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"Coscienza e Resistenza – Giosuè Gianavello, il leone di Rorà" è il titolo del docufilm realizzato da Visu.Film. Un progetto dedicato alle vicende del condottiero valdese e ai luoghi storici di Rorà, suo luogo d'origine. "Il docufilm ruota attorno alla figura di Gianavello e agli avvenimenti che l'hanno visto protagonista - ci spiega il regista Marco Poët - Abbiamo coinvolto la comunità di Rorà e vari enti di ricerca storica, per descrivere una parte della storia anche con delle brevi scene di fiction realizzate sul territorio. Il docufilm è legato da una narrazione storica curata dal pastore Giorgio Tourn". Ascolta l'intervista completa.
Presentiamo il libro di Bruna Peyrot e Luca Perrone "Le istruzioni di Gianavello". Un volume in cui si descrivono le indicazioni che il condottiero Giosuè Gianavello diede ai valdesi e agli ugonotti per affrontare la riconquista delle vali valdesi, dopo l'esilio in Svizzera.Una serie di consigli e suggerimenti militari ai valligiani che, anche grazie al sostegno di Guglielmo III d’Orange, stavano organizzando il rimpatrio con la riconquista della terra natia nel Piemonte occidentale.Scrivono gli autori: «Nell’anno di svolta 1655, organizzati da Giosuè Gianavello, i valdesi scampati ai massacri dell’esercito sabaudo misero in atto una guerriglia che durerà fino al 1664, quando accetteranno l’esilio del loro condottiero in cambio della pace. Da Ginevra, Gianavello scrisse le Istruzioni per aiutare i fratelli valdesi che si preparavano a riconquistare la loro amata terra di montagna. Fascicoletto di cinque fogli ripiegabili, le Istruzioni sono un esempio di “sapere della terra” trasformato in strategia militare e un “documento totale” che contiene elementi di teologia, diplomazia oltre a riferimenti biografici. Ma oltre al loro autore, ricordano le vicende di tutta la comunità valdese del Seicento, generando significati profondi quali la resistenza al potere che invade le coscienze».Ascolta l'intervista con Bruna Peyrot.
Presentiamo il libro di Bruna Peyrot e Luca Perrone "Le istruzioni di Gianavello". Un volume in cui si descrivono le indicazioni che il condottiero Giosuè Gianavello diede ai valdesi e agli ugonotti per affrontare la riconquista delle vali valdesi, dopo l'esilio in Svizzera.Una serie di consigli e suggerimenti militari ai valligiani che, anche grazie al sostegno di Guglielmo III d'Orange, stavano organizzando il rimpatrio con la riconquista della terra natia nel Piemonte occidentale.Scrivono gli autori: «Nell'anno di svolta 1655, organizzati da Giosuè Gianavello, i valdesi scampati ai massacri dell'esercito sabaudo misero in atto una guerriglia che durerà fino al 1664, quando accetteranno l'esilio del loro condottiero in cambio della pace. Da Ginevra, Gianavello scrisse le Istruzioni per aiutare i fratelli valdesi che si preparavano a riconquistare la loro amata terra di montagna. Fascicoletto di cinque fogli ripiegabili, le Istruzioni sono un esempio di “sapere della terra” trasformato in strategia militare e un “documento totale” che contiene elementi di teologia, diplomazia oltre a riferimenti biografici. Ma oltre al loro autore, ricordano le vicende di tutta la comunità valdese del Seicento, generando significati profondi quali la resistenza al potere che invade le coscienze».Ascolta l'intervista con Bruna Peyrot.
