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Significato, storia e protagonisti del termine "Mecenate" e del mecenatismo artistico: dall'antichità sino ai giorni nostri.
Fabriano Fabbri"La voce del diavolo"L'arte contemporanea e la moda.Einaudi Editorewww.einaudi.itNel lungo arco della contemporaneità, l'arte del vestire ha sedotto il corpo per liberarlo da disagi e inibizioni, lo ha accarezzato per divorarne le energie, lo ha spinto oltre i suoi limiti per urlare al mondo «la voce del diavolo», come scriveva William Blake: lo ha protetto con cura per reciderlo dai lacci della morale e del perbenismo. Fabriano Fabbri rilegge la storia dell'arte dalla fine del Settecento agli anni Duemila usando come metronomo le funamboliche evoluzioni del guardaroba di ieri e di oggi, fra i tumulti della tecnologia e le tempeste della rivoluzione sessuale.Moda e arte vivono di intrecci senza fine, di trame a doppio filo, di storie nelle storie che incantano, che sorprendono, che illudono e divertono. Nelle sue frenetiche rapsodie creative, ogni stile indumentale ha stretto da sempre un accordo di alleanza con i movimenti artistici piú noti al grande pubblico, dal Neoclassicismo alla Pop art. Eppure, in pochi conoscono le spinte sotterranee che animano moda, pittura e scultura, in pochi afferrano le ragioni profonde che spingono le une fra le braccia dell'altra. Quante volte abbiamo incontrato la parola «Minimalismo » curiosando fra rete e riviste? Quante volte abbiamo sentito parlare di Dalí e Schiaparelli o di Mondrian e Saint Laurent? E i colorati parei di Gauguin, quanto li abbiamo visti fra le pitture tropicali del simbolista francese e la sua impudica «casa del piacere»? E poi, ancora, chi non ha presente le danzatrici di Canova o la Madame Récamier di David in provocanti «vesti di velo», per rubare le parole al «Divin marchese» de Sade?«Vèstiti, cosí alla sdrucciola, potrebbe suonare come un imperativo, un invito piú o meno scoperto a dare un tocco di ricercatezza agli ingredienti del nostro stile. Oppure potrebbe essere un sostantivo: vestíti intesi come abiti, come capi d'abbigliamento, come divise, come fogge. Infine, vestíti, participio passato di vestire. Sia quel che sia, quando ci copriamo di tessuti non stiamo avvolgendo il corpo per semplice necessità di decoro e protezione: stiamo indossando le forme – le tele? – di Picasso e di Chanel, se ci infiliamo in un rettangolo; ci stiamo abbigliando con le visioni di Turner o Pollock quando i tessuti sono sdruciti, grinzosi e caotici; siamo invece avvolti dall'ironia di Duchamp se il nostro look è sofisticato, insolito, a volte street – come ci insegna Virgil Abloh. E siccome la storia dell'arte e del costume è sempre una storia di spazio e di volumi, partiremo proprio dall'amplesso mai interrotto fra gli artisti e gli stilisti del nostro tempo. Sia chiaro, è fin troppo ovvio mettere le mani in avanti, spiegare a mo' di preambolo che il primo impatto con un'opera d'arte o con un'opera vestimentaria coinvolge l'interezza della nostra sfera emotiva, del gusto e della personalità, delle cose che semplicemente “ci piacciono” cosí, in via istintiva; ma se vogliamo entrare nel merito dei valori che favoriscono uno stile piuttosto che un altro per capirne a fondo il senso culturale, spazio e volume sono le materie prime di un approccio obiettivo, il piú fedele possibile al nostro oggetto di interesse. E nel farlo sarà fondamentale tenere ben salda la distinzione tra le forme della modernità e le forme del contemporaneo».Fabriano Fabbri insegna Stili e arti del contemporaneo, Forme della moda contemporanea e Contemporary fashion all'Università di Bologna. È autore di numerose monografie su arte e moda, tra cui Sesso arte rock'n'roll, Atlante, Bologna 2006; Lo zen e il manga, Bruno Mondadori, Milano 2009; Boris Bidjan Saberi. 11, Atlante, Bologna 2013; L'orizzonte degli eventi, Atlante, Bologna 2013; Angelo Marani, Atlante, Bologna 2015. Per Einaudi ha pubblicato La moda contemporanea. Arte e stile da Worth agli anni Cinquanta (2019), La moda contemporanea. Arte e stile dagli anni Sessanta alle ultime tendenze (2021) e La voce del diavolo. L'arte contemporanea e la moda (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Emanuele Ronco, aka REMS 182, è co-founder dei Truly Design, un collettivo artistico di successo con base a Torino. Insieme abbiamo affrontato vari temi:il percorso dei Truly dal graffiti writing nelle fabbriche abbandonate alle collaborazioni con i grandi brandcome l'anamorfismo di Hans Holbein ha ispirato un nuovo capitolo del loro lavorol'importanza di lavorare sulla propria identità artistica e su un portfolio coerente per collaborare con i brand i nuovi progetti by Truly Design.Puoi scoprire di più su Truly Design sul loro sito web e su Instagram!Art&Chips è un podcast nato da Travel On Art e reFactory communication.
Adriano Altamira"Remo Bianco: il periodo 3D"Electawww.electa.itIl volume avvia una collaborazione fra Electa e la Fondazione Remo Bianco volta a promuovere l'attività dell'artista milanese, fra i protagonisti dell'avanguardia dagli anni '50 fino alla metà degli anni '70. Grande sperimentatore e artista fecondo, si è confrontato con soluzioni e linguaggi diversi che hanno reso ardua una lettura unitaria del suo lavoro e che dunque richiedono un'attività di approfondimento e studio in grado di restituire i suoi momenti più geniali e avviare una lettura critica sistematica che presenti la sua opera in una chiave inedita e complessiva. Il primo capitolo di questo progetto è a firma di Adriano Altamira, amico personale di Bianco e fra i maggiori conoscitori della sua opera, e affronta gli esordi dell'artista, con una mostra, presentata da Lucio Fontana nel 1953, in cui furono esposti i 3D. Queste opere erano cassette disegnate o dipinte su più strati di plastiche trasparenti che offrivano allo spettatore suggestioni spaziali e cinetiche decisamente innovative per il contesto coevo. Il “periodo 3D” durò fino alla fine di quel decennio, quando l'artista raggiunse la fama coi suoi “Tableaux Dorés”.Adriano Altamira, dopo la laurea in Storia dell'Arte, intraprende contemporaneamente una doppia carriera di critico d'arte e d'artista. Scrive su numerose riviste, tra cui NAC, Flash Art, Le Arti, e in seguito Artistes, Tema Celeste, FMR e altre. Esplora dal suo punto di vista critico/artistico sia il mondo delle Avanguardie, sia i meccanismi dell'analogia e dei collegamenti inconsci fra percezione e memoria. Fino a tempi recenti Adriano Altamira ha sempre lavorato con la fotografia. Conceptual Rigoletta pur esplorando, come è solito per l'autore, il mondo dell'analogia e delle ricorrenze iconiche, segna un ritorno al disegno, ed apre la strada ad un nuovo tipo di concettualità.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Scopri una delle opere d'arte contemporanea più grandi del mondo: il Grande Cretto, terminato nel 2015.
