Birdland

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Il salottino del jazz di Rete Due propone ogni settimana un approfondimento, in più puntate dedicato, alla storia e alla cultura della musica afroamericana. Singoli artisti, movimenti, ambiti geografici, strumenti o stili particolari, vengono illustrati dagli ascolti scelti con cura e dai preziosi c…

RSI - Radiotelevisione svizzera


    • Jul 23, 2023 LATEST EPISODE
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    I moderni arrangiatori del jazz (5./5)

    Play Episode Listen Later Jul 23, 2023 27:57


    ®Da domenica 25 giugno a domenica 23 luglio 2023L'arte dell'arrangiamento nasce con lo sviluppo negli anni '20 e '30 di orchestre jazz che, a differenza dello stile originario di New Orleans,  nel loro repertorio prevedono vere e proprie parti per scritte in alternanza a quelle improvvisate. Campioni del genere furono Paul Whiteman, Don Redman, Fletcher Henderson, per arrivare poi a Duke Ellington e Count Basie.Questa tradizione fu tenuta viva durante l'era dello swing (Goodman, Miller, Dorsey...) e si sviluppò poi nel secondo Dopoguerra parallelamente alla nascita degli stili moderni, il be-bop e il cool jazz.In questa serie di Birdland Claudio Sessa ci introduce al moderno concetto dell'arrangiamento jazz, considerando dapprima l'influenza e il lascito di Count Basie e passando poi in rassegna le varie tendenza e le figure più rappresentative nei vari ambiti: Harry Paich, la “variabile impazzita” Stan Kenton, Jimmy Giuffré e altri tra i californiani; la raffinatezza un po' intellettuale di Gil Evans, George Russell, Gerry Mulligan; e ancora Charles Mingus, Oliver Nelson e Quincy Jones tra gli sperimentatori o Claud Ogerman e Nelson Riddle specializzati nella collaborazione con i cantanti.Prima emissione dal 25 febbraio 2023

    I moderni arrangiatori del jazz (4./5)

    Play Episode Listen Later Jul 16, 2023 29:45


    di Claudio Sessa

    I moderni arrangiatori del jazz (3./5)

    Play Episode Listen Later Jul 9, 2023 28:00


    ®Da domenica 25 giugno a domenica 23 luglio 2023L'arte dell'arrangiamento nasce con lo sviluppo negli anni '20 e '30 di orchestre jazz che, a differenza dello stile originario di New Orleans,  nel loro repertorio prevedono vere e proprie parti per scritte in alternanza a quelle improvvisate. Campioni del genere furono Paul Whiteman, Don Redman, Fletcher Henderson, per arrivare poi a Duke Ellington e Count Basie.Questa tradizione fu tenuta viva durante l'era dello swing (Goodman, Miller, Dorsey...) e si sviluppò poi nel secondo Dopoguerra parallelamente alla nascita degli stili moderni, il be-bop e il cool jazz.In questa serie di Birdland Claudio Sessa ci introduce al moderno concetto dell'arrangiamento jazz, considerando dapprima l'influenza e il lascito di Count Basie e passando poi in rassegna le varie tendenza e le figure più rappresentative nei vari ambiti: Harry Paich, la “variabile impazzita” Stan Kenton, Jimmy Giuffré e altri tra i californiani; la raffinatezza un po' intellettuale di Gil Evans, George Russell, Gerry Mulligan; e ancora Charles Mingus, Oliver Nelson e Quincy Jones tra gli sperimentatori o Claud Ogerman e Nelson Riddle specializzati nella collaborazione con i cantanti.Prima emissione dal 25 febbraio 2023

    I moderni arrangiatori del jazz (2./5)

    Play Episode Listen Later Jul 2, 2023 29:19


    ®Da domenica 25 giugno a domenica 23 luglio 2023L'arte dell'arrangiamento nasce con lo sviluppo negli anni '20 e '30 di orchestre jazz che, a differenza dello stile originario di New Orleans,  nel loro repertorio prevedono vere e proprie parti per scritte in alternanza a quelle improvvisate. Campioni del genere furono Paul Whiteman, Don Redman, Fletcher Henderson, per arrivare poi a Duke Ellington e Count Basie.Questa tradizione fu tenuta viva durante l'era dello swing (Goodman, Miller, Dorsey...) e si sviluppò poi nel secondo Dopoguerra parallelamente alla nascita degli stili moderni, il be-bop e il cool jazz.In questa serie di Birdland Claudio Sessa ci introduce al moderno concetto dell'arrangiamento jazz, considerando dapprima l'influenza e il lascito di Count Basie e passando poi in rassegna le varie tendenza e le figure più rappresentative nei vari ambiti: Harry Paich, la “variabile impazzita” Stan Kenton, Jimmy Giuffré e altri tra i californiani; la raffinatezza un po' intellettuale di Gil Evans, George Russell, Gerry Mulligan; e ancora Charles Mingus, Oliver Nelson e Quincy Jones tra gli sperimentatori o Claud Ogerman e Nelson Riddle specializzati nella collaborazione con i cantanti.Prima emissione dal 25 febbraio 2023

    I moderni arrangiatori del jazz (1./5)

