Italian combatant organizations opposed to Nazi Germany and Mussolini
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Vita e pensiero di Jean-Paul Sartre, filosofo e scrittore francese, rappresentante dell'esistenzialismo e sostenitore del materialismo storico.
Biografia, opere e pensiero di Albert Camus, filosofo e giornalista francese, premio Nobel per la letteratura nel 1957 autore, tra gli altri, de "Lo straniero", "La peste" e "La caduta".
Il reset prevede che l'acqua potabile diventi patrimonio delle èlite Oscure come mezzo di controllo della vita umana, vegetale e animale. Sei d'accordo ad avere il tuo rubinetto gestito dal reset?
Oggi a Cult Estate: si è chiuso lo ShorTS Festival di Trieste; Diana Anselmo sulla sua performance "Pas moi" al Festival di Santarcangelo di Romagna; Assunta Sarlo sulla prima serata di Appunti G/Festival delle Lettere; a Gattatico l'edizione 2025 del Festival della Resistenza; Milano Arte Musica con concerti in molti luoghi di Milano; focus su Raffaella Giordano al Kilowatt Festival di Sansepolcro; la mostra "I only want you to love me" di John Lovett e Alessandro Codignone al PAC di Milano...
Alla fine della Seconda guerra mondiale, l'Europa fu attraversata da un'ondata di violenze e omicidi illegali. L'intensità e le modalità variarono da paese a paese, ma ovunque lasciarono un segno profondo. In Italia si contarono circa 8.000 vittime, anche se una stima precisa è difficile da fare. Nelle prime settimane dopo la Liberazione regnava l'incertezza: il PCI non aveva ancora una linea chiara su come affrontare le tante esecuzioni sommarie che si moltiplicavano. Ma non furono solo i comunisti a farsi giustizia da soli: anche i socialisti e i partigiani di Giustizia e Libertà furono coinvolti in queste dinamiche. L'amnistia voluta dal ministro della Giustizia, Palmiro Togliatti, coprì molti reati politici commessi fino al 31 luglio 1945, e segnò un tentativo di pacificazione nazionale e di mettere fine alle vendette e agli episodi di violenza illegale. Tuttavia, il clima restò teso a lungo. Dopo l'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948, iniziò una repressione sistematica contro chi aveva fatto parte della Resistenza: presero il via i grandi processi contro i partigiani e si aprì una lunga stagione di epurazioni nelle fabbriche e arresti dei militanti comunisti con un tentativo di mettere fuori legge il PCI. Quando si parla degli omicidi avvenuti in Italia dopo il 25 aprile 1945, si usa spesso – per convenzione – l'espressione “Triangolo della morte” o “Triangolo rosso” per indicare quanto accadde nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Non perché tutto si sia limitato a quelle zone, ma perché è lì che si concentrarono i casi più controversi e meglio documentati. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Alla fine della Seconda guerra mondiale, l'Europa fu attraversata da un'ondata di violenze e omicidi illegali. L'intensità e le modalità variarono da paese a paese, ma ovunque lasciarono un segno profondo. In Italia si contarono circa 8.000 vittime, anche se una stima precisa è difficile da fare. Nelle prime settimane dopo la Liberazione regnava l'incertezza: il PCI non aveva ancora una linea chiara su come affrontare le tante esecuzioni sommarie che si moltiplicavano. Ma non furono solo i comunisti a farsi giustizia da soli: anche i socialisti e i partigiani di Giustizia e Libertà furono coinvolti in queste dinamiche. L'amnistia voluta dal ministro della Giustizia, Palmiro Togliatti, coprì molti reati politici commessi fino al 31 luglio 1945, e segnò un tentativo di pacificazione nazionale e di mettere fine alle vendette e agli episodi di violenza illegale. Tuttavia, il clima restò teso a lungo. Dopo l'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948, iniziò una repressione sistematica contro chi aveva fatto parte della Resistenza: presero il via i grandi processi contro i partigiani e si aprì una lunga stagione di epurazioni nelle fabbriche e arresti dei militanti comunisti con un tentativo di mettere fuori legge il PCI. Quando si parla degli omicidi avvenuti in Italia dopo il 25 aprile 1945, si usa spesso – per convenzione – l'espressione “Triangolo della morte” o “Triangolo rosso” per indicare quanto accadde nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna. Non perché tutto si sia limitato a quelle zone, ma perché è lì che si concentrarono i casi più controversi e meglio documentati. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Giorgio Bocca definì l'esposizione in piazzale Loreto dei corpi di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e dei gerarchi uccisi sul lago di Como «un atto rivoluzionario» su cui si sarebbe fatto «dell'inutile moralismo». Per Ferruccio Parri, leader azionista della Resistenza, il 29 aprile 1945 andò in scena a Milano «una macelleria messicana». Piazzale Loreto, simbolo di vergogna nazionale per la letteratura neofascista, diventò luogo identitario di una parte politica. La narrazione prevalente del dopoguerra ha oscurato però il massacro dei quindici partigiani uccisi per rappresaglia da un plotone della Legione Muti otto mesi e mezzo prima della Liberazione, il 10 agosto 1944. I loro corpi erano stati esposti per volontà dei nazisti come monito alla popolazione. Fu una ferita, mai rimarginata, alla tradizione civile della città. In questo podcast, il giornalista Dino Messina racconta le due vicende. Messina, autorevole firma del Corriere della Sera, ha scritto per Solferino "Piazzale Loreto. I due volti della