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Gabriella Belli"Vedova Tintoretto. In dialogo"Palazzo Madama, Torinowww.palazzomadamatorino.itFino al 12 gennaio 2026 Palazzo Madama – Museo Civico d'Arte Antica di Torino e la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia presentano la mostra “Vedova Tintoretto. In dialogo” a cura di Gabriella Belli e Giovanni Carlo Federico Villa. Un eccezionale percorso espositivo concepito per accostare l'arte di due grandi pittori veneziani, ciascuno tra i massimi interpreti della propria epoca – Jacomo Robusti detto il Tintoretto (Venezia, 1518-1594) ed Emilio Vedova (Venezia, 1919-2006) – letti in parallelo, così da affrontare lo sviluppo dell'opera di Vedova nel suo confronto con quello che è stato il maestro d'elezione, indagando similitudini e temi consonanti (o dissonanti) alla base delle singole scelte espressive.Tintoretto è stato fondativo per la formazione artistica di Vedova e la mostra a Palazzo Madama sottolinea l'impeto e la forza dell'articolato rapporto che lega i due artisti attraverso l'accostamento di capolavori del maestro rinascimentale e dell'artista informale. Il progetto dell'esposizione prende avvio dalla straordinaria opportunità di ospitare a Torino una delle opere conclusive, e paradigmatiche, della parabola umana e artistica di Tintoretto: l'Autoritratto del 1588, in prestito dal Musée du Louvre. Una tela che è stata più di un modello iconografico, rappresentando, come si evince dalle interpretazioni di Edouard Manet – che la replica e la considera il più bel quadro al mondo – e dagli scritti di Jean-Paul Sartre, una sorta di identificazione poetica e concettuale per molti artisti. Tintoretto è infatti l'interprete di una narrazione pittorica capace di arrivare al nostro tempo mettendo insieme “Il disegno di Michelangelo, e il colorito di Tiziano”, esaltato nel corso dei secoli dal genio romantico dell'inglese Ruskin (1819-1900) – “non sono mai stato così completamente annichilito di fronte a una mente umana come lo sono stato oggi, di fronte a Tintoretto” – e dalle penne di Goethe, Stendhal o Henry James. Scriveva Emilio Vedova rispetto al suo grande maestro: “Tintoretto è stato una mia identificazione. Quello spazio appunto una sede di accadimenti. Quella regia a ritmi sincopati e cruenti, magmatici di energie di fondi interni di passioni di emotività commossa (…)”E per Vedova Tintoretto è la quotidianità di una consuetudine con Chiese, Scuole e Palazzi di Venezia in cui cercare e trovare il proprio Maestro, l'unico che gli rivela il segreto per trasformare la tecnica da merostrumento espressivo di belle forme in una lama affilata capace di incidere nella storia. Da lui Vedova trae ispirazione per temi e contenuti, ricava basilari insegnamenti per dominare lo spazio della tela, tradurre in colore la luce delle sue composizioni, modellare nel gesto rapido senza esitazioni le forme, che scaturiscono dal suo nuovo segno, che già nel 1948 lascia ogni tentazione figurativa per risolversi nell'astrazione. Giungendo infine alla sequenza indimenticabile dell'opera …in continuum, compenetrazioni/traslati '87/'88 riprova di quanto l'incontro di una vita abbia reso grande anche il discepolo, gli abbia offerto lo slancio necessario per andare oltre. La mostra Vedova Tintoretto. In dialogo, allestita nell'Aula del Senato del Regno d'Italia, presenta una cinquantina di capolavori tra tele di Emilio Vedova e opere di Tintoretto quali le clamorose ancone dei Camerlenghi, straordinario prestito dalle Gallerie dell'Accademia di Venezia o, ancora, alcune delle opere del celeberrimo ciclo delle Metamorfosi ora conservate alle Gallerie Estensi di Modena. Il serrato dialogo tra i due artisti si sviluppa a partire dai disegni giovanili di Vedova del 1936 passando per le tele degli anni Quaranta e Cinquanta dedicate alla riflessione su dipinti di Tintoretto quali la Moltiplicazione dei pani e dei pesci (da Tintoretto) (1942), La crocifissione (da Tintoretto) (1947), (studio da Sogno di San Marco di Tintoretto) (1956), e a quelle degli anni Ottanta. A completare il dialogo e l'esposizione è Vedova con la monumentale installazione …in continuum, compenetrazione/traslati '87/'88: più di cento grandi tele, assemblate le une con le altre in uno sviluppo che sfiderà la verticalità della sala del Senato, testimonianza dell'evoluzione di Vedova che continua con potenza visionaria il suo confronto col maestro ideale.Catalogo della mostra "Vedova Tintoretto. In dialogo": Silvana Editoriale www.silvanaeditoriale.