    Play Episode Listen Later Jun 25, 2023 27:12


    ®Da domenica 25 giugno a domenica 23 luglio 2023L'arte dell'arrangiamento nasce con lo sviluppo negli anni '20 e '30 di orchestre jazz che, a differenza dello stile originario di New Orleans,  nel loro repertorio prevedono vere e proprie parti per scritte in alternanza a quelle improvvisate. Campioni del genere furono Paul Whiteman, Don Redman, Fletcher Henderson, per arrivare poi a Duke Ellington e Count Basie.Questa tradizione fu tenuta viva durante l'era dello swing (Goodman, Miller, Dorsey...) e si sviluppò poi nel secondo Dopoguerra parallelamente alla nascita degli stili moderni, il be-bop e il cool jazz.In questa serie di Birdland Claudio Sessa ci introduce al moderno concetto dell'arrangiamento jazz, considerando dapprima l'influenza e il lascito di Count Basie e passando poi in rassegna le varie tendenza e le figure più rappresentative nei vari ambiti: Harry Paich, la “variabile impazzita” Stan Kenton, Jimmy Giuffré e altri tra i californiani; la raffinatezza un po' intellettuale di Gil Evans, George Russell, Gerry Mulligan; e ancora Charles Mingus, Oliver Nelson e Quincy Jones tra gli sperimentatori o Claud Ogerman e Nelson Riddle specializzati nella collaborazione con i cantanti.Prima emissione dal 25 febbraio 2023

    Jazz e cinema (2./5)

    Play Episode Listen Later May 28, 2023 28:28


    ®Da domenica 21 maggio a domenica 18 giugno 2023 Si è spesso osservato che il cinema e il jazz sono state le due grandi “arti nuove” del Ventesimo secolo (alle quali si può aggiungere il fumetto). Segnate entrambe dalla civiltà metropolitana e da uno stretto rapporto con gli sviluppi della tecnologia, esse hanno molto in comune e possono essere osservate in parallelo.In questo doppio ciclo di incontri prendiamo in considerazione alcuni aspetti di una sintonia davvero affascinante. Il jazz ha spesso costituito l'argomento centrale di molti film di rilievo, e ancora più spesso è servito come colonna sonora, spesso commissionata per l'occasione a musicisti storici, da Duke Ellington a John Lewis a John Zorn; in particolare è divenuto il sottofondo privilegiato (a volte perfino stereotipato) di un genere importante come il “film noir”. Spesso l'incontro fra registi e jazzisti importanti ha sviluppato idee nuove, si pensi al rapporto fra Louis Malle e Miles Davis per “Ascensore per il patibolo” o a quello fra John Cassavetes e Charles Mingus per “Ombre”. Molte canzoni utilizzate da jazzisti d'ogni ambito stilistico sono nate specificamente per il cinema: da standard tanto diversi quanto “Laura”, “Stella By Starlight” o “I'll Remember April” fino ai temi dei cartoni animati di Walt Disney. Altre volte sono gli stessi jazzisti (pensiamo a figure popolari come Fats Waller o Benny Goodman) ad essere immortalati nei film dalle trame più diverse. Infine, un elemento particolarmente affascinante riguarda i molti “prestiti” che le due arti si sono scambiati, dall'uso del montaggio in musica a quello dell'improvvisazione nelle pellicole sperimentali.

    New Orleans ieri e oggi (2./5)

    Play Episode Listen Later Jan 8, 2023 25:29


    Al di là del mito, un percorso di Claudio Sessa su storia e attualità del New Orleans sound, alle radici della grande musica afroamericana. Sfileranno nomi noti e meno noti della saga di New Orleans, che ha dato un contributo fondamentale alla straordinaria avventura del jazz: Jelly Roll Morton, Louis Armstrong, King Oliver, Bix Beiderbecke, Johnny Dodds, Kid Ory, Sam Morgan, Oscar Celestin e molti altri.

    New Orleans ieri e oggi (1./5)

    Play Episode Listen Later Dec 18, 2022 26:25


    Al di là del mito, un percorso di Claudio Sessa su storia e attualità del New Orleans sound, alle radici della grande musica afroamericana. Sfileranno nomi noti e meno noti della saga di New Orleans, che ha dato un contributo fondamentale alla straordinaria avventura del jazz: Jelly Roll Morton, Louis Armstrong, King Oliver, Bix Beiderbecke, Johnny Dodds, Kid Ory, Sam Morgan, Oscar Celestin e molti altri.

    I capolavori. John Coltrane “Plays the Blues” (1960)

    Play Episode Listen Later Dec 11, 2022 28:13


    blues john coltrane capolavori coltrane plays
    Buddy Collette, flautista e sassofonista (4./4)

    Play Episode Listen Later Dec 4, 2022 29:11


    William Marcell, detto “Buddy”, Collette (classe 1921) è una figura di primo piano del jazz della West Coast. Affermato anche come compositore e arrangiatore, Collette è uno fra i rari veri multistrumentisti del jazz moderno, a suo agio ai vari sassofoni (alto e tenore innanzitutto), al clarinetto e soprattutto al flauto, di cui è uno dei maggiori specialisti in ambito jazz.Marcello Lorrai ne ripercorre la lunghissima carriera, mettendo in evidenza le innumerevoli collaborazioni (su tutte quelle con Chico Hamilton, che gli diede una prima notorietà, e Shelly Manne), i purtroppo rari ma preziosi dischi da leader (alcuni dei quali realizzati in Italia), il suo lavoro nel cinema e alla TV (fece parte del cast musicale del Groucho Marx Show), il suo impegno - nei difficili tempi del Maccartismo - per l'integrazione tra musicisti bianchi e neri e nelle lotte per i diritti civili.Completato con materiale registrato dal gruppo di Coltrane nell'ottobre del 1960, sessions dalle quali scaturiranno anche altri dischi quali “My favorite Things” e “Coltrane's Sound”, Coltrane plays the Blues può essere letto come un punto d'arrivo e al tempo stesso una sorta di addio ad un genere che tanto ha dato al jazz e allo stesso Coltrane ma che da quel momento non troverà spazio, se non marginalmente, nella ricerca di nuovi orizzonti musicali che il sassofonista stava per intraprendere.

