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Dopo diversi altri cantoni svizzeri, anche il Ticino riapre le sue scuole. Un ritorno tra i banchi su cui pesa un fenomeno che sta sempre più prendendo piede, quello dell'assenteismo scolastico. Allieve e allievi che per vari motivi non riescono più a recarsi a scuola per un periodo prolungato. Un tema che ha spinto “Lehrer Schweiz”, l‘associazione mantello degli insegnanti della Svizzera tedesca, a lanciare un allarme, all'inizio del mese di agosto: occorrono misure coordinate per aiutare questi ragazzi a tornare a scuola. In Ticino il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport ha condotto un monitoraggio su oltre 80mila allievi, ed è giunto alla conclusione che negli anni successivi alla pandemia c'è stato un incremento di queste assenze, nel corso del 2024 è stata raggiunta e superata la soglia del 5%. Un dato che preoccupa i responsabili della scuola ticinese e di cui discuteremo con:· Tiziana Zaninelli, responsabile dell'insegnamento nelle scuole medie in Ticino· Ilario Lodi, direttore di Pro Juventute nella Svizzera italiana· Ilan Gheiler, responsabile terapeutico presso la Comunità Arco di Riva San Vitale
Toni Ricciardi"Morire a Mattmark"L'ultima tragedia dell'emigrazione italianaDonzelli Editorewww.donzelli.itIl 30 agosto 1965 a Mattmark, in Svizzera, un'enorme valanga di ghiaccio travolse il cantiere della diga in costruzione, seppellendo 88 operai, di cui 56 italiani. Fu una delle più gravi tragedie dell'emigrazione del dopoguerra, paragonabile a Marcinelle per portata e impatto simbolico.A sessant'anni di distanza, lo storico Toni Ricciardi dedica una nuova edizione del suo libro Morire a Mattmark. L'ultima tragedia dell'emigrazione italiana, arricchita da un'introduzione che interroga le coscienze: Italia e Svizzera sono state all'altezza della storia?Il volume ricostruisce con precisione e profondità l'intera vicenda: dalle testimonianze dei sopravvissuti alle inchieste e ai processi che si conclusero con l'assoluzione degli imputati e la beffa delle spese processuali a carico dei familiari delle vittime. Una storia che segna il punto di non ritorno nella memoria dell'emigrazione italiana, e che troppo a lungo è rimasta nell'ombra.In occasione dell'anniversario, la Rai trasmetterà sabato 30 agosto, alle 23:35, un documentario ispirato al libro, riportando al centro dell'attenzione pubblica un evento che tocca la dignità del lavoro e il sacrificio di migliaia di emigrati.A Mattmark non ci si fermava mai, si lavorava giorno e notte per costruire un'imponente diga capace di produrre l'energia necessaria a un paese, la Svizzera, che stava vivendo una crescita economica senza precedenti. Nel cantiere lavoravano più di mille persone, in maggioranza straniere e provenienti soprattutto dalla provincia italiana. La «piccola» Svizzera accoglieva da sola quasi il 50 per cento dell'intero flusso migratorio italiano, dando occupazione a operai impegnati in grandi opere, come la diga di Mattmark. Ma il 30 agosto 1965, in pochi secondi, accadde l'irreparabile: «Niente rumore. Solo, un vento terribile e i miei compagni volavano come farfalle. Poi ci fu un gran boato, e la fine. Autocarri e bulldozer scaraventati lontano». A parlare è uno dei sopravvissuti intervistati nel libro, uno dei testimoni della valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio che seppellì 88 lavoratori. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia rappresentò una cesura nella lunga e travagliata storia dell'emigrazione italiana, segnando un punto di non ritorno. Inoltre, suscitò molto scalpore in tutta Europa: per la prima volta, stranieri e svizzeri morivano l'uno a fianco all'altro. Nei giorni successivi si scavò senza sosta con la speranza di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli, figli. Ci vollero quasi due anni per recuperare i resti dell'ultima salma. Questa storia si concluse nel modo peggiore: i tempi dell'inchiesta furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere dell'accusa di omicidio colposo furono tutti assolti, nonostante l'instabilità del ghiacciaio fosse nota da secoli. In appello andò anche peggio, con la conferma dell'assoluzione e la condanna dei familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali. A sessant'anni di distanza, come scrive Toni Ricciardi nell'introduzione a questa nuova edizione, se Mattmark non è più una «Marcinelle dimenticata», resta ancora un interrogativo: l'Italia e anche la stessa Svizzera sono state all'altezza della storia?Toni Ricciardi è storico delle migrazioni presso l'Università di Ginevra, l'Istituto di Storia dell'Europa mediterranea (Isem-Cnr) e deputato della XIX legislatura. Tra i suoi libri usciti per Donzelli, ricordiamo Marcinelle, 1956 (2016), Breve storia dell'emigrazione italiana in Svizzera (2018), Il Terremoto dell'Irpinia (2020), Dalla valigia di cartone al web (2022). Per i tipi della Donzelli dirige l'opera in quattro volumi Storia dell'emigrazione italiana in Europa.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fondata 30 anni fa a Lucerna con il contributo fondamentale di Jean-François Bergier, l'Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi (AISA) riunisce storiche e storici provenienti da sei paesi che condividono lo spazio alpino: Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera.L'Associazione si propone come uno spazio di incontro per quanti operano nelle università, negli archivi e nei musei, prefiggendosi lo scopo di migliorare la comunicazione tra territori, istituzioni, paesi, culture e discipline di ricerca, permettendo lo scambio delle conoscenze e facilitando le collaborazioni tra studiosi.Oltre ad organizzare convegni tematici, l'AISA pubblica con cadenza annuale “Histoire des Alpes - Storia delle Alpi - Geschichte der Alpen”, rivista plurilingue che accoglie studi attorno ad argomenti specifici legati al mondo alpino. Transito, migrazioni, storia naturale, ruolo del turismo, governo del territorio: sono solo alcune degli aspetti approfonditi in 29 edizioni della rivista. L'AISA ha anche creato, insieme all'Università della Svizzera Italiana, il Laboratorio di Storia delle Alpi, che oggi ha sede a Mendrisio.Poche settimane fa, l'Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi ha celebrato il suo 30esimo anno di attività con un convegno ad Airolo, nel corso del quale conferenze, tavole rotonde ed incontri hanno esplorato le connessioni tra la storia alpina e le sfide, sempre più attuali, della sostenibilità.Attraverso le voci del suo presidente Aleksander Panjek e del segretario generale Luigi Lorenzetti, Laser ripercorre le origini dell'Associazione e il contributo dato in 30 anni allo sviluppo degli studi sulla storia delle Alpi. Con il ricercatore Roberto Leggero e la professoressa Simona Boscani Leoni approfondiamo lo stato attuale della ricerca, i collegamenti con il presente e le prospettive future per gli storici e le storiche che concentrano i loro interessi sull'Arco alpino.
