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I 30 film italiani che bisogna aver visto (pt1) - vi consiglio i titoli di 30 film italiani! Spendieren Sie einen Cafè (1€)? Donate a coffee (1€)? https://ko-fi.com/italiano Livello B2, C1#language #Movies #italiano #vhs #Film #OscarsBuongiorno cari amici e amanti dell'italiano e benvenuti al nuovo episodio di Tulip. Questa settimana saranno particolarmente contenti i cinefili, cioè le persone amanti del cinema perché voglio parlarvi di cinema italiano e darvi qualche consiglio qualche film che è entrato nella storia del cinema italiano.Vi ricordo che già abbiamo parlato di cinema tempo fa e, se volete avere delle informazioni sulla storia del cinema italiano, potete andare all'episodio numero 62.Oggi invece vediamo alcuni film che hanno vinto premi, altri che sono entrati nella storia della cinematografia perché hanno descritto l'Italia in un particolare periodo storico e hanno fatto una fotografia della società, dei costumi e delle tradizioni italiani. Voglio anche darvi il titolo di film che sono piaciuti a me e che potreste guardare anche voi. I generi dei film possono essere tanti, vediamoli insieme:...- The full transcript of this Episode (and excercises for many of the grammar episodes) is available via "Luisa's learn Italian Premium", Premium is no subscription and does not incur any recurring fees. You can just shop for the materials you need or want and shop per piece. Prices start at 0.20 Cent (i. e. Eurocent). - das komplette Transcript / die Show-Notes zu allen Episoden (und Übungen zu vielen der Grammatik Episoden) sind über Luisa's Podcast Premium verfügbar. Den Shop mit allen Materialien zum Podcast finden Sie unterhttps://premium.il-tedesco.itLuisa's Podcast Premium ist kein Abo - sie erhalten das jeweilige Transscript/die Shownotes sowie zu den Grammatik Episoden Übungen die Sie "pro Stück" bezahlen (ab 20ct). https://premium.il-tedesco.itMehr info unter www.il-tedesco.it bzw. https://www.il-tedesco.it/premiumMore information on www.il-tedesco.it or via my shop https://www.il-tedesco.it/premium
Discorso di Donald Trump dallo Studio Ovale. “La guerra in Ucraina è una vergogna, voglio che finisca”, ha detto il tycoon, mostrandosi fiducioso sulla possibilità di raggiungere un accordo per porre fine al conflitto.
In questo articolo parleremo di una domanda che riceviamo spessissimo: "Come devo cominciare a studiare l'italiano? Ci sono dei passaggi da seguire?" Se state leggendo questo articolo, probabilmente vi trovate proprio in questa situazione. Magari avete sempre sognato di parlare italiano, o forse dovete impararlo per lavoro, per amore (ah, l'amore italiano!), o semplicemente perché vi piace la nostra bellissima lingua. Ebbene, siete nel posto giusto! Come Cominciare a Studiare Italiano Passo 1: Valuta il Tuo Livello di Partenza Anche se siete principianti assoluti, potreste già conoscere più italiano di quanto pensiate! La lingua italiana è presente in molti contesti internazionali, dalla musica al cinema, dalla gastronomia all'arte. Piccolo test veloce: Provate a capire queste frasi: "Ciao, come stai?" (Saluto informale e domanda sullo stato di salute) "Pizza margherita, per favore" (Ordinazione al ristorante) "Grazie mille!" (Ringraziamento enfatico) "Dove è il bagno?" (Domanda pratica essenziale) Se avete capito almeno una di queste frasi, congratulazioni! Non siete completamente a zero. E se non avete capito niente... beh, tra pochi minuti capirete tutto! Consiglio pratico: Se avete già studiato altre lingue romanze (spagnolo, francese, portoghese), avrete un vantaggio enorme. Molte parole condividono radici latine simili! Ad esempio: "importante" è quasi identico in tutte queste lingue, così come "famiglia", "musica", "università". Passo 2: Scegli il Tuo "Perché" Questa è la parte più importante! Dovete avere un motivo forte e personale per imparare l'italiano. La motivazione sarà il carburante che vi sosterrà nei momenti di difficoltà. Esempi di motivazioni forti e specifiche: Relazioni personali: "Voglio comunicare con la famiglia italiana del mio partner" Opportunità professionali: "Voglio lavorare nel settore moda/design in Italia" Passioni culturali: "Voglio godermi i film di Fellini e Rossellini in originale" Obiettivi accademici: "Voglio studiare arte rinascimentale nelle università italiane" Trasferimento: "Voglio trasferirmi in Italia e integrarmi completamente" Suggerimento motivazionale: Scrivete il vostro "perché" su un foglietto e attaccatelo vicino al vostro spazio di studio. Quando la coniugazione del congiuntivo imperfetto vi sembrerà impossibile, rileggetelo! Passo 3: Definisci i Tuoi Obiettivi (Sii Realistico!) Stabilire obiettivi chiari e raggiungibili è fondamentale per mantenere alta la motivazione e misurare i progressi in modo concreto. Obiettivi a Breve Termine (1-3 mesi) Sopravvivenza linguistica: Imparare le espressioni essenziali per situazioni quotidiane Presentazioni personali: Saper dire nome, età, provenienza, lavoro e interessi base Interazioni pratiche: Ordinare al ristorante, chiedere informazioni, fare acquisti semplici Numeri e tempo: Utilizzare correttamente numeri, orari e date Obiettivi a Medio Termine (6-12 mesi) Conversazioni strutturate: Sostenere dialoghi di 10-15 minuti su argomenti familiari Comprensione mediatica: Capire i punti principali di telegiornali e programmi semplici Comunicazione scritta: Scrivere email formali e informali, messaggi di testo Espressione di opinioni: Dire cosa piace e non piace, esprimere preferenze Obiettivi a Lungo Termine (1-2 anni) Livello intermedio superiore: Raggiungere il livello B2 del Quadro Comune Europeo Lettura autonoma: Leggere romanzi, articoli di giornale e testi specialistici Discussioni complesse: Argomentare su temi astratti, esprimere ipotesi e dubbi Fluidità comunicativa: Parlare spontaneamente senza troppe pause per cercare parole Consiglio importante: Non abbiate fretta! L'italiano ha delle complessità grammaticali (come i 21 tempi verbali e i vari usi del congiuntivo) che richiedono tempo per essere assimilate. È meglio costruire basi solide piuttosto che correre e confondersi. ...
Voglio che non finiscano
Il Bar Leni è la puntata di Vengo Anch'io Podcast in cui rispondo alle domande che mi fare su Instagram senza censure. Prenota la tua consulenza con me: https://lenipsicologasessuologa.com/prenota/ Acquista il mio libro: https://amzn.eu/d/6o81Bxm Associazione Internazionale Salute Sessuale Femminile e Anorgasmie https://aissfa.com/ Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Pasquale Allegro"Se ritieni che sia giusto"Arkadia Editorewww.arkadiaeditore.itNel dialogo tra un figlio, Marco, e un padre che non c'è più, Alberto, riemergono i ricordi dell'infanzia perduta, delle estati passate al mare a divertirsi spensierati, dei dubbi adolescenziali… Pagina dopo pagina emergono stralci di persone, di momenti, di eventi che hanno segnato una vita e ogni suo singolo frammento.«Pasquale Allegro sintetizza un cammino esistenziale.» - Simone Innocenti, La LetturaC'è sua madre, Luisa, e la zia paterna, Erminia, e poi gli amici più cari di Alberto, Carlo e Salvo, ognuno con un bagaglio sulle spalle a volte pesante, a volte leggero, ma sempre condiviso. È un fragile mosaico umano, in cui i tasselli cercano di rimanere a galla in un mondo costruito attorno alla paurosa immobilità esistenziale che permea le vite di ciascuno. E tutte le tessere, che sembravano spezzate con la fuga dal paese natale, Marco le ricolloca come i fili sopra un telaio, imbastendo una nuova trama. Il rapporto conflittuale con il genitore, la sua morte improvvisa, il ripescare la memoria dei tempi andati con chi ha sempre abitato da quelle parti, fino a far riaffiorare segreti inconfessabili ma anche la possibilità di una redenzione finale.«Almeno vienimi a trovare qualche volta», mi hai detto l'ultima volta al telefono, ho sentito la tua voce appesantita da una vita, ho avuto voglia di dirti che non mi interessava per niente venirti a confortare, che lo avrei fatto a malincuore, eppure mamma ne era certa, quando andavi a letto pronunciavi il mio nome, anche se te ne stavi nel tuo spazio clandestino da tempo ormai, lei ne era certa che non dormivi affatto e pensavi a me.E ricordo ancora, come se fosse adesso, l'ultima volta che sei venuto a casa e mi hai guardato negli occhi qui in mezzo a tutti gli altri e mi hai detto «Se hai bisogno di me sai dove trovarmi», poi tante cose ancora mi hai detto senza una parola, con gli occhi. “Comprendimi”, per esempio, è stata una di quelle parole, poi le ho inventate io tutte le altre per decifrare quelle sensazioni. «E allora vado», poi lo dicevi veramente e ogni volta faceva male dentro al buio della casa.«Innanzitutto dille che le voglio bene», mi hai detto quell'ultima volta, con le tue vocali sparse e indecise. «Dille che sono qui, lontano, perché ho bisogno di stare da solo e di lavorare», ma la verità è che quando chiudevi gli occhi vedevi ancora l'altro uomo con mamma, la nostra casa con quell'estraneo dentro, nel posto in cui siamo stati famiglia, e cosa credi, che per me sia stato semplice? D'altro canto, non ne avevi alcun diritto, avevi già dimenticato tutte le volte che l'hai tradita, che non le hai accarezzato i capelli mentre rimaneva distesa tra le tue braccia, che non le hai detto «Voglio essere tuo per sempre»? Ci sono tante vite in me, anche se tu non ci sei più. Eppure, se dovessi scegliere un posto per morire, sceglierei un angolo in fondo al mare, proprio come hai fatto tu.Pasquale Allegro ènato a Lamezia Terme, laureato in Filosofia, insegnante, ha lavorato per anni nell'editoria ed è autore di articoli per giornali e webzine. Ha pubblicato la raccolta di poesie Baco da sera (Controluna, 2018) e i romanzi La portata dei sogni (Il seme bianco, 2019) e Seconda persona singolare (Ensemble, 2022). Ha preso parte alle antologie Readaction Magazine n. 1 (Readaction, 2022) e Pasti caldi giù all'ospizio. Antologia degli opposti (Transeuropa, 2023). Per Arkadia Editore ha pubblicato Se ritieni che sia giusto (2025).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto. E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Immagina di amare il mare ai piedi delle montagne vicentine.Immagina di iniziare a frequentarle in punta di piedi e poi, su quelle punte, trovare l'equilibrio per salirle.Immagina di voler restituire qualcosa alla passione verticale scrivendo di storia dell'alpinismo, indagando l'origine che ha generato la voglia di spingersi verso l'alto.Immagina infine di promuovere il territorio e tutto quel sottobosco che è parte fondamentale dell'ecosistema ma che rimane all'ombra degli alberi. Martina Guglielmi fa proprio questo su avevolevertigini.comQuella che stai per ascoltare è la sua testimonianza.Se volessi contribuire a questo progetto, questo è il linkwww.storiedimontagna.comContatti: andataeritorno.podcast@gmail.com La nostra pagina Instagram
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.Parola del Signore.