    Buddy Collette, flautista e sassofonista (3./4)

    Play Episode Listen Later Nov 27, 2022 29:02


    William Marcell, detto “Buddy”, Collette (classe 1921) è una figura di primo piano del jazz della West Coast. Affermato anche come compositore e arrangiatore, Collette è uno fra i rari veri multistrumentisti del jazz moderno, a suo agio ai vari sassofoni (alto e tenore innanzitutto), al clarinetto e soprattutto al flauto, di cui è uno dei maggiori specialisti in ambito jazz.Marcello Lorrai ne ripercorre la lunghissima carriera, mettendo in evidenza le innumerevoli collaborazioni (su tutte quelle con Chico Hamilton, che gli diede una prima notorietà, e Shelly Manne), i purtroppo rari ma preziosi dischi da leader (alcuni dei quali realizzati in Italia), il suo lavoro nel cinema e alla TV (fece parte del cast musicale del Groucho Marx Show), il suo impegno - nei difficili tempi del Maccartismo - per l'integrazione tra musicisti bianchi e neri e nelle lotte per i diritti civili.Completato con materiale registrato dal gruppo di Coltrane nell'ottobre del 1960, sessions dalle quali scaturiranno anche altri dischi quali “My favorite Things” e “Coltrane's Sound”, Coltrane plays the Blues può essere letto come un punto d'arrivo e al tempo stesso una sorta di addio ad un genere che tanto ha dato al jazz e allo stesso Coltrane ma che da quel momento non troverà spazio, se non marginalmente, nella ricerca di nuovi orizzonti musicali che il sassofonista stava per intraprendere.

    Buddy Collette, flautista e sassofonista (2./4)

    Play Episode Listen Later Nov 20, 2022 28:03


    William Marcell, detto “Buddy”, Collette (classe 1921) è una figura di primo piano del jazz della West Coast. Affermato anche come compositore e arrangiatore, Collette è uno fra i rari veri multistrumentisti del jazz moderno, a suo agio ai vari sassofoni (alto e tenore innanzitutto), al clarinetto e soprattutto al flauto, di cui è uno dei maggiori specialisti in ambito jazz.Marcello Lorrai ne ripercorre la lunghissima carriera, mettendo in evidenza le innumerevoli collaborazioni (su tutte quelle con Chico Hamilton, che gli diede una prima notorietà, e Shelly Manne), i purtroppo rari ma preziosi dischi da leader (alcuni dei quali realizzati in Italia), il suo lavoro nel cinema e alla TV (fece parte del cast musicale del Groucho Marx Show), il suo impegno - nei difficili tempi del Maccartismo - per l'integrazione tra musicisti bianchi e neri e nelle lotte per i diritti civili.Completato con materiale registrato dal gruppo di Coltrane nell'ottobre del 1960, sessions dalle quali scaturiranno anche altri dischi quali “My favorite Things” e “Coltrane's Sound”, Coltrane plays the Blues può essere letto come un punto d'arrivo e al tempo stesso una sorta di addio ad un genere che tanto ha dato al jazz e allo stesso Coltrane ma che da quel momento non troverà spazio, se non marginalmente, nella ricerca di nuovi orizzonti musicali che il sassofonista stava per intraprendere.

    Buddy Collette, flautista e sassofonista (1./4)

    Play Episode Listen Later Nov 13, 2022 29:27


    William Marcell, detto “Buddy”, Collette (classe 1921) è una figura di primo piano del jazz della West Coast. Affermato anche come compositore e arrangiatore, Collette è uno fra i rari veri multistrumentisti del jazz moderno, a suo agio ai vari sassofoni (alto e tenore innanzitutto), al clarinetto e soprattutto al flauto, di cui è uno dei maggiori specialisti in ambito jazz.Marcello Lorrai ne ripercorre la lunghissima carriera, mettendo in evidenza le innumerevoli collaborazioni (su tutte quelle con Chico Hamilton, che gli diede una prima notorietà, e Shelly Manne), i purtroppo rari ma preziosi dischi da leader (alcuni dei quali realizzati in Italia), il suo lavoro nel cinema e alla TV (fece parte del cast musicale del Groucho Marx Show), il suo impegno - nei difficili tempi del Maccartismo - per l'integrazione tra musicisti bianchi e neri e nelle lotte per i diritti civili.Completato con materiale registrato dal gruppo di Coltrane nell'ottobre del 1960, sessions dalle quali scaturiranno anche altri dischi quali “My favorite Things” e “Coltrane's Sound”, Coltrane plays the Blues può essere letto come un punto d'arrivo e al tempo stesso una sorta di addio ad un genere che tanto ha dato al jazz e allo stesso Coltrane ma che da quel momento non troverà spazio, se non marginalmente, nella ricerca di nuovi orizzonti musicali che il sassofonista stava per intraprendere.

