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Eppure nella mia vita ci deve essere stato un momento in cui ho sbagliato qualcosa. No, non è una cosa recente. Probabilmente da bambino; un errore impercettibile, innocente, che poi col tempo si è ripetuto, moltiplicato, ingigantito, fino a diventare gravissimo, Purtroppo non lo so, quando ho sbagliato. Però sono sicuro che questo errore è stato determinante per il mio equilibrio affettivo. Fin da piccolo mi sono accorto subito che ci sono i bambini e le bambine. Ma quello che non ho mai capito è quanto sia importante l'incontro tra un uomo e una donna…Omaggio a Giorgio Gaber "Quando sarò capace di amare"
Probabilmente ricorderete lo scandalo che ha visto Facebook è coinvolto nella gestione un po' superficiale dei dati dei suoi utenti condivisi con terze parti senza alcun tipo di preavviso, questa vicenda si è trascinata negli anni, viene chiusa solo ora con una transazione 725 milioni. Elon Musk dice che e Twitter non è più a rischio, ma i suoi conti non sono ancora al sicuro. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7251PER ALZARE LA COPPA DEL MONDO MESSI HA DOVUTO INDOSSARE IL BISHT di Giuliano GuzzoTutte le grandi storie, quasi senza eccezioni, hanno dei retroscena o delle sbavature, delle piccole ombre che, se non offuscano la luce complessiva di una narrazione, un minimo comunque la ridimensionano. Sembra essere questo il caso del gesto compiuto dal calciatore di cui si parla di più, e giustamente, in questi giorni. Vale a dire il fuoriclasse argentino Lionel Messi, il quale - sollevando la Coppa del Mondo - ha indossato un bisht, un mantello tradizionale del golfo Persico e non solo.Come rilevato da più osservatori, quel mantello è pregno di significati, dal momento che rispecchia opulenza e prestigio. E il fatto che, a porlo sulle spalle di quello che è universalmente riconosciuto come l'erede - ora ancor di più - di Diego Armando Maradona, sia stato l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani - peraltro facendolo in mondovisione -, a detta di molti ha rappresentato la globale sottomissione dello sport più popolare del mondo al potere e all'economia qatariota.Esagerazioni? Probabilmente no. Lo stesso scandalo Qatargate, che sta investendo l'Unione europea in queste settimane, dimostra infatti che serve incassare un bel po' di banconote per convincersi e provare a convincere terzi che da quelle parti valori come i diritti umani, quelli dei lavoratori, delle minoranze e via di questo passo, contino qualcosa. Perché la realtà dice altro, se non l'opposto. In questo senso, sicuramente il gesto dell'emiro del Qatar risulta molto potente, anche se non va certo fatta colpa al solo Messi.Come infatti dimenticare le parole - per molti analisti pregne d ipocrisia - di Gianni Infantino, il presidente della FIFA, il quale durante la conferenza stampa inaugurale dei Mondiali di calcio in Qatar aveva affermato: «Oggi mi sento qatariota, mi sento arabo, mi sento africano, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento un lavoratore migrante». E lo stesso Infantino, alla vigilia della finale del Mondiale, ha rincarato la dose di ipocrisia, rispondendo - ad una domanda proprio sui diritti umani - che «ora pensiamo ai tifosi di calcio».Ma torniamo alla politicizzazione, indubbia, dello sfoggio del bisht per un'altra considerazione, che è la seguente.Si fa bene, anzi benissimo a riconoscere nel mantello rifilato a Messi un gesto clamoroso e vergognoso, ai limiti come si diceva poc'anzi della sottomissione culturale. Però bisogna essere franchi: non è certo il solo caso. Come la mettiamo, infatti, con analoghe politicizzazioni che da anni si abbattono in Occidente su eventi che nulla hanno a che vedere con la politica? Si pensi al collettivo inginocchiarsi prima di una manifestazione, oppure il rosso sfoggiato ovunque in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ricorrenza molto importante ma nel corso della quale è impossibile - salvo che uno non intenda affrontare una bella polemica - ricordare che il primo ad uccidere le donne è l'aborto volontario. E ancora: come la mettiamo con i nastrini arcobaleno esibiti da star, influencer e sportivi di ogni livello, in teoria un simbolo contro le discriminazioni subite dalle minoranze sessuali ma, di fatto, un obolo alle più estreme rivendicazioni Lgbt, incluso l'utero in affitto?Come si può vedere, il discorso è molto ampio e non finisce né inizia in Qatar. Figuriamoci. Anzi, si può tranquillamente dire che la sudditanza di Lionel Messi all'emiro - sempre che sudditanza piena e consapevole sia poi stata -, è solo l'ultima di una lunga serie che si consumano ogni giorno in Occidente. Solo che queste ultime, anziché come tali, sono salutate anzi celebrate come "scelte di campo" coraggiose. Cosa ci sia mai di coraggioso in chi si accoda alla linea ideologica, se pensiamo ai cosiddetti diritti Lgbt, sposata non solo dalle più potenti cancellerie del pianeta, ma anche da colossi economici come Amazon, Apple o Disney, ecco, si fa fatica a capire.Come si fa fatica a comprendere chi - giustamente - si indigna per il gesto politico e di sottomissione di indossare un bisht, ma non si indigna allo stesso modo o affatto per i gesti politici e di sottomissione pro-Lgbt. Immaginate per un attimo un Lionel Messi - ovviamente non in Qatar, sarebbe stato impossibile - avvolto da una bandiera Lgbt per alzare la Coppa. Sarebbe stato un gesto salutato come forse il più coraggioso della storia. Non sarebbe stata sottomissione a politica e ideologia anche quella?Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Affari e moschee, la rete del Qatar in Italia" spiega perché da 15 anni il Qatar fa grandi investimenti nel nostro Paese: moda, hotel di lusso, grattacieli. Il Qatar investe molto per diffondere l'islam, di qui i progetti sul territorio italiano di diverse moschee e scuole coraniche.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 19 dicembre 2022:L'hanno chiamato Qatargate e ha tutta l'aria di essere uno scandalo appena all'inizio. I servizi di sicurezza di ben cinque Stati europei indagano sul tentativo di corruzione di parlamentari dell'Unione Europea: un presunto sistema tangentizio, con lo scopo principale di incidere sui dossier in corso di istruzione all'Eurocamera. Un'indagine che ogni giorno s'ingrossa di più. Ad essere coinvolti fin qui nell'inchiesta sono soprattutto i politici dell'ala socialdemocratica del Parlamento e tra questi anche diversi italiani. Ci sono, per esempio, l'ex eurodeputato del Pd, oggi Articolo Uno, Antonio Panzeri, sospeso dopo lo scandalo, ma anche Niccolò Figa-Talamanca della Ong No Peace Without Justice, fondata nel 1993 da Emma Bonino.Ma quello tra Italia e Qatar non è un sodalizio recente. Tessere una rete di conoscenze capaci di influenzare è una strategia di Doha a livello globale che vede, da anni, nell'Europa un tassello fondamentale e nell'Italia un Paese di particolare interesse. Gli investimenti strategici nel corso degli anni si sono sprecati. Doha, attraverso la Qatar Investment Authority (Qia), il fondo sovrano del Paese creato nel 2005 per investire in tutto il mondo, ha investito estensivamente in Italia negli ultimi quindici anni. Un tesoro il cui valore sarebbe intorno ai cinque miliardi di euro. Il Qatar, grande poco più dell'Abruzzo, al 2022 conta una popolazione di tre milioni di persone per un Pil di 223 miliardi di euro e un Pil pro-capite che è più del doppio di quello italiano.È il 1995 l'anno della svolta per il Paese, quando, con un colpo di Stato, Hamad bin Khalifa Al Thani spodesta il padre e diventa emiro. L'obiettivo è subito trasformare il piccolo Stato in potenza globale: gli ingenti proventi dell'industria di gas e petrolio gli tengono le spalle coperte e già nel 1996 finanzia con 150 milioni di dollari la costituzione dell'emittente televisiva Al Jazeera che negli anni è diventata, secondo la Bbc, il più importante canale di informazione in lingua araba del mondo. E nel frattempo Al Thani inizia una lunga e florida amicizia con la Fratellanza Musulmana per puntare, attraverso il tessuto religioso, culturale ed economico all'espansione verso l'Occidente, Italia inclusa.Il Qatar è da tempo un importante partner, per il nostro Paese, sull'energia: riceviamo, per un contratto a lungo termine sottoscritto da Edison, 6,5 miliardi di metri cubi di gas l'anno, cioè più del 10 per cento del totale del gas che l'Italia acquista dall'estero. Ma l'amicizia Italia-Qatar non si limita all'energia. Moda, hotel di lusso, Costa Smeralda, Milano: la lista degli affari del Qatar in Italia ogni anno s'arricchisce. Nel 2021, le esportazioni qatariote verso l'Italia sono state pari a 2,1 miliardi di euro, cifre che procedono così, senza particolari variazioni, dal 2019; inoltre, siamo il secondo Paese europeo fornitore del Qatar (dopo la Germania) e il decimo al mondo.A Milano, il Qia possiede l'Hotel Gallia, un 5 stelle acquistato nel 2006. E in pochi anni è diventato proprietario del Gritti Palace, a Venezia, del St. Regis e dell'Excelsior a Roma, del Baglioni e del Four Seasons Hotel a Firenze. Riguardo alla moda, nel 2012, il Qatar compra la maison Valentino per 700 milioni di euro. Nello stesso anno viene acquistata per 650 milioni di euro la Smeralda Holding che possiede alberghi di lusso: 2300 ettari di terreni immacolati nella costa gallurese che diventano quattro alberghi. A maggio del 2014, Pigliaru presidente e Renzi premier firmano un accordo con Rispo, responsabile per l'Italia della Qatar Foundation Endowment: nasce l'ospedale Mater Olbia. Nel 2015, tocca di nuovo a Milano. I grattacieli di Porta Nuova, simbolo della skyline del capoluogo lombardo, diventano di Doha per 2 miliardi. Nel 2016, viene comprato l'albergo San Domenico di Taormina e, a fine settembre 2017, Qatar Airways conclude l'iter di acquisizione del 49% di Meridiana.La politica estera si realizza anche con le forniture militari e l'Emirato, negli anni, è diventato ottimo cliente del complesso militar-industriale italiano. Nel 2016, il Qatar firma con Fincantieri l'acquisto di quattro corvette, due pattugliatori d'altura e una nave anfibia multiruolo con un contratto di quattro miliardi di euro.
Avete mai sentito la frase: “Hai fatto Gesù il tuo salvatore MA lo hai fatto il tuo signore?” Questa è un'altra delle trappole che il diavolo usa - dai pulpiti di religionisti vari - per mettere dubbio e incertezza nel cristiano. Stai tranquillo amico mio, se Gesù è il tuo salvatore, Gesù è il tuo Signore - che tu lo faccia tale o no! Possiamo sbagliare? Senz'altro! Possiamo disubbidire? Di sicuro! Possiamo sviarci? Probabilmente! Possiamo a volte non comportarci come se Gesù fosse davvero il nostro Signore? Ci puoi contare! Ma se siamo figli resteremo sempre figli e avremo sempre lo spirito del “signore” che non ci abbandonerà mai!