Liberazione". A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina. https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------ Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify https://open.spotify.com/show/293C5TZniMOgqHdBLSTaRc ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427. Siamo in tutte le edicole... ma anche qui: - Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/ - Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare) - YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo - Twitter: https://twitter.com/focusstoria - Sito: https://www.focus.it/cultura Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Matteo Tenchio è uno degli ultrarunner più forti d'Europa. Ha completato 62 giri in una Backyard Ultra, vinto una 6 giorni con quasi 800 km, e domina le gare più dure con una calma disarmante.In questa intervista ci racconta come si affrontano gare che durano giorni interi, cosa succede quando mente e corpo si scontrano, e come la pratica interiore lo aiuta a non mollare.Chiude con una domanda speciale: “Se potessi lasciare un messaggio inciso su una pietra alla fine del tuo viaggio da ultrarunner, cosa scriveresti?”Visita i nostri sponsor:
(00:00:00) 90 - Leggere in italiano: perché è importante - con Cinzia di Instantly Italy (00:01:33) I benefici della lettura in italiano (00:10:10) Diversi tipologie di libri e obiettivi (00:21:35) Come unire lettura e pratica attiva (00:24:59) Conclusioni e risorse per l'estate/inverno In questa chiacchierata Cinzia di Instantly Italy ed io, Giulia di Italian Time Zone, parliamo di come la lettura può aiutare il tuo italiano a crescere. Quali sono i benefici di leggere nella lingua che stiamo imparando? È meglio leggere libri per studenti di italiano o letteratura "per madrelingua"?Praticare l'italiano in modo attivo grazie alla letturaScopri risorse per la tua estate (o il tuo inverno)!Impara con Cinzia di Instantly Italy:Un'estate al lago (libro con esercizi)Andiamo al mare (libro con esercizi)Impara con Giulia di Italian Time Zone:Diario di viaggio / Travel Journal da scrivere (template per scrivere in italiano in viaggio)Libro sulla storia di mia nonna e la Resistenza (libro da leggere)
Se sei appassionato di sport di endurance, come corsa, ciclismo o nuoto, probabilmente conosci bene l'importanza della resistenza. Ma quanto influisce davvero la tua alimentazione su come il tuo corpo risponde durante una gara lunga o un allenamento intensivo? La risposta potrebbe sorprenderti.
Andrea Covotta"Politica e pensiero"Storie e personaggi dei partiti del NovecentoMarcianum Presswww.marcianumpress.itUn saggio che ripercorre la storia del pensiero politico italiano dagli inizi del Novecento fino al 1978, anno emblematico con la morte tragica di Moro, l'elezione di Pertini al Quirinale e la particolarità dei tre “Papi”: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Il libro è una sorta di viaggio nelle culture politiche italiane (cattolica, comunista, socialista e della destra) attraverso un ritratto dei suoi principali protagonisti.C'è, inoltre, un approfondimento sui giornali di partito: «Il Popolo» per la Democrazia Cristiana, «l'Unità» per il Partito comunista, l'«Avanti!» per il Partito socialista e sulla storia delle loro sedi. La narrazione di una politica diversa da quella attuale, più inclusiva, con “tessitori” capaci di ricomporre i tanti frammenti sparsi della società. Cattolici, comunisti, socialisti e laici che, dopo aver combattuto nella Resistenza, insieme scrivono la Costituzione. Nasce così quell'idea alta della politica come risoluzione di problemi e mediazione tra interessi diversi.Prefazione di Marco FolliniAndrea Covottagiornalista, responsabile della Struttura RAI Quirinale. Autore di pubblicazioni: I Cattolici e l'Ulivo (2005), I costruttori di equilibri politici (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sabrina De Bastiani, Daniele Cambiaso"Le genovesi ribelli"Prefazione di Dario RigliacoNeos Edizioniwww.neosedizioni.itGenova è fatta di mare ma anche di donne che hanno imparato a navigarlo senza paura. Questa antologia è un viaggio attraverso le vite di donne straordinarie, di genovesi “ribelli” che hanno amato, sofferto, lottato. Venti racconti con protagoniste donne più o meno note, che, sotto la Lanterna, sono riuscite ad immaginare un futuro diverso, diventando esempi di tenacia.Tre racconti riguardano la venditrice ambulante Caterina Campodonico, “Catainin de rèste”, che a metà dell'800 lascia il marito violento e nullafacente, diventa indipendente vendendo frutta secca, collane di nocciole e canestrelli, tanto da commissionare allo scultore Lorenzo Orengo la statua funebre che ancora oggi, al cimitero monumentale di Staglieno, la rappresenta come simbolo di intraprendenza, tenacia e capacità di ribellarsi agli uomini, alla società, alle regole e persino al destino: un monumento di marmo che grida al mondo la dignità di una vita di fatica.