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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6970SAN NICOLA DA TOLENTINO, IL SACERDOTE EREMITA di Cristina SiccardiIntorno ai 12-14 anni il giovane marchigiano Nicola da Tolentino, nato a Sant'Angelo in Pontano nel 1245 e la cui festa ricorre il 10 settembre, ascoltando una predica di un eremita agostiniano incentrata sulla frase «Non amate il mondo, né le cose che sono del mondo, perché il mondo passa e passa la sua concupiscenza», avvertì la chiamata alla vita religiosa ed entrò proprio nell'Ordine degli eremiti di sant'Agostino, fondato nel 1244.Entrò nel noviziato di San Genesio, distinguendosi fin da subito negli studi, tanto che prima di terminarli venne nominato canonico della chiesa di San Salvatore del suo paese natale. Proseguì nella formazione e venne ordinato sacerdote nel 1269 dal vescovo di Osimo, san Benvenuto Scotivoli (?-1282). Contrariamente agli altri Ordini mendicanti, quello degli eremiti di sant'Agostino non ebbe un fondatore specifico in quanto fu promosso da Riccardo Annibaldi (1200/1210- 1276), cardinale protettore dell'Ordine di Sant'Agostino e sancito da papa Innocenzo IV (1195 ca.-1254), con la volontà di raccogliere le diverse fraternità di eremiti di Tuscia in un'unica famiglia religiosa sotto la guida di un priore generale e con la regola di sant'Agostino. Nel 1256 agli eremitani di sant'Agostino si unirono altre comunità similari; mentre nel 1968 il capitolo generale approvò il mutamento del titolo dell'istituto da eremitani di Sant'Agostino a Ordine di Sant'Agostino.Grazie al suo primo biografo, il confratello a lui coevo, Pietro da Monterubbiano e dalle testimonianze dei suoi contemporanei possiamo avere notizie storicamente sicure. Una commissione composta dai vescovi di Senigallia e di Cesena fu designata da papa Giovanni XXII (1249-1334) il 23 maggio del 1325 per indagare sulla vita e i miracoli di san Nicola da Tolentino in vista di un'eventuale canonizzazione, che si realizzerà nel 1446 sotto il pontificato di papa Eugenio IV (1383-1447). Gli inquirenti compilarono un questionario di 21 articoli ai quali gli interrogati dovevano dare risposta per esaminare le virtù del monaco. Ben 8 articoli erano destinati a provare la perfetta ortodossia dell'educazione ricevuta: precauzione assai necessaria in una regione che ospitava gruppi ereticali e/o idolatrici. Altri 6 articoli spiegavano dettagliatamente gli esercizi ascetici del religioso.UN PIO SACERDOTE DALLA CARITÀ SMISURATATuttavia, l'abbondanza e la varietà delle risposte trascendono i limiti dello schema suggerito per sottolineare l'azione di un pio sacerdote dalla carità smisurata. Il suo costante attaccamento a un'ascesi rigorosa si fondava su un'intensa pietà cristologica: le mortificazioni che imponeva al suo corpo lo facevano partecipare alla Passione di Nostro Signore Gesù e quando celebrava la Santa Messa l'unione con Lui gli suscitava la lacrimazione.Era un uomo di Dio innamorato della povertà e dell'umiltà. San Nicola praticava le mortificazioni eremitiche tradizionalmente in vigore nelle numerose comunità che erano state all'origine dell'Ordine degli eremitani di Sant'Agostino. Ma egli volle di più, nell'intento di unirsi più perfettamente a Cristo, divenendo partecipe della Sua Redenzione per la salvezza delle anime. Dormiva su un saccone di fieno, con una pietra sotto la testa per guanciale, si infliggeva quotidianamente penitenze e si sottoponeva al digiuno di tre giorni a pane e acqua come dalla Regola, aggiungendo anche il sabato in onore della Madonna. Rifiutò sempre le vivande speziate o il più piccolo pezzo di carne anche quando, negli ultimi tempi della sua esistenza, era indebolito dalle febbri e dalle varici alle gambe.Ma non era l'asceta afflitto dalle malattie quello che gli abitanti di Tolentino conoscevano, quanto piuttosto il sacerdote che celebrava la Santa Messa in un modo specialissimo tanto intenso era il suo conformarsi a Cristo. Inoltre, ammiravano in lui l'uomo di preghiera, sicuri di trovarlo nella chiesa del convento assorto nelle sue meditazioni e adorazioni, oppure pronto a confessare.Una penitente, Aldisia Iacobucci, rilasciò questa testimonianza: «Esercitava una forte attrazione [era, dice il testo, attractivus] sui peccatori dicendo loro, per confortarli, che da allora in poi non peccassero più e offrendosi, se