Dall'intelligenza artificiale alle nanotecnologie, dalla blochckain ai nuovi materiali, dall'energia che cambia alla digital transformation, dall'auto elettrica all'economia economia circolare: ogni giorno a Smart City idee e storie di innovazione dalla voce dei protagonisti.
Per la prima volta è stato mostrato come sia possibile, partendo dagli stessi ingredienti iniziali, ottenere composti chimici diversi solo cambiato il colore della luce utilizzata per attivare la reazione. Il lavoro, svolto da ricercatori dell'Università di Padova, è legato a un ERC Starting Grant recentemente assegnato dall'Unione Europea.Ospite Luca Dell'Amico, Prof. Università di Padova.
Dopo almeno un decennio di intenso lavoro da parte della comunità scientifica, sembra ormai vicino il momento in cui i moduli fotovoltaici al silicio avranno un serio concorrente. Nell'isola di Creta, sono stati messi alla prova dei pannelli fotovoltaici di nuova generazione, che un nutrito gruppo di ricercatori italiani ha sperimentato. Ospite Francesco Bonaccorso, visiting scientist all'IIT e direttore scientifico di BeDimensional.
L'Intelligenza artificiale può servire anche a generare dati "sintetici", cioè che non esistono, ma che possono essere utilizzati in sostituzione dei dati reali. È il caso di SYNTHEMA, un progetto Horizon Europe mirato a produrre una base di dati sintetici per facilitare lo studio di malattie ematologiche rare.Ospite Gastone Castellani, professore al Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell'Università di Bologna
Windcity ha sviluppato una turbina eolica ad assetto variabile, più piccola e capace di entrare in rotazione più rapidamente delle turbine esistenti, per poter cogliere ogni raffica di vento. Ha ancora un'efficienza troppo bassa per renderla economicamente attraente. Ma la strada non è ancora chiusa! Ospite Tommaso Morbiato, CEO e fondatore di Windcity
Rivestimenti che rendono carta e cartone resistenti all'acqua e capaci di prolungare la vita di certi alimenti. Sono materiali e additivi bio-ispirati, progettati dalla start-up "Mama science" e ottenuti con processi e ingredienti non lontani da quelli naturali. Ne parliamo con Marco Marchetti, CEO e Responsabile della ricerca e sviluppo di Mama science.
Che, prima o poi, anche i trasporti pesanti vadano elettrificati è cosa evidente. Ma quali fattori impattano maggiormente i conti e le attività degli operatori professionali? E quanto spingere l'elettrificazione, oggi, tenendo conto di tutto questo? Lo scopriamo con Bruno dalla Chiara, Professore di Trasporti al Politecnico di Torino.
Meno di un mese prima della tragedia che ha colpito Ischia, l'ENEA dava notizia di aver sviluppato un nuovo approccio per prevedere la propagazione e l'intensità di un particolare tipo di frane altamente distruttivo: quello di Casamicciola, appunto. Parliamo di questo studio con Claudio Puglisi, Primo Ricercatore nel Laboratorio Prevenzione rischi naturali e mitigazione effetti dell'ENEA.
Può un'invenzione risalente a oltre un secolo fa essere oggi utile per trovare nuova linfa nel campo dell'efficienza energetica? A quanto pare, la turbina Tesla, inventata nel 1913 dal geniale Nikola Tesla, ci offre qualche utile applicazione. Ce lo racconta Linda Barelli, Professoressa di Macchine a Fluido e Sistemi Energetici dell'Università di Perugia.