A grande richiesta inauguriamo una mini serie nella serie tutta dedicata ai disagi delle cerimonie. Già in altre puntate avevamo sfiorato e circumnavigato le varie criticità di sposalizi, battesimi, gender reveal party ecc, in questa serie ci entriamo con tutte le scarpe scomode. E con quale cerimonia potevamo inizare in piena estate se non il matrimonio? Diamo il via alle danze.Seguici su IG : Il Podcast del Disagio e sul Tubo del Disagio Il podcast del disagio è condotto e ideato da Vee Tridente Co-host e editing Francesca Faralli Sigla di Mattia Ceci
Voglio Vivere Così 7 Agosto 2025 by Radio Empire Podcast
Il produttore simbolo della scena hip hop e urban italiana Big Fish fa il suo grande ritorno da solista con “Lato B”, un'imperdibile collaborazione con Mecna e Guè, due dei nomi più riconoscibili del panorama rap italiano. Il singolo, edito per Warner Music Italy, sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio a partire da venerdì 22 agosto e in pre-save dal 10 agosto. L'annuncio segue la comparsa, negli ultimi giorni, di alcune audiocassette speciali ispirate alla cover del singolo, contenenti un'anteprima esclusiva del brano. Un omaggio all'estetica analogica, in perfetta sintonia con il concept del brano, intitolato “Lato B”. Il “Lato B” a cui fa riferimento il singolo è quel lato nascosto delle persone che va oltre la superficie e che va scoperto poco a poco con il tempo, proprio come la seconda metà della tracklist di un album. Il brano unisce tre veterani del genere hip-hop: il rap indie e sperimentale di Mecna si fonde a quello più classico e diretto di Guè, e i due stili vengono sapientemente miscelati dall'orecchio esperto di Big Fish, regalando un prodotto finale musicalmente raffinato e dai richiami old-school. “Lato B” è un brano che fonde passato e presente: nasce come rielaborazione del classico di Big Fish “Resta ancora”, di cui parte della base è stata reinterpretata con un sound più fresco, unendo le sonorità del rap contemporaneo all'anima autentica dell'hip-hop della vecchia scuola. Il pezzo omaggia apertamente l'estetica G-Funk e richiama l'atmosfera di “California Love” di 2Pac, evocandone tutta l'energia. Una traccia che si rivela insieme manifesto musicale e dichiarazione d'amore per la cultura hip hop. Con una carriera iniziata nel 1994 nel gruppo hip-hop Sottotono, Massimiliano Dagani, in arte Big Fish, ha continuato a farsi conoscere nell'industria musicale come solista e come produttore, contribuendo alla realizzazione di alcune delle canzoni e degli album più importanti della scena rap. Tra le sue collaborazioni più note spiccano opere storiche all'interno del panorama hip-hop del nostro Paese, fra cui “Tradimento” di Fabri Fibra, “Supereroe” di Emis Killa e “Nesliving, Vol. 3 – Voglio di +” di Nesli. In seguito a una reunion dei Sottotono nel 2021, Big Fish torna nel 2025 in questo nuovo capitolo della sua carriera, che inizia proprio affiancato da Guè Pequeno e Mecna. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8237SAN GREGORIO VII CI INVITA A LASCIARE IL QUIETO VIVERE E A COMBATTERE di Roberto de Mattei Nel maggio del 1085, 1040 anni fa, morì il Papa San Gregorio VII, Ildebrando di Soana (1030ca-1085), il più grande riformatore del suo tempo e anche uno dei più grandi Papi della storia.Ildebrando, malgrado la sua riluttanza, fu eletto al soglio pontificio il 29 aprile 1073, a sessant'anni di età. Così egli si esprimeva appena eletto: "Voglio che voi sappiate fratelli carissimi che siamo stati posti in tal luogo da essere costretti, volenti o nolenti, ad annunciare la verità e la giustizia a tutte le genti, soprattutto alle genti cristiane, poiché ha detto il Signore: grida, non stancarti di gridare, leva la tua voce come una tromba e annuncia al mio popolo i suoi delitti".Gregorio VII affrontò di petto i mali morali del suo tempo. Pochi mesi dopo la sua elezione, nel 1074, convocò a Roma un Concilio e vi fece approvare due importanti decreti: il primo contro i preti trasgressori della legge sul celibato, il secondo contro la simonia; inviò quindi da ogni parte legati e lettere, imponendo ai vescovi di tenere concili dove promulgassero e facessero osservare tali decreti. In un secondo concilio nel 1075 condannò l'investitura laica dei vescovi.Per Gregorio esisteva uno stretto nesso tra la simonia e la politica delle investiture. I pubblici poteri (imperatore, re, duchi e conti) infatti designavano i prelati, ne imponevano la scelta e talvolta li creavano consegnando loro il pastorale o l'anello, insegna dei loro uffici religiosi. Obiettivo di Gregorio era quello di ripristinare la dignità e l'indipendenza dell'episcopato, opponendosi all'investitura laica da parte dell'imperatore o di altri poteri secolari.MATILDE DI CANOSSA Si ribellarono al Papa l'imperatore Enrico IV, il clero di Germania e quello di Lombardia. Gregorio citò Enrico a comparire in Roma, in un dato giorno, con minaccia di scomunica se egli avesse mancato. Allora Enrico convocò un Concilio contro Gregorio a Worms e si accordò con il prefetto di Roma, Leucio, per destituire il Papa. Leucio, nella notte di Natale del 1075, entrò con i suoi armati in Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice celebrava una cerimonia, lo strappò dall'altare ferendolo nel capo e lo fece prigioniero. Ma il popolo poche ore dopo liberò il Papa. Gregorio adunò un nuovo Concilio (1076) nel quale solennemente scomunicò Enrico e dichiarò i sudditi di Germania e di Italia sciolti dal giuramento di fedeltà, scrivendo però ai principi tedeschi che non abusassero della scomunica contro il Re, ma cercassero di farlo ravvedere.La sentenza del Papa fu un colpo terribile per la causa di Enrico in Germania. Molti dei signori a lui soggetti gli si ribellarono e convocarono una dieta per nominargli il successore. Enrico allora, visto il pericolo, scese in Italia per riconciliarsi con il Papa (1077). Gregorio, che si era mosso da Roma per recarsi in Germania per assistere alla dieta di Augusta, saputo del viaggio di Enrico in Italia, da Mantova, dove si trovava, si portò a Canossa, nel castello della contessa Matilde, a lui fedele. Era il mese di gennaio. Gregorio, all'inizio, si rifiutò di ricevere Enrico, ma questi giunse al castello di Canossa, camminando a piedi nella neve, rivestito di una tunica di lana grezza. Il Papa nutriva diffidenza verso quel pentimento così improvviso, ma la contessa Matilde e l'abate Ugo di Cluny implorarono il Pontefice di non ricusare le suppliche di un penitente. Dopo tre giorni di attesa, il 28 gennaio (1077) Enrico venne ufficialmente ammesso alla presenza del Papa, perdonato e assolto dalla scomunica.Dopo circa sette secoli da che l'Imperatore Teodosio si era inginocchiato penitente di fronte al vescovo Ambrogio di Milano, un nuovo imperatore si inginocchiava di fronte all'autorità religiosa della Chiesa. Ma il pentimento di Enrico IV, a differenza di quello di Teodosio, non fu sincero. Il sovrano non rimase fedele alle sue promesse e nonostante gli fosse stata vietata dal Papa l'incoronazione come re d'Italia, si fece coronare e prese le armi contro Rodolfo di Svevia che intanto era stato eletto imperatore in sua vece dai principi tedeschi.IL DICTATUS PAPAEGregorio VII reagì con fermezza rivendicando la sua autorità. Egli sintetizzò la sua posizione nel Dictatus Papae, una raccolta di sentenze che mostra le relazioni che devono esistere fra il Sacro Romano Impero e il Papato. Si aprì una guerra tra i fedeli dell'imperatore e quelli del Papa.Gregorio trovò appoggio in Matilde di Canossa, una donna straordinaria, di stirpe longobarda. Suo marito era stato assassinato e Matilde era rimasta sola a governare un vasto Stato, nel centro dell'Italia, di cui, non avendo eredi, fece dono a Gregorio nel 1079, in aperta sfida con l'imperatore. Enrico IV convocò a Bressanone un Concilio, in cui fece deporre il Papa e decretò Matilde deposta e bandita dall'impero. Il sovrano tedesco scese quindi su Roma e assediò il Papa in Castel Sant'Angelo. Gregorio fu deposto e l'antipapa Clemente fu intronizzato solennemente al suo posto. Il giorno di Pasqua (31 marzo 1079) Enrico, insieme con la moglie Berta, ricevette la corona imperiale dall'antipapa. Il principe normanno Roberto il Guiscardo accorse in aiuto di Gregorio VII, ma il saccheggio della città a cui si abbandonò il suo esercito provocò la reazione del popolo che, sobillato dalla fazione contraria al Papa, si sollevò in armi.Gregorio, protetto dalle armi di Roberto il Guiscardo, fu costretto a fuggire e si recò in volontario esilio a Salerno, dove rinnovò la scomunica contro Enrico e l'antipapa Clemente e poco dopo morì, il 24 maggio 1085. Fu canonizzato nel 1606 da papa Paolo V e le sue spoglie sono venerate nel Duomo di Salerno.Si dice che le sue ultime parole furono: "Dilexi iustitiam, et odivi iniquitatem, propterea morivi in exilio", riecheggiando quella del salmista: "Amasti la giustizia e odiasti l'iniquità, perciò ti mosse il Signore con l'oblio della letizia dei tuoi pari" (Salmo 44, 9).La vita di san Gregorio VII ci insegna molte cose. Vorrei intanto sottolinearne una. Il Papa, come Gesù Cristo di cui è Vicario, è sempre stato segno di contraddizione dentro e fuori la Chiesa. La vita di Gregorio VII fu una lotta continua. Qualcuno pensa che nel Medioevo, o in altre epoche, i cristiani potessero vivere disinteressandosi di ciò che diceva e faceva il Papa. Non è così. Nel Medioevo, come in ogni epoca storica, tutti i cristiani, anche i più semplici furono chiamati a rendersi consapevoli delle lotte che la Chiesa affrontava e a dover scegliere tra un Papa e un antipapa, tra un Papa e un imperatore, assumendosi davanti a Dio le responsabilità della propria scelta. La vita del cristiano, come quella della Chiesa, è lotta, e non ci si può sottrarre a questa lotta, limitandosi a seguire l'insegnamento e i riti della Chiesa, senza prendere parte alla battaglia che essa combatte ogni giorno contro i suoi nemici interni ed esterni.
2 agosto - Italiano in Podcast. Con un giorno di ritardo diamo il benvenuto ad Agosto, che inizia bene con un'estate finalmente più normale. Freschi di notte e caldi al mare di giorno. Un saluto al mio amico Roberto che oggi compie gli anni e un po' di riassunto degli ultimi due giorni. Qualche notizia e una frase celebre per chiudere la puntata. Ce la metto tutta ma 15 minuti restano un miraggio per gli ascoltatori di Italiano in Podcast. Un grande ciao a tutti e a presto con il prossimo episodio.“Invecchiando non voglio sembrare più giovane. Voglio sembrare più felice.”- Anna Magnani -Il link del canale di iSpeakItaliano su Twitchhttps://www.twitch.tv/ispeakitalianoAbbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe
Voglio Vivere Cosi 31 Luglio 2025 by Radio Empire Podcast
Valentina Salamone fu trovata impiccata nel 2010 a Catania.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
Nel maggio del 1085, 940 anni fa, morì il Papa San Gregorio VII, Ildebrando di Soana (1030ca-1085), il più grande riformatore del suo tempo e anche uno dei più grandi Papi della storia. Ildebrando, malgrado la sua riluttanza, fu eletto al soglio pontificio il 29 aprile 1073, a sessant'anni di età. Così egli si esprimeva appena eletto: “Voglio che voi sappiate fratelli carissimi che siamo stati posti in tal luogo da essere costretti, volenti o nolenti, ad annunciare la verità e la giustizia a tutte le genti, soprattutto alle genti cristiane, poiché ha detto il Signore: grida, non stancarti di gridare, leva la tua voce come una tromba e annuncia al mio popolo i suoi delitti”.
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
La bellezza della lingua italiana risiede anche nella sua musicalità, nella sua pronuncia chiara e melodiosa che da secoli affascina gli stranieri. Tuttavia, alcune caratteristiche fonetiche dell'italiano rappresentano vere e proprie sfide per chi non è madrelingua. Padroneggiare questi aspetti vi permetterà di distinguervi dalla massa degli studenti di italiano e di comunicare con una naturalezza sorprendente. Pronuncia l'Italiano come un Vero Madrelingua Le Consonanti Doppie: La Sfida Suprema della Pronuncia Italiana Le consonanti doppie o geminate sono forse l'aspetto più difficile della pronuncia italiana per quasi tutti gli stranieri. La differenza tra queste coppie di parole è fondamentale per la comprensione, ma spesso risulta quasi impercettibile per orecchie non allenate: "pala" (shovel) e "palla" (ball) "caro" (dear) e "carro" (cart) "casa" (house) e "cassa" (box) "nono" (ninth) e "nonno" (grandfather) "eco" (echo) e "ecco" (here is) Il segreto delle consonanti doppie risiede nella durata del suono: la consonante doppia va tenuta circa il doppio del tempo rispetto alla singola, creando una leggera pausa interna alla parola. Per esempio, pronunciate "palla" come se fosse "pal-la", facendo una piccola interruzione tra le due sillabe senza però staccare completamente il suono. Esercizio pratico avanzato: Recitate questo scioglilingua prima lentamente, poi gradualmente più velocemente: "Trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando". Concentratevi sulle doppie consonanti "tt" e "tr" per allenare la muscolatura della lingua. Il Gruppo "SC" Seguito da "I" o "E": Il Suono che Non Esiste Il suono "sc" seguito da "i" o "e" (come in "scienza", "scelta", "sciare", "pesce") crea un fonema /ʃ/ che non esiste in molte lingue del mondo. Questo rappresenta una sfida particolare per parlanti di lingue come lo spagnolo, il tedesco o l'inglese. Molti stranieri commettono l'errore di pronunciarlo separatamente come s+c, mentre in realtà è un suono unico e fluido, simile alla "sh" inglese ma più "morbido" e meno sibilante. La lingua deve toccare leggermente il palato, non i denti. Tecnica di apprendimento: Iniziate pronunciando il suono "sh" inglese, poi ammorbidite gradualmente il suono fino a renderlo più musicale. Provate con questa frase: "Sciascia lascia scivolare il pesce fresco nella scialuppa scivolosa". La "GL" di "Aglio" e "Famiglia": Il Suono Palatale Complesso Il suono "gl" seguito da "i" produce un fonema palatale laterale /ʎ/ che rappresenta una delle maggiori difficoltà per gli stranieri. Parole come "aglio", "foglio", "famiglia", "voglio" richiedono una tecnica specifica di articolazione. Per pronunciarlo correttamente, dovete posizionare la lingua appiattita contro il palato, non contro i denti come fareste per una normale "l". Il suono risultante dovrebbe essere simile a quello di "million" in inglese, ma molto più morbido e fluido. Esercizio progressivo: Iniziate con parole semplici come "agli" e "egli", poi passate a frasi più complesse: "Voglio una foglia d'aglio e un coniglio bianco in famiglia". Ripetete concentrandovi sulla posizione della lingua. La "GN" di "Gnocchi": Il Suono Nasale Palatale La combinazione "gn" (come in "gnocchi", "agnello", "bagno", "montagna") produce un suono palatale nasale /ɲ/ che è particolarmente impegnativo per molti stranieri. Questo suono esiste in spagnolo (ñ) e portoghese (nh), ma è completamente assente in inglese, tedesco e molte altre lingue. La tecnica corretta prevede di pronunciare una "n" con la lingua contro il palato, creando una risonanza nasale peculiare. Il segreto è non separare mai il suono in g+n, ma mantenerlo come fonema unico. Frase di allenamento intensivo: "Ogni gnocco nel bagno ha bisogno del compagno che sogna la montagna". Praticate lentamente, poi accelerate mantenendo la fluidità del suono. La "R" Italiana: Tra Vibrante e Tap,
Voglio Vivere Cosi 17 Luglio 2025 by Radio Empire Podcast
Ingrid Leka ha 45 anni e vive a Milano. La sua storia, però, comincia dall'altra parte dell'Adriatico, in Albania, dove ha trascorso i primi tredici anni di vita. Nel 1993, insieme alla madre e al fratello, raggiunge il padre in Italia, sbarcato a Bari due anni prima.Cresciuta in un paese comunista, dove ogni aspetto della vita era controllato dallo Stato, Ingrid ricorda una gestione familiare del denaro estremamente attenta: «Durante la mia infanzia non ho mai percepito ansia legata al denaro. Quello che ho sentito, invece, è stata la mancanza di beni materiali. Ma era una mancanza che prescindeva dai soldi: anche se li avevi, non era detto che potessi comprare ciò che volevi». Anche dopo l'arrivo in un Paese dove il consumo è non solo libero ma incentivato, in casa Leka rimane un approccio sobrio e misurato: «Siamo sempre stati abituati a guardare prima il prezzo, e questa abitudine mi è rimasta. Ancora oggi non provo un vestito se prima non so quanto costa».Le sue scelte scolastiche rispondono allo stesso principio: assicurarsi un futuro indipendente, con una stabilità economica. Per questo sceglie Economia, e dopo la laurea in Bocconi entra subito nel mondo del lavoro. Dopo alcune esperienze in Italia, JP Morgan la chiama a Londra per un ruolo ad alta specializzazione. È l'ingresso in un mondo di opportunità, responsabilità e — per la prima volta — benessere economico tangibile.Dopo cinque anni in Inghilterra, Ingrid sceglie di tornare in Italia, dove vive il suo compagno, per costruire una famiglia. È il primo cambio di rotta per la sua carriera: si mette in proprio e l'attività di consulenza finanziaria le permette di diventare madre di tre figli. Ma il lavoro da libera professionista non si rivela soddisfacente — né dal punto di vista economico, né da quello personale. Ed è proprio in quell'inquietudine che germoglia una nuova possibilità: dare spazio alla creatività ed esplorare il mondo dell'arte. Con i soldi messi da parte negli anni a JP Morgan, prende in affitto uno spazio e apre il suo laboratorio. Intanto cerca di farsi conoscere, tra social e piccole esposizioni.Questo passaggio è reso possibile sia dalla sicurezza economica costruita in vent'anni di carriera, sia dalla sensazione di aver in qualche modo adempiuto al proprio “dovere” sociale. «Oggi mi sento libera: mi sono sposata, ho avuto i figli, ho messo da parte un po' di soldi. E adesso posso permettermi di fare ciò che desidero. Voglio fare l'artista, e così faccio».Una scelta che Ingrid considera educativa anche per i suoi figli. «Sono felice che crescano esposti alle mie difficoltà economiche — perché, al momento, vendo pochi pezzi - ma anche alla mia realizzazione. Paradossalmente, oggi mi riconosco più valore come artista di quanto me ne riconoscessi come consulente finanziaria».