Quanto dista l'India da Roma? Molto, ovviamente; ma non è detto che non ci si possa parlare e, facendolo, finire per scoprire affinità dell'anima, al di là delle differenze culturali! Questo dialogo è esattamente quello che trovi nelle opere di Umika Mediratta Shriram, giovane ma già molto affermata artista nata a Nuova Dehli, ed in esposizione, con il suo Aequilibrium, fino al prossimo sabato 16 novembre alla Galleria La Nica, via dei Banchi Nuovi 22. Come spiega Maria Vittoria Marchetta, una delle co-fondatrici della Galleria La Nica e curatrice della mostra, quello cui Umika ci invita è un vero e proprio viaggio attraverso i simboli dell'arte Thangka, i colori della natura e, soprattutto, il linguaggio universale delle emozioni. Da non perdere!Puoi leggere l'articolo su LinkedIn a questo link e guardare il video su YouTube quiDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-21-aprile-web--4343828/support.
Luigi Fassi"Artissima 2024"The Era of Daydreaming,Dal 1° al 3 novembre Torino, Ovalwww.artissima.itArtissima Internazionale d'Arte Contemporanea di Torino, unica fiera in Italia esclusivamente dedicata all'arte contemporanea, presenta la trentunesima edizione diretta per il terzo anno da Luigi Fassi e realizzata con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo. Artissima 2024 è caratterizzata da iniziative specifiche a conferma della sua unicità nel panorama culturale europeo e della sua capacità di attrarre gallerie, artisti, collezionisti e curatori tra i più interessanti a livello internazionale, con la promessa di una fiera sperimentale, di ricerca e cutting-edge.Da venerdì 1 a domenica 3 novembre 2024 gli spazi dell'Oval di Torino accoglieranno le quattro sezioni principali della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialoguee Art Spaces & Editions – e le tre sezioni curate – Present Future, Back to the Future e Disegni – che sono ospitate anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over. L'edizione 2024 di Artissima vede complessivamente la partecipazione di 189 gallerieitaliane e internazionali, di cui 66 presentano progetti monografici. L'organizzazione di Artissima è curata da Artissima srl, società della Fondazione Torino Musei, costituita nel 2008 per gestire i rapporti artistici e commerciali della fiera. Il marchio di Artissima appartiene a Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino. La trentunesima edizione di Artissima viene realizzata attraverso il sostegno dei tre Enti proprietari del marchio, congiuntamente a Fondazione CRT per il tramite di Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, a Fondazione Compagnia di San Paolo e a Camera di commercio di Torino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Luigi CeruttiSegretario Generale Fondazione CRT per l'Arte"Le masche" di Giulia CenciRadis, il nuovo progetto di arte nello spazio pubblico della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRTin collaborazione con Fondazione CRCApertura al pubblico6 ottobre 2024, ore 11.30Radura del Chiot Rosa, Rittana (CN)Collocata nella radura del Chiot Rosa, a Rittana (CN), l'opera si compone di una serie disculture in alluminio realizzate dall'artista a partire dai calchi delle betulle che costeggiano ilprato, combinati con elementi tipici del suo linguaggio scultoreo. Teste di lupo, teste dimanichini e rami di vite creano figure ibride tra alberi e fiori, tra esseri umani e animali.L'opera nasce da un intenso dialogo con il luogo, con le narrazioni, la storia e gli immaginariche lo hanno attraversato e plasmato: le sculture di Giulia Cenci si allungano tra le betulle econtribuiscono a disegnare un paesaggio in continuo mutamento.Il titolo dell'opera fa riferimento alle masche, figure della tradizione contadina piemonteseraccontate anche da Nuto Revelli nei suoi testi, e rende omaggio a tutte le personeemarginate per la loro diversità.Il primo capitolo del progetto quadriennale Radis è realizzato in collaborazione con laFondazione CRC nel Comune di Rittana nella località di Chiot Rosa a 1.200 metri sul livellodel mare. Ricco di storia, questo luogo possiede un alto valore simbolico legato allaResistenza: la vicina Borgata Paraloup è stata infatti il primo quartier generale nel cuneesedelle bande partigiane di Giustizia e Libertà.le masche di Giulia Cenci apre in questo luogo un nuovo immaginario: cresciute nottetempoo ferme come testimoni di fatti, memorie e racconti, le sculture diventano presenze, figureche sembrano osservare con curiosità e stupore ciò che accade sotto e intorno a loro, sulprato, intorno agli alberi e tra le strutture pensate e installate per ospitare i momenti di sostae di aggregazione di abitanti e persone in visita. Realizzata appositamente per Chiot Rosa,l'opera resterà in comodato permanente al Comune di Rittana.“L'opera di Giulia Cenci è l'esito concreto, poetico e denso di storie, diun lungo percorso che la Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT ha volutolegare profondamente al luogo a cui era destinata. le masche è un'opera site-specific natada un processo lento e meditato, guidato dall'artista e dalla curatrice Marta Papini, fondatosul coinvolgimento della comunità, delle scuole e sul contributo di professionalità e artigianiesperti. Sono sicura che le sculture di questa artista sensibile e immaginifica saprannoabitare la radura accogliente del Chiot Rosa, donando a Rittana e a noi un paesaggio nuovoe aperto, nel quale far convivere storie, fiabe e fantasie, umani, alberi, pietre e animali”.“La fruttuosa collaborazione con Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT hasaputo costruire, in questa prima annualità del progetto Radis, un percorso artistico digrande valore, innovativo e particolarmente partecipato” commenta Mauro Gola,presidente della Fondazione CRC.La prima edizione del progetto è stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitatoGiulia Cenci a intervenire nell'area del Chiot Rosa per il suo interesse verso i luoghi al confinetra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano,animali e ambiente. Per realizzare le sue opere l'artista adotta materiali di riciclo, come gliscarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili, e calchi di prototipidalle sembianze animali e umane. L'artista assembla e fonde questi frammenti in sculturecomplesse in cui convivono manualità e produzione seriale.Giulia Cenci (Cortona, 1988) si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ha ricevutoun Master in Fine Arts alla St. Joost Academy, Den Bosch-Breda, NL, e preso parte allaresidenza deAteliers, Amsterdam, NL. Negli anni il suo lavoro è stato apprezzato in Italia eall'estero in numerose e importanti mostre personali e collettive. Ha partecipato alla59esima edizione della Biennale Venezia, ha esposto a New York, Lione, Amsterdam ed èstata vincitrice del Baloise Art Prize ad Art Basel 2019 e finalista del MAXXI BVLGARI PRIZE2020 e del Future Generation Art Prize 2023/24."L'intervento scultoreo di Giulia Cenci, grazie al progetto Radis promosso dalla Fondazioneper l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, renderà il Chiot Rosa, già ricco di storia e bellezzanaturale, un luogo di straordinaria attrattività e capace di aggiungere nuove suggestioni edemozioni in tutti coloro che vi accederanno" ha dichiarato Giacomo Doglio, sindaco diRittana.Il progetto Radis - dal piemontese radis (radice) - nasce con l'obiettivo di arricchire ilterritorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica messo a disposizionedella comunità, in dialogo con programmi educativi, incontri pubblici e progetti espositiviche restituiscano alla collettività parte della collezione della Fondazione per l'Arte Modernae Contemporanea CRT. 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Dopo aver ricercato la nostalgia nello spazio e nel tempo, e dopo averne descritto le forme e i mezzi con cui si manifesta, è arrivato il momento di indagare il senso di questo sentimento nella sua dimensione fisica e psicologica. Insieme a Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo e presidente dell'associazione Assomensana, Sara Poma racconta le origini interiori della nostalgia, come si sviluppa dall'infanzia all'età adulta, e ne illustra anche la chimica, per evidenziare che ha qualcosa in comune con i meccanismi fisiologici della gioia e dell'amore. Grazie al contributo di Mario Calabresi, e agli interventi di molti ospiti che hanno partecipato agli altri episodi, si vede come la nostalgia può diventare una forza positiva, un motore per ricercare la felicità.