Ogni adolescente porta dentro di sé un mondo, fatto talvolta di rabbia, trasgressione, solitudine, o più semplicemente dolore. Emozioni che non sempre trovano spazio o ascolto, ma che ci dicono tanto della fatica di crescere, di cercare il proprio posto nel mondo. Tanto fragile quanto fondamentale per ognuno di noi, l'adolescenza è una fase di transizione e di costruzione identitaria, spesso segnata da grandi speranze, sogni, ma anche da crisi profonde e disillusioni dolorose. È quella stagione della vita dove, «l'identità appena abbozzata, non si gioca come nell'adulto tra ciò che si è e la paura di perdere ciò che si è, ma nel divario ben più drammatico tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire ad essere ciò che si sogna». O almeno questo è il pensiero del filosofo e psicanalista Umberto Galimberti. Un pensiero che – ridotto all'osso – potremmo sintetizzare così: se l'adulto ha paura di morire, l'adolescente ha paura di non esistere. Ma che cos'è davvero l'adolescenza? E quali sono le qualità umane e professionali che deve avere chi, nella Svizzera italiana, lavora a stretto contatto con il disagio e la precarietà che l'accompagnano? A raccontarcelo e a guidarci all'interno di una realtà spesso invisibile fatta, di Centri Educativi per Minori, i cosiddetti CEM, l'educatrice del progetto Arco Laura Bonetti Reina, lo psicoterapeuta Ilan Gheiler Malamud responsabile terapeutico della comunità socioterapeutica Arco e del progetto PH-2020 della Fondazione Don Guanella e infine, Gian Paolo Conelli direttore della Fondazione Amilcare.
At this year's Locarno Film Festival, Film Comment Editor Devika Girish moderated a conversation between the filmmakers Miguel Gomes and Alexandre Koberidze. The talk took place as part of the Future of Reality conference at the festival, organized by Locarno Factory and Università della Svizzera italiana, and the subject of the conversation was “the reality of the film set.” What is the daily experience behind making transcendent cinema? What are the tactical and interpersonal challenges of orchestrating resources and labor, all in pursuit of a singular artistic vision? Devika explored these questions with the two directors, who reflected on the making of their most recent films—last year's Grand Tour for Gomes, and Dry Leaf, which premiered at this year's festival, for Koberidze. Please note that the audio quality isn't up to our usual standards due to technical problems during the recording.
«Follow the money» ovvero seguire la traccia dei soldi per combattere la mafia e contrastarne il potere: è stata una delle grandi intuizioni e lezioni del giudice Giovanni Falcone e dal pool antimafia di Palermo. La traccia dei soldi negli anni Ottanta ha portato alla Svizzera e alle sue banche, come ha dimostrato il processo “Pizza Connection” che si è aperto a Lugano 40 anni fa, l'8 settembre del 1985. Cos'è emerso sulle connessioni finanziarie di Cosa Nostra in Svizzera? Cos'è la mafia oggi, che bilancio è possibile fare? In questa puntata di Laser facciamo un'analisi che parte dalla Sicilia, da Palermo, e arriva alla Svizzera, a Lugano per capire quali sono in una società ed economia mondiale sempre più digitalizzata i volti, visibili e invisibili, gli strumenti e i business delle mafie e cosa si potrebbe fare per migliorare il contrasto. Ne parliamo con Lia Sava, dal 2022 Procuratrice generale di Palermo, il giornalista Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafie in Italia che nel suo ultimo libro Immortali (Fuoriscena, 2025) racconta la borghesia mafiosa, e il collega della RSI Francesco Lepori, uno dei maggiori conoscitori delle mafie in Ticino, responsabile operativo dell'Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) dell'Università della Svizzera italiana (USI), racconta le nuove frontiere del crimine in Mafiadigitale.ch (Armando Dadò Editore, 2025).
Nella mattina targata Maxi B e Boris Piffaretti, scopriamo una novità che arriva da Berna.Anche la Svizzera, avrà il suo ristorante al cimitero.Avete capito bene. Potrete mangiare succulenti piatti direttamente al cimitero Bremgartenfriedhof di Berna.Si chiamerà LA VIE (La vita).Voi ci andreste?
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 13 (15/8/2025)Per decenni, attraverso la società svizzera Crypto AG, CIA e BND hanno spiato governi e servizi segreti di mezzo mondo, fornendo macchine cifranti manipolate. Dall'America Latina alla guerra delle Falkland, fino agli odierni dibattiti su 5G e backdoor, l'Operazione Rubikon mostra come il controllo dell'informazione resti una posta strategica globale.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Alle origini dell'Operazione Thesaurus/Rubikon; 2) Il tema delle deliberate «vulnerabilità crittografiche»; 3) La «portata globale» dell'Operazione Thesaurus/Rubikon; 4) Casi emblematici; 5) Il ruolo della Svizzera; 6) A un passo dallo scandalo; 7) La fine ufficiale del programma; 8) L'eredità (molto attuale) di «Rubikon».
Con Marco Bussi abbiamo discusso delle implicazioni dei dazi americani sulla difesa, notando come diversi paesi europei stiano riconsiderando le loro forniture militari agli Stati Uniti e la necessità per l'Europa di sviluppare capacità strategiche indipendenti. La conversazione si è concentrata sulle alleanze strategiche contro la Cina e sulla dipendenza dell'Europa dagli Stati Uniti per gli armamenti, evidenziando come l'Europa potrebbe sviluppare un budget di difesa paragonabile a quello americano se si unisse. Le sfide politiche e strategiche in Europa, richiedono leader di maggiore spessore capaci di promuovere l'integrazione dei mercati interni per affrontare le minacce economiche e geopolitiche attuali.
Dopo l'apertura sull'Ucraina, parliamo della politica che va in vacanza e ci chiediamo con quali pensieri e con quali aspettative per l'autunno? Ce lo spiega Mario Ajello nel suo commento. Via libera di Israele a occupare Gaza City, i residenti saranno evacuati entro il 7 ottobre, con Lorenzo Vita analizziamo il piano di Netanyahu per il futuro della Striscia, oggi entrano in vigore i dazi di Trump e la curiosa guerra con la Svizzera sui lingotti d'oro, per la cronaca andiamo a Palermo per gli ultimi definitivi dettagli sulla morte di una pallavolista.
A Ginevra, in Svizzera, è in corso il round forse decisivo per approvare un trattato globale sulla plastica, fra pressione delle lobby e speranze della società civile. Come andrà a finire? Il Ponte sullo Stretto - a cui è stato dato il via libera esecutivo - si farà davvero questa volta? A Gaza ieri il gabinetto di guerra israeliano ha approvato un piano di occupazione militare totale: quanto resisterà il silenzio internazionale? E se fossero proprio palestinesi e israeliani insieme, in sciopero della fame, a dare la lezione più forte?INDICE:00:00:00 - Sommario00:01:00 - E' iniziato l'incontro a Ginevra per un trattao globale sulla plastica00:10:16 - Il Ponte sullo Stretto si farà?00:17:33 - L'occupazione totale di Gaza e la protesta che montaFonti: https://www.italiachecambia.org/podcast/trattato-plastica-occupazione-gaza/Iscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEw
Ospite di oggi Richard Zoni, partner di ABILEX AG, studio legale e provider di servizi aziendali con sede a Zugo, nel cuore della Crypto Valley svizzera. Con lui parliamo di come trasferirsi in Svizzera possa offrire ai Bitcoiner un'alternativa concreta alla tassazione sul capital gain. Nel corso della puntata tocchiamo temi come la fiscalità elvetica,...