"SERVIZIO PUBBLICO". Ospiti della serata: Magda e Daniele che ci racconteranno la storia di Gaia. Gaia, una bambina nata a febbraio del 2019 con una malformazione congenita assenza apparato renale. Sentiremo la la storia di questa dolcissima bambina. Probabilmente avremo la presenza del loro Avvocato Francesco Silluzio. Conduce in studio Giuseppe Rovatti. Invito tutti voi a condividere questo appuntamento che si terrà giorno martedì 13 dicembre 2022. ore 21:05 in video streaming su: https://www.youtube.com/@fmnuovaradioweb8729/streamshttps://www.facebook.com/fmnuovaradiohttps://www.facebook.com/GiRo58giu
Obiettivo Leader - Il podcast italiano interamente dedicato alla leadership
Ti è mai capitato di vedere delle persone che sulla carta erano chiamate a dirigere TEAM o AZIENDE ma in concreto non venivano riconosciute come leader in quel contesto? Probabilmente la loro leadership formale e sostanziale non stava coincidendo esattamente. Cosa intendo? Scoprilo all'interno di questa pillola! Buon Ascolto. Se vuoi parlarmi del tuo team o vuoi semplicemente metterti in contatto con me aggiungimi su LINKEDIN cliccando su questo link il mio profilo linkedin oppure scrivimi all'indirizzo mail podcast@obiettivoleader.it Ti interessa questo podcast e vuoi che si sviluppi ancora più rapidamente? Vai su https://it.tipeee.com/obiettivo-leader e contribuisci anche tu! Grazie
Questa intro avrebbe dovuto scriverla un'intelligenza artificiale. No, davvero, ci abbiamo provato. Lo abbiamo chiesto a ChatGPT - il chatbot di OpenAI - ma quello che ha proposto non ci ha fatto impazzire. Vuol dire che GPT non sarà mai in grado di farlo? No, non corriamo. Probabilmente, è solo questione di tempo. Con Andrea Ciulu e Pasquale Borriello. Ricordate di iscrivervi al podcast su Apple Podcast, Spotify, Google Podcast o Alexa e di seguirci su ilbernoccolopodcast.com e su Instagram @ilbernoccolo. Potete ricevere i link commentati in questa puntata iscrivendovi alla newsletter https://ilbernoccolo.substack.com/about Vi è piaciuta l'intro? Trovate la trascrizione completa e i dettagli della colonna sonora qui https://ilbernoccolo.substack.com/ Licenza SIAE APOD 5277/I/4999
L'avvicinamento al fine vita rappresenta un percorso traumatico e di stress estremo che configura un vero e proprio problema di salute mentale.In che modo le neuroscienze possono aiutare l'umanità a fare fronte alla più importante sorgente di disagio mentale rappresentata dalla morte?Probabilmente la soluzione a questo problema insito nella natura stessa dell'essere umano potrebbe arrivare dalla cosiddetta "Rivoluzione Psichedelica della Psichiatria" che sfrutta conoscenze antiche sugli stati alterati di coscienza e sulle proprietà di sostanze psichedeliche.Il potenziamento di queste sostanze con la tecnologia della realtà virtuale potrebbe essere un ulteriore passo avanti.#morte #salutementale Il Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, ai famigliari dei pazienti, agli studenti di medicina, agli specializzandi in psichiatria e a chiunque sia interessato alla salute mentale, alla psichiatria ed alle neuroscienze.ISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comScoprite tutti i miei libri: https://bit.ly/2JdjocYScoprite la mia Musica: https://bit.ly/2JMqNjZVisitate anche il mio blog: https://www.valeriorosso.comAvete mai sentito parlare del progetto psiq? Andate subito ad informarvi su https://psiq.it ed iscrivetevi alla newsletter.
"Il fatto che il calcio, che contribuisce per il 70% alle entrate fiscali dell'intero sport italiano, abbia avuto pochissimo dallo Stato è un dispiacere. Non avere un'attenzione al calcio come lo si è avuto per il mondo del cinema è una cosa negativa. Probabilmente non siamo così bravi a fare lobby". Lo ha detto Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs Media Group, a margine dell'incontro dell'Agenzia Italpress con il mondo dello sport, nella nuova sede di Milano.trl/gm/gsl
Anche il mercato delle obbligazioni statunitensi sta dando segnali misti agli investitori (come il dollaro - https://tinyurl.com/y9f76ab4 -). Probabilmente sta prezzando una pausa (senza pivot) nel rialzo dei tassi di interesse ed il mantenimento dei medesimi a livelli elevati per diversi mesi. Questo fa il paio con i dati macroeconomici che vanno raffreddandosi senza, talora, implodere. L'insieme ci segnala una attesa interlocutoria che l'anno prossimo potrebbe ristabilire l'equilibrio di risk on/ risk off che quest'anno è decisamente mancato.
Se ti trovi in una conversazione con un complottista, prova a fargli queste domande. Probabilmente non saprà rispondere.
Incontro con Francesco Costa. Presenta Alessandro Mezzena Lona Se pensiamo alla nazione ideale, cosa ci viene in mente? Probabilmente vorremmo avere un'economia in grande crescita, la piena occupazione. Insomma, essere un po' come la California. Eppure in California la popolazione si è ridotta per la prima volta nella sua storia, nonostante la crescita galoppante, i surplus di bilancio, la spesa pubblica vastissima. È una crisi unica al mondo le cui cause non sono solo californiane, anzi: cominciamo a vederle anche nelle nostre città. E ci costringono a una riflessione, anche sul nostro modello di sviluppo. Edizione 2022 www.pordenonelegge.it
"Apprezzo l'atteggiamento della Moratti però c'è una discussione in corso per avere un nostro candidato e poi ci si confronterà anche con Moratti". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito delle prossime elezioni regionali della Lombardia. "Probabilmente - aggiunge - avere un candidato vuol dire anche mettersi poi a discutere anche col Terzo Polo perché la convinzione di cambiare questa disastrosa gestione di questi lunghi anni deve esserci in tutti noi".xa1/trl/gsl
Lavori per una azienda con un fatturato maggiore di 500 milioni di euro ?Non sapete cosa sia l'accessibilità e lo standard WCAG ?Probabilmente avete un problema, e non solo con i vostri clienti e partner commerciali, ma anche con i vostri dipendenti.Un tema che può essere affrontato coinvolgendo nella sfida gli sviluppatori e il reparto grafico, ma soprattutto i processi di check up e direttivi.Tempi ? Il lavoro organizzativo è ampio, ma i vantaggi di servizi accessibili sono incredibilmente ampi e superano le barriere dei diversamente abili.Per info www.caffe20.it/link o www.disabilidigitali.itEh si': non e' piu' solo un tema di interesse per le pubbliche amministrazioni, e riguarda aspetti informatici, non legali.
Il sergente Jericho Jackson, detto Action per i suoi modi spicci, deve vedersela con il crudele magnate Peter Dellaplane ed i suoi scagnozzi, che vogliono sbaragliare la concorrenza nel mercato della droga, prendendo il controllo dei sindacati. Mai trama potrebbe essere più tamarra e pazzoide e Action Jackson è proprio questo, infatti. Una pellicola pazza, tamarra, ridicolmente ingenua. Un film cui sono affezionatissimo, però. Probabilmente, chi ha la mia età o qualche primavera in più sa bene di cosa sto parlando, ma pur nella sua ridicolaggine, l'opera di Baxley (esperto stuntman e regista di action anni 80 sempre di questo tipo...) mantiene quello che promette, ovvero divertimento e scene d'azione mirabolanti, condite da dialoghi frizzanti e un umorismo alla "Scharzy", per intenderci. Carl Weathers interpreta il protagonista principale con estremo impegno e muscoli, coadiuvato da comprimari di lusso. Una storia senza pretese e senza pensieri, figlia dei suoi tempi, ma adorabile per il sottoscritto e per i nostalgici del mio stampo e quindi ve lo consiglio a mani basse!
Forse hai già sentito questa frase: il valore di una mamma non è direttamente proporzionale a ciò che fa per la sua famiglia. Ma so cosa stai pensando... "Impossibile! Che madre sarei se non mi prendessi cura della mia famiglia?" Probabilmente per anni abbiamo creduto che essere una brava madre significasse cucinare, pulire e soddisfare ogni bisogno dei nostri figli. E di conseguenza, quando non facciamo queste cose o commettiamo un errore, ci sentiamo insignificanti. Come se avessimo fallito. Stiamo costruendo il nostro presente su una convinzione: io sono qualcuno, se faccio qualcosa. Ma se ti dicessi che il tuo valore non sta in ciò che fai? Se ti dicessi che il tuo valore è indipendente dal ruolo che svolgi? Nell'episodio di questa settimana ti confido perché dovremmo smettere di dare valore a ciò che facciamo, e focalizzarci invece su chi siamo. *** MSH Facebook: https://www.facebook.com/mammasuperhero MSH Instagram: https://www.instagram.com/mammasuperhero/ *** Per guardare il video di cui parlo, ecco il link: https://www.facebook.com/mammasuperhero/videos/2687823944810665/
Quanto vale la tua vita?Ci hai mai pensato? Probabilmente no perché è un argomento tabù nella nostra societàPerò c'è un problema… sia che tu abbia una partita IVA o meno, solo tu puoi dare una risposta a questa domandaE se non lo fai, se non ti sforzi di dare un valore numerico alla tua esistenza, questa crollerà miseramente a terra!Nell'episodio di oggi risponderò a due domande apparentemente diverse ma che hanno la stessa radice: il non saper dare un valore al proprio tempoPuoi credere in quello che ti pare, puoi “venire da” o “risiedere in” qualsiasi paese del mondo, purtroppo la regola non cambiaSe non decidi TU quanto deve valere il tuo tempo, sarai sempre in balia degli eventi… una banderuola al vento!E nelle poche pause in cui riuscirai a riprendere fiato ti guarderai allo specchio con due occhi da far paura, e con un filo di voce ti chiederai“MA CHE DIAVOLO È SUCCESSO?”Ho appena descritto la normalità per tanti, troppi imprenditori ed imprenditrici che si sentono stritolare dal mercato di oggiTutto perché non ti hanno mai detto da dove si inizia per dare un valore preciso alla propria vita…Quindi basta con le chiacchiere e vai subito a vedere l'episodio di oggi!
