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durée : 00:04:10 - Le Bach du matin du lundi 23 septembre 2024 - Notre Bach du matin est suisse italien. C'est le pianiste de Locarno, Francesco Piemontesi, qui interprète ce choral écrit à l'origine pour orgue, transcrit pour le piano par Maximilan Schnaus. Un choral intitulé : Kommst du non Jesu, von Immerl herunter auf Erden.
durée : 00:04:10 - Le Bach du matin du lundi 23 septembre 2024 - Notre Bach du matin est suisse italien. C'est le pianiste de Locarno, Francesco Piemontesi, qui interprète ce choral écrit à l'origine pour orgue, transcrit pour le piano par Maximilan Schnaus. Un choral intitulé : Kommst du non Jesu, von Immerl herunter auf Erden.
Si sa che i Piemontesi sono gente schiva, poco avvezza ad esaltare e a promuovere le proprie glorie territoriali. Eppure la Regione è depositaria di uno straordinario patrimonio di bellezza e cultura. È importante che un tesoro tanto prezioso diventi, progressivamente, sempre più accessibile alle persone con disabilità visiva. Va proprio in questa direzione il progetto “Piemonte per vedere oltre”, presentato dalla sede regionale UICI e volto a promuovere l'accessibilità turistica e culturale. Ve lo raccontiamo, insieme al presidente di UICI Piemonte, Franco Lepore.
Che poi, il Piemonte è la regione più inoffensiva d'Italia, al netto della falsa cortesia. Ma Briganti se la prende con loro, in una settimana in cui è difficile piazzare chippini a cuor leggero. Le serie in arrivo: Martedì 23 aprile -Briganti (netflix) Mercoledì 24 aprile -The Big Door Prize seconda stagione (Apple Tv+) Giovedì 25 aprile -Dead Boy Detectives (Netflix) -Them seconda stagione (dal titolo “Them: The Scare”) Prime Video
durée : 00:58:27 - Francesco Piemontesi, le piano virtuose et poétique - par : Aurélie Moreau - Pour Francesco Piemontesi, « Liszt, c'est le clavier à 300% mais aussi une dimension spirituelle, cosmique, qui vous transporte dans un autre monde de sensations et de réflexions » (La Croix). Liszt aujourd'hui, et Bach, Debussy, Schoenberg, Ravel.
Nizza24 venerdì 1 marzo: Finalmente roaming europeo a Montecarlo - Piemontesi al carnevale di Nizza - Macron nuoterà nella Senna
Produzione e Sound Design - Matteo D'AlessandroCanale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC-Idufifk1hamoBzkZngr1wGruppo Facebook : https://www.facebook.com/groups/624562554783646/Gruppo Whatsapp: https://whatsapp.com/channel/0029VaD1eQk8vd1WyYUzH01cIl nostro Instagram: https://www.instagram.com/bibliotecadialessandria/?hl=itGruppo Telegram : https://t.me/joinchat/Flt9O0AWYfCUVsqrTAzVcg
In una delle zone più turistiche di Roma, quella di Campo dei Fiori, da oltre vent'anni c'è un'insegna del gusto che continua a conquistare i palati di italiani e stranieri. Si tratta del ristorante Ditirambo che il 20 febbraio 2024 organizza una serata dedicata alla cucina piemontese. Un viaggio degustativo tra alcuni dei piatti della tradizione culinaria sabauda divenuti celebri in tutto il mondo. Ai fornelli lo chef Antonio Giordano, di origine piemontese, che insieme alla proprietà di Ditirambo ha ideato il menu del 20 febbraio.
TORINO (ITALPRESS) - "Continuerò a fare il governatore del Piemonte fino all'ultimo momento. La campagna elettorale è un momento di confronto in cui si imparano tante cose, ne ho imparate tante nella scorsa, sono pronto a impararne di nuove, quello che conta è risolvere i problemi dei piemontesi". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sulla ancora mancata ricandidatura ufficiale in vista delle regionali 2024.xb2/mgg/gtr
TORINO (ITALPRESS) - "Continuerò a fare il governatore del Piemonte fino all'ultimo momento. La campagna elettorale è un momento di confronto in cui si imparano tante cose, ne ho imparate tante nella scorsa, sono pronto a impararne di nuove, quello che conta è risolvere i problemi dei piemontesi". Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sulla ancora mancata ricandidatura ufficiale in vista delle regionali 2024.xb2/mgg/gtr
Francesco Piemontesi ist Klavierflüsterer, Klangzauberer, feinsinniger Poet, und das auf dem modernen Flügel, der nämlich könne alle Klänge unserer Welt nachmachen, sagt Piemontesi, auch Glocken, Opernstimmen und sogar Alltagsgeräusche. Unermüdlich tüftelt und forscht Piemontesi, auch mit historischen Aufnahmen und Spielweisen, um dann am modernen Flügel den richtigen Ton zu treffen für seine spezielle Klangidee.
Giorgio Ballario"Radici Festival"Circolo dei Lettoriwww.circololettori.itRADICIIl festival dell'identità(coltivata, negata, ritrovata)1-5 novembre 2023, TorinoRadici chiama grandi artisti e voci a interrogarsi pirandellianamente su una, nessuna, centomila identità: individuale e collettiva, di nazione e di popolo, l'identità come idea che una persona ha di sé nel contesto di una società sempre più complessa e allo stesso tempo sempre più omologata, complice la trasformazione antropologica dovuta all'avvento del consumismo che ha cambiato stili di vita e modelli culturali, come denunciò per primo Pier Paolo Pasolini negli anni del Boom. In parallelo, Radici indaga anche il tema di chi a un certo punto della sua esistenza ha deciso di espatriare e di costruire il proprio futuro altrove, venendosi a trovare come in sospeso tra due mondi e due identità. Oggi che i social media amplificano, condizionano e distorcono l'identità e che l'Intelligenza Artificiale la mette in discussione, Radici allarga il più possibile il discorso, aprendolo a idee e contenuti diversi, ponendo domande capaci di risvegliare la nostra consapevolezza. (Giuseppe Culicchia)Radici, Circolo dei Lettori, Via Bogino 9, TorinoSabato 4 novembre 2023, ore 18:00Javier Chiabrando"Piemontesi d'Argentina"con Giorgio BallarioLa comunità dei Piemontesi d'Argentina è notoriamente assai numerosa e ha saputo mantenere nel corso dei decenni un rapporto unico con le proprie radici. E Javier Chiabrando, acclamato scrittore di noir discendente da genitori originari della nostra regione, vi appartiene a pieno titolo.a seguireLa Cricca dij Mes-ciàil concertocon Maurizio Bongioanni, fisarmonica, Daniele Ronco, voce, Matteo Ternavasio, chitarra, Simone Chiappalone, basso, Emanuele Bevione, fiati e Davide Barbero, percussioniLa Cricca dij mes-cià è un gruppo di musica folk popolare nato nel 2013. Alterna canti della tradizione rivisti in chiave ballabile con canzoni di proprio pugno. Cantano l'amore e le tradizioni, lo spopolamento dei paesi, il consumo di suolo, l'importanza di possedere un orto. Il ritmo trainante si mischia al piemontese, il genere folk è contaminato. Dalla tournée in Argentina, presso le comunità piemontesi, ne è nato il documentario Réis-Raìz.Giorgio Ballario. Nato a Torino nel 1964, è giornalista e scrittor. Ha pubblicato racconti in svariate antologie giallo-noir e sei romanzi. Nel 2010 ha vinto, con Morire è un attimo, il Premio Archè Anguillara Sabazia e nel 2013 il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias. Dal 2014 è presidente di Torinoir, sodalizio di scrittori torinesi malati di noir. Fa parte della direzione della scuola di scrittura noir "Distretto 011" con Massimo Tallone.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Producción y conducción: Dino Poli. Sistema Jalisciense de Radio y Televisión. Visita: www.jaliscoradio.com
Visit Piemonte ha diffuso i dati della stagione turistica 2023 in Piemonte e ha raccolto le tendenze per i mesi autunnali (link: https://rss.24newsonline.it/index.php/nazionale/79387-turismo-piemonte-laghi-3-in-montagna-soggiorni-piu-lunghi). Da questi dati inizia l'approfondimento sui metodi con cui è possibile descrivere il fenomeno dell'overtourism, fruendo dell'ottimo report realizzato da Sociometrica per la Regione Veneto in collaborazione con Federalberghi Veneto (link: https://www.antoniopreiti.it/images/rapporti/pdf/Primo_Rapporto_sull_overtourism.pdf) #marketingterritoriale #marketingturistico #digitalmarketing #sviluppoterritoriale #landexplorer #tourismexposure #turismo #consulenteterritoriale #consulentemarketing
“A cena con Arrigoni Battista” è il tour che per otto settimane consecutive porta sulle tavole di noti ristoranti piemontesi ricette esclusive e inedite che esaltano i prodotti dello storico caseificio Arrigoni Battista di Pagazzano (BG). “A cena con Arrigoni battista” è l'evento ideale per assaporare, in purezza oppure all'interno di ricette più elaborate, alcuni pluripremiati formaggi, tra cui il Taleggio DOP, il Quartirolo DOP e il Gorgonzola DOP nella versione dolce e piccante, fiore all'occhiello della produzione. Ci saranno anche formaggi particolari, ricette uniche di Arrigoni Battista, come il BerghemBlu, sofisticato formaggio erborinato dal gusto intenso non piccante, il Lucifero, erborinato caratterizzato dall'aggiunta di peperoncino e formaggi freschi come lo Stracchino (medaglia d'Oro ai World Cheese Awards 2022).
Fondazione C.R.Tortona: Questa mattina a Buongiorno Pnr con noi la Dottoressa Pasquali per raccontarci il convegno che ci sarà venerdì 29 settembre nella sala convegni della Fondazione di Tortona per il convegno: "Le giornate piemontesi della vulnologia", la seconda edizione. Buon ascolto!
Alberto Albertini in una "chiacchierata al caminetto" a ruota libera sullo Scautismo, dal secondo dopoguerra alla nascita dell'Agesci, svoltasi domenica 19 Febbraio con Romano Forleo.Nello Scautismo italiano, Romano Forleo è stato, tra l'altro:uno dei fondatori, nel 1974, della rivista per Rover e Scolte AGESCI "Camminiamo Insieme" la cui redazione degli anni '70 vedeva insieme, tra gli altri, Giovanni Minoli, Matilde Bernabei, Carlo Terrinori, Mario Maffucci, Giulia Forleo, Piero Badaloni e Luigi Dal Lago. A tale proposito, come ricordato da Federico Maria Savia, "Camminiamo Insieme ebbe le sue prime redazioni a Torino con diversi Piemontesi (si veda il testo "Scout in Piemonte" per il racconto di Ottavio Losana in merito). Il titolo della rivista e il suo spirito traggono origine dalla lettera pastorale dell'Arcivescovo Michele Pellegrino "Camminare Insieme", che è stata per lungo periodo riferimento per la Diocesi torinese e non solo. Nella Chiesa torinese di quel tempo sono maturate esperienze quali il Gruppo Abele, il Sermig, la Comunità di Bose."Incaricato nazionale alla Stampa (1980-1983) AGESCI;Direttore di Strade Aperte (1985-1989) MASCI.
Sibelius' intense love of nature is mirrored in his Second Symphony, which inhabits a world of rugged, windswept beauty. In his kaleidoscopic choral masterpiece, Stravinsky creates an otherworldly aura. Beethoven's ebullient concerto features pianist Francesco Piemontesi in his CSO debut. “Piemontesi made a wonderful impression… [He] drew out the reflective undercurrents even while playing with grace and élan” (The New York Times). Ticket holders are invited to a free preconcert conversation featuring Max Raimi in Orchestra Hall 75 minutes before the performance. The conversation will last approximately 30 minutes. No additional tickets required. Learn more: cso.org/performances/22-23/cso-classical/stravinsky-beethoven-and-sibelius-2
durée : 00:03:37 - Ils sont fous ces Bretons France Bleu Breizh Izel - Sébastien Piemontesi va partir de Quimper pour rejoindre Dakar à pieds et en roller au cours d'une opération intitulée La Route de Léna
Have you ever witnessed a Witches' Dance during a frightening storm? It's time to find out what happens when thirteen witches come out from a stone!
Here another folk tale from Piedmont. A lonely talking rooster asking his owner, the village's parson, for a wife. What does the fox says about this?
