Podcasts about Romano Prodi

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Romano Prodi

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Best podcasts about Romano Prodi

Latest podcast episodes about Romano Prodi

Salvatore racconta
206 - Romano Prodi, l'arcinemico di Berlusconi

Salvatore racconta

Play Episode Listen Later May 10, 2025 20:15


Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comNel 1996 arriva sulla scena politica italiana un uomo tranquillo, competente e rassicurante. L'antiberlusconiano perfetto!Se ti piace Salvatore racconta e vuoi avere accesso al doppio dei podcast ogni settimana, sblocca la serie premium riservata agli abbonati su Patreon a livello Pizza.La trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com Testo e voce di Salvatore GrecoSuoni da Zapsplat e da YouTubeAudio:Dichiarazione di Romano Prodi che accetta l'incarico di presidente del consiglio al palazzo del Quirinale;Dibattito politico tra SIlvio Berlusconi e Fausto Bertinotti su Rai3, condotto da Lucia Annunziata;Dibattito politico tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi su Rai3, condotto da Lucia Annunziata.

The History Hour
The Vietnam War and the expansion of the EU

The History Hour

Play Episode Listen Later May 3, 2025 50:51


Max Pearson presents a collection of the week's Witness History interviews from the BBC World Service about the Vietnam War and the invention of the hugely popular mobile phone game, Snake. Don Anderson, a former BBC TV reporter during the final days of Vietnam, discusses the atmosphere in Saigon as the North Vietnamese forces closed in. We also hear about the network of tunnels in the south of the country which Viet Cong guerrillas built during the fighting. Finally, the former president of the European Commission and two-time prime minister of Italy, Romano Prodi on steering through the ten-state expansion of the European Union in 2004.Contributors:Le Van Lang - a Viet Cong veteran.Dr Xuan Dung Tran - a doctor in the South Vietnamese Marines. Don Anderson - former BBC TV reporter.Phạm Chi Lan - economist at Vietnam's Chamber of Commerce and Industry. Romano Prodi - former president of the European Commission and two-time prime minister of Italy.Taneli Armanto - mobile phone game Snake, inventor.(Photo: Viet Cong soldier inside the Cu Chi tunnels. Credit: Dirck Halstead/Getty Images)

IIEA Talks
IIEA Insights with Dan O'Brien and David O'Sullivan - 1st of May 2025

IIEA Talks

Play Episode Listen Later May 1, 2025 32:11


'War, sanctions and western disunity' As Russia's invasion of Ukraine is in its fourth year and efforts to pause the conflict have both intensified and become more complex, David O'Sullivan, the EU's Sanctions Envoy since January 2023, discusses the use of sanctions by the EU and others on Russia. Since the invasion in 2022, sixteen packages of sanctions have sought to prevent Russia from accessing dual-use and advanced technologies for the manufacturing of cutting-edge weapons, and to degrade Russia's ability to finance its war of aggression. Mr O'Sullivan discusses the evolution and efficacy of these measures and how the changed posture of the US vis-à-vis the conflict in recent months has affected EU sanctions policy. About the Speaker: David O'Sullivan spent most of his career, before formally retiring in 2019, in a series of senior roles at the European Commission, including Secretary-General of the European Commission; Chief Operating Officer of the European External Action Service; Director General for Trade; and Chief of Staff to Commission President, Romano Prodi. He also served as Ambassador of the European Union Delegation to the United States from November 2014 until February 2019, which included more than half of the first term of US president Donald Trump. Prior to taking up his role as EU Sanctions Envoy, David was Director General of the IIEA.

In Prima gli Italiani
S04E07 - Prodi Balboa

In Prima gli Italiani

Play Episode Listen Later Apr 4, 2025 75:05


Quanti scontri in questo mese segnato da Romano Prodi versione MMA: Paolo Del Debbio vs Luca Bottura, Antonella Clerici vs Anora, Eva Henger vs Ilaria Salis... E poi l'addio a Suor Paola, Er Pupino in visita a Putin (tifoso giallorosso), la bella amicizia tra Guido Crosetto e Cristiano Godano, e tanto, tantissimo altro.

Va Pensiero
Va pensiero di domenica 30/03/2025

Va Pensiero

Play Episode Listen Later Mar 30, 2025 55:13


Romano Prodi ha chiesto scusa per il suo gesto nei confronti di Lavinia Orefici, inviata di Mediaset. Le polemiche sull'episodio hanno oscurato il motivo per cui l'ex presidente del consiglio ha reagito così bruscamente: si è sentito oggetto di una campagna contro l'Europa iniziata da Giorgia Meloni con l'attacco al Manifesto di Ventotene. Lui, simbolo dell'entrata dell'Italia nell'Euro e europeista convinto, è stato preso di mira dalla Destra. La campagna politica e di stampa ha l'obiettivo di cambiare la narrazione sull'Europa nel momento in cui Giorgia Meloni si avvicina sempre di più a Donald Trump e si allontana dall'Europa. Ne abbiamo parlato con Sandra Zampa, senatrice del PD e per anni stretta collaboratrice di Romano Prodi, Nadia Urbinati, docente di scienze della politica alla Columbia University, Gianni Cuperlo, deputato del PD e con Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera. Nella seconda parte della trasmissione abbiamo parlato delle ultime mosse e della figura del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ospiti della puntata, Anschel Pferrer, editorialista del quotidiano Haaretz e del settimanale The Economist, autore di una biografia di Netanyahu; Paolo di Motoli, autore del libro I Mastini della Terra, la Destra israeliana dalle origini all'egemonia, edito da Fuori Scena e con Ely Karmon, politologo ed esperto di sicurezza internazionale. A cura di Michele Migone.

Ultim'ora
Prodi "Congresso nel Pd? Mi piacerebbe ci fosse in tutti i partiti"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Mar 14, 2025 0:34


NAPOLI (ITALPRESS) - "Congresso nel Pd? Questo non lo so, non sono del Partito democratico, non sono iscritto, sono simpatizzante. Vedano loro, essendo un partito democratico...". Risponde così l'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, a margine del suo intervento a Napoli dove è in corso il Festival Euromediterraneo dell'Economia "Feuromed". "Piacerebbe - aggiunge Prodi - che ci fossero congressi in tutti i partiti, ma non è che succeda spesso".xc9/trl/mca1/fsc

Breaking News Italia - Ultime Notizie
Meloni Attacca Romano Prodi: Botta e Risposta Tra I Due Politici!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Dec 22, 2024 3:09


Meloni Attacca Romano Prodi: Botta e Risposta Tra I Due Politici!Romano Prodi critica Meloni e viceversa: lo scontro si è acceso. Ecco che cosa è successo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #attacca #fdi #fratelliditalia #giorgiameloni #italia #politica #rabbia #risposta #romanoprodi #scontro

Amici e Nemici - L'informazione della settimana
L'informazione della settimana del 21 dicembre

Amici e Nemici - L'informazione della settimana

Play Episode Listen Later Dec 21, 2024


Dopo un breve commento delle notizie di giornata insieme a Marianna Aprile (giornalista, scrittrice, conduttrice per radio e TV), parliamo di politica estera, politica interna, manovra ed economia europea con Giulio Tremonti, Presidente della Commissione affari esteri della Camera dei Deputati, già Ministro dell’Economia e delle Finanze.Subito dopo, la politica interna e internazionale viene analizzata con un ospite speciale: Romano Prodi, più volte Presidente del Consiglio e della Commissione Europea. Il suo ultimo libro, scritto insieme all’editorialista di Repubblica Massimo Giannini, si intitola “Il dovere della speranza” (Rizzoli, 2024). Erri De Luca (poeta, scrittore, traduttore) ospite per un'intervista a tutto tondo a partire dal suo ultimo libro “L’età della sperimentazione” (Feltrinelli, 2024), scritto insieme alla scrittrice e icona della moda Ines de la Fressange, in cui vengono affrontati delicati temi come l’invecchiamento del corpo e le opportunità offerte dalla terza età. In chiusura, la musica e lo spettacolo a partire dalle polemiche sull’esclusione di Tony Effe dal Capodanno romano. Rap, censura e artisti emergenti con Simonetta Sciandivasci, giornalista della redazione cultura del quotidiano La Stampa e scrittrice.