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Se siete alla disperata ricerca di una guida su come studiare in modo più efficace e produttivo, questo articolo fa al caso vostro! In questo articolo parleremo di come risparmiare tempo, quindi… non perdiamo altro tempo e andiamo subito al sodo! Vi aspettano 3 validi consigli e suggerimenti per studiare in modo più efficiente in un tempo ridotto! Il segreto sta nel rivedere e correggere delle abitudini che già sono nostre! 3 utili trucchetti per studiare meglio 1 - Impara la pronuncia fin da subito Quando si comincia a studiare una lingua straniera, si tende ad imparare il maggior numero di informazioni possibili: tantissime parole nuove, espressioni, regole grammaticali! Finiamo sempre per riempire quaderni o pagine Word di tutte queste informazioni. Che va benissimo, ovviamente: è fondamentale! Ma molto spesso, annotiamo queste informazioni nel silenzio della nostra camera o della nostra classe a scuola. E poi basta! Finisce lì! Le rivediamo di tanto in tanto quando abbiamo del tempo libero o quando dobbiamo fare i compiti, ci sembra di ricordarle e passiamo oltre. Per quanto questa modalità possa essere utile, così facendo ci dimentichiamo di una cosa importante: la pronuncia! È fondamentale imparare da subito come pronunciare correttamente ogni parola in una lingua straniera. È un errore che feci anche io quando cominciai a imparare la prima lingua straniera, l'inglese, a scuola. Prendevo buoni voti nella parte scritta o nella comprensione, ma avevo difficoltà con la pronuncia. E ancora oggi, a volte, ho dei dubbi sulla pronuncia di alcune parole, di cui conosco perfino perfettamente lo spelling. Quindi, non pensate “Ok adesso imparo a scrivere e a formare le frasi e poi con calma imparo la pronuncia: c'è tempo”. No! Dovete farlo da subito, altrimenti vi sarà più difficile sistemarla una volta che l'avrete appresa in maniera errata. Ebbene, adesso vi svelerò la strategia che uso per rimediare al mio precedente errore...qualcosa che potreste fare anche voi. Prendo alcune scene di film o serie tv, in particolare quelle in cui c'è una conversazione tranquilla (senza emozioni troppo forti) tra due personaggi. Ne scelgo uno e ne imito il più possibile pronuncia, intonazione e velocità. Ripeto la stessa scena fino a quando non riesco a parlare alla stessa velocità del personaggio che ho scelto. In questo modo creo una sorta di conversazione (con l'altro personaggio) e miglioro la pronuncia. Provateci, ne vale la pena! Probabilmente le persone che vivono in casa con voi potrebbero pensare che siate impazziti, ma funziona. Se poi volete evitare tutto questo… allora…imparate la pronuncia da subito! 2 - Ridurre al minimo tutti i passaggi che ci fanno perdere tempo durante lo studio Per introdurre questo secondo utilissimo suggerimento, vi presento un esempio tratto dalla mia esperienza di insegnante di italiano. Durante le mie lezioni di italiano, invio sempre dei file PDF ai miei studenti con degli esercizi di grammatica o di vocabolario o letture come compiti. La maggior parte di loro li stampa e li completa con una penna. Ma poi c'è il problema: come inviarmeli per la correzione? C'è chi li scannerizza, chi mi scatta delle foto, chi me li legge durante la lezione. Però qualche volta non funziona lo scanner oppure qualche volta qualcuno non riesce a capire quello che ha scritto. Ovviamente per me non ci sono problemi, ma capisco che tutto questo, con il passare del tempo, potrebbe portare a un po' di frustrazione e quindi perdita di motivazione e di voglia di imparare. Ho trovato uno strumento che penso potrebbe aiutarvi a semplificare questo tipo di lavoro e a rendere lo studio, in particolare tramite file PDF, più efficiente e rapido! Sto parlando di Wondershare PDF Element, che ha gentilmente scelto di collaborare con noi, sponsorizzando il video YouTube correlato a questo articolo. Quando io studio, infatti, adoro sottolineare e evidenziare, cancellare,
Metti subito alla prova il tuo italiano! INIZIA IL QUIZ: https://bit.ly/3MuHwop In questo podcast vedremo insieme 5 errori comuni che gli studenti di italiano commettono quando parlano in italiano. Per ogni errore ti fornirò tanti esempi per aiutarti a memorizzare naturalmente la forma corretta. Grazie a questa lezione scoprirai se stai commettendo questi errori molto comuni e velocizzerai in modo significativo la tua padronanza della lingua, perché grazie alle spiegazioni e agli esempi correggerai gli errori che probabilmente stai facendo da tempo e così riuscirai a parlare e scrivere in italiano in modo corretto.Ecco i 5 errori che (probabilmente) stai facendo in italiano:0:00 - INTRODUZIONE2:32 - LA POSIZIONE DI FA4:08 - PREPOSIZIONI CON LUOGHI 5:37 - PREFERITO O FAVORITO?7:13 - SONO DI + PAESE8:38 - QUALCHE + SINGOLARE9:53 - CONCLUSIONE
Seguendo un ragionamento tutto mio... le compagnie telefoniche ci stanno prendendo in giro DA ANNI! Addirittura dai tempi di Megan Gale! Non so perché mi sia venuta in mente proprio lei. Probabilmente c'è qualcosa nella mia testa che non ha ancora fatto pace coi tempi che furono
Una volta era il contorno a giustificare una gara sulle strade di Singapore, ma dopo la pandemia e le varie restrizioni, è venuto a mancare in parte anche quello e la solita inutile colonna di auto in fila, non ha dato quelle emozioni che la Montecarlo dell'est pretende di dare. Alla fine, con la vittoria di Sergio Perez in attesa di giudizio federale (non ha rispettato la norma delle 10 macchine di distanza dalla safety car) davanti alla Ferrari di Charles Leclerc, abbiamo assistito a un'ora e quindici minuti di nulla cosmico. Ovvero, tutti in fila in attesa delle migliori condizioni meteo. Infatti, la gara è partita con un'ora di ritardo per il classico temporale equatoriale. E con la pista bagnata che non si asciugava mai, la partenza e la prima ora e 15 è passata nella noia totale, salvo qualche safety car per rimuovere lo sventurato di turno. Poi, il colpo di coda: con l'ultima safety car, per sistemare le barriere colpite da Tsunoda,Leclerc si è fatto sotto a Perez e con il dubbio di una possibile penalizzazione di 5 secondi (detto via radio dalla Ferrari al suo pilota) abbiamo assistito a 12 giri di gara vera. Cioè i due hanno tirato come matti, ruote bloccate, sbandate, controsterzi. Quello che si chiede a un GP e a piloti professionisti. Poi il crollo: Leclerc che ha mollato il colpo e Perez che vince con 7,6 secondi di vantaggio. Abbastanza per far fronte a una possibile penalizzazione decisa dalla giuria. Che per inciso, probabilmente dormiva alla grande se dopo 50 minuti dall'episodio incriminato, non aveva ancora preso una decisione e aveva rimandato tutto al dopo gara. Questa in sintesi la cronaca di quanto accaduto a Singapore, un GP che meriterebbe di essere rivisto. Per la lunghezza e inutilità del tracciato, con curve tutte uguali ma con percorsi obbligati da fare. Visto che pagano pure gli hotel attorno alla pista, si è gentilmente pensato di farci passare il tracciato. E così curve piccole e strette, tratti senza significato. E durata di due ore garantita con i giri percorsi quasi sempre inferiori ai 60 programmati. Ma la chiave di volta, di questo GP, sta tutto nella partenza.E' lì che la Ferrari e Leclerc si sono giocati il risultato. Infatti, a parità di tempo di reazione fra Charles e Perez (0,29 secondi) la Red Bull ha impiegato due decimi in meno da 0 a 100 all'ora, segno di una trazione e di una mappatura del motore ed elettronica migliore della Ferrari. E lo si è visto in quei famosi 12 giri di corsa ravvicinata, con Leclerc che pur aprendo il DRS, l'ala mobile, non riusciva mai a raggiungere Perez per tentare un sorpasso: "Non so se sia merito della trazione o del motore" dice imbarazzato Adrian Newey, il papà di questa Red Bull piglia tutto. Veramente lo sa ma non vuole dirlo..."Sì vero, lo so ma non voglio dirlo. Diciamo però che Ferrari, pur potendo essere più veloce in fondo al dritto, non aveva la possibilità di prenderci perché noi, col nostro assetto, eravamo più rapidi in ripresa. Come si è visto al via". Quindi se Leclerc fosse rimasto davanti al via sarebbe cambiato qualcosa? "Probabilmente avrebbe vinto lui, quindi dire che la corsa si è decisa alla partenza è corretto".Degli altri poco da dire: Verstappen è sembrato ciccio pasticcio per gli errori a ripetizione: da una partenza al rallentatore, agli errori in frenata e spiattellamento delle gomme. Ha colto un settimo posto all'ultimo giro superando Vettel mentre il giro prima era stato Hamilton, altro pasticcione (con toccata contro le barriere e lungo in frenata) per non dire di Russell che ha concluso in fondo la giornata no della Mercedes. Il duello in cui 12 titoli mondiali lottavano per la settima posizione, fa capire il livello della gara. Sul podio anche Carlos Sainz, una gara anonima e incolore, come Norris e Ricciardo, che almeno con le McLaren hanno ottenuto un quarto e un quinto posto di rilievo. Domenica si replica in Giappone, a casa Honda, e vincere il titolo mondiale lì potrebbe essere forse la spiegazione di quanto avvenuto a Verstappen a Singapore. Pensiamo male? Ma no, in F1 non serve pensare. Lo fanno già...
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Un giorno, un monaco decise di meditare da solo, lontano dal suo monastero. Portò la sua barca in mezzo al lago, la ormeggiò lì, chiuse gli occhi e iniziò a meditare in mezzo alle acque cristalline. Dopo alcune ore di silenzio indisturbato, una barca urtò quella del monaco. Con gli occhi ancora chiusi, sentì la sua rabbia alzarsi e, quando gli aprì, era già pronto a inveire e a urlare al barcaiolo che aveva disturbato così distrattamente la sua meditazione. Ma quando aprì gli occhi, fu sorpreso di scoprire che era stata una barca vuota a colpire la sua. Probabilmente si era liberata e galleggiava in mezzo al lago. In quel momento, il monaco ebbe una grande realizzazione. Capì che la rabbia era dentro di lui; aveva semplicemente bisogno del colpo di un oggetto esterno per provocarla. Da quel momento in poi, ogni volta che incontrava qualcuno che lo irritava o li provocava rabbia, ricordava a se stesso che l'altra persona era semplicemente una barca vuota, la rabbia era dentro di lui.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù quando vuole rendere più incisivo il suo insegnamento, ricorre spesso a segni e parabole, con l'intento di smuovere gli ascoltatori a riflessioni più profonde e ad un confronto più efficace. Alla disputa dei suoi apostoli su chi di loro fosse il più grande, il Signore risponde con una efficacissima gestualità. Prende un fanciullo, se lo mette vicino e poi pronunzia il suo insegnamento: «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». La grandezza Gesù la identifica con la semplicità e l'innocenza di un bambino e con la capacità di accoglierlo. È davvero sconvolgente per noi, spesso affascinati da manìe di grandezza, sentirci dire che «il più piccolo» è davvero grande agli occhi di Dio. Bisogna allora dotarsi della virtù dell'umiltà, che ci rende semplici come bambini. Nell'ultima cena Gesù offrì un luminoso esempio di grandezza ai suoi discepoli: vi ricordate, si prostrò dinanzi a tutti per lavare loro i piedi, come fa lo schiavo con il suo padrone. Poi pronunciò la sua sentenza: «Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi». In altra occasione ci darà la misura più sublime dell'amore che è il dono della vita. L'umiltà del cuore e la semplicità dei bambini ci lìberano anche da assurde gelosie, come quella che nutre Giovanni nei confronti di quell'anonimo, che scaccia i demòni nel nome di Cristo, senza appartenere alla schiera dei discepoli. Gesù conclude: «non glielo impedite, perché chi non è contro di voi è per voi». Probabilmente quell'esorcista aveva solo ascoltato e preso sul serio quanto Gesù aveva affermato: «Qualunque cosa chiederete nel mio nome, il Padre celeste ve lo concederà».