Ospite di oggi Richard Zoni, partner di ABILEX AG, studio legale e provider di servizi aziendali con sede a Zugo, nel cuore della Crypto Valley svizzera. Con lui parliamo di come trasferirsi in Svizzera possa offrire ai Bitcoiner un'alternativa concreta alla tassazione sul capital gain. Nel corso della puntata tocchiamo temi come la fiscalità elvetica,...
Nasdaq in rally con Apple; Tim Cook alla Casa Bianca per annuncio nuovi investimenti; India: Trump minaccia dazi al 50%; Svizzera: i dazi restano (per ora) al 39%; Airbnb: conti sopra le stime. Puntata a cura di Stefania Spatti - Class CNBC Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'ultima puntata della sesta stagione del "Late Tech Show" ha esplorato le nuove esigenze aziendali, evidenziando il ruolo cruciale della tecnologia e dell'IA.
® Immaginarsi a una certa distanza, di là da sé, non importa dove. Preferibilmente da giovani. Potremmo introdurre con queste parole, invero un poco sibilline, gli ospiti della nuova puntata di Alice. Il primo sarà Antonio Rossi, tra i poeti più originali della Svizzera di lingua italiana, del quale è in uscita la nuova raccolta di versi, Quandoltre (Book Editore), che segue a distanza di dieci anni Brevis altera: un libro a maggior ragione atteso. Dell'ormai consolidato sodalizio Yari Bernasconi & Andrea Fazioli sono le cartoline riunite sotto il titolo di Non importa dove (Gabriele Capelli), un lavoro che prosegue l'esperimento letterario di A Zurigo, sulla luna, tradotto anche in tedesco. Massimo Raffaeli ci presenterà, invece, le Poesie dell'inizio 1967-1973 di Milo De Angelis (Lo specchio di Mondadori), un volume che raccoglie i primissimi passi di una figura chiave della nostra poesia di oggi. E in conclusione, non mancherà la recensione di Mirador: questa settimana con Giuliana Altamura, che ci proporrà la lettura del nuovo romanzo duella giovane scrittrice catalana Irene Solà Ti ho dato gli occhi e hai guardato le tenebre (Einaudi), tradotto in italiano da Amaranta Sbardella.Prima emissione: 29 marzo 2025undefinedundefinedundefinedundefined
Le solenni note della Filarmonica Avvenire Brusio aprono una puntata speciale dedicata all'ultimo villaggio entrato nella Confederazione: Cavaione, minuscolo borgo a 1'300 metri d'altitudine, oggi parte del Comune di Brusio.Per decenni, i cavaionesi vissero senza patria né cittadinanza. Solo nel 1875, con l'intervento dell'Assemblea federale e un credito straordinario, poterono finalmente diventare svizzeri. A raccontarci questa vicenda poco nota è lo storico Sacha Zala, originario della vicina Campascio.Con il sindaco di Brusio Pietro della Cà ripercorriamo anche un'altra tappa fondamentale: la costruzione della strada, completata nel 1971 dopo sette anni di lavori, che ha spezzato l'isolamento secolare del paese.Oggi a Cavaione vivono solo otto persone. Uno di loro, Franco Balsarini, è l'anima della comunità e ci racconta la vita in questo angolo quasi fuori dal tempo.Chiude la puntata Romana Costa, giornalista di RTR, che ha vissuto una settimana nel villaggio e ce lo racconta con la sensibilità di chi ne ha condiviso il silenzio, i ritmi e la memoria.Un'edizione per scoprire un luogo che, pur minuscolo, ci dice molto sulla Svizzera e sulla sua storia.
Scattano dal 7 agosto i dazi imposti dal presidente Usa Trump. L'Ue resta al 15%. Colpite duramente Canada, Svizzera e Siria. Medio Oriente. Intesa Usa-Israele, basta accordi parziali con Hamas che replica: no ai negoziati senza stop della fame a Gaza I partecipanti al Giubileo dei giovani si preparano oggi a vivere la giornata penitenziale al Circo Massimo. Oltere un migliaio di sacerdoti confessori pronti ad ascoltarli
Chiara Evangelista spiega perché il giudice per le indagini preliminari ha dato il via libera alle misure restrittive chieste dalla Procura per alcuni degli indagati nell'inchiesta sull'urbanistica nel capoluogo lombardo. Marta Serafini parla dell'approvazione della nuova legge anti-corruzione in Ucraina, dopo le proteste di piazza. Claudio Del Frate racconta la storia di Martina Oppelli, alla quale in Italia è stato negato il ricorso al suicidio assistito.I link di corriere.it:Inchiesta sull'urbanistica a Milano, sei arresti: ai domiciliari l'immobiliarista Catella e l'assessore dimissionario TancrediSala dopo i sei arresti sull'urbanistica: «Non ho mai agito con finalità personali. Continuerò a lavorare per Milano»Martina Oppelli è morta in Svizzera: in Italia le era stato negato il suicidio assistito per tre volte. L'ultimo appello: «Fate una legge sensata»
Da quasi quindici anni la Confederazione domina le classifiche mondiali dei paesi più innovativi. Una leadership conquistata grazie all'impegno di università, centri di ricerca e politecnici, in grado di attirare anche talenti che arrivano dall'estero. L'identità nazionale passa anche e soprattutto attraverso la capacità di presentare al mondo questa attitudine, e il padiglione svizzero all'esposizione universale di Osaka valorizza appieno lo spirito innovativo che contraddistingue la Svizzera. undefinedLASER porta l'ascoltatore a visitare il padiglione svizzero, intitolato “da Heidi all'Hi-Tech”, nel quale è presente in modo importante anche l'Università della Svizzera italiana. Quella di Osaka 2025 è un'edizione dell'esposizione universale di grande successo, per numero di paesi presenti (quasi 160) e di pubblico. Per visitare alcuni padiglioni è necessario aspettare in coda diverse ore. Il record di nove ore di attesa è detenuto dal padiglione che ospita l'Italia.undefined
®La galleria ferroviaria di Alptransit ha rivoluzionato la mobilità fra il Canton Ticino e il resto della Svizzera, creando nuove forme di pendolarismo. Negli ultimi anni decine e decine di Ticinesi scelgono di prendere il treno ogni mattina per andare a lavorare… ad Altdorf, in Canton Uri.Non Zurigo. Non Lucerna. Altdorf: la prima fermata dopo il Gottardo, patria di Guglielmo Tell, una sparuta cittadina in mezzo alle Alpi di soli 10'000 abitanti. Un quarto della popolazione di Bellinzona, un sesto di quella di Lugano. Eppure, grazie ad Alptransit e al fabbisogno di professionisti specializzati, Altdorf è diventata per molti la nuova El Dorado, una terra di opportunità lavorative raggiungibile dal Ticino in soli 30-50 minuti. El Doraltdorf è un reportage su rotaia – non un on the road, bensì un on the rail! – per conoscere le storie di chi ad Altdorf ha trovato salari più alti, una migliore cultura del lavoro e, sì, anche la felicità.Con Francesco (da Massagno) e Jacopo (da Bellinzona), docenti di matematica al Liceo di Altdorf; Malte (da Giubiasco), specialista in trasporti per la Emil Gisler di Seedorf; Kathrin (da Bosco Luganese) e Pamela (da Bellinzona) tecniche di radiologia al Kantonsspital Uri; Roberto (da Ponte Tresa), parrucchiere frontaliere nel centro storico di Altdorf; Laura (da Massagno), bioingegnera e ricercatrice presso la Dätwyler, una delle maggiori aziende dell'industria urana. Con la partecipazione del sindaco di Altdorf Sebastian Züst. Prima emissione 3 marzo 2025
