Consigli, strategie e giochi per stimolare il linguaggio dei nostri bambini. Parola di mamma logopedista.
Ogni bimbo ha un suo sviluppo evolutivo, diverso e personale. Ci sono delle tappe che vanno rispettate altrimenti bisogna intervenire chiedendo un consulto. Il linguaggio é un'abilità molto complessa che i bimbi sviluppano spontaneamente..se ti stai rendendo conto di un eccessivo ritardo nel suo sviluppo non attendere troppo. Ascolta questo podcast per capire come aiutarlo a sviluppare il linguaggio mentre sei in vacanza.Accedi al gruppo gratuito➡️ https://www.facebook.com/groups/mammefficaci/E scarica la GUIDA con più di 50 pagine di contenuti organizzati per categorie per aiutarvi a ritrovare più facilmente gli articoli fatti fino ad oggi - 1 Maggio 2020.Per accedere e scaricare la copia gratuita➡️ https://bit.ly/3faiQ3j
Ecco alcune attività che si possono proporre per l'ingresso in prima elementare in particolare giochi e attività che noi genitori possiamo fare per stimolare e preparare il nostro bimbo all'ingresso della prima elementare.Sono giochi che devono essere fatti sotto forma di divertimento poiché é la base per apprendere con più facilità.Accedi al gruppo gratuito➡️ https://www.facebook.com/groups/mammefficaci/E scarica la GUIDA con più di 50 pagine di contenuti organizzati per categorie per aiutarvi a ritrovare più facilmente gli articoli fatti fino ad oggi - 1 Maggio 2020.Per accedere e scaricare la copia gratuita➡️ https://bit.ly/3faiQ3j
Il primo anno di scuola primaria rappresenta un momento importante di acquisizione dell'apprendimento della letto-scrittura. Durante il corso dell'anno a seconda dei metodi utilizzati nell'ambito scolastico, dell'individualità del bambino, della motivazione possiamo avere un percorso di apprendimento diverso. Il COVID-19 quest'anno ha interrotto il percorso scolastico, e i bimbi di prima elementare non hanno sperimentato un anno scolastico intero. Ascolta questo audio per capire come aiutare e supportare tuo figlio per l'ingresso nella seconda classe.Accedi al gruppo gratuito➡️ https://www.facebook.com/groups/mammefficaci/E scarica la GUIDA con più di 50 pagine di contenuti organizzati per categorie per aiutarvi a ritrovare più facilmente gli articoli fatti fino ad oggi - 1 Maggio 2020.Per accedere e scaricare la copia gratuita➡️ https://bit.ly/3faiQ3j
Probabilmente vi sarà capitato in queste settimane di sentirvi dire da vostro figlio o vostra figlia "Mamma, papà ti aiuto io"!!!!Se così non fosse ascolta questo audio potrebbe aiutarti a trovare alcune strategie per motivarlo a sentirsi coinvolto nelle faccende domestiche e di vita quotidiana.Aiutare in casa significa fare squadra e una squadra vince insieme!!!
Soprattutto in questo periodo, ma in realtà il concetto vale sempre, è molto importante che nostro figlio abbia a disposizione i suoi giochi.Stiamo dentro casa h24 e a volte ci danno fastidio tutti i giochi in mezzo, a volte per il caos non riusciamo a passare, o semplicemente alla nostra vista da fastidio tutto quel "disordine".Insomma ci capita di urlare e chiedere a nostro figlio di mettere in ordine, di sistemare i suoi giochi e di darci una mano.Ascolta questo episodio ed entra nel gruppo di #mammefficaci:➡️ https://www.facebook.com/groups/mammefficaci/
In questo periodo in cui siamo a casa con i nostri figli ci stiamo sicuramente accorgendo dei tanti punti di forza che hanno ma anche delle loro fragilità, delle loro difficoltà e su quante cose possono e devono lavorare.Da casa possiamo fare tantissime attività che possono aiutarlo nel linguaggio. Scoprile in questo episodio e per tutti gli altri approfondimenti entra nel gruppo gratuito di #mammefficaci.➡️ https://www.facebook.com/groups/mammefficaci/
Oggi parleremo di "ho appena saputo che mio figlio è dislessico, ora mi sento in colpa per tutte le volte che l'ho sgridato mentre facevamo i compiti".E’ il dramma di ogni pomeriggio e soprattutto di ogni weekend: compiti, compiti e compiti e ancora “mammaaa, mi aiutiii, non lo so fareee!”E allora ecco che le urla, i rimproveri escono veloci, a volte senza riuscire a controllarli.La situazione quindi diventa ingestibile per noi e per i nostri figli che si demoralizzano e scoppiano in alcuni casi in pianti estremi.Ascoltiamo come possiamo fare.