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Voglio dare un consiglio, anzi due, a tutte le persone che non fanno parte di quella categoria.
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Voglio Vivere Cosi 3 luglio 2025 by Radio Empire Podcast
Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni. Ospiti: Orlando:" Voglio vedere una Juventus che tiene testa al Real" Braglia:" Mondiale per club nessun significato" Orlando:" Kean no Arabia, diverso il discorso al Man.Ud" Padovan:"Ricci colpo di Cairo. La Juve spero ne prenda pochi con il Real"
In questo episodio di Educare con calma torno a parlare di sessualità, e approfondisco il tema della diminuzione del desiderio, delle fatiche che spesso ne derivano per la connessione di coppia, e di come possiamo agire per gestirle e superarle.Per farlo, ho invitato Sara Cavalieri, una professionista che nel suo lavoro si dedica proprio al tema del desiderio femminile, aiutando le donne a ritrovarlo e a scoprire come nutrirlo all'interno della coppia.Sara ci mostra quanto sia comune la dinamica in cui, soprattutto dopo la nascita dei figli, uno dei due partner (spesso la donna) inizia ad avvertire un calo del desiderio, e come questo porti con sé una catena di risvolti negativi sulla coppia (sensazione di rifiuto, senso di colpa, nervosismo...) che possono andare ad erodere la relazione.Ma esiste un'alternativa alla narrazione comune (soprattutto in Italia) sul calo del desiderio femminile, che spesso ci porta a sentirci sbagliate: nel corso della nostra chiacchierata, Sara ci offre alcuni degli strumenti per avviare un cambiamento di mentalità e iniziare a ricontattare «da dentro» il proprio desiderio.:: Le domande che ho fatto a Sara:00:00 Introduzione e benvenuto.02:48 Raccontaci chi sei e parlaci del tuo lavoro.07:01 La paura dell'intimità: che cos'è e come si affronta?14:37 Come possiamo «allenare» il desiderio sessuale?16:21 Ci parli del punto di vista del partner che disidera di più?33:14 Desiderio e attrazione sono la stessa cosa?37:34 Parlaci del tuo percorso «Riaccendi il desiderio».39:20 Conclusione e saluti.:: Trovate Sara:Su InstagramSu FacebookSul suo sito:: Nell'episodio menziono: Le altre professioniste sulla sessualità che seguo (in inglese): Esther Perel, Vanessa Marin, Emily Nagoski.Visitate la latela.com/podcast e cercate questo episodio per trovare risorse aggiuntive e unirvi alla conversazione :: Come appoggiare il podcastIo non faccio pubblicità e non accetto sponsor: fa parte della mia etica dal giorno in cui ho creato La Tela. Se ti piace il mio podcast, aiutami così:Invia i tuoi episodi preferiti ad amici e familiari;Lascia una recensione sulla piattaforma dove lo ascolti;Supporta La Tela, facendo o regalando il percorso per Educare a Lungo termine, comprando il mio libro «Cosa sarò da grande», regalando una carta regalo da utilizzare sullo shop de La Tela.In ogni caso, grazie di
Voglio Vivere Cosi 26 giugno 2025 by Radio Empire Podcast
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Oggi con Matteo e Raffaele facciamo un po' il giro, non tanto dell'Italia, ma delle notizie. Una di queste potrebbe far arrabbiare molto gli studenti al rientro dalla pausa estiva. Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Come scaricare la trascrizione Apri l'episodio in Transcript Player (https://play.easyitalian.fm/episodes/e7e34c2tz24rx7674cub0) Scarica come HTML (https://www.dropbox.com/scl/fi/e7e34c2tz24rx7674cub0/easyitalianpodcast174_transcript.html?rlkey=jnedhmeocmf9bbhxddar19bjd&st=0vyu2d0o&dl=1) Scarica come PDF (https://www.dropbox.com/scl/fi/ygd5waux20l48e42woccj/easyitalianpodcast174_transcript.pdf?rlkey=m54d4pn3d9ev81m4n74rj78da&st=ct3uqpdi&dl=1) Vocabolario Scarica come text file (https://www.dropbox.com/scl/fi/o2eys39fwx9et526k44dp/easyitalianpodcast174_vocab.txt?rlkey=2af4qp3h4n3o5sosqhbhh6j1m&st=is741sm7&dl=1) Scarica come text file with semicolons (https://www.dropbox.com/scl/fi/brz1xeg8ro058kitfbw3p/easyitalianpodcast174_vocab-semicolon.txt?rlkey=215zpcfpiz8u0areqtxphqu51&st=1jwdqp5g&dl=1) (per app che utilizzano flashcard) Iscriviti usando il tuo feed RSS privatoper vedere la trascrizione e il vocab helper subito sulla tua applicazione per ascoltare i podcast sul tuo cellulare. Note dell'episodio What Italians Really Think About Their Politics - https://www.youtube.com/watch?v=BT7IvwSEUHE&t=7s Oggi si inizia dai banchi di scuola. Ma attenzione! Vietati i cellulari! Cosa ne pensate? Matteo e Raffaele ne parlano, e cercano di capire come funzionera'. Ma abbiamo proprio bisogno di avere sempre con noi il cellulare, e soprattutto, serve agli studenti? Il turista anonimo continua a colpire. Questa volta si sono seduti su una sedia. Quindi? Poveri turisti non possono nemmeno riposarsi un attimo tra un monumento ed un altro? Beh certo, possono riposarsi, ma non su una sedia di... Finiamo tutti a mare! Quest'anno le coste italiane sono apparentemente molto pulite, e c'e' una regione che ha vinto per essere la regione con il mare piu' pulito! Curiosi? Vi possiamo dare un indizio: Confina con Campania e Calabria. Indovinato? Trascrizione Raffaele: [0:23] Buongiorno Matteo. Matteo: [0:25] Buongiorno, come va? Raffaele: [0:28] Settimana scorsa avevo il fiatone perché avevo fatto le scale a piedi, attività fisica. Questa settimana ho il fiatone stando fermo. Matteo: [0:39] No, è arrivato il caldo. Raffaele: [0:42] 31 gradi, sopra il 60 per cento di umidità: si suda da fermi, si soffre maledettamente. Matteo: [0:54] Mannaggia. Speriamo che questa cosa non continui. Raffaele: [0:57] Sei andato via giusto in tempo. Il problema che mi pongo io, Matteo, è che se a giugno, a metà giugno, fa così caldo e si soffre così tanto, cosa succede a luglio e agosto? Cioè dove andiamo a finire? Matteo: [1:16] E dove andiamo a finire? Raffaele: [1:18] E pensa che ci sta ancora chi è sui banchi di scuola a studiare con questo caldo. Matteo: [1:29] La vita in Italia in questo momento è calda. Raffaele: [1:32] È molto molto calda. Tu, Matteo, ricordi quando hai fatto l'esame di maturità? La data. Matteo: [1:41] Era giugno, le prime due settimane di giugno. Raffaele: [1:45] Grosso modo di questi tempi. (Sì sì.) Io invece ebbi la sfortuna... il mio cognome inizia con la T, quando si selezionò la lettera per decidere da dove iniziare per fare gli esami orali, giustamente uscì proprio la A. Estratta a sorte la A, e quindi io ero l'ultimo di tutta la classe a fare l'esame. L'ho fatto, se non ricordo male, il 4 luglio. E sono andato a fare l'esame di maturità, non so se te l'ho mai raccontato, col costumino. Cioè il costume e sopra il pantalone: finito l'esame, la prova orale dell'esame di maturità, siamo andati direttamente al mare a festeggiare. Ma si può studiare con questo caldo? Si può stare sui libri a scuola con questo caldo? Matteo: [2:35] No, sicuramente no. Fortunatamente tutte le scuole, a parte gli esami, sono chiuse e riapriranno a settembre. Raffaele: [2:47] Sì, generalmente chiudono intorno al 10 giugno, ma già molto prima ci sono tanti studenti che, finite le interrogazioni, finiti i test, i compiti in classe, come si chiamano, lasciano la scuola generalmente verso la fine di maggio. E ha senso proprio per questo discorso del caldo, considera che non siamo neanche ancora in estate ma già fa così caldo. Quando rientreranno a scuola gli studenti, probabilmente troveranno una novità. Bello o brutta? Non lo so, bisogna chiederlo a loro. Matteo: [3:26] Ah, e che novità troveranno? Poveri studenti, poveri studenti. Raffaele: [3:31] Poveri. A partire da settembre 2025 il cellulare in classe sarà vietato anche agli studenti delle scuole superiori. Matteo: [3:42] E questa è una cosa interessante, è un approccio molto... non dittatoriale, mi sembra un po'... dittatoriale mi sembra troppo, però non me lo aspettavo. Raffaele: [3:55] È un approccio forte, no? È stato fatto l'esperimento con le scuole inferiori, chiamiamole così, quindi le scuole elementari, le scuole medie, e poi adesso si è deciso di espandere questo divieto alle scuole superiori. Alle scuole elementari è stato facilissimo: forse nessun bambino alle scuole elementari ha il cellulare. Anzi mi correggo: io conosco tanti bambini che hanno il cellulare in quarta o quinta elementare ma non lo portano proprio a scuola. Alle medie già comincia ad essere complicato perché un po' tutti hanno il cellulare. Al liceo, alle scuole superiori sarà complicato far rispettare questo divieto. Matteo: [4:44] È una cosa interessante anche perché sto cercando di pensare, cercando di empatizzare il più possibile con i ragazzi e i genitori, per quanto posso ovviamente, e non trovo un motivo per andare contro questa decisione: è giusto che tu non puoi usare il cellulare in classe. Raffaele: [5:12] Eh, siamo sempre nel discorso del libero arbitrio, no? In teoria gli studenti dovrebbero capire che non è il caso di utilizzare il cellulare durante la lezione. Spieghiamo un attimo bene come funziona a partire da settembre: praticamente all'ingresso in classe ci sarà una cassettina oppure si utilizzerà semplicemente il cassetto della cattedra dell'insegnante. E ogni studente che entra in classe, oppure quando entra il professore, i ragazzi devono consegnare il cellulare, mettere il cellulare in questa cassettina o nel cassetto, in modalità non disturbare, di modo che vibrazioni e suonerie non diano fastidio. E recuperare il cellulare in teoria alla fine della giornata ma in pratica quando il professore uscirà di classe, i ragazzi andranno a controllarsi le notifiche, salvo poi rimettere il cellulare a posto quando entra il professore dell'ora successiva. Ha senso così? Cioè alla fine è solo un togliere il cellulare agli alunni durante la lezione? Matteo: [6:27] Allora la questione è che abbiamo a che fare con ragazzi giovani che per una questione anche fisica hanno dei seri problemi a comportarsi in maniera logica. Perché si stanno ancora sviluppando e quindi hanno bisogno di avere a che fare con delle regole e con dei divieti, secondo me. Cioè non puoi basarti sempre e solo sulla logicità, e il ragionamento che dovrebbero fare gli studenti, che sono giovani. Raffaele: [7:14] Eh lo so, ma dirgli proprio "lasciate il cellulare qua, spegnete il cellulare, consegnatelo"... Potresti anche dire "spegnetelo però tenetelo voi, ci fidiamo." Perché poi alla fine è quello un po' il discorso. Tu dici: " Non mi fido." Matteo: [7:28] No, il discorso è proprio quello, il discorso è: si può arrivare a quello dopo una... è un po' come nelle disintossicazioni forti, tu mi insegni... No anche tu, se tu vuoi prendere meno caffè, sei arrivato in una situazione in cui ne stai prendendo tanto, non è che inizi a prenderne di meno. Vai un po' drastico i primi periodi. Raffaele: [7:55] Eh non lo so, non lo so, ci sono diversi approcci, per questo non è così semplice la questione, perché tu dici: il cellulare in classe è un male, quindi la soluzione è togliamo il cellulare. Matteo: [8:11] Ma in realtà il cellulare in classe è un male. Raffaele: [8:14] Dipende da cosa ci fai. Matteo: [8:16] Ma in questo momento lasciando stare il "vorrei che fosse", però se eliminiamo il "come vorrei che fosse la classe ideale oggi", il cellulare e l'uso del cellulare in classe distrae solamente. Raffaele: [8:40] Allora voglio chiarire un po' la mia posizione: io fondamentalmente sono d'accordo con te, nel senso che sono d'accordo che dire ad un tredicenne "tieni il cellulare acceso sul banco durante la lezione" è un invito a nozze per lui. E invece di sentirsi il professore di storia e filosofia, aprirà TikTok e si guarderà i video silenziosamente facendo finta di seguire. Quindi diciamo che è un modo per togliere questa distrazione. Idealmente non sarebbe necessario. Idealmente la lezione dovrebbe essere coinvolgente, e ti dirò di più, dovrebbe trovare un modo per coinvolgere i ragazzi attivamente. E perché non coinvolgere anche con l'uso del cellulare? Cioè per me la scuola dovrebbe andare verso una digitalizzazione massiccia, forte, soprattutto in Italia dove invece su questo siamo un po' indietro. Non ci sono abbastanza computer per tutti gli allievi, non ci sono i tablet per tutti e consentire l'utilizzo del cellulare, in maniera coordinata con l'insegnante eh, attenzione... può essere invece un modo per sopperire a questa mancanza. Idealmente, eh... Matteo: [10:03] Sono d'accordo con te. Idealmente. Ma poi basta che... ricordo le mie lezioni di informatica, e non so se tu hai mai fatto lezioni in aula computer in cui c'erano questi grandi computer, dietro i quali... erano così grandi che ti potevi nascondere dietro il monitor. E lo studente, il suo primo obiettivo quando... non il suo primo obiettivo nel senso che si sveglia e pensa che vuole fare questo.... Ma