Le parole sono importanti: il lessico e la lingua definiscono la cultura di interi popoli. Così, insieme al giornalista e sinologo Simone Pieranni, e allo scrittore ed esperto di letteratura russa Paolo Nori, Sara Poma scopre che per Cina e Russia la nostalgia è un concetto che non permea la cultura e la società, quantomeno non nella misura in cui succede da noi. La puntata arriva così a spiegare che la nostalgia parte dai luoghi ma si radica nel tempo, tra ritorno al passato e tensione verso il futuro. I curatori Matteo Fochessati e Anna Vyazemtseva discutono delle connessioni tra questo sentimento, la propaganda politica, l'arte e l'architettura, mentre l'autrice Lucrezia Ercoli parla di quanto sia normale per gli esseri umani provare a sfuggire al presente rifugiandosi in un altro momento storico.
La nostalgia è nata come malattia: la malattia della distanza da casa – della distanza dalla Svizzera per la precisione. E, in effetti, la parola nostalgia è stata inventata nel diciassettesimo secolo dal medico Johannes Hofer, che la inserì nella sua tesi per descrivere una particolare condizione patita da alcuni soldati svizzeri che si trovavano a combattere all'estero. Dopo oltre tre secoli Sara Poma ritorna su questo sentimento, sul senso della lontananza da casa e dello sradicamento. Lo fa con Raffaella Silvestri, scrittrice che ha vissuto in tanti angoli diversi del mondo, e Sofia Borri, figlia di una desaparecida argentina, che è stata costretta a lasciare il suo Paese natale da bambina. Che cos'è la nostalgia per chi ha vissuto queste esperienze? Completano la puntata gli interventi di Matteo Fochessati, uno dei due curatori della mostra “Nostalgia”, che si tiene al Palazzo Ducale di Genova.
Sara Poma va alla ricerca delle origini, delle forme e dei significati della nostalgia. Un sentimento molto più complesso – e soprattutto positivo – di quello che sembra.
Francesco Poli"L'ironia è una cosa seria"Strategie dell'arte d'avanguardia e contemporaneaJohan & Leviwww.johanandlevi.comCogliere la componente ironica nelle opere d'arte visiva sembra un gioco scontato. La storia abbonda di artisti che hanno usato questo ingrediente con palesi intenti satirici, grotteschi, paradossali o in modo clamorosamente provocatorio, per giungere talvolta a una banalizzazione del suo ruolo sovversivo.Volendo andare più a fondo, però, esiste una modalità più sottile, complessa e concettuale che opera sul piano della forma prima ancora che su quello dei significati più immediatamente decifrabili. Dove meno ce lo aspettiamo possono nascondersi trame sotterranee che richiedono un secondo sguardo, perché l'ironia è spesso intessuta fra le maglie dell'opera che abbiamo davanti quando non è addirittura radicata nell'attitudine dell'artista.Scopriamo, poi, che anche in quegli autori in cui la provocazione sembra più esplicita e finanche gridata, come Cattelan o Koons, comprenderne tutte le sfumature e le ragioni è un'operazione che richiede dei distinguo.Dal sovvertimento dei canoni accademici compiuto dagli impressionisti, attraverso gli esiti conturbanti del Surrealismo, fino alle indebite appropriazioni postmoderne, Francesco Poli riconosce all'ironia dignità accademica e accetta la sfida di mostrare come questa assuma una funzione cruciale nelle diverse tappe delle avanguardie e dell'arte contemporanea. Ma, ancora più importante, fornisce la chiave di lettura per decriptare il dispositivo ironico, affinché possa sprigionare tutta la sua carica distruttiva e innovatrice.Francesco PoliInsegna Arte e Comunicazione all'Università di Torino. Ha curato numerose mostre in musei, spazi pubblici e privati e collabora con il quotidiano La Stampa oltre che con riviste specializzate. Tra le sue pubblicazioni, Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale (1997), Il sistema dell'arte contemporanea (1999), La scultura del Novecento. Forme plastiche, costruzioni, oggetti, installazioni ambientali (2015), Il pittore solitario. Seurat e la Parigi moderna (2017) e Modigliani. Una vita per l'arte (2018).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Antonio Donghi (1897-1963, Roma) attraversa il suo tempo fatto di due guerre e di due dopoguerra con quell'aria un po' trasognata come chi appartiene, ma non appartiene del tutto: ...come un inglese a New York!E soprattutto, come chi ti guarda, ma in realtà vuole che tu ti guardi dentro l'immagine che stai osservando.Tutto: i paesaggi della città più bella del mondo, i saltimbanco, le madri, le bambine, i signori un po' tronfi dell'alta borghesia, perfino il dittatore a cavallo (quadro a lungo pensato disperso, ma che invece alla mostra puoi vedere), tutto e tutte e tutti arrivano ai tuoi occhi attraverso una specie di polverina magica che non toglie loro realtà, ma la aumenta, prendendo dalla tua.Antonio Donghi, La magia del silenzio, è a Palazzo Merulana fino al 26 maggio.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-21-aprile-web--4343828/support.
La fotografia può essere accessibile anche a chi non fruisce le mostre con la vista? Non esiste un solo modo di fruire una mostra o una collezione permanente. L'obiettivo di ogni progetto espositivo dovrebbe essere quella di creare una dimensione di benessere psico-fisico in cui tutte le persone possano vivere l'esperienza di visita secondo i propri tempi ed esigenze. Ne abbiamo parlato con CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino che ha realizzato il progetto "La storia della fotografia nelle tue mani".Qui trovi maggiori informazioni su CAMERAQui trovi maggiori informazioni su La storia della fotografia nelle tue mani
Vincenzo Trione è l'autore di “Prologo celeste. Nell'atelier di Anselm Kiefer” pubblicato da Einaudi Editore. Vincenzo Trione è professore ordinario di Arte e media e di Storia dell'arte contemporanea presso l'Università IULM di Milano. Direttore dell'Enciclopedia Treccani dell'Arte contemporanea, collabora al Corriere della Sera. Tra i massimi artisti contemporanei, Anselm Kiefer è riuscito a fare qualcosa che, per grandiosità e ambizione, ha pochi paragoni: dando voce a una profonda vocazione epica, ha trasformato i suoi studi, gli spazi in cui materialmente crea quadri e sculture, in opere d'arte interminabili. Vincenzo Trione visita questi luoghi misteriosi e inaccessibili come un pellegrino incantato e accompagna il lettore in un privilegiato itinerario nella mente-atelier dell'artista. www.utopiaimpresa.it
Che cos'è la speranza? Un luogo? Una persona? Un'abitudine? Un tempo passato o futuro? Siamo partite da questa domanda per parlare con Brita Köhler, responsabile dei servizi al pubblico e dei progetti educativi di MUSEION, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano. Ci siamo confrontate su che cosa significa oggi creare un museo partecipato e accessibile, attraverso l'esperienza del progetto TECHNO HUMANITIES e dell'ultimo capitolo HOPE. Scopri di più su MUSEIONScopri di più su TECHNO HUMANITIESScopri di più su HOPELa puntata è realizzata in collaborazione con MUSEION.