Ultim'ora
Prodi "Riconquistare il ruolo del Mediterraneo nella politica europea"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Oct 19, 2024 1:48


PALERMO (ITALPRESS) - Il Mediterraneo ha ancora un ruolo all'interno della politica europea? "L'ha perduto e lo dobbiamo riconquistare. Ci rendiamo conto che in Libia comandano la Turchia e la Russia? E Poi il Libano e la Siria, ci sono questi drammi politici nel Mediterraneo, e l'Europa non esiste?". Lo ha detto Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea e del Consiglio dei Ministri, a margine della prima edizione della "Scuola Scenari Mediterranei" alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo.col3/mgg

Ultim'ora
Prodi "Riconquistare il ruolo del Mediterraneo nella politica europea"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Oct 19, 2024 1:48


PALERMO (ITALPRESS) - Il Mediterraneo ha ancora un ruolo all'interno della politica europea? "L'ha perduto e lo dobbiamo riconquistare. Ci rendiamo conto che in Libia comandano la Turchia e la Russia? E Poi il Libano e la Siria, ci sono questi drammi politici nel Mediterraneo, e l'Europa non esiste?". Lo ha detto Romano Prodi, già Presidente della Commissione Europea e del Consiglio dei Ministri, a margine della prima edizione della "Scuola Scenari Mediterranei" alla Galleria d'Arte Moderna di Palermo.col3/mgg

Radio Vaticana con voi
Radio Vaticana con Voi 15.10.2024

Radio Vaticana con voi

Play Episode Listen Later Oct 14, 2024 58:00


Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata. Protagonisti gli ospiti e gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervenite in diretta via WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi in ordine di presenza: Romano Prodi, già presidente del Consiglio Italiano e della Commissione Europea; Ciro di Maio, chef e ristoratore impegnato nel sociale; Antonio Astone, responsabile del Dipartimento di Oncologia dell'ospedale Villa San Pietro di Roma; padre Giulio Albanese, direttore dell'ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese; Dario Artale, autore del documentario To Emerge. Conducono Andrea De Angelis e Silvia Giovanrosa A cura di Andrea De Angelis e Silvia Giovanrosa Hanno collaborato i colleghi Luca Collodi, Marina Tomarro, Antonella Palermo, Giulia Galeotti, Damiano Caprio, Roberta Barbi e Gianmarco Murroni Tecnici del suono Gabriele Di Domenico e Gustavo Messina

Le grandi voci del Festival dell'economia

In questo tempo il mondo pare seguire un verso diverso rispetto a quello che avevamo immaginato. Prima la pandemia, poi le guerre. In mezzo, a partire dall’avvento prepotente dell’intelligenza artificiale, gli sviluppi tecnologici che hanno rivoluzionato le nostre quotidianità. E ancora i cambiamenti climatici. E allora come viverlo, come interpretarlo? In questo podcast, la lettura e le indicazioni di Romano Prodi, professore ordinario di Economia industriale all’Università di Bologna, già presidente del Consiglio e presidente della Commissione europea. Interviene nell’incontro: “il mondo al contrario”.

Breaking News Italia - Ultime Notizie
Romano Prodi, Pensioni D'Oro: Ecco Quanto Percepisce Al Mese!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Aug 12, 2024 3:04


Romano Prodi è stata una presenza importantissima nella politica italiana. Ecco quanto guadagna ora!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #romanoprodi #politica #italia #mese #oro #pensione #quanto #stipendio #vitalizio

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Si apre lo scontro sul vertice della Commissione europea. Von der Leyen in pole position, ma permangono veti | 17/06/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 17, 2024 2:38


A cura di Daniele Biacchessi Si apre lo scontro sul vertice della Commissione europea. Dopo l'esito delle elezioni europee, con le leadership di Francia e Germania uscite indebolite, si avvia lo scontro sulla guida della Commissione, soprattutto sulle nomine. Il primo appuntamento è previsto stasera con la cena informale dei 27 capi di Stato organizzata dal presidente del Consiglio Charles Michel. Tra una portata e l'altra si discute sul futuro dell'Europa, in primis su chi ricoprirà i posti di vertice delle istituzioni comunitarie. In discussione ci sono la presidenza della Commissione, del Consiglio Europeo, del Parlamento e l'alto rappresentante degli Affari esteri.  La premier Giorgia Meloni  chiede che all'Italia sia riconosciuto "il ruolo che le spetta in termini di competenze dei commissari.  Il vicepremier Antonio Tajani, in una intervista al Corriere, è ancora più esplicito: un commissario forte e la vicepresidenza. La decisione formale è attesa nel consiglio Europeo del 27 e 28 giugno. Ursula Von der Leyen in pole position, ma permangono veti incrociati Ursula Von der Leyen è intenzionata a trovare i voti direttamente in Parlamento, senza cambiare la maggioranza, confermando l'asse Popolari, Socialisti e Liberali. E' quindi sicura di potersi muovere dentro il perimetro determinato dall'alleanza che ha guidato l'ultima legislatura, ed è altrettanto convinta di poter garantire le condizioni imposte da popolari e socialisti. L'orientamento è per il suo bis, ma continuano a pesare numerosi veti incrociati, per questo la Von der Leyen intende giocare d'anticipo. C'è la necessità di ampliare all'Eurocamera i numeri dei suoi sostenitori. I socialisti hanno chiesto che non vengano coinvolti i Conservatori della presidente Giorgia Meloni, e avviare una trattativa serrata con i verdi che contano una cinquantina di eletti. I popolari chiedono l'esatto contrario, cioè escludono ogni rapporto con gli ambientalisti e aprono a Fratelli d'Italia.  Ha ragione Romano Prodi quando chiede comunque un presidente forte e inappuntabile. Oggi ci sarà la prima tappa che sarà ancora molto lunga e non avara di sorprese.  ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Si apre lo scontro sul vertice della Commissione europea. Von der Leyen in pole position, ma permangono veti | 17/06/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jun 17, 2024 2:38


A cura di Daniele Biacchessi Si apre lo scontro sul vertice della Commissione europea. Dopo l'esito delle elezioni europee, con le leadership di Francia e Germania uscite indebolite, si avvia lo scontro sulla guida della Commissione, soprattutto sulle nomine. Il primo appuntamento è previsto stasera con la cena informale dei 27 capi di Stato organizzata dal presidente del Consiglio Charles Michel. Tra una portata e l'altra si discute sul futuro dell'Europa, in primis su chi ricoprirà i posti di vertice delle istituzioni comunitarie. In discussione ci sono la presidenza della Commissione, del Consiglio Europeo, del Parlamento e l'alto rappresentante degli Affari esteri.  La premier Giorgia Meloni  chiede che all'Italia sia riconosciuto "il ruolo che le spetta in termini di competenze dei commissari.  Il vicepremier Antonio Tajani, in una intervista al Corriere, è ancora più esplicito: un commissario forte e la vicepresidenza. La decisione formale è attesa nel consiglio Europeo del 27 e 28 giugno. Ursula Von der Leyen in pole position, ma permangono veti incrociati Ursula Von der Leyen è intenzionata a trovare i voti direttamente in Parlamento, senza cambiare la maggioranza, confermando l'asse Popolari, Socialisti e Liberali. E' quindi sicura di potersi muovere dentro il perimetro determinato dall'alleanza che ha guidato l'ultima legislatura, ed è altrettanto convinta di poter garantire le condizioni imposte da popolari e socialisti. L'orientamento è per il suo bis, ma continuano a pesare numerosi veti incrociati, per questo la Von der Leyen intende giocare d'anticipo. C'è la necessità di ampliare all'Eurocamera i numeri dei suoi sostenitori. I socialisti hanno chiesto che non vengano coinvolti i Conservatori della presidente Giorgia Meloni, e avviare una trattativa serrata con i verdi che contano una cinquantina di eletti. I popolari chiedono l'esatto contrario, cioè escludono ogni rapporto con gli ambientalisti e aprono a Fratelli d'Italia.  Ha ragione Romano Prodi quando chiede comunque un presidente forte e inappuntabile. Oggi ci sarà la prima tappa che sarà ancora molto lunga e non avara di sorprese.  ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Nessun luogo è lontano
Quo vadis atto secondo - in diretta dal Festival dell'economia di Trento

Nessun luogo è lontano

Play Episode Listen Later May 24, 2024


La guerra in Ucraina, quella in Medio Oriente, il mondo sempre più multipolare: quali scenari globali si apriranno nel futuro? Ne parliamo, in diretta dal Festival dell'economia di Trento, con Paolo Magri, vicedirettore esecutivo di Ispi, e con Romano Prodi, già presidente del Consiglio dei ministri, professore ordinario di Economia industriale all’Università di Bologna e presidente della Fondazione per la cooperazione mondiale.

Studio ob 17h
3, 2, 1! Dobrodošli v Evropski uniji!

Studio ob 17h

Play Episode Listen Later May 1, 2024 46:38


"3, 2, 1! Dobrodošli v Evropski uniji!" S temi besedami je takratni predsednik Evropske komisije Romano Prodi 30. aprila 2004 na meji med Novo Gorico in Gorico pospremil vstop Slovenije v evropsko družino. Prodi je takrat med drugim dejal, da se bo širitev evropske povezave nadaljevala, dokler ne bo Evropa združena v miru in demokraciji. 20 let pozneje se skupaj z nekdanjim italijanskim politikom spominjamo vstopa Slovenije v Evropsko unijo. Na tej poti je Slovenijo spremljal tudi nekdanji evropski komisar za širitev, borec proti pomislekom nekaterih večjih držav glede širitve, nemški politik Günter Verheugen. Za posebno, praznično oddajo Studio ob 17.00 sta Verheugena in Prodija pred mikrofona povabila dopisnika Maja Derčar in Janko Petrovec.