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7022CHI HA INVENTATO LA GUERRA DI PROPAGANDA? di Rino CammilleriPrima dei giacobini, la guerra era guerra e basta. Il re confinante invadeva un pezzo della tua terra, ci piantava la sua bandiera e tutto finiva lì. Gli occupati dovevano solo pagare le tasse a qualcun altro. Pensate all'Alsazia-Lorena, prese e riperse in un avanti-indietro secolare. Ma coi giacobini tutto cambiò. Non volevano solo le tasse ma anche l'anima. Coccarda tricolore, certificato di civismo, ateismo obbligatorio e alberi della «libertà» che se non ti ci scappellavi davanti finivi sulla ghigliottina.Era cominciata la guerra ideologica e, perciò, anche di propaganda. Uno di quelli che non sopportò la novità, il capo vandeano Charette, così arringava i suoi: «Parlano di Patria, ma noi la nostra l'abbiamo sotto ai piedi, loro nella testa». Sciamati i giacobini anche in Italia, gli italiani, tanto per cambiare, si divisero: gli «illuminati» con l'invasore, gli altri con gli Insorgenti. Poi venne il Risorgimento, e la propaganda esplose. La faccio breve con un esempio. L'Italia, terra natale della musica (per chi non lo sapesse, ancora oggi tutti i termini tecnici della musica internazionale sono in italiano: pianoforte, solo, virtuoso, adagio, bravo, fiasco...), si tiene un inno scritto da uno che manco sapeva leggere uno sparito, laddove le Due Sicilie si erano affidate a Paisiello e i tedeschi ad Haydn, tanto per dire.Il parossismo lo si raggiunse, ovviamente, col fascismo, anche perché la propaganda di regime poteva ora giovarsi della radio e del cinema. Ma la toponomastica, anche dei viottoli, aveva già provveduto a mutare il volto della nostre contrade. Non c'era villaggio sperduto senza una sua via Garibaldi, Cavour, Mazzini, e via nomenclando. Gli antichi nomi delle strade, che servivano a orientarsi? Spazzati a tappeto. Evvabbè, così è. Infine, venne la Liberazione. I comunisti, penalizzati dal vecchio regime, tornarono alla grande. E pure i mafiosi, su navi americane. Facemmo la solita guerra civile (noi italiani l'abbiamo nel dna fin dai tempi di Romolo e Remo) e, assestatasi la Repubblica, per qualche anno potemmo almeno non venire assordati dalla propaganda di stato.Ci inciampai, però, nel 1960. Correva il Centenario della Spedizione dei Mille e io, scolaro decenne siciliano, mi ritrovai a sfilare in piazza vestito da garibaldino. Mio padre alla stessa età aveva dovuto sfilare in camicia nera, ma almeno gliela passò lo Stato gratis. Io invece quella rossa dovetti comprarmela. E mio padre sborsò, perché un bambino di dieci anni non venisse emarginato dalla classe e dai maestri. Poi, gli studi - miei personali, mica quelli scolastici - mi rivelarono che avevo celebrato il centenario dei Liberatori che avevano trasformato noi siciliani in miserabili straccioni costretti all'emigrazione.Dico così perché sono un reazionario? Allora ecco la testimonianza del mio quasi omonimo Andrea Camilleri (con una emme sola), l'autore di Montalbano, lo scrittore che, per sua ammissione, prese la tessera del Pci nel 1943. Camilleri, in una lettera aperta su «Repubblica», mise in puntini sulle «i» con certo risorgimentalismo di maniera e ricordò, tanto per dirne una, che c'erano ottomila telai in Sicilia prima dell'arrivo dei Piemontesi. Due anni dopo non ce n'era più neanche uno. Erano finiti tutti a Biella. Ebbene, i giovani sappiano che ormai la propaganda spiana la strada alle guerre, le cavalca e infine si stende come una cappa sulle nuove generazioni. I giacobini oggi hanno anche la televisione e l'informatica. Ma ogni tanto esagerano, e i loro tormentoni si tramutano in boomerang: per quanto riguarda l'attuale guerra, fate un giro sui social e vedrete. La contromossa loro è dichiarare «fake» tutto quello che contraddice la loro narrazione. Dovesse fallire anche questa, metteranno mano al codice penale. Estote parati.Nota di BastaBugie: Wlodzimierz Redzioch nell'articolo seguente dal titolo "Disinformazione di guerra, vecchio vizio: l'esempio di Katyn" spiega che non da oggi la disinformazione è una delle armi più potenti in tempo di guerra. L'esempio più clamoroso è il massacro di 14.500 ufficiali polacchi nella foresta di Katyn, ad opera dei sovietici. Ma per ben 50 anni i russi hanno continuato a negare la responsabilità addossandola ai tedeschi nazisti.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 14 aprile 2022:La prima vittima della guerra è la verità, lo sappiamo. Si combatte non soltanto sui campi di battaglia ma anche nei media, particolarmente nei nostri tempi nei social. Al punto che diventa sempre complicato accertare cosa avviene e chi ne è responsabile, come la guerra attuale in Ucraina dimostra abbondantemente. Ma la disinformazione non è nata certo oggi; anzi il caso più clamoroso risale alla Seconda guerra mondiale e vede per protagonista quella che anche oggi è una parte in causa: la Russia, che allora era Unione Sovietica. Stiamo parlando del massacro di oltre 14500 ufficiali polacchi nella foresta di Katyn, uno dei più spaventosi crimini dei sovietici durante la Seconda guerra mondiale, negato fino ai tempi recenti: tale crimine fu riconosciuto soltanto dal presidente Boris Eltsin nel 1992. Vale la pena ricordare questa storia, anche nel contesto di tutto quello che succede in Ucraina.Il 1° settembre, con l'attacco alla Polonia, la Germania di Hitler scatenò il secondo conflitto mondiale. Hitler invase la Polonia, dopo aver stretto un patto con l'Unione Sovietica, il famoso patto Ribbentrop-Molotov che gli garantiva la collaborazione dei sovietici. Il 17 settembre 1939 la Polonia fu attaccata a tradimento sul secondo fronte dalla Russia sovietica. Oltre 200.000 polacchi furono fatti prigionieri dai sovietici. Una parte dei semplici cittadini furono rilasciati in un tempo relativamente