Franca Gonella, sopite della prima parte della puntata, ci racconta la sua esperienza di volontaria alla Spizzica e Cammina.La Spizzica e Cammina è una passeggiata gastronomica sulle colline di Luserna San Giovanni, organizzata dal Rifugio Re Carlo Alberto e dalla Diaconia Valdese. Legata al progetto di "Ambasciatori per l'Alzheimer" ha come obiettivo far partecipare anche gli ospiti del Rifugio, grazie alla collaborazione attiva di molti volontari.L'appuntamento è per domenica 23 settembre, con ritrovo al Rifugio, in località Musset 1 a Luserna San Giovanni.Durante la puntata ricordiamo l'intitolazione del ponte "Giorgio Spini" a Firenze, con un'intervista al figlio, Valdo Spini, registrata da Gian Mario Gillio. Su Riforma.it trovate l'articolo.Con Bruna Peyrot parliamo della mostra "Le istruzioni di Giosué Gianavello" che aprirà il 29 settembre alla Civica Galleria d'Arte contemporanea Filippo Scroppo. Si tratta di documenti unici con indicazioni, consigli dati da Gianavello in esilio a Ginevra. La corrispondenza serviva anche a mantenere un contatto con il luogo natale e con la comunità valdese.
Franca Gonella, sopite della prima parte della puntata, ci racconta la sua esperienza di volontaria alla Spizzica e Cammina.La Spizzica e Cammina è una passeggiata gastronomica sulle colline di Luserna San Giovanni, organizzata dal Rifugio Re Carlo Alberto e dalla Diaconia Valdese. Legata al progetto di "Ambasciatori per l'Alzheimer" ha come obiettivo far partecipare anche gli ospiti del Rifugio, grazie alla collaborazione attiva di molti volontari.L'appuntamento è per domenica 23 settembre, con ritrovo al Rifugio, in località Musset 1 a Luserna San Giovanni.Durante la puntata ricordiamo l'intitolazione del ponte "Giorgio Spini" a Firenze, con un'intervista al figlio, Valdo Spini, registrata da Gian Mario Gillio. Su Riforma.it trovate l'articolo.Con Bruna Peyrot parliamo della mostra "Le istruzioni di Giosué Gianavello" che aprirà il 29 settembre alla Civica Galleria d'Arte contemporanea Filippo Scroppo. Si tratta di documenti unici con indicazioni, consigli dati da Gianavello in esilio a Ginevra. La corrispondenza serviva anche a mantenere un contatto con il luogo natale e con la comunità valdese.
La conclusione del radiodramma e di questa porzione di storia
A Ginevra, nel gennaio 1687, erano arrivati i valdesi sopravvissuti alle carceri sabaude, dove erano stati rinchiusi. Ce n’erano ottomila distribuiti nelle putride celle di carmagnola, Asti, Ceva, Verrua, trino, Vercelli, Cherasco, Fossano, Saluzzo… Vittorio Amedeo II aveva poi, a marcia forzata, spedito i duecento superstiti in Svizzera. Ad aspettarli, sul ponte dell’Arve, c’era il vecchio Giosuè Gianavello e con lui Henri Arnaud, che due anni più tardi avrebbe guidato il Glorioso Rimpatrio dei valdesi nelle loro Valli.
Giosuè Gianavello, con altri 44 compagni, detti banditi dall’Editto ducale, sono costretti all’esilio in cambio della pace per le valli valdesi. Gianavello fugge a Ginevra, la città di Calvino, dove vivrà per altri 26 anni. Lungo il cammino che lo porta verso il cantone svizzero egli ripensa al suo agire e alla sua fede.
Dieci anni ormai sono passati dalla strage del 1655. Gianavello ha rimesso in piedi un’accanita resistenza fino a diventare bandito. Ma i valdesi sono stremati. Nascono dissidi interni. Viene meno lentamente la solidarietà con i banditi. L’assemblea dei capifamiglia si ritrova a Pinasca nella bassa val Chisone. E’ un freddo gennaio del 1664. I valdesi decidono di accettare la pace con il Duca di Savoia e mandare i 44 banditi in esilio, compreso il loro Capitano, Giosuè Gianavello.
Gianavello, Capitano della resistenza ingaggiata dai valdesi nella seconda metà del Seicento contro il Duca e i vescovi che volevano riportarli alla fede cattolica, è diventato un bandito fuorilegge. Con i suoi, ogni giorno, fa scorribande nella valle di Lucerna, poi torna in alto, dove spesso lo accoglie Magna Giana, fedele collaboratrice che gestisce un’osteria frequentata dai banditi e da altri avventori che portano notizie sempre interessanti sui movimenti degli eserciti amici e nemici.