il cervello ha costanti, dà costanti impulsi per distrarti, sempre. E al primo momento noi, anche senza cellulari, perché entrambi abbiamo fatto i nostri studi durante un periodo in cui non c'era proprio il cellulare... Raffaele: [10:58] Usciva, ti dico la verità, si mandavano gli sms. Matteo: [11:01] Sì, vabbè, però, insomma, era così, non... oltretutto era vietato, non potevi metterti col cellulare sul banco. Raffaele: [11:15] Però mi ricordo che già all'ultimo anno di liceo noi avevamo quasi tutti il cellulare e ci mandavamo i messaggini, quindi già si presentava il problema. Non potevi, chiaro che non potevi, però nessuno ti sequestrava nulla. Matteo: [11:28] Eh no, però la questione è che adesso non solo puoi mandare messaggini ma per esempio puoi compromettere un compito in classe, certo probabilmente ci saranno delle metodologie per i quali se c'è il compito in classe il cellulare viene tolto o comunque viene spento o non lo so. Però già la maggior parte degli studenti è ignorante... Ma buttiamoli proprio i cellulari... Cioè secondo me il cellulare genericamente dovrebbe essere iniziato ad usare a 20 anni, perché crea una serie di problemi. A meno che non si inizi a scuola a fare educazione digitale, che può essere anche fatta con carta e penna, però ti iniziano ad educare a come usare i social, come comportarsi, cosa fare, cosa non fare, cosa evitare. Raffaele: [12:31] E qui convergiamo, Matteo: hai detto una cosa bellissima, esattamente quello che proporrei di fare io, perché il problema secondo me non è la distrazione del cellulare sul banco. Certo le elimini, non hai più la distrazione. Ma non educhi a gestire il cellulare, e secondo me il problema di tanti ragazzi di oggi è proprio quello. Pensa che la proposta successiva di questo governo è: niente social media sotto i 15 anni. E di questo poi ne riparliamo magari in un'altra puntata. Però è per dire che secondo me anche questo divieto non è per non far distrarre gli studenti, è per evitare che magari anche gli episodi di bullismo in classe vengano ripresi con i cellulari, poi questi video girino nelle chat, sui social media e creino problemi poi giganteschi. Il problema è proprio quello. Il problema è cosa ci fanno i ragazzi col cellulare. E quindi dovrebbero essere educati all'utilizzo consapevole del cellulare. Secondo me a partire dalla scuola, quindi non sequestrando i cellulari, ma insegnando come usare i cellulari in maniera utile e non fare danni con i cellulari. E poi chiaramente c'è l'altra faccia della medaglia, ovvero una volta usciti da scuola non è che "cellulare libero per tutti, tutta la giornata". Perché attualmente è così, no? La scuola dice "vi vieto il cellulare a scuola, a casa decideranno i genitori, fate quello che volete." Il problema è poi che in questa altra metà della giornata, anche i genitori, anche la famiglia deve continuare con questa educazione all'utilizzo della tecnologia. Matteo: [14:19] Sì sì sì sì, purtroppo l'educazione è un grande problema. Raffaele: [14:33] Dove eravamo rimasti? Ma inteso settimana scorsa? A Roma con i turisti che si rubavano le statue e le basi delle colonne: è successo di nuovo? Non dirmi che è successo di nuovo... Matteo: [14:49] È successo, più o meno. Niente monopattini, niente basi di colonne, ma a quanto pare dei turisti hanno fatto un guaio. Raffaele: [14:59] Un guaio bello grosso e bello caro, molto caro. Parliamo ancora di comportamenti sbagliati nei musei. Questa volta siamo a Verona, un museo che si chiama Palazzo Maffei, che ospita delle opere d'arte. In particolare un'opera d'arte di un artista contemporaneo italiano che si chiama Nicola Bolla, che ha riprodotto una sedia ispirata a uno dei quadri più famosi di Van Gogh. E l'ha riprodotta totalmente fatta di cristallo e Swarovski, quindi uno degli oggetti più fragili per definizione. Raffaele: [15:48] Ebbene, durante una visita a questo museo, una coppia quasi anziana, adesso non sappiamo molti dati, vediamo soltanto le immagini dei video di sorveglianza. Questa coppia di signori anziani, aspetta l'uscita della guardia poi si avvicina furtivamente alla sedia, che si chiama proprio "la sedia di Van Gogh". Fin lì tutto bene, puoi avvicinarti, puoi fare le tue foto. Solo che a un certo punto lui si china e si siede, si appoggia sull'opera d'arte. Adesso, secondo te: è fatta di cristallo, come può andare a finire? (Malissimo. In frantumi.) Esatto. La sedia si è immediatamente spaccata. E, tu dirai: i due mortificati avranno informato la guardia che stava poco distante in qualche altra sala. "Guardate, è successo questo, non volevo, l'ho urtata e si è rotta." Invece i furbastri sono scappati via, hanno fatto finta di nulla, hanno lasciato il museo e si sono dileguati. Le guardie del museo si sono accorte del danno troppo tardi, perché sono uscite dal museo per provare a rintracciare i colpevoli ma non li hanno potuti trovare. E quindi il museo ha fatto una denuncia contro ignoti, si dice in questo caso: è una cosa che è possibile fare quando non sai chi ha fatto il danno, il furto, fai una denuncia contro ignoti. E i carabinieri in questo caso si sono attivati, hanno preso la situazione molto seriamente, dal video sono riconoscibili in volto i due, si vede per bene l'abbigliamento, gli oggetti che portano con sé. E quindi per adesso non l'hanno trovati, ma chissà che non li troveranno a breve. Matteo: [17:55] Beh, ci sono spera... speriamo, ma non tanto per una questione di, come dire: "Voglio punirli". Però non vorrei che iniziasse questo nuovo sport di "fa il danno e poi scappa". Raffaele: [18:15] Sì, no, non va bene. Il danno, tra l'altro, la sedia vale tra i 15.000 e i 50.000 euro, quindi non parliamo di milioni di euro, però comunque è un danno non da poco. E hanno contattato l'artista: fortunatamente l'artista, dopo aver constatato i danni ha detto "ok, sì, la possiamo sistemare." Tra l'altro l'artista è stato intervistato dai giornali e l'ha presa sul filosofico, diciamo così. Ha detto "No, non ci sono rimasto male anzi ci ho visto qualcosa di ironico e positivo, mi è sembrata quasi una performance di arte moderna". Matteo: [19:00] Vabbè certo, è stata registrata, l'ha vista forse. Raffaele: [19:04] Eh, si sarà fatto una risata e ha detto "Mi ha dato persino lo spunto per la prossima opera da realizzare". Matteo: [19:11] Ah, incredibile. Raffaele: [19:13] "Sedia spezzata con turista immortalato accovacciato", chissà. Secondo me questo è il calore. Troppo caldo sta dando alla testa. Hai un antidoto per tutto questo caldo? Matteo: [19:26] Eh certo: andate a mare! Raffaele: [19:35] Eh vabbè ma il mare in Italia... Cioè l'Italia è tutta mare, è una penisola, c'è talmente tanto di quel mare che non sai dove andare. Dove andare a mare? Matteo: [19:48] Possiamo chiederlo ai mitici della bandiera blu. Raffaele: [19:55] La bandiera blu è uno degli strumenti che si utilizza in Italia per identificare le condizioni del mare delle spiagge italiane. Dare una bandiera blu ad una spiaggia vuol dire che lì l'acqua è pulita e bella, è l'idea di massima. Quest'anno in Italia, nel 2025, abbiamo 246 bandiere blu, quindi abbiamo almeno 246 posti da scegliere per avere l'acqua eccellente e addirittura recentemente c'è stato uno studio dei laboratori delle agenzie ambientali che hanno fatto una statistica e hanno visto che la regione con l'acqua più pulita, inteso meno inquinata in tutta Italia, è la Puglia. Il 99,7% delle acque è eccellente, ha una qualità eccellente, quindi l'acqua meno inquinata, praticamente 99,7% vuol dire che è perfetta. (Non male.) Più nello specifico, Matteo, tra l'altro le bandiere blu confermano questo trend e anche il maggior numero di bandiere blu in tutta Italia ce l'hanno Liguria, Puglia e Calabria, quindi si conferma la Puglia tra le migliori destinazioni. Tu sei stato in Puglia, sei stato al mare, ricordi qualche spiaggia, ti va di consigliarmi quella che secondo te è la spiaggia più bella d'Italia o la spiaggia più bella in cui sei stato in Italia? Matteo: [21:40] Allora, io sono stato in Puglia sì. Sono stato nel Gargano. Quindi la parte vicino al tallone dello stivale. E poi sono stato al confine con la Puglia, nel Molise, più verso nord. Siamo andati ogni tanto, siamo sconfinati in Puglia, spiagge un po' più sabbiose. Non sono andato ma dicono che un posto meraviglioso sono le isole Tremiti. Raffaele: [22:18] Eh sì. Matteo: [22:20] Che sono di fronte la Puglia e il Molise. Raffaele: [22:23] Esatto, sono un po' bistrattate, vuol dire maltrattate, spesso dimenticate quando si parla di isole italiane perché pensano tutti quanti alle isole della Sicilia. Mentre invece le Tremiti in Puglia sono una destinazione turistica bella, bella, bella. Matteo: [22:45] Sì. Raffaele: [22:46] Io sono stato in Puglia, non sono stato a mare in Puglia, perché sono stato in inverno, anche nei luoghi insomma che poi d'estate sono belli affollati. Però non ho avuto la possibilità di godere della spiaggia quando sono stato in Puglia. Quindi la mia selezione varia un po' tra Lazio e Campania soprattutto. Ed in particolare ti voglio raccomandare in Campania Marina d'Ascea, anche qui Bandiera Blu, una bella spiaggia ampia, mare molto pulito. Ma non solo, ce ne sono tante. C'è Palinuro. C'è un posto adesso non mi ricordo neanche più come... insomma, in quale zona specificamente si trova. Quando eravamo più ragazzini con la famiglia andavamo in un posto che si chiama "lo scoglio della tartaruga". E si trova a Vico Equense, in provincia di Napoli, non troppo lontano da Sorrento. Ed era un posto fantastico perché tu arrivavi, poi dovevi prendere la barchetta e la barchetta ti portava in questa spiaggia. Si chiama scoglio della tartaruga perché ci sono dei sassi poco distante dalla spiaggia che hanno proprio la forma di una tartaruga. E c'era l'abitudine, adesso non penso sia più consentito, di arrampicarsi su questa tartaruga e tuffarsi dalla testa o dal guscio della tartaruga. Non ci sei mai stato? Non ne hai mai sentito parlare? Matteo: [24:27] No, ricordo vagamente. A Vico Equense ci sono stato spesso quando ero piccolo e tutta quella parte lì è fantastica, ci sono delle spiagge e dei panorami e dei profumi bellissimi. Pino, mi ricordo sempre questo profumo di pino, l'albero e il mare che assieme creano un... Guarda, mi sento a mare adesso solo a pensarci. Raffaele: [25:01] Eh, ma io... infatti questo è un esercizio psicologico. Se penso alla spiaggia e al mare, automaticamente mi rinfresco. Nel Lazio ti consiglio una spiaggia che si chiama Serapo. Tecnicamente la zona, la cittadina a cui appartiene si chiama Gaeta, quindi siamo tra Napoli e Roma, non troppo lontano da Terracina che menziono sempre. Ed è insomma una bella bella spiaggia. Occhio al traffico, non facilissima da raggiungere, bisogna parcheggiare, poi fare delle scalinate... però insomma merita. Secondo alcuni la spiaggia più bella in Italia invece è la spiaggia dei conigli a Lampedusa. Matteo: [25:46] Non ci sono mai stato, è molto famosa tant'è vero che ne ho sentito già parlare. Raffaele: [25:52] Eh sì, effettivamente guardare le foto... sembra di guardare i Caraibi o addirittura le Maldive o la Polinesia. Matteo: [26:02] Ce ne sono tantissime che ricordo in Sardegna. Raffaele: [26:06] Esatto, volevo dire questo. Cioè che ognuno può avere la sua preferita, io non sono mai stato in Sardegna, però secondo tanti le spiagge più belle in Italia sono proprio in Sardegna. Secondo posto forse per la Sicilia e poi Puglia ed altre. Però grosso modo l'idea collettiva è questa: le spiagge più belle in Italia sono in Sardegna. Sei mai stato a mare in Sardegna? Matteo: [26:36] Sì, sono stato a mare in Sardegna per un paio d'anni da giovane, liceale, sono andato con gli amici, ed è stato, penso, il mare più bello che abbia mai visto in vita mia: bellissimo. Limpidissimo. Raffaele: [26:59] Facciamo così: me ne parli un poco nel nostro after show, ci spostiamo di là e approfondiamo questo argomento, e anche qua parliamo di qualche altra cosa. Matteo: [27:12] È vero perché ho fatto qualcosa. Raffaele: [27:15] Cosa hai fatto? Matteo: [27:16] Mistero? Raffaele: [27:17] Mistero: se volete sapere cosa ha combinato Matteo dovete seguirci nel nostro after show. Ricordate che è uno dei nostri bonus per i sostenitori, i membri della nostra comunità. Quindi non perdete tempo, cliccate sul link nelle show notes, diventate sostenitori di Easy Italian, riceverete l'after show, la trascrizione integrale interattiva della puntata, la traduzione multilingue, ed il Vocab Helper che mostra a schermo fino a 10 tra le parole più importanti o più difficili minuto per minuto. E che vuoi di più dalla vita? Matteo: [27:55] Una spiaggia e del mare. Raffaele: [27:59] Io stavo per dire un Lucano... Matteo: [28:01] Ciao. Ciao.