breve, altri furono mandati nei campi di lavoro. Invece gli ufficiali polacchi furono imprigionati dai sovietici in speciali campi gestiti dall'NKVD (Commissariato del popolo per gli affari interni, cioè servizi di sicurezza sovietici,) a Kozielsk, Starobielsk e Ostashkov.All'epoca il diritto internazionale aveva già convenzioni che regolavano il trattamento dei prigionieri di guerra e della popolazione civile dei belligeranti: la Convenzione dell'Aia. Ma l'Unione Sovietica non era firmataria della Convenzione e quindi non era legalmente obbligata a sottomettersi alle sue regole. Nei campi dell'NKVD si svolgevano attività di propaganda pro-sovietica: gli ufficiali sovietici appositamente delegati ai campi cercarono di reclutare polacchi per collaborare, ma la stragrande maggioranza rifiutava tale collaborazione. All'inizio del 1940, le autorità sovietiche decisero di uccidere i prigionieri di guerra polacchi. Il 2 marzo 1940 il capo dell'NKVD, Beria scrisse a Joseph Stalin una lettera in cui definiva i polacchi "nemici dell'URSS" e suggeriva di giustiziarli. Il piano di Beria fu approvato dal Politburo comunista: il documento fu firmato tra gli altri dallo stesso Stalin e dal ministro degli esteri Molotov.L'eccezionalità del genocidio di Katyn sta nel fatto che i capi di un Paese presero la decisione di eliminare l'intero vertice dell'esercito di un altro stato. L'eliminazione degli ufficiali polacchi s'inseriva nella linea politica generale dell'URSS: la Polonia doveva diventare parte dell"«Unione mondiale delle repubbliche sovietiche», quindi bisognava eliminare quei gruppi socio-professionali percepiti come anticomunisti, persone che erano "leader" della società. Ecco perché è stata presa la decisione di uccidere non solo ufficiali militari, poliziotti, guardie carcerarie, ma anche circa diecimila altri prigionieri, l'élite della società polacca (attivisti politici e sociali, giudici, funzionari statali). I prigionieri venivano fucilati uno ad uno con un colpo alla nuca. Nella foresta di Katyn furono assassinati oltre 14.500 ufficiali polacchi, invece negli altri luoghi furono uccise 7305 persone. I sovietici fecero di tutto per nascondere le tracce del loro crimine.Per i sovietici in realtà i crimini di questo genere non erano una novità: durante la Grande Purga - una vasta repressione avvenuta nell'URSS voluta da Stalin per epurare il Partito comunista da presunti cospiratori – circa 680 mila persone furono fucilate in un solo anno e mezzo (1937-1938). Nello stesso periodo l'NKVD eseguì la cosiddetta "operazione polacca": fu un'operazione di pulizia etnica di massa anti-polacca durante la quale furono uccisi più di 110 mila polacchi residenti nell'Unione Sovietica, cioè il 22% di tutta la popolazione polacca dell'URSS. I polacchi, bollati come "spie" e "nemici", venivano giustiziati con un colpo alla nuca. Anche questo genocidio compiuto dai sovietici rimane sconosciuto all'opinione pubblica mondiale. Il 22 giugno 1941 la Germania nazista, rompendo il famoso "patto Ribbentrop-Molotov", invadeva l'Unione Sovietica. E proprio i tedeschi il 13 aprile 1943 scoprirono le tombe degli ufficiali polacchi a Katyn (odierna Bielorussia). Invitarono i rappresentanti della Croce Rossa Internazionale per partecipare all'esumazione dei corpi sepolti nelle fosse comuni. Secondo esperti indipendenti, non c'era dubbio su chi fosse il responsabile dell'omicidio. La divulgazione da parte dei tedeschi della notizia del genocidio di Katyn divenne un problema internazionale, anche perché riguardava l'intera coalizione antinazista di cui l'Unione Sovietica faceva parte. Per questo motivo Stalin voleva addossare la responsabilità del crimine alla Germania.
Diventa un esperto di vino con il podcast di Tannico. In questa puntata, una guida semplice ai vitigni segreti del Piemonte, che stanno conquistando pubblico e critica: Pelaverga, Nascetta e ovviamente il Timorasso, reso celebre da Walter Massa. Scopri la più accurata selezione di vini del Piemonte e non solo sul sito di Tannico. Al primo acquisto avrai diritto a uno sconto del 10% su tutto il catalogo (*): https://bit.ly/3xyibEa (*) La promozione è valida solo in Italia e per i clienti non ancora iscritti a Tannico. Sono esclusi i vini rari e le Master Experience. Per qualsiasi informazione o chiarimento ci puoi contattare all'indirizzo tfs@tannico.it
Diventa un esperto di vino con il podcast di Tannico. In questa puntata troverai tutto quello che c'è da sapere sul vino del Piemonte: la ricchezza del suolo, il clima, i produttori, in una parola il terroir di una delle principali regioni del vino italiano. Scopri la più accurata selezione di vini del Piemonte e non solo sul sito di Tannico. Al primo acquisto avrai diritto a uno sconto del 10% su tutto il catalogo (*): https://bit.ly/3xyibEa (*) La promozione è valida solo in Italia e per i clienti non ancora iscritti a Tannico. Sono esclusi i vini rari e le Master Experience. Per qualsiasi informazione o chiarimento ci puoi contattare all'indirizzo tfs@tannico.it
Oggi scopriamo la storia e la ricetta dei veri grissini piemontesi. Trascrizione su www.podcastquattrostagioni.ch
Nel pomeriggio di Radio Number One, con i nostri Miky Boselli e Marco Vignoletti, è stato ospite Paolo Poncino, delegato AIS (Associazione Italiana Sommeliers) Asti per parlarci di Abaccabianca, l'evento che presenta l'eccellenza dei vini bianchi piemontesi a Vignale Monferrato, in provincia di Alessandria. L'evento metterà in esposizione ben 180 etichette di vini: a questo proposito Paolo ci ha elencato alcune delle eccellenze che si potranno trovare a Abaccabianca. Infatti, l'Associazione Italiana Sommeliers di Asti si è occupata di trovare nelle zone tutte le etichette dei vini più interessanti. Abaccabianca include inoltre anche una degustazione e tante novità.
