Italian combatant organizations opposed to Nazi Germany and Mussolini
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La Storia, quella con la S maiuscola, che finisce nelle storie narrate nei libri. I romanzi protagonisti di questa puntata del Cacciatore di libri Estate sono quelli che traggono spunto da vicende realmente accadute o da personaggi che hanno fatto la Storia. Interviste a Fabio Genovesi, con il suo romanzo sull'impresa delle caravelle di Cristoforo Colombo, Andrea Pomella che si è ispirato alle vicende di Aldo Moro, Alessandro Milan con le storie di persone che hanno fatto la Resistenza a Milano e Alessandra Selmi che ha raccontato la storia imprenditoriale della famiglia Crespi. Ospite del Caffè lettarario per i consigli di lettura: Francesca Crescentini (Tegamini) traduttrice e content creator.
Nel 1943 a Roccatederighi, un piccolo comune in provincia di Grosseto, fu creato un campo di internamento dove furono rinchiusi un centinaio di ebrei, alcuni dei quali furono mandati poi in Germania nei campi di sterminio. Non era certo l'unico campo di concentramento in territorio italiano, ma fu l'unico realizzato con un regolare contratto di affitto con la diocesi locale, firmato dal vescovo. Il campo fu infatti costruito nell'ex seminario. Il romanzo "Villa del seminario" di Sacha Naspini (e/o) riprende questo fatto storico per costruirci intorno una trama di fantasia. Il protagonista è un uomo, Renè, calzolaio, un uomo mite e solitario che finisce per aderire alla Resistenza, con molti timori, soprattutto per aiutare l'amica Anna.
Marcello Flores"Festival del Mondo Antico. Rimini"Venerdì 14 luglio ore 21.30 | Rimini, Lapidario del Museo della CittàBuona e cattiva memoria | con Marcello Flores e Michela Ponzani Che memoria del passato dobbiamo mantenere in un mondo in profonda trasformazione come quello in cui viviamo? Intanto, privilegiando a favore della storia - rispetto alla memoria individuale e collettiva - il rapporto che collettivamente dobbiamo avere con il passato. É solo la storia, oggi, che può permetterci di mettere in sintonia il mondo globalizzato in cui viviamo con un passato che è stato anch'esso globale, ma che la memoria ci fa invece immaginare - attraverso monumenti e nomi, manuali scolastici e memorie individuali - come appartenente al solo occidente in cui siamo nati e cresciuti. Uno sguardo globale al passato è il compito più importante che dobbiamo porci, se vogliamo che il passato possa davvero diventare insegnamento per il presente e possibile guida per il futuro.Negli ultimi decenni il ruolo della memoria nella vita pubblica è cresciuto costantemente, ma in parallelo è diminuito il peso della storia nel costruire la nostra conoscenza e sensibilità del passato. Un processo accentuatosi con il sempre maggiore intervento della politica e delle istituzioni nel creare «leggi di memoria», «luoghi di memoria», monumenti, memoriali; ma anche con il contributo che i mass media, la letteratura, il cinema e la televisione danno a una lettura e ricordo del passato spesso lontani dalla coerenza di una narrazione storica rispettosa della verità.Flores e Ponzani, da specialisti della materia, proporranno un dialogo che consentirà di analizzare questo contraddittorio e complesso rapporto tra storia e memoria in un mondo come quello di oggi, apparentemente globalizzato, ma spesso propenso a guardare al passato in termini strumentali rispetto alle esigenze del presente. Marcello Flores (Padova 1945) storico di fama internazionale ha insegnato Storia comparata e Storia dei diritti umani nell'Università di Siena, dove ha diretto anche il Master europeo in Human Rights and Genocide Studies. Nato in una famiglia della nobiltà sarda col titolo di Marchese d'Arcais, autore di apprezzate pubblicazioni, si è occupato principalmente della storia del comunismo, del XX secolo, del genocidio degli Armeni durante la prima guerra mondiale, dei diritti umani e delle vittime di guerre.Michela Ponzani (Roma 1978) insegna Storia contemporanea all'Università degli studi di Roma «Tor Vergata». Autrice e conduttrice televisiva di programmi culturali per Rai Storia, è stata borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e consulente dell'Archivio storico del Senato della Repubblica. Tra le sue pubblicazioni: Figli del nemico. Le relazioni d'amore in tempo di guerra 1943-48 (Laterza 2015) e, con Massimiliano Griner, Donne di Roma. La lunga strada dell'emancipazione femminile nella città eterna (Rizzoli 2017). Per Einaudi ha pubblicato di recente Processo alla Resistenza. L'eredità della guerra partigiana nella Repubblica 1945-2022 (2023).Ascolta qui la conversazione con Marcello Flores per "Cattiva memoria" Il Mulino Editorehttps://ilpostodelleparole.it/libri/marcello-flores-cattiva-memoria/IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Nei suoi romanzi, lo scrittore di Alba rivisita i temi del neorealismo con un linguaggio espressionistico e in modo soggettivo e problematico, con la conseguenza di mettere in crisi i valori della retorica della Resistenza.
Oggi a Cult Estate: James Bradburne, direttore della PInacoteca di Brera che sta per terminare il suo mandato, presenta il nuovo dialogo fra opere esposte "Boccaccio Boccacino"; in Sala Alessi del Comune di Milano incontro su "I talenti delle donne di Milano" a partire dal libro "Milano al Femminile"; la nona edizione del Chigiana Interneational Festival e nel centenario dell'Accademia Chigiana di Siena, con la direzione artistica di Nicola Sani; a Castiglioncello per INEquilibrio Festival la presentazione del libro "Scenografe" di Anna Maria Monteverdi, che sarà pubblicato anche in Iran; Marco Martinelli parla di "Don Chisciotte da ardere", prima tappa del nuovo progetto del Teatro delle Albe a Ravenna a Palazzo Malagola; il Festival di Resistenza a Gattatico (Reggio Emilia) nella Casa Museo Cervi, diretto da Paola Varesi...
“Resistenza” è una parola molto comune, e un concetto fondamentale. La sua origine ci parla di un fermare respingendo, di un non cedere ad una forza, ad una spinta, e questo concetto può essere declinato in decine di modi diversi; noi ci soffermeremo sulla resistenza degli organismi viventi a sostanze che l'uomo utilizza per combatterli. Dal vocabolario Treccani rileviamo che “resistenza” è la capacità di determinati organismi di resistere all'azione di sostanze tossiche e velenose, di microrganismi patogeni, ecc. Affrontiamo questo argomento perché, negli ultimi anni, si è assistito all'introduzione di nuove sostanze attive (Prodotti Fitosanitari, PF) dotate spesso di elevata specificità, spiccata efficacia e attività sistemica. Ciò ha permesso di ampliare la gamma dei prodotti disponibili, ma l'uso ripetuto di questi PF ha portato, in tempi brevi, ad effetti collaterali negativi. Fra questi, il più pericoloso e il più difficile da “gestire” è quello della resistenza, cioè una sensibilità ridotta da parte di un parassita animale o vegetale nei confronti di un certo PF; questo fenomeno può essere il risultato di un cambiamento genetico. La Peronospora della vite, alga primitiva, microrganismo appartenente al Regno Chromista, ne è un ottimo esempio, in quanto ha manifestato negli ultimi trent'anni, e anche recentemente, fenomeni di resistenza a varie sostanze attive. In questo appuntamento ho avuto al mio fianco una collega molto esperta, la dott.ssa Marina Collina, professoressa associata e docente di Patologia Vegetale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Nella sua attività di ricerca si è dedicata, tra l'altro, all'approfondimento dei meccanismi di resistenza dei patogeni fungini (anche Peronospora) alle diverse sostanze attive con approcci biologici e molecolari. Nella diretta abbiamo affrontato quelli che ritengo essere i punti critici della difesa della vite (in particolare di quella antiperonosporica) e, con l'aiuto della dott.ssa Collina, cercheremo la migliore risposta alle seguenti domande e a quelle che arriveranno da voi partecipanti: 1. Cosa si intende per resistenza ad una sostanza attiva? 2. Cosa significa sostanza attiva (s.a.) multi-sito e s.a. mono-sito? 3. Le caratteristiche delle diverse s.a. come sono correlate all'insorgenza delle resistenze? 4. Quali sono le strategie anti-resistenza più efficaci? 5. In questo periodo di forte presenza di infezioni di peronospora e oidio, quali sono le indicazioni generali per non aumentare le popolazioni di Crittogame resistenti? --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/4grapes/message
Locomotive Breath Podcast 28.06.23La Notte della Resistenza Apache, Finale di Stagione 22/23
DUE GIUGNO, LA STORIA DEL REFERENDUM CHE RIPORTO' LA DEMOCRAZIA con Federico Fornaro, storico della Resistenza, autore di “2 giugno 1946. Storia di un referendum”, e deputato Pd - IL PARLAMENTO EUROPEO VOTA IL PIANO ASAP (SOLDI DEL PNRR PER LE MUNIZIONI) Come si divide la sinistra? Ce lo racconta Angela Mauro inviata a Bruxelles dell'Huffington Post - IL GOVERNO E IL PROBLEMA DEL PNRR con Andrea Di Stefano - LA FESTA DI RADIO POPOLARE tutte le istruzioni logistiche e organizzative con Catia Giarlanzani, AD di Radio Popolare. Prisma è condotto da Lorenza Ghidini. In redazione Massimo Alberti
Sarà solo potato e si farà il progetto sulla Resistenza
Sergio Mattarella è il più grande ostacolo ai progetti di revisione costituzionale della Destra. Il Presidente della Repubblica con i suoi continui richiami sulla Costituzione, la Resistenza e i valori su cui si fonda la nostra democrazia è diventato di fatto il baluardo più forte di fronte al tentativo della Destra di riscrivere la Storia, cambiare la Carta e imporre un'egemonia culturale che tolga spazio alle altre culture politiche. Di questo abbiamo parlato con lo storico Giovanni De Luna e lo scienziato della Politica Gianfranco Pasquino in questa puntata di Va Pensiero.