Arrivata quasi alla residenza australiana, Elena Scomazzon ha visto i suoi sogni infrangersi dall'arrivo del Covid-19. Sei anni dopo, insieme al suo partner e alla neo arrivata figlia, riesce a raggiungere l'agognata residenza permanente.
TANIA MOLINARIprotagonista della nuova puntata di Passione Triathlon.Segui l'intervista condotta da Dario Daddo Nardone,PASSIONE TRIATHLON, in prima visione la nuova puntata ogni mercoledì alle 19.00!#daddocè #mondotriathlon #ioTRIamo ❤️________Video puntate Passione Triathlon: https://www.mondotriathlon.it/passioneSegui il Podcast di Passione Triathlon suSpotify: https://open.spotify.com/show/7FgsIqHtPVSMWmvDk3ygM1Spreaker: https://www.spreaker.com/show/triathlonAmazon Music: https://music.amazon.com/podcasts/f7e2e6f0-3473-4b18-b2d9-f6499078b9e0/mondo-triathlon-daddo-podcastApple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/mondo-triathlon-daddo-podcast/id1226932686Trinews: Mondotriathlon.itFacebook: @mondotriathlonInstagram: @mondotriathlon________#triathlon #trilife #fczstyle#passionetriathlon
Marco Gobetti"La tragedia della libertà"testo, recitazione, direzione Marco Gobettirecitazione, co-direzione Diego Coscia, Chiara Galliano, Marta Maltese, Rui Albert Padulvoce registrata Giovanni Moretticura tecnica Alessandro Bigattimaschere dipinte Arianna, Giulia AbbondatiLo stagno di Goethe – ets in collaborazione con Unione Culturale Franco AntonicelliOgni sera dal 20 al 25 maggio 2025, ore 21.Tingel Tangel San Salvario, Via Antonio Rosmini, 1g - TorinoDi come lo Stato impose la chiusura delle scuole; e, per fare eseguire l'ordinanza, ufficiali dell'esercito furono nominati presidi; e in una scuola, nel giorno del commiato, accadde un imprevisto: di come, quando e perché quattro studenti, avendo sbranato un preside, cambiarono vita e nome…ovvero: per la creazione di un nuovo mito.Quattro studenti provano di nascosto, davanti a un gruppo di amici fidati, le dichiarazioni che renderanno il giorno in cui verranno arrestati. Dalle loro parole si scopre perché stanno scappando, perché hanno mutato i loro nomi in Antigone, Ecuba, Edipo e Dioniso e quale segreto celano le loro maschere. La riunione clandestina inizia con l'ascolto di una registrazione che i quattro hanno portato con sé. È l'ultima lezione del loro insegnante di Greco e di Latino, in cui il professor Federico si scaglia contro la monarchia imprenditoriale, il mercato schiavistico del lavoro, la deformante statalizzazione della cultura e la futura formazione scolastica sul web, senza maestri; auspica un'era dionisiaca e inneggia alla clandestinità di vita e di studio. Il preside irrompe in classe pistola in pugno e lo dichiara in arresto. Un testo da leggersi per sé o da dirsi ovunque (in treno, al tavolo di un bar, sulle panchine di un parco…), scritto in una lingua tesa a creare nuove oralità e aperta a contaminazioni musicali; una riflessione sul diritto allo studio, la violenza e la libertà, alla luce di un inedito mito contemporaneo.Marco Gobetti. Drammaturgo, attore e regista attivo dagli anni Novanta, coniuga da sempre l'attività di prosa su strada a quella nei teatri. A partire dal 2000 inventa il Teatro Stabile di Strada®, con cui tenta di contaminare il sistema teatrale, e fonda la Compagnia Marco Gobetti. Tra i principali lavori del suo repertorio: Lo Stagno; La memoria non è mai cimitero; Voglio un pappagallo; In-ec-cesso; Cristo muore in fabbrica: è solo un altro incidente ; L'anciové sota sal ; Bestiame etimologico; 1863-1992 Di Giovanni in oltre ; L'epigono. Il testo Un carnevale per Sole e Baleno vince l'edizione 2014 del premio NdN (Network drammaturgia nuova) e sarà edito rivisto e ampliato in questa stessa collana nel 2015. Negli ultimi anni un'intensa collaborazione con lo storico Leonardo Casalino, tesa a sviluppare metodi per raccontare la Storia oralmente, ha portato alla realizzazione di progetti come Lezioni recitate e dei volumi Lezioni recitabili (2012) e Raccontare la Repubblica (2014), entrambi pubblicati da Edizioni SEB27.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fluent Fiction - Italian: Capturing Love: A Photographer's Journey through Roma's Heart Find the full episode transcript, vocabulary words, and more:fluentfiction.com/it/episode/2025-05-12-22-34-02-it Story Transcript:It: Era una giornata luminosa di primavera a Roma.En: It was a bright spring day in Roma.It: Piazza Navona era piena di vita.En: Piazza Navona was full of life.It: I colori dei pittori di strada si mescolavano con le risate dei bambini che giocavano vicino alle fontane.En: The colors of the street painters blended with the laughter of children playing near the fountains.It: Un profumo dolce di fiori e caffè riempiva l'aria.En: A sweet scent of flowers and coffee filled the air.It: Luca, una guida turistica appassionata, aspettava con impazienza l'arrivo di Giulia, la sua amata fotografa di Milano.En: Luca, a passionate tour guide, was eagerly awaiting the arrival of Giulia, his beloved photographer from Milano.It: Quando Giulia arrivò, il sole accarezzava le facciate barocche che circondavano la piazza.En: When Giulia arrived, the sun caressed the baroque facades surrounding the square.It: Aveva una macchina fotografica appesa al collo e un sorriso sul viso.En: She had a camera hanging around her neck and a smile on her face.It: Luca la salutò con calore.En: Luca warmly greeted her.It: "Oggi ti mostrerò una Roma che pochi conoscono", disse con entusiasmo.En: "Today I will show you a Roma that few people know," he said enthusiastically.It: Iniziarono il loro giro nella parte più tranquilla di Trastevere, dove le vie strette erano ricche di edera e segreti.En: They started their tour in the quieter part of Trastevere, where the narrow streets were rich with ivy and secrets.It: La bellezza semplice e autentica di Roma si svelava passo dopo passo.En: The simple and authentic beauty of Roma revealed itself step by step.It: Luca parlava con passione di ogni angolo, di ogni storia nascosta, e Giulia catturava tutto con la sua macchina fotografica.En: Luca spoke passionately about every corner, every hidden story, and Giulia captured everything with her camera.It: Mentre camminavano, Luca pensava a quanto fosse importante quella giornata.En: As they walked, Luca thought about how important that day was.It: Voleva che Giulia vedesse Roma non solo come una città, ma come un posto dove il loro amore potesse crescere.En: He wanted Giulia to see Roma not just as a city but as a place where their love could grow.It: Sapeva che Giulia amava il suo lavoro a Milano, ma sperava che potesse vedere la possibilità di un futuro insieme a Roma.En: He knew that Giulia loved her work in Milano, but he hoped she could see the possibility of a future together in Roma.It: Quando arrivarono a una piccola piazza, il sole cominciava a tramontare.En: When they arrived at a small square, the sun was beginning to set.It: Giulia alzò la macchina fotografica e scattò una foto di loro due insieme, avvolti dai colori caldi della sera e dalle ombre delle viuzze.En: Giulia raised her camera and took a photo of the two of them together, wrapped in the warm colors of the evening and the shadows of the little streets.It: Guardando l'immagine sullo schermo, Giulia si rese conto di quanto quei momenti con Luca fossero preziosi.En: Looking at the image on the screen, Giulia realized how precious those moments with Luca were.It: Si sedettero su una panchina e parlarono a cuore aperto.En: They sat on a bench and spoke openly.It: Luca espresse le sue paure, temendo di perdere Giulia.En: Luca expressed his fears, fearing he might lose Giulia.It: Lei ascoltava, il cuore diviso tra l'amore per Roma e le sue ambizioni.En: She listened, her heart divided between a love for Roma and her ambitions.It: Dopo una lunga riflessione, Giulia guardò Luca e, con occhi brillanti, disse: "Voglio provare a fare funzionare tutto qui, con te."En: After a long reflection, Giulia looked at Luca, and with shining eyes said, "I want to try to make everything work here, with you."It: Quella decisione segnò un nuovo inizio.En: That decision marked a new beginning.It: Giulia trovò modi per combinare i suoi progetti fotografici con la bellezza di Roma, mantenendo vivi i legami con Milano.En: Giulia found ways to combine her photography projects with the beauty of Roma, while maintaining her ties with Milano.It: Luca promise di essere più flessibile e aperto alle esigenze di Giulia.En: Luca promised to be more flexible and open to Giulia's needs.It: La primavera a Roma sembrava più dolce ora.En: Spring in Roma seemed sweeter now.It: Piazza Navona continuava a brulicare di vita, ma per Luca e Giulia aveva un nuovo significato.En: Piazza Navona continued to buzz with life, but for Luca and Giulia, it had a new meaning.It: Insieme, avevano trovato un equilibrio e un luogo che potevano chiamare casa.En: Together, they had found a balance and a place they could call home. Vocabulary Words:the guide: la guidaeagerly: con impazienzabeloved: amatacaressed: accarezzavafacades: facciatesurrounding: circondavanoauthentic: autenticaivy: ederahidden: nascostathe corner: l'angolothe street painter: il pittore di stradablended: si mescolavanopassionately: con passionenarrow: stretterevealed: si svelavacapture: catturavaprecious: preziosievening: serawrapped: avvoltithe shadow: l'ombradecision: decisionebeginning: iniziothe bench: la panchinareflected: riflessionethe sunset: il tramontofear: pauraambitions: ambizionishine: brillantibalance: equilibriobuzz: brulicare
Fabiola Valtolina esordisce sui palchi del Sydney Comedy Festival con il suo spettacolo "Emotionally Intense".