    Harry “Sweets” Edison, una tromba tutta classica (2./2)

    Play Episode Listen Later Nov 6, 2022 25:31


    Nato nel 1915 e scomparso ancora in piena attività nel 1999, il suono caldo e classico della tromba di Harry “Sweets” Edison ha accompagnato in pratica tutte le principali tappe della storia del jazz. In queste due puntate di Birdland si parlerà della sua lunga e centrale partnership con Count Basie ma si ricorderanno i sodalizi con Eddie “Lockjaw” Davis e Ben Webster e alcune delle sue collaborazioni di prestigio con, tra gli altri, Billie Holiday, Johnny Hodges, Duke Ellington.

    Harry “Sweets” Edison, una tromba tutta classica (1./2)

    Play Episode Listen Later Oct 30, 2022 25:15


    Nato nel 1915 e scomparso ancora in piena attività nel 1999, il suono caldo e classico della tromba di Harry “Sweets” Edison ha accompagnato in pratica tutte le principali tappe della storia del jazz. In queste due puntate di Birdland si parlerà della sua lunga e centrale partnership con Count Basie ma si ricorderanno i sodalizi con Eddie “Lockjaw” Davis e Ben Webster e alcune delle sue collaborazioni di prestigio con, tra gli altri, Billie Holiday, Johnny Hodges, Duke Ellington.

    Oliver Nelson, sassofonista, compositore e arrangiatore (3./3)

    Play Episode Listen Later Oct 23, 2022 25:35


    Oliver Nelson è stato uno dei grandi arrangiatori del jazz moderno ma non bisogna dimenticare anche il suo apporto allo sviluppo del linguaggio del suo proprio strumento, il sassofono. Esordi con Louis Jordan, poi con Louie Bellson e Quincy Jones; dal 1959 leader di proprie formazioni con le quali pubblica una serie di dischi che restano nella storie del jazz dell'epoca, fra questi il sublime Blues & the abstract Truth e il successivo Straight Ahead (entrambi con Eric Dolphy); contemporaneamente arrangia per molti colleghi quali ad esempio Charles Mingus, Wes Montgomery, Sonny Rollins e molti altri;  per quanto riguarda le produzioni con big band importanti saranno le pubblicazioni di Fantaboulos, Happenings, Sound Pieces, Tribute to JF Kennedy, Three dimensions, Black Brown & Beautiful e la Swiss Suite registrata a Montreux nel 1971, nonché i dischi che testimoniano il suo intenso lavoro di arrangiatore per la TV e il cinema.Maurizio Franco ripercorrerà la carriera di questo musicista con, da una parte, le radici ben piantate nel blues e, dall'altra, con uno spiccato senso del colore orchestrale.

    Oliver Nelson, sassofonista, compositore e arrangiatore (2./3)

    Play Episode Listen Later Oct 16, 2022 25:36


    Oliver Nelson è stato uno dei grandi arrangiatori del jazz moderno ma non bisogna dimenticare anche il suo apporto allo sviluppo del linguaggio del suo proprio strumento, il sassofono. Esordi con Louis Jordan, poi con Louie Bellson e Quincy Jones; dal 1959 leader di proprie formazioni con le quali pubblica una serie di dischi che restano nella storie del jazz dell'epoca, fra questi il sublime Blues & the abstract Truth e il successivo Straight Ahead (entrambi con Eric Dolphy); contemporaneamente arrangia per molti colleghi quali ad esempio Charles Mingus, Wes Montgomery, Sonny Rollins e molti altri;  per quanto riguarda le produzioni con big band importanti saranno le pubblicazioni di Fantaboulos, Happenings, Sound Pieces, Tribute to JF Kennedy, Three dimensions, Black Brown & Beautiful e la Swiss Suite registrata a Montreux nel 1971, nonché i dischi che testimoniano il suo intenso lavoro di arrangiatore per la TV e il cinema.Maurizio Franco ripercorrerà la carriera di questo musicista con, da una parte, le radici ben piantate nel blues e, dall'altra, con uno spiccato senso del colore orchestrale.

    Oliver Nelson, sassofonista, compositore e arrangiatore (1./3)

    Play Episode Listen Later Oct 9, 2022 25:43


    Oliver Nelson è stato uno dei grandi arrangiatori del jazz moderno ma non bisogna dimenticare anche il suo apporto allo sviluppo del linguaggio del suo proprio strumento, il sassofono. Esordi con Louis Jordan, poi con Louie Bellson e Quincy Jones; dal 1959 leader di proprie formazioni con le quali pubblica una serie di dischi che restano nella storie del jazz dell'epoca, fra questi il sublime Blues & the abstract Truth e il successivo Straight Ahead (entrambi con Eric Dolphy); contemporaneamente arrangia per molti colleghi quali ad esempio Charles Mingus, Wes Montgomery, Sonny Rollins e molti altri;  per quanto riguarda le produzioni con big band importanti saranno le pubblicazioni di Fantaboulos, Happenings, Sound Pieces, Tribute to JF Kennedy, Three dimensions, Black Brown & Beautiful e la Swiss Suite registrata a Montreux nel 1971, nonché i dischi che testimoniano il suo intenso lavoro di arrangiatore per la TV e il cinema.Maurizio Franco ripercorrerà la carriera di questo musicista con, da una parte, le radici ben piantate nel blues e, dall'altra, con uno spiccato senso del colore orchestrale.