Bakhmut sempre più città simbolo di questa guerra e della resistenza ucraina. Nonostante da settimane si rincorrano notizie su capovolgimenti alterni della città, le forze di Kiev non si arrendono.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7408AVVENIRE PUBBLICIZZA IL 5 PER MILLE A FAVORE DELL'ARCI di Mauro FaverzaniDi nuovo. È successo di nuovo. Non a caso, non per una svista, né per un errore. Bensì deliberatamente, consapevolmente, pervicacemente. Il quotidiano della Cei, Avvenire, che ama definirsi genericamente «di ispirazione cattolica», quasi la sua non fosse sequela, apostolato, testimonianza, missione, bensì un tenue sentimento, un timido stato d'animo, un'intuizione senza impegno, dallo scorso 3 maggio ha ripreso a pubblicare in prima pagina, come manchette, accanto alla testata, a destra ed a sinistra, quindi con la massima evidenza possibile, la pubblicità del 5 per mille a favore dell'Arci.Era già capitato l'anno scorso e già qui, con un articolo, evidenziammo l'anomalia: con tutte le associazioni e le realtà cattoliche benemerite, cui invitare i lettori a destinare il 5 per mille, sponsorizzare proprio l'Arci ha dell'incredibile. E proprio in quell'articolo ne sintetizzammo i motivi, ripercorrendo la storia di quest'organizzazione impregnata ancora oggi di Sinistra col pugno chiuso, di immigrazionismo spinto, di ideologia Lgbtqa+, di genderismo fatto di schwa e asterischi per Statuto e poi ancora di aborto, di suicidio assistito, di eutanasia, stracciando così pagine e pagine di Catechismo della Chiesa cattolica, infischiandosene della sua Dottrina con una foga che non fa certo rima con "accoglienza" dei valori altrui, con "ascolto" di chi solo la pensi diversamente, con un autentico "rispetto" di tutte le posizioni.L'Arci ne ha per tutti coloro che non cantino col (suo) coro: sul suo sito, bolla senza mezzi termini e senza appello il governo Meloni d'esser «a trazione post-fascista», «pericoloso per la nostra Costituzione e per la nostra democrazia», si scaglia contro il decreto «anti-rave», monopolizza il 25 aprile, promuove la «Giornata internazionale della visibilità transgender» con tanto di «Carriera Alias» nelle scuole e via elencando.L'ARCIGAYDel passato l'Arci non rinnega nulla, anzi: anche nell'ultima redazione dello Statuto, approvata al XVIII Congresso nazionale del dicembre 2022, ribadisce di rappresentare «la continuità storica e politica» dell'«Associazione Ricreativa Culturale Italiana delle origini, fondata a Firenze il 26 maggio 1957», quella che affondava le proprie radici nel Pci, nel Psi e nella Cgil, come evidenziato da Vincenzo Santangelo, ricercatore presso l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, nel suo libro Le Muse del popolo.Nell'alveo dell'Arci sorse il 9 dicembre 1980 l'Arcigay, voluto da un sacerdote omosessuale, un teologo della liberazione sospeso a divinis, don Marco Bisceglia (riammesso nella Chiesa solo poco prima di morire, malato di Aids, dopo la supplica da lui inviata alla Congregazione per la Dottrina della Fede, supplica in cui si pentì di quelli che chiamò «i miei errori e traviamenti»). Con lui collaborò a quest'avventura anche un allora giovane obiettore di coscienza in servizio civile, Nicola Vendola detto Nichi, che poi divenne suo convivente. Con la sua adesione al World Social Forum, l'Arci ha fatto sue le bandiere dell'antagonismo e della «globalizzazione alternativa» terzomondista, ribadendo la propria natura «antiliberista» ed «antimperialista».Insomma, ce n'è abbastanza per indurre chi si dichiari cattolico a prender le distanze da posizioni tanto estremizzate e tanto lontane dal proprio credo. Anche quando si tratti di contratti pubblicitari, specie quando i messaggi contrastino con i propri ideali (ammesso che contrastino davvero)...Perché a Vespasiano, che sentenzia «pecunia non olet» («il denaro non puzza»), risponde Orazio, che argomenta «Est modus in rebus» («v'è una misura nelle cose») ed aggiunge: «Sunt certi denique fines, Quos ultra citraque nequit consistere rectum» («Vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi ciò ch'è giusto»). Allora, perché insistere, un anno dopo, riproponendo la medesima pubblicità a scapito delle realtà cattoliche, che più e meglio l'avrebbero meritata? Allora è un vizio, verrebbe da commentare...Esattamente. Come conferma il Catechismo.AVERSIO A DEO, CONVERSIO AD CREATURASSecondo San Tommaso d'Aquino, infatti, il peccato è «aversio a Deo» ovvero allontanamento cosciente e volontario da Dio, da Colui che infonde l'essere e la vita, aderendo viceversa alle creature, al mondo («conversio ad creaturas»). Coincide con quanto recepito nel Catechismo della Chiesa cattolica, che, al n. 1849, definisce il «peccato» come «una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il prossimo». Richiamando Sant'Agostino - e lo stesso San Tommaso, non a caso citato - bolla il peccato come «una parola, un atto o un desiderio contrari alla Legge eterna».Ora, promuovere pubblicamente chi sostenga aborto, eutanasia e tutto quanto sopra richiamato allontana indubbiamente da Dio sé stessi ed, ahimè, anche il prossimo, essendo manifestamente contrario alla Legge eterna.Il peccato inizia come seduzione e, specie quando ripetuto, diviene schiavitù. Come scrive ancora il Catechismo al n. 1876, «la ripetizione dei peccati, anche veniali, genera i vizi». Ed ecco, dunque, per quale motivo non appaia né sbagliato, né esagerato ritenere un «vizio» la promozione di ideologie contrarie alla fede, alimentando la confusione tra credenti e non. Nelle sue parole di commiato, Marco Tarquinio, che ha recentemente lasciato la direzione di Avvenire al collega Marco Girardo, ha scritto d'aver voluto «offrire a tutti un'informazione sempre limpida e libera, ancorata ai grandi valori cristiani e civili del nostro umanesimo». Certamente la scelta degli inserzionisti non è stata oculata, né coerente: lascia anzi una brutta eredità ed una pesante ipoteca sulla linea editoriale del giornale della Cei, linea che sarebbe bene a questo punto chiarire: infatti, «nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona» (Lc 16, 13).
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7398PER MATTARELLA L'ITALIA E' FIGLIA DELL'ANTIFASCISMO E DELLA RESISTENZA di Roberto De MatteiNegli ultimi giorni, in Italia, si è discusso molto di antifascismo e di resistenza. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a Cuneo, ha affermato che il 25 aprile è la festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo. L'Italia è figlia dell'antifascismo e della resistenza, ha aggiunto, e le parole del giurista Piero Calamandrei "Ora e sempre resistenza", costituiscono un programma ideale.Osserviamo che il ventesimo secolo è stato il secolo dei totalitarismi e delle dittature: comunismo, nazionalsocialismo, fascismo. Tra il 1939 e il 1945 si è combattuta una guerra mondiale in cui le democrazie occidentali, alleate al comunismo sovietico, hanno vinto il nazismo e il fascismo. Nella seconda metà del Novecento, scomparsi dalla scena nazismo e fascismo, sono rimaste, l'una di fronte all'altra, divise dalla Cortina di Ferro, le democrazie liberali e la Russia comunista, con i suoi paesi satelliti. Il crollo del muro di Berlino, nel 1989, e l'autodissoluzione dell'Unione Sovietica, nel 1991, hanno segnato la fine dell'anticomunismo, ma non quella del comunismo. Lo prova il fatto che oggi mentre tutti si dicono antifascisti, in assenza di fascismo, nessuno si dice anticomunista, in presenza di regimi politici che si richiamano esplicitamente al comunismo, come la Cina, di Xjnping, ma anche la Russia di Putin, che ancora inneggia a Stalin, come ad un eroe nazionale. La storiografia condanna in blocco come male assoluto il fascismo, ma per quanto riguarda il comunismo scompone il blocco tra l'ideale comunista e la sua realizzazione pratica e tra i diversi comunismi che si sono realizzati.IL FANTASMA DELL'ANTIFASCISMOIl filosofo Augusto Del Noce, scomparso nel 1989, ci offriva oltre cinquant'anni fa, una chiave di interpretazione di questa concezione della storia. Ciò che allora accadeva, e che ancora oggi accade, è che i comunisti utilizzavano il fantasma dell'antifascismo e della resistenza, per combattere non il fascismo, ma una concezione della società che con il fascismo non ha niente a che fare, ma al comunismo direttamente si oppone: quella visione tradizionale del mondo, fondata sul trinomio "Dio, patria e famiglia", che il comunismo vuole estirpare nel suo progetto di secolarizzazione della società Per compiere quest'operazione culturale, gli intellettuali progressisti elevano la resistenza da fatto storico quale essa fu a mito ideale, assumendola come spartiacque tra due ere della storia, l'oscura, legata ai valori tradizionali e la progressiva, fondata sull'abbandono di questi valori e sulla mitologia di un uomo nuovo, emancipato da ogni legge naturale e divina.La resistenza, affermava Augusto Del Noce fu un momento della seconda guerra mondiale, ed è in rapporto a essa che, sul piano internazionale, dev'essere intesa. Essa svolse un ruolo storico, ma in Italia si pose in continuità e non in discontinuità con il fascismo, di cui accolse proprio il concetto di "fascio", cioè di coalizione ideale tra forze divergenti per un progetto comune. Il "fascio" di Mussolini in seguito alla sconfitta nella seconda guerra mondiale si frantumò nelle varie forme che unificava e nacque un nuovo "fascio" antifascista, per cui i fascisti di tendenza liberale raggiunsero i liberali antifascisti, i fascisti cattolici si unirono ai cattolici antifascisti, i fascisti di sinistra io socialisti, agli azionisti ai comunisti; e così via. Al momento della caduta di un regime in cui monarchia e fascismo erano unificati, divampò una guerra civile, in cui, sotto l'aspetto ideologico, spesso le due parti, che erano formate da fascisti, antifascisti