«E come lei, prima e dopo di lei, molte altre genovesi sono riuscite ad affrancarsi da un sistema che le aveva sempre discriminate. Da queste pagine emerge una galleria di protagoniste che, da un lontano passato fino ai giorni nostri hanno scelto il convento per sottrarsi alle prescrizioni sociali, hanno preferito la scienza ai salotti, l'amore alle convenzioni, il buon senso alle norme, hanno sfidato il potere politico per portare avanti i loro ideali, hanno percorso strade fino a quel momento loro precluse, e anche donne che hanno combattuto con fermezza e coraggio una sorte crudele. Ogni pietra, ogni piazza, ogni porta, custodisce il sussurro di battaglie combattute, di scelte audaci e di destini intrecciati, mentre il mare, maestoso, come un grande protagonista abbraccia la città e la protegge, anzi la ispira» (Dario Rigliaco).La mistica Caterina Fieschi Adorno ha trasformato il dolore in carità, ha saputo imporsi come una guida spirituale, trovando nella fede la forza di combattere le ingiustizie e offrendo conforto, come direttrice dell'ospedale di Pammatone, a chiunque ne avesse bisogno. La beata Virginia Centurione Bracelli, fondatrice delle Suore di Nostra Signora del Rifugio, ha scelto di donarsi agli ultimi, sfidando le aspettative della nobiltà, opponendosi alla corruzione e allontanandosi dagli agi della sua condizione. Ha dedicato ogni istante della sua vita ad aiutare chi non aveva nulla. La sua ribellione è stata silenziosa e instancabile, una battaglia combattuta tra le mura degli ospedali e nei cuori di chi ha potuto beneficiare della sua immensa generosità. Clelia Durazzo Grimaldi ha preferito la scienza ai salotti, diventando una pioniera della botanica e creando un importante giardino nella sua villa di Pegli. Anna Schiaffino, una delle figure femminili più importanti del periodo risorgimentale, ha amato così tanto da sfidare il destino e legare il proprio nome a un amore immortale, è protagonista di una storia di passione e di sacrificio, un monito a non lasciare che il mondo definisca i nostri sentimenti o limiti il nostro diritto di vivere e amare come vogliamo.E poi la duchessa Maria Brignole Sale, fondatrice dell'ospedale Sant'Andrea; Flavia Steno, ovvero Amelia Cottini Osta, una delle prime giornaliste professioniste in Italia, scrittrice di romanzi d'appendice e direttrice del settimanale illustrato “Cordelia”; Maria Vitiello, che ha condiviso con il marito Giovanni Battista Canepa la vita in clandestinità e l'impegno nella Resistenza; l'aviatrice Carina Massone Negrone, una delle prime donne italiane a conseguire il brevetto di pilota; le attrici Lina Volonghi, Elsa Albani ed Eleonora Rossi Drago; la traduttrice e scrittrice Fernanda Pivano; la pittrice Anna Ramenghi; la giornalista, scrittrice ed attivista Rosanna Benzi, che ha vissuto per 29 anni in un polmone d'acciaio; la musicista metal Paola Robiolio Bose; la poliziotta Maria Teresa Canessa; la studentessa Sofia Sacchitelli, simbolo della lotta alle malattie rare. A cura di Sabrina De Bastiani e Daniele CambiasoRacconti di: Massimo Ansaldo, Gino Andrea Carosini, Enrico Chierici, Viviana Ciccarelli, Sabrina De Bastiani & Daniele Cambiaso, Claudio Di Tursi, Lorenzo Malvezzi, Maria Masella, Marco Mastroianni, Mirko Mignone, Clara Negro, Isabella Nicora, Andrea Novelli, Chiara Pieri, Ma ria Antonella Pratali, Nico Priano, Federica Storace, Nicoletta Tangheri, Maria Teresa Valle, Elisabetta Violani.Versi di Monica BiagginiCon la prefazione di Dario RigliacoCopertina di Giovanna BinelloI diritti d'autore saranno devoluti all'associazione Sofia nel cuore onlus a sostegno delle sue attività.“Le genovesi ribelli” è il terzo volume della collana di Neos Edizioni, dopo quelli dedicati alle donne veneziane e a quelle torinesi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Alessandro Barbero è ospite del festival Primavera di bellezza per un evento dal titolo “Quando c'era lui” con un Q&A con il professore sui temi della Resistenza e dell'Antifascismo. Primavera di bellezza – piccolo festival resistente è organizzato da Comala in collaborazione con: Associazione culturale Narrazioni, Libreria Idrusa, Festival Armonia: narrazioni in terra d'Otranto, Border Radio, la sezione Dante di Nanni dell'Anpi di Torino, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Agenda del cinema Torino. Riprese: Daniele Dossetto Crediti: https://comala.it/primavera-di-bellezza/ Video: https://youtu.be/EUR3rNtibO8 --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
"Delitto di benvenuto" di Cristina Cassar Scalia e "Le querce non fanno limoni" di Chiara Francini Quando si nomina Cristina Cassar Scalia viene subito in mente il personaggio seriale di Vanina Guarrasi, vicequestore a Catania, protagonista di diversi gialli. Stavolta la scrittrice siciliana ha dato vita a un nuovo personaggio: Scipione Macchiavelli, giovane funzionario di Pubblica sicurezza a metà degli anni '60, a capo del commissariato romano di Via Veneto, quello della Dolce Vita (di cui lui stesso era in parte protagonista) che viene trasferito per punizione a Noto, in Sicilia. Un luogo per lui completamente oscuro. Non ha mai avuto a che fare con crimini particolarmente gravi, mentre appena arriva a Noto, completamente spaesato, deve affrontare la scomparsa di un uomo molto in vista in città. Il romanzo è "Delitto di benvenuto" di Cristina Cassar Scalia (Einaudi). Nella seconda parte parliamo di "Le querce non fanno limoni" di Chiara Francini (Rizzoli). Due piani temporali diversi: da una parte il ventennio fascista con la guerra, il '43 e la nascita della Resistenza; dall'altro c'è l'inizio degli anni '70, gli anni di Piombo e le Brigate Rosse. Un romanzo ricco di personaggi che girano intorno alla protagonista, Delia, arrivata a Campi Bisenzio, in Toscana, nel '56 creando Il Cantuccio, un luogo magico, quasi un luogo dell'anima perché sembra avere anche un tempo sospeso. Delia dà da mangiare e da bere senza fissare un prezzo, ma i clienti fanno delle donazioni volontarie. Un luogo dove tutte le persone vengono accolte. Delia racconta il suo passato da bambina e ragazzina in una famiglia borghese a Firenze, l'ascesa del Fascismo e poi la sua adesione alla Resistenza, ma nello stesso tempo si parla di un tempo presente nel romanzo, cioè il 1973, quando Delia accoglie una ragazza, Irma, che si innamora di un ragazzo che è vicino alle Brigate Rosse.