Oggi parliamo della leggenda del lago delle streghe, specchio d'acqua nella zona a nord del Piemonte. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Der Pianist Francesco Piemontesi ist ein großer Glocken-Fan. Das ist kein Zufall: Denn der Klang einer Glocke und eines Klaviers haben aus seiner Sicht viel gemeinsam - und das inspiriert ihn auch als Interpreten.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=217L'UNITA' CHE HA DIVISO L'ITALIAPer capire come si è arrivati all'Unità d'Italia bisogna attenerci ai fatti. Questi ribaltano la visione dolce che ci è stata insegnata sui libri di scuola e in televisione.Storici seri che si basano sui documenti dell'epoca come Angela Pellicciari, autrice di molti libri sull'argomento, compongono un quadro complessivo nel quale i soggetti principali sono:- il liberalismo antireligioso piemontese che da quella sparuta minoranza che era, è riuscita a violentare il sentimento religioso della maggioranza dei Piemontesi e degli Italiani;- l'odio contro ogni istituzione cattolica e la persecuzione sistematica a cui sono stati sottoposti la Chiesa e i cattolici;- l'arrivismo e l'ingordigia di potere di uomini politici che ancora oggi affollano le nostre piazze con le loro effigi di pietra.I governi liberali del Regno di Sardegna prima, e di quello d'Italia poi, violano sistematicamente tutti i più importanti articoli dello Statuto a cominciare dal primo, che definisce la religione cattolica "unica religione di Stato". Appena inizia l'era costituzionale scatta in Piemonte (poi in tutta l'Italia) la prima seria persecuzione anticattolica dopo Costantino: a cominciare dai gesuiti, tutti gli ordini religiosi della "religione di stato" vengono soppressi uno dopo l'altro e tutti i loro beni incamerati. Mentre 57.000 persone (tanti sono i membri degli ordini religiosi) vengono da un giorno all'altro private della proprie case (i conventi) e di tutto quanto possiedono, i beni che nei corso dei secoli la popolazione cattolica ha donato agli ordini religiosi vanno ad arricchire i liberali che sono l'1% della popolazione. Oltre due milioni e mezzo di ettari di terra, centinaia di splendidi edifici, archivi e biblioteche, oggetti di culto, quadri e statue, tutto scompare nel ventre molle di una classe dirigente che definisce se stessa liberatrice d'Italia dall'oscurantismo dei preti e dei sovrani assoluti.Prima dell'approvazione della legge che incamera i beni della Chiesa, in Piemonte c'è un cattolico di tutto rispetto che combatte una dura battaglia contro la politica governativa. Si tratta di San Giovanni Bosco. Per dissuadere il re dalla firma della legge racconta a Vittorio Emanuele II i sogni che fa. Non si tratta di sogni rassicuranti: un valletto in uniforme rossa grida: "Annunzia: gran funerale in Corte!". Cinque giorni dopo il sogno si ripete con una variante significativa. Il valletto grida: "Annunzia: non gran funerale in Corte, ma grandi funerali in Corte!". Cavour vince le comprensibili perplessità del re, terrorizzato, facendo intervenire i preti favorevoli alla politica liberale. I teologi governativi tranquillizzano Vittorio Emanuele con queste considerazioni: "Maestà, non si spaventi di ciò che ha scritto don Bosco. Il tempo delle rivelazioni è passato".Invece mentre la legge contro i conventi è in discussione al Parlamento la Corona sarda è colpita da lutti gravissimi. Il 12 gennaio muore a 54 anni la madre del re Maria Teresa; il 20 a 33 anni la regina Maria Adelaide; il 10 febbraio a 33 anni Ferdinando duca di Genova, fratello del re; il 17 maggio a 4 mesi Vittorio Emanuele, figlio del re. Don Bosco non si ferma qui. Subito prima della firma del provvedimento ricorda a Vittorio Emanuele: "La famiglia di chi ruba a Dio non giunge alla quarta generazione! Se il re segna quel decreto segnerà la fine dei reali di Savoia". In effetti, i Savoia re d'Italia non sono arrivati alla quarta generazione.Nel nome della libertà i liberali conculcano sistematicamente la libertà dei cattolici (della quasi totalità della popolazione): vietano le donazioni alla chiesa, impediscono le processioni cattoliche (plaudono a quelle massoniche), negano la libertà di istruzione (la scuola deve essere docile strumento della propaganda liberale), per stampa "libera" intendono la sola stampa liberale (Cavour arriva a proibire la circolazione delle encicliche pontificie).In nome della "nazione" italiana (che si pretende risorta alle glorie del passato imperiale romano) i liberali impongono una sudditanza economica e culturale alle potenze definite "civili": Inghilterra e Francia prima, Germania poi. Disprezzando la storia e la cultura dell'Italia cattolica (che regalano all'Italia il primato mondiale della bellezza), i liberali si ripropongono di "fare" gli italiani sul modello delle nazioni protestanti. Lo stato liberale che, in nome della libertà e della costituzione, impone la volontà dell'1% della popolazione ai restante 99 è un perfetto esempio di stato totalitario in cui spadroneggiano le società segrete legate ai potentati internazionali anticattolici.Il cattolico Piemonte assiste costernato al montare della persecuzione anticattolica. Cavour va dicendo che la legge contro i conventi gode del pieno sostegno dell'opinione pubblica, ma in Senato il cattolico maresciallo Vittorio Della Torre lo smentisce platealmente: "Quando passate davanti a una chiesa stracolma di gente, cercate di entrarvi e chiedete che cosa si sta facendo; tutti quelli che interrogherete vi risponderanno che si sta pregando per il progetto di legge. Questo succede a Torino, ed è ancora più vistoso nelle province e soprattutto a Genova e in Savoia, ovunque l'opinione pubblica è contraria alla legge che discutiamo". Cavour può affermare che il provvedimento anticattolico del governo è pienamente condiviso dall'opinione pubblica perché ritiene che l'opinione dei cattolici non vada nemmeno presa in considerazione. Per sincerarsene basta leggere cosa risponde a Della Torre: "L'onorevole maresciallo ha detto che gran parte della popolazione era avversa a questa legge. Io in verità non mi sarei aspettato di vedere invocata dall'onorevole maresciallo l'opinione di persone, di masse, che non sono e non possono essere legalmente rappresentate". Quando Cavour sostiene che l'opinione pubblica è tutta col governo, Cavour ha ragione: l'1% della popolazione, di fede liberale, appoggia con convinzione i provvedimenti anticattolici. L'opinione del 99% della popolazione, di fede cattolica, non conta. Le masse devono limitarsi ad obbedire alle decisioni dei "governi illuminati". Quando si dice "opinione pubblica" ci si riferisce, per definizione, a quella dei liberali.Il 9 ottobre 1860 non potendo invadere lo Stato pontificio dopo una normale dichiarazione di guerra (il Piemonte è, per definizione, obbligato al rispetto della "religione di stato"), nel proclama ai Popoli dell'Italia meridionale, Vittorio Emanuele così giustifica il proprio operato: "Ho fatto entrare i miei soldati nelle Marche e nell'Umbria disperdendo quell'accozzaglia di gente di ogni paese e di ogni lingua (...) Io ho proclamato l'Italia degli italiani, e non permetterò mai che l'Italia diventi il nido di sette cosmopolite che vi si raccolgano a tramare i disegni o della reazione, o della demagogia universale".Secondo la migliore tradizione massonica, per "setta cosmopolita" il re intende la Chiesa Cattolica. I Savoia realizzano in Italia il sogno di tutti i protestanti e massoni (che non a caso sono suoi unici ed influenti alleati): la distruzione del potere temporale dei Papi nella convinzione che al crollo del potere temporale avrebbe inevitabilmente fatto seguito la fine del potere spirituale e, quindi, la scomparsa della Chiesa Cattolica.Nulla di nuovo sotto il sole: il Risorgimento - che, non a caso, Papa Leone XIII definisce risorgimento del paganesimo - è una durissima forma di persecuzione anticattolica scatenata nel cuore stesso della cattolicità: Roma e l'Italia. Eppure un aspetto radicalmente nuovo il Risorgimento lo possiede: è l'unico caso in cui una guerra di religione contro la Chiesa è scatenata in nome della Chiesa e della sua libertà (i Savoia, monarchi costituzionali, non possono ufficialmente infrangere il primo articolo della costituzione). All'Italia spetta un non invidiabile primato di doppiezza: la realizzazione della propria unificazione nazionale contro la Chiesa cattolica, in nome della Chiesa Cattolica.