Fluent Fiction - Italian: Springtime in Roma: Love, Closure, and New Beginnings Find the full episode transcript, vocabulary words, and more:fluentfiction.com/it/episode/2025-03-30-22-34-02-it Story Transcript:It: La primavera inondava Roma di un dolce profumo di fiori e una leggera brezza accarezzava Piazza di Spagna.En: Spring flooded Roma with a sweet scent of flowers, and a light breeze caressed Piazza di Spagna.It: Le scale spagnole erano coperte di fiori di stagione; rose, tulipani e margherite splendevano sotto il sole di Pasqua.En: The Spanish Steps were covered with seasonal flowers; roses, tulips, and daisies shone under the Easter sun.It: La piazza era piena di turisti, chi scattava foto, chi si godeva un gelato sotto il sole romano.En: The square was full of tourists, some taking photos, others enjoying a gelato under the Roman sun.It: Tra tutte quelle persone, Giulia si fermò ai piedi delle scale.En: Among all these people, Giulia stopped at the foot of the steps.It: Giulia era un'artista dell'arte, una curatrice di mostre, in città per un importante convegno.En: Giulia was an art artist, an exhibition curator, in the city for an important conference.It: Roma la chiamava ogni primavera, ma quella volta aveva un altro motivo per tornare.En: Roma called her every spring, but this time she had another reason to return.It: Stringeva tra le mani una borsa di pelle, il ricordo di anni trascorsi a cercare risposte.En: She held a leather bag in her hands, the memory of years spent searching for answers.It: Dario era lì, a pochi passi da lei.En: Dario was there, a few steps away from her.It: Un sorriso gli illuminò il viso quando la vide.En: A smile lit up his face when he saw her.It: Un riconoscimento immediato dopo quasi un decennio.En: An immediate recognition after almost a decade.It: Lui, adesso una guida turistica, raccontava Roma con passione.En: He, now a tour guide, told stories of Roma with passion.It: Giulia lo ricordava bene, quel suo amore per la città, e non poté non sorridere, seppur con esitazione.En: Giulia remembered well, that love he had for the city, and couldn't help but smile, albeit hesitantly.It: “Giulia,” disse lui, avvicinandosi.En: "Giulia," he said, approaching her.It: “Da quanto tempo…”En: "It's been a long time..."It: “Sì, tanto tempo,” rispose Giulia, guardando intensamente le scalinate.En: "Yes, a long time," Giulia replied, intently looking at the steps.It: La loro ultima volta lì, insieme, risaliva a molti anni fa.En: Their last time there together was many years ago.It: Allora, il loro amore era giovane e ardente.En: Back then, their love was young and passionate.It: Si sedettero su una panchina vicino, le persone intorno a loro formavano appena un rumore di sottofondo.En: They sat on a nearby bench, the people around them forming just a background noise.It: Dario parlò del passato, di quanto aveva voluto rivederla, di come ancora pensava a lei.En: Dario talked about the past, how he had wanted to see her again, how he still thought of her.It: Giulia lo ascoltava, il cuore combattuto tra il voler ricominciare da capo e il desiderio di chiudere con il passato.En: Giulia listened, her heart torn between wanting to start over and the desire to close the chapter on the past.It: “Non sono più quella di una volta,” disse Giulia, guardando il cielo azzurro per trovare forza.En: "I'm not the same as before," said Giulia, looking at the blue sky for strength.It: “Lo so,” rispose Dario.En: "I know," Dario replied.It: “Neanche io. Ho imparato dai miei errori. Voglio dimostrarti… merito un'altra chance.”En: "Neither am I. I've learned from my mistakes. I want to show you... I deserve another chance."It: Giulia pensava a quanto si fosse arrabbiata in passato, a quante lacrime aveva versato.En: Giulia thought about how angry she had been in the past, about how many tears she had shed.It: Non era sicura di poter rivivere tutto quello.En: She wasn't sure she could relive all of that.It: Ma sentiva anche che parole sepolte per anni cercavano di uscire.En: But she also felt that words buried for years were trying to come out.It: “Perché è stato così difficile?” chiese, la voce tremante.En: "Why was it so difficult?" she asked, her voice trembling.It: Dario abbassò lo sguardo.En: Dario lowered his gaze.It: “Ero giovane, egoista. Non capivo quanto fossi importante. È stato un errore.”En: "I was young, selfish. I didn't understand how important you were. It was a mistake."It: Quelle parole pesarono meno del previsto.En: Those words weighed less than expected.It: Giulia si guardò intorno, le scale, le persone felici in vacanza.En: Giulia looked around, the steps, the happy people on vacation.It: Trovò una pace che non si aspettava.En: She found a peace she didn't expect.It: Consapevole di aver finalmente ricevuto la risposta che cercava da tempo.En: Aware that she finally received the answer she had been searching for a long time.It: “Sai, penso che entrambi abbiamo bisogno di un nuovo inizio, anche se separati,” disse Giulia con un accenno di sorriso.En: "You know, I think we both need a fresh start, even if separately," said Giulia with a hint of a smile.It: “Non ti rancoro più, Dario.”En: "I don't hold a grudge against you anymore, Dario."It: Lui annuì lentamente, accettando.En: He nodded slowly, accepting.It: “Va bene. Mi auguro il meglio per te, Giulia.”En: "Alright. I wish you the best, Giulia."It: Si alzarono, camminando fianco a fianco verso il centro delle scalinate.En: They got up, walking side by side towards the center of the steps.It: L'addio fu dolce, senza rimpianti.En: The farewell was sweet, without regrets.It: Giulia si sentì finalmente in grado di voltare pagina, di iniziare un nuovo capitolo.En: Giulia finally felt able to turn the page, to start a new chapter.It: La piazza era ancora piena di vita, e mentre Giulia si allontanava, una dolce sensazione di libertà l'accompagnava.En: The square was still full of life, and as Giulia walked away, a sweet sensation of freedom accompanied her.It: Dario rimase in silenzio, osservando il suo amore del passato, realizzando che poteva guardare avanti, finalmente in pace.En: Dario remained silent, watching his love from the past, realizing that he could look forward, finally at peace.It: La primavera a Roma era sempre un nuovo inizio.En: Spring in Roma was always a new beginning.It: Per tutti.En: For everyone. Vocabulary Words:breeze: la brezzacurator: la curatriceleather: la pellerecognition: il riconoscimentotour guide: la guida turisticapassion: la passionehesitantly: con esitazioneconference: il convegnoexhibition: la mostraforget: dimenticareangry: arrabbiataregret: il rimpiantoyoung: giovaneselfish: egoistapeace: la pacechance: la chancemistake: l'errorebackground noise: il rumore di sottofondostrength: la forzaanswer: la rispostafresh start: il nuovo iniziogrudge: il rancorecompanion: il compagnotear: la lacrimasweet: dolceforeground: il primo pianofreedom: la libertàchapter: il capitoloreckon: calcolarerealize: realizzare
Il carnevale (in italia) - Spendieren Sie einen Cafè (1€)? Donate a coffee (1€)? https://ko-fi.com/italiano Livello A2 #carnevale #storia #italy #vhs #festeStoria e curiosità sul carnevaleOggi parliamo del carnevale. Voglio raccontarvi la storia e le origini della festa più pazza del mondo e parlarvi anche delle diverse maschere e delle parole utili per descrivere il carnevale.Cominciamo appunto dai vocaboli utili:Coriandoli: sono piccoli pezzi di carta colorati che si buttano per strada per fare allegria. (Konfetti).Stelle filanti: sono delle piccole strisce di carta colorata, arrotolata sulle quali bisogna soffiare per farle volare come stelle comete. (Luftschlangen)Carro allegorico: è un carro con delle figure di carta pesta che girano per il carnevale. (Carro allegorico = Umzugswagen. – Carta pesta = Pappmaché) ...The full transcript of this Episode is available via "Luisa's learn Italian Premium", Premium is no subscription and does not incur any recurring fees. You can just shop for the materials you need or want and shop per piece. Prices start at 0.20 Cent (i. e. Eurocent). - das komplette Transcript / die Show-Notes zu allen Episoden sind über Luisa's Podcast Premium verfügbar. Den Shop mit allen Materialien zum Podcast finden Sie unterhttps://premium.il-tedesco.itLuisa's Podcast Premium ist kein Abo - sie erhalten das jeweilige Transscript/die Shownotes sowie zu den Grammatik Episoden Übungen die Sie "pro Stück" bezahlen (ab 20ct). https://premium.il-tedesco.itMehr info unter www.il-tedesco.it bzw. https://www.il-tedesco.it/premiumMore information on www.il-tedesco.it or via my shop https://www.il-tedesco.it/premium
La bottega delle meraviglie vegetali Con l'arrivo della primavera, sotto il soffice manto della terra, i tuberi e le radici iniziarono a svegliarsi. Le carote stiracchiavano le loro punte arancioni con il ciuffo verde. Le patate rotonde e paffute sussurravano fra di loro.“Sento il tepore del sole anche qui sotto,” disse una barbabietola tutta rossa. “Non vi sembra il momento perfetto per mostrarci al mondo?”“Hai ragione!” rispose entusiasta una cipolla. “Basta restare qui sotto! Voglio brillare tra gli scaffali di un bel negozio.”Così si misero in movimento verso la superficie. La terra si apriva dolcemente per far passare quelle radici allegre e decise. Una volta emerse, iniziarono a passeggiare spensierate tra gli olivi delle colline di Querceto, chiacchierando contente della loro nuova avventura.Lungo il loro cammino, dei passerotti saltavano sui rami e, vedendo l'allegra brigata chiacchierona, subito cinguettarono: “Cip, cip, cip! Dove andate, belle verdure profumate?”“A cercare il negozio più speciale del paese per metterci in mostra,” risposero.Un contadino, che da tanti anni coltivava con passione e si prendeva cura della qualità dei suoi prodotti, le notò e, con delicatezza, le raccolse. Le sistemò in un cesto e le portò fino al negozio di Sesto Fiorentino, che conosceva bene per la sua attenzione ai migliori prodotti della terra.Sull'insegna sopra la vetrina c'era scritto: LA BOTTEGA DELLE MERAVIGLIE VEGETALI.Nelle ceste curate con amore, le carote sfoggiavano il loro arancio vivace, le patate brillavano e persino le cipolle si pavoneggiavano con le loro sfumature lucenti. Anche i ravanelli ridacchiavano e si mettevano in mostra contenti. I clienti non potevano resistere a quello spettacolo di colori e profumi e si fermavano incantati dicendo: “Che verdure spettacolari! Questo sì che è un negozio ben fornito e di qualità.”Le verdure erano soddisfatte di essere apprezzate e comprate — sapevano che avrebbero regalato sapori e sorrisi in ogni cucina con piatti prelibati. Ricche di gusto e nutrienti, erano felici di essere ingredienti sani e genuini per tutti, dai più piccoli ai più grandi, portando in tavola la gioia e il calore di un pasto condiviso in famiglia e con amici, secondo la tradizione italiana.E allora, buon appetito a tutti quanti. Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Per scaricare il contratto del cellulare che abbiamo firmato come famiglia, clicca qui: https://www.lucamazzucchelli.com/primo-cellulare-figlio-contratto/ "Sei il primo ad aver resistito fino in fondo" (00:00:00)Questa è la frase che ho detto a mio figlio quando una sera mi disse con il cuore pesante: “Papà, sono l'ultimo della classe a non avere il cellulare…”. Non è stato sicuramente facile mantenere questa posizione, ma ad oggi ci riteniamo soddisfatti come genitori di averlo fatto.Le preoccupazioni di un genitore (00:01:58)Quando ne parlo con altri genitori, spesso mi confessano di aver ceduto allo smartphone prima del previsto per paura che il figlio venga escluso dal gruppo, o magari per l'ansia di non sapere dove sia o di non potersi contattare in caso di bisogno.Non ti nego che anche io e mia moglie abbiamo dovuto fare i conti con questi timori.Trovare un compromesso (00:03:15)Quanto al bisogno di comunicare per emergenza: a metà prima media gli abbiamo dato un vecchio Nokia senza internet. Se c'era davvero urgenza di sentirci, poteva chiamare o mandare un SMS, un po' come abbiamo fatto noi quando i social e whatsapp non esisteva.Se sei l'ultimo non vuol dire che sei in ritardo (00:04:35)Quando ho letto il libro di Alberto Pellai “Vietato ai minori di 14 anni”, ho trovato molte conferme scientifiche a quella che era stata principalmente un'intuizione genitoriale. Nel suo testo spiega perché i ragazzi non dovrebbero avere il cellulare prima dei 14 anni. Eppure non ci spieghiamo come mai, nel mondo di oggi, mantenere questa regola sia diventato veramente complesso.Il primo smartphone di mio figlio (00:05:30)Questo Natale il nostro primogenito ha ricevuto il suo primo smartphone.Non è stato facile resistere così a lungo, ma credo davvero ne sia valsa la pena.Come creare il tuo contratto per l'uso del cellulare (00:07:05)Voglio condividere con te un'idea che potrebbe esserti utile quando arriverà il momento: il contratto del cellulare. Perché ricorda: "Le regole non limitano la libertà, la proteggono".E tu, creerai un tuo contratto per l'uso del cellulare? Fammi sapere nei commenti ;-)A presto,LucaP.S. Se non sei ancora iscritto/a alla mia newsletter, ti consiglio di farlo per non perderti le mie riflessioni e i miei spunti per la tua crescita personale: https://www.psicologo-milano.it/newsletter/
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell'esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.Parola del Signore.