Vroči mikrofon
Razglednice ob 20. obletnici vstopa Slovenije v Evropsko unijo

Vroči mikrofon

Play Episode Listen Later Apr 30, 2024 27:19


Prvega maja 2004 so marsikje po Sloveniji poleg slovenske trobojnice zaplapolale tudi evropske zastave. Slovenija je poleg devetih drugih držav vstopila v Evropsko unijo, za kar smo se s skoraj 90 odstotno večino odločili na posvetovalnem referendumu leto prej. Ena največjih prireditev ob vstopu Slovenije v Evropsko unijo je potekala v Novi Gorici. Na slovesnosti z naslovom 'Dve Gorici - eno mesto: skupaj v Evropi' je bil slavnostni govornik tedanji predsednik Evropske komisije Romano Prodi. Gorica in Nova Gorica sta med evropskimi državami zagotovo posebni saj je nekdanja meja potekala med dvema mestoma, dobesedno med dvema ulicama. Kakšni so spomini na nekdanjo mejo, zakaj je bilo na slovesnosti pred 20imi leti tako čustveno vzdušje in kako je vstop v EU vplival na prebivalce Goriške? Zvočno razglednico iz Nove Gorice pošilja Nataša Uršič. V Gornji Radgoni so vstop v Evropsko unijo dočakali ob Odi radosti, dvigu zastav, ognjemetu in spustu 25-ih ladjic po Muri. Kako je to vplivalo na delovanje obmejnega mesta in na povezovanje ter druženje sosedov? Kako se pri mladih pozna, da je Avstrija tako blizu? Kako gledajo na ti desetletji domačini? Obetali so si napredek, hiter razvoj in blaginjo, se je vse to izpolnilo? Iz Gornje Radgone je radijsko razglednico poslala Sara Zmrzlak. Skupaj s Slovenijo je v Evropsko unijo vstopila tudi naša vzhodna soseda Madžarska, kar je svoj pečat pustilo tudi v Prekmurju. Lendava je naše najvzhodnejše mesto, občino sestavlja 23 naselij. Ob vstopu Slovenije v Evropsko unijo je v njih živelo nekaj več kot 12, danes pa zgolj dobrih 10 tisoč ljudi. Z najvišjim razglednim stolpom in drugimi atrakcijami, zlasti razstavami svetovnih likovnih umetnikov, pa je vse bolj privlačna tako za domače kot tuje turiste. Lendava je dvojezično območje, na katerem poleg pripadnikov madžarskega naroda živijo še Hrvati in Romi, svoj pečat puščajo tudi Primorci, potomci Judov in drugi. Multikulturnosti Lendave je vstop naše in okoliških držav v Evropsko unijo ponudil še več možnosti za razvoj, ki pa so jih nadgradili s širitvijo schengenskega območja. Razglednico iz Lendave pošilja Lidija Kosi.

We Belong
#48 Stefano Manservisi: Championing Youth & Diversity at the European Commission

We Belong

Play Episode Listen Later Apr 16, 2024 56:00


For the episode #48 of We Belong, we interviewed Stefano Manservisi, former Director-General at the European Commission. Prior to that, he was the Head of the Private Office of Federica Mogherini, High Representative of the Union for Foreign Affairs. In 2014, Mr. Manservisi was the Head of the Delegation of the European Union to Turkey. He held different positions at the Commission, including as Director-General for Migration and Home Affairs, and Director-General for Development and Relations with African, Caribbean, and Pacific States. He has also headed the Private Offices of the Commission's President Romano Prodi and Commissioner Mario Monti. In conversation with Mr Manservisi, we discussed his approach to serve as an inclusive leader: he shared concrete examples of dialogue and intercultural understanding through his European career and he explained why we need a Commissioner from immigration backgrounds for the next European Commission's mandate. Ahead of the European Elections, Mr Manservisi reflects on the urgency of involving youth and immigrant descents in public debates and the importance of promoting peace as the core mission of the European project. Episode recorded with the support of Silversquare.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Nel centrodestra 4 elettori su 10 ora chiedono posizioni “più moderate”. In Basilicata implode il campo largo a poche settimane dal voto regionale | 15/03/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Mar 15, 2024 2:24


A cura di Daniele Biacchessi Nel centrodestra cresce il fronte che che chiede una maggiore moderazione dei parti. Sono per l'esattezza quattro elettori su 10, secondo un'indagine effettuata dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica sui sostenitori della maggioranza di governo. Esiste dunque un elettorato moderato e non dovevamo scoprirlo dai sondaggi  che si porta in ogni appuntamento elettorale un peso rilevante all'interno della base del centrodestra. Si tratta del 30% di chi ha votato FdI alle Politiche del 2022, del 61% di chi sceglie Forza Italia ed il 43% dei leghisti vorrebbero che i propri partiti avessero posizioni più moderate. Il 27% dei simpatizzanti centrodestra si definisce “moderato” e non di destra. Rispetto all'Unione Europea le differenze si moltiplicano  a pochi mesi dal voto del prossimo 8-9 giugno. Il 55% di Forza Italia è apertamente filoeuropeo, in Fratelli d'Italia il 57% è critico, nonostante la posizione europeista della presidente Meloni, e nella Lega il dissenso è condiviso dal 65%. Intanto, la sconfitta alle recenti regionali in Abruzzo, non sembra essere stata compresa dal centrosinistra. In Basilicata Pd e M5s hanno scelto il loro candidato, Domenico Lacerenza, ma non hanno coinvolto Calenda che si sente escluso dalla coalizione. In un sistema di veti incrociati, si parla di una possibile ritirata di Lacerenza, dopo l'indignazione popolare per un candidato «calato dall'alto», e le proteste di Carlo Calenda, infuriato con Schlein. Per dirla come Romano Prodi, "se volete vincere dovete mettervi d'accordo, se volete perdere continuate così". ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Nel centrodestra 4 elettori su 10 ora chiedono posizioni “più moderate”. In Basilicata implode il campo largo a poche settimane dal voto regionale | 15/03/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Mar 15, 2024 2:24


A cura di Daniele Biacchessi Nel centrodestra cresce il fronte che che chiede una maggiore moderazione dei parti. Sono per l'esattezza quattro elettori su 10, secondo un'indagine effettuata dall'Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica sui sostenitori della maggioranza di governo. Esiste dunque un elettorato moderato e non dovevamo scoprirlo dai sondaggi  che si porta in ogni appuntamento elettorale un peso rilevante all'interno della base del centrodestra. Si tratta del 30% di chi ha votato FdI alle Politiche del 2022, del 61% di chi sceglie Forza Italia ed il 43% dei leghisti vorrebbero che i propri partiti avessero posizioni più moderate. Il 27% dei simpatizzanti centrodestra si definisce “moderato” e non di destra. Rispetto all'Unione Europea le differenze si moltiplicano  a pochi mesi dal voto del prossimo 8-9 giugno. Il 55% di Forza Italia è apertamente filoeuropeo, in Fratelli d'Italia il 57% è critico, nonostante la posizione europeista della presidente Meloni, e nella Lega il dissenso è condiviso dal 65%. Intanto, la sconfitta alle recenti regionali in Abruzzo, non sembra essere stata compresa dal centrosinistra. In Basilicata Pd e M5s hanno scelto il loro candidato, Domenico Lacerenza, ma non hanno coinvolto Calenda che si sente escluso dalla coalizione. In un sistema di veti incrociati, si parla di una possibile ritirata di Lacerenza, dopo l'indignazione popolare per un candidato «calato dall'alto», e le proteste di Carlo Calenda, infuriato con Schlein. Per dirla come Romano Prodi, "se volete vincere dovete mettervi d'accordo, se volete perdere continuate così". ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Ultim'ora
Silvestri "Obiettivo del M5s non è solo vittoria ma buongoverno"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Mar 15, 2024 0:47


ROMA (ITALPRESS) - “Il M5S su questo ha un obiettivo importante che non si limita alla vittoria, ma va avanti fino al buongoverno. Noi vogliamo vincere per fare in modo che poi ci sia una coesione di intenti e che si possa governare bene. Questo è il nostro obiettivo. Quindi va fatto un percorso con gli attori giusti e sui programmi giusti: tutto quello che è percepibile dalle persone che vanno poi a misurarsi con la competizione allora si può proporre, ma per tutto quello che è scomposto, disorganizzato e che non ha una sua essenza politica, civica e sociale noi ovviamente non ci siamo”. Così Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera del M5S, a margine di una conferenza stampa su psicologo a Scuola e Università, commentando le parole di Romano Prodi sul campo largo. xb1/pc/gtr

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Abruzzo. I voti in uscita della Lega vanno a Fdl e Forza Italia. La crescita del Pd non colma il flop del campo largo. L'astensione del potenziale elettorato del M5s | 12/03/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Mar 12, 2024 2:09


A cura di Daniele Biacchessi A bocce ferme, e con i dati alla mano, diventano ancora più chiare le motivazioni per cui l'elettorato abruzzese ha preferito confermare il governatore uscente Marco Marsilio del centrodestra, e non voltare pagina con Luciano D'Amico, sostenuto dall'intero schieramento di opposizione nazionale. In primis, i voti in uscita della Lega, fortemente ridimensionata, vanno a Fdl e Forza Italia.  L'Aquila trascina la vittoria di Marco Marsilio. In particolare, ci sono piccoli paesi della provincia aquilana, nel centro della regione,  dove il centrodestra ha incassato preferenze bulgare, fino a superare l'88%. Nei 108 Comuni della provincia dell'Aquila, D'Amico ha vinto solo in dieci: sei eletti per la destra, uno solo per la sinistra. La forza del centrodestra porta i nomi di Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Trasacco, Ovindoli, Roccaraso, Scanno, Avezzano. Anche la provincia di Pescara premia Marsilio, ma con un margine più contenuto. D'Amico vince solo a Teramo e provincia e si dice rammaricato per il forte astensionismo proveniente dall'elettorato del M5s. Ed è vero, così come è accertato che la crescita del Pd in Abruzzo non colma il flop del M5s, che i centristi del campo larghissimo sono poca cosa, che la sinistra a sinistra del Pd quasi non esiste. Ha ragione Romano Prodi, il padre fondatore dell'Ulivo e del Pd, quando dice che per coltivare un campo largo ci vogliono tanti contadini, e i contadini sono aumentati parecchio negli ultimi giorni, ma non sono ancora abbastanza.   ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Abruzzo. I voti in uscita della Lega vanno a Fdl e Forza Italia. La crescita del Pd non colma il flop del campo largo. L'astensione del potenziale elettorato del M5s | 12/03/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Mar 12, 2024 2:09