Cosa fa " amore”? Cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto, dove troviamo un modello a cui ispirarci? Tutto ruota attorno al nuovo comandamento di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri".---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 7 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiDue settimane fa abbiamo parlato di che cos'è l'amore leggendo 1 Corinzi 13:4-7, ed abbiamo terminato dicendo, se vi ricordate, che l'amore è FARE.Che cos' è allora che “fa amore”? Nel senso di cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto, dove troviamo un modello a cui ispirarci?Cosa fa "amore"?Leggiamo assieme l'ultimo insegnamento di Gesù, quello fatto a poche ore dalla crocifissione, nella sala dell'ultima cena, quando già Giuda era uscito per andarlo a tradire:"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. (Giovanni 15:12-17)Pensa di essere un membro della protezione civile chiamato per una missione pericolosissima di salvare qualcuno prigioniero in una grotta sottoterra e invasa dall'acqua: una missione da cui potresti non tornare vivo, o viva. Sei sulla porta di casa, e dai un ultimo abbraccio alle persone che ami: il tuo sposo, la tua sposa, i tuoi figli... Cosa gli dici?Non penso che gli dici di ricordarsi ad annaffiare il limone, o a dare il cibo al gatto... Probabilmente cerchi di dargli le ultime istruzioni affinché capiscano che li ami... e che li spingano ad amare a loro volta... anche se non ci sarai più.Gesù sta parlando per l'ultima volta ai suoi: è l'ultimo insegnamento prima della Croce. Ed userà nei capitoli da 12 a 17 la parola “amore” 31 volte.Gesù dice: “l'amore è la cosa più importante.” Perché è importante l'amore?Un nuovo comandamento e sette modi per obbedireIl ComandamentoQuesto è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. (Giovanni 15: 12)Gesù usa la parola ἐντολή entolē, comandamento per la prima volta non per illustrare uno di quelli del Padre, uno di quelli scritti sulle Tavole portate da Mosè giù dal Sinai e non sta citando un comandamento contenuto nella Legge.Gesù aveva sempre insegnato, mai “comandato”; per la prima volta lo fa... parlando di amore! Ne parla, e lo sottolinea in rosso: "Questo è il mio comandamento."I discepoli sapevano che, per fare la volontà di Dio ogni comandamento andava eseguito, senza discutere, senza trovare alternative; obbedire, pena essere impuro e lontano da Dio.I comandamenti erano scritti su tavole di pietra venivano conservati nell'arca del patto erano posti al centro del tempio.Che fine ha fatto il Tempio di Dio? Distrutto dall'imperatore Tito nel 70 D.C. Non serviva più, era solo un pezzo di archeologia; perché, dal giorno di Pentecoste, il Tempio era divenuto qualcosa di vivo, di mobile, di ovunque... Io e te!Eccolo il luogo dove conservare quel comandamento, eccolo il mezzo con cui obbedire a quel comandamento; porlo all'interno del tempio che ciascun credente rappresenta. Come?Sette modi per obbedireI. Metti l'altro per primoNessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. (v. 13)Vi ricordate cosa aveva detto Gesù proprio all'ingresso della sala dell'ultima cena quando aveva lavato i piedi agli apostoli?“Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.” (Giovanni 13:15)E l'esempio è: “Se vuoi amare devi dare la tua vita agli altri”. Tu vieni dopo; l'altro viene prima. E questo è l'esatto opposto della cultura di tutto il modo.Se Paolo aveva detto che “L'amore è benevolo … {l'amore} non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, sopporta ogni cosa", Gesù dice che è “dare la vita”.Se stai pensando “Allora dobbiamo allora morire anche noi?” ti rispondo con una domanda (come avrebbe fatto Gesù): perché moriva Gesù? Per venirci in aiuto, servirci. Dare la vita per noi significa venire in aiuto dell'altro, servirlo.II. Servi l'altroVoi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. (v. 14)Quando hai conosciuto Gesù, eri suo amico? Facevi quello che ti comandava di fare? Eri “amabile”? Domanda retorica: Gesù ci ha amati per primo, quando non eravamo amabili. E' un esempio. Io devo fare lo stesso: io devo amare gli altri per primo, senza attendere che si facciano amare.III. Scegli di amareIo non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore (v. 15 a)Gesù non ti chiede di obbedire, come farebbe un servo ma di scegliere di obbedire. Non devi amare per “obbligo”, ma per amore del tuo amico Gesù, che ti ha amato per primo, dandoti l'esempio da seguire.IV. Agisci con gioiama vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio (v. 15 b)Un amico non fa le cose “per obbligo”, ma con gioia, un amico ascolta e comprende prima di agire. E se stai ascoltando le “istruzioni”di Gesù esse sono le stesse di nostro Padre; e questo ti porta a d agire con gioia, perché stai obbedendo a colui che ti ama più di ogni altro.V. Comprendi che non è merito tuoNon siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi (v. 16 a)Se sei capace di amare, mettendo l'altro per primo, servendo con gioia ricorda che non è nulla di cui tu ti possa vantare. Sei stato, sei stata scelta. E non per quanto eri bravo, brava o buono, buona, o religioso, religiosa, ma per quanto lui ti ama.Ah, attento, attenta, perché non sei “predestinato/predestinata”: Gesù “sceglie” ma sta a te comportarti da “amico” da “amica” di Gesù”VI. Porta fruttoe vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (v. 16 b)Abbiamo già detto che non sei stato scelto o scelta perché eri la migliore scelta e nemmeno perché eri indispensabile.Il fine del perché sei stato scelto, sei stata scelta, è perché tu “porti frutto”; non temporaneo, non stagionale, ma frutto “perenne”.In che modo? Testimoniando dell'amore che ti ha amato portando altri come te a conoscere Cristo, portando altri alla salvezza, ed amando gli altri come Gesù ti ha amato.VII. Non dubitare dell'amore di Dioaffinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia (v. 16 c)Se rispondi all'amore con l'amore il risultato di tutto ciò il servire, l'ascoltare il Padre, il portare altri alla salvezza, avrai un rapporto intimo con mio Padre; e quando hai un rapporto con un padre cha ti ama quel padre farà di tutto per vederti felice e realizzato.Non farti venire in testa però che basti fare del bene per avere un simile rapporto col Padre: non puoi passare nella “stanza del Padre” se prima non sei passato per la “porta Gesù”:“Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)L'amore è il traguardo : Gesù è la via“Gesù è paziente, è benevolo; Gesù non invidia; Gesù non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” Gesù è il modello dell'amore, ha avuto pazienza e benevolenza con ciascuno di noi, senza vantarsi o gonfiarsi di essere il Figlio di Dio senza cercare il proprio interesse, ma è disceso per cercare il mio e il tuo. Gesù non diventa aspro quando sbagliamo, ed è sceso perché sa che, dentro di noi, c'è una parte capace di fare il bene. Gesù è al nostro fianco quando ci trattano ingiustamente, e salta assieme a noi quando la verità vince.Gesù ha sofferto ogni cosa, peccati passati, presenti e futuri, sulla croce. Gesù ha creduto che ci fosse una soluzione alla morte, morendo sulla croce. Gesù spera che ciascuno raggiunga il Padre attraverso la sua croce. Gesù ha sopportato la croce, perché lui è amore!E la cosa che gli preme maggiormente, più delle mie predicazioni e di quelle di tutti i pastori nel mondo, più di tutta la beneficenza raccolta per i bisognosi, più di tutte le campagne evangelistiche mai organizzate, è quel comandamento nuovo, che ribadisce alla fine della frase:Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (v. 17)Preghiamo. 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Probabilmente hai sentito dire che dovresti ridurre il sale, ma ne abbiamo bisogno per sopravvivere: siamo predisposti a desiderarlo. Scopri come ridurre il sodio e perché in questo episodio di Brain Stuff Italia.See omnystudio.com/listener for privacy information.
È da troppo che non ospito nessuno... quale occasione migliore di un tema CRUCIALE come quello di "affettare le torte"?! Probabilmente sono l'unico ad avere il coraggio di scegliere un tema così, eppure un personaggetto famoso disponibile a parlarne con me penso di averlo trovato!
Probabilmente il motivo per cui la maggior parte delle persone molla la palestra dopo poche settimane, e talvolta anche dopo pochissimi allenamenti è uno solo.No, non sono i pesi lasciati in giro dagli incivili.E nemmeno la musica techno sparata a ogni ora del giorno e della notte.La maggior parte della gente molla perché la palestra è RIPETITIVA.È inutile cercare di indorare la pillola: nella maggior parte dei casi passare tempo in palestra è tremendamente noioso.Devi ripetere gli stessi esercizi molte volte, in più sessioni settimanali, e spesso passa quasi un mese prima di cambiare allenamento.Una ridondanza di cui la maggior parte delle persone si stufa, e che le porta a rinunciare.Tuttavia la verità è che dietro la ripetizione costante si nascondono benefici inaspettati, che non valgono solo negli allenamenti... ma anche nella gestione della tua impresa.Anche nella gestione dell'azienda sono tantissimi gli imprenditori e gli imprenditrici che mollano strategie vincenti dopo poco tempo.La mancanza di risultati veloci, la fatica della ripetizione e la noia della ridondanza sono abbastanza per spingere molti ad abbandonare nuove tecniche per raggiungere il successo, danneggiando in modo irrimediabile il loro futuro.Nella ripetizione costante si nascondono una serie di benefici nascosti, che possono aiutare non solo la tua crescita come imprenditore, ma anche il futuro della tua azienda, aumentando la tua autorità agli occhi dei tuoi clienti.Quindi questa settimana ho deciso di mostrarti l'importanza della ripetizione, dandoti 3 ottimi motivi per cui la ripetizione (quando usata bene) porta a grandi benefici per lo sviluppo della tua azienda!
La partita più importante del gironcino di Champions? Probabilmente sì. La Juventus deve sfidare il temibile Benfica all'Allianz Stadium per avere concrete possibilità di passare il turno.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7137LA MOSSA DI LETTA PER RIPORTARE IL PD AL GOVERNO di Rino CammilleriIl Vernacoliere è un giornale che si stampa a Livorno ed è noto per la sboccataggine del suo linguaggio, che è appunto vernacolo toscano coniugato in livornese stretto. Non ha alcun rispetto per nessuno, nemmeno per la sua area politica di riferimento, quella comunista. Proprio a Livorno, infatti, nacque il Pci per scissione. E fino a qualche tempo fa la tifoseria calcistica era self-nomata «Brigate Stalin». Una sola cosa superava ogni altra: la rivalità campanilistica con la vicina Pisa. Le battute che vertevano sul tema «i pisani sono tutti brutti, sporchi & cattivi» e le innumerevoli varianti il cui limite era solo la fantasia, su quel foglio hanno infallibilmente trovato spazio e risalto.Ho diramato richiesta circolare ad amici locali per sapere come la redazione ha preso l'avvento proprio di un pisano alla direzione del Pd, ma non ho ancora avuto risposta. Ho avuto, tanti anni fa, la ventura di partecipare a un dibattito al quale era invitato anche Enrico Letta, prima che questi intraprendesse la carriera politica. Ne ricavai un'impressione neutra, né buona né cattiva. Niente, insomma. Il passare del tempo mi ha confermato. Come diceva Oscar Wilde, solo i superficiali non giudicano dalle apparenze. Ebbene, oggi, al cospetto di una tornata elettorale che si preannuncia epocale, l'uomo, diventato capo della sinistra, presenta un programma apparentemente suicida, data la situazione disperata, economicamente ed energeticamente parlando, del Paese: Ius scholae, matrimonio same-sex, legge Zan, legge sul fine-vita. Vuol perderle, queste elezioni? Sembrerebbe di sì, dato il non-programma.In realtà nel Pd le teste pensanti sono altre. Sanno che perderanno, ma mirano a