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In un comunicato uscito sul sito dell'esercito statunitense, un gruppo si scienziati guidati da Kurt Jacobs, ricercatore di uno dei tanti laboratori dell'esercito americano, hanno parlato della possibilità che in dieci anni si possa dar vita a dei computer quantistici che lavorano a temperatura ambiente, mentre sappiamo che oggi i predecessori dei computer quantistici (sui quali ci sono enormi aspettative) funzionano solo a temperature bassissime (270 gradi sotto zero) ciò che li rende molto complicati e costosi da gestire.I ricercatori dell'esercito americano stanno lavorando su una particolare tipologia di computer quantistico basato sulla manipolazione di singole particelle di luce; unica strada compatibile con l'elaborazione quantistica a temperatura ambiente. Ma pochi credono che in dieci anni si possa arrivare a un risultato come quello annunciato. Ne parliamo con Augusto Smerzi dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ino)
Se incrociate due getti d'acqua questi si scontrano fra loro, ma se incrociate due faci di luce, come quelli che potrebbero uscire da due torce, questi si attraversano del tutto indisturbati: è un'esperienza piuttosto comune. Eppure, riuscire a fare in modo che due fasci di luce possano interagire, per così dire, parlandosi fra loro, potrebbe avere molte applicazioni, la più importante delle quali è sicuramente il calcolatore ottico.Ebbene, uno studio congiunto svolto dall'università canadese McMaster e dall'americana Università di Harvard, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), ha mostrato che è possibile ricorrendo a una sorta di escamotage basato su un materiale gelatinoso dalle proprietà sorprendenti. Ne parliamo con Augusto Smerzi dirigente di ricerca dell'Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ino)
Michele Troianiello, Responsabile politiche Social di Inail ci racconta la nascita e lo sviluppo delle strategie social dell'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.Youtube, Twitter, Instagram & Facebook per la comunicazione istituzionale e di servizio
Come si misura la distanza degli astri, stelle e pianeti? Descriviamo le distanze cosmiche insieme a Gisella Clementini, ricercatrice dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) a Bologna. Fino a dove siamo in grado di arrivare? Siamo già oltre il nostro sistema solare… le distanze astronomiche si allungano!
Come si misura la distanza degli astri, stelle e pianeti? Descriviamo le distanze cosmiche insieme a Gisella Clementini, ricercatrice dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) a Bologna. Fino a dove siamo in grado di arrivare? Siamo già oltre il nostro sistema solare… le distanze astronomiche si allungano!
Il caos (non è un typo, è davvero caos) Xylella si impreziosice di una nuova pseudo-motivazione: le vibrazioni molecolari e la meccnaica quantistica. Inutile dirvi che si tratta di baggianate ma chi meglio di Marco Casolino potrebbe spiegarvi questa cosa?E infatti in studio insieme a Paolo Bianchi troviamo proprio il nostro Marco. Leggete anche il pezzo di Anna Rita su Wired perché è davvero molto valido.Con Giorgio Garlaschelli rispondiamo alla domanda di un ascoltatore in merito alla natura e alle proprietà dei materiali duttili e dei materiali fragili. Dal modulo di Young fino all'ingegneria civile, studi effettuati 200 anni fa trovano ancora oggi larghissime applicazioni.Infine parliamo dello studio recentemente pubblicato su Nature a firma di Fabrizio Nicastro, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf: tramite i dati del telescopio Xmm-Newton dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) è stata individuata la "massa mancante" ovvero la massa visibile dell'universo che ancora sfuggiva alla nostra osservazione e individuate in particelle chiamate barioni.Grazie a chi segue Scientificast regolarmente. Non dimenticate che il modo migliore per contribuire alle nostre attività è quella di diffondere e condividere le nostre puntate nella vostra cerchia. Per i più temerari, una donazione su Patreon è sempre gradita.
In apertura chiamiamo Giuseppe Marra, del National Physical Laboratory britannico, e Cecilia Clivati, dell'Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia a Torino. Su Science hanno pubblicato una ricerca riguardante i cavi di fibra ottica che solcano gli oceani: pare possano essere usati come sismografi. Gli abbiamo fatto qualche domanda. - Tre settimane fa annunciavamo gli eventi che a Trieste ricordano Margherita Hack. Abbiamo parlato di lei con Simona Cerrato del Medialab della SISSA.
Iniziamo con le pricncipali notizie della settimana. - L'aggiornamento dello Scar, strumento ideato nel 2011 in grado di datare oggetti contenenti Carbonio-14, fa altrettanto notizia. Per saperne qualcosa di più abbiamo chiamato Paolo De Natale, dell'Istituto Nazionale di Ottica.
Puntata speciale sulla medicina. Franco Berrino è un epidemiologo dell'Istituto Nazionale dei Tumori che si è occupato a lungo di migliorare i vari aspetti della vita dei pazienti, dei rischi degli inquinanti ambientali e della prevenzione dei tumori.
La Lombardia è tra le prime regioni italiane per tasso di mortalità per tumore. Incidono, tra le altre cose, le condizioni atmosferiche della pianura padana e l'alto inquinamento. Ne parliamo con i responsabili dell'Istituto Nazionale dei Tumori. La politica: il Pd a un passo dalla candidatura di Giuseppe Sala, il centrodestra non pervenuto. Prima di tutti, però, si muove il Movimento 5 Stelle, che ha celebrato la sua serata di presentazione dei candidati: il racconto dell'inviata Diana Santini. Si chiude con la rubrica Giallonaviglio: Luca Crovi ci fa scoprire l'opera di Marco Polillo
Vi roviniamo la festa per il ritrovamento dell'acqua su Marte. Per farlo ci facciamo aiutare da Giovanni Bignami, presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica. - Parliamo poi di onde gravitazionali insieme al professore Carlo Bradaschia, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa. - Concludiamo con le principali notizie della settimana.
Oggi le oche volano sul confine fra Italia e Regno Unito, più precisamente fra Padova e Manchester. Non si parla di geografia, ma del dibattito riguardante l'ubicazione del quartier generale dello SKA, il più grande radio-osservatorio mai progettato. Ne discutiamo con Giovanni Bignami, presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica.