Un programma presentato da chi la musica la ama, la suona, la scrive. Cantautori e musicisti italiani noti e meno noti si raccontano, senza filtri, in un percorso che dalla loro intimità di ascoltatori ci accompagna dentro la magia della musica vissuta e creata.
RSI - Radiotelevisione svizzera
Finalista al Premio Tenco 2013 nella sezione “interpreti” con il disco “Qualcosa che vale”, rilettura in chiave acustica dell'album “E già” di Lucio Battisti, Patrizia Cirulli è una cantautrice milanese di sicuro talento e dotata di una vocalità avvolgente, che si esprime al meglio nel registro più grave. Dopo una serie di esperienze che l'hanno portata ad esibirsi sui palchi più prestigiosi della vicina penisola, nel 2016 esce l'album “Mille Baci”, pubblicato da Egea Music e scritto, interpretato e prodotto da lei. Gli arrangiamenti sono curati da Lele Battista e i testi sono firmati da autori illustri, fra i quali Garcia Lorca, Frida Kahlo, Catullo, Eduardo De Filippo, Oscar Wilde, Alda Merini e Quasimodo. L'album è arrivato in finale al Premio Tenco 2016, e nello stesso anno ha vinto il Premio Lunezia e il premio “La musica nella poesia” nell'ambito del Premio Bianca D'Aponte. Nel 2018 esce un nuovo lavoro dal titolo “Sanremo d'Autore”, con sapienti riletture di brani che hanno partecipato negli anni al Festival di Sanremo ma senza fortuna, prima di entrare nella storia grazie all'apprezzamento di critica e pubblico. Diverse e tutte assai fertili le sue collaborazioni con grandi artisti italiani, da Fausto Mesolella a Vince Tempera, da Mario Venuti a Sergio Cammariere.Patrizia è venuta a trovarci insieme al chitarrista Simone Pavia, per offrirci una serie di regali sonori che andranno ad impreziosire i suoi personalissimi itinerari sonori.
Finalista al Premio Tenco 2013 nella sezione “interpreti” con il disco “Qualcosa che vale”, rilettura in chiave acustica dell'album “E già” di Lucio Battisti, Patrizia Cirulli è una cantautrice milanese di sicuro talento e dotata di una vocalità avvolgente, che si esprime al meglio nel registro più grave. Dopo una serie di esperienze che l'hanno portata ad esibirsi sui palchi più prestigiosi della vicina penisola, nel 2016 esce l'album “Mille Baci”, pubblicato da Egea Music e scritto, interpretato e prodotto da lei. Gli arrangiamenti sono curati da Lele Battista e i testi sono firmati da autori illustri, fra i quali Garcia Lorca, Frida Kahlo, Catullo, Eduardo De Filippo, Oscar Wilde, Alda Merini e Quasimodo. L'album è arrivato in finale al Premio Tenco 2016, e nello stesso anno ha vinto il Premio Lunezia e il premio “La musica nella poesia” nell'ambito del Premio Bianca D'Aponte. Nel 2018 esce un nuovo lavoro dal titolo “Sanremo d'Autore”, con sapienti riletture di brani che hanno partecipato negli anni al Festival di Sanremo ma senza fortuna, prima di entrare nella storia grazie all'apprezzamento di critica e pubblico. Diverse e tutte assai fertili le sue collaborazioni con grandi artisti italiani, da Fausto Mesolella a Vince Tempera, da Mario Venuti a Sergio Cammariere.Patrizia è venuta a trovarci insieme al chitarrista Simone Pavia, per offrirci una serie di regali sonori che andranno ad impreziosire i suoi personalissimi itinerari sonori.
Più che un cantautore, il nostro ospite può essere definito un poeta di note e di parole. Le canzoni di Miro Durante, in effetti, sono poesie narrate a suon di note e sanno evocare con intima efficacia scorci di vita quotidiana che dipingono idealmente l'essenza esistenziale del suo Sud, quello salentino. Dopo gli studi di chitarra classica, Miro si dedica al suo percorso formativo sul campo suonando con diversi gruppi di musica rock e popolare del Salento. Partecipa a diverse edizioni de “La Notte della Taranta” come elemento dell'orchestra, partecipando a numerosi tour in Italia e all'estero al fianco di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Suona nello spettacolo “Molto rumore per nulla”, con Gigi Proietti, e si unisce all'ensemble di Antonio Amato, con il quale intraprende una lunga collaborazione sia come chitarrista che come co-arrangiatore dei brani. Collabora poi regolarmente con altri artisti salentini come Emanuele Licci, Enza Pagliara, Massimo Donno, Dario Muci e, dal 2019, apre i concerti di Maria Mazzotta. Tutto questo, naturalmente, senza trascurare la sua personale ricerca espressiva, che si realizza nel suo primo album da solista, “A te sarò per sempre”, pubblicato nel 2020 da Nauna Cantieri Musicali. Dieci canzoni che narrano storie intense, d'amore e di guerra, di viaggi e di paesaggi del Sud, e che rendono protagonista ogni ascoltatore come Miro ci dimostrerà anche ai nostri microfoni, con la sua chitarra, cantando e spiegando al nostro pubblico i suoi testi in dialetto salentino.
Più che un cantautore, il nostro ospite può essere definito un poeta di note e di parole. Le canzoni di Miro Durante, in effetti, sono poesie narrate a suon di note e sanno evocare con intima efficacia scorci di vita quotidiana che dipingono idealmente l'essenza esistenziale del suo Sud, quello salentino. Dopo gli studi di chitarra classica, Miro si dedica al suo percorso formativo sul campo suonando con diversi gruppi di musica rock e popolare del Salento. Partecipa a diverse edizioni de “La Notte della Taranta” come elemento dell'orchestra, partecipando a numerosi tour in Italia e all'estero al fianco di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Suona nello spettacolo “Molto rumore per nulla”, con Gigi Proietti, e si unisce all'ensemble di Antonio Amato, con il quale intraprende una lunga collaborazione sia come chitarrista che come co-arrangiatore dei brani. Collabora poi regolarmente con altri artisti salentini come Emanuele Licci, Enza Pagliara, Massimo Donno, Dario Muci e, dal 2019, apre i concerti di Maria Mazzotta. Tutto questo, naturalmente, senza trascurare la sua personale ricerca espressiva, che si realizza nel suo primo album da solista, “A te sarò per sempre”, pubblicato nel 2020 da Nauna Cantieri Musicali. Dieci canzoni che narrano storie intense, d'amore e di guerra, di viaggi e di paesaggi del Sud, e che rendono protagonista ogni ascoltatore come Miro ci dimostrerà anche ai nostri microfoni, con la sua chitarra, cantando e spiegando al nostro pubblico i suoi testi in dialetto salentino.