Fondata a Canelli nel 1831 da Pietro Bosca, la storica casa spumantiera è una realtà familiare giunta alla sesta generazione con Pia, Gigi e Polina Bosca. L'azienda è nota in Italia e nel mondo, grazie alla presenza in ben 40 Paesi. Le cantine Bosca, site nel centro di Canelli, fanno parte delle Cattedrali Sotterranee di Canelli dichiarate dall'UNESCO, nel 2014, Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 50° sito italiano intitolato "I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato". La produzione di decine di milioni di bottiglie è suddivisa nei 3 stabilimenti produttivi siti a Costigliole D'Asti in Italia, a Kaunas in Lituania e a Kaliningrad in Russia.
Passano la vita a costruire un sogno, ognuno ha la sua storia. Grandi e piccoli imprenditori, aziende del nord e del sud, new business e tradizione, si raccontano in "Voci d'Impresa, vite e storie dietro l'azienda" e in "Voci di piccola impresa, idee anticrisi". La trasmissione Voci d'Impresa dedica puntate monografiche alla storia di un imprenditore, della sua famiglia e della sua azienda, per raccontare come è nata e si è sviluppata l'idea imprenditoriale, quali sono stati i momenti difficili ed i momenti buoni, come la vita dell'azienda si è intrecciata con la vita delle persone che l'hanno creata. In Voci di Piccola Impresa gli imprenditori a più voci spiegano come hanno fatto, nonostante la crisi, a trasformare le idee innovative in progetti e fatturato, da soli o aiutati da incubatori, università, camere di commercio, business angels. Ascoltarli vale mille astuzie: istruzioni per l'uso, suggerimenti e dritte da imitare per chi vuole sviluppare un proprio sogno di impresa perché diventi realtà ma non sa proprio da dove partire e come iniziare. E come farcela!
Emilio Pappagallo in diretta dalle 08.00 alle 10.00 dal Lunedì al Venerdì sui 106.6 di Radio Rock. In studio Alessandro Tirocchi e Maurizio Paniconi. Podcast del 19 febbraio 2021. Playlist: steven […]
Mon invité : LAURENT PIEMONTESI Pour ce premier épisode, c'est avec honneur (et également une certaine fierté) que je vous propose une discussion avec Laurent Piemontesi.
Siamo due aziende agricole situate in Val Borbera una delle valli più remote e selvagge d’Italia. Cascina Barbàn e Nebraie. Vogliamo iscrivere il Muetto al registro delle varietà viticole Piemontesi perché questa uva, questo vino parla di noi, della nostra storia, delle nostre montagne e poi è un bene comune come tutta la biodiversità e tutti devono poterne godere, tutti devono poterlo bere. Tutto è cominciato nel 2015 in un giorno d’autunno, in Val Borbera, appunto, territorio di confine a cavallo di quattro province: Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza. Abbiamo telefonato all’ampelografo Stefano Raimondi e gli abbiamo raccontato brevemente ciò che avevamo in testa. “Avremmo bisogno di conoscere le varietà presenti nei nostri vigneti vecchi, sono gli ultimi rimasti in Val Borbera, vorremmo sapere cosa c’è dentro, è importante! Dopo di loro solo la modernità!” Stefano decise di aiutarci. Grazie a lui infatti, siamo riusciti a censire tutte le varietà presenti (nei vecchi vigneti abbiamo trovato più di venti varietà d’uva diverse) e a scovarne una, che si è rivelata essere molto tipica da queste parti. Abbandonata forse perché poco colorata, o perchè banalmente, nessuno aveva mai posto l’attenzione su di lei. Si chiama Muetto.
durée : 01:58:57 - Musique matin du jeudi 19 novembre 2020 - par : Jean-Baptiste Urbain - Accompagné par l'Orchestre Philharmonique de Radio France et le jeune chef ouzbek Aziz Shokhakimov, Francesco Piemontesi jouera le Troisième Concerto pour piano de Bartók vendredi 20 novembre à la Maison de la Radio dans le cadre du Festival d'Automne. - réalisé par : Yassine Bouzar
Entrevista de Radio Nacional: El licenciado Pedro Piemontesi nos explica los cambios en los hábitos culturales, las costumbres y relaciones intrafamiliares interferidos por la Pandemia. La crisis emocional, los problemas económicos, los exámenes de los niños y adolescentes y las presiones de fin de año. Un aporte especial para sobrellevar los problemas de esta nueva "normalidad". Edición musical de Diario Cooperativo.
durée : 01:58:24 - Relax ! du mercredi 09 septembre 2020 - par : Lionel Esparza - Au programme ce mercredi : les choix musicaux des auditeurs et un portrait du pianiste suisse Francesco Piemontesi, en concert prochainement au festival Piano aux Jacobins de Toulouse. Et à 16h, notre disque de légende : Herbert von Karajan joue les compositeurs de la Seconde école de Vienne. - réalisé par : Antoine Courtin
durée : 00:18:37 - Concertos pour piano n°19 et 27, Rondo K.386 : Mozart - Francesco Piemontesi et le Scottish Chamber Orchestra - Francesco Piemontesi poursuit un cycle Mozart, entamé en 2017 avec les Concertos pour piano n°25 et 26. Sous la direction d'Andrew Manze, le Scottish Chamber Orchestra et le pianiste révèlent un Concerto pour piano n°19 lumineux suivi du dernier Concerto composé par le compositeur, n°27.
The president of the Piemonteis Association of Queensland Anna De Pasquale tells us about the milestones that led to this important birthday. - La presidente dell'associazione piemontesi del Queensland Anna De Pasquale racconta ai microfoni di SBS le tappe che hanno portato a questo importante anniversario.
durée : 01:58:15 - En pistes ! du vendredi 20 septembre 2019 - par : Emilie Munera, Rodolphe Bruneau Boulmier - Au menu du jour : les trios de Mozart par Daniel Barenboim, Kian Soltani et Michael Barenboim, La violoniste Elisa van Beek et le pianiste Giorgos Karagiannis présentent l'évolution de la sonate pour violon avec des oeuvres de Mozart, Brahms et Bartók... - réalisé par : Olivier Guérin
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all'Agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte, ha approvato la delibera che assegna 10 milioni di euro per attivare il bando del Psr 2014-2020, Programma di sviluppo rurale, Misura 16.7.1 “Attuazione di strategie locali nell’ambito della strategia nazionale delle aree interne”. Per il Piemonte si tratta dell’operazione che va ad interessare quattro aree interne individuate sul territorio regionale: Valli Maira e Grana, Val d’Ossola, Valli di Lanzo e Val Bormida.Il bando precede inoltre l’istituzione di un gruppo di lavoro rappresentato dalle diverse Direzioni della Regione Piemonte e coordinato dal Settore Servizi di sviluppo agricolo e controllo per l’agricoltura, che avrà la finalità di rendere effettiva la realizzazione degli interventi individuati nelle quattro valli.
durée : 01:58:15 - En pistes ! du vendredi 20 septembre 2019 - par : Emilie Munera, Rodolphe Bruneau Boulmier - Au menu du jour : les trios de Mozart par Daniel Barenboim, Kian Soltani et Michael Barenboim, La violoniste Elisa van Beek et le pianiste Giorgos Karagiannis présentent l'évolution de la sonate pour violon avec des oeuvres de Mozart, Brahms et Bartók... - réalisé par : Olivier Guérin
Ahead of his Schubert series in 2019/20, pianist Francesco Piemontesi talks to music critic Michael White at Wigmore Hall. The pair talk about whether Piemontesi, a pianist with a background of multiple nationalities and cultures, considers himself a 'citizen of the world', how he couldn't ever confine himself to any one area of piano music, and the excitement of programming the Ascona Music Festival. With the first concert of his series in November, Piemontesi discusses his programme choices and the parallels he feels between Schubert's life and final three piano sonatas.