Sandro Pertini si ostinava a chiamarlo Gattuso ed i maligni del caffè Rosati di Roma lo avevano soprannominato «la picassata alla siciliana» per via delle affinità col grande maestro spagnolo.75 anni vissuti nella passione (c'è chi dice malinconica, ma a me non sembra veramente così: per la Sicilia, per le sue donne, per la politica... ma soprattutto per l'espressione artistica."Anche se dipingo una mela, c'è la Sicilia dentro", diceva Renato Guttuso di se stesso. E non solo...
Futurista, aeropittore, architetto, scenografo, scrittore, astratto, informale, architetto, grafico - Enrico Prampolini era probabilmente troppo per una vita sola, troppo per un'unica filosofia, troppo per una sola forma espressiva.Bisogna sforzarsi di guardare, guardare solo; e poi, guardare ancora - le molte materie, i molti mezzi, le moltissime idee a volte appena accennate, a volte ripetute quasi con caparbia. E solo quando la tua mente fa silenzio, cominci a vedere qualcosa della sua.Le opere di Prampolini alla Galleria di Arte Moderna di Via Crispi fino al 14 gennaio sono non solo quadri e bozzetti, ma anche progetti architettonici e riviste cui Prampolini partecipò anche nella loro direzione. 62 anni vissuti con l'arte e nell'arte.Affascinante come ogni mistero.Contributo audio: Musei in Comune Roma, https://youtu.be/fFMqFdqczzE?si=-gPPu-wbWy2sPiSCFonti consultate:https://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-prampolini/ https://www.artefascista.it/prampolini__enrico__fascismo__architettu.htm https://www.museodiroma.it/it/didattica/larchivio-prampolini-una-vita-larte https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Prampolini https://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-prampolini_(Dizionario-Biografico)/ https://www.treccani.it/enciclopedia/enrico-prampolini_(Enciclopedia-Italiana)/ https://collezionedarte.bancaditalia.it/-/enrico-prampolini https://www.galleriaartemodernaroma.it/it/mostra-evento/laboratorio-prampolini-2 https://www.lattuadagallery.com/it/news/polimaterismo-e-idealismo-cosmico-in-prampolini https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/tutte-le-esplorazioni-estetiche-del-futurista-prampolini/142825.html
Ex Cartiera Latina, Parco Archeologico dell'Appia Antica, un luogo fantastico per una sala meravigliosa, dedicata a Hidetoshi Nagasawa nel cuore di un museo di archeologia industriale.Sede assolutamente adatta per l'open studio Flussi Vitali, tenutosi tra il 23 ed il 28 otobbre scorsi, e che ha visto le opere di Giuliana Silvestrini, Bruna Cucchiaroni e Dolores Carli nella collettiva "Flussi Vitali".Le tre artiste raccontano a Radio 21 aprile Web come hanno letto ed espresso il titolo "Flussi vitali", con il suo richiamo ad Henri Bergson, ma anche con la traccia di Hidetoshi Nagasawa.Uno modo per provare, vedere, ascoltare, la vita nelle sue molteplici ed inarrestabili forme.Puoi vedere il carosello su Instagram a questo link
Una mostra a Ginevra, Octavio Paz e la poesia, Jan Hus l'eretico e le Storie di Pietra a Villa Medici al Pincio.In the Mood è il progetto di Radio 21 aprile Web per iniziare la settimana con un pensiero diverso, tramite una breve rassegna di alcuni articoli su La Lettura del Corriere della Sera, Alias del Manifesto (edizione di domenica 19), Robinson di La Repubblica, La domenica del Sole 24 ore ed il Messaggero. Online (quasi sempre) il lunedì.Octavio Paz, Poesia e Fine del Secolo, Mimesis, 12 euroCarlo Coronati, Il grande anello verde di Rom a piedi, ed. Il Lupo, 15 euroLa musica è sotto licenza Artlist.io
La Galleria 291 Est è un vero e proprio gioiello incastonato in una delle zone più storiche di San Lorenzo: lo scalo, dove il bombardamento alleato del 19 luglio 1943 ebbe inizio, e di cui fu ragion tattica. In questa nicchia accogliente e stimolante, in occasione della Rome Art Week 2023, è stato esposto il progetto fotografico di Matteo Benedetti, Francesco Demichelis ed Emmanuele Mattiocco: tre fotografi, appunto, che hanno dedicato la loro riflessione alla Città, Roma, ed al rapporto con il tempo vissuto dalla città, e da coloro che, a vario titolo, la percorrono.Ascolta l'episodio per sentire l'intervista ai tre fotografi che ho realizzato durante l'esposizione!
Tina Modotti è stata una delle più grandi fotografe del '900, ma spesso si parla di lei in funzione delle sua biografia. Tina Modotti e Frida Kahlo, Tina Modotti musa di Edward Weston, ma chi era Tina Modotti come fotografa? A rispondere a questa domanda e a prendere parte insieme a noi a questo viaggio meraviglioso c'è Riccardo Costantini, curatore della mostra "Tina Modotti. L'opera" che puoi visitare a Palazzo Roverella, Rovigo fino al 28 gennaio 2024. Prima di visitare la mostra, ti consigliamo di ascoltare le parole di Riccardo! Qui trovi maggiori informazioni sulla mostra: La straordinaria mostra di Tina Modotti a RovigoTina Modotti, storia di una fotografa e attivista politica + libri da leggereVisita il sito web di Palazzo Roverella
Roma, via Angelo Brunetti 49: "padrona" dell'aria e dei pensieri, qui, è l'arte, "da sempre", dice Fausto Fiume, "Galleria Fidia" il nome con cui io l'ho salvato sul telefono, perché lui e la sua galleria sono davvero un'entità unica. Nata cinquant'anni fa, la Galleria, per l'intuizione di un padre carabiniere appassionato ed esperto d'arte, che la aprì lasciando l'Arma e che così mantenere e sviluppare i contatti con le (non) tante artiste - ma questo è un altro discorso - ed i tanti artisti che in quegli anni 60 del 1900 rendevano Roma il cuore pulsante (anche se non economico) dell'arte contemporanea italiana.Alla Galleria Fidia espone in questo periodo Alberto Timossi, scultore.Le sue opere scultoriche utilizzano materiali industriali che intersecano ambienti naturali, li attraversano, se ne fanno attraversare; pietre e radici che contaminano, urtandoli, elementi artificiali, che li accolgono, e ne sono accolti, per dar vita a qualcosa di nuovo, che contiene il "dna" di entrambi e che, alla fine ma anche nel pensiero iniziale dell'artista, nei loro incontri sono segni di speranza, espressi dall'arte e dalla poesia.albertotimossi.comwww.artefidia.com
Un'arte contemporanea che riprende il discorso con le tecniche tradizionali, anche in alternativa alla digitalizzazione comunque imperante; ed una tecnica tradizionale per realizzare paesaggi che lo sguardo può filtrare per arrivare ad "altro", ad un "di più" che Giovanni Viola ottiene raffigurando non il tutto, ma un frame, un particolare che fissa l'istante e ti permette di tornare a visitarlo, guardarlo, metterti in contatto con quel che vedi, e con i tuoi pensieri.Giovanni Viola e Maria Vittoria Marchetta direttrice della Galleria La Nica e curatrice della mostra "Trasparenze - Oltre la visione", visitabile in Galleria in via del Banchi Nuovi 22, fino al 4 novembre 2023 e durante la Rome Art Week (23-28 ottobre 2023)Leggi il mio articolo su E-Zine Contemporary Art Magazine cliccando il link!