Più che un cantautore, il nostro ospite può essere definito un poeta di note e di parole. Le canzoni di Miro Durante, in effetti, sono poesie narrate a suon di note e sanno evocare con intima efficacia scorci di vita quotidiana che dipingono idealmente l'essenza esistenziale del suo Sud, quello salentino. Dopo gli studi di chitarra classica, Miro si dedica al suo percorso formativo sul campo suonando con diversi gruppi di musica rock e popolare del Salento. Partecipa a diverse edizioni de “La Notte della Taranta” come elemento dell'orchestra, partecipando a numerosi tour in Italia e all'estero al fianco di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Suona nello spettacolo “Molto rumore per nulla”, con Gigi Proietti, e si unisce all'ensemble di Antonio Amato, con il quale intraprende una lunga collaborazione sia come chitarrista che come co-arrangiatore dei brani. Collabora poi regolarmente con altri artisti salentini come Emanuele Licci, Enza Pagliara, Massimo Donno, Dario Muci e, dal 2019, apre i concerti di Maria Mazzotta. Tutto questo, naturalmente, senza trascurare la sua personale ricerca espressiva, che si realizza nel suo primo album da solista, “A te sarò per sempre”, pubblicato nel 2020 da Nauna Cantieri Musicali. Dieci canzoni che narrano storie intense, d'amore e di guerra, di viaggi e di paesaggi del Sud, e che rendono protagonista ogni ascoltatore come Miro ci dimostrerà anche ai nostri microfoni, con la sua chitarra, cantando e spiegando al nostro pubblico i suoi testi in dialetto salentino.
Più che un cantautore, il nostro ospite può essere definito un poeta di note e di parole. Le canzoni di Miro Durante, in effetti, sono poesie narrate a suon di note e sanno evocare con intima efficacia scorci di vita quotidiana che dipingono idealmente l'essenza esistenziale del suo Sud, quello salentino. Dopo gli studi di chitarra classica, Miro si dedica al suo percorso formativo sul campo suonando con diversi gruppi di musica rock e popolare del Salento. Partecipa a diverse edizioni de “La Notte della Taranta” come elemento dell'orchestra, partecipando a numerosi tour in Italia e all'estero al fianco di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Suona nello spettacolo “Molto rumore per nulla”, con Gigi Proietti, e si unisce all'ensemble di Antonio Amato, con il quale intraprende una lunga collaborazione sia come chitarrista che come co-arrangiatore dei brani. Collabora poi regolarmente con altri artisti salentini come Emanuele Licci, Enza Pagliara, Massimo Donno, Dario Muci e, dal 2019, apre i concerti di Maria Mazzotta. Tutto questo, naturalmente, senza trascurare la sua personale ricerca espressiva, che si realizza nel suo primo album da solista, “A te sarò per sempre”, pubblicato nel 2020 da Nauna Cantieri Musicali. Dieci canzoni che narrano storie intense, d'amore e di guerra, di viaggi e di paesaggi del Sud, e che rendono protagonista ogni ascoltatore come Miro ci dimostrerà anche ai nostri microfoni, con la sua chitarra, cantando e spiegando al nostro pubblico i suoi testi in dialetto salentino.
Più che un cantautore, il nostro ospite può essere definito un poeta di note e di parole. Le canzoni di Miro Durante, in effetti, sono poesie narrate a suon di note e sanno evocare con intima efficacia scorci di vita quotidiana che dipingono idealmente l'essenza esistenziale del suo Sud, quello salentino. Dopo gli studi di chitarra classica, Miro si dedica al suo percorso formativo sul campo suonando con diversi gruppi di musica rock e popolare del Salento. Partecipa a diverse edizioni de “La Notte della Taranta” come elemento dell'orchestra, partecipando a numerosi tour in Italia e all'estero al fianco di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Suona nello spettacolo “Molto rumore per nulla”, con Gigi Proietti, e si unisce all'ensemble di Antonio Amato, con il quale intraprende una lunga collaborazione sia come chitarrista che come co-arrangiatore dei brani. Collabora poi regolarmente con altri artisti salentini come Emanuele Licci, Enza Pagliara, Massimo Donno, Dario Muci e, dal 2019, apre i concerti di Maria Mazzotta. Tutto questo, naturalmente, senza trascurare la sua personale ricerca espressiva, che si realizza nel suo primo album da solista, “A te sarò per sempre”, pubblicato nel 2020 da Nauna Cantieri Musicali. Dieci canzoni che narrano storie intense, d'amore e di guerra, di viaggi e di paesaggi del Sud, e che rendono protagonista ogni ascoltatore come Miro ci dimostrerà anche ai nostri microfoni, con la sua chitarra, cantando e spiegando al nostro pubblico i suoi testi in dialetto salentino.
La nostra ospite è una delle voci più significative del panorama musicale odierno legato alla cosiddetta world music, e non solo in Italia perché la sua sensibilità espressiva, la sua particolare versatilità e il suo crescente bagaglio di esperienze hanno fatto di lei un'ideale ambasciatrice sonora internazionale. Maria Mazzotta nasce a Lecce e vive tra il Salento e i Pirenei, ed è venuta a trovarci in compagnia di un fisarmonicista davvero fenomenale, Vince Abbracciante, per raccontarci la sua parabola artistica e per offrirci anche dal vivo alcuni saggi della sua maestrìa di autrice e soprattutto di interprete. Giovanissima, si dedica dapprima allo studio del pianoforte e successivamente, presso il Conservatorio di Lecce, a quello dell'arpa. Nel 1998 avviene il primo approccio con i canti della tradizione salentina, attraverso l'ascolto delle fonti originali e la partecipazione attiva ai canti di riproposta. Dal 2000 al 2015 fa parte dello storico Canzoniere Grecanico Salentino, con cui incide 6 album e partecipa ai più importanti festival internazionali di world music. Frequenta diversi workshop e masterclass, approfondendo tecniche vocali diverse con Gabriella Schiavone delle Faraualla, con Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti indiani di dhrupad, o ancora con Bobby McFerrin, che la sceglie per duettare con lui nell'edizione 2008 di ‘Bari in Jazz'. Si appassiona poi alla musica balcanica e a soli 21 anni inizia una ricerca musicale interagendo con molti musicisti di diverse nazionalità. Nasce così il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa, che si completa fondendosi in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo Hasa-Mazzotta. Nel 2006 fa parte dell'orchestra 'Notte della Taranta' diretta dal Mo. Concertatore Ambrogio Sparagna. Dal 2011 al 2014 è voce solista della 'Notte della Taranta' sotto la direzione del Mo. Ludovico Einaudi, del Mo. Goran Bregovic e del Mo. Giovanni Sollima. Dal 2013 collabora, in qualità di cantante, con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna realizzando gli spettacoli Mediterraneo, La jota e la taranta, Cardia, Dos Tierras che la portano ad esibirsi in diversi teatri nel mondo, e vanta numerose collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, da Paolo Fresu a Ballaké Sissoko, da Rita Marcotulli a Ibrahim Maalouf. Di tutto questo ma naturalmente anche del suo più recente lavoro discografico, Amoreamaro, ci parlerà nella nostra preziosa serie di Anime Salve.