Giorgio Van StratenSeminare Idee FestivalPrato, dal 6 all'8 giugno 2025Uno spazio dove si incrociano pensieri diversi, trasversali a tutte le discipline, per far nascere una comunità di persone unite dal rito della condivisione, della cultura e delle esperienze, facendo leva sulle più importanti fonti della conoscenza: curiosità, meraviglia e partecipazione.Tre giornate di letture, conferenze, dialoghi e incontri. Grandi nomi della cultura, della scienza e dello spettacolo si ritroveranno a Prato dal 6 all'8 giugno. Il tema della prima edizione è: coraggio.sabato 7 Giugno 2025, ore 10:15Giorgio Van Straten e Walter VeltroniCapitane coraggioseLa Resistenza è stato un momento cruciale in cui gli italiani hanno dovuto decidere da che parte stare. È un periodo su cui vale la pena riflettere, soprattutto a ottant'anni dalla Liberazione. Giorgio van Straten e Walter Veltroni hanno scritto due libri dedicati a due donne che, in quegli anni, hanno preso decisioni coraggiose. Queste donne, seguendo percorsi personali, hanno unito sentimenti e consapevolezza politica, facendo coincidere pubblico e privato, alimentando l'uno con l'altro e accettando i rischi e le conseguenze. Il libro di Giorgio van Straten, “La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri” (Laterza), racconta la storia di Nada Parri, una giovane donna toscana che lascia tutto per unirsi ai partigiani insieme a un disertore tedesco, Hermann Wilkens, di cui si innamora. I sentimenti per Hermann la conducono verso una consapevolezza politica, fino a diventare comunista e, nel dopoguerra, il primo sindaco donna dell'empolese-valdelsa. Walter Veltroni, invece, narra le vicende di Iris Versari nel libro “Iris, la libertà” (Rizzoli). Anche Iris è una partigiana, insieme al compagno di lotta e di vita Silvio Corbari. Morì a poco più di vent'anni nell'agosto del 1944 ed è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Due giovani donne, come molti combattenti della lotta di liberazione, coraggiose e pronte a pagare il prezzo delle loro scelte.Giorgio van Straten (Firenze, 1955) è uno scrittore e dirigente di istituzioni culturali. Dal febbraio 2009 al luglio 2012 è stato membro del Consiglio di Amministrazione della RAI. Dal 2015 al 2019 è stato direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di New York. Da gennaio a marzo 2020 è stato writer in residence presso il dipartimento di italiano della New York University dove ha tenuto un corso sul rapporto fra storia e letteratura. Dal 2020 è stato nominato Presidente della Fondazione Alinari per la Fotografia. Tra le sue ultime opere: Una disperata vitalità (HarperCollins Italia, 2022), Invasione di campo. Quando la letteratura racconta la storia (Laterza, 2023) e La ribelle. Vita straordinaria di Nada Parri (Laterza, 2025).Giorgio Van Straten"La ribelle"Vita straordinaria di Nadia Parri.Editori Laterzawww.laterza.itUna grande storia d'amore, vera e tragica come le grandi storie d'amore. La guerra, la Resistenza, la ricostruzione: la storia che travolge le nostre esistenze e le indirizza come un destino.La vita di Nada, donna ribelle e coraggiosa, ci porta a riflettere sulla speranza che ogni generazione, contro ogni apparente ragionevolezza, continua a riporre nel futuro.Nada ha vent'anni, una bambina di due ed è sola. Il marito è partito volontario per la guerra in Africa. La sua famiglia è lontana e nella nuova città dove abita non conosce quasi nessuno. Hermann di anni ne ha quasi quaranta, una famiglia in Germania, è sottufficiale della Wehrmacht e odia Hitler. Si incontrano per caso in un pomeriggio d'inverno a Marina di Carrara e si innamorano. Insieme decidono di fuggire, lei da una famiglia sbagliata, lui da un esercito che da alleato è diventato occupante e invasore. Scappano sui monti e si uniscono ai partigiani. Rischieranno la vita, parteciperanno alla liberazione di Parma, convinti che il futuro sia dalla loro parte. Non sarà così.Giorgio van Straten ci porta sapientemente sulle tracce di Nada e di Hermann, inseguendo persone, documenti, oggetti, fotografie: riaffiora così una storia incredibile e ricca di colpi di scena. Una ricerca che ci fa ‘inciampare' in domande e interrogativi che riguardano tutti: l'amore è una forza capace di travolgerci, anche di farci rischiare la vita stessa? I grandi sogni della giovinezza indirizzano tutta la nostra esistenza o sono destinati a diventare fonte inesauribile di nostalgia e frustrazione? Le cicatrici di esperienze così travolgenti possono essere nascoste e dimenticate?IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Manuela Barban"Quante cose ci ha rubato la guerra"Las Vegas Edizioniwww.lasvegasedizioni.comÈ il 1943 e con l'annuncio dell'armistizio Goffredo e Silvana devono dividersi. Lui, operaio specializzato all'Ilva di Trieste, riporta lei e la loro bambina in Liguria e le affida ai propri genitori ad Albisola.Silvana, che è una donna moderna e indipendente, mal sopporta le ingerenze della famiglia del marito e decide di trasferirsi a Savona dalla sua migliore amica. Goffredo, geloso, reagisce con sospetto e Silvana gli spedisce lettere di fuoco contro la sua famiglia.Nel frattempo Goffredo entra nella Resistenza: il suo compito è quello di salvare gli operai dalla deportazione nei campi di lavoro in Germania instaurando un rapporto ambiguo con una SS che lavora nel giornale di lingua tedesca. Presto dovrà prendere decisioni importanti per il futuro suo e dei suoi cari…“Quante cose ci ha rubato la guerra” è un romanzo familiare ambientato negli anni della Seconda guerra mondiale, tratto dalla vera storia dei nonni dell'autrice, entrambi mossi, seppure in modi diversi, da un insostenibile desiderio di libertà.Manuela Barban è nata a Savona nel 1967 e vive a Torino dal 1969.Ha partecipato all'antologia “Le ricette del Cornuto” e scritto racconti per alcune riviste.Lavora nel team ESG di una multinazionale ed è tra i fondatori della rivista letteraria CRACK.Quante cose ci ha rubato la guerra è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Vita e opere di Tina Modotti, fotografa e rivoluzionaria del Novecento. La storia, la politica, l'amicizia con Frida Kahlo e lo stile prospettico.
Alla cerimonia di chiusura del Festival di Cannes, Panahi ha criticato apertamente la Repubblica Islamica, dicendo: "Nessuno ha il diritto di dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare".