ed ex-fascisti, si confondevano; e come accade nelle guerre, ogni parte ebbe i suoi eroi e i suoi vili, i suoi ingenui e i suoi furbi, i suoi onesti e i suoi profittatori.TUTTI I BUONI DA UNA PARTE, TUTTI I CATTIVI DALL'ALTRAPer gli intellettuali progressisti, però, tutti i buoni stavano da una parte, tutti i cattivi dall'altra. Da qui la mitizzazione della resistenza, considerata come "unità ideale" delle forze del progresso contro il "male radicale", individuato non tanto nel fascismo, quanto in ogni visione della storia fondata sui valori tradizionali. La resistenza invece di essere un elemento da situare nella storia, divenne il metro stesso della valutazione della storia, l'antifascismo una categoria ideale contro un nemico che non è più il fascismo storico, ma è la visione del mondo di chi resiste alla dissoluzione dei valori e delle istituzioni tradizionali.Dunque le parole "ora e sempre resistenza" non hanno senso se sono applicate a un fascismo inesistente. E' vero che la vita è lotta e dobbiamo resistere contro i nemici che ci aggrediscono. Ma quali sono i veri nemici che ogni giorno ci troviamo a combattere? Innanzitutto il male morale, che ha le sue radici nel peccato originale e che si esprime nella concupiscenza che portiamo dentro di noi. A questo nemico interno si aggiungono il mondo e il demonio. Dobbiamo resistere al mondo, che san Giovanni dice immerso tutto nel male (1 Gv, 5, 19 e dobbiamo resistere al demonio, che è un essere personale e reale, che san Pietro paragona a un leone ruggente che cerca di divorarci (1, Pt, 5, 8). Ma dobbiamo resistere anche ai nemici della Chiesa e della nostra civiltà, che sono quotidianamente all'opera. Questi nemici sono tanti, e tra questi non c'è più il fascismo, ma c'è ancora il comunismo, che definisce fascisti i suoi avversari. Ed è innanzitutto contro il comunismo, in tutte le sue versioni, che proclamiamo "ora e sempre resistenza" il 25 aprile, festa di una ritrovata libertà che rischiamo nuovamente di perdere.Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Il vero male del fascismo: il culto dello Stato" spiega che la dottrina fascista è una teoria statalista che anche oggi è incontrastata. Per cui l'antifascismo, da questo punto di vista, è identico al fascismo.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 27 aprile 2023:"Fascismo" è la parola più abusata nel dibattito politico di questo mese, che si concluderà, passato il 25 aprile, solo con le celebrazioni del 1° maggio. Si tratta, tuttavia, di un insulto ormai scollegato dalla realtà storica. Si dà del "fascista" al prepotente che non ti lascia parlare, all'estremista che ricorre facilmente alle mani, al politico che vuole imporre legge-e-ordine.Al tempo stesso, il "fascismo" è inteso come periodo storico, una pagina negativa della storia di cui si chiede continuamente una ferma condanna. Gianfranco Fini, autore della svolta che mutò il Movimento Sociale Italiano in Alleanza Nazionale, il 25 aprile ha chiesto pubblicamente a Giorgia Meloni di abiurare il fascismo. La premier ha scritto una lettera aperta al Corriere della Sera, condannando tutti i totalitarismi, in generale, e i suoi critici l'hanno accusata di non aver avuto il coraggio di condannare il fascismo, in particolare. La Russa, dopo una serie di uscite che non lo hanno aiutato certamente a superare la sua etichetta di fascista nostalgico, ha rifiutato di rispondere alle insistenti domande di un cronista de La Stampa che gli chiedeva se si "sentisse antifascista".Ma non sappiamo realmente da cosa si debba prendere le distanze. A rendere complicata la memoria su cosa fu il fascismo, furono i fascisti stessi che aveva idee tutt'altro che chiare. Nel suo manifesto Origini e dottrina del fascismo, del 1932, Mussolini ammette: "Il fascismo non fu tenuto a balia da una dottrina elaborata in precedenza, a tavolino: nacque da un bisogno di azione e fu azione; non fu partito, ma, nei primi due anni, antipartito e movimento".Il fascismo elaborò una sua dottrina solo stando al governo. Ma ciò non vuol dire che non vi fosse un pensiero. Vi è una chiara continuità fra le leggi e le politiche perseguite dal regime almeno dall'inizio della dittatura (1925) alla sua sconfitta militare finale nel 1945.La definizione di "totalitarismo" non è un'invenzione di Hannah Arendt o di qualche politologo del secondo dopoguerra, ma è un'aspirazione del regime fascista. Scriveva Mussolini: "Si può pensare che questo sia il secolo dell'autorità, un secolo di «destra», un secolo fascista; se il XIX fu il secolo dell'individuo (liberalismo significa individualismo), si può pensare che questo sia il secolo «collettivo» e quindi il secolo dello Stato". E più esplicitamente: "Caposaldo della dottrina fascista è la concezione dello Stato, della sua essenza, dei suoi compiti, delle sue finalità. Per il fascismo lo Stato è un assoluto, davanti al quale individui e gruppi sono il relativo. Individui e gruppi sono «pensabili» in quanto siano nello Stato". Il filosofo Giovanni Gentile autore delle Idee fondamentali nella dottrina fascista, nega che la nazione nasca dalla tradizione o dal consenso, ma ritiene che sia lo Stato a plasmarla: "Questa personalità superiore è bensì nazione in quanto è Stato. Non è la nazione a generare lo Stato, secon
Negli ultimi giorni, in Italia, si è discusso molto di antifascismo e di resistenza. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a Cuneo, ha affermato che il 25 aprile è la festa della identità italiana, ritrovata e rifondata dopo il fascismo. L'Italia è figlia dell'antifascismo e della resistenza, ha aggiunto, e le parole del giurista Piero Calamandrei "Ora e sempre resistenza", costituiscono un programma ideale.
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Questa settimana Raffaele ci racconta la nascita di due delle squadre più famose italiane. Particolarità? Sono due squadre della stessa città! Avete già capito di chi stiamo parlando? Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Cosa è successo nell'ultima puntata di Easy Italian? - https://www.youtube.com/watch?v=48pryMTgySs Iniziamo subtio con la "liberazione". Cosa si festeggia in Italia il 25 Aprile? Il 25 aprile in Italia si festeggia la liberazione del nazifascismo, è quindi un giorno molto importante che ricorda la lotta condotta dai partigiani e quindi simbolo della Resistenza. https://it.wikipedia.org/wiki/Anniversariodellaliberazione_d%27Italia Il conservatorio, ma cos'è? E perché è legato alla musica? https://it.wikipedia.org/wiki/Conservatorio Ecco invece il link al programma del conservatorio di Napoli, se siete a Napoli Matteo consiglia vivamente di andare a vedere uno dei concerti, e mi raccomando, anticipatevi, andate almeno 30 minuti prima. https://www.sanpietroamajella.it/wp-content/uploads/2023/02/locandina-2023-def.-8.pdf E poi si parla di calcio, ma più che altro, si parla di storia del calcio con Raffaele che ci racconta la differenza tra due squadre molto famose, le due squadre di Milano. Curiosi? Non solo macchine e moto in tangenziale, anche i cavalli! https://www.rainews.it/video/2023/04/cavallo-al-galoppo-contromano-sulla-tangenziale-di-napoli-paura-tra-gli-automobilisti-88fdbe55-315c-4c90-a5c4-95149c6a6d66.html Ecco invece il LAMA scappato dal circo https://www.lastampa.it/la-zampa/2023/04/23/video/genovaillamafuggitodalcircocorreincorso_italia-397359671/ Trascrizione Raffaele: 0:25 (Buongiorno!) Buongiorno Matteo, viva i ponti! Matteo: [0:28] Viva i ponti! Ma quali ponti? In che senso? Il ponte di... su quale fiume? ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Nuova puntata dell'appuntamento domenicale di «Corriere Daily»: le repliche dell'editorialista alle domande e osservazioni che avete mandato via WhatsApp al 345 6125226.Per altri approfondimenti:Ponte sullo Stretto: “Ue pronta a coprire il 50% dei costi per gli studi”Ecco perché l'Italia non sa spendere i fondi del PnrrPerché la Resistenza è plurale e appartiene a tutti
Il 37% degli italiani pensa che Mussolini abbia fatto anche cose buone. Il 56% invece la pensa diversamente. Questi dati di un recente sondaggio spiegano perché ancora oggi quando si parla di fascismo e antifascismo l'Italia si divide. Ne parliamo conLorenzo Castellani, storico delle istituzioni politiche e docente all'Università Luiss di Roma.I contributi audio di questa puntata sono tratti dai video pubblicati sul canale Youtube Il Fatto Quotidiano il 4 aprile 2016 e il 25 aprile 2023, dai video pubblicati sul canale Youtube LA7 Attualità il 14 febbraio 2018, il 23 settembre 2022, il 19 febbraio 2023 e il 13 marzo 2023, dai video pubblicati sul canale Youtube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 24 aprile 2019 e il 21 maggio 2022, dall'Archivio Luce Cinecittà, Giornale Luce 1 (367) del 3 agosto 1943, dal video pubblicato sul canale Youtube Fanpage il 25 aprile 2019, dal video pubblicato sul canale Youtube askanews il 23 marzo 2015, dai video pubblicati sul canale Youtube Corriere della Sera il 13 e il 25 ottobre 2022 e l'1 aprile 2023, dal video pubblicato sul canale Youtube alanews il 12 agosto 2022 e il 21 aprile 2023, dal video pubblicato sul canale Youtube IlSole24ore il 22 aprile 2023, dal video pubblicato sul canale Youtube Bimdistribuzione il 25 marzo 2014.
1943-2023: resistenza e Carta di ChivassoLa ricorrenza del 25 Aprile è stata anche un'occasione per riaccendere una luce su evento di cui si è forse persa troppo la memoria: la nascita della Carta di Chivasso delle popolazioni alpine. Un documento di immenso valore che auspicava un'Italia libera e rispettosa delle minoranzeFatti in breveCon i Fatti in breve di questa settimana Serafin ci racconta dell'incredibile record della speleologa Beatriz Flamini, della disavventura accaduto ad una paracadutista al Trofeo Montegrappa e della sperimentazione del Sentiero Azzurro delle Cinque Terre a senso unico.
