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In Brasile si apre oggi la 30esima conferenza Onu sul clima. Si svolge a Belem, in Amazzonia, “polmone del mondo”; giunge a 30 anni dal Vertice della Terra di Rio che diede inizio alla lotta internazionale contro il riscaldamento climatico e a 10 anni dall'accordo di Parigi che tracciò la via per affrontare il problema. Insomma, luogo e anniversari avrebbero potuto farne un appuntamento importante; verosimilmente ancora una volta non lo sarà: la comunità internazionale resta distratta da altre priorità. Cosa aspettarsi allora da questo vertice? E che cosa dire di una transizione energetica certamente avviata e che ha raggiunto risultati importanti, ma anche confrontata con mille ostacoli e rallentata da numerosi fattori, ultimo in data il ritorno alla Casa Bianca del “negazionista climatico” Trump? Ne discutiamo con: Emiliano Guanella, giornalista in Brasile Emanuele Bompan, geografo, direttore responsabile della rivista Materia Rinnovabile Barbara Antonioli Mantegazzini, economista, professoressa USI e Supsi, vicedirettrice dell'Istituto di ricerche economiche
Crea postCoach Factor - Volley Podcast⚠️
Questa puntata è una montagna russa di emozioni: arriva uno dei titoli più attesi dell'anno, abbiamo visto la nuova serie peggiore, e ci siamo fatti stupire da un paio di prodotti che credevamo inferiori a quello che poi si sono rivelati.E intanto siamo andati avanti a esplorare gli oscuri angoli di Derry e le bizzarrie di Down Cemetery Road.Insomma, ce n'è un po' per chiunque.Serie in arrivoVenerdì 7 novembre-Pluribus (Apple Tv)-Stumble (NBC)Lunedì 10 novembre-Bat-Fam (Prime Video)Mercoledì 12 novembreMrs Playmen (Netflix)-Palm Royale seconda stagione (Apple Tv)Giovedì 13 novembre-The Beast in Me (Netflix)-Last Samurai Standing (Netflix)Abbiamo visto (senza spoiler)-All's Fair (Disney+)-Crutch (Paramount+)-I Love LA (HBO)-Robin Hood (MGM+)-Squid Game: The Challenge Stagione 2 (Netflix)-The Witcher Quarta stagione (Netflix)Abbiamo visto (con spoiler)-Down Cemetery Road 1x03 (Apple Tv)-It: Welcome to Derry 1x02 (HBO / Sky e NOW)
Lo so, capisco perfettamente che morite tutti dalla voglia di guardare puntata 102, la prossima, con Ismaele La Vardera protagonista... ma non mi sembra carino nei confronti di Santiago continuare a chiedermela insistentemente!Guardatevi questa e - solo se fate i buoni - andiamo avanti...Con Santiago ci siamo divertiti da matti, passando per le inevitabili caz*ate di questo format, ma senza sottovalutare argomenti profondi d'introspezione e i drammi sociali che affliggono la nostra Palermo.Insomma: mica solo faccette e balletti (superficialmente) come vi potreste aspettare...#EGOriferiti #podcast #vodcast #SantiagoMegna #Palermo #TIkTok #TikToker
Obiettivo Leader - Il podcast italiano interamente dedicato alla leadership
L'effetto Pigmalione è un teoria ripresa dalla psicologia sociale che aiuta letteralmente un leader ad accendere oppure spegnere le performance dei suoi collaboratori.Insomma, l'effetto Pigmalione è una di quelle teorie che non può mancare nel pacchetto conoscenze di chi guida e gestisce un team.Buon ascolto e buona leadership!----------------------ACQUISTA IL MIO LIBRO SU AMAZONUn'impresa sportiva - 19 lezioni di leadership e management riprese dallo sport per gestire con successo il team in azienda.----------------------SEGUI IL CANALE INSTAGRAM https://www.instagram.com/obiettivo_leader/ ----------------------CONTATTI E NEWSLETTERSe vuoi metterti in contatto con me aggiungimi su Linkedin.Se invece vuoi ricevere riflessioni e approfondimenti legati ai temi della leadership e avere l'estratto del mio libro, iscriviti alla mia NEWSLETTER GRATUITA ----------------------CHI SONOSono Roberto De Angelis e mi occupo di formazione e coaching per manager, aziende e tutte quelle persone o contesti che hanno bisogno di migliorare le competenze legate allo sviluppo della leadership e alla gestione del team. Guarda la mia storia cliccando qui: https://roberto-deangelis.com/chi-sono/----------------------
Futsal è gioia, futsal è delusione (cit.): ogni tanto ci tocca commentare un'eliminazione assurda di una squadra italiana in Champions League, e stavolta il fato ci ha messo il carico. La Meta Catania è eliminata a causa di un cartellino giallo di troppo e al suo posto passa, a sorpresa l'AEK. Insomma, analisi semilucida di quanto è successo in Italia e in Europa questa settimana, tra percorsi, recuperi e cose strane.
Oltre cento morti, quasi la metà bambini, molte donne… Martedì sera Israele ha sferzato un violento attacco contro la striscia di Gaza. Una rappresaglia contro le azioni di Hamas, accusata da Tel Aviv di aver ucciso un soldato e di barare sulla restituzione dei cadaveri degli ostaggi. Una rappresaglia che non significa – hanno tenuto a sottolineare soprattutto gli americani, promotori della tregua in vigore da inizio ottobre - che la guerra è ricominciata. Il presidente degli Stati uniti Donald Trump ha in persona ha precisato che, dopo l'attacco, il cessate il fuoco nella regione è ora tornato in vigore. Ma Trump ha anche affermato che Israele aveva il diritto di rispondere, dopo l'uccisione di un suo soldato da parte di Hamas. Ma Hamas ha preso le distanze da quanto accaduto, sostenendo di non avere contatti né controllo delle cellule nel sud. Cioè: “Non siamo stati noi”. E se – se, precisiamo - non è stato Hamas, allora è stato qualcun altro. Ma quindi, quanto è forte la presa di Hamas sulla Striscia? Chi sono i gruppi armati antagonisti di Hamas con i quali, da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, è iniziato da parte della stessa Hamas, un regolamento di conti? Chi li sostiene, chi ha interesse che si rafforzino? Ma, anche: come si sta oggi a Gaza? Cosa significa per la popolazione un attacco così devastante come quello di alcuni giorni fa? E gli aiuti che Israele aveva promesso di far entrare, arrivano? Insomma, qual è la situazione dentro a Gaza?Ne parliamo con:Naima Chicherio – giornalista RSIGiorgio Monti - medico di Emergency, attivo a GazaFrancesca Caferri – giornalista de La Repubblica da Israele
La ricerca teatrale di Andrea Ibba Monni si muove tra performances colorate e fuori dagli schemi e irriverenti provocazioni: la grande lezione di vita di Ferai Teatro Fra Andrea Ibba Monni e il teatro è stato amore a prima vista, sin dalle prime recite a scuola. La sua formazione ha incluso diversi laboratori e scuole, in parallelo a quella universitaria: consegue infatti una laurea in Scienze Politiche, e in seguito, inizia a collaborare con Ga'. Dopo un'infelice esperienza sotto la direzione di un regista, "incoraggiati" dallo stesso a farsi il loro teatro, Andrea e Ga' lo presero in parola. Nasce così Ferai Teatro: compagnia teatrale, ma anche scuola di teatro, in continua evoluzione. Quello che caratterizza Ferai è la costante ricerca e sperimentazione tra performances e spettacoli, a volte anche agli estremi, e le tematiche sempre molto attuali e all'insegna dei diritti civili e dell'inclusione. Andrea Ibba Monni contribuisce a rendere questa atmosfera carica e coinvolgente con uno stile recitativo poliedrico e senza confini né compromessi. Un attore dai tanti volti La creatività e la solida formazione di Andrea hanno permesso la creazione di personaggi originali che compaiono a più riprese nelle produzioni di Ferai. Ma non è finita qui: queste creature bucano la quatra parete, e spesso e volentieri si interfacciano con il pubblico. Sono tre, tutti di sesso femminile. Il primo è Nastasia Philippovna, nato da un rifiuto da parte di Pierfranco Zappareddu nel prendere Andrea in un suo spettacolo. Non certo per carenza tecnica, ma per il fatto che fosse pensato "per sole donne". Alla fine, il personaggio verrà ricordato dallo stesso maestro Zappareddu come "La santa dai sette volti", riconoscendo di fatto la qualità del lavoro di Ibba Monni. Nel 2021 nasce invece Greta Sofia Pilloni. L'attore la definisce una "supereroina", una Diva, una Drag Queen simpatica ed esuberante che si diverte a provocare la platea e a raccontare le sue avventure. Infine, degna di menzione è la professoressa Maria Gabriella Cotza. Docente di idee conservatrici, xenofobe e omofobe, e grande ammiratrice di Paolo Truzzu. Insomma, un'evidente caricatura satirica nei confronti dell'ex-sindaco del capoluogo. Uno sguardo al futuro Nell'attuale sede di via del Fangario, nei prossimi tempi ci saranno diversi appuntamenti. I più prossimi sono "Non si sc**a con i Fascisti", che avrà come protagonista proprio Greta Sofia, e poi le repliche di Resa Totale e Incondizionata, andato in scena nella prima metà dell'anno, il quale si propone di chiudere un percorso lungo e toccante, iniziato con lo spettacolo "La Battaglia delle Bestie Ferite" e i workshop paralleli "Hole of Fame: Beasts of Love" e "Hole of Fame: Showdown".
Quest'anno abbiamo deciso di giocarci la nostra credibilità parlando dei nostri remake preferiti e, per farla ancora più sporca e restare attinenti alla ragione sociale del podcast, di parlare solo dei remake prodotti dal 2000 in poi. Insomma, da quando rifare un film è diventato un sacrilegio. Speriamo di farvi cosa gradita e buon Halloween!