Si può tradurre una lingua antica senza una "stele di rosetta"? Finora nessuno ci è mai riuscito, ma recentemente un gruppo di ricerca dell'Università di Bologna ha applicato per la prima volta con successo il deep learning allo studio dello sconosciuto cipro-minoico, un sistema di scrittura dell'isola di Cipro risalente a circa 3.500 anni fa, aprendo la strada alla sua traduzione. Ospite Silvia Ferrara, Professoressa presso il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell'Università di Bologna
Chi ha un po' di pratica di fotografia sa che i tele-obiettivi sono lunghi, pesanti e in ultima analisi scomodi. Ma un nuovo componente ottico chiamato spaceplate, capace di manipolare la luce come mai prima, potrebbe permettere di realizzare in futuro teleobiettivi quasi piatti, e molto più leggeri. Ospite Francesco Monticone, Assistant Professor alla Cornell University
Sono chiamati metaleses e spaceplates, e sono due nuovi componenti ottici, figli della scienza dei meta-materiali e dei progressi delle micro e nano tecnologie, che promettono di cambiare faccia a telecamere e macchine fotografiche, a partire dagli obiettivi dei cellulari, rivoluzionando il mondo della fotografia. Ospite Francesco Monticone, Assistant Professor alla Cornell University
Produrre idrogeno a buon prezzo e utilizzarlo in modo efficiente non basta. Serve anche poterne immagazzinare grandi quantità. Una ricerca del Leibniz institute per lo studio della catalisi sembra aver aperto una strada percorribile, che chiama in causa l'utilizzo di sali di bicarbonato, con l'aggiunta di ingredienti come il manganese e l'acido glutammico, tutti composti facilmente reperibili. Ospite Alberto Giaconia, Ricercatore del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell'ENEA
Uno degli strumenti a disposizione dell'industria per ridurre i consumi energetici è l'intelligenza artificiale, oggi ancora molto poco utilizzata a questo fine.Un caso è quello dell'acciaio, l'industria più hard che esista, dove tuttavia il software può recitare un ruolo rilevante. L'IA può infatti aiutare a trovare applicazioni alternative per i sottoprodotti energetici della filiera dell'acciaio e a sincronizzare meglio le fasi di produzione di un'acciaieria, portando a risparmi considerevoli senza modifiche sostanziali al processo produttivo, che nell'industria pesante ha la priorità su qualunque altra considerazione. Ospite Valentina Colla, ricercatrice del TeCIP della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
Tra le start-up ospitate dall'ultima edizione di Ecomondo e Key Energy c'era anche Seabreath, proprietaria dell'omonima tecnologia per la produzione di energia da moto ondoso. Seabreath appartiene alla famiglia dei dispositivi detti "a colonna d'acqua oscillante". Per capire di cosa parliamo pensate a un bicchiere capovolto e immerso in acqua, nella cui parte superiore è praticato un foro. Quando passa l'onda, il livello dell'acqua sale all'interno del bicchiere spingendo l'aria fuori dal foro, dove una turbina converte questa corrente d'aria in energia. Ci sono molti possibili design per mettere in pratica questo principio, e gli inventori di Seabreath, che si presenta come una sorta di molo galleggiante, ne hanno messo a punto uno che permette di aumentare significativamente l'efficienza.Ospite Luigi Rubino, Inventore, fondatore e amministratore di Seabreath
Si chiama OCS (Organ Care System), detto anche cuore in una scatola, ed è un sistema che permette di mantenere - e all'occorrenza curare - un cuore espiantato vivo e battente prima del trapianto nel nuovo ospite.È un'importante innovazione nel settore dei trapianti, che ha visto finora pochi casi di applicazione in Italia, tra cui l'ultimo, recentemente, presso il Policlinico di Sant'Orsola a Bologna.Ancora molto costosa, questa soluzione può tuttavia fare la differenza quando, per esempio, i tempi di trasporto dell'organo sono particolarmente lunghi. Più lunga è l'attesa, infatti, più c'è il rischio che il cuore non riparta. Ospite: Davide Pacini, Direttore Cardiochirurgia Policlinico di Sant'Orsola
