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Tehran, 19 agosto 1953: il golpe organizzato da Usa e Gran Bretagna depone il governo di Mossadeq. Cosa rappresenta questo passaggio nella storia dell'Iran

Many features of the current Iranian system can be seen as responses to misgivings about the former one, that of the Pahlavi dynasty. Many of these “solutions” have become problems themselves. "Independence" became isolation and confrontation, "islamization" has led to alienation... Nevertheless, the Islamic Republic has also, in many respects, built on the foundations of that bygone era. Today, we discuss what Iran was like under the last dynastic ruler: Mohammed Reza Shah Pahlavi. We also discuss how the occurrences in this era explain the antagonism between Iran and the USA. And we talk about the nationalization of oil, a dramatic story of hybris and betrayal, with as protagonist, a frail aristocrat in pajamas.

VIDEO: Trailer del film ➜ https://www.youtube.com/watch?v=fhQ_41kfCjkTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6983IL FILM SUL DRAMMA DELLA RIVOLUZIONE DI KHOMEINI IN IRAN di Rino CammilleriSe volete vedere un film (forse l'unico) che descrive quant'era (è) "bella" la rivoluzione khomeinista in Iran guardatevi Shiraz, la città delle rose. Il titolo, come al solito in l'Italia, è, diciamo, creativo, così che uno spettatore, dopo aver visto il film, non capisce che cosa c'entri. E' tratto da una storia veramente accaduta narrata in un libro con un titolo del genere. Però il titolo originale del film è Enemy land, «territorio nemico», che rende meglio l'idea di un posto dove stavi bene ma che dall'oggi al domani diventa un inferno da cui scappare.I due protagonisti sono attori di serie A, Adrien Brody e la messicana Salma Hayek. Impersonano Isaac Amin, ricco gemmologo ebreo, e sua moglie. Vivono a Tehran. Coppia agiata, con un figlio che studia al college negli Usa e una bambina che sta ancora con loro. Lui è anche un commerciante di pietre preziose. Fattosi da sé, possiede una gran bella casa e una cospicua fortuna.La vicenda si svolge nel 1979, quando lo Scià viene cacciato e l'ayatollah sciita Ruollah Khomeini prende il suo posto. Nella nuova Repubblica le posizioni di ognuno si ribaltano. Come in tutte le rivoluzioni, la schiuma viene a galla e molti si ritrovano comandati dai propri servi e dipendenti. E' il caso del mercante ebreo. La colf di casa è una iraniana che, con suo figlio, soffriva la fame prima che il gioielliere la assumesse, lei in casa e il figlio nella sua ditta.Le nuove Guardie della Rivoluzione arrestano il mercante e lo sbattono in una fetida cella. Senza un perché. Alla moglie viene impedito di visitarlo. Adesso, tutte le donne devono portare il velo, vietato l'alcol. Adesso, una capitale un tempo prospera e moderna è un immondezzaio a cielo aperto, con bande di fanatici armati che scorrazzano a loro piacimento. Dai lampioni pendono gli impiccati. La casa del mercante viene svuotata di tutto, perfino i lampadari e i soprammobili. Nessuno deve essere ricco. Il mercante viene pestato ripetutamente. La sua ditta viene saccheggiata. Il più accanito è proprio il figlio della colf, che ha sempre odiato il suo datore di lavoro, reo di essere ricco e lui no.La colf umilia la sua ex padrona più volte, ma quando si accorge di quel che sta facendo il figlio ha una resipiscenza. E quel che sta facendo il figlio è questo: ha trafugato una lettera in cui lo Scià ringrazia il mercante per la bella parure che ha composto per l'imperatrice. E' la prova che gli aguzzini cercavano, a bastonate nelle piante dei piedi, di una sua «complicità» col vecchio regime. Lui riesce ad aver salva la vita «donando» tutto il suo conto in banca alle Guardie della Rivoluzione. Poi, pagando (salatissimo) con le ultime pietre preziose (nascoste per un bisogno) i trafficanti di uomini, passa nottetempo il confine con la famiglia e i soli abiti che indossano. La (sola) vita è salva, e va già bene così.Povero Iran, dalla fine della Grande Guerra in mano ai petrolieri anglo e poi americani. Nel 1953 defenestrarono il primo ministro Mossadeq, reo di voler nazionalizzare la principale risorsa del Paese. Poi, con la Guerra Fredda, la cosiddetta «dottrina Brzezinski» riesumò Khomeini, in esilio a Parigi, e lo mandò a Tehran. L'idea era che la rivoluzione islamica avrebbe potuto far da detonatore in tutte le repubbliche sovietiche confinanti e di fede musulmana. In quel momento sembrava una buona idea. Ma l'Urss crollò per altri motivi. E intanto il dottor Frankenstein aveva fabbricato un altro mostro.

Il 19 agosto 1953 viene attuato in Iràn il colpo di Stato, conosciuto come Operazione Ajax, che rovescia il governo di Mossadeq - con Farian Sabahi

This episode is an audio version of an event in which Dr. Ervand Abrahamian, a renowned historian discussed his latest book "Oil Crisis in Iran: From Nationalism to Coup D'Etat". Abrahamian provided analysis on recently declassified CIA and US State Department documents from the Mossadeq administration. He told the story of the Iranian oil crisis, which would eventually culminate in the coup of August 1953. During the extensive Q&A section of the event, Abrahamian answered questions with topics from the Anglo-Soviet Occupation of Iran in 1941 to the revisionist history surrounding the events of 1953, to the lasting effects of the 1953 coup d'etat in both Iran and the United States today. Watch the video here: https://youtu.be/MI_xHIN9Y7g

In this episode of Horns of a Dilemma, Paul Edgar, associate director of the Clements Center, sits down with Ray Takeyh to discuss his book, The Last Shah: America, Iran, and the Fall of the Pahlavi Dynasty. Takeyh argues that, contrary to popular belief, the 1953 coup against Prime Minister Mohammad Mossadeq was not the most pivotal event in shaping Iran’s destiny. He argues that Mossadeq’s expulsion was the result, at least in large part, of disapproval of fellow Iranian elites rather than a strictly successful CIA coup. Instead, Takeyh states that understanding the rise of the revolution and the downfall of the Shah should focus more on the period in the early 1960s when Pahlavi became increasingly autocratic and separated from his advisers.