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Il solo annuncio della possibile chiusura del museo Van Gogh di Amsterdam ha provocato a fine agosto un certo subbuglio sulla stampa. Si sono susseguiti dibattiti e approfondimenti su quanto l'overtourism d'arte possa danneggiare capolavori artistici e su come tutelarli garantendo allo stesso tempo la loro accessibilità sia un'importante questione di politica culturale.Accanto alle code per farsi un selfie davanti alla Gioconda, c'è un'altra realtà che è quella fatta di musei ricchi di opere importanti ma meno note, le cui sale sono perlopiù deserte. Ma come riempirle senza cadere nella trappola di un marketing culturale in cui il numero di biglietti venduti conta più della qualità dei progetti espositivi proposti? Ne parliamo con l'art advisor Marco Riccomini e con Antonio D'Amico, direttore del museo Bagatti Valsecchi prestigiosa casa museo milanese che proprio sotto la direzione di D'Amico sta vivendo un grande rilancio e un grande successo sia commerciale che culturale. L'inserto della settimana ci porta dentro gli spazi della Collezione Olgiati, dove è in corso la mostra “Prampolini Burri. Della Materia” (21.09.25 – 11.01.2026) , allestita da Mario Botta e curata da Gabriella Belli e Bruno Corà. Cristiana Coletti l'ha visitata insieme ai curatori.
Ricordi personali uniti ad un messaggio politico sono al centro del libro "Strana vita, la mia" (Solferino, 240 p., € 17,50) nel quale Romano Prodi, con la collaborazione di Marco Ascione, ripercorre le diverse fasi della propria vita pubblica. Parlando del momento attuale, Prodi non nasconde le sue preoccupazioni per il peggioramento della democrazia, dominata da un'atmosfera avvelenata, anche se la necessità di affrontare assieme i problemi più gravi, come quelli causati dalla pandemia, mostra che forse è in atto un cambiamento. RECENSIONI "Frammenti" di Tullio Pericoli (Skira, 176 p., € 30,00) "Arte a parte" di Tullio Pericoli (Adelphi, 134 p., € 14,00) "Realismo magico" a cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli (24 Ore Cultura, 196 p., € 34,00) "Il figlio di due madri" di Massimo Bontempelli (Utopia, 176 p., € 17,00) "Racconto grosso e altri" di Paola Masino (Rina edizioni, 222 p., € 16,00) "Mario Sironi - Sintesi e grandiosità" catalogo della mostra (Ilisso, 320 p., € 30,00) "Scritti inediti (1927-1931)" di Mario Sironi (Abscondita, 96 p., € 13,00) IL CONFETTINO "Piccolo dizionario della politica" di Daniele Aristarco (Einaudi Ragazzi, 176 p., € 13,90)
In diretta da Bergamo. Ospiti:..Gabriella Belli, Direttrice Fondazione Musei Civici di Venezia, Andrea Lissoni, Direttore Haus der Kunst, Monaco di Baviera, Adele Maresca Compagna, Presidente ICOM Italia, Lorenzo Giusti, Direttore GAMeC - #coronavirus #riaperturemusei #museicivicivenezia #hausderkunst #icomitalia #gamec #popup #popupcommunity #gabriellabelli #andrealissoni #adelemaresca #lorenzogiusti
On November 12, 2019, Venice and Murano, Italy, were devastated by “acqua alta,” record high water from tidal floods, which caused severe damage throughout the laguna and islands. Master glassblower Davide Fuin has established a GoFundMe campaign to help glass artists who need outside funding to make repairs and get shops, furnaces and studios back in working order. Born in 1962 on Murano, Fuin still lives and works on the island. Considered one of the most skilled glassblowers of the last 30 years, he has collaborated with Italy’s famous glass houses including Venini, Toso, Pauly, Salviati, Elite, and De Majo, as well as with many international artists and designers. His work can be found in major galleries as well as private and museum collections in Europe, the United States, Japan, Korea, Saudi Arabia, EAU, and Australia. On September 15, 2015, at Palazzo Franchetti on Venice’s