A cura di Daniele Biacchessi A bocce ferme, e con i dati alla mano, diventano ancora più chiare le motivazioni per cui l'elettorato abruzzese ha preferito confermare il governatore uscente Marco Marsilio del centrodestra, e non voltare pagina con Luciano D'Amico, sostenuto dall'intero schieramento di opposizione nazionale. In primis, i voti in uscita della Lega, fortemente ridimensionata, vanno a Fdl e Forza Italia.  L'Aquila trascina la vittoria di Marco Marsilio. In particolare, ci sono piccoli paesi della provincia aquilana, nel centro della regione,  dove il centrodestra ha incassato preferenze bulgare, fino a superare l'88%. Nei 108 Comuni della provincia dell'Aquila, D'Amico ha vinto solo in dieci: sei eletti per la destra, uno solo per la sinistra. La forza del centrodestra porta i nomi di Castelvecchio Calvisio, Collepietro, Trasacco, Ovindoli, Roccaraso, Scanno, Avezzano. Anche la provincia di Pescara premia Marsilio, ma con un margine più contenuto. D'Amico vince solo a Teramo e provincia e si dice rammaricato per il forte astensionismo proveniente dall'elettorato del M5s. Ed è vero, così come è accertato che la crescita del Pd in Abruzzo non colma il flop del M5s, che i centristi del campo larghissimo sono poca cosa, che la sinistra a sinistra del Pd quasi non esiste. Ha ragione Romano Prodi, il padre fondatore dell'Ulivo e del Pd, quando dice che per coltivare un campo largo ci vogliono tanti contadini, e i contadini sono aumentati parecchio negli ultimi giorni, ma non sono ancora abbastanza.   ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

IIEA Talks
Sanctions Against Russia – Going Global

IIEA Talks

Play Episode Listen Later Feb 9, 2024 28:40


Following Russia's illegal and brutal invasion of Ukraine almost two years ago, the EU, together with partners from the G7+ coalition, has adopted several packages of unprecedented sanctions against Russia. The main objective of these sanctions is threefold: 1) to provide Ukraine with a key military advantage by depleting Russia from accessing dual-use and advanced technology to manufacture cutting-edge weapons, 2) to degrade Russia's ability to finance its war of aggression, and,  3) to cripple the Russian industrial complex in the medium-to-long-term. In this context, the EU Sanctions Envoy was appointed in January 2023 to reach out to third countries and maximise the impact of EU sanctions against Russia by ensuring that sanctions are implemented fully and effectively. In his address to the IIEA, David O'Sullivan reflects on the objectives of these sanctions and his role as EU Sanctions Envoy so far. About the Speaker: David O'Sullivan took up his role as EU Sanctions Envoy in January 2023. Prior to this, he was Director General of the IIEA. Before working at the IIEA, he joined the Brussels office of the law firm of Steptoe and Johnson LLP as a Senior Counsellor (2019-2022). David O'Sullivan served as Ambassador of the European Union Delegation to the United States from November 2014 until February 2019. Prior to his appointment as Ambassador, he was the Chief Operating Officer of the EU's diplomatic service, the European External Action Service (EEAS). He previously held a number of senior positions within the European Commission, including Director General for Trade (2005-2010); Secretary-General of the European Commission (2000-2005); and Chief of Staff to Commission President, Romano Prodi (1999-2000). Before joining the Commission, he started his career with the Irish Department of Foreign Affairs (1977-1979).

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il Pd a conclave a Gubbio: l'obiettivo è il rilancio del centrosinistra | 19/01/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 19, 2024 2:34


Dalla nascita del Pds di Achille Occhetto al Partito Democratico di Elly Schlein, quando il centrosinistra smarrisce il cammino va in conclave e sceglie i conventi. Nel 1995, l'allora segretario del Pds Massimo D'Alema convoca nell'Abbazia di Pontignano, colline senesi, il primo momento di riflessione con il gruppo dirigente: un conclave, ma in un resort di impronta medioevale. Romano Prodi, nel 1997, convoca in un convento a Gargonza, in Val di Chiana, un vertice del centrosinistra e del suo governo, parlamentari e studiosi come Umberto Eco con il compito di elaborare le "Dieci idee per l'Ulivo". Nel 2000, Prodi replica l'appuntamento ancora a Gargonza per gli Stati Generali dell'Ulivo. La relazione introduttiva viene messa a punto da un gruppo di venti promotori coordinati dal semiologo Omar Calabrese. Sempre Prodi nel 2006 riconvoca a San Martino in Campo, in provincia di Perugia, un summit di governo nel corso del quale viene stabilita la strategia comunicativa di Palazzo Chigi. Nel 2007, ci si sposta nella cornice della reggia di Caserta, Nel 2010 Dario Franceschini, allora capogruppo Pd alla Camera dei deputati, convoca nell'Abbazia toscana di Spineto, un seminario dei parlamentari dove l'ospite d'onore è  Romano Prodi. Tre anni dopo vi torna anche Enrico Letta che a Spineto della Luca porta tutti i ministri e i sottosegretari in ritiro "per conoscersi e fare spogliatoio" con la promessa e la garanzia che comunque "ognuno paga per sé".  Poi tocca a Nicola Zingaretti continuare la tradizione nell'abbazia di Contigliano. Si arriva al conclave in corso a Gubbio, in un vecchio monastero nel cuore dell'Umbria. L'idea di Chiara Braga è quella di rinchiudersi due giorni in un convento per ritrovare l'armonia del gruppo parlamentare. Ma il conclave, al centrosinistra, non ha mai portato bene, e ci vuole ben altro, forse una più approfondita ristrutturazione del gruppo dirigente,  per risollevare le sorti di un partito che i sondaggi stimano tra il 19 e il 20% e che non frena in alcun modo la stabile tenuta di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni.  "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il Pd a conclave a Gubbio: l'obiettivo è il rilancio del centrosinistra | 19/01/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 19, 2024 2:34


Dalla nascita del Pds di Achille Occhetto al Partito Democratico di Elly Schlein, quando il centrosinistra smarrisce il cammino va in conclave e sceglie i conventi. Nel 1995, l'allora segretario del Pds Massimo D'Alema convoca nell'Abbazia di Pontignano, colline senesi, il primo momento di riflessione con il gruppo dirigente: un conclave, ma in un resort di impronta medioevale. Romano Prodi, nel 1997, convoca in un convento a Gargonza, in Val di Chiana, un vertice del centrosinistra e del suo governo, parlamentari e studiosi come Umberto Eco con il compito di elaborare le "Dieci idee per l'Ulivo". Nel 2000, Prodi replica l'appuntamento ancora a Gargonza per gli Stati Generali dell'Ulivo. La relazione introduttiva viene messa a punto da un gruppo di venti promotori coordinati dal semiologo Omar Calabrese. Sempre Prodi nel 2006 riconvoca a San Martino in Campo, in provincia di Perugia, un summit di governo nel corso del quale viene stabilita la strategia comunicativa di Palazzo Chigi. Nel 2007, ci si sposta nella cornice della reggia di Caserta, Nel 2010 Dario Franceschini, allora capogruppo Pd alla Camera dei deputati, convoca nell'Abbazia toscana di Spineto, un seminario dei parlamentari dove l'ospite d'onore è  Romano Prodi. Tre anni dopo vi torna anche Enrico Letta che a Spineto della Luca porta tutti i ministri e i sottosegretari in ritiro "per conoscersi e fare spogliatoio" con la promessa e la garanzia che comunque "ognuno paga per sé".  Poi tocca a Nicola Zingaretti continuare la tradizione nell'abbazia di Contigliano. Si arriva al conclave in corso a Gubbio, in un vecchio monastero nel cuore dell'Umbria. L'idea di Chiara Braga è quella di rinchiudersi due giorni in un convento per ritrovare l'armonia del gruppo parlamentare. Ma il conclave, al centrosinistra, non ha mai portato bene, e ci vuole ben altro, forse una più approfondita ristrutturazione del gruppo dirigente,  per risollevare le sorti di un partito che i sondaggi stimano tra il 19 e il 20% e che non frena in alcun modo la stabile tenuta di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni.  "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Ultim'ora
Sassoli, Prodi "Partiva da idealismo per poi passare alla concretezza"

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 12, 2024 0:59


ROMA (ITALPRESS) - Sassoli "partiva sempre dall'idealismo, ma i passi successivi erano attuati con la concretezza". Lo ha detto Romano Prodi, a margine del convegno "Un viaggio verso una nuova Europa", organizzato in Campidoglio dal gruppo dell'Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, in ricordo di David Sassoli.xi2/mgg/gsl

Piazzapulita
L'intervista a Romano Prodi

Piazzapulita

Play Episode Listen Later Nov 9, 2023 21:32


Questa settimana vi proponiamo l'intervista di Corrado Formigli al Professore Romano Prodi sui temi della stretta attualità nazionale e internazionale: l’accordo italiano con l’Albania per la gestione dei flussi migratori, la guerra a Gaza e la situazione della politica interna israeliana.