    I pianisti del bop (5./5)

    Play Episode Listen Later Oct 2, 2022 25:27


    Accanto a Thelonious Monk e Bud Powell altri pianisti - oggi meno ricordati, ma non per questo meno importanti musicalmente - hanno contribuito negli anni '40 alla definizione dello specifico linguaggio del pianoforte be-bop. Maurizio Franco in questa serie di Birdland passa in rassegna le peculiarità di alcune figure del pianismo bop quali George Wallington, Dodo Marmarosa, Al Haig, Duke Jordan e Tadd Dameron.

    thelonious monk birdland accanto bud powell al haig tadd dameron duke jordan
    I pianisti del bop (3./5)

    Play Episode Listen Later Sep 25, 2022


    I pianisti del bop (4./5)

    Play Episode Listen Later Sep 25, 2022 25:29


    Accanto a Thelonious Monk e Bud Powell altri pianisti - oggi meno ricordati, ma non per questo meno importanti musicalmente - hanno contribuito negli anni '40 alla definizione dello specifico linguaggio del pianoforte be-bop. Maurizio Franco in questa serie di Birdland passa in rassegna le peculiarità di alcune figure del pianismo bop quali George Wallington, Dodo Marmarosa, Al Haig, Duke Jordan e Tadd Dameron.

    thelonious monk birdland accanto bud powell al haig tadd dameron duke jordan
    I pianisti del bop (3./5)

    Play Episode Listen Later Sep 18, 2022 25:23


    Accanto a Thelonious Monk e Bud Powell altri pianisti - oggi meno ricordati, ma non per questo meno importanti musicalmente - hanno contribuito negli anni '40 alla definizione dello specifico linguaggio del pianoforte be-bop. Maurizio Franco in questa serie di Birdland passa in rassegna le peculiarità di alcune figure del pianismo bop quali George Wallington, Dodo Marmarosa, Al Haig, Duke Jordan e Tadd Dameron.

    thelonious monk birdland accanto bud powell al haig tadd dameron duke jordan
    I pianisti del bop (2./5)

    Play Episode Listen Later Sep 11, 2022 25:13


    Accanto a Thelonious Monk e Bud Powell altri pianisti - oggi meno ricordati, ma non per questo meno importanti musicalmente - hanno contribuito negli anni '40 alla definizione dello specifico linguaggio del pianoforte be-bop. Maurizio Franco in questa serie di Birdland passa in rassegna le peculiarità di alcune figure del pianismo bop quali George Wallington, Dodo Marmarosa, Al Haig, Duke Jordan e Tadd Dameron.

    thelonious monk birdland accanto bud powell al haig tadd dameron duke jordan
    I pianisti del bop (1./5)

    Play Episode Listen Later Sep 4, 2022 25:26


    Accanto a Thelonious Monk e Bud Powell altri pianisti - oggi meno ricordati, ma non per questo meno importanti musicalmente - hanno contribuito negli anni '40 alla definizione dello specifico linguaggio del pianoforte be-bop. Maurizio Franco in questa serie di Birdland passa in rassegna le peculiarità di alcune figure del pianismo bop quali George Wallington, Dodo Marmarosa, Al Haig, Duke Jordan e Tadd Dameron.

    thelonious monk birdland accanto bud powell al haig tadd dameron duke jordan
    “Paisà Jazz”: il contributo italiano al jazz classico (5./5)

    Play Episode Listen Later Aug 26, 2022 28:03


    L'idea del jazz come una musica storicamente sviluppatasi grazie al contributo di musicisti sia bianchi che neri risulta a ben vedere piuttosto superficiale. La nascita e l'evoluzione del jazz dai primordi agli anni '30 fu in realtà una questione di minoranze. Quella nero-americana, certo, ma sul lato “bianco” si distinsero artisti che facevano parte di comunità le più diverse: irlandese, polacca, tedesca e, con un contributo determinante, quelle ebraica e italiana, quest'ultima fra le più in basso nella scala sociale dell'America dei primi decenni del ‘900.Marcello Lorrai ci propone un percorso che tiene in considerazione l'apporto italiano negli anni fondativi della musica afro-americana, partendo dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick LaRocca e Tony Sbarbaro (che nel 1917 pubblicarono quello che è considerato il primo disco di jazz) su su fino al violinista Joe Venuti e al chitarrista Salvatore Massaro (vero nome di Eddie Lang), passando per nomi noti e meno noti come quelli del pianista Jimmy Durante, del clarinettista Leon Roppolo, del vibrafonista e sassofonista Adrian Rollini, di un altro pianista come Frank Signorelli e di molti altri.