Le vicende dal 1943 al 1948 che hanno traghettato l'Italia dalla dittatura fascista alla democrazia portando infine alla nascita della repubblica.
Scopri la biografia di Don Carlo Gnocchi, il sacerdote che, dopo la guerra, si dedicò all'educazione e all'aiuto di bambini orfani e disabili.
Storia di Ugo Forno, il partigiano bambino vittima della Resistenza romana e medaglia d'oro al merito civile. Oggi è considerato un martire della libertà.
Charles de Gaulle: vita e attività politica del noto generale e poi Presidente della Repubblica francese, figura chiave della storia del '900.
Seconda Guerra Mondiale: cronologia degli eventi, protagonisti e approfondimento su cause e conseguenze del conflitto iniziato nel 1939 e concluso nel 1945.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero, ospite del circolo culturale Primo Piano di Correggio (RE), racconta e dialoga con gli studenti delle scuole superiori di Resistenza e liberazione.Incontro organizzato con il patrocinio di Città di Correggio.Originale: https://www.youtube.com/watch?v=ccBJXiI5rooCanaleYouTube: https://www.youtube.com/@PrimoPianoCorreggioPalco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/discordTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusic from https://filmmusic.io - "Bossa Antigua" by Kevin MacLeod (https://incompetech.com) licensed with CC BY (http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero, ospite del circolo culturale Primo Piano di Correggio (RE), racconta e dialoga con gli studenti delle scuole superiori di Resistenza e liberazione.Incontro organizzato con il patrocinio di Città di Correggio.Originale: https://www.youtube.com/watch?v=ccBJXiI5rooCanaleYouTube: https://www.youtube.com/@PrimoPianoCorreggioPalco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/discordTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusic from https://filmmusic.io - "Bossa Antigua" by Kevin MacLeod (https://incompetech.com) licensed with CC BY (http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Alessandro Barbero è ospite del festival Primavera di bellezza per un evento dal titolo “Quando c'era lui” con un Q&A con il professore sui temi della Resistenza e dell'Antifascismo. Primavera di bellezza – piccolo festival resistente è organizzato da Comala in collaborazione con: Associazione culturale Narrazioni, Libreria Idrusa, Festival Armonia: narrazioni in terra d'Otranto, Border Radio, la sezione Dante di Nanni dell'Anpi di Torino, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Agenda del cinema Torino. Riprese: Daniele Dossetto Crediti: https://comala.it/primavera-di-bellezza/ Video: https://youtu.be/cuZ3GMHcHns --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Der 25. April ist in Italien Feiertag: Das Land erinnert an die Befreiung von der nationalsozialistischen deutschen Besatzung und vom Faschismus, vor mittlerweile 80 Jahren. Ganz vorn dabei: Die Partisaninnen und Partisanen der "Resistenza" - sie führten jahrelang insbesondere in Norditalien einen Guerillakrieg gegen die Besatzer. Aber wer waren diese Menschen, die damals in den Bergen lebten? Und vor allem - wie ist Italien nach dem Krieg mit ihnen umgegangen, wie hat sich das Land an sie erinnert? Unsere ARD-Korrespondentin Lisa Weiß besuchte das piemontesische Bergtal, in dem alles angefangen hat. Und reiste dann durch die Jahrzehnte, in denen die Partisanen in Italien mal als Kriegsverbrecher beschimpft, mal als Helden verehrt werden, mal in der Bedeutungslosigkeit verschwinden sollen. Eine Geschichte, die gleichzeitig Italiens Umgang mit seiner Vergangenheit erzählt - bis heute, mit einer postfaschistischen Partei in der Regierung. Unsere ARD-Italien-Korrespondentin Lisa Weiß berichtet.
Vor 80 Jahren wurde Italien von der Besatzung durch die Nazis und vom Faschismus befreit. Ganz vorn im Widerstand dabei: Die Partisanen der "Resistenza". Später wurden sie mal als Kriegsverbrecher beschimpft, mal als Helden verehrt. Und heute? Weiß, Lisa www.deutschlandfunk.de, Hintergrund
Elena Pigozzi"Le sarte della Villarey"Mondadori Editorewww.mondadori.itAncona, 1943. La guerra semina dolore, spezza le famiglie e svuota le case. Lo sa bene Laura, che a diciotto anni è rimasta con il fratello Milo perché la madre è mancata da poco, mentre il padre è a combattere in Grecia e da tempo non dà più notizie. Sarà Alda, vedova forte e generosa che ha cresciuto da sola quattro figlie e che è sarta e factotum alla caserma Villarey, ad aiutare Laura, portandola con sé in caserma perché le dia una mano. E mentre Laura impara il nuovo mestiere, la storia subisce cambi repentini: la caduta del Duce, l'armistizio di Badoglio, l'Italia spaccata in due. Quando il 15 settembre Ancona è occupata dai tedeschi, alla Villarey vengono rinchiusi più di tremila soldati italiani, in attesa di essere deportati in Germania nei campi di lavoro nazisti. Alda però non ci sta ed escogita un piano per l'evasione perfetta. Tratto da un'incredibile quanto straordinaria storia vera, Le sarte della Villarey è un'emozionantissima celebrazione della forza delle donne, un esempio di resilienza e Resistenza che diventa grido di speranza ed esortazione a non rassegnarsi mai al buio del mondo.Elena Pigozzi è scrittrice, giornalista e insegnante. Con Piemme ha pubblicato L'ultima ricamatrice (2020, premio Pavoncella per la creatività femminile), La signora dell'acqua (2022, premio Melvin Jones e premio internazionale di letteratura Città di Como), con Marsilio Uragano d'estate (2009, premio internazionale Città di Penne Opera Prima) e con Giunti il saggio Letteratura al femminile (1998). È dottore di ricerca in Linguistica applicata e linguaggi della comunicazione e diplomata alla scuola di specializzazione in Comunicazioni sociali dell'Università Cattolica di Milano. Per l'ospedale Sacro Cuore di Negrar di Valpolicella tiene laboratori di Medicina narrativa. Vive a Verona.