Pochi giorni fa anche alcune zone della Svizzera italiana sono state interessate da un fenomeno temporalesco raro, definito “supercella”.L'indice di rischio climatico stila ogni anno la classifica dei paesi ove si sono verificati i fenomeni metereologici più catastrofici. Nel 2025 fra i primi dieci, assieme a paesi come India, Honduras, Stati Uniti e Cina troviamo anche Italia, Grecia e Spagna. L'Europa fa il suo ingresso nel campo degli eventi estremi legati al clima, non a caso con tre paesi affacciati sul Mediterraneo, che a causa del suo rapido riscaldamento, il 20% in più della media mondiale, sta innescando dinamiche da zone tropicali. In parallelo, l'Europa è il continente che si riscalda più velocemente e i suoi ghiacciai o spariscono o crollano. Una nuova condizione di rischio a cui è necessario adattarsi. In questa puntata di Laser seguiamo dalla Spagna all'Italia le dinamiche atmosferiche e umane che hanno generato le catastrofi della DANA e delle alluvioni in Emilia-Romagna, ascoltando le voci della Direttrice del Centro Basco per il cambiamento climatico e membro dell'IPCC Maria José Santz, il deputato del Parlamento della regione di Valencia Juan Bordera, che aveva previsto la DANA e il fisico del clima Antonello Pasini, che viene dall'Emilia Romagna. Direttamente dal ghiacciaio Fellaria, il secondo più grande del versante meridionale delle Alpi, con il geologo Riccardo Scotti tracciamo il nuovo assetto del paesaggio alpino.
La storia di Roberto Succo, il ‘killer dagli occhi di ghiaccio', è uno dei capitoli più oscuri della cronaca nera europea. Dall'omicidio dei suoi genitori alla fuga dal manicomio criminale, fino alla scia di sangue che ha attraversato Italia, Francia e Svizzera, questo video racconta la sua mentespezzata, i suoi crimini e la caccia all'uomo che ha sconvolto un intero continente. Un viaggio nel lato più oscuro della psiche umana.
A Cuba tra passato e presente - Insieme per Cuba - Svizzera con il DAB si piange la FM - Buone nuove sul DRM
EURO 2025 si sta avviando verso la chiusura: domenica prossima a Basilea vi sarà la finalissima fra la Spagna e l'Inghilterra, le due migliori e più meritevoli nazionali viste all'opera. Cosa vi è piaciuto di più di questo lungo torneo? Fra l'altro si è molto discusso anche sui ruoli calcistici declinati al femminile: avete apprezzato gli sforzi dei media e di chi ha parlato, ad esempio, di portiera, terzina, difensora e arbitra, impegnandosi a indicare e a designare quelle parole e quei sostantivi traducibili al femminile? Perché vi sono ancora così tante resistenze e perplessità quando si tratta semplicemente di adeguare, nel solco di una normalissima e legittima evoluzione della società e della lingua, la terminologia e il lessico calcistico, adattando e declinando al femminile diversi vocaboli e nomi? Nella puntata odierna diamo quindi spazio sia alla lingua italiana scesa in campo agli Europei assieme alle giocatrici e alle tecniche (nel senso di allenatrici!) sia a un bilancio generale della stessa grande e importante rassegna organizzata, fra molti consensi e applausi, dalla Svizzera.Ne parliamo con Gerry Mottis, docente di lingua italiana, scrittore e divulgatore della nostra lingua e Antonio D'Autilia, giornalista sportivo della RSI e inviato a EURO 2025.
Tatiana Crivelli"Bambine"Alice CeresaEdizioni Casagrandewww.edizionicasagrande.comBambine torna in una nuova edizione curata da Tatiana Crivelli sulla base di inediti materiali d'archivio. Un capolavoro di spiazzante attualità, «a metà strada tra Georges Perec e Agota Kristof» (Télérama).Con la distaccata curiosità di una zoologa intenta a decifrare i comportamenti di una specie animale sconosciuta, in Bambine Alice Ceresa osserva un particolare gruppo di mammiferi: una famiglia borghese del Novecento, formata da padre, madre e due figlie. Attraverso il suo sguardo scientifico, vediamo come le sorelline vengano iniziate a un mondo di usanze e convenzioni, dalla corretta manipolazione delle posate alla disposizione del mobilio. A questo asfissiante schema si può sottrarsi solo tramite ribellioni minime: momenti di sonnambulismo, disegni che satireggiano i genitori, brevi fughe nella «pericolosità del mondo». Nel seguire le bambine dalla prima infanzia all'adolescenza, Ceresa rileva e rivela «con splendido accanimento mentale», come ha scritto Giorgio Manganelli, i meccanismi della famiglia tradizionale, in cui ogni membro è costretto a interpretare un ruolo determinato da due indiscussi confini: il genere e l'età.Alla prima apparizione del libro, nel 1990, non era scontato cogliere con tanta nitidezza come tali confini, intersecandosi, segnassero le vite; e nemmeno lo era affermare che i ruoli tradizionali (uomo e donna, marito e moglie, figlia e genitore) fossero, appunto, ruoli, con le loro battute e i loro costumi. Ceresa lo rende evidente creando una propria lingua, il cui segreto risiede forse, come ha scritto Dacia Maraini, nel «felice stare in bilico frala lingua dell'intelligenza sperimentale e la lingua della memoria infantile».Alice Ceresa (Basilea 1923 - Roma 2001) nel 1950 si è trasferita dalla Svizzera a Roma, dove ha vissuto lavorando come traduttrice e consulente letteraria per Longanesi. Il suo esordio letterario avviene con La figlia prodiga (La Tartaruga 1967), cui seguirono La morte del padre (La Tartaruga 1979) e Bambine (Einaudi 1990). Nottetempo ha pubblicato Piccolo dizionario dell'inuguaglianza femminile (2007, 2020).Tatiana Crivelli Ordinaria di letteratura italiana all'università di Zurigo, già Visiting Professor nelle Università di Ann Arbor (Michigan) e di Venezia Ca' Foscari, è attiva in diversi comitati editoriali internazionali e dirige le riviste altrelettere (su studi di genere e letteratura italiana) e RISL (su Giacomo Leopardi). Tra i suoi campi di specializzazione ci sono le poetesse rinascimentali (in particolare Vittoria Colonna), le autrici dell'arcadia fra Sette e Ottocento (tra cui Teresa Bandettini, Fortunata Sulgher e Pellegra Bongiovanni) e gli studi culturali transnazionali (in quest'ambito ha diretto anche due progetti quadriennali di ricerca del Fondo Nazionale Svizzero). Realizzando nel 2007 (e poi: nottetempo, 2020) l'edizione postuma del Piccolo dizionario dell'inuguaglianza femminile di Alice Ceresa ha contribuito al rilancio di questa autrice, dedicandole, con il suo gruppo di ricerca zurighese, studi fondamentali. Ha curato la nuova edizione del suo secondo romanzo, Bambine (Casagrande 2025), presentato in anteprima al festival e condirige attualmente un progetto di edizione digitale della sua opera.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il campionato europeo di calcio femminile in Svizzera sta facendo registrare record di spettatori negli stadi e in tv. E, secondo molti osservatori, anche il livello tecnico e atletico è migliorato. Siamo di fronte alla consacrazione definitiva di uno sport vissuto finora nell'ombra del corrispettivo maschile? Ne parliamo con Agnese Franceschini e con la leggendaria Carolina Morace. E poi andiamo a Berlino per parlare sempre di calcio con Damiano Benzoni, autore di "La città senza derby". Von Cristina Giordano.