In the mood, per iniziare la settimana ... pensando ad altro:Festival della letteratura a Mantova dal 6 dal 10 settembreFestival della comunicazione a Camogli dal 7 al 10 settembreScarabocchi Festival, "Nel segno di Italo Calvino" (non ne ho parlato, ma c'è!) a Novara, dal 15 al 17 settembreA Roma il 6 settembre inizia Romaeuropa Festival "Le geografie del nostro tempo", fino al 19 novembreA Parma, dal 9 settembre al 10 dicembre, la mostra su Umberto Boccioni.A Lucca dal 5 all'8 ottobre Pianeta Terra Festival "La rete della vita".La conversazione di Viviana Mazza del Corriere della Sera con Azar Nafisi e Shida Bayzar,voci dell'Iran troppo spesso dimenticato (La Lettura del Corriere della Sera).Gianmaria Tosatti, artista e direttore della Quadriennale di Roma spiega i motivi del silenzio sullo stati dell'arte contemporanea in Italia (Domenica del Sole 24ore)Fabio Isman (Il Messaggero) sulla Chiesa di Sant'Ignazio e il plastico del Tempio di Cristo ReLibri:Riccardo Manzotti, Simone Rossi, Io & I.A., Rubattino Edizioni, 14,25 euro e 9,99 formato Kindle.Giulio Busi, Gesù il re ribelle. Una storia ebraica, Mondadori, 22 euro.Le notizie sono tratte dalla Domenica del Sole24 Ore, da "La lettura" del Corriere della Sera, dal Messaggero, tutte le edizioni sono quelle di di domenica 3 settembre.La musica è sott licenza Artlist.Io
Monica CaputoPop Up! AttitudeOsimo, Mostra d'ArteNell'universale gergo della “strada”, l'attitudine indica l'inclinazione e l'approccio con cui “chi pitta” affronta la propria azione espressiva. La specificità originaria di una forma estetica nata direttamente dall'esistenza, dall'esperienza di quartiere, per poi invadere le nostre città ridisegnandone l'orizzonte figurativo, caratterizza una delle più originali mostre internazionali, l'unica in grado di includere i principali protagonisti italiani di Urban Art. PopUp! Attitude è l'esposizione manifesto di quest'innovativa e dirompente tendenza. L'evento, a partire dal 7 luglio sino all'8 ottobre, ospita, nel comune di Osimo (AN), oltre 20 artisti e 70 opere al piano nobile del settecentesco Palazzo Gallo. L'iniziativa, curata da Monica Caputo e Gian Guido Grassi, ha inaugurato il PopUp! Festival, tra le prime realtà italiane a promuovere, da ormai quindici anni, una generazione di artisti e lavorare nello spazio urbano con una rinnovata idea di arte pubblica in grado di influenzare l'immaginario collettivo e cambiare il volto delle nostre città. Il percorso espositivo racconta le varie declinazioni dell'arte urbana, attraverso quattro focus monografici e una sezione storica, partendo dall'anima più ribelle e sociale propria dei Graffiti fino a quella monumentale propria delle manifestazioni istituzionali più recenti. La prima sala ospita il Gruppo OK (108, Alfano, Aris, Dem, Dr Pira e Mr Mondo), una delle crew di Graffiti maggiormente rivoluzionarie della scena italiana, i cui esponenti furono tra i primi ad abbandonare la componente alfabetica del Writing per addentrarsi in nuove ricerche a fine anni '90. La seconda sezione è “storica”. E' una rassegna collettiva degli artisti Joys, Basik e Run, M City, 2501, che individuano rispettivamente quattro differenti filoni: l'analisi sul Lettering e il Post Graffiti, la Street Art, il neo muralismo figurativo e astrattista. Le sculture di Etnik, Muz e Peeta mostrano come questa modalità espressiva non si limiti a una dimensione pittorica. L'ala conclusiva di questo coinvolgente iter storico riguarda Zamoc, Allegra Corbo, Moneyless e Twoone, ovvero artisti che hanno interagito con lo spazio pubblico di Osimo realizzando opere d'arte urbana. Con i loro lavori, su legno combusto, tessuto, lavagna o light box, ci aiutano a comprendere la transmedialità di una ricerca che si arricchisce grazie alla varietà dei contesti operativi attraversati. Le tre sale monografiche finali introducono altrettanti colossi dell'arte urbana italiana. Si tratta di StenLex, duo romano celebre in tutto il mondo per aver creato la tecnica definita “Stencil Poster”, Eron, artista riminese, indiscusso maestro della “Spray Art”, abile a guidarci in una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio ed Ericailcane visionario inventore di personaggi fantastici e animali antropomorfi con le sue scene rapite da una versione contemporanea delle favole di Esopo o dalla Batracomiomachia. Uscendo dall'imponente dimora del XVIII secolo, sede dell'intera traiettoria espositiva, nell'adrone monumentale incontriamo "Donna forma", un'installazione di Giorgio Bartocci che rende omaggio alla figura femminile. Le espressioni artistiche presenti nella mostra si riflettono nelle opere d'arte urbana contemporanea realizzate appositamente per la città di Osimo: dal mercato coperto pubblico alla hall di ingresso della funiculare che porta al centro della città, dalle facciate di un capannone industriale agli interni di una casa di riposo, fino alle bacheche in ferro battuto che accolgono una “Street Gallery” con opere Poster Art del collettivo artistico La Fulmine. L'evento, con la direzione artistica di PopUp Studio, è promosso dall'Associazione MAC Manifestazioni Artistiche Contemporanee di Osimo e realizzato in partnership con il Comune di Osimo e con l'IIS Laeng-Meucci di Osimo e Castelfidardo, con il contributo della Regione Marche e con il sostegno di Asso e Osimo Servizi. L'organizzazione ringrazia la famiglia proprietaria di Palazzo Gallo per la concessione degli spazi.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Luana Rigolli è una fotografa di origini padane - siciliane. L'abbiamo scoperta grazie al suo progetto "L'isola degli Arrusi" vincitore del Circuito OFF del Festival di Fotografia Europea 2023. In questa puntata, Luana ci parla del suo percorso da fotografa autodidatta, del progetto dell'Isola degli Arrusi e di cosa significa lavorare come fotografa in Italia. Qui trovi la nostra intervista su Travel On ArtQui trovi il sito web di LuanaSegui Luana su Instagram
Giulia Sollai è nota su Instagram come La Casetta dell'Artista e in questa puntata ci racconta il suo progetto, com'è nato e come si è sviluppato anche in seguito al lockdown, ma soprattutto quanto incide la comunicazione digitale nel suo lavoro creativo! Qui trovi il sito web di GiuliaQui trovi il suo profilo Instagram
Insieme a Giada e Mara di CLAN - Collettivo Libero Anti Noia - parliamo del TRAME Festival di Grosseto e di cosa significa creare un'associazione culturale in Italia oggi. Giada e Mara ci raccontano anche delle difficoltà che hanno incontrato con le istituzioni culturali di Grosseto per la realizzazione del nuovo festival di arte urbana. Puoi trovare maggiori informazioni su CLAN nei link di seguito: Sito web CLANProfilo Instagram CLAN
Paola Colombo, aka Pollaz, è una delle designer e illustratrici più interessanti del panorama italiano. In questa puntata, abbiamo parlato con lei di ispirazioni, di processo creativo, di comunicazione e di cosa significa lavorare come creativi in Italia! Qui trovi il suo sito webQui trovi il suo profilo Instagram