La ricerca teatrale di Andrea Ibba Monni si muove tra performances colorate e fuori dagli schemi e irriverenti provocazioni: la grande lezione di vita di Ferai Teatro Fra Andrea Ibba Monni e il teatro è stato amore a prima vista, sin dalle prime recite a scuola. La sua formazione ha incluso diversi laboratori e scuole, in parallelo a quella universitaria: consegue infatti una laurea in Scienze Politiche, e in seguito, inizia a collaborare con Ga'. Dopo un'infelice esperienza sotto la direzione di un regista, "incoraggiati" dallo stesso a farsi il loro teatro, Andrea e Ga' lo presero in parola. Nasce così Ferai Teatro: compagnia teatrale, ma anche scuola di teatro, in continua evoluzione. Quello che caratterizza Ferai è la costante ricerca e sperimentazione tra performances e spettacoli, a volte anche agli estremi, e le tematiche sempre molto attuali e all'insegna dei diritti civili e dell'inclusione. Andrea Ibba Monni contribuisce a rendere questa atmosfera carica e coinvolgente con uno stile recitativo poliedrico e senza confini né compromessi. Un attore dai tanti volti La creatività e la solida formazione di Andrea hanno permesso la creazione di personaggi originali che compaiono a più riprese nelle produzioni di Ferai. Ma non è finita qui: queste creature bucano la quatra parete, e spesso e volentieri si interfacciano con il pubblico. Sono tre, tutti di sesso femminile. Il primo è Nastasia Philippovna, nato da un rifiuto da parte di Pierfranco Zappareddu nel prendere Andrea in un suo spettacolo. Non certo per carenza tecnica, ma per il fatto che fosse pensato "per sole donne". Alla fine, il personaggio verrà ricordato dallo stesso maestro Zappareddu come "La santa dai sette volti", riconoscendo di fatto la qualità del lavoro di Ibba Monni. Nel 2021 nasce invece Greta Sofia Pilloni. L'attore la definisce una "supereroina", una Diva, una Drag Queen simpatica ed esuberante che si diverte a provocare la platea e a raccontare le sue avventure. Infine, degna di menzione è la professoressa Maria Gabriella Cotza. Docente di idee conservatrici, xenofobe e omofobe, e grande ammiratrice di Paolo Truzzu. Insomma, un'evidente caricatura satirica nei confronti dell'ex-sindaco del capoluogo. Uno sguardo al futuro Nell'attuale sede di via del Fangario, nei prossimi tempi ci saranno diversi appuntamenti. I più prossimi sono "Non si sc**a con i Fascisti", che avrà come protagonista proprio Greta Sofia, e poi le repliche di Resa Totale e Incondizionata, andato in scena nella prima metà dell'anno, il quale si propone di chiudere un percorso lungo e toccante, iniziato con lo spettacolo "La Battaglia delle Bestie Ferite" e i workshop paralleli "Hole of Fame: Beasts of Love" e "Hole of Fame: Showdown".
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Il Paper Plane è appena maggiorenne (è nato 18 anni fa), eppure è già un “modern classic” conosciuto in tutto il mondo. D'altra parte, è un cocktail “d'autore” in cui bourbon, Aperol e Amaro Nonino si fondono in un piacevole equilibrio. Insomma, vale la pena di provarlo e, nell'attesa, di conoscerne la storia e la ricetta.La storiaA creare il Paper Plane, nel 2007, fu Sam Ross, uno dei più noti e influenti bartender contemporanei, che lo studiò per il menù inaugurale di un locale in cui non ha mai lavorato, il Violet Hour di Chicago. Ross mise a punto il drink su richiesta dell'amico Toby Maloney, collaboratore del Violet Hour, alla ricerca di cocktail originali che arricchissero la lista del locale.
Cominciamo dicendo che il titolo della puntata in realtà è sbagliato. Inizialmente volevamo che facesse parte della rubrica “Ti rovino un film” in cui appunto NOI roviniamo un film, ma questo film si è rovinato da solo. Abuso di alcol, droghe, catastrofi naturali, problemi con gli oggetti di scena, problemi col montaggio… Insomma un casino che la metà basta. E oggi vi raccontiamo tutto.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Questa settimana vi portiamo in giro per la riviera adriatica, da Venezia a Bari! Quindi si mangia, si va al teatro, e forse facciamo anche un po' di sport! Pronti? Mettetevi comodi, stiamo per iniziare. Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Come scaricare la trascrizione Apri l'episodio in Transcript Player (https://play.easyitalian.fm/episodes/qtmtxduxxf9bjv7lufy8k) Scarica come HTML (https://www.dropbox.com/scl/fi/qtmtxduxxf9bjv7lufy8k/easyitalianpodcast191_transcript.html?rlkey=jq16em22sid7aq6mta27r5bsm&st=9ejyb2ye&dl=1) Scarica come PDF (https://www.dropbox.com/scl/fi/giajujft5xrq1er3j82fp/easyitalianpodcast191_transcript.pdf?rlkey=42h5fplvp70ivzx11gx6k6t23&st=jf0men1f&dl=1) Vocabolario Scarica come text file (https://www.dropbox.com/scl/fi/d1sxtl5jeyv2oz4vpl7qa/easyitalianpodcast191_vocab.txt?rlkey=t1yyg0aejeljmqrldz170q4ol&st=kz1z0e7u&dl=1) Scarica come text file with semicolons (https://www.dropbox.com/scl/fi/a1i2glrz2foccz9paelcn/easyitalianpodcast191_vocab-semicolon.txt?rlkey=u7k62q7biqd4cby67x0nc9dsj&st=9m7m9c86&dl=1) (per app che utilizzano flashcard) Iscriviti usando il tuo feed RSS privatoper vedere la trascrizione e il vocab helper subito sulla tua applicazione per ascoltare i podcast sul tuo cellulare. Note dell'episodio Making a Panino! Vlog in Slow Italian
Dopo due anni di guerra, dopo il vertice di Sharm El-Sheikh e dopo gli applausi e la standing ovation alla Knesset per il presidente statunitense Donald Trump, che si prende il merito del cessate il fuoco a Gaza e della dichiarazione congiunta sulla “nuova architettura di sicurezza regionale”, rimangono molte domande sul tappeto e tante, tantissime incognite sul “dopo”, ovvero su una pace ancora tutta da costruire fra Israele e la Palestina. Insomma, il Medio Oriente esce dalla guerra, ma non è ancora entrato nella pace: gli equilibri raggiunti sono fragili, carichi di difficoltà, ostacoli e problemi e rischiano di alimentare nuove linee di frattura: gli scenari sono nebulosi quando ci si è indirizzati, fra i primi scricchiolii, verso la Fase 2. Sullo sfondo restano gli interrogativi sul ruolo e sulla posizione dell'Europa e della Svizzera in particolare; ci si chiede se e quanto vogliono contare le diplomazie di tutto il mondo, oggi più che mai confrontate con una situazione geopolitica che cambia rapidamente.Poi, fra i temi di cui si discute, spiccano il riconoscimento della Palestina; il diritto umanitario; le leggi in vigore; la perdita di consensi delle organizzazioni e delle istituzioni mondiali; e le decisioni giuridiche dei Tribunali internazionali che in una scena dominata spesso dalla forza e da logiche imperiali finiscono con il passare in secondo piano e di perdere valore, centralità e riconoscimento. Quale sarà il “dopo”? È un piano di pace oppure un piano coloniale, che esclude il popolo palestinese, quello stabilito? Quali sono le prospettive? Qual è il destino della verità dei fatti? Da questa fragile tregua cosa scaturirà?Sono ospiti:Reto Ceschi, responsabile del Dipartimento Informazione della RSIRoberto Antonini, giornalista, reporter inviato in diversi Paesi e direttore dei Corsi di giornalismo della Svizzera italianaBernardino Regazzoni, ex Ambasciatore di Svizzera in Sri Lanka, Indonesia, Italia, Francia e Cina
Può succedere che imitando la struttura ordinata dei diamanti per produrre nuovi materiali vinci il Nobel per la Chimica, o che qualcuno ti cerchi per una giornata intera per annunciarti di avere vinto il Nobel per la Medicina, mentre eri isolato dal mondo in un trekking nell'Idaho, negli Stati Uniti. O ancora che la curiosità per la fisica quantistica ti porti a scoprire un modo per riprodurne i meccanismi in un circuito che puoi tenere in mano, vincendoci il Nobel per la Fisica. Insomma, è quella settimana dell'anno, densa di notizie su premi a persone che a modo loro hanno cambiato il mondo, o lo cambieranno con le loro scoperte. Il link per abbonarti al Post e ascoltare la puntata per intero. Leggi anche: – Il Nobel per la Medicina a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi – Il Nobel per la Fisica a John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis – Il Nobel per la Chimica a Susumu Kitagawa, Richard Robson e Omar M. Yaghi – Rintracciare uno dei vincitori del Nobel per la medicina è stato complicato– Vertigine, il nuovo libro di Beatrice Mautino– La legge sull'obesità Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8320LE LOBBY GAY GRIDANO: ''META E' ORA UN'AZIENDA ANTI-LGBTQ'' di Fabio Piemonte Niente più chat a tema con colori o simboli transgender o non binari. Meta, il colosso dei social network, ha infatti recentemente rimosso le opzioni di chat per chi si autoproclami transgender e non binario dall'app Messenger. Tali temi, ispirati alle bandiere del Pride, erano stati introdotti nel 2021 e nel 2022 per celebrare il Mese dell'orgoglio Lgbtqi+ e la Giornata internazionale delle persone "non binarie". Naturalmente le lobby che promuovono l'ideologia di genere e i loro strenui sostenitori non hanno gradito tale rimozione. «Meta è ora un'azienda anti-Lgbtq», hanno infatti prontamente dichiarato costoro in segno di protesta contro le nuove policy dell'azienda.Questa decisione rientra in un piano strategico più ampio di cambiamento nelle politiche di Meta, che include l'interruzione dei suoi programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) e la modifica delle Linee guida per la moderazione dei contenuti. In particolare l'azienda di Zuckerberg ha allentato alcune restrizioni a tutela della libertà di pensiero e di espressione, consentendo ora anche la possibilità di appellare le persone che orbitano nella galassia LGBTQ+ quali «disturbate sul piano psicologico» in base al loro orientamento sessuale.Relativamente all'ideologia di genere e ai suoi dettami mainstream Zuckerberg non è l'unico che negli ultimi tempi ha quanto meno invertito leggermente la rotta. Per esempio anche il patron di Tesla e del social X Elon Musk ha denunciato a più riprese di esser stato vittima di un inganno subdolo, incriminando proprio la dittatura del politicamente corretto su questi temi: «Non mi è stato spiegato che i bloccanti della pubertà sono in realtà solo farmaci sterilizzanti. Così ho perso mio figlio. Lo chiamano 'deadnaming' per un motivo, ossia perché tuo figlio è morto, quindi mio figlio Xavier è morto, ucciso dal virus della cultura woke». Insomma, a quanto pare anche il Ceo di Facebook ha ormai compreso che il vento oltreoceano e in Europa sta cambiando, poiché sulle macerie dell'ideologia di genere sta tornando a risplendere il senso di realtà che annuncia un'evidenza palese: nessuno nasce nel corpo sbagliato perché la verità dell'essere umano è scritta nei cromosomi e in ogni cellula del suo corpo.Pertanto ciascuno deve poter essere libero di esprimersi nel rispetto della dignità propria e del suo interlocutore, senza l'obbligo di dover adoperare forzatamente parole ipocritamente inclusive, vuote etichette "politicamente corrette" e soltanto ideologiche in salsa gender che - alla stregua di asterischi e schwa - stanno ormai stancando anche chi le adopera in maniera corrente magari solo per stare al passo con i tempi. Ma si sa, i tempi e le mode passano, la verità resta.Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente dal titolo "Gli LGBT delinquono di più" si spiega perché secondo una ricerca scientifica le persone omosessuali delinquono il doppio rispetto alla restante popolazione. Il triplo se sono transessuali.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 12 novembre 2024:La sovrarappresentazione delle persone che si identificano come LGBTQ+ nel Sistema giuridico penale è stato redatto per conto della Safety and Justice Challenge da Jane Hereth, Assistant Professor of Social Work presso l'Helen Bader School of Social Welfare dell'Università del Wisconsin-Milwaukee.I dati che fornisce questo rapporto sono sorprendenti. Nel 2022, ultimo anno in cui sono disponibili dei dati a carattere nazionale, il 9% della popolazione carceraria statunitense è costituita da persone LGBT. Eppure negli States le persone LGBT sono il 4,5%. Dunque, proporzionalmente, le persone LGBT che delinquono sono il doppio rispetto alla popolazione non LGBT. Se poi andiamo ad analizzare la popolazione giovanile scopriamo che il 20% della popolazione carceraria è costituita da giovani LGBT. Fuori dalle carceri la percentuale di giovani LGBT è del 9,5%. Anche in questo caso abbiamo il doppio di possibilità che una persona LGBT delinqua.Categoria soggetta particolarmente alla detenzione sono i transessuali (nel caso di specie: uomini che si sentono donne). Il 16% di costoro afferma di aver trascorso del tempo in carcere. La media negli States per persone non transessuali è il 5%. Più del triplo dunque. Interessante poi quest'ultimo dato: il 40% dei giovani senzatetto è LGBT.Perché le persone LGBT delinquono di più? Non c'entra nulla la discriminazione o l'emarginazione sociale, bensì il fatto che disordine porta disordine. Il disordine morale e quindi antropologico dell'omosessualità e della transessualità espone queste persone a vivere una esistenza altrettanto disordinata e dunque a volte anche al di là della legalità. Prova ne è la percentuale di persone LGBT tra i senzatetto. La mancanza di ordine nella propria esistenza può spingere ai margini della società, vivendo nella povertà e nell'illegalità. Se poi andiamo ad analizzare solo le persone trans, come evidenzia il rapporto, spesso costoro si prostituiscono e quindi vengono arrestate.