Come difendersi dal caldo e cosa fare per rinfrescare gli ambienti urbani più torridi? Periodi prolungati di canicola; afa soffocante; clima umido; temperature in aumento dovunque a causa del riscaldamento climatico; e vivibilità sempre più difficile nelle città: cosa si può fare per contrastare le cosiddette isole di calore urbane, surriscaldate anche dall'asfalto e dal cemento che assorbono il caldo di giorno e lo restituiscono la notte e dalla presenza sempre più numerosa di veicoli? Quali sistemi esistono oggi per arginare le ondate di calore e quali misure si stanno adottando? È sufficiente piantare degli alberi per attenuare il calore urbano? C'è abbastanza sensibilità e attenzione da parte delle amministrazioni comunali e delle autorità politiche quando si tratta di pianificare e progettare degli spazi pubblici? I nostri comportamenti individuali possono incidere? Zone di frescura e spazi d'ombra cercansi in molte città: il tema è sempre più d'attualità e quindi noi vogliamo fare il punto alla situazione con due esperte. Fra le soluzioni per ritrovare un po' di benessere, vi sono anche i sistemi ingegnosi di nebulizzazione dell'acqua ad alta pressione, progettati e costruiti in Svizzera. Di cosa si tratta? L'acqua, portata in alta pressione, viene nebulizzata silenziosamente in micro-particelle attraverso degli ugelli. L'evaporazione istantanea delle goccioline di acqua sottrae energia calorica all'ambiente, abbassando la temperatura dell'aria (raffrescamento adiabatico). Da una nuvoletta discreta si crea una spettacolare e poetica scenografia di nebbia naturale finissima: grazie a queste istallazioni ambientali e artistiche che rinfrescano gli spazi pubblici, i parchi e le terrazze si beneficia di una sensazione di sollievo: si tratta di una misura efficace per mitigare le isole di calore e per riqualificare le aree urbane. Ne parliamo con Annalisa Rollandi, ricercatrice in Sviluppo territoriale presso l'Istituto di scienze della Terra della SUPSI e Monica Sciarini, architetto e fondatrice di Nephos Swiss Fog.
Quando arrivi in albergo ti assegnano la camera dove passerai la tua vacanza, qual'è la prima cosa che controlli? E poi, è vero che gli svizzeri sono tra le popolazioni più felici? Stando ad un sondaggio che ha coinvolto le popolazioni della Svizzera tedesca e francese sembrerebbe di si. Ascolta il podcast di NON E' LA SIESTA.
Impresa dell'Italia femminile agli Europei di calcio in corso in Svizzera. Le ragazze di Andrea Soncin conquistano la semifinale battendo 2-1 la Norvegia a Ginevra.
Sara Fruner"La luce laggiù"Neri Pozzawww.neripozza.itOltre alla fama internazionale, Moreno Mondo ha trovato nella fotografia un modo per fare silenzio intorno a sé e dialogare con la luce. Lo troviamo in una stazione. Ha appena fatto qualcosa di importante e ha perso il treno. Seduto su una panchina, aspetta il successivo, che però sembra non arrivare mai. In quel luogo sospeso, irraggiungibile per gli altri e lontano da dove dovrebbe essere, il tempo dell'attesa gli si spalanca di fronte come un dono: la possibilità di riguardare la propria vita e di soffermarsi su ciò che non ha potuto dimenticare. Il maledetto agosto del lago che lo ha sprofondato nel lutto e nella colpa. I primi passi con la macchina fotografica tra le mani. La madre, che plasma in statuette il dolore per trovarvi un senso. La fragile violenza del padre, intrappolato tra Far West e inadeguatezza. E poi la ventata di nuovo portata da Didi, con il suo bagaglio di traumi, sogni furiosi e abbandoni. Didi che è carnevale laddove Moreno è quaresima. Didi che in lui vede sempre quello che trova la luce nascosta nelle cose, il cercatore dei punti di rottura – la vera bellezza del mondo. La luce laggiù è un romanzo che fa male al modo in cui fanno male le ossa quando si cresce. Ma è anche un coro di storie che congiungono vari angoli di mondo – Italia, Stati Uniti, Giamaica, Svizzera – e convergono in un finale potente dove casa, amore e cura trovano uno spazio inaspettato in cui coesistere.Sara Fruner, nata a Riva del Garda, dal 2017 abita a New York, dove insegna italiano presso la New York University e il Fashion Institute of Technology. I suoi articoli sono stati pubblicati su La Voce di New York, CinematoGraphie, Magazzino23, Brick, Gategate. Recentemente ha tradotto opere di Marie-Helene Bertino, Jane Hirshfield e W.S. Merwin. Finalista al Premio Nazionale Severino Cesari 2021, L'istante largo è il suo esordio nella narrativa (Bollati Boringhieri 2020), a cui è seguito, nel 2022, il secondo romanzo, La notte del bene (Bollati Boringhieri). Ha pubblicato anche le raccolte di poesie Bitter Bites from Sugar Hills (Bordighera Press 2018), Lucciole in palmo alla notte (Supernova 2019), La rossa goletta (Crocetti 2024). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Cominciamo facendo il punto sul Mondiale per club. Con Massimo Paganin discutiamo delle quattro semifinaliste e ragioniamo su cosa attenderci nelle ultime tre partite del torneo.Con Katia Serra voliamo poi in Svizzera per l'Europeo di calcio femminile. L'Italia, dopo aver superato il Belgio giovedì, torna domani in campo per affrontare il Portogallo.Con Gianmarco Tognazzi parliamo invece di Milan. È iniziata ieri la seconda esperienza di Max Allegri in rossonero, domani la conferenza stampa di presentazione.Spazio anche ai motori, con la Formula 1. Analizziamo la corsa di Silverstone, appena terminata con la vittoria di Lando Norris, insieme a Umberto Zapelloni e a Giancarlo Minardi.Nel tennis invece gli occhi del mondo sono rivolti a Wimbledon. Per la prima volta tre italiani (Sonego, Cobolli e Sinner) approdano contemporaneamente agli ottavi di finale. Sentiamo Diego Nargiso.Chiudiamo infine con il ciclismo. Pier Augusto Stagi ci racconta la seconda tappa del Tour de France, corsa oggi tra Lauwin-Planque e Boulogne sur Mer e vinta da uno splendido Van der Poel.