Grand Canal, the Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti honored glass master Fuin for excelling in his ability to make blown work according to Murano tradition, highlighting especially the techniques of reticello and retortoli filigree, incalmo, and avventurina. Gherardo Ortalli, president of the Istituto; Gabriella Belli, director of the Fondazione Musei Civici di Venezia; Georg J. Riedel, president of Riedel Crystal; and Rosa Barovier, glass historian, selected the award recipients and were in attendance. William Gudenrath, resident advisor for The Studio at the Corning Museum of Glass (CMOG), Corning, New York, was also present at the ceremony. “Fuin’s work was selected because he is the most visible, arguably the best, and some would say the last practitioner of the tradition of goblet makers on Murano, said to date from the Renaissance. The goblet tradition in both Murano and Venice is in considerable peril,” says Gudenrath, who himself teaches advanced courses in Venetian techniques and ensures excellence in the CMOG studio facility and its programs. Every year Fuin spends several weeks teaching at art schools and studios around the world, including The Studio at CMOG. On January 3, 2020, the artist presented a workshop at The Glass Spot, in Richmond, Virginia, and in August will teach at his Murano hot shop. Known widely as the crème de la crème, Fuin’s work defines classic Venetian glass. In 2000, he began producing a collection of goblets, vessels, and traditional Venetian baskets in Avventurina glass. His goal was to open new markets and appeal to a more exclusive clientele. The number of pieces and the preciousness of the sparkling, seemingly copper infused glass elevates this body of work beyond the functional. Fuin’s Avventurina collection makes an artistic statement about traditional technique and the unimaginable beauty possible only at the hand of a true maestro.
Venezia getta un ponte ideale verso la città di Anversa.Un ponte che ha fondamenta commerciali e artistiche. Le due città, all'apice della loro crescita, hanno instaurato dialoghi diretti ed indiretti che hanno influenzato diversi campi dell'arte: la pittura, la musica, ma anche le arti applicate.La mostra "Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe" è un'occasione incredibile per riattraversare quel ponte. È un progetto di ampio respiro che restituisce a Venezia due dipinti a lungo tenuti lontani dalla città - due quadri con alle spalle storie rocambolesche -, e con questa occasione racconta dei rapporti tra due mondi così lontani e al tempo stesso così vicini.In questo podcast prendiamo spunto dall'apertura della mostra per fare a nostra volta un quadro storico di questi rapporti, dal particolare al generale.Lo facciamo con le voci degli esperti che hanno lavorato all'esposizione:Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia;Ben van Beneden, direttore della Rubenshuis di Anversa;Chiara Squarcina, responsabile del museo del vetro di Murano;Marco Gemmani, maestro di cappella di San Marco.
Venezia getta un ponte ideale verso la città di Anversa.Un ponte che ha fondamenta commerciali e artistiche. Le due città, all'apice della loro crescita, hanno instaurato dialoghi diretti ed indiretti che hanno influenzato diversi campi dell'arte: la pittura, la musica, ma anche le arti applicate.La mostra "Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe" è un'occasione incredibile per riattraversare quel ponte. È un progetto di ampio respiro che restituisce a Venezia due dipinti a lungo tenuti lontani dalla città - due quadri con alle spalle storie rocambolesche -, e con questa occasione racconta dei rapporti tra due mondi così lontani e al tempo stesso così vicini.In questo podcast prendiamo spunto dall'apertura della mostra per fare a nostra volta un quadro storico di questi rapporti, dal particolare al generale.Lo facciamo con le voci degli esperti che hanno lavorato all'esposizione:Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia;Ben van Beneden, direttore della Rubenshuis di Anversa;Chiara Squarcina, responsabile del museo del vetro di Murano;Marco Gemmani, maestro di cappella di San Marco.
