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Lezioni di italiano con Stefano D'Ambrosio
Elementi tradizionali nella poesia "Io voglio del ver la mia donna laudare" di Guido Guinizzelli

Lezioni di italiano con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Apr 6, 2022 25:46


Analisi semplice semplice delle prime due strofe della nota lirica che inaugura lo stilnovismo --- Send in a voice message: https://anchor.fm/stefanodambrosio/message

nella poesia lamia analisi voglio elementi tradizionali guido guinizzelli
Mymeantime.it
Dante, selezione dalla Commedia a cura di Carlo Colognese - Parte Ottava

Mymeantime.it

Play Episode Listen Later Jun 28, 2021 11:57


Brunetto Latini, conosciuto pochissimo dalla maggior parte delle persone, è invece una delle figure più importanti della storia più antica della letteratura italiana. Lo stesso Dante Alighieri, nel quindicesimo canto dell' Inferno, lo riconosce come proprio maestro, ribadendo il concetto fondamentale sancito dalla storia la quale consacra Brunetto Latini come padre del cosiddetto “dolce stilnovo” e maestro dei più grandi esponenti della corrente letteraria, appunto, degli “stilnovisti”. Figura centrale quindi quella di Brunetto Latini il quale componendo la propria opera “Il Tesoro”, realizza quella che viene riconosciuta da critici autorevolissimi come la prima enciclopedia in “lingua volgare”. Latini può essere quindi definito come colui che sia in prima persona con la propria opera sia con l'insegnamento a Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e lo stesso Dante Alighieri pone le prime salde fondamenta della lingua italiana. È infatti il lavoro di questi letterati e poeti, unito alle precedenti esperienze che fanno capo alla poesia siciliana (Francesco Casella e Cecco Angiolieri) che danno alla lingua di quell'epoca il colpo d'ala necessario per farla assurgere allo stadio di compiuta bellezza che tutto il mondo a tutt'oggi riconosce. Potremmo quindi, ignorando la permanenza in terra di Francia di Brunetto Latini, ricostruire il percorso di sedimentazione della nostra lingua come un circuito magico che partendo dal latino medievale si trasferisce in Provenza dando nerbo al linguaggio dei trovieri che componevano i loro poemi con le leggende della “Canzone di Orlando” la quale giunse in Sicilia con la dominazione franca dando così alimento alla poesia dei “siciliani” i quali a loro volta a motivo di contatto personale o d'arte trasmisero quel linguaggio a Firenze dove Brunetto Latini diede metodo alla lingua e Dante la mise in opera col successo “eterno” che tutti conosciamo. CANTO QUINDICESIMO Ora cen porta l'un de' duri margini; e 'l fummo del ruscel di sopra aduggia, sì che dal foco salva l'acqua e li argini. Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, temendo 'l fiotto che 'nver' lor s'avventa, fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia; e quali Padoan lungo la Brenta, per difender lor ville e lor castelli, anzi che Carentana il caldo senta: a tale imagine eran fatti quelli, tutto che né sì alti né sì grossi, qual che si fosse, lo maestro félli. Già eravam da la selva rimossi tanto, ch'i' non avrei visto dov'era, perch'io in dietro rivolto mi fossi, quando incontrammo d'anime una schiera che venian lungo l'argine, e ciascuna ci riguardava come suol da sera guardare uno altro sotto nuova luna; e sì ver' noi aguzzavan le ciglia come 'l vecchio sartor fa ne la cruna. Così adocchiato da cotal famiglia, fui conosciuto da un, che mi prese per lo lembo e gridò: "Qual maraviglia!". E io, quando 'l suo braccio a me distese, ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, sì che 'l viso abbrusciato non difese la conoscenza süa al mio 'ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: "Siete voi qui, ser Brunetto?". E quelli: "O figliuol mio, non ti dispiaccia se Brunetto Latino un poco teco ritorna 'n dietro e lascia andar la traccia". I' dissi lui: "Quanto posso, ven preco; e se volete che con voi m'asseggia, faròl, se piace a costui che vo seco". "O figliuol", disse, "qual di questa greggia s'arresta punto, giace poi cent'anni sanz'arrostarsi quando 'l foco il feggia. Però va oltre: i' ti verrò a' panni; e poi rigiugnerò la mia masnada, che va piangendo i suoi etterni danni". Io non osava scender de la strada per andar par di lui; ma 'l capo chino tenea com'uom che reverente vada. El cominciò: "Qual fortuna o destino anzi l'ultimo dì qua giù ti mena? e chi è questi che mostra 'l cammino?". "Là sù di s