25 aprile 2023 - Italiano in Podcast. Festa della Liberazione, il 25 aprile l'Italia celebra la fine della guerra contro il nazifascismo. Il Paese ricorda questo importantissimo giorno come momento fondamentale per la nascita dell'Italia repubblicana moderna. Si celebrano oggi la libertà e tutti quelli che hanno fatto parte della resistenza al fascismo. L'antifascismo è uno dei valori alla base della Costituzione. Due giornate molto buone con bel tempo, buona produttività e diverse conversazioni con gli amici studenti. Per chiudere l'episodio qualche commento sulle celebrazioni della festa e una frase di Calamandrei sulla Costituzione e sulla Resistenza. Paolo e iSpeakItaliano vi salutano, l'appuntamento è per domani con un nuovo episodio di Italiano in Podcast. A presto! PS: non dimenticate di rispondere al sondaggio per dare il vostro giudizio su questo episodio o di scrivere un commento sugli argomenti della puntata. Abbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe Supporta iSpeakItaliano su BuyMeACoffee Il negozio di iSpeakItaliano https://www.ispeakitaliano.it/merchandise/ --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/ispeakitaliano/message
Mattarella parla della «tirannia mussoliniana» e della «nefanda oppressione tedesca e fascista», dei sacerdoti fatti a pezzi e dei civili bruciati vivi. E della Costituzione che fu «la risposta alla crisi di civiltà prodotta dal nazifascismo»: «Chiediamoci dove e come saremmo, se fascismo e nazismo fossero prevalsi allora!». E chiude con un motto: «ora e sempre Resistenza». In prima fila ad ascoltarlo c'erano i ministri Guido Crosetto, Daniela Santanché e Roberto Calderoli. Chissà se hanno capito. Chissà se il presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa, avrà trovato un minuto per rileggersi il discordo di Mattarella. Ora e sempre. #LaSveglia per La Notizia
Anche quest'anno, in occasione del 25 aprile, torna la #staffettapartigiana di Mis(S)conosciute: un appuntamento immancabile per raccontare, con l'aiuto di voci amiche, le storie delle donne che con il loro contributo ci hanno permesso di nascere e crescere in un paese libero.Mis(S)conosciute ha ideato e prodotto una puntata doppia in forma di staffetta, in cui le protagoniste della Resistenza e della lotta di Liberazione antifascista si passano, letteralmente, il testimone.A raccontare con noi le storie di Giovanna Zangrandi, Elena Bono, Jenide Russo, Joyce Lussu, Fausta Cialente e Alba De Cespedes, ci sono le voci di Silvia Ballestra, Emmanuela Carbé e Valeria Palumbo. Con testimonianze audio di Teresa Mattei e Francesca Laura Fabbri Wronowski.Mis(S)conosciute - Scrittrici tra parentesi è un podcast di Giulia Morelli, Silvia Scognamiglio e Maria Lucia Schito.Un ringraziamento speciale va a Alessandra Masi per le letture e a Silvia Ballestra, Emmanuela Carbé e Valeria Palumbo per aver partecipato alla nostra staffetta partigiana raccontandoci le storie di Joyce Lussu, Fausta Cialente e Jenide Russo.Ringraziamo il professor Alessandro Barbero che ci ha gentilmente concesso di utilizzare un brano tratto dalla sua conferenza su via Rasella tenuto in occasione del Festival della Mente del 2017.Per la versione di "Bella Ciao" usata in questo episodio ringraziamo Sara Loreni.Per il mix audio si ringrazia Steven BradburyLe illustrazioni sono di Monica Lasagni.La sigla di Mis(S)conosciute è degli SHIJO X- Venticinque Aprile ("Bella Ciao" Orchestral Cover) by Savfk | Music promoted by https://www.free-stock-music.com Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/- ExLibris by Kosta T https://freemusicarchive.org/music/Kosta_T/Relax_Violin/Kosta_T_-_Relax_Violin_-_11_Exlibris/ - Mortality by Podington Bear https://freemusicarchive.org/music/Podington_Bear/Piano_I/Mortality/- https://soundcloud.com/teh-kav/katyushaCREDITS SUONI- https://freesound.org/people/quetzalcontla/sounds/337747/- https://freesound.org/people/InspectorJ/sounds/484470/- https://freesound.org/people/pakasit21/sounds/138049/- https://freesound.org/people/cupido-1/sounds/433537/Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4081412/advertisement
Buon 25 Aprile Patatoni!Oggi puntata speciale di Consigli Non Richiesti!Ho deciso di prendere microfono e videocamera e fare un video di getto dopo aver visto due film consigliati dal mitico Teo Youssoufian. Una puntata di cuore e resistenza!EVVIVA!La copertina è un opera di Genny Ferrari ▶▶ https://www.instagram.com/gennyferartist/
Buon 25 aprile e buona liberazione.Festeggiamo con una storia di Primo Levi, Oro.Support the podcasthttps://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=HJF6KQ4BY27Y2Music:Faster Does It - Kevin MacLeod.Drifting at 432 Hz - Unicorn Heads
Regalo di compleanno per un ragazzino veneto, 'da piccolo mi raccontavano le storie dei partigiani'
Anche quest'anno, in occasione del 25 aprile, torna la #staffettapartigiana di Mis(S)conosciute: un appuntamento immancabile per raccontare, con l'aiuto di voci amiche, le storie delle donne che con il loro contributo ci hanno permesso di nascere e crescere in un paese libero.Mis(S)conosciute ha ideato e prodotto una puntata doppia in forma di staffetta, in cui le protagoniste della Resistenza e della lotta di Liberazione antifascista si passano, letteralmente, il testimone. A raccontare con noi le storie di Giovanna Zangrandi, Elena Bono, Jenide Russo, Joyce Lussu, Fausta Cialente e Alba De Cespedes, ci sono le voci di Silvia Ballestra, Emmanuela Carbé e Valeria Palumbo. Con testimonianze audio di Teresa Mattei e Francesca Laura Fabbri Wronowski. Mis(S)conosciute - Scrittrici tra parentesi è un podcast di Giulia Morelli, Silvia Scognamiglio e Maria Lucia Schito.Un ringraziamento speciale va a Alessandra Masi per le letture e a Silvia Ballestra, Emmanuela Carbé e Valeria Palumbo per aver partecipato alla nostra staffetta partigiana raccontandoci le storie di Joyce Lussu, Fausta Cialente e Jenide Russo. Ringraziamo il professor Alessandro Barbero che ci ha gentilmente concesso di utilizzare un brano tratto dalla sua conferenza su via Rasella tenuto in occasione del Festival della Mente del 2017. Per la versione di "Bella Ciao" usata in questo episodio ringraziamo Sara Loreni.Per il mix audio si ringrazia Steven Bradbury Le illustrazioni sono di Monica Lasagni. La sigla di Mis(S)conosciute è degli SHIJO XCREDITS MUSICHE - Venticinque Aprile ("Bella Ciao" Orchestral Cover) by Savfk | Music promoted by https://www.free-stock-music.com Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/- ExLibris by Kosta T https://freemusicarchive.org/music/Kosta_T/Relax_Violin/Kosta_T_-_Relax_Violin_-_11_Exlibris/ - Mortality by Podington Bear https://freemusicarchive.org/music/Podington_Bear/Piano_I/Mortality/CREDITS SUONI- https://freesound.org/people/Garuda1982/sounds/611464/- https://freesound.org/people/xkeril/sounds/673266/- https://freesound.org/people/Beethovenboy/sounds/678650/- https://freesound.org/people/pflanigan/sounds/390282/- https://freesound.org/people/Nox_Sound/sounds/613849/- https://freesound.org/people/13gkopeckak/sounds/378903/- https://freesound.org/people/InspectorJ/sounds/484470/- https://freesound.org/people/cupido-1/sounds/433537/Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4081412/advertisement
In occasione della ricorrenza del 25 Aprile per la Festa della Liberazione, all'IIC di Sydney si ricordano le vite corraggiose dei giovani e delle giovani che combatterono per liberare Bologna dall'occupazione nazifascista.
Alessandro Barbero è stato ospite della Cooperativa Popolare Infrangibile 1946. A organizzare il tutto, Carlo Pallavicini, dirigente Si Cobas, arrestato nel luglio dello scorso anno insieme al coordinatore nazionale del Si Cobas Aldo Milani e altri due dirigenti del sindacato piacentino, Mohamed Arafat e Bruno Scagnelli. Durante l'incontro si è discusso di vari temi tra cui il revisionismo della Resistenza e di via Rasella.Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=gWpzdnOfbzYCooperativa Infrangibile: https://www.facebook.com/cooperativapopolareinfrangibile1946--- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: flamsteed46[@]gmail[dot]com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Marco Revelli"Per le Resistenze"Paralouphttps://paraloup.itIn occasione dell'anniversario degli ottant'anni dall'inizio della lotta di Liberazione dal nazifascismo(1943-2023), la Fondazione Nuto Revelli propone e organizza l'edizione 1 Per le Resistenze: una serie di appuntamenti dal 22 al 25 aprile (con delle anteprime il 19 e il 20) per confrontarsi sulle Resistenze di oggi, attraverso la presenza catalizzatrice di autori del panorama artistico e letterario contemporaneo.L'obiettivo della Fondazione è di celebrare la Liberazione, (ri)creando momenti di incontro tra la città di Cuneo, il Comune di Rittana e Paraloup, sede della prima formazione partigiana di Giustizia e Libertà, ora nuovo centro culturale a 1.360m in Valle Stura.Per le Resistenze è l'occasione per riflettere sulle nuove resistenzə a partire dalle parole chiave donne, scelta, antifascismo, libertà che hanno caratterizzato il percorso di vita e di impegno di Nuto Revelli.“Quello a cui ci prepariamo non è un 25 aprile come gli altri. Perché nel 2023 cade l'ottantesimo anniversario dell'inizio della Resistenza italiana, che proprio a Paraloup ebbe origine. Perché per la prima volta nella storia della Repubblica abbiamo un governo i cui membri non riescono a pronunciare la parola antifascista, che costituisce la prima radice della nostra Costituzione. Perché continuiamo a vivere l'orrore di una guerra disumana che sta portando il mondo sull'orlo dell'abisso. Per questo salire a Paraloup nei giorni della Liberazione oggi ha un significato particolare. Trovarci per combattere insieme il senso di solitudine e di oscuramento del futuro che rischia di paralizzarci. Liberiamoci dalla paura, dall'impotenza, dalla rassegnazione. Chi ha lottato e sofferto per conquistare giustizia e libertà merita di più di quanto già stiamo facendo. Troviamoci numerosi per resistere.” (Marco Revelli)Per le Resistenze vuole diventare un appuntamento annuale in occasione del quale rendere complementare il rapporto città-montagna, alimentando lo scambio, la circolazione e l'ibridazione degli artisti e dei pubblici, nonché sostenendo l'identificazione di spazi e luoghi in grado di ampliare l'offerta culturale del sistema territoriale cuneese. Rilanciare la dimensione culturale di Paraloup, della propria identità e della sua relazione con la comunità rittanese e con quella cuneese significa valorizzare l'attivazione giovanile e sensibilizzare il pubblico sulla necessità di dare voce e ascolto alla marginalità ed ai vinti di oggi. Sempre come attività di aggiornamento per gli insegnanti, nell'ambito del progetto Memoranda della Fondazione Nuto Revelli, si inserisce anche l'incontro La didattica della libertà: trasmettere memoria tra le generazioni di lunedì 24 aprile presso la Borgata Paraloup, con la partecipazione di Nino Aragno. L'iniziativa della Casa Editrice Aragno di distribuire nelle scuole il libro I conti col nemico, nella nuova edizione con la prefazione di Marco Revelli e la postfazione di Piero Dadone, e il progetto Memoranda della Fondazione Nuto Revelli si integrano perfettamente nel comune disegno di realizzare una seminagione democratica in tempi difficili, in cui la caduta della memoria civile rischia di lasciarci indifesi. Il forte messaggio contro la guerra che Nuto Revelli aveva affidato al libro Il disperso di Marburg – la guerra come male radicale – ritorna nel percorso di Memoranda attraverso i luoghi e gli oggetti quotidiani degli antifascisti piemontesi, e può trasferirsi con un linguaggio nuovo nel lavoro didattico.Lunedì 24 aprile a Cuneo, presso il Salone d'onore del Comune, l'autrice Antonella Tarpino dialogherà in anteprima, a partire dal suo nuovo libro Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano(Einaudi, 2023), con Roberto Baravalle e Ugo Nespolo sulla narrazione affidata agli oggetti e ai luoghidella vita quotidiana, per ricucire, con la fine degli ultimi testimoni, il filo lesionato della memoria di tantiuomini e donne che si opposero al fascismo e alla dittatura. Modera l'incontro Gigi Garelli.Al programma Per le Resistenze, in collaborazione con il Comune di Cuneo e con il collettivo Resistenze, si affiancano la tradizionale Fiaccolata delle Libertà di lunedì 24 aprile dal Parco della Resistenza e l'orazione di Massimo Giannini. A seguire, letture dal palco di Piazza Virginio e il concerto dell'Istituto italiano di Cumbia All Star.Tra le proposte cinematografiche, giovedì 20 aprile al Cinema Monviso di Cuneo andrà in scena la storia di migrazione della famiglia Ughetto con la proiezione del film in stop motion Manodopera. Interdit aux chiens et aux italiens (Graffiti Doc, 2022) e l'intervento in presenza del regista francese Alain Ughetto.Domenica 23 aprile presso la cineteca della Borgata Paraloup è prevista la proiezione del film La strada più lunga (1965) di Nelo Risi, restaurato da Rai Teche e tratto dal romanzo autobiografico di