Inglorious Globastards - IL PODCAST
Geopolitics: An Exceptional Lecture in Geopolitics by Niall Fraguson and Romano Prodi

Inglorious Globastards - IL PODCAST

Play Episode Listen Later Oct 5, 2023 29:25


The Inglorious Globastards season 2023-24 starts with two exceptional guests, Prof. Niall Ferguson, Senior Fellow at the #Hoover Institution and President Romano Prodi, twice Italian Prime Minister and former President of the European Commission. They will give us their views on Transatlantic relationships and the world after the invasion of #Ukraine. The invasion of a sovereign country in #europe has rekindled the horrors that we thought would never take place again. The veneer of a world order based on mutually agreed rules has been brutally pierced. The #EU institutions seem frozen and unable to devise a common defense policy, while in the US the isolationist insticts are gaining support among the public.

Inchieste da fermo
"Che cos'è la Cina" di Federico Rampini

Inchieste da fermo

Play Episode Listen Later Jun 27, 2023 57:23


Vi proponiamo l'ascolto di un nuovo episodio di Inchieste da Fermo di Federico Rampini, questa settimana dedicato alla Cina: vera protagonista delle piazze finanziarie, con le sue capacità industriali e tecnologiche, l'espansionismo, la sua influenza a livello internazionale, senza dimenticare il rafforzamento militare e la crescente crisi con Taiwan.  Nel podcast ascolterete anche le voci di Romano Prodi, Francesco Zhou, Alicia Garcia Herrero, Oscar Farinetti, Maurizio Scarpari, Costantino della Gherardesca, Marialuisa Frisa. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

La ContraCrónica
Berlusconi, el último capo

La ContraCrónica

Play Episode Listen Later Jun 19, 2023 47:04


La semana pasada murió a los 86 años en Milán Silvio Berlusconi, el primer ministro italiano que más tiempo permaneció en el cargo desde el final de la guerra. A modo de homenaje recibió un funeral de Estado en la catedral de Milán después de que su féretro atravesase toda la ciudad a bordo de un coche fúnebre. Todo el poder político italiano se dio cita bajo la bóveda gótica del duomo milanés. Al oficio asistió el presidente Sergio Mattarella, la primera ministra Giorgia Meloni, y los cuatro últimos primeros ministros: Mario Draghi, Paolo Gentiloni, Mario Monti y Matteo Renzi. Todos, sin excepción, se deshicieron en elogios con el finado. Berlusconi, un empresario de éxito, se metió en política a mediados de los años noventa capitaneando una plataforma personalista llamada Forza Italia que clamaba por una regeneración nacional y el fin de la corrupción política. Ganó las elecciones de 1994 y volvería a hacerlo en las de 2001 y 2008. Durante un cuarto de siglo se convirtió en el actor central de la política italiana y en el eje vertebrador de la derecha tras la implosión de la Democracia Cristiana. Era el enemigo a batir por la izquierda que fue conformando distintas coaliciones cuyo objetivo principal era acabar con él. Berlusconi no dejaba indiferente a nadie. O se le amaba o se le odiaba. Era una figura muy controvertida tanto dentro como fuera de Italia. En el extranjero solía ser objeto de chanzas a causa de sus declaraciones salidas de tono, sus escándalos sexuales, sus continuos problemas legales y la polémica que siempre le acompañaba. En Italia su control de buena parte de la televisión le dio un poder extraordinario, más del que ningún otro político había disfrutado desde la proclamación de la república en 1946. Sus intereses políticos y empresariales a menudo confluían y no era fácil distinguir donde terminaban unos y empezaban los otros. Hace treinta años era ya la primera fortuna de Italia y una de las personas más ricas de Europa. La fama le precedía porque poseía un gran entramado mediático con canales de televisión propios en Francia, España y Alemania. Presidía también un club de fútbol, el AC Milan que bajo su mando había ganado varias ligas y tres copas de Europa. Esas eran sus credenciales al entrar en política. Al principio fue un soplo de aire fresco en un momento muy delicado cuando acababa de saltar por los aires todo el sistema de partidos de posguerra. La imagen que cultivaba de un hombre exitoso hecho a sí mismo tocó la fibra sensible de millones de italianos hartos de una clase política corrupta y entregada al clientelismo. Eso le llevó en volandas al Palazzo Chigi, oficina del primer ministro en el centro de Roma. Su popularidad era tal que obligó a la izquierda italiana a reconstruirse en diferentes coaliciones como El Olivo de Romano Prodi, que durante años fue su némesis política. Durante sus años en política protagonizó infinidad de escándalos. Se las vio con la judicatura y con la prensa, conmocionó la política italiana en varias ocasiones y todo culminó con su expulsión del parlamento italiano en 2013. Mantuvo una intensa actividad exterior entablando relaciones muy cercanas con líderes polémicos como Muamar el Gadafi o Vladimir Putin, amistades peligrosas que le ocasionaron más de un problema. A su espalda deja un legado con luces, pero también con infinidad de sombras. Es difícil que Italia, un país en el que la supervivencia política se cifra a menudo en meses, vuelva a presentarse alguien como él. En La ContraRéplica: - Mesas electorales - Prosperidad y posmodernismo - Google y la Comisión Europea - La Contra por España · Canal de Telegram: https://t.me/lacontracronica · “Hispanos. Breve historia de los pueblos de habla hispana”… https://amzn.to/428js1G · “La ContraHistoria de España. Auge, caída y vuelta a empezar de un país en 28 episodios”… https://amzn.to/3kXcZ6i · “Lutero, Calvino y Trento, la Reforma que no fue”… https://amzn.to/3shKOlK · “La ContraHistoria del comunismo”… https://amzn.to/39QP2KE Apoya La Contra en: · Patreon... https://www.patreon.com/diazvillanueva · iVoox... https://www.ivoox.com/podcast-contracronica_sq_f1267769_1.html · Paypal... https://www.paypal.me/diazvillanueva Sígueme en: · Web... https://diazvillanueva.com · Twitter... https://twitter.com/diazvillanueva · Facebook... https://www.facebook.com/fernandodiazvillanueva1/ · Instagram... https://www.instagram.com/diazvillanueva · Linkedin… https://www.linkedin.com/in/fernando-d%C3%ADaz-villanueva-7303865/ · Flickr... https://www.flickr.com/photos/147276463@N05/?/ · Pinterest... https://www.pinterest.com/fernandodiazvillanueva Encuentra mis libros en: · Amazon... https://www.amazon.es/Fernando-Diaz-Villanueva/e/B00J2ASBXM #FernandoDiazVillanueva #italia #berlusconi Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals

In The Room
"We couldn't accept that Spain could do better than Italy" with Vincenzo Visco

In The Room

Play Episode Listen Later Jun 18, 2023 47:24


Four months after taking office in May 1996, Italian prime minister Romano Prodi flew to Valencia for a bilateral summit with his Spanish counterpart José María Aznar. Germany, France and the EU's core members were getting ready to create the euro but Italy needed more time to get its economy in order. In Valencia, Prodi lobbied Aznar to join him in a second wave but met a firm veto. "The Aznar position was very tough and somehow shocking for both Prodi and (Treasury minister) Ciampi," says Vincenzo Visco, Prodi's finance minister. "During the flight back to Italy ... Ciampi convinced Prodi to try to enter in the first group". Why and how? In The Room is a series of conversations with officials who played crucial roles in the history of the EU. Edited and produced by davidstudio. This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit twentyfourtwo.substack.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

New Books in European Politics
"We couldn't accept that Spain could do better than Italy" with Vincenzo Visco

New Books in European Politics

Play Episode Listen Later Jun 18, 2023 47:24


Four months after taking office in May 1996, Italian prime minister Romano Prodi flew to Valencia for a bilateral summit with his Spanish counterpart José María Aznar. Germany, France and the EU's core members were getting ready to create the euro but Italy needed more time to get its economy in order. In Valencia, Prodi lobbied Aznar to join him in a second wave but met a firm veto. "The Aznar position was very tough and somehow shocking for both Prodi and (Treasury minister) Ciampi," says Vincenzo Visco, Prodi's finance minister. "During the flight back to Italy ... Ciampi convinced Prodi to try to enter in the first group". Why and how? In The Room is a series of conversations with officials who played crucial roles in the history of the EU. Edited and produced by davidstudio. This is a public episode. If you would like to discuss this with other subscribers or get access to bonus episodes, visit twentyfourtwo.substack.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Daily Five
Le inutili polemiche. I funerali di Berlusconi. Trump di nuovo nei guai (seri). Condannata a 6 mesi per uno spinello.

Daily Five

Play Episode Listen Later Jun 14, 2023 25:10


Funerali di Stato e lutto nazionale: le inutili polemiche di un certo antiberlusconismo che fanno vincere Berlusconi anche da morto.L'ultimo saluto all'ex premier.La storia di Trump nuovamente incriminato per i documenti top secret nascosti in casa.Addio a Flavia Franzoni, moglie di Romano Prodi.Condannata la ragazza italiana sorpresa in Arabia Saudita con uno spinello addosso.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Addio a Flavia Franzoni: morta improvvisamente la moglie di Romano Prodi

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Jun 14, 2023 1:47


E' morta improvvisamente a 76 anni, forse per un malore, la moglie di Romano Prodi, Flavia Franzoni. È caduta all'improvviso, su un sentiero francescano in Umbria durante una passeggiata con il marito e alcuni amici, tra cui l'ex ministro Arturo Parisi.