Sono sempre di più i piemontesi che emigrano all'estero. Nel 2018 i piemontesi iscritti all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (Aire) sono 281.131, il 5,5% (su oltre 5 milioni di connazionali espatriati), la maggior parte vivono in Argentina (91.529), Francia (28.853) e Svizzera (26.450); più di 16 mila sono in Spagna e oltre 13 mila risiedono in Germania, Regno Unito e Uruguay. Una presenza oltre confine che è alimentata da un flusso continuo. Un flusso che parte dalla nostra regione e che è inserito in un’emigrazione dall’Italia che è in continuo aumento: dal 2006 al 2018 si è passati da poco più di 3 milioni a oltre 5 milioni e in un anno. Abbiamo commentato i dato con Delfina Licata, responsabile del rapporto Migrantes 2018, il XIII rapporto sulle migrazioni degli italiani all'estero.
Hello Europe Italia: la migrazione che fa innovazione è un importante evento organizzato da Ashoka Italia a Torino il prossimo 12 aprile alla Scuola Holden a Torino. Un incontro che vedrà protagonisti 15 innovatori sociali impegnati nel settore delle migrazioni e selezionati da Ashoka Italia su tutto il territorio nazionale.Siamo stati con Alessandro Valera, direttore di Ashoka Italia e poi con uno dei 15 innovatori premiati tra quelli che operano in Piemonte: Francesca Bongiorno di Bee My Job.
Panelen drabbas av smärtan i Sir James MacMillans nyskrivna kyrkomusik och utnämner den till en modern klassiker. Dessutom - en färgrik Bruckner-tolkning och George Antheil, musikens badboy. Veckans skivor: GEORGE ANTHEIL - STORGÅRDS Symfoni nr 3 och 6 och andra verk BBC:s filharmoniska orkester John Storgårds, dirigent Chandos Betyg: 4 TASMIN LITTLE Musik av Amy Beach, Clara Schumann och Dame Ethel Smythe Tasmin Little, violin John Lenehan, piano Chandos Betyg: 4 JAMES MACMILLAN - STABAT MATER Musik av James MacMillan Britten Sinfonia, orkester The Sixteen, kör Harry Christophers, dirigent Betyg: 4 BRUCKNER SYMFONI NR 8 Bayerska radions symfoniorkester i München Mariss Jansons, dirigent Betyg: 5 - totalfemma! Musikrevyn möter: Francesco Piemontesi Den schweiziske pianisten Francesco Piemontesi är en ofta sedd gäst i Berwaldhallen men i våras gjorde han även sin debut med Kungliga Filharmonikerna i Stockholm. Och dessutom är Piemontesi allt flitigare på skiva. Sofia Nyblom har träffat honom. Johans bästa: Ivan Fischers Mahler-sjua Sällan är Gustav Mahler mer medvetet splittrad än i sin sjunde symfoni komponerad 1904 till 05. Det är musik som bär sina neuroser utanpå. Vi hör den i Ivan Fischers nya inspelning med Budapests festivalorkester
Sono passati tre importanti provvedimenti chiesti dal capogruppo di Leu in Consiglio Regionale. Riguardano i controlli alcolemici fuori dalle discoteche con il Drug Check, la grande riduzione delle persone che giocano d'azzardo in Piemonte dopo la legge regionale del 2016, in particolare i 220 milioni di perdite in meno da parte dei piemontesi vittime di ludopatia.
Vom Franz Liszts Zweitem Klavierkonzert ist der Pianist Francesco Piemontesi seit seiner Kindheit fasziniert, und seit vielen Jahren gehört es zu seinem Repertoire. Dorothea Hußlein hat mit Piemontesi über sein Liszt-Verständnis, seinen Zugang speziell zu diesem Werk und über dessen besonderen Reiz gesprochen.
durée : 00:59:52 - Rendez-vous romantique - par : Lionel Esparza - En direct et en public depuis l'Hôtel Bedford - réalisé par : Antoine Courtin
Siamo stati con Angelo Testa, presidente della Commissione rifugi del CAI che ci ha raccontato il ruolo della commissione, l’andamento della stagione estiva, il cambiamento nel tipo di clientela dei rifugi e le problematiche legate ai finanziamenti.Poi abbiamo fatto un focus con Silvia Balocco, gestora del Rifugio Quintino Sella per farci raccontare la sua estate e il suo rifugio.
Nelle giornate della Pasqua 1655, il Marchese di Pianezza, con l’aiuto delle truppe francesi di passaggio in Piemonte per andare ad assediare Pavia in mano agli spagnoli, invade le valli valdesi. E’ una strage. Solo Giosuè Gianavello, diventato stratega militare, riesce a organizzare la resistenza valdese, anche se viene ferito e passa alcuni giorni fra la vita e la morte.
✅ Apriamo con l'allarme calo demografico in Piemonte: quasi 17mila in meno, è il record dagli anni settanta✅ L'approfondimento è dedicato all'#ambiente. Avremo in studio Mercedes Bresso e Giovanni Borgarello, assessore ai giovani a Torre Pellice per raccontarci la summer school dedicata all'ambiente in corso a Ostello Villa Olanda - Luserna San Giovanni✅ Sentiremo Alberto Dolfin per commentare le prestazioni degli atleti paralimpici piemontesi ai recenti Europei✅ Confagricoltura Cuneo lancia l'allarme: "Perdiamo 2 metri quadrati al secondo di superficie agricola utilizzata e utilizzabile a causa dell'urbanizzazione"
I dati di Confartigianato Imprese Piemonte sottolineano la crescita dell'ottimismo delle imprese artigiane piemontesi, nonostante la ripresa economica sia ancora molto lenta e modesta.L'intervista al Segretario Regionale di Confartigianato Carlo Napoli
L'antitrust italiano boccia con parere la legge regionale del Piemonte sui B&B. Perche' ? Li limita al punto da impedire di affittare le camere.