La nostra ospite è una delle voci più significative del panorama musicale odierno legato alla cosiddetta world music, e non solo in Italia perché la sua sensibilità espressiva, la sua particolare versatilità e il suo crescente bagaglio di esperienze hanno fatto di lei un'ideale ambasciatrice sonora internazionale. Maria Mazzotta nasce a Lecce e vive tra il Salento e i Pirenei, ed è venuta a trovarci in compagnia di un fisarmonicista davvero fenomenale, Vince Abbracciante, per raccontarci la sua parabola artistica e per offrirci anche dal vivo alcuni saggi della sua maestrìa di autrice e soprattutto di interprete. Giovanissima, si dedica dapprima allo studio del pianoforte e successivamente, presso il Conservatorio di Lecce, a quello dell'arpa. Nel 1998 avviene il primo approccio con i canti della tradizione salentina, attraverso l'ascolto delle fonti originali e la partecipazione attiva ai canti di riproposta. Dal 2000 al 2015 fa parte dello storico Canzoniere Grecanico Salentino, con cui incide 6 album e partecipa ai più importanti festival internazionali di world music. Frequenta diversi workshop e masterclass, approfondendo tecniche vocali diverse con Gabriella Schiavone delle Faraualla, con Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti indiani di dhrupad, o ancora con Bobby McFerrin, che la sceglie per duettare con lui nell'edizione 2008 di ‘Bari in Jazz'. Si appassiona poi alla musica balcanica e a soli 21 anni inizia una ricerca musicale interagendo con molti musicisti di diverse nazionalità. Nasce così il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa, che si completa fondendosi in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo Hasa-Mazzotta. Nel 2006 fa parte dell'orchestra 'Notte della Taranta' diretta dal Mo. Concertatore Ambrogio Sparagna. Dal 2011 al 2014 è voce solista della 'Notte della Taranta' sotto la direzione del Mo. Ludovico Einaudi, del Mo. Goran Bregovic e del Mo. Giovanni Sollima. Dal 2013 collabora, in qualità di cantante, con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna realizzando gli spettacoli Mediterraneo, La jota e la taranta, Cardia, Dos Tierras che la portano ad esibirsi in diversi teatri nel mondo, e vanta numerose collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, da Paolo Fresu a Ballaké Sissoko, da Rita Marcotulli a Ibrahim Maalouf. Di tutto questo ma naturalmente anche del suo più recente lavoro discografico, Amoreamaro, ci parlerà nella nostra preziosa serie di Anime Salve.
La nostra ospite è una delle voci più significative del panorama musicale odierno legato alla cosiddetta world music, e non solo in Italia perché la sua sensibilità espressiva, la sua particolare versatilità e il suo crescente bagaglio di esperienze hanno fatto di lei un'ideale ambasciatrice sonora internazionale. Maria Mazzotta nasce a Lecce e vive tra il Salento e i Pirenei, ed è venuta a trovarci in compagnia di un fisarmonicista davvero fenomenale, Vince Abbracciante, per raccontarci la sua parabola artistica e per offrirci anche dal vivo alcuni saggi della sua maestrìa di autrice e soprattutto di interprete. Giovanissima, si dedica dapprima allo studio del pianoforte e successivamente, presso il Conservatorio di Lecce, a quello dell'arpa. Nel 1998 avviene il primo approccio con i canti della tradizione salentina, attraverso l'ascolto delle fonti originali e la partecipazione attiva ai canti di riproposta. Dal 2000 al 2015 fa parte dello storico Canzoniere Grecanico Salentino, con cui incide 6 album e partecipa ai più importanti festival internazionali di world music. Frequenta diversi workshop e masterclass, approfondendo tecniche vocali diverse con Gabriella Schiavone delle Faraualla, con Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti indiani di dhrupad, o ancora con Bobby McFerrin, che la sceglie per duettare con lui nell'edizione 2008 di ‘Bari in Jazz'. Si appassiona poi alla musica balcanica e a soli 21 anni inizia una ricerca musicale interagendo con molti musicisti di diverse nazionalità. Nasce così il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa, che si completa fondendosi in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo Hasa-Mazzotta. Nel 2006 fa parte dell'orchestra 'Notte della Taranta' diretta dal Mo. Concertatore Ambrogio Sparagna. Dal 2011 al 2014 è voce solista della 'Notte della Taranta' sotto la direzione del Mo. Ludovico Einaudi, del Mo. Goran Bregovic e del Mo. Giovanni Sollima. Dal 2013 collabora, in qualità di cantante, con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna realizzando gli spettacoli Mediterraneo, La jota e la taranta, Cardia, Dos Tierras che la portano ad esibirsi in diversi teatri nel mondo, e vanta numerose collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, da Paolo Fresu a Ballaké Sissoko, da Rita Marcotulli a Ibrahim Maalouf. Di tutto questo ma naturalmente anche del suo più recente lavoro discografico, Amoreamaro, ci parlerà nella nostra preziosa serie di Anime Salve.