ben altro. Cioè, a lanciare un segnale di fedeltà alla sinistra americana, in base al principio: perdiamo oggi, ma vinciamo domani, così come abbiamo fatto a suo tempo a Roma lasciando la patata bollente alla Raggi. Poi, guerra spietata, anche nelle piazze, per far sì che il prossimo Presidente della Repubblica sia ancora una volta nostro. E continueremo a comandare noi anche senza voti. La sinistra americana, se ci fate caso, sta assumendo sempre più un volto "italiano", Mani Pulite docet. Il mitico Fbi, infatti, sta facendo di tutto per togliere di mezzo la concorrenza di destra ai dem per via giudiziaria, amministrativa e poliziesca.Il mitico Fbi dei telefilm e dei film, infatti, non si è nemmeno accorto che in sala a sentire Salman Rushdie c'era un estremista islamico. Eggià: il deep state è troppo concentrato su Trump, perché sa che il popolo è con lui. Così da noi. Ed ecco la strategia: è ineluttabile che vinca la destra; lasciamola fare, anzi, agevoliamola. Gli anni che ci aspettano sono una patata ben più bollente che la Roma della monnezza, dei cinghiali e degli autobus autocomburenti. Quasi sicuramente la destra al governo fallirà creando scontenti pari alle aspettative. Così, l'Italia tornerà in bocca al Pd o quel che sarà allora (magari avrà assunto come simbolo l'asinello americano, tanto per essere chiari ed espliciti), il quale nel frattempo avrà lavorato dietro le quinte per blindare il deep state anche in Italia. Questa si chiama lungimiranza politica. Farina del sacco di Letta? Seeeeh...Nota di BastaBugie: Ruben Razzante nell'articolo seguente dal titolo "La disperazione della sinistra orfana di Draghi" racconta come Enrico Letta in un mese sia passato dal campo largo al campo vago, nel quale non si sa bene chi ci sia e con quale seguito elettorale.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 settembre 2022:Alla vigilia del black-out di 15 giorni nella diffusione di sondaggi e intenzioni di voto, il centrodestra conserva e, secondo alcuni analisti, incrementa il suo vantaggio sugli avversari. La forbice tra le due principali coalizioni rimane superiore ai 20 punti percentuali, anche perché i voti a sinistra si disperdono tra Pd, cespugli post-comunisti, Terzo Polo (Calenda-Renzi) e Movimento Cinque Stelle.Ma va detto che, al di là dei sondaggi, la sinistra ci sta mettendo molto del suo per rendere la sua probabile sconfitta ancora più cocente. Enrico Letta in un mese è passato dal campo largo al campo vago, nel quale non si sa bene chi ci sia e con quale seguito elettorale. Le contraddizioni nei proclami della sinistra continuano ad essere stridenti e l'elettorato è sempre più confuso.Anzitutto sulla famosa Agenda Draghi si sta consumando una delle peggiori ipocrisie di questo periodo. L'Agenda Draghi non è più difesa neppure dallo stesso Draghi e dal suo attuale esecutivo, visto che lo scioglimento delle Camere ha rivoluzionato il calendario delle scadenze e dei progetti, come si è visto anche due giorni fa nelle votazioni sul nuovo decreto aiuti, che è stato boicottato per ragioni elettorali da alcune forze che formalmente fanno ancora parte del Governo, come il Movimento Cinque Stelle. Inoltre il premier se ne guarda bene dal parteggiare per una forza politica e ha deciso di mantenere un basso profilo proprio perché, con ogni probabilità, non ha piacere che Letta, Calenda e altri candidati rivendichino il copyright dell'agenda Draghi e usino il suo nome per finalità propagandistiche.E poi, sempre secondo le ultime rilevazioni degli istituti di sondaggi, tutti i partiti anti-Draghi stanno un po' crescendo. Basti pensare a Fratelli d'Italia, ormai saldamente primo partito nel Paese, ma anche al Movimento Cinque Stelle, che un mese fa sembrava avviato al declino irreversibile e ora appare ringalluzzito e addirittura in sorpasso sulla Lega. Questo significa che il draghismo si è dissolto e ormai le forze politiche giocano tutte in proprio la loro battaglia per la sopravvivenza elettorale. Ma, come detto, le contraddizioni all'interno della coalizione guidata dal Pd sono davvero stridenti e riguardano una serie di temi cruciali per la campagna elettorale.Anzitutto la questione del presidenzialismo. Enrico Letta continua a sbraitare sostenendo che il centro-destra vorrebbe disarcionare Sergio Mattarella subito dopo il voto per eleggere un nuovo Presidente della Repubblica. In realtà ci sono settori del centro-sinistra e ambienti filo-americani che premono affinché al Quirinale salga Mario Draghi come ideale "tutore" di Giorgia Meloni, sempre più proiettata verso Palazzo Chigi. L'attuale premier, salendo al Colle, potrebbe vigilare sulla dialettica politica e impedire la temuta deriva sovranista che allontanerebbe l'Italia dall'influenza atlantica e della Nato e raffredderebbe, sempre secondo i detrattori del centro-destra, lo spirito europeista del nostro Paese. Seconda contraddizione riguarda la legge elettorale.Letta definisce anti-democratico il Rosatellum e accusa Renzi di averlo fatto approvare, ma omette un particolare: Renzi all'epoca era il segretario del Pd, il suo stesso partito. E poi è troppo comodo criticare il sistema di voto solo ora che Letta è sicuro di perdere, non essendo riuscito a creare quel fatidico "Fronte di liberazione nazionale contro l'avanzata delle destre". Il sistema elettorale delle elezioni amministrative invece gli va benissimo, perché al secondo turno la sinistra riesce sempre a prevalere, nonostante l'astensione sia elevatissima. Il valore di quelle elezioni è scarso, a causa della ridotta rappresentatività, ma alla sinistra interessa sempre e solo l'occupazione del potere, come conferma il fatto che da dieci anni a questa parte, pur non avendo mai vinto le elezioni politiche, riesce sempre ad andare al Governo. Singolare e surreale anche l'ultima l'uscita di Luigi Di Maio, il cui nuovo partito Impegno civico non si schioda da un risicato 1%, che non gli consentirà di prendere alcun parlamentare.L'attuale Ministro degli Esteri spera di essere eletto deputato nel collegio uninominale di Napoli Pomigliano, sua terra d'origine, grazie ai voti degli elettori del Pd che lui detestava e che l'hanno sempre odiato. Dopo aver promosso la scissione all'interno del Movimento 5 stelle, portandosi dietro oltre 60 parlamentari, Giggino sperava di raccogliere i frutti nelle urne ma la verità è che chi lo ha seguito si prepara a non rientrare in Parlamento, mentre il Movimento 5 stelle, da quando lui è uscito, ha guadagnato consensi. Il Ministro degli Esteri, sprezzante del ridicolo, ha sostenuto che soltanto il fronte progressista, al quale lui ha aderito frettolosamente, goffamente e per disperazione, "difende gli interessi dell'Italia, mentre il centro-destra pensa solo a litigare".Probabilmente ha sbagliato discorso, perché avrebbe dovuto dire l'esatto contrario e cioè che nella sinistra si litiga furiosamente, tanto che le divisioni sono sfociate nella nascita del Terzo Polo e nel muro contro muro tra Letta, Calenda e Conte, mentre il centro-destra, sia pure con diverse sfumature su temi importanti, rimane unito e nei collegi uninominali farà votare compattamente i suoi candidati, che dunque hanno concrete possibilità di prevalere un po' ovunque. Dopo il 25 settembre a sinistra, invece, i nodi verranno al pettine e ci sarà una vera e propria resa dei conti. L'appello al "voto utile" si sta rivelando un boomerang per Letta, che nell'ultima settimana ha perso quasi 2 punti nei sondaggi. Segno che nessuno a sinistra crede più nella rimonta e che si sta già pensando al dopo-Letta.
A uccidere Mariano Barban martedì mattina alle 9.15, mentre lavorava alla manutenzione di un silos, è stata una scarica elettrica. Questo è l'assunto su cu si fonda la prima fase delle indagini relative all'incidente mortale avvenuto all'interno del maneggio Bm Farm di località Carbonara a Montecchio Maggiore, in un'oasi naturale divenuta scenario di un drammatico evento.E' stata confermata poi, all'indomani della morte del 55enne vicentino riconosciuto esperto di equitazione in diverse specialità, l'apertura di una formale inchiesta in Procura a Vicenza e la diposizione dell'autopsia sul corpo dell'uomo, padre di due figlie e che con la moglie gestiva l'attività equestre.Bisognerà quindi attendere l'effettuazione dell'esame per conoscere data e modalità future dell'ultimo saluto a Mariano, e ancor più per avere un quadro certo degli avvenimenti che hanno portato alla sua morte. Anche sulla base delle rilevazione degli esperti del servizio Spisal dell'Ulss Berica, intervenuti sul posto martedì mattina al pari di carabinieri e vigili del fuoco. Pochi minuti in cui tutti si sono fermati mentre i soccorritori tentavano di rianimare lo sfortunato imprenditore castellano, spirato in pochi attimi, purtroppo, in seguito alla folgorazione da scarica elettrica.Causata a sua volta, a quanto sembra rappresentare la ricostruzione più logica in base ai rilievi effettuati ma che necessita chiaramente di conferme ufficiali, da un contatto fortuito tra un attrezzo metallico maneggiato dall'uomo e i cavi dell'alta tensione. Barban si trovava sulla sommità del silos di mangime per animali installato nel terreno esterno al centro ippico: un'operazione abituale per lui, ma non priva di pericoli se in prossimità di un traliccio. Erano da poco passate le 9 quando Barban, che avrebbe compiuto 56 anni fra poco più di un mese, è salito su un silos, che si trova nell'area esterna del centro ippico di via Carbonara, con in mano un'asta metallica. Probabilmente, ma sarà l'inchiesta a stabilirlo con certezza, il suo intento era quello di smuovere il mangime che si era ammassato ai lati della struttura a causa della forte umidità di questi ultimi giorni. Per cause ancora in corso di accertamento la sbarra utilizzata dalla vittima sarebbe arrivata a toccare i fili della media tensione che si snodano proprio sopra la costruzione. È rimasto folgorato da una scarica elettrica che lo ha travolto. Non appena la notizia si è diffusa a Montecchio sono stati centinaia i commenti e i ricordi sui social delle tante persone che conoscevano l'allevatore e istruttore di cavalli. Amici e conoscenti hanno espresso con parole piene di dolore la sua improvvisa scomparsa. Stimato da tutti per la passione per i cavalli e la particolare sensibilità per bambini e ragazzi affetti da disabilità. Fra gli amici fraterni anche Gianluca Peripoli, presidente del consiglio comunale montecchiano. «Sono scioccato e incredulo dalla notizia. Con Mariano ci siamo conosciuti da bambini, è sempre stato un amico, ha sempre avuto una parola per tutto, un consiglio, un sorriso e una battuta allegra in qualsiasi momento anche in quelli più difficili - afferma -. Una brava persona un grande uomo capace di inseguire i suoi sogni di bambino e farli diventare realtà».E aggiunge: «Il suo magnifico ranch, la sua splendida famiglia, la moglie, le figlie e i suoi amati cavalli e tutta la sua tribù che lo seguiva in tutto. È stato un grande maestro di cavalli ma soprattutto un grande maestro di vita per tutti. Semplice, buono mai adirato sempre di aiuto per tutti e sempre pronto a darsi da fare».Una tragedia che ha squarciato un'oasi come quella del centro ippico dove Barban era il cuore e l'anima. "Primo, lavoro duro; secondo, perseveranza e terzo buonsenso - aveva scritto poco tempo fa sui social -. E poi guardo quello che ho realizzato e mi emoziono. Non chiedo altro dalla vita".Chi lo conosceva bene evidenzia il suo forte legame anche nei confronti della moglie Sabrina e delle due figlie. "Non voglio che le mie figlie seguano le mie orme. Voglio che prendano il sentiero accanto a me e vadano oltre ciò che avrei mai potuto immaginare", aveva aggiunto.Solo poche settimane fa tutto il team aveva partecipato a una competizione internazionale in Germania. Era stata tanta la gioia, allora, portando a casa tre medaglie d'oro, due d'argento e due di bronzo oltre a numerosi piazzamenti.