Pochi giorni prima della scossa sismica che ha recentemente colpito le Marche, venivano resi pubblici i risultati del progetto europeo ARCH 2020 che, coinvolgendo una quindicina di città europee tra cui Camerino, mirava ad aumentare la capacità delle pubbliche amministrazioni di affrontare il tema della resilienza dei centri storici di fronte a fenomeni naturali estremi, climatici o sismici.Tra i risultati del progetto, i nuovi sensori che, misurando la risposta degli edifici al rumore sismico di fondo, permettono di valutare la capacità di resistere a una eventuale scossa. Ma anche nuovi strumenti digitali che permettono di stabilire le priorità sul territorio e pianificare le azioni di prevenzione. Ospite Sonia Giovinazzi, ricercatrice ENEA del laboratorio di Analisi e Protezione delle Infrastrutture Critiche
Un nuovo materiale nano-tecnologico, ottenuto da albume d'uovo, è stato messo a punto da un nutrito gruppo internazionale di ricercatori e descritto in un articolo sulla rivista scientifica Materials Today. Si tratta di un un aerogel di carbonio nanoporoso: un materiale spugnoso, ultraleggero e utilizzabile per la produzione di filtri efficaci nella purificazione dell'acqua, da cui sono in grado di rimuovere oltre il 98% delle impurità ioniche e il 99,99% delle contaminazioni da nano e micro-plastiche.Il processo di produzione dell'aerogel inizia "montando" opportunamente l'albume, e prosegue con una sorta di cottura a oltre 900 gradi, al termine della quale resta un materiale composto da fogli di carbonio bidimensionale legati a nanofibre di carbonio: un aerogel, appunto, più economico e facile da produrre di quelli esistenti, e altamente sostenibile. Ospite: Valentina Tozzini, Ricercatrice del CNR-Nano
Si chiama HYSATA ed è una start-up australiana che sta sviluppando una nuova tecnologia di elettrolisi straordinariamente promettente, basata su un processo alimentato dalla capillarità. Questo è stato verificato in un articolo pubblicato su Nature alcuni mesi fa, in cui viene descritto un nuovo tipo di elettrolizzatore - il dispositivo che converte l'acqua in idrogeno e ossigeno - capace di raggiungere un'efficienza del 98%. Nonostante lo scetticismo di alcuni esperti del settore - ospiti di Smart City - quella prima versione da laboratorio è stata ingegnerizzata per la produzione su grande scala, mantenendo un'efficienza elevatissima, pari al 95%, molto superiore a quella dei dispositivi oggi esistenti. Ospite: Andrea Marchionni, Ricercatore Istituto di Chimica dei Composti Organometallici del CNR di Firenze
Si chiamano Human Body Models e sono modelli digitali, altamente sofisticati, del corpo umano, che permettono di effettuare crash test digitali con un livello di verosimiglianza di gran lunga superiore a quello ottenuto in passato con i manichini.Questi manichini digitali, utilizzati per lo studio della sicurezza di mezzi sia leggeri che pesanti, permettono infatti di simulare gli effetti di un eventuale incidente su ogni singolo organo e per ogni possibile corporatura e postura alla guida. Ciò sarebbe impossibile con dei test fisici che richiederebbero, per raggiungere un livello di dettaglio paragonabile, l'uso di esseri umani. Ospite: Alessandro Scattina, Prof. del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino
Messa a punto da CNR e università di Bari una ricetta innovativa per allungare di 30 giorni la vita della pasta fresca.Il nuovo metodo è stato illustrato sulla rivista Frontiers in Microbiology ed è basato su nuovi protocolli di confezionamento e sull'aggiunta all'impasto di alcuni opportuni probiotici (microrganismi utili e desiderabili per l'organismo umano, come per esempio i fermenti lattici), che una volta presenti rallentano lo sviluppo dei microrganismi "cattivi", quelli cioè responsabili del deperimento della pasta fresca. L'allungamento della shelf life della pasta fresca è utile sia a combattere lo spreco alimentare che a permettere alle aziende produttrici di pasta fresca di allargare i propri orizzonti commerciali. Ospite: Bruno Fosso, ricercatore del Dipartimento di bioscienze, biotecnologie e ambiente dell' Università di Bari
A partire da metà settembre, una delle App più popolari e utilizzate come navigatore ha introdotto un nuovo servizio che permette di scegliere percorsi a basso consumo di carburante, per raggiungere la propria destinazione. Non sempre il tragitto più veloce, infatti, è anche quello più economico: percorsi che implicano numerose salite e discese, o velocità sostenute, se possono essere evitati portano a un risparmio sensibile di carburante.Specialmente in momenti come questi, uno strumento simile può aiutare a fare efficienza e contenere i costi energetici. Ospite: Marta Bardazzi, Communication Specialist di Google