Zuppa di Porro
Kosovo, occhio ai Balcani: i rischi per l’Europa

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later May 31, 2023 21:32


00:00 Esteri, droni su Mosca e conviene non sottovalutare i Balcani. 03:17 Elezioni amministrative, il centrodestra sbanca e parte lo psicodramma Schlein-facciocose. 08:25 Da leggere Daniela Preziosi sul Domani con il direttore dell'Istituto Cattaneo. 09:13 Romano Prodi parla di involuzione autoritaria alla Stampa, perché Annunziata e Fazio se ne sono andati dalla Rai, direi. 13:30 […]

Nessun luogo è lontano
Russia-Ucraina: la contesa è anche africana - in diretta dal Festival dell'economia di Trento

Nessun luogo è lontano

Play Episode Listen Later May 26, 2023


Un altro teatro di scontro tra la Russia e il "fronte occidentale" è sicuramente quello del Sahel. Dal il ritiro delle forze francesi, infatti, i governi locali fanno sempre più affidamento sui russi della Wagner per contenere il terrorismo. E l'Unione europea? Ne abbiamo parlato con Romano Prodi, già presidente della Commissione Europea, politico ed economista, e con Emanuela Del Re, Rappresentante speciale UE per il Sahel.

Otto e mezzo
Otto e Mezzo

Otto e mezzo

Play Episode Listen Later Apr 12, 2023 32:37


Ospiti di Lilli Gruber: Stefano Feltri, Giovanna Pancheri, Romano Prodi

BASTA BUGIE - Comunismo
Il PD di Elly Schlein è aggressivo da far paura

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Mar 7, 2023 7:31


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7338IL PD DI ELLY SCHLEIN E' AGGRESSIVO DA FAR PAURA di Paolo PiroLa vittoria di Elly Ethel Schlein alle primarie del PD, suggerisce diverse riflessioni. Ai vertici di quello che fu il "glorioso" Partito Comunista Italiano, arriva una leader dai tratti antitetici a tutto ciò che è tradizionale. La Schlein ha tre cittadinanze, la diremmo cittadina del mondo, negazione della Patria. Si dichiara paladina degli LGBT+, negazione della natura. E' plenipotenziaria di tutti i diritti immaginabili - utero in affitto, libera cannabis, pillola abortiva Ru486 gratis, adozione da parte delle coppie gay, eutanasia, aborto - insomma l'individualismo libertario più radicale, negazione di ogni identità. Viene votata, da non tesserata, a segretaria del PD, da molti non tesserati al partito, gli uomini qualunque dei 5Stelle, negazione di ogni appartenenza. Con la Schlein, i motivi dominanti della sinistra non saranno più i diritti sociali (lavoro, welfare) ma i diritti civili, in un quadro di precarietà ed instabilità sociale ed esistenziale, dato per acquisito.Nel 1943 Palmiro Togliatti torna in Italia dall'URSS, con un progetto condiviso e "benedetto" da Stalin. Un piano che prevede quanto, in effetti, accadrà successivamente: la partecipazione dei comunisti al governo Badoglio, il referendum tra monarchia e repubblica etc..., ma soprattutto calibrato, come lui stesso afferma: "per cambiare gli italiani nel modo di essere e di sentire", attraverso l'affermazione dell'egemonia culturale gramsciana ed il divieto della rivoluzione armata, surrogata da una lenta, progressiva e vincente occupazione di tutti gli spazi socioculturali. È il partito radicale di massa, l'obiettivo individuato da Togliatti che con la Schlein, si compie. Il dimenticato Augusto Del Noce in "Il Suicidio della Rivoluzione", aveva visto giusto anche perché il fine del marxleninismo è l'anarchia come modello politico e umano. Togliatti aveva spiegato bene che "il marxismo non è un dogma ma una guida per l'azione politica". Una parte dei militanti del PD non capiranno questa progressione, ma non dimentichiamo quel genio di Giorgio Gaber ed il suo "Qualcuno era Comunista". I motivi per far parte di quel partito erano i più eterogenei. Una eterogeneità che non fa problema ai 5S, evanescenti come sono, ma farà qualche problema ai cattocomunisti. I pronipoti di Don Sturzo, De Gasperi, Moro, Martinazzoli, come concilieranno la radicalizzazione del partito con la loro militanza? Ci sarà ancora posto per i cattolici nel Pd? Per alcuni il problema non c'è perché hanno già completato quel trasbordo ideologico che li ha transitati dalla fede cattolica ad una fede disincarnata, privatizzata, protestantizzata, approdando ad una chiesa pneumatica, che Papa PIO XII aveva previsto e condannato negli anni cinquanta. Per altri sarà più difficile sposare il loro progressismo cattolico con il radicalismo della Schlein, anche perché la linea ambientalista ed immigrazionista, acquisirà presto un inevitabile sapore religioso e quando la politica si eleva a religione diventa totalitarismo. Il PD si batterà per reintrodurre a pieno titolo il reddito di cittadinanza, sconfiggere il "malcostume" dell'obiezione di coscienza del personale sanitario sulla 194, combattere ogni obiezione alla ovvietà del relativismo in ogni campo. I cattocomunisti, dovranno decidere se diventare definitivamente i chierici della "nuova" chiesa globalista/ambientalista. Una chiesa che giudica tutti sulla base di criteri morali leninisti dove la "moralità è ciò che serve alla distruzione della vecchia società" o di quel che ne rimane, e per l'avvento di un uomo nuovo che cambia dall'esterno verso l'interno, come e dove il potere vuole. Il sorriso delle sardine, Santori e Schlein è tutt'altro che innocente, ha il volto giacobino della "violenza per il tuo bene" e dell'imposizione del relativismo come verità assoluta. Un relativismo ambiguo, che ignorando il principio di non contraddizione, riuscirà a mettere insieme il voto per l'invio delle armi in Ucraina, con un pacifismo modello Imagine di Lennon, senza rinunciare, per amore ai 5S, alla convinzione che le armi non risolvano i conflitti. La Schlein è nata a Lugano, figlia di due professori universitari, sorella di una diplomatica in carriera e di un matematico, è agiata, poliglotta, intellettuale e cosmopolita, esponente dell'alta borghesia progressista ed incarna il prototipo dell'oltredonna di Nietzsce, potrà stare vicino agli eredi di un'altra storia? La nuova segretari* è sponsorizzata dai capicorrente del Partito Democratico, Franceschini, Zingaretti, Cuperlo, Orlando, Bersani e Bettini e, udite, udite, da Romano Prodi, ultimo elemento, questo, che fa comprendere le delicate parole che Mons. Corrado Lorefice, vescovo di Palermo, le ha dedicato in un intervista sul Giornale di Sicilia. Il cattocomunista Beppe Fioroni è già fuori dal partito, ma ad una certa età... si sa... certe emozioni...! E tutti gli altri? Alla fine il cattocomunista medio, dopo decenni di militanza rivoluzionaria, è diventato evanescente nelle idee e numericamente irrilevante e trascurabile in quanto elettore. Quasi certamente finirà con il transitare l'impegno politico, dai diritti sociali ai diritti civili, dissolvendosi nel partito radicale di massa. Una parte probabilmente sarà fagocitata da Renzi, mentre la riserva indiana bolognese nella quale sono ridotti i cattodem d'èlite, continuerà a sostenere il PD, anche perché, da chi potrebbero andare? Voi li prendereste?

il posto delle parole
Giorgio Mangani "Francesco Merloni. Il secolo dello sviluppo"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 6, 2023 20:51