Parlare di Iran in termini storici e di relazioni internazionali è come aprire una voragine: dal colpo di stato orchestrato dagli Stati Uniti nel 1953 ai danni di Mossadeq, alla caduta dello Scià Reza Pahlavi e alla rivoluzione di Khomeini nel 1979, tutto questo è stato determinante per la costituzione del moderno Iran. In questo primo episodio introduttivo (di 4), cercheremo di capire meglio - in termini generali - cosa sia l'Iran e perché oggi rappresenta una delle realtà più instabili nel Medio Oriente.

Diretta con Alberto Zanconato

In 1953, the CIA overthrew popular Iranian Prime Minister Mohammad Mosaddegh and shored up the despotic rule of Muhammad Reza Shah Pahlavi in order to safeguard British oil interests in Iran. The tale reads like a spy novel: imperialism, espionage, scheming, bribery, and betrayal abound.    In this episode, we bring you the story of the brief, wondrous reign of Mohammad Mosaddegh and the clandestine operation to unseat him — an event that changed the course of Iranian history and ultimately has effects that ring around the world today.    Patreon: http://www.patreon.com/dascriminal    Sources: https://bit.ly/3bhoMVw

In 1953 Iran's democratically elected Prime Minister Mohammad Mossadeq was overthrown in a coup. It was billed as a popular uprising in support of Shah Mohammad Reza Pahlavi, yet behind the scenes were the British and American intelligence services. Mossadeq had swept to power only two years earlier promising to nationalise Iran's vast oil reserves, but this, along with an apparent Communist threat, worried the two western governments whose post-war economies relied heavily on access to Iranian oil. Rajan Datar discusses the coup with Iran scholar Ervand Abrahamian, professor of modern Iranian history at St Andrews University Ali Ansari and journalist and author Azadeh Moaveni. (Photo: Rioters armed with staves shout slogans, during riots in Tehran, August 1953. Credit: AFP/Getty Images)

Als je minister Grapperhaus van Justitie en Veiligheid hoort, zijn we maar een stel sukkelaars, in voortdurende verbijstering en doodsangst over wat die vileine Russen ons nu weer flikken. Onze instellingen en bedrijven zijn structureel doelwit, aldus de grimmige boodschap. We hebben dringend digitale dijkbewaking nodig. Het klinkt of wij westerlingen slachtoffers en onschuldig zijn. Dat is allebei onzin. Al vanaf de jaren 80 zit de digitale geschiedenis vol cyberaanvallen, mega-hacks, super-virussen en Trojaanse indringers van mythische proporties. In 1982 nog in de Koude Oorlog blies de CIA in Siberië een Sovjet-gaspijpleiding op door het besturingssysteem van de computer te ontregelen. En dan het roemruchte Stuxnet, een Amerikaans-Israëlische co-productie, die het Iraanse atoomprogramma volledig vernielde. Het zat zo vernuftig in elkaar dat de computers in het besturingssysteem meldden dat alles normaal verliep, terwijl in de kelder de uraniumcentrifuges stonden te smelten. Even terug naar de analoge tijd. In 1949 financierde Amerika in Italië de verkiezingscampagne van de christendemocraten om de razend populaire communisten te blokkeren. In 1953 organiseerde de CIA een staatsgreep tegen de Iraanse premier Mossadeq en hees het Mohammed Reza Pahlavi, alias de sjah, in het zadel. In 1961 werd met Amerikaanse steun de Congolese leider Lumumba vermoord, in 1973 de Chileense president Allende. Decennia lang spekte Amerika de kas van de Japanse Liberaal Democratische Partij, die tot vandaag de dag vrijwel ononderbroken aan de macht is. Zomaar voorbeelden, want tussen 1946 en 2000 intervenieerden Amerika en Rusland samen 117 keer in verkiezingen in andere landen. Het Westen is allang aan het terug-hacken, alleen schrijft de WashingtonPost in een gedetailleerde analyse doe je dat in stilte. We liggen, ook nu, niet met de pootjes omhoog, en we zijn geen onschuldige slachtoffers van die gemene Russen. We zijn, zogezegd, niet van de digitale straat.See omnystudio.com/listener for privacy information.

This week we see how the Shah managed to gain control of the country, and introduce Ayatollah Khomeini into the narrative.

This week Mossadeq rises to the top of Iranian politics, and challenges both the Shah, Britain and America, which leads to his downfall in a 1953 coup.

This week we return to Iran to look at the build up to the Islamic revolution. We begin by looking at post-occupation Iran and the rise of Mossadeq.

Originally Recorded May 7th, 2012. At last the Lost Episode has come to light after being swallowed by Chris' evil Couch a total of two times. This is the actual first appearance of Tom Bionic on our show (refer to Episode 4). Some interesting notes: I (Adam) was sick, Luke was drunk and frequently off subject, which made things very interesting and Chris was sleeping and kept stopping the recording. Anyway, there is some great information on false flag terror and Zero Point Energy. Enjoy this gem from the Conspirinormal vaults.