Federal republic in Central Europe
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Secondo dati di recente pubblicazione, in Svizzera i giovani lasciano la casa dei genitori in età media di 22 anni. Le donne tendono a trasferirsi prima, intorno ai 21 anni, mentre gli umini lo fanno in media a 22,6 anni. E tu a che età sei uscito di casa? Ascolta il podcast.
Cosa (non) c'è nel piano in 20 punti di Trump per Gaza Alla Casa Bianca, il presidente americano Donald Trump ha presentato – assieme al premier israeliano Netanyahu – un piano già abbastanza dettagliato in 20 punti per il cessate il fuoco a Gaza. All'interno, oltre alla restituzione degli ostaggi, anche la gestione della Strisica post-invasione da parte di un board di pace con Tony Blair, ma senza rappresentanza palestinese. Dopo 8 anni dai massacri dei Rohyinga in Myanmar, oggi si terrà alle Nazioni Unite un incontro per cercare di risolverne la crisi umanitaria – ma non ci sarà nessun rappresentate della popolazione colpita al tavolo dei negoziati. Nel canton Zurigo, in Svizzera, un referendum ha approvato l'aumento fino a 3 volte il costo dei parcheggi per le auto molto ingombranti e pesanti e per dimezzare il costo dell'abbonamento ai mezzi pubblici.
La scorsa settimana il Consiglio Federale ha messo in consultazione la regola che più scotta tra quelle pensate per evitare un nuovo disastro come quello che fece scomparire il Credit Suisse: i requisiti in capitale proprio per le banche di rilevanza sistemica con filiali all'estero. Questa regola, di fatto, interessa solo UBS, tant'è vero che già si parla di una “Lex UBS”. E UBS si è già fatta sentire: ha detto che quella regola è troppo severa, troppo distante dagli standard internazionali e che penalizza esageratamente la sua competitività con i concorrenti all'estero.La prima banca elvetica ha però anche in qualche modo lasciato capire, pur affermando il suo attaccamento per il Paese, che nell'assenza di passi indietro di Berna potrebbe anche essere costretta a lasciare la Svizzera e trasferire la sua sede centrale altrove, forse negli Stati Uniti. Ma quanto è credibile questa possibilità? Quanto sarebbe opportuna per una banca che neanche tanti anni fa fu salvata da Berna e che ha poi ricevuto per una cifra considerata irrisoria l'ex concorrente Credit Suisse? Quali conseguenze avrebbe una simile decisione per la piazza finanziaria ed economica svizzera? E per UBS andarsene sarebbe davvero un vantaggio? Ne discutiamo con: · Alberto Petruzzella, Presidente dell'Associazione bancaria ticinese· Carlo Lombardini, avvocato, professore di diritto bancario all'Università di Losanna, siede in alcuni Consigli d'amministrazione di banche· Sergio Rossi, professore di macroeconomia e economia monetaria all'Università di Friburgo
L'identificazione digitale tramite app su smartphone potrebbe rimpiazzare l'attuale macchinoso invio di scansioni di documenti, dando a negozi online e social network soltanto i dati strettamente necessari, per esempio confermando l'età minima senza rivelare altre informazioni personali e facilitando i rapporti con la pubblica amministrazione. Una trasformazione digitale - come quella prevista in Svizzera dalla legge federale approvata dalla votazione federale di ieri - da conoscere per apprezzare quanta attenzione è stata posta per ridurre al minimo la circolazione dei nostri dati sensibili, abbattere i costi della burocrazia ed evitare il rischio di schedature di massa. Ma ci sono anche alcuni effetti meno positivi che è opportuno considerare per evitare discriminazioni e dipendenze tecnologiche.
Il 2025 il Cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, uno dei più illustri compositori del Rinascimento e figura fondamentale della musica sacra. Per celebrare questo importante anniversario, in tutto il mondo sono state promosse manifestazioni e progetti che intendono riscoprire e valorizzare l'opera del Palestrina, coinvolgendo un vasto pubblico e promuovendo la conoscenza della sua musica. Anche la Svizzera italiana fa la sua parte con la Rassegna Cantar di pietre che prenderà il via il 28 settembre eseguendo nella Cattedrale di Lugano il Capolavoro di Palestrina ovvero la Missa Papae Marcelli. Il programma è consultabile sul sito cantardipietre.ch
Dietro le applicazioni cloud e i servizi digitali che usiamo ogni giorno ci sono edifici pieni di server, cavi e impianti di raffreddamento: sono i data center, infrastrutture che custodiscono i nostri messaggi, foto, video, dati sanitari e bancari. In Svizzera e in Italia sono cresciuti a ritmo esponenziale, diventando veri e propri nodi strategici della società digitale. Ma come funzionano? Perché sono diventati infrastrutture critiche al pari di autostrade ed energia elettrica? E che impatto avranno sul territorio e sulla nostra sicurezza?A guidarci nei segreti dei data center saranno: Nicola Moresi, imprenditore ticinese e fondatore di Moresi.com, a lui dobbiamo il primo data center pubblico del Ticino; Marina Natalucci, direttrice degli Osservatori Data Center e Cloud del Politecnico di Milano, che spiega l'impatto ambientale e la geografia delle nuove infrastrutture digitali; Sergio Milesi, presidente della Swiss Data Center Association, che racconta perché la Svizzera è diventata un hub affidabile per i dati; e Marco Bettiol, economista dell'Università di Padova, che osserva la trasformazione delle imprese e l'evoluzione dai colossi “hyperscaler” ai piccoli data center di prossimità.Un'inchiesta per scoprire la parte nascosta — e molto concreta — del nostro quotidiano digitale: Le Fabbriche di Dati.