    “Paisà Jazz”: il contributo italiano al jazz classico (4./5)

    Play Episode Listen Later Aug 25, 2022 28:17


    L'idea del jazz come una musica storicamente sviluppatasi grazie al contributo di musicisti sia bianchi che neri risulta a ben vedere piuttosto superficiale. La nascita e l'evoluzione del jazz dai primordi agli anni '30 fu in realtà una questione di minoranze. Quella nero-americana, certo, ma sul lato “bianco” si distinsero artisti che facevano parte di comunità le più diverse: irlandese, polacca, tedesca e, con un contributo determinante, quelle ebraica e italiana, quest'ultima fra le più in basso nella scala sociale dell'America dei primi decenni del ‘900.Marcello Lorrai ci propone un percorso che tiene in considerazione l'apporto italiano negli anni fondativi della musica afro-americana, partendo dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick LaRocca e Tony Sbarbaro (che nel 1917 pubblicarono quello che è considerato il primo disco di jazz) su su fino al violinista Joe Venuti e al chitarrista Salvatore Massaro (vero nome di Eddie Lang), passando per nomi noti e meno noti come quelli del pianista Jimmy Durante, del clarinettista Leon Roppolo, del vibrafonista e sassofonista Adrian Rollini, di un altro pianista come Frank Signorelli e di molti altri.

    “Paisà Jazz”: il contributo italiano al jazz classico (3./5)

    Play Episode Listen Later Aug 24, 2022 28:03


    L'idea del jazz come una musica storicamente sviluppatasi grazie al contributo di musicisti sia bianchi che neri risulta a ben vedere piuttosto superficiale. La nascita e l'evoluzione del jazz dai primordi agli anni '30 fu in realtà una questione di minoranze. Quella nero-americana, certo, ma sul lato “bianco” si distinsero artisti che facevano parte di comunità le più diverse: irlandese, polacca, tedesca e, con un contributo determinante, quelle ebraica e italiana, quest'ultima fra le più in basso nella scala sociale dell'America dei primi decenni del ‘900.Marcello Lorrai ci propone un percorso che tiene in considerazione l'apporto italiano negli anni fondativi della musica afro-americana, partendo dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick LaRocca e Tony Sbarbaro (che nel 1917 pubblicarono quello che è considerato il primo disco di jazz) su su fino al violinista Joe Venuti e al chitarrista Salvatore Massaro (vero nome di Eddie Lang), passando per nomi noti e meno noti come quelli del pianista Jimmy Durante, del clarinettista Leon Roppolo, del vibrafonista e sassofonista Adrian Rollini, di un altro pianista come Frank Signorelli e di molti altri.

    “Paisà Jazz”: il contributo italiano al jazz classico (2./5)

    Play Episode Listen Later Aug 23, 2022 28:01


    L'idea del jazz come una musica storicamente sviluppatasi grazie al contributo di musicisti sia bianchi che neri risulta a ben vedere piuttosto superficiale. La nascita e l'evoluzione del jazz dai primordi agli anni '30 fu in realtà una questione di minoranze. Quella nero-americana, certo, ma sul lato “bianco” si distinsero artisti che facevano parte di comunità le più diverse: irlandese, polacca, tedesca e, con un contributo determinante, quelle ebraica e italiana, quest'ultima fra le più in basso nella scala sociale dell'America dei primi decenni del ‘900.Marcello Lorrai ci propone un percorso che tiene in considerazione l'apporto italiano negli anni fondativi della musica afro-americana, partendo dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick LaRocca e Tony Sbarbaro (che nel 1917 pubblicarono quello che è considerato il primo disco di jazz) su su fino al violinista Joe Venuti e al chitarrista Salvatore Massaro (vero nome di Eddie Lang), passando per nomi noti e meno noti come quelli del pianista Jimmy Durante, del clarinettista Leon Roppolo, del vibrafonista e sassofonista Adrian Rollini, di un altro pianista come Frank Signorelli e di molti altri.

    “Paisà jazz”, il contributo italiano al jazz classico (1./ 5)

    Play Episode Listen Later Aug 22, 2022 27:39


    L'idea del jazz come una musica storicamente sviluppatasi grazie al contributo di musicisti sia bianchi che neri risulta a ben vedere piuttosto superficiale. La nascita e l'evoluzione del jazz dai primordi agli anni '30 fu in realtà una questione di minoranze. Quella nero-americana, certo, ma sul lato “bianco” si distinsero artisti che facevano parte di comunità le più diverse: irlandese, polacca, tedesca e, con un contributo determinante, quelle ebraica e italiana, quest'ultima fra le più in basso nella scala sociale dell'America dei primi decenni del ‘900.Marcello Lorrai ci propone un percorso che tiene in considerazione l'apporto italiano negli anni fondativi della musica afro-americana, partendo dalla Original Dixieland Jazz Band di Nick LaRocca e Tony Sbarbaro (che nel 1917 pubblicarono quello che è considerato il primo disco di jazz) su su fino al violinista Joe Venuti e al chitarrista Salvatore Massaro (vero nome di Eddie Lang), passando per nomi noti e meno noti come quelli del pianista Jimmy Durante, del clarinettista Leon Roppolo, del vibrafonista e sassofonista Adrian Rollini, di un altro pianista come Frank Signorelli e di molti altri.

