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Le sette voci presentate nella plaquette 7LUNE dedicata alla poesia messicana sono state scelte dall’editrice, poeta e artista Marisol Vera Guerra che, in veste di curatrice, le offre al pubblico italiano con le seguenti parole: “prima d’essere una intellettuale o scrittrice, sono una donna dalla vita affettiva intensa e molte volte (non mi vergogno a dirlo) di fronte ad una opera letteraria chiedo alle mie emozioni, ai miei istinti più selvaggi, se con la lettura di quei testi si sentono scossi, se la risposta è “sì”, allora li scelgo. Ho conosciuto da vicino la maggior parte dei poeti qui presentati e posso dire che la mia valutazione positiva della loro poesia non è nata da una stretta amicizia, ma al contrario, il nostro primo incontro è sorto dalla poesia. Tutti loro sono poeti che commuovono, che feriscono, che in un modo tutto loro ci salvano dall’abisso”.
I colori dell’autunno avvolgono il lettore già dallo splendido dipinto di Renata Lleidas che apre questa nuova selezione poetica del Progetto 7LUNE: i caldi toni del marrone incorniciano una luce che si accende verso una nuova dimensione (Alban), avvolgono la schiena dell’amata (Cárdenas), danzano assieme alle piroette di una foglia che cade (Cham), per poi diventare lividi nella pioggia sferzante (Londoño) che diluisce il sé (Montalvo): fiumi d’immagini (Pérez-Sepúlveda) dai colori vividi (Bonilla Olivares) o netta negazione (Rivera) di fronte ai mesi che più degli altri ci ricordano il declino della vita, le sue ultime fiammate verso la morte, la perenne ciclicità a cui siamo sottoposti, che alle volte ci trascina quale fiume in piena, e altre ci sospinge delicatamente come fiore che dall’albero si stacca. Nella copertina di questo numero: opera intitolata “Canto alla luna” di Renata Lleidas, pittrice messicana. Laureata in Artes Visuales presso l’istituto Chisholm a Melbourne, in Australia. Ha esposto le sue opere in Canada, Brasile e Australia Altre sue opere sono visibili su: www.facebook.com/renata.lledias?fref=ts La musica nel podcast è del musicista costaricano Mauricio Gutiérrez.
L’intensità della diatriba religiosa permea le pagine di questa nuova plaquette offerta dall’Associazione Culturale Progetto 7LUNE: fin dalla conturbante immagine di copertina, opera dell’artista messicana Elena Petrini in cui una religiosa (Sor Juana?) si specchia o si toglie/mette una maschera, sotto lo sguardo silenzioso della luna. Il rapporto col divino è il filo di Arianna che ci conduce alla scoperta di 7 diversi ed appassionanti nuovi autori: un Dio silenzioso (Cote) o incosciente (Figueroa), l’Onnipotente figura del perdono (Quero) che dona riposo eterno, o idolo da invocare di fronte alle fatiche della vita (Ramírez Berrocal), ma anche ultima roccia a cui afferrarsi (Solís) prima della discesa agli inferi. Eppure questi versi non parlano solo del rapporto col Padre supremo, si rapportano anche a personaggi biblici come Giuda (Gutiérrez) o si mettono in antitesi con la figura della Vergine Maria (Rodas) in un volutamente dissacrante urlo femminista. Punti di vista dissimili ed eterogenei proprio per fungere da detonante e spunto a nuove riflessioni su una tematica così controversa eppur ineludibile. Nella copertina di questo numero: opera della pittrice messicana Elena Petrini. Il quadro s’intitola "A la memoria de mi padre, hijo y esposo" [Monja negra con niño Dios] ed è un olio su tela della grandezza di 40x60 cm eseguito nel 2013. Per visionare altre opere di Elena Petrini potete cliccare su www.elenapietrini.wix.com/arte La musica nel podcast è del musicista onduregno Victor Emilio.