Venerdì a Palazzo di vetro si esprimerà il premier israeliano Benjamin Netanyahu, mentre il presidente USA Donald Trump mercoledì ha già bollato come una “ricompensa per Hamas” il riconoscimento formale della Palestina da parte di una decina di paesi in occasione dell'80esima Assemblea Generale dell'ONU in corso a New York. Tra questi, alcuni storicamente vicini a Israele come Francia, Regno Unito, Canada e Australia. L'iniziativa, promossa da Francia e Arabia Saudita, continua a sollevare interrogativi e dibattito. Gesto opportuno per mantenere in vita una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese, quella dei “due stati”, che sta rischiando di venire definitivamente affossata? O gesto maldestro che potrebbe addirittura indurre Israele ad annettere la Cisgiordania e che si rivelerà comunque incapace di fermare l'orrore nella Striscia di Gaza? Ne discutiamo con: · Gilles Kepel, politologo e arabista, professore presso l'Université de Paris Sciences et Lettres-École Normale Supérieure e l'Università della Svizzera italiana· Triestino Mariniello, giurista, Professore Associato alla Liverpool John Moores University e membro del team di rappresentanza delle vittime di Gaza davanti alla Corte Penale Internazionale· Francesca Caferri, inviata della Repubblica a Tel Aviv
Nel The Essential di giovedì 25 settembre, Chiara Piotto parla di: La polemica sulla distribuzione di preservativi nel carcere di Pavia; Il caso del 79enne la cui richiesta di fine vita è stata rifiutata in Liguria ed è dovuto recarsi in Svizzera; La ripresa dello show di Jimmy Kimmel negli Stati Uniti, dopo la chiusura legata alle sue parole su Charlie Kirk, e il dibattito sulla libertà d'espressione Prova Revolut Business per 6 mesi a canone zero. Scopri di più cliccando su questo link: http://choramedia.com/revolut Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per riequilibrare la rappresentanza tra generazioni ed età nelle istituzioni politiche: https://shor.by/3nTj Dal 26 al 28 settembre a Torino Chora&Will Days, il primo festival di Chora e Will: scopri il programma e come partecipare su days.chorawill.com Firma la proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere una legge sul voto fuorisede: https://shor.by/GcvZ 0:00 Intro 0:27 La distribuzione di preservativi nel carcere di Pavia 4:14 Una richiesta di finevita rifiutata in Liguria 7:00 Ricomincia lo show di Jimmy Kimmel Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un folle referendum che getta la Svizzera nel panico… d'ora in avanti il nostro Paese plurilingue ne parlerà una sola: il francese!!! Erano queste le premesse del film svizzero Bonjour Ticino campione d'incassi due estati fa; e oggi il tema delle lingue torna più che mai d'attualità dopo le recenti decisioni di alcuni cantoni di accantonare lo studio precoce alle elementari proprio del francese! Anche sotto la cupola di Palazzo federale è arrivata l'eco delle decisioni di Cantoni Zurigo e San Gallo che hanno approvato il posticipo dell'insegnamento di una seconda lingua nazionale alle scuole medie in favore dell'inglese. Decisioni che non hanno mancato di fare discutere anche nella Berna federale - nella settimana tra l'altro dedicata al plurilinguismo - tra atti parlamentari e intervento del Consiglio federale. I Cantoni manterranno anche in futuro la propria autonomia quanto all'insegnamento delle lingue nelle scuole dell'obbligo? Ne parliamo dal Centro Media di Palazzo federale con Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR, membro dell'intergruppo parlamentare per il PlurilinguismoMonica Sanesi, deputata del gran consiglio zurighese per il partito Verde Liberalee con interviste registrate a Nina Fehr Düsel, consigliera nazionale UDC/ZHBaptiste Hurni, consigliere agli stati PS/NE
®A che cosa pensa, oggi, una donna, quando scopre di aspettare un bambino? Una domanda alla quale è impossibile dare una risposta universale, ma nella quale forse si nasconde una parte meno indagata della crisi demografica della nostra società. Le statistiche, in Svizzera, parlano di 1,39 “figli per donna” nel 2022, un'espressione che tra l'altro sembra lasciare intendere che, ancora oggi, i figli siano quasi esclusivamente una questione femminile. Ecco allora tre istantanee, tre racconti, tre spaccati differenti di altrettante gravidanze, volute o capitate, piene d'amore ma anche di domande e timori. Confessioni non per forza comode o rassicuranti, che non hanno la pretesa di rappresentare nella sua interezza un tema complesso e ricco di sfaccettature, ma che consentono di andare oltre gli stereotipi ancora troppo presenti nella rappresentazione della maternità.Prima emissione: 9 settembre 2024
25 anni fa erano 6 milioni e mezzo… oggi sono più di 9 milioni. Parliamo degli abitanti residenti permanenti in Svizzera.Svizzera che pur essendo un Paese piccolo, ha registrato un aumento della sua popolazione del 25 per cento in 25 anni. Dieci volte la velocità di crescita della popolazione tedesca, sette quella dell'ItaliaUn aumento che non è dovuto alla crescita naturale – non si fanno, cioè, improvvisamente più figli - ma all'arrivo di persone dall'estero: dei quasi due milioni di nuovi abitanti dal 2000, nove su dieci sono infatti stranieri, soprattutto provenienti dai Paesi europeiPer l'Udc questa immigrazione è però eccessiva, e le conseguenze di questa rapida crescita della popolazione stanno ormai diventando insopportabili. Per l'ambiente, per le infrastrutture, per la qualità di vita della popolazione e per le finanze pubbliche.Ecco perché ha promosso l'Iniziativa popolare “No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)”, sulla quale è iniziata oggi la discussione al Consiglio nazionale. L'iniziativa prevede varie misure che scatterebbero se la popolazione dovesse superare i 10 milioni prima del 2050. Secondo le proiezioni statistiche questo limite sarà superato nel 2040Ma a sostenere il testo democentrista, ci sono solo i democentristi: il rischio – per i contrari - è che l'accettazione di questa iniziativa metta in pericolo il benessere della Svizzera e gli accordi con l'Unione europea, visto che prevede la loro disdetta se non si riesce a limitare il numero di abitanti in altro modoA Modem discutiamo del “perché sì” o del “perché no” a questa iniziativa o dell'ipotesi di un'eventuale terza via… Con noi: PIERO MARCHESI, consigliere nazionale dell'UDCJON PULT, consigliere nazionale del Partito socialistaGIORGIO FONIO, consigliere nazionale del Centro
L'esempio di Argentina, Stati Uniti, Giappone e Svizzera dimostra che la finanza pubblica è molto più mutualistica e si tende ai aiutarsi tra "amici", esattamente come le aziende private stanno facendo nel settore tech per provare a contrastare la potenza cinese consorziandosi per diventare più forti, come nel recente caso di Nvidia e Open AI. Per partecipare al Business Corner dei Chora & Will Days il 26 Settembre dalle 16 e assistere alla registrazione dal vivo di Black Box, Don Chisciotte e Actually, candidati qui. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A Cuba i 103 anni della Radio e le premiazioni - Svizzera e FM ancora in movimento - Gli 80 anni della Voce del Vietnam
Il 2025 il Cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, uno dei più illustri compositori del Rinascimento e figura fondamentale della musica sacra. Per celebrare questo importante anniversario, in tutto il mondo sono state promosse manifestazioni e progetti che intendono riscoprire e valorizzare l'opera del Palestrina, coinvolgendo un vasto pubblico e promuovendo la conoscenza della sua musica. Anche la Svizzera italiana fa la sua parte con la Rassegna Cantar di pietre che prenderà il via il 28 settembre eseguendo nella Cattedrale di Lugano il Capolavoro di Palestrina ovvero la Missa Papae Marcelli. Il programma è consultabile sul sito cantardipietre.ch