Registrare le proprie relazioni e i discorsi pubblici dei relatori.Una esperienza pazzesca. L'audio ? Indecente come annunciato, soprattutto per tutti coloro che sono a distanza di un metro e oltre un tessuto che sfrega sul dispositivo: chiunque diventa irriconoscibile, e' un bel risultato. Restano i contenuti, senza l'identificazione.Ma la sintesi e' pazzesca: tutti i dettagli che avevi apprezzato e già dimenticato ti tornano alla mente e li memorizzi a fuoco.Insomma: costoso, ma fa la differenza.Indispensabile per capire.Indispensabile per offrire ai partecipanti una relazione sul proprio workshop in poche ore.Devi dirlo: sto usando le sintesi per rinfrescare e verificare quanto affermato. Utilissimo.
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Attrezzi - Duolingo, come funziona la app non convenzionale per imparare le lingue Pazzesca, assurda, infantile ma con saggezza. Insistente, ma carina. Insomma, un cake agli steroidi non solo nelle lezioni, sempre varie, sempre di difficolta' imprevedibile, ma anche nel ricordarti di continuare a studiare.Normalmente sono meccanismi noiosi. Qui funzionano.Eccoli
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8300AVVENIRE SI ALLINEA AL CORO DEI NEGATORI DELLA SINDONE di Emanuela Marinelli Da un po' di tempo stiamo assistendo a un attacco continuo contro la Sindone. Dopo il clamore mediatico del presunto bassorilievo che sarebbe all'origine della Sindone, è stata diffusa con grande enfasi la scoperta di un documento trecentesco che dichiara falsa la Sindone. Ne parla il ricercatore Nicolas Sarzeaud in un suo articolo apparso sul Journal of Medieval History che riporta una frase tratta dall'opera Problemata del vescovo Nicola d'Oresme, testo scritto probabilmente verso il 1370: «Non ho bisogno di credere a chi dice: "ll tale ha compiuto per me questo o quel miracolo", perché in questo modo molti ecclesiastici ingannano gli altri inducendoli a portare offerte alle loro chiese. Questo è chiaro dal senso della chiesa in Champagne, dove si diceva che fosse la Sindone del Signore Gesù Cristo, e dal numero apparentemente infinito di altri che hanno inventato questo o quello».In base a questa frase si può affermare che la Sindone sia falsa? Ovviamente no. Si può solo dedurre che quel vescovo la riteneva falsa, come farà pochi anni dopo un altro vescovo, Pierre d'Arcis, in un testo del 1389 indirizzato all'antipapa Clemente VII. In questo memoriale, d'Arcis affermava che la prima ostensione della Sindone a Lirey, che egli diceva fosse avvenuta intorno al 1355, era stata fatta senza l'autorizzazione di Henri de Poitiers, suo predecessore come vescovo di Troyes. Questi aveva, perciò, provveduto a condurre un'indagine. Esperti teologi e uomini di fiducia gli avevano assicurato che la Sindone di Lirey non poteva essere autentica, perché se sul lenzuolo funebre di Cristo fosse stata visibile un'impronta, i Vangeli ne avrebbero senz'altro parlato. Inoltre, che essa fosse falsa lo aveva avvalorato la dichiarazione del pittore stesso che l'aveva dipinta. Ma d'Arcis non portava documenti e prove per le sue affermazioni.LA SINDONE HA CERTAMENTE AVVOLTO UN VERO CADAVERELa pretesa che i Vangeli dovessero parlare dell'immagine presente sulla Sindone è priva di senso, in quanto Pietro e Giovanni osservarono il lenzuolo dal lato esterno, non dal lato che era verso il corpo, dove è visibile l'immagine. Nel XIV secolo, comunque, non c'erano gli strumenti di indagine che hanno permesso di escludere qualsiasi fabbricazione ad arte della Sindone. Solo con le ricerche condotte nel 1978 dallo Shroud of Turin Research Project sappiamo che la Sindone ha certamente avvolto un vero cadavere. I risultati di quelle analisi, condotte direttamente sulla reliquia, sono pubblicati su riviste scientifiche referenziate.Ritenere falsa la Sindone perché così credevano due vescovi del XIV secolo sarebbe come affermare ancora oggi che il sole gira intorno alla terra perché allora si pensava fosse così. Eppure i negatori danno tanto risalto a quei testi medievali e i mass media amplificano le loro affermazioni, ignorando le ricerche condotte direttamente sulla reliquia. Se il lenzuolo non esistesse più e avessimo solo quei testi, sarebbe legittimo attribuire un valore a quelle affermazioni; ma l'oggetto c'è, è stato esaminato e non corrisponde a quanto sostenuto dai due vescovi, quindi quei documenti non hanno alcun valore ai fini dell'autenticità della Sindone.IL CORO DEI NEGATORI IN MALA FEDEEppure i negatori giungono perfino a sbizzarrirsi in ipotesi contrastanti: convinti della fabbricazione ad arte della Sindone, non c'è solo chi pensa all'inganno a fini di lucro, ma chi piuttosto vede un nobile scopo nella realizzazione dell'artefatto. Fra questi ultimi si distingue lo storico Antonio Musarra che propone questa idea sulle pagine di Avvenire. Musarra è un negatore soft: sembra non prendere posizione sull'autenticità. Infatti dichiara: «Ovviamente, questo discorso presuppone che l'oggetto risalga al XIV secolo. Non prende in considerazione l'ipotesi dell'autenticità; e ciò, nonostante il dibattito contemporaneo si sia cristallizzato attorno a questa alternativa. Non entro nel merito».Non entra nel merito, ma non spende una parola per ricordare che tutti gli studi scientifici escludono l'opera artistica. Al contrario, da quello che scrive si capisce che ritiene la Sindone un oggetto ottenuto manualmente: «Eppure, il fatto che la Sindone fosse mostrata come l'autentico sudario del Cristo (...) ci autorizza a ritenere che tale fosse l'intento di chi la commissionò? Credo che ciò sia limitativo, e che si possa valutare l'ipotesi - si badi: non suffragata, per il momento, da alcuna fonte - ch'essa sia stata fabbricata per altri scopi. Non tanto un "falso", dunque, ma un oggetto creato per commemorare - rendere presente - le sofferenze del Cristo».Insomma, fabbricata per ingannare o per commuovere, sempre falsa la Sindone deve essere. E persino Avvenire si allinea con il coro dei negatori, che parlano con evidente malafede, non citando mai tutte le ragioni preponderanti a favore dell'autenticità. Una situazione davvero triste, non c'è che dire.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8253OMELIA XXVI DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 16,19-31) di Giacomo Biffi La Provvidenza ci offre oggi, per la nostra meditazione settimanale, una delle più celebri parabole raccontate dal Signore Gesù: la parabola del ricco e di Lazzaro. È, per così dire, una tragedia in due atti. Il primo atto è collocato in questo mondo e ci presenta due figure fortemente contrapposte; il ricco che vive nell'agiatezza e nel godimento, e il povero, affamato, piagato, trascurato da tutti tranne che dai cani; il secondo atto è ultraterreno, e ci dice che la storia dell'uomo non finisce quaggiù, ma ha un esito nel mondo invisibile, il mondo definitivo e più vero.Ci sono dunque in questo racconto come due versanti: il versante della vita che si conclude con la morte, e il versante della vita che comincia dopo la morte. E ci sono offerti due tipi di insegnamento: in primo luogo ciò che dobbiamo fare per impiegare bene questigiorni fuggevoli che ci sono dati, e poi ciò che dobbiamo attenderci oltre la soglia misteriosa, per la giornata che non conoscerà tramonto.Per quel che si riferisce alla vita presente, la parabola ci insegna soprattutto tre cose.LA TRISTEZZA DI UNA VITA SENZA DIO La prima è che non dobbiamo comportarci come quel ricco gaudente. Ma in che cosa egli è condannabile? Non tanto perché si godeva la vita, quanto perché nei godimenti terreni aveva identificato tutte le sue aspirazioni e tutte le sue speranze. È un uomo senza ideali, senza tensione che non sia la ricerca dei suoi agi e dei suoi piaceri. È un uomo che si appaga di ciò cheriesce ad assaporare giorno per giorno, che confida solo nella potenza delle sue ricchezze, che non si dà nessun pensiero né del suo destino, né della moralità del suo comportamento, né del rapporto personale con la realtà eterna di Dio.Un uomo così - che per molti aspetti può essere considerato la raffigurazione dell'umanità de nostri tempi - è avviato, secondo Gesù, a una tragica sorte. Come ci ha detto il profeta nella prima lettura, guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulle montagne di Samaria!Insomma, il primo avvertimento che ci dà la parabola sta nell'invito a recuperare la dimensione religiosa dell'esistenza, cioè a dare a Dio - e non ai nostri programmi di benessere - l'attenzione primaria del nostro cuore; a considerare Dio - e non i mezzi offertici dalle nostre bravure e dalle fortune umane - il fondamento della nostra fiducia e della nostra serenità; a fare di Dio - e non dei successi mondani - il vero traguardo al quale tendere con tutte le nostre forze.NON BASTA EVITARE IL MALE, OCCORRE ANCHE FARE IL BENEC'è un altro insegnamento prezioso. Il ricco è condannato non tanto per i suoi vestiti e i suoi banchetti, quanto perché il suo lusso e la sua avidità di godere hanno così rattrappito la sua anima e inaridito il suo cuore che neppure si accorge di avere alla sua porta un essere umano - e quindi un suo fratello - nella miseria e nella sofferenza. È dunque condannato non tanto per quello che fa, ma per quello che non gli viene neanche in mente di fare.Così ci viene detto che non basta evitare il male e non recare danno a nessuno; bisogna anche fare il bene e aiutare positivamente coloro che sono nella necessità.Al momento del giudizio saremo esaminati anche sull'attenzione che avremo saputo dare agli altri, a coloro che, vicino a noi, sono l'immagine del Signore Gesù.LA VITA CRISTIANA NON SI REGGE SUI FATTI STRAORDINARIL'ultima avvertenza della parabola per la vita di quaggiù riguarda il fondamento della fede e della vita cristiana, che non deve essere ricercato nei fenomeni insoliti e prodigiosi - come le apparizioni, le rivelazioni private, i miracoli - ma nella verità divina che ci è presentata dalla Chiesa. A capire le cose che contano e a vivere bene non servono tanto i fatti straordinari; basta - se il cuore è ben disposto - la forza della parola di Dio: Hanno Mosè e i profeti; ascoltino loro.Noi, che abbiamo la fortuna di venire ogni domenica alla scuola del Figlio di Dio, l'unico vero Maestro, dobbiamo radicarci bene nella persuasione che proprio qui possiamo trovare il nutrimento che ci dà l'energia necessaria a mantenerci sulla giusta strada.Chi si apre a questa luce, può vincere ogni debolezza, può superare ogni eventuale sbandamento, può procedere decisamente incontro al Signore.SENZA LA FEDE NELL'ALDILÀ MANCA LO STIMOLO PER FARE IL BENE Ma questa parabola è ancora più importante per le prospettive richiamate sul mondo che sta oltre la morte. Qui è preso di mira direttamente quello scetticismo diffuso che il mondo senza fede in cui viviamo riesce a insinuare anche in coloro che pur si dicono credenti. Oggi non si parla più molto né del Paradiso né dell'Inferno; sembra quasi che li si considerino i residui di una visione fiabesca ormai improponibile.