Valentino Catricalà"Bill Viola"Mostra al Palazzo Reale di Milanofino al 25 giugno 2023Per la prima volta a Milano, un'imperdibile mostra dedicata al genio della videoarte: Bill Viola.Fino al 25 giugno 2023 Palazzo Reale di Milano presenta un'importante esposizione dedicata a quello che è considerato già dagli anni Settanta il maestro indiscusso della videoarte: Bill Viola.La mostra Bill Viola, promossa dal Comune di Milano-Cultura, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio e ripercorre l'intera carriera artistica di Viola, presentando al pubblico quindici capolavori all'interno delle sale di Palazzo Reale. Nato a New York nel 1951, di origini italo-americane, Bill Viola è riconosciuto a livello internazionale come l'artista che, attraverso la sperimentazione della videoarte, ha realizzato opere uniche, considerate a tutti gli effetti dei capolavori dell'arte contemporanea. Partendo dallo studio della musica elettronica, dalle potenzialità della performance art e dai film sperimentali, da oltre 40 anni Viola realizza lavori che, attraverso un nuovo linguaggio artistico, si rivolgono costantemente alla vita, alla morte e al viaggio intermedio, per poter indagare una più profonda conoscenza dell'uomo e il suo rapporto con l'ambiente, le influenze della filosofia orientale e occidentale, l'importanza iconica del mondo naturale e molte altre tematiche. L'esperienza del viaggio, per Viola, è fondamentale nello sviluppo del suo lavoro. Prendendo spunto dalle realtà che incontra nei suoi viaggi in giro per il mondo con la moglie Kira Perov, tra gli anni Settanta e Ottanta, Viola delinea il suo percorso artistico e giunge alla creazione di opere che avvolgono l'osservatore con composizioni e suoni, cercando di rappresentare le infinite possibilità della psiche e dell'animo umano. Tra questi, fondamentali tappe sono i 18 mesi trascorsi a Firenze, dove incontra per la prima volta l'arte rinascimentale. Nel 1997, durante un progetto di ricerca del Getty, ha continuato a esplorare l'iconografia cristiana antica, con particolare attenzione all'immaginario medievale, rinascimentale e manierista in un dialogo continuo con pale d'altare, polittici e dipinti votivi di artisti antichi. Viola ha poi proposto una nuova composizione dell'immagine attraverso la costruzione di elaborate scene teatrali ispirate alla tradizione storico-artistica occidentale, cinematografica nel vero senso della parola, con ambientazioni, attori, scenografie, disegno luci, fotografia – e anche un regista. Fuoco e acqua – elementi simbolici per il passaggio dalla vita alla morte, così come da questa vita all'altra; il mondo digitale; un mondo visivo immateriale; un'esistenza dipendente da impulsi di elettricità: tutto richiama alla mente la fragilità e la fugacità della natura umana.La mostra milanese offre ai visitatori un percorso in cui ritrovarsi a contemplare le profonde questioni che Bill esplora con immagini al rallentatore in cui luce, colore e suono possono creare momenti di profonda introspezione. Emozioni, meditazioni e passioni possono emergere dai suoi video, accompagnando lo spettatore in un viaggio interiore. Questa dimensione emerge, ad esempio, nella serie dei suoi video Passions (opere di chiaro richiamo al Rinascimento italiano) che al rallentatore catturano ed estendono dettagli di emozioni umane impossibili da vedere in tempo reale, o in Ocean Without a Shore (2007), opera nata a Venezia nella chiesetta sconsacrata di San Gallo che descrive una soglia metaforica del momento di transizione in cui la vita diventa morte. Insieme a questi, anche l'incontro virtuale tra uomo e donna in The Veiling (1995); il diluvio improvviso e terrificante al centro di The Raft (maggio 2004), installazione che ricorda l'importanza della collaborazione umana per poter sopravvivere a catastrofi naturali o crisi inaspettate; la serie Martyrs (2014) nella coraggiosa lotta di quattro protagonisti nella morsa dei quattro elementi naturali, man mano che riescono ad accettare il loro inevitabile destino. E ancora il video-dittico di proiezioni su lastre di granito nero Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity (2013) e opere, parte della serie Tristan (2005), che raffigurano l'intensità visiva e uditiva della trasfigurazione del fuoco e dell'acqua accanto a opere raramente esposte in territorio italiano come The Quintet of the Silent (2000), permettendo così al grande pubblico di godere di vari contenuti esclusivi. Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell'artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, opere che coprono trent'anni di lavoro sono esposte attraverso un'accurata selezione di lavori, andando a definire un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all'ingresso. La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Skira, a cura di Valentino Catricalà e Kira Perov, che non si presenta solamente come documentazione della mostra, ma vuole rappresentare un vero e proprio materiale di studio per future generazioni. L'evento vede come media partner Urban Vision e come mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale. La mostra è parte di Milano Art Week (11 – 16 aprile 2023), la manifestazione diffusa coordinata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con miart, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività.Credit Photo:Bill Viola Emergence, 2002 Video installation Color high-definition video rear projection on screenmounted on wall in dark room Projected image size: 213×213 cm11:40 minutes Performers: Weba Garretson, John Hay, Sarah Steben Photo: Kira Perov © Bill Viola StudioIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Nicola Fedriga, conosciuto come Nick Neim, è membro e cofondatore del collettivo Art of Sool, uno dei più poliedrici e innovativi in Italia.In questa puntata parliamo con lui di arte urbana, processi creativi e collaborazioni con grandi brand. Qui trovi il suo profilo InstagramQui trovi il suo sitoQui trovi il profilo Instagram del collettivo Art of SoolQui trovi il suo progetto Mr OvO
A Milano si tiene in questi giorni la fashion week. Oggi vi raccontiamo la storia della prima top model italiana: Benedetta Barzini
Cristina Giopp è una storica dell'arte, pioniera della divulgazione social con il suo progetto The Girl in the Gallery. In questa puntata parliamo con lei di social, land art, viaggi e di un interessante progetto editoriale legato al mondo dell'arte. Qui trovi il suo profilo InstagramQui trovi il suo progetto su Il Giornale dell'Arte
Uno sguardo sul futuro dell'arte a Roma partendo come è necessario - oltre che affascinante - dal suo passato.Ludovico Pratesi, curatore e critico d'arte, collaboratore del quotidiano La Repubblica, Direttore Artistico di Spazio Taverna... e molto molto altro, affronta con lucidità e talvolta parole affilate - d'altronde, quanno ce vo', ce vo' - il tema della straordinaria ricchezza di Roma e della sua necessaria "gestione".Chiamare Roma città d'arte è riduttivo, chiamarla città eterna certo affettuoso ma ancora non sufficiente: Roma ha una straordinaria unicità che permette a chi la sa vivere di apire occhi e pensiero su passato, presente e futuro contemporaneamente.C'è però un "biglietto" necessario, per potere accedere a tanta visione: ed è la visione - se non la visionarietà - di chi gestisce e cura i suoi molti tesori di ogni tempo.Ossia, dice Pratesi, occorre la riattivazione del passato mediante il futuro, garantendo e moltiplicando il dialogo tra quei tesori, facendone così il nostro presente.