Torna il format On Court nel quale vi raccontiamo gli eventi ai quali partecipiamo dal vivo. Questa volta si tratta del mondiale U19 che si sta svolgendo a Losanna in Svizzera e che vede affrontarsi le migliori squadre di categoria. In questa puntata pilota spieghiamo brevemente come è strutturato l'evento e cosa dobbiamo aspettarci. Buon ascolto.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/backdoor-podcast--4175169/support.
Turisti in difficoltà da soccorrere, una scolaresca da recuperare nel bosco, un aereo civile disperso nel bosco. Questi sono solo alcuni degli scenari che “Grifone 2025” ha allestito per l'imponente esercitazione internazionale di soccorso aereo - il principale evento in Italia nell'ambito del SAR (Search and Rescue) - che si è svolta in Valtellina, nel mese di giugno, sulle Alpi Retiche. Più di 500 militari appartenenti all'Aeronautica Militare, alla Marina Militare, e alle diverse forze dell'ordine italiane, si sono dati appuntamento con i loro mezzi all'Aviosuperficie di Caiolo, a due passi da Sondrio. Presenti anche due Super Puma: uno dell'Esercito del Aire spagnola, l'altro dell'Aeronautica Militare Svizzera.Ben 48 le ore di volo con 80 tra atterraggi e decolli sono stati gestiti dal Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali che ha coordinato anche gli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.Si è trattato di un evento internazionale interforze a cui hanno partecipato anche 20 osservatori stranieri che hanno potuto toccare con mano il grado di cooperazione internazionale raggiunto, indispensabile per la riuscita di un intervento quando si opera sul confine, quando sono coinvolte le forze aeree di diverse nazioni. In questo caso Italia, Spagna e Svizzera.
Francesca Basso racconta l'accordo vicino tra Usa e Commissione europea per tariffe al 10%, che soddisferebbe soprattutto il presidente americano. Sara Gandolfi spiega le difficoltà del governo spagnolo per uno scandalo di corruzione. E Alessandro Vinci presenta il torneo che inizia oggi in Svizzera, in cui l'Italia punta al suo miglior risultato di sempre.I link di corriere.it:I dazi e il bullismo di Trump: le trappole nascoste dietro l'offerta Usa all'EuropaSpagna, il cerchio si stringe intorno al premier Sanchez: «Si dimetta» (e per la sfiducia mancano quattro voti)Calcio, dieci motivi per seguire gli Europei femminili al via mercoledì in Svizzera
Secondo uno studio recente, la Svizzera spodesta Parigi e la Francia dal primo posto nella classifica dei luoghi più romantici al mondo.E il Ticino? Buon Ascolto.
A BUON POME con Maxi B, si parla di una legge che in svizzera vieta di possedere i porcellini d'india singoli. Minimo in coppia. Per chi non rispetta la legge, condanne per maltrattamento.Buon ascolto.
L'attivista basilese Bruno Manser è stato il primo a dare voce alla foresta pluviale del Borneo – tra le più antiche e biodiverse al mondo – e al popolo indigeno dei Penan, che per millenni l'ha abitata. Nato nel 1954 a Basilea, Bruno Manser visse per sei anni nella foresta del Sarawak, in Malaysia, insieme a una comunità Penan (1984-1990), aderendo alla loro lotta per proteggere le loro terre, vittime di una deforestazione selvaggia. Dichiarato nemico pubblico dal governo malaisiano che aveva posto una taglia sulla sua testa, negli anni Novanta Bruno Manser tornò in Svizzera, dove svolse un grande lavoro di sensibilizzazione sulla sorte dei Penan e sul commercio dei legni tropicali, dai vertici della politica del nuovo mondo globalizzato alla popolazione: scolaresche, forestali, operatori ed operatrici ambientali.Nel 2000 è disperso nel Sarawak.undefinedA 25 anni dalla sua scomparsa, ripercorriamo tracce e impronte del suo straordinario cammino con coloro che lo hanno conosciuto, stimato e che portano avanti lo stesso impegno: Pia Giorgetti, educatrice ambientale e responsabile della mediazione culturale del Museo cantonale di storia naturale di Lugano; Lukas Straumann, direttore della Bruno Manser Fonds di Basilea, e Antonio Cassina, co-fondatore e già presidente dell'associazione Capriasca Ambiente.Con la voce di Bruno Manser, in un'intervista di archivio della RSI del 1998, e la gentile concessione dei suoni e delle voci della foresta registrate da Bruno Manser e conservate dalla Bruno Manser Fonds. Montaggio e sound design di Davide Perucconi
Nelle fasi di incertezza l'attrattività dell'oro come bene rifugio cresce in maniera rilevante. Il tema riguarda gli investimenti, ma è una dinamica che coinvolge anche i compro oro e alcuni comportamenti poco corretti, com'è emerso da indagini della Guardia di Finanza che ha accertato il trasferimento in Svizzera di grandi quantitativi di metallo giallo. Ne parliamo insieme a Stefano Elli, giornalista di Plus24, settimanale di finanza e risparmio de Il Sole 24 Ore Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ultimo appuntamento della stagione con I TRE TENORI, ovvero Riccardo Pellegrini, Boris Piffaretti, Valerio Ventura. Con il loro augurio di una BUONA ESTATE, ecco l'ultimo podcast del "Morning" più esplosivo della Svizzera italiana.