È una insipienza che ci potrebbe procurare dei grossi guai. Gesù oggi ci ricorda vigorosamente che la nostra esistenza si concluderà o con un premio o con una condanna; e proprio perché esiste questo duplice destino ha un significato essere onesti, ha un significato essere generosi, ha un significato vivere.L'uomo, che crede di essere diventato adulto perché si è liberato della convinzione che sta scegliendo tra una salvezza senza insidie e una perdizione senza rimedio, alla fine si trova privo di motivazioni: non ha una motivazione adeguata né per praticare le giustizia né peroperare con bontà né per durare a vivere con fatica.La controprova di questa verità evangelica è sotto i nostri occhi. Le dottrine sociali e politiche, le proposte di comportamento, le abitudini di vita che non riconoscono un al di là - quali che siano le loro etichette e le loro ispirazioni - approdano tutte a costruire un mondo più violento, più disumano, più disperato, dove non ci si difende più dai prevaricatori, dove le leggi e i castighi non bastano più a fronteggiare la malvagità e il disordine.Come si vede, la parola di Gesù è dura, aspra, forse sgradita al nostro palato troppo delicato, ma è salutare e feconda. La verità di Dio non è mai compiacente: contesta sempre i miti carezzevoli, i pensieri troppo dolci e leggeri, le sciocche spensieratezze, chetroppo spesso trovano accoglienza nel nostro cuore.Noi abbiamo bisogno di essa. Abbiamo bisogno che ci venga proposta con coraggio, senza arbitrarie riduzioni, senza travisamenti. Alla fine è solo la verità di Dio che resta, e solo affidandoci alla verità di Dio noi ci possiamo salvare.
Un Mistero A Firenze In Toscana c'è tanta magia: colline decorate con olivi, vigneti e cipressi, campanili che suonano ovunque, giardini nascosti, e ovviamente città incantate, piene di storia e bellezza, dove artisti famosi hanno creato opere d'arte meravigliose.In questo racconto ci troviamo nella città di Firenze, dove la magia abbonda e in ogni angolo si nascondono leggende.Un fiume chiamato Arno l'attraversa; e fra i tanti ponti ce n'è uno che giustamente è un po' più famoso degli altri: il Ponte Vecchio. In quelle case sospese adesso non ci abita più nessuno. Ogni giorno è pieno di turisti che lo fotografano e lo vengono a visitare da tutto il mondo, ma tanti e tanti anni fa su questo ponte c'erano macellai, pescivendoli e conciatori come se fosse un mercato, una piazza sospesa sull'Arno e la vita quotidiana era ben diversa dai giorni d'oggi.Ai tempi di questa storia le botteghe erano tutte gioiellerie di proprietà di mastri orafi, che lì ci vivevano, lavoravano e vendevano gioielli d'oro e preziosi di altissima qualità. Era uno dei cuori della città dove i fiorentini del tempo si ritrovavano e si fermavano a chiacchierare mentre andavano e venivano da una parte all'altra del fiume. Anche i ragazzini ci passavano le giornate divertendosi a giocare correndo da un lato all'altro indisturbati.A questo punto dovete sapere che da qualche giorno avvenivano piccoli furti nelle botteghe degli artigiani. Oro e preziosi sparivano come se rubati dal vento, in silenzio e di sorpresa, senza lasciare traccia. Chi sa chi lo sa? Chi poteva essere il colpevole?Gli orafi si riunirono, dopo la chiusura dei negozi, proprio sul ponte."Ma che cosa sta succedendo?" disse uno."Boh, a saperlo…" disse un altro."E mica si può andare avanti così, a passare da bischeri!"Bernardo, uno degli orafi, disse: "Va bene che sono un po' sbadato, ma di sicuro non sono cieco da non vedere se mi manca dell'oro dalla bottega."E via a farsi domande e interrogarsi fra di loro per cercare di trovare una spiegazione per questi furti, scoprire il ladro e magari ritrovare il maltolto.Insomma, era ormai da settimane che dalle botteghe sparivano pagliuzze della lavorazione dell'oro e vari oggetti preziosi — e tutto questo succedeva sotto gli occhi di tutti ma nessuno aveva visto niente.A chi dare la colpa se non a quei monelli dispettosi che si divertivano a giocare a pallone sul ponte! Fra partitelle, risate, corse, giochi vari e nascondino, chissà se qualcuno di loro non si era messo a rubare qua e là.Passarono altri giorni e altro oro era svanito nel nulla. Gli orafi, stanchi di questa storia, uscirono sul ponte e gridarono a gran voce tutti insieme: "Ora ci siamo proprio divertiti ed è ora di farla finita! Catturiamo il ladro!"Anche il fornaio Giulio uscì sull'uscio della sua bottega, a sinistra, in fondo al ponte, e benché non avesse capito di preciso cosa stava succedendo, mostrò a tutti le mani piene di farina gridando: "Io non c'entro, lo giuro! Le mani in pasta le ho solo perché sono sempre a preparare le focacce da cuocere in forno."E così dicendo si unì agli altri gridando: "Prendiamo il ladro con le mani nel sacco prima che quel sacco diventi quello della farina!"In quel fermento, Lapo, un ragazzino assai furbo e curioso, figlio dell'orafo Bernardo che era amico di tutti e giocava insieme agli altri ragazzini sul ponte, dopo aver riflettuto pensò: "C'è qualcosa che non mi torna: noi ragazzi non rubiamo, di chi può essere la colpa?"Così Lapo decise di indagare per conto suo. Perché come gli diceva sempre suo nonno: "conta più una cosa fatta che cento da fare" e poi aggiungeva che "se fai da te fai per tre."Allora, senza tanti discorsi, la sera seguente si organizzò, procurandosi una lente d'ingrandimento, un quaderno con matita per prendere note e una lanterna che lo avrebbe accompagnato nel buio. Quest'ultima la teneva stretta con una mano un po' tremolante, ma non c'era da esitare — la situazione non si sarebbe risolta da sola.All'imbrunire, si avviò dal Ponte Vecchio, dove abitava con suo babbo sopra la bottega, verso la colonna di Piazza Santa Trinita.Lì sopra c'era, e c'è ancora, la Statua della Giustizia che troneggiava così alta da toccare il cielo. Il percorso non era lungo, ma quella sera ci mise più del normale, perché osservava tutto con attenzione e curiosità. Guardava a destra, a sinistra, nei chiassi, oltre il parapetto del Lungarno e se vedeva un sasso spostava anche quello: "non si sa mai dove si possono trovare degli indizi" pensava.Aveva sentito dire che la colonna e la statua della Giustizia fossero magiche e piene di segreti. Ma la cosa più stupefacente era che dalla sua sommità, dove appunto si trovava la statua, si potesse vedere quello che succedeva in ogni punto della città — come si sa la giustizia vede e sa tutto.Arrivato in Piazza Santa Trinita, fece un gran sospiro, mosse un ultimo passo e ai piedi della colonna — che sorpresa… incontrò una lumaca."Una lumaca?" direte voi. "Eh, proprio una lumaca con tanto di casa sulle spalle, con le luci alle finestre e un caminetto acceso" Davvero, ve lo dico io… Credeteci… Insomma era lì, che si muoveva, lenta sì, ma determinata. Quando sentì il passo leggero del visitatore inatteso, si insospettì e ritirando le antenne come fossero freni, si fermò di botto e disse:"Altolà! Chi va là? Ma te chi sei e dove vai? Non starai mica cercando guai, a girellare solo soletto a quest'ora del crepuscolo?""No, ma che guai… anzi, tutt'altro Signora Lumaca" rispose Lapo, "io dovrei andare in cima alla colonna per vedere cosa sta succedendo sul Ponte Vecchio. Ci sono delle cose che non tornano tanto bene e sto indagando. Come può vedere ho pure la lente d'ingrandimento e il cappello!" Disse Lapo mostrando gli oggetti per evitare fraintendimenti. "Ora, visto che mi sembra del posto, mica mi saprebbe gentilmente dire, come posso fare a salire lassù?"La lumaca che abitava ai piedi della colonna ed era a tutti gli effetti la sua guardiana, sbuffò ma poi sorrise e mostrò a Lapo una piccola porticina alla base della colonna, nascosta dall'edera."Carissimo Lapo," disse aggiustandosi gli occhiali "mi sembri un ragazzo coraggioso, un vero amico e anche un bravo investigatore, ma solo dalla cima della colonna potrai conoscere la verità."Detto ciò, la lumaca sfregò i suoi tentacoli e cominciarono a brillare di una luce magica che avvolse Lapo facendolo diventare dell'altezza della porta che si aprì con un gran cigolio; talmente acuto da far scappare tutti gli uccelli che nella notte bazzicavano intorno.Lapo ora piccino, piccino ringraziò la lumaca e senza paura entrò all'interno della colonna. Nell'oscurità, rimase impressionato da uno stretto e alto pozzo che saliva invece di scendere. Sulle pareti luccicanti c'era una spirale di minuscoli scalini che iniziò a salire con passi determinati con la lanterna accesa ben stretta in mano. Arrivò in cima.Nella notte il cielo stellato illuminava la Statua della Giustizia che troneggiava su Firenze. Aveva una bilancia con due piatti in equilibrio in una mano e una spada dorata nell'altra.Come abbiamo detto in precedenza, per incantesimo, da lì si poteva vedere tutta la città — bastava guardare nella direzione giusta