Gianavello, Capitano valdese, continua a organizzare le sue bande per resistere a papisti e ducali. Il suo quartier generale si trova al Ciarmis nell’alta val Lucerna, sotto il completo controllo dei banditi. Di lassù, essi scendono per riconquistare i paesi del fondovalle e per fare scorrerie di approvvigionamenti.
La resistenza valdese si fa sempre più dura. Gianavello s’inasprisce, fino a liberare, nel 1652, il compagna di lotta, Costafort dalla prigione. Dopo questo atto è dichiarato bandito da un editto ducale e si nasconde nell’alta valle di Lucerna, protetto dai suoi luogotenenti e dall’appoggio solidale della sua gente.
Nelle giornate della Pasqua 1655, il Marchese di Pianezza, con l’aiuto delle truppe francesi di passaggio in Piemonte per andare ad assediare Pavia in mano agli spagnoli, invade le valli valdesi. E’ una strage. Solo Giosuè Gianavello, diventato stratega militare, riesce a organizzare la resistenza valdese, anche se viene ferito e passa alcuni giorni fra la vita e la morte.
Nelle carceri di Torino si è svolta una missione segreta di Giovanna Arborio di Gattinara, consorte del Marchese di Pianezza, acerrimo nemico dei valdesi. Fondatrice della Propaganda Fide ed extirpandis haereticis, vuole con ogni mezzo, anche con la guerra, riportare i valdesi alla vera fede cattolica. In quel luogo oscuro la Madama ha incontrato una famosa spia.
Giosuè Gianavello, contadino valdese, si trova sulla piazza del vecchio borgo di Lucerna, nella valle omonima, sede di poteri vescovili e ducali, dove si svolge una disputa fra il ministro di culto Jean Léger, capo degli eretici valdesi e Teodoro Belvedere, il prefetto apostolico di tutte le missioni dei frati sguinzagliati per convertire gli eretici valdesi. La folla segue la disputa, tifando ora per l’uno ora per l’altro, poi iniziano le reciproche aggressioni e il Belvedere è costretto a riparare nel vicino palazzo del priore Marco Aurelio Rorengo.
Giosuè Gianavello, contadino valdese di Rorà, con l’amico Fina ha partecipato ai giochi di maggio, nella tarda primavera del 1636, in riva al torrente Pellice che scorre in val Lucerna, non lontana da Torino. Vincono la gara di tiro al moschetto, ma Fina è inseguito e picchiato dagli avversari cattolici battuti.
Giosuè Gianavello, contadino valdese di Rorà, borgo dell’alta val Lucerna, partecipa con l’amico Fina ai giochi di maggio dell’estate del 1636 in riva al torrente. Vincono, esultanti, la gara di tiro al moschetto e si accingono a festeggiare allegramente con molti bicchieri di vino.
Torre Pellice si conferma Città Europea della Riforma con una due giorni di eventi che daranno voce alla storia vissuta nelle strade e negli edifici della città.Organizzano, in modo congiunto, il Centro Culturale Valdese, la Chiesa valdese, la Proloco, il Comune e i commercianti di Torre Pellice.Gli eventi del fine settimana coincidono con l'apertura gratuita annuale della Fondazione Centro Culturale Valdese, prevista per domenica 10 giugno. Sabato sera 9 giugno alle ore 21 nel tempio valdese si terrà il concerto del coro Eimina e sarà presentato il progetto europeo "Le strade della Riforma".Domenica 10 giugno alle 11,30 "Ascolta, mangia e cammina" in collaborazione con i commercianti e il Gruppo di Letture ad Alta Voce locale. Una passeggiata che accompagnerà chi lo desidera attraverso quattro piazze storiche di Torre Pellice: San Martino, Libertà, Muston e Gianavello. Nel frattempo si potranno gustare cibi e bevande allestite in diverse tappe.Davide Rosso, direttore del Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, ci spiega come è nata l'iniziativa e quali obiettivi si pone.