® Quello degli allevatori di bestiame che a un certo punto non riescono più, emotivamente, a trarre il loro sostentamento dallo sfruttamento dei loro animali, è un fenomeno statisticamente ancora minuscolo, ma in crescita costante. Soprattutto in luoghi come la Svizzera: dove l'alto numero di piccoli allevatori - che hanno quindi un rapporto diretto con i loro animali - si unisce a una sensibilità etica e ambientale sempre più presente. Tra l'allevatore e la mucca si crea inevitabilmente un rapporto. Un legame che spesso è affettivo. E quindi quella violenza - che inizia con l'inseminazione artificiale, prosegue con la separazione del vitello dalla madre, con lo sfruttamento del latte e infine con la macellazione - tutta quella violenza, necessaria al funzionamento dell'azienda, giustificata con il “si è sempre fatto così”, alla fine scava un buco. E per alcuni allevatori quel buco, alla fine, diventa insostenibile. Dentro di loro si rompe qualcosa. O forse qualcosa si sveglia. E non possono fare altro che cambiare vita. Marco Pagani ha incontrato uno di loro: un giovane agricoltore-allevatore della Val di Blenio. Eric Beretta, titolare dell'azienda agricola Il Cardo. Che ha deciso di raccontare quello che gli è accaduto.Prima emissione: 7 aprile 2025undefined
® Quello degli allevatori di bestiame che a un certo punto non riescono più, emotivamente, a trarre il loro sostentamento dallo sfruttamento dei loro animali, è un fenomeno statisticamente ancora minuscolo, ma in crescita costante. Soprattutto in luoghi come la Svizzera: dove l'alto numero di piccoli allevatori - che hanno quindi un rapporto diretto con i loro animali - si unisce a una sensibilità etica e ambientale sempre più presente. Tra l'allevatore e la mucca si crea inevitabilmente un rapporto. Un legame che spesso è affettivo. E quindi quella violenza - che inizia con l'inseminazione artificiale, prosegue con la separazione del vitello dalla madre, con lo sfruttamento del latte e infine con la macellazione - tutta quella violenza, necessaria al funzionamento dell'azienda, giustificata con il “si è sempre fatto così”, alla fine scava un buco. E per alcuni allevatori quel buco, alla fine, diventa insostenibile. Dentro di loro si rompe qualcosa. O forse qualcosa si sveglia.E non possono fare altro che cambiare vita. Marco Pagani ha incontrato uno di loro: un giovane agricoltore-allevatore della Val di Blenio. Eric Beretta, titolare dell'azienda agricola Il Cardo. Che ha deciso di raccontare quello che gli è accaduto.Prima emissione: 7 aprile 2025
®Dormiamo sempre meno e sempre peggio. Non è una semplice percezione, a indicarlo con certezza sono i dati: secondo l'indagine sulla salute in Svizzera 1997-2022, nell'arco di venticinque anni i disturbi del sonno di media entità e quelli patologici sono aumentati del 5%, e a soffrire di insonnia è ormai uno svizzero su tre. Un problema che colpisce anche i giovani, confrontati con livelli sempre maggiori di ansia. Ma come mai si sta verificando quella che gli esperti definiscono una “riduzione del sonno globale”? Ha a che fare con quelle luci azzurre che ciascuno di noi porta in tasca, e che può accendere non appena viene colto da un risveglio notturno? O con lo spirito performativo della nostra società? E soprattutto: cosa si può fare davvero per curare un disturbo del sonno? Diario personale - semiserio ma mai serioso - di due giornaliste che si sono messe alla prova. Con Anna Castelnovo, capoclinica in medicina del sonno all'EOC, e con Mauro Manconi, viceprimario del servizio di medicina del sonno dell'Istituto di Neuroscienze cliniche della Svizzera italiana.Prima emissione 15 aprile 2025
La transumanza, è una pratica antica le cui origini si perdono nel tempo. I pastori hanno sempre spostato in estate le loro greggi (o mandrie) verso i prati i quota. Oggi si parla però di “transumanza culturale”, ovvero l'insieme di valori antropologici, sociali e identitari che questa pratica rappresenta per le comunità e i territori coinvolti. Non a caso la transumanza è stata riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità nel 2019. In Lombardia, per la precisione in Valcamonica, da due anni a questa parte si celebra la “transumanza culturale”, un evento generato dal progetto interreg AlpTexstyle (capofila il Polo Poschiavo) che mira a creare un'industria tessile più sostenibile nelle Alpi. Nella regione alpina, l'ecosistema tessile non è sempre stato così inquinante come oggi. Dodici organizzazioni partner provenienti da Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera hanno unito le loro forze per creare una base comune di conoscenze e competenze e per riterritorializzare le catene del valore tessile locali compromesse da una produzione offshore e da un approvvigionamento globale. Il progetto è ormai giunto a conclusione ma lascia sulle Alpi diverse azioni concrete e un terreno fertile per nuove sfide.
Marina Mangiat ha 36 anni e cresce con un rispetto quasi religioso per i soldi, che oggi collega al trauma di una truffa finanziaria subita da una bisnonna, che ha lasciato un segno nel subconscio familiare. Fin dal primo lavoro, guadagnare non è solo una necessità pratica per Marina, ma un modo per affermare la propria libertà personale. Uno strumento che le dà il potere di non dover scendere a compromessi, neppure con gli amici. Dopo la prima esperienza lavorativa a Milano, si trasferisce in Svizzera, dove guadagna 48mila euro all'anno. Lì si rende conto che, sebbene il denaro le garantisca sicurezza, autonomia e potere, la sua vita si è trasformata in una prigione di infelicità: «Avevo un lavoro a tempo indeterminato, un buono stipendio e un appartamento tutto mio, eppure sentivo che la mia vita si era bloccata». Così, decide di lasciare la Svizzera e accetta un'offerta da un'azienda tedesca, trasferendosi a Monaco di Baviera. Qui fa carriera, cambia tre lavori e arriva a guadagnare 64mila euro all'anno. Negli ultimi tempi, però, ancora una volta l'insoddisfazione prende il sopravvento. Benché sia pagata bene, non riceve aumenti da 4 anni. Inoltre, ha iniziato a provare interesse per aspetti più spirituali della vita e si sta formando come insegnante di yoga. Ma il suo stipendio è diventato una gabbia fatta di sicurezza e orgoglio da cui fatica a liberarsi. Alla fine, è l'azienda a decidere per lei e Marina viene licenziata. Da quel momento sceglie di mettersi in proprio, alternando progetti di design all'attività di insegnante di yoga. Ha da parte 30.000 euro e può contare su una buona Naspi. Tuttavia, l'idea del denaro come unica fonte di sicurezza non si dissolve da un giorno all'altro: «Ci sono ancora momenti in cui il panico mi assale e penso: e se non riesco a far decollare il lavoro, cosa faccio?». Oggi, mentre il suo rapporto con il denaro si trasforma, Marina si concede una libertà che un tempo sembrava impossibile: lasciare andare un po' la sicurezza economica per aprirsi al caso e alle opportunità.
80 penaliste italiane contro il reato di femminicidio: “Puramente simbolico”. Con noi Gaetana Morgante, professoressa di diritto penale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e firmataria del documento. Svizzera: crolla il ghiacciaio del Birch, ingoiando il villagio di Blatten. Sentiamo Massimo Frezzotti, glaciologo dell’Università Roma Tre. Referendum dell’8 e 9 giugno: oggi il nostro approfondimento sul terzo quesito sul lavoro, relativo ai contratti a termine con Marco Grimaldi, deputato di Avs per il sì, e Giulio Sottanelli, deputato di Azione per il no.