Per la settimana dell'economia circolare di Radio24, Smart City affronta il tema delle bio-plastiche, il cui settore è in crescita e vede l'Italia molto avanzata dal punto di vista industriale. In questa puntata si cerca di capire quali sono le bio-plastiche oggi più diffuse e le loro applicazioni più caratteristiche, e quali invece le bio-plastiche in arrivo. Ma soprattutto, cerchiamo di capire come alzare l'asticella della sostenibilità, in un comparto che ancora non fa distinzioni tra bio-plastiche considerate tali perché compostabili e quelle prodotte da materie prime rinnovabili. Ospite: Marco Versari, Presidente di Biorepack, il Consorzio Nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile
Arriva il primo sensore autoalimentato e commestibile, che potrà essere utilizzato per rilevare lo scongelamento irregolare degli alimenti. Il nuovo dispositivo è stato descritto in un articolo pubblicato sulla rivista ACS Sensors da un gruppo di ricercatori del Center for Nano Science end Technology dell'Istituto Italiano di Tecnologia. Il sensore è composto di cera d'api, con l'aggiunta di un po' di sale e una punta di succo di cavolo rosso. Quando avviene uno scongelamento, i sali generano una piccola corrente elettrica che modifica il colore del succo di cavolo, e il gioco è fatto. Ospite: Marco Caironi, Responsabile della linea di ricerca Printed and Molecular Electronics dell'IIT
Che ruolo può giocare l'intelligenza artificiale nella partita del cambiamento climatico?Una delle caratteristiche proprie delle metodologie dell'IA è che si prestano a essere applicate in svariati settori: analisi di immagini satellitari, simulazioni di eventi atmosferici, previsioni di dinamiche sociali, di scenari energetici e così via. Secondo uno studio realizzato da AI for the Planet Alliance, in collaborazione con BCG e BCG GAMMA, un'applicazione estensiva delle tecnologie di IA in questi campi permetterebbe di ridurre le emissioni di CO2 di 5,3 miliardi di tonnellate, ma la classe dirigente è ancora poco propensa ad affidarsi a queste tecnologie. Ospite: Roberto Ventura, Managing Director and Partner at BCG - Boston Consulting Group
C'è un tesoro nella discarica della cava di Buddusò, in provincia di Sassari. Negli scarti della lavorazione del granito, infatti, ricercatori dell'Università di Ferrara, dell'Università di Catania e del CNR-IGAG di Roma hanno scoperto uno dei più importanti potenziali giacimenti di materie prime critiche in Europa: Lantanio, Cerio, Praseodimio, Samario e Neodimio, Tantalio, Niobio, Germanio e Gallio. La lavorazione di queste materie, grazie alla specifica composizione del minerale di partenza, potrebbe avvenire con tecniche a basso impatto, come la frantumazione e la separazione magnetica.Lo sfruttamento di questo tesoro nazionale permetterebbe anche di svuotare la discarica e restituirla alla natura. Un'opportunità che potrebbe riguardare anche altre cave di granito del Paese.Ospite Carmela Vaccaro, Professoressa del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Prevenzione dell'Università di Ferrara
Trasformare i rifiuti in CO2 quasi pura, facile da sequestrare o da impiegare nei processi chimici, e in scorie vetrose, del tutto inerti e agilmente utilizzabili in edilizia. Tutto questo grazie all'ossi-combustione, ovvero la combustione che impiega ossigeno puro in sostituzione all'aria: una tecnologia che permette di alzare significativamente le temperature del processo, distruggendo qualunque molecola complessa senza correre il rischio di produrre i temuti NOX.L'idea non è certamente nuova (a Gioia del Colle, un Impianto dimostrativo da 5 MW è in funzione da qualche anno, tra uno stop e l'altro a causa dei comitati del no e delle strumentalizzazioni politiche), ma la novità è che lo sviluppo della filiera dell'idrogeno ottenuto dall'idrolisi dell'acqua, di cui tanto si parla, potrebbe in futuro rendere disponibili grandi quantità di ossigeno puro, rendendo l'ossi-combustione un processo economicamente sostenibile.Ospite Alberto Giaconia, Ricercatore del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili
Si chiama ossi-combustione, ovvero combustione in ossigeno puro, ed è al vaglio dei ricercatori e dell'industria che stanno cercando di capire se, e soprattutto a quali condizioni, possa rappresentare una soluzione per vari problemi di carattere ambientale: andiamo dal sequestro e stoccaggio della CO2 prodotta da processi di generazione elettrica, allo smaltimento dei rifiuti.L'ossi-combustione è nota da tempo, ma poiché, a differenza dell'aria, l'ossigeno puro ha un costo, finora non è stata molto utilizzata. Ma con l'aumento di produzione dell'idrogeno verde, anche molto ossigeno diverrà disponibile e questi processi di combustione ad altissime temperature potrebbero diventare più convenienti.Ospite Alberto Giaconia, Ricercatore del Dipartimento di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili
Due esempi di edilizia innovativa. Il sistema modulare in legno Brix System nato all'indomani del terremoto in Centro Italia, che permette di costruire in modo estremamente rapido abitazioni che possono poi essere smontate e riassemblate altrove, e il primo edificio in Italia, riqualificato secondo il paradigma Energiesprong (un modello sviluppato in Olanda e sempre più diffuso in tutta Europa, per affrontare in modo industrializzato la riqualificazione energetica ed architettonica degli edifici, grazie a un ampio ricorso alla produzione off-site di componenti architettonici che in cantiere devono solo essere assemblati). Ospiti: Cristian Fracassi, founder di Isinnova; Thomas Miorin, founder & CEO di EDERA
Si calcola che i mezzi per il trasporto pesante, pur rappresentando circa il 2% dei veicoli circolanti in Europa, siano responsabili del 28% delle emissioni. Ma, mentre nel trasporto leggero sono ormai diffusi i veicoli ibridi, nel trasporto pesante una simile ondata non si vede, nonostante questi veicoli siano usati con molta più intensità di quelli ad uso privato. Tuttavia c'è molto fermento. Complici i prezzi dei combustibili, oggi la possibilità di risparmiare dal 4 al 20% di gasolio, a seconda delle tecnologie e dei tracciati, è interesse di molti.OspiteAndrea Tonoli, Professore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino, Coordinatore del corso di studi in Ingegneria dell'autoveicolo
Quanto siamo onesti nella realtà virtuale?Si fa un gran parlare di meta-verso, ricucinatura in chiave moderna del paradigma della realtà virtuale che, tuttavia, i progressi tecnologici (pensiamo agli ultimi sviluppi delle tecnologie di IA) rendono potenzialmente molto più raffinato e credibile. Ma come ci comportiamo in questi mondi digitali?Un team di ricerca ha recentemente pubblicato sulla rivista iScience uno studio che analizza il comportamento degli esseri umani all'interno del meta-verso. E ne è venuto fuori che l'onestà (merce comunque scarsa) dipende anche da come impersoniamo il nostro ospite. Ospite: Salvatore Maria Aglioti, Responsabile del laboratorio Neuroscience and Society dell'IIT
Un tessuto capace di schermare il riconoscimento facciale. Lo ha messo a punto una start up, Cap_able, con l'aiuto del Politecnico di Milano.Parliamo di maglioni, pantaloni, abiti dotati di stampe con disegni e colori stabiliti sulla base di quelli che in gergo vengono chiamati algoritmi antagonisti, che, una volta indossati, impediscono ai sistemi di riconoscimento facciale di funzionare correttamente, e quindi di identificare come tali volti ed esseri umani che dovessero pararcisi davanti: una sorta di mimetismo digitale segno dei tempi che viviamo. OspiteRachele Didéero, CEO di Ca-Able e dottoranda al Politecnico di Milano
Un sistema di intelligenza artificiale montato a bordo dei monopattini a noleggio potrebbe offrire una risposta a diversi problemi di sicurezza legati a questi veicoli. La soluzione verrà sperimentata in una dozzina di città europee, tra cui Roma e Milano, da un operatore svedese della micromobilità elettrica: parliamo di un sistema di visione artificiale in grado di riconoscere eventuali monopattini ribaltati o parcheggiati male e offrire informazioni alle pubbliche amministrazioni sulle condizioni del manto stradale; ma soprattutto, che permette al monopattino di riconoscere se stia procedendo su una carreggiata stradale o su un marciapiede, in modo da disincentivare i comportamenti scorretti o ridurne la pericolosità. Folco Gervasutti, responsabile comunicazione Voi Technology
Continuiamo a parlare di CER, comunità energetiche rinnovabili, e dopo aver ragionato soprattutto di criticità e criteri di progettazione, con un case history cerchiamo di capire come si stanno muovendo le aziende.Tra le formule più interessanti c'è anche quella del condominio di imprese, facilmente realizzabile negli stabili dedicati prevalentemente a uffici e attività commerciali, in cui si può implementare una versione semplificata delle CER che prende il nome di autoconsumo collettivo.Ospite: Antonio Romeo, Direttore di DINTEC, Consorzio per l'Innovazione Tecnologica di Unioncamere