La nostra ospite è una delle voci più significative del panorama musicale odierno legato alla cosiddetta world music, e non solo in Italia perché la sua sensibilità espressiva, la sua particolare versatilità e il suo crescente bagaglio di esperienze hanno fatto di lei un'ideale ambasciatrice sonora internazionale. Maria Mazzotta nasce a Lecce e vive tra il Salento e i Pirenei, ed è venuta a trovarci in compagnia di un fisarmonicista davvero fenomenale, Vince Abbracciante, per raccontarci la sua parabola artistica e per offrirci anche dal vivo alcuni saggi della sua maestrìa di autrice e soprattutto di interprete. Giovanissima, si dedica dapprima allo studio del pianoforte e successivamente, presso il Conservatorio di Lecce, a quello dell'arpa. Nel 1998 avviene il primo approccio con i canti della tradizione salentina, attraverso l'ascolto delle fonti originali e la partecipazione attiva ai canti di riproposta. Dal 2000 al 2015 fa parte dello storico Canzoniere Grecanico Salentino, con cui incide 6 album e partecipa ai più importanti festival internazionali di world music. Frequenta diversi workshop e masterclass, approfondendo tecniche vocali diverse con Gabriella Schiavone delle Faraualla, con Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti indiani di dhrupad, o ancora con Bobby McFerrin, che la sceglie per duettare con lui nell'edizione 2008 di ‘Bari in Jazz'. Si appassiona poi alla musica balcanica e a soli 21 anni inizia una ricerca musicale interagendo con molti musicisti di diverse nazionalità. Nasce così il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa, che si completa fondendosi in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo Hasa-Mazzotta. Nel 2006 fa parte dell'orchestra 'Notte della Taranta' diretta dal Mo. Concertatore Ambrogio Sparagna. Dal 2011 al 2014 è voce solista della 'Notte della Taranta' sotto la direzione del Mo. Ludovico Einaudi, del Mo. Goran Bregovic e del Mo. Giovanni Sollima. Dal 2013 collabora, in qualità di cantante, con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna realizzando gli spettacoli Mediterraneo, La jota e la taranta, Cardia, Dos Tierras che la portano ad esibirsi in diversi teatri nel mondo, e vanta numerose collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, da Paolo Fresu a Ballaké Sissoko, da Rita Marcotulli a Ibrahim Maalouf. Di tutto questo ma naturalmente anche del suo più recente lavoro discografico, Amoreamaro, ci parlerà nella nostra preziosa serie di Anime Salve.
La nostra ospite è una delle voci più significative del panorama musicale odierno legato alla cosiddetta world music, e non solo in Italia perché la sua sensibilità espressiva, la sua particolare versatilità e il suo crescente bagaglio di esperienze hanno fatto di lei un'ideale ambasciatrice sonora internazionale. Maria Mazzotta nasce a Lecce e vive tra il Salento e i Pirenei, ed è venuta a trovarci in compagnia di un fisarmonicista davvero fenomenale, Vince Abbracciante, per raccontarci la sua parabola artistica e per offrirci anche dal vivo alcuni saggi della sua maestrìa di autrice e soprattutto di interprete. Giovanissima, si dedica dapprima allo studio del pianoforte e successivamente, presso il Conservatorio di Lecce, a quello dell'arpa. Nel 1998 avviene il primo approccio con i canti della tradizione salentina, attraverso l'ascolto delle fonti originali e la partecipazione attiva ai canti di riproposta. Dal 2000 al 2015 fa parte dello storico Canzoniere Grecanico Salentino, con cui incide 6 album e partecipa ai più importanti festival internazionali di world music. Frequenta diversi workshop e masterclass, approfondendo tecniche vocali diverse con Gabriella Schiavone delle Faraualla, con Sayeeduddin Dagar, tra i più noti cantanti indiani di dhrupad, o ancora con Bobby McFerrin, che la sceglie per duettare con lui nell'edizione 2008 di ‘Bari in Jazz'. Si appassiona poi alla musica balcanica e a soli 21 anni inizia una ricerca musicale interagendo con molti musicisti di diverse nazionalità. Nasce così il sodalizio col violoncellista albanese Redi Hasa, che si completa fondendosi in una simbiosi musical-culturale da cui scaturisce il duo Hasa-Mazzotta. Nel 2006 fa parte dell'orchestra 'Notte della Taranta' diretta dal Mo. Concertatore Ambrogio Sparagna. Dal 2011 al 2014 è voce solista della 'Notte della Taranta' sotto la direzione del Mo. Ludovico Einaudi, del Mo. Goran Bregovic e del Mo. Giovanni Sollima. Dal 2013 collabora, in qualità di cantante, con la compagnia di danza di Miguel Angel Berna realizzando gli spettacoli Mediterraneo, La jota e la taranta, Cardia, Dos Tierras che la portano ad esibirsi in diversi teatri nel mondo, e vanta numerose collaborazioni con artisti nazionali e internazionali, da Paolo Fresu a Ballaké Sissoko, da Rita Marcotulli a Ibrahim Maalouf. Di tutto questo ma naturalmente anche del suo più recente lavoro discografico, Amoreamaro, ci parlerà nella nostra preziosa serie di Anime Salve.
Polistrumentista, cantante, autore, Sasà Calabrese si definisce autodidatta ma in realtà ha studiato tanto, e ha saputo affinare il suo talento carpendo i segreti del mestiere ai grandi musicisti che ha avuto la ventura d'incrociare. Come contrabbassista ha suonato e collaborato con molti artisti in ambito jazzistico, tra i quali Marco Tamburini, Joe Amoruso, Gigi Cifarelli, Cristal White, Max Ionata, Dan Kinzelman, Eric Daniel, Mike Applebaum, Luca Aquino, Joe Barbieri, Gegè Telesforo. Per quanto riguarda la musica pop, invece, ha collaborato con Federico Zampaglione, Linda Valori, Jenny B, Simona Bencini, Mario Venuti, Rossana Casale, Pierdavide Carone, Enrico Ruggeri, Fausto Mesolella, Amedeo Minghi, Roy Paci, solo per fare alcuni nomi. Suona stabilmente nella formazione della grande cantautrice Mariella Nava ed è ancora in corso la collaborazione con la mitica “Signorina Silvani” di Fantozzi: la meravigliosa Anna Mazzamauro con la quale ha un rapporto lavorativo consolidato, tanto che Calabrese ha scritto per lei le musiche originali per ben due commedie portate già in tournée: “Divina” e “Belvedere”. E c'è naturalmente il suo percorso di cantautore, che nel 2018 con l'album “Conserve” lo ha portato ad essere finalista della Targa Tenco per la migliore opera prima.Con la chitarra e la tastiera, suoi strumenti ormai inseparabili, Sasà colora le cinque puntate che abbiamo deciso di affidargli, e sarà bello seguirlo nei suoi itinerari sonori ed espressivi.