e pensare alla parte di Firenze che volevi vedere: una magia incredibile per una visione da togliere il fiato.Adesso era il momento di concentrarsi sul Ponte Vecchio e cercare di risolvere il mistero dei furti, ma nel muoversi intorno alla statua, per andare dalla parte che guardava il fiume, fece una scoperta incredibile. Non poteva credere ai propri occhi — tanto è vero che tirò fuori la lente d'ingrandimento per essere sicuro. Tutti e due i piatti della bilancia erano pieni di pagliuzze d'oro e monili preziosi."Mamma mia! E questa roba come c'è arrivata quassù?" Esclamò Lapo con gli occhi spalancati. "Questo è indubbiamente il bottino dei furti alle gioiellerie!"Prima, confuso e stupefatto non sapeva che pensare, ma poi, osservando meglio le pagliuzze si rese conto che erano tutte intrecciate con braccialetti e collanine: questi erano due nidi e un'idea gli balenò subito nella mente."Le gazze ladre!" Esclamò Lapo. Quegli uccelli furbetti amano tutto ciò che brilla, certamente sono state loro a rapinare le botteghe e a portare quassù la refurtiva.E nel bel mezzo di questo pensiero, all'improvviso comparvero in volo. Atterrarono sulla colonna agitate e furiose "KRAA KRAA KRAA! Oh, ragazzino ma cosa stai facendo a casa nostra? Non ti provare nemmeno a toccare queste meraviglie luccicanti; sono il nostro nido, le abbiamo trovate noi e sono nostre."Lapo non si fece spaventare e con calma rispose: "Ma che dite? A voi piacciono cose luccicanti che brillano e le prendete, ma non vuol certo dire che sono vostre."Le gazze gracchiavano tutte insieme sembravano impazzite e non conoscevano ragione. "Ma cosa dice questo?" Disse una. "Già, uno viene a casa nostra e pretende di comandare?" Aggiunse un'altra. "Sì, bellina la battuta. Non sono nostre? Ma che sei un comico? Cambia lavoro, guarda, perché non ci fai mica ridere." Disse un'altra.E tutte a ridere.Al che Lapo non si fece intimidire. Si frugò in tasca e trovò quello che cercava. Propose uno scambio. "E se si facesse un affare. A dire il vero io ci rimetto parecchio, ma mi state talmente simpatiche che vi darei volentieri queste belle biglie luccicanti in cambio dell'oro e i monili."Vedendo quei piccoli tesori brillanti e colorati, che non avevano mai visto prima, le gazze si calmarono. Si guardarono con uno sguardo furbo e senza esitazione… "Affare fatto!"Gli presero le biglie di mano in un battibaleno e volarono via gridando: "Evviva, siamo ricchissime! Da ora in poi faremo collezione di queste palline."Sospirando di sollievo e di soddisfazione, Lapo recuperò la refurtiva e scese a rotta di collo dalla colonna. La lumaca lo stava aspettando applaudendo. Con un altro incantesimo lo fece uscire dalla porticina e apparire proprio sul ponte vecchio dove diversi Fiorentini erano a prendere il fresco e chiacchierare — inclusi gli orefici."Babbo, babbo ho scoperto il mistero e trovato il colpevole: le gazze ladre! Sono state loro! I miei amici non hanno fatto niente di male." "Calma figliolo, ti ascolto". Rispose Bernardo.Lapo con tutto il fiato che aveva in gola non perse un attimo e raccontò tutto quello che aveva scoperto e visto: il cappello da investigatore, la lente d'ingrandimento, la lumaca magica che conosceva i segreti della colonna, la porticina, la statua in cima, la vista di Firenze, le gazze ladre e il trucco delle biglie colorate. Finalmente il mistero degli strani furti era chiarito, tutta la refurtiva recuperata fu restituita agli orafi del Ponte Vecchio per merito dell'intraprendente e coraggioso Lapo.A quel punto tutti quelli che erano sul Ponte Vecchio applaudirono gridando: "hurra, hurra, hurra, al piccolo investigatore."Mentre il ponte antico, forse incantato, risplendeva di luci dorate.Il fornaio Giulio mentre infornava focacce, canticchiava allegramente e con voce squillante annunciava: "oggi focacce a volontà gratis per tutti, dobbiamo festeggiare!"Le gazze ladre ritornarono a volare su tetti di Firenze e continuarono a trovare piccoli oggetti e persino pezzi di sogni luccicanti; e gracchiando dicevano: "Sarà pure che abbiamo perso un nido, ma di sicuro abbiamo trovato una storia da raccontare."E forse, chissà, una nuova storia ci sarà!— Scritta da Lucia & Marco Ciappelli | Ispirata da una leggenda fiorentina Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... 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La band che etichetta i volti degli spettatori quasi come allo stadioLa notizia su Una provocazione. Il verde illegale del medioevo. E l'etichettatura pubblica con le videocamere AI.Non tutto e' uguale. Negli stadi si fa. Ci sarebbe un consenso. Ma la minimizzazione ?Insomma, e' un mondo complesso. E non facilmente decifrabile.Ma la provocazione e' stupenda ed e' formativa: se lo ricorderanno tutti.Vale piu' di tante parole.
Il Brutto Il Cattivo - Il meglio e il peggio di cinema e serie tv
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8289SGOMBERATO IL CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO di Manuela Antonacci «Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità» con queste parole lapidarie il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi ha commentato la fine dello storico centro sociale milanese, un po' l'archetipo di tutti centri sociali italiani, avvenuto ieri mattina. Ma ricostruiamone brevemente la storia: il Leoncavallo è chiamato così dal nome della strada di Milano dove acquistò la sua "fama" occupando abusivamente un'area privata. La prima occupazione, il 18 ottobre 1975, fu di un piccolo stabile di via Mancinelli, nella periferia nord-est della città, ad opera dei collettivi antifascisti della zona e Avanguardia Operaia, e di qualche esponente dei movimenti Lotta Continua e Movimento Lavoratori per il Socialismo.Una volta entrati nello stabile, in stato di abbandono da anni, gli occupanti si resero conto dell'enorme magazzino abbandonato adiacente, di oltre 3.600 m², che si affacciava su via Ruggero Leoncavallo e ne fecero la sede del centro sociale fino al 1994, per trasferirsi, poi, nel quartiere Greco. Diciamo che questa realtà, negli anni, non ha mai goduto esattamente delle simpatie dei vicini, a causa dei continui rumori molesti provenienti dall'edificio e soprattutto dello spaccio di eroina che, per un periodo, portò all'organizzazione delle "ronde anti-spaccio", tanto che, in passato, si è tentato più volte lo sgombero dell'edificio, ma i tentativi non sono mai andati a buon fine a causa delle violente proteste degli occupanti.LA FINE DI UNA LUNGA STAGIONE DI ILLEGALITÀMolto più che un luogo di ritrovo, dunque, nuovamente salito agli onori delle cronache, ultimamente, a causa, appunto, del recente sgombero che ha suscitato reazioni opposte da parte degli esponenti dei vari schieramenti politici: «Lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità. Per trent'anni quell'immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell'occupazione», ha tuonato Piantedosi, riferendosi ad un singolare precedente che riguarda lo stabile, per la cui occupazione abusiva, il ministero dell'Interno è stato condannato al risarcimento di 3 milioni di euro alla società dell'Orologio, proprietaria dell'immobile. Multa che il Viminale ha girato alla presidente dell'associazione "Mamme Antifasciste" del Leoncavallo.Riguardo lo sgombro che doveva essere eseguito il 9 settembre, ma che per ragioni di sicurezza è stato anticipato, ha mostrato soddisfazione anche la premier Giorgia Meloni: «In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole. Il governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti». L'opposizione non sembra della stessa idea e denuncia, invece la "propaganda securitaria" del governo. Bonelli: «L'immobile occupato dai fascisti di Casapound nel cuore di Roma resta però intoccabile». Si lamenta anche il sindaco di Milano, per essere stato lasciato all'oscuro di tutto e definisce il centro sociale «un valore storico e sociale nella nostra città».UN LUOGO SIMBOLOPolemiche non sono mancate anche contro Salvini, che avrebbe esultato di fronte alla notizia della fine del centro sociale; ma la sinistra gli ricorda di essere stato un assiduo frequentatore, nei suoi anni giovanili, del Centro, al punto che il Corsera ha avuto l'ardire di ripubblicare un articolo del 13 settembre del 1994, in cui si esprime meraviglia per un intervento dell'allora appena ventenne Salvini, già leghista, in consiglio comunale, in seguito ad uno dei tanti tentativi di sgombro del capannone, avvenuto in quei giorni. Il giovane Salvini avrebbe, a quei tempi, inaspettatamente difeso le attività del centro parlando di «bravi ragazzi che non prenderebbero mai in mano una spranga».Insomma si riesumano anche "vecchie glorie" pur di dare sostanza alla polemica. Non ha tardato a strapparsi i capelli neanche Ilaria Salis, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra. «Nessun rispetto per la storia», ha dichiarato, difendendo il centro sociale che per anni ha occupato spazi di proprietà privata. Le fa da eco Bobo Craxi che si lagna su X: «Festeggiano lo sgombro del Leoncavallo come fosse la riconquista dell'Amba Alagi [...] Mi auguro si trovi una soluzione così la piantano di festeggiare». Ma un utente gli risponde senza peli sulla lingua: «Che costa alla collettività 8.000 euro al mese da 31 anni».E basta scorrere i commenti degli internauti sui vari social e sotto i post degli esponenti di certa politica, per accorgersi che, nonostante la solita propaganda, i cittadini, alle prese con la concretezza della vita, quella vera, non possono non accorgersi che, anche stavolta, "Il re è nudo" e di fronte al rammaricarsi dei rappresentanti della sinistra, molti di loro, per tutta risposta, invitano i progressisti ad abbandonare le loro vesti da "radical chic" e a mettere a disposizione le loro proprietà, in primis o ad offrirsi di pagare l'affitto del Centro, se davvero il lutto per un luogo simbolo di un così alto scambio culturale, è autentico.