S'intitola “Bohème” il nuovo album dell'arpista ticinese Kety Fusco, uscito il 19 settembre con l'etichetta indipendente svizzera A Tree In A Field Records.undefinedKety è andata negli Stati Uniti, su invito del Dipartimento di Stato Americano, per rappresentare la Svizzera all'International Visitor Leadership Program, un programma di scambio, dialogo e confronto culturale che prevede un tour nelle principali città del paese assieme a un gruppo selezionato di musicisti addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo.undefinedQuesta nuova esperienza prestigiosa oltre oceano è uno dei tanti effetti collaterali di una crescita artistica continua e di un'affermazione internazionale che sembra inarrestabile. Kety Fusco si è già esibita alla Royal Albert Hall di Londra e all'Opera di Roma, la sua musica è stata recensita nelle colonne del Guardian, è finita nelle playlist di BBC e ha stuzzicato anche la curiosità di Iggy Pop che ha un feature in questo album, nel singolo “She”.undefinedPrima di partire, Kety Fusco ci ha raccontato la storia di “Bohème”, una nuova tappa suggestiva del suo viaggio elettroacustico, melodico e sperimentale verso la definizione dell'arpa del futuro. La sua arpa.undefined
Prendendo spunto dalla settimana dedicata allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, Moby Dick esplora il mondo della scrittura creativa, allargandola a tutti i tipi di comunicazione artistica. Comprendendo quindi anche teatro, musica e arti visive. Nella Svizzera italiana sono numerosi i laboratori creativi, e anche l'Università della Svizzera italiana ha un corso che invita a stimolare l'immaginazione e le tecniche di narrazione. Nel corso del programma saranno esplorati il rapporto con il pubblico, fruitore finale di un laboratorio creativo, le ragioni per cui ci si confronta con la scrittura, le differenze generazionali e di metodo quando si parla di scuole di scrittura o metodi di formazione nel settore musicale, artistico e letterario.Con Monica Ceccardi, attrice, autrice e regista teatrale, Daniele Dell'Agnola, scrittore, musicista e formatore di docenti, e Prisca Mornaghini, collettivo Giullari di Gulliver
Ogni anno in Svizzera vengono diagnosticati circa 6mila casi di tumore alla prostata: quasi un tumore su tre tra gli uomini. Una malattia che si può curare, soprattutto se individuata in tempo. Dietro la sigla PROCASI – Associazione Svizzera italiana di informazione sul cancro alla prostata – ci sono persone che fanno sensibilizzazione concreta: serate informative, gruppi di incontro, sostegno a pazienti e famiglie. Mirko Bordoli, membro di comitato, e Matteo Oleggini, segretario diPROCASI, dopo aver curato il loro tumore, ci parlano di prevenzione, della difficoltà degli uomini ad affrontare certi esami e della forza di condividere la propria esperienza.
Una gara perfetta, 100 metri, 10 ostacoli… e un traguardo che entra nella leggenda. Con il tempo di 12”24, nuovo record nazionale, Ditaji Kambundji è diventata la prima donna svizzera campionessa del mondo all'aperto. Parliamo del primo primo oro femminile di sempre per la Svizzera ai Mondiali di atletica con Debora Carpani, la nostra inviata a Tokyo.
Non più solo caffè: sempre più giovani in Svizzera scelgono il maté, spesso in lattina. Una bevanda alla moda, leggera e piena di caffeina, che ormai troviamo fuori dalle scuole, in biblioteca e persino nei locali.Ma cosa resta del vero maté argentino, un rituale sociale che si sorseggia lentamente? E nelle nostre lattine cosa resta di autentico? Un rito antico che nasce in Argentina, passa dalla Calabria e si reinventa anche in Svizzera: tra tradizione, marketing e nuove mode.
®Da quasi quindici anni la Confederazione domina le classifiche mondiali dei paesi più innovativi. Una leadership conquistata grazie all'impegno di università, centri di ricerca e politecnici, in grado di attirare anche talenti che arrivano dall'estero. L'identità nazionale passa anche e soprattutto attraverso la capacità di presentare al mondo questa attitudine, e il padiglione svizzero all'esposizione universale di Osaka valorizza appieno lo spirito innovativo che contraddistingue la Svizzera. undefinedLASER porta l'ascoltatore a visitare il padiglione svizzero, intitolato “da Heidi all'Hi-Tech”, nel quale è presente in modo importante anche l'Università della Svizzera italiana. Quella di Osaka 2025 è un'edizione dell'esposizione universale di grande successo, per numero di paesi presenti (quasi 160) e di pubblico. Per visitare alcuni padiglioni è necessario aspettare in coda diverse ore. Il record di nove ore di attesa è detenuto dal padiglione che ospita l'Italia.Prima emissione: 31 luglio 2025undefined
È il primo giorno di scuola… per le università in Svizzera: un viaggio tra le novità sul territorio. Berna sarà il primo istituto dedicato al diritto in lingua italiana mentre a Basilea i fuoricorso rischiano di pagare il doppio.Intanto, Apple lancia gli AirPods Pro 3 con la traduzione simultanea: parli cinese, capisci italiano. Un sogno per viaggiatori e studenti… ma bloccato in Europa per colpa di una legge. E a Roma? Il sindaco promette: entro 5 anni faremo il bagno nel Tevere, ma spenderemo meno dei parigini. In Svizzera si vota sulla “Tanzverbot”, la legge che vieta feste e sport durante alcune festività religiose. E poi l'impresa epica: Dominik Kelsang Erne ha corso da San Gallo a Ginevra, 373 chilometri in 58 ore senza mai fermarsi, correndo anche per il Tibet.
Il 2025 il Cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, uno dei più illustri compositori del Rinascimento e figura fondamentale della musica sacra. Per celebrare questo importante anniversario, in tutto il mondo sono state promosse manifestazioni e progetti che intendono riscoprire e valorizzare l'opera del Palestrina, coinvolgendo un vasto pubblico e promuovendo la conoscenza della sua musica. Anche la Svizzera italiana fa la sua parte con la Rassegna Cantar di pietre che prenderà il via il 28 settembre eseguendo nella Cattedrale di Lugano il Capolavoro di Palestrina ovvero la Missa Papae Marcelli. Il programma è consultabile sul sito cantardipietre.ch.
Per i vent'anni di Babel, il festival di traduzione letteraria, Moby Dick propone una puntata speciale in diretta dal Teatro sociale di Bellinzona. In un Paese come la Svizzera ‒ con quattro lingue nazionali oltre all'inglese, lingua della globalizzazione ‒ la traduzione è pratica quotidiana e quasi forma del vivere. E naturalmente ha un'importanza ancora maggiore ‒ se possibile ‒ nel nostro cantone, troppo grande per restare fuori dal dialogo tra le diverse culture e al tempo stesso troppo piccolo per avere spazi garantiti.Negli ultimi anni poi l'intelligenza artificiale ha aperto una nuova prospettiva, offrendo soluzioni economiche ed efficaci per la maggior parte delle traduzioni tecniche e di servizio. Ma proprio per questo ha assunto un nuovo rilievo e significato la traduzione letteraria, che si propone di restituire il carattere e il significato profondo di un testo scritto in un'altra lingua, attraverso un atto creativo e non una semplice trasposizione. E tuttavia, a dispetto dell'importanza del suo ruolo, spesso la figura del traduttore resta nell'ombra, senza poter ottenere il giusto riconoscimento. Tre ospiti di rilievo ‒ Ilide Carmignani, Natalia Proserpi e Gabriela Stöckli ‒ approfondiscono tutti questi temi da diversi punti di vista, muovendo dalle loro esperienze professionali di traduzione e di organizzazione culturale.
