoria: che illustratori e librai appartengono alla stessa idea di mondo. La loro esistenza sembra essere messa a rischio dalla tecnologia, dal galoppare del digitale, dall'intelligenza artificiale generativa, dalla velocità estrema in cui siamo immersi. A tutto questo illustratori e librai rispondono con un tempo lento, con l'attesa, con domande senza risposta, in una parola, con l'umanità.Valentina lavora come libraia nella libreria “Spazio Libri La Cornice” di Cantù, aperta ormai da un bel po' di anni da Tommaso Falzone. Valentina è anche autrice di diversi libri per l'infanzia, tra cui il suo più recente “Il rospo e altre storie di H.C.Andersen”, illustrato da Silvia Molteni e pubblicato da Topipittori. Nell'episodio di questa settimana parliamo di sogni, libri, bambini e tanto altro ancora.Ogni settimana una nuova storia, una nuova vita, dietro le immagini.Questo è un podcast indipendente. Clicca i link qui di seguito per: Diventare un mio PATREON e sostenere questo podcast con un piccolo contributo per coprire le spese di produzione ed aiutarmi a continuare questo progetto; Ricevere la NEWSLETTER de “Il Mondo Invisibile” in cui condivido cosa imparo ogni settimana dagli ospiti del podcast e cosa voglio ricordare per la mia pratica creativa; Ascoltare il podcast anche su YOUTUBE;Seguire l'account Instagram @ilmondoinvisibilepodcast e la pagina facebook cper mandarmi i tuoi commenti. Grazie milleA presto! Alessandro
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A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l'ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.