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Oggi con Matteo e Raffaele facciamo un bel giro d'Italia, un po' in autobus, un po' in treno. Ma c'è un colpo di scena! Dove? Chi? Come? Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Come scaricare la trascrizione Apri l'episodio in Transcript Player (https://play.easyitalian.fm/episodes/) Scarica come HTML (https://www.dropbox.com/scl/fi/t6rdrebszx77r5d6xwg7i/easyitalianpodcast152_transcript.html?rlkey=9mkr17vumb42fxohmy3onyi8g&st=3vl90hev&dl=1) Scarica come PDF (https://www.dropbox.com/scl/fi/0x1l219o8j1tlifcyhuv8/easyitalianpodcast152_transcript.pdf?rlkey=evmdruuu8y0insvshiyo6ce1v&st=dlvfpb8m&dl=1) Vocabolario Scarica come text file (https://www.dropbox.com/scl/fi/d9axrfbstqzeh1kj2mpof/easyitalianpodcast152_vocab.txt?rlkey=qmakhgvt1h5egdp5jatqyoctw&st=s6qosig3&dl=1) Scarica come text file with semicolons (https://www.dropbox.com/scl/fi/p11epld3u2q5djxenomcm/easyitalianpodcast152_vocab-semicolon.txt?rlkey=c66oyhl98msptdv4nns4ritle&st=0igf16hs&dl=1) (per app che utilizzano flashcard) Iscriviti usando il tuo feed RSS privatoper vedere la trascrizione e il vocab helper subito sulla tua applicazione per ascoltare i podcast sul tuo cellulare. Note dell'episodio Italian Conversation Phrases (For Absolute Beginners) - https://www.youtube.com/watch?v=xqCiQc7auqU Iniziamo con una parola un po' strana usata subito da Matteo: Cioncarsi - vuol dire mozzare e si usa, specialmente al sud, in frasi come: mi sono cioncato di freddo - che vuol dire mi sono spezzato, mozzato dal freddo. Ma "bando alle ciance"! iniziamo con la puntata, con un famoso ponte, in una famosa città, disegnato da un famoso architetto. Indovinato? Il ponte di Calatrava a Venezia. Un bel ponte, ma a quanto pare un po' pericoloso. E quindi sostituiranno il vetro con pietra. E quindi niente più ponte di vetro! https://arte.sky.it/news/2024/venezia-ponte-calatrava-pietra Altre parola usata da Matteo, oggi è in grande spolvero... Annoso - che è durato o dura da molti anni. Poi vi portiamo in giro per l'Italia, questa volta in autobus, per alcuni comodo ed economico, per altri un po' più scomodo, soprattutto se ti trovi su quello sbagliato e sei costretto a scendere in mezzo all'autostrada. Cose da pazzi! Ma a chi è successo? Curiosi? Concludiamo con un piccolo borgo in Sicilia, un borgo d'arte che è stato una ottima idea di un imprenditore. Ma come è andata la storia? Trascrizione Matteo: [0:23] Buongiorno! Raffaele: [0:24] Buongiorno, Matteo! Matteo: [0:25] Come va? Raffaele: [0:26] Anche a te la sigla fa i capricci? Matteo: [0:29] No. Perché? Che succede? Raffaele: [0:31] Un po' ballerina questa sigla. Mi andava veloce, mi andava lenta... Matteo: [0:36] È il freddo, il freddo ha congelato tutti i collegamenti e quindi è un po' ballerino tutto internet oggi. Raffaele: [0:46] E sì, freddo, vento, stamattina c'è tantissimo vento qui a Napoli, nuvoloni che coprono il sole, ieri c'erano nuvoloni che coprivano le stelle. Non riuscivo a vedere le stelle. Matteo: [0:59] Invece noi qui le vediamo ma ci cionchiamo di freddo. Forse questo è anche un po' dialettale come modo di dire. Raffaele: [1:12] E credo sia solo comprensibili ai campani. Matteo: [1:15] Sì. E comunque abbiamo molto freddo, ovviamente rispetto a quello che c'è di solito, non rispetto... (Non sento mai freddo, neanche quando racconto le peggiori freddure.) Raffaele: [1:25] Ma chi è? Abbiamo invitato qualcuno al podcast e non lo so? Matteo: [1:30] No, sta succedendo di tutto... Il mio tablet che uso per prendere gli appunti per la nostra puntata, ha deciso di rispondere a quello che stavo dicendo, non so per quale motivo. Quindi lui non ha freddo, però io sì. Raffaele: [1:50] Mattinata complicata, eh, Matteo? Matteo: [1:52] Molto complicata, molto complicata. Raffaele: [1:55] In tutto questo io ti avevo fatto l'assist per le stelle: non vuoi raccontarci qualcosa che riguarda alcune stelle? Matteo: [2:02] Voglio proprio raccontarvi qualcosa. Prima di partire volevamo dirvi di lasciarci tante stelle, perché così anche Raffaele che non può vederle perché è nuvoloso e non riesce a vederle... ma anche per diffondere di più il podcast e cercare di farlo sentire a tutti e ascoltare a tutti. Quindi tante stelline e lasciateci anche una bella review e in questo modo potremo diffondere il podcast di Easy Italian a tutti. Ma ora partiamo! Raffaele: [2:47] E dove andiamo? Matteo: [2:49] Partiamo da nord, vicino casa. Raffaele: [2:52] Partiamo da nord, sì, diciamo che questa puntata sarà un lungo viaggio, come spesso facciamo, da nord a sud. Partiamo da nord, partiamo da Venezia. Se fa freddo a Napoli, potete immaginare a Venezia. Matteo: [3:08] E quando fa freddo, troppo freddo, soprattutto in città d'acqua... Raffaele: [3:13] Poi è una città molto umida, è una città lagunare, quindi potete immaginare che soprattutto di notte e nelle prime ore del mattino si forma sempre un po' di ghiaccio, ma non in tutta la città, ma in un punto particolare. Dobbiamo parlare, dobbiamo affrontare il problema del ponte di Calatrava. Conosci quest'opera? Matteo: [3:37] Sì, abbastanza famosa e anche quasi subito visibile a Venezia. Raffaele: [3:46] Se arrivi dalla stazione, sì. Matteo: [3:47] Sì, sì, è un po' strano. (Perché strano?) Beh, perché rispetto a tutta Venezia, è molto moderno. Raffaele: [4:00] Eh sì. Noi parliamo di Venezia, uno si aspetta di sentir parlare di arte, di storia... Invece qui parliamo di architettura e design. E non vuol dire che Venezia non può essere moderna, però è un matrimonio non sempre facilissimo. E il design secondo me non è neanche il problema maggiore di questo ponte, Allora, in ordine, come dici tu, si vede subito se arrivi alla stazione di Santa Lucia, perché questo ponte collega proprio la stazione a Piazzale Roma. Ha diversi nomi, in realtà si chiama Ponte della Costituzione, lo chiamano quasi tutti Ponte di Calatrava perché l'architetto è quello che oggi si chiama un archistar, cioè un architetto star, ovvero Santiago Calatrava. Spagnolo. Ma in tanti lo chiamano il ponte di vetro, perché una delle caratteristiche di questo ponte super moderno è che è fatto tutto in [vetro] ed acciaio. Anche i gradini sono in buona parte fatti di vetro. E già insomma con la premessa che abbiamo fatto all'inizio con il freddo e il ghiaccio, sai già dove stiamo andando a scivolare... Matteo: [5:26] Scivoliamo tutti quanti sul ponte che diventa improvvisamente un ottimo punto per gli slittini. Raffaele: [5:33] È proprio quello che hanno affermato negli anni diversi cittadini: sembra quasi una disciplina delle olimpiadi invernali. Prova a non scivolare sul ponte di Calatrava, se arrivi dall'altro lato vinci un premio. Alcuni hanno fatto i paragoni con le piste di pattinaggio. Insomma è un ponte che, ti devo dire la verità, non è nato benissimo. Già dal principio i costi sono stati molto elevati, già di base sono stati più alti di quello che era stato messo a preventivo, si è arrivati a superare la decina di milioni di euro per un ponte di circa 100 metri. E insomma anche per il discorso artistico che dicevamo inizialmente, che fa un po' a cazzotti questa struttura super moderna con una città storica come Venezia. Ma questo ponte è tornato a far parlare di sé proprio nelle ultime settimane perché le persone continuano a scivolare, continuano a cadere. Matteo: [6:40] E non vincono nessuna medaglia... Perché dicono "Scusate, però qua facciamo questa disciplina olimpica ma almeno una medaglia alla fine..." Raffaele: [6:49] Pensa che negli anni per aiutare i partecipanti [di] questa disciplina le hanno provate tutte. Hanno provato a mettere del sale sui gradini per evitare la formazione di ghiaccio ma niente da fare. Hanno persino messo, sai, queste striscioline ruvide antiscivolo che trovi spesso nelle stazioni? Le hanno messe proprio sui gradini. E tu puoi immaginare, un ponte che è costato sopra i 10 milioni di euro e poi metterci lo scotch sopra, non è proprio il massimo. E nonostante tutto si scivolava e le strisce non aderivano bene. E quindi Matteo c'è stata un'unica soluzione da prendere in considerazione. (Tolgono il ponte!) No, non è una soluzione così drastica, sarebbe davvero un peccato. Però tolgono una parte del ponte, tolgono i gradini in vetro, che saranno sostituiti con dei gradini in pietra. Sì, una pietra molto particolare che prende il nome di trachite... Io non so come funziona la trachite: mi auguro che non faccia scivolare la gente. Matteo: [8:01] Quella che conosco io è una scocciatura: ti fa male la gola, non riesci a parlare... Raffaele: [8:08] Matteo, quella è la tracheite, che è l'infiammazione della trachea, che è una parte della gola. Ma questa che mettono a Venezia non è il mal di gola a terra... ma è la pietra per evitare che le persone... scivolino... è scivolata anche la mia lingua. E quindi alla fine un'altra spesa, quindi un milione e mezzo di euro. Una spesa extra che si aggiunge al fatto che originariamente questo ponte era stato pensato anche per far attraversare i disabili. C'era una cosiddetta ovovia, ovvero una sorta di trenino a forma di uovo, per trasportare persone disabili da un lato all'altro. Ha avuto più problemi del ponte questa ovovia ed è stata rimossa qualche anno fa. Che ne pensi tu di tutta questa storia? Matteo: [9:06] E mi dispiace, è un ponte che non decolla, che da un certo punto di vista è buono, però non so. Il problema è che quando si vuole fare qualcosa di artistico e contemporaneamente utile, ci vogliono altro che i Calatrava, ci vogliono i Da Vinci. Cioè nel senso, non basta essere un archistar, devi essere quasi un genio per riuscire ad arrivare a creare qualcosa di artisticamente bello e contemporaneamente utile per una città che ospita migliaia, anzi milioni di persone all'anno. Quindi non stiamo parlando di un paesino o di una città normale, stiamo parlando di Venezia. Raffaele: [10:04] Io penso che il punto sia sempre quello. Adesso non mi voglio sostituire agli architetti, ma io penso che il punto sia sempre quello che quando fai un'opera d'arte che viene esposta in un museo, allora deve essere bella o suscitare una riflessione. Ma in questo caso stiamo parlando di architettura pratica, un ponte sul quale le persone ci dovranno salire, dovranno salire e scendere senza cadere, quindi bisognerebbe sempre mettere al primo posto la praticità di un'opera e al secondo posto tutti gli abbellimenti architettonici e così via. Se facciamo il contrario rischiamo di dover fare le cose due volte o persino più volte. Matteo: [10:52] Sì, purtroppo è un problema, un annoso problema, un problema... questo annoso già lo abbiamo incontrato. Raffaele: [11:04] Che vuol dire annoso? Ecco qua, lo hai detto, adesso annoso cosa vuol dire? Matteo: [11:09] Che è un problema che c'è da tanto tempo, da anni, cioè... che... no? Raffaele: [11:15] Sì, sì, sì, che si trascina da molto tempo. Matteo: [11:18] Che si trascina da molto tempo per, in questo caso anni, direi anche secoli. E ovvero il riuscire a far coesistere arte e utilità, però secondo il mio modestissimo e ignorante parere se si vuole fare una cosa del genere si dovrebbe prima partire dall'utilità, come hai detto tu, e poi abbellire questa utilità. Nel momento in cui si fa il contrario, e in questo caso capisco anche perché si fa il contrario, perché Calatrava ha un suo stile, e parte dal suo stile. Raffaele: [11:58] Sì, ma sai, a Venezia i ponti ci sono sempre stati. Poche città come Venezia al mondo sanno fare i ponti. Perché prendere un architetto che ha come particolarità quella di fare ponti ultramoderni in vetro e acciaio, quando bastava fa re un ponte più semplice eumile, più economico, magari anche abbellito esteticamente, ma più in sintonia con l'estetica della città e più pratico per i cittadini stessi? Matteo: [12:30] È vero, bastava andare un po' in giro per l'Italia, forse trovavamo anche qualche esempio giusto. Raffaele: [12:38] Ci sto. Torniamo indietro, non attraversiamo il ponte, torniamo in stazione ma invece del treno, prendiamo un autobus. Matteo: [12:51] Allora, in autobus in giro per l'Italia è una cosa simpatica, però è stancante, eh? Vi avverto... Raffaele: [12:59] Fino a un certo punto. Matteo: [13:01] È un po' stancante. Raffaele: [13:03] C'è però chi lo deve fare, che non ha tante alternative. Certo, l'alternativa è sempre il treno, ma il treno per lunghi tragitti è sicuramente una forma più cara rispetto all'autobus. Oggi si può viaggiare in autobus comodi, seduti, con la presa della corrente, con il wifi, da nord a sud grazie a compagnie come... Flixbus. Matteo: [13:30] Questa puntata non è sponsorizzata da Flixbus, vogliamo specificare. Lo capirete più avanti. Raffaele: [13:39] Sì, sì, non siamo stati pagati né per parlarne bene né per parlarne male, a dir la verità. Però questa storia