Sono trascorsi dieci anni dal settembre del 2015 quando la città di Lugano inaugurava il suo centro dedicato alle arti performative.Lugano Arte e Cultura è nato diventando una casa per la musica, il teatro, la danza e le performances. All'epoca c'era chi gridava alla magniloquenza di una struttura che avrebbe fagocitato tutte le realtà indipendenti. Il tempo ha sconfessato queste Cassandre nostrane perché il LAC è diventato un polo attrattivo per il pubblico dell'intera Svizzera italiana, ha convinto anche all'estero e ha saputo coinvolgere l'intero tessuto creativo della regione.In una diretta, dalle 14:35 alle 16:00, dalla Hall del Centro culturale in festa per questo compleanno, Moira Bubola e Giovanni Conti ospiteranno Carmelo Rifici, Michel Gagnon, Daniele Finzi Pasca, Antonio Catalano e Diego Fasolis: tutte personalità che hanno investito energia e talento nel dare anima e corpo ad un edificio che, con gli anni, si è trasformato in una pietra miliare della cultura locale e svizzera.
Una tragedia della nostra emigrazione, di cui si parla poco e che tuttavia può essere paragonata a quel che accadde nella miniera di Marcinelle in Belgio l’8 agosto del 1956 dove persero la vita 262 minatori, di cui 136 erano italiani. Parliamo della tragedia che avvenne nel bacino artificiale di Mattmark in Svizzera, paese di massiccia emigrazione italiana, il 30 agosto del 1965, quando una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d’Europa. 56 di questi lavoratori erano italiani. Ne parliamo grazie alla nuova edizione di un libro scritto per Donzelli dal titolo "Morire a Mattmark, l’ultima tragedia dell’emigrazione italiana”. L’autore è Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’ Università di Ginevra, deputato del Partito democratico.
In occasione della Giornata dedicata alla musica Svizzera, Millevoci ospita Nadia Lai, vicedirettrice della Fonoteca Nazionale Svizzera.A Lugano-Besso c'è un luogo unico dove si conserva non solo la musica, ma tutto ciò che è suono: la memoria sonora del Paese.undefined
Da inizio agosto il tema svizzero che tiene banco è quello dei dazi imposti da Washington. Dazi che per il nostro paese sono fra i più alti fra quelli annunciati dal presidente Donald Trump. Anche se le conseguenze dei dazi non dovrebbero far deragliare l'economia elvetica, per alcuni settori e regioni sarà un duro colpo. Dopo la visita della scorsa settimana a Washington del consigliere federale Guy Parmelin, titolare del dipartimento dell'economia, resta la speranza di riuscire a limitare i danni entro ottobre con nuove concessioni, ma resta anche l'incertezza.Se da sinistra si chiede un avvicinamento all'Europa, a destra si dà la priorità ai negoziati del Consiglio federale per arrivare ad un accordo con Washington. A modem ne discutono:· Paolo Pamini, consigliere nazionale UDC· Fabio Regazzi, consigliere agli stati del Centro· Intervista registrata con Cédric Wermuth, copresidente del PS svizzero
Link articolo: https://www.networkmarketingmanager.it/fallimento-lyoness-myworld-lyconet/A partire dal 2 di settermbre 2025 sui siti ufficiali dell'azienda Lyonesse si legge:"Servizio interrottoSiamo spiacenti di annunciare che questo servizio non è più disponibile.Grazie per aver fatto parte della nostra community di shopping.Per qualsiasi domanda o dubbio, non esitate a contattare il vostro team di assistenza."Il crollo di Lyoness fa seguito a un rapporto che indicava un debito di 110 milioni di dollari nel 2023, alla dichiarazione di insolvenza di myWorld nell'agosto 2025 e, pochi giorni dopo, a quella di Lyconet.Il sito web aziendale di Lyoness, ospitato su “lyoness.com”, è stato anch'esso disattivato.La pagina ufficiale di myWorld su Facebook è ancora online, ma non viene aggiornata dal 6 agosto.La pagina ufficiale di Lyconet su Facebook è stata aggiornata l'ultima volta il 25 luglio. Il post conta 219 commenti, la maggior parte dei quali sono lamentele da parte dei consumatori.Un passato turbolentoNel 2015 un tribunale di Krems ha constatato che il modello di business di Lyoness era simile a uno schema “Ponzi” e ha dichiarato i contratti nulli.Nel 2016 il tribunale polacco (CCCP/SOKiK) ha riconosciuto le condizioni generali di Lyoness come illegali. Nello stesso anno anche un tribunale svizzero ha qualificato Lyoness come schema Ponzi e ha dichiarato i contratti nulli.Nel 2018 la Commissione norvegese di vigilanza su lotterie e fondi (“Lotteri- og stiftelsestilsynet”) ha dichiarato Lyoness/myWorld uno schema piramidale illegale e ne ha ordinato la cessazione delle attività.Nel 2019 l'Antitrust italiano (AGCM) ha multato Lyoness per 3,2 milioni di euro, dichiarandola una pratica commerciale sleale e uno schema piramidale. Nel 2021 l'AGCM ha nuovamente confermato che Lyoness (siti operativi: myWorld Italia e Lyconet Italia) era uno schema piramidale illegale e ha imposto una seconda multa di 3 milioni di euro.Il 28 maggio 2019 la Corte Suprema austriaca ha stabilito che le vittime possono intentare cause contro Lyoness Europe AG in Austria (ossia la reale giurisdizione non è in Svizzera).Nel luglio 2025 la polizia spagnola ha arrestato il rappresentante legale di Lyoness nel paese, con accuse di truffa piramidale che hanno causato oltre 5 milioni di euro di perdite a più di 800 vittime. Le accuse rientrano nell'ambito dell'“Operazione Peldaño”.Link articolo: https://www.networkmarketingmanager.it/fallimento-lyoness-myworld-lyconet/
Parlare di suicidio nei media è infatti un passo fondamentale per sensibilizzare l'opinione pubblica: a sottolinearlo non siamo solo noi, ma anche l'Ufficio federale della sanità pubblica.La trasmissione parte dalla testimonianza di Susanna, mamma di Santiago, un ragazzo di 19 anni che, a inizio 2025, ha deciso di togliersi la vita dopo un lungo periodo di sofferenza. La sua storia ci ricorda quanto la sofferenza giovanile sia un tema urgente: dal 2019 le richieste di aiuto dei giovani al numero 147 sono aumentate del 70%, e in Svizzera ogni 11 minuti un adolescente pensa al suicidio.A partire da questa esperienza, abbiamo affrontato il tema insieme a due esperte: Sara Fumagalli, psichiatra e psicoterapeuta, direttrice sanitaria della Clinica Santa Croce di Orselina e Benedetta Lepori, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del programma di prevenzione al suicidio dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale.