Polistrumentista, cantante, autore, Sasà Calabrese si definisce autodidatta ma in realtà ha studiato tanto, e ha saputo affinare il suo talento carpendo i segreti del mestiere ai grandi musicisti che ha avuto la ventura d'incrociare. Come contrabbassista ha suonato e collaborato con molti artisti in ambito jazzistico, tra i quali Marco Tamburini, Joe Amoruso, Gigi Cifarelli, Cristal White, Max Ionata, Dan Kinzelman, Eric Daniel, Mike Applebaum, Luca Aquino, Joe Barbieri, Gegè Telesforo. Per quanto riguarda la musica pop, invece, ha collaborato con Federico Zampaglione, Linda Valori, Jenny B, Simona Bencini, Mario Venuti, Rossana Casale, Pierdavide Carone, Enrico Ruggeri, Fausto Mesolella, Amedeo Minghi, Roy Paci, solo per fare alcuni nomi. Suona stabilmente nella formazione della grande cantautrice Mariella Nava ed è ancora in corso la collaborazione con la mitica “Signorina Silvani” di Fantozzi: la meravigliosa Anna Mazzamauro con la quale ha un rapporto lavorativo consolidato, tanto che Calabrese ha scritto per lei le musiche originali per ben due commedie portate già in tournée: “Divina” e “Belvedere”. E c'è naturalmente il suo percorso di cantautore, che nel 2018 con l'album “Conserve” lo ha portato ad essere finalista della Targa Tenco per la migliore opera prima.Con la chitarra e la tastiera, suoi strumenti ormai inseparabili, Sasà colora le cinque puntate che abbiamo deciso di affidargli, e sarà bello seguirlo nei suoi itinerari sonori ed espressivi.
È un grande piacere poter ospitare un cantautore, chitarrista, arrangiatore e produttore discografico brindisino che ha davvero molto da raccontare di sé e delle sue passioni musicali. Attivo nel mondo della musica indipendente da oltre trentacinque anni, Amerigo Verardi è per molti versi una figura a sé nel panorama italiano, con un curriculum ampio ed eclettico: tra le altre cose, la leadership dei gruppi Allison Run e Lula, il progetto Lotus, gli impegni come produttore di studio e una carriera da solista in bilico tra canzoni neopsichedeliche e deviazioni sperimentali coronata nel 2016 dal monumentale lavoro discografico di Hippie Dixit. Nel novembre 2020 l'antologia “Walking On The Bridge” ha raccolto in tre CD l'intera produzione degli Allison Run e una notevole quantità di materiale inedito della band, mentre nel febbraio 2021 “Un sogno di Maila” – il quinto album a suo nome – ha ancora una volta conquistato la critica per fantasia, ispirazione, spessore e coraggio nel seguire schemi fuori dal coro. Un disco che gli è valso, di recente, il premio del MEI di Faenza come “Artista indipendente dell'anno”.Un ospite prezioso che, come sempre ad “Anime Salve”, è venuto a trovarci con la sua chitarra per impreziosire i nostri itinerari sonori con interventi “live”.
È un grande piacere poter ospitare un cantautore, chitarrista, arrangiatore e produttore discografico brindisino che ha davvero molto da raccontare di sé e delle sue passioni musicali. Attivo nel mondo della musica indipendente da oltre trentacinque anni, Amerigo Verardi è per molti versi una figura a sé nel panorama italiano, con un curriculum ampio ed eclettico: tra le altre cose, la leadership dei gruppi Allison Run e Lula, il progetto Lotus, gli impegni come produttore di studio e una carriera da solista in bilico tra canzoni neopsichedeliche e deviazioni sperimentali coronata nel 2016 dal monumentale lavoro discografico di Hippie Dixit. Nel novembre 2020 l'antologia “Walking On The Bridge” ha raccolto in tre CD l'intera produzione degli Allison Run e una notevole quantità di materiale inedito della band, mentre nel febbraio 2021 “Un sogno di Maila” – il quinto album a suo nome – ha ancora una volta conquistato la critica per fantasia, ispirazione, spessore e coraggio nel seguire schemi fuori dal coro. Un disco che gli è valso, di recente, il premio del MEI di Faenza come “Artista indipendente dell'anno”.Un ospite prezioso che, come sempre ad “Anime Salve”, è venuto a trovarci con la sua chitarra per impreziosire i nostri itinerari sonori con interventi “live”.
È un grande piacere poter ospitare un cantautore, chitarrista, arrangiatore e produttore discografico brindisino che ha davvero molto da raccontare di sé e delle sue passioni musicali. Attivo nel mondo della musica indipendente da oltre trentacinque anni, Amerigo Verardi è per molti versi una figura a sé nel panorama italiano, con un curriculum ampio ed eclettico: tra le altre cose, la leadership dei gruppi Allison Run e Lula, il progetto Lotus, gli impegni come produttore di studio e una carriera da solista in bilico tra canzoni neopsichedeliche e deviazioni sperimentali coronata nel 2016 dal monumentale lavoro discografico di Hippie Dixit. Nel novembre 2020 l'antologia “Walking On The Bridge” ha raccolto in tre CD l'intera produzione degli Allison Run e una notevole quantità di materiale inedito della band, mentre nel febbraio 2021 “Un sogno di Maila” – il quinto album a suo nome – ha ancora una volta conquistato la critica per fantasia, ispirazione, spessore e coraggio nel seguire schemi fuori dal coro. Un disco che gli è valso, di recente, il premio del MEI di Faenza come “Artista indipendente dell'anno”.Un ospite prezioso che, come sempre ad “Anime Salve”, è venuto a trovarci con la sua chitarra per impreziosire i nostri itinerari sonori con interventi “live”.
È un grande piacere poter ospitare un cantautore, chitarrista, arrangiatore e produttore discografico brindisino che ha davvero molto da raccontare di sé e delle sue passioni musicali. Attivo nel mondo della musica indipendente da oltre trentacinque anni, Amerigo Verardi è per molti versi una figura a sé nel panorama italiano, con un curriculum ampio ed eclettico: tra le altre cose, la leadership dei gruppi Allison Run e Lula, il progetto Lotus, gli impegni come produttore di studio e una carriera da solista in bilico tra canzoni neopsichedeliche e deviazioni sperimentali coronata nel 2016 dal monumentale lavoro discografico di Hippie Dixit. Nel novembre 2020 l'antologia “Walking On The Bridge” ha raccolto in tre CD l'intera produzione degli Allison Run e una notevole quantità di materiale inedito della band, mentre nel febbraio 2021 “Un sogno di Maila” – il quinto album a suo nome – ha ancora una volta conquistato la critica per fantasia, ispirazione, spessore e coraggio nel seguire schemi fuori dal coro. Un disco che gli è valso, di recente, il premio del MEI di Faenza come “Artista indipendente dell'anno”.Un ospite prezioso che, come sempre ad “Anime Salve”, è venuto a trovarci con la sua chitarra per impreziosire i nostri itinerari sonori con interventi “live”.