Tra il 1939 e il 1940 a Correggio, in Emilia-Romagna, tre donne partono dalla città, lasciando dietro di loro storie di nuove occasioni, felicità ritrovata e speranza nel futuro. Ad amici e familiari giungono lettere a loro nome e ogni cosa sembra essere al proprio posto, finalmente, dopo sofferenze, solitudine, delusione. Insomma, un lieto fine. Eppure, qualcosa, in tutta questa fortuna, non torna e non convince appieno: strane coincidenze, timori, dubbiose acquisizioni. Sorge il terribile pensiero che quelle donne non abbiano mai lasciato Correggio, che siano ancora lì, che qualcuno abbia fatto loro del male. Nessuna idea, nessuna teoria, nessuna prova. Solo un nome: Leonarda Cianciulli.Una produzione Think about Science: thinkaboutscience.comCon: Massimo Polidoro e Giulio Niccolò Carlone; Video editing: Elena Mascolo, Fotografia: Claudio Sforza; Musiche: Marco Forni; Logo e animazioni: Zampediverse; Social - Comunicazione: Giacomo Vallarino - Grafiche: Roberta Baria; Distribuzione audio: Enrico Zabeo; Titoli: Jean SevillaÈ ARRIVATO IL MIO NUOVO LIBRO: "Una vita ben spesa. Trovare il senso delle cose con Leonardo, Einstein e Darwin": https://amzn.to/4leRDOR LEGGI UN ESTRATTO: https://bit.ly/4jRHXIN LEGGI la mia graphic novel: "Figli delle stelle" (con Riccardo La Bella, per Feltrinelli Comics): https://amzn.to/47YYN3KLEGGI: "Sherlock Holmes e l'arte del ragionamento" (Feltrinelli), il mio ultimo libro: https://amzn.to/3UuEwxSLEGGI: "La meraviglia del tutto" l'ultimo libro di Piero Angela che abbiamo scritto insieme: https://amzn.to/3uBTojAIscriviti alla mia NEWSLETTER: L' "AVVISO AI NAVIGANTI": https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantiAderisci alla pagina PATREON, sostieni i miei progetti e accedi a tanti contenuti esclusivi: /massimopolidoroScopri i miei Corsi online: "L'arte di Ragionare", "Psicologia dell'insolito", "L'arte di parlare in pubblico" e "l'Arte del Mentalismo": https://www.massimopolidorostudio.comPER APPROFONDIRELe musiche sono di Marco Forni e si possono ascoltare qui: https://hyperfollow.com/marcoforniLEGGI i miei libri: "Sherlock Holmes e l'arte del ragionamento": https://amzn.to/3UuEwxS"La meraviglia del tutto" con Piero Angela: https://amzn.to/3uBTojA"La scienza dell'incredibile. Come si formano credenze e convinzioni e perché le peggiori non muoiono mai": https://amzn.to/3Z9GG4W"Geniale. 13 lezioni che ho ricevuto da un mago leggendario sull'arte di vivere e pensare": https://amzn.to/3qTQmCC"Il mondo sottosopra": https://amzn.to/2WTrG0Z"Pensa come uno scienziato": https://amzn.to/3mT3gOiL' "Atlante dei luoghi misteriosi dell'antichità": https://amzn.to/2JvmQ33"La libreria dei misteri": https://amzn.to/3bHBU7E"Grandi misteri della storia": https://amzn.to/2U5hcHe"Leonardo. Genio ribelle": https://amzn.to/3lmDthJE qui l'elenco completo dei miei libri disponibili: https://amzn.to/44feDp4Non perdere i prossimi video, iscriviti al mio canale: https://goo.gl/Xkzh8ARESTIAMO IN CONTATTO:Ricevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Patreon: massimopolidoroCorsi: massimopolidorostudio.comInstagram: @massimopolidoroPagina FB: Official.Massimo.Polidoro X: @massimopolidoro Sito: http://www.massimopolidoro.comQuesta descrizione contiene link affiliati, il che significa che in caso di acquisto di qualcuno dei libri segnalati riceverò una piccola commissione (che a te non costerà nulla): un piccolo contributo per sostenere il canale e la realizzazione di questi video. Grazie per il sostegno!
A Radio Number One in Donne al Volante torna lo spazio riservato al mensile Focus. Si parla di un tema che tocca nel nostro paese circa 3 milioni di persone, i Malati di cibo. Questo è l'articolo di Elena Meli ospite di Liliana Russo e Agnese Spinelli. «Un'indagine nazionale del 2022 ci dice che i casi di disturbi alimentari sono aumentati del 40% rispetto solo a 3 anni prima. Inoltre, c'è un aumento di pazienti maschi e delle persone non più giovani. È stato visto che fino al 13% delle over 50 ha disturbi del comportamento alimentare. Insomma, una vera e propria epidemia».
Si sente sempre più spesso parlare di gentrificazione, ovvero quel processo per cui un quartiere popolare, da un certo momento, inizia a essere abitato da persone con reddito sempre più elevato, dando il via a una serie di cambiamenti: sia positivi, come il risanamento di aree degradate o la riduzione dei tassi di criminalità; sia negativi, come l’aumento dei prezzi degli affitti e più in generale del costo della vita, che può obbligare i ceti popolari che originariamente abitavano il quartiere a spostarsi in zone più economiche e più periferiche. La gentrificazione non è di per sé un processo intenzionale, ma può certamente essere accelerato o frenato dalle scelte amministrative. Oggi, un modello matematico sviluppato tra le università di Oxford e di Bari, la Scuola normale superiore di Pisa, e l’Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione del CNR permette, per la prima volta, di provare a governarlo per mezzo di proiezioni e simulazioni. Insomma: dati alla mano. Ne parliamo con Luca Pappalardo, Ricercatore dell’ lSTI - Istituto di Scienze e Tecnologie dell’Informazione del CNR.
Chiara Barzini"L'ultima acqua"Il sogno perduto di Los AngelesEinaudi Editorewww.einaudi.itFestival del Pensare Contemporaneo, PiacenzaSabato 13 settembre 2025, ore 12:00"La fine dell'abbondanza"La contesa sull'acqua e la democrazia assetataDialogo tra Chiara Barzini, Massimo Gargano e Marcello Pera.www.pensarecontemporaneo.itDurante il tour di presentazione per il suo primo romanzo, Chiara Barzini riceve da un amico un pacco misterioso. Tornata a casa, scopre che si tratta di un libro raro: il manuale originale usato per la costruzione dell'acquedotto di Los Angeles del 1913, autografato dall'ingegnere William Mulholland. Quando un famoso regista di Hollywood si dichiara interessato a trarre un film dal suo romanzo, il manuale diventa per lei un talismano, un oracolo sulle sorti creative sue e di un luogo amato. Del resto, attraverso quel capolavoro di ingegneria, William Mulholland ha reso possibile l'impossibile, facendo sgorgare l'acqua nel deserto, inventando per un secolo l'immagine di Los Angeles. Di fronte al rischio che il film non si faccia per problemi di produzione, Chiara Barzini decide di volare negli Stati Uniti per parlare di persona con il Regista. Prima di andare all'appuntamento, però, intraprende un viaggio propiziatorio al Salton Sea, il piú grande lago californiano diventato un emblema del disastro ecologico, e poi lungo il monumentale acquedotto di Los Angeles. Non è un'impresa solitaria. Fin dall'inizio la sostengono i consigli di scrittori audaci come Gay Talese e Mike Davis, e da un certo punto in poi la raggiungono due amiche di vecchia data, Kate e Ruby. Ripercorrere il cammino dell'acqua, ormai ridotta a un filo, è un modo per cercare di comprendere la parte piú sfuggente e misteriosa della città, ma anche di se stessa, e affrontare il lutto per la fine di un'epoca che non credevamo sarebbe mai arrivata. Un po' alla volta questo viaggio on the road ai confini dell'Impero americano diventa l'occasione per far decantare i propri sogni, liberandoli dalle illusioni ma non dalla loro forza propulsiva. E allo stesso tempo per guardare con occhio lucido ma ancora in parte incantato una terra piena di fascino e di contraddizioni, una terra ora minacciata dalle fiamme.Chiara Barzini è scrittrice e sceneggiatrice. Ha vissuto e studiato negli Stati Uniti dove ha collaborato regolarmente con varie testate come «Rolling Stone», «Interview Magazine», «Vogue», «Harper's», «Vice» e «T Magazine». È autrice della raccolta di racconti Sister Stop Breathing (Calamari Press 2012) e del romanzo Terremoto (Mondadori 2017), nominato tra i migliori libri dell'anno da «The New York Times», «The Guardian», «Vogue», «Esquire», «O, the Oprah Magazine», «Publishers Weekly» ed «Elle». Cura la rubrica «Zona di Sconforto » per «d di Repubblica». Ha tradotto in inglese le poesie tratte da Ancestrale di Goliarda Sapienza e in italiano l'ultima raccolta di Diane Williams, Insomma siete ricchi (Edizioni Black Coffee 2024). Le sue sceneggiature sono state candidate ai Nastri d'Argento e ai Globi d'Oro.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nel primo appuntamento del nostro podcast Cineguru Extra dal Festival di Venezia, Andrea Francesco Berni e Gabriele Niola parlano del ruolo degli streamer in questa 82 esima edizione della Mostra. Qual è la storia degli streamer a Venezia, in che situazione si trovano oggi e cosa portano al mercato venendo a questo Festival. Insomma: chi sono, cosa vogliono e... dove stanno andando. Ne parliamo come sempre dal punto di vista industry, ma diciamo anche due parole sui film che abbiamo visto tra quelli sono stati portati al Festival dagli streamer.Cineguru sta seguendo la Mostra con tre podcast di Cineguru Extra, disponibili qui sul sito, sulle principali piattaforme di podcast e su Substack, dove potete iscrivervi alla newsletter Cineguru Intelligence.