In Spagna e Svizzera qualcuno batte un colpo per la Palestina
In Spagna e Svizzera qualcuno batte un colpo per la Palestina
Da George Clooney a Barack Obama al più recente Pedro Pascal: i maschi con i capelli grigi sono percepiti come maturi e autorevoli, se non addirittura sexy. Nelle donne, invece, il capello grigio o bianco è ancora piuttosto un tabù, segno di un invecchiamento da nascondere il più a lungo possibile, grazie a tinture bionde, more o rosse e alla complicità (a pagamento) di un bravo parrucchiere. Eppure, soprattutto a partire dal covid, ci sono donne di 50 o 40 anni, o anche più giovani, che decidono di smettere di tingersi. Una scelta minoritaria e controcorrente rispetto ai canoni estetici e sociali vigenti, che ha dato vita anche a dei veri e propri movimenti sui social media, come #Grombre o #Grayhair.Quali sono le ragioni che animano queste donne? E come vivono, da grige, in un mondo in cui il capello bianco femminile costituisce ancora un'eccezione?A partire dall'intervista alla fotografa Ghislaine Heger, autrice della mostra fotografica Silver power. Des Romandes fières de leurs cheveux gris, andiamo a conoscere le storie di Bianca, Giulia, Patricia e Yasmina: quattro donne della Svizzera italiana con i capelli grigi.
Garlasco, il mistero si riapre: catturata la gola profonda del Santuario degli orroriUna cattura clamorosa in Svizzera potrebbe riscrivere la verità sull'omicidio di Chiara Poggi. Cosa c'è dietro il Santuario della Bozzola? Scoprilo ora.#garlasco #chiarapoggi #casogarlasco #misteriogarlasco #santuariodellabozzola #coldcaseitalia #crimenews
Omicidio Chiara Poggi, Ultime News: Catturato In Svizzera Flavius Savu!Arrestato in Svizzera Flavius Savu, il latitante chiave del caso Bozzola: nuove rivelazioni sconvolgenti su riti, abusi e il delitto di Chiara Poggi.#FlaviusSavu #ChiaraPoggi #SantuarioBozzola #Garlasco #MisteriItaliani #DelittoPoggi #VideoRicatti #RitiEsoterici #AndreaSempio #CarloBonini
Claudia Quadri"Babel Festival"Festival di Letteratura e TraduzioneBellinzona 11>14 Settembre 2025www.babelfestival.comBabel FestivalDomenica 14 SettembreClaudia Quadri"Infanzia e bestiario"Edizioni Casagrandewww.edizionicasagrande.comIn questo libro ci sono una bambina e un cane, la loro complicità, le loro esplorazioni nei boschi dietro casa e nel mondo complesso e indecifrabile degli adulti. Ci sono una giovane donna e poi una donna non più giovane e i suoi cani, la stessa complicità e le stesse esplorazioni in un mondo non meno complesso e indecifrabile. E ci sono tassi, tartarughe, cavalli, serpenti, falchi pellegrini, a volte portavoce di un ambiente minacciato, a volte messaggeri del regno dell'infanzia, Una familiarità e un'alterità che in Infanzia e bestiario (Casagrande 2022; Premio di letteratura svizzero 2024) Claudia Quadri ci restituisce con delicatezza, camminando in equilibrio tra racconto autobiografico e reportage narrativo, tra favola e cronaca. Con lei lo scrittore Dumenic Andry, che l'ha tradotta in romancio.Claudia Quadri vive a Lugano, dove è nata nel 1965. Ha lavorato come giornalista radiofonica e documentarista per la Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana. Dal 2000 Claudia Quadri ha pubblicato cinque romanzi e ha vinto diverse borse di studio e premi per la sua opera letteraria. Il suo libro Suona, Nora Blume (Edizioni Casagrande, 2013) ha vinto il Premio svizzero di letteratura 2015. Nel 2024 le è stato assegnato un secondo Premio svizzero di letteratura per Infanzia e bestiario (Casagrande).Nel 2025 Babel compie vent'anni e li festeggia con le lingue che lo hanno formato e ne hanno ispirato la ricerca nella traduzione e nel plurilinguismo: l'italiano – origine e approdo –, che diramandosi in Ticino raggiunge i suoi confini naturali e valicabili, e le altre lingue svizzere – francese, tedesco, romancio – con cui, sfiorandosi e compenetrandosi, disegna e ridisegna geografie linguistiche e letterarie dai caratteri unici e condivisi, fertili e aperte, in costante ridefinizione.Babel20! prova a tracciare una cartografia di questo paesaggio fluido dove ciascuna lingua è portata a straripare dal proprio corso abituale per mescolarsi con le altre, tra flussi e riflussi che sovvertono gerarchie sintattiche, confondono ritmi e sedimenti culturali, aprono varchi semantici inattesi, scavano nuovi alvei del pensiero.Per Babel20!, sul palco del Teatro Sociale di Bellinzona e nelle altre sedi del festival confluiscono scrittrici e scrittori italiani e svizzeri italiani con chi li traduce in francese e romancio, e scrittori e scrittrici della Svizzera francese e della Svizzera tedesca con chi li traduce in italiano. E insieme a loro attrici e musicisti, artiste e performer svizzeri e italiani.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
® «Follow the money» ovvero seguire la traccia dei soldi per combattere la mafia e contrastarne il potere: è stata una delle grandi intuizioni e lezioni del giudice Giovanni Falcone e dal pool antimafia di Palermo. La traccia dei soldi negli anni Ottanta ha portato alla Svizzera e alle sue banche, come ha dimostrato il processo “Pizza Connection” che si è aperto a Lugano 40 anni fa, l'8 settembre del 1985. Cos'è emerso sulle connessioni finanziarie di Cosa Nostra in Svizzera? Cos'è la mafia oggi, che bilancio è possibile fare? In questa puntata di Laser facciamo un'analisi che parte dalla Sicilia, da Palermo, e arriva alla Svizzera, a Lugano per capire quali sono in una società ed economia mondiale sempre più digitalizzata i volti, visibili e invisibili, gli strumenti e i business delle mafie e cosa si potrebbe fare per migliorare il contrasto. Ne parliamo con Lia Sava, dal 2022 Procuratrice generale di Palermo, il giornalista Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafie in Italia che nel suo ultimo libro Immortali (Fuoriscena, 2025) racconta la borghesia mafiosa, e il collega della RSI Francesco Lepori, uno dei maggiori conoscitori delle mafie in Ticino, responsabile operativo dell'Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) dell'Università della Svizzera italiana (USI), racconta le nuove frontiere del crimine in Mafiadigitale.ch (Armando Dadò Editore, 2025).Prima emissione: 19 agosto 2025