È un grande piacere poter ospitare un cantautore, chitarrista, arrangiatore e produttore discografico brindisino che ha davvero molto da raccontare di sé e delle sue passioni musicali. Attivo nel mondo della musica indipendente da oltre trentacinque anni, Amerigo Verardi è per molti versi una figura a sé nel panorama italiano, con un curriculum ampio ed eclettico: tra le altre cose, la leadership dei gruppi Allison Run e Lula, il progetto Lotus, gli impegni come produttore di studio e una carriera da solista in bilico tra canzoni neopsichedeliche e deviazioni sperimentali coronata nel 2016 dal monumentale lavoro discografico di Hippie Dixit. Nel novembre 2020 l'antologia “Walking On The Bridge” ha raccolto in tre CD l'intera produzione degli Allison Run e una notevole quantità di materiale inedito della band, mentre nel febbraio 2021 “Un sogno di Maila” – il quinto album a suo nome – ha ancora una volta conquistato la critica per fantasia, ispirazione, spessore e coraggio nel seguire schemi fuori dal coro. Un disco che gli è valso, di recente, il premio del MEI di Faenza come “Artista indipendente dell'anno”.Un ospite prezioso che, come sempre ad “Anime Salve”, è venuto a trovarci con la sua chitarra per impreziosire i nostri itinerari sonori con interventi “live”.
Come ama fare in concerto, ma con più tempo per parlare delle sue passioni musicali e letterarie, Selva Nuda ci invita nel suo universo poetico ed espressivo per farci scoprire la dolce malinconia delle sue canzoni. Anche se ormai può essere considerata a tutti gli effetti un'artista ginevrina, lei è ticinese e il suo nome all'anagrafe è Cristina Castelli. Il nome d'arte, sono parole sue, è nato dalla necessità assoluta di andare oltre la paura, dalla voglia di trasmettere la sua natura più selvaggia e allo stesso tempo vulnerabile. È da questa intima urgenza creativa che nel 2018 prende forma il suo progetto discografico dal titolo significativo, “Le mie parole”, che non a caso farà un po' da bussola per i nostri itinerari sonori, come sempre impreziositi da interventi musicali dal vivo della nostra ospite. Selva Nuda canta in italiano, francese e inglese, e in effetti la sua voce esalta la natura e i territori selvaggi che popolano i suoi sogni, dandoci l'impressione di oscillare tra fuoco e ghiaccio.Nelle cinque puntate a lei dedicate avremo quindi modo di conoscerla meglio e di scoprire in presa diretta uno dei suoi talenti, quello di creare “canzoni istantanee” ispirandosi al momento, cioè improvvisando.
Come ama fare in concerto, ma con più tempo per parlare delle sue passioni musicali e letterarie, Selva Nuda ci invita nel suo universo poetico ed espressivo per farci scoprire la dolce malinconia delle sue canzoni. Anche se ormai può essere considerata a tutti gli effetti un'artista ginevrina, lei è ticinese e il suo nome all'anagrafe è Cristina Castelli. Il nome d'arte, sono parole sue, è nato dalla necessità assoluta di andare oltre la paura, dalla voglia di trasmettere la sua natura più selvaggia e allo stesso tempo vulnerabile. È da questa intima urgenza creativa che nel 2018 prende forma il suo progetto discografico dal titolo significativo, “Le mie parole”, che non a caso farà un po' da bussola per i nostri itinerari sonori, come sempre impreziositi da interventi musicali dal vivo della nostra ospite. Selva Nuda canta in italiano, francese e inglese, e in effetti la sua voce esalta la natura e i territori selvaggi che popolano i suoi sogni, dandoci l'impressione di oscillare tra fuoco e ghiaccio.Nelle cinque puntate a lei dedicate avremo quindi modo di conoscerla meglio e di scoprire in presa diretta uno dei suoi talenti, quello di creare “canzoni istantanee” ispirandosi al momento, cioè improvvisando.
Come ama fare in concerto, ma con più tempo per parlare delle sue passioni musicali e letterarie, Selva Nuda ci invita nel suo universo poetico ed espressivo per farci scoprire la dolce malinconia delle sue canzoni. Anche se ormai può essere considerata a tutti gli effetti un'artista ginevrina, lei è ticinese e il suo nome all'anagrafe è Cristina Castelli. Il nome d'arte, sono parole sue, è nato dalla necessità assoluta di andare oltre la paura, dalla voglia di trasmettere la sua natura più selvaggia e allo stesso tempo vulnerabile. È da questa intima urgenza creativa che nel 2018 prende forma il suo progetto discografico dal titolo significativo, “Le mie parole”, che non a caso farà un po' da bussola per i nostri itinerari sonori, come sempre impreziositi da interventi musicali dal vivo della nostra ospite. Selva Nuda canta in italiano, francese e inglese, e in effetti la sua voce esalta la natura e i territori selvaggi che popolano i suoi sogni, dandoci l'impressione di oscillare tra fuoco e ghiaccio.Nelle cinque puntate a lei dedicate avremo quindi modo di conoscerla meglio e di scoprire in presa diretta uno dei suoi talenti, quello di creare “canzoni istantanee” ispirandosi al momento, cioè improvvisando.
Come ama fare in concerto, ma con più tempo per parlare delle sue passioni musicali e letterarie, Selva Nuda ci invita nel suo universo poetico ed espressivo per farci scoprire la dolce malinconia delle sue canzoni. Anche se ormai può essere considerata a tutti gli effetti un'artista ginevrina, lei è ticinese e il suo nome all'anagrafe è Cristina Castelli. Il nome d'arte, sono parole sue, è nato dalla necessità assoluta di andare oltre la paura, dalla voglia di trasmettere la sua natura più selvaggia e allo stesso tempo vulnerabile. È da questa intima urgenza creativa che nel 2018 prende forma il suo progetto discografico dal titolo significativo, “Le mie parole”, che non a caso farà un po' da bussola per i nostri itinerari sonori, come sempre impreziositi da interventi musicali dal vivo della nostra ospite. Selva Nuda canta in italiano, francese ed inglese, e in effetti la sua voce esalta la natura e i territori selvaggi che popolano i suoi sogni, dandoci l'impressione di oscillare tra fuoco e ghiaccio.Nelle cinque puntate a lei dedicate avremo quindi modo di conoscerla meglio e di scoprire in presa diretta uno dei suoi talenti, quello di creare “canzoni istantanee” ispirandosi al momento, cioè improvvisando.