Mymeantime.it
Dante, selezione dalla Commedia a cura di Carlo Colognese - Parte Ottava

Mymeantime.it

Play Episode Listen Later Jun 28, 2021 11:58


Brunetto Latini, conosciuto pochissimo dalla maggior parte delle persone, è invece una delle figure più importanti della storia più antica della letteratura italiana.Lo stesso Dante Alighieri, nel quindicesimo canto dell' Inferno, lo riconosce come proprio maestro, ribadendo il concetto fondamentale sancito dalla storia la quale consacra Brunetto Latini come padre del cosiddetto “dolce stilnovo” e maestro dei più grandi esponenti della corrente letteraria, appunto, degli “stilnovisti”.Figura centrale quindi quella di Brunetto Latini il quale componendo la propria opera “Il Tesoro”, realizza quella che viene riconosciuta da critici autorevolissimi come la prima enciclopedia in “lingua volgare”.Latini può essere quindi definito come colui che sia in prima persona con la propria opera sia con l'insegnamento a Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e lo stesso Dante Alighieri pone le prime salde fondamenta della lingua italiana.È infatti il lavoro di questi letterati e poeti, unito alle precedenti esperienze che fanno capo alla poesia siciliana (Francesco Casella e Cecco Angiolieri) che danno alla lingua di quell'epoca il colpo d'ala necessario per farla assurgere allo stadio di compiuta bellezza che tutto il mondo a tutt'oggi riconosce.Potremmo quindi, ignorando la permanenza in terra di Francia di Brunetto Latini, ricostruire il percorso di sedimentazione della nostra lingua come un circuito magico che partendo dal latino medievale si trasferisce in Provenza dando nerbo al linguaggio dei trovieri che componevano i loro poemi con le leggende della “Canzone di Orlando” la quale giunse in Sicilia con la dominazione franca dando così alimento alla poesia dei “siciliani” i quali a loro volta a motivo di contatto personale o d'arte trasmisero quel linguaggio a Firenze dove Brunetto Latini diede metodo alla lingua e Dante la mise in opera col successo “eterno” che tutti conosciamo.CANTO QUINDICESIMOOra cen porta l'un de' duri margini;e 'l fummo del ruscel di sopra aduggia,sì che dal foco salva l'acqua e li argini.Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia,temendo 'l fiotto che 'nver' lor s'avventa,fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia;e quali Padoan lungo la Brenta,per difender lor ville e lor castelli,anzi che Carentana il caldo senta:a tale imagine eran fatti quelli,tutto che né sì alti né sì grossi,qual che si fosse, lo maestro félli.Già eravam da la selva rimossitanto, ch'i' non avrei visto dov'era,perch'io in dietro rivolto mi fossi,quando incontrammo d'anime una schierache venian lungo l'argine, e ciascunaci riguardava come suol da seraguardare uno altro sotto nuova luna;e sì ver' noi aguzzavan le cigliacome 'l vecchio sartor fa ne la cruna.Così adocchiato da cotal famiglia,fui conosciuto da un, che mi preseper lo lembo e gridò: "Qual maraviglia!".E io, quando 'l suo braccio a me distese,ficcaï li occhi per lo cotto aspetto,sì che 'l viso abbrusciato non difesela conoscenza süa al mio 'ntelletto;e chinando la mano a la sua faccia,rispuosi: "Siete voi qui, ser Brunetto?".E quelli: "O figliuol mio, non ti dispiacciase Brunetto Latino un poco tecoritorna 'n dietro e lascia andar la traccia".I' dissi lui: "Quanto posso, ven preco;e se volete che con voi m'asseggia,faròl, se piace a costui che vo seco"."O figliuol", disse, "qual di questa greggias'arresta punto, giace poi cent'annisanz'arrostarsi quando 'l foco il feggia.Però va oltre: i' ti verrò a' panni;e poi rigiugnerò la mia masnada,che va piangendo i suoi etterni danni".Io non osava scender de la stradaper andar par di lui; ma 'l capo chinotenea com'uom che reverente vada.El cominciò: "Qual fortuna o destinoanzi l'ultimo dì qua giù ti mena?e chi è questi che mostra 'l cammino?"."Là sù di s