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Lorenzo Tablino"I Giusti albesi""I Giusti Albesi", scritto dall'enologo e giornalista Lorenzo Tablino ed edito da Edizioni Langhe Roero Monferrato è frutto di due anni di ricerca storica, racconta le storie di coloro che, durante il secondo conflitto mondiale, rischiarono la propria vita e quella dei propri familiari per proteggere e salvare famiglie ebree dalla deportazione.L'opera è stata realizzata con il contributo dell'Associazione Beato Padre Giuseppe Girotti, in collaborazione con il Centro Culturale San Giuseppe. La presentazione vedrà la partecipazione dell'autore Lorenzo Tablino, del sindaco di Alba Alberto Gatto, di Don Dino Negro, Renato Vai e Roberto Cerrato.Come spiega l'autore, il titolo richiama il termine "Giusti", utilizzato nel memoriale Yad Vashem di Gerusalemme per onorare chi, a rischio della propria vita, aiutò i perseguitati a salvarsi. "Anche nella nostra terra – afferma Tablino – molte persone, spesso poco conosciute, hanno compiuto gesti straordinari per proteggere vite umane. Non possiamo permettere che la memoria si perda, ed è nostro dovere ricordare questi eroi silenziosi. Li definiamo ‘Giusti tra gli Albesi' per sottolineare il loro valore morale e l'importanza di trasmetterne l'esempio alle nuove generazioni".Il libro raccoglie oltre cinquanta testimonianze di uomini e donne appartenenti a contesti diversi: contadini, viticoltori, professori universitari, imprenditori, avvocati e professionisti. Un lavoro che non solo ricostruisce fatti storici, ma porta alla luce sentimenti ed emozioni di chi decise di agire, anziché rimanere indifferente.La pubblicazione esce in concomitanza con l'ottantesimo anniversario della morte del Beato Padre Giuseppe Girotti, figura di riferimento per la solidarietà e il coraggio dimostrato durante la guerra.Lorenzo Tablino è nato in Alba nel 1946. Coniugato, con 2 figli, si è diplomato enotecnico in Alba nel 1968. Dal 1969 al 2004 ha lavorato nelle cantine di Fontanafredda; attualmente svolge attività di consulente, con particolare riferimento ai temi legati alla qualità e immagine dei vini. Maggiori info su tablino.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero racconta di cosa erano i GAP, i gruppi di azione patriottica, e di come fu pianificato ed eseguito l'attentato all'esercito tedesco a Roma, in via Rasella, il 24 marzo del ‘44.(in foto: Gruppo di gappisti romani, da "Achtung Banditen!" di Rosario Bentivegna)Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero racconta di cosa erano i GAP, i gruppi di azione patriottica, e di come fu pianificato ed eseguito l'attentato all'esercito tedesco a Roma, in via Rasella, il 24 marzo del ‘44.(in foto: Gruppo di gappisti romani, da "Achtung Banditen!" di Rosario Bentivegna)Festival della Mente: https://www.festivaldellamente.itCommunity & Palco del Mercoledì: https://barberopodcast.it/communityTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
(00:00:00) Introduzione (00:07:15) Cornice storica (00:15:43) Matteo parla di "Partigiani d'Oltremare" (00:36:56) Commenti all'intervento di Matteo (00:42:16) Giulia parla di "Franca e il lume della Cevola" (01:03:03) Commenti all'intervento di Giulia (01:04:55) Le donne nella Resistenza (01:12:55) Cos'è la Resistenza oggi? (01:16:08) Conclusioni Storie di partigiani e partigiane che ti faranno emozionare e vedere l'Italia sotto un altro punto di vista. Persone normali che hanno detto no al regime fascista di Mussolini.Guarda la diretta su YouTube qui: https://youtube.com/live/OI2LSxcZ7wI?feature=shareLibro sulla vita di mia nonna: italiantimezone.com/franca-e-il-lume-della-cevola (codice sconto: libro12)Il mini-corso sul Fascismo in Italia: Mini-corso Buona Festa della Liberazione!Giuliawww.italiantimezone.com
"Un linguaggio moderno per far conoscere ai più giovani una storia che non va dimenticata", il giornalista emiliano Marco Cacchioli racconta le storie della Resistenza.
Sabato 12 aprile 2025 Alice, Andrea e Alice sono stat3 ospiti del Circolo culturale giovanile Labo B di Milano dove, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, hanno parlato di come la Resistenza è stata raccontata (bene, male o non raccontata affatto) nelle serie tv dehli ultimi anni. Oggi, venerdì 25 aprile 2025, ci sembrava un momento buono come un altro per pubblicare la registrazione dell'evento live. Buon ascolto e buona Festa della Liberazione!Se ti è piaciuto questo episodio dacci ⭐⭐⭐⭐⭐ su Spotify e su tutti i POSTIDIPODCAST, consiglialo a tutte le persone che conosci, seguici su Instagram e supportaci su ko-fi!
Quest'anno ricorrono i cento anni dalla nascita di Gino Terreni (Tartagliana di Empoli 1925 – Empoli 2015). È stato uno dei più significativi rappresentanti della corrente espressionista del secondo Novecento. Pittore, scultore, xilografo, docente, uomo della Resistenza col nome di battaglia di “Ricciolo”, la guerra lo portò a toccare con mano i veri orrori e la crudeltà dei conflitti, a prescindere da qualsiasi credo politico, ma soprattutto ne comprese l'inutilità. Fu per questo un convinto uomo di pace, impegnato nella trasmissione della Memoria, soprattutto ai giovani. Le sue opere si caratterizzano per la loro dolorosa intensità di sentimenti umani, religiosi, mistici, che rendono il suo espressionismo veramente originale rispetto alle correnti nordiche, elevandolo fino alle soglie di una valenza europea. Forte fu il rapporto emotivo con la campagna toscana e con quel mondo millenario che stava scomparendo per l'abbandono dei campi. Amato, studiato, rivisitato in quasi ottanta anni di attività artistica, ha lasciato una traccia indelebile soprattutto attraverso moltissime opere pubbliche, nelle piazze, nelle chiese e nei musei. Con: Leonardo e Sabrina Terreni, Cristina Acidini Presidente Accademia arti e disegno di Firenze, e gli storici Gabriella Gentilini, Marco Gamannossi, e Luigi Viti pittore ex allievo di Gino Terreni.