Emanuela Anechoum"Babel Festival"Festival di letteratura e traduzioneBellinzona 11>14 settembre 2025https://www.babelfestival.com/Nel 2025 Babel compie vent'anni e li festeggia con le lingue che lo hanno formato e ne hanno ispirato la ricerca nella traduzione e nel plurilinguismo: l'italiano – origine e approdo –, che diramandosi in Ticino raggiunge i suoi confini naturali e valicabili, e le altre lingue svizzere – francese, tedesco, romancio – con cui, sfiorandosi e compenetrandosi, disegna e ridisegna geografie linguistiche e letterarie dai caratteri unici e condivisi, fertili e aperte, in costante ridefinizione.Babel20! prova a tracciare una cartografia di questo paesaggio fluido dove ciascuna lingua è portata a straripare dal proprio corso abituale per mescolarsi con le altre, tra flussi e riflussi che sovvertono gerarchie sintattiche, confondono ritmi e sedimenti culturali, aprono varchi semantici inattesi, scavano nuovi alvei del pensiero.Per Babel20!, sul palco del Teatro Sociale di Bellinzona e nelle altre sedi del festival confluiscono scrittrici e scrittori italiani e svizzeri italiani con chi li traduce in francese e romancio, e scrittori e scrittrici della Svizzera francese e della Svizzera tedesca con chi li traduce in italiano. E insieme a loro attrici e musicisti, artiste e performer svizzeri e italiani.Domenica 14 settembre, ore 17:00Bellinzona, Babel FestivalLingue che uniscono o che dividonoUbah Cristina Ali FarahEmanuela Anechoumintroducono: Lara Ricci e Anna SchlossbauerDue scrittrici italiane che narrano un'Italia sconosciuta ai più: Ubah Cristina Ali Farah, con la sua trilogia tra Roma e Mogadiscio, e Emanuela Anechoum, con la sua giovane protagonista calabrese che vive a Londra, ha un padre marocchino e non si sente a casa da nessuna parte. Storie di sradicamenti e attraversamenti alla ricerca di sé, storie per ripensare una cittadinanza capace di superare gli errori del passato. Ma anche l'occasione per parlare di lingue che uniscono o che dividono. Un incontro-ponte con la prossima edizione del festival. Introducono Anna Schlossbauer e Lara Ricci, al lavoro per Babel 2026.Emanuela Anechoum è nata a Reggio Calabria nel 1991 e vive a Roma. Dopo gli studi ha iniziato a lavorare nel mondo dell'editoria a Londra, e successivamente si è trasferita in Italia. Ha scritto per Vice, Doppiozero, Marvin Rivista. Tangerinn (edizioni e/o, 2024) è il suo primo romanzo, con cui ha vinto il Premio Mastercard Esordienti, il Premio Selezione Bancarella, il Premio Moncalieri, il Premio Lugnano e il Premio Speciale Mario La Cava dell'Associazione Rhegium Julii.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
- “Fin qui e non oltre!”, dice Dio rivolgendosi al mare. Dio traccia confini e riequilibra le distanze. Parla di questo tema la pastora riformata Simona Rauch, nella sua meditazione biblica. Ispirandosi a un passo del libro di Giobbe, la pastora Rauch afferma che Dio è Colui che dà spazio, ma anche Colui che mette un limite.-Nella seconda parte della puntata andremo a Poschiavo, dove un giovane studente ha realizzato un modellino in mattoncini Lego della Chiesa evangelica riformata: un progetto complesso, creativo, che lo ha visto impegnato per il suo lavoro di maturità. -In chiusura della puntata, uno sguardo ai contenuti del numero di settembre di “Voce Evangelica”, la pubblicazione mensile della Conferenza delle chiese evangeliche di lingua italiana in Svizzera.
«Questo Centro deve poter esprimere e presentare un insieme coerente di opere che filologicamente si devono porre come confine osmotico, come filtro estetico tra un Nord e un Sud». Così Marco Franciolli presentava il neonato museo del MASI nel settembre del 2015, inaugurato nella nuova sede del polo culturale, progettato da Ivano Gianola. Il Museo d'arte della Svizzera italiana nasceva dall'unione di due istituzioni già consolidate: il Museo Cantonale d'Arte – che aveva iniziato la sua attività nel 1987 a Palazzo Reali - e del Museo d'Arte della Città di Lugano, che era nato nel 1973 con sede a Villa Malpensata.La mostra inaugurale aveva un titolo programmatico - Orizzonte Nord–Sud - a sottolinearne l'ambizione a essere crocevia culturale e artistico tra il Ticino, la Svizzera e la Lombardia. Da allora il museo è cresciuto affermandosi come importante realtà nel panorama nazionale, consolidando le collezioni – che contano oggi 15mila opere – e ampliando e diversificando l'offerta con una calendario espositivo che conta 8-9 mostre all'anno. Quale identità si è costruito questa giovane istituzione? Quale posizione ha conquistato oggi nel panorama museale nazionale e quale impatto ha avuto sulle istituzioni culturali locali? Quali sfide lo attendono? Voci dipinte ne parla con il suo direttore, Tobia Bezzola, che dirige l'istituzione dal 2018 e che si appresta a passare il testimone nella primavera del 2026 a Letizia Ragaglia.
A pochi passi dal confine con la Valtellina, nella parte meridionale del borgo di Brusio, sorge Casa Besta: una dimora storica che racconta l'anima di un territorio di frontiera. Un tempo semplice abitazione contadina, la casa fu trasformata nel Settecento in elegante residenza dalla famiglia Marliani, originaria di Sondrio. Oggi, questo edificio accoglie un museo completamente rinnovato, che restituisce voce e memoria alla vita quotidiana della Valposchiavo.Il nuovo allestimento di Casa Besta nasce da un percorso partecipativo che ha coinvolto la comunità locale, con il contributo di storici, artigiani ed esperti, e grazie al sostegno di fondazioni e del programma Interreg SconfiNati. Il museo si concentra su quattro temi che da sempre plasmano la storia e l'identità del territorio: il commercio transfrontaliero, l'agricoltura di montagna, l'artigianato tradizionale e, soprattutto, il contrabbando.Attraverso pannelli informativi, fotografie, oggetti d'epoca e contributi multimediali, il visitatore è accompagnato in un viaggio tra le storie di chi ha vissuto, lavorato – e spesso sfidato – il confine. In attesa dell'inaugurazione del nuovo Museo del Tabacco, che sorgerà a pochi passi da Casa Besta, la sezione dedicata a questo importante capitolo della storia di Brusio è stata momentaneamente smantellata. Un segno della volontà di valorizzare al meglio ogni aspetto della memoria locale.Completano il percorso museale due ambienti storici di grande fascino: la Sala del Consiglio, con il suo soffitto ligneo finemente decorato, e una saletta adiacente ornata da stucchi e dagli stemmi delle famiglie del posto.Casa Besta non è solo un museo, ma un punto d'incontro tra passato e presente, tra Svizzera e Italia, tra memoria e identità. Un luogo da scoprire, ascoltare, attraversare.