Giorgio Mangani"Francesco Merloni. Il secolo dello sviluppoInternazionalizzazione e coscienza territorialeil lavoro editorialehttps://lavoroeditoriale.comNel 2023 la Fondazione “Aristide Merloni” festeggia i sessanta anni di attività, la Ariston Group novantatre e Francesco Merloni, l'ultimo dei figli del fondatore Aristide, tuttora presidente della Fondazione e presidente onorario del Gruppo industriale, novantotto anni.A raccontare questo secolo che ha coinciso anche con le stagioni del “miracolo economico” italiano, attraverso l'esperienza diretta di uno dei suoi protagonisti, è dedicato il libro: Francesco Merloni. Il secolo dello sviluppo. Internazionalizzazione e coscienza territoriale in libreria per la casa editrice Il Lavoro Editoriale, a firma di Giorgio Mangani.In oltre trecento pagine che utilizzano fonti inedite provenienti dagli archivi dell'impresa e della fondazione e frutto di lunghe conversazioni con l'imprenditore che si racconta, ma anche con personalità come Giuseppe De Rita e Romano Prodi, che di entrambe sono stati storici consulenti, il libro ripercorre criticamente la storia e la cultura imprenditoriale italiana, oggi nella fase di passaggio verso la cosidetta “economia della conoscenza”.Ricostruendo le origini della Ariston vengono presentate in modo completamente nuovo la figura del fondatore, Aristide Merloni (Albacina di Fabriano, 1897-1970), e le motivazioni sociali e politiche che lo indussero ad andare contro il modello industriale dominante al suo tempo della concentrazione degli insediamenti produttivi, portando invece il lavoro nelle periferie montane del Centro Italia.Quella storia prosegue nel Dopoguerra con il figlio Francesco Merloni, cui si deve la scelta decisiva di diversificare, nel 1954, l'originaria produzione di bascule verso la produzione di bombole di gas liquido e il riscaldamento e poi la prima internazionalizzazione degli anni Settanta, che aprì la strada del gruppo industriale Merloni verso la produzione degli elettrodomestici e i traguardi raggiunti negli ultimi trenta anni dalla Ariston Thermo, oggi Ariston Group, quotata in borsa e guidata dal figlio Paolo, diventata azienda leader globale nel comfort termico.Il libro racconta questa storia attraverso la lente della passione politica e sociale di Francesco Merloni: sette legislature, dal 1972 al 2001, come parlamentare della Dc e poi dell'Ulivo, le battaglie contro gli sprechi delle Partecipazioni statali, la fine della Dc, la nascita del Partito popolare e poi dell'Ulivo, compresa la parentesi come Ministro dei Lavori Pubblici (1992-94) nei Governi Amato e Ciampi e la burrascosa approvazione della prima legge organica di riforma degli appalti, dopo gli scandali di Tangentopoli, che porta il suo nome.Quello che potrebbe sembrare solo l'interesse secondario di un imprenditore, la politica, si rivela invece uno strumento formidabile per capire i nuovi mondi sui quali investire come industriale, opportunità per costruire amicizie profonde come quelle con Beniamino Andreatta (con il quale Merloni fonda nel 1976 l'Arel. Agenzia ricerche e legislazione), con Romano Prodi e Giuseppe De Rita.Insieme a loro, per oltre cinquanta anni, Merloni ha sostenuto e favorito lo studio dello sviluppo economico italiano degli anni Settanta e Ottanta, della “Terza Italia”, del cosidetto “Modello Marchigiano” e della “Via adriatica”, che hanno dato origine al nostro “Quarto Capitalismo”, oggetto di sempre maggiore attenzione internazionale. Un impegno, quello di Francesco Merloni, che si è mosso, come il libro ricostruisce, alla ricerca di una possibile “terza via” tra collettivismo e liberismo, nel tentativo di coniugare, per quanto possibile, competizione globale, radicamento territoriale e responsabilità sociale dell'impresa.Giorgio Mangani insegna Geografia culturale all'Università di Bologna (Campus di Ravenna) ed è stato manager di imprese e istituzioni culturali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

BASTA BUGIE - Politica
Elly Schlein, il nuovo segretario del PD è lesbica e piace anche a Soros

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Feb 28, 2023 8:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7329ELLY SCHLEIN, IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD E' LESBICA E PIACE ANCHE A SOROS di Giuliano Guzzo«Ora uniti per tornare a vincere. Saremo un problema per il governo Meloni. Il naufragio di migranti in Calabria pesa sulla coscienza dell'esecutivo». Le prime parole di Elly Schlein, neoeletta segretaria del Pd, sono battagliere e ne riflettono bene la tempra. Del resto, se battagliera non fosse questa trentasettenne non sarebbe arrivata dov'è, riuscendo - grazie al 53,8% dei consensi - a conquistare il principale partito progressista italiano, che pure da mesi veniva saldamente dato in mano al superfavorito Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna il quale, a questo punto, può tornare a fare il suo lavoro.Invece per Elly Schlein [...] ora cambia tutto e non solo per lei, motivo per cui vale la pena conoscerla più da vicino. Nata a Lugano nel 1985, figlia di due docenti universitari - il padre è americano di origine ebraica aschenazita, la madre italiana -, l'enfant prodige del progressismo italiano è cresciuta a pane e politica, inanellando da subito esperienze ai massimi livelli. Basti dire che, a suo tempo, volò a Chicago per sostenere le campagne elettorali di Barack Obama. Poi sono arrivati l'Europarlamento e la vicepresidenza della Regione Emilia Romagna.Ma Elly Schlein, il cui trionfo è avvenuto soprattutto grazie ai non iscritti al Pd (presagio, quello dell'onda esterna che aveva lo stesso Bonaccini, già forse intimorito dal fatale appoggio di Piero Fassino), ha coltivato la passione politica, con militanza attiva ed esperienze, si accennava, anche molto prestigiose, sin dagli anni dell'università. Vuoi per il suo bruciare le tappe, vuoi per il suo bagaglio ideologico - di cui diremo subito - la neosegretaria Pd, oltre che idola di giovani venuti su col Woke nel biberon, è una dagli appoggi così potenti che c'è da domandarsi se il suo successo, in fondo, sia così casuale. Quali appoggi? C'è l'imbarazzo della scelta. Un documento della Open Society, società del finanziere supermiliardario George Soros, la indicava tra «gli alleati affidabili» già nel 2014, al suo primo mandato all'Europarlamento.FEMMINISTA, AMBIENTALISTA, PROGRESSISTAInsieme a lei, tra gli «alleati affidabili», ha fatto notare su Facebook la scrittrice femminista Marina Terragni, c'erano pure Antonio Panzeri e Antonio Cozzolino…Ma non divaghiamo e torniamo alla neoeletta segretaria del Pd. Che, dicevamo, da anni gode di sostegni potenti. Ancora nel settembre 2020, per dire, L'Espresso - che della sinistra italica non sarà la Bibbia, ma giù di lì - le aveva dedicato una intera copertina incoronandola come «femminista, ambientalista, progressista, di governo»: più che un titolo, un'investitura. Giusto pochi mesi prima, era invece stata Daria Bignardi, su La7, ad ospitarla dandole modo di dichiarare pubblicamente il suo orientamento sessuale fluido: «Ho amato molti uomini e donne. Ora sono felice con una ragazza».Questa dichiarazione ci consente di iniziare ad introdurre il profilo ideologico di Elly Schlein, che è quello di una paladina del mondo Lgbt, peraltro su posizioni fieramente abortiste. Prova ne sia il tono "allarmato" con cui la neosegretaria - che alcune fonti, a proposito di endorsement di peso, hanno descritto come assai gradita anche a Romano Prodi, benché il suo ufficio stampa abbia poi smentito - aveva commentato la decisione della Corte Suprema Usa di revocare la sentenza Roe vs Wade del 1973, che aveva definito «un salto indietro di 50 anni, un terrificante salto nel buio in cui si cancellano i diritti delle donne a scegliere sul proprio corpo».LA NUOVA ANTI-MELONIToni tanto duri, va da sé, non sono affatto casuali. Al contrario, riflettono appieno quanto per la nuova «anti-Meloni», contino i temi etici, e cioè tantissimo. Non a caso ha ottenuto anche l'appoggio di Alessandro Zan, di Laura Boldrini, perfino di nomi nobili - come Beatrice Borromeo - insomma di tutto l'establishment della sinistra Ztl ed ultra radical. Ergo, con Elly Schlein il Pd diventa - definitivamente, dato che un po' lo era già - il Partito di Davos. Da Gramsci a Greta, dalla Festa dell'Unità al Gay Pride, dall'articolo 18 all'asterisco, sì completa così quello che - attualizzando Augusto del Noce - potremmo definire il suicidio della rivoluzionə. D'accordo, ma al vecchio elettore ex comunista, ora, che resta?Lo stesso militante di Capalbio - tutto cashmere, babbucce ed evve moscia - è ora scalzato dal metrosexual di City Life: figurarsi lo spaesamento dell'iscritto proletario al Pci. L'affermazione di Elly Schlein, che farà senz'altro felice Matteo Renzi - che pronosticava che un suo successo gli avrebbe portato «metà Pd» -, segnerà dunque il definitivo pensionamento dei Peppone superstiti; proprio loro, che hanno per decenni animato le Case del Popolo, ora si ritrovano senza più averne una. È il triste ma inevitabile epilogo d'un mondo che, a forza di strizzar l'occhio a eutanasia e ius soli, si trova ora una segretari* che ha preso la «cittadinanza politica» - la tessera - l'altro giorno e si accinge a praticare al suo partito la sospirata "dolce morte".Nota di BastaBugie: Elly Schlein nasce a Sorengo, vicino Lugano in Svizzera. Suo padre, Melvin Schlein, politologo e accademico statunitense di origini ebraiche è professore emerito di Scienze politiche e Storia alla Franklin University in Svizzera. L'attività politica della Schlein ha inizio a partire dal 2008, quando partecipa come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi. Scala negli anni le vette della politica, arrivando a ricoprire nel 2014 il ruolo di europarlamentare del PD e, dopo una latitanza di sette anni dal partito per dissensi con i suoi vertici, torna infine alla carica il 4 dicembre 2022 candidandosi per la Segreteria del PD, lasciata vacante da Enrico Letta all'indomani delle elezioni. (Fabio Fuiano, Corrispondenza Romana, 22 febbraio 2023)Elly Schlein è dichiaratamente e orgogliosamente gay, sull'aborto è disposta a spostare i paletti ancora più in là, ha dichiarato in più occasioni che la 194 implica per le donne un diritto ad abortire, è dell'idea che lo Stato dovrebbe garantirlo anche negando l'obiezione di coscienza dei medici. È ecologista radicale ed è a favore di tutte le transizioni, che sono oggi sul tappeto. Ai tempi del Covid si era allineata al pensiero unico. Se vogliamo quindi porla sulla postmodernità liquida, la Schlein è molto più avanti di Letta o Bonaccini, nonostante loro non fossero granché indietro. [...] Tra l'altro sembra in grado di risvegliare un Partito Democratico morente. Con Bonaccini avrebbe forse continuato a morire, con la Schlein potrebbe riprendersi dal coma. (Stefano Fontana, La nuova Bussola Quotidiana, 28 febbraio 2023)