VIDEO: Il cavaliere del terzo millennio ➜ https://www.youtube.com/watch?v=CYOp3oZlIGI&list=PLpFpqNiJy93u4WaU4EI2Tf7q125TSonGrTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7131LA VERITA' E' CHE GLI UOMINI AMANO LE DONNE di Roberto MarchesiniL'attore britannico Benedict Cumberbatch ha recentemente rilasciato un'intervista per la promozione dell'ultimo film che lo vede protagonista, intitolato "Il potere del cane". In questa occasione ha espresso il suo pensiero a proposito della cosiddetta "mascolinità tossica": «Dobbiamo aggiustare i comportamenti degli uomini. Penso sia più rilevante che mai farlo e in particolare in un mondo che sta andando incontro a dei cambiamenti, puntando finalmente l'attenzione su quanto siano inadeguati lo status quo e il patriarcato. C'è questa specie di aspetto legato alla ribellione, questo negare la situazione, una posizione piuttosto infantile che sostiene "non tutti gli uomini sono cattivi". No, semplicemente dobbiamo tacere e ascoltare». Già la posizione pare problematica: se parla della mascolinità tossica, non tace. E poi: uno degli aspetti della "mascolinità tossica" non riguarda il fatto che gli uomini siano mutacici, cioè che si esprimano troppo poco? Quindi gli uomini devono tacere o devono parlare? O devono parlare del fatto che devono tacere?Probabilmente, sono ragionamenti troppo sottili per un povero psicologo di campagna come me.Quello che so, è che quando la virilità ha trovato la sua pienezza e il suo compimento, anche le donne ne hanno tratto un gran giovamento. Sto parlando della cavalleria, massima summa delle virtù virili; un fenomeno che ha cambiato per sempre (fino a giorni nostri) i rapporti tra uomo e donna... a vantaggio della donna. È infatti in quel periodo che la donna diventa... donna. Donna, infatti, è la contrazione di domina, in latino: signora. Perché il cavaliere faceva il gesto dell'omaggio (cioè il dono dell'uomo, di sé stesso) al signore e alla signora.TRACCE DI CAVALLERIADa questo discendono alcuni gesti di cortesia (cioè tipici della corte) che fanno brillare gli occhi ad alcune donne: aprire la portiera, accomodare la sedia, aiutare a mettere o togliere il cappotto, il baciamano... Che significato hanno questi gesti, che mandano in bestia le femministe? Semplice: il più forte, cioè il cavaliere, mette la sua forza a disposizione del più debole, cioè la donna. La forza dev'essere usata per servire, non per prevaricare. Questo è il grande insegnamento della cavalleria, oggi dimenticato (con le conseguenze che ben conosciamo).La cavalleria ha anche contribuito a creare una struttura sociale di regole che preservano la sessualità femminile. Così si legge nell'Historia regum Britanniae di Goffredo di Monmouth: «Le dame cortesi non degnavano di ricevere l'amore di alcuno se per tre volte non si era cimentato nell'agone. Si serbavano quindi caste le dame, e i cavalieri per amor loro divenivano più nobili». Così sono le dame a motivare i cavalieri a diventare «più nobili», più coraggiosi; e a loro volta le dame conservano la castità a causa del legame con il loro cavaliere. Funziona ancora così.Jason e Cristallina Evert sono una coppia che gira per il mondo parlando della Teologia del corpo di Giovanni Paolo II. Jason è arrivato al matrimonio vergine, Cristallina ha avuto una vita sessuale disordinata prima di scoprire la castità. Ecco le sue parole a proposito: «Io non accuso nessuno. Non dico: "Voi ragazzi siete il problema". Sono convinta che voi ragazzi sareste dei signori se noi donne lo esigessimo». Le donne medievali hanno preteso che i loro corteggiatori si comportassero in un determinato modo. E crearono la cavalleria.LA MODERNITÀTutto è cambiato con la modernità. La caratteristica principale della modernità è il rifiuto delle leggi morali e religiose. Solo che le leggi morali e religiose proteggono i deboli dai forti; eliminarle, ovviamente, significa abbandonare i primi in balìa dei secondi. Lo aveva previsto lucidamente il Marchese de Sade che, all'interno del suo romanzo blasfemo e pornografico intitolato La filosofia del boudoir, inserì un opuscolo intitolato Francesi, ancora uno sforzo se volete essere repubblicani. In sostanza: non è sufficiente rovesciare le strutture politiche, per fare la rivoluzione; è invece necessario contravvenire a tutte le regole morali e religiose, comprese quelle che proibiscono la calunnia, il furto, lo stupro, la prostituzione, l'adulterio, l'incesto, la sodomia e l'omicidio. Eliminata ogni legge morale e religiosa - come abbiamo detto - resta la legge del più forte: «[...] è incontestabile che abbiamo ricevuto dalla natura il diritto di esprimere i nostri desideri indifferentemente a tutte le donne, è incontestabile anche che abbiamo il diritto di obbligarle a sottomettersi a questi nostri desideri, non esclusivamente (mi contraddirei), ma momentaneamente. È incontestabile che abbiamo il diritto di promulgare leggi che le costringano a cedere al fuoco di chi le desidera; essendo la violenza stessa una conseguenza di questo diritto, possiamo impiegarla legalmente. La natura non ha forse provato che abbiamo questo diritto, accordandoci la forza necessaria a sottometterle ai nostri desideri?».Ecco, quindi, che, liberata dalle leggi morali e religiose, la virilità diventa dannosa: il suo scopo non è più proteggere, servire; bensì prevaricare, opprimere. La liberazione sessuale della donna si trasforma, tragicamente, in schiavitù.Ecco, quindi, l'insegnamento: non è la virilità in sé, ad essere tossica; non il modello patriarcale. La virilità tossica è quella moderna, nella quale la forza non è al servizio del debole, ma diventa fonte del diritto. Non ci piace la virilità tossica? Rifiutiamo la modernità e torniamo alla cavalleria. Facciamo in modo che la forza sia al servizio e a protezione del debole; che gli uomini facciano dono di sé alle donne. Rifiutiamo la legge del più forte, la legge della jungla, la lotta per la sopravvivenza. Avremo protezione per il nascituro, accudimento dell'anziano e del malato, rispetto per le donne.
Quante volte ti è capitato di vedere internet esplodere con commenti arrabbiati od offensivi sotto un video o un post di qualche azienda?Onestamente ho perso il conto: succede sotto i video di grandi aziende, sotto post di piccole imprese... e ovviamente, neanche i contenuti dei Sarti sono immuni da questo genere di commenti!Insomma, ormai sotto qualsiasi contenuto è quasi normale trovare almeno una critica vuota che c'entra poco o niente con quello che è stato appena pubblicato.Ma... perché succede? E perché questo genere di commenti rabbiosi si trova in particolare sotto articoli, video o podcast che parlano di argomenti difficili o controversi?Magari potresti pensare che commenti di questo genere siano solo frutto della frustrazione di persone con tanto tempo libero. Ma la verità è che questo atteggiamento non nasce dalla noia, ma dal fatto che il contenuto che stanno vedendo li ha toccati dove il dente duole.Perché quella provocazione sul chiudere per ferie, quel video sull'importanza della questione del tempo, quella riflessione sull'importanza della motivazione rispetto al talento gli ha ricordato qualcosa che dentro di loro stanno ignorando da tanto tempo e che li fa soffrire.Per loro purtroppo non posso fare niente. Probabilmente continueranno a scagliarsi contro chiunque gli suggerisca di cambiare, e lo faranno con grandissima ferocia.Ma se sei qui, è perché invece tu vuoi raggiungere un altro livello, e per questo ho deciso di aiutarti.Questa settimana ho deciso di parlare dei dolori familiari.Non sottovalutare per nessun motivo l'importanza di questo argomento: nel riconoscere i tuoi dolori e quelli dei tuoi clienti si nasconde una chiave fondamentale per un'azienda di successo e un fatturato in crescita costante!
Lasciare andare … che fatica! Ti capita di aggrapparti a pensieri, cose, esperienze passate? Di trascinarli con te come zavorre nonostante non abbiano più alcuna utilità per te, e non ti rendano serena? Secondo la filosofia Zen, l'attaccamento è la principale fonte di sofferenza. Imparare a lasciare è invece la via della pace interiore e della felicità. Lasciare andare significa accettare le situazioni, le emozioni, la vita. Accettare tutto per quello che è. Probabilmente si tratta del lavoro di una vita, come riconoscono molti di coloro che vi si esercitano quotidianamente, anche a livello spirituale. È bene, quindi, che cominci a farlo sin da ora. In questo podcast condivido con te degli impulsi per imparare a lasciare andare.
Come sarebbe stata la vita di Alessandro Manzoni se la madre, Giulia Beccaria, avesse assecondato il suo istinto di libertà e non avesse sposato Pietro Manzoni? Probabilmente non ci sarebbe stato un Alessandro Manzoni, eppure nel romanzo "Poco a me stesso" di Alessandro Zaccuri (Marsilio) si gioca proprio con questa ipotesi. Siamo a Milano nel 1841 e Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, è ormai anziana, non ha sposato Pietro Manzoni, non ha figli, ma ha al suo servizio il contabile Evaristo Tirinnanzi che, nella fantasia di Zaccuri, sarebbe una sorta di alter ego di Manzoni. Un trovatello che fin dall'età di 8 anni sente una voce e la trascrive su alcuni fogli. Nella seconda parte parliamo di "Nina sull'argine" (minimum fax) è il secondo romanzo di Veronica Galletta che aveva esordito con "Le isole di Norman" (Italo Svevo) che aveva vinto il Campiello Opera Prima, mentre questo romanzo è arrivato in finale al Premio Strega. Si racconta la storia di una donna, Caterina, ingegnere che riceve il suo primo incarico come direttore lavori per la costruzione di un argine e opere idrauliche. La dedizione e l'impegno che Caterina mette in questo lavoro sono anche un modo per superare un abbandono, perché il compagno Pietro è andato via di casa. Nel cantiere, dove deve affrontare un atteggiamento maschilista, Caterina incontra un operaio che le dà indicazioni importanti sul lavoro, ma anche sulla vita.
COLPO: cosa vi viene in mente quando ascoltate questa parola? Probabilmente una botta, un urto, una percossa… Vero! In ogni caso, in italiano, la parola “colpo” si trova all'interno di moltissime espressioni idiomatiche, ma ovviamente il suo significato cambia e non è più così letterale. In questo video, vi presenteremo tutte le espressioni più comuni con COLPO! Le espressioni più comuni con COLPO in Italiano Colpo della strega La strega in realtà non c'entra nulla! Questa espressione indica un mal di schiena improvviso e acuto, causato, il più delle volte, da un movimento brusco. Spesso, è così doloroso da non consentire neanche il movimento. In genere dura diversi giorni. Non riesco più a ballare, mi è venuto il colpo della strega! Colpo di telefono Dare un colpo di telefono a qualcuno non significa colpirlo col telefono! Un colpo di telefono è, semplicemente, una telefonata breve. Quindi, “dare un colpo di telefono a qualcuno” significa chiamare qualcuno non per fare una chiacchierata, ma solo per dirgli qualcosa di molto rapido, per informarlo o avvertirlo di qualcosa. Dammi un colpo di telefono quando arrivi a casa, così sto più tranquilla. Colpo di spugna Un colpo di spugna è una cancellazione, una rimozione definitiva, soprattutto di una colpa, di un fatto, di un sentimento, di un ricordo. “Dare un colpo di spugna” significa quindi perdonare qualcuno, dimenticare offese subite, mettere da parte vecchi rancori, come se si volesse ripulirli dalla propria vita con una spugna, per ricominciare da capo. Lucia ha deciso di dare un colpo di spugna al passato e ricominciare da zero. Perciò ha cambiato lavoro ed è andata a vivere alle Canarie. Colpo d'occhio Ha due significati. Indica sia uno sguardo veloce, un'occhiata rapida, sia una panoramica, una veduta d'insieme. Per esempio: Dalla terrazza di casa mia c'è un bel colpo d'occhio! Tanti alberi e tanta natura. Ho la memoria fotografica: mi basta dare un colpo d'occhio alla stanza per dirti esattamente ogni oggetto che c'è. L'espressione “a colpo d'occhio”, invece, significa subito, immediatamente, a prima vista. Marco non è cambiato per niente! Nonostante non lo vedessi da anni, l'ho riconosciuto a colpo d'occhio. Colpo di testa Un colpo di testa è una decisione o un'azione improvvisa e impulsiva, spesso rischiosa, compiuta senza valutare le conseguenze. A 18 anni, per un colpo di testa, mi sono tinta i capelli di celeste. Me ne sono pentita 2 minuti dopo, ma era troppo tardi. Colpo di fulmine Si vive un colpo di fulmine quando ci si innamora a prima vista e improvvisamente di qualcuno. Tra Paola e suo marito è stato un vero colpo di fulmine: si sono innamorati non appena si sono presentati. Colpo di scena Un colpo di scena è un evento inaspettato e improvviso che suscita sorpresa o scalpore e che modifica completamente una situazione, sia in senso negativo sia positivo. È molto comune avere colpi di scena nei film. Avete già guardato il film Identity? Non è molto famoso, ma il colpo di scena finale è qualcosa di incredibile! Colpo di Stato Azione che consiste nel rovesciare, in maniera violenta, il potere costituito, per causare un cambiamento di regime. Il colpo di Stato a Cuba avvenne il 10 marzo 1952, quando l'Esercito Nazionale di Cuba, guidato dal generale Fulgencio Batista, intervenne nelle elezioni, stabilendo di fatto una dittatura militare nel Paese. Colpo di coda Il significato originale di colpo di coda è l'ultima manifestazione di qualcosa che era già considerato concluso. L'improvvisa nevicata del 18 marzo è stata il colpo di coda dell'inverno. —> l'inverno era già pressoché concluso, ma questa nevicata è stata la sua ultima manifestazione. Ma colpo di coda ha anche un significato figurato: indica una reazione disperata e imprevista di chi è considerato già sconfitto o inoffensivo.