Armando Besio"Il bello dell'orrido"Sabato 26 aprile con Vivian Lamarque, poetessa tra le più amate in Italia: con uno stile caratterizzato da un linguaggio semplice e quotidiano, spesso ispirato al mondo delle fiabe e dell'infanzia, affronta da sempre questioni personali e private con grande delicatezza. Data in adozione a nove mesi in quanto figlia illegittima, i temi dell'abbandono e della ricerca delle origini fanno da sempre parte della produzione poetica di Lamarque. Maestra nel combinare un'apparente leggerezza e semplicità di scrittura con un'intensa profondità emotiva, è stata recentemente celebrata dallo scrittore Aldo Nove, che ha opportunamente definito i suoi versi come caratterizzati da “spietata, inimitabile dolcezza”. Traduttrice di autori come Paul Valéry, Baudelaire e La Fontaine, è anche prolifica scrittrice di fiabe e libri per bambini. Punto centrale del dialogo con Besio è L'amore da vecchia (Mondadori), vincitore del Premio Strega Poesia, del Premio Viareggio-Rèpaci e del Premio Umberto Saba Poesia.Sabato 31 maggio l'appuntamento è con Massimo Castoldi: filologo e critico letterario, studioso di Pascoli e Manzoni, ha dedicato i suoi studi all'approfondimento della cultura e della memoria storica italiana. È professore di filologia italiana presso l'Università degli Studi di Pavia e collabora con istituzioni culturali e accademiche. Curatore di numerosi volumi, oltre alle pubblicazioni in ambito letterario e linguistico si è occupato di storia della Resistenza, della cultura italiana durante il Fascismo, della censura e delle tematiche della memoria. Le origini e il significato autentico dell'inno nazionale italiano sono raccontate in L'Italia s'è desta. L'inno di Mameli, un canto di pace (Donzelli), nel quale analizza il contesto storico in cui nacque e il messaggio di pace e di fratellanza che porta con sé. Un'occasione per riscoprire un simbolo identitario spesso incompreso, mettendo in luce anche la storia tragica del ragazzo Mameli, protagonista di questo momento storico. IL. POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Giovanni De Luna"Un domenica d'aprile"Piazzale Loreto 1945: una fine, un inizioMondadori Editorewww.mondadori.itTutti i cittadini italiani sanno cosa è accaduto a piazzale Loreto, a Milano, nell'aprile del 1945: l'esposizione del cadavere di Mussolini appeso a testa in giù resta come simbolo della fine di un regime e di una guerra, entrambi catastrofici per l'Italia. Ma quel momento e quel luogo non sono solo un simbolo, o un episodio risaputo, e a ottant'anni esatti di distanza Giovanni De Luna riesce a darcene dimostrazione, con una ricostruzione ravvicinata che è insieme un'interpretazione originale. Una ricostruzione ravvicinata, perché il fuoco si stringe sulla città di Milano, il luogo dove era stato fondato il primo Fascio di combattimento nel 1919, dove erano stati fucilati e insepolti i quindici martiri partigiani dell'agosto 1944, dove Mussolini fece il suo ultimo bagno di folla ancora nel dicembre di quell'anno. E perché quella giornata, una domenica d'aprile di festa e di orrore, viene raccontata ora per ora attraverso una miriade di testimonianze "dal basso": diari, fotografie, lettere, ricordi di gente comune. E insieme un'interpretazione originale, perché a piazzale Loreto accadono avvenimenti che esigono di essere compresi, se non giudicati. La folla che fa scempio del cadavere del Duce è la stessa che lo applaudiva al Teatro alla Scala solo qualche mese prima? Come è possibile che si festeggi la fine di un regime violento abbandonandosi alla violenza? Cosa lascia in eredità quel giorno alla rinata Italia? «Pochi giorni dopo, della folla di piazzale Loreto non restavano tracce evidenti se non nella memoria di chi c'era stato. Si respirava ormai un'altra aria. Ancora qualche anno e, come in un gigantesco processo di rimozione collettiva, il ricordo di quella domenica di aprile sembrava già come si fosse inabissato.» Ma rimuovere il passato non è mai senza conseguenze e guardare in faccia la folla di piazzale Loreto resta fondamentale anche nell'Italia di oggi.Giovanni De Luna è stato ordinario di Storia contemporanea all'Università di Torino e ha pubblicato, tra i suoi libri più recenti, La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (Bruno Mondadori), La Resistenza perfetta (Feltrinelli 2015). La Repubblica inquieta (Feltrinelli 2017). Con Aldo Agosti, Juventus, storia di una passione italiana, Utet, 2019. Editorialista de La stampa, è autore di fortunate trasmissioni radiofoniche e televisive. È tra i volti di Rai storia ed è membro del Comitato scientifico della Fondazione Feltrinelli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi a Cult: Cecilia Balestra dirige la 34° edizione di MIlano Musica; Niccolò Massazza dei Masbedo sul loro film "Arsa"; Thea Rimini sul suo saggio "Personaggi Resistenti" (Treccani); i fumetti sulla REsistenza a cura di Antonio Serra; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...