In occasione dei 500 anni dalla nascita di Tintoretto, la Fondazione Musei Civici di Venezia organizza un grande progetto in collaborazione con le Gallerie dell'Accademia e la National Gallery of Art di Washington.Una delle grandi esposizioni presenti è "Tintoretto 1519-1594", allestita a Palazzo ducale dal 7 settembre 2018 al 6 gennaio 2019.Ne parliamo in questa puntata di Muve In, assieme a Gabriella Belli, Frederik Ilchman, Robert Echols (curatori della mostra), Melissa Conn (Save Venice) e Gea Storace (responsabile dei restauri).
In occasione dei 500 anni dalla nascita di Tintoretto, la Fondazione Musei Civici di Venezia organizza un grande progetto in collaborazione con le Gallerie dell'Accademia e la National Gallery of Art di Washington.Una delle grandi esposizioni presenti è "Tintoretto 1519-1594", allestita a Palazzo ducale dal 7 settembre 2018 al 6 gennaio 2019.Ne parliamo in questa puntata di Muve In, assieme a Gabriella Belli, Frederik Ilchman, Robert Echols (curatori della mostra), Melissa Conn (Save Venice) e Gea Storace (responsabile dei restauri).
Epoca Fiorucci è allestita a Ca' Pesaro dal 23 giugno 2018 al 6 gennaio 2019.Ma non è solo una mostra. È un percorso insolito per rivivere la carriera di un grande anticipatore della moda: Elio Fiorucci.In questa puntata di Muve In facciamo un focus articolato sull'esposizione e sulla figura di Fiorucci - che viene valorizzata non a caso in un contesto come quello di una galleria d'arte moderna e contemporanea.Gli approfondimenti sono a cura di Gabriella Belli, Elisabetta Barisoni, Aldo Colonetti, Paolo Baldessari, Floria Fiorucci.
Epoca Fiorucci è allestita a Ca' Pesaro dal 23 giugno 2018 al 6 gennaio 2019.Ma non è solo una mostra. È un percorso insolito per rivivere la carriera di un grande anticipatore della moda: Elio Fiorucci.In questa puntata di Muve In facciamo un focus articolato sull'esposizione e sulla figura di Fiorucci - che viene valorizzata non a caso in un contesto come quello di una galleria d'arte moderna e contemporanea.Gli approfondimenti sono a cura di Gabriella Belli, Elisabetta Barisoni, Aldo Colonetti, Paolo Baldessari, Floria Fiorucci.
Podcast di approfondimento sulla mostra "John Ruskin - Le pietre di Venezia", visitabile a Palazzo Ducale dal 10 marzo al 10 giugno 2018.Possiamo ascoltare gli interventi di Gabriella Belli - direttore dei Musei Civici di Venezia -, di Anna Ottani Cavina - curatrice della mostra -, del maestro Pier Luigi Pizzi e della fotografa Sarah Quill.
Podcast di approfondimento sulla mostra "John Ruskin - Le pietre di Venezia", visitabile a Palazzo Ducale dal 10 marzo al 10 giugno 2018.Possiamo ascoltare gli interventi di Gabriella Belli - direttore dei Musei Civici di Venezia -, di Anna Ottani Cavina - curatrice della mostra -, del maestro Pier Luigi Pizzi e della fotografa Sarah Quill.
Gabriella Belli ed Edith Devaney - curatrice - ci parlano dell'esposizione "82 portraits and 1 still-life" di David Hockney.La mostra è allestita al Museo di Ca' Pesaro a Venezia, per la rassegna MUVE Contemporaneo.
MUVE Contemporaneo e la pittura: la direttrice Gabriella Belli ci parla della personale di Roger de Montebello in mostra al Museo Correr di Venezia. Abbiamo poi avuto modo d'intervistare l'artista, che potete ascoltare in questo podcast di Forme d'onda.
La direttrice dei Musei civici di Venezia, Gabriella Belli, ci introduce all'iniziativa MUVE Contemporaneo e alla mostra "Attorno a Tiziano", allestita al Centro Culturale Candiani.
L'opera di Vittore Carpaccio raccontata da Gabriella Belli