® Come elaborare la scomparsa di una compagna che si è tolta la vita? Come riconoscersi dopo un lutto che cambia radicalmente la nostra quotidianità? Come si trasforma l'amore e come si sopravvive al vuoto creato dalla depressione? Noè Albergati, studioso di letteratura rinascimentale e poeta, racconta la propria esperienza di perdita in Cemento e vento, romanzo in versi edito da Gabriele Capelli. La scrittura, per Albergati, diventa strumento di testimonianza e terapia.La malattia mentale è al centro anche del romanzo d'esordio di Giovanni Fontana, insegnante, critico, poeta e vincitore del premio svizzero di letteratura con la raccolta di racconti Breve pazienza di ritrovarti. Macchie azzurre, in una sera d'estate, questo il titolo del volume pubblicato da Castelvecchi, ci parla di una famiglia segnata dalla psicopatologia. La protagonista è Elena, un personaggio enigmatico in bilico tra la responsabilità di essere madre e la necessità di essere sé stessa. Lasciamo infine il solido territorio del reale per addentraci nel labirinto immaginato da Gian Marco Griffi nel suo secondo romanzo, Digressione, uscito per Einaudi. Griffi ha l'ambizione di raccontare tutto ciò che esiste e che non esiste: la digressione è metafora della vita, gioco esistenziale, ironico tentativo di ordinare un mondo irrimediabilmente caotico tra comicità e tragedia.Insomma, oggi ad Alice si parla di letteratura che fa i conti con la tragica difficoltà di stare al mondo.Prima emissione: 21 giugno 2025undefinedundefinedundefinedundefined
Il World Economic Forum ha stimato che il 23% dei posti di lavoro nel mondo – uno su quattro – subirà dei cambiamenti entro i prossimi tre anni. L'impatto della digitalizzazione e dell'automazione sta accelerando e la diffusione di sistemi di intelligenza artificiale generativa, da ChatGPT in giù, promette di trasformare ulteriormente il mondo del lavoro come lo conosciamo. In parte rimpiazzando posti di lavoro esistenti, in parte creandone di nuovi, a seconda delle stime. Ma come porci di fonte a queste continue rivoluzioni? Saremo costretti a rincorrere competenze sempre nuove, sotto la minaccia di vederci soffiare il posto da un'AI? Oppure si tratta piuttosto di entrare in una nuova prospettiva e inventare modi nuovi con cui la tecnologia può abilitare la professione che svolgiamo? Insomma, come possiamo immaginarci il lavoro del futuro? In questo quarto episodio del secondo ciclo di The Essential Conversations, tutto dedicato al lavoro, Mia Ceran ne ha parlato con Diletta Huyskes, ricercatrice e autrice del libro "Tecnologia della rivoluzione", Jacopo Perfetti, imprenditore e co-fondatore di PromptDesign.it, e Marco Paretti e Francesco Oggiano, rispettivamente autore di tecnologia ed editor at large di Will Media. Partendo, come al solito, dalle conversazioni intercettate a pranzo nella redazione di Will: i temi che più ci stanno a cuore, insieme alle voci esperte che più ci hanno messo la testa. Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su www.willmedia.it/abbonati Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Durante i primi viaggi strutturati di lavoro, tra i 18 e 22 anni, ho avuto la fortuna di visitare Regno Unito, Stati Uniti e Giappone. In quel momento, da napoletano del centro e super appassionato di pizza, ho capito che, per quanto sia fantastico che la propria tipologia di pizza preferita abbia creato un brand e si sia diffusa in ogni angolo del globo, è altrettanto bello vedere come le culture locali - anche in altre regioni d'Italia! - abbiano sviluppato tipologie, ibridi e tradizioni legate alla pizza completamente differenti. Insomma, si può essere orgogliosi del proprio territorio e città, allo stesso tempo avere vedute così ampie da abbracciare e raccontare un piatto che, di fatto, è davvero universale. Vedere mostri ovunque, fantomatiche battaglie tra regioni e paesi, oppure erigere fortini testimonia solo ignoranza ed estrema chiusura mentale.
Giulia Negri"Montagn. Istruzioni per l'uso"Laterza Editoriwww.laterza.itQuanto odiate il «manca poco» che tutti, prima o poi, abbiamo sentito mentre siamo allo stremo delle forze? Cosa dareste per non aprire una mappa dei sentieri che sembra più complicata di quella del tesoro? Avete sobbalzato anche voi per quel fruscio nel prato, proprio lì, a due passi? Questa è la guida per tutti noi che arranchiamo sulle salite, non siamo ‘veri montanari', ma non rinunceremo mai al raggio verde che solo le montagne sanno darci.C'è un momento preciso, quando si cammina in montagna, in cui tutto si fa silenzioso. È quell'attimo in cui ti fermi a prendere fiato, il vento smette per un istante di soffiare, ti guardi attorno, osservi la meraviglia e ti rendi conto di quanto sei piccolo. È il momento per il quale tutti quanti noi arranchiamo sui sentieri e vaghiamo per i boschi, ci sorprendiamo di fronte alle cascate o scrutiamo i crinali alla ricerca di stambecchi e marmotte. Ma la montagna non è un luogo di vacanza come tutti gli altri, non è un luna park, bisogna accettare l'esistenza di pericoli e pianificare tutto, anche la rinuncia. Allora è importante sapere come preparare uno zaino, come leggere una carta, quali strumenti tecnologici sono utili e quali no. E poi ci sono gli incontri con gli animali: dalle mucche fino alle ‘fobie striscianti'. Impareremo cos'è un ‘parrucchiere di chiome' e a guardare con occhi nuovi fiori e funghi. Il tutto in compagnia di Giulia che, tra una chiacchiera e una battuta, dà buoni consigli, più di un grillo parlante. E se lo può ben permettere visto che per riuscire a dare buoni consigli bisogna aver sbagliato di più! Insomma, una guida piacevole e divertente per tutti coloro che cercano uno scatto di fantasia e di immaginazione per uscire dai sentieri più battuti, dai panorami ‘instagrammabili' e dagli eventi ‘esclusivi' a 3000 metri.Giulia Negri, fisica di formazione, è giornalista e divulgatrice scientifica. Ha conseguito un Master in Comunicazione della scienza presso la SISSA di Trieste e ha frequentato la Erice International School of Science Journalism. Collabora come freelance con “la Repubblica”, “Le Scienze”, “Il Tascabile” e “Wired”. Ha lavorato nel gruppo di Outreach di ATLAS al CERN, nell'organizzazione eventi scientifici, nell'editoria scolastica e come social media manager.Da sempre grande amante della montagna, nel 2018 ha finalmente realizzato il sogno di trasferirvisi a tempo pieno, diventando anche maestra di sci.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Ma non viaggiamo solo noi questa settimana. In un angolo dell'italiano oggi facciamo anche un ripasso di tutti i vocaboli usati in aereoporto. Quali sono le prime parole in italiano che vedrete ed ascolterete appena arrivati in Italia? Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Eating Pizza in Slow Italian - https://youtu.be/dsMWqw2RKcA Questa settimana si parte! O si ritorna? Be' diciamo un po' di uno e un po' dell'altro. Raffaele e' partito! Dove e' andato? A Malta! https://it.wikipedia.org/wiki/Malta Un'isola molto molto interessante, per la sua storia, per la sua posizione e per i suoi paesaggi. Insomma, una piccola perla. Con Raffaele facciamo un giro di tutte, o quasi, le cose che vuole fare e vedere a Malta, e parliamo anche di come a Malta si fondano tante culture, e tante lingue. Una delle cose interessanti, in una delle co-cattedrali a Valletta, ci sono ben due dipinti di Caravaggio! E poi passiamo per un piccolo angolo dell'italiano, questa volta questo angolo lo troviamo in aereoporto. Quali sono i vocaboli piu' usati in aereoporto? Trascrizione Matteo: [0:11] Addio! Raffaele: [0:22] Come sei drammatico, Matteo! Matteo: [0:24] Ci ho pensato, forse era un po' eccessivo un addio. Però non si usa più addio praticamente mai. Ma prima non era un po' più frequente, addio come saluto? Raffaele: [0:38] Fortunatamente non si usa più perché addio vuol dire letteralmente ci vediamo dopo la morte. (Mai più.) Esatto, quindi mai più in questa vita. È molto più comune dire ciao, o arrivederci in maniera formale. Matteo: [0:57] Però abbiamo perso la drammaticità, no? Dell'addio. ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
I fertilizzanti sono prodotti essenziali in tutto il mondo e l’Europa ne importa un grande quantitativo. Allo stesso tempo, nel continente c’è una enorme disponibilità di scarti e rifiuti organici che fin dalla notte dei tempi sono la materia prima con cui si producono i fertilizzanti biologici, e che invece vanno incontro a un destino meno nobile. Insomma: ci sono tutte le condizioni per un’espansione del mercato europeo di biofertilizzanti, e ciò è alquanto desiderabile sia alla luce dei sempre più frequenti conflitti sulle materie prime, sia dell’impatto dovuto alla produzione dei fertilizzanti detti “chimici”, che richiedono un consumo elevato di risorse pregiate, non sostituibili e non rinnovabili. Favorire lo sviluppo di nuove filiere europee dei biofertilizzanti è il fine ultimo del progetto LANDFEED, di cui parliamo in questa puntata con Antonella Luciano, ricercatrice del Dipartimento di Sostenibilità dell’ENEA.
I fertilizzanti sono prodotti essenziali in tutto il mondo e l'Europa ne importa un grande quantitativo. Allo stesso tempo, nel continente c'è una enorme disponibilità di scarti e rifiuti organici che fin dalla notte dei tempi sono la materia prima con cui si producono i fertilizzanti biologici, e che invece vanno incontro a un destino meno nobile. Insomma: ci sono tutte le condizioni per un'espansione del mercato europeo di biofertilizzanti, e ciò è alquanto desiderabile sia alla luce dei sempre più frequenti conflitti sulle materie prime, sia dell'impatto dovuto alla produzione dei fertilizzanti detti “chimici”, che richiedono un consumo elevato di risorse pregiate, non sostituibili e non rinnovabili. Favorire lo sviluppo di nuove filiere europee dei biofertilizzanti è il fine ultimo del progetto LANDFEED, di cui parliamo in questa puntata con Antonella Luciano, ricercatrice del Dipartimento di Sostenibilità dell'ENEA.