Un aroma, che si diffonde fin dalle fresche angurie dell’opera di Aida Emart della copertina, pervade questa plaquette dedicata al colorato e saporito cibo ispanoamericano visto dagli autori inclusi: cibo di carta (Botelho Mauri), unico capace di sfamare il poeta, appassionato e cultore di rime e sapori (Long-Ohni), avido, perfido (Maldonado) ed abile descrittore di piatti tradizionali (Martínez), casalinghi (Mora Mora), per noi particolari ed esotici (Socorro Sirvent) ma comunque piatti che ricordano il sopraggiungere delle stagioni (Vera Guerra) e si configurano non solo come cibo che riconforta le viscere, ma anche l’anima. Se da un lato i manicaretti menzionati sono descritti nella loro gustosa e saporita presenza, dall’altro diventano metafora del calore domestico, ricordo di nonne e tradizioni, momento poetico assoluto in cui adagiare le nostre radici. Nella copertina di questo numero: acrilico su tela (80 x 60 cm) della pittrice messicana Aida Emart, intitolato “Maternidad con luna”. Per maggiori informazioni riguardo la sua opera: http://aidaemart.com.mx/ La musica nel podcast è dell’artista messicano Luis de la Torre. www.progetto7lune.it info7lune@gmail.com
Dalla copertina di questo numero la luna risplende ingabbiata come un passero su di un roseo tramonto in cui i colibrí volano liberi e una donna affida al vento il suo mistero. L’enigmatico dipinto di Rebeca Alcantara ci conduce a scoprire i versi che contiene questa nuova plaquette 7LUNE che hanno come filo conduttore un riferimento al mondo dei volatili, una rappresentazione del loro fugace movimento (Jaramillo) o alla loro simbolica funerea presenza (Tentoni). Si tratta di uccelli-metafore, ingabbiati nella boca dell’uomo (Alt), sfamati dall’amore di una donna (Zanches), emblemi da un lato della divinità (Solórzano Alfaro) e dall’altro della cieca volontà dell’uomo (Martínez). Meravigliose creature della natura, questi uccelli divengono portavoce del grido zittito nella gola dell’uomo (Valle) che si fa promotore della leggerezza del loro volo anche in questi tempi cupi.
Un bouquet di fiori dal profumo intenso e pervasivo affiora da questa nuova plaquette che, già dalla sensuale copertina di Guadalupe Delgado, presenta testi e immagini relative alla simbologia floreale. Le calle della purezza invitano, dal quadro dell’artista messicana, ad una meditazione solitaria dei versi antologizzati che trovano nel fiore consolazione e solllievo ad una vita di stenti (Cana), emblema della condizione del poeta che aspira alla comunione (Carbone) e che s’identifica con la precarietà della vita vegetale (Garrigoz). Fiori di ogni tipo vengono rappresentati come grida di sensibilità al vento (Cortés Gutiérrez) o simbolo del sopraggiungere della fase in cui anche la vita avvizzisce (Leon), o al contrario benedizione di colore che piove dall’alto (Matul) o persino veicolo privilegiato d’amore (Suárez). Girasoli, rose, calle a cui anche i nostri occhi europei sono abituati, ma anche la lussureggiante vegetazione centroamericana o i solitari fiori della pampa argentina parlano dalle pagine di questa plaquette facendoci sentire in comunione con la grande Madre Natura che ci accoglie e ci preserva, e che anche noi dobbiamo accogliere e preservare. Un invito che, dalla nostra neo-nata associazione culturale Progetto 7LUNE ci sentiamo di fare nostro e diffondere, attraverso queste poesie scelte e tradotte per voi. Nella copertina di questo numero: opera della pittrice messicana Guadalupe Delgado. L’artista ha partecipato a varie mostre tra cui “La mujer en el arte” con la fondazione Artistas Plásticos y Visuales de la Republica Mexicana A.C. Si possono vedere altre sue opere su: https://www.facebook.com/guadalupe.delgadogarcia.90 La musica nel podcast è dell’artista messicano Luis de la Torre.