Scrittore, giornalista, critico letterario, Paolo Di Stefano racconta ai microfoni di LASER l'impegno per diffondere la cultura utilizzando mezzi di comunicazione e fruitori differenti. Dalla carta stampata ai libri, Di Stefano offre una prospettiva inedita e privilegiata delle opportunità e delle difficoltà di promuovere temi, spunti e attività culturali in una realtà, come quella della comunicazione in costante mutamento. Uno sguardo attento, dalla realtà della Svizzera italiana, dove Di Stefano è cresciuto e dove ha portato avanti numerose collaborazioni (come ad esempio il Corriere del Ticino), alle diverse vetrine internazionali, passando per le pagine culturali del Corriere della Sera e di Repubblica, fino al ruolo di editor per Einaudi, attività che ha affiancato al lavoro di scrittura. Ha vinto nel 2013 il premio Viareggio
Scrittore, giornalista, critico letterario, Paolo Di Stefano racconta ai microfoni di LASER l'impegno per diffondere la cultura utilizzando mezzi di comunicazione e fruitori differenti. Dalla carta stampata ai libri, Di Stefano offre una prospettiva inedita e privilegiata delle opportunità e delle difficoltà di promuovere temi, spunti e attività culturali in una realtà, come quella della comunicazione in costante mutamento. Uno sguardo attento, dalla realtà della Svizzera italiana, dove Di Stefano è cresciuto e dove ha portato avanti numerose collaborazioni (come ad esempio il Corriere del Ticino), alle diverse vetrine internazionali, passando per le pagine culturali del Corriere della Sera e di Repubblica, fino al ruolo di editor per Einaudi, attività che ha affiancato al lavoro di scrittura. Ha vinto nel 2013 il premio Viareggio
Toni Ricciardi"Morire a Mattmark"L'ultima tragedia dell'emigrazione italianaDonzelli Editorewww.donzelli.itIl 30 agosto 1965 a Mattmark, in Svizzera, un'enorme valanga di ghiaccio travolse il cantiere della diga in costruzione, seppellendo 88 operai, di cui 56 italiani. Fu una delle più gravi tragedie dell'emigrazione del dopoguerra, paragonabile a Marcinelle per portata e impatto simbolico.A sessant'anni di distanza, lo storico Toni Ricciardi dedica una nuova edizione del suo libro Morire a Mattmark. L'ultima tragedia dell'emigrazione italiana, arricchita da un'introduzione che interroga le coscienze: Italia e Svizzera sono state all'altezza della storia?Il volume ricostruisce con precisione e profondità l'intera vicenda: dalle testimonianze dei sopravvissuti alle inchieste e ai processi che si conclusero con l'assoluzione degli imputati e la beffa delle spese processuali a carico dei familiari delle vittime. Una storia che segna il punto di non ritorno nella memoria dell'emigrazione italiana, e che troppo a lungo è rimasta nell'ombra.In occasione dell'anniversario, la Rai trasmetterà sabato 30 agosto, alle 23:35, un documentario ispirato al libro, riportando al centro dell'attenzione pubblica un evento che tocca la dignità del lavoro e il sacrificio di migliaia di emigrati.A Mattmark non ci si fermava mai, si lavorava giorno e notte per costruire un'imponente diga capace di produrre l'energia necessaria a un paese, la Svizzera, che stava vivendo una crescita economica senza precedenti. Nel cantiere lavoravano più di mille persone, in maggioranza straniere e provenienti soprattutto dalla provincia italiana. La «piccola» Svizzera accoglieva da sola quasi il 50 per cento dell'intero flusso migratorio italiano, dando occupazione a operai impegnati in grandi opere, come la diga di Mattmark. Ma il 30 agosto 1965, in pochi secondi, accadde l'irreparabile: «Niente rumore. Solo, un vento terribile e i miei compagni volavano come farfalle. Poi ci fu un gran boato, e la fine. Autocarri e bulldozer scaraventati lontano». A parlare è uno dei sopravvissuti intervistati nel libro, uno dei testimoni della valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio che seppellì 88 lavoratori. Di questi, 56 erano italiani. Come a Marcinelle, la tragedia rappresentò una cesura nella lunga e travagliata storia dell'emigrazione italiana, segnando un punto di non ritorno. Inoltre, suscitò molto scalpore in tutta Europa: per la prima volta, stranieri e svizzeri morivano l'uno a fianco all'altro. Nei giorni successivi si scavò senza sosta con la speranza di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli, figli. Ci vollero quasi due anni per recuperare i resti dell'ultima salma. Questa storia si concluse nel modo peggiore: i tempi dell'inchiesta furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere dell'accusa di omicidio colposo furono tutti assolti, nonostante l'instabilità del ghiacciaio fosse nota da secoli. In appello andò anche peggio, con la conferma dell'assoluzione e la condanna dei familiari delle vittime al pagamento delle spese processuali. A sessant'anni di distanza, come scrive Toni Ricciardi nell'introduzione a questa nuova edizione, se Mattmark non è più una «Marcinelle dimenticata», resta ancora un interrogativo: l'Italia e anche la stessa Svizzera sono state all'altezza della storia?Toni Ricciardi è storico delle migrazioni presso l'Università di Ginevra, l'Istituto di Storia dell'Europa mediterranea (Isem-Cnr) e deputato della XIX legislatura. Tra i suoi libri usciti per Donzelli, ricordiamo Marcinelle, 1956 (2016), Breve storia dell'emigrazione italiana in Svizzera (2018), Il Terremoto dell'Irpinia (2020), Dalla valigia di cartone al web (2022). Per i tipi della Donzelli dirige l'opera in quattro volumi Storia dell'emigrazione italiana in Europa.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fondata 30 anni fa a Lucerna con il contributo fondamentale di Jean-François Bergier, l'Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi (AISA) riunisce storiche e storici provenienti da sei paesi che condividono lo spazio alpino: Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera.L'Associazione si propone come uno spazio di incontro per quanti operano nelle università, negli archivi e nei musei, prefiggendosi lo scopo di migliorare la comunicazione tra territori, istituzioni, paesi, culture e discipline di ricerca, permettendo lo scambio delle conoscenze e facilitando le collaborazioni tra studiosi.Oltre ad organizzare convegni tematici, l'AISA pubblica con cadenza annuale “Histoire des Alpes - Storia delle Alpi - Geschichte der Alpen”, rivista plurilingue che accoglie studi attorno ad argomenti specifici legati al mondo alpino. Transito, migrazioni, storia naturale, ruolo del turismo, governo del territorio: sono solo alcune degli aspetti approfonditi in 29 edizioni della rivista. L'AISA ha anche creato, insieme all'Università della Svizzera Italiana, il Laboratorio di Storia delle Alpi, che oggi ha sede a Mendrisio.Poche settimane fa, l'Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi ha celebrato il suo 30esimo anno di attività con un convegno ad Airolo, nel corso del quale conferenze, tavole rotonde ed incontri hanno esplorato le connessioni tra la storia alpina e le sfide, sempre più attuali, della sostenibilità.Attraverso le voci del suo presidente Aleksander Panjek e del segretario generale Luigi Lorenzetti, Laser ripercorre le origini dell'Associazione e il contributo dato in 30 anni allo sviluppo degli studi sulla storia delle Alpi. Con il ricercatore Roberto Leggero e la professoressa Simona Boscani Leoni approfondiamo lo stato attuale della ricerca, i collegamenti con il presente e le prospettive future per gli storici e le storiche che concentrano i loro interessi sull'Arco alpino.