Non hanno un amico
Ep.125 - Il carro del perdente

Non hanno un amico

Play Episode Listen Later Feb 14, 2023 6:44


Il giorno dopo le elezioni regionali in Lazio e Lombardia. Fonti: servizio di Paolo Giampieri e Giovanni Mari della redazione del Secolo XIX, pubblicato su ilsecoloxix.it il 16 maggio 2022; dichiarazioni di Romano Prodi in seguito alla vittoria delle elezioni politiche dell'11 aprile 2006, in piazza SS. Apostoli, servizio di Sky Tg24 pubblicato sul canale Youtube di brunikk il 6 agosto 2007; discorso in video di Silvio Berlusconi nel corso dell'iniziativa elettorale all'Auditorium della Conciliazione di Roma a sostegno del candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca del 5 febbraio 2023, pubblicato sul canale Youtube di Vista Agenzia Televisiva Nazionale; video delle dichiarazioni di Matteo Renzi dopo la vittoria alle primarie del Pd nel 2013, pubblicato sul canale Youtube di Youdem il 9 dicembre 2013; dichiarazioni di Luigi Di Maio durante il comizio di chiusura della sua campagna elettorale a Roma nel 2018, pubblicato sul canale Youtube de La Repubblica il 2 marzo 2018; dichiarazioni stampa di Matteo Salvini del 14 febbraio 2023, pubblicate sul canale Youtube di Pupia News; dichiarazioni di Stefano Bonaccini a margine di una conferenza stampa a Bologna il 13 febbraio 2023, pubblicato sul canale Youtube di askanews il 14 febbraio; video pubblicato sul profilo Twitter di Carlo Calenda il 13 febbraio 2023; video dal titolo "Cosa succede in città 4" pubblicato da Red Ronnie sul suo canale Youtube il 26 febbraio 2022.

Il ricatto di Putin
Nato e Ue restano inscindibili - Massimiliano Lenzi

Il ricatto di Putin

Play Episode Listen Later Nov 16, 2022 1:32


Romano Prodi, ex presidente del Consiglio ed ex numero uno della Commissione europea, parlando della Russia ha recentemente affermato che "Putin non ha mai avuto una tensione anti-europea, ma sempre una tensione anti-Nato ferocissima". La realtà odierna, invita a rileggere questa versione.

The Toby Gribben Show
Lord Neil Kinnock

The Toby Gribben Show

Play Episode Listen Later Oct 20, 2022 30:26


Neil Kinnock, Baron Kinnock PC is a British former politician. As a member of the Labour Party, he served as a Member of Parliament from 1970 until 1995, first for Bedwellty and then for Islwyn. He was the Leader of the Labour Party and Leader of the Opposition from 1983 until 1992, and Vice-President of the European Commission from 1999 to 2004. Kinnock was considered as being on the soft left of the Labour Party.Born and raised in South Wales, Kinnock was first elected to the House of Commons in the 1970 general election. He became the Labour Party's shadow education minister after the Conservatives won power in the 1979 general election. After the party under Michael Foot suffered a landslide defeat to Margaret Thatcher in the 1983 election, Kinnock was elected Leader of the Labour Party and Leader of the Opposition. During his tenure as leader, Kinnock proceeded to fight the party's left wing, especially its Militant tendency, and he opposed NUM leader Arthur Scargill's methods in the 1984–85 miners' strike. He led the party during most of the Thatcher administration, which included its third successive election defeat when Thatcher won the 1987 general election. Although Thatcher had won another landslide, Labour regained sufficient seats for Kinnock to remain Leader of the Opposition following the election.Kinnock led the Labour Party to a surprise fourth consecutive defeat at the 1992 general election, despite the party being ahead of John Major's Conservative government in most opinion polls, which had predicted either a narrow Labour victory or a hung parliament. Shortly afterwards, he resigned as Leader of the Labour Party, being succeeded in the ensuing leadership election by John Smith. He left the House of Commons in 1995 to become a European Commissioner. He went on to become the Vice-President of the European Commission under Romano Prodi from 1999–2004, before being elevated to the House of Lords as Baron Kinnock in 2005. Until the summer of 2009, he was also Chairman of the British Council and President of Cardiff University. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Non spegnere la luce
Dal rapimento Moro alle sedute spiritiche - Medium e sensitivi nella cultura di massa

Non spegnere la luce

Play Episode Listen Later May 25, 2022 52:33


Era il 9 maggio 1978 quando all'interno del cofano di una Renault 4 rossa fu ritrovato il corpo di Aldo Moro. Durante i 55 giorni di prigionia del presidente della DC, venne istituito un “comitato di crisi” con l'intento di liberare l'ostaggio; ma quando le trattative con le Brigate Rosse si arenarono, gli inquirenti arrivarono a battere le strade più assurde, tra cui persino quella dell'occulto: oltre alla celebre seduta spiritica di Romano Prodi, infatti, vennero infatti scomodati anche dei sensitivi, tra i quali Gerard Croiset, un medium olandese che era diventato celebre a livello internazionale dopo aver contribuito al ritrovamento di numerosi bambini rapiti. Proviamo a ripercorrere la storia di questo controverso personaggio insieme ad Alessandro Piccioni, direttore e co-fondatore dell'agenzia di comunicazione Toni di Grigio, ma soprattutto podcaster e autore della serie Leggende Metropolitane. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast

Deixar o Mundo Melhor
António Vitorino

Deixar o Mundo Melhor

Play Episode Listen Later Apr 8, 2022 35:32


Nasceu a 12 de janeiro de 1957 em Lisboa e sente a falta da luz da capital sempre que vive fora. Licenciado em Direito, foi deputado à Assembleia da República, Secretário de Estado dos Assuntos Parlamentares num Governo chefiado por Mário Soares, Ministro da Defesa de António Guterres, juiz do Tribunal Constitucional, Comissário Europeu da Justiça e Assuntos Internos (1998-2004) no tempo de Romano Prodi, entre outros cargos nacionais e internacionais. Atualmente, é o diretor-geral da Organização Internacional para as Migrações, agência das Nações Unidas responsável por 35 milhões de pessoas em todo o mundo, com assistência médica, apoio no transporte e na passagem de fronteiras, integração nos países de acolhimento. Destes 35 milhões de migrantes em movimento, mais de 25 milhões mantém-se no seu país, mas foram obrigados a abandonar as suas casas por causa da guerra, catástrofes naturais ou alterações climáticas. António Vitorino lembra que só em 2020, 30 milhões de pessoas foram obrigadas a deslocarem-se por causa da degradação ambiental, de acidentes naturais e das alterações climáticas. Avisa que a solução para a guerra da Ucrânia passa por um acordo de paz e uma negociação política, e lembra que é precisa mediação política e que até aqui só temos visto negociações bilaterais entre a Rússia e a Ucrânia: "Sem negociação política as pessoas continuarão a morrer". See omnystudio.com/listener for privacy information.

Il podcast di Piergiorgio Odifreddi: Lezioni e Conferenze.

Capire l'economia è una serie di 23 dvd coordinata da Odifreddi per Repubblica e L'Espresso, e pubblicata tra il 28 dicembre 2012 e il 31 maggio 2013. Al piano dell'opera hanno partecipato Alberto Alesina, Giuliano Amato (ex presidente del Consiglio), Robert Aumann (premio Nobel 2005), Giorgio Barba Navaretti, Alberto Bisin, Tito Boeri, Valerio Castronovo, Noam Chomsky, Marco Dardi, Alessandro De Nicola, Giorgio Lunghini, Robert Merton (premio Nobel 1997), Robert Mundell (premo Nobel 1999), Alessandro Penati, Romano Prodi (ex presidente del Consiglio e della Comunità Europea), Fabio Ranchetti, Alessandro Roncaglia, Fabiano Schivardi, Amartya Sen (premio Nobel 1998), Michael Spence (premio Nobel 2001), Gianni Toniolo e Luigi Zingales. Oltre allo stesso Odifreddi, che ha effettuato l'intervento di questo episodio. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message

Romanzo Quirinale
Ep.2: La congiura dei 101

Romanzo Quirinale

Play Episode Listen Later Nov 18, 2021 39:51


Alle elezioni del 2013 il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo incassa il 25 per cento dei voti. È un terremoto e il sistema si avvita su se stesso. Il Partito democratico esplode bruciando nella battaglia per il Quirinale i suoi candidati migliori. Poi, il colpo di scena: la congiura che affonda Romano Prodi, padre nobile del Pd. Raccolte in presa diretta all'indomani di quei drammatici eventi e proposte per la prima volta in questo podcast, le voci di Romano Prodi e Massimo D'Alema svelano i retroscena di uno dei momenti più convulsi della recente storia d'Italia.Episodio 3 online giovedì 25.

DiMartedi
L'intervista a Edith Bruck e Romano Prodi - Puntata del 9 novembre 2021

DiMartedi

Play Episode Listen Later Nov 9, 2021 11:14


Vi proponiamo l'ascolto dell'intervista a Edith Bruck, testimone della Shoah ungherese, e del professore Romano Prodi su: Green pass, no vax, Europa, antisemitismo e Quirinale.