Torniamo a parlare di CER, comunità energetiche rinnovabili, intorno alle quali c'è una crescente attività da parte delle imprese: queste comunità rappresentano, infatti, uno strumento concreto per ridurre il peso delle bollette in un momento difficilissimo.Parliamo della possibilità di costituire dei gruppi, delle comunità appunto, formate da privati cittadini, imprese, enti pubblici, associazioni, ecc., all'interno delle quali l'energia prodotta da fonti rinnovabili - per lo più fotovoltaico - e ceduta in tempo reale ad altri membri della CER, è incentivata dallo Stato con un contributo di 11 centesimi al KWh.Ma quali sono gli aspetti più critici di cui tenere conto nel disegnare una CER?Ospite: Antonio Romeo, Direttore di DINTEC, Consorzio per l'Innovazione Tecnologica di Unioncamere
L'uso di calore a temperature medie e alte è alla base dei consumi di molte industrie ad alta intensità energetica, ma questo tipo di domanda non ha visto una penetrazione significativa né di fonti rinnovabili né di tecnologie per l'efficienza energetica, anche a causa di oggettiva mancanza di soluzioni ad hoc.Tuttavia, di recente la situazione è cambiata. Batterie termiche e sistemi basati su fonti rinnovabili (come il solare a concentrazione), capaci di raggiungere temperature fino a un migliaio di gradi, sono ormai disponibili e potrebbero consentire un salto di qualità nella sostenibilità (ambientale ed economica) di certi processi industriali più energivori. Ospite: Federico Santi, Prof. di Ingegneria Energetica all'Università della Sapienza di Roma
Si chiama ORC, Organic RanKine Cycle. Si tratta di una tecnologia ben nota, che permette di produrre energia elettrica a partire da fonti, spesso scarti, di calore a temperature relativamente basse.In effetti, una macchina ORC è simile a una turbina azionata dal vapore d'acqua. In questo caso, però, l'acqua è sostituita da fluidi che bollono a temperature inferiori, consentendo una maggiore efficienza a temperature ridotte.Seppure la tecnologia sia perfezionata da tempo, non è ancora diffusa, ma l'impennata dei costi dell'energia la rendono oggi più attraente in tutte quelle situazioni (molto frequenti nell'industria) in cui siano presenti scarti di calore a temperature fino a 350 gradi. Ospite: Prof. Costante Invernizzi, Università di Brescia, Dipartimento di Meccanica
Continuiamo a parlare di efficienza energetica in ambito industriale, con un case history che testimonia una delle pratiche più diffuse in campo industriale per ridurre i consumi di energia e quindi i costi delle bollette: la cogenerazione ad alto rendimento. A tal proposito, lo scorso aprile l'azienda ceramica Italgraniti ha completato l'installazione di un impianto di cogenerazione a gas con una potenza nominale di oltre 4 MW, in grado di fornire all'impresa tutta l'energia elettrica necessaria e il calore per alimentare uno degli impianti più energivori: l'atomizzatore, una torre di 30 metri in cui si forma la miscela per produrre il gres-porcellanato. Ospite: Francesco Maturo, AD Italgraniti
Si chiamano motori elettrici a riluttanza e, secondo alcune recenti esperienze, quando ben impiegati possono permettere sorprendenti salti di efficienza energetica, anche dell'ordine del 30%. Praticamente onnipresenti nell'industria, i motori elettrici muovono utensili, pompe, ventilatori, carrelli elevatori, nastri trasportatori e così via, ingurgitando oltre la metà della totale energia consumata dalla stessa industria. Ma secondo numerose esperienze sul campo, spesso questi motori sono largamente sovradimensionati rispetto alle loro normali esigenze: una situazione che comporta, per i più diffusi motori elettrici, una bassissima efficienza. I motori elettrici a riluttanza, attualmente già diffusi nei veicoli elettrici, mantengono invece una buona efficienza anche a basso regime. Ospite: Michele Pastorelli, Prof. di Azionamenti elettrici del Politecnico di Torino
Cosa si trova nelle PMI italiane, quando si effettua una diagnosi energetica?Spesso una diagnosi energetica accurata fa emergere sprechi notevoli e facilmente correggibili. Non è raro, per esempio, scoprire di avere consumi molto elevati la notte o nei fine settimana, quando gli impianti non lavorano, o che piccole attenzioni permettano a macchinari altamente energivori di consumare solo una frazione dell'energia che impiegano abitualmente. Ospite: Augusto Bianchini, Professore associato presso il Dip. di Ingegneria Industriale dell'Università di Bologna; esperto di sostenibilità ed efficientamento dei processi produttivi