Una luna urbana (Chaves Corea) sovrasta gli alti edifici che come zeppi alveari contengono un’umanità brulicante e disperata, fatta di mendicanti e sgualdrine (Chichisque), donne innamorate che intravedono nei viali della città l’uomo che le ha abbandonate (Gómez de Lara), hotel circondati da bestie fameliche (González). La città ritratta in questi versi è però anche teatro d’amore (Gris) fra due vicini, i ricordi d’autunno in una Madrid dorata (Gumucio Dagrón), la nostalgia della pioggia cittadina (Munguía) e le macerie di un passato d’instabilità tra i resti di supermercati sopravvissuti al terremoto (Osuna). Vi offriamo un tour in 7 eterogenei aspetti di come una città, interiore o esteriore, può diventare l’habitat della bestia umana, dei suoi timori e dei suoi desideri. Nella copertina di questo numero: dipinto di Dennis Chaves Corea, pittore nicaraguense trasferitosi in Costa Rica in tenera età, autodidatta. Si dedica principalmente alla pittura ad olio e nel 2009 ha esposto nella mostra del concorso “Nuestras construcciones patrimoniales 2009”. Ha esposto inoltre nella Casa De Cultura Alfredo González Flores e nell’Instituto México di San José. La musica nel podcast è del musicista costaricano Mauricio Gutiérrez Ventura. In questo numero: VIOLETA CHICHISQUE (El Salvador), MARÍA GÓMEZ DE LARA (Colombia), LISANDRO GONZÁLEZ (Argentina), CELESTE ALBA GRIS (Messico), ALFONSO GUMUCIO DAGRÓN (Bolivia), ELVIN MUNGUIA (Honduras), WILLIAM OSUNA (Venezuela).
La giocosità dei delfini (Colin) che accompagnano un viaggio immaginario nell’infanzia da subito il tono di questa plaquette che raccoglie dei testi accomunati dal tema della fanciullezza: un’età per sempre andata che una trottola risveglia (Abnur), oppure un intreccio di presente,passato e futuro che ritorna su se stesso (Azuela), nostalgia per la nonna che ci cullava (Chelle), o severa denuncia degli sbagli genitoriali (Maldonado). La selezione che qui vi proponiamo passa dalle dolci melodie di righe scritte quasi per i bambini (Dada) agli amari versi di disincanto (Tafur) in cui molti adulti possono riconoscersi. Ma l’infanzia è davvero un luogo per sempre perduto? Forse il segreto per recuperarla è imparare nuovamente a sorprendersi, chiudere gli occhi come un bimbo (Molina) e cantare. Ci auguriamo che questa plaquette risvegli in voi un ricordo, un pensiero, il desiderio di tornare piccoli, almeno per qualche minuto, tuffandoci nella poesia.
L’intenso azzurro che avvolge il lettore di questa nuova plaquette 7LUNE già dal meraviglioso dipinto di copertina, è il colore per eccellenza del mare che fa da filo conduttore a questa selezione poetica che abbiamo tradotto per voi. L’oceano connaturato all’opera di Neruda appare come nostalgico ricordo (Acosta), ma anche come rinnovatore del passato (Galán Casanova) capace di cancellare tracce e tenere nascosto un vascello, ma allo stesso tempo in grado di far sorridere gli occhi di un’innamorata (Heráud) o un mare interno, in perpetuo movimento (Kummerfeldt) che s’identifica con un moto costante dello spirito. L’uomo è, di fronte all’oceano, consapevole del suo stupore (Miranda), preda di antiche angosce (Villalona) o abbandonato al suo cullío lascivo (Trejo Sirvent), ma in ogni caso mai a lui indifferente; perchè uomo e mare sono antichi compagni, abitanti che, in un rapporto reciproco di amore e odio, di distanziamento e condivisione, popolano questa terra.