Torre Pellice si conferma Città Europea della Riforma con una due giorni di eventi che daranno voce alla storia vissuta nelle strade e negli edifici della città.Organizzano, in modo congiunto, il Centro Culturale Valdese, la Chiesa valdese, la Proloco, il Comune e i commercianti di Torre Pellice.Gli eventi del fine settimana coincidono con l'apertura gratuita annuale della Fondazione Centro Culturale Valdese, prevista per domenica 10 giugno. Sabato sera 9 giugno alle ore 21 nel tempio valdese si terrà il concerto del coro Eimina e sarà presentato il progetto europeo "Le strade della Riforma".Domenica 10 giugno alle 11,30 "Ascolta, mangia e cammina" in collaborazione con i commercianti e il Gruppo di Letture ad Alta Voce locale. Una passeggiata che accompagnerà chi lo desidera attraverso quattro piazze storiche di Torre Pellice: San Martino, Libertà, Muston e Gianavello. Nel frattempo si potranno gustare cibi e bevande allestite in diverse tappe.Davide Rosso, direttore del Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, ci spiega come è nata l'iniziativa e quali obiettivi si pone.
✅ Abbiamo aperto con la cassa integrazione a Mirafiori in Fiat Chrysler Automobiles e la preoccupazione dei sindacati per la mancanza di piani✅ Poi siamo stati con Sea Shepherd Italia che questa sera alle 21 saranno ospiti del Cai Uget Valpellice✅ Poi con Bruna Peyrot per raccontare la giornata dedicata a Giosuè Gianavello che si terrà sabato 21 aprile alle alle 15 alla Biblioteca delle Resistenze e Museo della Stampa Clandestina✅ Infine, presenteremo la fiaccolata contro le guerre che si terrà questa stasera a Pinerolo
Esce il numero 91 della rivista La Beidana. Il sommario presenta l'apertura con un articolo in francese, "Des protestants dans la vallée de la Roya".Si prosegue con un articolo dedicato ai nuovi accertamenti della presenza di Gianavello a Ginevra, Una lettera di Felice Casorati da Torre Pellice e un articolo firmato da Sara Platone dedicato a "Pralibro: quindici anni di letture ad alta quota". Concludono il numero 91 de La Beidana le consuete Rubriche su incontri, attività e tradizioni.Intervista con Aline Pons e Simone Baral, membri della redazione
Esce il numero 91 della rivista La Beidana. Il sommario presenta l'apertura con un articolo in francese, "Des protestants dans la vallée de la Roya".Si prosegue con un articolo dedicato ai nuovi accertamenti della presenza di Gianavello a Ginevra, Una lettera di Felice Casorati da Torre Pellice e un articolo firmato da Sara Platone dedicato a "Pralibro: quindici anni di letture ad alta quota". Concludono il numero 91 de La Beidana le consuete Rubriche su incontri, attività e tradizioni.Intervista con Aline Pons e Simone Baral, membri della redazione
Siamo stati con i candidati a sindaco di Fenestrelle e poi con i Cantambanchi per l'appuntamento finale di MontagnArt organizzato per venerdì 9 giugno dal Cai Uget Valpellice alla Gianavella a Luserna San Giovanni, la storica dimora di Giosuè Gianavello, l'eroe valdese del '600 di cui quest'anno ricorrono i 400 anni dalla nascita. Abbiamo intervistato Renato Scagliola e Giuliano Contardo dei CantambanchiPoi siamo andati a proseguire il nostro viaggio nelle amministrative di quest'anno con le interviste ai candidati a Fenestrelle, Michel Bouquet, attuale consigliere di maggioranza supportato dalla lista "Fenestrelle fortemente insieme"; Marco Bourlot che occupa invece i banchi di minoranza, appoggiato dalla formazione "Essere tradizione, sentirsi futuro" e la lista "Nuovo Cdu- Cristiani democratici uniti" che sosterrà Andrea Giorgianni.