Ogni adolescente porta dentro di sé un mondo, fatto talvolta di rabbia, trasgressione, solitudine, o più semplicemente dolore. Emozioni che non sempre trovano spazio o ascolto, ma che ci dicono tanto della fatica di crescere, di cercare il proprio posto nel mondo. Tanto fragile quanto fondamentale per ognuno di noi, l'adolescenza è una fase di transizione e di costruzione identitaria, spesso segnata da grandi speranze, sogni, ma anche da crisi profonde e disillusioni dolorose. È quella stagione della vita dove, «l'identità appena abbozzata, non si gioca come nell'adulto tra ciò che si è e la paura di perdere ciò che si è, ma nel divario ben più drammatico tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire ad essere ciò che si sogna». O almeno questo è il pensiero del filosofo e psicanalista Umberto Galimberti. Un pensiero che – ridotto all'osso – potremmo sintetizzare così: se l'adulto ha paura di morire, l'adolescente ha paura di non esistere. Ma che cos'è davvero l'adolescenza? E quali sono le qualità umane e professionali che deve avere chi, nella Svizzera italiana, lavora a stretto contatto con il disagio e la precarietà che l'accompagnano? A raccontarcelo e a guidarci all'interno di una realtà spesso invisibile fatta, di Centri Educativi per Minori, i cosiddetti CEM, l'educatrice del progetto Arco Laura Bonetti Reina, lo psicoterapeuta Ilan Gheiler Malamud responsabile terapeutico della comunità socioterapeutica Arco e del progetto PH-2020 della Fondazione Don Guanella e infine, Gian Paolo Conelli direttore della Fondazione Amilcare.
At this year's Locarno Film Festival, Film Comment Editor Devika Girish moderated a conversation between the filmmakers Miguel Gomes and Alexandre Koberidze. The talk took place as part of the Future of Reality conference at the festival, organized by Locarno Factory and Università della Svizzera italiana, and the subject of the conversation was “the reality of the film set.” What is the daily experience behind making transcendent cinema? What are the tactical and interpersonal challenges of orchestrating resources and labor, all in pursuit of a singular artistic vision? Devika explored these questions with the two directors, who reflected on the making of their most recent films—last year's Grand Tour for Gomes, and Dry Leaf, which premiered at this year's festival, for Koberidze. Please note that the audio quality isn't up to our usual standards due to technical problems during the recording.
«Follow the money» ovvero seguire la traccia dei soldi per combattere la mafia e contrastarne il potere: è stata una delle grandi intuizioni e lezioni del giudice Giovanni Falcone e dal pool antimafia di Palermo. La traccia dei soldi negli anni Ottanta ha portato alla Svizzera e alle sue banche, come ha dimostrato il processo “Pizza Connection” che si è aperto a Lugano 40 anni fa, l'8 settembre del 1985. Cos'è emerso sulle connessioni finanziarie di Cosa Nostra in Svizzera? Cos'è la mafia oggi, che bilancio è possibile fare? In questa puntata di Laser facciamo un'analisi che parte dalla Sicilia, da Palermo, e arriva alla Svizzera, a Lugano per capire quali sono in una società ed economia mondiale sempre più digitalizzata i volti, visibili e invisibili, gli strumenti e i business delle mafie e cosa si potrebbe fare per migliorare il contrasto. Ne parliamo con Lia Sava, dal 2022 Procuratrice generale di Palermo, il giornalista Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafie in Italia che nel suo ultimo libro Immortali (Fuoriscena, 2025) racconta la borghesia mafiosa, e il collega della RSI Francesco Lepori, uno dei maggiori conoscitori delle mafie in Ticino, responsabile operativo dell'Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) dell'Università della Svizzera italiana (USI), racconta le nuove frontiere del crimine in Mafiadigitale.ch (Armando Dadò Editore, 2025).
Nella mattina targata Maxi B e Boris Piffaretti, scopriamo una novità che arriva da Berna.Anche la Svizzera, avrà il suo ristorante al cimitero.Avete capito bene. Potrete mangiare succulenti piatti direttamente al cimitero Bremgartenfriedhof di Berna.Si chiamerà LA VIE (La vita).Voi ci andreste?
Ospite di oggi Richard Zoni, partner di ABILEX AG, studio legale e provider di servizi aziendali con sede a Zugo, nel cuore della Crypto Valley svizzera. Con lui parliamo di come trasferirsi in Svizzera possa offrire ai Bitcoiner un'alternativa concreta alla tassazione sul capital gain. Nel corso della puntata tocchiamo temi come la fiscalità elvetica,...
Chiara Evangelista spiega perché il giudice per le indagini preliminari ha dato il via libera alle misure restrittive chieste dalla Procura per alcuni degli indagati nell'inchiesta sull'urbanistica nel capoluogo lombardo. Marta Serafini parla dell'approvazione della nuova legge anti-corruzione in Ucraina, dopo le proteste di piazza. Claudio Del Frate racconta la storia di Martina Oppelli, alla quale in Italia è stato negato il ricorso al suicidio assistito.I link di corriere.it:Inchiesta sull'urbanistica a Milano, sei arresti: ai domiciliari l'immobiliarista Catella e l'assessore dimissionario TancrediSala dopo i sei arresti sull'urbanistica: «Non ho mai agito con finalità personali. Continuerò a lavorare per Milano»Martina Oppelli è morta in Svizzera: in Italia le era stato negato il suicidio assistito per tre volte. L'ultimo appello: «Fate una legge sensata»