    Dischi storici: Gary Burton, musiche di Carla Bley: "A Genuine Tong Funeral"

    Play Episode Listen Later Aug 12, 2022 26:44


    Poesia e jazz: Langston Hughes (4./4)

    Play Episode Listen Later Aug 11, 2022 25:48


    Langston Hughes è stato un importante poeta e scrittore afroamericano. Nato nel 1901, la sua vena lirica si manifestò sin da giovanissimo, ancora prima degli studi accademici alla Università di Columbia e successivamente alla Lincoln  University di Pennsylvania, dove si laureò nel 1929. Ha pubblicato raccolte di poesie sin dal 1926, nonché pièce teatrali, romanzi e racconti, saggi, libri per bambini.La poetica di Hughes è strettamente connessa al jazz. Possiamo attribuirgli lo sviluppo di quella che sarà chiamata jazz poetry, stile poetico in cui il ritmo dei componimenti, pronunciati ad alta voce, riflette quello del musica afroamericana e dell'improvvisazione.Riccardo Bertoncelli ricorda la carriera di questa figura centrale della cultura dei neri d'America, ricordando tra le altre cose le sue collaborazioni con Randy Weston, Charles Mingus, il musical Black Nativity (1961), gli omaggi che gli sono stati resi da musicisti quali Taj Mahal (Mule bone, 1991), da Eric Mingus, David Amram e altri nel progetto The Dream Keeper (2017).

    Poesia e jazz: Langston Hughes (3./4)

    Play Episode Listen Later Aug 10, 2022 27:33


    Langston Hughes è stato un importante poeta e scrittore afroamericano. Nato nel 1901, la sua vena lirica si manifestò sin da giovanissimo, ancora prima degli studi accademici alla Università di Columbia e successivamente alla Lincoln  University di Pennsylvania, dove si laureò nel 1929. Ha pubblicato raccolte di poesie sin dal 1926, nonché pièce teatrali, romanzi e racconti, saggi, libri per bambini.La poetica di Hughes è strettamente connessa al jazz. Possiamo attribuirgli lo sviluppo di quella che sarà chiamata jazz poetry, stile poetico in cui il ritmo dei componimenti, pronunciati ad alta voce, riflette quello del musica afroamericana e dell'improvvisazione.Riccardo Bertoncelli ricorda la carriera di questa figura centrale della cultura dei neri d'America, ricordando tra le altre cose le sue collaborazioni con Randy Weston, Charles Mingus, il musical Black Nativity (1961), gli omaggi che gli sono stati resi da musicisti quali Taj Mahal (Mule bone, 1991), da Eric Mingus, David Amram e altri nel progetto The Dream Keeper (2017).

    Poesia e jazz: Langston Hughes (2./4)

    Play Episode Listen Later Aug 9, 2022 26:56


    Langston Hughes è stato un importante poeta e scrittore afroamericano. Nato nel 1901, la sua vena lirica si manifestò sin da giovanissimo, ancora prima degli studi accademici alla Università di Columbia e successivamente alla Lincoln  University di Pennsylvania, dove si laureò nel 1929. Ha pubblicato raccolte di poesie sin dal 1926, nonché pièce teatrali, romanzi e racconti, saggi, libri per bambini.La poetica di Hughes è strettamente connessa al jazz. Possiamo attribuirgli lo sviluppo di quella che sarà chiamata jazz poetry, stile poetico in cui il ritmo dei componimenti, pronunciati ad alta voce, riflette quello del musica afroamericana e dell'improvvisazione.Riccardo Bertoncelli ricorda la carriera di questa figura centrale della cultura dei neri d'America, ricordando tra le altre cose le sue collaborazioni con Randy Weston, Charles Mingus, il musical Black Nativity (1961), gli omaggi che gli sono stati resi da musicisti quali Taj Mahal (Mule bone, 1991), da Eric Mingus, David Amram e altri nel progetto The Dream Keeper (2017).

    Poesia e jazz: Langston Hughes (1./4)

    Play Episode Listen Later Aug 8, 2022 26:00


    Langston Hughes è stato un importante poeta e scrittore afroamericano. Nato nel 1901, la sua vena lirica si manifestò sin da giovanissimo, ancora prima degli studi accademici alla Università di Columbia e successivamente alla Lincoln  University di Pennsylvania, dove si laureò nel 1929. Ha pubblicato raccolte di poesie sin dal 1926, nonché pièce teatrali, romanzi e racconti, saggi, libri per bambini.La poetica di Hughes è strettamente connessa al jazz. Possiamo attribuirgli lo sviluppo di quella che sarà chiamata jazz poetry, stile poetico in cui il ritmo dei componimenti, pronunciati ad alta voce, riflette quello del musica afroamericana e dell'improvvisazione.Riccardo Bertoncelli ricorda la carriera di questa figura centrale della cultura dei neri d'America, ricordando tra le altre cose le sue collaborazioni con Randy Weston, Charles Mingus, il musical Black Nativity (1961), gli omaggi che gli sono stati resi da musicisti quali Taj Mahal (Mule bone, 1991), da Eric Mingus, David Amram e altri nel progetto The Dream Keeper (2017).

    Dischi storici. Keith Jarrett Trio “Standards vol. 1 e 2” (2./2)

    Play Episode Listen Later Jun 24, 2022 27:51


    Maurizio Franco rilegge i primi due storici album del trio di Keith Jarrett, a cui il pianista statunitense diede vita nei primi anni '80, con Gary Peacock al contrabbasso e Jack DeJohnette alla batteria.Standards vol. 1 & 2, usciti per ECM, sono il fondamento di una lunga avventura che ha contribuito a riscrivere la storia del piano trio, una storia interrotta in anni recenti dopo la scomparsa di Peacock e il ritiro forzato dalle scene del pianista.