Alexander Schmid Podcast
Dante's The Divine Comedy 2019 Lecture 26: Purgatorio Lecture 9: Terraces 6 and 7, The Dream of Leah and Rachel, and Virgil's Final Words

Alexander Schmid Podcast

Play Episode Listen Later Nov 19, 2019 41:04


In this lecture, we focus on: (a) examples of gluttony and temperance on Terrace 6 and meet Forese Donatio and Bonagiunta da Lucca there; (b) examples of chastity and lust on Terrace 7 and meet Guido Guinizzelli and Arnaut Daniel; (c) we then see Dante's final dream (3/3) of Leah and Rachel in a pastoral scene and conclude by witnessing (d) Virgil's final words to Dante (Dante's graduation to freedom). --- Send in a voice message: https://anchor.fm/alexander-schmid9/message Support this podcast: https://anchor.fm/alexander-schmid9/support

Letteratura origini duecento e trecento
MP3, "Al cor gentil rempaira sempre amore" di Guido Guinizzelli, dal verso 23 al verso 60 3G lezione scolastica di Luigi Gaudio

Letteratura origini duecento e trecento

Play Episode Listen Later Oct 26, 2015 17:35


Lezione scolastica su "Al cor gentil rempaira sempre amore" di Guido Guinizzelli, dal verso 23 al verso 60 3G - prof. Luigi Gaudio

Letteratura origini duecento e trecento
MP3, Guido Guinizzelli: i primi 22 versi della canzone "Al cor gentil rempaira sempre amore" 3G lezione scolastica di Luigi Gaudio

Letteratura origini duecento e trecento

Play Episode Listen Later Oct 11, 2015 12:25


Lezione scolastica su Guido Guinizzelli: i primi 22 versi della canzone "Al cor gentil rempaira sempre amore" 3G - prof. Luigi Gaudio

Letteratura origini duecento e trecento
MP3, "Io voglio del ver la mia donna laudare" di Guido Guinizzelli 3C lezione scolastica di Luigi Gaudio

Letteratura origini duecento e trecento

Play Episode Listen Later Oct 1, 2014 15:09


Lezione scolastica su "Io voglio del ver la mia donna laudare" di Guido Guinizzelli 3C - prof. Luigi Gaudio

Dante in Translation - Video
14 - Purgatory XXIV, XXV, XXVI

Dante in Translation - Video

Play Episode Listen Later Oct 27, 2009 53:20


Guest lecturer Prof. David Lummus discusses Purgatorio 24-26. On the terraces of gluttony and lust, the pilgrim’s encounters with masters of the Italian love lyric give rise to the Comedy’s most sustained treatment of poetics. Through Dante’s older contemporary Bonagiunta (Purgatorio 24), the pilgrim distinguishes the poetic style of his youth from that of the courtly love tradition pursued by his interlocutor. In Purgatorio 26, Dante reinforces his own poetic genealogy through his encounter with Guido Guinizzelli, founder of the “sweet new style” of poetry he crafted in his youth. The interpretative key to the language of paternity and filiation that pervades these cantos is found in Purgatorio 25, where Statius’s embryological exposition of the divine creation of the soul conveys the divinity of poetic inspiration.

Dante in Translation - Audio
14 - Purgatory XXIV, XXV, XXVI

Dante in Translation - Audio

Play Episode Listen Later Oct 5, 2009 53:19


Guest lecturer Prof. David Lummus discusses Purgatorio 24-26. On the terraces of gluttony and lust, the pilgrim’s encounters with masters of the Italian love lyric give rise to the Comedy’s most sustained treatment of poetics. Through Dante’s older contemporary Bonagiunta (Purgatorio 24), the pilgrim distinguishes the poetic style of his youth from that of the courtly love tradition pursued by his interlocutor. In Purgatorio 26, Dante reinforces his own poetic genealogy through his encounter with Guido Guinizzelli, founder of the “sweet new style” of poetry he crafted in his youth. The interpretative key to the language of paternity and filiation that pervades these cantos is found in Purgatorio 25, where Statius’s embryological exposition of the divine creation of the soul conveys the divinity of poetic inspiration.