Come ama fare in concerto, ma con più tempo per parlare delle sue passioni musicali e letterarie, Selva Nuda ci invita nel suo universo poetico ed espressivo per farci scoprire la dolce malinconia delle sue canzoni. Anche se ormai può essere considerata a tutti gli effetti un'artista ginevrina, lei è ticinese e il suo nome all'anagrafe è Cristina Castelli. Il nome d'arte, sono parole sue, è nato dalla necessità assoluta di andare oltre la paura, dalla voglia di trasmettere la sua natura più selvaggia e allo stesso tempo vulnerabile. È da questa intima urgenza creativa che nel 2018 prende forma il suo progetto discografico dal titolo significativo, “Le mie parole”, che non a caso farà un po' da bussola per i nostri itinerari sonori, come sempre impreziositi da interventi musicali dal vivo della nostra ospite. Selva Nuda canta in italiano, francese e inglese, e in effetti la sua voce esalta la natura e i territori selvaggi che popolano i suoi sogni, dandoci l'impressione di oscillare tra fuoco e ghiaccio.Nelle cinque puntate a lei dedicate avremo quindi modo di conoscerla meglio e di scoprire in presa diretta uno dei suoi talenti, quello di creare “canzoni istantanee” ispirandosi al momento, cioè improvvisando.
Nonostante la sua giovane età, Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale in Puglia. Nata nel 1991, a soli sei anni comincia a cantare nel gruppo salentino Mera Menhir e non a caso, quindi, le sue qualità vengono presto notate da uno dei fondatori del Canzoniere Grecanico Salentino, Daniele Durante, che incoraggia le potenzialità della piccola artista invitandola a cantare nelle pizziche che chiudevano i concerti del Canzoniere. Pochi anni dopo viene lanciata dal gruppo reggae Sud Sound System come voce nel brano “Le radici ca tieni” trasmesso in tutte le radio italiane. Nel 2004 entra in pianta stabile nell'Orchestra de “La Notte della Taranta” come voce solista e indiscussa protagonista, duetta con tutti i più grandi ospiti del concertone e collabora con i maestri Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2012 scrive per Ludovico Einaudi il testo di “Nuvole bianche”, e due anni più tardi debutta al 58.mo Festival internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nell'opera di Admir Skurtaj “Kater i rades. Il naufragio”. Nel 2015 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo con il quale condivide un crescente riconoscimento nazionale e internazionale.È ormai imminente l'uscita del suo primo album da solista, del quale ascolteremo senz'altro alcuni esempi con esecuzioni esclusive, realizzate solo per noi. E, naturalmente, Alessia ci racconterà delle sue esperienze e delle sue passioni musicali.
Nonostante la sua giovane età, Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale in Puglia. Nata nel 1991, a soli sei anni comincia a cantare nel gruppo salentino Mera Menhir e non a caso, quindi, le sue qualità vengono presto notate da uno dei fondatori del Canzoniere Grecanico Salentino, Daniele Durante, che incoraggia le potenzialità della piccola artista invitandola a cantare nelle pizziche che chiudevano i concerti del Canzoniere. Pochi anni dopo viene lanciata dal gruppo reggae Sud Sound System come voce nel brano “Le radici ca tieni” trasmesso in tutte le radio italiane. Nel 2004 entra in pianta stabile nell'Orchestra de “La Notte della Taranta” come voce solista e indiscussa protagonista, duetta con tutti i più grandi ospiti del concertone e collabora con i maestri Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2012 scrive per Ludovico Einaudi il testo di “Nuvole bianche”, e due anni più tardi debutta al 58.mo Festival internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nell'opera di Admir Skurtaj “Kater i rades. Il naufragio”. Nel 2015 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo con il quale condivide un crescente riconoscimento nazionale e internazionale.È ormai imminente l'uscita del suo primo album da solista, del quale ascolteremo senz'altro alcuni esempi con esecuzioni esclusive, realizzate solo per noi. E, naturalmente, Alessia ci racconterà delle sue esperienze e delle sue passioni musicali.
Nonostante la sua giovane età, Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale in Puglia. Nata nel 1991, a soli sei anni comincia a cantare nel gruppo salentino Mera Menhir e non a caso, quindi, le sue qualità vengono presto notate da uno dei fondatori del Canzoniere Grecanico Salentino, Daniele Durante, che incoraggia le potenzialità della piccola artista invitandola a cantare nelle pizziche che chiudevano i concerti del Canzoniere. Pochi anni dopo viene lanciata dal gruppo reggae Sud Sound System come voce nel brano “Le radici ca tieni” trasmesso in tutte le radio italiane. Nel 2004 entra in pianta stabile nell'Orchestra de “La Notte della Taranta” come voce solista e indiscussa protagonista, duetta con tutti i più grandi ospiti del concertone e collabora con i maestri Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2012 scrive per Ludovico Einaudi il testo di “Nuvole bianche”, e due anni più tardi debutta al 58.mo Festival internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nell'opera di Admir Skurtaj “Kater i rades. Il naufragio”. Nel 2015 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo con il quale condivide un crescente riconoscimento nazionale e internazionale.È ormai imminente l'uscita del suo primo album da solista, del quale ascolteremo senz'altro alcuni esempi con esecuzioni esclusive, realizzate solo per noi. E, naturalmente, Alessia ci racconterà delle sue esperienze e delle sue passioni musicali.
Nonostante la sua giovane età, Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale in Puglia. Nata nel 1991, a soli sei anni comincia a cantare nel gruppo salentino Mera Menhir e non a caso, quindi, le sue qualità vengono presto notate da uno dei fondatori del Canzoniere Grecanico Salentino, Daniele Durante, che incoraggia le potenzialità della piccola artista invitandola a cantare nelle pizziche che chiudevano i concerti del Canzoniere. Pochi anni dopo viene lanciata dal gruppo reggae Sud Sound System come voce nel brano “Le radici ca tieni” trasmesso in tutte le radio italiane. Nel 2004 entra in pianta stabile nell'Orchestra de “La Notte della Taranta” come voce solista e indiscussa protagonista, duetta con tutti i più grandi ospiti del concertone e collabora con i maestri Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2012 scrive per Ludovico Einaudi il testo di “Nuvole bianche”, e due anni più tardi debutta al 58.mo Festival internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nell'opera di Admir Skurtaj “Kater i rades. Il naufragio”. Nel 2015 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo con il quale condivide un crescente riconoscimento nazionale e internazionale.È ormai imminente l'uscita del suo primo album da solista, del quale ascolteremo senz'altro alcuni esempi con esecuzioni esclusive, realizzate solo per noi. E, naturalmente, Alessia ci racconterà delle sue esperienze e delle sue passioni musicali.