Replica della puntata andata in onda il 25 aprile 2022 - Quest'anno Jazz Anthology va in onda il 25 aprile, e abbiamo pensato allora di festeggiare la festa della Liberazione proponendo in questa puntata il Concerto della Resistenza tenuto dal quartetto di Giorgio Gaslini nell'Aula magna dell'Università Statale di Milano il 24 aprile 1974: il Concerto della Resistenza si tradusse in un album, pubblicato all'epoca con questo titolo dalle Edizioni di Cultura Popolare del Movimento Studentesco, e mai ristampato in Cd. Con Gianni Bedori al sax soprano e tenore, Bruno Tommaso al contrabbasso e Andrea Centazzo alle percussioni, il quartetto di Gaslini era un gruppo innovativo e originale, una delle cose migliori del jazz italiano di quegli anni. Con questo concerto il Movimento Studentesco metteva in pratica una indicazione che era venuta proprio da Salvatore Toscano, dirigente carismatico di quella organizzazione politica (e poi mancato prematuramente), che riteneva importante portare all'attenzione dei militanti - e delle masse, come si diceva allora - il jazz come forma d'arte di grande rilievo politico. Il successo di inziative come il concerto di Gaslini fu il preludio all'allestimento di una rassegna che fece epoca nel jazz italiano di allora, "Nuove tendenze del jazz italiano" (novembre 1975). Fra i brani in scaletta Fischia il vento, ma anche (il golpe in Cile era avvenuto solo pochi mesi prima, settembre 1973) la Cancion del poder popular. Come bonus finale, Bella Ciao nell'interpretazione di Marc Ribot dal suo album Songs of Resistance.
Fuochi d'artificio racconta la storia di quattro ragazzi che, durante la Seconda Guerra Mondiale, decidono di aiutare la Resistenza.
Marco Martorelli"La condizione sperimentale" di Laura ContiFandango Libriwww.fandangolibri.itUn Durchgangslager, un campo di transito nazista durante l'inverno del 1944. L'ufficiale delle SS che ne assume il comando concede sperimentalmente ai prigionieri la possibilità di un'esistenza meno disumana: ma l'operazione si ritorce contro di lui, determinando il suo fallimento. La macchina nazista ha leggi fatali, cui non è dato sfuggire, e la vittoria, sia pure nella morte, sta dall'altra parte della barricata. Pur essendosi dedicata con diverse pubblicazioni allo studio della storia della Resistenza, Laura Conti era convinta che i materiali documentari, anche memorialistici, fossero spesso inadeguati a trasmettere ciò che di indicibile era insito nella realtà della vita e della morte nei campi nazisti. Da qui la decisione di scrivere questo romanzo, pubblicato nel 1965, ispirato alla propria esperienza nella Resistenza e nel Lager di Bolzano dove era stata imprigionata dall'inizio di settembre 1944 alla fine di aprile 1945. I numerosi personaggi sono ricreati con la fantasia ma ancorati alla drammatica esperienza vissuta. Le dinamiche del campo di concentramento sono ricostruite non solo attraverso i rapporti di potere tra carcerieri e prigionieri, ma anche attraverso i rapporti complessi e spesso contraddittori che si instaurano tra i prigionieri, attraverso i loro ragionamenti e le loro emozioni. Le storie dei diversi personaggi sono rielaborazioni di situazioni, voci e immagini rimaste impresse nella memoria dell'autrice, in una molteplicità di punti di vista, tra ricordi e rimpianti, paure e speranze.“Una biografia organica di Laura non è ancora stata scritta: le sue esperienze si intrecciano, troppo numerose e intense per una sola persona. Medico, partigiana, militante politica, narratrice, saggista, pioniera dell'ambientalismo scientifico, consigliera provinciale e regionale, deputata… È come se avesse vissuto sette vite in una”.Corriere del Trentino e Corriere dell'Alto Adige, Silvia M. C. SenetteIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi a Cult: Greta Scarano per il film "Vita da grandi"; a Fondazione Feltrinelli per il festiva "I giorni della Resistenza" la mostra "Resistere a Milano"; ospite in studio, Cinzia Bigliosi per il suo saggio "Irène Némirovsky" (Ares); la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...
Oggi a Cult: Giulietta Fara sul Future Film Festival di Bologna; la Design Week alla Fabbrica del Vapore; Paolo Pezzino sul libro "Andare per i luoghi della Resistenza" (Il Mulino); presentata a Palazzo Marino la "Mappa dei luoghi della Resistenza di Milano"...
A quasi due anni dall'inizio della guerra civile, la riconquista da parte dell'esercito sudanese del palazzo presidenziale e dell'aeroporto a Karthoum ha un alto valore simbolico. Con Irene Panozzo, analista politica e socia di Lettera22.Il 25 marzo Hamdan Ballal, uno dei registi del documentario No Other Land, vincitore dell'Oscar, è stato rilasciato dopo una notte trascorsa in detenzione in una base militare israeliana. Con Lorenzo Tondo, corrispondente del Guardian, da Gerusalemme.Oggi parliamo anche di:YouTube • Mina intervistata a Radio Taranto - 1978, sul canale di Sandro Messinahttps://www.youtube.com/watch?v=r8XDdx2OTjoCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
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Healthy Busy Life - Cambia la tua vita, un'abitudine alla volta
Non è forse curioso che, spesso, più qualcosa ci sta a cuore, più ci troviamo a rimandarla? Ti trovi davanti a un'opportunità, senti che potresti fare un passo avanti, ma qualcosa dentro di te frena. Sei sul punto di seguire quello slancio ma un freno invisibile ti blocca! Che cos'è questa resistenza che ci fa rallentare inspiegabilmente? Un nemico che dobbiamo combattere e che ci impedisce di essere chi vogliamo e di realizzare le nostre ambizioni? Ne parliamo in questo episodio esplorando una prospettiva nuova: la resistenza non è il tuo nemico, ma un indicatore eloquente che ti trovi su una strada significativa. Ti guiderò attraverso un processo per riconoscere, comprendere e persino entusiasmarti di fronte alla resistenza, invece di lasciarti bloccare da essa. Ti racconterò come trasformare questo ostacolo in un'opportunità concreta di crescita e realizzazione.