Una pancia radiosa circondata da lune e satelliti e riempita di fiori e di vita è la copertina di questa plaquette inevitabilmente dedicata alla maternità, nel mese di maggio. Un “ruolo” che abbiamo voluto affrontare secondo diversi punti di vista, anche quelli più controversi, come nella prima poesia di questa nostra raccolta, in cui la madre è un’ombra che trattiene il figlio, anziché facilitargli il cammino (Ak’Abal), una figura scettica che svaluta la capacità d’autonomia della figlia adulta (Centeno), una genitrice preoccupata del destino del figlio in un paese in guerra (Miranda Bremes), ma anche la madre universale, la dea della fecondità che palpita nella terra che calpestiamo (Montoya) o una madre già anziana che il figlio grande ama come fosse una fanciulla (Paredes). E la voce del figlio parla anche dall’utero materno, in procinto d’uscire (Valenotti), o da ragazzo riconoscendo il legame indissolubile tra madre e figlio (Zepeda) utilizzando l’interessante gioco di parole tra figlio e filo. Una panoramica che abbiamo voluto dare su questa figura, che ne colga gli aspetti più disparati per ricordare, nel giorno della sua festa, che essere madre è una condizione definitiva, e misteriosa, trasformante, benedizione e condanna, nella percezione assoluta dell’amore per il figlio generato.
Le poesie sono di: CANEO ARGUINZONES (Venezuela), CARMEN BOULLOSA (Messico), ELÍZABETH CARRANZA (Guatemala), LINDA GONZÁLEZ (Messico), EDUARDO MARTÍNEZ (Colombia), SANDRAH MENDOZA (Messico), EUGENIA TOLEDO RENNER (Cile). L'immagine di copertina è di: Carmen Parada (Messico). La musica è di: Mauricio Gutierrez Ventura (Costa Rica).
In questo numero: ALEJANDRO BRAVO (Nicaragua) ROMINA CAZÓN (Argentina) MARIO MELÉNDEZ (Cile) LUIS MIZAR (Colombia) ELEAZAR RIVERA (El Salvador) MARISOL VERA GUERRA (Messico) MIRTA YÁÑEZ (Cuba) L'immagine di copertina è di Cecilia Rodríguez, pittrice messicana La musica è del cantautore costaricano Mauricio Gutierrez
In questo numero: CELINA CÁMPORA (Argentina) MARÍA EUGENIA CASEIRO (Cuba) ANDRÉS CASTRO (El Salvador) CARLA SOFÍA CITTERIO (Venezuela) JAVIER PAYERAS (Guatemala) ROBERTO RESÉNDIZ CARMONA (Messico) JUAN MANUEL ROCA (Colombia) La musica è del cantautore costaricano Mauricio Gutierrez L'immagine di copertina è di Patricia García, pittrice messicana.
In questo numero: JOSÉ MOISÉS AGUAYO ÁLVAREZ (Messico) JORGE BOCCANERA (Argentina) MARTHA CANFIELD (Uruguay) MARÍA ANTONIETA FLORES (Venezuela) ALAN MILLS (Guatemala) SILVIA ELENA REGALADO (El Salvador) PEDRO SHIMOSE (Bolivia) La musica è di MAURICIO GUTIERREZ L'immagine di copertina è di Hugo Salvador Bautista
Le poesie sono di CÉSAR ANGULO (Costa Rica) JORGE ANTONIO (Argentina) SAÚL IBARGOYEN (Uruguay) EVA ORTIZ (El Salvador) ALEJANRA PEART (Messico) JUAN PALO ROA (Colombia) RODRIGO VERDUGO (Cile) La musica è di MAURICIO GUTIERREZ VENTURA (Costa Rica) L'immagine di copertina è di MANUEL RUBIN
In questo numero: HUGO SALVADOR BAUTISTA CAMPOS (Messico),OTONIEL GUEVARA (El Salvador), LAUREN MENDINUETA (Colombia), ALONSO RAMÍREZ HERNÁNDEZ (Costa Rica), MARTA ROLDÁN (Argentina), JULIO SERRANO (Guatemala), LUIS VARESE (Perú). La musica è di MAURICIO GUTIERREZ (Costa Rica). La foto di copertina è di SUSANA VELOZ