    Dischi storici. Keith Jarrett Trio “Standards vol. 1 e 2” (1./2)

    Play Episode Listen Later Jun 23, 2022 27:38


    Maurizio Franco rilegge i primi due storici album del trio di Keith Jarrett, a cui il pianista statunitense diede vita nei primi anni '80, con Gary Peacock al contrabbasso e Jack DeJohnette alla batteria.Standards vol. 1 & 2, usciti per ECM, sono il fondamento di una lunga avventura che ha contribuito a riscrivere la storia del piano trio, una storia interrotta in anni recenti dopo la scomparsa di Peacock e il ritiro forzato dalle scene del pianista.

    Jerry Bergonzi, sassofonista (3./3)

    Play Episode Listen Later Jun 22, 2022 28:09


    Dedichiamo questa serie di Birdland a Jerry Bergonzi, uno dei più influenti didatti del sassofono dagli anni '80. Insieme a George Garzone e Larry Schneider, fa parte della cosiddetta scuola di Boston che ha avuto importanza centrale nell'era post-coltraniana.Nato nella capitale del Massachusetts nel 1947, Bergonzi ha acquisto notorietà nei primi anni '70 grazie alle feconda collaborazione con Dave Brubeck, con tour internazionali e molti album pubblicati. Ha al suo attivo una corposissima discografia da leader (più di 40 pubblicazioni a partire da metà anni '80) e pure come sideman. Ha pubblicato pure diversi libri didattici (spesso accoppiati a CD e video), tra questi la serie a più volumi Inside Improvisation.

    Jerry Bergonzi, sassofonista (2./3)

    Play Episode Listen Later Jun 21, 2022 26:36


    Dedichiamo questa serie di Birdland a Jerry Bergonzi, uno dei più influenti didatti del sassofono dagli anni '80. Insieme a George Garzone e Larry Schneider, fa parte della cosiddetta scuola di Boston che ha avuto importanza centrale nell'era post-coltraniana.Nato nella capitale del Massachusetts nel 1947, Bergonzi ha acquisto notorietà nei primi anni '70 grazie alle feconda collaborazione con Dave Brubeck, con tour internazionali e molti album pubblicati. Ha al suo attivo una corposissima discografia da leader (più di 40 pubblicazioni a partire da metà anni '80) e pure come sideman. Ha pubblicato pure diversi libri didattici (spesso accoppiati a CD e video), tra questi la serie a più volumi Inside Improvisation.

    Jerry Bergonzi, sassofonista (1./3)

    Play Episode Listen Later Jun 20, 2022 28:10


    Dedichiamo questa serie di Birdland a Jerry Bergonzi, uno dei più influenti didatti del sassofono dagli anni '80. Insieme a George Garzone e Larry Schneider, fa parte della cosiddetta scuola di Boston che ha avuto importanza centrale nell'era post-coltraniana.Nato nella capitale del Massachusetts nel 1947, Bergonzi ha acquisto notorietà nei primi anni '70 grazie alle feconda collaborazione con Dave Brubeck, con tour internazionali e molti album pubblicati. Ha al suo attivo una corposissima discografia da leader (più di 40 pubblicazioni a partire da metà anni '80) e pure come sideman. Ha pubblicato pure diversi libri didattici (spesso accoppiati a CD e video), tra questi la serie a più volumi Inside Improvisation.

    Mike Brecker, la discografia personale (5./5)

    Play Episode Listen Later Jun 17, 2022 26:44


    Nove album a proprio nome tra il 1987 e il 2003, quasi tutti per Impulse!, a parte gli ultimi per Verve e un decimo postumo, Pilgrimage, uscito per HeadsUp nel maggio 2007 a qualche mese dalla scomparsa.È il lascito come leader del grande sassofonista Mike Brecker, che Claudio Sessa ha isolato - nel mare di una discografia ben più ampia, se consideriamo i tanti album come co-leader, quelli con i Brecker Brothers, con gli Steps Ahead e altro ancora – per dare vita a questa intensa serie di Birdland dedicata ad uno dei più influenti stilisti del sax tenore del post Coltrane.

    Mike Brecker, la discografia personale (4./5)

    Play Episode Listen Later Jun 16, 2022 27:02


    Nove album a proprio nome tra il 1987 e il 2003, quasi tutti per Impulse!, a parte gli ultimi per Verve e un decimo postumo, Pilgrimage, uscito per HeadsUp nel maggio 2007 a qualche mese dalla scomparsa.È il lascito come leader del grande sassofonista Mike Brecker, che Claudio Sessa ha isolato - nel mare di una discografia ben più ampia, se consideriamo i tanti album come co-leader, quelli con i Brecker Brothers, con gli Steps Ahead e altro ancora – per dare vita a questa intensa serie di Birdland dedicata ad uno dei più influenti stilisti del sax tenore del post Coltrane.

    Mike Brecker, la discografia personale (3./5)

    Play Episode Listen Later Jun 15, 2022 27:16


    Nove album a proprio nome tra il 1987 e il 2003, quasi tutti per Impulse!, a parte gli ultimi per Verve e un decimo postumo, Pilgrimage, uscito per HeadsUp nel maggio 2007 a qualche mese dalla scomparsa.È il lascito come leader del grande sassofonista Mike Brecker, che Claudio Sessa ha isolato - nel mare di una discografia ben più ampia, se consideriamo i tanti album come co-leader, quelli con i Brecker Brothers, con gli Steps Ahead e altro ancora – per dare vita a questa intensa serie di Birdland dedicata ad uno dei più influenti stilisti del sax tenore del post Coltrane.

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