riguarda proprio un viaggio della speranza, un viaggio in autobus. Parliamo di un giovane ragazzo pugliese, Giuseppe De Nicolo, che è un 19enne pugliese che è andato in Trentino-Alto Adige per lavorare durante le vacanze [natalizie]. Finite queste sue settimane lavorative, decide di ritornare a casa. E prenoto un autobus che da Trento, quindi estremo nord, l'avrebbe dovuto portare a casa vicino Bari. Purtroppo però i giorni delle vacanze sono giorni di molto traffico, poi ecco c'è il freddo, il ghiaccio e così via... Gli autobus in quelle giornate subivano dei fortissimi ritardi. Fatto sta che l'autobus prenotato di fatto viene annullato, non partirà. E Giuseppe si trova nella difficoltà di capire come fare adesso per tornare a casa. Era tra l'altro un autobus notturno, quindi senza prenotazione alberghiera per la notte, come fai? Trova un'alternativa: c'è un altro autobus che fa la stessa tratta, però con cambio autobus a Bologna. Quindi Trento-Bologna, a Bologna scendi, prendi un altro autobus e fai Bologna-Bari. Tutti contenti, no? Matteo: [15:12] Eh, sì? Raffaele: [15:14] Il problema è che il biglietto era valido solo per quella corsa senza cambi. E allora l'autista di questo autobus Trento-Bologna con il controllore cominciano a fare un po' di storie: "non sarebbe questo l'autobus giusto, bisogna sentire il centralino, fai così, sali a bordo, poi vediamo..." Mai fidarsi di qualcuno che dice poi vediamo. (Poi vediamo...) Parte tranquillamente l'autobus, nel frattempo è difficile mettersi in contatto con il numero verde di Flixbus persino per l'autista stesso. Ma quando risponde il centralino, gli dicono: "Sì, effettivamente, c'è un problema: il ragazzo non può stare a bordo, non ha un biglietto valido, non sarebbe mai dovuto salire a bordo". (Ahia!) A questo punto autista e controllore comunicano la notizia al ragazzo e il ragazzo dice: "Adesso che volete fare? Mica mi potete abbandonare qui sull'autostrada?" "Ah no? E se facciamo proprio così?" Il ragazzo minaccia di chiamare i carabinieri per vedere chi ha ragione. Chiamano i carabinieri effettivamente. Secondo te i carabinieri cosa hanno detto? Matteo: [16:31] "Non lo sappiamo". Raffaele: [16:32] "Mi dispiace, non possiamo aiutarvi, non possiamo occuparci di questo." A questo punto però l'autista e il controllore sono arrabbiatissimi, alla più vicina corsia d'emergenza accostano, davanti agli occhi di tutti gli altri passeggeri che non hanno fatto nulla tra l'altro, fanno scendere il ragazzo, gli danno il bagaglio e lo abbandonano in autostrada. Matteo: [16:57] Ma in corsia d'emergenza? Raffaele: [16:58] Eh sì. Matteo: [17:00] Vabbè, però mi sembra una cosa ridicola. Raffaele: [17:01] Lui fortunatamente riesce a raggiungere la stazione di servizio, chiama un Uber e si fa portare a Bologna. E da qui prenota un treno che lo porta vicino casa, a Molfetta. Matteo: [17:15] Allora, qui c'è un problema fondamentale, che non capisco perché non lo abbiano lasciato alla prima stazione di servizio. Che stava facendo? Stava facendo impazzire tutti? Urlava? Era un pericolo? Raffaele: [17:33] Può darsi che stavano... i toni si stavano alzando, e a dir la verità questa corsetta emergenza era poco prima di una stazione di servizio. Quindi non credo il ragazzo abbia dovuto fare dei chilometri. Però comunque è stato abbandonato in autostrada un cliente, alla fine, perché il ragazzo aveva un obiettivo valido e l'autobus era stato cancellato non per suo volere. Ma si può fare una cosa del genere? . Matteo: [17:59] Evidentemente sì, nel senso che... Raffaele: [18:02] Nel senso che l'hanno fatta, quindi si può fare. (L'hanno fatto, esatto.) Fisicamente è possibile. Matteo: [18:08] Però l'errore grande è stato probabilmente farlo entrare, cioè nel senso, non puoi arrabbiarti con qualcuno che è sul tuo autobus dopo che lo hai fatto entrare. Raffaele: [18:20] Esatto, quindi l'autista e il controllore hanno fatto due errori gravi. Il primo forse dettato dalla volontà di aiutare, il secondo proprio cattivo nell'animo, perché non si fa, non si abbandona una persona in autostrada, è pericoloso e tra l'altro penso sia proprio vietato dal codice della strada. Il ragazzo fortunatamente è riuscito a tornare a casa, ma ha contattato i media per diffondere questa notizia e ha anche protestato nei confronti della compagnia. Flixbus ha risposto e ha sospeso l'autista e il controllore dicendo però che il ragazzo non sarebbe mai dovuto salire su quell'autobus, perché non aveva il titolo adatto a salire. Quindi come dire hanno sbagliato autista e controllore ma sbagliato anche il ragazzo che non doveva essere lì. Che è una, come dire, una soluzione che non so quanto mi fa contento. Matteo: [19:19] Sì, diciamo che è un po' scaricare responsabilità: la responsabilità è dell'azienda. Raffaele: [19:27] Punto, punto, non facciamo scaricabarile. Matteo: [19:30] Esatto, la responsabilità dell'azienda e se proprio dobbiamo andare a cercare un errore, l'errore più grande dell'azienda è stato quello di formare male il controllore e l'autista in modo da non dare a loro la conoscenza per dire al ragazzo "non puoi salire". Raffaele: [19:55] Esatto. Matteo: [19:55] Quindi l'errore più grande è quello, è l'unico errore. Perché poi se l'autista non sapeva bene cosa fare... Ha fatto un gesto umano facendolo salire. Poi c'è stata un'escalation, però il gesto era ovviamente umano, perché non c'era una regola ben scritta. Quindi colpa dell'azienda, non incolpiamo gli autisti. Raffaele: [20:23] Io ci metto il carico e ti dico che un altro disservizio dell'azienda è il fatto che il numero verde non rispondeva, non c'era nessuno disponibile, nessuno che sapesse dare una risposta alle domande in primis dell'autista e del controllore e poi anche del ragazzo. Il ragazzo quando è sceso in corsia d'emergenza stava ancora al telefono provando a contattare il servizio clienti di Flixbus. E io sono un po' preoccupato perché ilmese prossimo dovrei prendere un autobus Flixbus... Matteo: [20:55] E noi non vediamo l'ora di sentire la tua esperienza. Raffaele: [20:58] Vi racconterò, se tornerò a casa. Matteo: [21:01] Sì, sicuramente. Raffaele: [21:02] Nel frattempo, invece di scendere a Bari, noi proseguiamo, passiamo anche lo stretto di Messina e andiamo in Sicilia. Matteo: [21:18] Oh, che bello, anche perché penso che in Sicilia ci sarà anche una buona temperatura adesso, rispetto a Milano. Raffaele: [21:27] Ti faccio sapere subito. Palermo meteo: 11 gradi e pioggia, non benissimo. Diciamo che tutta l'Italia è attraversata da questa ondata di freddo. (Sì.) Però sopra i dieci non si sta male. Matteo: [21:44] Eh, direi. Raffaele: [21:46] E io ti porto in una cittadina vicino Palermo, ti porto in uno dei borghi più piccoli d'Italia. In termini di abitanti parliamo soltanto di venti abitanti. Matteo: [22:02] Venti? Raffaele: [22:03] Soltanto venti. E sono tanti rispetto a quelli che ci vivevano circa trent'anni fa, che era soltanto una famiglia, quindi suppongo quattro o cinque persone. Matteo: [22:14] Quindi una famiglia in un bor.... un borgo per una famiglia. Bello, però... Raffaele: [22:19] Un borgo unifamiliare. Il borgo è davvero piccolissimo, parliamo di due, tre strade. Per farti capire meglio dove siamo, siamo a circa 30 chilometri da Palermo. La cittadina si chiama Partinico, ma questo borgo si chiama Borgo Parrini. Matteo: [22:39] Nome interessante. Raffaele: [22:41] Eh sì, perché ha un significato in siciliano. I parrini in siciliano sono i preti, i sacerdoti. E questo nome ci racconta un po' la storia del borgo un po' isolato, perché era il borgo dei gesuiti che si erano stabiliti fuori Palermo, quindi dei preti. Parliamo del '500-'600. A fine Settecento i gesuiti vengono espulsi da quello che all'epoca era il regno di Napoli e il regno di Sicilia, e quindi il borgo diventa in pratica abbandonato. E ti ripeto, fino a trenta anni fa ci viveva solo una famiglia, la famiglia Gaglio, di cui però faceva parte Giuseppe, Giuseppe Gaglio, che ha un'idea interessante. Siccome tutte le casette di questo borgo erano in vendita più o meno a un euro, dice: "ma sai che faccio? Ne compro io la buona parte, le ristrutturo e ne faccio un'attrazione turistica artistica." Ispirato alle città del Mediterraneo e alla storia della Sicilia, decide di abbellirle in maniera artistica. Quindi ceramiche colorate, pittura dai colori molto forti, richiami a figure artistiche dell'area mediterranea ma un po' anche a livello internazionale. E questo posto trent'anni dopo prende il soprannome della piccola Barcellona, perché buona parte delle ricostruzioni in ceramica sono ispirate ad Antoni Gaudi, il padre del modernismo, se lo vogliamo chiamare così. Matteo: [24:24] Bello, beh in effetti è molto bello, è molto affascinante e caratteristico il borgo. Tu sei mai stato? Raffaele: [24:34] No, io non sono... mi vergogno a dirlo tantissimo... Non sono mai stato in Sicilia, Matteo... Matteo: [24:42] Ma come? Io non sono stato lì, però in Sicilia sì. Ma è strano, Napoli-Sicilia non è una cosa impensabile. Raffaele: [24:52] Allora in autobus, no. In treno, è difficile anche se si fa. In nave sarebbe la cosa più facile. C'è anche l'aereo adesso, ce ne sono tanti. Il punto sai qual è? Che dovendo prendere un mezzo di trasporto come l'aereo, o come la nave, a me non piace tantissimo viaggiare in nave. Però c'è sempre l'idea che se devo prendere un aereo, vado all'estero. Anche quando facciamo i preventivi per viaggi durante l'anno, c'è sempre qualcosa che mi fa dire: "vabbè, ma a questo punto vado a... una città estera, in una città estera." Matteo: [25:24] Ma come? Questa è una cosa che tutti i nostri ascoltatori ti diranno: "Ma no!" Raffaele: [25:30] Però anche loro poi vogliono viaggiare in Italia [all'estero], è un po' quello, no? (Eh sì, in effetti sì.) Però ci metterò una pezza, come si dice: prometto che a breve andrò in Sicilia, anzi possiamo fare una cosa, Matteo. Possiamo andare insieme, possiamo fare le nostre vacanze durante l'anno tutti quanti in Sicilia: un bel team retreat di Easy Italian in Sicilia. Matteo: [25:53] In Sicilia, bah, possiamo provare. Non lo so, vediamo, ché... fa caldo. Raffaele: [26:01] Tornando a Borgo Parrini, Matteo, che ne pensi di questa idea di Giuseppe Gaglio, che da solo ha praticamente ridato vita a questo borgo, borgo che è diventata una delle attrazioni della Sicilia, e uno dei posti più fotografati e condivisi sui social di tutta la Sicilia. Matteo: [26:23] Mi sembra un'ottima idea, è un ottimo modo per prendere, rendere qualcosa di ormai morto, una cosa di nuovo viva e utile. Anche per, come dire... Queste cose secondo me sono anche utili forse per alleggerire il peso turistico che ha Palermo e cercare di reindirizzarlo anche in altri luoghi lì vicino. Raffaele: [26:55] Sì, tra l'altro è un'escursione interessantissima, anche perché è vicino Palermo, a conti fatti, ma vicino anche l'aeroporto e altre cittadine come Terrasini e Castellammare del Golfo, quindi si presta benissimo ad essere visitato anche solo in una giornata. E poi il tocco extra dell'imprenditore Gaglio, che all'interno di alcune di queste abitazioni ristrutturate artisticamente ci ha aperto dei musei, come il Museo dei Pupi, ad esempio, che sono le tipiche marionette siciliane. Matteo: [27:33] Molto bello. Peccato che c'è un piccolo colpo di scena. (Che succede?) Il colpo di scena è che il signor Giuseppe Gallio è indagato. Raffaele: [27:47] Ah! Che è successo? Matteo: [27:51] Hai capito? Hanno fatto tutto. Ha fatto il ponte, cioè il ponte, mi sono confuso. Ha fatto il villaggio, ha creato i musei: è indagato per corruzione. Raffaele: [28:05] Oh no, arrestato per corruzione. Matteo: [28:07] Mannaggia, non si riescono a fare due cose positive in Italia che poi esce fuori qualcosa di non proprio pulito. Raffaele: [28:18] Hai proprio ragione, vedi? In Italia è difficile fare due cose buone positive una dietro l'altra. Detto questo, il borgo non è arrestato. Matteo: [28:28] Il borgo è visibile, visitabile: visitatelo. Raffaele: [28:32] Mi hai lasciato con l'amaro in bocca, Matteo, con questa notizia. Matteo: [28:36] Direi di parlare di questo colpo di scena nel nostro privé. E continuiamo. Anche perché sono curioso di sapere l'effetto che ha fatto su di te. (Eh sì.) Ho lasciato. questa notizia proprio alla fine fine, Raffaele non sapeva questa cosa. Raffaele: [28:55] Parliamone di là, vai: attraversa il ponte di vetro e vieni nella nostra sala VIP. (Senza scivolare!) Non scivolare! Diamo un grosso abbraccio a tutti i nostri ascoltatori. Matteo: [29:06] Mi raccomando, tante stelline e tante review. Raffaele: [29:09] Ciao! Matteo: [29:10] Ciao!
Roger Mussalli è nato in Sudan da una famiglia di origine iraniana, vive a Sydney, ma ha deciso di imparare l'italiano per un senso di affinità con la nostra cultura.