lo volevano, di compiere la penitenza in loro vece». Gesù era in Lui e come Lui offriva le sue sofferenze per loro.SEMPRE PRONTO A SEMINARE BONTÀ DIVINAInvitava alla conversione e ai peccatori insegnava la contrizione dell'anima, molto gradita a Dio. I tratti che emergevano dalla sua personalità erano la benevolenza e la gioiosa affabilità. Visitava i malati di Tolentino, andando al capezzale di quelli poveri e dei ricchi su richiesta. In varie occasioni riconciliò coniugi separati e di fronte a situazioni di concubinaggio, faceva di tutto per rimettere la coppia in stato di grazia, regolarizzando la loro vita nel sacramento matrimoniale. Sempre pronto a seminare bontà divina, la gente lo vedeva andare per le vie con grande umiltà e riserbo, con il cappuccio calato sul capo.Con la forza delle sue preghiere, secondo la tradizione tramandata da Pietro di Monterubbiano, il santo salvò l'anima del fratello da un lungo soggiorno in Purgatorio, per questa ragione egli è rimasto un punto di riferimento devozionale per il suffragio di queste anime in attesa di entrare in Paradiso.La fama di santità di Nicola da Tolentino si affermò già in vita. Il gran numero di miracoli post mortem annotati durante il processo o raccolti da altre fonti da Pietro da Monterubbiano (più di trecento), rende san Nicola il più potente taumaturgo delle Marche nei primi del Trecento e conferma il rapido sviluppo di un culto assai vivo in quella terra, che oltrepassò anche i confini: nota è la devozione che nutriva nei suoi confronti santa Rita da Cascia (1381-1457). Il catalogo dei miracoli è un florilegio di atti votivi e di ringraziamenti a motivo dei prodigi che il monaco otteneva da Dio: guarigioni dal mutismo, dalla sordità, da paralisi di ogni tipo; resurrezioni, liberazione di prigionieri catturati durante le scorrerie a cavallo dei ghibellini o dai pastori ladri di bestiame. Fra le offerte il processo di canonizzazione segnala, per la prima volta nell'Europa Occidentale, di un ex voto dipinto nel 1305: è il punto di partenza di una pratica che si è perpetrata nei secoli, oggi purtroppo assai meno a motivo della poca fede; un uso di cui un'ala della splendida basilica di Tolentino dedicata a san Nicola (da sottolineare il magnifico ciclo di affreschi trecenteschi del Cappellone) ne dà ampia testimonianza.LA SANTA CASASan Nicola, che morì il 10 settembre del 1305, è considerato un santo mariano per la sua grande devozione a Maria Vergine e perché ebbe in visione la Santa Casa di Loreto trasportata dagli angeli. La Santa Casa (giunta nella notte fra il 9 e il 10 dicembre 1294), dopo una sosta di nove mesi sulla collina di Posatora, in Ancona, comparve alla fine del 1295 nella selva recanatese della signora Loreta, nell'attuale località denominata Banderuola, dietro l'attuale stazione ferroviaria di Loreto. Agli abitanti del luogo, stupefatti da quel prodigio, san Nicola da Tolentino, che in quell'anno dimorava nella vicina Recanati - e che, secondo la tradizione, vide per rivelazione soprannaturale l'arrivo della santa dimora il 10 dicembre 1294 - fece sapere che si trattava della Casa di Nazareth. Così anche un pio eremita, fra Paolo della Selva, che dimorava in un colle detto Montorso, poco lontano dalla selva di Loreta, conobbe per rivelazione della stessa Vergine che quelle umili pareti erano la Camera nazaretana dell'Annunciazione, portata via da Nazareth per impedirne la devastazione per mano musulmana.La protezione di san Nicola da Tolentino è invocata dai devoti per le malattie epidemiche, i naufraghi, i carcerati e in particolare per le anime del Purgatorio. Egli San Nicola fu anche celebre esorcista: uno dei pannelli della sua vita affrescati nel Cappellone di Tolentino mostra il monaco in atto di liberare una donna indemoniata. Tale facoltà rimase integra anche dopo la sua morte visto che numerosi ex voto lo indicano come guaritore di indemoniati.Iconograficamente parlando, il santo taumaturgo è raffigurato con l'abito nero degli Eremitani di Sant'Agostino, con una stella sopra di lui o un sole sul petto, e in mano un giglio o una croce con ghirlande di gigli. Talvolta, al posto di un giglio, tiene una sacca per la questua. Il sole sul petto rimanda ad una precisa caratteristica, tramandata dai suoi contemporanei: si dice che un astro lucente lo seguisse nei suoi spostamenti e illuminasse la sua figura.