Spesso mi sento dire: mio figlio ha due anni e non parla: è normale?Capita a tanti genitori. Il bambino ha due anni e parla poco. O non parla affatto.Ascolta questo audio e spero che ti sia di aiuto.Valentina Chiarelli. Logopedista di #mammefficaci
Intorno ai due anni c'è molta variabilità dal punto di vista del linguaggio.Molti bambini infatti intorno ai 24 mesi dicono meno di 50 parole, altri invece producono già frasi complete.Non produrre 50 parole a due anni può essere un campanellino di allarme ma non è detto che indichi per forza un disturbo di linguaggio. Ascolta questo podcast per capire come proseguire e muoverti con tuo figlio.#mammefficacihttps://www.facebook.com/groups/mammefficaci/
Facciamo insieme un ragionamento, non ci sono risposte corrette o sbagliate rispetto a questa domanda. Ci sono solo un padre e una madre che si trovano di fronte ad una scelta e devono scoprire la loro risposta.Se parliamo di una bambina che farà 5 anni a marzo vuol dire (in linea di massima) che quello è il suo secondo anno d'infanzia.....ascolta il PODCAST ;-)
Un tempo i bambini giocavano in modo molto diverso da come giocano oggi. I bambini una volta giocavano all’aria aperta , in piazza o per i vicoli del paese..in una società cosi veloce e così presa da mille stimoli e sollecitazioni le relazioni umani, la fantasia, la creatività, l’inventiva possono essere poso stimolate...proponiamo allora qualche gioco di una volta...per divertirci e condividere insieme ai nostri figli un momento importante della nostra vita.
A quale età inizia la produzione delle parole?Ogni bambino è diverso dall’altro e se la maggior parte dei bimbi inizia a produrre le prime parole a 9-12 mesi, altri cominciano un po’ più tardi, intorno ai 18 mesi. Le prime parole arrivano subito dopo il periodo della lallazione (ma ma ma, pa pa pa) arrivando fino alla formazione delle prime parole (mamma, papà, pappa).Quali sono le attività per stimolare il linguaggio? Ascolta il podcast
Se vostro figlio frequenta la scuola primaria o secondaria il giusto modo è quello di dirgli la verità partendo dalle difficoltà che spesso incontra.Se vostro figlio ha molte difficoltà con la scrittura...diremo in questo modo:" Amore hai visto che quando ci mettiamo a fare i compiti il pomeriggio a volte hai qualche difficoltà nella scrittura?" ti andrebbe di andare da una persona che ti aiuti a lavorare su questi errori per imparare a non farli più?Se parliamo di un ragazzo grande potremmo essere più diretti partendo sempre dalle sue difficoltà e chiedendo la sua collaborazione a mettersi in gioco su queste difficoltà.Il nostro bambino o ragazzo vedendo mamma aperta al dialogo e pronta ad aiutarlo non si tirerà indietro anzi sarà contento di farsi aiutare.Mamma potrà sempre aggiungere andiamola a conoscere per decidere definitivamente se sarà lei la persona giusta per noi.Se invece parliamo di un bambino piccolo tra i 2 anni e mezzo e i 6 anni potremmo dire al nostro bambino che andremo a giocare con una persona che lo aiuterà nel linguaggio, che lo aiuterà a dire bene le parole, che lo aiuterà ad esprimersi meglio per parlare con i suoi amici.Anche qui parlando della sua difficoltà gli stiamo dicendo che non c'è nessun problema, che tutto è risolvibile e che andremo a lavorare, giocare proprio per risolvere.Se noi genitori siamo tranquilli anche i nostri figli staranno tranquilli.Se all'inizio non avranno voglia di entrare o di entrare da soli, accompagnamoli e chiediamo alla logopedista di entrare e poter accompagnare nostro figlio in questo percorso.Spero di esserti stata di aiuto, al prossimo podcast, a presto