Non Cedere Al Sonno è un gioco di ruolo in cui ogni giocatore interpreta un insonne che lotta per la propria vita e per restare sveglio nonostante la stanchezza, aggrappato a ciò che resta della propria sanità mentale, inseguito dai propri problemi, braccato da mostruosi incubi, in una città folle e grottesca che si nasconde tra le pieghe della realtà, dove non viene mai il giorno.Probabilmente vi ricorderà le puntate ambientate nelal clinica per l'insonia della primissima stagione di Fumble.#noncederealsonnogdr lo trovate in un cofanetto insieme a Non Perdere Il Senno, il supplemento dedicato interamente alla Follia di NCAS, sul sito di Grumpy Bear https://grumpybearstuff.com/giochi/non-cedere-al-sonno-cofanetto/
Se abitate in Italia da poco e non siete abituati a vivere in mezzo agli italiani, potreste aver notato che alcuni stereotipi sugli italiani non sono poi così lontani dalla realtà. Ad esempio, si dice che siamo sempre in ritardo, e forse un po' è vero. Ma come fare se dovete uscire con amici italiani e loro non ne vogliono sapere di sbrigarsi? Cosa direste per mettergli fretta? Di sicuro ci sono tantissime espressioni molto utili per esprimere questa intenzione, ma potrebbero non essere particolarmente conosciute tra chi studia l'Italiano ma non ha mai vissuto in Italia - infatti, tendono ad essere informali. Continuate a leggere se siete di curiosi cosa diciamo noi italiani per mettere fretta ai più ritardatari! ESPRESSIONI ITALIANE PER METTERE FRETTA In questo articolo vi presenterò una serie di espressioni che gli italiani usano per incitare qualcuno a fare qualcosa in fretta o più velocemente. Ne troverete sia di invariabili che di variabili; soprattutto, sappiate che tutte queste espressioni possono essere utilizzate da sole o insieme ad un'altra della lista! Bene, detto ciò, possiamo cominciare con le espressioni INVARIABILI, cioè quelle che restano sempre così e che non cambiano mai, sia se ci riferiamo a una persona sia se ci riferiamo a più persone. Dai! Probabilmente questa è l'espressione più comune per incitare ed esortare qualcuno. A volte, si può usare anche come lieve forma di rimprovero, magari con un'intonazione più forte. Ad esempio, se siete con una vostra amica e siete pronte a uscire ma lei insiste a farsi selfie dopo selfie, la vostra conversazione potrebbe andare così... + Dai! Ma ti rendi conto di che ore sono? Avevamo un appuntamento con gli altri 10 minuti fa ormai…- Ancora una e ho finito!+ … E dai!!!-*si fa una foto*+ Ciao! Ci vado senza di te! Trovati un passaggio! Su! La preposizione semplice “su” può essere utilizzata in funzione esortativa, per mettere fretta a qualcuno. Ma si può anche usare per incitare qualcuno proprio a fare, a cominciare qualcosa. Potremmo quindi trovarla in frasi come: -Puzzi di sudore! Vai a farti una doccia! Su!+Eh vado vado… Ho appena finito di allenarmi… -Su! Iscriviti a quel corso di cucina! Che aspetti? Fai qualcosa della tua vita! -*prova a fare una foto*+*si mette in posa* Su! Dai! Scatta! Mi sta venendo un crampo al braccio! Animo! È un'altra forma di esortazione, usata anche per esprimere impazienza. Tutte le espressioni che stiamo vedendo sono accompagnate da gesti con le mani o con la testa ma questa in particolare richiede una grande gestualità, perché indica che si è davvero esasperati e irritati. Esempio: Allora ragazzi? Non avete ancora finito il compito che vi ho assegnato? Animo! Non ho tutta la mattina! Devo andare in un'altra classe! Adesso vediamo invece quelle espressioni VARIABILI, che cambiano a seconda che parliamo con una o più persone. Io vi darò le versioni alla seconda persona singolare, ma sappiate che si possono coniugare per tutte le persone, con le classiche regole dei verbi. Fai presto! Questa espressione è utilizzata per riferirsi a qualcuno che deve fare in fretta o che comunque deve finire prima del previsto. Come nel caso di altri verbi al modo imperativo, la seconda persona del verbo fare - "(tu) fai" - l'ultima lettera viene omessa e quindi il verbo va scritto con un apostrofo, diventando quindi "(tu) fa' ". Questo fenomeno si chiama elisione ed è comune anche nei verbi andare, stare, e dare (va', sta', da'). Esempio: Dai, vieni! Fai / Fa' presto... Altrimenti la cena si fredda! Sbrigati! /Spicciati! /Datti una mossa! /Muoviti! Tutte queste espressioni sono l'una il sinonimo dell'altra, quindi possono essere usate in maniera intercambiabile. “Sbrigarsi” e “spicciarsi” sono versioni più colloquiali di “fare in fretta”, proprio come “darsi una mossa” e “muoversi” ... sì,
Lo sport ha davvero un ruolo sempre più importante nelle nostre vite...non a caso, è uno dei principali argomenti di conversazione (e discussione, a volte) tra amici, famigliari e conoscenti!Probabilmente lo sport più popolare in Italia è il calcio, ma in realtà gli italiani sono piuttosto bravi anche negli altri sport. Se non ci credete, leggete questo articolo in cui vi parlo degli 8 sportivi italiani più bravi e più amati degli ultimi anni... sicuramente vi ricrederete! 8 SPORTIVI ITALIANI FAMOSI IN TUTTO IL MONDO In questo articolo parleremo di veri e propri “mostri sacri”, sportivi o ex-sportivi le cui età vanno da sotto i 30 anni a poco sopra i 40. Per ognuno di loro, vi dirò lo sport per cui sono famosi e qualche curiosità, tra cui i loro motti e soprannomi. Menzionerò anche libri sulle loro vite, di cui vi lascerò i link di affiliazione Amazon, se volete darci un'occhiata! 1. FEDERICA PELLEGRINI (1988) Federica Pellegrini è, senza ombra di dubbio, la più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi - non a caso, il suo soprannome è “La Divina”. Infatti ha partecipato a ben cinque Olimpiadi e, nel 2021, è entrata nella storia come l'unica atleta a conquistare la quinta finale olimpica nella stessa distanza (i 200 metri stile libero). Generosa e molto attiva nel sociale, nasconde anche una lato fashion: dopo l'addio alle gare nel 2021, ha rivelato che vorrebbe creare una propria linea di moda. Se siete appassionati di nuoto e volete saperne di più su di lei, sappiate che sono stati pubblicati diversi libri che riportano la sua biografia, come “La campionessa. Vita da record”, oppure “Vincere, vivere, sorprendere: lo stile libero di una leggenda italiana”. 2. MATTEO BERRETTINI (1996) Probabilmente avete già sentito parlare di Matteo Berrettini, il quale è considerato uno dei tennisti italiani più forti di tutti i tempi. Forse in molti lo riconoscono per essere stato l'unico italiano ad aver disputato la finale del torneo di Wimbledon (2021), ma ha anche disputato la semifinale agli Australian Open e i quarti di finale in tutte le prove del Grande Slam, oltre a essere stato semifinalista agli US Open.Niente male per un ragazzo di soli 26 anni! Nel mondo del tennis è addirittura conosciuto con il soprannome di "The Hammer" (il martello), per via dei suoi potenti colpi di servizio e dritto. 3. CAROLINA KOSTNER (1987) Carolina Kostner è una pattinatrice artistica su ghiaccio. Le sue statistiche sono impressionanti e parlano da sé: nove primi posti ai Campionati italiani; cinque vittorie ai Campionati europei; quattro medaglie ai Campionati del mondo e il bronzo ai Giochi Olimpici invernali del 2014.Carolina è una grandissima professionista con tantissimi anni di esperienza alle spalle: pensate che ha cominciato a pattinare alla giovane età di 4 anni! Il suo è uno sport veramente molto bello ed elegante e se non avete visto qualche sua prestazione, correte a farlo! Il suo motto? “La vita è come il pattinaggio: se cadi, devi avere la forza di rialzarti”. La storia di Carolina è molto interessante e c'è un libro che racconta un momento particolare della sua vita che mi ha colpito. Se siete appassionati del genere o siete curiosi di scoprire di più sulla sua vita privata, ve lo consiglio! 4. VALENTINO ROSSI (1979) In Italia, se dici Moto GP, pensi a lui: Valentino Rossi. Si tratta infatti di uno dei piloti più titolati del motociclismo, con ben 9 titoli mondiali vinti. Vanta parecchi primati tra cui, ad esempio, l'esser stato il primo italiano a vincere il Mondiale in tre diverse categorie (125, 250 e 500). Ha una personalità simpatica e scherzosa, e una capacità innata di saper conquistare il pubblico. Il suo soprannome? “The Doctor”, datogli dai suoi amici più stretti perché in Italia si dice che sei un “dottore” quando sei molto bravo a fare qualcosa... e lui, con la moto, era davvero molto molto bravo.
La fede non è un lasciapassare verso una vita senza problemi, ma un aiuto costante nella vita delle persone quando arrivano le tempeste. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 29 minuti Se dovessimo descrivere questi tempi che stiamo attraversando a livello mondiale parafrasando il titolo di un vecchio film dell' 82 con Sigourney Weaver e Mel Gibson, il titolo sarebbe: “Quattro anni vissuti pericolosamente”. Dal 2019 ad oggi, tutto quello che poteva andare storto è andato storto: la pandemia, la crisi economica la mancanza di prodotti per via dei vari lockdown, e adesso la guerra, che promette di restare in Europa per molto, molto tempo. I progetti che avevamo se ne sono andati a farsi benedire; si vive “alla giornata”. Perché non sappiamo realmente quali prospettive a lunga scadenza possiamo avere sia a livello nazionale, o mondiale... ma anche personale. Eppure sembrava così calmo il 2018: i mercati erano in crescita, non c'erano guerre (o almeno non c'erano per noi che viviamo in occidente), l'inflazione era bassa... e poi... sbam! Arriva la tempesta... E poi una tempesta dentro la prima tempesta... Non è una novità; in ogni epoca , in ogni generazione, in ogni cultura, in ogni luogo, giorni sereni si trasformano in giorni difficili, qualche volta con qualche nuvola di preavviso, altre nel bel mezzo di una giornata di sole. Probabilmente la tempesta di cui parla Marco al capitolo 3 del suo vangelo era di questo secondo tipo: vi dico dopo perché, adesso leggiamo il racconto: “ In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all'altra riva». E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano delle altre barche con lui. Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva. Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»” (Marco 4:35-41 ) Perché vi dico che era una tempesta in una giornata di sole? I discepoli di Gesù erano tutti esperti del tempo, molti erano pescatori, e se ci fosse stato qualche pericolo, quando Gesù gli aveva detto: «Passiamo all'altra riva». gli avrebbero replicato: “Te sei tutto scemo! Non le vedi quelle nuvole? Tra poco qui viene giù il finimondo!". E invece no: partono con lui nella barca. Vieni con noi Gesù! “E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca.”