ST. NICHOLAS OF TOLENTINO | PATRON OF THE SOULS IN PURGATORY FEAST DAY: SEPTEMBER 10 Do you pray for the souls in Purgatory? Purgatory is real and the suffering souls there need our prayers so that they can be released from that place and go to Heaven. Our saint today, St. Nicholas of Tolentino, is the “Patron of the Souls in Purgatory.” This attribute was proclaimed by Pope Leo XIII in 1884 due to his prayers and penances for the poor souls. St. Nicholas was born Nicola Gurutti in 1245 in Pontano, Italy. His name was taken from St. Nicholas of Myra, at whose shrine his pious parents prayed to have a child. St. Nicholas of Myra is the saint associated with Santa Claus. St. Nicholas of Tolentino was brought up as a very devout child of God. He was studios, kind, gentle, recollected and prayerful. At age 18 he entered the Augustinian convent to become a monk. When he was 25 years old, he was ordained priest and was sent to Tolentino, a place near Pontano. He became a very generous and holy priest. He gave alms to the needy and visited the poor and the criminals. He worked hard to fight the decline of religion and morality due to the world's changing lifestyle. He was involved in the civil strife between two groups who wanted to control Italy: the group of the Emperor and that of the Pope. Naturally, he sided with the Pope. Due to his penances and prayers, especially for the Souls in Purgatory, God blessed him with the gift of working miracles. He was known to be a wonder-worker. Yet, whenever he had done something good for others, he would tell them to keep it for themselves for he is just an instrument of God. Praying for the souls in Purgatory was the characteristic of his spirituality. Once he heard a voice of a friar who just died, asking him to pray for his soul. St. Nicholas prayed for him and afterwards the soul once again told him he was already in Heaven due to the prayers offered for him. It is said that following his example, there is a weekly devotion on behalf of the souls in Purgatory in the Augustinian convents. One of the great penances of St. Nicholas was fasting. One time, due to too much fasting, he became very weak and could not do his duties. He had a vision of Mary who told him to eat bread marked with a cross and dipped in water. Immediately, he followed what he was told and he got well. He did the same for the sick whom he encountered. This is the origin of the devotion of blessing St. Nicholas' Bread which people believe is medicinal. There are stories about this bread in some towns in the Philippines. St. Nicholas died on September 10, 1305. He was canonized on June 5, 1446 by Pope Eugene IV. It is recorded that he was able to bring three dead persons back to life and had performed 300 miracles. There are many churches dedicated to him throughout the Philippines and in many parts of the world. “Lord, you worked miracles of healing and comfort at the hands of St Nicholas: hear all who cry to you for mercy especially in this time of pandemic, and through him help us in every danger of soul and body.”
Humanists from Bruni and Valla to Pontano and Castiglione ask whether ancient ethical teachings can still help us learn how to live.
Matt Pontano and Johnny Galivan stop by the show to drink 800 beers with me and talk motorcycles, The Common Enemies, Timeless Cycles old school biker party, business stuff, wheelies, bands, and bottle bonging. Also Sal Deane is with us also chiming in with some extra shenanigans.
En librairie le 09 novembre 2018. L’Éridan est un recueil d’élégies latines composées par l’humaniste napolitain Giovanni Pontano, pour la première fois publiées en langue française.
En librairie le 12 septembre 2018 et sur https://www.lesbelleslettres.com/livre/3745-dialogues-latins-tome-i. Composés entre les années 1460 et la mort de l’auteur, les dialogues réunis dans ce premier volume ont en commun d’allier la sévérité pédagogique et la satire enjouée. Dans L’Âne, où il se met lui-même en scène, Pontano montre avec les moyens d’un dramaturge le ridicule auquel on s’expose en traitant comme un être humain le plus sot des animaux.
Gabriele Dedati, responsabile del programma culturale di Fa' la cosa giusta, introduce il programma di iniziative di cultura della fiera del consumo critico a Milano.- Elisa Roson, fra gli ospiti di Fa' la cosa giusta, introduce le attività della Casa dell'Arteducazione di via Pontano (zona via Padova) a Milano.- Tiziana Ricci parla di “People – Brescia Photo Festival”..Aleksandros Memetaj è autore e interprete di “Albania, casa mia”, in scena al Teatro Franco Parenti di Milano.- Ospite a Fa' la cosa giusta, Francesco Palumbo, direttore del settore Turismo del MiBaCT, introduce le linee guida dei nuovi provvedimenti in materia di tursmo approvati di recente.- Andrea Palombi, della casa editrice Nutrimnenti e membro dell'Odei, parla della nuova edizione di Bookpride, a BASE Milano.- Antonio Serra e la sua rubrica di fumetti del venerdi', in trasferta a Fa' la cosa giusta.
Gabriele Dedati, responsabile del programma culturale di Fa’ la cosa giusta, introduce il programma di iniziative di cultura della fiera del consumo critico a Milano.- Elisa Roson, fra gli ospiti di Fa’ la cosa giusta, introduce le attività della Casa dell’Arteducazione di via Pontano (zona via Padova) a Milano.- Tiziana Ricci parla di “People – Brescia Photo Festival”..Aleksandros Memetaj è autore e interprete di “Albania, casa mia”, in scena al Teatro Franco Parenti di Milano.- Ospite a Fa’ la cosa giusta, Francesco Palumbo, direttore del settore Turismo del MiBaCT, introduce le linee guida dei nuovi provvedimenti in materia di tursmo approvati di recente.- Andrea Palombi, della casa editrice Nutrimnenti e membro dell’Odei, parla della nuova edizione di Bookpride, a BASE Milano.- Antonio Serra e la sua rubrica di fumetti del venerdi’, in trasferta a Fa’ la cosa giusta.
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