Igor Sibaldi"Come non essere stupidi"Esercizi di anticonformismoMondadori Editorehttps://www.mondadori.it/libri/come-non-essere-stupidi-igor-sibaldi/«La parola “stupido” è entrata presto nel nostro vocabolario personale, a quattro anni sapevamo già che effetto fa sentirsela dire. “Stupido!” è un segnale d'allarme. Significa: attento, stai per superare una soglia psicologica che non conviene a nessuno, e dalla quale è difficile tornare. Abbiamo imparato presto a dirlo anche di altre persone: “Lui è uno stupido”. Pronunciare questa frase dà sollievo, perché sottintende: “Se ho notato che lui è uno stupido, ci sono buone probabilità che io non lo sia”. “Ma stupido in che senso?” Non l'abbiamo mai domandato neanche noi, per timore di essere presi per stupidi. Le aree della nostra esperienza nelle quali si può essere stupidi sono dodici; io, almeno, non ne ho contate di più.Ognuno le ha tutte, e tutte contribuiscono a plasmare il nostro mondo personale: conosciamo, agiamo, pensiamo, vogliamo, ricordiamo e dimentichiamo attraverso di esse. In Come non essere stupidi spiegherò come analizzare queste dodici funzioni, produttrici di realtà e di irrealtà. Sono tanto potenti quanto fragili, facilmente si bloccano, si istupidiscono; per fortuna, a ogni loro blocco si può porre rimedio, se ci si accorge. Di capitolo in capitolo appresterò un vero e proprio check-up psicologico e anche esistenziale, e per ciascuna delle dodici funzioni indicherò metodi ricostituenti, che vanno da semplici esercizi o prove di abilità a programmi rieducativi (cosa leggere, cosa ascoltare, di cosa conversare).»Oggi tira aria di conformismo, come raramente è accaduto in Occidente negli ultimi tre secoli. In tempi di conformismo c'è parità tra quello che è permesso dire e quello che la stragrande maggioranza crede di pensare e vuole sentirsi dire. Questo libro ci allena a esserlo un po' di meno: conformisti e stupidi.Igor Sibaldi, di origine russa, è scrittore, filosofo, filologo, studioso di teologia. Ha di recente pubblicato per Mondadori l'ampio romanzo storico La Russia non esiste, prima parte di una trilogia che abbraccia tutto il Novecento. Tra i suoi titoli più noti, I Maestri invisibili, Libro degli Angeli, Il codice segreto del Vangelo. Ha tradotto Guerra e pace e altri classici russi; ha tradotto e commentato il Vangelo di Giovanni, dal greco, e buona parte della Genesi, dall'ebraico antico. Dal 1997 tiene frequenti conferenze in Italia, Svizzera e Centro America.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Riprendiamo il viaggio tra le storie di chi ha lasciato l'Italia con il cuore pieno di speranze e gli occhi rivolti a un futuro migliore. Oggi vi raccontiamo la vita straordinaria di Urbano Salvati, non solo un autore per libri di bambini e ma chef e il fondatore del rinomato Gordon Blue negli Stati Uniti. La sua storia inizia in un piccolo paesino dell'Abruzzo, per poi passare per la Svizzera e infine arrivare negli Stati Uniti. Ogni tappa del suo cammino è stata segnata da lavori umili e dignitosi che raramente fanno rumore, ma che costruiscono, giorno dopo giorno, la forza di una persona come Urbano. Al microfono ci ha raccontato frammenti di queste sue esperienze vissute con discrezione, un racconto che commuove e invita a riflettere su ciò che significa davvero partire e ricominciare. La sua biografia, "Per sempre un sogno: un immigrato che amava l'America e l'America ha ricambiato il suo amore", disponibile su Amazon.com, è una dichiarazione d'amore, un tributo a tutte quelle vite che, come la sua, hanno trasformato il sogno in una realtà fatta di impegno, memoria e gratitudine. Un'intervista che non vi lascerà indifferenti. Buon Ascolto! Dani & Lia ~~~~~~~~~~~ We continue our journey through the stories of those who left Italy with hearts full of hope for a better life. Today, we host Urbano Salvati—a chef, a children's book author, and the founder of the renowned Gordon Blue in the United States. Every step of his journey was marked by humble, dignified work—jobs that rarely make noise but build, day by day, the strength of a person like Urbano. He shared fragments of his experiences, told with humility—a story that moved and invited reflection on what it truly means to leave a place and start again somewhere else. His biography, "Forever a Dream: An Immigrant Who Loved America and America Loved Him Back," available on Amazon.com, is a declaration of love—a tribute to all those lives that, like his, turned a dream into a reality made of effort, memory, and gratitude.
Irene Vercellino ha 35 anni ed è una scienziata che vive in Germania, dove è group leader di un importante istituto di ricerca, e una Junior Professor affiliata all'Università di Dusseldorf. Nata a Biella, la sua famiglia ha sempre considerato l'istruzione come una priorità: «Il denaro per noi è sempre stato un mezzo per coprire da una parte le necessità e dall'altra per investire nell'istruzione». E infatti, sia lei che i suoi due fratelli intraprendono percorsi accademici, frequentando Università e Master. Irene, in particolare, dopo il Liceo Scientifico, si trasferisce a Torino per studiare Biologia. Dopo uno stage a Siena si trasferisce in Svizzera per un dottorato, dove passa quattro anni. E successivamente, in Austria, per un post-dottorato. A Vienna Irene ci resta per altri quattro anni e mezzo. Al termine di questo periodo le si presenta un bivio: da una parte un grant di un milione di euro che ha vinto allo Human Technopole di Milano per aprire il suo laboratorio in Italia, e dall'altra, una posizione di group leader in Germania. «E visto che la situazione dei fondi per la ricerca in Germania era migliore, ho pensato che a lungo termine sarebbe stato meglio rimanere qui. È stato in quel momento che ho preso la decisione, abbastanza definitiva, di non tornare».Intanto, durante i mesi sospesi del Covid, Irene incontra in Austria l'uomo che diventerà suo marito, che decide di seguirla in Germania, dove però, non riesce a trovare lavoro. Così, fanno un nuovo progetto di vita: avere un bambino. «Per la maggior parte della mia vita ho pensato che non avrei mai avuto figli, e solo il fatto di avere un compagno che si sarebbe occupato del bambino mi ha permesso di decidere diversamente e considerare l'opzione». E così, Irene continua a lavorare, fermandosi solo per le otto settimane di maternità obbligatorie previste dalla legge tedesca. In questa insolita dinamica di relazione, la gestione delle spese non è affidata al caso, come spesso avviene quando i ruoli sono invertiti. Irene si occupa di tutti i costi fissi, come affitto, bollette e utenze. E versa ogni mese 600 euro sul conto di suo marito. Per le spese quotidiane ma anche per i suoi bisogni. E conscia del potere economico che il suo ruolo le conferisce all'interno della coppia, Irene coinvolge attivamente il marito in ogni decisione finanziaria, condividendo ogni scelta per mantenere un equilibrio e una piena trasparenza nella gestione del denaro.
Svizzera, il giornalismo investigativo sotto accusa L'impresa che attende il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz Giorgia Meloni alla Casa Bianca La Corte di Cassazione si pronuncia su una fake news trasformata in decreto Jannik Sinner è tornato ad allenarsi ufficialmente