Il primo incontro con la logopedista desta sempre qualche preoccupazione nei genitori. Ci si domanda cosa accadrà all’interno della stanza, se verranno somministrati test difficili o noiosi e come riuscirà il bambino ad affrontare questo stress.A volte le paure dei genitori vengono trasmesse ai bambini, rendendo l’approccio più difficoltoso. Per cancellare ogni ansia e preoccupazione, facciamo chiarezza e scopriamo insieme cosa accade durante il primo incontro di logopedia.Quando un bambino incontra il logopedista per la prima volta, è naturale che sia diffidente. Ha davanti a sé un estraneo e non sa bene cosa aspettarsi. L’obiettivo principale del logopedista è quello di creare un rapporto di empatia e farsi avvicinare dal bambino con naturalezza.Cosa vuol dire esattamente empatia? È la capacità di comprendere cosa il bambino o il ragazzo stia provando. Si tratta di un’abilità sociale molto importante per un logopedista. Solo quando riesce a comprendere appieno lo stato d’animo del bambino, può buttare giù il muro di diffidenza e aiutare il piccolo a lasciare spazio alla sua spontaneità.Durante i primi incontri con il logopedista, si cercherà quindi di instaurare un legame emotivo con il bambino e iniziare a comunicare con lui. A volte sarà una comunicazione fatta solo di gesti, sorrisi e gioco. In ogni caso si tratta di una fase fondamentale per trasmettere fiducia al bambino e metterlo pienamente a suo agio.Una delle paure più frequenti di chi affronta il primo incontro con il logopedista, è quella di pensare che gli esercizi siano didattici noiosi e ripetitivi. In realtà gli incontri sono sempre piacevoli e divertenti, perché è attraverso il gioco che il logopedista riesce ad “agganciare” il bambino. In queste prime fasi è importante che il bimbo si senta sereno e anche gli esercizi di impostazione dei suoni passano in secondo piano.La terapia ha sempre un’impostazione ludica e mai noiosa. I giochi vengono scelti con l’obiettivo di acquisire determinate competenze, come l’ascolto, la capacità di imitazione e di saper strutturare un gioco di finzione. Col tempo tra il bimbo e il logopedista si instaurerà un bel rapporto di complicità, indispensabile perché il piccolo collabori attivamente.I genitori spesso non sanno che la terapia è impostata sotto forma di gioco e l’attesa del primo incontro con il logopedista viene vissuta con ansia. Queste preoccupazioni vengono trasmesse al bambino, che arriva impaurito al primo appuntamento.Cosa può fare il genitore per aiutare il figlio a vincere le sue paure? La strategia migliore è parlare di quello che succederà. Potrà raccontargli che attraverso dei giochi divertenti imparerà cose nuove. Il genitore, che ha già conosciuto il professionista durante il primo colloquio gratuito, potrà anche parlargli del logopedista.Quando il bambino scoprirà di cosa si tratta e chi lo accompagnerà in questo percorso, si sentirà molto più sereno. Appena arrivato al primo incontro con il logopedista, i sorrisi, le pareti colorate e i giochi cancelleranno ogni preoccupazione.Ti aspetto al prossimo Podcast, ciao
Il bambino dice apa invece di acqua e la mamma cerca di fargli ripetere la parola corretta. amore si dice Acqua...non apa...senti nonna "acqua". Questo non è un atteggiamento sbagliatissimo se viene fatto in poche occasioni e in determinati momenti ma può diventare un problema o comunque non sortire nessun effetto se ripetuto nel tempo. Non sortire nessun effetto rispetto al miglioramento del linguaggio.E poi....trovi tutto nel podcast ;-)
Se anche tu sei una mamma con un bambino che ancora non ha sviluppato il linguaggio questo momento pensato per te può esserti di aiuto.Di fronte a pomeriggi di pioggia, in cui non possiamo portare nostro figlio fuori all'aperto a giocare e sfogarsi un pò dobbiamo pensare e creare qualcosa da fare con lui.Ecco 5 CONSIGLI UTILI PER AIUTARE TUO FIGLIO A SVILUPPARE IL LINGUAGGIO ATTRAVERSO ATTIVITA' DA FARE A CASA.