(v.36) Gesù entra nella barca, “così come era”, dice Marco. C'era una maniera di vestire per andare in barca: ci volevano scarpe fatte apposta, spesso di corda che non ti facevano scivolare sul fondo bagnato, ci volevano indumenti per coprirsi se fosse arrivato un temporale... ma tanto, che importa? E' sereno! “Vieni con noi, Gesù!” Non c'è pericolo, c'è solo la voglia di stare con quell'amico speciale, che importa se non ha gli abiti giusti, o le scarpe giuste; l'importante è stare con lui. E questo è bello da parte dei discepoli, ed è molto simile all'esperienza di molti di noi quando hanno accettato Gesù come Signore e Salvatore: non importava ci fossero altri meglio vestiti, con scarpe ed abiti adatti ai nostri giorni. Religioni più “in”... Gesù non aveva scarpe ed abiti adatti... ma era lui che era adatto, che rispondeva a ciò che cercavamo... “Vieni, Gesù... entra nella barca della mia vita” Quando Gesù è entrato nella barca della tua vita, che tempo faceva? C'era il sole o le nuvole? Andava tutto bene o tutto male? I discepoli hanno accolto Gesù nella barca quando il mare era calmo e il cielo azzurro, ma spesso capita il contrario. Ma, in qualsiasi momento tu lo accolga, nuvole o sole, lui sarà capace di trasformare i tuoi giorni, anche se... Era sereno... e poi... “Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che la barca già si riempiva.” (v. 37) Cosa avresti fatto al posto loro? Saresti tornato indietro? Ti saresti dato dell'idiota perché non avevi calcolato la tempesta? Molti di noi hanno una di queste due reazioni, quando una tempesta accade nelle nostre vite. Cerchi di “riparare” l'irreparabile, oppure ti metti in un angolo a piangerti addosso. I discepoli conoscevano Gesù e lo avevano già visto operare nelle loro vite e in quelle degli altri, sapevano che se c'era pericolo lui era pronto ad intervenire; erano già salvi allora, vero? Avere Gesù nella barca è un'assicurazione totale sulla vita? Certo che no, anche i credenti soffrono, si ammalano e muoiono! Ma come credente sai che nella tempesta, non sei da solo, non sei da sola, anche se... Ma non t'importa di me? “Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?»" (v. 38) Ammettiamolo, come credenti ci siamo comportati spesso esattamente come Pietro e i discepoli. Noi soffriamo a prua, e Gesù dorme a poppa: “Ma ci sei o ci fai? Non vedi che ho bisogno di te?” Una cosa che mi sono sempre domandato: quando una barca si riempie d'acqua, quale è (o dovrebbe essere) la tua prima reazione? Certamente iniziare a svuotarla! O almeno provarci! E, invece, nel racconto di Marco, non c'è menzione di alcun tentativo; nessun secchio, (ce ne stava sempre uno in barca) nemmeno un bicchiere... Gesù dorme a poppa su un cuscino. I discepoli si “arrabbiano” a prua tutti assieme, perché non fa nulla. E cominciano a “bestemmiare”; perché dire a Gesù che non è interessato alla vita di chi lo segue, è davvero una bella e tonda bestemmia. Hanno solo paura, bestemmiano … e questo li “congela”. Spesso accade proprio così, la paura non solo ci fa bestemmiare, ci impedisce di pensare razionalmente, ma persino di muoverci... e attendiamo il miracolo “da fuori”. Intendete, è onesto chiedere, Gesù le sa fare quelle cose... ma spesso la soluzione più vicina è quella dove Gesù ci aiuta ad agire, e sta a fianco alle nostre azioni. Sinceramente, mi sono domandato: stanno chiedendo a Gesù perché hanno davvero fiducia che sappia farlo, o è pura disperazione? La risposta la vediamo tra un po' Per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati? Perché la guerra in Ucraina cessi? O per vedere la POTENZA DI CRISTO nelle varie tempeste mondiali? Tornerò a chiedertelo alla fine del messaggio. E cosa stai facendo, ad esempio, per la guerra? Certamente non sta a te farla cessare, ma aiutare come puoi chi soffre, contribuire alle azioni umanitarie e mandare cibo e medicinali, quello lo puoi fare, senza attendere che in Ucraina piova manna dal cielo. “Gesù, perché dormi? Non t'importa?" E ci arrabbiamo, e bestemmiamo, e non agiamo. Gesù è la persona meno preoccupata che sia mai esistita al mondo... ma anche lui di fronte alla croce si è preoccupato... perché la natura umana, quella che era in lui assieme alla natura divina è fonte in se di perenne preoccupazione. Ci sono vari gradienti di preoccupazione a seconda dei caratteri, ma mediamente tutti siamo preoccupati quando non abbiamo chiaro in mente come finirà la tempesta. Vuoi evitare di avere tutto questo stress durante le tempeste della vita? Fai entrare Gesù nella tua barca, fatti accompagnare da lui nella tempesta, Lui ha la soluzione; non sarà quella che tu hai in mente, ma la tua barca non affonderà, perché... Stai al tuo posto, tempesta! “Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia.” (v. 39 ) Per le tempeste mondiali in corso, noi abbiamo vissuto in parte almeno sembra, un inizio di bonaccia col Covid... ma per chi sta sotto le bombe in Ucraina... no. Non posso dirti come e quando accadrà, ma posso dirti COSA accadrà. Accadrà che Gesù si sveglierà e rimprovererà il vento e le onde. Non so dirti se sarà in questa vita, o nella prossima, ma accadrà. Jean la settimana scorsa lo ha detto: tutte le preghiere saranno esaudite, ma non tutte in questa vita. Di cosa avete paura? “Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» " (v. 40 ) Per quanto il Covid e la guerra possano sembrarci, spaventosi, potenti, imbattibili, basta una parola, un soffio, uno sguardo di Gesù per annientarli. E, soprattutto, sono “momentanei”. Ciò non significa che non facciano male: vallo a dire a chi ha perso cari per la malattia o sotto le bombe, ma è una “momentanea leggera afflizione, e per un tempo”: Paolo dice: “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:17-18) Dobbiamo allora “vergognarci” perché non abbiamo abbastanza fede? Non è quello che vuole Gesù: Gesù “sgridò” il vento, ma “disse” ai discepoli; urlò contro il male, ma parlò a chi amava. Gesù non li rimprovera per aver avuto paura, ma gli chiede come mai avessero avuto paura quando lui era nella barca con loro. Aver paura è un sentimento umano, l'abbiamo detto, che persino Gesù lo ha provato. Ci è stato messo dentro da Dio per il nostro bene. Per renderci prudenti in situazioni pericolose. Ma in queste situazioni, la paura non deve congelarci, ma spingerci ad agire, ad affidare le nostre opere a Gesù. E' questo ciò che si chiama “avere fede”. Avere fede non è aspettarsi una vita rose e fiori (quella è superstizione, è cabala), ma aspettarsi di ricevere l'aiuto nelle tempeste che arriveranno nelle nostre vite. Eravamo rimasti con due domande in sospeso: una per i discepoli e una per te: “Era vera fede che Gesù potesse calmare la tempesta, o solamente “disperazione”? “Per cosa stai pregando? Per protezione e guarigione, o per vedere la POTENZA DI GESU' nel Mondo?” WOW! Che potenza! "Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»" (v. 41 ) Mi sono chiesto: perché si stupiscono, adesso? Hanno chiesto il miracolo, gli hanno detto, “non t'importa”, e adesso che si vedono esauditi nella loro richiesta, sono stupiti dalla potenza dell'intervento! E' strano forte, eh! L'ho detto già altre volte: quella dei discepoli, non era fede: era sacrosanta fifa! Almeno per la gran parte. Certo, c'era anche un po' di fede... piccola... come un granello di senape... “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: “Sràdicati e trapiàntati nel mare”, e vi ubbidirebbe.” (Luca 17:6) Ma Gesù accetta anche la loro fede scadente, e grazie a quella fede scadente il miracolo avviene lo stesso. Veniamo alla seconda domanda, quella per te: per cosa stai pregando tu, adesso? Per protezione per la tua famiglia? Per la guarigione degli ammalati? Perché la guerra in Ucraina cessi? O per vedere la POTENZA DI CRISTO nelle varie tempeste mondiali? Le barche attorno alla tua barca Guarda il versetto 36, la seconda parte: “C'erano delle altre barche con lui.”(v. 36b) C'erano altre barche nella tempesta, esattamente come ci sono altre persone, miliardi di altre persone che vivono le loro tempeste assieme a te su un medesimo mare in burrasca. In quella notte, la fede scadente” in Gesù dei discepoli nella barca provocò il miracolo della salvezza anche per quelle barche che stavano là a fianco, immerse nella medesima tempesta, che videro dissolversi in un attimo. “e si fece gran bonaccia” (v. 38b) Chissà quanti delle barche a fianco avranno chiesto ai discepoli cosa fosse accaduto, dando modo di testimoniare CHI aveva fatto tutto quello! Quando preghi non pregare solo per protezione e guarigione, non solo perché la guerra cessi: prega anche affinché il mondo veda la POTENZA DI CRISTO in queste tempeste: affinché altre persone abbiano dubbi, affinché altre persone cerchino, affinché altre persone credano, affinché altre persone vivano in eterno assieme a te. Prega questo, anche se la tua fede è piccola come un granello di senape: Gesù saprà trasformare la tua piccola fede per affrontare la tempesta in un grande miracolo, nel quale tu sarai chiamato o chiamata ad agire e del quale tu sarai chiamato o chiamata a dare testimonianza. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
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Ci sono tantissime cose da fare e da vedere questa settimana in Italia. Così tante che Matteo e Raffaele hanno deciso di scappare via, o meglio, per puro caso, questa settimana saranno in una delle città europee più attraenti e probabilmente visitate. Dove? Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Iniziamo subito con un modo di dire in italiano: Non sto nella pelle -> Essere così tanto emozionato per qualcosa che deve succedere che non si riesce a stare nella "propria pelle" quindi non si riesce a stare fermi. Non vedo l'ora -> Come la prima espressione, parla dell'impazienza. Una persona che "non vede l'ora" è impaziente, non riesce ad aspettare un determinato momento. Ma cosa sta succedendo o successo in Italia questa settimana? Iniziamo con l'Eurovision. Questa edizione è in Italia, e nello specifico a Torino. https://it.wikipedia.org/wiki/EurovisionSongContest_2022 I presentatori dell'Eurovision: Alessandro Cattelan -> https://it.wikipedia.org/wiki/AlessandroCattelan Laura Pausini -> https://it.wikipedia.org/wiki/LauraPausini Mika -> https://en.wikipedia.org/wiki/Mika_(singer) E poi tanto sport. Alcuni più noiosi (per Matteo) e altri più interessanti. Ma c'è qualche sport interessante per Matteo? Mah forse no. Probabilmente un giorno dovremmo fare una puntata per indagare e scoprire qual è lo sport che piace a Matteo. Cosa succede a Maggio in Italia? Quali sono gli eventi sportivi più attesi? (ciclismo) Il giro d'Italia -> https://it.wikipedia.org/wiki/Girod%27Italia2022 (tennis) Gli internazionali di Roma -> https://it.wikipedia.org/wiki/InternazionaliBNLd%27Italia_2022 E in fine abbiamo scoperto il grande "segreto" di Matteo e Raffaele. Questa settimana scappano in Spagna, nello specifico a Barcellona. https://it.wikipedia.org/wiki/Barcellona Trascrizione Intro Musica Matteo: [0:11] Si parte! Raffaele: [0:25] Non stiamo nella pelle! Matteo: [0:27] Non ci stiamo proprio! Manco nella sedia, niente! Raffaele: [0:31] Ma in altre lingue si dice questo? C'è questo modo di dire? "Non stiamo nella pelle": sarebbe come a dire "non vedo l'ora". Rende l'idea di uno che è talmente impaziente di fare qualcosa che quasi scapperebbe dalla sua pelle, per cominciare a muoversi, per cominciare ad andare. In questo caso, a Barcellona. ... ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Veniamo da un passato primitivo e andiamo verso un futuro ideale? Probabilmente no.Entra nel Club di Italiano Avanzato: https://www.patreon.com/user?u=43064316&fan_landing=trueinfo@italianoavanzato.com
Probabilmente hai già sentito “In bocca al lupo”, l'espressione che usiamo in italiano per augurare buona fortuna. Ma da dove viene? E perché proprio il lupo? Oggi ti spiego usi e origine di questa espressione.
Un romanzo ironico e dissacrante sulla famiglia, nello specifico sulla famiglia dell'autrice. Una famiglia come tante, senza traumi particolari, che però nel romanzo assume toni anche comici. I difetti e le ossessioni di ognuno dei componenti vengono estremizzati per ottenere l'effetto umoristico. Il romanzo è "Niente di vero" di Veronica Raimo (Einaudi). Con una voce irriverente, con ironia e autoironia (anche sferzante), Veronica Raimo racconta episodi della sua infanzia e adolescenza. Una madre estremamente ansiosa, un padre ipocondriaco che teme germi e batteri, un fratello considerato geniale.Come sarebbe stata la vita di Alessandro Manzoni se la madre, Giulia Beccaria, avesse assecondato il suo istinto di libertà e non avesse sposato Pietro Manzoni? Probabilmente non ci sarebbe stato un Alessandro Manzoni, eppure nel romanzo "Poco a me stesso" di Alessandro Zaccuri (Marsilio) si gioca proprio con questa ipotesi. Siamo a Milano nel 1841 e Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, è ormai anziana, non ha sposato Pietro Manzoni, non ha figli, ma ha al suo servizio il contabile Evaristo Tirinnanzi che, nella fantasia di Zaccuri, sarebbe una sorta di alter ego di Manzoni. Un trovatello che fin dall'età di 8 anni sente una voce e la trascrive su alcuni fogli.
Quanto dura un percorso con lo psicologo? Quando mi viene posta questa domanda, rispondo con un'altra domanda che è: “Quanto tempo hai impiegato ad ammalarti? Probabilmente ci metteremo meno a farti guarire”. Non c'è una risposta universale, però ho raccolto 5 riflessioni utili rispetto alla durata di una terapia.
Quanto dura un percorso con lo psicologo? Quando mi viene posta questa domanda, rispondo con un'altra domanda che è: “Quanto tempo hai impiegato ad ammalarti? Probabilmente ci metteremo meno a farti guarire”. Non c'è una risposta universale, però ho raccolto 5 riflessioni utili rispetto alla durata di una terapia.