Davide Lajolo Il voltagabbana. Introdurrà Alessandro Gaido (Associazione Piemonte Movie) e a seguire il commento critico di Sergio Toffetti.Anche tanti incontri sulla tematica L'anello forte: donne resistenti.Sabato 22 aprile, le partecipanti alla scuola Prime Minister - associazione con l'obiettivo di promuovere la parità di genere, l'equità generazionale e l'attivazione civica di giovani donne di età compresa tra 14 e 19 anni - si confronteranno sul fare politica e sull'attivazione giovanile. Dopo la performance del coro Union des Amis Chanteurs con canti popolari e brani estratti dalle opere di Ada Gobetti, sempre dal teatro di Paraloup Benedetta Tobagi, autrice di La Resistenza delle donne (Einaudi, 2022), attingendo alla memorialistica e alle testimonianze, farà rivivere le storie di quelle donne troppo spesso dimenticate, in un reading teatrale, con Susanna Gozzetti e Giulia Bertasi, che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile.A raccontare i luoghi della memoria antifascista, anche la camminata Rural Migrantour Chi non emigrava, non era gente di domenica 23 aprile alla scoperta delle storie di migrazione, resistenza e ritorni sui sentieri intorno alla Borgata Paraloup. Il racconto delle nostre accompagnatrici interculturali si inserisce nella storia di migrazione di tanti altri, di molti di noi: testimonianze di vita contadina, di abbandono delle montagne e di ritorno, storie di resistenza e di cittadinanza. Che cosa sappiamo della migrazione? Quale impatto ha sui territori rurali e montani?A Cuneo, presso la sede della Fondazione Nuto Revelli, domenica 23 aprile l'incontro Per forza o perscelta? Storie di partigiani, di cittadinanza e di pace con il dialogo tra Gastone Cottino e AbdullahiAhmed. A seguire buffet per tutti i partecipanti. Con la 78ª Festa della Liberazione di martedì 25 aprile ci ritroveremo a Paraloup per il consueto pranzo partigiano e per un momento di festa con i canti resistenti delle Primule Rosse.Ad aprire la mattinata di martedì 25 aprile è prevista la camminata nelle borgate di Rittana sulle traccedei testimoni di Nuto Revelli, a cui seguirà la presentazione del libro Impronte: 28 escursioni neiluoghi e tra le parole dei testimoni di Nuto Revelli di Nino Costantino (Seb27 edizioni, 2023) presso ilSalone Comunale di Rittana.Nel pomeriggio, dal palco del Teatro della Borgata, l'appuntamento è con Marco Revelli per l'orazione Liberiamoci! in dialogo con Vauro Senesi, che per l'occasione sarà presente a Paraloup.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttsp://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. 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Gherardo Colombo"Anticostituzione"Come abbiamo riscritto (in peggio) i princìpi della nostra societàGarzanti Editorehttps://garzanti.it"La Storia tra le righe"Festival di Letteratura StoricaLegnanoDomenica 16 aprile 2023, ore 21:00L'incontro di chiusura del Festiva è affidato all'ex magistrato, giurista e saggista Gherardo Colombo, con una riflessione sulla Carta costituzionale a 75 anni dalla sua entrata in vigore, per rileggere con occhi nuovi il documento fondativo del nostro vivere civile, e interrogarsi su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.Il 1° gennaio 1948 l'entrata in vigore della Costituzione inaugura per l'Italia l'inizio di una nuova era, ponendo le basi di quella che, nell'articolo 1, viene definita per la prima volta una «Repubblica democratica». Nella definizione dei 139 articoli che la compongono, i padri e le madri costituenti si sono posti l'obiettivo di ridefinire il dna del nostro Paese dopo l'esperienza del fascismo, della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Eppure, se è vero che il testo della Costituzione riconosce nella realizzazione della pari dignità universale e nella tutela dei diritti i propri obiettivi, è altrettantoevidente quanto spesso i suoi principi non trovino applicazione nella vita di tutti i giorni. Rilevando la distanza tra teoria e prassi, Gherardo Colombo riscrive in modo provocatorio alcuni dei principali articoli del nostro statuto, ne smaschera le mancate promesse, ne illumina i punti ciechi. E offre così l'occasione di rileggere con occhi nuovi il documento fondativo del nostro vivere civile, nonché di riflettere su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.Gherardo Colombo è nato a Briosco (MB) nel 1946. Per oltre trent'anni magistrato, dal 2007 si dedica alla riflessione pubblica sulla giustizia attraverso l'associazione Sulle regole.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Oggi a Cult: Il Motografo e il suo nuovo progetto di podcast sulla Resistenza; una panoramica della Art Week Milano 2023; Walter Fontana "L'uomo di marketing e la variante limone" (ed. Bompiani); la regista Teona Strugar Mitevska sul film "L'appuntamento"; Giovanni Chiodi anticipa la sua prossima recencione sulla "Lucia di Lammermoor" alla Scala...
Amanda Colombo"La Storia tra le Righe""Festival di Letteratura Storica"Legnano Dal 14 al 16 aprile 2023 si terrà a Legnano "La storia tra le righe", prima edizione di un Festival di Letteratura Storica che nasce su impulso di Fondazione Palio e del Comune di Legnano, ideato e curato da Incipit Eventi culturali e letterari di Amanda Colombo, con la collaborazione di Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Statale di Milano, Università degli Studi Milano Bicocca e Fondazione Arte della Seta Lisio-Firenze. È a Legnano che nel maggio del 1176 le truppe della Lega Lombarda riuscirono nell'impresa di arrestare la calata dell'esercito imperiale di Federico Barbarossa, in una leggendaria battaglia ricordata secoli dopo anche in un'opera di Giuseppe Verdi e nell'Inno di Mameli. Ed è il legame con un avvenimento del passato così importante per la storia d'Italia – celebrato annualmente sin dal 1935 con la rievocazione storica del Palio di Legnano – che fa della città lombarda, non lontana da Milano, la sede ideale per ospitare un festival dedicato alla Storia antica, moderna e contemporanea in tutte le sue diverse declinazioni, dalla narrativa alla saggistica, dai laboratori per bambini ai libri per ragazzi, dai testi accademici alle graphic novel, dalle inchieste giornalistiche alle riflessioni sulle questioni dell'attualità. Ad inaugurare il Festival, venerdì 14 aprile alle 21, sarà uno degli scrittori di genere più amato dai lettori, Marcello Simoni, che partendo dai suoi più recenti romanzi guiderà gli spettatori alla scoperta di come nasce un romanzo storico, tra fatti veri ed elementi narrativi, .in un incontro dal titolo La Storia nelle storie: la magia del romanzo storico.Le mattine di sabato e domenica saranno dedicate a incontri accademici organizzati in collaborazione con le due università milanesi partner della manifestazione: la nota antichista Laura Pepe, docente alla Statale di Milano, racconterà gli inaspettati parallelismi con l'oggi della vita sociale, familiare e politica nella Grecia Classica (Niente è più moderno della Grecia Antica, sabato ore 11), mentre Duccio Balestracci, con la partecipazione di Paolo Grillo, illustrerà l'avventurosa e spregiudicata vita di uno dei personaggi più significativi del Rinascimento italiano, Federico da Montefeltro (L'altra faccia della medaglia, domenica ore 11). Nei pomeriggi sono previsti incontri con autori di narrativa e saggistica storica fra i più noti e amati dal pubblico italiano, che presenteranno le loro opere più recenti. Sabato si susseguiranno Paola Cereda (Resistere per esistere, ore 15), fresca vincitrice del Premio Wondy-Giuria popolare, con una storia di Resistenza ambientata fra le miniere di ferro dell'Isola d'Elba, dove la vita è difficile sempre, ma ancor di più se sei donna, sola, e la Guerra cerca di portarti via quello che ami; Federico Canaccini (Suona, suona campanina, ore 17), noto storico medievista, ripercorre le 21 battaglie più importanti del Medioevo, le evoluzioni tecnologiche, le trame politiche e le strategie militari che hanno caratterizzato i cosiddetti “Secoli bui”; Fulvio Ferrario (Datemi un martello, ore 19), pastore valdese, illustrerà la storia di Lutero e della Riforma, e dei risvolti che questa ha avuto sulla contemporaneità, in occasione della ristampa del Grande Catechismo di Lutero. La giornata si conclude con Marco Buticchi (Egittomania, ore 21), che in occasione del centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon, racconta cosa ha portato al celebre ritrovamento e regala un'affascinante ipotesi sul mistero della morte del Faraone bambino.Domenica sarà la volta del giornalista e storico Luigi Barnaba Frigoli (Se vuoi che una cosa venga fatta chiedi a una donna, ore 15), che partendo dalla straordinaria figura di Bona Lombardi, racconterà la forza delle donne nei secoli, la loro capacità di combattere, la fine abilità politica e l'astuzia con cui hanno saputo mantenere solidi regni e potere stabile; della scrittrice Carla Maria Russo (Il miraggio di Ellis Island, ore 17), con l'avvincente storia di due donne italiane immigrate nell'America del Primo Novecento, una che uccide per difendersi e la prima avvocata della storia che si batte per salvarle la vita; di Alessandro Milan (Il segno della memoria, ore 19), giornalista di lungo corso a Radio 24, che partendo da una pietra d'inciampo posta sotto casa sua, ripercorre le storie di partigiani silenti nella Milano della Resistenza, dei loro piccoli atti eroici dimenticati, la cui memoria merita di essere ripristinata.Tre i laboratori a tema storico dedicati ai più piccoli: Mistero al Castello (sabato ore 11, dai 10 anni), un giallo medievale per giovani investigatori, nel quale i piccoli partecipanti si trasformeranno in Giovani Cavalieri del Quinto Sigillo in perlustrazione dei mille anfratti segreti del Castello per scoprire chi ha ucciso il conte Bartolomeo Antony Nicolis-Galanti, con Fausto Vitaliano, sceneggiatore di punta di Disney Italia; Dov'è finito il tesoro degli Allahakbarries? (domenica ore 11, dagli 8 anni), una caccia al tesoro al Castello con enigmi, trucchi e misteri da risolvere per arrivare all'agognato scrigno, con Luca Crovi, tra i massimi esperti in Italia di letteratura di genere; Alla scoperta del Castello: storia e storie delle contrade (domenica ore 16, 4-8 anni), una lettura animata con laboratorio sul Palio e le Contrade, un'avventura fatta di risate, emozioni e tanta fantasia, a cura di Fortuna Nappi.L'incontro di chiusura del Festival(Anticostituzione, domenica 16 aprile alle 21) è affidato all'ex magistrato, giurista e saggista Gherardo Colombo, con una riflessione sulla Carta costituzionale a 75 anni dalla sua entrata in vigore, per rileggere con occhi nuovi il documento fondativo del nostro vivere civile, e interrogarsi su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.Gli incontri saranno moderati da Amanda Colombo, ideatrice e curatrice del Festival, Alessio Francesco Palmieri Marinoni, storico della moda e del costume, e Laura Defendi, giornalista.Due le location cittadine, cariche anch'esse di storia, che ospiteranno gli incontri, il Castello Visconteo e Villa Jucker, sede dell'associazione Famiglia Legnanese, trasformando la città in un laboratorio di idee, un luogo dove autori, editori e lettori possano convergere condividendo una comune passione per la storia. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero racconta di cosa erano i GAP, i gruppi di azione patriottica, e di come fu pianificato ed eseguito l'attentato all'esercito tedesco a Roma, in via Rasella, il 24 marzo del ‘44.(in foto: Gruppo di gappisti romani, da "Achtung Banditen!" di Rosario Bentivegna)Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero racconta di cosa erano i GAP, i gruppi di azione patriottica, e di come fu pianificato ed eseguito l'attentato all'esercito tedesco a Roma, in via Rasella, il 24 marzo del ‘44.(in foto: Gruppo di gappisti romani, da "Achtung Banditen!" di Rosario Bentivegna)Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
References Donatella Alfonso. Animali di periferia. Le origini del terrorismo tra Golpe e Resistenza tradita. La storia inedita della Banda XXII. Rome: Castelvecchi 2012. Pino Casamassima, Gli irriducibili. Storie di brigatisti mai pentiti. Bari: Laterza, 2012. Marco Clementi, Paolo Persichetti, Elisa Santalena, Brigate rosse. Dalle fabbriche alla «campagna di primavera». Roma: DeriveApprodi, 2017. Renato Curcio, Mario Scialoja, A viso aperto. Milano: Mondadori, 1993. Giovanni Fasanella, Alberto Franceschini, Che Con Sono Brigate Rosse: Le radici, la nascita, la storia, il presente. Milano: Biblioteca Universale Rizzalo, 2004 Luca, "Il Sid e il progetto di rapimento dell'avv.Lazagna," La strage dell'Italicus – 4 agosto 1974, December 17, 2013, https://4agosto1974.wordpress.com/2013/12/17/il-sid-e-il-progetto-di-rapimento-dellavv-lazagna/ Moretti Mario, Mosca Carla, Rossanda Rossana, Brigate rosse: Una storia italiana, Milano: Mondadori, 2007. Alberto Papuzzi, Il provocatore. Torino: Einaudi, 1976. Mario Sossi, Luigi Garibaldi, Gli anni spezzati – il giudice nella prigione delle BR. Ares, 2014.