Un viaggio attraverso 400 anni di storia, da Galileo Galilei a David Bowie. "L'Occhio in Gioco, percezione, impressioni e illusioni nell'arte" è una mostra che inganna l'occhio attraverso giochi cromatici, effetti ottici, illusioni del movimento e inganni prospettici.Una mostra interattiva che richiede ai visitatori di muoversi nello spazio e prendere posizione davanti alle opere. La puoi visitare a Padova, a Palazzo del Monte di Pietà, fino al 26 febbraio 2023. In questa puntata, ne parliamo con i curatori Guido Bartorelli, Andrea Bobbio, Giovanni Galfano e Massimo Grassi. Qui trovi più info sulla mostraQui puoi seguirla su InstagramQui puoi guardare una piccola anteprima della mostra
L'arte contemporanea come
Paola Tassetti è un'artista contemporanea marchigiana che indaga i processi naturali, attraverso la sua visione artistica. In questa puntata parliamo con lei del processo creativo, dell'importanza della versatilità per chi lavora nell'arte e dei suoi progetti. Qui puoi scoprire di più su di lei: https://www.paolatassetti.com/La nostra intervista su Travel On Art: https://www.travelonart.com/arte-contemporanea/intervista-paola-tassetti-arte/Il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/paolatassettiart/
Angelo Cricchi è nato a Roma, in Italia. Dopo una lunga carriera come atleta professionista, la sua passione si rivolge alla fotografia e all'arte.Come direttore creativo ha curato lo start up di “Mia le Journal magazine” (2013/2017) e attualmente è direttore creativo di FLEWID, una pubblicazione internazionale che dal 2017 si occupa di Fluidità utilizzando i media dell'arte, della fotografia e della moda. E IRÆ un prodotto editoriale che affronta i temi della sostenibilità e dell'ambiente.In questa intervista ci dice il suo punto di vista sull'arte contemporanea.
Piernicola Maria Di Iorio"Jago, Banksy, TVboy e altre storie controcorrente"Palazzo Albergati, Bologna - fino al 7 maggio 2023https://www.arthemisia.it/it/jago-banksy-tvboy-bologna/Fino al 7 maggio 2023, Palazzo Albergati di Bologna accoglie le opere più provocatorie, anticonformiste e rivoluzionarie del nostro tempo: la mostra Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente propone un percorso espositivo che ruota intorno ai tre artisti più discussi ed amati degli ultimi anni.Una mostra che, attraverso l'esposizione di 60 capolavori, racconta alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale, attraverso il dialogo tra il misterioso artista inglese e i più influenti artisti italiani del momento, offrendo un panorama esaustivo e provocatorio sull'arte dei nostri giorni.Jago, Banksy e TvBoy hanno sovvertito le regole dell'arte, rifiutando di entrare a far parte di un sistema imbrigliato ed escludente; sono tre artisti hanno “creato un precedente” e fatto parlare della loro arte arrivando al cuore del grande pubblico.Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente si presenta, appunto, come una tripla monografica che mostra le opere più significative di ognuno di loro: dalla Girl with Baloon a Bomb Love di Banksy; Apparato circolatorio e Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre a pezzi iconici dell'artista come la coppia “modernizzata” che ha dato vita alla enorme opera che dà il benvenuto all'aeroporto di Roma Fiumicino oppure il Gino Strada con il cartello “stop war” comparso una notte di qualche mese fa sui muri di Milano.A questi tre nuclei si uniscono poi molte opere di varie generazioni di artisti che da loro hanno preso ispirazione e spunto, o che semplicemente si inseriscono nel percorso “controcorrente” che li caratterizza: da Obey – in mostra con il celebre manifesto Hope, realizzato nel 2008 per sostenere la campagna presidenziale di Barak Obama – a Mr. Brainwash (di cui, tra gli altri, un esemplare della sua Mona Linesa), da Ravo e La ragazza con l'orecchino di perla a Laika e il suo celeberrimo Not this “game” fino a Pau con la sua serie delle Santa Suerte.Circa 60 opere allestite in un percorso unico e sorprendente alla scoperta degli “enfants terribles” dell'arte, che non poteva che essere ospitata a Bologna, città della controcultura per eccellenza.Un dialogo – suddiviso in 4 sezioni – che porta il visitatore a cogliere le corrispondenze esistenti tra i diversi orientamenti nell'elaborazione delle tendenze legate all'arte e alla street art europea che, in questo momento, è un punto di riferimento internazionale.La mostra, con il patrocinio del Comune di Bologna, è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Piuma, Pop House Gallery e Apapaia.La mostra vede come sponsor Poema, come mobility partner Frecciarossa Treno ufficiale e Cotabo, come media partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.Il catalogo è edito da Skira.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
"Incontri" è una nuova sfida per dare diciamo così una struttura alle storie che incontro:storie di persone "normali" e della loro meravigliosa "non-normalità" - la stessa che fortunatamente abita in ciascuno di noi.Magaly Arocha, io l'ho incontrata su Instagram: qualche commento reciproco e per me la sensazione di avere sfiorato una specie di pianeta - ossia una persona che ha moltissime cose che vuole dire, e cerca ogni modo per esprimerle.Una vita "avventurosa" tanto quanto lo è quella di ognuno di noi (cambi più o meno improvvisi da affrontare, autocomprensioni da rimodellare....), i rapporti con i figli, con il luogo di origine, con la "propria gente", la vocazione a tessere reti di condivisione e solidarietà. A fare da collante di tutto questo, per Magaly, quel che lei chiama il suo superpotere: il colore.
Attimo Zero è la serie di opere cui Melfi ha lavorato e ancora lavorerà; alcune, le ha presentate alla Incinque Open Art Monti, all'inzio di novembre, prima di tornare a Bologna, dove vive.A lui - che nato in Puglia ha girato il mondo per il suo lavoro da ingegnere civile - ho chiesto che quali sono gli "attiimi di vivere" che ha trovato a Roma - ritratta in alcune sue opere.Ascolta l'episodio per questa ed altre risposte!