La disfonia è un disturbo della voce piuttosto frequente nell’infanzia, che troppe volte viene confuso per un sintomo della tonsillite o del raffreddore. Se non curata opportunamente con le giuste terapie, si rischia di danneggiare le corde vocali del bambino. È bene quindi conoscere le sue caratteristiche ed imparare a riconoscerla.Ascolta qui su #mammefficaci
Sento molte volte mamme ma soprattutto nonne rivolgersi a bimbi di 2 anni che stanno sviluppando il linguaggio con termini da bimbo piccolo...come ad esempio “amore di nonna vuoi quetto?” oppure ripetere il linguaggio da piccolino come prodotto dal bambino. Dopo il primo anno di età è importante rivolgerci al bambino fermandoci un attimino, lasciando stare le tante attività che svolgiamo durante il giorno e metterci al suo livello. Ascolta come fare in questo nuovo episodio di #mammefficaci.
Molto spesso mi sento dire dai genitori:"Non produce nessuna parola ma appena prende il telefonino in mano sembra uno scienziato...è intelligentissimo, non è perché è mio figlio ma con il telefonino è molto più bravo di me ed ha solo 3 anni!"E' vero i bambini di oggi sono molto bravi con gli smartphone e forse noi lo siamo meno di loro...sono veloci, intuitivi e molto molto attratti da questi strumenti. Le luci dei cellulari infatti attirano moltissimo gli occhietti dei nostri bambini che sembrano quasi dipendenti e ossessionati dall'averli in mano e poterli toccare.Ma...
Avete un bambino che ancora non produce la R e siete preoccupati?Partiamo da un presupposto: ogni bambino ha uno sviluppo del linguaggio diverso e personale.Ascolto attivo e altri consigli per diventare #memmefficaci.
La balbuzie infantile è un fenomeno molto frequente a partire dai 2 anni e rappresenta una fase normale dello sviluppo del linguaggio.Quando il bambino in questa fascia d’età inizia a balbettare, può provocare qualche preoccupazione nei genitori.Scopri quando è ora di preoccuparsi in questo Podacast
Di solito pensiamo che tutti i bambini sviluppino prima o poi il linguaggio. E quindi per quale motivo allarmarsi o attivarsi se prima o poi parlerà?Esiste un momento precedente allo sviluppo del linguaggio che è fondamentale. Se trascurato a lungo potrebbe ripercuotersi anche sull'autostima del tuo bambino. Ecco cosa puoi fare.
Se hai un bambino che ancora non parla ascolta questo podcast per conoscere 3 consigli utili per aiutarlo a stimolare il linguaggio.Conoscere le strategie giuste ti permetterà di supportarlo e accoglierlo.
Esistono dei segnali d'allarme che non possiamo nascondere.Esistono dei comportamenti che non possiamo ignorare.Conoscerli ci permetterà di attivarci precocemente per il bene del nostro bambino.Ascolta questo podcast per capire cosa puoi fare a casa e come puoi aiutare il tuo bambino nello sviluppo del linguaggio.
Durante la crescita, comportamenti come picchiare, mordere, tirare i capelli, spingere sono assolutamente fisiologici e atti alla scoperta della propria fisicità e alla presenza dell’altro. Conoscere queste fasi evolutive della vita del nostro bambino permette a noi genitori di affrontarle al meglio.Non esistono, emozioni belle o brutte: sono tutte necessarie e utili, ma è importante imparare a riconoscerle per gestirle.