Fabrizio Meni"Un due tre stella!"Mimesis Edizionihttps://mimesisedizioni.itUn due tre Stella!, romanzo tra quelli segnalati al XXIV Premio Calvino “per la densa e potente saga familiare monferrina che attraversa il Novecento per arrivare al secondo dopoguerra del riscatto, con l'Eternit delle polveri d'amianto sempre all'orizzonte, è un singolare esempio dell'uso della letteratura di memoria per produrre teoria, critica sociale, riflessione politica, lettura antropologica, il tutto reso però in modo leggero”. Il racconto ha vinto il Premio Acqui Storia per la narrativa per aver saputo “intrecciare romanzo familiare, romanzo d'ambiente e romanzo storico in cui la vicenda personale si inquadra e si esprime nella rilettura di una fase dell'epoca contemporanea – gli anni Settanta del Novecento – vista come la vera conclusione del dopoguerra”. Nello spazio fiabesco della narrazione infantile, uomini “insignificanti” incrociano le loro vicende con quelle di personaggi della storia e della cultura, filtrati dallo sguardo curioso e ingenuo di un bambino che esplora il mondo in bicicletta, in un viaggio di formazione che troverà compimento nella montagna: reale e simbolica allo stesso tempo, tanto da essere chiamata la “valle dei minatori”, a indicare sia un luogo biblico in cui, come accade a molti dei personaggi, espiare una vita di fatica, sia il reale paradiso delle vacanze in cui apprendere dai padri, su per i suoi sentieri, quei principi basilari con cui crescere e diventare uomini.Fabrizio Meni insegna Filosofia e Storia nel liceo classico di Casale Monferrato, occupandosi di progetti teatrali e musicali nell'ambito del laboratorio Colibrì per l'educazione alla sostenibilità ambientale e sociale. Per i “Quaderni di storia contemporanea”, di cui è redattore, ha pubblicato numerosi articoli sulla storia del Novecento, oltre al volume Quando i tetti erano bianchi. Casale e il basso Monferrato dal fascismo alla Resistenza (2000).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
"Mi limitavo ad amare te" è un verso di una poesia del poeta bosniaco Izet Sarajlic ed è anche il titolo del nuovo romanzo di Rosella Postorino (Feltrinelli). L'autrice, famosa per "Le assaggiatrici", prende spunto da un fatto vero per creare personaggi di fantasia. Siamo a Sarajevo nel '92, la città è assediata. Qui vivono in un orfanotrofio Omar, 10 anni, con il fratello Sem, e Nada di 11 anni che ha un fratello più grande (appassionato di musica dei Pink Floyd). Non sono orfani, ma i genitori li hanno lasciati in istituto perché non possono prendersi cura di loro. Insieme ad altri bambini, vengono messi su un pullman dell'ONU diretto in Italia nell'ambito di un progetto umanitario. Sul bus incontrano Dànilo che ha quasi 14 anni e che lascia in Bosnia una madre, un padre e una sorella. Nel romanzo si racconta la vita di questi bambini, poi ragazzi, nell'arco di venti anni. Un romanzo sul trauma della guerra, ma anche in genere sul distacco, sull'abbandono, sulla lacerazione di non sentirsi più né del paese d'origine e né di quello che ospita. Un romanzo che fa riflettere sul prezzo da pagare per la salvezza fisica, e ancora sull'essere figli, madri o padri. Nel 1943 a Roccatederighi, un piccolo comune in provincia di Grosseto, fu creato un campo di internamento dove furono rinchiusi un centinaio di ebrei, alcuni dei quali furono mandati poi in Germania nei campi di sterminio. Non era certo l'unico campo di concentramento in territorio italiano, ma fu l'unico realizzato con un regolare contratto di affitto con la diocesi locale, firmato dal vescovo. Il campo fu infatti costruito nell'ex seminario. Il romanzo "Villa del seminario" di Sacha Naspini (e/o) riprende questo fatto storico per costruirci intorno una trama di fantasia. Il protagonista è un uomo, Renè, calzolaio, un uomo mite e solitario che finisce per aderire alla Resistenza, con molti timori, soprattutto per aiutare l'amica Anna.
Sacha Naspini"Villa del Seminario"Edizioni e/ohttps://edizionieo.itMaremma toscana, novembre '43. Le Case è un borgo lontano da tutto. Vista da lì, anche la guerra ha un sapore diverso; perlopiù attesa, preghiere, povertà. Inoltre si preannuncia un inverno feroce... Dopo la diramazione della circolare che ordina l'arresto degli ebrei, ecco la notizia: il seminario estivo del vescovo è diventato un campo di concentramento.René è il ciabattino del paese. Tutti lo chiamano Settebello, nomignolo che si è tirato addosso in tenera età, dopo aver lasciato tre dita sul tornio. Oggi ha cinquant'anni. Schivo, solitario, taciturno. Niente famiglia. Ma c'è Anna, l'amica di sempre, che forse avrebbe potuto essere qualcosa di più... René non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi. In realtà, non ha mai avuto il coraggio di fare niente. Le sue giornate sono sempre uguali: casa e lavoro. Rigare dritto.Anna ha un figlio, Edoardo, tutti lo credono al fronte. Un giorno viene catturato dalla Wehrmacht con un manipolo di partigiani e fucilato sul posto. La donna è fuori di sé dal dolore, adesso ha un solo scopo: continuare la rivoluzione. Infatti una sera sparisce. Lascia a René un biglietto, poche istruzioni. Ma ben presto trapela l'ennesima voce: un altro gruppo di ribelli è caduto in un'imboscata. Li hanno rinchiusi là, nella villa del vescovo. Tra i prigionieri pare che ci sia perfino una donna... Settebello non può più restare a guardare.Sacha Naspini è nato a Grosseto nel 1976. È autore di numerosi racconti e romanzi, tra i quali ricordiamo L'ingrato (2006), I sassi (2007), Cento per cento (2009), Il gran diavolo (2014) e, per le nostre edizioni, Le Case del malcontento (2018 – Premio Città di Lugnano, Premio Città di Cave, finalista al Premio Città di Rieti; da questo romanzo è in fase di sviluppo una serie tv), Ossigeno (2019 – Premio Pinocchio Sherlock, Città di Collodi), I Cariolanti (2020), Nives (2020), La voce di Robert Wright (2021), Le nostre assenze (2022) e Villa del seminario (2023). È tradotto o in corso di traduzione in Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Francia, Grecia, Corea del Sud, Cina, Croazia, Russia, Spagna, Germania ed Egitto. Scrive per il cinema.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Giuseppe Mendicino"Sui sentieri dei Piccoli maestri di Luigi Meneghello""Mario Rigoni Stern. Cento anni di etica civile, letteratura, storia e natura"Ronzani Editorehttps://ronzanieditore.it"Sui sentieri dei Piccoli maestri di Luigi Meneghello"Sono passati dieci anni dal Primo Pellegrinaggio civile che l'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea della Provincia di Vicenza organizzò nel 2012 per onorare l'atto coraggioso e ribelle che i ‘piccoli maestri' compirono andando a combattere sull'Altipiano di Asiago nel giugno del 1944, alcuni cadendo, in nome della libertà. Da allora i paesaggi in cui si è svolta quella vicenda, magistralmente raccontata nel 1964 da Luigi Meneghello, sono continua meta di visite, individuali e collettive. Un'emozione e un impegno fisico da vivere compiendo il medesimo gesto rituale dell'ascesa. «I piccoli maestri è stato scritto con un esplicito proposito civile e culturale: volevo esprimere un modo di vedere la Resistenza assai diverso da quello divulgato, e cioè in chiave anti-retorica e anti-eroica», scrive nel 1976 l'autore, di cui nel 2022 si celebrano i cento anni dalla nascita. I saggi qui presenti sono stati letti da Renato Camurri, Francesca Caputo e Giuseppe Mendicino durante il 10° Pellegrinaggio civile nel giugno 2022, arricchiti da una sezione inedita della corrispondenza tra Luigi Meneghello e amici quali Primo Levi, Neri Pozza, Norberto Bobbio, Licisco Magagnato, Gigi Ghirotti e altri, conservata negli archivi della Biblioteca Bertoliana di Vicenza, e raccontata da Mattea Gazzola. Ulteriori approfondimenti delineano il momento storico e letterario che ha vissuto Meneghello al tempo della Resistenza: un confronto con l'arte di Emilio Vedova in un contributo di Fabrizio Gazzarri, e un testo introduttivo di Matteo Melchiorre che riflette sulla dimensione autobiografica nella scrittura di Luigi Meneghello, il ‘mondo' dei Piccoli maestri. Scritti di: Renato Camurri Francesca Caputo Fabrizio Gazzarri Mattea Gazzola Matteo Melchiorre Giuseppe Mendicino"Mario Rigoni Stern. Cento anni di etica civile, letteratura, storia e natura"a cura di Giuseppe MendicinoMario Rigoni Stern è l'autore del Sergente nella neve, di Storia di Tönle, Il bosco degli urogalli, Quota Albania, Le stagioni di Giacomo, Amore di confine, Aspettando l'alba, Stagioni, Sentieri sotto la neve, L'anno della vittoria, Arboreto salvatico, e altri magnifici libri che hanno fatto compagnia a più generazioni di lettori. Nato il 1 novembre del 1921 e scomparso il 16 giugno del 2008, è stato ricordato un anno fa ad Asiago, nel suo altipiano dei Sette Comuni, con un convegno che ha visto l'appassionata partecipazione di relatori come Eraldo Affinati, Luca Mercalli, Walter Barberis, Paolo Cognetti, Giovanni Kezich, Mario Isnenghi, Vittorio Sgarbi, Fabio Magro, Giuseppe Mendicino, Marguerite Bordry, Sergio Di Benedetto, Emilio Franzina, Sara Luchetta, Gian Piero Brunetta, Paolo Pozzato, Carla Poncina, Paolo Lanaro, Gaetano Thiene, Raffaele Cavalli, Carlo Ossola e altri. Sono stati approfonditi i temi che tanti lettori hanno scoperto e amato nei suoi libri: l'etica civile, la scrittura chiara, precisa ed evocativa, l'attenzione alla natura e all'ambiente, le guerre del Novecento, il coraggio di dire no e il senso della memoria. Questo libro è quindi un'opera necessaria per conoscere il mondo di uno dei maggiori narratori italiani del nostro Novecento. Giuseppe Mendicino ha pubblicato nel 2021, per l'editore Laterza, Mario Rigoni Stern. Un ritratto. Al narratore dell'altipiano dei Sette Comuni ha dedicato anche Mario Rigoni Stern. Il coraggio di dire no (Einaudi 2013) e Mario Rigoni Stern. Vita, guerre, libri (Priuli & Verlucca 2016). Tra le altre pubblicazioni, Portfolio alpino e Nuto Revelli. Vita, guerre, libri, entrambi per Priuli & Verlucca. Collabora con le riviste «Doppiozero» e «Meridiani Montagne». Ha curato il convegno sul centenario di Mario Rigoni Stern e gli atti raccolti in questo libro.