Fabio Lombardi"Passo a due"Vallecchi Editorehttps://www.vallecchi-firenze.it/Rod è un penalista squattrinato, Giulia una fotografa disinibita alla ricerca di una consacrazione artistica. Nonostante la mancanza di liquidità, non riescono a ridurre le loro spese e si trovano sull'orlo di un collasso economico. A una festa, Rod si imbatte in Higgins, rappresentante della Proteo, società specializzata in compravendita di esistenze. Higgins gli propone di cedere alla società tutti i loro beni in cambio di una grossa somma di denaro. Dapprima incredulo, Rod ne parla con Giulia, che lo convince ad accettare. Ma si renderanno conto di aver preso la decisione sbagliata. "Non tutto è oro ciò che luccica" si legge nel Mercante di Venezia di Shakespeare, scritto su un foglio in uno scrigno d'oro: "Molti hanno venduto la vita solo per guardarsi dall'esterno".Fabio Lombardi vive a Rimini, dove svolge la professione di avvocato penalista. Insieme alla moglie è titolare della galleria Primo Piano, specializzata in arte contemporanea. Ha pubblicato racconti su Urania, Febbre Gialla, Plot, Il Giallo Mondadori, nelle antologie Nero Italiano 27 – Racconti Metropolitani (Oscar Mondadori), Noir (Avvenimenti), Millemondi (Urania), Anime Nere Reloaded (Oscar Mondadori), Sul Filo dei Rasoio (Giallo Mondadori) e in altre riviste e antologie. Con Delos Books ha pubblicato il romanzo Zac. Nel 2015 è stato tra i cinque finalisti del premio Grado Giallo, e nel 2021 tra i cinque finalisti del premio Alberto Tedeschi del Giallo Mondadori.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Polvere presenta CI RIDANNO INDIETRO IL TEMPO (TIME TRANSFERS) di Francesco Cavaliere, un estratto audio ricavato da una stratificazione di registrazioni di sistemi di misurazione del tempo. Orologi, orologi a sveglia, a pendolo, pubblici, domestici, digitali e meccanici registrati tra il 2000 e 2007. Curioso di cogliere quale fosse quel ritardo tra il tempo che scorre e quello di misurazione, Cavaliere ha sempre pensato che gli orologi fossero qualcosa di più che un sistema di restituzione del tempo, chiedendosi..Che cosa avviene prima o dopo l'esatto momento in cui la lancetta si accende?-POLVERE è un podcast di Ornella Paglialonga dedicato alla musica, all'audio e alla poesia sonora. Ogni episodio sarà dedicato interamente alla produzione di un'artista. Come suggerisce il nome, POLVERE si posa su ogni spazio. Non ama essere classificato; vuole solo essere ascoltato. Tema audio a cura di Francesco Ciavaglioli.
Archivio Plurale è un podcast curato da Gaia Bobò che indaga il concetto di l'alterità nel contesto delle ricerche di artisti, curatori, studiosi e professionisti della cultura. In un'ottica interdisciplinare, si incroceranno trasversalmente processi empirici della creazione artistica contemporanea, metodologie di ricerca e nuovi approcci agli heritage studies, con un focus sui processi culturali immateriali e sui loro sistemi di trasmissione. Assumendo come punto di partenza la necessità di ridefinire i canoni culturali egemonici, il progetto vuole offrire una rappresentazione del confine con l'altro come entità sfumata, creando un archivio collettivo di esperienze, progetti e visioni."-Leandro Ventura è direttore dell'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, ente che opera per la valorizzazione, in Italia e all'estero, dei beni culturali demoetnoantropologici, materiali e immateriali, e delle espressioni delle diversità culturali presenti sul territorio.
Elio Grazioli"Album"L'arte contemporanea per sovrapposizioniJohan & Levi Editorehttps://www.johanandlevi.com/Copiare le opere d'arte è un esercizio critico che aiuta ad allenare lo sguardo e a dare concretezza al pensiero. Elio Grazioli, da critico e storico dell'arte, lo argomenta nel modo più efficace: mettendolo in pratica. Questo “album” raccoglie infatti oltre cinquanta disegni di suo pugno, schizzi veloci eseguiti con mezzi di fortuna durante il lockdown e realizzati con una modalità del tutto singolare, la sovrapposizione.Due opere, talvolta tre, riprodotte una sopra l'altra diventano un'immagine nuova, teatro di un gioco d'appigli e rimandi continui i cui protagonisti sono artisti tra loro affini oppure molto diversi, persino dissonanti. A partire da questi amplessi grafici, frutto dell'intuizione, scaturiscono nuove possibilità per interpretare opere e autori fondamentali dell'arte moderna e contemporanea. Ecco allora che l'Urlo silenzioso di Munch d'improvviso ci sembra pervaso dallo stesso inquietante senso di minaccia di una scultura in bilico di Richard Serra, o che lo sguardo di una polinesiana nuda di Gauguin evoca in noi l'ambiguo intreccio di magia, erotismo e morte dell'autoritratto con l'occhio pesto di Nan Goldin, fino a farci pubblico di un serrato testa a testa virtuale tra Warhol e Matisse a proposito del concetto di ripetizione.Mentre l'occhio e la memoria del lettore sono messi alla prova per riconoscere le opere, l'autore compone una storia dell'arte alternativa fatta di alchimie e cortocircuiti insospettabili, in grado di svelare una dimensione ulteriore della visione e di liberare significati imprevisti.Elio Grazioli insegna Storia dell'Arte Contemporanea all'Università e all'Accademia di Belle Arti di Bergamo. Dirige con Marco Belpoliti il semestrale monografico Riga. Ha curato diversi volumi di Rosalind Krauss, tra cui Teoria e storia della fotografia (1996), L'informe. Istruzioni per l'uso (2003), L'inconscio ottico (2008), e ha pubblicato Ugo Mulas (2010), Corpo e figura umana nella fotografia (1998), Arte e pubblicità (2001), La polvere nell'arte (2004).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
“Mis(S)conosciute - Scrittrici tra parentesi” è un podcast letterario e ha questa ambizione: tuffare l'ascoltatore nella storia e nella scrittura di autrici poco note degli ultimi 60 anni.È un progetto indipendente, realizzato scritto e detto da Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio, che vuole aprire le parentesi che contengono quello sconosciuto angolo dell'immaginaria biblioteca della letteratura per riscoprire insieme le Mis(S)conosciute autrici di storie, racconti, poesie, drammi e romanzi.-In questo episodio speciale Mis(S)conosciute racconta le esperienze speculari di due autori semi-analfabeti ma poeti e (quasi) conterranei: Clelia Marchi, autrice del famoso diario-lenzuolo di custodito presso la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale e Pietro Ghizzardi, artista irregolare e autore di “Mi richordo anchora" edito da Quodlibet e la cui opera è custodita nella Casa Museo Pietro Ghizzardi.Il racconto della vicenda diaristica della Marchi andrà di pari passo con quello dell'artista Pietro Ghizzardi, tramite la viva voce dei protagonisti e brani scelti dalle loro opere.Clelia Marchi ha trascorso tutta la vita a Poggio Rusco (MN). Il suo lenzuolo-libro è conservato presso l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano (AR).Pietro Ghizzardi è nato alla Corte Pavesina nel 1906. Nella vita ha fatto il contadino e lo stradino. Verso il 1920, deriso da tutti, cominciò a dipingere; riscatto e rifugio di una vita di stenti e sofferenze. La sua autobiografia “Mi richordo ancora” ha vinto il Premio Viareggio nel 1977. Oggi è tra i pittori irregolari più apprezzati e conosciuti anche all'estero.-Credits:I testi di Clelia Marchi sono tratti da Il tuo nome sulla neve - Gnanca na busia, Il Saggiatore editoriI testi di Pietro Ghizzardi sono tratti da Mi richordo anchora, Quodlibet compagnia extraPer le registrazioni inedite di Pietro Ghizzardi si ringrazia la Casa Museo Pietro Ghizzardi - Centro documentale e archivio storico di Boretto, Reggio Emilia.Le letture di questo episodio di Mis(S)conosciute sono a cura di Lucia Ghizzardi.La sigla di Mis(S)conosciute è degli SHIJO XLe illustrazioni sono di Monica Lasagni.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4081412/advertisement