Nella seconda puntata della seconda stagione andiamo in Monferrato per raccontare la storia di una grande famiglia del vino, i Ceretto, in occasione della mostra che hanno organizzato, ad Alba, con Marina Abramovic. Riprendiamo il nostro viaggio tra i Presidi Slow Food italiani, parlando delle Antiche mele piemontesi. E raccontiamo con il giornalista Carlo Passera la nuova edizione di Gastronomika, uno dei più importanti congressi di alta cucina del mondo
Nella seconda puntata della seconda stagione andiamo in Monferrato per raccontare la storia di una grande famiglia del vino, i Ceretto, in occasione della mostra che hanno organizzato, ad Alba, con Marina Abramovic. Riprendiamo il nostro viaggio tra i Presidi Slow Food italiani, parlando delle Antiche mele piemontesi. E raccontiamo con il giornalista Carlo Passera la nuova edizione di Gastronomika, uno dei più importanti congressi di alta cucina del mondo
Nella seconda puntata della seconda stagione andiamo in Monferrato per raccontare la storia di una grande famiglia del vino, i Ceretto, in occasione della mostra che hanno organizzato, ad Alba, con Marina Abramovic. Riprendiamo il nostro viaggio tra i Presidi Slow Food italiani, parlando delle Antiche mele piemontesi. E raccontiamo con il giornalista Carlo Passera la nuova edizione di Gastronomika, uno dei più importanti congressi di alta cucina del mondo
Dopo che il bando della Regione Piemonte e la legge regionale n.6 del 14 aprile “Bilancio di previsione finanziaria 2017 – 2019” hanno disposto l’accantonamento di oltre 25 milioni di euro (per l'esattezza 25.292.177,20 ) per interventi a favore degli enti locali Piemontesi, siamo andati a capire dove questi soldi sono stati spesi e dove no.Il comune di Sampeyre, ad esempio, ha una strada comunale chiusa al traffico di bici e moto perché ritenuta non sicura. E' la strada del colle di Sampeyre che collega la val Varaita alla val Maira. Ma questa strada non rientrerà nei finanziamenti erogati. C'è un altro caso, quello di Triora (comune a cavallo delle provincie di Imperia e Cuneo) che avrà una borgata isolata se non si riparerà il ponte danneggiato dall'alluvione del novembre 2016. E’ stato attivato un apposito bando per l’assegnazione dei fondi, che avrà come criterio prioritario quello della realizzazione di interventi urgenti che possano essere effettuati e rendicontati entro la fine dell’anno. Le somme eventualmente non erogabili per mancanza di documenti prodotti nei tempi dovuti rimarranno a carico dei comuni.
Il Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel mondo è stato realizzato nel 2006 dopo le XX Olimpiadi invernali di Torino e ha sede a Frossasco. Venerdì 28 luglio e domenica 30 il Museo diretto dall'antropologa Carlotta Colombatto ha organizzato la prima edizione della festa dei popoli.Un programma molto dettagliato che potete leggere qui (http://www.museoemigrazionepiemontese.org/aria_vpag.php?id_pagina=43) e che ha portato a Frossasco, 1280 abitanti all'ingrsso della Val Noce, nel pinerolese in provincia di Torino, una delegazione di una cinquantina di romeni figli e nipoti di italiani emigrati a inizio '900.Erano presenti anche l'assessora Regionale all'immigrazione Monica Cerutti e la vice presidente del Consiglio Regionale Daniela Ruffino che si sono impegnate pubblicamente per sostenere le attività culturali e le attività lavorative del Museo che pososno creare occupazione e sviluppo per i giovani del territorio e evitare che emigrino, una volta formatisi in Italia. Ma per questo ci vuole un'impegno concreto della politica regionale, attualmente governata dal centrosinistra.
Siamo stati con Monica Berton, sindaco di Pragelato, per parlare del nuovo progetto del Campus degli sport di montagna. Si smonteranno i due trampolini olimpici e si realizzeranno nuove strutture dal valore di 5,6 milioni di euro.Poi siamo stati con Claudio Amateis presidente di AssoPiemonte Leader, l'associazione che riunisce i Gal, i gruppi di azione locali Piemontesi. Ci siamo fatti raccontare l'incontro organizzato a Bruxelles dall'eurodeputato Alberto Cirio tra i deputati del Parlamento Europeo e i rappresentanti del Gal Piemontesi.
Tutto Qui perché nel nostro territorio del pinerolese accadono un sacco di cose!Vi abbiamo parlato dello spettacolo di stasera a Città di Pinerolo di Neri Marcorè e di altre notizie e appuntamenti dal pinerolese.Come quello di domani, in occasione del GIORNO DEL RICORDO, al Museo Regionale dell'Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo dove ci sarà la relazione del Gen. Franco Cravarezza che abbiamo sentito in diretta insieme alla curatrice del museo Carlotta Colombatto.Poi siamo stati con Eros Gonin, presidente dello Sporting Club Pinerolo, per tornare sulle vicende del Palazzetto del Ghiaccio di Pinerolo. In mezzo notizie e appuntamenti dal territorioDalle 17,30 l'informazione e l'approfondimento con Diego Meggiolaro e Matteo Chiarenza su Radio Beckwith Evangelica in Tutto qui - Radio RBE
Vigneti, controlli e sanzioni, etichette e fascette, planimetrie, registro digitale. Cosa cambia davvero col Nuovo Testo Unico del Vino? L'articolo Testo Unico del Vino, ecco cosa cambia – con Gianluigi Biestro di Vignaioli Piemontesi sembra essere il primo su WineInternetMarketing.it.
L'attacco al mercatino Natalizio di Berlino è l'ultimo di una serie di atti terroristici di matrice Islamofondamentalista. Il killer del camion è poi stato freddato da un poliziotto a Sesto San Giovanni dopo che il terrorista aveva viaggiato per mezza Europa senza essere intercettato. Il fallimento di questa guerra contro il terrorismo passa anche per il fatto che egli era già stato in carcere in Italia ed era conosciuto ad autorità di vari paesi. Il fondamentalismo, come i totalitarismi, punta a destabilizzare lo stato di diritto in quanto ripudia la libertà di pensiero e di espressione. E' tempo di arginare questa corrente d'odio, ma come possiamo combattere questo terrorismo in modo efficace?La seconda parte di Tra le Righe mette sotto la lente d'ingrandimento i problemi dell'amministrazione del comune di Roma. Non è forse venuto il momento per Virgina Raggi di considerare le dimissioni? Ultimo argomento è la genuflessione dei media riguardo a molte tematiche, seguendo il diktat del potere politico, come per l'argomento TAV sui nostri media Piemontesi.