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Maria Giulia Brizio"Adotta uno scrittore"Salone Internazionale del Librohttps://salonelibro.itTorna “Adotta uno scrittore” del Salone del Libro con 40 autrici e autori accolti in 38 scuole di 9 regioni italiane Appuntamenti a partire dal 31 gennaio 2023Incontro conclusivo a maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino Quest'anno le studentesse e gli studenti coinvolti sono 976. La XXI edizione si caratterizza per alcune importanti novità: la partecipazione delle scuole della Liguria che si unisce alle altre regioni di Piemonte, Veneto, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia; l'ampliamento del numero degli ospiti coinvolti, che arrivano a essere 40, ciascuno dei quali terrà tre appuntamenti nella classe in cui è stato adottato; la varietà dei settori che saranno esplorati, partendo dai libri: dalla narrativa al fumetto e illustrazione, dalla scienza e ambiente alle questioni di grande attualità come la parità di genere, la legalità e l'accoglienza, fino allo sport e ai suoi valori, con escursioni anche nel settore musicale. Proprio per la volontà di portare all'attenzione delle studentesse e degli studenti un'ampia varietà di argomenti di discussione, nelle classi sono attesi non solo scrittrici e scrittori, ma anche fumettisti, illustratrici e illustratori, giornaliste e giornalisti, saggisti, librai, rapper, divulgatori scientifici, magistrati.Tra gli altri, infatti entreranno nelle scuole: la scrittrice Premio Strega Melania Mazzucco, il cui ultimo libro Self-Portrait. Il museo del mondo delle donne (Einaudi) è dedicato ai capolavori di artiste note e meno note; lo scrittore Alessandro Zaccuri, in libreria con Poco a me stesso (Marsilio), racconto della vita ipotetica di Alessandro Manzoni; i fumettisti LeoOrtolani, padre della fortunata saga Rat-Man (Panini Comics) e autore del recente Musa (Feltrinelli Comics), e Daniel Cuello con il nuovo Le buone maniere (Bao Publishing); l'illustratore Manuele Fior, apprezzatissimo anche all'estero e autore del recente graphic novel Hypericon (Coconino Press), storia d'amore ambientata nella Berlino di fine anni Novanta; la giornalista Tiziana Ferrario, che nel suo nuovo La bambina di Odessa (Chiarelettere) racconta la vita di Lydia Franceschi, il cui figlio venne ucciso dalla polizia negli anni Settanta; il saggista e narratore e Matteo Nucci, autore di Sono difficili le cose belle (HarperCollins), romanzo fiabesco, nato come dono per le sue nipoti colpite dalla perdita della nonna; lo psichiatra Paolo Milone, caso editoriale 2021 con L'arte di legare le persone (Einaudi) e ora in libreria con Astenersi principianti (Einaudi), in cui affronta il tema del lutto; la scrittrice Stefania Bertola; la magistrata Marzia Sabella, procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Palermo, autrice di Lo sputo (Sellerio), in cui parla del coraggio della prima testimone contro la mafia; Sabrina Efionayi, giovane afro-discendente che in Addio, a domani (Einaudi) ha raccontato la sua storia di ragazza con due mamme, nigeriana una, italiana l'altra; autori, disegnatori e illustratori per bambine, bambini e giovani, come FrancescaVecchioni (T'innamorerai senza pensare, Mondadori Electa, sulla scoperta dell'omosessualità), il Premio Andersen Arianna Papini, i vincitori del Premio Strega Ragazzi Francesco D'Adamo e Antonia Murgo, e poi Enrico Racca (L'estate dei ribelli. Una storia della Resistenza, Feltrinelli) e Fausto Boccati, libraio della storica Libreria dei Ragazzi di Milano, autore di L'uomo delle antenne (Bompiani) sulla scoperta dei sentimenti; il digital creator Francesco Cicconetti, che in Scheletro femmina (Mondadori) ripercorre la storia della sua transizione; il rapper e produttore discografico italiano Amir Issaa; l'autrice Irene Graziosi, fondatrice di Venti, podcast e piattaforma digitale dedicata ai ventenni; la giornalista Giorgia Mecca, vincitrice del Premio di letteratura sportiva Gianni Mura; autrici e autori che esplorano temi scientifici come Serenella Quarello con il suo Estintopedia(Camelozampa) sulle specie animali a rischio, Daniele Zovi con Ale e i lupi. Alla scoperta degli animali del bosco (De Agostini), Roberta Fulci, redattrice e conduttrice di Radio3Scienza, e la giornalista e autrice Vichi De Marchi, portavoce per l'Italia del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.Anche per il 2023, ognuna delle adozioni prevede tre appuntamenti in presenza per ciascun autore e il quarto conclusivo lunedì 22 maggio alla XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. I numeri dell'edizione 2023L'edizione 2023 coinvolge 38 istituti scolastici italiani: 9 scuole primarie(scuole elementari), 7 scuole secondarie di primo grado (scuole medie); 10 scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori); 1 scuola superiore in ospedale (ovvero presso la Sezione Ospedaliera dell'Istituto Gobetti Marchesini Casale Arduino); 1 università, ovvero l'Università degli Studi di Torino. Quest'anno sono 11 le scuole carcerarie partecipanti (di queste 9 sono Cipia-Centri provinciali per l'istruzione degli adulti e 3 sono Istituti superiori) nelle città di Torino (Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino con Istituto Plana e CIPIA 1; Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti), Ivrea, Alessandria, Saluzzo, Genova, Venezia, Potenza, Catanzaro, Pozzuoli, Lecce.Grazie al progetto, nel corso degli anni sono state portate a termine 471adozioni per un totale di 13.618 studenti, dalla scuola primaria alle università fino agli istituti carcerari, coinvolgendo 300 tra gli autori e le autrici più importanti della letteratura italiana degli ultimi quarant'anni.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Tiziana Ferrario"La bambina di Odessa"La battaglia di una madre, la promessa fatta a un figlioChiareletterehttps://chiarelettere.it«Lungo la strada della vita si incontrano tante persone, alcune non lasciano alcun segno, altre ci prendono per mano e ci guidano per farci capire da che parte sta il male e per che cosa vale davvero la pena lottare. Sono stata fortunata a incontrare Lydia Franceschi quando ero all'inizio del mio cammino nella vita. È stata un esempio. Non finirò mai di ringraziarla.»Tiziana FerrarioLa nascita negli anni Venti (da genitori italiani) in quella che oggi è ancora l'Ucraina, il ritorno in patria, la lotta partigiana, l'insegnamento a scuola, gli anni Settanta e poi il dolore più indicibile: la morte di un figlio, negli scontri studenteschi. E ancora, una battaglia di vent'anni per far emergere la verità: Lydia Buticchi Franceschi, donna, madre, insegnante e testimone di un Novecento attraversato a testa alta, è qui raccontata dalla penna di Tiziana Ferrario. Nata a Odessa nel 1923 da Amedeo, comunista fuggito dall'Italia per non finire nelle carceri fasciste, e Lidia, italorussa che abbandona le proprie origini borghesi per sposare la causa della Rivoluzione, Lydia prende il nome dalla madre, morta misteriosamente pochi giorni dopo la sua nascita. Tornata in Italia col padre e rimasta orfana a dodici anni, dopo che questi è ucciso dal cognato in camicia nera, cresce in solitudine e partecipa alla Resistenza come staffetta partigiana, diventa insegnante e poi madre di due figli, fino al giorno che segnerà la seconda metà della sua esistenza. Il 23 gennaio del 1973, durante una manifestazione all'esterno della Bocconi, suo figlio Roberto, ventenne e tra i leader del movimento studentesco milanese, è colpito a morte alla nuca da un proiettile sparato dalle file della polizia. Per ricostruire l'accaduto e chiarire le responsabilità delle forze dell'ordine, Lydia inizia una battaglia che durerà oltre vent'anni. Lo Stato – incapace di identificare i colpevoli – si assumerà l'intera responsabilità risarcendo la famiglia che devolverà tutto alla Fondazione Roberto Franceschi, costituita nel 1996 in memoria del giovane ucciso.Lydia si è spenta a Milano il 29 luglio 2021.I proventi della vendita di questo libro saranno destinati alla Fondazione Roberto Franceschi Onlus (www.fondfranceschi.it). Tiziana Ferrario, giornalista, è stata uno dei volti del Tg1, inviata di politica estera e corrispondente da New York. Negli anni ha documentato guerre e crisi umanitarie. L'Afghanistan in mano ai talebani, la loro caduta, le difficoltà per il paese di andare oltre le dure leggi tribali che lo governano. In questo suo primo romanzo racconta la storia di Homaira, la principessa afghana in esilio a Roma, che ha conosciuto personalmente durante il suo lavoro giornalistico, diventando una sua cara amica. Anche in questo libro emerge con forza un tema che le sta a cuore: la difesa dei diritti delle donne. Ha scritto Il vento di Kabul (Baldini Castoldi Dalai 2006), Orgoglio e pregiudizi (Chiarelettere 2017) e Uomini, è ora di giocare senza falli! (Chiarelettere 2020).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Patrizia Fiaschi"Il vento sull'erba"Castelvecchi Editorehttps://castelvecchieditore.comAlberto è un ragazzo che ha vissuto la Resistenza e che nel dopoguerra si è battuto nelle lotte sindacali a difesa del lavoro. Il suo entusiasmo però è destinato a vacillare, insieme al nuovo sogno italiano, negli anni torbidi della prima Repubblica. Al fianco di Alberto c'è Nives, partigiana e libraia. Il loro è un matrimonio fragile, attraversato da un turbinio di sentimenti, che li vedrà lottare per i loro ideali mentre sullo sfondo aleggia un segreto difficile da confessare. Una Genova grandiosa fa da teatro ai personaggi di questa storia – tra cui uno schivo e carismatico Sandro Pertini – in cui la forza della verità si impone sugli errori umani ripercorrendo tappe importanti del secolo che ci ha consegnato al tempo delle incertezze.Patrizia Fiaschi, docente e promotrice culturale, ha fondato il blog Raccoglimi un libro. Ha pubblicato Racconti di sale e di nebbia (2019) e Un giorno nuovo (2021).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it