Nonostante la sua giovane età, Alessia Tondo è una delle voci più importanti della scena musicale in Puglia. Nata nel 1991, a soli sei anni comincia a cantare nel gruppo salentino Mera Menhir e non a caso, quindi, le sue qualità vengono presto notate da uno dei fondatori del Canzoniere Grecanico Salentino, Daniele Durante, che incoraggia le potenzialità della piccola artista invitandola a cantare nelle pizziche che chiudevano i concerti del Canzoniere. Pochi anni dopo viene lanciata dal gruppo reggae Sud Sound System come voce nel brano “Le radici ca tieni” trasmesso in tutte le radio italiane. Nel 2004 entra in pianta stabile nell'Orchestra de “La Notte della Taranta” come voce solista e indiscussa protagonista, duetta con tutti i più grandi ospiti del concertone e collabora con i maestri Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2012 scrive per Ludovico Einaudi il testo di “Nuvole bianche”, e due anni più tardi debutta al 58.mo Festival internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia nell'opera di Admir Skurtaj “Kater i rades. Il naufragio”. Nel 2015 entra a far parte del Canzoniere Grecanico Salentino, gruppo con il quale condivide un crescente riconoscimento nazionale e internazionale.È ormai imminente l'uscita del suo primo album da solista, del quale ascolteremo senz'altro alcuni esempi con esecuzioni esclusive, realizzate solo per noi. E, naturalmente, Alessia ci racconterà delle sue esperienze e delle sue passioni musicali.
®Da domenica 1. a domenica 29 agosto 2021Finalista al Premio Nazionale Bianca D'Aponte 2018 dedicato alla canzone d'autrice, vince il Premio Suoni dall'Italia consegnatole da Mariella Nava, che le propone di entrare a far parte della sua etichetta discografica "Suoni dall'Italia". Ma andiamo con ordine: Chiara Raggi è una cantautrice, autrice, chitarrista e compositrice riminese. Si diploma in chitarra classica presso l'Istituto Superiore di Studi Musicali "Giovanni Lettimi" di Rimini, frequenta il Biennio Sperimentale di Secondo Livello TESPI, in regia musicale e arte scenica, presso il Conservatorio di Torino “Giuseppe Verdi” e si diploma in qualità di “Autore di Testi” al CET Centro Europeo di Toscolano, fondato e diretto da Mogol nel 2009. Ha all'attivo tre album e un singolo: Molo 22 (2009), Disordine (2015), Lacrimometro (2017) e Blua Horizonto (2019), quest'ultimo cantato in lingua esperanto. È interprete e autrice, insieme a Fabiola Fenili, della web serie "Le disAvventure di un Cantautore [Femmina]" e da qualche tempo cura e conduce la rubrica settimanale "Cantautore [Femmina]: canto e dico cose” sulle onde di Icaro TV. Nel 2018 dà vita insieme alla chitarrista Paola Selva e Fabiana Ferrandino alla rubrica dedicata alla chitarra al femminile "Guitar Ladies", inserto mensile della rivista cartacea "Chitarra acustica". Tra le varie passioni che animeranno i suoi personali percorsi d'ascolto ci sarà anche quella per l'esperanto, lingua che ha saputo affascinarla per la musicalità e per ciò che rappresenta per lei: un'idea di uguaglianza e una libertà espressiva forte ed unica. Canterà quindi anche in esperanto e solo per noi, per "Anime Salve".Prima emissione domenica 17 maggio a domenica 14 giugno 2020
Il nostro ospite… sono due, in realtà, una coppia decisamente affiatata e ben assortita. Due ospiti, quindi, che da tempo ormai hanno imparato a dialogare in musica coniugando le proprie fonti creative in cangianti avventure sonore. Francesco Forni è un musicista noto in ambito teatrale per aver realizzato numerose colonne sonore, e nel 2009 ha dato alle stampe un esordio dal profondo taglio cantautorale con l'album "Tempi meravigliosi". Da parte sua, Ilaria Graziano ha acquisito una certa notorietà grazie al sodalizio artistico con la compositrice giapponese Yoko Kanno, firmando testi e interpretando numerose canzoni che hanno fatto da commento sonoro ai suoi lavori: il risultato è documentato nella raccolta "Yoko Kanno Produce Cyber Bicci", edito nel 2011 dalla major nipponica Victor Entertainment. Un incontro fortunato, quello di Francesco e Ilaria, che sanno fondere mirabilmente le rispettive personalità in una formula espressiva essenziale quanto efficace: due voci, una chitarra, un ukulele e tante idee, in un lavoro ben equilibrato fra raffinate cover e intriganti tracce autografe. Per nostra fortuna hanno portato i loro strumenti, quindi ce ne daranno un saggio esclusivo.
Il nostro ospite… sono due, in realtà, una coppia decisamente affiatata e ben assortita. Due ospiti, quindi, che da tempo ormai hanno imparato a dialogare in musica coniugando le proprie fonti creative in cangianti avventure sonore. Francesco Forni è un musicista noto in ambito teatrale per aver realizzato numerose colonne sonore, e nel 2009 ha dato alle stampe un esordio dal profondo taglio cantautorale con l'album "Tempi meravigliosi". Da parte sua, Ilaria Graziano ha acquisito una certa notorietà grazie al sodalizio artistico con la compositrice giapponese Yoko Kanno, firmando testi e interpretando numerose canzoni che hanno fatto da commento sonoro ai suoi lavori: il risultato è documentato nella raccolta "Yoko Kanno Produce Cyber Bicci", edito nel 2011 dalla major nipponica Victor Entertainment. Un incontro fortunato, quello di Francesco e Ilaria, che sanno fondere mirabilmente le rispettive personalità in una formula espressiva essenziale quanto efficace: due voci, una chitarra, un ukulele e tante idee, in un lavoro ben equilibrato fra raffinate cover e intriganti tracce autografe. Per nostra fortuna hanno portato i loro strumenti, quindi ce ne daranno un saggio esclusivo.
Il nostro ospite… sono due, in realtà, una coppia decisamente affiatata e ben assortita. Due ospiti, quindi, che da tempo ormai hanno imparato a dialogare in musica coniugando le proprie fonti creative in cangianti avventure sonore. Francesco Forni è un musicista noto in ambito teatrale per aver realizzato numerose colonne sonore, e nel 2009 ha dato alle stampe un esordio dal profondo taglio cantautorale con l'album "Tempi meravigliosi". Da parte sua, Ilaria Graziano ha acquisito una certa notorietà grazie al sodalizio artistico con la compositrice giapponese Yoko Kanno, firmando testi e interpretando numerose canzoni che hanno fatto da commento sonoro ai suoi lavori: il risultato è documentato nella raccolta "Yoko Kanno Produce Cyber Bicci", edito nel 2011 dalla major nipponica Victor Entertainment. Un incontro fortunato, quello di Francesco e Ilaria, che sanno fondere mirabilmente le rispettive personalità in una formula espressiva essenziale quanto efficace: due voci, una chitarra, un ukulele e tante idee, in un lavoro ben equilibrato fra raffinate cover e intriganti tracce autografe. Per nostra fortuna hanno portato i loro strumenti, quindi ce ne daranno un saggio esclusivo.