Accanto alle solite news su fumetti, film e serie, diciamo addio a Peter David e allo Spazio Wow, segnaliamo un po' di eventi fumettistici (e in uno trovate anche il conduttore di oggi) e combattiamo con caldo e microfoni avversi.Include un enorme elenco di fumetti su F4 e Superman ripubblicati in occasione dei film!Insomma, un classico episodio News di Polo Nerd, di quelli da non perdere.--Merchandising:http://store.polonerd.netPer sostenerci offrendoci uno o più caffèhttps://www.buymeacoffee.com/polonerdSito, Mail e Contatti:redazione@polonerd.nethttps://www.polonerd.nethttps://www.polonerd.net/contattiPagina dell'episodio: https://www.polonerd.net/?p=1722
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Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Ma non solo gli italiani! C'è anche stato chi ha parlato dell'Italia, o chi è in parte italiano. Insomma decisamente più Italia del solito. Ma in tutto cio', Matteo e Raffaele hanno visto l'Eurovision?! Mettetevi comodi, stiamo per iniziare... Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio An Everyday Conversation in Slow Italian | https://www.youtube.com/watch?v=DtkPriOj59U O partiamo con le notizie dall'estero. Come è andato l'Eurovision? Come sono andati i tanti italiani e non che hanno parlato dell'Italia? Purtrioppo qualcuno è arrivato addirittura ultimo! Ma c'è stata anche una sorpresa, è arrivato Topogigio! Ma chi è? https://it.wikipedia.org/wiki/Topo_Gigio E poi torniamo a Milano! Per un coro molto particolare che sta diventando sempre più frequentato. L'Hardcoro! https://base.milano.it/en/event/hardcoro-il-coro-formato-pop-up/ Una attività molto interessante, non solo per il suo lato musicale ma anche per il suo lato sociale! Quindi invitiamo tutti i cantanti e non che passano per Milano a partecipare a questo evento. E sicuramente prima e dopo aver cantato si parla, in italiano! Concludiamo in un molto generico angolo dell'italiano, con persone molto generiche, come Tizio, Caio e Sempronio. Ma non solo! Ci sono altri tre "Tali" che si usano, o si usavano, in italiano quando ci si riferisce a persone generiche. Trascrizione Raffaele: [0:23] Buongiorno Matteo, come va? Matteo: [0:26] Buongiorno, bene, bene, qui è arrivata la primavera. Raffaele: [0:30] Io devo dire che metterei la firma per avere il tempo sempre così. Ovvero attorno ai 20 gradi, soleggiato, un po' di vento. Quindi hai la possibilità di sentire caldo se sei seduto al sole, e sentire fresco la sera se sei all'aperto. Quindi va tutto bene. A te piace il clima così? Matteo: [0:55] Sì, mi piace molto, purtroppo quello che viene dopo non mi piace tantissimo. E quindi scappo. Io scappo. (No!) Scapperò, scapperò, poi ne parleremo. Raffaele: [1:09] Ah, parli del caldo. Io pensavo che non ti piaceva il tema di cui parleremo questa settimana e quindi scappavi. Matteo: [1:16] No no no. Il tema ci sta, anche perché, insomma, ne hanno cantate fino a poco tempo fa... Raffaele: [1:24] Non dire "maestro"! Matteo: [1:33] E così mi difendo, nel senso, non dico "maestro" adesso. ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Nuovi e vecchi personaggi che riemergono, un possibile innocente condannato ingiustamente, clamorose nuove svolte annunciate dai media, le impronte vicino al cadavere, il martello nel canale, la gemella della vittima col borsone. Insomma sul delitto di Chiara Poggi a distanza di 18 anni si sono accesi i riflettori. Interviene Albina Perri, direttrice del settimanale "Giallo".
«La vulcanologia non è fisica, non è matematica. Non può fare previsioni» è quanto ammette uno degli scienziati intervistati, il giorno dopo l'ennesimo sciame sismico che ha scosso i Campi Flegrei, tutta Napoli e il suo golfo. Un paradiso dove emergono meraviglie come Capri, Ischia e Procida, ma che sovrasta una grande conca ribollente che, oltre a generare terremoti continui, potrebbe dare vita ad un altro Vesuvio con altre Pompei e Ercolano. Con conseguenze ancora più catastrofiche sulle persone e le sue case, concentrate cento volte di più di quanto fosse duemila anni fa. Insomma, un paradiso che può trasformarsi in inferno.
Una prima implementazione prartica di CISA riapre il dibattito sui prossimi aggiornamenti di Bitcoin, la Russia vuole limitare l'acquisto di Bitcoin ai soli oligarchi, gli attivisti africani si coalizzano e usano Bitcoin come strumento di lotta, nuovi indicatori ci mettono in allerta sulla centralizzazione del mining.Insomma: un nuovo sfavillante episodio del BIPSHOW!It's showtime!
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La Ferrari che si fa squalificare dal Gp di Cina (dopo l'illusione della sprint e due piazzamenti non esaltanti), la Juventus che silura Thiago Motta e chiama Tudor e, infine, il 3-3 di Germania-Italia con quel secondo gol dei tedeschi da Scherzi a parte che ci condanna all'opzione più difficile per la qualificazione ai Mondiali. Insomma, una domenica degli errori-orrori dalla quale cerchiamo di venire a capo col Professor Paolo Condò e con Umberto Zapelloni. In più, una videochiamata speciale a Coach Dan Peterson che ci presenta la sua ultima fatica letteraria "La mia Olimpia in 100 storie +1".
Alla napoletana, alla romana... Al taglio, al padellino? O magari preferite quella che vi fate voi, al forno, in casa? E quali sono gli ingredienti che preferite sulla base? Vi piace scrocchiarella o morbida? Insomma, vi abbiamo chiesto di raccontarci la vostra pizza ideale.
L'Europa starebbe valutando la possibilità di consentire anche alle auto ibride plug in di restare sul mercato dopo il 2035, anno che per ora segna il divieto di vendita di auto a benzina e diesel. È quello che ha scritto der Spiegel, in un articolo che cita un documento strategico di fine gennaio che metterebbe in dubbio la linea finora seguita. Sul portale tedesco Energie-Bau, si pubblica lo stralcio del paper europeo, che aprirebbe a una maggiore flessibilità, in seguito alle pressioni della lobby dell'auto. "Come parte del dialogo, individueremo soluzioni immediate per salvaguardare la capacità dell'industria di investire, guardando a possibili flessibilità per assicurare alla nostra industria di restare competitiva, senza perdere le ambizioni complessive del 2025", si legge nel testo in inglese circolato.Intanto l inizio del 2025 non sorride a Tesla, soprattutto in Germania. Il colosso delle auto elettriche sta vivendo un momento complicato nei principali mercati europei, con un calo delle vendite di una magnitudo inattesa. Il dato più clamoroso arriva dalla Germania, dove a gennaio le immatricolazioni sono crollate del 59%, fermandosi a 1.277 unità. Ma il trend negativo non si ferma qui: in Francia le vendite sono scese del 63%, nel Regno Unito del 12%, e complessivamente, in Europa, il calo medio è stato del 47,7% rispetto a gennaio 2024. A preoccupare è il fatto che questa contrazione non è generalizzata: mentre Tesla arranca, il mercato delle auto elettriche in Germania è cresciuto del 54% lo scorso mese. Insomma, i tedeschi hanno ricominciato a comprare auto a batteria, sempre meno a marchio Tesla. Commentiamo insieme a Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore.Fallisce Fwu, colpiti 110.000 risparmiatori italianiArriva il fallimento per la compagnia assicurativa tedesca Fwu Life Insurance Lux e 110mila risparmiatori italiani, che hanno sottoscritto le loro polizze, dovranno ora attendere degli anni per recuperare una parte delle loro somme. La decisione da parte del Tribunale del Lussemburgo, presa il 31 gennaio ma comunicata solo lunedì, era attesa ma è comunque un brutto colpo per i clienti del nostro paese che già in estate avevano appreso della crisi della casa madre e che nei giorni scorsi si erano visti bloccati gli accessi ai sistemi informatici.Si tratta di risparmiatori concentrati specialmente in Lombardia e Veneto con un taglio medio di circa 4.000 euro a polizza, per un controvalore totale di circa 400 milioni di euro. Prodotti complessi, poco adatti a investitori non professionali, con costi caricati nei primi anni e legati all'andamento volatile dei mercati finanziari. Ne parliamo con Andrea Franceschi, Sole24ore autore del podcast Market Mover e di "Squali".Milano-Cortina: -365 giorniSi è acceso ieri il countdown ufficiale che segna l ultima volata verso le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano Cortina, che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. A un anno dai Giochi iniziano i primi test event per collaudare e simulare l organizzazione delle gare. I 365 giorni che mancano all arrivo della fiamma a San Siro sono fondamentali anche per la consegna degli impianti e delle infrastrutture. Sui primi c è il nodo degli extracosti da 120 milioni di euro, che il governo dovrebbe sciogliere a breve. Sulle seconde si corre, sapendo che non tutte saranno pronte in tempo. Il 15 gennaio si è chiusa la pre-registrazione alla piattaforma di vendita, a cui si sono iscritte 350.000 persone (il 70 per cento straniere). Sono 1,6 milioni i ticket disponibili, con prezzi che sono stati studiati per garantire l accessibilità alla maggior parte delle gare: il 20 per cento costerà meno di 40 euro, mentre il 57 per cento sarà sotto i 100 euro. Oltre, ci sono le esperienze premium, dove si spazia tra cifre anche a tre zeri arrivando a 7.500 euro. Venendo agli extracosti: 120 milioni di euro circa, 80 per l Arena di Santa Giulia e 40 per il Villaggio Olimpico di Porta Romana. Ieri mattina si è tenuto un vertice olimpico a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri dell Economia e dello Sport Giancarlo Giorgetti e Andrea Abodi, con l amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina Andrea Varnier: all ordine del giorno, l organizzazione dei Giochi e lo stato di avanzamento delle infrastrutture. Stando ad alcune indiscrezioni, la premier avrebbe dato il via libera alla copertura degli extracosti, ma resta da capire bene con quali strumenti. Nel frattempo i privati, i quali stanno comunque portando a termine opere che rimarranno (e porteranno guadagni) anche dopo le Olimpiadi, contemplano anche la peggiore delle ipotesi, quella di pagare tutto da soli. Approfondiamo il tema con Marco Bellinazzo, Sole 24 Ore.