Works Cited Donatella Alfonso. Animali di periferia. Le origini del terrorismo tra Golpe e Resistenza tradita. La storia inedita della Banda XXII. Rome: Castelvecchi 2012. Giuseppe Baiocchi e Marco Volpati, Walter Tobagi: Giornalista, Associazione lombarda dei giornalisti: Milan, 2005. Baruda, “Il Gruppo 22 ottobre e la morte di Floris,” baruda, March 26, 2011, https://baruda.net/tag/sergio-gadolla/ Comitato di difesa del XXII Ottobre, Contro Processo Rossi: a cura del comitato di difesa del XXII Ottobre. Comitato di difesa del XXII Ottobre: Savona, March 1975. https://www.inventati.org/apm/archivio/P5/06/02/P50602_027.pdf Di L. Corrado, “A Savona era candidato MSI. Vandelli cervello della '22 ottobre' che rapì Sergio Gadolla. L'intervista al Secolo XIX. Rivelazioni. Latitanza in abito talare. Criminalità politica e comune,” Trucioli, Anno X: Numero 71, February 3, 2022, https://trucioli.it/2022/02/03/a-savona-era-candidato-msi-vandelli-cervello-della-22-ottobre-che-rapi-sergio-gadolla-lintervista-al-secolo-xix-rivelazioni-latitanza-in-abito-talare-criminalita-politica-e-comune/ Maurizio F. Corte, “Caso Sutter-Bozano. L'Analisi: Il Biondino della Spider Rossa,” Il Biondino, https://ilbiondino.org/cronaca-storia-genova-capitale-del-crimine-sequestro-milena-sutter/ Infoaut, “5 ottobre 1970: il rapimento di Sergio Gadolla,” Infoaut, October 5, 2017, https://www.infoaut.org/storia-di-classe/5-ottobre-1970-il-rapimento-si-sergio-gadolla. Antonio Marino, “La banda ‘XXII ottobre' a Genova e la malavita come terrorismo,” GNOSIS 1/2006, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna, https://gnosis.aisi.gov.it/gnosis/Rivista6.nsf/ServNavig/11 Vittorfranco S. Pisano, The Dynamics of Subversion and Violence in Contemporary Italy, Stanford: Hoover Press, 1987. Rete degli archivi per non dimenticare, “Gruppo 22 ottobre,” Rete degli archivi per non dimenticare, undated, https://www.memoria.san.beniculturali.it/organizzazioni/-/organization/detail/be3c59cc-71ff-4f64-a3e2-912d9595e559%23dcb069aa-2da4-43a6-89a9-cfc637ac26b3/Gruppo+22+ottobre Ugo Maria Tassinari, “5 ottobre 1970: con il sequestro Gadolla nasce la lotta armata in Italia,” ugomariatassinari-it, October 5, 2021. https://www.ugomariatassinari.it/sequestro-gadolla/ Ugo Maria Tassinari, “26 marzo 1971: l'omicidio Floris segna la fine della 22 ottobre,” ugomariatassinari-it, March 26, 2020. https://www.ugomariatassinari.it/floris-22-ottobre/ Ugo Maria Tassinari, “19 agosto 1942, nasce a Genova Mario Rossi. Fondò la ‘banda 22 ottobre,'” ugomariatassinari-it, August 19, 2020. https://www.ugomariatassinari.it/19-agosto-1942-nasce-a-genova-mario-rossi-fondo-la-banda-22-ottobre/
I ritratti, le storie, i volti delle donne che hanno abbracciato la Resistenza partigiana, prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una metà della Storia a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi dà voce, facendosi accompagnare in questo viaggio dalle fotografie raccolte in decine di archivi. Rimettendo al loro posto le pagine strappate o sminuite che vedono le donne protagoniste della Storia. Dall'Armistizio alla Liberazione e anche negli anni successivi, il racconto delle invisibili che hanno fatto la Storia. Giovani, giovanissime, di qualsiasi classe sociale, povere, ricche, istruite o senza mai aver avuto la possibilità di andare a scuola, mamme, figlie, contadine, sarte, infermiere. Donne che non si erano mai interessate di politica. Dalla borghesia alle classi più umili, stremate dalla fame e dalla miseria della guerra. che attraverso l'impegno antifascista iniziano un percorso di liberazione personale, di autodeterminazione, di emancipazione. Com'è successo che in una società fortemente patriarcale e oppressiva le donne irrompono da protagoniste sulla scena?
Radio 24 racconta ogni settimana l'Italia e il mondo attraverso il formato del reportage. Realizzati dalla redazione e dai collaboratori di Radio 24, il racconto sonoro ci porta dall'Ungheria al cuore dell'Africa, dagli ospedali alle discoteche, per parlare di persone e di passioni, di sofferenza e di speranza. Un mondo intero da raccontare attraverso le parole, i suoni e le emozioni raccolte e diffuse attraverso la radio. A partire da quest'anno dedichiamo una parte della nostra produzione a raccontare l'Europa che verrà, attraverso i reportage realizzati in collaborazione con la rete EuranetPlus. A cura di Anna Migliorati.
Daniele La Corte"Il boia e la contessa"Fusta Editorehttps://fustaeditore.it/shop/Il boia e la contessa è un romanzo che prende le mosse dalla storia italiana.Silvia Ceirano, figlia dell'imprenditore cuneese che ha dato origine all'avventura automobilistica in Italia poi inglobata nella FIAT, diventa contessa di Villafranca-Soissons sposando a soli diciotto anni Eugenio di Carignano, un Savoia di seconda fascia.La storia si concentra per gran parte nel periodo compreso fra l'8 settembre 1944 e il 25 aprile 1945 sviluppandosi tra Torino e Alassio, dove la brillante contessa continua a dare feste, nel suo dorato mondo pur nel disastro della guerra. La sua vita, fra champagne e serate eccitanti, culmina quando inizia una relazione con il capitano nazista Gerhard Dosse, che andrà a vivere con lei, a Villa Ceirano. Lì vicino, ad Albenga, echeggiano le urla dei civili torturati dai tedeschi, aiutati da un italiano, un sadico chiamato il ‘Boia'.Poi, tutto precipita.Sua sorella Ida, che vive a Vicoforte, è una fervente antifascista, amica di antifascisti, e suo figlio milita fra i partigiani.Il dramma è inevitabile.La contessa Silvia Ceirano, amante e convivente dello spietato capitano Dosse, dovrà scegliere. Alla fine della guerra ci sarà la resa dei conti, anche per la ex contessa Silvia Ceirano di Villafranca-Soissons.Quale è stata la sconvolgente verità di quei giorni crudeli?L'intensità drammatica del romanzo si fonde con la Storia per dare vita a un affresco intenso sul piano umano, imperdibile su quello storico.La scheda finale, che ricolloca le persone nel loro reale perimetro storico, sconvolge e inquieta.Daniele La Corte giornalista professionista e scrittore. Giunge al suo nono libro dopo aver lavorato per le più prestigiose testate ita-liane, da Il Secolo XIX a il Corriere della Sera, da la Repubblica a La Stampa ad Avvenire. Laureato in Sociologia si dedica alla ricerca storica legata alla seconda guerra mondiale, attività che gli ha permesso di svelare episodi inediti, raccontandoli poi in forma di romanzo storico. L'attività giornalistica più che quarantennale lo ha portato a interessarsi di fatti di cronaca di rilevanza nazionale e internazionale. Ha ricoperto incarichi nell'Ordine dei Giornalisti e nel Sindacato. Per due volte è stato tra i vincitori del Premio “Il Cronista dell'Anno” e nel 2002 è stato insignito dell'onorificenza della Repubblica Francese “Chevalier de l'Ordre des Arts e des Lettres”. Nel 2019 ha ottenuto menzione di merito al “Premio Gozzano”. Recentemente è stato eletto Coordinatore del Comitato Scientifico dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Con-temporanea della provincia di Imperia.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
28 marzo 1944, nei boschi vicino a Siena: oggi vi parlo di un fatto memorabile della Resistenza antifascista. Per non dimenticare tanti giovani che hanno lottato per noi contro la dittatura. Trascrizione su www.podcastquattrostagioni.ch Colonna sonora: Gökhan Tamir
Lorenzo Cremonesi si trova nella regione che l'esercito russo aveva conquistato nei primi mesi di guerra e che si è visto costretto ad abbandonare dopo la controffensiva ucraina. In questo episodio racconta che cosa sta succedendo e come le forze partigiane stanno moltiplicando le loro azioni grazie a una ritrovata fiducia. Ma resta l'incognita dei bombardamenti scatenati da Putin dopo l'attentato al ponte di Kerch, in Crimea.Per altri approfondimenti:- Il ponte di Kerch era considerato un “bersaglio legittimo”: ora sono più difficili i rifornimenti per i russi https://bit.ly/3SSJaSQ- Il discorso di Putin e il massiccio attacco all'Ucraina per soddisfare l'ala ultranazionalista russa https://bit.ly/3SQKshn- Il dilemma di Biden di fronte all'escalation di Mosca: mandare o no i missili Atacms? https://bit.ly/3VjkEw3
Cristina Comencini, "Flashback", un romanzo Feltrinelli. La Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza, la rivoluzione sessuale: quattro epoche di ribellione narrate attraverso quattro donne come tante, per questo straordinarie. Eroine che incarnano una metà della Storia a lungo nascosta, negletta, ritenuta meno degna: vite, sentimenti, corpi, piccoli gesti di cura quotidiana. Cristina Comencini, con mirabile vividezza e potenza scenica, in un romanzo pubblico e insieme personale, storico e attuale, li chiama finalmente a vivere per quello che sono: la forza indomabile che muove il mondo. www.feltrinellieditore.it
Zeruya Shalev affiancata da Elsa Riccadonna presenta "Stupore", un romanzo Feltrinelli. Dopo la morte del padre, un famoso scienziato che fra le mura di casa esercitava una cupa tirannia, Atara, architetto cinquantenne dalla burrascosa vita sentimentale e madre di due figli, va in cerca del suo oscuro passato. Ritrovare la quasi centenaria prima moglie di lui e sentirla parlare della stagione eroica in cui entrambi facevano parte della Resistenza contro gli inglesi prima della fondazione dello Stato d'Israele non fa che infittire il mistero... "Zeruya Shalev riesce a donarci il ritratto d'Israele, spietato e innamorato, che aspettavamo da tempo." Gad Lerner, 'Il Fatto Quotidiano'. Registrato al Festivaletteratura di Mantova 2022. www.feltrinellieditore.it
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